Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 6 giugno 2015

Allergie

Posted by fidest press agency su sabato, 6 giugno 2015

allergic reactionsDa giugno 2014, la European Academy for Allergy and Clinical Immunology (EAACI – Accademia europea per le allergie e l’immunologia clinica) sensibilizza sui problemi posti dalle allergie tramite la sua Beware of Allergy Campaign (Campagna per la consapevolezza della presenza di allergie), che affronta asma, allergie alimentari e anafilassi, e le riniti allergiche, insieme a cure mirate per le allergie basate su immunoterapie con allergeni. La campagna online ha avuto 53 milioni di visualizzazione con circa 170.000 clic nelle prime due ondate.Oltre 20 organizzazioni da tutta Europa sostengono la campagna, tra cui la European National Allergy Societies, Patients Organisations e i farmacisti delle comunità (The Pharmaceutical Group of the European Union).In aggiunta a questa campagna di sensibilizzazione alle allergie pan-europea, EAACI organizzerà due attività nel corso del proprio congresso annuale a Barcellona (6 – 11 giugno) per fornire a tutto il pubblico informazioni sulle allergie: Anaphylaxis School e Beat Allergy Run & Walk.EAACI insieme alla Spanish Society of Allergy and Clinical Immunology (SEAIC), alla Spanish Pediatric Society of Allergy and Clinical Immunology (SEICAP) e alle organizzazioni di pazienti AEPNAA e Immunitas Vera, creerà una “Anaphylaxis School” (Scuola di anafilassi) il 6 giugno 2015 nella Plaza de la Universidad. L’evento ha il format di un’aula con un angolo per i bambini per poter giocare mentre genitori e ragazzi possono ricevere più informazioni sui sintomi dell’anaflilassi, come ad esempio usare un dispositivo automatico di iniezione e come prevenire l’anafilassi.L’anafilassi è una reazione allergica molto grave innescata da alimenti, punture di insetti, alcuni medicinali e dal lattice. Se non curata in tempo può provocare il decesso. La somministrazione tempestiva di adrenalina può salvare la vita. Negli ultimi 10 anni, il numero di ricoveri provocato da anafilassi è aumentato di 7 volte.Maggiori conoscenze sulle malattie allergiche aiuteranno a identificare misure di prevenzione, permetteranno di avere maggiori ricerche scientifiche e una maggiore standardizzazione della cura pazienti. Per richiamare l’attenzione dei partecipanti a Barcellona sui probemi delle allergie, il pubblico insieme ai partecipanti al Congresso EAACI a partecipare alla Beat Allergy Run& Walk (Corsa e camminata per sconfiggere le allergie) domenica 7 giugno, con inizio alle ore 20.00 dal Centre de Convencions Internacional de Barcelona. La registrazione è obbligatoria e può essere effettuata online o direttamente sul posto.

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Per la cura della pelle

Posted by fidest press agency su sabato, 6 giugno 2015

Leo_PharmaLEO Pharma, azienda farmaceutica multinazionale interamente dedicata ad aiutare pazienti affetti da patologie dermatologiche ad avere una pelle sana, e NeoPharm Co., specialista nella cura delle pelli sensibili, hanno annunciato la conclusione di un accordo decennale per la fornitura e distribuzione di una selezione di prodotti dermatologici del portafoglio di NeoPharm. In base ai termini dell’accordo, LEO Pharma provvederà a commercializzare e distribuire sotto il suo marchio prodotti dermatologici non soggetti a prescrizione messi a punto e forniti da NeoPharm. LEO Pharma deterrà i diritti di commercializzazione globale dei prodotti con l’esclusione di Corea, Thailandia, Indonesia, Pakistan, Singapore, Malesia, Emirati Arabi e Filippine. I prodotti NeoPharm vengono sviluppati con la tecnologia esclusiva MLE® (Multi-Lamellar Emulsion). «Siamo molto soddisfatti dell’avvio di questa collaborazione con NeoPharm. L’accordo riflette infatti il crescente impegno di LEO Pharma verso un approccio sempre più olistico per la cura della pelle», ha dichiarato Lars Olsen, Executive Vice President for Global Sales & Marketing di LEO Pharma. «Mettendo a disposizione un portfolio di prodotti emollienti, saremo in grado di aiutare i nostri pazienti non solo durante i periodi di trattamento ma anche in tutte le attività quotidiane per la cura della loro pelle». «Siamo entusiasti per l’opportunità di rendere globalmente disponibile attraverso la rete distributiva di LEO Pharma una selezione dei nostri prodotti innovativi per il ripristino della barriera cutanea della pelle» ha commentato Byeong-Deong Park, CEO di NeoPharm. LEO Pharma sta intensificando il suo impegno per fornire una risposta ai bisogni non ancora soddisfatti di tutte le persone affette da patologie della pelle. Attraverso questo tipo di partnership con aziende innovative come NeoPharm, LEO Pharma si pone l’obiettivo di rendere disponibili nel più breve tempo possibile le migliori soluzioni dermatologiche per i suoi pazienti. La Spagna sarà il primo mercato ad avere accesso al nuovo portafoglio di emollienti di LEO Pharma, entro il 2015.

