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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Posts Tagged ‘lesioni’

Convegno sulle lesioni cutanee degli arti inferiori

Posted by fidest press agency su sabato, 2 marzo 2024

Firenze. Rappresenta un appuntamento ormai annuale, di grande rilevanza, che con il patrocinio anche della Asl toscana centro, si tiene oggi 2 marzo presso il Grand Hotel Baglioni a Firenze e avrà il titolo “Le lesioni cutanee degli arti inferiori: quando esperienza, tradizione ed innovazione agiscono in sinergia”. L’evento, giunto alla quarta edizione, vede come responsabile scientifico Renzo Lombardi, Patrizia Dalla Caneva per la segreteria scientifica (entrambi della Struttura operativa complessa della Chirurgia Vascolare del Nuovo San Giovanni di Dio) e come presidente Stefano Michelagnoli, Direttore del Dipartimento Chirurgico e della struttura di Chirurgia Vascolare. Tra i relatori si annoverano non solo chirurghi vascolari ma anche infermieri in particolare del “Wound care team” dell’Asl Toscana Centro, e numerosi esperti nazionali e internazionali, tra cui Giovanni Papa (Trieste), presidente di una delle più importanti associazioni nazionali sulle lesioni, l’Associazione Italiana Ulcere Croniche (AIUC); Alberto Macciò specialista in chirurgia generale ed esperto per il trattamento dei linfedemi (Savona); Ferdinando Campitiello (Salerno), uno dei massimi esperti di sostituti dermici realizzati in laboratorio e utilizzati per coprire le ulcere profonde; Elia Ricci past president di AIUC (Torino); Michele Angelo Farina del direttivo e fondatore della SIMCRI (Caserta); Simone Serantoni esperto sulla chirurgia del piede e su innesti cutanei (Prato). Le novità di quest’anno sono il corso teorico-pratico sul bendaggio elastocompressivo che si terrà domani presso il San Giovanni di Dio e che vede come docenti Vincenzo Mattaliano (Lucca), Roberto Polignano e Benedetta Giannasio (Firenze) referente per la Toscana dell’associazione dei pazienti affetti da linfedema, Alessandra Pavanelli del Wound Care team. Altra novità quest’anno il Premio “Nurses Award” e la premiazione del miglior lavoro pervenuto sul trattamento delle lesioni croniche sotto forma di e-poster riservato agli infermieri. Gli eventi delle edizioni passate hanno avuto un ottimo riscontro e gradimento da parte degli auditori e un crescendo nel numero di iscritti. Per quest’anno è prevista la partecipazione di 50 iscritti per il corso di bendaggio e di 200 iscritti per il convegno.

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Neuromielite ottica con lesioni che interessano il nervo ottico

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 ottobre 2023

Sono un gruppo di malattie autoimmuni gravi che colpiscono il sistema nervoso centrale, con lesioni che interessano principalmente il nervo ottico e il midollo spinale, causando infiammazione, la perdita della mielina e dei neuroni. Si tratta delle Malattie dello Spettro della Neuromielite Ottica (NMOSD), patologie rare che colpiscono meno di cinque persone su 100mila in tutto il mondo. Diffuse per lo più fra le popolazioni est-asiatiche, con una prevalenza di 1-5 casi ogni 100mila abitanti (e un nuovo caso ogni 770mila persone all’anno), circa nel 90% dei casi colpiscono il genere femminile. Le manifestazioni cliniche iniziali si verificano, più frequentemente, in un’età compresa tra i 35-45 anni, mentre i casi presenti nei bambini e negli anziani rappresentano il 18%.L’esordio della NMOSD, come si legge anche sul sito dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), è per lo più acuto e può causare un importante calo della vista, oppure importanti difficoltà nella deambulazione (paraparesi o tetraparesi), accompagnati da disturbi delle sensibilità e del controllo degli sfinteri. La grande maggioranza delle persone con Neuromielite Ottica ha un decorso caratterizzato da riacutizzazioni della malattia che compaiono a distanza di mesi o di anni e presentano un recupero della sintomatologia, che spesso è solo parziale. La NMOSD è stata al centro della sessione dal titolo ‘Nuovi orizzonti terapeutici nei disturbi dello spettro della neuromielite ottica’, che si è svolta nell’ambito del 62esimo Congresso Nazionale della SNO – Scienze Neurologiche Ospedaliere, in corso a Firenze.”I disturbi dello spettro della Neuromielite Ottica sono patologie autoimmuni rare- ha spiegato la dottoressa Diana Ferraro, direttrice del Centro Malattie Demielinizzanti della U.O di Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena- caratterizzate principalmente dal coinvolgimento del nervo ottico e del midollo spinale, che mettono il paziente a rischio di sviluppare una grave disabilità”. Il trattamento della NMOSD comprende la gestione dell’attacco acuto e la terapia di mantenimento, volta a prevenire le ricadute, che si verificano nel 60-98% dei casi. Fino al 2019 non esistevano terapie approvate per la NMOSD e venivano empiricamente prescritti farmaci ‘off-label’ quali rituximab, azatioprina, micofenolato, methotrexate, tocilizumab e steroidi per os. “Ma oggi- ha fatto sapere l’esperta- disponiamo di tre farmaci biologici approvati specificamente per la NMOSD AQP4- IgG positiva: eculizumab, inebilizumab e satralizumab. Non esistono invece, attualmente, terapie approvate per la NMOSD AQP4-IgG sieronegativa”.

