Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 113

Archive for 22 settembre 2021

Le aziende cinesi possono continuare a fare profitti?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

By Jian Shi Cortesi, Investment Director Azionario Cina e Asia di GAM. A seguito di una significativa correzione estiva nelle azioni cinesi, dovuta principalmente al cambiamento normativo, è importante guardare oltre i movimenti del mercato e concentrarsi sui driver sottostanti alla politica e considerare ciò che probabilmente accadrà nei prossimi mesi. La Cina sta subendo un cambiamento di paradigma in ambito politico, verso la “prosperità comune”. In precedenza, le autorità si erano accontentate della creazione di ricchezza. Attualmente l’1% più ricco possiede il 30% della ricchezza cinese e il resto possiede meno del 10%. Un crescente divario di ricchezza sta creando alcune tensioni sociali. Questo non è dissimile da altri paesi, e quei paesi hanno spesso visto la frustrazione per il divario di ricchezza incanalata sotto forma di elezioni. In Cina, con la missione di “servire il popolo”, il governo ha delineato tre divari di ricchezza da affrontare – urbano contro rurale, ricco contro povero e regioni costiere contro aree interne con redditi inferiori alla media. L’obiettivo finale è una società più armoniosa, una minore tensione sociale e un migliore benessere fisico e mentale per i cittadini. Non si tratta di un’uguaglianza di ricchezza e di reddito, ma piuttosto di aiutare i poveri a progredire. Come abbiamo visto, il cambiamento normativo riguarda molti settori, tra cui internet, il settore housing e il tutoraggio. Le aziende cinesi possono continuare a fare profitti? Siamo fiduciosi che molte possano adattarsi bene. In sostanza, la Cina non è contro le aziende private, poiché il settore è cruciale per la crescita economica – le aziende private sono responsabili della creazione del 90% dei nuovi posti di lavoro. In futuro, la Cina continuerà ad affrontare lo stesso dilemma politico – un eccessivo irrigidimento normativo nei settori può portare al panico, alla riduzione degli investimenti e a una minore crescita economica, mentre una regolamentazione meno rigida causa disordine e aumenta la possibilità di frodi e di bassi standard. Ci aspettiamo che i cicli politici continuino a guidare il mercato azionario cinese. Per ora, l’incertezza politica ha fatto scendere i prezzi delle azioni e sta creando opportunità di acquisto. Le aziende “Rising Star” possono anche beneficiare di un campo di gioco più livellato in vari settori. Negli spazi del consumo e della tecnologia, le valutazioni di alcune società appaiono interessanti dopo la correzione e nel lungo termine continuiamo a vedere opportunità nelle energie rinnovabili, nella tecnologia, nei semiconduttori e nella produzione di fascia alta.

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Cosa sta succedendo al settore tecnologico in Cina?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

