Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 13 gennaio 2022

Business School in Italia in formazione manageriale

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

Rome Business School istituto di formazione post-universitaria parte del network Formación y Universidades creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta ha ottenuto l’accreditamento per l’MBA dall’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale (ASFOR), il più importante ente in Italia a misurare l’eccellenza dei percorsi formativi post-laurea ed executive di contenuto gestionale aziendale; ASFOR valuta in conformità con i più rigorosi standard internazionali e in accordo con le indicazioni elaborate a livello globale nel contesto degli organismi associativi di settore quali AACSB, EFMD, EQUAL.Il riconoscimento giunge dopo un’analisi molto rigorosa, della durata di 10 mesi, a cui hanno preso parte il consiglio direttivo, la commissione di accreditamento e il team di verifica composto da tre revisori nominati dalla commissione. Il processo ha preso in considerazione aspetti quali: la procedura di ammissione, il percorso didattico, i docenti e il direttore del programma, lo sviluppo personale degli allievi e career service, la struttura e gli aspetti organizzativi, il sistema di assicurazione e qualità, la sostenibilità economica e finanziaria del programma e l’istituzione in sé, assegnando un punteggio medio di 4 su 5 su tutte le variabili prese in considerazione.In fase di valutazione, particolare enfasi è stata posta sulla professionalità del corpo docente coinvolto e l’eccellente direzione del programma, così come sull’efficace operato del Career Services per lo sviluppo professionale degli studenti.ASFOR attesta quindi che RBS è ottimamente organizzata e gestisce egregiamente le varie fasi di erogazione dei programmi, garantendone la continuità dal punto di vista organizzativo, procedurale e gestisce in maniera eccellente il sistema di assicurazione e qualità.Particolare importanza è stata attribuita da ASFOR al contesto internazionale nel quale opera Rome Business School. Nel giudizio dei valutatori si sottolinea infatti che far parte di un gruppo internazionale come Planeta offre ampie opportunità, favorisce la condivisione di scambi internazionali, la possibilità di co-creare programmi fra le scuole parte del gruppo e l’utilizzo di modalità gestionali ben strutturate. Secondo i valutatori inoltre, si percepisce un istituto in evoluzione, che si sta trasformando con molta rapidità, grazie anche all’utilizzo di procedure organizzative replicabili, sia per quanto riguarda la gestione di diversi programmi, che nella standardizzazione di alcune attività.Attraverso l’accreditamento, RBS non solo aggiunge ulteriore prestigio e qualità ai suoi programmi, ma ribadisce e certifica anche l’importanza stessa della formazione manageriale erogata ai fini dello sviluppo delle giuste competenze tra i propri allievi in relazione alle esigenze del mercato del lavoro.Grazie all’accreditamento ASFOR, il programma di punta dell’offerta formativa di RBS diviene fattore fondamentale ed indispensabile per la diffusione e il rafforzamento della cultura manageriale, oramai essenziale per gestire al meglio la complessità delle moderne imprese.Rome Business School nel 2021 ha inoltre ricevuto riconoscimento ufficiale da Eduniversal nel Best Masters & MBA Ranking 2021 per dieci Master Program, un risultato straordinario per RBS che è testimonianza di qualità del lavoro e della dedizione nel raggiungere un livello di eccellenza educativa sempre più alto, al fine di formare manager, professionisti, imprenditori dall’approccio etico e socialmente responsabile, pronti ad affrontare le sfide di oggi del mondo degli affari e del lavoro.

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Grillo Elevato o Illuminato? di Falco Nardi

