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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Posts Tagged ‘carburanti’

Carburanti: Serracchiani, Governo incassa e si frega le mani

Posted by fidest press agency su martedì, 16 aprile 2024

“Ci risiamo, i prezzi di benzina e gasolio risalgono alle stelle e il Governo sta a guardare. Anzi magari si frega le mani perché più sale il prezzo più incassa di tasse. E pazienza se la premier Meloni ci ha marciato in campagna elettorale. E pazienza se il ministro dei Trasporti Salvini prometteva tagli alle accise se la benzina saliva sopra i 2 euro. Tanto, mentre il suo capo fa i condoni edilizi, ci pensa Giorgetti a fare le politiche di rigore. E tanti saluti agli italiani che si dissanguano facendo carburante”. Lo dichiara la deputata Debora Serracchiani, commentando l’impennata dei prezzi dei carburanti registrata dalle ultime rilevazioni di Quotidiano Energia.

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Benzina: nuova ondata di rialzi per i carburanti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 febbraio 2024

Schizzano di nuovo al rialzo i prezzi della benzina e soprattutto del diesel. Oggi segnano quota oltre 1,85 euro al litro sulla benzina e 1,82 euro al litro sul diesel.Prezzi che, stando alle rilevazioni costanti dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori si attestano su livelli davvero eccessivi rispetto alle attuali quotazioni internazionali.Nel dettaglio, secondo le nostre stime, considerando sia le quotazioni che il livello del cambio Euro/Dollaro, il prezzo della benzina si attesta a oltre 8 centesimi al litro in più rispetto a quanto dovrebbe, mentre quello del gasolio addirittura a +19 centesimi! Questo determina aggravi importanti a carico dei cittadini: solo in termini diretti, per il carburante, considerando 2 pieni di benzina da 50 litri al mese, un automobilista spende a causa di questi sovrapprezzi +96 euro annui. Per quanto riguarda il diesel va decisamente peggio: considerando circa 1 pieno e mezzo da 50 litri al mese, il maggiore carico in termini diretti ammonta a +171,00 euro annui. A destare forte preoccupazione sono anche i rincari indiretti, visto che nel nostro Paese le merci sono trasportate per circa l’84% su gomma: secondo le nostre stime, con tali sovrapprezzi, si rischia di avere ricadute di +146,80 euro annui a famiglia. Rincari che costringeranno le famiglie ad ulteriori rinunce e sacrifici. Per questo è necessario intervenire per arginare, da subito, questa ulteriore corsa al rialzo, monitorando eventuali speculazioni, nonché operando: – un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo o la definizione e l’applicazione di un’accisa mobile realmente efficace; – lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: da tempo sottolineiamo quanto sia insopportabile e iniqua l’imposizione di una tassa su un’altra tassa. Soprattutto, è necessario che il Governo non abbassi la guardia e non abbandoni i cittadini anche su questo fronte, dopo aver aumentato prematuramente le accise e pensare di aver risolto ogni criticità applicando il cartello con il prezzo medio, elemento di maggiore trasparenza, ma non ancora risolutivo.

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Inflazione, carburanti, euro… le falsità del governo

Posted by fidest press agency su domenica, 26 novembre 2023

Anche oggi il governo ha avuto modo di distinguersi per le falsità che utilizza per cercare di valorizzare le proprie politiche. Il caso è quello del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che accredita successo al trimestre anti inflazione e all’obbligo di cartelli dei prezzi minimi dei carburanti. I prezzi del trimestre anti inflazione sono un bluff, visto che sono sempre più alti di altri prezzi che gli stessi negozi che li applicano offrono ai propri clienti. I cartelli dei prezzi minimi dei carburanti, aboliti dopo sentenza del Tar, non hanno per niente contribuito a far calare i prezzi. Quando furono istituiti, dal 1 agosto, il mercato reagì con un rialzo dei prezzi, e se oggi -senza più cartelli – i prezzi calano è solo dovuto all’effetto dei prezzi dei mercati internazionali di riferimento. E’ triste dover rilevare queste falsità. Ma non ci stupiamo più di tanto, visto che proprio ieri al Senato, la premier dal governo ha riferito di non aver mai preso posizione per l’uscita dell’Italia dall’euro… dopo che lo ha sostenuto in tutti gli anni in cui il suo partito era all’opposizione (tutto documentato). Una domanda: ma perché dire falsità? Servono al buon governo e al Paese? Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Mase: salgono prezzi carburanti

