GAM: Tesla e il paradosso di Icaro
Posted by fidest press agency su martedì, 7 febbraio 2023
A cura di Mark Hawtin, Investment Director di GAM Investments. Non crediamo che il rapido tracollo del prezzo azionario dal mese di dicembre (-37,5%) sia attribuibile alla baruffa di Elon Musk con Twitter, né alla vendita delle sue azioni Tesla o alla sua immagine pubblica controversa. A nostro giudizio, il prezzo delle azioni sarebbe crollato comunque. Musk è certamente un genio: quasi nessuno era riuscito a rivoluzionare così tanti settori industriali contemporaneamente e con la stessa velocità. La sua fama però ha spinto molti investitori ad attribuire a Tesla un premio superiore a quanto meritasse sulla base dei fondamentali. Troppe persone si sono lasciate convincere da investitori come Cathy Wood di ARK, che prevedevano un prezzo target di 1.150 dollari o un valore di mercato di 3.500 miliardi di dollari entro il 2026 (il valore di mercato è sceso da 1.300 miliardi al momento del picco a fine 2021 a 378 miliardi di dollari alla fine del 2022).Oltre all’escalation della quotazione iniziata di fatto alla fine del 2019, l’aura che circonda l’azienda ha prodotto altri fattori di successo che ora si stanno dimostrando dannosi per le prospettive a breve termine di Tesla. In particolare, le auto Model 3 e Model Y erano così popolari da posizionarsi spesso in cima alle statistiche dei nuovi veicoli in molti Paesi. I lunghi tempi di attesa per la consegna e la caparra molto bassa (100-200 dollari) hanno creato un mercato di seconda mano molto vivace per la vendita (e la speculazione) di queste automobili. In generale Tesla è diventata famosa per aver saputo mantenere alto il valore delle sue automobili sul mercato dell’usato. Ciò ha generato una serie di falsi segnali sull’effettiva situazione della domanda di un veicolo elettrico tutt’altro che economico. Alla fine del 2019 la rata mensile per il leasing di una Model 3 era di circa 390 dollari al mese. La domanda molto robusta ha spinto Tesla ad accelerare la produzione nei nuovi stabilimenti di Shanghai, Berlino e in Texas proprio nel momento in cui la domanda ha iniziato a frenare. Secondo dati Bloomberg negli ultimi tre trimestri le auto prodotte sono state più di quelle consegnate. Le scorte si stanno accumulando, ma i clienti diminuiscono. Sulla base delle previsioni degli analisti, l’azienda continuerà a crescere nei prossimi due anni. I ricavi per il 2025, secondo le stime di consensus, dovrebbero raggiungere quota 145 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 80 miliardi di dollari del 2022[3]. Ciò comporta un aumento della quota di mercato dal 21% circa nel 2022 al 23% nel 2025. Se consideriamo il problema della rata del leasing e lo scenario sempre più competitivo, sembra un obiettivo eccessivo, sia in termini di ricavi assoluti che come quota di mercato. Le auto Tesla vengono vendute ancora a un prezzo più alto rispetto ad altre marche di automobili sulla base della crescita eccellente e del margine lordo. Tali indicatori potrebbero però subire forti pressioni nei prossimi due anni. (abstract by http://www.edmunds.com)
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