Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 25 luglio 2015

Per il dodicesimo anno consecutivo Unicam è prima tra gli atenei fino a 10.000 studenti, prima tra gli atenei marchigiani e terza tra tutte le Università italiane

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

Ambientamento_Camerino1Per il dodicesimo anno consecutivo, l’Università di Camerino si conferma al primo posto nella classifica degli Atenei italiani fino a 10.000 studenti, stilata come ogni anno dal Censis per il quotidiano La Repubblica e pubblicata all’interno della Grande Guida dell’Università, che uscirà in edicola il 27 luglio. Ma la soddisfazione quest’anno è duplice: infatti Unicam, con il punteggio medio di 96,2 si posiziona al terzo posto tra tutti gli Atenei italiani, dietro agli Atenei di Siena e Trento, migliorando di tre posizioni rispetto allo scorso anno. Unicam conferma il suo posto da leader anche tra gli Atenei marchigiani, davanti all’Università di Ancona che ottiene il punteggio di 93,8 e alle Università di Macerata e Urbino che hanno una media rispettivamente di 89, 6 e 86,8.
Eccellente anche il risultato ottenuto nella didattica, che vede Unicam prima a livello nazionale per il gruppo di materie scientifiche e seconda per il gruppo geo-biologico. Il risultato ottenuto conferma dunque il forte impegno dell’ateneo nel mantenere sempre elevata, nonché migliorarla, la qualità dei servizi e della didattica offerta agli studenti. Le camerinoclassifiche, stilate dopo un attento e scrupoloso esame degli atenei pubblici italiani, oltre ad analizzare ogni singola realtà accademica, hanno anche il fine di aiutare studenti e famiglie alla scelta universitaria. “Siamo ancora una volta estremamente soddisfatti – sottolinea il Rettore professor Flavio Corradini – perché il risultato ottenuto conferma il forte impegno del nostro ateneo nel mantenere sempre elevata, nonché migliorare dove è possibile, la qualità dei servizi e della didattica offerta agli studenti. Dal 15 luglio sono aperte le iscrizioni all’Università di Camerino: le valutazioni effettuate dal Censis e le classifiche che ne conseguono rappresentano un’ottima guida per tutti coloro che dovranno decidere il proprio percorso universitario, scegliere Unicam significa quindi una scelta per un futuro di qualità. Aver ottenuto questa eccellente valutazione non può far altro che confermare la validità di scegliere Unicam per il proprio percorso formativo o per quello dei propri figli. Certamente, al raggiungimento di questo risultato contribuisce anche l’elevata qualità della nostra ricerca alla quale un numero sempre maggiore di imprese si rivolge, tramite il trasferimento tecnologico, creando così una sinergia strategica per lo sviluppo del territorio marchigiano e nazionale e dei relativi sistemi produttivi.”

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Cibo come medicina per il corpo, lo spirito e l’ambiente

