Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 9 gennaio 2022

Dal 1° febbraio 100 euro di sanzione dall’Agenzia delle entrate per gli over 50 non vaccinati

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

Una sanzione da 100 euro “una tantum” per chiunque compia 50 anni entro il 15 giugno prossimo, non solo lavoratori, che dal 1° febbraio prossimo non saranno in regola con l’obbligo vaccinale: a prevederlo è il decreto licenziato dal Consiglio dei ministri che impone nuove regole nella gestione del Covid. Fonti di Palazzo Chigi assicurano che la sanzione si applicherà una volta sola. “Può essere anche una somma simbolica, ma non è comunque lo stesso accettabile – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché anziché migliorare le strutture e l’organizzazione, si continua a pensare che le limitazioni, le sospensioni e le punizioni possano essere la soluzione al problema del Covid-19. Come abbiamo fatto con il Green Pass e l’obbligo vaccinale, impugneremo anche questa sanzione che reputiamo altrettanto illegittima: con i legali di Radamante la faremo annullare, come lo stesso obbligo vaccinale per gli over 50 rivolto a tutti i cittadini italiani e residenti stranieri, magistrati inclusi”.La sanzione da 100 euro, spiega la stampa specializzata, sarà irrogata dall’Agenzia delle entrate a tutti i cittadini residenti in Italia che “abbiano compiuto il cinquantesimo anno”: si irrogherà attraverso l’incrocio dei dati della popolazione con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali. Sono esentati coloro che si trovano in “accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico”. Inoltre, dal 15 febbraio 2022, per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti, sempre di almeno 50 anni, scatterà l’obbligo del possesso del Green Pass rafforzato per l’accesso al luogo di lavoro: ne consegue che chi oggi non è ancora vaccinato dovrà effettuare la prima dose del vaccino entro il 31 gennaio per ottenere un Green Pass rafforzato valido a partire dal 15 febbraio: per chi non è in regola è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. La stessa sanzione si applica al soggetto tenuto a controllare il possesso del Green Pass se omette il controllo.

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Il Ministero dell’Istruzione chiede i dati dei contagi all’apertura delle scuole

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

L’amministrazione chiede solo ora ai dirigenti scolastici, nel giorno in cui molte scuole hanno ripreso l’attività didattica, da far pervenire i numeri degli alunni e del personale positivo al Covid-19. Secondo l’Anief questo monitoraggio, richiesto dalla direzione generale del Dicastero di viale Trastevere, è la dimostrazione che si è tornati in classe praticamente al buio e questo è da irresponsabili, perché avviene mentre contiamo 220mila contagi nel Paese. Secondo Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, “si doveva procedere con uno screening d’assalto di tutta la popolazione studentesca prima di programmare la riapertura in presenza: a questo punto la DAD appare non più consigliata, ma indispensabile. Se la decisione di praticare la dad non dovesse partire dal ministero di Viale Trastevere – prosegue Pacifico – allora è meglio che ci pensino i sindaci, come sta già avvenendo, soprattutto al Sud, e i dirigenti scolastici a interdire l’uso degli edifici scolastici. Perché il personale può lavorare in modalità agile, senza interrompere le attività lavorative e mantenendo comunque in vita il servizio, fino a quando non ci siano le condizioni per operare in presenza con quel livello di sicurezza che oggi non c’è”.