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 settembre 2023

Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale attestandosi a 1,997 euro al litro, il gasolio a 1,924 euro al litro. “E’ ufficiale anche secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente: il gasolio in modalità self sfonda 1,9 euro. Considerato che nella rilevazione del 10 luglio era 1,684 euro, si tratta di un’impennata mostruosa. In poco più di 2 mesi si è superata la soglia di 1,7, poi di 1,8 e oggi di 1,9 euro. Una corsa inarrestabile contro la quale il Governo non può mettere un pannicello caldo, un bonus riservato solo ai meno abbienti, Gli automobilisti non sono polli da spennare! Se il 10 luglio il Governo incassava di Iva 33,268 cent al litro per la benzina e 30,363 cent per il gasolio, ora ne prende, rispettivamente, 36,017 e 34,695 cent, ossia quasi 3 cent in più per ogni litro di benzina (2,749) e oltre 4 cent al litro per il gasolio (4,332)” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Dalla rilevazione del 10 luglio 2023, un litro di benzina self è rincarato di oltre 15 cent, +8,3%, pari a 7 euro e 62 cent per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il rialzo è di oltre 24 cent al litro, +14,3%, pari a 12 euro e 1 cent a rifornimento. Come se non bastasse, oggi secondo le medie regionali del Mimit anche Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Sicilia superano la barriera dei 2 euro per un litro di benzina self, mentre Emilia Romagna e Umbria raggiungono i 2 euro esatti” prosegue Dona.

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Il 70% dei carburanti per aerei negli aeroporti dell’UE dovrà essere verde entro il 2050

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 settembre 2023

Il Parlamento ha approvato una nuova legge per sostenere la diffusione di carburanti sostenibili, come i biocarburanti avanzati o l’idrogeno, nel settore dell’aviazione. Le nuove norme RefuelEU sui carburanti sostenibili per l’aviazione sono state adottate con 518 voti a favore, 97 voti contrari e 8 astensioni. Il testo è già stato concordato con i governi UE e quindi questa è la votazione finale del Parlamento. Le norme fanno parte del pacchetto “Fit for 55 – Pronti per il 55%”, il piano dell’UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e per garantire che l’UE diventi neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. L’obiettivo è incoraggiare il settore dell’aviazione a utilizzare carburanti sostenibili per ridurre le emissioni. I deputati hanno ottenuto, durante i negoziati, una tempistica ambiziosa per l’introduzione dei nuovi mix di carburanti per aerei, che obbligherà gli aeroporti e i fornitori di carburante dell’UE a garantire che, a partire dal 2025, almeno il 2% dei carburanti sia ecologico. Tale quota aumenterà ogni cinque anni: 6% nel 2030, 20% nel 2035, 34% nel 2040, 42% nel 2045 e 70% nel 2050. Inoltre, una percentuale specifica del mix di carburanti (1,2% nel 2030, 2% nel 2032, 5% nel 2035 e progressivamente 35% nel 2050) dovrà essere costituita da carburanti sintetici come l’e-kerosene. Secondo le nuove norme, il termine “carburanti sostenibili per l’aviazione” includerà i carburanti sintetici, alcuni biocarburanti prodotti da residui agricoli o forestali, alghe, rifiuti organici, olio da cucina usato o alcuni grassi animali. Sono considerati “verdi” anche i carburanti per aerei riciclati prodotti dai gas di scarico e dai rifiuti di plastica. I deputati hanno ottenuto che i carburanti a base di mangimi e colture alimentari e i carburanti derivati da palma e soia non siano classificati come “verdi” in quanto non soddisfano i criteri di sostenibilità. Sono inoltre riusciti a includere l’idrogeno rinnovabile tra i carburanti sostenibili, una tecnologia che potrebbe contribuire progressivamente alla decarbonizzazione del trasporto aereo. Per promuovere la decarbonizzazione nel settore dell’aviazione e per informare meglio il pubblico, i deputati hanno assicurato che, a partire dal 2025, ci sarà un’etichetta UE per le prestazioni ambientali dei voli.