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Le lesioni cutanee degli arti inferiori

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 marzo 2023

By Paola Baroni. La presenza di una lesione cutanea dell’arto inferiore può portare a un deciso decadimento della qualità della vita. Per capire come migliorare la cura e l’assistenza ai pazienti con lesioni cutanee anche di entità grave, specialisti della Asl Toscana centro e massimi esperti nazionali e internazionali, si sono dati appuntamento a Firenze. Il tema del “wound care” è al centro del Convegno dal titolo “Le lesioni cutanee croniche degli arti inferiori: specialisti a confronto”. Sarà presieduto da Stefano Michelagnoli, direttore dipartimento specialistiche chirurgiche della Asl Toscana centro e responsabile della Chirurgia vascolare del San Giovanni di Dio, insieme ai collaboratori della sua equipe, Renzo Lombardi, in qualità anche di responsabile scientifico del Convegno e Patrizia Dalla Caneva. Fra gli altri professionisti di alto profilo nazionale e internazionale, ci saranno relatori come Elia Ricci, presidente della più importante associazione nazionale per quanto riguarda le lesioni, l’Associazione Italiana Ulcere Croniche (AIUC); Monica Pittarello e Klarida Hoxa del direttivo AIUC; Filippo Magnoni, chirurgo vascolare dell’Ospedale Maggiore di Bologna e responsabile clinico del PDTA ferite acute e croniche della Azienda Usl di Bologna; Ferdinando Campitiello, massimo esperto dei sostituti dermici realizzati in laboratorio e utilizzati per coprire le ulcere profonde; Paolo Zamboni, chirurgo vascolare di altissimo profilo scientifico che per primo ha studiato l’angioplastica percutanea (PTA) della giugulare per i pazienti con sclerosi multipla; Simone Serantoni e Luca Gazzabin che operano a Villa Fiorita. “Abbiamo avuto un’adesione superiore alle aspettative e questo ci lusinga moltissimo – commenta Renzo Lombardi – con più di 130 iscritti. La chirurgia vascolare oggi ha esteso il concetto del chirurgo vascolare che si occupa di diagnostica e trattamento di rivascolarizzazione a una figura di professionista che si occupa anche di lesioni, inserendosi all’interno di un team multidisciplinare dove varie figure mediche specialistiche ed infermieristiche collaborano per il raggiungimento del risultato”. La mattina è divisa in due sezioni mentre il pomeriggio un’unica sessione sarà quella del “Wound Care Team”. A portare i saluti alla sala oltre a Michelagnoli, Lombardi e Dalla Caneva, ci sarà la mattina anche Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova. Il giorno prima del Convegno è organizzata per i relatori una visita guidata al percorso museale dell’ospedale di Santa Maria Nuova. By Paola Baroni

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Psoriasi e la pelle libera da lesioni

