Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 132

Archive for 27 gennaio 2022

Scuola: In 5 anni 219mila assunzioni “bruciate”

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Anche i numeri degli ultimi cinque anni dicono che il reclutamento dei docenti è completamente da rifare: le immissioni in ruolo dell’ultimo lustro, infatti, si sono realizzate per nemmeno il 44% rispetto ai posti autorizzati dal Mef. La percentuale deriva da uno studio pubblicato oggi da Orizzonte Scuola: tra il 2016 e il 2021 appena 167mila insegnanti hanno firmato il contratto a tempo indeterminato, a fronte di 386mila cattedre autorizzate da Mef. Alla fine, sono 220mila le mancate risposte alle convocazioni per essere assunti. E la supplentite continua a dilagare. “I numeri certificano un’emergenza, quella del precariato, su cui il governo deve intervenire al più presto”: la sintesi della stampa specializzata è la perfetta sintesi su come stanno le cose sul precariato scolastico italiano. L’ultimo anno, quello del Governo Draghi, è esemplare: “le assunzioni autorizzate sono 113.207, ma quelle realmente portate a buon fine sono 55.952 (con il 50,5% dei posti residui). La maggioranza delle assunzioni sono nella scuola secondaria di secondo grado (oltre 22mila), mentre 13mila sono in quella secondaria di primo grado. Tra posto comune (39mila) e sostegno (16mila) si arriva al risultato di 55.952”. Le cifre valgono più delle parole.

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Università: eliminare il numero chiuso dai corsi di specializzazione

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato che è necessario porre attenzione alla questione del sostegno. Infatti, “sono ancora tantissimi i docenti insegnano su posti di sostegno senza specializzazione. È insufficiente il numero di posti banditi nell’ultimo ciclo del Tfa. Eliminiamo il numero chiuso”. Il giovane sindacato ricorda che ha attivato la X edizione della campagna gratuita “nonunoradimeno”, l’iniziativa creata per garantire a ogni alunno con disabilità le ore settimanali di sostegno richieste dalle scuole come da consolidata giurisprudenza. La campagna ha garantito pure il diritto al risarcimento del danno a favore della famiglia dell’alunno disabile, il cui diritto all’istruzione e all’integrazione è stato violato dall’amministrazione.

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Registro delle opposizioni e telemarketing selvaggio, approvata la stretta su numeri mobili

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Ci sono voluti anni, ma finalmente siamo vicini – si spera – alla fine dello stalking telefonico che milioni di cittadini subiscono ogni giorno da parte di compagnie telefoniche e dell’energia. Il Governo ha finalmente approvato in via definitiva il nuovo regolamento sul funzionamento del registro pubblico delle opposizioni, il registro dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.Le nuove norme consentono di negare e revocare il proprio consenso ad essere raggiunti da pubblicità e offerte commerciali non solo tramite telefono fisso, ma anche tramite cellulare, posta cartacea e visite a domicilio. Il registro era già attivo dal 2010 per le numerazioni fisse, purché presenti sugli elenchi telefonici. Uno strumento così limitato che era chiaramente insufficiente e perfino inutile già dalla sua nascita, considerata la diffusione della telefonia mobile in Italia. Dopo anni di proteste ed iniziative, suppliche e preghiere, la legge è stata finalmente cambiata nel 2018 per includere anche le numerazioni mobili e quelle fisse non presenti sugli elenchi telefonici. Ma in Italia, si sa, la legge rimane sulla carta senza un regolamento attuativo, che ci ha messo altri quattro anni ad arrivare.Ora dobbiamo attendere che il sito Web del Registro si adegui materialmente al nuovo regolamento, consentendoci di negare ai venditori qualsiasi nostro recapito. Speriamo non ci vogliano altri quattro anni! ‘ADUC http://www.aduc.it

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Con limiti a circolazione crediti imposta governo fa regalo a grandi banche

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

“Le anticipazioni del cosiddetto decreto Sostegni ter, che prevedono la limitazione nella circolazione dei crediti di imposta, rappresentano l’ennesima dimostrazione che il cosiddetto governo dei migliori è rimasto in sintonia solamente con i grandi player finanziari e le grandi imprese, ignorando le PMI, e soprattutto gli utenti, che verrebbero fortemente penalizzati dalla limitata concorrenza. È di tutta evidenza, infatti, che la possibilità di una sola cessione del credito rappresenti un regalo alle grandi Banche ed ai -General contractor- di maggiori dimensioni, che monopolizzano il mercato, e quindi finiranno per determinare il prezzo di cessione senza più concorrenza. Ridurre sensibilmente gli attori che entrano in gioco nelle fasi di acquisizione del credito significa, peraltro, non solo diminuirne la convenienza per i cittadini, che appunto pagherebbero un prezzo più alto per l’anticipazione, ma anche rendere più difficile lo stesso assorbimento degli importi di spesa conseguenti all’applicazione dei super bonus, vanificando la portata espansiva per l’economia nazionale. Insomma, ancora variazioni incomprensibili in corso d’anno, che confondono i cittadini e la programmazione dell’attività imprenditoriale, e che provocano un’alterazione della concorrenza nel settore edile e nel settore finanziario; il tutto a nocumento dei cittadini e delle PMI italiane. E se ciò accadesse per l’incapacità del governo di controllare la regolarità delle transazioni, sarebbe ancora più grave”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.

