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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 8 settembre 2021

Una retrospettiva dal titolo Speranza del domani in omaggio a Imre Gyöngyössy

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

L’Accademia d’Ungheria in Roma rende omaggio a Imre Gyöngyössy lunedì 13 settembre 2021 ore 18.00 presso la Sala Magnani del Cinema Nuovo Aquila (Via l’Aquila, 66/74, 00176 Roma) con la proiezione di Ritratto di un uomo /Férfiarckép (1964), Domenica della Palme /Virágvasárnap (1968). cui seguirà alle ore 20.30 Sei nudo /Meztelen vagy (1971). Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano, a venerdì 17 settembre 2021 al cineasta e poeta Imre Gyöngyössy (1930-1994) – considerato tra i più significativi del cinema ungherese degli anni Settanta e Ottanta – con una retrospettiva dal titolo Speranza del domani. Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Realismo magico, simbiosi tra visione e realtà, immagini poetiche ed espressive hanno trasmesso per più di tre decenni il messaggio di Imre Gyöngyössy sui perseguitati della storia, su quegli eroi anonimi che si sono opposti alla violenza con la loro energia interiore e la loro tenuta morale. Quella di farsi fraternamente carico del destino degli esiliati e degli apolidi in balìa del potere e di lotte fratricide, strappati all’affetto dei loro cari, è una sceltache lo ha accompagnato per tutta la sua vita. Imre Gyöngyössy nacque a Pécs il 25 febbraio del 1930. Passò l’infanzia a Értény, un paesino sito nella regione Tolna. Conseguì i suoi studi presso il Liceo Benedettino di Pannonhalma. È qui che imparò l’italiano alla perfezione, lesse Dante e Petrarca e scrisse le sue prime poesie. Il patrimonio spirituale e culturale dell’Italia lo accompagnò per tutta la vita. Nel 1951, come studente universitario presso il Dipartimento d’Italianistica, venne arrestato, accusato di cospirazione e condannato a tre anni di carcere, tramite un processo farsa. Nelle prigioni politiche di stampo stalinista scrisse le proprie poesie “a memoria”, senza carta e matita. Lunedì 20 settembre 2021, alle ore 18.00 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma si terrà la presentazione del volume di poesie di Imre Gyöngyössy, intitolato STIGMA (2021, Napkiadó) pubblicato, in occasione del 90. anniversario della nascita del cineasta, poeta, in edizione bilingue. All’evento interverranno: Katalin Petényi (regista, sceneggiatrice) e Roberto Ruspanti (professore ordinario di Lingua e letteratura ungherese presso l’Università di Udine, autore di diversi volumi, saggi e articoli riguardanti la letteratura ungherese e i rapporti storico-letterari italo-ungheresi). Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. L’accesso nelle Sale Cinematografiche solo in presenza del Green Pass e/o come meglio esplicitato nelle ultime disposizioni governative.