A cura di Mario Amabile, Investment Specialist di Pictet Asset Management. La Cina sta ricalibrando le sue priorità cercando di migliorare il tenore di vita delle persone: come effetto di ciò, non si punta più alla crescita nel breve periodo, bensì a una crescita a lungo termine più sostenibile. L’obiettivo è ridurre le disuguaglianze e migliorare la previdenza sociale tramite un’ampia revisione delle normative vigenti, favorendo i consumatori attraverso la riduzione dei costi dell’istruzione, degli immobili (lotta alla speculazione sui prezzi del real estate e freno alle plusvalenze sul ciclo delle costruzioni) e della sanità (rafforzamento della previdenza sociale), un importante investimento per il futuro.Tali misure mirano a rafforzare la fiducia dei consumatori, in modo tale che riducano i risparmi (al momento pari al 40% delle entrate), spendano di più e facciano più figli grazie anche al sostegno di normative più favorevoli (come la politica dei 3 figli entrata in vigore il 31 maggio 2021).Il nuovo corso del governo cinese è iniziato nel 2016 con la riorganizzazione del settore finanziario, la riduzione dell’indebitamento delle banche e il freno al sistema bancario ombra. I prossimi passaggi a livello regolamentare riguarderanno il segmento internet e saranno presentate nel corso del congresso quinquennale del Partito Comunista in programma nel 2022.Tutto ciò apre la strada alla riduzione delle disuguaglianze sociali tramite un incremento delle imposte sul reddito delle persone fisiche e giuridiche, nonché un aumento delle tasse sugli immobili e di successione e la promozione delle donazioni di beneficenza. Tuttavia, nel breve termine una tassa patrimoniale appare improbabile poiché le conseguenze sono poco prevedibili e vi sono difficoltà di implementazione. La Cina ambisce ad avere il primato a livello globale in molti campi. Perché ciò avvenga, le occorre il sostegno della popolazione: ecco perché il governo si sta occupando seriamente dell’ambiente e sta modificando gli obiettivi anche dal punto di vista sociale e della governance.Il Partito, però, sa bene anche che per arrivare – e restare – in vetta occorre dominare in ambito tecnologico, quindi non affosserà mai le sue migliori società. In tal senso, internet si conferma uno dei settori più importanti per la Cina, soprattutto perché parecchie aziende mirano alla “innovazione tecnologica” e a una “maggiore digitalizzazione industriale”, in linea con le direttive di Pechino.Nelle VIE (Variable Interest Entity) gli azionisti hanno il controllo delle operazioni, mentre la proprietà giuridica resta in Cina (usufruttuario e nuda proprietà). Le VIE sono state create per eludere il controllo sugli investimenti esteri nelle aziende cinesi. Tramite queste entità infatti gli azionisti stranieri potevano arrivare a ottenere sino al 100% degli utili di una entità cinese onshore, motivo per cui alcuni ritengono le VIE illegali. Ma questa non è una novità, dato che la questione era già emersa prepotentemente nel 2011. Oggi c’è però maggiore chiarezza: se una VIE non soddisfa i principi contabili statunitensi, il relativo ADR (American Depositary Receipt) potrebbe essere escluso dai listini, ma questo in ogni caso non accadrà sino alla fine del 2023 o addirittura del 2024. Inoltre, gran parte delle VIE principali sono già quotate a Hong Kong e hanno azioni interscambiabili sui mercati di USA e Cina. Non dimentichiamo che quando i trend di mercato iniziano a essere irrazionali occorre aumentare la vigilanza sui rischi e non il contrario. Tuttavia, riteniamo che gli investitori internazionali siano eccessivamente pessimisti sul settore tecnologico cinese. I più grandi player digitali paiono infatti in grado di reggere l’urto di questa nuova regolamentazione, avendo le dimensioni per assorbire i costi legati alle nuove normative e continuare a generare una crescita dei profitti. Ai prezzi attuali, dunque, siamo alquanto costruttivi sulle aziende di internet cinesi, in quanto il rischio è generosamente premiato.

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“Rischio patrimoniale con la riforma del catasto”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

