Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Archive for 7 luglio 2023

Roma Capitale candidata italiana a sede dell’Autorità europea antiriciclaggio

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

E’ stata individuata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero degli Affari Europei, quale candidata italiana a sede dell’Autorità europea antiriciclaggio (Amla). La decisione è stata comunicata con una lettera alle città candidate dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. La scelta del Governo è stata compiuta tenendo conto dei criteri di selezione della sede Amla resi noti al momento dall’Unione Europea e alla luce dell’istruttoria tecnica svolta dai progetti inviati dalle città candidate. Il Sottosegretario Mantovano, sottolineando l’alto livello di tutti i progetti delle città candidate, ha rivolto a tutte loro a nome del Governo un ringraziamento per l’impegno profuso per una candidatura italiana “autorevole e forte”. “Ringrazio il Governo – ha affermato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri – per aver creduto nel nostro progetto per ospitare a Roma la sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio, una candidatura d’importanza fondamentale non solo per la Capitale ma per tutto il Sistema-Paese. La legislazione e i sistemi antiriciclaggio italiani sono tra i più avanzati al mondo e costituiscono una vera e propria eccellenza nazionale. Questo quadro di regole ha in Roma il suo luogo naturale per la fitta e importante rete di istituzioni che sono radicate nella nostra città, come il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Banca d’Italia, l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, il Comando Generale della Guardia di Finanza, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e la Direzione investigativa antimafia. Vogliamo ospitare la sede di Amla in un quartiere di enorme prestigio e grande importanza strategica come l’Eur, e la Capitale potrà far valere la sua vastissima rete di collegamenti aerei da e verso le città europee e una forte e diffusa offerta di servizi culturali, educativi, sanitari e sportivi che potranno migliorare l’esperienza e la qualità della vita dei futuri dipendenti dell’Autorità. La nostra è quindi una candidatura forte che dà una concreta prospettiva di successo all’Italia su quella che è una grande sfida nazionale. Vogliamo vincerla e continueremo a collaborare strettamente con il Governo per raggiungere questo obiettivo ambizioso e importante”.

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“La Giunta Rocca si è messa al lavoro sul delicato settore dell’urbanistica”

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

Lo fa con un piano che finalmente tiene conto della rigenerazione urbana. L’assessore Pasquale Ciacciarelli nel suo intervento programmatico ha annunciato due importanti novità: un testo unico dell’urbanistica e l’ipotesi di abbattimento di Corviale. Quanto al nuovo concetto di urbanistica, giusta l’indicazione di Ciacciarelli di un maggior coordinamento tra le diverse Aziende territoriali per sbloccare i piani di vendita dell’Ater di Roma e soprattutto un’attenzione particolare alla rigenerazione urbana che tenga conto di demolire quando è necessario per ricostruire, e di valorizzare ciò che esiste senza andare a consumare altro suolo. E noto, con soddisfazione, la visione espressa sulle Ater che potranno essere un importante motore di rigenerazione urbana dei quartieri periferici di Roma e di tutte le principali realtà urbane del Lazio. Non posso che esprimere soddisfazione per la strada intrapresa dalla Giunta Rocca sulle politiche urbanistiche e abitative”. Lo dichiara Massimo Milani, deputato di Fratelli d’Italia

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Tumore al seno: al via ‘Oncologia in parole’, il progetto per una buona comunicazione tra i componenti del team multidisciplinare

