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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 139

Situazione carceraria in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 4 gennaio 2022

Se chi ben comincia è a metà dell’opera, avremmo davvero voluto iniziare in altro modo questo 2022 che non commentando un’ennesima evasione e un nuovo suicidio nelle nostre carceri. E invece il nuovo anno inizia così come si è chiuso il precedente, non dissimile da quello ancora antecedente e così via. L’evasione di un detenuto dal carcere di Vercelli, avvenuta per quanto si apprende nel più classico dei modi, con il taglio delle sbarre della finestra della cella (perché di celle e non di altro si tratta), unitamente al suicidio di Salerno, segna l’ulteriore conferma del totale fallimento nel perseguimento della sua mission del sistema penitenziario, ma anche – riteniamo – dell’intero apparato d’esecuzione penale”.Così Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commenta l’evasione avvenuta nella notte di Capodanno dalla Casa Circondariale di Vercelli, nonché il suicidio portato a compimento presso la Casa Circondariale di Salerno. De Fazio poi rincara: “due evasioni si potrebbe dire, una dal penitenziario e un’altra, molto più tragica, dalla stessa vita di chi evidentemente non ha retto alle brutture di un carcere che non solo non assolve alle funzioni dettate dalla Carta costituzionale, ma che – al di là di quello che è ormai molto vicino a mostrarsi come becero chiacchiericcio di politici e governanti – non è neanche lontanamente nelle condizioni di poterlo fare. Come si possono immaginare e conciliare trattamento, rieducazione e sicurezza in assenza di provveditori regionali, di direttori di carcere, di comandanti della Polizia penitenziaria, con carenze organiche di migliaia di unità in tutte le figure professionali e che raggiungono le 18mila nel Corpo di polizia penitenziaria? Noi pensiamo che non sia neppure utopia, perché a quest’ultima comunque si può credere (serve a far camminare l’uomo, sosteneva Eduardo Galeano). In verità, abbiamo il forte sospetto che nessuno o quasi possa realmente pensare che l’attuale sistema carcerario sia in grado di puntare a realizzare ciò che la Costituzione vorrebbe”. “Anche noi, pertanto, e ce ne rendiamo conto, apriamo questo 2022 come avevamo chiuso il 2021 e chiediamo nuovamente alla Ministra della Giustizia Cartabia e al Presidente del Consiglio Draghi di dare un senso di coerenza alle loro rispettive dichiarazioni concernenti la necessità di migliorare le condizioni del sistema carcerario e di aprire immediatamente un confronto organico che consenta da un lato di adottare misure immediate ed emergenziali, dall’altro di attuare riforme strutturali non più rinviabili. Non sarebbero più credibili – conclude – se, magari a breve, qualcuno di loro ripetesse le stesse parole da altri e più importanti scranni”.

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