Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 24 gennaio 2022

Sul Pianeta siamo più di 8 miliardi di umani

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

By Luigi Ciolli. “Eravamo 4 miliardi nel 1974 e 7 miliardi nel 2011. Grazie ai progressi della medicina e del miglioramento delle condizioni di vita.Un bene per la vita delle persone, affiancato dal male che questi 8 miliardi stanno apportando al Pianeta per la propria sopravvivenza. In tanti hanno formule più o meno interessanti e fattibili (e in parte già applicate) perché questo male si manifesti il meno possibile, ma sembra che non siano sufficienti visto lo stato del Pianeta, la crescita degli umani e il loro continuo impatto per l’erosione della vita del Pianeta.In questa crescita si inserisce il calo demografico dell’Italia (con (dati 2020 rispetto a 2019) -0,7% (poco più di 400mila) e una popolazione totale di quasi 60 milioni. Dato negativo che fa gridare i nostri demografi e politici alla necessità di fare più figli, anche con l’autorevole intervento del papa cattolico che ha esortato in questo senso nel nome di “Dio, patria e famiglia”. Coi dati di oggi sugli 8 miliardi e quelli di tutti i Paesi europei e mondiali in crescita, diventa mefistofelico continuare a credere che la sostanziale stabilità italiana rappresenti un problema di decrescita da incentivare anche con contributi a pioggia per chi fa più figli. L’Italia, per chi non se ne fosse ancora accorto, non è il centro del mondo: quello che accade nei propri confini è legato al resto del mondo, i suoi numeri devono entrare nel calcolo mondiale perché un bimbo che nasce nel Sahel o muore in un’isola del Pacifico del Sud o si ammala in una metropoli cinese, riguarda tutti: – siamo più di 8 miliardi, con tendenze alla continua crescita; – quando eravamo molti meno abbiamo gestito il Pianeta in modo da rendercelo invivibile; – oggi, nonostante questa consapevolezza, non possiamo fare a meno, per esempio, delle energie che distruggono il Pianeta; … se riuscissimo anche a contenere il numero di umani, non potremmo che trarne vantaggi. Preoccupati per l’Italia e la sua economia nazionale? Tranquilli, o si continua a contribuire al genocidio di rifugiati ed immigrati economici non accogliendoli, oppure questi ultimi saranno ben felici di essere accolti, equilibrando in parte la nostra denatalità. Non è il massimo per contribuire a rendere il Pianeta vivibile e a farlo erodere meno, ma potrebbe essere il nostro piccolo contributo, da affiancare a tutte le politiche di salvaguardia ambientale: anche contenere la crescita demografica è una politica ambientale.

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Mostra Ridisegnare lo spazio

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

Bologna sabato 12 febbraio h 16:00 / 21:00 15 febbraio – 5 aprile 2022 MAR – SAB 10 – 13 / 15 -19 e su appuntamento presso LABS Contemporary Art via Santo Stefano 38 (fino al 5 aprile) con opere di Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali. Il filo conduttore dell’esposizione è la rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico. Gli artisti guardano, attraverso la camera, lo spazio che hanno di fronte e lo interpretano, lo leggono, lo disegnano, lo propongono al di là di una dimensione prettamente oggettiva. Il filo conduttore della mostra è l’idea di una rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico. Nelle grandi foto di Massimo Vitali lo spazio naturale diviene spazio sociale. Scrive Angela Madesani nel testo che accompagna la mostra: «In mostra sono due grandi foto dai toni scuri. Qui tutto è lava, tutto è duro e pungente e la luce cambia molto velocemente. Vitali ridisegna lo spazio, lo rimisura attraverso un’altra categoria. Il suo è uno spazio sociale, fortemente antropizzato che possiamo collegare alla sua formazione». Andreas Gefeller guarda lo spazio architettonico dall’alto, mutando la percezione che solitamente ne abbiamo, creando delle visioni zenitali. Il suo è il tentativo, riuscito, di mutazione percettiva e dunque di riproposizione dello spazio. Continua Madesani: «Per quanto sia una questione inutile e obsoleta, viene spontaneo domandarsi di fronte a che tipo di operazione fotografica ci troviamo. È documentazione? Per certi versi sì, perché nulla è stato aggiunto e tutto è perfettamente corrispondente alla realtà. Al contempo, però, bisogna rendersi conto che la prospettiva proposta nell’immagine, in questa modalità, non è mai esistita. Il fruitore potrebbe pensare di trovarsi di fronte a un’immagine reale, istantanea, ma così non è». Quello proposto da Giulia Marchi è uno spazio concettuale, in cui la lettura dell’artista svela dimensioni ulteriori. In mostra due lavori della serie Fundamendal che è il risultato di uno studio approfondito sui testi dell’architetto contemporaneo olandese Rem Koolhaas. Il lavoro nasce dal desiderio di mettere in relazione la ricerca artistica con gli scritti di Koolhaas dedicati al concetto di spazio e dell’uso che ne facciamo. Quelli di Marina Caneve qui proposti sono degli still life, in cui gli oggetti riescono a disegnare la dimensione spaziale attraverso l’essenza delle forme, in stretta relazione con lo spazio naturale in cui sono contenuti. http://www.labsgallery.it