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Carburanti: Serracchiani, riflessi su prezzi beni essenziali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 agosto 2023

“Governo e maggioranza sono al contorsionismo politico: quegli stessi che hanno fatto una campagna elettorale sul taglio delle accise, adesso elogiano le accise perché sarebbero una ‘tassa buona’. La realtà bussa alla porta ma questo Governo non vede una crisi sociale che minaccia di diventare drammatica, non sa neanche da che parte iniziare a prendere misure strutturali”. Cosi la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd. “Il ministro Urso non si nasconda dietro l’Opec o agli speculatori e intervenga subito perché – aggiunge Serracchiani – le conseguenze del caro-carburanti si riflettono sui prezzi di tutte le filiere dei beni essenziali e i redditi fissi soffrono di più”.

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Caro carburanti: ripristinare lo sconto sulle accise e azzerare l’Iva

Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 agosto 2023

In questa estate 2023 stiamo assistendo a rincari dei carburanti inaccettabili. Il governo ha adottato misure blande – i cartelli con i prezzi medi -, che, come prevedibile, si sono rilevate del tutto inefficaci. Fino all’inizio di quest’anno era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l’azzeramento dell’Iva, un po’ di respiro agli automobilisti lo aveva dato. Altroconsumo chiede che venga immediatamente reintrodotto il taglio delle accise e soprattutto che si proceda quanto prima all’azzeramento dell’Iva, che grava anche sulle accise stesse e che rappresenta l’unica misura strutturale necessaria. Il governo deve ora intervenire in maniera rapida e senza indugi: lo chiedono anche gli oltre 100mila cittadini che già hanno sottoscritto la petizione di Altroconsumo.

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Carburanti, Gaburro (Federagenti Cisal): chiediamo controlli su prezzi medi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 agosto 2023

“L’obbligo di esporre i prezzi medi regionali dei carburanti alla pompa va accompagnato ad un serrato controllo. Noi siamo stati tra quelli che hanno accolto con favore la misura entrata in vigore ad agosto, perché gli agenti di commercio sono tra le categorie che percorrono piu chilometri su strade ed autostrade italiane. Ma avevamo anche richiesto controlli a tappeto, per sanzionare i comportamenti irregolari. Apprendere ora che sul 25% dei distributori controllati (circa un decimo del totale) sono state riscontrate violazioni non fa che rafforzare la nostra posizione”. Lo dichiara il segretario generale Federagenti Cisal Luca Gaburro, intervenuto sulla questione dell’impennata dei prezzi dei carburanti.

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Il prezzo medio e la denuncia. La politica del futuro

Posted by fidest press agency su sabato, 5 agosto 2023

Ora abbiamo i cartelli nei distributori di carburanti per farci conoscere i prezzi medi praticati e, secondo chi ha avuto questa pensata, verificare se il rifornimento che stiamo per fare è conveniente o meno. Vedremo le file di automobilisti con il calcolatore in mano farsi i loro conti e allungare i tempi già intolleranti per accedere alla colonnina e fare benzina? Può darsi, ma sicuramente questi cartelli serviranno solo a dare fastidio ai commercianti e a non aiutare i consumatori. Ma con un risultato: l’alibi di chi ha avuto questa pensata per dire che sta facendo qualcosa contro il caro benzina… come se il problema sia per eccellenza la speculazione dei singoli benzinai e non il fatto che la componente fiscale del prezzo alla pompa è di circa il 70%. Ma tant’è… quando lo scriviamo noi nessuno ci considera, quando invece, usando parole altisonanti, a pronunciarsi sono quelli di questa pensata, ecco i titoli dei media tutti colpiti dalla loro capacità, solerzia, bontà, capacità di governo, acume, intelligenza … e chi più ne ha più ne metta. Il governo in carica sta consolidando un metodo politico in voga da diverso tempo: quando si presenta un problema e ci sono decisioni da prendere, siccome queste ultime non vanno a genio, ecco che si istituisce una commissione, un tavolo etc… insomma tutti mobilitati e allertati anche per raccogliere le denunce di chi fa il cattivo… e il problema rimane lì, com’era prima, anche peggio, ma intanto tutti dovrebbero credere che chi può sta facendo qualcosa per porvi un rimedio. E’ la politica del futuro: parlare e denunciare. Soluzioni? Suvvia… Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Mase: scendono prezzi carburanti