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Scuola: L’Anief chiede l’attivazione della Didattica a Distanza

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

La richiesta del sindacato rappresentativo Anief affonda le radici nel “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID 19” del 14 agosto 2021, con il quale il ministero dell’Istruzione ha convenuto “sulla necessità che ciascuna istituzione scolastica proceda con il coinvolgimento del relativo responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente e nel rispetto delle competenze del RLS, ad integrare il documento di valutazione rischi di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Lo stesso D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. prevede all’art. 17 che la valutazione dei rischi sia effettuata, come funzione non delegabile, dal datore di lavoro a cui il dirigente scolastico è assimilato.I numerosi appelli all’attivazione della didattica a distanza lanciati dai lavoratori, da una quota degli studenti nonché da una parte importante della dirigenza della scuola, con tanto di petizione di 3 mila dirigenti scolastici, in questi ultimi giorni sono legati all’evidenza che le valutazioni del rischio biologico sono state effettuate e che le condizioni per il rientro in sicurezza nei luoghi di lavoro non ci sono.Il repentino aumento dei casi di contagio anche tra le persone vaccinate, il basso tasso di vaccinazione della popolazione adolescente, i difficili controlli sulle capienze dei trasporti pubblici, l’impossibilità di garantire il distanziamento fisico nei locali scolastici per i mancati investimenti negli organici, le indicazioni del parere del Comitato Tecnico Scientifico, espresse nel verbale n. 31 del 25 giugno 2021, che ha trasformato il “metro tra le rime buccali” del protocollo 2020-21 nella meno vincolante attuale formulazione “qualora logisticamente possibile”, ha portato l’ANIEF a non firmare il protocollo scuola 2021-22: tutto questo suggerirebbe il rinvio delle lezioni in presenza con conseguente attivazione delle modalità in remoto sia delle mansioni legate alla didattica per il personale docente, sia dei servizi alla comunità scolastica da parte del personale Ata. Non è un caso che diversi governatori regionali, al pari di numerosi sindaci, abbiano rinviato di alcuni giorni la riapertura delle scuole inizialmente prevista per il giorno 7 gennaio.

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Scuola: Per il Consiglio nazionale di Udir non ci sono le condizioni per ripartire in presenza

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

Il giovane sindacato dei presidi in risposta alla petizione di 3 mila dirigenti scolastici sulla necessità di riattivare la DAD, mette a disposizione un modello di decreto da comunicare al Prefetto, in attesa del tracciamento da parte delle autorità sanitarie dei contagi di tutta la popolazione studentesca e del personale, della dotazione dei dispositivi di protezione promessi (mascherine FFP2), alla luce dell’alto indice di diffusione del virus (15 volte superiore a un mese fa) e dell’alta curva dei contagi (il doppio rispetto al primo giorno delle vacanza natalizie). Secondo Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, “la grave decisione assunta dai presidenti regionali del Consiglio nazionale UDIR di invitare i colleghi a non riaprire l’attività didattica in presenza, supportata dall’ufficio legislativo, nasce dal rischio biologico rilevato e dalla sussistenza di un pericolo grave e immediato, e rappresenta una precisa risposta alle richieste di oggi avanzate ai presidi dall’amministrazione centrale e periferica del ministero dell’Istruzione di conoscere l’esito del tracciamento o la diffusione del contagio tra gli studenti. Le scuole devono essere messe nelle condizioni reali di riaprire in sicurezza e non soltanto a parole. Udir mette a disposizione il modello di comunicazione da inviare al Prefetto e alle autorità competenti”. Fonte Ufficio Stampa UDIR

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Scuola: con queste regole tra pochi giorni oltre metà degli alunni in DAD