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Karine Tuil: Le cose umane

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

Collana Oceani, trad. Fabrizio Ascari, pp. 352, 19 euro Vincitore Prix Interallié e Prix Goncourt des Lycéens 2019 In corso di traduzione in più di 20 paesi, oltre 350 mila copie vendute solo in Francia. I Farel sono una coppia di potere. Jean, rispettato giornalista, presenta da oltre trent’anni un famoso programma politico alla televisione; Claire è un’intellettuale nota per il suo impegno femminista. Il figlio, Alexandre, frequenta una prestigiosa università americana. Tutto sembra funzionare alla perfezione per loro. Ma un’accusa di stupro sconvolgerà questa impeccabile costruzione sociale. Il sesso e la volontà di distruzione sono il cuore di questo romanzo che mette a nudo le dinamiche impietose della macchina giudiziaria e indaga il mondo contemporaneo, i suoi impulsi, le voglie e le paure. Chi è davvero sicuro di non finire un giorno preso in un simile ingranaggio? KARINE TUIL è nata nel 1972 a Parigi. Con L’invenzione della vita (2015), finalista al premio Goncourt, e candidato al premio delle Lettrici di “Elle”, al Prix des Libraires e al Prix Interallié, ha avuto uno straordinario successo, affermandosi come una delle voci più interessanti della narrativa di oggi. Nel 2016 ha pubblicato L’incoscienza (La Tartaruga, 2019), selezionato per numerosi premi tra cui il Prix Goncourt, il Prix Interallié e il Grand Prix du Roman de l’Académie française. Si occupa anche di teatro e cinema e collabora con diverse riviste, tra cui “Le Monde 2” e “Livres Hebdo”. Le cose umane è il suo undicesimo romanzo; vincitore del Prix Interallié e del Prix Goncourt des Lycéens 2019 è in corso di traduzione in più di 20 paesi e ha venduto oltre 350.000 copie in Francia. Da questo romanzo il regista Yvan Attal ha tratto l’omonimo film con Charlotte Gainsbourg, Matthieu Kassovitz e Pierre Arditi, selezionato per la settantottesima Mostra del Cinema di Venezia.

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Peregrini: Viaggio esperienziale nella Divina Commedia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

Bologna 10 / 11 / 12 settembre 2021 – ore 17.30 Parco Talon Maria Virginia Siriu – ideatrice e regista, Antonio Luciano – attore. Tiziano Cerulli – psicologo ed esperto di mindfulness, Carlos La Bandera – musicista e musicoterapeuta. A riveder le stelle, un viaggio esperienziale nella commedia dantesca incentrato sul XXXIII canto del Paradiso, a cura della compagnia Theandric con la collaborazione organizzativa dell’Associazione Il Giardino Segreto – Arte e Natura.Come Dante, l’esperienza performativa intende calare i partecipanti nelle vesti di Peregrini. Il fulcro dell’evento è la camminata meditativa che si snoda seguendo un tracciato definito nel Parco Talon di Bologna, con l’impiego di una tecnica di meditazione che Dante stesso descrive nella sua opera: “Così la mente mia, tutta sospesa, – mirava fissa, immobile e attenta, – e sempre di mirar faceasi accesa”.La mente tutta sospesa è la ricerca del distacco dai pensieri, la non identificazione con essi, il lasciarli fluire. Lo sguardo fisso per trovare l’immobilità del corpo e la concentrazione sono gli altri elementi che completano la descrizione della tecnica meditativa utilizzata. Così ciascuno vive il viaggio alla ricerca di sé stesso, dando vita e corpo alla Commedia, in un dialogo costante con essa. Alla fine del viaggio il poeta ritrova sé stesso. La ricerca di sé è ricerca della propria umanità. Il mirar, la vista alla quale Dante allude, è percezione altra, è conoscenza e consapevolezza insieme. Un’esperienza di piacere e godimento, dove non esiste distinzione tra fisico, mentale, psicologico e spirituale; la meditazione non può essere detta ma solo esperita, dagli stadi più semplici all’illuminazione, fino al sentirsi tutt’uno con “l’amor che move il sole e le altre stelle”. La camminata lenta dei Peregrini modifica la relazione con sé stessi, con l’ambiente, con l’altro, in una moltiplicazione di sguardi, un caleidoscopio di vissuti che si specchiano e si rispecchiano, riconnettendo vita sociale e arte. Ridefinisce le coordinate dello spazio e del tempo mettendo al centro la relazione, quel quid, non oggettivabile, non riconducibile a un bene durevole, cioè un prodotto che possa avere altra vita, entrare in una rete commerciale, oltre il qui e ora dell’accadimento.Protagonisti della performance sono gli artisti della compagnia Theandric ma soprattutto i partecipanti, “praticanti” o alla prima esperienza, che non sono officianti ma neppure spettatori. Svolgono un ruolo intermedio di partecipanti attivi, consapevoli, che alimentano l’energia della scena vivente, insieme ai professionisti dello spettacolo dal vivo. PEREGRINI – A riveder le stelle è un esperimento di arte pubblica e condivisa, senza barriere di accesso, con conseguenze dal punto di vista della salute psicofisica dell’individuo, della coesione sociale, della consapevolezza ecologica nel rapporto tra persona e ambiente.