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Do vaccine mandates work?

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

A new study by economists at Simon Fraser University in British Columbia suggests they do. In the week after the announcement of a vaccine requirement to enter bars, gyms and restaurants in Canadian provinces, the researchers found that first-dose vaccinations increased by 42% over the previous week and by 71% over two weeks. They estimated that 287,000 more people were vaccinated within six weeks as a result. They also found rises in vaccination rates once mandates were announced in France, Germany and Italy in the summer of 2021.Despite such evidence, arguments over compulsory covid-19 vaccination are raging across Europe. Austria is in the vanguard, having made vaccination obligatory for adults from February. Others may soon follow.Meanwhile, the Omicron variant continues its march around the world. It has now come to Mexico, a place that never really shut down.In America, the number of children in hospital with covid is rising fast. Rapid transmission and vaccination discrepancies are part of the explanation.In our Finance section, we examine how, as China’s economy slows, policymakers seek to revive growth. Pandemic lockdowns and crackdowns are taking their toll. Meanwhile, our data team shows how China stands alone in its attitude towards the pandemic—it is one of few countries one of few countries where, according to our normalcy index, everyday activity has receded in the past year.Scientists and health-care workers have been rightly lauded for their work battling covid. But what of those whose job it is to measure that work? In our Britain section, we look at how the number-crunchers at the Office for National Statistics rose to the challenge. By Zanny Minton Beddoes Editor-In-Chief The Economist

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Cinque rotte in Italia di Vueling

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Vueling, compagnia del gruppo IAG, presenta la sua programmazione per la stagione estiva 2022, dando risalto a cinque nuove rotte, mai operate prima in estate dall’Italia. Si tratta dei voli diretti che collegheranno Parigi Orly agli aeroporti di Bergamo, Torino, Genova, Bologna e Bari. Dall’aeroporto di Roma Fiumicino, uno degli hub internazionali di Vueling, la compagnia offre in totale 25 rotte per l’estate prossima. Tra i voli chiave i collegamenti diretti con 10 città spagnole, tra cui anche le isole Baleari e le Canarie, oltre alle rotte che connetteranno l’aeroporto romano con destinazioni in Grecia, Croazia, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito. Da Firenze, dove Vueling ha posto la sua base fin dal 2012, la compagnia offrirà 11 rotte per destinazioni in Spagna, Grecia, Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Regno Unito, in aggiunta al mantenimento delle due connessioni domestiche verso Catania e Palermo.Inoltre, la compagnia aerea conferma la sua presenza in altri 14 aeroporti italiani: Milano Malpensa con 5 rotte per Barcellona, Ibiza, Bilbao, Alicante e Parigi Orly; Bergamo Orio al Serio con Parigi Orly; Catania e Palermo con Barcellona e Firenze; Bologna, Bari, Genova e Torino con Barcellona e Parigi Orly; Venezia, Napoli, Pisa, Olbia, Alghero e Cagliari con Barcellona. Il nuovo programma di volo della compagnia in Italia, per la prima volta, rientra nel piano di trasformazione Vueling Transform all’interno del progetto Advanced Network Design, che ha l’obiettivo di stabilire nuovi approcci alla progettazione della rete Vueling, tenendo in considerazione elementi fondamentali come l’uso efficiente degli aeromobili e delle rotte dal punto di vista delle emissioni, riducendo al minimo le sospensioni e le cancellazioni dei voli e aiutando il team operativo a gestire tematiche importanti come la puntualità. Grazie a queste linee guida, Vueling è stata riconosciuta da Cirium – la società responsabile del Flightstat – come la compagnia aerea più puntuale in Europa nel 2021, con un indice di puntualità del 92,13%.Dal 26 marzo al 29 ottobre, Vueling programma quindi un totale di 120 destinazioni in più di 30 Paesi, aumentando le frequenze offerte rispetto al 2021 con una capacità simile a quella del 2019 pre-pandemia.

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Roma e lo Stato italiano

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

“Mi auguro che il sindaco Gualtieri riesca, anche in virtù del ruolo che ha svolto da ministro dell’Economia, a essere in questi cinque anni cerniera tra Campidoglio e Parlamento per aiutare l’approvazione delle riforme costituzionali che servono a Roma per competere con le altre Capitali europee e occidentali. L’invito che faccio al sindaco è di non chiudersi in Campidoglio ma di assicurare una costante interlocuzione con le istituzioni sovraordinate. In particolare negli ultimi cinque anni abbiamo creato una benefica trasversalità con l’osservatorio parlamentare per Roma Capitale, a sostegno di Roma, un organismo che ha prodotto tanto ma che è stato volutamente ignorato dal sindaco precedente. Ci auguriamo che Gualtieri non si faccia sfuggire l’occasione e sappia fare squadra. Uno dei nodi da sciogliere è come dotare i 15 municipi di Roma, ognuno dei quali ha in media 200mila abitanti, di autonomia finanziaria, organizzativa, tale da farli diventare Comuni dotando però contestualmente Roma di un diverso status e di autonomia legislativa. Confido molto nel ruolo del sindaco Gualtieri nel saper ricucire quello strappo storico che si è manifestato negli ultimi 20 anni tra Roma e lo Stato italiano per capire quali oggettivi parametri indirizzino fondi, dotazioni, opportunità vista l’indubitabile frenata avuta e il conseguente impoverimento della Capitale di cui soffrono sia i cittadini sia il sistema Paese”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in audizione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri sui poteri speciali di Roma.