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

dieta mediterraneaNel convegno organizzato ad Expo dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), alcuni Assessori di Regione Lombardia, Autorità istituzionali, amministratori locali, Rettori di università italiane, imprenditori e top manager della sanità pubblica e privata – hanno riaffermato la validità scientifica della Dieta Mediterranea sia sotto il profilo della salute che sotto quello ambientale. Fino agli anni ‘80, dei cosiddetti alimenti funzionali, ossia dei cibi capaci di influire positivamente su funzioni dell’organismo, non si parlava perché erano la prassi. Stessa cosa per i prodotti a chilometro zero.. Oggi, invece, tutto questo è considerato una conquista. In quest’ottica, un esempio di buona pratica è quello di Fondazione Sviluppo Cà Granda, che nell’ambito del Progetto di valorizzazione del proprio immenso patrimonio rurale, ha avviato un progetto di filiera corta volto ad utilizzare per le proprie mense riso e latte prodotti nei terreni agricoli della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, come era una volta. E’ diventato un traguardo da raggiungere anche la sostenibilità ambientale, intesa principalmente come valorizzazione delle distintive peculiarità dei territori e come tutela delle risorse naturali. Su questo tema, il WWF, Civil Society participant di EXPO 2015, collabora all’evento odierno portando la propria esperienza sulla sostenibilità e in particolare raccontando il Decalogo per il mangiare sostenibile (http://www.oneplanetfood.info/mipaaf), una vera e propria guida rivolta ai cittadini che chiama ad azioni di responsabilità anche gli agricoltori e l’industria. Dieci semplici regole per mangiare sostenibile, dal consumo di prodotti locali e di stagione all’acquisto di prodotti poveri di imballaggi che guardano all’ambiente e alla salute. Autorevoli esponenti del mondo cattolico e musulmano, quali Padre Giansandro Cornolti, Vice Presidente di OSF e l’Imam Yahya Pallavicini, Vice Presidente della Co.Re.Is., hanno sottolineato come il cibo, inteso come occasione di convivialità e fautore di aggregazione e buon umore, sia da intendersi anche come “medicina per lo spirito”. I 34 relatori presenti al convegno si sono fatti portavoce non di una teoria alimentare, ma di una sorta di appello alla comunità sia scientifica che sociale: la salute non è un patrimonio, perché si può anche nascere malati, ma l’ambiente lo è e, in quanto tale, va assicurato il più possibile. La conquista di un maggior stato di salute dipende dalla conservazione dei fattori ambientali che caratterizzano un territorio e da un’alimentazione che si potrebbe, quindi, definire ecologica. La scienza medica avanza continuamente nella cura delle cosiddette “malattie del benessere” – arteriosclerosi, diabete, ipertensione, obesità, per citare le principali; “occorre che l’intera società contribuisca a tale progresso con una nuova cultura della prevenzione, che non si esaurisca nella diagnostica, ma si concentri innanzitutto sugli stili di vita alimentari e ambientali – ha sottolineato il Prof. Alessandro Miani, Presidente di SIMA – che ha aggiunto – Ambiente è anche ciò che occupa gli spazi vuoti all’interno del nostro organismo: cavità buccale, esofago, stomaco, così come trachea, bronchi e polmoni. E’ quindi da considerarsi ambiente anche il cibo che mangiamo così come l’aria che respiriamo. In quest’ottica, seguire buone regole alimentari significa salvaguardare la propria salute ma anche quella del Pianeta”. Il Rettore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, prof.ssa Cristina Messa ha sottolineato come il legame tra cibo e salute siano ampiamente studiati ma non così noti, soprattutto dalla popolazione che è sempre più anziana e non sempre ha un approccio psicologicamente corretto con l’alimentazione.
In uno studio condotto dal BCFN, è stato stimato come il 30% dell’impronta ecologica di una nazione come l’Italia sia connessa alla catena di produzione e al consumo di cibo. In sintesi, l’alimentazione ha un impatto rilevante sull’uso del territorio, oltre che sul consumo di risorse naturali. In quest’ottica, studi scientifici hanno dimostrato come la Dieta Mediterranea, che si distingue per un maggiore consumo di carboidrati, frutta e verdura, abbia un minor impatto ambientale, dal punto di vista dell’impronta ecologica, rispetto all’alimentazione nordamericana e a quella dei Paesi dell’Est Europa. Il vantaggio nell’adottare una dieta mediterranea si conferma anche sul versante economico; infatti, utilizzando i dati Istat, è stato calcolato il costo di entrambi i possibili menu: quello “mediterraneo” comporta una spesa giornaliera di circa 4 euro, mentre quello riconducibile allo “stile americano”, ha un costo di circa 6 euro.

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Classifica Censis-Repubblica: ottimo risultato per Parma, quarta tra i grandi Atenei

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

parma universitàL’Università di Parma si colloca al quarto posto nella categoria riservata agli atenei con un numero di studenti compresi tra 20.000 e 40.000 (grandi Atenei), con un punteggio complessivo di 86,6. Il Rettore dell’Ateneo Loris Borghi esprime grande soddisfazione per questo risultato: «La nuova governance dell’Ateneo, che presiedo da poco più di un anno, ha messo in campo strategie nuove e di qualità per migliorare la performance dell’Ateneo, invertendo un trend negativo in atto da alcuni anni, e l’ottimo risultato ottenuto nella classifica di Censis–Repubblica sancisce questo percorso. Abbiamo messo realmente al centro della nostra attenzione lo studente nel senso più ampio e inclusivo del termine, continuando nel contempo ad offrire un’ampia offerta didattica, e siamo felici che questo sforzo sia riconosciuto». Riguardo alla valutazione della didattica effettuata da Censis, Parma è seconda in Medicina Veterinaria (punteggio 102, lauree magistrali a ciclo unico) e nell’Ambito Geo-Biologico (96), quinta nell’Ambito Economico-statistico (punteggio 102), in quello Scientifico (punteggio 96) e in quello di Ingegneria (punteggio 98). Si colloca inoltre decima nell’Ambito di Architettura (85,5), tredicesima nell’Ambito Medico-Sanitario (88,5) e in quello Agrario-Veterinario (86), quindicesima nell’Ambito dell’Insegnamento (88,5), diciassettesima in Medicina e Chirurgia (89, lauree magistrali a ciclo unico) e Farmacia e Farmacia industriale (82, lauree magistrali a ciclo unico), diciottesima nell’Ambito Linguistico (87,5) e Chimico-Farmaceutico (82), diciannovesima in Giurisprudenza (88,5, lauree magistrali a ciclo unico), ventiduesima nell’Ambito Sportivo (81,5), ventitreesima in Odontoiatria e Protesi dentaria (82,5, lauree magistrali a ciclo unico) e ventisettesima nell’Ambito Letterario-Umanistico (83,5).