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Donatella Di Cesare: Se Auschwitz è nulla – Contro il negazionismo

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

Roma Lunedì 24 gennaio 2022 alle ore 20.00 presso il Cinema Farnese Piazza Campo de’ Fiori, 56 si terrà la presentazione del libro di Donatella Di Cesare Se Auschwitz è nulla – Contro il negazionismo, edito da Bollati Boringhieri.L’autrice dialogherà con Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, figlio di Shlomo Venezia, a cui la serata è dedicata. Partecipano all’incontro Marco Damilano, Direttore de L’Espresso, Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma e Andrea Riccardi Fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Donatella Di Cesare insegna Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma. È una delle voci filosofiche più presenti nel dibattito pubblico, sia accademico sia mediatico. I suoi libri sono tradotti e discussi all’estero. Tra gli ultimi titoli: Terrore e modernità (2017), Marrani. L’altro dell’altro (2018) e Il complotto al potere (2021). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato, tra gli altri, Heidegger e gli ebrei. I «Quaderni neri» (2016), Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (2017), Sulla vocazione politica della filosofia (2019), Il tempo della rivolta (2021) e Utopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz (2021) Nel rispetto delle Normative anti COVID si potrà accedere solo se in possesso del Super Green Pass e indossando mascherina FFP2. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.

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Teatro: “C’è Costa per te”

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

Roma Dal 27 gennaio al 20 febbraio 2022 Teatro Manzoni Via Monte Zebio, 14/C con lo show “C’è Costa per te”. Due ore di risate e di leggerezza che “alleggerisce”. Questa la ricetta del comico siciliano Antonello Costa e Massimiliano Bruno con il nuovo spettacolo “C’è Costa per te”. Una sorta di omaggio alla regina della tv Maria de Filippi che, con il suo format dedicato al valore dei sentimenti, fa sorridere i cuori registrando da anni record di ascolti. E cosa c’è di più sano di una risata come farmaco naturale per il proprio benessere psicofisico? Costa lo sottolinea nel suo varietà insieme alla sorella, la soubrette Annalisa Costa, che da sempre lo accompagna con un bellissimo corpo di ballo. Ben 13 pillole di puro divertimento legate a 13 personaggi diversi, con altrettanti cambi scena, in un concentrato travolgente di monologhi, canzoni e danza. Uno show dal ritmo serrato ed incalzante, che coinvolgerà anche il pubblico in sala in una parodia di quello che eravamo e che stiamo diventando. Dal proprio posto, in totale sicurezza, ogni spettatore potrà trasformarsi per una serata in uno dei protagonisti dello spettacolo e scegliere se recitare o cantare con il poliedrico mattatore, pronto ad affrontare ogni sfida grazie al suo innato talento per ogni forma d’arte. Un inno alla gioia e all’allegria, che tutte le sere farà esclamare al pubblico: “E’ già finito?!”

