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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Posts Tagged ‘opera’

Marionanni, opera nell’opera

Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 marzo 2024

Bologna Giovedì 14 marzo 2024, ore 14.30 Accademia di Belle Arti, Aula Magna Via Belle Arti 54. Marionanni, progettista e artista della luce, nasce nel 1955 a Bizzuno, una piccola frazione di Lugo in provincia di Ravenna. Nel 1974 inizia la sua attività di elettricista che lo porta a diventare progettista di fama internazionale. Nel 1994 fonda Viabizzuno, che guida col suo pensiero progettuale fino al 2023. Partecipa a rassegne internazionali di arte, architettura e design come la Biennale d’Arte e la Biennale di Architettura, ed espone in istituzioni quali la Triennale di Milano, Villa Panza a Varese, Palazzo del Quirinale a Roma. Svolge, inoltre, attività di insegnamento presso istituzioni universitarie tra cui La Sorbona di Parigi. Da oltre cinquant’anni, marionanni usa la propria esperienza nella luce e la propria professionalità artigiana per sperimentare e costruire, componendo così una propria poetica progettuale. È regista, scenografo, costumista e disegnatore di gioielli, scrittore della luce e poeta. Maestro del saper fare, è stato nominato direttore artistico del Museo Marino Marini di Firenze e del Cinema Modernissimo di Bologna e nel 2023 ha vinto un concorso internazionale per la luce dell’Ahlambra di Granada, assieme all’architetto Elisa Valero Ramos.
 Ha scritto e progettato la luce per opere come il Mosè di Michelangelo nella Chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma, i marmi Torlonia ai Musei Capitolini di Roma, Casa Batllò a Barcellona e le tombe medicee a Firenze. Lavora e studia nel museo virgola a Bologna ed è attualmente impegnato nella costruzione della sua scuola della luce, la Marionanni scholè a Bentivoglio, oltre 5000 metri quadrati dedicati a una grande biblioteca e ad aule didattiche.

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La Porta di San Michele: un’opera d’arte immortale

Posted by fidest press agency su sabato, 2 marzo 2024

Il dipinto “Michael’s Gate” è un’opera d’arte che esprime una visione del mondo alternativa a quella occidentale, basata sul dualismo e sulla separazione tra categorie della realtà. Attraverso l’uso di colori intensi e forme fluide, l’artista crea un’immagine che suggerisce una relazione dinamica e armoniosa tra tutti gli organismi biologici, umani e non umani, nonché i territori in cui abitano. Questa visione artistica si allinea con le concezioni indigene del mondo, riconoscendo una forma di relazionalità ampia e onnicomprensiva come base per vivere e abitare il mondo. In un presente sull’orlo del collasso climatico, privato di ogni ragionevole capacità immaginativa, il dipinto “Michael’s Gate” ci invita a riflettere su mondi possibili di azione distribuita oltre le nozioni di soggetto e oggetto, e forme ibride di relazionalità che trascendono l’essere umano e umano. i vivi. In questo senso, il dipinto “Porta di Michele” può essere visto come una manifestazione fisica delle cosmologie indigene, che vedono la vita nelle pietre e, secondo Viveiros De Castro, non sono più vere dell’ontologia occidentale ma possono essere più utili per immaginare e progettare un futuro sostenibile.Un altro aspetto interessante di “Michael’s Gate” è la sua natura di atto magico rituale da parte dell’autore. L’artista non si limita a creare un’opera d’arte ma compie un gesto simbolico volto a influenzare la realtà e il suo destino. Secondo la definizione di Jodorowsky, un atto magico è un’azione che parla direttamente all’inconscio attraverso parole, oggetti o azioni, producendo un effetto tangibile sul piano materiale. Inserendo nel dipinto il suo codice genetico e la shungite russa, l’artista compie un atto magico che lo lega indissolubilmente all’opera e al suo significato. Il codice genetico è la sua essenza biologica, la shungite è la sua essenza spirituale. Entrambi sono elementi che lo identificano e lo proteggono, trasmettendo al dipinto forza vitale e potenza creativa. Il dipinto diventa così un talismano immortale, capace di resistere al tempo e alle avversità, e di comunicare con lo spettatore a livello profondo e inconscio. L’artista inoltre compie il suo atto magico consapevolmente e partecipativamente, credendo fermamente nella sua potenza ed efficacia. Secondo la teoria dell’animismo, ciò aumenta le probabilità che il rituale funzioni, poiché la fede e la volontà sono elementi fondamentali della magia. “Michael’s Gate” è quindi un’opera nata da un atto magico rituale dell’autore, che la rende unica e speciale, e la collega ad una visione del mondo alternativa e sostenibile. By http://www.michaelsgatemuseum.com

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Scala di Milano e Teatro Opera di Roma: Eccellenze nel mondo

Posted by fidest press agency su sabato, 9 dicembre 2023

“Dal Teatro dell’Opera di Roma al Teatro alla Scala di Milano, con le prime celebriamo il riconoscimento dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale del canto lirico italiano. Con il Ministro Sangiuliano e il Sottosegretario Mazzi, abbiamo firmato il pre contratto che dovrebbe portare al rinnovo del contratto dei lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche che per vent’anni non era stato rinnovato, abbiamo introdotto l’indennità di discontinuità e stiamo lavorando alla riforma del codice dello spettacolo, tra le altre cose, anche per sostenere la diffusione dello spettacolo italiano all’estero. L’inaugurazione di stasera sarà l’occasione anche per celebrare il talento di un grande compositore, Giuseppe Verdi, artista dal genio sconfinato ed eroe risorgimentale protagonista dell’immaginario italiano. Continueremo a lavorare per il settore operistico perché per noi è tradizione e patrimonio artistico da tutelare.” Così dichiara il Presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone a margine dell’inaugurazione della nuova stagione al Teatro alla Scala di Milano.