Posted by fidest press agency su martedì, 4 ottobre 2016

psoriasiNovartis ha presentato nuovi dati provenienti dal più vasto sondaggio globale mai condotto finora tra le persone affette da psoriasi, secondo il quale molti non solo non raggiungono l’obiettivo terapeutico di una pelle esente da lesioni, ma non credono neppure che tale obiettivo sia realistico1. Le persone affette dalla malattia dichiarano anche di dover affrontare discriminazioni, umiliazioni e, in alcuni casi, disturbi psicologici, secondo la ricerca presentata al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).Se da un lato l’evidenza clinica presentata al congresso EADV ha dimostrato che una pelle libera da lesioni migliora significativamente la qualità della vita, dall’altro il sondaggio ha scoperto che oltre la metà (57%) delle persone non ha ottenuto una pelle esente o quasi esente da lesioni, e quasi un terzo (28%) ha dovuto attendere cinque anni prima di ricevere un trattamento che permettesse di ottenere una pelle esente o quasi esente da lesioni. “Ogni paziente merita la possibilità di ottenere una pelle libera da lesioni, tuttavia secondo questa ricerca a molti non viene neppure data questa possibilità”, ha dichiarato Vasant Narasimhan, Global Head, Drug Development e Chief Medical Officer di Novartis. “Novartis sostiene la risoluzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che mira a fare della psoriasi una priorità sanitaria globale e ad aiutare i pazienti a superare le strazianti sfide fisiche, sociali e psicologiche che questa patologia comporta”.Oltre 8.300 persone provenienti da 31 Paesi hanno preso parte al sondaggio, che mirava a migliorare la comprensione delle prospettive dei pazienti in merito a una pelle libera da lesioni e, soprattutto, sull’impatto di non riuscire a ottenerla. Questa importante iniziativa di ricerca rappresenta la più grande collaborazione di sempre tra Novartis e le associazioni di pazienti, ivi inclusi 25 gruppi provenienti da tutto il mondo.I risultati del sondaggio rafforzano la necessità di un’educazione migliore e di un maggior impegno da parte degli operatori sanitari e dei pazienti circa la possibilità di ottenere una pelle libera o quasi libera da lesioni, intesa come obiettivo terapeutico. Inoltre, essi sono una dimostrazione dell’impatto negativo che la psoriasi esercita sulla vita dei pazienti. La maggior parte delle persone intervistate (84%) soffriva di discriminazioni e umiliazioni, mentre per quasi la metà (43%) la psoriasi aveva avuto ripercussioni sulla vita sociale e reso difficile instaurare relazioni intime1.Un terzo (38%) delle persone intervistate ha anche riferito di soffrire, a causa della psoriasi, di un disturbo psicologico diagnosticato: una persona su quattro aveva una diagnosi di ansia (24%) o di depressione (25%). Altre ricerche presentate al congresso EADV hanno anche dimostrato che i pazienti affetti da ansia o depressione soffrono di una forma più severa della malattia e di una peggiore qualità della vita3: questo sottolinea ulteriormente il legame tra gli aspetti psicologici e fisici di questa patologia.Ulteriori informazioni e risultati del sondaggio sono disponibili presso il sito http://www.skintolivein.com/Ask4Clear. Skin To Live In è un hub online di Novartis, con canali di social media che spaziano da Facebook a Twitter, YouTube e Instagram, dedicato a educare e sostenere i pazienti con gravi malattie della pelle, ivi inclusa la psoriasi.
Novartis è impegnata nei confronti delle persone che convivono con la psoriasi, e ha lanciato la campagna Ask Your Dermatologist, che è sostenuta da diverse associazioni di pazienti e di medici. La campagna, attualmente lanciata in diversi Paesi, ivi inclusi Germania, Svizzera, Svezia e Austria, ha lo scopo di ispirare e incoraggiare le persone affette da psoriasi a consultare nuovamente il proprio dermatologo per discutere le aspettative di trattamento e definire le priorità per migliorare la qualità della loro vita. Per saperne di più su questa campagna, visitare il sito http://www.askyourderm.com.
La psoriasi è una diffusa malattia autoimmune non contagiosa, che colpisce fino al 3% della popolazione mondiale4. La psoriasi a placche – la forma più comune di questa patologia – appare sotto forma di chiazze rosse in rilievo, coperte da uno strato bianco/argenteo di cellule cutanee morte. La psoriasi non è semplicemente un problema estetico, ma una malattia cronica, persistente e spesso invalidante, che può compromettere anche gli aspetti apparentemente meno importanti della vita quotidiana delle persone. Fino al 30% dei pazienti con psoriasi ha sviluppato – o svilupperà in futuro – artrite psoriasica, una patologia che colpisce anche le articolazioni, causando sintomi debilitanti che includono dolore, rigidità e danno articolare irreversibile5,6. La psoriasi è anche associata ad altre malattie gravi, come il diabete, le patologie cardiache e la depressione.