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

Da una proiezione del numero di classi che potrebbero superare i limiti massimi di alunni contagiati previsti dal Governo emerge che tra dieci giorni 200mila classi (più di una su due), dalla scuola dell’infanzia alle superiori, rischiano di dover interrompere la didattica in presenza. Da oggi, secondo il calendario ufficiale, riaprono le scuole in alcune regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Friuli, Marche, Toscana e in provincia di Trento). Anche se autonomia delle scuole e ordinanze dei sindaci hanno fatto slittare in numerosi casi l’apertura effettiva a lunedì 10 gennaio. Il Governo nel decreto varato il 5 gennaio e di imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ha confermato che si torna in presenza. Ma per quanto? Occorre fare i conti con i crescenti contagi che stanno coinvolgendo alunni e personale scolastico, nonostante la chiusura delle scuole per le vacanze natalizie. E le regole stesse fissate dal decreto del Governo portano a stimare che dopo pochi giorni di applicazione la maggior parte delle classi si ritroveranno in Dad. Vediamo perché. Sul milione e 406 mila casi positivi registrati alla vigilia dell’Epifania, stime attendibili individuano in circa 300mila gli alunni contagiati. Si può calcolare che, in rapporto all’intera popolazione scolastica, siano circa 35mila i bambini della scuola dell’infanzia infettati, 95mila quelli della scuola primaria, 65mila gli alunni della scuola secondaria di I grado e 105mila studenti delle superiori. Tuttoscuola ha elaborato una proiezione del numero di classi per le quali, applicando le regole stabilite dal Consiglio dei ministri, verrebbero sospese le lezioni (scuola dell’infanzia) o che passerebbero alla didattica a distanza (dalle scuole primarie alle superiori). Per la scuola dell’infanzia dove le sezioni sono 41.382, supponendo che almeno la metà ospiti uno o più di quei 35 mila bambini, vi sarebbero circa 20 mila sezioni chiuse con tutti i bambini in quarantena per almeno dieci giorni. Analogamente, per la scuola primaria dove le classi sono 125.495 a ospitare quei 95mila alunni contagiati, andrebbero in didattica digitale integrata (DDI) per la durata di dieci giorni fino a un massimo di 48 mila classi. Per le classi della secondaria di I grado (77.883) e per quelle di II grado (124.145), dove con almeno tre casi di positività nella classe si applica alla medesima classe la didattica digitale integrata, si potrebbero avere fino a un massimo di 21 mila classi di secondaria di I grado con gli alunni a casa in DDI e fino a un massimo di 35 mila classi delle superiori con gli studenti a casa in DDI, tutti per almeno dieci giorni.Questa situazione probabile si riferisce ai numeri di contagiati ad oggi e potrebbe verificarsi in tutta Italia già da lunedì prossimo, 10 gennaio. Ma, considerato che il contagio dalla variante Omicron non ha ancora raggiunto il suo picco e negli ultimi tre giorni ha registrato un incremento quotidiano di casi positivi intorno al 12%, al termine della prossima settimana gli alunni contagiati potrebbero raggiungere il mezzo milione o addirittura di più rispetto ai 300mila previsti attualmente.Con quali conseguenze per le scuole, in base alle regole fissate dal nuovo decreto? Si potrebbero avere quasi tutte le sezioni di scuola dell’infanzia chiuse, circa 80mila classi di primaria in DDI e con esse 30 mila classi della secondaria di I grado, nonché 50mila delle superiori anch’esse chiuse con gli studenti a casa a seguire la didattica digitale integrata. Si tratta di stime in base ai numeri disponibili ma altamente indicative dell’entità del fenomeno a cui è prevedibile si andrà incontro nei prossimi giorni.Delle 369mila classi di scuola statale, circa 200mila nella settimana dal 17 gennaio in poi potrebbero essere chiuse, con gli alunni in Dad. Maggiori approfondimenti su http://www.tuttoscuola.com

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Scuole tra apertura e didattica a distanza