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Scoperta opera del Cavalier d’Arpino

Posted by fidest press agency su domenica, 30 aprile 2023

Arpino (Frosinone) In una piccola edicola, in località Colle Magnavino, è stata scoperta una “Madonna con il Bambino”, inedita, ma per secoli meta di devozione religiosa, di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino.“Rispetto a qualunque edicola, o ex voto, non solo appare evidente la mano del grande pittore – spiega Sgarbi – ma stupisce la qualità del volto della Vergine, con l’ovale reclinato a sinistra, e le palpebre abbassate nell’atto di guardare il bambino che è stato fissato nell’intonaco per non dissolversi. Notevole è anche il panneggio a pieghe stilizzate, proprio del Cavaliere, e sorprendentemente integro il volto della Vergine, che rivela inequivocabilmente la mano del cavaliere d’Arpino”Aggiunge Sgarbi: “La scoperta è notevole: si tratta di un’opera della piena maturità del pittore, che manteneva il rapporto con la città’ di origine anche dipingendo per edifici minori o a destinazione votiva. Evidenti sono le affinità con i dipinti della maturità come la Santa Cecilia. Probabilmente nel 1607, dopo la confisca della sua collezione d’arte, il Cavalier d’Arpino lasciò Roma per ritirarsi temporaneamente a Arpino: durante questo viaggio si fermò a Lenola, dove elaborò il progetto del santuario della Madonna del Colle, il cui cantiere si era da poco aperto ;non mancò di beneficare la sua città e il vicino santuario di Lenola nel 1628 incoraggiando la costruzione del nuovo altar maggiore,e inviando in dono una “Gloria d’Angeli” su tela per ornarne il tabernacolo (Pesiri 2022).La scoperta – conclude Sgarbi – è importante per gli studi, e l’obiettivo del Sottosegretario è intervenire con la Soprintendenza per un immediato restauro, viste le condizioni di cattiva conservazione e la precarietà del sito, per il quale è necessaria una messa in sicurezza favorita dalla natura pertinenziale dell’affresco”

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Ottava mostra della sezione Portfolio con l’opera di Marta Naturale

Posted by fidest press agency su lunedì, 10 aprile 2023

Roma mercoledì 12 aprile 2023, ore 11.00 Museo di Roma a Palazzo Braschi piazza San Pantaleo, 10 si terrà al Museo di Roma a Palazzo Braschi l’anteprima stampa della mostra di Marta Naturale (Mirano 1990) per la sezione Portfolio. Quotidiana rientra nel Programma dei 95 anni della Quadriennale, per il quale la Quadriennale di Roma ha ricevuto un contributo da parte di Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.

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“Il Teatro dell’Opera ritorna a Caracalla anche questa estate”

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 marzo 2023

Però con un’importante novità: non si tratterà più solo del cartellone estivo del teatro lirico di Roma ma di un vero e proprio festival interdisciplinare che si andrà ad aggiungere alle numerose iniziative in arrivo dell’Estate Romana 2023. Il ‘Caracalla Festival 2023’ si articolerà in 50 serate, dal 30 maggio al 10 agosto, e spazierà tra numerosi generi: dall’opera alla danza, dal cinema al teatro, dalla fotografia alla musica sinfonica, al jazz e al pop. Tutto questo nella meravigliosa cornice delle Terme di Caracalla dove, alla tradizionale arena da 4.500 posti, si aggiungerà il Teatro del Portico, in cui si svolgeranno gli spettacoli di genere nuovo. È una bellissima iniziativa, per la quale voglio ringraziare il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Francesco Giambrone, e la soprintendente speciale Daniela Porro, oltre a tutti coloro che hanno reso possibile questo nuovo grande evento per la nostra città.” Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

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Umberto Eco: Opera aperta

Posted by fidest press agency su sabato, 4 marzo 2023

Forma e indeterminazione nelle poetiche contemporanee. Collana i Grandi Delfini, pp. 336, 20 euro Nuova edizione con materiali inediti d’autore a cura di Riccardo Fedriga. Editore: La Nave di Teseo. Sono passati sessant’anni dalla prima edizione di Opera Aperta (1962) e, con la consapevolezza del senno di poi, possiamo certamente dire che questo libro rappresenta uno dei saggi più importanti del secondo Novecento europeo. Opera Aperta è stato un libro di rottura. Eco – come spesso ha fatto – ha qui incrociato in maniera inedita ed efficacissima suggestioni attinte da Tommaso d’Aquino (e corroborate da Joyce) con gli ultimi portati della teoria dell’informazione applicata al discorso poetico, spunti dalla linguistica saussuriana con le sperimentazioni della musica di Luciano Berio (che Eco incontrava negli studi Rai proprio negli anni in cui scriveva queste pagine) e gli esiti più recenti della fisica teorica. Con straordinaria anticipazione, Eco ha fornito sessant’anni fa categorie per pensare l’arte e i linguaggi di oggi, che nel dialogo con il digitale hanno evidentemente sposato replicabilità, rimediazione, frammentazione e rilancio – e dunque apertura. La nave di Teseo ripropone questo volume in una nuova edizione con una documentazione inedita che riguarda gli appunti di Eco stesso sulla prima edizione, da lui ampiamente rivista e rilavorata – appunti che dicono l’evoluzione del pensiero di Eco, che la postfazione di Riccardo Fedriga (filosofo e storico delle idee dell’Università di Bologna) ricostruisce con grande efficacia.