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La riapertura del Giappone

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Con i rendimenti globali e le notizie relative al Covid-19 che variavano in maniera incredibile, l’intero mercato ha oscillato da uno stile all’altro. Ciò è stato particolarmente evidente durante il primo trimestre, ma anche più tardi nel corso dell’anno, con molti partecipanti che sembravano competere come in un gioco a eliminazione – più di qualsiasi altro anno dei tredici anni in cui abbiamo gestito il fondo. Abbiamo capito che il nostro dovere era quello di proteggere il denaro dei clienti dal panico a breve termine. Tre temi generali sono stati evidenziati durante le chiamate e le riunioni che hanno avuto luogo con le nostre società in portafoglio dopo i loro annunci relativi agli utili. Sebbene i problemi relativi alla supply chain siano gravi, non stanno peggiorando. Le nostre aziende sono cresciute e stanno gestendo questa pressione attraverso il controllo dei costi, la sostituzione dei materiali e le scorte. Due settori, i semiconduttori e i macchinari, si trovano in un superciclo che potrebbe non essere più un ciclo a seguito della necessità di una tecnologia di chip più sofisticata e della grande capacità di veicoli elettrici. La riapertura del Giappone è tangibile, per esempio la crescita delle vendite dello stesso negozio di Pan Pacific è stata del 5,1% in ottobre e il CEO di Kosé ci ha informato che c’è stata una ripresa delle vendite di cosmetici. Anche l’utilizzo degli aeroporti è in aumento e Disneyland (Oriental Land Corporation) ha riaperto la sua “Christmas Parade”.Il Giappone rimane un ricco terreno di caccia per gli investitori growth. Il Giappone ha ospitato un’Olimpiade di grande successo nel mezzo della pandemia di Covid-19, ha cambiato il proprio leader, ha posto fine allo stato di emergenza dovuto al Covid-19 e ha riaperto la sua economia, tutto nella seconda metà dell’anno. In virtù di questo, ci aspettiamo che i raffronti nel 2022 saranno più facili rispetto a quelli delle economie occidentali, le quali hanno raggiunto più rapidamente una situazione di normalità. Allo stesso tempo, i facili confronti di crescita per le aziende cicliche e il rapido scambio di titoli bancari in linea con i rendimenti globali sono diventati meno evidenti. Più tardi nel corso dell’anno gli investitori hanno ricominciato a valutare la crescita sostenibile, un modello che ci aspettiamo continui man mano che gli utili delle nostre società si dimostreranno più sostenibili dei mercati in generale. L’investimento attivo in azioni giapponesi ha sbaragliato il resto del mondo per molti anni, battendo i principali indici globali, per l’ovvia ragione che il Giappone ha aziende leader a livello globale che sono spesso incomprese e quindi sottovalutate. Crediamo che ora ci sia un acquirente crescente e costante nell’investitore domestico che sarà in grado di colmare quel divario di valutazione. (abstract)

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Commento sui mercati finanziari in attesa della Fed