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Curare le lesioni ai tendini e ai legamenti per tornare a camminare

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 marzo 2016

scuderi1Roma dal 9 all’11 marzo 2016 sesto Congresso C.O.R.T.E. presieduto dal prof. Nicolò Scu-deri presso il Palazzo dei Congressi di Roma Eur. Intervento del prof. Raoul Saggini.I tendini e i legamenti sono tessuti fibrosi specializzati che svolgono principalmente una funzione meccanica: i primi permettono la trasmissione delle forze dal muscolo all’osso per generare il movimento, i secondi garantiscono la stabilità tra le giunture ossee che collegano.
Gravi lesioni di tali strutture sono associate all’insorgere di problematiche a livello motorio. Il fatto inoltre di non poter andare incontro a rigenerazione spontanea ha portato a ricercare modalità alternative per la loro ricostruzione. La strada degli innesti allogenici e xeno genici, finalizzati alla rigenerazione tissutale, è stata abbandonata per una serie di motivi: difficoltà nella coltura cellulare in vitro, prolungata risposta infiammatoria in vivo, tempi troppo lunghi per l’impianto. L’utilizzo di scaffold, ovvero ‘impalcature’, supporti in 3D realizzati con materiale sintetico (acido poliglicolico) o naturale (collagene) per ospitare la crescita di cellule adeguate, sembra invece un approccio molto promettente. Il laser per trattare le lesioni delle cartilagini del ginocchio. Uno studio ha valutato gli effetti del trattamento laser Nd:YAG ad alta intensità su pazienti con lesioni cartilaginee a livello del ginocchio. I pazienti sottoposti al trattamento laser hanno mostrato una buona rigenerazione delle aree danneggiate, con un’integrazione dei tessuti circostanti, soprattutto nei pazienti più giovani. Il trattamento con laser Nd:YAG ad alta intensità, sembra dunque favorire la rigenerazione del tessuto cartilagineo in tempi brevi (45-60 giorni) nel trattamento delle lesioni cartilaginee. I risultati ottenuti hanno un notevole significato clinico; il trattamento terapeutico con Nd:YAG ad alta intensità, non invasivo e senza effetti collaterali, sembra dunque promettente per la cura delle lesioni cartilaginee nell’uomo. La chirurgia per ‘rigenerare’ i tessuti. Il campo della medicina rigenerativa ha compiuto molti progressi verso lo sviluppo di applicazioni in grado di migliorare le tecniche chirurgiche fino ad ora utilizzate per la rigenerazione di tessuti danneggiati. In campo ortopedico le ricerche attualmente in corso, sono incentrate sul perfezionamento delle strategie impiegate nella riparazione delle lesioni cartilaginee ed osteo-cartilaginee e ad estenderne le applicazioni. La cartilagine articolare può subire una serie di alterazioni dovute ad eventi di tipo traumatico che sono responsabili della sua degenerazione. Per questo gli interventi di ricostruzione articolare sono da sempre oggetto di studio e negli ultimi anni si sono identificate strategie terapeutiche alternative che permettono la rigenerazione di nuovo tessuto. L’uso del concentrato midollare potrebbe rappresentare una valida alternativa alle tecniche tradizionali in quanto consente di trapiantare in un unico atto chirurgico ‘l’intero potenziale rigenerativo’ espresso dalla componente cellulare e dalle cellule accessorie necessarie al corretto mantenimento del microambiente circostante.
Ekso, il robot per tornare a camminare. Tornare a deambulare in autonomia, a vedere il mondo dall’alto e non da una sedia a rotelle, tornare ad essere autonomi. E’ quanto promette Ekso (della Ekso Bionics di Richmond California) un robot indossabile che permette ai pazienti di stare in piedi sulle proprie gambe. Verrà utilizzato presso i centri di Riabilitazione e le unità spinali. Questo concentrato di tecnologia si indossa come una tuta sopra gli indumenti e viene attivato grazie al bilanciamento del corpo. La struttura di acciaio e carbonio è attivata da quattro motori elettromeccanici alimentati da due batterie che gli danno un autonomia di circa 4 ore. Indossato l’esoscheletro, 16 sensori riconoscono le intenzioni dell’utente in tempo reale calcolando e compiendo i movimenti corrispondenti. L’esoscheletro nel paraplegico, può essere utilizzato con l’ausilio di un telecomando o con l’aiuto di un fisioterapista per coordinare i movimenti; in una prima fase dell’utilizzo occorre essere coadiuvati, nella seconda fase quando si è presa confidenza con l’apparecchio, si deambula da soli grazie all’utilizzo di un deambulatore o due stampelle intelligenti. Nell’emiplegico, il paziente viene accompagnato dai fisioterapisti, facendo riscoprire al paziente la facilità del cammino e il piacere dello stare in piedi, con notevoli vantaggi dal punto di vista cognitivo e riabilitativo. Ekso è regolabile in altezza, da 1 metro e 50 centimetri a 1 metro e 90 centimetri, il peso massimo che supporta è di 100 chilogrammi. Può essere adattato nel giro di pochi minuti da una persona all’altra. Per poter applicare la tecnologia anche ad ulteriori patologie, migliorando la riabilitazione dell’ictus, tetraplegie e paraplegie incomplete, sclerosi multipla, atassia e di tutte quelle patologie demielinizzanti, è stato sviluppato un sistema chiamato Variable Assist. Questo sistema, permette di rilevare la forza residua dell’arto del paziente, compensando il gap mancante per il normale ciclo del passo. Questa opzione, applicabile ad uno o ad entrambi gli arti, è un valido aiuto per tutte quelle patologie invalidanti che necessitano un training riabilitativo agli arti inferiori.