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Agevolazioni in vista per chi sceglie soluzioni di viaggio congiunte Trenitalia-Air France KLM

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

air franceGrazie ad un accordo firmato dalle due società, i passeggeri che acquistano un biglietto con Air France e KLM potranno beneficiare di tariffe dedicate per le Frecce e per tutti i treni nazionali Trenitalia aventi origine/destinazione in città con scalo aeroportuale. Le tariffe dedicate prevedono una riduzione, calcolata sul prezzo Base adulti, del 30% in 1a Classe o livello Business e del 20% in 2a Classe o livello Standard. Ai soci CartaFreccia, invece, saranno riservate in esclusiva tariffe promozionali per i voli internazionali ed intercontinentali del vettore franco-olandese. L’accordo è valido fino al 31 dicembre 2015. I titolari di biglietti Air France o KLM possono acquistare i ticket ferroviari ridotti presso le agenzie di viaggio abilitate Trenitalia, per viaggi nella stessa giornata del volo o nel giorno antecedente.Per Gianfranco Battisti, Direttore Divisione Passeggeri Long Haul e Alta Velocità di Trenitalia, “La partnership con Air France-KLM è funzionale a un modello di mobilità turistica intermodale che offra a passeggeri e turisti soluzioni di viaggio comode e complete. L’abbinamento treno-aereo sfrutta le diverse specificità dei due mezzi di trasporto in modo da ricavarne un vantaggio concreto sia per i viaggiatori sia per il sistema di mobilità del Paese”.Burak Ozel, Direttore Commerciale Air France-KLM in Italia, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aumentare la gamma di servizi e prodotti per i nostri clienti e di estendere l’esperienza di viaggio anche a terra. L’accordo con Trenitalia permette ad entrambi di offrire vantaggi esclusivi ai viaggiatori italiani e ai turisti che si recano in Italia”.

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Cecilia Mangini, la Donna rock del doc

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

Cecilia ManginiSpecchia (Lecce) Si è tenuta al primo piano di Palazzo Risolo, la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria di Specchia a Cecilia Mangini in una seduta straordinaria del consiglio comunale. Un’onorificenza che, come spiegato dal sindaco Rocco Pagliara, è stata assegnata per lo spessore culturale e umano della regista, per il suo anticonformismo e il suo impegno civile. Pugliese di Mola di Bari, regista, documentarista e fotografa, Cecilia Mangini rappresenta la pioniera del documentario d’autore in Italia. Nella sua lunga ricerca, che ha incrociato le strade di personalità illustri della cultura italiana come Vittorio De Seta, Gianfranco Mingozzi, Florestano Vancini, Vasco Pratolini, Pier Paolo Pasolini, ha firmato numerosi film e più di 40 cortometraggi, in parte co-diretti con il marito Lino Del Fra, regalando al pubblico le immagini più significative della transizione vissuta dal nostro Paese tra gli Cinquanta e Sessanta. Storie spesso al limite, marginali. Storie di fabbriche, di donne, di giovani, che non avrebbero trovato spazio nelle cronache ufficiali. Di un mondo che si lasciava alle spalle le piaghe dolorose di una guerra avviandosi verso il boom economico, rivelando tutte le contraddizioni di quel presente. Ricordiamo Allarmi, Cecilia Mangini1siam fascisti!, Brindisi ’65, Domani vincerà!, Comizi d’amore ’80: film di grande impeto visivo, forza e anticonformismo, che grazie all’opera infaticabile dell’Archivio di Cinema del reale e della Festa continuano a parlare grande schermo allestito nel cortile del Castello Risolo o nel corso dei seminari Poetiche/Pratiche, in cui Cecilia Mangini si riconferma un punto di riferimento e interlocutrice raffinata e sottile nel confronto con gli autori invitati dal Festival, di cui rappresenta una delle colonne portanti.
La Festa di Cinema del reale è un laboratorio di scambi creativi ideato dalla società cooperativa Big Sur in collaborazione con le associazioni culturali OfficinaVisioni e Cinema del reale, realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission, a valere su risorse del Programma di Cooperazione Territoriale Europea Grecia-Italia 2007 – 2013 – Progetto strategico “I.C.E. Innovation, Culture and Creativity for a new Economy” (di cui la Regione Puglia/Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti è Lead Partner), con il sostegno del Comune di Specchia, Gal Capo Santa Maria di Leuca e Teatro Pubblico Pugliese e il patrocinio della Provincia di Lecce (Assessorato alla Cultura) e ICM Istituto di Culture Mediterranee e con la partecipazione di aziende, privati e associazioni del territorio per promuovere e sviluppare le narrazioni del reale e il cinema documentario realizzato in Italia, nei paesi del Mediterraneo e nel mondo.