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Nasce la FIARPED, una voce unitaria per la Pediatria Italiana

Posted by fidest press agency su sabato, 6 giugno 2015

corsellofotospecialeSIPRoma. Dare una voce unitaria a tutti i soggetti che si muovono attorno al mondo del bambino e alla sua salute per potenziare l’interazione con le istituzioni e la rilevanza sociale e mediatica. Con questo obiettivo nasce la Federazione delle Società Scientifiche e delle Associazioni dell’Area Pediatrica (FIARPED), costituita su iniziativa della Società Italiana di Pediatria (SIP), della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), della Associazione Culturale Pediatri (ACP), della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Alla Federazione, la cui costituzione è stata annunciata al 71° Congresso Italiano di Pediatria, hanno aderito oltre 30 tra società scientifiche, associazioni e organizzazioni dell’area pediatrica.
“Crediamo che si debba operare insieme per garantire al bambino una assistenza e una legislazione che tengano conto dei suoi bisogni e dei suoi diritti”, afferma Giovanni Corsello, Presidente SIP che guiderà la FIARPED. “Dobbiamo garantire la specificità delle cure pediatriche nel territorio e in ospedale, con particolare riguardo ai bambini con malattie croniche e rare, in sinergia con le aree specialistiche affini, quali la neuropsichiatria infantile. La salute mentale e le patologie del neurosviluppo sono, infatti, realtà nuove a cui il sistema sanitario deve poter rispondere con una strategia di diagnosi precoce e tempestiva e di presa in carico globale”. La tutela del bambino, dalla nascita lungo tutto l’età evolutiva, richiede di programmare, condividere e coordinare gli interventi necessari per la prevenzione, ma anche per l’assistenza e per i programmi formativi e di ricerca. “Dobbiamo creare un network che coinvolga non solo pediatri e operatori sanitari, ma anche famiglie, istituzioni e media, ciascuno con le proprie competenze e i propri ruoli”, aggiunge Corsello. “I temi delle vaccinazioni e dell’educazione alimentare sono esempi concreti di come sia necessario pianificare interventi multidisciplinari e multiprofessionali che includano anche una nuova modalità di comunicazione per modificare abitudini, false credenze e stili di vita”, conclude il Presidente SIP.

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Bimbi con malattie genetiche a rischio cure errate: App aiuta medici

