Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 132

Archive for 15 gennaio 2022

Proroga della mostra Arnulf Rainer Colori nelle mani

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Firenze fino al 5 marzo 2022 mostra a cura di Helmut Friedel con testi critici di Giovanni Iovane e Sergio Risaliti Galleria Poggiali Via della Scala, 35/A – Via Benedetta, 3r La mostra, con la curatela di Helmut Friedel, negli scorsi mersi ha riscontrato un grande successo di pubblico italiano e straniero nonché di critica contribuendo così al momento di grande rivalutazione che sta vivendo l’opera dell’artista austriaco.Il progetto, realizzato in galleria con lo stesso artista, presenta un ampio corpus di per lo più dipinti inediti. Una prima sezione che, a partire dai lavori dei primi anni ‘80 realizzati con le dita, arriva a quelli dei primi anni ‘90, nel quale l’indagine di Arnulf Rainer si concentra sulla scomposizione della materia come se fosse vivisezionata al microscopio.Si passa poi ai lavori degli anni ‘80 eseguiti con il colore preso direttamente nelle mani e passato veementemente sulla superficie con le dita, lasciandovi spesso residui come abbondanti grumi. Si tratta di lavori i cui momenti germinali erano apparsi alla Biennale di Venezia del ’78 ed alla successiva Documenta a Kassel, e dei cui sviluppi aveva dato conto anche la personale al Guggenheim di New York del 1989.I segni gestuali così potenti, estremi, realizzati, con le mani, lasciano spazio nella serie dei primi anni ‘90 a una forza pittorica che condensa visioni coloristiche con dinamiche legate alla materia, con supporti preventivamente segnati, incisi, ed in un secondo momento sommersi da strati di colore che spesso debordano copiosamente sulla cornice. I colori divengono talvolta veli, altre volte dense coltri. Completano la mostra quattro celebri lavori appartenenti alla serie Face Farces realizzati nei primi anni ’70.

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“Le mani e l’anima. Percorsi e ispirazioni nell’opera di Shlomo Tuvia”

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Roma Viale Parioli 40, Milano Via Arcivescovo Calabiana 6. Roma dal 21 al 27 gennaio 2022 con una nuova mostra dal titolo “Le mani e l’anima. Percorsi e ispirazioni nell’opera di Shlomo Tuvia“. L’esposizione romana – presentata da Natalie Blancardi e curata da Paola Valori e Isabella Montagnaro per le iniziative di Micro Arti Visive – costruisce un percorso inedito di dieci opere a tiratura limitata, che racchiudono il suo mondo affettivo, una storia familiare e persino un intreccio di vite. L’artista racconta sì l’amore per l’arte, ma soprattutto per i genitori e per la vita difficile condotta con loro: due sordomuti sopravvissuti all’Olocausto. Shlomo fin da piccolissimo, romperà questo silenzio, comunicando con loro disegnando. E’ proprio nell’ambiente domestico che svilupperà l’interesse per il disegno e la pittura, un esercizio che gli consentirà anche la ricostruzione di una mappa di sé, attraverso l’acuta osservazione della fisicità umana. Le figure sono semplificate dalle campiture aggressive e libere, con torsioni acrobatiche di gesti, tensioni delle dita. I suoi corpi sono spesso metafore esistenziali che acquistano una dimensione onirica. La proiezione di una video-intervista di taglio documentaristico permetterà di comprendere meglio la vita dell’artista. L’evento sarà inaugurato venerdì 21 gennaio 2022 alle ore 18 negli spazi di Micro a viale Mazzini 1, con una degustazione di Casale del Giglio, e resterà visitabile fino al 27 gennaio dalle 15.30 alle 19.30. Ingresso libero. Chiuso la domenica.