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

L’ipotesi di rimandare la riapertura effettiva delle scuole con soluzione di didattica a distanza, almeno per due settimane , se da una parte soddisfa la richiesta di molti genitori preoccupati come primi titolari della salute, e dell’educazione dei propri figli , dall’altra certifica la politica del fallimento, per non aver inciso significativamente nel segmento istruzione /educazione, fondamentale per la ripartenza nel nostro Paese. In modo reiterato, è stato mortificato l’obiettivo di intervenire in modo diretto e strutturale, su pochi punti essenziali che avrebbero risolto i nodi principali a partire dai sistemi di areazione nelle classi, ancora “pollaio”, sul nodo trasporti, su azioni significative atte a favorire patti territoriali tra comuni e regioni, sostenendo bambini e ragazzi iscritti alle scuole pubbliche paritarie, luoghi peraltro dotati di grandi aule e spazi da offrire, prioritariamente per quelli con situazioni svantaggiate, che hanno dovuto rinunciare alle scuole frequentate da anni, causa i gravi disagi economici dovuti all’emergenza pandemica e per la triste chiusura di tantissimi istituti, segnale di grave impoverimento culturale per la nostra Italia. La problematica del tracciamento contagi, poteva essere risolta subito, già quando l’Istituto Superiore di Sanità aveva dichiarato sicuri, i tamponi salivari, che come Associazione Non si Tocca la Famiglia, avevamo invocato fossero gratuiti per tutti a scuola . Evidentemente gli interessi economici che girano intorno alla pandemia non prevedono soluzioni gratuite per i cittadini, ma sempre condizionate a costi aggiuntivi e poco rispettose anche delle modalità non di rado invasive, di tamponi rapidi a pagamento in centri analisi specializzati e nelle farmacie. È deludente pensare che al terzo anno di pandemia il preoccupante abbandono scolastico, e il basso livello di apprendimento certificato anche dall’Invalsi, oltre che il disagio psichiatrico dovuto all’isolamento reiterato per milioni di giovanissimi, non abbia spinto ad attivare con estrema urgenza, tutte le misure indicate più volte dalle associazioni di genitori . Lo afferma Giusy D’amico presidente dell’associazione Non Si Tocca la Famiglia, chiedendo che vengano urgentemente predisposti tamponi salivari gratuiti per tutti ogni settimana nelle scuole, solo così potranno essere evitate inutili quarantene e sgradevoli discriminazioni tra bambini/ragazzi, vaccinati e non, dal momento che il vaccino non è obbligatorio, e come provato non previene il contagio per sé stessi, e per gli altri, e che in base al Comunicato stampa dell’autorità del Garante del 23 settembre 2021 per la tutela dei dati personali ad oggi “non è consentito conoscere lo stato vaccinale degli studenti del primo e secondo ciclo di istruzione né è richiesto il possesso o l’esibizione della certificazione verde”. Si auspica che nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, dalla garanzie di mascherine e controlli accurati , aereazione e disinfezione locali, siano consentite lezioni in presenza per gli alunni con handicap, con bisogni educativi speciali e disturbi specifici dell’apprendimento, non possiamo permettere che il prezzo più alto, siano i più fragili a pagarlo.

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Commento GAM – La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