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Napoleone e l’Europa attraverso la cartografia e la stampa antica

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

Dall’11 al 26 settembre Civitella del Lago ospiterà, presso la Sala Brizzi, la mostra di cartografia antica dal titolo “La cartografia italiana in età Napoleonica (1796 – 1815). Mappe, atlanti e manuali per il disegno del territorio”, la cui inaugurazione è in programma per il 10 settembre alle ore 18:00. Il tema portante della mostra e del catalogo relativo è la cartografia ma con uno sguardo generale alle problematiche della rappresentazione dello spazio in età napoleonica, e all’evoluzione della rappresentazione cartografia in quei concitati anni. Per tale motivo saranno esposti, oltre alle principali produzioni italiane di mappe e atlanti che mostrano il continuo mutare dello scenario politico in Italia, anche manuali di disegno topografico, di calligrafia, il famoso Mémorial Topographique del Dépôt de la guerre di Parigi 1803, con il quale nasce la moderna cartografia, volumi di geometria descrittiva da quello di Monge del 1799 alle edizione italiane pubblicate prima del 1815. Nel catalogo di oltre 250 pagine e 100 schede, vi è la dettagliata descrizione dei documenti originali esposti e alcuni saggi, sul Deposito della Guerra di Milano, sulle scuole militari in Italia, e sulle questioni della rappresentazione dello spazio. In occasione dell’esposizione cartografica, l’11 settembre alle ore 10:00, è in programma una conferenza che vedrà, come relatori alcuni dei soci dell'Associazione Roberto Almagià: Marco Asta, Simonetta Conti, Vito De Pinto, Emilio Moreschi Presidente dell’Associazione, Francesco Trippini, Vladimiro Valerio. La mostra è realizzata a cura dell’Associazione Roberto Almagià, Comune di Baschi e CivitellArte, con il patrocinio di Regione Umbria, Comitato per il Bicentenario Napoleonico 1821 – 2021, Provincia di Terni, Deputazione Storia Patria dell’Umbria. Dopo Civitella del Lago, la mostra “La cartografia italiana in età Napoleonica (1796 – 1815). Mappe, atlanti e manuali per il disegno del territorio” farà tappa a Casa Manzoni a Milano, dove sarà aperta al pubblico dall’11 ottobre al 20 dicembre 2021. A coronamento della mostra di Civitella del Lago, l’11 settembre alle ore 18:00 sarà inaugurata a Baschi, presso l’Antiquarium Comunale in Piazza del Comune, la mostra di stampe antiche, ritratti e battaglie “Fu vera gloria! Da Bonaparte a Napoleone”, visitabile fino al 26 settembre. Realizzata a cura dell’Associazione Roberto Almagià, Comune di Baschi e CivitellArte, con il patrocinio di Regione Umbria, Provincia di Terni, Deputazione Storia Patria dell’Umbria, la mostra propone una serie di antiche stampe di straordinario valore storico e culturale, tra le quali una serie di ritratti che seguono l’ascesa di Napoleone: prima in qualità di giovane ufficiale, generale, primo console fino alla sua consacrazione come Imperatore, oltre a scene di celeberrime battaglie quali la battaglia di Lodi del 1796, battaglia di Arcole del 1796 e battaglia di Marengo del 1800. Entrambe le mostre saranno visitabili il sabato a la domenica con i seguenti orari: 11:00 – 13:00 (solo la mostra di Baschi) / 15:30 – 18:30. L’ingresso è gratuito consentito solo ai possessori di Green Pass Covid-19 in osservanza a tutte le norme di prevenzione.