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Ricerca sulle lesioni midollari

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 dicembre 2013

Agenda Cultura 2014, novità editoriale assoluta, sarà presentata lunedì 16 dicembre, alle ore 11,30, presso la prestigiosa sede della Società Dante Alighieri – Sala Pierpaolo Conti, Piazza Firenze 27, Roma. Si tratta di una vera e propria agenda nella quale sarà possibile trovare, giorno per giorno, tutta la programmazione culturale nazionale dell’anno che verrà. Un’innovativa pubblicazione per chi si interessa di cultura o per il semplice curioso, ma anche uno strumento concreto di solidarietà per sostenere Vertical – Fondazione Italiana per la cura della Paralisi ONLUS, l’unica realtà nazionale che si occupa di Ricerca sulle lesioni midollari.
All’interno di “Agenda Cultura”, scritta a tre mani dai giornalisti Carla Isabella Elena Cace, Federico Gennaccari e da Lucia Greci, sono indicate giornalmente tutte le mostre, gli eventi culturali, i festival e gli anniversari di Arte, Cinema, Letteratura, Musica, Teatro, Moda, Sport, Feste Religiose, Tradizioni Popolari, Fiere, Premi, Enogastronomia, Curiosità, Siti Unesco, Affluenze spazi espositivi, ecc. Il volume è edito da Fergen.
Interverranno, oltre agli autori, alla conferenza stampa: dott. Alessandro Masi, segretario generale Società Dante Alighieri; prof. avv. Carlo Malinconico, già sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria e Commissario della Fondazione “Valore Italia”; dott. Adalberto Baldoni, scrittore e saggista; sen. Domenico Gramazio, segretario generale del Cis – Centro iniziative sociali; Fabrizio Bartoccioni, presidente Vertical – Fondazione Italiana per la cura della paralisi ONLUS.

