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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 25 gennaio 2022

Agricoltura: Con la nuova Pac nuove sfide per le regioni

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Concentrarsi sui soli elementi quantitativi della Pac rischia di portare fuori strada la riflessione che il mondo agricolo si appresta a fare in seguito alla presentazione del Piano strategico nazionale – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Come ha sottolineato l’eurodeputato Paolo De Castro nell’incontro sulla nuova Pac organizzato nei giorni scorsi da Nomisma, la dotazione finanziaria garantisce una prospettiva di medio periodo all’agricoltura italiana ed europea in un momento di grande incertezza. Cambieranno inoltre gli equilibri distributivi delle risorse, con alcune colture che saranno favorite rispetto ad altre. È tuttavia necessario spostare lo sguardo più avanti, al lungo periodo.Se si parte da una prospettiva temporale di più ampio raggio, è inevitabile concludere che la Pac non è stata in grado di fornire le risposte che il primo settore attendeva in vista di una svolta sostenibile – continua Tiso. Considerando che la nuova Politica agricola comune resterà in vigore fino al 2027, l’orizzonte di lungo periodo non può mancare al momento di analizzarne punti di forza e di debolezza.Sono molte le sfide che la nuova Pac, con risorse ridotte rispetto al passato, presenta per le Regioni e per il Governo. Molto dipenderà dal successo degli eco-schemi e dalla capacità delle amministrazioni locali di adattare gli obiettivi generali alle realtà locali tramite i Programmi di sviluppo regionale. Ma la futura gestione, per quanto efficiente, difficilmente riuscirà a riparare il peccato originale della nuova Politica agricola comune: non aver dato priorità al Green Deal annunciato da Bruxelles.

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“L’Ape Regina: tutti insieme per salvare il Pianeta”, la favola per bambini che insegna il rispetto dell’ambiente

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Una favola (a lieto fine) per spiegare l’emergenza climatica ai bambini. Si intitola L’Ape Regina: tutti insieme per salvare il Pianeta. L’ha scritta Antonella Migliorati, farmacista e biologa di Cerignola (FG), la cui produzione letteraria spazia dai testi scientifici alla poesia, dalla storia locale alla narrativa.Il testo, corredato da tavole illustrate da colorare, ha il pregio di raccontare con parole adatte ai più piccini che cos’è il cambiamento climatico, quali sono le sue cause, quali gli effetti e i possibili rimedi, sensibilizzando i lettori e stimolando comportamenti più responsabili in grado di arrestare il drammatico conto alla rovescia per la catastrofe ambientale. La favola è ambientata in Amazzonia, polmone verde minacciato da incendi e deforestazioni che mettono a rischio la sopravvivenza di specie vegetali e animali. Un giorno Pedro, sindaco di un piccolo villaggio del luogo, trova una strana lettera sull’albero di Natale. La missiva proviene dall’Ape Regina: non si tratta di un’elettrice che fa Ape di nome e Regina di cognome, ma proprio della sovrana degli alveari. L’insetto rinfaccia al politico le tante promesse sul clima fatte in campagna elettorale e poi non mantenute. E lo richiama alle sue responsabilità perché non c’è più tempo: i ghiacciai si stanno sciogliendo, i deserti avanzano e tutte le specie, compresa quella umana, rischiano l’estinzione.Così mentre il sindaco Pedro fa i conti con la propria coscienza e con le pressioni del figlio Rio che lo esorta ad agire, l’Ape Regina convoca gli stati generali degli insetti e degli animali. Ne viene fuori una concitata assemblea in cui i poveri animali denunciano i soprusi e le prevaricazioni subite a causa degli umani, nei propri habitat naturali, negli zoo, nei circhi equestri, nei parchi acquatici e persino negli ambienti domestici. Alla base di tutti questi problemi, che sembrano così diversi fra loro ma in realtà sono simili e interconnessi, sta il fatto che gli uomini hanno disimparato la lingua dell’amore verso il creato e le sue creature, per correre dietro al denaro, al potere, al successo. Gli umani, insomma, sono la causa di tutto. Nondimeno, l’Ape Regina ritiene che essi meritino una seconda possibilità.Così scrive di nuovo al Sindaco Pedro, che stavolta non ha esitazioni. Il primo cittadino coinvolge tutti gli altri sindaci e le comunità mondiali. Si innesca una vasta opera di rimboschimento e di pulizia delle città, dei boschi e delle acque, che vedrà uomini e animali cooperare fianco a fianco per salvare il Pianeta.Il messaggio è chiaro: gli uomini potranno aggiungere del tempo prezioso al conto alla rovescia attraverso i loro comportamenti individuali e collettivi, ma urge il coinvolgimento di tutti i decisori politici a livello globale per una ridefinizione delle politiche economiche e industriali delle nostre società e per una trasformazione radicale degli stili di vita. Una favola per bambini, dunque, ma che anche gli adulti dovrebbero leggere.