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

3 appuntamenti per mettere a confronto il team multidisciplinare delle strutture coinvolte a livello nazionale sulle buone norme di comunicazione verso la paziente, in un contesto di scambio e dibattito costruttivo. Il tutto si è svolto alla presenza dell’associazione pazienti di riferimento, per raccogliere stimoli e bisogni fondamentali sulle più importanti esigenze manifestate. Questo l’obiettivo del progetto “ONCOLOGIA IN PAROLE. Viaggio alla ricerca della buona comunicazione alla paziente Breast. Dalla prevenzione al fine vita”, ideato e realizzato da Over Group, grazie al contributo non condizionante di Gilead Sciences che parte oggi col primo incontro a Caserta, per poi proseguire con altri 2 appuntamenti a settembre ed a ottobre, al termine dei quali sarà elaborato e redatto un documento conclusivo con i punti di forza e le criticità emersi.“Il percorso oncologico è lungo e complesso, caratterizzato da diverse fasi e numerosi fattori clinici, individuali e sociali che impattano sulla qualità di vita delle pazienti e sulla gestione del proprio iter di cura. Il coinvolgimento del paziente, la comprensione dei bisogni e l’analisi delle aspettative sono aspetti principali da considerare nella comunicazione medico-paziente e nella decisione condivisa. Nell’era della medicina personalizzata, capire le necessità delle pazienti sui trattamenti che andranno a fare diventa fondamentale per promuovere e aiutarle a mantenere un adeguato benessere psicofisico, ottenendo una maggiore compliance e aderenza alle terapie. Per questo occorre oggi lavorare con le pazienti sulla gestione della complessità, andando a individuare quelle che costituiscono le risorse personali e che sono utili elementi per fronteggiare gli effetti collaterali delle terapie e gli ostacoli presenti in ogni percorso di cura”. Ha detto la prof. Gabriella Pravettoni, Direttore Dipartimento Psiconcologia IEO, Milano e Responsabile Scientifico del progetto.“Il rapporto medico paziente in oncologia si basa su un equilibrio instabile, caratterizzato da momenti di serenità in cui il flusso di informazioni è positivo e quindi prevalentemente unilaterale, in cui il medico dà informazioni buone e quindi facilmente condivisibili e da momenti, più rari, in cui c’è necessità di condividere un percorso in salita, dovuto ad una ripresa di malattia. In ogni caso è un rapporto caratterizzato da una importante emotività, da entrambe le parti. In questa relazione il medico deve usare strumenti di comunicazione che rassicurino il/la paziente sulla strategia da intraprendere, pur nella comunicazione di notizie negative. E’ anche necessario che la paziente sia parte del processo decisionale e ne condivida le modalità. Per questo, da una parte le pazienti devono essere informate delle nuove possibilità di cura, che hanno portato a risultati non pensabili solo pochi anni fa, e l’oncologo deve diventare un complice con cui affrontare un cammino difficile con speranza”. Ha spiegato la prof. Alessandra Gennari, Direttore Dipartimento di Oncologia Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara e Responsabile Scientifico del progetto.“La comunicazione è un elemento centrale nel percorso di cura di una paziente: è importante che sia fluida, efficace, e che tenga conto delle necessità della paziente stessa. È un’alleata che può fare la differenza. Inoltre, è importante anche la comunicazione tra team multidisciplinari funzioni molto bene, in modo che nella gestione del percorso di cura diventi un elemento utile e messo a sistema per tutti gli specialisti coinvolti”. Ha aggiunto Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia. By Stefano Sermonti Healthcare Media Relations Consultant.