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Sovereign Debt Restructuring: The Greek Challenge Does the past dictate the future?

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

ateneLatest comment by IMD Professor Carlos Braga: “In contrast to the usual great memories spent on the Mediterranean, this July will rather be remembered in a less sunny manner. It will go down in history as the first time that the irreversibility of the European Union’s evolving monetary union, the Eurozone, was put in doubt by one of its founding members (Germany). The Greek economic crisis – and the possibility of a Grexit – has fostered an intense debate about the future of the euro. The most recent outcome of this debate was the beginning of a new bailout negotiation, expected to amount to EUR 86 billion. In parallel with bridge loans from the ECB and the Eurogroup to address Greece’s liquidity problems, this bailout is intended to support the Greek economy and to avoid the meltdown of its financial sector. Yet sentiments around it run deep. The current situation in the Eurozone brings to mind the famous opening lines of Tolstoy’s novel Anna Karenina: “Happy families are all alike; every unhappy family is unhappy in its own way.”Similarly, the recent “solution” to the Greek crisis has left all parties involved unhappy for different reasons. For Greece, it underscored the limits of its “sophomoric” strategy, requiring a dramatic turnaround in its negotiating position from early July. Faced with the danger of a financial collapse, Greece ended up accepting even harsher conditions from creditors in spite of the results of the July 5th referendum (see Professor Reacts) that had given the Syriza government a mandate to resist continuing fiscal austerity. In short, the pain of the “capitulation” and the prospects of a new chapter of austerity cum reforms do not bode well for Greeks to take ownership of the upcoming bailout program.
For Germany, at first sight, the results seem to confirm the victory of the rules-based austerity “school of thought” as an answer to the Eurozone crisis. However, by mentioning a “Plan B” that would involve a temporary Grexit, Minister Schäuble hinted that one of the basic tenets of the monetary union, its irreversibility, is not set in stone. For some analysts, this was more a tactical move to underscore the exasperation of several creditor countries vis-à-vis Syriza’s negotiating antics rather than a real alternative. Nonetheless, the ensuing debate revealed divisions between those that see the objective of an ever more integrated Europe as the ultimate driver of political decisions in the EU and those that believe that an imperfect monetary union cannot survive divergent fiscal trends. In short, it reopened the debate about the need for fiscal transfers (in the name of European solidarity) and more specifically the need for additional debt relief.
Greece has significant historical experience with debt defaults and restructurings. Since its independence in 1829, modern Greece has been involved in 5 defaults and/or restructurings of debts before the current crisis. To put things in perspective up to 2008, Greece spent roughly 50% of its independent life facing debt problems, while Argentina – the poster child among serial defaulters – although with a higher number of crises episodes, enduring 7, spent only roughly 33%of its sovereign history confronting debt crises (from 1816 to 2008).
Moreover, Greece stands out among current high income economies, as the only country that has defaulted twice, in 1894 and 1932, when its public debt surpassed 100% of GDP. Ironically, the other high income economy that also defaulted once this threshold was breached was Germany in 1918.One could argue that Greece’s historical experiences have limited relevance for the current crisis, since they happened amid nation-building efforts and followed Greco-Turkish wars. In this context, they resemble more the growing pains of an emerging economy with a significant proportion of their debt denominated in a foreign currency. There are some lessons, however, to extract. First, it is very difficult for countries with an excessive debt overhang to grow out of a debt crisis. Second, this is particularly true when the country lacks solid domestic institutions and faces a crisis amid a difficult external environment.By 2010, Greek debt had already reached 130% of GDP at EUR 300 billion and its fiscal deficit was around 15.5% of GDP. It was clear that Greece was on an unsustainable debt path and a major adjustment cum debt restructuring was the most