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Vaccini Covid, ecco i primi dati su efficacia e sicurezza della terza dose

Posted by fidest press agency su sabato, 30 ottobre 2021

L’efficacia relativa del vaccino anti-Covid dopo il richiamo, risulta del 95,6% contro la malattia, in una situazione in cui la variante Delta di Sars-CoV-2 è il ceppo prevalente. È quanto emerge dai primi dati sulla terza dose diffusi da Pfizer e Biontech. Si tratta dei risultati topline di uno studio randomizzato e controllato di fase 3 che valuta l’efficacia e la sicurezza di una dose “booster” di 30 µg del vaccino Pfizer/Biontech in più di 10mila over 16. Nel trial il richiamo è stato somministrato a persone che avevano ricevuto la serie primaria a due dosi dello stesso vaccino. E la terza iniezione ha “riportato la protezione del vaccino contro Covid agli alti livelli raggiunti dopo la seconda dose”, assicurano l’americana Pfizer e la tedesca Biontech, “mostrando un’efficacia vaccinale relativa del 95,6%, rispetto a coloro che non hanno ricevuto un richiamo”. Nel trial il tempo mediano tra la seconda dose e la somministrazione del richiamo (o del placebo per un secondo gruppo) è stato di circa 11 mesi. Il follow-up mediano è stato di 2,5 mesi. Durante il periodo di studio, ci sono stati cinque casi di Covid nel gruppo potenziato e 109 nel gruppo non potenziato. L’età media dei partecipanti era di 53 anni, con il 55,5% di età compresa tra i 16 e i 55 anni e il 23,3% over 65. Le analisi di più sottogruppi hanno mostrato che l’efficacia era coerente indipendentemente da età, sesso, razza, etnia o condizioni di comorbidità, si precisa in una nota in cui sono stati riepilogati i termini dello studio. Il profilo degli eventi avversi è stato “generalmente coerente con altri dati di sicurezza clinica per il vaccino, senza problemi di sicurezza identificati”, si legge ancora. I risultati “forniscono un’ulteriore prova dei benefici dei booster. Miriamo a mantenere le persone ben protette contro questa malattia”, afferma Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer, che garantisce continuità nell’impegno “per aumentare l’accesso globale e la diffusione” del prodotto “tra i non vaccinati”, e ribadisce di ritenere “fondamentale” anche il ruolo dei booster nell’affrontare la pandemia. “Non vediamo l’ora di condividere questi dati con le autorità sanitarie – aggiunge – e di lavorare insieme per determinare come possono essere utilizzati per supportare il lancio di dosi di richiamo in tutto il mondo”. Dati che, dichiara Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di Biontech “si aggiungono al corpo di evidenze scientifiche che suggeriscono che una dose di richiamo del nostro vaccino può aiutare a proteggere un’ampia popolazione di persone da questo virus e dalle sue varianti”. Le aziende prevedono di condividere questi dati con la Food and Drug Administration (Fda) statunitense, con l’Agenzia europea del farmaco Ema e altre agenzie regolatorie del mondo “il prima possibile”. Nel frattempo, in vista dell’inverno che incombe e del rischio dell’arrivo di nuove varianti, il governo italiano punta ad accelerare l’inoculazione del cosiddetto booster: «Considerata l’attuale ampia disponibilità di vaccino e la perdurante elevata potenzialità di somministrazione», si proceda «con immediatezza ad effettuare i richiami vaccinali in parallelo a tutte le categorie indicate, fermo restando il solo vincolo del rispetto dell’intervallo temporale di almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario», scrive in una circolare il commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo alle Regioni. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, inoltre, alla Camera annuncia che – oltre a residenti nelle Rsa, personale sanitario, ultrasessantenni e fragili di ogni età – si valuterà la terza dose «eventualmente anche per altre categorie che oggi sono fuori».Intanto, per fare fronte alle richieste di tamponi da parte dei cittadini ai fini del green pass, Figliuolo chiede alle farmacie di restare aperte oltre l’orario di lavoro e anche nei giorni previsti di chiusura. Il commissario Figliuolo, sentito il ministero della Salute, ha dunque chiesto alle Regioni di agevolare le farmacie affinché possano continuare a effettuare i tamponi antigenici rapidi oltre gli orari e nelle giornate di chiusura e possano eseguire i tamponi anche nei casi in cui i soggetti non si siano prenotati. L’adesione, da parte delle farmacie, spiega all’Ansa Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, «sarà su base volontaria e le farmacie che vorranno aderire devono comunicarlo alle aziende sanitarie locali e all’amministrazione comunale. È ancora troppo presto per una valutazione di quanti farmacisti risponderanno positivamente ma va sottolineato che alcune esperienze pilota di questo tipo sono già partite sul territorio». (Fonte doctor33)

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