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Teatro: “Nessun Dorma – invito all’opera”

Posted by fidest press agency su sabato, 25 febbraio 2023

Roma da lunedì 27 febbraio, presso il Teatro Parioli,via Giosuè Borsi 20, per quattro lunedì consecutivi, Veronica Pivetti ci porterà alla scoperta della vita e delle opere dei grandi compositori italiani. Intrecciando vicende reali e trame fantasiose, scopriremo i segreti de Il barbiere di Siviglia, l’incantevole favola di L’elisir d’amore, le passioni di Rigoletto e le novità narrative de La Bohème. Il pubblico avrà l’occasione di ascoltare e cantare le arie più famose, eseguite dal vivo dai giovani artisti di Fabbrica, Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma.Sul palco, si alterneranno ospiti prestigiosi, diversi per ciascuna serata: apre il ciclo di incontri Cecilia Gasdia, tra le più affermate cantanti liriche italiane e sovrintendente della Fondazione Arena di Verona; seguono il direttore artistico del Festival Donizetti Opera di Bergamo Francesco Micheli, il celebre baritono Leo Nucci e l’acclamato tenore Fabio Armiliato. Attraverso il racconto teatrale, si ripercorreranno così le gioie e dei dolori di personaggi immortali che ancora oggi, dopo oltre 400 anni, hanno il potere di incantare gli spettatori. “Nessun Dorma – invito all’opera” è un progetto prodotto da Garbo Produzioni, in collaborazione con il Teatro Parioli e i giovani artisti di Fabbrica, Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma.Calendario delle serate e degli ospiti: 27/02 – Rossini, “Il barbiere di Siviglia”. Ospite Cecilia Gasdia 06/03 – Donizetti, “L’elisir d’amore”. Ospite Francesco Micheli 13/03 – Verdi, “Rigoletto”. Ospite Leo Nucci 20/03 – Puccini, “La bohème”. Ospite Fabio Armiliato Prezzi € 10.00 – Abbonamento a tutti e quattro gli incontri € 30.00. Dal martedì al venerdì 10.00 – 13.30 e 14.30 – 19.00 Sabato e domenica 14.00 – 19.00 La biglietteria, nei giorni di spettacolo serale, dopo le 19.00 resterà aperta fino ad inizio spettacolo solo per le operazioni riguardanti lo stesso. Maggiori informazioni al link: http://www.ilparioli.it

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In libreria l’ultima opera di Luciano Galassi

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 dicembre 2022

“Chi te sape t’arape – Una selezione di espressioni napoletane sulla giustizia e sull’etica”. Phoenix Publishing Temi più che mai impegnativi per Luciano Galassi, che in questo libro dirige il suo occhio curioso di glottologo sulla Giustizia e sull’Etica, analizzate nella fraseologia del lessico napoletano, come non mai ricca di umori e di sostanza. L’opera, dal titolo “Chi te sape t’arape” per i tipi di Phoenix Publishing, è divisa in tre tomi e in questa prima partizione illustra “La Giustizia, l’Etica e la Legge” e propone le principali “Regole di vita”. Il tutto attraverso il registro disincantato di una lingua intrigante che sa riservare sempre nuove sorprese.“Nell’indagare sui temi dell’etica, della giustizia e della legge, come percepiti nei secoli dai napoletani”, scrive Galassi nell’introduzione al libro, “ho avuto conferma delle peculiari caratteristiche della nostra gente: poca teoria e molto senso pratico, visione critica delle cose non disgiunta da un fatalismo sedimentato nel secolare susseguirsi delle ingiustizie subite, acre e bonaria osservazione della realtà nel tentativo di esorcizzarne gli aspetti deteriori, intermittente fiducia nella giustizia divina e negli interventi della Provvidenza, sfiducia quasi totale nella giustizia umana”.E continua: “Dai temi paremiologici affrontati è emersa poi una particolare damnatio nei confronti dei ladri, e questo si comprende bene perché, in epoche di miseria, erano quelli che maggiormente insidiavano i pochissimi beni di sopravvivenza e il poco o nullo denaro che stentatamente veniva guadagnato. Ad essi il popolo ha messo in parallelo le prostitute, considerandole nel complesso con bonomia se non talvolta con rispetto e ammirazione: alla realistica accettazione del “servizio” reso da queste professioniste dell’amore hanno associato una disposizione di umanità e comprensione tutta napoletana, di cui possiamo andare orgogliosi”.Luciano Galassi – Dirigente d’azienda a riposo, è appassionato di enigmistica, letteratura italiana del ’900 e napoletanistica.

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L’Opera di Roma in Concerto alla Nuvola

Posted by fidest press agency su giovedì, 10 settembre 2020

Roma. L’11, 18 e 23 settembre il Teatro dell’Opera di Roma (Tutti i concerti inizieranno alle ore 20.00) porta la musica dal vivo per la prima volta alla Nuvola-Roma Convention Center. I tre concerti gratuiti, di cui sono protagonisti l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e i cantanti del progetto “Fabbrica” Young Artist Program, sarà un viaggio nella storia dell’opera, da Gluck al belcanto. Nel concerto di venerdì 11 settembre Gianluca Capuano dirige un programma dedicato a Gluck (brani da Orfeo ed Euridice ed Alceste), e Mozart (da La clemenza di Tito e Idomeneo, re di Creta), mentre alla bacchetta di Fabio Biondi sono affidati i successivi due concerti, quello di venerdì 18 settembre dedicato a Rossini (brani da Il barbiere di Siviglia, La scala di seta, La Cenerentola, La cambiale di matrimonio, L’Italiana in Algeri, Il Signor Bruschino) e quello di mercoledì 23 settembre dedicato a Bellini (Il pirata, I Capuleti e i Montecchi, Norma) e Donizetti (L’elisir d’amore, La favorita, Anna Bolena, Don Pasquale). Le voci soliste saranno quelle di Sharon Celani, Agnieszka Jadwiga Grochala, Marianna Mappa, Irene Savignano, Angela Schisano, Alessandro Della Morte, Arturo Espinosa e Domingo Pellicola, tutti talenti di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, progetto nato nel 2016 – e giunto alla sua terza edizione – per valorizzare e formare nuove generazioni di artisti tramandando e promuovendo la specificità della tradizione operistica italiana.
I posti a disposizione del pubblico sono singoli, non numerati e per un massimo di 600 spettatori. L’ingresso ai concerti è gratuito e sarà contingentato, con una assegnazione dei posti studiata appositamente per assicurare il rispetto della distanza di sicurezza all’interno dei luoghi di aggregazione, in attuazione delle disposizioni per contenere la diffusione della COVID-19. È necessario prenotare il proprio biglietto. Sarà possibile effettuare le prenotazioni dalle ore 10 di giovedì 3 settembre via internet, sul sito operaroma.it e su ticketone.it, o presso la biglietteria del Teatro dell’Opera di Roma.

