Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 28 giugno 2015

First Abortion Drone flight a success, women in Poland receive medical abortions

Posted by fidest press agency su domenica, 28 giugno 2015

abortionThe Abortion Drone departed from Germany and landed at the opposite side of the river in Slubice, Poland. While the drones were crossing the German/Polish border, the German Police tried to intervene but the drone pilots were able to safely land the drones at the Polish side. Two Polish women swallowed the abortion pills that were delivered to them by the drones. The German police confiscated the drone controllers and personal iPads. They pressed criminal charges but it is totally unclear on what grounds. The medicines were provided on prescription by a doctor and both Poland and Germany are part of Schengen.
The current restrictive Polish abortion abortion law creates social injustice and affects especially the women without financial means or information.
According to the World Health organisation “In countries where induced abortion is legally highly restricted and/or unavailable, safe abortion has frequently become the privilege of the rich, while poor women have little choice but to resort to unsafe providers, causing deaths and morbidities that become the social and financial responsibility of the public health system” and “Laws and policies on abortion should protect women’s health and their human rights. Regulatory, policy and programmatic barriers that hinder access to and timely provision of safe abortion care should be removed.”
Germany, a country with 80 million population and one of the lowest abortion rates in the world (together with Belgium and the Netherlands) had around 99700 abortions in 2014 according to the German National Statistics bureau.The official number of abortions in Poland, a country with 38 million inhabitants, is only 744. If the abortion rate in Poland is as low as in Germany, in reality at least 48000 underground abortions take place in Poland every year!! Probably this number is much higher, as there is a lack of appropriate sexual education and accessible contraceptive services. Estimates are that at in reality least 5 times more, or 240000 abortions are done in Poland (44 per 1000 women in child bearing age have an abortion every year in Poland compared to 7 in Germany) There is also an urgent need for compulsory non-biased sexual education and easy access to all forms of contraceptives, including sterilization (which is also prohibited in Poland).
The medicines used for a medical abortion, mifepristone and misoprostol, have been on the list of essential medicines of the WHO since 2005 and are available in Germany and almost all other European countries. However this medicine is still not registered in Poland. Scientific research by the World health Organisation has shown that medical abortion can easily be done by women themselves at home without supervision by health professionals. A medical abortion has the same health impact as a spontaneous miscarriage. Usually women themselves without additional medical supervision handle a miscarriage. In Poland, a pregnant woman cannot be subjected to punishment for illegal abortion or for any other action leading to a miscarriage.For pregnancies of up to 9 weeks (63 days) a medical abortion is done:
1- A woman swallows 1 tablet of 200 mg Mifepristone
2- 24 hours later the woman puts 4 tablets (800 μg) of misoprostol under the tongue (sublingual).
Even women who would be allowed to have an abortion under the restrictive law, are refused treatment by doctors and hospitals such as the case of the 14 years old raped girl P, who was denied access to safe and legal abortion services due to harassment and intimidation by hospital workers, the police and others. Alicja Tysiac suffered severe health consequences and won the case against the Polish Government In European Court of Human rights for denying a her a access to a lawful abortion, but she is still affected by this.
Women in Poland are furthermore denied the possibility to benefit from scientific advances since medical abortion, one of the essential medicines of the Wold Health Organisation, is not registered in Poland. Restrictive abortion laws like the one in Poland are violating international human rights agreements such as the right to health. The World Health Organisation’s definition of health is: “Health is a state of complete physical, mental and social well-being, and not merely the absence of disease or infirmity”.