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Pimco: Un altro sguardo d’insieme

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

A cura di Geraldine Sundstrom, Portfolio Manager Asset Allocation di PIMCO. Nelle ultime settimane numerosi esponenti della Federal Reserve hanno ripetuto lo stesso messaggio: l’inflazione si attesta su livelli inaccettabili, l’istituto centrale interverrà già dal mese di marzo e il ridimensionamento del bilancio non è lontano. L’umore è decisamente, provocando una certa volatilità sui mercati. Questi ultimi scontano ormai circa quattro rialzi dei tassi ad opera della Federal Reserve nel 2022 e gran parte degli operatori ritiene che il ridimensionamento del bilancio inizierà nel secondo semestre del 2022. Per aggiungere benzina al fuoco, l’inflazione statunitense ha raggiunto un livello che non si vedeva dal 1982: il dato complessivo è 7% su base annua (a/a) e la componente core +5,4% a/a. Tuttavia potremmo essere di fronte all’ultima impennata del boom indotto dalle riaperture visto che i ritmi stanno indubbiamente rallentando. La Federal Reserve e l’indice dei prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index) statunitense sono stati al centro dei riflettori, ma la nostra attenzione si è focalizzata altrove. L’inflazione inizia a sorprendere al ribasso in diversi mercati emergenti, non da ultimo in Cina e in India. In Cina, il dato è crollato al +1,5% a/a a fronte del +2,3% a/a del mese precedente, sorprendendo in negativo di due decimi. L’indice dei prezzi alla produzione (PPI, Purchasing Price Index) cinese resta elevato al +10,3% a/a ma anche in questo caso è più basso di un intero punto percentuale rispetto alle aspettative. Anche il PPI e l’indice dei prezzi delle importazioni statunitensi si sono attestati leggermente al di sotto delle previsioni. Questo potrebbe segnare l’inizio di tempi finalmente migliori, sempre che l’ondata Omicron non si frapponga nuovamente alla normalizzazione. In aggiunta, ci sono altri chiari segnali di rallentamento, soprattutto tra i consumatori. I dati di dicembre sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti si sono rivelati alquanto deboli: la misura del gruppo di controllo si è attestata al -3,1% su base mensile a fronte di aspettative piatte. Alcuni degli acquisti legati al periodo festivo sono stati effettuati all’inizio della stagione, ma i problemi sembrano essere più profondi. Gli aiuti fiscali si stanno esaurendo e il reddito di molte famiglie ne risente, soprattutto dal momento che il credito d’imposta esteso per i figli è stato interrotto e l’inflazione ha eroso la propensione agli acquisti. L’indice di fiducia di Langer dei consumatori USA è sceso al livello più basso degli ultimi 18 mesi, mentre il clima d’acquisto ha evidenziato la flessione più ampia degli ultimi 36 anni (29,5/100). L’indice sul sentiment dei consumatori della University of Michigan ha confermato questo trend attestandosi ben al di sotto delle aspettative: il 33% dei soggetti interpellati ha riferito un deterioramento delle proprie finanze personali nell’ultimo anno, il dato peggiore dal 2014. Infine, dal momento che la stagione delle trimestrali è iniziata negli Stati Uniti, sono stati i costi del lavoro e l’inflazione dei salari ad attirare l’attenzione: entrambi viaggiano su livelli doppi o tripli rispetto a prima, intaccando i profitti delle imprese più esposte. Dalle nostre conversazioni con i fornitori di soluzioni di magazzini automatizzati emerge che i costi del lavoro hanno ridotto a soli otto mesi i tempi necessari a rimborsare un magazzino completamente automatizzato rispetto ad uno normale con dipendenti umani. Si tratta, a nostro avviso, dei primi concreti segnali indicanti la maturazione dell’espansione economica, ormai giunta alla fase centrale e finale del ciclo. In prospettiva, la crescita strutturale e la domanda dovrebbero evidenziare un andamento migliore rispetto ai settori puramente ciclici. La grande moderazione è sempre stata all’ordine del giorno e la crescita si farà sempre più scarsa nei trimestri a venire a fronte degli inasprimenti monetari concertati delle banche centrali mondiali.