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13° edizione del Piccolo Opera Festival del Friuli Venezia Giulia

Posted by fidest press agency su giovedì, 20 agosto 2020

Da oggi al 13 settembre porterà la musica lirica in castelli, antiche dimore, giardini storici, in una sinfonia di suoni e voci che condurrà alla scoperta di angoli incantati e segreti, ricchi di storia ed arte, del Friuli Venezia Giulia. Le prenotazioni degli spettacoli (di cui alcuni sono gratuiti), si possono fare dal sito http://www.piccolofestival.org. Le rappresentazioni si terranno tutte all’aperto e avranno come corollario visite guidate, aperitivi, introduzioni all’ascolto e cene prima e dopo gli appuntamenti musicali. Per un’esperienza che permetterà di conoscere non solo la storia e le architetture, ma anche sapori e vini di questa straordinaria regione di confine protesa verso la Mitteleuropa.Lo spirito del Festival è, da sempre, non adattare il luogo allo spettacolo ma lo spettacolo, in particolare l’opera lirica, al luogo. Un castello o una villa diventano quindi un palcoscenico costruito su misura, dove anche il pubblico stesso diventa parte integrante della messa in scena. Esemplare la produzione de L’elisir d’amore nella passata edizione, ambientato in un’osteria di campagna letteralmente circondata dai vigneti del Castello di Spessa, cuore pulsante del festival e sede dell’associazione, dove addirittura anche l’orchestra faceva parte della scena. 13 è il numero magico del Festival: il programma sarà infatti ricco di ben 13 appuntamenti (2 spettacoli di opera da camera, 4 visite musicali, 4 recital, 3 concerti evento) come 13° è la sua edizione.

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Through time: integrità e trasformazione dell’opera

Posted by fidest press agency su martedì, 28 gennaio 2020

Parma Abbazia di Valserena Strada Viazza di Paradigna 1 16 febbraio 2020 (fino al 22 marzo 2020) negli spazi della grande Chiesa dell’Abbazia il primo capitolo di Through time: integrità e trasformazione dell’opera vedrà protagonista Massimo Bartolini con il progetto On Identikit. Le opere di Massimo Bartolini, spesso pensate a partire da un contesto specifico ­– un’opera, una collezione – vivono in stretto legame con il luogo che le ospita. L’artista interviene sullo spazio in maniera del tutto antimonumentale, modificandolo, interpretandolo e definendolo. Nel corso della sua residenza allo CSAC, Bartolini si è focalizzato sulle opere di due grandi maestri come Luigi Ghirri e Luciano Fabro, presenti nelle collezioni degli archivi CSAC.Nella fase preliminare del progetto, Bartolini si è concentrato sulla ricerca di tutti i dischi in vinile fotografati da Ghirri nella serie “Identikit” (1979), dove l’artista emiliano restituiva in maniera veritiera e implacabile un ritratto di se stesso attraverso quello della propria libreria. I titoli dei vinili, spesso erosi dall’uso e quasi illeggibili sulla spina dei 33 giri, hanno istigato a Bartolini una “curiosità da archeologo”, per poter sfilare finalmente i dischi dalla bidimensionalità dello scatto fotografico e ascoltarli in compagnia dell’opera Lo Spirato di Luciano Fabro (1972), allestita in una delle cappelle nobiliari della Chiesa, “forse per consolare, come quando si porta un mazzo di fiori su una tomba o per rallegrare, come quando si vuole smuovere una energia o per modificare, come, grazie ad un sortilegio, si rende organico l’inorganico”.Il secondo capitolo di Through time coinvolge Luca Vitone, già protagonista di una residenza presso lo CSAC nel 2017 in occasione del progetto #GrandTourists, artista che da sempre lavora sull’idea di luogo, produzione culturale e memoria. Il progetto espositivo dal titolo Il Canone che apre il 4 aprile 2020 (fino al 30 maggio 2020) prevede la messa in mostra del furgone utilizzato fino ai primi anni 2000 dallo CSAC per il trasporto delle opere e degli archivi in occasione delle donazioni, che sarà allestito nella navata della Chiesa dell’Abbazia di Valserena seguito da una lunga “parata” di lavori e progetti che rappresentano un ampio spettro della ricerca artistico-culturale italiana del Novecento, selezionati dall’artista con un criterio del tutto personale, quasi a ricostruire immaginari legami tra le opere conservate allo CSAC e le proprie vicende biografiche. Per Vitone, “entrare nell’archivio del CSAC è come immergersi in un mare tropicale […] Impossibile non rimanerne affascinati, anche se non si riconoscono i pesci si è frastornati dai colori, dalle forme e soprattutto dalla quantità di animali da osservare”. Tra gli autori scelti da Vitone negli archivi CSAC figurano Ugo Mulas, Alighiero Boetti, Gianni Colombo, Lucio Fontana, Mario Schifano, Mario Nigro, Pietro Consagra, Alberto Rosselli, Afro Basaldella, Luigi Ghirri, Archizoom Associati/Lucia Bartolini, Walter Albini, Giosetta Fioroni, Michelangelo Pistoletto, Maddalena Dimt, Franco Albini, Danilo Donati/Sartoria Farani, Ettore Sottsass jr., un anonimo (imitazione di Magistretti), Andrea Branzi, “Il Male” e infine un monocromo eseguito dallo stesso Vitone con le polveri del CSAC: una sorta di retino, di quelli usati dai bambini per catturare granchi e pesciolini, ma spesso portante vuota acqua salata.Il capitolo conclusivo di Through time inaugura il 5 settembre 2020 (fino al 17 ottobre 2020) e avrà come protagonista Eva Marisaldi, artista che aveva già lavorato sugli archivi CSAC nel 2017 nell’ambito del progetto L’Abbazia per tutti, finanziato dal MIUR, quando aveva prodotto, con la collaborazione di Enrico Serotti, l’opera audio-video Jukebox rivolta al pubblico disabile e non, nell’ottica di un approccio inclusivo all’Archivio-Museo.Eva Marisaldi si esprime attraverso un linguaggio artistico poliedrico mediato tra fotografie, manufatti, azioni, video, animazioni, installazioni, alternati a tecniche di ricamo e di disegno. Altresi` i suoi lavori sono caratterizzati da una raffinata vena narrativa. Nella sua ricerca prende spunto dalla realta` ma si concentra su aspetti nascosti delle situazioni quotidiane, analizzandoli attraverso il suo modo di fare arte, un processo giocoso che si addentra nella sfera della fantasia e dell’immaginazione. Interrogandosi su tematiche quali il dialogo e la comunicazione, Eva Marisaldi indaga le possibilita` di riflessione individuale e collettiva all’interno dello spazio espositivo, rapportandosi con esso in maniera sempre delicata ed elegante. Le sue opere di conseguenza non producono un impatto immediato, i suoi interventi sono complessi e si contraddistinguono per un iniziale senso di spaesamento, richiedendo lunghe pause di riflessione e un’attenta osservazione.