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Il futuro del lavoro nell’industria logistica

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Come sta cambiando il concetto di lavoro con l’avanzare della digitalizzazione, il cambio generazionale e la pandemia da Covid-19? DHL Global Forwarding, divisione del Gruppo Deutsche Post DHL specializzata nel trasporto merci aereo, marittimo e via rail su scala globale, mette in luce quanto emerso dall’ultimo Trend Radar sul futuro del lavoro. Il rapporto, appena pubblicato dal Gruppo, si intitola “Future of Work in Logistics” e si propone di analizzare quanto è cambiato il concetto di lavoro e quali direzioni prenderà nel prossimo decennio. Quali saranno i ruoli, le responsabilità, gli orari, gli strumenti e come cambierà l’ambiente di lavoro nell’industria logistica? Le aziende dovranno mettere in atto nuove strategie per attrarre, formare, mantenere e motivare le persone nell’era digitale. Per trovare una soluzione, oltre 7.000 professionisti del settore della logistica e della supply chain hanno messo sul tavolo le opportunità e le sfide che devono affrontare negli anni a venire. Dai Baby Boomers alla Generazione X, dai Millennials alla Generazione Z fino alla Generazione Alpha: i cambiamenti sociali hanno influenzato il modo in cui concepiamo il lavoro e i lavoratori di oggi stanno prendendo maggior consapevolezza delle condizioni in cui vorrebbero lavorare, delle loro abilità, delle aziende per cui vorrebbero lavorare, dei benefit che vorrebbero ricevere in cambio del loro tempo e della loro forza lavoro. Ogni individuo ha il proprio set di preferenze e obiettivi da perseguire, ma è innegabile che questi siano influenzati dal periodo in cui sono diventati adulti: generazioni diverse hanno idee e valori diversi sul concetto di lavoro, e idee e valori diversi generano nuove necessità. Per la prima volta nella storia, il numero dei nativi digitali ha iniziato a superare quello di chi ha iniziato la propria carriera professionale prima della nascita di internet. Millennials e Generazione Z stanno spingendo l’industria logistica – e non solo – a soddisfare nuovi bisogni su temi quali sostenibilità, diversità e inclusione, welfare aziendale e innovazioni tecnologiche all’avanguardia. Queste necessità hanno portato a grandi cambiamenti nel mondo della digitalizzazione, dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, e hanno portato a un impatto significativo sui posti di lavoro e sul modo di concepire il lavoro in interi settori di tutto il mondo. Secondo l’ultimo studio del World Economic Forum il 29% dei compiti attuali sul luogo di lavoro viene eseguito dalle macchine e si prevede una crescita fino al 52% entro il 2025. Il progresso tecnologico è probabilmente il motore del cambiamento nell’industria logistica e i continui miglioramenti nel campo della digitalizzazione, dell’automazione e dell’intelligenza artificiale stanno avendo un impatto significativo sui posti di lavoro e sui luoghi di lavoro in tutti settori e in tutto il mondo, influenzando nettamente gli attori coinvolti lungo la supply chain. Oggi è possibile adottare tecnologie che fino a qualche anno fa erano considerate proibitive a causa dei loro costi, con lo sviluppo di sensori, batterie, comunicazioni wireless, archiviazione dei dati, potenza di calcolo e sistemi di approvvigionamento dei materiali. È grazie a questi progressi che i processi di automazione e digitalizzazione si sono sbloccati e sono stati resi accessibili per la supply chain, aprendo le porte a futuri sviluppi. Sebbene gli esperti non prevedano che l’industria logistica subisca un istantaneo e drammatico “flip of the switch” dal lavoro umano alla piena automazione, gli intervistati percepiscono un graduale cambiamento destinato ad avvenire nei prossimi trent’anni anni in cui più ruoli collaboreranno con la tecnologia piuttosto che competervi. Gli autori del Trend Report prevedono un’applicazione non uniforme e non omogenea delle tecnologie in tutto il mondo, con alcune nazioni e team di lavoro della supply chain che sperimenteranno cambiamenti più o meno lenti o piccoli rispetto ad altri. Per milioni di persone la pandemia ha cambiato il modo di vivere e lavorare, probabilmente per sempre. Ha fornito la spinta a individui e organizzazioni per guardare sotto un’altra luce procedure e abitudini consolidate da tempo e considerare modi alternativi di lavorare: dal ripensare le responsabilità e l’uso degli strumenti digitali, fino al riconsiderare il significato e lo scopo di lavori specifici. Ha cambiato le abitudini di acquisto e conseguentemente aperto le porte a nuove opportunità: basti pensare a un recente studio di Facebook e Bain & Company che ha stimato 70 milioni di persone in più ad aver fatto acquisti online in sei Paesi del sud-est asiatico dall’inizio della pandemia. Un’altra conseguenza della pandemia sulla forza lavoro riguarda il tanto discusso smart working. Oggi è diventato ancor più fondamentale capire le necessità delle persone per creare un ambiente di lavoro efficiente, stimolante e produttivo. Gli attori coinvolti lungo la supply chain devono mettere in atto nuove strategie per rendere il lavoro più flessibile e accessibile attraverso nuove politiche HR e l’introduzione di nuove tecnologie. Leggi il report completo, “Future of Work in Logistics,” online.