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Ultimi giorni per visitare a Palazzo Reale di Milano la mostra Corpus Domini

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Milano. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima, curata da Francesca Alfano Miglietti, aperta fino a domenica 30 gennaio 2022. La mostra è promossa e prodotta da Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura in collaborazione con Marsilio Arte e con Tenderstories.111 opere – installazioni, sculture, disegni, dipinti, videoinstallazioni e fotografie – di 34 artisti riconosciuti a livello internazionale (AES+F, Janine Antoni, Yael Bartana, Zharko Basheski, Joseph Beuys, Christian Boltanski, Vlassis Caniaris, Chen Zhen, John DeAndrea, Gino de Dominicis, Carole A. Feuerman, Franko B, Robert Gober, Antony Gormley, Duane Hanson, Alfredo Jaar, Kimsooja, Joseph Kosuth, Charles LeDray, Robert Longo, Urs Lüthi, Ibrahim Mahama, Fabio Mauri, Oscar Muñoz, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Michal Rovner, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Dayanita Singh, Sun Yuan & Peng Yu, Gavin Turk) alcune delle quali vere icone del contemporaneo, esposte per la prima volta in Italia, raccontano la molteplicità della rappresentazione dell’essere umano.In circa mille metri quadrati di superficie si snoda un percorso espositivo che analizza l’insorgere nella contemporaneità di nuove forme di rappresentazione, ponendo l’attenzione sullo storico passaggio dal corpo vivo protagonista della Body Art, indagato a fondo dalla compianta Lea Vergine qui ricordata da una sala dedicata alla sua voce e ai suoi approfondimenti critici, al corpo rifatto dell’Iperrealismo, con il mutamento dei canoni estetici della rappresentazione, fino ad arrivare alla potente evocazione dell’individuo mediante i suoi resti, le sue tracce, i suoi rivestimenti. Un racconto che vuole riflettere sulla crisi dell’esperienza sensoriale provocata dall’avvento di una cultura che propone corpi perfetti, modificati, ripensati, prodotti e ri-prodotti ed essenzialmente finti.L’accesso è regolamentato nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio disposte dalla legge. Per accedere è necessario esibire la Certificazione verde Covid-19 rafforzata (Super Green Pass) in formato analogico o digitale e l’utilizzo di mascherina. È prevista la misurazione della temperatura con termoscanner e non sarà ammesso l’accesso nel caso venisse rilevata una temperatura uguale o superiore a 37.5. Biglietto OPEN € 16,00 | Guida alla mostra su carta inclusa, Intero € 14,00 | Guida alla mostra su carta inclusa Ridotto € 12,00 | Guida alla mostra su carta inclusa, Ridotto Abbonamento Musei Lombardia € 10,00.Prenotazioni http://www.ticketone.it | Call Center 892.101 http://www.palazzorealemilano.it

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Why Russia has never accepted Ukrainian independence

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

In a special Christmas essay, my colleague Arkady Ostrovsky explained why Russia never came to terms with its separation from Ukraine at the end of the cold war. Now Russia has gathered over 100,000 troops on its western border and in Belarus, with more troops streaming in from the far east every day. It has been decades since Europe has witnessed such a buildup. Western countries have rebuffed Russia’s demands to roll back NATO. Though American and Russian diplomats have not given up on talks, the Kremlin shows little interest in compromise. As tensions rise, diplomats are leaving their embassies in Kyiv and NATO is dispatching jets and warships to shore up its eastern flank. Though war is not inevitable, its likelihood is growing. Should Vladimir Putin, Russia’s president, decide to attack, he has plenty of options at his disposal, from air strikes to full-fledged regime change, as I explained in our pages last week. Though Ukraine’s armed forces are stronger than they were in 2014, when Russia first invaded the country, and now have access to thousands of new anti-tank weapons supplied by the West, Russia would have the upper hand—at least in the first days of any conflict. Nevertheless, Mr Putin’s choice is not an easy one. America and Europe are preparing a hard-hitting package of sanctions that would force Russia further into China’s economic embrace. And as we explained in a film and in a briefing last year, his regime is growing steadily more autocratic. Mr Putin may think that a state of permanent tensions with the West helps his cause, but a botched war—one that drags on longer than expected, or results in a stream of body bags—may do little to help him at home. He would not be the first leader of a big power to miscalculate in this way.Shashank Joshi Defence editor The Economist

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Groupama Assicurazioni si conferma Top Employer Italia 2022