Commento a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. Che cosa aspettarsi dal 2022? Anche quest’anno il leitmotiv sarà TINA “There Is No Alternative”: l’azionario rimarrà l’asset class più attraente con i tassi di interesse reali ancora in territorio negativo. Sarà tutto così lineare o ci saranno sorprese?Il nuovo anno si apre con la consueta stagione degli utili relativi al quarto trimestre 2021. È molto probabile che i risultati battano nuovamente le stime di consenso e che si prospetti un outlook positivo anche per il primo trimestre. Gli analisti stimano per l’intero 2022 un tasso di crescita degli utili del 9,2% per le aziende dello S&P 500, ben superiore alla media decennale (2011-2020) che è stata del 5%. Guardando all’Europa le previsioni per lo STOXX 600 sono di un EBIT del 15,5%, simile all’anno precedente ma superiore alla media decennale del 13%. In termini assoluti, come ben sappiamo, l’investimento azionario non è a buon mercato. In termini relativi invece rimane interessante. L’acronimo TINA “There is No Alternative”, sempre attuale, evidenzia come con i tassi di interesse in molti casi negativi, l’azionario rimane l’unica alternativa all’investitore per ottenere rendimento. Questi elementi fanno propendere per la prosecuzione della tendenza in atto. Teniamo conto però che l’evoluzione della pandemia continua ad essere un grosso punto interrogativo che rimarrà centrale in tutti gli scenari. Dovremo inoltre affrontare alcune fasi delicate nel corso dell’anno. Guardando alla FED, dopo l’ultima riunione di dicembre, possiamo dire che non si trovi più “dietro la curva”, con tre rialzi attesi nel 2022. È da comprendere come Powell vorrà rispondere ai dati sull’inflazione, se in modo aggressivo rischiando reazioni negative dei mercati, oppure più paziente attendendo un progressivo rientro dell’indice dei prezzi a partire dal secondo trimestre. In secondo luogo, il piano Build Back Better da 3,5 trilioni di dollari del Presidente Biden non sembra sia destinato a passare al Senato e potrebbe venire drasticamente ridimensionato. In un anno elettorale difficilmente i Democratici moderati voteranno aumenti di tasse. Le previsioni sono inoltre che le elezioni di Mid Term porteranno una maggioranza Repubblicana al Senato, con conseguente limitata capacità di manovra per Biden. Quindi, nell’avvicinarsi a novembre, è probabile un certo nervosismo sui mercati, condizionato dall’evoluzione dei sondaggi. Passando alla Cina, rimane delicata la relazione con gli Stati Uniti. I rapporti bilaterali devono trovare soluzioni non solo dal punto di vista commerciale, ma anche da quello politico. La questione di Taiwan rimane sul tavolo e potrebbe portare ulteriori tensioni nel prossimo futuro. A livello economico, dopo il rallentamento nel corso del 2021, è evidente la volontà delle Autorità di intervenire in modo da creare le condizioni per stabilizzare il sistema e ridare slancio alla crescita. Infine, guardando all’Italia, il 24 gennaio inizieranno le votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. L’eventuale elezione del premier Draghi potrebbe portare instabilità al quadro politico, determinando la scadenza anticipata della legislatura. La gestione accorta della situazione potrebbe evitare eventuali tensioni sui mercati finanziari.

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La piattaforma digital che pone al centro della cura e dell’assistenza il paziente con tumore del sangue

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

È nata GIMEMA-ALLIANCE (alliance.gimema.it) la prima piattaforma che digitalizza, grazie a sofisticate tecnologie, l’assistenza sanitaria per i pazienti ematologici in Italia, in grado di garantire una comunicazione tempestiva e sicura tra il medico e il paziente. La continuità assistenziale è un fattore molto importante per i pazienti affetti da tumore del sangue. I sistemi digitali sanitari, in particolare la telemedicina, hanno dimostrato durante la pandemia Covid-19 di essere un alleato prezioso per i medici e per i pazienti.ALLIANCE è un prezioso e originale strumento ideato e realizzato da Fondazione GIMEMA –Franco Mandelli ONLUS, in collaborazione con la società accademica ESD (Evaluation Software Development), e il suo processo di sviluppo è stato di recente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale JMIR Research Protocols. Il sistema è già attivo e punta a diffondersi sul territorio nazionale, i servizi della piattaforma sono disponibili su internet 24 ore su 24. L’adesione alla piattaforma da parte del paziente avviene su proposta dell’ematologo curante. Una volta iscritto, il paziente riceve le sue credenziali e può accedere nella sua area personale ogni volta che lo desidera e da qualsiasi dispositivo.Come muterà l’assistenza per i pazienti ematologici con le tecnologie digitali? Quale potrà essere l’utilizzo della piattaforma ALLIANCE nelle cure domiciliari e nell’assistenza ai pazienti affetti da tumore del sangue? Di tutto questo e molto altro si è parlato al meeting “La centralità del paziente nell’era della Digital Health – GIMEMA-ALLIANCE Platform”, un incontro aperto a medici e pazienti durante il quale gli esperti, anche internazionali, insieme ai rappresentanti di associazioni dei pazienti (ricordiamo AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma) hanno fatto il punto sul ruolo della tecnologia digitale nel migliorare significativamente l’assistenza ai pazienti affetti da tumori del sangue. La piattaforma ALLIANCE consiste di due portali web comunicanti tra di loro: un portale dedicato ai pazienti (alliance.gimema.it) e un portale dedicato ai medici, ad uso esclusivo dei centri ematologici designati dal direttore del centro aderente, che vi accedono attraverso un link specifico con username e password personali (physician-alliance.gimema.it). Tutti i pazienti che rispettano i criteri di inclusione, dopo aver firmato un consenso informato, possono essere registrati sul portale del medico che ne fa richiesta e che fornisce al paziente le rispettive credenziali.A oggi, la piattaforma ALLIANCE- è attiva in oltre 20 centri ematologici italiani e ha permesso a circa 80 ematologi di monitorare più di 400 pazienti affetti da un tumore del sangue. Un risultato reso possibile grazie al grande impegno di tutti i Centri GIMEMA coinvolti e di un grande team multidisciplinare di persone altamente qualificate nel settore. Nel corso dell’incontro sono state presentate le funzionalità aggiuntive della piattaforma digitale, tra cui una App che il paziente può facilmente scaricare su Apple Store o su Google Play.