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

La casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno è lieta di annunciare la prima singolare pubblicazione del 2022 dal titolo Grillo Elevato o Illuminato? di Falco Nardi. Serve un grande spirito di osservazione per poter cogliere i dettagli in grado di mutare la consapevolezza della realtà e farci guardare il mondo con occhi differenti. Da un dettaglio parte questo saggio, da un’affermazione pronunciata, forse in tono sarcastico, da Beppe Grillo, un comico, un politico, forse qualcosa di più. Elevato, Elevazione, l’autore costruisce il suo discorso su questi concetti, ragionando sul motivo che ha spinto un personaggio politico importante a definirsi “elevato” e a definire l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, come “Supremo”. L’elevazione, sociale, culturale, spirituale, passa attraverso lo studio dell’esoterismo, della filosofia, della teologia, argomenti che l’autore sviscera egregiamente, passando da Ermete Trismegisto a Pitagora, a Mosè, a Gesù, personaggi noti ma al contempo ignoti ai profani che li conoscono solo dal punto di vista essoterico. L’esoterismo (o meglio la conoscenza suprema mantenuta segreta ai non iniziati) era prerogativa di scuole di pensiero antiche che hanno originato alcune delle organizzazioni segrete più attive a livello mondiale e che, probabilmente, ancora oggi operano nell’ombra del contesto socio-politico globale. Perchè Beppe Grillo ha voluto definirsi “elevato”? Perchè dotato di capacità psico-fisiche non comuni o perchè innalzato a quel ruolo che oggi ricopre da una qualche “entità” in grado di esercitare l’autorità che le antiche divinità esercitavano sugli “eletti” del passato? Perchè Beppe Grillo, e l’altro fondatore del Movimento 5 stelle, hanno deciso di utilizzare proprio 5 stelle nel loro logo? (dalla prefazione di Mario Contino). Il libro tenta così di fare luce su una serie di elementi simbolici in qualche modo esotericamente legati al leader storico dei pentastellati, e di rispondere ad altri irrisolti interrogativi sulla carriera politica (iniziatica?) di Beppe Grillo Falco Nardi, 62 anni, maturità classica, laurea in giurisprudenza, esperto in relazioni internazionali. La penna è stata la sua più fedele compagna di vita fin dall’adolescenza. Scrive dall’età di 14 anni, quando ottenne il suo primo successo vincendo una borsa di studio. Cinque anni di esperienza, come correttore di bozze, nella tipografia di una delle più importanti case editrici italiane. La sua attività professionale lo ha portato in giro per il mondo, elaborando progetti, redigendo rapporti, reportage, dossier, scrivendo relazioni e interventi per conferenze e convegni. Alcuni importanti politici italiani lo hanno scelto per stendere discorsi e relazioni. Autore di quattro romanzi di successo, di una silloge poetica, di testi teatrali e di numerosi articoli per giornali e riviste.

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Il cambiamento della Pubblica Amministrazione parte dalle persone

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

I loro nomi, le loro storie e le loro opinioni sul futuro delle amministrazioni impegnate nella sfida del PNRR sono raccolti nell’”Almanacco degli innovatori 2021”, il libro pubblicato da FPA, società del gruppo DIGITAL360. L’Almanacco racchiude oltre 100 interviste realizzate da Gianni Dominici, Direttore generale di FPA, nell’arco di 15 mesi a partire dallo scoppio dell’emergenza Covid-19, con l’obiettivo di raccontare questo periodo di crisi, ma anche di grandi cambiamenti, attraverso la voce delle persone che lavorano nella PA o per la PA. Tra i protagonisti del cambiamento della PA raccontati nel libro, ci sono rappresentanti di istituzioni che avevano già cominciato a sperimentare lo Smart Working prima della pandemia, funzionari dei comuni impegnati a rendere i servizi digitali accessibili, docenti che hanno lavorato per una scuola innovativa, protagonisti di progetti di formazione ed empowerment di dipendenti pubblici, promotori di soluzioni che applicano i principi del co-design o degli open data nella pubblica amministrazione. Innovatori come Stefania Allegretti, Direttrice dell’Ufficio sviluppo organizzativo e del personale della Provincia Autonoma di Trento che, ben prima della pandemia, è diventata modello per l’adozione dello smart working, la formazione del personale e l’accompagnamento al cambiamento, realizzando tra gli altri il progetto di affiancamento intergenerazionale “Pat4Young” grazie a cui giovani neo-assunti sono stati inseriti a fianco di lavoratori senior, in una logica di scambio reciproco delle competenze. O come Elena Gamberini, Direttrice Generale dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana, ente che promuove la gestione associata dei servizi, grazie a cui piccole amministrazioni del territorio sono riuscite a fronteggiare l’emergenza cooperando, e che ha avviato nei mesi scorsi il progetto CittadINpratica per la digitalizzazione delle pratiche edilizie, un progetto fortemente innovativo per il territorio. O Ilenia Imola, Funzionario del Comune di Rimini, che per l’amministrazione ha sperimentato processi innovativi e nuovi modelli organizzativi, mettendo il digitale al servizio delle “connessioni umane”, con l’obiettivo di “fare squadra”, lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, aumentare il benessere dell’organizzazione. E ancora Monica Cavallini, Project Manager del progetto “Scuola Digitale Liguria” con cui la società in house della Regione dal 2016 ha supportato l’innovazione digitale per la didattica coinvolgendo i docenti in tutorial online e videoconferenze, un’esperienza diventata fondamentale per la DAD nell’emergenza, grazie a una comunità di docenti che ha lavorato insieme. E poi Salvatore Urso, ingegnere del settore ICT Sanità della Regione Emilia-Romagna, da anni impegnata in politiche di digitalizzazione sanitaria, che durante l’emergenza Covid19 ha creato un sistema di monitoraggio per utilizzare servizi di telemedicina nelle aree montane appenniniche meno accessibili. E Giuseppe Gigante, Dirigente di INAIL Puglia, che ha promosso il progetto ‘Gli ScacciaRischi: le olimpiadi della prevenzione’: un videogioco che aiuta a riconoscere ed evitare i pericoli in casa, a scuola e negli ambienti di lavoro, attraverso dieci livelli di gioco e quiz. Tra i protagonisti dell’Almanacco, anche rappresentanti di start up e associazioni, come Ilaria Ricotti, Responsabile comunicazione e relazioni istituzionali di Too Good To Go, app contro lo spreco alimentare con circa 5 milioni di utenti in Italia, e Andrea Borruso, Presidente dell’associazione OnData, tra i promotori della campagna #datibenecomune, nata per chiedere alle istituzioni il rilascio di tutti i dati disaggregati sull’emergenza Covid e che oggi sta chiedendo al governo di rilasciare i dati necessari per consentire il monitoraggio dei progetti del PNRR. E insegnanti “visionari”, come Daniele Manni, docente di informatica e auto-imprenditorialità nell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce, dove aiuta gli studenti a creare delle micro e piccole imprese innovative, primo italiano a vincere, nel 2020, il Global Teacher Award, importante riconoscimento che premia 50 docenti tra 107 paesi al mondo.