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Anniversario dell’opera “L’Infinito” di Giacomo Leopardi

Posted by fidest press agency su lunedì, 21 ottobre 2019

Roma Inaugurazione 23 ottobre 2019 ore 17.00 (Fino al 25 ottobre 2019 Orari: dalle 17.00 alle 20.30) Complesso Monticello Via Aurelia 278. Durante Rome Art Week, per il bicentenario de L’Infinito di Leopardi, verrà presentata la mostra collettiva L’Infinito – Più vicini all’universo dove annega il pensiero. Il progetto, nato da un’idea di Roberta Melasecca, a cura di Roberta Melasecca e Fabio Milani , viene proposto come una delle mostre organizzate da RAW – Kou Associazione no-profit per la promozione delle arti visive, in collaborazione con Beliving. Il 2019 è l’anno che vede celebrarsi l’anniversario dell’opera L’Infinito di Giacomo Leopardi: 1819 – 2019. Questa ricorrenza, il passaggio di 200 anni di storie, vite, accadimenti tragici e felici, pensieri, studi, scoperte, incredibili e inaspettate attività umane, è simbolo dell’eternità. L’Arte travalica il tempo e lo spazio e giunge al cuore dell’uomo attraversando diverse vie, nuove per ogni epoca, trafiggendolo tuttavia sempre nello stesso fragile e imperscrutabile luogo. E’ un territorio dove affiora l’io, senza maschere, spogliato dagli orpelli, che violentemente si scopre senza difese ma pronto a pensare ed agire senza condizionamenti. E’ uno spazio dove l’anima, forzatamente abbandonata, priva di ogni morbida protezione, sola ed in piedi esclusivamente con la sua vaga ombra, scorge forze inattese, arditi domini che intrecciano altri spiriti. Attraverso un percorso di velocità e lentezze, di voci, corpi, parole, gesti, colori, forme, di volta in volta vengono generati nuovi segni e decodificati nuovi alfabeti che travalicano i confini e rendono prossime le speranze. Ora più vicini all’universo dove annega il pensiero.
Artisti partecipanti: Emanuela Lena, Alessia Nardi, Claudia Quintieri, Stefania Di Filippo, Donatella Pinocci, Tina Bellini, Marco Marassi, Barbara Lalle, Arianna Bonamore, Roberta Maola, Antonella Albani, Fiorenzo Zaffina, Fernando Falconi, Valter Sambucini, Pier Maurizio Greco, Placido Scandurra, Francesca Cortona, Armando Di Nunzio, Licinia Mirabelli, Alessandra Di Francesco, Anghelopoulos, Daniela Foschi, Antonella Privitera, Consuelo Mura, Micaela Legnaioli, Maria Gloria Sirabella, Walter Zuccarini, Marco Angelini, Paolo Garau, Ak2deru, Alessandro Crapanzano, Caterina Ciuffetelli, Carlo Cecchi, Corrado Delfini, Enrico Becerra, Fabio Mariani, Fabio Milani, Silvia Valeri, Ivan Paduano, Juliano Kattinis, Laura De Lorenzo, Marco Eusepi, Ninni Donato, Paolo Bielli, Pietro De Scisciolo, Pietro Zucca, Sandro Sanna, Thalassini Douma, Gianfranco Basso, Achille Pace, Marbel, Dory Zard, Gudrun De Chirico, Antonio La Colla, Giorgio Ortona, Angelo Cortese, Michelangelo Pietradura, Andrea Pinchi, Eliseo Sonnino, Max Ferrigno, Flavio Petricca, Susanne Kessler, Ennio Calabria, Achille Perilli, Gianpaolo Arionte, Gianmaria De Luca.