Posted by fidest press agency su sabato, 6 giugno 2015

ospedale-san-camilloI bambini con malattie genetiche complesse vanno al pronto soccorso dieci volte più degli altri, fanno molto più frequentemente esami e vengono ricoverati più spesso, ma può succedere che i loro sintomi non vengano riconosciuti. “In aiuto di medici e pediatri arriva una App gratuita che, con un semplice tocco, permette di capire e valutare se la sintomatologia di presentazione potrebbe essere l’espressione di una di complicanza della malattia o, al contrario, sia da riferire ad un comune problema pediatrico”, spiega il Presidente della Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità Congenite (SIMGePeD), Luigi Memo.La App, “Urgenze GenMet” (per iphone/iPad e Android) è stata messa a punto dalla SIMGePeD in collaborazione con la Società Italiana Malattie Metaboliche Ereditarie e Screening Neonatale (SIMMESN) ed è stata sostenuta da Orphan Europe Recordati Group e rivolta al personale del Pronto Soccorso (medici e infermieri) ma anche ai pediatri di famiglia e ai medici di medicina generale. In maniera rapida e semplice è possibile accedere alle informazioni basilari su un numero consistente di sindromi malformative complesse (certamente le meno rare) e su tutti i principali gruppi di malattie metaboliche ereditarie. L’unica premessa indispensabile per il suo utilizzo è la conoscenza di una diagnosi precedentemente definita e corretta.“Supponiamo che un bambino di un anno con la sindrome di Williams arrivi in un pronto soccorso ed agli esami ematici risulti un valore degli enzimi muscolari francamente alterato”, spiega Angelo Selicorni, past president della SIMGePeD. In un bambino di un anno un medico non penserebbe mai a un possibile infarto, mentre sapendo che il piccolo ha questa condizione e consultando la app, può essere aiutato a considerare anche queste remota ipotesi e ad eseguire gli accertamenti necessari per escluderla o confermarla”. Anche se numericamente i bimbi con questo tipo di malattie sono pochi, l’alto numero di accessi al pronto soccorso fa sì che il problema sia rilevante. Per questo la App ha già avuto un ‘feedback’ positivo in poche settimane di permanenza sullo store soprattutto dalle strutture pediatriche non specializzate, che possono quindi avere più necessità. “Gli esempi di sintomi che si possono interpretare male sono moltissimi”, spiega ancora Selicorni. “Nella malattia di Steinert, ad esempio, una complicanza severa è l’aritmia cardiaca; può accadere che un bambino arrivi al pronto soccorso perché ha perso conoscenza e il medico, ignorando questa informazione, lo rimandi a casa senza approfondire questo aspetto. La malattia di Crouzon invece ha tra le sue caratteristiche una prominenza degli occhi, che li rende molto più a rischio di ulcere corneali e cheratiti gravissime. Può accadere che un bambino arrivi in un pronto soccorso con gli occhi arrossati e il medico non pensi proprio alla possibilità di un’ulcera, mentre la App può dargli il suggerimento giusto una volta conosciuta la diagnosi della malattia. In sostanza questo supporto è molto utile perché un medico non specializzato in malattie genetiche può giustamente trovarsi in difficoltà, non per negligenza ma perché, oggettivamente, non può sapere tutti i dettagli di queste patologie complesse; dettagli che però in svariate situazioni possono fare la differenza”.La App contiene una parte cospicua dedicata alle malattie metaboliche ereditarie. “Anche per queste patologie, di origine genetica come la maggior parte delle sindromi malformative, vale l’avvertenza che la App non è una guida alla diagnosi, ma uno strumento utile per informare il medico non specialista nel pronto soccorso su come interpretare, in situazioni di emergenza, i segni e sintomi di un paziente che ha già una diagnosi molto precisa di una malattia metabolica ereditaria”, conclude Generoso Andria, Ordinario di Pediatria presso l’Università Federico II di Napoli. “Il medico di pronto soccorso può ritrovare nella scheda della malattia una lista di manifestazioni più direttamente collegabili alla patologia e una indicazione molto schematica delle alterazioni metaboliche più tipiche, oltre che le linee generali di un primo approccio terapeutico. Abbiamo, però, ritenuto importante raccomandare in tutte le schede una presa di contatto immediata con un centro per malattie metaboliche. Non bisogna sottovalutare il fatto che, a differenza delle sindromi malformative, gli interventi da attuare in un paziente in scompenso metabolico acuto richiedono competenza ed esperienza, presenti nei centri per malattie metaboliche, fortunatamente abbastanza diffusi”.