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Ricerca contro carcinoma basocellulare

Posted by fidest press agency su sabato, 25 giugno 2011

Ha raccolto dati incoraggianti la sperimentazione nella cura del carcinoma basocellulare, il tumore della pelle che causa gravi lesioni a livello dell’epidermide e, nei casi più gravi, può essere mortale. Lo studio principale, di fase II, del farmaco sperimentale Vismodegib, a somministrazione orale, ha mostrato risultati positivi in pazienti affetti da carcinoma basocellulare (Bcc) in stadio avanzato, per i quali la chirurgia è considerata inadeguata. La terapia in esame è stata pensata per inibire selettivamente la via di segnalazione cellulare di Hedgehog, interessata in più del 90% dei casi di carcinoma basocellulare. Lo studio ha dimostrato che vismodegib può portare alla riduzione sostanziale dei tumori o guarigione delle lesioni visibili nel 43% dei pazienti con Bcc localmente avanzato (laBcc) e nel 30% dei pazienti con Bcc metastatico (mBcc).

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Incidenti stradali in calo

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 giugno 2011

Stando alle ultime rilevazioni dell’ISTAT che Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, riporta nel 2010, sulla base di una stima anticipata, in Italia gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati 207.000 ed hanno causato 3.998 morti e 296.000 feriti con lesioni di diversa gravità. Ogni giorno, durante il 2010, si sono verificati mediamente 567 incidenti stradali con lesioni a persone, per una media giornaliera di 11 morti e 811 feriti. Rispetto all’anno precedente, nel 2010 si riscontra una diminuzione del 3,9% del numero degli incidenti e del 3,7% di quello dei feriti: un calo più consistente (-5,6%) si rileva nel numero dei morti, il quale fa seguito alla diminuzione del 10,3% registrata nel 2009 rispetto al 2008. L’indice di mortalità, calcolato come rapporto tra il numero dei morti e il numero degli incidenti moltiplicato 100, è pari, per l’anno 2010, a 1,9 (era 2,0 nel 2009). Nell’Unione Europea (a 27 paesi) si sono registrati, nel 2010, 30.926 morti per incidente stradale, l’11% in meno rispetto all’anno precedente. Secondo Giovanni D’Agata le cause principali rimangono la velocità eccessiva, al di sopra dei limiti consentiti. E quella non commisurata alle condizioni di tempo e luogo. Ma bisogna prevedere anche i comportamenti non regolari degli altri. Bene i controlli relativi alle condizioni psicofisiche dei conducenti ma l’autorità preposta ai controlli non abbassi la guardia.

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I sindacati e gli infortuni sul lavoro

Posted by fidest press agency su domenica, 13 giugno 2010

Più  difese per i lavoratori e gli eredi dei lavoratori vittime di infortuni sul luogo di lavoro in caso di violazione della normativa antinfortunistica da parte del datore, con i sindacati che potranno costituirsi parte civile nei processi contro le imprese in tutte le cause per gli infortuni sul lavoro, anche se la vittima non era iscritta al sindacato. Lo ha deciso la IV Sezione Penale della Corte di Cassazione con l’innovativa sentenza n. 22558 depositata oggi 11/06/2010, che dopo un’approfondita disamina della materia, mai compiutamente presa in esame dalla rara precedente giurisprudenza di legittimità, ha statuito che è “ammissibile senza il predetto limite della iscrizione, la costituzione di parte civile dei sindacati nei procedimenti per reati di omicidio e lesioni colpose commesse con violazione della normativa antinfortuinistica, dovendosi ritenere che l’inosservanza di tale normativa nell’ambito dell’ambiente di lavoro possa cagionare un autonomo e diretto danno patrimoniale (ove ne ricorrano gli estremi) e non patrimoniale, ai sindacati per la perdita di credibilità all’azione dagli stessi svolta”. Secondo il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA,  con l’importante e innovativa decisione della Suprema Corte i lavoratori e gli eredi dei lavoratori potranno inevitabilmente ricevere più tutele in conseguenza dell’affiancamento nei processi da parte delle associazioni di categoria, mentre i giudici di Corso Cavour si sono dimostrati particolarmente sensibili all’esigenza di maggiori garanzie dei lavoratori in un momento di grande attenzione storica verso il deprecabile fenomeno delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro conseguenti alla violazione della normativa antinfortunistica e a protezione della dignità e salute psicofisica dei dipendenti.