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Groupama Assicurazioni – prima filiale del Gruppo francese Groupama e tra i principali player del settore assicurativo in Italia – anche quest’anno ha ricevuto l’ambito riconoscimento da parte del Top Employer Institute, che certifica ogni anno le aziende con i più alti standard qualitativi nelle politiche di gestione delle Risorse Umane. L’assegnazione si basa su uno strutturato processo di analisi e verifica, che prende in considerazione alcune macro aree che coprono i temi chiave HR.Quest’anno i risultati ottenuti hanno premiato Groupama Assicurazioni in alcune aree in particolare, facendole ottenere il 100% del punteggio. In particolare, tra i punti di forza nelle pratiche HR emergono: capacità di accompagnare i Dipendenti a raggiungere il loro massimo potenziale attraverso programmi di apprendimento e sviluppo; elevato livello di coinvolgimento dei Dipendenti nelle iniziative aziendali; azioni messe in atto per trasmettere e comunicare a tutti i dipendenti i valori aziendali e principi etici della Compagnia.I risultati 2022 mostrano una crescita in molte altre aree oggetto di valutazione, in particolare l’incremento maggiore è stato ottenuto nei seguenti ambiti:Digital HR (+15%): grazie all’investimento che la Compagnia ha realizzato in una piattaforma tecnologica a supporto dei processi Risorse Umane e per migliorare l’esperienza digitale dei Dipendenti.Leadership (+9%): attraverso la messa a punto di programmi specifici di sviluppo della leadership per i Manager.Learning (+7%): frutto della messa a disposizione per i Dipendenti di un portale di apprendimento dedicato, completo e personalizzato per offrire sempre più opportunità formative.On boarding (+6%): per effetto del potenziamento dei servizi ai Neoassunti, dal momento del primo ingresso in Azienda, con l’offerta di un’esperienza di on boarding qualitativa, completa e fruibile con strumenti digitali.

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Agroalimentare: Investimenti in crescita

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Si conferma buona la performance economica nel III trimestre 2021, con un aumento del PIL nei confronti sia del trimestre precedente (+2,6%) sia del medesimo periodo dell’anno precedente (+3,9%), dovuto alla ripresa del settore dei servizi e dell’industria. Ciò è legato alla domanda estera e a quella interna con la crescita dei consumi finali nazionali (+2,2%, di cui lo 0,9% per beni durevoli) e degli investimenti fissi lordi (+1,6%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel terzo trimestre del 2021 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia. Rispetto allo stesso periodo del 2020, fra luglio e settembre 2021, si è verificato un aumento sia dell’indice della pro­duzione che di quello del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +5,8% (con picco a settembre) e +8% nel complesso (e +13% sui mercati esteri); per l’industria delle bevande rispettivamente +8,3% (con un picco di 11 % ad agosto) e +12% nel complesso (e +21% sui mercati esteri).Le esportazioni agroalimentari nel III trimestre 2021 hanno superato i 12,5 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2020, crescono del +11,7% , confermando l’ottimo andamento rilevato nel trimestre precedente, in particolare verso la Spagna (+26%) e la Polonia (oltre 20%). In aumento anche le importazioni (+13,9%), con Brasile e Grecia che si confermano come principali fornitori (oltre il 30%). I prodotti maggiormente esportati sono stati vini e gli altri alcolici, carni preparate, prodotti dolciari e i lattiero-caseari. Sul fronte delle importazioni si segnala la ripresa del comparto ittico (+16%), fortemente colpito dalla pandemia nel 2020. Sentiment analysis 2021: sulla base dei dati raccolti su twitter dal 13 settembre 2021 e il 12 dicembre 2021, emerge un consolidato clima favorevole nei confronti del settore con percentuali piuttosto stabili rispetto al trimestre precedente. Si registra, infatti, un lieve aumento (+1%) del sentimento di fiducia, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (68%) rispetto ai negativi e molto nega­tivi (30%).

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Unicam aderisce nuovamente al progetto Nerd

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Per il secondo anno consecutivo l’Università di Camerino ha aderito, unico Ateneo delle Marche, al Progetto NERD? (Non E’ Roba per Donne), progetto nato da una collaborazione fra IBM Italia e il Dipartimento di Informatica dell’Università la Sapienza di Roma nel 2013, con l’obiettivo di diffondere la passione per l’informatica tra le giovani studentesse al fine di orientare le loro scelte universitarie, e ad oggi conta la partecipazione di migliaia di studentesse provenienti da tutta Italia.Il progetto, animato dalle volontarie IBM, si prefigge di mostrare come l’informatica sia una disciplina creativa, interdisciplinare, sociale, e basata sul problem solving, attività nella quale le donne eccellono.Il Progetto prevede alcune sessioni plenarie ed alcuni laboratori durante i quali le ragazze, provenienti dagli ultimi anni delle scuole superiori di secondo grado, impareranno in maniera semplice, veloce e divertente a progettare e realizzare una chatbot sulla piattaforma IBM Cloud (https://www.ibm.com/cloud/), avvicinandosi così al nuovo mondo dell’intelligenza artificiale.Nel corso dell’evento plenario, che si è tenuto in Unicam in modalità telematica nel pomeriggio di ieri 20 gennaio, è stato illustrato il progetto alle oltre 150 studentesse delle scuole superiori della Regione Marche partecipanti.L’incontro si è aperto con i saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari, della delegata all’orientamento di Unicam Valeria Polzonetti, del responsabile della sezione di Informatica Flavio Corradini; sono poi seguite le testimonianze di Floriana Ferrara, CSR Manager IBM Italia e Leader Progetto NERD?, di Barbara Re, docente della sezione di Informatica Unicam, di Gemma di Federico, laureata Unicam e dottoranda presso la Technical University of Denmark, di Matilde Marcelletti, studentessa Unicam in Informatica e e Software Application Developer DevQ S.r.l.Ospiti d’eccezione il Maggiore del Ra.C.I.S. Daniela Tricca, che ha raccontato il suo percorso professionale di donna informatica a servizio dell’Arma dei Carabinieri, Sara Servili, fondatrice e CEO Fidoka S.r.l. e Cinzia Cecchini di Soroptimist.A chiudere l’incontro Giuliana Bianchini, Senior Consultant IBM Italia e Tutor Progetto NERD? Camerino, che ha illustrato nel dettaglio il progetto. Sono poi in programma due giornate di laboratori, in cui sarà spiegato cos’è l’Intelligenza Artificiale e sarà insegnato come progettare e realizzare una chatbot, nonché l’evento conclusivo di premiazione. Le ragazze selezionate tra coloro che presenteranno i migliori progetti parteciperanno ad un ministage di tre giorni presso una delle aziende partner del progetto.