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Tumore del polmone

Posted by fidest press agency su sabato, 6 giugno 2015

pascaleNapoli. L’Istituto “Pascale” di Napoli al vertice della ricerca mondiale contro il cancro. Il centro partenopeo è infatti un punto di riferimento internazionale negli studi sull’immuno-oncologia, la nuova arma che stimola il sistema immunitario per sconfiggere il tumore. Finora a Napoli sono stati arruolati più di 200 pazienti nelle sperimentazioni che utilizzano questo approccio innovativo . Un dato che ha reso il “Pascale” protagonista al 51° Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), il più importante appuntamento del settore che si è concluso recentemente a Chicago con la partecipazione di più di 25mila specialisti da tutto il mondo. “La strada è stata aperta dal melanoma, un tumore della pelle che in fase avanzata è particolarmente aggressivo – spiega il prof. Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ e presidente della Fondazione Melanoma -. Nel 2014 in Italia sono stati stimati quasi 11.000 nuovi casi, 1.100 in Campania. Nello studio Checkmate 067 presentato a Chicago sono stati arruolati complessivamente 945 pazienti: 314 trattati con la combinazione nivolumab e ipilimumab, 316 solo con nivolumab e 315 solo con ipilimumab. Siamo partiti dagli ottimi risultati raggiunti in precedenti sperimentazioni eseguite con ciascuno dei due farmaci immuno-oncologici. Con la combinazione delle terapie abbiamo raggiunto risposte positive superiori al 70%. Un obiettivo importante, mai ottenuto in precedenza, che premia il grande impegno del ‘Pascale’. La ricerca è stata anche pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine”. Oggi si stanno aprendo prospettive importanti per utilizzare l’immuno-oncologia anche in altre malattie, in particolare nel tumore del polmone, del rene e del fegato. Per molte neoplasie in fase metastatica infatti i tassi di sopravvivenza a cinque anni continuano a rimanere inferiori al 20 per cento (ad esempio nel polmone oggi è pari al 4%). Queste basse percentuali evidenziano la necessità di migliorare gli attuali standard di cura e di estendere la sopravvivenza dei pazienti con la malattia in fase avanzata. “Nel carcinoma del polmone – sottolinea il prof. Gennaro Ciliberto, Direttore scientifico del ‘Pascale’ – l’approccio terapeutico standard è rappresentato dalla chemioterapia. Oggi però si stanno aprendo nuove strade. Infatti, nella forma a piccole cellule, lo studio CheckMate 032 che abbiamo presentato al Congresso ASCO ha evidenziato nei pazienti trattati con la combinazione nivolumab e ipilimumab una sopravvivenza media globale doppia (8,2 mesi) rispetto a solo nivolumab (4,4 mesi). Un risultato che ha evidenziato il ruolo di primo piano del nostro Istituto. In futuro, compito dei ricercatori sarà capire in che modo combinare questo approccio terapeutico rivoluzionario con quello tradizionale e con la radioterapia e la chirurgia”. Nel 2014 in Italia si sono registrate 40.000 nuove diagnosi di tumore del polmone, 3.820 in Campania. A differenza di quello al polmone, il tumore del rene presenta basi immunologiche che lo avvicinano al melanoma. “Anche in questa patologia – continua il prof. Ascierto -, che nel 2014 ha fatto registrare in Italia 12.600 nuovi casi, la sfida per gli oncologi è rappresentata dall’identificazione della sequenza terapeutica migliore. I risultati presentati a Chicago sono promettenti, perché i pazienti con cancro del rene in fase avanzata trattati con nivolumab hanno raggiunto una sopravvivenza globale mediana compresa fra 18,2 e 25,5 mesi. Invece con le terapie attuali non supera 16,5 mesi”. E nel tumore del fegato, la seconda causa di morte al mondo correlata al cancro, il Pascale, insieme ad altri centri di riferimento internazionali, ha presentato una ricerca in cui la sopravvivenza globale a un anno è stata del 62% con nivolumab, mentre con l’attuale standard di cura non supera il 40%. “Sono risultati significativi – conclude il prof. Ascierto – che rafforzano le nostre convinzioni sull’enorme potenziale dell’immuno-oncologia”.

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Il Gel Piastrinico per il trattamento delle ulcere diabetiche