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Commercio: segnali allarmanti provengono dalla contrazione delle vendite nel settore alimentare

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

L’Istat rende noti i dati sull’andamento delle vendite al dettaglio a novembre 2021, rivelando un calo congiunturale del -0,4% in valore e -0,6% in volume. A segnare le sofferenze maggiori sono le vendite dei beni alimentari (-0,9% in valore e -1,2% in volume): un dato a dir poco allarmante dal momento che, come è noto, i tagli nel settore agroalimentare sono un importante indice della situazione di difficoltà delle famiglie. La diminuzione della spesa in tale comparto è sintomo di una situazione di profondo disagio vissuta dai cittadini, a maggior ragione considerando il forte rialzo dei prezzi relativi a tali beni. Comprensibilmente diverso il quadro che emerge dal confronto su base tendenziale: a novembre 2021 le vendite al dettaglio aumentano del 12,5% in valore e dell’11,7% in volume. Ma è necessario porre un freno agli ottimismi: si tratta infatti del paragone rispetto ad una situazione del 2020 ancora profondamente segnata da limiti e restrizioni, a cui si aggiunge il fattore Black Friday che ha incrementato le vendite dei beni non alimentari. Non si può non tener conto, inoltre, della carica di aspettative che i cittadini a novembre scorso riponevano verso un superamento della pandemia, alla luce del successo della campagna vaccinale e dei miglioramenti segnati, che inevitabilmente hanno influenzato consumi e comportamenti.“Bisogna che il Governo raccolga i segnali di preoccupazione che provengono da questo andamento e dia risposte adeguate in termini di sostegno alle famiglie che hanno subito più duramente le conseguenze della crisi determinata dalla pandemia. – afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori – Risposte che si traducono in un rilancio occupazionale, in misure di contrasto alla povertà e alla povertà energetica, in una riforma fiscale che sia veramente equa e redistributiva e non tesa a privilegiare principalmente i redditi medio-alti.” I cittadini, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel 2022 si troveranno ad affrontare aumenti di +1.228,80 Euro annui a famiglia: rincari che incidono principalmente su beni essenziali quali quelli energetici e alimentari. Si tratta di aumenti insostenibili per molti e, in assenza di provvedimenti adeguati, determineranno una crescita delle disparità specialmente in questi settori, con conseguenti contrazioni della domanda interna che avranno ripercussioni sull’intero sistema produttivo.

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Sanità, gli italiani rinunciano a curarsi