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Robeco: Outlook sul credito

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

a cura di Victor Verberk e Sander Bus, co-responsabili del team credito di Robeco.Con così tanti elementi di distorsione in gioco, la teoria economica ha poco da insegnare. Visti il potere di determinazione dei prezzi delle aziende, gli stimoli monetari e il comportamento dei consumatori, crediamo che i fondamentali statunitensi ed europei non saranno il motore dei mercati del credito nel primo trimestre del 2022. Per quanto riguarda le valutazioni, abbiamo rivisto al rialzo gli spread. Questa dinamica è iniziata in Europa, seguita a ruota dagli Stati Uniti. Crediamo che il mercato del credito statunitense riuscirà a colmare il distacco, non appena il mercato si renderà conto che, quando si parla della pandemia, ci troviamo tutti nella stessa barca. Ci sono anche molti fattori di rischio che crediamo non siano ancora sufficientemente prezzati, come i rischi geopolitici relativi alla Russia, l’impatto del crollo immobiliare cinese sulla crescita e la volatilità dei mercati emergenti in generale. Gestire questi rischi con un atteggiamento contrarian basato sulla ricerca è più importante che individuare il beta corretto, ammesso che esista. I dati tecnici, caratterizzati soprattutto dall’attività e dalla comunicazione delle banche centrali, potrebbero causare un periodo di avversione al rischio dopo anni in cui gli investitori hanno sempre manifestato una maggiore propensione. Umiltà è ancora il termine più appropriato da usare per valutare l’attuale situazione economica. Ma possiamo affermare alcune cose con certezza. La crescita manifatturiera globale è abbastanza solida nonostante il recente aggiustamento al ribasso delle stime. La domanda di beni di consumo continua a sostenere la crescita, tanto da potersi definire come grande motore, dato che gli investimenti di capitale e l’accumulo di scorte hanno finora contribuito poco. Questo potrebbe essere di buon auspicio per il futuro.È un periodo proficuo per la maggior parte delle aziende e i profitti sono in crescita. L’aumento dei costi di produzione continua ad essere un tasto dolente, ma i margini hanno resistito ed è chiaro che la maggior parte delle società è in grado di trasferire questi sovraccosti al consumatore. Nel frattempo, assistiamo a una contrazione del mercato del lavoro statunitense. La situazione è un po’ confusa: difficoltà nelle assunzioni, un tasso di partecipazione significativamente più basso rispetto all’era pre-Covid, una tendenza al pensionamento anticipato e circa 2,5 milioni di posti di lavoro persi dall’inizio del 2020. La principale fonte di preoccupazione per i mercati rimane ovviamente l’inflazione, in costante aumento. Nonostante le banche centrali abbiano continuato a ribadire che si tratti di un fenomeno transitorio, lo scetticismo è in costante aumento, e la comunicazione della Federal Reserve non aiuta. Inoltre, il tempismo di questi commenti non è stato ottimale, dato che i mercati erano impegnati a digerire la notizia della nuova variante Omicron.In Europa, è ancora troppo presto per parlare di rialzi dei tassi, ma è tempo di prepararsi per la fine del PEPP. Pensiamo che la BCE voglia però mantenere una certa flessibilità, tenendo libera l’opzione di ripristinare il PEPP ogni volta che lo ritenga necessario. Con ogni probabilità il programma di acquisti potrebbe addirittura essere ampliato temporaneamente, per compensare la fine del PEPP. In altre parole, gli acquisti della BCE continueranno anche nel 2022, e il continuo ribilanciamento del portafoglio globale in attività rischiose non è ancora finito.Sui fondamentali, la nostra maggiore preoccupazione rimane ancora la Cina. Con il 25% del PIL e il 40% dei prestiti nazionali legati al settore immobiliare, non ci si può permettere di essere troppo accomodanti. Non sono escluse ripercussioni sulle banche europee. E mentre i politici possono mitigare i contagi, la risoluzione degli squilibri sottostanti potrà richiedere anni.In conclusione, i fondamentali rappresenteranno validi indicatori per gli investitori creditizi dei mercati sviluppati occidentali. Nonostante le difficoltà nella stima della crescita, e salvo grandi errori da parte della Fed o uno scivolone in Cina, i fondamentali non saranno probabilmente il motore a lungo termine per gli spread sul credito una volta trascorso questo difficile inverno. L’inflazione e la comunicazione delle banche centrali determineranno il sentiment del mercato e potrebbero guidare i cicli di rischio a breve termine. Il nostro team Global Macro si aspetta che l’inflazione europea raggiunga il picco nel quarto trimestre del 2021 e il CPI statunitense nel primo semestre del 2022. Dopodiché l’inflazione dovrebbe assestarsi leggermente sopra gli obiettivi del 2% entro la fine del prossimo anno. Più che mai, stiamo investendo sulla base di informazioni e previsioni imperfette. Questo guiderà la volatilità del mercato e creerà opportunità per i gestori attivi.