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Libertà dalla miopia

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

La miopia è il difetto visivo più diffuso al mondo e si prevede che sempre più persone ne soffriranno, tanto da considerarla la “nuova pandemia”. In Italia, il numero di persone colpite da miopia, comprendendo sia i casi lievi che quelli gravi, si avvicina ai 15 milioni e secondo l’OMS entro il 2050 interesserà il 50% della popolazione mondiale. Se sono circa i due terzi della popolazione italiana a presentare difetti di refrazione nella vista, circa il 40-45% di questi soffre di miopia. L’aumento dei casi di miopia può essere attribuito a vari fattori, tra cui la predisposizione genetica e l’influenza dell’ambiente circostante. I recenti stili di vita, come l’ampio utilizzo di dispositivi elettronici e la vita al chiuso, è ormai dimostrato abbiano un ruolo significativo nello sviluppo e nella progressione di questo difetto visivo. Fortunatamente è una condizione che può essere corretta nella maggior parte dei casi. Oltre alle lenti e alla diffusa tecnologia del laser, esiste anche un’altra opzione: le lenti intraoculari. Le ICL – Implantable Collamer Lens, realizzate in un materiale morbido, sottile, pieghevole e completamente biocompatibile chiamato collamer, sono essenzialmente delle lenti che vengono posizionate tra il cristallino e la pupilla. “Basta un breve intervento che dura solo pochi minuti in anestesia locale per impiantare le lenti ICL e riconquistare subito una vista tra i 9 e i 12 decimi. L’effetto è praticamente immediato” spiega Sandro Soldati, Medico Oculista di Verona e responsabile del Centro Neo Vista Laser. Da oltre 25 anni, grazie ai progressi tecnici sviluppati dalla ricerca oftalmologica negli Stati Uniti, sono state eseguite più di 2 milioni di procedure di impianto: le lenti ICL rappresentano una soluzione efficace e sicura non solo per la correzione della miopia, ma anche per altri difetti visivi come astigmatismo, ipermetropia e, più recentemente, presbiopia. “Le lenti ICL offrono diversi vantaggi: sono una soluzione sicura e indolore per correggere diversi difetti visivi e che lasciano l’anatomia dell’occhio inalterata – continua il dottor Sandro Soldati –; il periodo di recupero dopo l’intervento è molto breve, consentendo ai pazienti di tornare rapidamente alle loro attività quotidiane; offrono inoltre un’eccellente qualità visiva che rimane stabile nel tempo. Un altro aspetto importante è il materiale biocompatibile utilizzato, che riduce al minimo il rischio di infiammazioni. Pur ricordando che la decisione su quale intervento fare deve essere lasciata al medico oculista che valuta caso per caso a seconda delle peculiarità individuali, possiamo dire che in alcuni casi l’uso delle ICL è decisamente preferibile all’intervento laser, in particolare per coloro che soffrono di occhio secco, problemi corneali o miopia elevata. La procedura con lenti ICL è, infatti, in qualche modo reversibile e le lenti possono essere rimosse e/o sostituite qualora si rendesse necessario come, per esempio, nel raro caso in cui la miopia dovesse peggiorare. Queste lenti sono particolarmente indicate per adulti e giovani adulti che possono beneficiare appieno della libertà di una vita senza occhiale e lenti”. Un aspetto raramente considerato è, infatti, che il benessere visivo va oltre la dimensione puramente fisica.

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Denervazione renale diventa terzo pilastro nel trattamento della patologia avanzando in classe 2

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

Nel corso del 32° Congresso a Milano sono state annunciate al 32° Congresso della European Society of Hypertension le linee guida dell’ESH per la gestione dell’ipertensione arteriosa, avallate anche dalla Società Europea Renale (ERA) e dalla Società Internazionale di Ipertensione (ISH). Il documento denota un punto di svolta nell’adozione della denervazione renale (RDN), che viene ora raccomandata in classe 2, divenendo così di fatto il terzo pilatro nella gestione dell’ipertensione non controllata insieme ai farmaci e al cambiamento nello stile di vita. La procedura, mini-invasiva, che consiste nel disattivare in modo selettivo parte delle terminazioni nervose che decorrono lungo le pareti esterne delle arterie renali, determina una duratura riduzione della pressione arteriosa. Le nuove linee guida riconoscono quindi la RDN come ulteriore opzione terapeutica sicura ed efficace in grado di ridurre la pressione arteriosa nei pazienti non controllati, benché già trattati con terapia farmacologica. “L’ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolari e secondo l’OMS è la prima causa di morte al mondo – afferma Stefano Taddei, Professore Ordinario di Medicina Interna all’Università di Pisa –. Circa il 20% della popolazione generale presenta problemi di ipertensione arteriosa. Già il 50% dei pazienti sopra i 55 anni ne soffre”. Infine, queste linee guida, così come i recenti position paper delle società scientifiche, nascono grazie al largo numero di evidenze cliniche che si sono generate attorno alla denervazione renale di Medtronic. In particolare sono più di 25.000 i pazienti trattati al livello mondiale con la denervazione renale di Medtronic (Symplicity Blood Pressure procedure) e più di 4.000 i pazienti inclusi in studi clinici con un elevato rischio cardiovascolare o con comorbidità, in presenza e/o in assenza di terapia farmacologica.