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Il meeting BCE e il rischio pandemico

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

A cura di Fabio Castaldi, Investment manager di Pictet Asset Management. Nonostante il recente incremento dell’inflazione e le esternazioni di alcuni falchi del board della BCE come Holzmann e Weidmann, riteniamo che possano ancora prevalere le colombe del direttorio (almeno nella riunione della settimana prossima), nel contesto di un potenziale aumento del rischio pandemico in autunno. Il rafforzamento dell’Euro sulla scia di un possibile annuncio di tapering da parte della BCE (in anticipo su quello ancora incerto della FED), rappresenterebbe peraltro un rischio non gradito in questa fase iniziale di ripartenza dell’economia. La fiammata inflazionistica, con ogni probabilità di natura transitoria, osservata nei mesi recenti non rappresenta infatti un elemento che possa giustificare un cambio di rotta durante la riunione di giovedì prossimo. Per quanto riguarda il PEPP, si tratta di un programma specifico creato per fronteggiare la crisi innescata dalla Pandemia. Fintanto che i “dowside risk” legati al Covid 19 e alle sue varianti non siano superati, gli argomenti per definire il termine di tale programma sono prematuri. La fase invernale sarà sicuramente decisiva per valutare se i rischi legati alla Pandemia si possano descrivere come superati e, pertanto, una valutazione circa la possibile conclusione del PEPP a marzo prossimo potrà essere fatta solo in prossimità di tale scadenza. Gli acquisti della BCE sotto il programma del Pepp (“generosi” per i Paesi periferici) rappresentano una variabile importante anche per i mercati obbligazionari europei. Altrettanto importante sarà l’esito delle elezioni di fine settembre in Germania. Dovesse prevalere una maggioranza di centro-sinistra (come i recenti sondaggi sembrano indicare), politiche fiscali espansive in Germania ed altrove spingerebbero i rendimenti al rialzo in assoluto, ma con spread periferici in restringimento. Questo scenario, accompagnato da un PEPP ancora a pieno regime, andrebbe a premiare posizioni in acquisto della periferia europea (BTP in testa) e in vendita di Bund tedeschi.

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“Il meeting BCE e le prospettive dei mercati”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

A cura di Adrian Hilton, Head of Global Rates and Emerging Market Debt di Columbia Threadneedle Investments. Alla luce del recente aumento dell’inflazione e delle dichiarazioni di alcuni falchi del consiglio (Holzmann, Weidmann), si può prevedere una diminuzione nel ritmo degli acquisti di obbligazioni se la BCE vuole evitare di utilizzare l’intera dotazione del PEPP molto prima della data prevista per la fine del programma. Farlo in questa riunione è ragionevole: il ritmo è stato aumentato a marzo in risposta a un inasprimento indesiderato delle condizioni di finanziamento. E mentre il rumore dei falchi ha contribuito a un leggero aumento dei rendimenti nell’ultima settimana, le condizioni sono molto più favorevoli di sei mesi fa. Inoltre, la BCE in questa riunione farà quasi certamente alcune revisioni al rialzo delle sue previsioni di crescita e di inflazione, il che aiuterebbe a spiegare un ritmo di acquisto ridotto. La nuova enfasi sulla forward guidance e la permanenza del QE come parte dello strumentario politico rendono molto probabile che il PEPP venga esteso oltre marzo, anche se pensiamo sia troppo presto per la BCE annunciarlo in questa riunione, o che l’Asset Purchase Programme venga potenziato e ampliato al punto da permettergli di assumersi più peso politico. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, nei prossimi mesi prevediamo che i titoli di Stato europei scambieranno in intervalli di rendimento abbastanza stretti nei prossimi mesi. Un rischio chiave sarà l’esito delle elezioni tedesche: non è il nostro scenario di base ma una coalizione di sinistra che promette una politica fiscale permanentemente più espansiva o che cerca di sfidare il “freno al debito” costituzionale potrebbe spingere al rialzo i rendimenti. Per i paesi più indebitati, pensiamo che l’impegno della BCE a mantenere condizioni di finanziamento favorevoli in tutta l’Eurozona continuerà ad essere una protezione contro un aumento significativo degli spread, anche se il ritmo degli acquisti di PEPP sarà ridotto.