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Il progetto ESA riprende con grandi obiettivi

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

Udine. 160 tesserati che, sicuramente aumenteranno, e la progettualità per far diventare l’ESA Center il fulcro del benessere della città di Udine. Questi i numeri e gli obiettivi con cui l’Elite Sport Academy si appresta a vivere il proprio 2022. L’attività in palestra è già ripresa, ma la macchina organizzativa del progetto ESA guarda avanti e progetta un futuro sempre più strutturato e che mette il benessere del singolo al centro di tutto. Dopo aver stretto collaborazioni sportive, dato vita alle mimi classi, che hanno letteralmente conquistato Udine, ecco la volontà di rendere l’ESA Center il riferimento per il benessere psico/fisico della città di Udine. “Si tratta di un progetto ambizioso – commenta Jacopo Munaro, presidente dell’Elite Sport Academy – ma abbiamo sempre ragionato in grande e, soprattutto, ci piace metterci al prova. La squadra di lavoro è pronta, ora dobbiamo solo programmare alcuni aspetti del nostro progetto e partire. La volontà è quella di rendere il progetto ESA HEALTH un riferimento che possa aiutare ad educare e trasmettere la necessaria ricerca di una migliore qualità della vita, passando attraverso l’esercizio fisico pianificato, strutturato e finalizzato alla prevenzione delle patologie correlate con la sedentarietà e gli scorretti stili di vita oramai troppo frequenti”.

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Il 46% degli italiani sta prendendo in considerazione l’ipotesi di cambiare lavoro