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Endocrine disruptors nei fast-food, un potenziale pericolo per la salute umana

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

I fast-food sono da sempre considerati un esempio di alimentazione non bilanciata, spesso annoverati tra le cause dell’epidemia di obesità nel mondo occidentale. «Secondo un recentissimo studio la dieta sbilanciata non sembrerebbe l’unico elemento preoccupante di quanto viene servito in questi locali» afferma Valerio Renzelli, endocrinologo libero professionista, Roma. «Gli autori, infatti, hanno quantificato per la prima volta la presenza di ftalati e plastificanti, sia nelle pietanze vendute che nei guanti utilizzati per maneggiarle, con risultati non incoraggianti. Gli orto-ftalati sono plastificanti, con il ruolo di rendere la plastica più morbida e malleabile. Ftalati ad alto peso molecolare, come il dietilesil-ftalato (DEHP) ed il di-n-butil-ftalato (DnBP), sono stati spesso utilizzati per questo scopo nel polivinil-cloruro (PVC), a sua volta utilizzato per il confezionamento dei cibi. A causa del noto effetto di endocrine disruptor, gli enti regolatori ne hanno ristretto l’utilizzo, a causa della facile migrazione dalle confezioni agli alimenti, ma l’esposizione resta alta, soprattutto per il consumo di alimenti altamente processati».A causa della loro tossicità, segnala Renzelli, i produttori hanno cambiato il tipo di plastificanti da utilizzare con il PVC, utilizzando sostanze come l’adipato di 2-etilesile (DEHA), il di-isononil-1,2-cicloesano dicarbossilato (DINCH) e il diottiltereftalato (DEHT) che, nonostante il nome, non fa parte degli orto-ftalati. I pochi studi, solo su animali, relativi alla loro tossicità non consentono di apprezzarne adeguatamente i possibili effetti sulla salute umana. «L’obiettivo del nuovo studio è stato quello di quantificare i livelli di otto orto-ftalati e tre plastificanti sostitutivi, sia nei cibi comunemente ordinati nei fast-food che nei guanti utilizzati per maneggiarli» spiega Renzelli. «Sono stati presi in esame i cinque cibi più ordinati nelle tre categorie principali (hamburger, pizza e Tex-Mex) nella città di San Antonio, in Texas. Il periodo di analisi è stato in due fasi, dal 2017 al 2018, e sono stati analizzati cibi da più siti per ciascuna catena di fast-food, comprati lo stesso giorno e usando condimenti standard. Sono stati rilevati plastificanti in tutti i cibi analizzati, con livelli maggiori in quelli contenenti carne: DnBP e DEHP sono stati gli orto-ftalati più frequenti, mentre il DEHT è stato il plastificante sostitutivo più frequente. DEHT e DINCH sono stati rilevati sia nei cibi che nei guanti provenienti dallo stesso ristorante, suggerendo che la manipolazione degli alimenti sia una delle cause di esposizione a plastificanti. Tale dato è in linea con studi di bio-monitoraggio, che indicano come l’esposizione al DEHT stia gradualmente aumentando nella popolazione generale. La presenza diffusa di DHEP e DnBP nei cibi, ma non nei guanti, suggerisce che la contaminazione possa avvenire in siti a monte della catena di distribuzione alimentare».Quali conseguenze per la salute umana? «L’esposizione agli orto-ftalati, tra cui DEHP e DnBP, è stata correlata a effetti nocivi metabolici, riproduttivi e del neuro-sviluppo: DEHP induce criptorchidismo e alterazioni nel testosterone testicolare e nell’omeostasi delle cellule di Leydig» spiega Renzelli. «Relativamente ai plastificanti sostitutivi, i pochi dati indicherebbero una sostanziale sicurezza, soprattutto per DEHT, ma sono da interpretare con cautela essendo finanziati dall’industria. Alcuni studi epidemiologici hanno correlato i metaboliti urinari di DINCH e DEHT a fibromi uterini e all’infiammazione, ma sono dati al momento non confermati. L’analisi ToxCast permette di valutare in vitro le potenziali interazioni tra una sostanza in esame e i recettori umani. Questo studio ha analizzato le possibili interazioni dei plastificanti sostitutivi in esame, che sembrano in grado di interagire con tre vie di segnale dei recettori nucleari: a) recettore X dell’acido retinoico-ß (RXR-ß), coinvolto in molteplici vie; b) recettore X del pregnano (PXR), coinvolto nel metabolismo e detossificazione di farmaci e sostanze esogene; c) recettore alfa degli estrogeni (ERA), la cui disregolazione può contribuire a patologie cardio-vascolari, metaboliche e oncologiche».In conclusione, «I dati di questo studio mostrano come la presenza di endocrine disruptor sia diffusa a livello dell’industria alimentare e che, anche dopo le restrizioni mirate alle sostanze con noti effetti tossici, la loro presenza sia comunque diffusa a livello degli alimenti e nel monitoraggio delle popolazioni esposte» commenta l’esperto. «Altro dato di allarme è che il livello di sicurezza per la salute di altre sostanze, introdotte per sostituire queste, non sia stato ancora dimostrato adeguatamente da studi indipendenti. È auspicabile quindi un maggior controllo, sia a livello legislativo sia a livello di monitoraggio alimentare, per evitare le possibili conseguenze sulla salute della popolazione» conclude Renzelli. (fonte: endocrinologia33)