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 febbraio 2023

Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service scende a 1,860 euro al litro, il gasolio a 1,853 euro al litro.”Bene il calo, dati positivi. Si assottiglia sempre più il divario tra gasolio e benzina, che comunque resta per il momento più cara” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Resta il fatto che rispetto a un anno fa, che oramai coincide con i prezzi precedenti allo scoppio dell’invasione dell’Ucraina, un litro di benzina costa ora l’1,3% in più, pari a 1 euro e 22 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di quasi 15 cent al litro, con un balzo dell’8,5%, pari a 7 euro e 25 cent a rifornimento” prosegue Dona.”Rispetto all’inizio dell’anno, per colpa dell’aumento delle accise di 15 cent deciso dal Governo, un litro di benzina è più caro di quasi 22 centesimi, un salto del 13,1%, equivalente a 10 euro e 78 cent per un pieno, con una stangata su base annua pari a 259 euro per una famiglia che fa due pieni al mese, il gasolio è salito di quasi 15 cent al litro, +8,5%, pari a 7 euro e 27 cent a rifornimento, una bastonata da 174 euro all’anno” prosegue Dona.”Il peggio, poi, potrebbe non essere ancora arrivato. Il fatto che il gasolio abbia superato la soglia di 1,9 euro al litro nella rilevazione del 30 gennaio, per poi scendere, attesta che gli operatori e i mercati si erano mossi in anticipo rispetto all’embargo dell’Ue ai prodotti raffinati provenienti dalla Russia scattato il 5 febbraio, facendo scorte. Si tratta di capire ora per quanto tempo questa congiuntura favorevole potrà durare” conclude Dona.

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Prezzi carburanti. Governo imbarazzante

Posted by fidest press agency su martedì, 7 febbraio 2023

L’emendamento del governo al decreto trasparenza sui prezzi dei carburanti è imbarazzante. Le multe per chi non rispetta la legge vanno da 200 a 2000 rispetto al precedente 500/6000. Appare evidente che è una mano tesa ai dettaglianti che, di conseguenza, saranno più che tentati di non rispettare le regole, visto che le sanzioni saranno meno onerose rispetto ai guadagni in più ottenuti dal non rispetto delle stesse. Sulla questione il governo sta girando intorno per trovare una soluzione che sia gradita alla corporazione (che dà supporto elettorale al governo) e, dopo la barzelletta della proposta del ministro Urso 200/800), ha deciso di stabilizzarsi così. Ma il problema non sono tanto le sanzioni, ché più imbarazzante è l’inesistenza di una politica in materia che consideri il ridimensionamento del carico fiscale del 70% che grava sul carburante. Forse c’è una strategia: distrarre l’attenzione dal problema fiscale concentrandola sulle multe ai “cattivi” benzinai. Ridimensionate le multe per cui i benzinai tanto più cattivi non diventeranno… fugata l’attenzione dal problema centrale, la fiscalità. Certo per le strategie ci vuole intelligenza, ma dopo quel che è accaduto sul 41bis (tutti concentrati sull’anarchico a cui addolcire la pena piuttosto che sulla terrificante realtà della norma liberticida), può darsi che il governo sia capace anche di questo. Oppure è totalmente incapace e si sta affidando al caso, rincorrendo questo o quell’altro consenso elettorale. Giochi di palazzo, certo. Ma giochi per i quali le libertà e l’economia dei consumatori viene strumentalizzata. Guardando alla fine, tra strategie e incapacità, di questo guazzabuglio si vede solo il consumatore che ha il suo portafogli sempre più aggredito. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Prezzo dei carburanti e speculazioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 gennaio 2023