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Per gli italiani curarsi è diventata una missione impossibile. “Aggrapparsi, come giustificazione, solo a questi difficili anni di pandemia sarebbe delittuoso. La realtà è che oltre il 50% dei cittadini rinuncia, lo dice una recente indagine, al diritto alla salute per problemi economici, indisponibilità del servizio o inadeguatezza dell’offerta” dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Il virus ha portato a galla le falle di un sistema che era già assolutamente insufficiente e che si è mostrato colpevolmente impreparato ad affrontare le ondate di diffusione del covid. Lo Stato avrebbe il dovere di garantire cure di qualità per tutti restituendo agli italiani parte di quello che versano in tasse per i servizi, come il diritto alla salute, che invece sono sempre meno accessibili. Visite, accertamenti diagnostici, ricoveri diventano sempre più un miraggio. La prevenzione è un vocabolo ormai dimenticato dalle famiglie italiane. E ci sono casi limite, come quello della Campania, dove le prestazioni sono state addirittura sospese. È un quadro terribile nel presente – prosegue il sindacalista – ma che potrebbe diventare apocalittico nel futuro quando inevitabilmente si pagheranno le conseguenze di questi anni di stop alle cure”. Il Segretario dice ancora: “Il SSN deve essere rivoluzionato non a parole ma con i fatti e in tempi brevissimi. Bisogna restituire ai cittadini la possibilità di accedere ai servizi sanitari e per farlo c’è bisogno di una riforma strutturale che non può più attendere. Serve assumere operatori sanitari con forme di contratto a tempo indeterminato, bisogna potenziare la medicina territoriale e farne uno scudo che allenti la pressione sugli ospedali, procedere ad ammodernare strutture ormai obsolete e crearne di nuove. E servirà costruire un nuovo SSN che garantisca in ogni parte d’Italia la stessa qualità e la stessa assistenza, perché la nostra nazione non può e non deve viaggiare a velocità diverse. La salute in un paese civile è e deve restare un diritto di tutti” conclude Giuliano.

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Outlook investimenti 2022

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

A cura di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management. Entriamo in un anno di crescita in rallentamento seppur sopra la tendenza di medio periodo, con inflazione persistente, ma non strutturale. L’effetto delle riaperture dovrebbe gradualmente attenuarsi con conseguenti allentamenti della tensione a livello di filiera di produzione. Politiche monetarie progressivamente meno espansive sono ormai certe e prezzate dai mercati.Valutazioni da record per molte asset class, politiche monetarie più restrittive, misure fiscali meno espansive e inflazione in aumento limiteranno a una sola cifra i guadagni azionari nel 2022, dopo un quasi-raddoppio rispetto ai minimi post-pandemia. Al contrario, le obbligazioni entreranno probabilmente in una fase di bear-market secolare. L’atteso aumento dei tassi USA farà salire anche i rendimenti obbligazionari globali, anche se il ritmo di risalita probabilmente non sarà eccessivo poiché difficilmente le Banche Centrali si vorranno esporre a seri episodi di instabilità finanziaria fino a quando il tema Covid non sarà declassato a problema endemico.In sintesi, per le azioni globali nel 2022, il nostro quadro di asset allocation (che tiene conto delle proiezioni di crescita economica, della liquidità, delle valutazioni e degli indicatori tecnici) indica rendimenti positivi, ma ridimensionati ad una sola cifra. Le obbligazioni, al contrario, si troveranno in difficoltà: si prevede che i Treasury USA (che in genere guidano i mercati del reddito fisso) registreranno perdite sull’anno, anche se il rendimento a scadenza sul decennale (il T-Note) faticherà a superare il 2%. Inoltre, i rendimenti reali delle obbligazioni protette dall’inflazione sono già ai minimi storici, e difficilmente porteranno ritorni per gli investitori. Infine, la forza del dollaro dovrebbe proseguire, quantomeno nella prima parte dell’anno, nonostante le valutazioni oltre il fair value, soprattutto in virtù della crescita relativa dell’economia statunitense.L’economia globale rimarrà solida (ritornando perlomeno sulla traiettoria di attività pre-pandemica) con crescita e inflazione sopra al potenziale per un altro anno. I vaccini, le nuove terapie antivirali e le misure di contenimento dovrebbero limitare l’impatto del Covid. La spesa in servizi dovrebbe recuperare, colmando il divario con il consumo di beni. Questo ha implicazioni positive significative: le prenotazioni di hotel e viaggi aerei sono ancora meno della metà rispetto ai loro livelli pre-pandemici. I colli di bottiglia nelle catene di fornitura dovrebbero diminuire con la riduzione delle restrizioni alla mobilità nelle principali economie asiatiche, alimentando la domanda finale e consentendo di rifornire le scorte, ormai esaurite. Nel complesso, entro la fine dell’anno l’economia globale dovrebbe ritornare verso la normalità La politica monetaria sarà meno accomodante nel 2022. Le economie emergenti hanno già avviato importanti cicli di restrizione monetaria: i loro tassi reali superano di ca 3% quelli dei mercati sviluppati e sono prossimi ai picchi ciclici precedenti. Complessivamente prevediamo che il 2022 vedrà le principali banche centrali espandere i loro bilanci di circa 600 miliardi di dollari rispetto ai 2.700 del 2021; si tratta di un ritmo di espansione inferiore a quella dell’attività economica, che significa che la liquidità in eccesso sarà in contrazione per la prima volta dalla crisi finanziaria globale. I tassi di interesse reali (depurati dell’inflazione) rimarranno negativi nonostante la conclusione del “Quantitative Easing” della Fed, i successivi rialzi dei tassi e, a quanto sembra dai primi spunti del nuovo anno, l’avvio del Quantitative Tightening. Sul sentiero dei tassi, FED e mercati iniziano il 2022 allineati: tre rialzi nel 2022, e tre ulteriori gradini da scalare nell’anno successivo.. Il focus della Fed nel 2022 sarà sull’inflazione salariale, la componente più persistente dell’inflazione e sicuramente quella che impatta in misura maggiore sulle manovre di politica monetaria, che poco possono fare, invece, per contrastare la crescita dei prezzi determinata da strozzature nelle catene di approvvigionamento, come quelle registrate negli ultimi mesi del 2021. Per contro, la Banca Centrale Europea pare molto più riluttante a procedere verso una politica monetaria restrittiva. Più contrastanti appaiono le prospettive per la Banca Centrale Cinese, che deve trovare un equilibrio tra la debolezza dell’economia e l’aumento dell’inflazione. (abstract Gruppo Pictet)