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Il Gran Galà dell’Opera incanta Trapani

Posted by fidest press agency su venerdì, 5 luglio 2019

Trapani. Grande successo ieri sera nel centro storico di Trapani. Applausi per il viaggio tra i capolavori del melodramma italiano con le sinfonie, le arie e i cori che hanno fatto la storia dell’opera lirica.Dal Nabucco al Trovatore, dal Barbiere di Siviglia, a Cavalleria Rusticana, Carmen, La Traviata e Rigoletto. Solo per dirne alcuni. L’Orchestra e il Coro dell’Ente Luglio Musicale Trapanese hanno incantato il pubblico di Trapani. Magistrale esecuzione ieri sera nello splendido scenario del Palazzo Cavarretta per il concerto evento organizzato dal Luglio Musicale Trapanese, con il patrocinio del Comune di Trapani e della Presidenza del Consiglio Comunale di Trapani.Uno spettacolo appassionante con un coro lirico e quattro solisti di caratura internazionale, che si sono alternati in arie e duetti in un’emozionante sequenza.Il Luglio Musicale Trapanese con il Gran Gala dell’Opera ha aperto la 71a stagione lirica, in un’ottica innovativa, fuori dalle sue tradizionali sale, protendendosi idealmente verso la città.
Da luglio a settembre tanti gli appuntamenti del cartellone tra opera, concerti, danza.
La rassegna operistica a Trapani è incentrata su Opere del grande repertorio che andranno in scena al Teatro open air “Giuseppe Di Stefano”, all’interno della Villa Margherita, insieme ai “gioielli” rappresentati dalle camera al Chiostro di San Domenico.La Stagione lirica verrà inaugurata a Trapani il 14 luglio (replica il 16 luglio) con Carmen, opéra-comique di Georges Bizet, ispirata all’omonima novella di Mérimée, che descrive la storia della seducente e focosa sigaraia spagnola. Nuovo allestimento del regista Nicola Berloffa. Sul podio Laurent Campellone, alla guida dell’Orchestra del Luglio Musicale Trapanese.Il 28 e 30 luglio al Chiostro di San Domenico la travolgente ironia della piccola opera Orphée aux Enfers, firmata da Natale De Carolis, festeggerà il bicentenario della nascita di Jacques Offenbach.La Stagione prosegue il 29 e 31 luglio con il dittico Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, compositore di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Il direttore Federico Santi e la regista Maria Paola Viano, per uno dei titoli tra i più amati dal pubblico. Sulle note di Henry Purcell, nell’orchestrazione di Piergiorgio Del Nunzio, in beatitudine mitologica e barocca il 10 e 12 agosto la regista Isa Traversi, con Dido and Aeneas, condurrà lo spettatore al tempo delle passioni della regina cartaginese e del celebre eroe troiano. Andrea Cigni firma gli ultimi due allestimenti in cartellone, nel segno della musica di Giuseppe Verdi.Seguendo rotte shakespeariane, l’11 e 13 agosto con Otello la gelosia sarà protagonista indiscussa. Sul podio, Andrea Certa. L’amore travolgente di Violetta Valéry e Alfredo Germont rivivrà invece il 19 e 21 agosto: La Traviata torna al Teatro “Giuseppe Di Stefano” dopo il grande successo del 2018.I concerti con l’Orchestra e il Coro dell’Ente Luglio Musicale Trapanese saranno un appuntamento fisso della Stagione. Due imperdibili concerti che vedranno protagonisti, al Parco Archeologico di Lilibeo, l’Orchestra e il coro del Luglio, con i solisti. In programma, tutto novecentesco, i Carmina Burana di Carl Orff il 18 luglio e la Rhapsody in Blue di George Gerhwin (al pianoforte Sinforosa Petralia) e il Bolero di Maurice Ravel il 14 agosto. Il chiostro di San Domenico farà da cornice ad un prezioso appuntamento cameristico del 19 luglio con il Quint’etto d’archi dell’Accademia Nazionale di “Santa Cecilia” di Roma. Ed ancora la musica incontra la danza al Teatro open air “Giuseppe Di Stefano” a Trapani: il 29 agosto, la NoGravity Dance Company con lo spettacolo di danza “Divina commedia– Dall’Inferno al Paradiso”, e domenica 1 settembre, il Balletto del Sud presenta uno dei titoli di maggior successo del suo repertorio: La Bella Addormentata, balletto in due atti con le coreografie di Fredy Franzutti sulle note di Pëtr Il´ič Čajkovskij.

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Franco Guerzoni terrà una conversazione sulla sua opera

Posted by fidest press agency su venerdì, 22 marzo 2019

Parma Sabato 23 marzo, alle ore 11, nella Sala delle Colonne dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, situato nell’Abbazia di Valserena, l’artista modenese Franco Guerzoni terrà una conversazione sulla sua opera, in particolare mettendo a fuoco gli anni ci collaborazione con Luigi Ghirri.
A cavallo tra Anni Sessanta e Settanta, Franco Guerzoni (Modena, 1948) e Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Roncocesi, 1992) hanno vissuto un’intensa amicizia, che diventò da subito anche una collaborazione. I contorni di questa collaborazione sono iscritti in un territorio preciso: c’è la Modena di quegli anni, la città che va espandendosi, le periferia e le nuove villette a schiera, e c’è soprattutto la campagna tra Modena e Mantova, una porzione di bassa padana, il paesaggio dietro casa che i due amici andavano quotidianamente perlustrando a bordo di una Cinquecento.
Ghirri fotografava, per lo più immagini di case abbandonate, rovine, muri, impalcature, fienili; fotografie che dovevano servire a Guerzoni come punto di partenza per i suoi lavori di quegli anni, quelli che confluirono in serie come Affreschi e Dentro l’immagine. Oppure di scatti che sono documenti di opere che non esistono più, di azioni estemporanee, di esperimenti più o meno concordati.
È l’inizio, sotto il segno dell’amicizia, di una vicenda che si dispiegherà negli anni successivi nella ricerca dentro e fuori dalla pittura dell’ opera di Guerzoni, tra gli artisti più interessanti del paese, e di quella di Luigi Ghirri, forse il maggiore fotografo del nostro secondo Novecento, determinante per le successive generazioni di autori della fotografia.La conversazione, a ingresso gratuito, è realizzata nell’ambito delle lezioni di Paolo Barbaro per Spazi Fotografici a Sarzana, presso Talent Garden Sarzana.
Seguirà la visita guidata alla mostra dedicata a Leonardo Ricci, sempre nella Sala delle Colonne, e a 1968. Un Anno all’interno della chiesa abbaziale.L’ingresso alla visita guidata sarà ridotto a 5 Euro per i frequentanti Spazi Fotografici e gli iscritti Ordine Architetti Parma.
Lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma iniziò a raccogliere grazie ad Arturo Carlo Quintavalle il suo primo nucleo di opere nel 1968, in occasione dell’esposizione dedicata a Concetto Pozzati organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma. Situato oggi nell’Abbazia cistercense di Valserena, conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi).