likely outcome. Still, creditors tried to keep appearances – in 2010 the IMF even released a study entitled: “Default in Today’s Advanced Economies: Unnecessary, Undesirable, and Unlikely.” This was done to curb concerns about contagion in the euro periphery in light of the Lehman Brothers experience.Two years later, however, the largest sovereign debt restructuring ever became a reality. Private sector creditors had to accept a haircut on Greek debt of more than 50%: a debt relief in excess of EUR 100 billion. Moreover, official creditors stepped in with credits of longer maturity and with lower interest rates, diminishing the burden of debt servicing for Greece in a substantial manner. Still, things did not improve. The austerity drag on the Greek economy, combined with the poor implementation of structural reforms, pushed debt to 176% of GDP by mid-2015. The bad economic dynamics of the last few months and the escalating financing needs of the Greek economy suggest that this ratio will peak above 200% in the near future. Accordingly, a new debt restructuring is inevitable and the IMF became the first official creditor to recognize this reality.
The fly in the ointment is that the circumstances today are quite different from those that prevailed in 2012. The Greek debt is currently mainly a public sector affair, with roughly 80% of it being held by international institutions (IMF, ECB, and Eurozone mechanisms) and European governments. The good news is that the danger of contagion is limited, given the official characteristics of the holders of the Greek debt (relief is unlikely to create significant negative market spillovers) in a macro environment with high liquidity in view of the ongoing quantitative easing from the ECB. The bad news is that these creditors are typically much more skeptical of providing debt relief when they are directly involved.The history of debt relief in the context of the Heavily Indebted Poor Countries (HIPC) and the Multilateral Debt Relief Initiative (MDRI) programs of the IMF/World Bank come to mind.* It took substantial external pressure and a long and complex process for multilateral creditors and bilateral donors to accept the idea of debt relief in the case of low income countries. The debate in the case of Greece, a high income economy, will be even more contentious. Still, the concept of tying future official debt relief to broad economic performance indicators including social expenditures, as in the case of HIPC/MDRI, is worth considering.The reaction of official creditors at this stage, however, remains quite cautious. Germany, for example, has made it clear that the focus should be on the negotiation of the new bailout program and that outright debt write-down involving public creditors is against the rules of the Eurozone. Article 125 of the Lisbon Treaty is often invoked in this context as the non-bail-out clause of the EU. Needless to say, the legal interpretation of this clause is open to debate. But the reality is that the political willingness to consider further debt relief is in short supply.Germany, for example, has already indicated that at best one could discuss a re-profiling (extension of maturities) of the debt once the bailout negotiations are successfully concluded. This, however, will only work if the grace period were to be substantially extended (e.g., 30 years for the whole stock of official debt). This will not be an easy sell in many European capitals. The alternative, however, is even worse since it will require a leap-of-faith concerning resumption of growth in Greece (sustained rates of at least 2% per year) in an environment characterized by consistent primary surpluses of 3.5% per year. In other words, the expectation that Greece will become a “new” Germany. To make things even worse, the lack of ownership of the reform program by Greek politicians further magnifies the chances of failure.Former Citibank chairman Walter Wriston used to quip in the 1980s that “countries don’t go bust.” The current misalignment of expectations between creditors and the Greek government, as well as the refusal to face reality vis-à-vis the need for substantive debt relief, have put the Eurozone in a collision route that will reframe the definition of what bankruptcy means for a sovereign”.
Carlos A. Primo Braga is Professor of International Political Economy at IMD, and Director of The Evian Group@IMD.Braga was the Director of the Economic Policy and Debt Department of the World Bank during 2008-10. This was the department that coordinated the HIPC and MDRI initiatives for the World Bank.