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“Jos – Che siano maledetti”: una vita segnata dall’ingiustizia

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

Francia, Seconda guerra mondiale. Nel giorno del suo ventesimo compleanno, Jos – per tutti “il bastardo” – viene condannato a dieci anni di galera e al confino a vita in Guyana, nel Sudamerica, con l’accusa di omicidio. Una vita, la sua, segnata dalle disgrazie sin dalla nascita: orfano da piccolissimo, fu ritrovato dinanzi a una chiesa da una perpetua, che da quel momento si prese cura di lui e della sua educazione insieme a Padre Vivien. Joseph era sempre stato molto sensibile e al contempo irascibile. Un giorno, a seguito di un litigio tra lui e il prete che lo aveva cresciuto, quest’ultimo viene trovato morto. Comincia così l’inferno di Jos che, nel tentativo di liberarsi dall’ingiustizia che lo vede erroneamente esiliato, riuscirà a ricostruire la sua storia e le sue origini, scoprendo lati del suo passato che non avrebbe mai potuto immaginare. Pubblicato in Francia, questo racconto travolgente di Olivier Petit, magistralmente illustrato da Piero Ruggeri e Filippo Neri con i colori di Florent Daniel, arriva per la prima volta in Italia nel formato cartonato di Edizioni NPE. In libreria dal 20 gennaio 2022.

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Giornata mondiale dei malati di lebbra