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Opera “Origine” della scultrice Maria Cristina Carlini

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 febbraio 2019

Parigi dal 21 marzo al 12 aprile la storica Beffroi, in Place du Louvre, accoglie l’imponente opera “Origine” della scultrice Maria Cristina Carlini realizzata appositamente per l’esposizione a cura di Carla Arigoni.La grande installazione in grès, composta da sette colonne policrome di differenti altezze, si erge verso l’alto per oltre tre metri, con uno slancio modulare ad evocare la musica della creazione. Le colonne richiamano templi antichi, danze e suoni primordiali, che riportano l’osservatore alle origini della vita e al contempo verso la luce di un prossimo futuro.Centinaia di cerchi in grès montati su un’anima di ferro sorgono dalla terra e compongono la monumentale creazione che mette in luce lo stretto legame tra l’uomo, la terra e il cielo, con uno sguardo antropologico ravvisabile nell’intera produzione dell’artista.Infatti il pensiero fondante di Maria Cristina Carlini è incentrato sull’origine, sull’evoluzione dell’universo e sui quattro elementi – Aria, Acqua, Terra e Fuoco – temi sempre presenti nella sua forte espressione artistica dove minerali, vegetali, animali – uomo compreso – sono sempre percepiti uniti da forti legami ed equilibri.Le sculture nascono direttamente dalle mani di Maria Cristina Carlini che opera in assoluta armonia e nel rispetto della natura; infatti l’artista colora, impasta e dà forma alle sue opere con elementi provenienti dai fondali marini, dalle foreste pietrificate, dalle polveri vulcaniche, dagli ossidi e dai minerali della terra. La scultrice non aggiunge elementi che possano offendere o ferire la natura, la sua opera celebra la bellezza della terra, riportandola alle sue origini, e invia un messaggio di energia positiva, per la sopravvivenza del pianeta a favore di ogni aspetto ecologico.L’allestimento scenografico, ideato da Anna Mari all’interno della torre campanaria, concorre ad accogliere il visitatore in un ambiente che conduce a riflettere su passato, presente, futuro e sull’importanza di interventi di salvaguardia dell’uomo verso la terra che lo ospita.
Maria Cristina Carlini, italiana d’origine, fin da giovanissima nutre la passione per la ceramica, un amore che l’accompagna per tutta la vita e punto di partenza per indagare materiali diversi quali ferro, lamiera, legno di recupero, resina, vetro.
Nei primi anni Settanta si trasferisce a Palo Alto in California dove frequenta il California College of Arts and Craft, in seguito vive a Bruxelles dove continua a sperimentare le tecniche legate all’argilla che prosegue al suo ritorno in Italia.
La sua forza consiste nell’instancabile ritorno all’argilla; molto rappresentative sono le sculture monumentali in cui unisce il ferro al grès dando vita a un connubio personalissimo e indissolubile.

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Altra opera del Convertino

Posted by fidest press agency su domenica, 2 settembre 2018

Ecco un’altra opera dell’Artista Nicola Convertino che puntualmente critica e sposta l’attenzione del dipinto su uno scenario diverso da quello che siamo abituati a vedere. Si ritorna a parlare della “Posa Giovannita” e dei cripto-messaggi che molti Artisti del Rinascimento inserivano nei loro quadri, e su alcune domande che si fanno gli storici riguardo ai Mecenati che commissionavano queste opere e di come gli stessi Artisti invece le usavano per comunicare delle verità.Il Convertino poi nel quadro fa un chiaro riferimento alla Nobiltà Nera che stava dietro a questi Mecenati, la stessa che oggi controlla i Media del Pianeta.
Supposizioni, domande, affermazioni? Il pittore le gettà lì quasi casuamente ma il famoso gesto delle due dita alzate è presente in tantissime opere rinascimentali, e sono in molti ad affermare che ci sia un riferimento a Giovanni Battista quale personaggio cardine del Cristianesimo.Qui i giochi di potere; Massoneria, Chiesa, Mafia, tre organizzazioni che dominano il pianeta, ognuna di loro con le loro credenze e modus operandi, spesso in alleanza e a volte in conflitto.La Massoneria porta avanti la figura del Battista, la Chiesa quella di Gesù Cristo, chi avrà ragione?