“A marzo del 2022 ho presentato l’esposto all’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza per chiedere di verificare la legittimità dell’aumento esponenziale del carburante. Un aumento che risultava a nostro giudizio ingiustificato già all’epoca, visto che le scorte in vendita erano state acquistate mesi prima a prezzi ordinari e la guerra russo ucraina non poteva aver alterato il mercato in maniera così pesante. Analoghi esposti furono presentati da alcune associazioni di consumatori, anch’essi ignorati. Apprendo oggi che l’autorità sta chiedendo i documenti alla Guardia di Finanza. Meglio tardi che mai, anche se corre l’obbligo di ricordare il dovere istituzionale delle Autorità di garantire e difendere i cittadini dalle distorsioni e dalle attività speculative cui è sottoposto il mercato a causa di interessi economici famelici e settoriali. Anche l’impennata al prezzo del gas non ci risulta sia stata esplorata tempestivamente dalla nostra Autorità, è arrivata perfino prima l’Ue… Ci auguriamo che la conclusione dell’indagine impieghi meno tempo della sua apertura”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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Mase: prezzi carburanti in su

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 gennaio 2023

Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale a 1,812 euro al litro, il gasolio a 1,868 euro al litro.”Nessuna speculazione sui carburanti. Il rincaro, almeno per il momento, è dovuto esclusivamente alla scelta sciagurata e miope del Governo Meloni di voler spennare come polli gli automobilisti, facendo scattare il rialzo delle accise. Infatti, a parte i soliti furbetti del quartierino che non mancano mai, secondo i dati ufficiali del Mase, in media nazionale la benzina sale rispetto alla rilevazione del 31 dicembre di 16,79 centesimi per la benzina e di 16 cent per il gasolio, ossia addirittura sotto ai 18,3 cent che matematicamente dipendono dall’aumento di 15 cent delle accise + Iva. Insomma una bufala gonfiata ad arte dal Governo per tentare di scagionarsi dalle sue responsabilità. Una stangata, rispetto a settimana scorsa, pari a 8 euro e 40 cent per un pieno da 50 litri di benzina e 8,01 euro per il gasolio, rispettivamente 201 e 192 euro all’anno per una famiglia che fa due pieni al mese” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “ieri pomeriggio il Governo ha rivisto la sua posizione ripristinando il taglio di 25 cent, 30,5 con Iva, che Draghi aveva fatto dal 22 marzo al 31 dicembre. Infatti, nonostante questo sconto, il 2022 si chiude con il prezzo medio, in termini nominali, più elevato di sempre. Peggio anche rispetto al 2002, l’anno catastrofico nel quale la benzina in modalità self arrivò a 1,786 e il gasolio a 1,706, ben sotto alla media dello scorso anno pari, rispettivamente, i 1,812 e 1,815. Inoltre vanno considerati i possibili effetti legati alle ritorsioni russe al tetto Ue al prezzo del petrolio” aggiunge Dona. “Ora, per colpa del Governo Meloni, un litro di benzina costa, rispetto a un anno fa, quasi 8 cent in più, con un rialzo del 4,5%, pari a un aggravio risparmio di 3 euro e 93 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio sale del 16,9%, 27 cent al litro, pari a 13 euro e 51 cent a rifornimento” conclude Dona.

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Caro carburanti. Imperativo rivedere le accise definitivamente

Posted by fidest press agency su martedì, 10 gennaio 2023

Carburanti con prezzi alle stelle dopo il ripristino delle accise sospese dal precedente governo: è probabile toccheremo massimi storici. Unica soluzione: modificare definitivamente le accise. Preoccupano i media filogovernativi che danno la colpa al mercato e alle speculazioni, facendo finta che quanto accade è proprio responsabilità del governo… manca solo che propongano il monopolio… Comunque, il mercato è tale e, nello specifico settore, non aspettavano altro per riprendersi dopo gli anni di covid e l’inflazione a due cifre. Speculatori? Non potrebbe essere altrimenti. Le soluzioni a questo punto sono due: provvisoria. I consumatori devono non fermarsi al primo distributore, cercare quelli più economici e fare propaganda (molto sui social) di quelli più convenienti; istituzionale. E’ il momento di fare quanto mai considerato dai precedenti governi e legislatori: tagliare definitivamente le accise che si aggirano tra il 50 e 70% (1). Portarle a livelli ragionevoli tipo le percentuali dell’Iva e, per tutti gli introiti che verranno meno, studiare nei particolari come scaricarli sulla fiscalità generale in modo quasi impercettibile per i prezzi al dettaglio. Soluzione istituzionale che non ferma gli sciacalli che usano il mercato comune un’accetta, ma che sicuramente renderà più numerosi e diffusi i distributori che, per proporre prezzi “all’osso”, non dovranno necessariamente appartenere a grandi catene di distribuzione o rischiare ogni giorno di chiudere. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Mase: prezzi carburanti in su