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BCE: il meeting di settembre e le prospettive dei mercati

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

A cura di Pasquale Diana, Senior Macro Economist di AcomeA SGR Alla luce degli ultimi commenti, è probabile che la BCE indicherà nella riunione di giovedì una riduzione del ritmo di acquisti del PEPP. Il quadro macroeconomico appare favorevole e le condizioni finanziarie sono diventate più espansive nelle ultime settimane. Ne consegue, quindi, che la BCE abbia, al momento, un minor bisogno di supportare il mercato di quanto avesse indicato in precedenza. Chiaramente, questo non equivale al tapering di cui si parla per la Fed, in quanto non si tratta di un processo lineare ed è possibile – qualora le condizioni del mercato lo richiedano – che la BCE torni ad incrementare il ritmo degli acquisti nel Q1 2022. In generale, mi sembra probabile che il PEPP si concluda a marzo, visto che non vedo margini per un accordo sulla sua estensione. È tuttavia palese che la BCE dovrà aumentare il suo programma di acquisti principale – l’APP – e trovare un compromesso per trasferire alcune delle flessibilità del PEPP all’APP. In generale, i rendimenti in Europa appaiono destinati a salire, ma chiaramente la BCE vigilerà affinché questo non metta a rischio la ripresa.

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Il meeting Bce e le prospettive dei mercati finanziari

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

A cura di Giuseppe Zaffiro Puopolo, Portfolio Manager di Moneyfarm. La politica monetaria espansiva della BCE a partire dal marzo 2020 è stata caratterizzata da un forte e inusuale consensus da parte dei suoi membri. Di recente il dibattito pare essersi riacceso, con Holzmann e Weidmann che spingono per un rallentamento dello stimolo della Banca Centrale Europea e la fine del suo programma obbligazionario di emergenza pandemica nel marzo 2022. Il dato sull’inflazione europea al 3% YoY, al di sopra delle aspettative degli analisti e del target della stessa BCE, sembra portare acqua alla narrativa dei falchi, così come il tasso di disoccupazione che sta gradualmente rientrando ai livelli visti pre-pandemia (seppur con le usuali differenze tra gli Stati membri). Nei precedenti meeting, tuttavia, la Bce ha mostrato molta cautela nelle proprie affermazioni e volontà di agire in maniera graduale con il miglioramento dello scenario macroeconomico. A nostro avviso, la riduzione del ritmo di acquisti è inevitabile, ma la Banca Centrale ha mostrato tutte le intenzioni di procedere con cautela e di non voler sorprendere i mercati finanziari. Al momento sembra quindi poco probabile che il PEPP possa essere interrotto bruscamente a marzo 2022 senza compensare parte di quegli acquisti con altri interventi di sostegno monetario. In questo scenario, le prospettive del mercato obbligazionario per i prossimi mesi non sembrano brillanti ma neppure catastrofiche. A nostro avviso è rilevante osservare quanto è accaduto negli Stati Uniti dopo l’annuncio della FED di voler rallentare il ritmo di acquisto dei Titoli entro fine 2021. I mercati obbligazionari non hanno sofferto, con lo yield a lungo termine americano che ha addirittura mostrato una lieve flessione. Riteniamo che lo scenario possa essere simile in Europa, soprattutto se la BCE gestirà in modo efficace la comunicazione nei prossimi mesi, preparando gli investitori alle scelte programmate in termini di politica monetaria.