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Allevamenti: Contro peste suina combattere sovraffollamento cinghiali

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

“Apprendiamo dalla stampa che è stato segnalato un caso di Peste Suina Africana, a causa di un cinghiale trovato morto nelle campagne piemontesi di Ovada. Da tempo, come Fratelli d’Italia, abbiamo lanciato l’allarme di quello che potrebbe succedere con il proliferare della malattia a causa del sovraffollamento dei cinghiali. Se la malattia non sarà circoscritta si rischia il blocco degli allevamenti di suini con un irreparabile danno per il settore. In Commissione agricoltura abbiamo da mesi approvato una risoluzione, di cui sono il relatore, in cui si poneva il problema e si sollecitava il governo ad intervenire dando anche delle indicazioni precise su come farlo. Ma la risoluzione non è mai approdata in Aula per la discussione a causa dell’opposizione demagogica di alcuni partiti di maggioranza che si sono sempre opposti, come Cinque Stelle e Leu in particolare. I danni provocati da questi animali alle coltivazioni sono ingenti, ormai gli incidenti stradali sono diventati centinaia e purtroppo alcuni mortali. Oggi si apprende anche del pericolo concreto della PSE. Non possiamo più perdere tempo, occorre un piano straordinario di abbattimento per ripristinare il numero di questi animali ad un livello sostenibile, per l’ambiente, per la sicurezza e per il nostro agroalimentare”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo in Commissione Agricoltura.

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Qlik annuncia la presentazione in forma riservata della bozza di dichiarazione di registrazione relativa alla proposta di offerta pubblica

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

Milano. Qlik® annuncia di aver presentato in forma riservata una bozza di dichiarazione di registrazione alla U.S. Securities and Exchange Commission (la “SEC”) relativa alla proposta di offerta pubblica iniziale delle sue azioni ordinarie. La quantità di azioni da offrire e l’intervallo di prezzo per l’offerta proposta non sono ancora stati determinati. Qlik prevede di completare l’offerta pubblica dopo che la SEC avrà concluso il processo di revisione, in base al mercato e ad altre condizioni.   Questo annuncio viene fatto ai sensi e in conformità con la Norma 135 del Securities Act del 1933, e successive modifiche (“Securities Act”). Come richiesto dalla Norma 135, questo comunicato stampa non costituisce un’offerta di vendita o la sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli, e non costituisce un’offerta, una sollecitazione o una vendita in nessuna giurisdizione in cui tale offerta, sollecitazione o vendita sarebbe illegale prima della registrazione o qualificazione secondo le leggi sui titoli di quella giurisdizione. Qualsiasi offerta, sollecitazione o offerta di acquisto, o qualsiasi vendita di titoli sarà effettuata in conformità con i requisiti di registrazione del Securities Act.

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