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

Il prossimo 30 gennaio AIFO celebra come di consueto, nell’ultima domenica del mese, la Giornata mondiale dei malati di lebbra (GML), giunta alla 69a edizione. La lebbra colpisce ogni anno oltre 200.00 persone nel mondo, dove vivono oltre 3 milioni e mezzo di persone con disabilità come conseguenza della malattia. Quest’anno il 30 dicembre coincide con la Giornata mondiale delle Malattie Tropicali Neglette (MTN) che l’OMS celebra per la terza volta. In tempi di pandemia, quale significato ha la lebbra oggi? Abbiamo ormai capito che tantissime sono le persone colpite da altre malattie di cui non si parla più. Si tratta di situazioni di sofferenza non meno gravi e diffuse ma praticamente dimenticate perché i sistemi sanitari non sono concepiti ed attrezzati per essere vicino a chi ne ha bisogno. Per questo AIFO continua ad attirare l’attenzione sulle Malattie Tropicali Neglette (MTN), un gruppo di venti patologie di cui fa parte anche la lebbra e che rappresenta una realtà molto più estesa di quanto si possa immaginare. Le Malattie Tropicali Neglette sono infatti diffuse in 149 Paesi nel mondo e colpiscono 1,7 miliardi di persone, di cui oltre 500.000 bambini/e al di sotto dei 14 anni. Che cosa hanno in comune la lebbra e le altre malattie neglette? In primo luogo le Malattie Tropicali Neglette si sviluppano in contesti di povertà, fragilità ambientale, emarginazione e vulnerabilità sociale. In secondo luogo le accomuna il fatto di essere trascurate dai sistemi sanitari, dalla formazione del personale; per questo la loro diagnosi è tardiva e produce conseguenze gravi, inclusa la disabilità. Ricevono inoltre poca attenzione dalla ricerca e dall’industria farmaceutica proprio per il contesto di povertà in cui sono diffuse. Per ultimo la pandemia negli ultimi due anni sta sottostimando sistematicamente i dati relativi alla lebbra e alle MTN per la difficoltà di raccogliere dati affidabili. L’apparente attenuazione delle malattie contribuisce così ad abbassare la guardia nei loro confronti. Per tutti questi motivi, in quanto Ong sociosanitaria di cooperazione internazionale, AIFO opera per rafforzare i sistemi sanitari territoriali di base con l’impiego di personale locale, stimola la politica di prevenzione attraverso campagne di informazione e la diagnosi precoce che evita l’insorgere di complicanze e di disabilità. La formazione del personale sanitario locale è una priorità in tutti i progetti e in tutti i paesi in cui è presente. Per superare la povertà e l’emarginazione sociale AIFO opera con specifici programmi di reinserimento socio-economico a partire dalla comunità cui appartengono le persone. Le discriminazioni e i pregiudizi che subiscono in modo particolare i malati di lebbra sono affrontati attraverso campagne di informazione, educazione e sensibilizzazione che coinvolgono anche le Istituzioni nazionali e locali. La Giornata mondiale dei malati di lebbra (GML) è stata istituita da Raoul Follereau (1903-1977), giornalista, scrittore e benefattore francese, nell’ultima domenica di gennaio a partire dal 1954 proprio per vincere non solo la lebbra come malattia, ma le lebbre dell’egoismo e dell’indifferenza. I volontari AIFO, da settimane nelle piazze e nelle parrocchie di tante città italiane con banchetti e iniziative di sensibilizzazione, saranno presenti anche il 30 gennaio e proseguiranno le loro attività nel corso dei mesi successivi

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Cure domiciliari agli anziani cronici non autosufficienti

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

L’Accademia di Medicina di Torino, a fronte delle inaccettabili carenze nell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria al malato cronico non autosufficiente, accentuate dai devastanti effetti della pandemia, ha prodotto un documento (link) messo a punto, sulla base di documentate evidenze scientifiche, da un gruppo di lavoro coordinato dal Presidente Giancarlo Isaia e composto dai Soci Giulio Fornero, Luigi Maria Pernigotti e Vincenzo Villari e dai Geriatri Gianluca Isaia e Renata Marinello: in esso, sottoscritto e condiviso da numerosi Soci e Amici dell’Accademia, vengono anzitutto richiamate le principali criticità nella gestione di questi malati, consistenti nella carenza di chiari obiettivi riabilitativi, in costi elevati, in risultati clinici insufficienti e soprattutto in conseguenze drammatiche sulla salute di una fascia debole di cittadini che, dopo decenni di lavoro, sono di fatto condannati all’emarginazione e ad una pessima qualità di vita, senza peraltro concrete possibilità di reagire a questa iniqua situazione. Vengono avanzate dieci proposte (link) che, se adeguatamente recepite, potrebbero condurre ad un più efficace approccio a cittadini affetti da patologie croniche non autosufficienti, ad un contenimento dei costi sanitari e ad una sostanziale soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie, spesso eccessivamente penalizzate. Con esse, ispirate dalla necessità che gli operatori sanitari assumano un diverso atteggiamento culturale nella gestione del paziente cronico non autosufficiente, che non può essere in alcun modo discriminato rispetto al malato affetto da patologie acute, si intende suggerire una condotta atta a promuovere una riorganizzazione delle cure per complessità clinica e funzionale, piuttosto che articolata in strutture specializzate per singole patologie, incentivando le cure domiciliari che, integrate dall’uso di moderne tecnologie come la telemedicina, costituiscono un’eccellente ed efficace metodologia di assistenza; si auspica infine una più efficace integrazione fra le cure ospedaliere e quelle territoriali, pianificando per ciascun malato un progetto individualizzato di cura e provvedendo anche all’erogazione di sostegni economici ai familiari, se disponibili ad assistere i propri congiunti.Il presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, Prof Giancarlo Isaia, puntualizza che “Coerente con la sua mission statutaria e ispirandosi anche quanto previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), intendiamo portare con forza all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica un problema sanitario con rilevanti connotazioni sociali, che, seppur ben noto e segnalato da molto tempo, non è stato in alcun modo considerato prioritario e di conseguenza non è stato affrontato con la dovuta efficacia” ed auspica che “La terribile lezione della pandemia da COVID-19 possa produrre risultati tangibili a livello legislativo e organizzativo, atti a rafforzare la medicina territoriale, a sburocratizzare il sistema, a porre il cittadino al centro dell’attenzione, in una logica di prevenzione primaria e secondaria delle malattie, soprattutto a beneficio dei malati anziani e non autosufficienti”.