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Rivolta al centro immigrati di Crotone

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 aprile 2010

“E’ da mesi che denunciamo la scandalosa situazione del Centro per immigrati di Crotone: una bomba a tempo che è pronta ad esplodere e che deve essere disinnescata al più presto”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, commentando la notizia dei violenti disordini scoppiati martedì scorso all’interno del centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, durante i quali sono rimasti feriti due agenti della Polizia di Stato e due militari della Guardia di finanza con prognosi fra i quattro e i sette giorni. Dopo gli incidenti, i poliziotti della squadra Mobile della Questura di Crotone hanno arrestato quattro giovani extracomunitari – due marocchini, un algerino e un tunisino – con le accuse di devastazione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Continua Maccari: “Come avevamo denunciato dopo il nostro sopralluogo nella struttura, oltre alle vergognose condizioni di vita per gli ospiti – alloggiati in strutture fatiscenti e in pessime condizioni igienico-sanitarie, come testimoniato anche da un nostro esaustivo dossier fotografico – il centro costringe gli Operatori di Polizia ad operare in una situazione di estremo rischio, non solo sanitario, ma anche legato all’impossibilità logistica di affrontare e controllare situazioni di rivolta. Martedì sera si è rischiato grosso, quando all’interno del Cie decine di immigrati sono saliti sui tetti delle palazzine ed hanno lanciato pietre e altri oggetti contundenti contro gli uomini delle Forze dell’ordine in servizio nel campo. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno dovuto affrontare una vera e propria guerriglia fino a notte fonda per evitare che gli extracomunitari sfondassero le recinzioni per darsi alla fuga”. “Forse occorre ricordare – continua Maccari – che solo poche settimane fa nel centro sono stati incendiati alcuni container adibiti ad alloggi, e sempre negli ultimi mesi sono rimasti feriti, in diversi episodi di rivolte o risse scoppiate nel campo, un ispettore di Polizia che, colpito da un sasso in pieno petto, ha riportato una frattura allo sterno, un brigadiere dei Carabinieri, e tre militari dell’esercito. Anche questa volta si è registrato soltanto “qualche” ferito. Ma bisogna che qualche nostro collega ci lasci la pelle perché si cominci a parlare del Centro immigrati di Crotone e soprattutto si decida di chiudere questo “mostro” che non dovrebbe esistere in un paese civile?”. Aggiunge Maccari: “Ricordo che quello di Crotone è il più grande Centro per immigrati in tutta Europa e ospita 1600 immigrati, che però in maniera incontrollata si moltiplicano durante le ore notturne, perché gli otto chilometri di recinzione esterna sono pressoché incontrollabili e centinaia di immigrati si introducono per mangiare e dormire, e non ci sono Forze di Polizia sufficienti ad assicurare un controllo adeguato. La struttura, inoltre, è l’unica di tali dimensioni a comprendere nello stesso luogo i Centri di Accoglienza (C.D.A.), di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) e di Accoglienza Richiedenti Asilo (C.A.R.A.): un assembramento di strutture che, rivolta dopo rivolta, versa in condizioni sempre più critiche e pericolose, sia di tipo strutturale che sotto il profilo delle condizioni di vita e di lavoro: condizioni che tra l’altro risultano inspiegabili alla luce delle cospicue somme di denaro elargite per finanziare la gestione dell’accoglienza degli immigrati e la manutenzione del centro”. “Purtroppo – conclude Maccari – quasi tutti gli organi di informazione continuano a tacere dei continui scontri e focolai di rivolta che avvengono nel centro, mentre la politica e le istituzioni competenti fingono di non vedere: il Centro immigrati di Crotone va chiuso, e anche in fretta, ma evidentemente sono troppi e troppo consistenti gli interessi che ruotano intorno al mantenimento di quel tipo di struttura”.