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

A cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. La Fed scende in campo, decisa a non voler far scappare l’inflazione. Il rendimento del Treasury decennale si avvicina a grandi passi al 2%, livello che non toccava dal 2019, prima dello scoppio della pandemia. L’inflazione morde sia negli Stati Uniti che in Europa, alimentata dal rincaro delle materie prime e da quello dei salari. Come proteggere i nostri risparmi? In attesa della riunione della FED della prossima settimana, i mercati finanziari stanno speculando sia sul numero dei possibili rialzi dei tassi di interesse nel corso dell’anno, sia sulla loro ampiezza. Le tensioni che stiamo vivendo in questi giorni sono frutto di una rincorsa delle varie case di investimento a modificare le chiamate, arrivando in taluni casi a stimare addirittura sette aumenti nel corso dell’anno. Così come alcuni analisti propendono per un approccio più aggressivo da parte della Banca Centrale americana, utile a combattere l’inflazione, con conseguente primo rialzo a marzo di 50 punti base. Sarebbe un inizio del ciclo di politica monetaria restrittiva inusuale, non ci sono infatti precedenti storici di questa entità, ma i dati sull’aumento dei prezzi, non solo negli Stati Uniti, sembrano confermare che la corsa in atto possa proseguire per un periodo più prolungato, e che il rientro nei target debba essere rimandato. Da inizio anno il movimento sui Treasury americani è stato violento. Hanno risentito sia la parte breve sia quella lunga della curva, con un rialzo di oltre 30 basis point. Il contagio è stato immediato, impattando i segmenti corporate e i titoli governativi della zona euro.Oltretutto la fine del QE e successivamente il mancato riacquisto dei titoli a scadenza, influenzerà non solo l’andamento dei titoli governativi, ma anche il mercato degli MBS, ovvero delle cartolarizzazioni dei mutui ipotecari. Segnali contraddittori arrivano anche a livello microeconomico. La scorsa settimana JP Morgan e Citigroup hanno pubblicato i dati trimestrali. Le due banche d’investimento hanno deluso le attese. Qui non vogliamo focalizzarci sul calo del fatturato della divisione di trading, bensì sul balzo inatteso dei costi operativi, in particolare degli stipendi pagati per le nuove assunzioni. In generale la rigidità del mercato del lavoro, dovuta all’emergenza pandemica e alla riduzione della popolazione attiva, sta determinando un’accelerazione della crescita dei salari, in particolare nella fascia 16-24 anni. Ad influenzare la corsa dei prezzi ci sono anche le tensioni geopolitiche che continuano a generare incertezza e pressioni sull’andamento dei prodotti energetici. Alla luce di questo quadro, prima di modificare la strategia d’investimento, è giusto attendere le parole di Powell. Confermiamo in ogni caso l’utilità di mantenere un’elevata liquidità in portafoglio, come arma difensiva più efficace contro l’aumento dei rendimenti obbligazionari che giocoforza avranno conseguenze anche sulle componenti di rischio.

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Gli ebrei a Venezia

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Era il 29 marzo 1516 quando la Repubblica Serenissima decretò il trasferimento, in laguna, di circa settecento ebrei di origine tedesca e italiana, in un’area isolata della città, già sede di una fonderia. Una zona malsana, vicina alle carceri e al convento di San Girolamo. Nacque così il primo ghetto della storia d’Europa: il ghetto di Venezia. Un luogo affascinante, il cui skyline verticale conserva storie di famiglie stipate in case insolitamente troppo alte per Venezia, che giungono anche ai nove piani. Un luogo chiuso da cancelli, di segregazione, dove si poteva crescere solo in altezza. Nei suoi 1600 anni di storia, Venezia celebra in questi giorni il ricordo degli ebrei deportati nei lager e lo fa attraverso decine di iniziative e posizionando sui suoi tradizionali masegni 30 pietre d’inciampo (che si aggiungono alle 105 già posate), a perenne memoria di ciò che è stato e che non dovrà mai più ripetersi. Furono quasi 250 gli ebrei veneziani, uomini e donne, tra i due mesi e gli ottantanove anni, catturati e deportati tra il 1943 e il 1944. Molti altri trovarono rifugio, in clandestinità, nelle campagne venete, in Svizzera, fuggendo al sud verso gli alleati. Una guerra che lasciò il segno nell’antico Ghetto di Venezia, che non solo si spopolò di abitanti ma che vide anche il depauperamento della comunità religiosa. “Quando entrarono in vigore le leggi razziali, nel 1938, la comunità ebraica entrò nel panico – racconta Daniel Touitou, rabbino capo della comunità ebraica di Venezia da due anni – c’è chi scelse di scappare, chi di cercare di sfuggire in Svizzera, chi nelle campagne veneziane. Si calcola che prima della guerra ci fossero in città 1200/1300 ebrei, mentre dopo la guerra la comunità ripartì con un numero pari a 700 ebrei. La nuova comunità era caratterizzata da persone segnate dagli eventi della guerra, traumatizzate”. A Venezia gli ebrei giunsero verso gli inizi del Mille, diventando a poco a poco un nucleo considerevole. Avvertendo la necessità di controllarli, il governo della Repubblica, con decreto del 29 marzo 1516, stabilì che questi dovessero abitare tutti in una sola zona della città, nell’area dove anticamente erano situate le fonderie, “geti” in veneziano; inoltre stabilì che dovessero portare un segno di identificazione (un cerchio giallo sul mantello, poi trasformato in un berretto giallo e, dal 1500, rosso) e li obbligò a gestire banchi di pegno a tassi stabiliti dalla Serenissima, nonché a sottostare a molte altre gravose regole, come l’aumento degli affitti di un terzo, per avere in cambio libertà di culto e protezione in caso di guerra. Il Ghetto veniva chiuso con pesanti cancelli ai ponti sul rio di San Girolamo e sul rio del Ghetto durante la notte, mentre dei guardiani percorrevano in barca i canali circostanti per impedire eventuali sortite notturne.“Cecil Roth, importantissimo storico ebreo inglese, dice che l’ebraismo a Venezia esisteva da 800 anni e a prova di ciò ci sono delle tombe nel cimitero ebraico del Lido che risalgono a 800 anni fa – spiega Touitou – A quel tempo la comunità viveva ancora a Mestre perché era proibito l’insediamento di ebrei a Venezia. Venezia non voleva gli ebrei e non li volle per molti secoli. Con la nascita del ghetto, 500 anni fa, si formarono dei nuclei organizzati da due comunità, quella tedesca – giunta in Italia per scappare dalla peste nera – e quella italiana, mentre nel 1601 nasce la comunità portoghese fondata da Daniel Rodriga. Queste comunità sono rappresentate dalle due sinagoghe: la spagnola e la levantina. Così nacquero e si formarono vari nuclei e, nel momento di massimo splendore, si calcola che vivessero nel ghetto circa 6 mila persone, un numero enorme per questo spazio. A quel tempo, questa era senza dubbio una delle più grandi comunità ebraiche”. Il Ghetto era una città nella città: oltre ai luoghi di studio e di preghiera, si trovavano un teatro, un’accademia di musica, cenacoli, salotti letterari e ogni sorta di botteghe, un albergo con 24 stanze, una locanda e un ospedale. “La Serenissima era una Repubblica di commercianti e gli ebrei erano interessanti perché pagavano molte tasse – continua il rabbino – le case del ghetto affittate per legge agli ebrei avevano, per gli ebrei, un costo pari al 30% in più. Gli ebrei spagnoli pagavano dieci mila ducati l’anno. Possiamo dire che gli ebrei fossero il bancomat della Serenissima. Poi, alla fine del 1800 c’è stata una grave crisi finanziaria e gli ebrei non erano più in grado di pagare tutte queste tasse, sicché dovettero cambiare in parte politica. La comunità ebraica di Venezia ha prodotto grandi personalità, grandi rabbini, grandi letterati, grandi medici. Alcune persone importanti del Risorgimento veneziano sono ebree ma poi, con la soppressione dei ghetti, la comunità ebraica si è innervata nella città allontanandosi dal suo quartiere storico, partecipando ad un processo di emancipazione politica e sociale che in alcuni casi ha causato l’allontanamento dalla pratica ebraica. Certo, l’’idea di un ghetto è brutta, tuttavia questo posto è stato centrale per la popolazione ebraica, soprattutto tra il 1500 e il 1600”. Oggi a Venezia vivono 420 ebrei. “Soffriamo del calo demografico, del fatto che molte persone lasciano la città perché non trovano lavoro – conclude – La comunità in 20 anni ha perso 200-300 persone, un dato molto preoccupante. Il nostro obiettivo futuro è quello di portare nuove coppie e nuovi bambini qui”.