“La riforma del catasto, che ci chiede l’Europa, è illogica per almeno quattro motivi. Il primo: l’aumento degli estimi catastali coinciderebbe, per paradosso, con il lungo periodo di crollo del valore delle abitazioni e soprattutto dei locali commerciali, sempre più danneggiati dal commercio elettronico; il mercato immobiliare, che in futuro soffrirà anche il decremento strutturale della popolazione, e il Molise ne sa qualcosa, ne uscirebbe ulteriormente a pezzi e ciò renderebbe più poveri gli italiani, per i quali il mattone resta la primaria ricchezza. Il secondo motivo: aumentare la tassazione sugli immobili, a cominciare dall’Imu sulle seconde case detenute da un italiano su cinque, accentuerebbe la desertificazione dell’entroterra e delle zone montane del nostro Paese, Molise compreso, dove le abitazioni nei paesi d’origine rappresentano già un costo insostenibile di cui moltissimi italiani si vorrebbero liberare. Sappiamo come in tantissimi comuni molisani, ridotti a meno di mille abitanti, ci sono oltre un centinaio di abitazioni in vendita, vedi Capracotta, Frosolone o Sant’Elena Sannita, come mi fanno sapere dall’associazione “Forche Caudine” qui a Roma; un fenomeno che avrebbe ricadute negative anche sul turismo. Il terzo: l’aumento del prelievo fiscale penalizzerebbe le nuove generazioni che ereditano immobili di cui spesso non sono in grado di provvedere economicamente persino alla loro gestione e manutenzione; è noto, infatti, come oggi, a differenza degli anni Sessanta, molti figli non riescano ad eguagliare i genitori per qualità del lavoro e reddito. Quarto motivo: l’aumento della tassazione cadrebbe in una crisi economica determinata dal periodo pandemico che mostra ancora evidenti ferite economiche e sociali; con la riforma catastale varierebbe anche l’Isee, con pesanti ripercussioni sociali, si pensi alla mensa scolastica o alle tasse universitarie ”.È quanto spiega Domenico Mamone, presidente del sindacato datoriale Unsic con oltre tremila uffici in tutta Italia, a proposito della riforma del fisco, che comprende anche quella del catasto, inserita nel cronoprogramma del Pnrr. L’ultima variazione del valore catastale degli immobili risale al 1989, cioè in un periodo ben diverso per il mercato immobiliare. Nei giorni scorsi contro l’aumento della tassazione sulle case si è scagliato anche Giuseppe De Rita, fondatore del Censis ed ex presidente del Cnel, affermando che “l’abitazione è il fondamento della convivenza, della stabilità e del radicamento, per cui è anche un tabù: guai a chi la tocca. L’Imu è la tassa più odiata, una patrimoniale di fatto”. Il sociologo ha ricordato che per riequilibrare la distanza tra poveri e ricchi la casa è un elemento ormai desueto: “Questa distanza passa ormai per il digitale, per la finanza internazionale, per i risparmi collocati all’estero”.

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Casa: Istat, +1,7% prezzi in II trim 2021

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Secondo l’Istat, nel secondo trimestre 2021 l’indice dei prezzi delle abitazioni è aumentato dell’1,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% nei confronti dello stesso periodo del 2020 (era +1,7% nel primo trimestre 2021).”Bene, ma non basta! Un fatto positivo che prosegua l’inversione del trend iniziata nel 2020, ma ci vorranno anni per recuperare quanto perso durante la crisi. Per questo preoccupa che già si registri un rallentamento della crescita rispetto ai dati del primo trimestre 2021″ afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Dopo il picco raggiunto nel 2011, i prezzi delle abitazioni sono crollati fino al 2019, perdendo il 17,7%, -26,1% nel Centro Italia. Non è così allarmante il dato delle abitazioni nuove, che in quel periodo hanno segnato una diminuzione solo dell’1,6%, avendo già iniziato a risalire la china nel 2018. E’ il valore delle abitazioni esistenti che è grave e inquietante, con una perdita, dal 2011 al 2019, del 23,3%, che sale addirittura al 30,3% in Centro Italia, quasi un terzo del loro valore. Ovvio, quindi, che ora sia il Centro a presentare la dinamica più vivace. Peccato che sia anche il territorio che ci metterà più anni per tornare ai valori pre-crisi” conclude Dona.

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Un nuovo modello 3D del sottosuolo di un’area dei Campi Flegrei