Posted by fidest press agency su sabato, 6 giugno 2015

milanodavedereDa un’intuizione di ricercatori italiani potrebbe nascere una possibile soluzione per guarire le ulcere provocate dal diabete, una delle complicanze più frequenti di questa malattia. E’ stato infatti avviato uno studio clinico per verificare l’efficacia del Gel Piastrinico arruolando 200 pazienti diabetici, che fornirà i primi risultati alla fine di quest’anno. Ne parlano esperti provenienti da tutto il mondo in occasione del convegno “Una vita che nasce fa crescere la vita. Il sangue cordonale: esperienze e futuro”, organizzato il 5 e 6 giugno a Milano dalla Milano Cord Blood Bank – Centro Trasfusionale Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini con il supporto dei Lions.
«Il Gel Piastrinico si ottiene dal sangue del cordone ombelicale, raccolto al termine del parto. Questo sangue è ricco di cellule staminali “emopoietiche”, le cellule che generano tutte le cellule che compongono il sangue, e viene utilizzato da oltre 30 anni con ottimi risultati per il trapianto nei pazienti affetti da gravi malattie del sangue, come le leucemie e i linfomi» spiega Paolo Rebulla, già Direttore della Milano Cord Blood Bank e Presidente del convegno. «L’esperienza clinica indica però che il successo del trapianto è strettamente correlato al numero di cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale, per cui non è opportuno continuare a conservare nelle banche del sangue le donazioni che contengono meno di 1500 milioni di cellule, dato che queste donazioni avrebbero poche probabilità di essere richieste per un trapianto. Molte banche, fra cui tutte le banche italiane, hanno quindi deciso di conservare per trapianto solo le donazioni contenenti una dose cellulare superiore». Utilizzando quindi queste donazioni considerate non idonee al trapianto, i ricercatori del Policlinico di Milano hanno iniziato circa cinque anni fa a studiarne altre possibili applicazioni terapeutiche, e da questi studi è nato il Gel Piastrinico.
«L’elevata percentuale di scarto del sangue cordonale ci ha stimolati a mettere a punto un metodo per preparare Gel Piastrinico dal sangue cordonale» prosegue Rebulla. «La procedura consiste in una “miniaturizzazione“ del metodo utilizzato ordinariamente per preparare i concentrati piastrinici da donatore adulto che usiamo per la trasfusione dei pazienti leucemici. Il prodotto finito consiste di una sospensione di circa 10 miliardi di piastrine in 10 millilitri di plasma, che viene conservato congelato, e al momento dell’uso, dopo scongelamento viene addizionato con una adeguata quantità di calcio per favorire la formazione di un gel. Questo gel viene utilizzato per il trattamento di piaghe da decubito e di ulcere cutanee. Il metodo di preparazione è stato brevettato al fine di tutelare la proprietà intellettuale della struttura pubblica presso cui è stato inventato. L’ufficio brevetti degli Stati Uniti ha riconosciuto la novità della nostra invenzione, concedendo il brevetto del metodo di preparazione di cui è titolare il Policlinico».
Inizialmente il Gel Piastrinico è stato utilizzato nei bambini affetti da epidermolisi bollosa, detta anche “Sindrome dei bambini farfalla”, una malattia genetica rara e devastante che in Italia colpisce 1 bambino su 82 mila nati e nel mondo 1 su 17 mila, per un totale di circa 500 mila malati. L’epidermolisi bollosa è una malattia genetica della pelle, che rende estremamente fragile la cute e le mucose, e causa bolle, vesciche e lesioni continue dovute al distacco dell’epidermide (la parte superficiale della pelle) dal derma (la parte più profonda) in seguito a sfregamenti e frizioni anche minimi, e a volte perfino spontaneamente. Questo provoca infezioni, dolore, perdita di liquidi, squilibri nei parametri ematici, cicatrici, fino, nei casi più gravi, allo sviluppo di tumori della pelle.
«Recentemente abbiamo pubblicato uno studio clinico condotto presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, frutto della collaborazione tra il Servizio Trasfusionale e l’Unità di Pediatria. Lo studio ha evidenziato che il trattamento di un’ulcera con il gel da sangue cordonale determina una riparazione molto più veloce rispetto al trattamento eseguito con le classiche procedure» aggiunge Rebulla.
Vista la brillante esperienza del Policlinico di Milano sulla epidermolisi bollosa, è stato proposto alle banche di sangue cordonale della rete italiana (ITCBN) di partecipare a uno studio nazionale coordinato dal Centro Nazionale Sangue, finalizzato alla standardizzazione della produzione di Gel Piastrinico da sangue cordonale (cord blood platelet gel – CBPG) non idoneo all’utilizzo nel trapianto. A tale studio hanno aderito tredici banche, che in un anno di attività (novembre 2013-dicembre 2014) hanno prodotto più di mille unità di gel. Ora la sfida riguarda una patologia molto più diffusa tra la popolazione: il diabete. «I risultati ottenuti hanno rafforzato la convinzione di poter utilizzare il Gel Piastrinico in altre applicazioni cliniche. In particolar modo, vista l’efficacia nella cura delle lesioni cutanee nell’epidermolisi bollosa, abbiamo proposto un protocollo clinico per l’applicazione del Gel Piastrinico nelle ulcere diabetiche. L’arruolamento dei pazienti è iniziato nel gennaio di quest’anno ed è ancora in corso. L’obiettivo della sperimentazione è valutare se il Gel Piastrinico è più efficace delle medicazioni tradizionali nel guarire le ulcere diabetiche. Questo si tradurrebbe in un abbattimento dei costi del trattamento e in una migliore qualità di vita del paziente».

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