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1945 e altre storie di Gábor T. Szántó

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Roma giovedì 27 gennaio p.v., alle ore 18.00 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma (via Giulia, 1), si terrà la presentazione del volume 1945 e altre storie di Gábor T. Szántó, pubblicato di recente da Edizioni Anfora. All’evento organizzato nell’ambito della IV edizione di EUROPA IN CIRCOLO, incontri con scrittori europei contemporanei, interverranno in presenza dell’autore, Simona Nicolosi (storico), Richárd Janczer (traduttore) e Mónika Szilágyi (editore). Sono otto i racconti che compongono questa raccolta di Gábor T. Szántó che riflettono tematiche tra le più importanti del nostro tempo e della nostra storia: il genocidio degli ebrei e le riflessioni ancora poco approfondite sul secondo dopoguerra. Sono racconti audaci, profondi e taglienti, ma nello stesso tempo toccanti, grazie allo stile asciutto e senza fronzoli dell’autore, spinto da un elementare senso di giustizia e compassione per le prospettive dei sommersi che vivono con noi (immancabile il riferimento a Primo Levi). Gábor T. Szántó (1966, Budapest) scrittore, sceneggiatore, poeta, saggista ed editore, direttore del mensile ebraico ungherese Szombat. Ha studiato legge e scienze politiche all’Università Eötvös Loránd di Budapest. Nel 2003 ha partecipato alla Iowa International Writing Program Residency negli Stati Uniti. I suoi racconti sono apparsi in prestigiose riviste americane e i suoi romanzi sono stati pubblicati in Cina, Turchia, Slovacchia e Repubblica Ceca. 1945 e altre storie è la sua prima opera pubblicata in Italia. Dal primo racconto della sua raccolta intitolata 1945 – Il ritorno, è stato tratto il film omonimo, diretto dal regista ungherese Ferenc Török, premiato dal pubblico alla Berlinale nel 2017, vincitore di altri numerosi premi internazionali (Miami, Washington, San Francisco, Gerusalemme, Budapest), e distribuito in quaranta paesi (compresa l’Italia) nei cinema, in televisione, su Netflix e Prime.