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“La montagna di fuoco. Etna: la madre”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

E’ il nuovo libro di Leonardo Caffo La storia, il mito, la natura e l’antropologia del più grande vulcano attivo europeo sono i protagonisti del nuovo libro del filosofo Leonardo Caffo La montagna di fuoco. Etna: la madre, edito per la collana “Passi” di Ponte alle Grazie con la collaborazione del Club alpino italiano.I racconti, sia del presente che del passato, scritti sul paesaggio, sulla lava e sulle case, vengono narrati attraverso uno scambio epistolare tra l’autore, che incarna l’Uomo-filosofo, e la montagna stessa. Ogni lettera-capitolo, corredata da una ricca documentazione fotografica in bianco e nero, inizia con “Cara Etna” e mostra come essere cresciuto alle pendici del vulcano abbia lasciato nell’autore ricordi e sensazioni indelebili. Ricordi e sensazioni legati alla natura e al silenzio di questa montagna, ma anche al padre vulcanologo, alla famiglia, agli amici d’infanzia, agli incontri, alle passeggiate e alle escursioni.«Per chi non ti conosce sei “solo” una montagna. Per noi, costretti a osservarti come davanti al Cristo di Monreale che ti guarda da ogni dove, una bestia al di là di qualsiasi classificazione metafisica», scrive Leonardo Caffo. «Una montagna che va ben oltre il genere, vulcano (maschile) con un nome femminile (Etna) e con la vocazione di una madre, “idda”, che protegge e punisce i propri figli. Il mio viaggio per incontrarti di nuovo inizia dalla casa dei miei genitori e dagli oggetti di mio padre».Nel libro, sentimentale ed ecologico, si intreccia una passione per il vulcano che unisce un padre e un figlio. E se il padre, il vulcanologo Salvatore Caffo, ne racconta con chiarezza la storia e l’essenza, il figlio, filosofo, ne tratteggia lo spirito, che informa di sé l’intero paesaggio e gli uomini etnei.La montagna di fuoco. Etna: la madre (120 pagine, 15 euro) è acquistabile in libreria e nei prossimi giorni sullo store online del Club alpino italiano (prezzo scontato per i soci Cai).Leonardo Caffo (Catania, 1988) è attualmente filosofo in residenza presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e professore di Estetica dei media e della moda alla Naba di Milano. Ha curato il Public Program alla Triennale di Milano nel 2020, e insegnato Filosofia Teoretica al Politecnico di Torino. Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale Frascati per la filosofia.

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“Non è reato coltivare cannabis in casa a uso terapeutico”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