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Commento sul pre-meeting della BCE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

A cura di Konstantin Veit, Senior Portfolio Manager European Rates di PIMCO. La BCE si riunisce giovedì. Attualmente la BCE acquista 80 miliardi di euro al mese nell’ambito del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) più 20 miliardi di euro al mese nell’ambito dei regolari programmi di acquisto di asset (APP) e in questa riunione il Consiglio direttivo rivedrà l’andamento dell’acquisto del PEPP a fronte di una nuova serie di proiezioni macroeconomiche trimestrali. Se la BCE probabilmente segnalerà un ritmo di acquisto del PEPP un po’ più basso nel trimestre successivo sulla base di rendimenti più bassi e di un miglioramento dei dati sull’attività, le continue preoccupazioni sull’evoluzione della pandemia e una prospettiva di inflazione a medio termine ancora debole rendono improbabile una riduzione più materiale del sostegno ai flussi.Continuiamo ad aspettarci un nuovo andamento per gli acquisti nell’ambito del PEPP di 60 miliardi di euro al mese, in linea con il ritmo di acquisto di inizio anno e con la nostra opinione secondo cui la BCE ridurrà nel tempo il ritmo degli acquisti mensili netti di asset, dagli attuali 100 miliardi di euro al mese a 60 miliardi di euro al mese nel 2° trimestre 2022. Non ci aspettiamo una significativa revisione al rialzo delle previsioni sull’inflazione IACP dell’1,4% per il 2023, e per maggiori dettagli sul futuro del PEPP oltre la sua prima data di conclusione a marzo 2022 dovremo probabilmente attendere la riunione di dicembre.Il sostegno persistente della BCE rimane un vento di coda per gli asset di rischio, ma le valutazioni attuali offrono poco spazio per una compressione significativa degli spread. Inoltre, i rischi per le prospettive macroeconomiche rimangono elevati e un regime di forte dominio fiscale sfuggente.L’attuale prassi di condurre una valutazione congiunta completa dello stato prevalente delle condizioni di finanziamento rispetto alle prospettive di inflazione nelle riunioni in cui sono disponibili nuove proiezioni rende il meeting di settembre uno dei più rilevanti, poiché il risultato di tale valutazione caratterizzerà il ritmo di acquisto del PEPP nel trimestre successivo. Per quanto riguarda la crescita, anche se è probabile che la BCE riconosca i continui rischi derivanti dalla variante delta, alla luce del miglioramento dei dati sull’attività è probabile una revisione al rialzo delle proiezioni di crescita a breve termine della BCE e probabilmente l’istituto di Francoforte continuerà a considerare i rischi per le prospettive economiche come ampiamente bilanciati. Per quanto riguarda l’inflazione, il verbale della riunione di luglio ha accennato a rischi al rialzo rispetto alle proiezioni di giugno, in particolare per quanto riguarda il breve termine. Per quanto una valutazione in base ai prezzi di mercato probabilmente vedrà una revisione al rialzo delle previsioni per il 2021 e il 2022, riteniamo improbabile che le aspettative per la fine dell’orizzonte di previsione vengano alterate in modo significativo. La proiezione dell’inflazione IACP più rilevante per il 2023 rimarrà invariata all’1,4% o vedrà un lieve aumento all’1,5%. Al momento, l’inflazione dell’area dell’euro è guidata quasi interamente dagli effetti di base dei prezzi dell’energia e non c’è stato alcun segno di una ripresa sostenuta delle pressioni sui prezzi sottostanti. Anche una piccola revisione al rialzo vedrebbe la BCE continuare a stimare un sostanziale undershoot rispetto all’obiettivo di stabilità dei prezzi nell’orizzonte di riferimento della politica. A dicembre la BCE pubblicherà le proiezioni economiche inaugurali del 2024, che probabilmente serviranno a caratterizzare