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Alleanza europea universitaria Arqus

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

L’alleanza europea universitaria Arqus, della quale Padova fa parte fin dalla prima formazione, si arricchisce quest’anno di due nuovi membri: le università di Minho nel nord del Portogallo e Wroclaw nel nord della Polonia vanno così ad aggiungersi a quelle di Padova, Bergen, Granada, Graz, Lipsia e Vilnius. Le due nuove università condividono una vasta esperienza in progetti congiunti e un profilo comune di istituzioni impegnate nell’internazionalizzazione. L’Università del Minho è molto focalizzata sull’ecosistema socio-economico, e impegnata, sia localmente che a livello internazionale, negli obiettivi di sviluppo sostenibile; l’Università di Wroclaw pone un forte accento nella libertà accademica e i valori democratici fondamentali d’Europa, ha forti legami con altre università in Europa e nella propria regione geografica.

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“Alberto Viano è il nuovo Presidente di ANIASA”

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Alberto Viano, AD di LeasePlan Italia, è il nuovo Presidente di ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, Sharing mobility e Automotive digital che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità: noleggio veicoli a lungo termine, rent-a-car, car sharing, telematica applicata all’auto e servizi di assistenza per le quattro ruote. Viano è stato nominato all’unanimità dall’Assemblea Generale con un incarico quadriennale (2022-2025) e succede a Massimiliano Archiapatti, cui è andato il ringraziamento di tutte le aziende associate per l’intensa attività svolta e i significativi obiettivi raggiunti pur in un momento difficile per l’economia mondiale.

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Draghi: su bollette, provvedimenti solo nei trimestri successivi

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Il presidente Draghi ha dichiarato oggi in conferenza stampa sull’emergenza bollette di luce e gas: “vedremo poi, è previsto vengano presi altri provvedimenti per affrontare l’emergenza bollette nel trimestre successivo e nei mesi a seguire”.”Una delusione la dichiarazione di Draghi! Un passo indietro rispetto a quanto aveva dichiarato nella conferenza stampa di fine anno in cui aveva ipotizzato un intervento oltre quello che era stato già deciso, ossia i 3,8 miliardi in manovra, visto che erano stati stanziati in previsione di aumenti molto forti ma inferiori a quelli poi visti a fine dicembre” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Purtroppo in questo trimestre si concentra il 50% dei consumi di gas, mentre dal 15 aprile i caloriferi sono addirittura spenti. Quindi è evidente che un aiuto sarebbe ben più utile ora e non nei trimestri a seguire” conclude Vignola.