Posted by fidest press agency su sabato, 10 dicembre 2022

Gasolio: da inizio guerra +2,5%, da inizio anno +11,3%. Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale a 1,689 euro al litro, il gasolio a 1,765 euro al litro. “Come scontato, i distributori hanno alzato i prezzi dei carburanti, traslando sui consumatori la riduzione dello sconto delle accise decisa irresponsabilmente dal Governo Meloni. Naturalmente, dato che il rialzo fiscale è entrato in vigore il 1° dicembre, esattamente a metà della settimana di rilevazione, risulta mascherato dalla media aritmetica. Inoltre va considerato che i prezzi stavano diminuendo e anche questo, quindi, attenua, per fortuna, l’incremento. Il punto, però, è che succederà sui mercati dopo l’entrata in vigore delle misure contro il petrolio russo. Un’incognita che desta preoccupazione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Da quando è iniziata la guerra, nonostante lo sconto tuttora vigente, pari a 18,3 cent contro i 30,5 precedenti, un litro di benzina costa ora appena 16 cent in meno, con una flessione dell’8,7%, pari a un risparmio di 8 euro per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta addirittura a livelli superiori a quelli pre-conflitto del 21 febbraio 2022, +4 cent al litro, +2,5%, pari a 2 euro e 12 cent a rifornimento” prosegue Dona. “Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è scesa di un tenue 1,8%, pari a 1 euro e 51 cent per un pieno, il gasolio invece è persino maggiore dell’11,3%, quasi 18 cent al litro, 8 euro e 97 cent a rifornimento” conclude Dona.

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Settore marittimo e trasporto carburanti

Posted by fidest press agency su sabato, 19 novembre 2022

Sharm El Sheikh, Egitto. Un nuovo rapporto pubblicato oggi dal Tyndall Center dell’Università di Manchester ha evidenziato il ruolo fondamentale che il settore marittimo svolgerà nel trasporto dei carburanti verdi necessari per raggiungere gli obiettivi climatici globali, ma ha anche rilevato un enorme divario tra i progetti annunciati dai governi e ciò che è richiesto, chiedendo la creazione di politiche nazionali molto più forti sui combustibili a basse emissioni di carbonio.Gli autori di Shipping’s Role in the Global Energy Transition identificano la crescita dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio e della bioenergia sostenibile come essenziali per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi. Ma hanno scoperto che la mancanza di politiche abilitanti da parte dei governi, come la garanzia di mercati e prezzi per produttori e consumatori, sta frenando gli investimenti nelle infrastrutture per la navigazione necessarie per sostenere la transizione energetica globale. Il mondo ha bisogno di 50-150 milioni di tonnellate di idrogeno a basse emissioni di carbonio entro il 2030, ma c’è un grande divario tra questo e quanto pianificato fino ad oggi: i progetti già annunciati produrranno solo 24 milioni di tonnellate entro il 2030, secondo l’Autorità internazionale per l’energia. È preoccupante che solo il 4% di questi progetti abbia una decisione finale di investimento. I ricercatori del Tyndall Center hanno chiesto politiche governative più forti per dare ai produttori, agli spedizionieri e ai consumatori di idrogeno a basse emissioni di carbonio la fiducia di cui hanno bisogno per investire. La professoressa Alice Larkin, coautrice del rapporto, ha dichiarato: “I nuovi carburanti verdi sono essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi, e il settore marittimo ha un ruolo fondamentale nel trasportarli. Ma la produzione di carburanti verdi deve essere incrementata: c’è un enorme divario tra i piani attuali e ciò che è necessario per raggiungere gli obiettivi di Parigi”. Il rapporto identifica un ruolo importante per il settore marittimo in questa transizione energetica globale, trasportando bioenergia e idrogeno convertito in ammoniaca. Ha scoperto che il trasporto marittimo di ammoniaca e bioenergia nei prossimi decenni potrebbe eguagliare l’attuale trasporto di gas e carbone. Tuttavia, ciò richiederebbe circa 20 nuovi grandi vettori di ammoniaca all’anno, per collegare i produttori di idrogeno verde con i consumatori. Data la tempistica di 2-3 anni per la costruzione di nuove navi, i rappresentanti del settore marittimo hanno affermato di aver bisogno di certezze sulla produzione di idrogeno il prima possibile per poter giustificare gli investimenti necessari in nuove infrastrutture. Il Rapporto è stato commissionato e accolto con favore dall’International Chamber of Shipping, che ha invitato i governi partecipanti alla COP27 a inviare “segnali di mercato più forti” all’industria marittima per ridurre i timori che qualsiasi nuova nave costruita per il trasporto di carburanti a basse emissioni di carbonio non venga mai utilizzata. Il rapporto del Tyndall Centre ha identificato diverse potenziali considerazioni per le politiche dei governi volte ad aumentare la loro efficacia nel consentire gli investimenti. Questi includono l’introduzione di mandati per l’aumento delle percentuali di idrogeno verde, la creazione di “crediti di produzione” per la produzione di idrogeno o la fornitura di mercati e prezzi garantiti per produttori e consumatori. Tali misure sono già in fase di sperimentazione negli Stati Uniti, in Germania e in India.