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Caso Ustica

Posted by fidest press agency su domenica, 28 giugno 2015

ustica“Qualche mese fa, dopo 35 anni dalla strage, la corte d’appello di Palermo vagliando meticolosamente le perizie tecniche ed escludendo ogni altra possibilità, ha attribuito definitivamente l’esplosione del Dc-9 Itavia alla collisione con un missile lanciato da un altro aereo.” Così Cinzia Pellegrino, Responsabile Nazionale per le Vittime dello Stato del Dipartimento Tutela Vittime della Violenza di FDI-AN nel ricordare l’anniversario dove persero la vita 81 persone.
“Quello che più importa dunque, in questo momento, è riconoscere finalmente le responsabilità dello Stato in questa dolorosa tragedia: il Dc-9 è stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea e la sua rotta disturbata da veivoli militari di diversi Paesi tuttora da identificare. Ben comprendiamo le esigenze dello ‘stato di guerra’, ma le amministrazioni convenute avrebbero dovuto garantire l’assenza di ostacoli o pericoli per la circolazione aerea civile lungo la rotta assegnata e, comunque, adottare misure idonee a prevenire l’incidente (ad esempio non autorizzando il decollo del Dc-9 o il volo sulla solita rotta, o assegnando altra rotta per il volo di quel giorno)” Prosegue Tiziana Montinari, Coordinatore Nazionale del Dipartimento, “Nel 2000 l’Italia firmava a Bruxelles la Convenzione relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’Unione europea, un’importante accordo che integrava e completava il quadro normativo per rendere più efficaci le formalità e le procedure di mutua assistenza giudiziaria tra i Paesi membri. Tuttavia, trascorsi ormai più di tredici anni dall’avvenuta firma di quest’importante Convenzione, l’Italia è tra gli unici 3 Stati a non averla ancora ratificata. E’ assurdo, tenuto conto anche del clima di elevato allarme per la minaccia del terrorismo internazionale, non aver proceduto ancora all’esecuzione della Convenzione e a non aver neanche calendarizzato la discussione del DDL 1168 in Senato, laddove essa risponda, sostanzialmente, a una sempre più accentuata esigenza di collaborazione internazionale al fine di garantire un’efficace azione di contrasto alla criminalità.
Auspichiamo, pertanto, che il Presidente Grasso, visti anche il suo personale percorso di vita e la sua sensibilità verso alcune tematiche, solleciti il Senato al vaglio del disegno di legge nel più breve tempo possibile.”

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È tempo che l’Europa guardi con obiettività il fenomeno del terrorismo islamico

Posted by fidest press agency su domenica, 28 giugno 2015

TerroristaPurtroppo in tutto il mondo molti musulmani interpretano in modo violento la loro religione, e questa visione è condivisa anche da molti che vivono in occidente. Questa la cruda realtà dei fatti. Cosa possiamo fare? Intanto evitiamo di importare in Italia un problema che oggi non abbiamo: basta immigrazione e soprattutto basta immigrazione da paesi musulmani. La (piccola) quota di immigrati che reputiamo necessaria prendiamola da quei popoli che hanno dimostrato di non essere violenti. Non mi risulta ci siano casi di terrorismo collegato ai filippini, agli argentini, agli ucraini, ai peruviani. Bene, premiamo allora chi ha dimostrato di integrarsi con maggiore facilità. Per gli altri, porte chiuse finché non avranno risolto i problemi di integralismo e violenza interni alla loro cultura». Lo scrive su facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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Sistema ortofrutticolo e competitività

