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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

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Recovery Fund: tra il dare e l’avere

Posted by fidest press agency su sabato, 1 agosto 2020

Con il Recovery Fund (Next generation EU), l’Italia da contributore netto verso l’Europa diverrà beneficiario netto.L’Italia riceverà 81 miliardi di sussidi (a fondo perduto) e potrà accedere a prestiti per 127 miliardi, se richiesti, da restituire a tasso agevolato in 30 anni.Così abbiamo chiarito i benefici per l’Italia.Passiamo agli italiani.Per la parte del Recovery Fund che riguarda i sussidi (quelli a fondo perduto, senza obbligo di restituzione), che sono debito a carico dell’Europa, la ripartizione è la seguente:
a) ogni italiano riceverà 500 euro;
b) ogni olandese verserà 930 euro:
c) ogni tedesco verserà 840 euro;
d) ogni francese verserà 400 euro.
Come è stato possibile? L’Unione europea si è fatta carico del debito comune dei vari Stati e ci saranno quelli che riceveranno (es. l’Italia) e quelli che verseranno (es. Olanda, Germania e Francia).La convinzione è stata che o ci salviamo tutti o affondiamo tutti e i Paesi in maggiore difficoltà devono essere aiutati.E’ la prima volta che succede e per questo abbiamo definito l’evento come storico.Come è stato fatto il conteggio per il sussidio?Per differenza tra il contributo che l’Italia deve dare al bilancio europeo e i fondi che riceverà dall’Unione europea. Tale differenza è di 30 miliardi che suddivisi tra gli italiani fanno, appunto, 500 euro a testa.Stesso calcolo per gli altri Stati europei (contributori o beneficiari).Questi soldi dovranno essere impiegati in programmi da presentare in sede europea e, una volta approvati, potranno essere realizzati nel nostro Paese. Ovviamente, ci sarà anche un controllo europeo sulle spese, considerato che siamo beneficiari di soldi altrui.
Eppure, qualcuno è contrario. Salvini paventa la fregatura, temendo un nuovo Mes, dimenticando che il Mes, lui medesimo, lo aveva approvato per ben due volte, nel 2011 e nel 2019. Che dire? Che la paura trova terreno fertile nella disinformazione.
(Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Il mondo è diviso in due movimenti ideologici: quello che è e quello che ha

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 aprile 2018

Quando leggo i dati del rapporto Oxfam per il World Economic Forum 2018 lo sconforto mi lascia profondamente depresso. Abbiamo creato una società “mostruosa”.
Basta leggere questi scarni dati per avere la misura del male che ci stiamo facendo: “Le 42 persone più ricche del mondo possiedono un patrimonio pari a quello dei 3,7 miliardi di persone più povere. Nel corso del 2017, ogni due giorni una persona è diventata miliardaria, mentre il 50 per cento più povero della popolazione mondiale non ha visto aumentare neppure di un centesimo la ricchezza a sua disposizione. Il divario tra ricchi e poveri nel mondo continua ad aumentare e ha raggiunto ormai squilibri insostenibili sia da un punto di vista etico che economico. Sebbene sia vero, infatti, che il numero di persone costrette a vivere in condizioni di povertà estrema è stato dimezzato tra il 1990 e il 2010, “le disuguaglianze sono aumentate nello stesso periodo: 200 milioni di persone in più avrebbero potuto essere salvate dall’indigenza”. A questo punto non credo si possa aggiungere altro se non sopraggiungesse forte e cocente la rabbia su questo dramma che condanna senza appello la stragrande maggioranza della popolazione mondiale ad un presente e ancor più un futuro senza un briciolo di speranza per tempi migliori.
E mi chiedo: ma di che pasta siamo? E come è possibile che così pochi soggetti riescano a controllare e a condizionare tantissime persone fino a costringerle a vivere nella miseria pur facendo loro nutrire una speranza per un avvenire migliore? E’, chiaramente, una palese illusione. E’ un miraggio sotto il sole cocente del Sahara eppure sono numerosi coloro che lo credono reale.
La nota dolente è anche un’altra. E’ che la cultura è messa in ginocchio dall’ignoranza degli opportunisti che pur di conservare il loro primato non si fanno scrupolo di adottare tutte le iniziative necessarie per rendere le masse asservite ai loro poteri. Ed è così che la lotta si rende più sofisticata ed insidiosa passando, dai campi di battaglia dove il numero dei contendenti può fare la differenza, alle applicazioni tecnologiche sempre più avanzate dove il fine ultimo è quello del controllo delle menti per renderle docili ai loro voleri. In questo senso si deve prefigurare il furto di milioni di identità per assoggettarle alla dipendenza e alla cancellazione delle loro volizioni per sostituirle con quelle delle forze dominanti: O tempora, o mores! (Riccardo Alfonso)