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Unc: Mite, salgono prezzi carburanti

Posted by fidest press agency su domenica, 16 ottobre 2022

Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale a 1,660 euro al litro e il gasolio a 1,789 euro al litro.”Una pessima notizia. Sono i primi effetti del taglio della produzione di 100 mila barili di petrolio al giorno decisa a settembre dai Paesi Opec+. Figurarsi cosa succederà a novembre, quando la riduzione salirà a ben 2 milioni di barili al giorno. Un bel guaio, come è elementare prevedere. E’ in arrivo un novembre nero” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo Draghi, un litro di benzina costa ora solo 19 cent in meno, con una flessione del 10,3%, pari a un risparmio di 9 euro e 51 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta addirittura a livelli superiori a quelli pre-conflitto del 21 febbraio 2022, quasi 7 cent al litro, +3,9%, pari a 3 euro e 33 cent a rifornimento” prosegue Dona. “Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è diminuita del 3,5%, pari a 2 euro e 99 cent per un pieno, il gasolio invece è ancora maggiore del 12,8%, oltre 20 cent al litro, 10 euro e 18 cent a rifornimento. Il nuovo Governo e il nuovo Parlamento devono intervenire come da noi proposto da anni, dando una definizione di prezzo anomalo, per bloccare finalmente questa speculazione vergognosa!” conclude Dona.

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Prorogato al 5 ottobre il taglio delle accise sui carburanti

Posted by fidest press agency su martedì, 6 settembre 2022

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 5 ottobre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti.”Bene, ma troppo poco! L’estensione dal 20 settembre al 5 ottobre del taglio delle accise, appena 15 giorni, è un topolino che viene mangiato dal gatto. Ci rendiamo conto che il Governo è in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, ma, essendo le elezioni il 25 settembre, per i primi di ottobre non avremo certo in carica un nuovo Esecutivo, considerato il timing previsto dall’articolo 61 della Costituzione, quindi tanto valeva prorogare la misura almeno fino a fine ottobre” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Quanto alla conferma del precedente taglio, bisognava almeno attendere la riunione dei Paesi Opec+, prevista per il 5 settembre, per capire se poteva bastare una riduzione delle accise di 25 cent. Da quando a luglio si è alzata la produzione di petrolio, il prezzo della benzina è sceso di oltre 31 cent al litro, con un ribasso del 15,1%, pari a 15 euro e 63 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione dell’11,1%, pari a 11 euro e 26 cent a rifornimento. Insomma, se venisse ancora incrementata la produzione, 25 cent potrebbero anche bastare, altrimenti sarebbe una misura del tutto inadeguata” conclude Dona.