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Malattia di Anderson-Fabry

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

È una patologia genetica, di origine metabolica, dovuta alla carenza di un enzima, l’alfa-galattosidasi A. I sintomi estremamente eterogenei e non specifici rendono piuttosto difficile la diagnosi, che può arrivare in età adulta anche con grande ritardo. L’interessamento multiorgano e il ritardo diagnostico portano non di rado il verificarsi di danni, anche irreversibili, a livello renale, cardiaco e del sistema nervoso centrale, tali da compromettere qualità e aspettativa di vita. Dal punto di vista diagnostico, di presa in carico e terapeutico, molto è cambiato negli ultimi 20 anni. Si è passati dal non avere terapie ad averne diverse a disposizione, con un enorme miglioramento delle aspettative di vita e della sua qualità: una rivoluzione lunga 20 anni che promette altri cambiamenti per il futuro grazie alla prospettiva di terapie geniche, attualmente in fase di sviluppo. La presenza di terapie efficaci e di percorsi ormai consolidati porta inoltre con sé l’ipotesi di inserimento della patologia all’interno del panel dello screening neonatale esteso, così da poter superare l’ultimo grande scoglio per una presa in carico ottimale: la diagnosi precoce. Non è solo una rivoluzione medico scientifica, ma è una rivoluzione della qualità e delle prospettive di vita: diagnosi e presa in carico precoce non eliminano ancora la malattia ma rendono sempre più ‘Liberi con la Fabry’.Con l’obiettivo di approfondire tutti questi aspetti e di creare una preziosa occasione d’incontro tra medici e pazienti OMaR – Osservatorio Malattie Rare, in collaborazione con AIAF APS – Associazione Italiana Anderson-Fabry e con il patrocinio di SIMMESN – Società Italiana per lo studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale e di MetabERN – European Reference Network for Hereditary Metabolic Disorders, organizza l’evento online “Malattia di Anderson-Fabry: prospettive future di una rivoluzione lunga 20 anni”. L’iniziativa ha il contributo non condizionante di Amicus Therapueutics, Chiesi Global Rare Diseases Italia, Sanofi e Takeda.

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“Le principali motivazioni di accesso in pronto soccorso per diabete”

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

Sono ipoglicemia (20-56%), iperglicemia (16-45%), chetoacidosi (11-32%) e piede diabetico (0-15%)”. I dati emergono da una ricerca condotta dall’istituto di ricerca Bhave, che ha effettuato un’analisi degli accessi al pronto soccorso relativi al diabete su scala nazionale, con l’obiettivo di effettuare una valutazione dal punto di vista organizzativo e dei percorsi di presa in carico, evidenziando al tempo stesso eventuali criticità. Ad essere presi in considerazione sono stati 290mila accessi rilevati su 109 strutture di emergenza sul territorio. Nel campione sono rappresentate tutte le fasce di età, con maggiore prevalenza della fascia centrale 19-49 anni per il diabete tipo 1 (63-74%) e della fascia 50-64 anni (35-44%) per il diabete tipo 2. I risultati sono stati presentati in occasione dell’incontro dal titolo ‘Diabete in pronto soccorso: e dopo?’, promosso dalla rivista di politica sanitaria ‘Italian Health Policy Brief’ – IHPB (edita da ALTIS). L’evento si è svolto in Senato, presso la Sala Caduti di Nassirya. “Insulina ed ipoglicemizzanti orali tradizionali sono le tipologie di farmaci maggiormente utilizzati dal paziente prima dell’arrivo in pronto soccorso- emerge ancora dalla ricerca- Le percentuali di utilizzo dei nuovi ipoglicemizzanti orali, dei GLP- 1 e degli SGLT-2 sono bassissime”. Questo, secondo gli esperti, può essere un indicatore indiretto della ‘ripetitività’ prescrittiva dei medici di medicina generale, oppure dello “scarso aggiornamento degli stessi in materia, oppure ancora della reticenza del paziente a cambiare tipologia di farmaco assunto”. Un dispositivo di monitoraggio continuo della glicemia, intanto, è utilizzato “solo dal 50% circa dei pazienti”, un altro dato indice della “necessità” di formazione/aggiornamento della medicina di territorio per indirizzare i pazienti verso l’impiego di strumenti “capaci di rilevare le oscillazioni dei valori in qualsiasi momento e ridurre così il rischio di eventi acuti e complicanze croniche”. In merito alle informazioni relative alle dimissioni dall’ospedale, sempre dallo studio Bhave emerge che “negli accessi per ipoglicemia e per iperglicemia i pazienti vengono inviati alla dimissione al centro antidiabetico; solo per la chetoacidosi è previsto anche il ricovero”.Da qui, alcune indicazioni: “Bisogna realizzare un network efficace ed efficiente tra territorio, rete di assistenza e paziente diabetico- hanno fatto sapere gli esperti- con l’obiettivo di prevenire le complicanze croniche dei malati migliorandone lo stato di salute, riducendo i costi in capo al Servizio sanitario nazionale e liberando le strutture di pronto soccorso dai casi non urgenti ed evitabili”.