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

Tra i propositi degli italiani per il nuovo anno, a fianco di probabili diete e iscrizioni in palestra, c’è anche quello di cambiare lavoro. Secondo un’indagine condotta da Indeed – portale numero 1 al mondo per chi cerca e offre lavoro – oltre il 46% degli italiani sta pensando di cambiare lavoro. Proposito che 1 su 10 ha già iniziato “a mettere in cantiere” nel 2021. Cosa si cerca in una nuova occupazione? Guadagnare di più rimane la spinta principale a cambiare lavoro (54%), ma si fanno largo altre ragioni. L’incertezza degli ultimi due anni ha ridato fascino alla solidità. Si punta ad aziende che abbiano buone prospettive di sviluppo (18%) e a lavori sicuri (15%), nonché a buoni pacchetti di benefit (16%). Per chi ancora non può, la possibilità di lavorare da casa (16%) rappresenta una buona motivazione per cambiare. Più di 1 italiano su 10, inoltre, punta a lavorare in un ambiente che sia inclusivo, di cui condivide la cultura aziendale. Cambiare non spaventa. Più del 50% dei partecipanti all’indagine di Indeed ha una visione ottimista del mercato del lavoro e delle opportunità di carriera che si potranno aprire nel 2022. Un atteggiamento fiducioso che trova conferma negli intenti dei datori di lavoro. Il 20% prevede, infatti, di assumere a ritmo più sostenuto rispetto al pre-pandemia. Probabilmente per via di buone prospettive di sviluppo (8 aziende su 10 contano su un incremento del business nel 2022) ma anche in virtù del turn over che, nel corso del 2021, è aumentato secondo il 33% dei recruiter. In particolare, per le aziende che impiegano più di 500 persone (45%). Gianluca Bonacchi, Recruitment Evangelist di Indeed spiega “La pandemia ha modificato non solo priorità e preferenze dei lavoratori. Ha fondamentalmente cambiato la percezione di cosa debba intendersi per buon lavoro. Oggi le persone vogliono prima di tutto sentirsi al sicuro. Vogliono, inoltre, poter contare su una certa dose di flessibilità nell’espletamento delle proprie mansioni; sia in termini di orari, sia di luoghi. Non ultimo, apprezzano tutti quei benefit e quelle forme di supporto capaci di offrire un sostegno che va al di là della pura dimensione lavorativa, a sostegno del benessere personale del singolo e della vita al di là del lavoro”.Per attrarre e mantenere i migliori talenti, le aziende si dicono pronte a introdurre una serie di nuove policy nel 2022: dall’incremento della possibilità di lavorare da casa (42%), all’organizzazione degli spazi di lavoro in modo da garantire distanziamento (40%); dall’ offerta di supporto psicologico (37%), al miglioramento dei benefit (32%) ma anche creazione di occasioni di socializzazione (32%), per ovviare alla mancanza del contatto quotidiano.

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Aste immobiliari nel 2021

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

Sono state 126.083 (345 al giorno, 15 all’ora) le unità immobiliari oggetto di asta in Italia nell’anno 2021 (per un controvalore di immobili a base d’asta pari a euro 18.738.413.549 e con offerte minime pari a 14.053.810.161 euro), con un lieve aumento dell’8,10 % rispetto all’anno precedente, ma con un calo Covid19 (assolutamente non fisiologico ma tarato esclusivamente dagli avvenimenti dell’anno) rispetto al periodo di attività pre-Covid (2019) pari al -38,38 % (204.632 esecuzioni). Lo rende noto il Centro studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions nel suo “Report Aste 2021”. Come specifica Mirko Frigerio, Vicepresidente NPLs RE_Solutions. Dei 126.083 immobili in asta, oltre il 42,15% ricadono nelle regioni del Nord Italia, il 27,75% al Centro, il 14% al Sud e il 12% nelle Isole.Al primo posto per numero di esecuzioni nell’anno 2021, si conferma la Lombardia con il 18,63%, a seguire al 2° posto la Sicilia (9,95%), Lazio (7,64%), Toscana (6,82%) e Veneto (6,72%). Queste 5 regioni rappresentano insieme quasi il 50% del totale delle esecuzioni italiane.Sono 15 province che, da sole, generano il 38% delle aste su base nazionale. Le province sono Roma (5%), Milano (4%), Pavia, Perugia, Napoli, Bergamo, Ancona (3%), Catania, Brescia, Cosenza, Palermo, Messina, Sassari, Torino e Macerata (2%).Nel 2021 la provincia di Roma supera per la prima volta Milano e detiene il record come la provincia con maggior numero di esecuzioni immobiliare d’Italia. Sono infatti 5.743 le aste pubblicate nel 2021 nella provincia romana contro le 4.693 della provincia milanese.L’area metropolitana di Milano si contraddistingue per la presenza del comune di Pioltello, 36.147 abitanti, che conta (anche in Covid-time) 272 immobili pubblicati in asta nel 2021, uno dei comuni italiani più popolosi di aste nel periodo. Il numero pro-capite abitanti/aste di Pioltello è altissimo con 1 immobile all’asta ogni 132 abitanti; se poi consideriamo che sono censiti circa 14.928 nuclei famigliari, allora il dato diventa di 1 immobile all’asta ogni 55 nuclei famigliari.Precisiamo che si definiscono “Esecuzioni Immobiliari” tutte quelle procedure cui alla base è stato trascritto un pignoramento immobiliare, che porta alla vendita coattiva dell’immobile, sia di proprietà della persona fisica che giuridica. Si definiscono “Procedure Concorsuali”, tutte quelle vendite ai sensi dell’art. 107 R.D. 267/1942 [Legge Fallimentare] che fanno capo a Fallimenti, Concordati preventivi, Ristrutturazioni del debito, Liquidazioni coatte amministrative (fanno parte di questa categoria, anche la neonata categoria “crisi da sovraindebitamento” L.3/2012). Definiamo invece con il termine “Altro” tutte le procedure di divisione giudiziale tra coniugi o eredi e/o cause civili, eredità giacenti che, pur passando dalla vendita all’asta del bene, non configurano pignoramento o fallimento.