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Acque irrigue e deflusso ecologico

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Si chiama idroecologia ed è la scienza, deputata alla definizione dei nuovi parametri di Deflusso Ecologico, attorno ai quali ANBI ha avviato da mesi un articolato confronto, che ha prodotto i primi frutti per evitare che una pedissequa applicazione della normativa, entrata in vigore dal 1 Gennaio scorso, sconvolga gli equilibri economici ed ambientali, costruiti in vasti territori italiani nel corso dei secoli; in sintesi: parametri troppo stringenti, pur mirati al condiviso obbiettivo del benessere fluviale, prevedono di lasciare maggiori volumi d’acqua nell’alveo dei fiumi, privando il territorio di risorse idriche, indispensabili agli ecosistemi, all’agricoltura, alla produzione idroelettrica fino ad arrivare al turismo ed alla fruizione sociale.“Il nostro, primo obbiettivo – precisa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – è rendere meno complesso ed oneroso il processo per l’ottenimento delle deroghe previste dalla normativa e che si ritiene saranno più frequenti in questa fase interlocutoria.”Conseguenza della Direttiva Quadro Acque, adottata nell’ormai lontano 2000 dall’Unione Europea, la nuova normativa sul Deflusso Ecologico deve infatti ormai fare i conti con l’emergenza climatica, che ha trasformato l’andamento idrologico di numerosi corsi d’acqua italiani da “variabile” ad “intermittente”, comportando cioè anche periodi di vera e propria “asciutta”. “E’ a partire da questa evidenza – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – che l’azione di ANBI, suffragata da proiezioni sperimentali, punta a valorizzare i cosiddetti servizi ecosistemici, cioè tutte le opportunità garantite dalla presenza d’acqua sul territorio e non solo nell’alveo dei fiumi, la cui biodiversità e la sopravvivenza della fauna ittica possono essere garantite anche da accorgimenti di ingegneria naturalistica per i momenti di massimo prelievo idrico.”“Si sta lavorando in particolare – conclude Adriano Battilani, Segretario Generale di Irrigants d’Europe – a ridefinire i target di qualità ambientale, affinché si possa, nel più breve tempo possibile e superando il regime di deroga, individuare un nuovo punto di equilibrio fra obbiettivi ambientali e necessità del territorio, ad iniziare da quelle dell’agricoltura, che produce cibo.”

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Angelo Manfredi: Dio della mia giovinezza

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Collana i Venti, pp. 192, 19 euro. Illustrato con 26 fotografie dell’autore. Un libro misterioso e profondo, di difficile definizione. Un’opera luminosa, tersa come il cristallo, che incide la trama del quotidiano con visioni di intensità struggente. Dio della mia giovinezza è un vero e proprio poemetto, che attraversa un paesaggio doloroso e mutevole e si pone come base di una consapevolezza esistenziale acquisita. L’elemento lirico è predominante e molte pagine hanno un carattere quasi di haiku, sia per la brevità, sia per la capacità di accostare elementi diversi e farne scaturire scintille di senso.

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Quentin Tarantino: Pulp Fiction

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Collana le Onde, pp. 160, 15 euro. Dopo il successo del suo primo romanzo, C’era una volta a Hollywood, arriva la sceneggiatura del primo capolavoro di Tarantino, con cui ha vinto Premio Oscar e Palma d’Oro. Con questo volume inizia la pubblicazione delle sceneggiature del regista americano. “Pulp. Polpa. Una massa soffice, umida, informe, malleabile. Pasta di stracci o di legno per fare la carta. Rivista o libro che si stampa su carta ruvida, grezza non lavorata, e che contiene materiale letterario di bassa qualità. Pulp fiction. Il titolo di Quentin Tarantino sembra dichiarare senza ambiguità il materiale di cui è fatto il sogno del suo cinema. Stampato su pellicola di alta qualità, con una maestria tecnica e di pura regia sbalorditiva. Uno schermo grande, di sontuosità rara nel presente filmico dominato dalle arditezze pigre della cultura visiva post pubblicitaria e zeppa di citazioni autosufficienti. Tarantino non cita il cinema, non lo prende, lo ruba e lo mangia.” – Enrico Ghezzi

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Daša Drndic: Belladonna

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Collana Oceani, pp. 464, 22 euro. “Il romanzo più ambizioso del secolo.” – The NY Review of Books “Una scrittrice da mettere accanto a Sebald.” – Los Angeles Review of Books La memoria ha iniziato a sopraffare Andreas Ban, un accademico recentemente in pensione, il personaggio centrale di questo romanzo. Al fardello di pensieri incessanti sul passato si sommano i problemi di salute, che questo “psicologo che non psicologizza più” affronta con ironico macabro umorismo. Sembra che in lui tutto si stia disintegrando, come la sua spina dorsale. Attraverso le descrizioni dettagliate degli incontri di Ban con i medici, emerge un ritratto devastante del declino fisico, emotivo e sociale di un uomo. Vedovo e padre di un figlio adulto, anch’egli medico, l’antieroe intellettuale di Daša Drndic ́ è sia un uomo qualunque che cerca di superare le ultime fasi della vita, sia un testimone dell’ineluttabile eredità della Seconda guerra mondiale, che include non solo i crimini commessi da nazisti ma anche quelli commessi dai fascisti Ustascia dello Stato Indipendente di Croazia, regime fantoccio sostenuto dalle potenze dell’Asse tra il 1941 e il 1945. “La contrapposizione tra bellezza della scrittura e crudezza delle verità esposte è un tentativo di risvegliarci dal nostro compiaciuto torpore. E Daša Drndic ́ ci riesce”, ha scritto il New York Times.