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NATO’s new plan to defend Europe

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 luglio 2023

By Patrick Lane Deputy digital editor The Economist. Over the past week, as one of those overseeing our digital coverage of the world, I’ve been struck more than usual by the contrasting nature of the events that shape people’s fortunes, whether the rulers or the ruled. Some are sudden, coming out of the blue; others are more predictable.To the sudden category belongs a shot fired by a traffic policeman in Nanterre, a suburb of Paris, on Tuesday. It ended the life of Nahel, a teenage driver who had failed to stop when ordered. Riots erupted in French cities—partly the product of simmering resentment at the way the police treat young people in the banlieues—with tens of thousands of police deployed night after night. These have in turn caused acute political difficulties for Emmanuel Macron, France’s president, who has had to cancel a state visit to Germany due to begin today.More predictable was a series of important judgments by America’s Supreme Court, although the justices kept us guessing about their timing. The court declared that using race as a factor in university admissions was unconstitutional. Our leader sets out a better way to ensure fair admissions. The justices also ruled against President Biden’s student-debt relief plan and rejected the theory that state legislatures could set the terms of federal elections in defiance of state courts and constitutions. Today we published a wrap-up of a truly dramatic term.Our cover stories this week also reflected the contrast between the foreseeable and the sudden. One examined the inevitable trade-off between development and climate change—an uncomfortable truth that many seek to deny. Our briefing, with reporting from Bangladesh, Egypt and Niger backed by some great maps from our data team, explains why millions will migrate from less habitable places to more habitable ones, often within their own countries—and why that may not be wholly bad. The other cover took as its cue Yevgeny Prigozhin’s aborted mutiny in Russia. The affair has humbled Russia’s president, Vladimir Putin, and heartened Ukraine’s, Volodymyr Zelensky, and his forces. (If you want to see how our cover image of Mr Putin evolved, have a look at this short video by our films team. You can find other peeks behind the scenes on the “Today” tab of our app.) Ukraine is sure to be on our minds again in the week to come. In a report published today we are looking ahead to NATO’s summit in Vilnius on July 11th and 12th, where the alliance’s leaders will approve its first defensive plans since the cold war. Watch out too for a special report by our defence editor, Shashank Joshi, on the future of war.To the foreseeable category of events you might add the birthrate crunch going on in much of the world. In East Asia, households are increasingly diverse, yet politicians and legal systems cling to traditional ideas of the family. A new story by our reporters in the region includes profiles of four remarkable families in China, Japan, South Korea and Taiwan and features some beautiful portrait photography. It concludes that governments must look beyond rigid family structures if they are to encourage more people to have children.

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