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Maggiore chiarezza nel 2022: politica monetaria e curva dei rendimenti

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

A cura di Edward Al-Hussainy, Analista senior tassi e valute di Columbia Threadneedle Investments. Alla riunione di dicembre, la Fed ha lasciato invariati i tassi di riferimento in prossimità dello zero, segnalando al contempo l’intenzione di effettuare anche tre rialzi nel 2022 per combattere l’inflazione. Le autorità monetarie hanno inoltre annunciato un’accelerazione del tapering che farà sì che il programma di acquisto di attivi terminerà come previsto entro fine marzo. Una volta concluso il tapering, la Fed prevede che comincerà ad alzare i tassi, effettuando tre ulteriori rialzi nel 2023 e altri due nel 2024. Questi interventi porterebbero il tasso sui Fed Fund in prossimità del livello neutrale del 2,50%, che corrisponde a una politica monetaria né accomodante né restrittiva. La direzione dei rendimenti dei Treasury a lungo termine dipende dal modo in cui la Fed risponde all’inflazione attuale. La Fed sta accelerando il ritmo di drenaggio della liquidità giacché l’inflazione ha registrato un’intensificazione, il che potrebbe spingere verso l’alto i rendimenti decennali. La banca centrale deve tuttavia fare attenzione a non agire troppo aggressivamente perché così facendo potrebbe mettere a repentaglio la ripresa economica e causare una recessione. Riteniamo che l’approccio migliore sia quello di rimanere flessibili e pronti a modificare la duration nel corso dell’anno. Molte delle tradizionali coperture dall’inflazione, comprese le materie prime e i Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS), sono onerose e incorporano tassi d’interesse reali negativi. Un metodo alternativo per proteggere i portafogli dal rischio d’inflazione è mantenere un assetto difensivo sulla duration e un approccio attivo sul fronte delle esposizioni obbligazionarie incentrate sulle commodity.Ora che la Fed ha cominciato a ridurre la liquidità immessa nel sistema finanziario, si assisterà a un inasprimento delle condizioni finanziarie, vale a dire un allargamento degli spread creditizi e un aumento della volatilità. Di conseguenza, gli attivi rischiosi diventano più vulnerabili agli shock. Per trovare vincitori e perdenti all’aumentare dei tassi, è necessario porre maggiore enfasi su una ricerca che possa distinguere tra i due.Ci dirigiamo verso un contesto in cui gli attivi rischiosi – come il debito emergente e i titoli high yield – sono sia più costosi che più vulnerabili. In questo scenario diventa essenziale selezionare le obbligazioni giuste attraverso la ricerca sul credito. Inoltre, un’allocazione in Treasury USA, nonostante i rendimenti

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Una strada al rialzo turbolenta per le azioni