«Il fatto non sussiste». È assolto l’uomo che in casa coltiva cannabis a scopi terapeutici: le due piantine sul balcone, infatti, costituiscono una mera attività domestica, fruttano un modesto quantitativo di sostanza né risulta utilizzato alcun espediente per accrescere il prodotto. Pesa la consulenza tecnica di parte: la marijuana fa bene contro l’uveite cronica, l’infiammazione alla retina, di cui soffre l’ex imputato. Lo stabilisce la Cassazione con la sentenza 2388/22, pubblicata il 20 gennaio dalla sesta sezione penale.È annullata senza rinvio la pronuncia del gup che dichiarava l’imputato non punibile per particolare tenuità del fatto, mentre il sostituto procuratore generale concludeva per il rigetto. E non c’è dubbio che il prevenuto possa impugnare anche se dal provvedimento non può patire alcun danno sul piano civile o amministrativo, ma vuole solo cancellare l’iscrizione dal casellario giudiziale. Le due piante incriminate sono alte 170 e 130 centimetri con un diametro, rispettivamente, di 85 e 66; trova ingresso la censura secondo cui non si tratta di una coltivazione tecnico-agraria: è rivolta soltanto all’uso personale e risulta del tutto priva del requisito di tipicità della condotta. Nella sentenza, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, secondo i giudici della Suprema Corte sbaglia dunque il gup a ritenere integrato il reato, pur dichiarandolo non punibile per la particolare tenuità ex articolo 131 bis Cp. E ciò perché dà troppo peso al peso, nel senso del dato ponderale della sostanza, perché dalle piante si possono ricavare duecentoventi dosi medie singole: non sussiste infatti alcun elemento in grado di collegare l’imputato al mercato illegale. La coltivazione è realizzata con tecniche rudimentali e produce un modesto quantitativo di principio attivo. I due vasi, peraltro, sono collocati sul balcone dell’appartamento, che sta di fronte alla stazione dei carabinieri del paese siciliano, e risultano ben visibili dai militari. Non c’è dunque una serra illuminata o qualche altro accorgimento per incrementare la resa. Insomma: l’imputato non risulta legato alla criminalità. E il consulente tecnico di parte conferma che la cannabis ha positivi effetti neuroprotettivi e antinfiammatori sulla retina: una mano santa contro l’uveite cronica che affligge l’uomo.

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New entry: L’ateneo di Padova tra le università più internazionali al mondo

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Il Times Higher Education World University Rankings ha fornito nei giorni scorsi anche una classifica delle università nel mondo in relazione al proprio livello di internazionalizzazione, prospettiva di particolare interesse considerati gli effetti della pandemia Covid. Quattro sono gli indicatori utilizzati per quantificare il grado di internazionalizzazione, ciascuno dei quali pesa per il 25%. Nello specifico: frazione del numero dei docenti e studenti internazionali sul totale, numero di pubblicazioni con almeno un coautore straniero e reputazione internazionale dell’ateneo. Quest’ultimo indicatore misura la frazione di voti ricevuti da colleghi di atenei stranieri, che vengono annualmente invitati a rispondere all’Academic Reputation Survey. Diversamente da quanto accade con altri ranking, come QS che chiede agli atenei di fornire le proprie liste di nominativi, THE seleziona in piena autonomia un pool di accademici a cui chiede di indicare le migliori università al mondo relativamente a ricerca e didattica. Affinché un ateneo possa essere considerato nel ranking è necessario ricevere almeno 100 voti da docenti di atenei esteri e il 10% dei voti nazionali. «L’università di Padova, che entra per la prima volta in questa classifica, si posiziona al 132esimo posto, quarta a livello nazionale ­- dice la Professoressa Mara Thiene, delegata della Rettrice ai Joint degree e ranking internazionali-. Nelle prime cinque posizioni troviamo l’Università di Hong Kong, seguita da l’ETH di Zurigo, Hong Kong University of Science and Technology a pari merito con l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne, ed infine, Oxford. L’ottimo posizionamento dell’Università di Padova è il frutto delle politiche di internazionalizzazione avviate nel corso degli ultimi anni».

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Muore schiacciato a 18 anni anni: Serracchiani, bisogna cambiare

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

“E’ toccato nuovamente al Friuli versare un ingiusto tributo, un ragazzo alla cui famiglia dobbiamo stringerci muti. E’ un dolore senza fine questa sequela di vittime innocenti che perdono la vita mentre si guadagnano il pane, lavoratori anziani su impalcature, giovani che si affacciano ai cantieri, madri e padri di famiglia uccisi dai macchinari. Non si può pagare un simile prezzo per costruire la ripresa del Paese. Abbiamo sentito con chiarezza l’appello dei sindacati, le risposte del Governo, la posizione delle imprese: adesso però basta, le cose devono cambiare”. La presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani esprime il suo cordoglio per la morte, oggi in un’azienda meccanica di Lauzacco (Udine), di uno studente 18enne al suo ultimo giorno di stage in un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.