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Essere o Avere? Collettiva

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 ottobre 2010

Venezia fino al 22/10/2010 Quartiere Cannaregio Ca’ Zanardi Opere di: Salvatore Chessari, Maura Franciosa, Lorena Garcia Mateu, Angelo Giannetti, Giulio Cesare Matusali, Gabriele Morrione, Valentina Tabacchi, Meike Tiedemann, Walter Zuccarini Erich Fromm scrive nel 1976 To Have or To Be?, interrogandosi su queste due modalità essenziali dell’essere umano: l’Avere e L’Essere. La mostra collettiva organizzata e promossa da Ca’Zanardi di Venezia, in collaborazione con Art&fortE LAB, Art&fortE e Spaziottagoni di Roma, si propone di scandagliare attraverso il linguaggio dell’arte questo tema. Perche’ l’aspetto filosofico della questione posta da Fromm sottintende implicazioni e conseguenze concrete e importanti nella nostra società, che meritano di essere colte e tradotte in opere che sono ora proposte al pubblico in due esposizioni in due delle città piu’ belle, affascinanti, cariche di cultura, arte e storia quali sono Roma (17-30 settembre) e Venezia (10-22 ottobre, Palazzo Ca’ Zanardi), quest’ultima in concomitanza con Biennale Architettura. L’evento prevede la collaborazione con la Reale Canottieri Bucintoro e l’associazione Art&salE, portando cosi’ in dote il Patrocinio dell’Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di Venezia.
Erich Fromm scrive nel 1976 To Have or To Be? (ed.it. Mondadori, Milano 1977), interrogandosi su queste due modalità essenziali dell’essere umano: l’Avere e L’Essere. Il filosofo di Francoforte osserva come sia la struttura sociale a determinare il sopravvento dell’uno o dell’atro aspetto. (essere o avere)

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Berlusconi tra il suo avere e il nostro essere

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 settembre 2010

Lettera al direttore. Quanti anni sono trascorsi? Dieci, venti? No, appena due. Settembre del 2008. Che nostalgia! Era il periodo del benessere per tutti. Lo affermò  il Presidente del Consiglio, mentre si trovava a Londra. Come dimenticare? Dichiarò che il nostro Paese era “molto solido, con un alto livello di vita e di benessere”. E  a riprova,  citò, tra l’altro, il fatto che da noi ci sono “un 83% di case di proprietà, più auto pro capite di ogni Paese europeo, più telefonini e tv che in qualsiasi Paese dell’Ue”. Ora, dopo la crisi, il benessere è svanito, sebbene abbiamo ancora, come allora (che nostalgia!) case di proprietà, auto e telefonini e tv, e forse qualche frigorifero e qualche lavatrice in più. (Francesca Ribeiro)

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Mostra collettiva: Essere o Avere?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 settembre 2010

Roma (Trastevere) dal 17 al 30 settembre 2010  Galleria Spaziottagoni Via Goffredo Mameli 9,  Inaugurazione venerdì 17 settembre ore 18.30 Dal martedì al sabato dalle 17 alle 20 (chiuso domenica e lunedì) Opere di: Salvatore Chessari, Maura Franciosa, Lorena Garcia Mateu, Angelo Giannetti, Giulio Cesare Matusali, Gabriele Morrione, Valentina Tabacchi, Meike Tiedemann, Walter Zuccarini. La mostra collettiva organizzata e promossa da Ca’Zanardi di Venezia, in collaborazione con Art&fortE LAB, Art&fortE e Spaziottagoni di Roma, si propone di scandagliare attraverso il linguaggio dell’arte questo tema. Perché l’aspetto filosofico della questione posta da Fromm sottintende implicazioni e conseguenze concrete e importanti nella nostra società, che meritano di essere colte e tradotte in opere che sono ora proposte al pubblico in due esposizioni in due delle città più belle, affascinanti, cariche di cultura, arte e storia quali sono Roma (17-30 settembre) e Venezia (9-22 ottobre, Palazzo Ca’ Zanardi), quest’ultima in concomitanza con Biennale Architettura. L’evento prevede la collaborazione con la Reale Canottieri Bucintoro e l’associazione Art&salE, portando così in dote il Patrocinio dell’Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di Venezia.
Erich Fromm scrive nel 1976 To Have or To Be? (ed.it. Mondadori, Milano 1977), interrogandosi su queste due modalità essenziali dell’essere umano: l’Avere e L’Essere. Il filosofo di Francoforte osserva come sia la struttura sociale a determinare il sopravvento dell’uno o dell’atro aspetto.
In questo lungo e difficile periodo caratterizzato da una crisi economica planetaria a dimostrazione di un sistema ormai saturo e tutt’altro che invincibile, agli artisti sarà richiesto di tradurre questa ampia tematica visivamente, sottoforma di opera artistica, scegliendo liberamente la tecnica da impiegare. Perché, ricorda lo stesso Fromm in un altro suo scritto – L’arte di amare:  In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materia, che rappresenta il mondo che lo circonda. Sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, in ogni tipo di lavoro creativo, l’artefice e il suo oggetto diventano un’unica cosa: l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione.

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