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

A cura di Melda Mergen, Responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments. Nonostante la persistente incertezza causata dal coronavirus, gli investitori dovrebbero prepararsi a una sovraperformance dei settori ciclici nel primo semestre dell’anno. La nostra Responsabile azionario globale identifica i catalizzatori chiave per i mercati azionari.Siamo entrati nel 2021 con la prospettiva che i nuovi vaccini avrebbero tenuto a bada il Covid-19, e questo risultato ha avuto un effetto trasformativo nei mercati sviluppati. Il coronavirus però non accenna a scomparire e il suo impatto continuerà a farsi sentire nel 2022, con l’evolvere della pandemia. Le nuove terapie volte a prevenire un decorso grave della malattia sono molto promettenti, ma a nostro parere nel 2022 i riflettori resteranno puntati sul Covid e sul ritorno alla normalità.Un aspetto importante della ricerca il prossimo anno sarà misurare l’esposizione delle imprese ai persistenti effetti del Covid, nonché i mutamenti a lungo termine indotti dal virus. Un altro strascico significativo riguarda le aspettative di sovraperformance dei titoli ciclici nel primo semestre 2022, specialmente tenuto conto delle attese di un protrarsi delle riaperture economiche e di una crescita del PIL superiore alla media.La pandemia ha causato l’interruzione di molte catene di produzione, costringendo alla chiusura di stabilimenti produttivi in tutto il mondo. Per i settori con una gestione delle scorte di tipo “just-in-time”, la situazione si è rivelata particolarmente difficile, poiché la ricostituzione delle giacenze esaurite si è dimostrata quasi impossibile o, nel migliore dei casi, molto onerosa. Prevediamo un miglioramento di alcuni aspetti connessi alle filiere produttive nel corso del 2022, ma riscontriamo ancora una fitta lista di ordini inevasi e notevoli variazioni tra le imprese in termini di accesso ai materiali e capacità di trasferire i costi sui consumatori.La paralisi delle catene di produzione ha spinto molti a ipotizzare che le aziende avrebbero trasferito in massa le proprie operazioni fuori dalla Cina o addirittura rimpatriato le proprie attività produttive. Tuttavia, un cambiamento radicale sembra improbabile alla luce degli ingenti investimenti richiesti. Ciò che invece cambierà, presumibilmente, è la quantità di scorte che le imprese decidono di mantenere. Ciò significa che, nell’ambito della ricerca fondamentale, aspetti come i livelli delle giacenze e il potere di prezzo assumeranno una grande importanza. In questo scenario vi saranno inevitabilmente vincitori e perdenti, e un posizionamento attivo indirizzerà gli investitori verso il successo, soprattutto nel contesto delle opportunità cicliche nel primo semestre dell’anno.Storicamente si registra una correlazione tra rialzo dei tassi d’interesse e calo delle valutazioni azionarie. L’aumento dei tassi nel 2022 potrebbe mettere sotto pressione i multipli azionari, per cui è importante che gli investitori siano consapevoli di ciò per cui pagano. Per chi ha un’esposizione value inferiore alla propria allocazione strategica, il 2022 potrebbe offrire un contesto propizio per incrementarla. Ciò detto, puntare sui titoli sottovalutati non è una tesi d’investimento; in un contesto di accresciuta dispersione, è essenziale valutare i fondamentali di un’azienda rispetto al prezzo.Le azioni sono costose nella maggior parte delle regioni, ma su base relativa le valutazioni sono più interessanti in Europa e nei mercati emergenti rispetto agli Stati Uniti. Le notizie relative alla Cina e le pressioni inflazionistiche potrebbero innescare una certa irrequietezza rispetto ai mercati emergenti, ma un’allocazione strategica appare comunque sensata a condizione che sia in linea con la propria tolleranza al rischio. (abstract : http://www.columbiathreadneedle.it)

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Difesa fitosanitaria in ortofrutticoltura biologica

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

Di Massimo Benuzzi – Vincenzo Vacante. Negli ultimi anni l’agricoltura biologica in Italia si è avvicinata ai due milioni di ettari coltivati diventando così una nuova opzione produttiva che associa sapientemente la scelta ecologica a quella imprenditoriale. Per questo diventa sempre più indispensabile conoscere le metodologie e i mezzi scientificamente e tecnicamente validi, pensati per un’agricoltura professionale, innovativa e sostenibile. La prima parte del manuale illustra i nuovi mezzi per la difesa fitosanitaria messi a disposizione negli ultimi anni, mentre la seconda illustra le strategie di difesa oggi concretamente applicabili in agricoltura biologica sulle principali colture ortofrutticole. La trattazione utilizza un approccio tecnico-scientifico reso fruibile da parte di tecnici e operatori agricoli grazie all’uso di un linguaggio semplice e accessibile.€ 42,00 – Edagricole di New Business Media srl Pagine 470 – formato 17 x 24 cm http://www.edagricole.it Massimo Benuzzi si è laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Bologna dove ha fatto parte del gruppo di ricerca di Giorgio Celli e si è da sempre occupato di lotta biologica in aziende private che sviluppano tecnologie alternative alla chimica; è attualmente Direttore Tecnico di Biogard. È co-autore di alcuni manuali e di almeno un centinaio di pubblicazioni.Vincenzo Vacante è Professore ordinario di Entomologia generale e applicata e specialista in Acarologia agraria e in Lotta biologica e integrata. Ha insegnato presso diverse Università italiane e istituzioni europee. È autore di oltre 250 pubblicazioni, tra cui diversi lavori monografici in lingua italiana e inglese.