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“Progresso”: Dalla pena di morte alla morte per pena

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

Ci scrive Carmelo Musumeci: “L’altro giorno mi è capitato di leggere su “Il Dubbio”, uno dei miei giornali preferiti, questa dichiarazione del magistrato, ora in pensione, Edmondo Bruti Liberati: “Il carcere, la privazione della libertà come pena, nella storia dell’umanità ha costituito un “progresso” rispetto alle pene corporali e alla pena di morte”. Non sono per nulla d’accordo, anche perché la pena di morte e le pene corporali nelle nostre “Patrie Galere” continuano ad esistere: secondo i dati pubblicati dal Ministero di Giustizia, nell’anno appena passato 61 persone si sono tolte la vita all’interno degli istituti di pena italiani. Dalle informazioni raccolte tramite le visite effettuate da Antigone nel corso del 2020, emerge una media di 23,86 casi di autolesionismo ogni 100 persone detenute. (Fonte: XVII rapporto sulle condizioni di detenzione, Associazione Antigone). La differenza rispetto al passato è che ora i prigionieri si fanno del male e si tolgono la vita da soli ed in questo non ci vedo nessun “progresso”. La schiavitù, la pena di morte, la vendetta, la tortura fanno parte della cultura di ogni società, sia antica che moderna. Invece l’usanza di punire tenendo chiusa una persona in una cella per anni e anni è un fatto relativamente nuovo. Non più «il terribile ma passeggero spettacolo della morte di uno scellerato, ma il lungo e stentato esempio di un uomo privo di libertà». Il carcere “è peggiore della morte perché più molesto, più duro, più lungo da scontare. La pena viene rateizzata nel tempo e non condensata in un momento come la morte; ed è proprio questa la sua forza ammonitrice ed esemplare”. (C. Beccaria) Una lunga pena detentiva, o addirittura l’ergastolo, è una punizione che supera tutte le altre, la più mostruosa, così terribile che poteva essere giustificata solamente con la copertura di motivazioni religiose. Infatti, il carcere non è un’invenzione laica. Ha preso esempio dalla religione cristiana perché il carcere assomiglia molto all’inferno dei cristiani: il luogo in cui i dannati e gli angeli ribelli espiano eternamente la loro pena.Penso che i nostri giudici, prima di condannarci, dovrebbero capire perché abbiamo sbagliato e subito dopo i nostri “educatori” dovrebbero preoccuparsi di tenerci dentro meno possibile, perché il carcere uccide più dei nostri reati.Il carcere, anche nel migliore “mondo possibile”, è violenza, pura violenza. Il carcere non è la medicina, ma è il peggiore dei mali. Non è con il carcere o con la giustizia delle catene che si “educa”, ma, piuttosto, con l’amore. E l’amore in carcere è la cosa che manca più di tutto. Il carcere migliore è quello che ancora devono costruire.In galera, per non diventare scemi, bisognava diventare matti perché dopo tanti anni di carcere solo la follia ti può salvare. Il carcere è la terra di nessuno e per sopravvivere a volte devi diventare ancora più cattivo, per non perdere la tua umanità e quel poco d’amore che ti è rimasto dentro. Il carcere, con i suoi artigli di cemento armato, non dilania solo la carne e le ossa dei prigionieri. Non beve solo il loro sangue e le loro lacrime, ma ne divora l’anima. Io credo che il carcere sia come una malattia: meno se ne fa, più si guarisce in fretta. La limitazione dei contatti con l’esterno, l’imposizione di norme burocratiche ottuse e spesso stupide e infantili, per anni e anni, creano dei poveri diavoli. Io credo che la galera, così com’è, sia un’istituzione totale e criminogena, perché oltre a farti perdere la libertà, la gestione della tua vita e spesso anche dei tuoi pensieri, ti spoglia della tua identità. Il carcere ti disinsegna a vivere.Il carcere rappresenta uno strumento di straordinaria ingiustizia, un luogo di esclusione e di annullamento della persona umana: dietro la vuota retorica di risocializzazione, di rieducazione, si nasconde in realtà una vita non degna di essere vissuta.Io non vedo nessuna giustizia nel tenere un uomo trent’anni in carcere, e spesso per sempre, ci vedo solo tanta ingiustizia; paradossalmente, ci vedo più giustizia in un’immediata fucilazione.Qual è la pena equa? Qualsiasi pena non sarà mai giusta, né equa, in quanto pena. Però, a mio parere, ci sarebbe una pena giusta: chi commette un reato è una persona socialmente o culturalmente malata, quindi basterebbe semplicemente curarla con attenzione.La migliore vendetta per un figlio a cui hanno ucciso il padre sarebbe pretendere che la società, o lo Stato, cambi, migliori e reinserisca nella società la persona che ha sbagliato. Sarà il senso di colpa la sua pena eterna.È improbabile che le persone diventino buone chiuse in una gabbia. E per i forcaioli la certezza della pena potrebbe essere anche di fare scontare la pena fuori dal carcere. Una società è giusta se prima di pretendere che non ci siano reati, pretende che non ci siano luoghi di sofferenza e d’ingiustizia…La gente dovrebbe sapere che il carcere così com’è non ti vuole punire o migliorare, ma ti vuole solo distruggere. Io sono per l’abolizione dell’istituzione carceraria. Si potrebbero e si devono trovare altri tipi di difesa e di punizione, perché tenere una persona chiusa in gabbia è diseducativo ed è peggio del crimine che si vuole punire.Soprattutto per gli ergastolani, il carcere in Italia è un cimitero e la cella la loro tomba.La pena deve dare speranza, altrimenti è come un’esecuzione, una vendetta, invece la propria pena si potrebbe scontare fuori dalle mura di un carcere, facendo cose socialmente utili. Carmelo Musumeci