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Andreï Makine: L’amico armeno

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Collana Oceani, pp. 176, 18 euro. Il nuovo romanzo di Andreï Makine, vincitore del Premio Goncourt e del Premio Médicis. Un nuovo classico sull’amicizia che ricorda L’amico ritrovato di Fred Uhlman. Il narratore tredicenne vive in un orfanotrofio in Siberia durante i giorni del morente impero sovietico. Nel cortile della scuola, difende il coetaneo Vardan, capro espiatorio ideale per i bulli, e lo accompagna a casa, in un quartiere malfamato e popolato da ex prigionieri, avventurieri e da una piccola comunità di famiglie armene, a cinquemila chilometri dal loro Caucaso natio, vessate dalle autorità sovietiche. In questa Armenia in miniatura spiccano figure magnifiche: la madre di Vardan, Chamiram; la sorella di Vardan, Gulizar, bella come una principessa caucasica che infiamma i cuori ma vive solo nella devozione al marito in carcere; Sarven, il vecchio saggio della comunità. Vardan passa molto tempo a letto, a causa di una misteriosa malattia; coltiva però con il suo amico un sogno: trovare il tesoro di un monastero abbattuto, che potrebbe far arricchire tutta la comunità armena e permetterle di andare in un luogo più ospitale. I due iniziano dunque a scavare e, ogni volta che Vardan si ammala, è il suo amico che porta avanti lo scavo. Ma sarà proprio questo a rovinarlo: siccome il buco che scavano è vicino alla prigione del paese, in una giornata di retata, in cui la polizia cerca di rastrellare gli armeni “pericolosi”, viene catturato: assiduo frequentatore della comunità armena, amico di Vardan, responsabile di uno scavo… sembra avere tutte le caratteristiche per essere imprigionato a lungo.

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Fratelli D’Innocenzo: Trilogia

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Collana Oceani, pp. 320, 19 euro. In occasione dell’uscita del nuovo film America Latina, Trilogia è un ponte imprescindibile tra cinema e letteratura, un unicum per riflettere e riflettersi in storie di ordinarietà che diventano folli una volta venute a contatto con noi, con il problema, irrisolto, dell’essere vivi. In soli tre film i fratelli D’Innocenzo hanno ribaltato l’idea del racconto di periferia, partendo dalla messa a nudo del luogo senza compromessi o sentimentalismi (La Terra Dell’abbastanza), passando poi alla rinuncia eclatante di ogni forma di realismo geografico, sociale e formale (Favolacce), per arrivare alla scarnificazione ultima, mortifera e spettrale di una cornice ora davvero sola (America Latina). Questa trilogia dei margini vede il maschile messo in crisi a colpi di silenzi, stordito, sfalsato, con la scrittura dei D’Innocenzo che analizza con feroce dolcezza gli sbagli di una somma di generazioni (l’infanzia creativamente lugubre di Favolacce, l’adolescenza febbrile e scarica de La Terra Dell’Abbastanza e l’età adulta pietrificata, sconfitta e raggelante di America Latina) tracciando un filo invisibile e stupefacente tra il lirico e l’orrifico che determina la coppia di gemelli come tra i più lucidi narratori di questo secolo. Con sceneggiature più simili a romanzi i D’Innocenzo spalancano le porte della loro visione del mondo, si perdono in dettagli labirintici, si dileguano dal già visto, si scansano sia dalla prevedibilità quanto dalla scoraggiante imprevedibilità. In libreria dal 24 febbraio

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Cynthia Ozick: Antichità

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Collana Oceani, pp. 128, 18 euro Una delle voci più importanti della narrativa ebraica americana. Uno dei racconti più mirabili di Cynthia Ozick, toccato da un’ironia inquietante e dal sapore sfuggente di una parabola di Kafka, che intreccia, con la sua voce inconfondibile, mito e mania, storia e illusione. Una grande parabola sull’età avanzata, sulla memoria, sul senso dell’identità ebraica. Lloyd Wilkinson Petrie è uno dei sette anziani soci e inquilini del collegio Temple Academy for Boys, ormai fallito, che una volta era stato un orfanotrofio dove gli stessi inquilini erano stati accolti e educati. LLoyd è figlio di un archeologo morto molto giovane; dal padre ha ereditato reperti archeologici dell’Antico Egitto ed è ossessionato dalla memoria. Così decide di raccogliere e salvare la storia del collegio, e in particolare si sofferma sul suo rapporto con un ragazzo ebreo vittima dell’antisemitismo in quegli anni, Ben Zion Elefantin, originario dell’isola Elefantina in Egitto. La figura di questo ragazzo ossessiona Lloyd, lo mette in contrasto con gli altri inquilini che, misteriosamente, iniziano a morire uno dopo l’altro e Lloyd viene accusato di essere il responsabile di queste morti. Il Temple fallisce e Lloyd viene sfrattato. Sembra fallire quindi anche il suo piano di ricostruire tutta la memoria del collegio e salvare le antichità lasciategli dal padre. Ma sarà una rivelazione lasciatagli dal suo amico Ben Zion a consentirgli di accedere al “segreto della memoria”…