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Danni dovuti a vaccinazioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 gennaio 2010

Con decreto ministeriale del 21 ottobre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.9 del 13 gennaio 2010, è stata integrata la normativa relativa ai benefici cui hanno diritto le persone danneggiate dalle vaccinazioni, individuando i criteri necessari alla formazione delle graduatorie necessarie all’applicazione dei benefici stessi. La legge n.210/92 stabilisce che chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie (per legge o per ordinanza) di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Ulteriori benefici sono stati introdotti dalla L. n.229/05 (cioè un ulteriore indennizzo pari rispettivamente a sei, cinque o quattro volte la somma attribuita dalla Legge n. 210, a seconda della categoria ascritta). Queste, in sintesi, alcune disposizioni del decreto: il Ministero provvede alla corresponsione dell’indennizzo aggiuntivo e dell’assegno una tantum previsti dalla legge n. 229/2005, nonché alla formazione di una graduatoria, sulla base del criterio cronologico di presentazione delle istanze degli aventi titolo, accompagnato dai parametri correttivi della gravità dell’affezione o della difficoltà economica degli aventi titolo e dei loro nuclei familiari. Il parametro della gravità dei danni subiti è stabilito in base alla L. 210/92; quello della difficoltà economica degli aventi titolo o dei loro nuclei familiari è determinato dall’indicatore economico ISEE; indennizzo aggiuntivo e rate dell’assegno una tantum sono stabiliti secondo apposite graduatorie.

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La terra che trema

Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 agosto 2009

Ancora una volta quanto è accaduto in Abruzzo e prima in Molise e altrove mette a nudo i due aspetti altrettanto importanti che le istituzioni devono in un certo qual modo sostenere e sono la prevenzione e la protezione. Nel primo caso, per quanto attiene i fenomeni tellurici c’è poco da fare in quanto i fenomeni non sono prevedibili, ma nel secondo caso è importante che si costruisca tenendo sempre presente che gli edifici devono essere antisismici. Ciò, per la scuola di S. Giuliano non sembra si possa parlare di un plesso considerato sotto questo aspetto se consideriamo che è stato l’unico in tutta la zona interessata al movimento tellurico a ripiegarsi su se stesso come una costruzione di carta. Gli altri edifici hanno avuto lesioni gravi, sono pericolanti, ma sono rimasti in piedi o, comunque, avrebbero potuto in un certo qual modo proteggere i loro abitanti offrendo loro una via di fuga prima di un possibile crollo strutturale. Ci auguriamo che l’ennesima lezione possa servire a qualcuno per una maggiore riflessione sul patrimonio edilizio dei nostri paesi e sulle mancate cautele sino ad ora adottate per le costruzioni, in specie nelle località considerate a rischio sismico. Lo dobbiamo, se non altro, ai tanti morti che questa politica della “superficialità” provoca e che consideriamo gravemente colpevole se essa tocca complessi che per loro natura, come le scuole, devono essere tra i più protetti in quanto raccolgono un numero elevato di persone ed in primo luogo giovanissimi.

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Terremoto a Roma

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 aprile 2009

“Ancora problemi nel XVII municipio a causa delle scosse di terremoto di questi giorni. Questa mattina i tecnici del Municipio XVII, avvertiti dal personale della scuola elementare G.B. Vico di piazzale degli Eroi, nel cuore del quartiere Trionfale, avrebbero riscontrato alcune lesioni ai danni delle travi portanti della palestra della suddetta scuola, probabilmente verificatesi proprio a seguito dell’ultima scossa di terremoto avvertita ieri a Roma. Per motivi precauzionali, è stato interdetto l’accesso alla suddetta palestra e ai locali attigui, in attesa di poter verificare l’entità delle suddette lesioni” E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, presidente del Consiglio del XVII Municipio e membro del comitato politico romano del Prc.    “Dopo tale episodio, in maniera analoga a quanto stanno facendo altri municipi, ritengo che sia necessaria una verifica sistematica delle condizioni strutturali di tutti gli edifici che ospitano le scuole del nostro municipio, anche in considerazione del fatto che tali stabili nel nostro territorio non sono di recente costruzione”

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