Posted by fidest press agency su domenica, 28 giugno 2015

agricolturaDare maggiore competitività al sistema ortofrutticolo del Veneto, favorire l’internazionalizzazione delle imprese fortemente specializzate nella produzione di ortaggi di alta qualità, raggiungere questi obiettivi puntando sull’innovazione tecnologica, il più possibile eco-compatibile, che garantisca la sicurezza degli alimenti. Tutto questo è EcoOrt, il progetto sostenuto dalla misura 124 del PSR 2007/2013 che, alla fine di due anni di sperimentazioni, ha presentato i suoi risultati nei giorni scorsi, nel corso di un convegno presso la sede di Confcooperative Verona, partner del progetto che vede capofila l’Organizzazione Produttori GEOFUR Società Cooperativa Agricola di Legnago (VR) azienda storica nella produzione di radicchi e ha coinvolto il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAM)- Centre International de Hautes Études Agronomiques Méditerranèennes (CIHEAM), con il sostegno del CNR (Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari-ISPA). Una grande squadra scientifica, composta da alcuni dei maggiori centri di ricerca nazionali, con il supporto tecnologico di Ozone Application Specialist di una realtà internazionale come De Nora Next.
“Il nostro obiettivo era realizzare una tecnologia in grado di aumentare la shelf life dei prodotti ortofrutticoli durante lo stoccaggio, già dopo la raccolta in campo, e durante il trasporto riducendone i costi in termini di consumi energetici – afferma Cristina Furiani, della capofila Geofur – ma soprattutto evitando l’uso di trattamenti chimici a tutela dei consumatori. La fase di sperimentazione attraverso prototipi è durata a lungo, ma i risultati cui ora siamo giunti sono sorprendenti e ci spingono a proseguire su questa strada”. La ricerca sviluppata nasce dall’abbinamento di due tecnologie già note, ma finora non utilizzate insieme: “EcoOrt – afferma il dr. Thaer Yaseen, responsabile del team di ricerca presso CIHEAM-IAMB – si basa sull’utilizzo combinato di refrigerazione passiva e ozono ed è stata sperimentata su insalate baby leaf, rucola, radicchi, asparagi confrontando la conservazione a distanza di 10-15 e 30 giorni rispetto alla refrigerazione tradizionale. Anche dopo un mese (per i radicchi, 10 giorni per le insalate da taglio), i test dimostrano un buono stato di conservazione in termini di colore e consistenza della verdura, ridotto scarto e calo di peso, ma soprattutto assenza di alterazioni parassitarie”.“L’ozono presenta una serie di vantaggi – aggiunge Cristian Carboni, consulente per De Nora spa- non lascia residui, è disponibile in natura e soprattutto è uno dei composti a maggiore potere ossidante (sino a 10 volte superiore al cloro). Ha quindi una capacità antimicrobica molta ampia, verso batteri e funghi”. In sostanza con EcoOrt si può dire che frutta e verdura non solo si conservano molto più a lungo conservando quasi inalterate le proprie caratteristiche organolettiche, ma possono arrivare sulle tavole dei consumatori più sane e sicure. “Per il comparto ortofrutticolo veneto – conclude Paolo Manzan, presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP – si tratta di un balzo innovativo enorme in termini di potenziale apertura di nuovi mercati che finora ci erano preclusi, se non a prezzi esorbitanti a causa dei trasporti aerei. La tecnologia sviluppata da EcoOrt, che ora auspichiamo arrivi all’applicazione, ci consente di pensare a trasporti intercontinentali via treno o nave in tutto il Mondo, attraverso un sistema di conservazione eco-compatibile che può rappresentare un valore aggiunto, non solo in termini di competitività ma anche di qualità, per i grandi prodotti ortofrutticoli della nostra regione”.

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Il terrorismo ce l’abbiamo in casa

Posted by fidest press agency su domenica, 28 giugno 2015

terrorismoE’ stato nutrito, foraggiato dall’adesione demenziale alle primavere arabe. E soprattutto dal colpo di clava che ha assassinato il dittatore che controllava il nido dei serpenti, cioè Gheddafi. Una cosa voluta per coprire segreti meschini e nuocere all’Italia da parte di Sarkozy e Cameron. Una scelta sbagliata, figlia di un’Europa frantumata da interessi miopi”. Lo scrive ‘Il Mattinale’ (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.
“L’espansionedell’Isis ha generato un’ondata di profughi, voluta strategicamente dal Califfato, per invaderci e creare il caos nei nostri confini. L’invasione consente più facile mimetizzazione ai terroristi. E l’Europa ci lascia soli, senza accorgersi che siamo l’anello debole di una catena che si sfalderà ed è la catena europea”.
“Inostri servizi segreti, storicamente eccellenti, appaiono inefficaci, dopo essere stati smantellati anche nella loro rete operativa, durante e a seguito dell’inchiesta su Abu Omar, con la rivelazione propalata da Espresso-Repubblica di segreti di Stato. Terrorismo (e invasione) partono dalla Libia, possibile che in nessun modo si sia riusciti a penetrare i trafficanti e i commando assassini? E intanto impunemente si propalano calunnie in funzione di meschini interessi che il sottosegretario Minniti non è in grado di controllare, forse perché troppo coinvolto personalmente. Minniti unfit. Ci esprimiamo qui, poiché Forza Italia, con unindecente deficit di democrazia, è esclusa dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”, conclude ‘Il Mattinale’.

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