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Picasso’s Surrealist Masterpiece ‘La Fenêtre Ouverte’

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

SHANGHAI AND LONDON – Presented at auction for the first time, La fenêtre ouverte (1929, estimate: £14,000,000-24,000,000) is a seminal work from Pablo Picasso’s Surrealist period. The painting will highlight Christie’s 21st edition of The Art of the Surreal Evening Sale, a key element of the 20/21 Shanghai to London series of auctions, which will take place on 1 March 2022. Impressively scaled and rendered with a bold colour palette and direct handling, La fenêtre ouverte is a work of striking visual power. Painted on 22 November 1929, this complex and compelling studio scene is one of a series of Atelier works that Picasso had begun around 1926, richly symbolic and radically constructed paintings that reveal the multi-faceted interests of the artist at this time. Other works from this series are housed in museums including The Museum of Modern Art, New York and Musée National d’Art Moderne, Le Centre Pompidou, Paris. At once a still life, a veiled Atelier scene, and a Surrealist distortion of reality, La fenêtre ouverte is rich with personal and artistic symbolism.Towering in the foreground of this painting are two highly abstracted figures. On the right stands a plaster bust that appears to be a disguised image of the artist’s great lover and muse of this time, Marie-Thérèse Walter. The figurative object on the left, an amalgam of feet intersected with an arrow, is said to be an abstracted, symbolic representation of Picasso himself. Two spires of the church of Sainte-Clotilde are identifiable in the background. John Richardson has suggested that this work therefore depicts the secret Left Bank apartment that Picasso and Marie-Thérèse shared as a hideaway during their relationship. In the foreground, a configuration of abstracted objects are depicted in an arrangement reminiscent of the artist’s earlier cubist still lifes.Olivier Camu, Deputy Chairman, Impressionist and Modern Art, Christie’s: “Held in the same European collection for half a century, this powerful and explosively coloured painting from the highpoint of Picasso’s Surrealist period and two years into his clandestine love affair with Marie-Thérèse, represents a brilliant fusion of the different passions and inspirations that defined the artist’s life at the end of the 1920s. Relishing the secret nature of their romance, Picasso could not help but include his lover’s presence in the form of the plaster bust in this painting. Marie-Thérèse’s presence in Picasso’s life reinvigorated every area of his work, her statuesque form and radiant beauty, as well as her youthful, carefree sensibility inspiring the artist to create works that stand as the finest of his career. This metamorphosised, cryptically coded work stands as a fascinating self-portrait of Picasso and his golden haired muse, which we are thrilled to present to the market for the first time as a major highlight of the 21st edition of The Art of the Surreal Evening Sale.”Although Marie-Thérèse was yet to emerge in full form in the artist’s work, this would not happen until he created the sentinel-like plaster busts in the spring of 1931, her profile and sweep of hair are instantly identifiable in La fenêtre ouverte. Her presence in the artist’s life and art was at this point secret, however, the iconic visual idiom which Picasso developed in his portrayals of her, in profile, and with the luminous white visage, are already present.Picasso chose to include La fenêtre ouverte in his landmark 1932 retrospective, first held at the Galerie Georges Petit, Paris, from June to July, before moving to the Kunsthaus Zurich, in September to October. The painting was also included in The Museum of Modern Art, New York’s seminal survey exhibition, ‘Dada, Surrealism & Their Heritage’ in 1968. Picasso’s La fenêtre ouverte will be on view in New York from 4 to 8 February 2022 and in Hong Kong from 15 to 17 February 2022 before being exhibited in London from 23 February to 1 March 2022.

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“Meditate che questo è stato”

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 gennaio 2022

Perugia. giovedì 27 gennaio alle ore 17:30, in Aula Magna Palazzo Gallenga, Piazza Fortebraccio, 4. É con le parole di Primo Levi che l’Ateneo di Palazzo Gallenga ha scelto quest’anno di titolare la celebrazione del giorno della memoria delle vittime dell’olocausto. “Meditate che questo è stato” è infatti il titolo dell’evento in programma in Aula Magna (con diretta streaming), nel corso del quale gli studenti dell’Ateneo daranno vita alla lettura di testimonianze di ex deportati nei campi di sterminio e di perseguitati politici, etnici e religiosi. Il reading sarà intervallato da brani musicali eseguiti al pianoforte e commentati dal maestro Stefano Ragni, e preceduti dagli interventi del rettore De Cesaris, che della shoah si è occupato nell’ambito dei suoi studi, del prefetto di Perugia Armando Gradone, dal 2013 al 2017 a Siracusa, terra di emergenze umanitarie, e di Gabriella Mecucci, direttrice della rivista <>. “È doveroso ricordare la disumanità di ciò che è stato – ha sottolineato il rettore De Cesaris – per riflettere sulle violenze e le privazioni che in tutto il mondo ancora oggi intere popolazioni subiscono in ragione della loro etnia, religione o orientamento politico. L’orrore dei campi di sterminio dev’essere costantemente ricordato per gettare una luce di monito sul presente”.

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