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Inger-Maria Mahlke: Aricipelago

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

“Collana Oceani, pp. 512, 22 euro. Il romanzo vincitore del Deutscher Buchpreis. Un intrigante romanzo familiare nella cornice dell’isola dell’eterna primavera: Tenerife. Un’isola luminosa che racchiude un’oscura storia familiare, sullo sfondo della guerra civile. Ambientato a Tenerife, dove l’autrice ha vissuto da bambina, il romanzo racconta la storia di una famiglia lungo un intero secolo, a partire dal 2015 e procedendo a ritroso, fino all’anno 1919. Il libro inizia ai giorni nostri con la vicenda della giovane Rosa Bernadotte che, dopo aver tentato senza successo di studiare arte a Madrid, è appena tornata sull’isola e vive un momento di grande insicurezza e insoddisfazione. Anche i genitori della ragazza non stanno attraversando un buon periodo. La madre Ana, membro del partito conservatore locale, è coinvolta in uno scandalo e nella morte improvvisa e poco chiara di un collega. Suo marito Felipe, dopo aver rinunciato alla cattedra universitaria, trascorre il suo tempo bevendo whisky al club di cui erano membri anche suo padre e suo nonno prima di lui. La madre di Felipe, Francisca, è morta suicida, dopo anni di depressione vissuti accanto a un militare dedito alla sua carriera e fedele al regime. E anche il fratello maggiore di Felipe, Jose Antonio, è morto giovanissimo in un misterioso incidente d’auto. Più soddisfatto della sua vita è invece Julio Beute, il padre di Ana, che fa il portiere in un ospizio per anziani nonostante abbia lui stesso 94 anni. Ha sempre lottato contro il regime, ha fatto il corriere per i partigiani ed è stato fatto prigioniero dai fascisti. È proprio Julio Beute il custode dei segreti di questa famiglia. In libreria dal 10 febbraio.

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Giorgio Montefoschi: Dell’anima non m’importa

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 gennaio 2022

Collana Oceani, pp. 320, 19 euro. Un romanzo sulla forza del corpo e del desiderio in cui la scrittura attenta e precisa di Giorgio Montefoschi trova ulteriore forza e profondità, portando il lettore fin dentro la vita, le gioie, i dubbi e le difficoltà di una famiglia come tante, racchiusa in una normalità borghese che nasconde molte più sfaccettature e oscurità di quelle che appaiono all’esterno, e sempre si rivolge a una prospettiva dell’Altrove. Enrico e Carla Rubbiani sono una coppia felice e affiatata tanto da far dimenticare i vent’anni d’età che li dividono e hanno una figlia, Maddalena, che entrambi adorano. La loro vita familiare nella casa dei Parioli, fatta di cene e ricorrenze passate con gli amici, passeggiate, vacanze a Sabaudia e concerti a Santa Cecilia, sembra perfetta, almeno finché Enrico non è colpito da una crisi cardiaca che lo costringe a un breve ricovero in clinica. Il suo ritorno a casa innesca qualcosa d’inaspettato, la noia e la ripetitività della vita di coppia causano in Enrico un malcontento che sfoga iniziando a frequentare una collega, mentre Carla ha un breve flirt con un avvocato amico del marito, Stefano. Enrico se ne va di casa e si trasferisce in un appartamentino di Trastevere, l’equilibrio della loro relazione e la famiglia che formavano sembrano essersi definitivamente spezzati ma, forse, c’è ancora il tempo per tornare a essere quelli di prima.

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