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Statements by the co-chairs of the delegation to Sicily on migration as an unprecedented challenge requiring a holistic approach

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

mediterraneoMr Jean Arthuis (ALDE, FR), co-chair of the delegation on part of the Committee on Budgets:”We praise the efforts by the Italian authorities to have put in place such a complex reception system and, more in general, to cope with an exceptional migratory pressure at Italy’s sea borders. The financial and logistical resources provided by the EU are by all means not sufficient. The capacity of Italy’s reception centres is some 83,000 places, and Italy spends over €1 billion every year just to take care of those making it across the Mediterranean. The member states have to understand that Italy’s borders are the EU borders, and a better management of the migratory flows is our common responsibility. The EU has to stop acting as a mere migration coordinator. The real burden now falls mainly on frontline member states, like Italy. We have to speed up the legal procedures for those who have the right to be granted international protection, but also swiftly apply age-determination procedures in case of serious doubt about the allegedly unaccompanied minors and repatriate economic migrants to safe countries. Finally we have to consider extending at European level the bilateral agreements Italy has drawn up with countries such as Tunisia and Egypt to implement effective return policies for economic migrants, offering those countries economic support and development aid. Migration poses an unprecedented challenge to the EU and we have a true duty of solidarity towards those who flee war, poverty and persecutions. Currently we are more passive spectators than significant contributors and actors in solving the problems. There is an urgency to remedy this national approach. This is a common problem requiring a European solution”. Ms Iliana Iotova (S&D, BG), co-chair of the delegation on behalf of the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs: “In Italy, we saw that the reception system was too often fragmented, inconsistent, left to the goodwill of regional authorities, mayors, local police representatives and NGOs. There is an urgent need to radically change the Dublin regulation on asylum seekers. It was agreed in a moment in time where the migratory pressure was not as high as it is now. We have to solve the problem of economic migrants in a better and more coordinated way. Legal procedures for their repatriation are lengthy and therefore expensive, and in the meantime Italy has to take care of hosting them. The visit to Italy has proven even more the need for a holistic EU approach to migration. The recent measures proposed by the Commission are a first step in the good direction, but they are not enough. We are deeply disappointed with the short-sighted results of the last Justice and Home Affairs Council, where ministers decided the relocation of only around 32,000 asylum seekers in the next two years, instead of the originally-planned 40,000. The number should be increased, and the system has to be obligatory and permanent.The proposal to create hotspots, such as the one being set up in Catania, with the participation of EU agencies, national authorities of the host State and experts from the other member states, will help in the relocation process and in creating a truly common approach.In fact what we currently see is an endemic lack of solidarity among the EU member states. Countries such as Italy, Greece, Malta and Bulgaria are left alone dealing with a global problem, for which a global, holistic solution is needed at the EU level”.

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Crossroad for the Paris climate protocol

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

Paris-antenne-vue-eiffel-tourHamburg. With the release of the Chairs’ plan for the next Bonn session and a streamlined text to be presented as the basis of negotiation for Paris, Head of Climate Negotiations, Martin Kaiser said:“A good effort by the co-chairs to make the different legal baskets of the Paris package clear, but there are some sorely missing elements: where is the unequivocal phase-out of fossil fuels by 2050? Where is the crucial five-year commitment cycle which ensures action on the part of leaders and forces them to regularly ramp up their level of ambition? And, why not show some guts and reach for 100% renewable energy by 2050?The age of renewable age is in full swing and politicians have an opportunity to get on board with the irresistible momentum of this widely supported energy paradigm, or be written in the history books as the people that got in the way. The text has a long way to go to being the unquestionable, concise document it needs to be. It cannot be a circus-tent for the Paris performers but rather an airtight mandate which forces politicians to produce the necessary policies needed for a just energy transformation for a healthy population and a healthy planet. We expect a full house in Bonn for the next round of negotiations to full-fill their ethical responsibility to break the deadlock on the remaining key issues and make a flight-path directly towards 100% renewable energy by mid-century.”

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“Paola Marzano – Il Linguaggio Segreto di un Gesto”