la decisione sulla configurazione della politica di acquisto di asset nel 2022.Prospettive nel medio periodo. Attualmente la BCE acquista 80 miliardi di euro al mese nell’ambito del PEPP e 20 miliardi di euro al mese nell’ambito dell’APP. Una volta che gli effetti legati alla pandemia sul trend dell’inflazione saranno sufficientemente neutralizzati attraverso misure politiche temporanee come il PEPP e le disposizioni in materia di liquidità controllata, riteniamo che gli strumenti di acquisto di attività ordinarie torneranno alla ribalta per mettere a punto la politica monetaria post-pandemia a partire dal 2022, mentre i tagli dei tassi di interesse rimarranno in secondo piano. A nostro avviso, i risultati della revisione della strategia istituzionalizzano il recente passaggio della BCE dall’intensità alla durata del sostegno di politica monetaria, che si riflette in un focus sulla persistenza dell’azione di politica monetaria vicino al limite minimo dei tassi di interesse. Ciò che conta per la politica monetaria è l’ammontare totale degli acquisti di asset, mentre la divisione tra i programmi è in gran parte una decisione politica. Ci aspettiamo che il PEPP giunga al termine l’anno prossimo, potenzialmente già a marzo 2022, e che l’APP venga aumentato da 20 a 60 miliardi di euro al mese in cambio, dato che i progressi verso l’obiettivo del 2% di inflazione a medio termine rimangono scarsi. Ci aspetteremmo anche che la BCE mantenga la prassi delle periodiche valutazioni congiunte delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione per determinare le quantità di acquisto di asset, e che enfatizzi le flessibilità dell’APP esistenti, in particolare in relazione a un meccanismo di trasmissione indebolito che dovrebbe dissipare le preoccupazioni sulla capacità e volontà di deviare dal capital key, se necessario. Crediamo che la nuova strategia sia sostanzialmente una vecchia politica e rafforzi la chiara volontà di mantenere più a lungo l’attuale impostazione di politica monetaria invece di allentare le proprie politiche in modo aggressivo. La BCE prevede attualmente un’inflazione IACP dell’1,4% per il 2023, e spostando il suo obiettivo di inflazione a medio termine a un simmetrico 2%, la BCE spinge al seguente quesito: come potrà raggiungere questo obiettivo più ambizioso da un punto di partenza così basso, utilizzando gli stessi vecchi strumenti? E in effetti, la revisione della strategia non ha interessato metodi o impostazioni specifiche per raggiungere il nuovo obiettivo del 2%. Fissare un obiettivo di inflazione più alto da solo, senza alterare il policy mix, non aiuta molto a dissipare i dubbi sul fatto che la BCE possa raggiungere o meno il suo nuovo obiettivo. Riteniamo che la nuova forward guidance sui tassi di interesse serva principalmente a evitare gli errori del passato, a tenere il Consiglio direttivo al palo e a evitare un irrigidimento prematuro (APT) della politica monetaria. Crediamo che la nuova forward guidance sui tassi di interesse implichi che la BCE dovrebbe ora prevedere l’inflazione al 2% per i due anni successivi all’anno in corso, e probabilmente l’inflazione core al di sopra dell’1,6% e con una tendenza all’aumento, prima di considerare un aumento dei tassi di interesse. Mentre l’APT della BCE ha lo scopo di rassicurare i mercati che la BCE rimarrà paziente e non ripeterà gli errori “hawkish” del 2008 e del 2011, questa strategia difensiva suggerisce inoltre che non ci sarà alcun serio tentativo di chiudere il profondo divario tra l’obiettivo di inflazione e l’inflazione prevista. Come la Banca del Giappone, la BCE è ora fermamente concentrata di più sulla stabilità e sostenibilità delle sue misure di politica monetaria e molto meno sul raggiungimento dell’obiettivo di inflazione in un orizzonte ragionevole.