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Appuntamento all’opera

Posted by fidest press agency su domenica, 3 giugno 2018

Roma giovedì 7 giugno ore 20.45, domenica 10 giugno ore 17.45. Teatro di Documenti Tvia Nicola Zabaglia, 42 (Testaccio) Eventi imperdibili dedicati agli amanti del bel canto. Un grande omaggio, quello offerto al melodramma e al teatro musicale, con due opere classiche come Turandot e Pagliacci, e due operine al debutto, Manhattan Sunset ed Eva tra il serpente e il pavone, nate dall’incontro dei giovani compositori Cesare Marinacci e Andrea Rotondi con i drammaturghi Fabrizio Caleffi e Luciana Luppi. Un tributo al teatro, alla musica e al canto che da ben sei anni sancisce la collaborazione tra il Teatro di Documenti diretto da Carla Ceravolo e il Conservatorio di Frosinone diretto dal Maestro Alberto Giraldi.
E se, fino all’anno scorso, veniva presentato un unico titolo, per questa stagione l’impegno si è addirittura quadruplicato. Il progetto vede poi la collaborazione tra il Dipartimento di Composizione del Conservatorio Licinio Refice, e la SIAD (Società Italiana Autori Drammatici) a cui aderiscono gli autori dei nuovi libretti. Lo sforzo di rinnovamento del repertorio del teatro musicale diventa così segno tangibile che si insinua perfettamente nella linea culturale del Teatro di Documenti fondata su sperimentazione e drammaturgia contemporanea.
I giovani interpreti provengono tutti dal Conservatorio di Frosinone. Le regie di Pagliacci, Manhattan sunset e Eva tra il serpente e il pavone sono affidate agli allievi del corso di Regia del Teatro musicale tenuto da Stefania Porrino che firma la regia di Turandot mentre Silvia Ranalli ne cura la direzione musicale. Carla Ceravolo ha diretto la supervisione dei costumi realizzati con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
Cornice dei quattro spettacoli è il Teatro di Documenti che offre inedite soluzioni spaziali in cui apparato scenico e musicale possono essere snelliti e dove il pubblico può gustare l’opera a un prezzo davvero sostenibile. Grazie alle dimensioni intime e all’ottima acustica la resa vocale e musicale è straordinaria e straordinariamente emozionante è avere gli artisti a distanza ravvicinata.
Quasi non c’è bisogno di presentazione per due dei più fulgidi esempi di melodramma italiano che riletti oggi portano alla ribalta l’argomento attualissimo della violenza di genere dove, al sacrificio per amore di Liu in Turandot, si contrappone la furia omicida di Canio tradito in Pagliacci. Ecco allora che le messinscene trasferiscono le opere in una dimensione universale rendendole prossime al nostro tempo e alla nostra sensibilità. Protagonisti di Manhattan sunset di Caleffi e Rotondi sono John Lennon e Yoko Ono fermati in un’epoca appena precedente all’assassinio del più geniale dei Fab-Four: citazioni da Lennon felicemente inevitabili. Eva tra il serpente e il pavone di Luppi e Marinacci è ispirata congiuntamente alla cacciata dall’Eden e a un’antica leggenda Sufi, mentre ironia e colpi di scena generosamente imperversano. Nel foyer del Teatro saranno esposti i bozzetti delle opere in scena disegnati dagli studenti di Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Ecco il programma:
EVA TRA IL SERPENTE E IL PAVONE libretto di Luciana Luppi, musica di Cesare Marinacci, regia di Gaia Antonucci
PAGLIACCI libretto e musica di Ruggero Leoncavallo, regia di Hyung Jun Kim sabato 9 giugno ore 17.45, lunedí 11 giugno ore 20.45
MANHATTAN SUNSET libretto Fabrizio Caleffi, musica di Andrea Rotondi, regia di Emma Petricola
TURANDOT libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni, musica di Giacomo Puccini, regia di Stefania Porrino, direzione musicale di Silvia Ranalli Direzione allestimento scenico di Carla Ceravolo
Produzione: Conservatorio di Musica “Licinio Refice” di Frosinone e Teatro di Documenti Biglietti: interi € 15, ridotto Convenzioni € 12, speciale Conservatorio € 6, tessera € 3

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Lombardia: Collettore del Garda, opera inutile e costosa

Posted by fidest press agency su venerdì, 22 dicembre 2017

lago garda“Non condividiamo la soddisfazione di coloro che hanno accolto come una buona notizia la firma dell’accordo per il collettore del Garda. Previsti 100 milioni di euro dal Ministero per un progetto che se tutto va bene, sarà operativo tra non meno di 10-15 anni. Ridicola quindi Regione Lombardia che, in una delle motivazioni con cui avalla la firma, dice che l’opera permetterà ai corpi idrici della sponda bresciana del lago di Garda di raggiungere lo stato ecologico di livello “buono”. Per il 2021 non sarà pronto nulla di quanto previsto. Lo ribadiamo è un’opera inutile che porta i reflui fognari di oltre 200 mila persone per 30 chilometri tra la provincia di Brescia e quella di Mantova. E’ un rischio ambientale enorme”, così Giampietro Maccabiani e Andrea Fiasconaro, consiglieri regionali del M5S Lombardia.Per i portavoce del M5S, “anche in questo caso hanno prevalso le logiche della speculazione. Esistono soluzioni alternative, rapide, economiche e rispettose dell’ambiente come la sistemazione del collettamento dei comuni rivieraschi bresciani, la separazione efficiente delle acque bianche e nere e la costruzione in loco di 2 o 3 depuratori più piccoli. Faremo quanto possibile ovunque per evitare tutto quanto è ora in progetto, a maggior ragione quando fra pochi mesi saremo al Governo”.Fiasconaro, conclude: “Lanciamo sin da ora l’allarme per il fiume Chiese nel quale finiranno le acque del depuratore di Visano. D’estate, quando è più massiccia la presenza di turisti, è spesso in secca e ne risentirà la qualità delle acque a spese dei comuni e della nostra agricoltura”.

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L’opera pop “Siddhartha The Musical” riprende il suo tour mondiale

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2017

musicalmusical1Palermo. Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto nel tour italiano del 2013 e le date internazionali ad Edimburgo, a Parigi, a Guadalajara, ed, in forma concertistica, a New York e Los Angeles, l’opera pop “Siddhartha The Musical” riprende il suo tour mondiale con nuove date di grande prestigio, in Germania, a Monaco di Baviera Deutshes Theater 12 settembre 2017, ed in Messico (Città del Messico Teatro Molière 31 agosto ed 8 ottobre 2017; Guadalajara Teatro Moncayo 11 – 22 ottobre 2017). In questo tour è prevista anche una tappa in Sicilia.
Soddisfatta la Produttrice italo-messicana Gloria Grace Alanis, imprenditrice e modella, orgogliosa delle richieste internazionali dell’opera. (foto: musical)

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