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

paola marzano1Gallipoli, Ex Mercato Coperto Piazza Imbriani – Centro Storico, Gallipoli (Lecce), dall’uno al 30 agosto 2015. Vernissage 1 agosto ore 19. E’ un progetto artistico itinerante voluto dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, presentato per la prima volta presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, in seconda battuta a Cerveteri, luogo di ritrovamento del gruppo scultoreo.
Attraverso un’osservazione attenta e una lettura simbolica, per troppo tempo elusa, taciuta o sottovalutata, della gestualità dei due Sposi intenti, secondo l’interpretazione ufficiale, a versarsi unguenti profumati, l’artista riconosce e svela la presenza di Mudra, movimento delle mani tipico di danze sacre indiane.
Sostiene l’artista “A tutt’oggi il mondo storico – archeologico italiano disconosce le origini Orientali etrusche riconosciute, invece, dalla maggior parte degli storici di tutto il mondo. E qui si apre il dibattito sulle origini della stessa civiltà Occidentale la cui paternità non può essere attribuita solo a Greci e Romani. Lo stesso David Herbert Lawrence nel suo libro di viaggio del 1932 “Etruscan Places” si meraviglia che, delle numerose “pietre falliche” presentipaola marzano all’ingresso delle tombe etrusche, non sia mai stato scritto nulla, sottovalutate dagli archeologi che le hanno definite semplicemente cippi, ma che in realtà collegano gli Etruschi alle civiltà arcaiche orientali. Per questo motivo ho deciso di sposare l’ipotesi più antica di Erodoto sulla matrice orientale etrusca, e la lettura del Sarcofago è stata subito molto chiara: tre Mudra sono riprodotti esattamente nelle mani delle due figure e corrispondono a tre divinità induiste.”
In questa mostra, dunque, sarà possibile apprezzare come la gestualità parli del rispetto e della considerazione di cui godeva la donna nella società etrusca, dell’amore reciproco fra i due Sposi, uniti nella vita e nella morte come le divinità induiste Brahmā e Sarasvati sono uniti nell’eternità.
Simbolismo, apparenza, ermetismo, Velo di Māyā hanno da sempre permeato la produzione artistica di Paola Marzano che osserva, ragiona e contempla i fenomeni della realtà cercando di coglierne le verità celate. Per questo nell’installazione site specific, come quinte teatrali dal forte effetto scenografico, scenario di finzioni e messaggi da riconoscere e svelare, si aprono alla vista cinque tendaggi di grandi dimensioni, frutto di rielaborazioni digitali, in cui coesistono fotografia, paola marzano2disegno e grafica al computer. In proiezione un video che ripercorre lo studio scoprendo la simbologia presente nei lavori.
E ancora la Marzano puntualizza: “È una ricerca che non trova precedenti in campo artistico, riporta l’attenzione sulla matrice orientale etrusca e sulle contaminazioni culturali. Penso che questo mio contributo, anche sulla scia di quanto sostiene la maggior parte degli storici nel mondo, potrebbe fornire ulteriori elementi in tal senso”.Dunque i visitatori della mostra avranno l’opportunità di farsi una propria idea sull’argomento, riflettendo sugli spunti che Paola Marzano ha scelto di condividere utilizzando il linguaggio artistico come mezzo universale di comunicazione. E potrebbe rivelarsi una sorta di caccia al tesoro nel tentativo di individuare ulteriori elementi, anche minimi dettagli, che possano ancor di più avvalorare questa suggestiva tesi.La mostra sarà aperta da un dibattito al quale parteciperanno importanti esponenti della cultura e delle istituzioni quali Francesco Errico (Sindaco di Gallipoli), Luigi La Rocca (Soprintendente Archeologia della Puglia), Carmelo Cipriani (Critico e Storico dell’Arte), Teresa Chianella (Presidente Pari Opportunità Comune di Gallipoli), Memè Micale (Presidente Fidapa Sez. di Gallipoli) moderato dalla giornalista e conduttrice televisiva Maria De Giovanni.
Paola Marzano è nata a Gallipoli (Lecce) nel 1975. Artista di Arti Visive, docente di Disegno e Storia dell’Arte. Nel 1998 si laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Nel 2000 si trasferisce a Roma, soggiornando alternativamente a Cortina d’Ampezzo dal 2005 al 2009. Nel 2010 cura scenografie televisive per Magnolia Fiction, si occupa di scenografie teatrali, installazioni e performance finalizzando la sua attuale ricerca artistica al dialogo tra più linguaggi. È Preside della sezione “Eventi Artistici” della “Norman Academy” USA; Presidente dell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani) di Roma – Galleria La Pigna; già curatrice della rubrica Arte di Anci Rivista (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. (foto: paola marzano)

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Incontro interattivo per giovani attori sulla drammaturgia di Copì