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Robeco prosegue l’espansione del team italiano

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

Robeco – società di gestione internazionale fondata nel 1929, leader negli investimenti sostenibili – rafforza ulteriormente il team italiano con l’ingresso di Leonardo Mercuri e Matteo Colosimo, entrambi in qualità di Sales Manager.Leonardo Mercuri, ha iniziato il suo percorso lavorativo a Londra con Royal Bank of Canada come Credit Sales, coprendo clienti istituzionali italiani ed Irlandesi nella compravendita di Corporate Bonds. È seguita una breve esperienza con Kryalos SGR come Real Estate Fund Manager, prima di decidere di tornare nel mondo dei mercati dei capitali con Robeco ed iniziare questa nuova avventura. Leonardo è laureato in Bocconi in Amministrazione Finanza e Controllo.Dopo esperienze maturate nei settori della Consulenza e nel Wealth Management in primarie istituzioni finanziarie, Matteo Colosimo comincia il suo percorso nell’Asset Management nel 2013: dopo un’esperienza di due anni in Amundi, nel 2015 in Pictet Asset Management dove rimane per 6 anni. Inizia il suo percorso di crescita come Client Servicing Manager per poi ricoprire il ruolo di Sales Manager occupandosi in prima persona della commercializzazione e distribuzione dei prodotti sia sul segmento retail che su quello assicurativo. Marcello Matranga, Country Head di Robeco Italia, ha commentato: “L’ingresso di Matteo e Leonardo completa l’espansione della struttura commerciale dell’ufficio italiano iniziata ad inizio anno. L’obiettivo posto era quello di potenziare la squadra con innesti di valore al fine di offrire un servizio sempre più puntuale ed efficiente ai nostri clienti.”

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Metadone=Reddito di cittadinanza. Politiche cattive di chi vorrebbe governarci

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 settembre 2021

Secondo la leader di Fratelli d’Italia, il “Reddito di cittadinanza” sarebbe come un metadone di Stato, una sostanza legale che lo Stato dà ai tossicodipendenti in cura per evitare che continuino ad esser tali. Senza entrare nel merito delle polemiche e delle iniziative sul sussidio statale ai meno abbienti, colpisce il paragone che Giorgia Meloni fa per meglio esplicitare il proprio pensiero. Paragone che, purtroppo, ci indica ignoranza e approssimazione. La signora Meloni sembra non avere dimestichezza con il mondo della tossicodipendenza. E anche col mondo delle droghe illegali, nonostante lei sostenga il contrario in dichiarazioni e iniziative di stigmatizzazione di ogni droga che non siano alcol o tabacco. Senso dello Stato vorrebbe che chi si candida alla guida del Paese, quando declama si informasse prima, oppure si attrezzasse con consulenti. Cosa c’entra il metadone coi percettori del “Reddito di cittadinanza”? Nulla. Ma la leader della destra sembra giocare sull’ignoranza media in materia, e la facile associazione di metadone-droga-di-Stato alle droghe illegali che lei vorrebbe proibire più di quanto già non lo siano. E per questo fa strage anche delle tante persone che grazie al metadone si sono reinserite in società riconquistando anche la propria vita. Come definire questo gioco politico? Parole semplici: ignorante e cattivo. Il metadone è una sostanza sostitutiva somministrata dai SerT (Servizi per le tossicodipendenze – Asl) per evitare, in logica di riduzione del danno, che persone tossicodipendenti non vadano in crisi d’astinenza e continuino a rivolgersi al mercato nero di sostanze tipo eroina. Col limite che i suoi effetti sono blandi sull’organismo dei malati. In diversi Paesi (Svizzera, Spagna, Regno Unito, Olanda, Germania, Francia, etc) si è optato per una riduzione del danno non basata sulla sostanza ma sulle infezioni che possono derivare da somministrazioni precarie; ed hanno creato delle narcosale dove la persona si porta la propria sostanza acquistata nel mercato nero, la fa controllare ai sanitari presenti e se la somministra in ambiente e con strumenti igienicamente controllati. Vincenzo Donvito, Aduc

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