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Mite: salgono prezzi carburanti

Posted by fidest press agency su domenica, 4 settembre 2022

Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica appena pubblicati, i prezzi della benzina e del gasolio in modalità self service salgono a 1,761 euro al litro e a 1,809 euro. “Una speculazione bella e buona sul rientro dalle ferie degli italiani. Il fatto che in questa settimana i prezzi siano saliti così tanto, dopo una discesa che durava ininterrottamente dall’inizio di luglio, dimostra come l’andamento non dipenda solo dal prezzo all’ingrosso del barile, che per quanto in salita non giustifica certo un rincaro così consistente alla pompa, ma dalla volontà di sfruttare ogni situazione per fare lauti profitti, approfittando della scarsa concorrenza nel settore. Rispetto a settimana scorsa un pieno di benzina da 50 litri costa la bellezza di 61 centesimi in più, mentre per il gasolio, che sfonda nuovamente la soglia di 1,8 euro, si tratta di una bastonata da 3 euro e 21 cent” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori sulla base dei dati del Mite.”Il dato negativo e vergognoso è che il gasolio oggi torna sopra al livello precedente all’invasione dell’Ucraina nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo. Da quando è iniziata la guerra, infatti, se un litro di benzina costa ora quasi 9 cent in meno, con una flessione del 4,8%, pari a un risparmio di 4 euro e 42 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio resta a livelli ancora maggiori a quelli pre-conflitto, quasi 9 cent al litro, con un balzo del +5%, pari a 4 euro e 32 cent a rifornimento. Dall’inizio dell’anno, poi, per il diesel siamo a +14,1%, 11 euro e 17 cent a pieno. Nemmeno la benzina si salva: +2,4%, pari a 2 euro e 9 cent a rifornimento. Insomma, a settembre va rinnovato il taglio delle accise o saranno guai” prosegue Dona.”Unica consolazione, è che dalla fine di giugno, grazie all’aumento della produzione dei paesi Opec+, il prezzo della benzina è sceso di oltre 31 cent al litro, con un ribasso del 15,1%, pari a 15 euro e 63 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione dell’11,1%, pari a 11 euro e 26 cent a rifornimento” conclude Dona.

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Nuovi carburanti sostenibili nel settore dei trasporti

Posted by fidest press agency su sabato, 20 agosto 2022

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e il Politecnico di Torino hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione della durata di tre anni volto ad analizzare e promuovere l’utilizzo di nuovi carburanti sostenibili nel settore dei trasporti, con specifico riferimento al settore dell’aviazione. L’obiettivo è quello di definire, in collaborazione con ENAC, una roadmap nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, la sua integrazione nelle iniziative Internazionali (UN-ICAO) ed europee, e il monitoraggio dello stato di avanzamento delle politiche di settore e della loro implementazione.In particolare, sul piano tecnologico-industriale, sarà analizzato e monitorato lo stato di sviluppo dei processi nel settore dei biofuels per aviazione (Sustainable Aviation Fuels – SAF), lo sviluppo di possibili scenari per la definizione di una roadmap per l’introduzione a larga scala dei SAF, la valutazione, in ottica del pacchetto europeo Fit for 55 (che contiene proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal), del potenziale di decarbonizzazione del settore, nonché l’analisi dell’evoluzione della normativa tecnica del settore. Sul piano economico, l’analisi riguarderà l’evoluzione dei costi di produzione dei SAF, nonché lo studio di eventuali proposte di policy o regolatorie per favorirne la diffusione e l’utilizzo.La collaborazione, coordinata per il Politecnico dal professor David Chiaramonti del Dipartimento di Energia (DENERG) e realizzata con il coinvolgimento di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione (DIGEP) diretti dal professor Carlo Cambini, si svilupperà attraverso lo studio delle misure di regolazione nel settore dei carburanti sostenibili per aviazione, sia da un punto di vista tecnico-industriale, sia di policy/regolamentazione ed economico. Il Politecnico metterà a disposizione le proprie competenze multidisciplinari e favorirà l’interazione con soggetti e strutture (accademiche e industriali, nazionali e internazionali) cui lo stesso partecipa o con cui stabilmente collabora e supporterà il Ministero nei rapporti con i principali stakeholders nazionali e internazionali. Secondo il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco: “Il progetto di collaborazione con il MIMS è un importante passo avanti per studiare nuovi strumenti di policy a supporto della decarbonizzazione del settore dei trasporti in primis, così come dell’intero sistema economico Italiano, temi centrali nell’agenda dei prossimi anni del nostro Ateneo e del supporto che intendiamo dare allo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.

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