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

lelloSerramezzana (provincia di Salerno) 4-13 agosto Incontro interattivo per giovani attori sulla drammaturgia di Copì. Si svolgerà nell’ambito del Festival Segreti D’Autore – il laboratorio interattivo con Lello Arena dal titolo Non c’e’ niente di piu’ comico dell’infelicita’, incontro interattivo per giovani attori sulla drammaturgia di Copi condotto da LELLO ARENA Raduno magico per attrici, attori, affini e simpatizzanti intorno al teatro di Raùl Damonte Botana in arte COPI’. Prendendo spunto dalla celebre battuta scritta da Samuel Beckett per Finale di Partita, continua il progetto didattico iniziato anni fa, sotto la direzione di Lello Arena, con il laboratorio e la messa in scena di CABARET TRAGICO di Alejandro Jodorowsky. La scelta di Copi, fondatore con lo stesso Jodorowsky e con Arrabal del Movimento Panico, sembra quasi obbligata in un momento come questo dove non ci sono più attori ma interpreti, non ci sono più clown lello1ma solo pagliacci, non ci sono più comici ma una quantità esasperante di gente spiritosa.
Dal 4 al 13 Agosto, in 10 giorni e forse 9 notti, l’arte di Copi sarà base e materia per un’impresa titanica. Raccontare al pubblico, impadronendosi praticamente di tutte le tecniche indispensabili per colpire il bersaglio, quanto può essere divertente condividere questa tragica condizione comune dell’essere infelici. E con le lacrime agli occhi per il gran ridere, capire finalmente, che non siamo soli né come esseri umani né come artisti.
Il 13 Agosto, tutti i partecipanti del laboratorio potranno condividere il lavoro fatto partecipando allo spettacolo SUGAR SPELL – INCANTESIMO DI ZUCCHERO (lampi dal Teatro di Copì in una notte d’estate). (foto: lello)

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Il racconto della bellezza made in Como

Posted by fidest press agency su sabato, 25 luglio 2015

yarnComo dal 29 luglio al 3 settembre alle Serre di Villa del Grumello a Como. La mostra verrà inaugurata martedì 28 luglio alle ore 18.00.Durante la serata inaugurale, si terrà la performance “The thread of the story. Le fil de l’histoire. El hilo de la historia. Der thread de geshichte” della Compagnia Varco di Emergenza: un flow motion con figure in movimento, danze sinuose che richiamano il tessuto mosso dal vento, filati che costruiscono uno spazio instabile. La performance si terrà all’aperto, nello spazio antistante le Serre, dove un filato color magenta – filo conduttore della mostra – avvolgerà come un bozzolo di seta i tavolini e le sedie, che saranno poi “liberati” dai performer. La coreografia è di Laura Banfi, gli interpreti sono Laura Cislaghi, Ilaria De Lorenzo, Beatrice Libertino, Simone Piuri. Una mostra unica al mondo promossa da comON Creativity Sharing, un progetto giunto all’ottava edizione, con il supporto di Unindustriayarn1 Como, per contribuire alla diffusione di idee creative, avvicinando i migliori talenti alle aziende del distretto industriale di Como e promuovendo l’interazione fra realtà imprenditoriali differenti, Università, Scuole di formazione, giovani studenti, professionisti, in un laboratorio di formazione e contaminazione permanente.Tessuti e accessori, messi a disposizione da sette primarie aziende tessili comasche, (Canepa SpA, Effepierre SpA, Girani SpA, Ratti SpA, Seride srl, Taroni SpA, Luigi Verga SpA) che racconteranno la storia di chi li ha progettati, realizzati e indossati. Una sorta di dietro le quinte per svelare risvolti e aneddoti che spesso sono sconosciuti ai più: dai personaggi famosi che li hanno indossati in occasioni particolari, ai grandi stilisti che li hanno trasformati in abiti da sogno, senza tralasciare alcuni interessanti aspetti legati anche alla tecnologia.
Come il tessuto jacquard di Effepierre, indossato da Michelle Obama, o un foulard creato da Ratti per Versace che è stato utilizzato anche per uno dei volumi della sua collana “Vanitas”. E ancora un disegno di Tessitura Verga stampato e dipinto a mano, inserito nella collezione di Dries Van Noten (e diventato un altro abito indossato da Michelle Obama), campioni di tessuto di Ratti degli anni ’80-’90 per Ferrè e Dior, o i disegni stampati da Seride per Antonio Marras e Nicole Miller, un doppio raso di seta pura prodotto da Taroni e utilizzato per sfilate di Balenciaga e Dior (in mostra anche una poltrona rivestita da questo eccezionale tessuto), e un disegno molto complesso realizzato da Girani con un processo manuale per Stella McCartney. (foto yarn)

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