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Quirinale: Rolando (IULM) “per l’elezione del Capo dello Stato si torni alla politique d’abord”

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

“Durante la crisi sanitaria gli italiani non vorrebbero assistere a una corrida sull’elezione del Capo dello Stato, servirebbe un ritorno alla qualità della politica che nasce da una seria visione del futuro. Ieri Draghi, durante la conferenza stampa, ha minimizzato le frizioni a normali confronti, ma la partita del Quirinale deve tener conto del medio-termine che condurrà il Paese alla fine del decennio”. Così il prof. Stefano Rolando, docente di Comunicazione pubblica e politica alla IULM di Milano, commenta su Beemagazine, rivista online del Gruppo The Skill, l’elezione per il Presidente della Repubblica. “In questi giorni, sembra che il sistema degli interessi da un lato e l’intera società dall’altro si accontentino di sapere solo come andrà a finire l’accartocciata vicenda del Quirinale, su chi sarà colui, o colei, che dovra’ conservare o far deperire uno dei pochi poteri simbolici di carattere laico e fuori dallo show-business che ancora oggi gli italiani percepiscono come un valore. Il motto ‘Politique d’abord’ – la politica anzitutto – e’ la testimonianza che i partiti sapevano quel che volevano e orientavano strategie, scelte e mezzi. Con la seconda Repubblica si sono perse le tracce di questa ‘categoria’. Senza la bussola sulla visione del destino dell’Italia e dell’Europa non si hanno parametri per giudicare la fine del ciclo emergenziale e il recupero di una piena costituzionalità dei soggetti politici per il libero confronto delle loro parzialità”, conclude.

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“Dal green pass al “green caos”

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 gennaio 2022

L’ultimo dl covid è un insieme normativo pieno di rimandi in cui è impossibile capire esattamente cosa c’è scritto. E’ un tutto un rimando a altri decreti e leggi. Invito a leggere il decreto modificato e integrato da un’infinità di decreti successivi, e a capire se per avere un “valido” green pass base o super, necessario per accedere nei luoghi previsti, basti 1 dose o ne servano 2 o 3. Addirittura, nonostante fosse già in Gazzetta Ufficiale, un esponente di governo non sapeva che la sanzione da 100 euro fosse una tantum o meno. Si naviga a vista. Draghi tornerà con le conferenza stampa delle 18, alla mo’ di Conte. Il governo sta costruendo una società orwelliana. L’Agenzia delle entrate avrà i nostri dati sanitari: che cosa ne pensa il Garante della Privacy? Anche su questo aspettiamo ancora risposta alle violazioni della privacy della piattaforma del Ministero dell’Istruzione. Ora hanno inserito la norma sugli avvocati per accedere ai tribunali solo con green pass per cui l’assenza del difensore conseguente al mancato possesso del green pass “non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento”. E il giusto processo? – così il deputato responsabile Cultura di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Cultura e Istruzione, Federico Mollicone, nel corso di “Studio24” in onda su RaiNews24 – C’è caos anche sulla scuola. Mancano le maschere Ffp2, ora obbligatorie, e vengono distribuite quelle chirurgiche della megacommessa di FCA, inadatte al contrasto al contagio – ha continuato Mollicone mostrando una delle mascherine distribuite – In Abruzzo e Marche, grazie al governo di Marsilio e Acquaroli, si è provveduto a screening con tamponi prima del ritorno nelle scuole, garantendo la didattica in presenza. Sull’obbligo vaccinale, noi siamo contrari: no alla coercizioni, sì alla sensibilizzazione, soprattutto per le fasce dei più fragili – ha concluso Mollicone – la nostra solidarietà e il nostro plauso vanno ai sanitari che, nonostante il caos e le difficoltà, sono in prima linea per la salute di tutti.”

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