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Covid, ecco come si prende e come viene gestito. Storia quotidiana: un ospedale fiorentino

Posted by fidest press agency su sabato, 15 gennaio 2022

Con la diffusione di Omicron, il covid ci sta riguardando molto di più, pur lievi pare che siano le conseguenze. Ma com’è che in tanti si infettano nonostante abbiamo già maturato esperienza, istituzioni e singoli, per la prevenzione? F. cadendo per strada a Roma, dove è in visita con la moglie, si rompe una gamba. E’ il 31 dicembre. Portato dopo 40 minuti in un vicino ospedale, gli viene proposta operazione o di andare a Firenze, dove vive ed ha i suoi cari, con ambulanza a proprie spese. Stante l’operazione, e soprattutto la riabilitazione, F. decide di tornare a Firenze. Il giorno di Capodanno, alle 9 parte e arriva all’ospedale Careggi di Firenze dopo due ore e mezza. Inizia il caos. Nessuno sa nulla, nessuno sa dire cosa fare e solo la notizia che giungeva da Roma fa sì che viene data precedenza. F. entra. La moglie rimane fuori e con fatica fa accettare il suo beauty, e solo perché conteneva medicinali salva vita indispensabili per il marito e non disponibili in ospedale Da lì, vuoto di notizie. Contatti fra moglie e marito solo perché nel beauty c’erano anche telefono e batteria. Preoccupazione dei coniugi, ché a Roma gli era stato detto che in massimo due giorni doveva essere operato… ma sembra che a Careggi seguano un protocollo diverso. F. è fermo, immobile a letto. Solo il 3 gennaio la moglie parla con un medico. L’intervento viene rinviato: la sala operatoria serve per un’urgenza ictus. Si scopre intanto che il degente ictus è positivo, sala operatoria inutilizzabile e tutti devono essere controllati, e questo ritarda la macchina organizzativa. Il 5 gennaio F. viene operato ma nessuno chiama la moglie e nemmeno il giorno successivo. La moglie parla con un medico solo il giorno 7 gennaio. Nessuno le dice che da analisi successive il marito ha un brusco calo dell’emoglobina e che potrebbe essere necessaria una tac con contrasto. La moglie lo scopre solo il giorno 8 gennaio. I medici cambiano ogni giorno e non tutti hanno la medesima disponibilità. Alla moglie viene detto che il marito deve effettuare un tampone (non spiegano perché)… informazione scoperta grazie ad un’amica infermiera. Il giorno 9 gennaio è domenica e nessuno informa. Lunedì 10 gennaio la moglie scopre che il marito è positivo al covid, così come la sua amica infermiera, che le dice che un’altra persona che ha partorito, tampone di entrata negativo, al momento delle dimissioni era positiva. F. è abbandonato a se stesso. La moglie decide che deve tirarlo fuori da lì. L’11 gennaio la moglie telefona a tutte la case di cura ma la risposta è sempre la stessa: devono dare precedenza alla Asl e possono solo se lo manda la Asl. Altre strutture non hanno reparti covid quindi non lo possono prendere a prescindere. Alla fine la moglie trova una casa di cura per la fisioterapia che lo prenderebbe anche in ragione della giovane età (poco più che quarantenne). All’ospedale la moglie, dopo aver sempre parlato con persone diverse, si sente dire che lei moglie non può prenotare la casa di cura. Ma a seguito di insistenze e arrabbiature… “faremo sapere nel pomeriggio”. Nel mentre F., lasciato su una sedia e stanco di aspettare, anche perché infreddolito, si mette da solo in piedi. Oggi, mentre scriviamo (13 gennaio), la moglie non è stata ancora chiamata. F. è testimone di discussioni tra fisioterapisti per le cure che gli necessiterebbero, visto che avrebbe dovuto stare seduto e in piedi solo con aiuto. Alla fine sembra che si siano messi d’accordo. Il medico (che avrebbe dovuto chiamare l’11 pomeriggio) ha provato a giustificarsi pur essendosi scusato per l’accaduto.F. sta andando per la degenza e fisioterapia post-operatoria in casa di cura reparto covid, infezione contratta in ospedale.: http://www.aduc.it

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