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Pubblicato il rapporto “World Watch List 2022” sulla persecuzione dei cristiani nel mondo

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

L’Afghanistan è stato classificato come il paese più pericoloso al mondo per chi professa la fede cristiana, scavalcando la Corea del Nord, ora al secondo posto, secondo la World Watch List 2022, pubblicata giovedì dall’agenzia di monitoraggio cristiana Open Doors. Quest’anno si registra il più alto livello di persecuzione da quando la lista è stata pubblicata per la prima volta, 29 anni fa. Secondo il report dell’organizzazione, la situazione è diventata più pericolosa per i cristiani in Afghanistan, dopo che i talebani hanno preso il controllo del Paese. “Quando viene scoperto che un individuo è di fede cristiana, la sua famiglia, clan o tribù deve salvarne l’onore, rinnegando il credente o addirittura uccidendolo. Poiché lasciare l’Islam è considerato un segno di follia, un cristiano può essere forzatamente rinchiuso in un ospedale psichiatrico, ha detto Open Doors nel rapporto annuale. Preoccupante anche la situazione in India, Paese democratico, ma sempre più influenzato dall’ideologia nazionalista induista, secondo la quale essere indiano significa essere indù. Le violenze contro cristiani e altre minoranze è ignorata o incoraggiata da leader politici indiani, e accompagnata da un’impennata di disinformazione sui media. Tuttavia tra i circa 100 Paesi monitorati il rapporto rileva un aumento della persecuzione. Salgono da 74 a 76 quelli che mostrano un livello definibile «alto, molto alto o estremo». Crescono a 360 milioni (340 nel 2021) i cristiani perseguitati, 5.898 quelli uccisi (da 4.761), con la Nigeria sempre epicentro di massacri (4.650) assieme ad altre nazioni dell’Africa subsahariana. Sono state 5.110 le chiese attaccate (4.488 l’anno precedente), 6.175 i cristiani arrestati (da 4.277) e 3.829 i rapiti (da 1.710). Nella lista dei primi dieci Paesi (calcolata solo sugli atti di violenza contro i cristiani) ben 7 le nazioni africane: Nigeria, Centrafrica, Repubblica democratica del Congo, Mozambico, Camerun, Mali e Sud Sudan. La Corea del Nord è stata in cima alla lista dei 50 paesi più avversi alla fede cristiana per oltre due decenni, secondo la Open Doors, poiché “qualsiasi nordcoreano sorpreso a seguire Gesù è a rischio immediato di reclusione, brutali torture e morte”, sostiene l’agenzia cristiana. Afghanistan e Corea del Nord sono seguite da Yemen, Somalia, Libia, Arabia Saudita, Maldive, Eritrea, Iran e Iraq. La World Watch List considera 4 tipologie di comunità cristiane: le comunità di espatriati o immigrati, le chiese storiche (cattolici, ortodossi, chiese protestanti tradizionali), le comunità protestanti non tradizionali (evangelici, battisti, pentecostali), e le comunità di convertiti al cristianesimo (da islam e induismo, spesso i più colpiti dalla persecuzione). Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è preoccupante questo rapporto che ha sottolineato che un credente su sette di in tutto il mondo, affronta persecuzioni a causa della propria religione.

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Shanghai to London Sales Series Announced

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2022

SHANGHAI AND LONDON – Launching the 20/21 Marquee Sale Weeks in 2022, Christie’s March season will establish a dialogue between the cities of London and Shanghai. The 20/21 Shanghai to London series of auctions will take place on 1 March 2022, beginning with the 20th / 21st Century: Shanghai Evening Sale before moving to the 20th / 21st Century: London Evening Sale and concluding with The Art of the Surreal Evening Sale. This initiative continues Christie’s pioneering commitment to Shanghai with the auction inaugurating the new office and gallery spaces at BUND ONE, No. 1 East Zhongshan Road. Christie’s remains the only international auction house to be authorised to hold sales in Mainland China and this will mark our first in the city since the pandemic began. The 20/21 Shanghai to London series of sales will also be live and livestreamed to our salerooms in Hong Kong and New York. Highlights from each of the three sales within the Shanghai to London series will be announced in the coming weeks.

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