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Indagini geofisiche di tipo elettrico hanno permesso la realizzazione di una nuova immagine 3D della parte più superficiale del sistema idrotermale di Pisciarelli.Utilizzando tecniche tomografiche ad alta risoluzione, un team di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (OV-INGV) ha ricostruito la struttura del sottosuolo nella zona di massima emissione di gas del vulcano dei Campi Flegrei.I risultati dello studio “The Pisciarelli main fumarole mechanisms reconstructed by electrical resistivity and induced polarization imaging”, realizzato nell’ambito del Progetto INGV ‘Pianeta Dinamico – Working Earth’ e della Convenzione B2 INGV-DPC 2019-2021, sono stati appena pubblicati nella rivista ‘Scientific Reports’.Il campo fumarolico di Pisciarelli e la vicina Solfatara rappresentano, attualmente, il settore vulcanico più attivo della caldera dei Campi Flegrei sia per il flusso delle emissioni gassose che per l’attività sismica più recente.Nell’ultimo decennio l’area di Pisciarelli ha mostrato notevoli cambiamenti morfologici testimoniati dall’apertura di nuove bocche fumaroliche, da variazioni nelle caratteristiche geochimiche dei fluidi e da alcuni episodi di emissione di fango. Di conseguenza, l’accesso all’area è stato già da tempo vietato al pubblico per motivi di sicurezza.“Abbiamo effettuato indagini tomografiche ad alta risoluzione”, spiega Antonio Troiano, ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e primo autore della ricerca. “Dal modello 3D ottenuto da queste nuove indagini geoelettriche, abbiamo potuto ricostruire la struttura del sottosuolo nella zona di massima emissione di gas, contenente la fumarola principale (cd. “soffione”) e la pozza di fango che, nel tempo, si è modificata e ampliata”.“In questa ricerca”, precisa Roberto Isaia, ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, “abbiamo evidenziato che la via principale di risalita dei fluidi avviene da un serbatoio più profondo attraverso un condotto, nella cui parte sommitale è presente una formazione di materiale argilloso. La geometria delle strutture rilevate fornisce informazioni fondamentali per chiarire i processi che regolano la circolazione dei fluidi e l’emissione di gas o vapori nell’area presa in esame”.“Grazie all’alta sensibilità della resistività e della caricabilità elettrica nel rilevare la presenza di fluidi all’interno delle strutture sepolte”, continua Antonio Troiano, “è stato possibile realizzare il primo modello concettuale in grado di spiegare i meccanismi che governano l’attività emissiva del complesso di Pisciarelli”.L’immagine 3D di Pisciarelli e il modello proposto rappresentano un significativo contributo scientifico per comprendere l’evoluzione dei fenomeni vulcanici in atto nell’area, per valutarne i rischi associati e per migliorare le strategie di monitoraggio di questo campo fumarolico.Un contributo che potrà essere utile in futuro per affinare gli strumenti di previsione e prevenzione di protezione civile ma che al momento non ha alcuna implicazione diretta su misure che riguardano la sicurezza della popolazione. Pisciarelli, together with the adjacent Solfatara maar-diatreme, represents the most active structure of the Campi Flegrei caldera (Italy) in terms of degassing and seismic activity. This paper aims to define the structure of the Pisciarelli hydrothermal system (down to a 20-m depth) through electrical resistivity and time-domain-induced polarization tomography and self-potential mapping. The retrieved 3D image of the area helps reconstruct the Pisciarelli subsurface in its area of maximum degassing, containing the main fumarole (“soffione”) and the mud pool. In particular, a channel has been identified in which fluids stored in a deeper reservoir rise toward the surface. Such a structure seems to be surmounted by a clay-cap formation that could govern the circulation of fluids and the abundance of gases/vapors emitted by the soffione. Based on this new reconstruction of the Pisciarelli fumarolic field structural setting, the first conceptual model has been suggested that is capable of simultaneously explaining the mechanisms governing soffione activity and elucidating the role played by the fluid/gas of deeper origin in the shallow fluid circulation system. The proposed model can potentially help to better monitor the processes occurring throughout the Pisciarelli fumarolic field and provide an evaluation of the associated hazards.

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Crif: mappa del credito ai tempi della pandemia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

In un contesto di progressivo recupero delle richieste di mutui e prestiti da parte delle famiglie dopo lo stallo causato dalla pandemia, Mister Credit – l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – ha presentato l’aggiornamento relativo al I semestre 2021 della Mappa del Credito, lo studio sull’utilizzo del credito rateale da parte degli italiani. Dall’analisi dei dati disponibili in EURISC, il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF, emerge che il 42,7% della popolazione maggiorenne risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo, facendo segnare una crescita del +3,6% rispetto ad un anno fa. D’altro canto nella prima parte dell’anno si è assistito ad una ripresa dei consumi che ha dato impulso alla crescente richiesta ed erogazione in particolare di prestiti finalizzati. Il progressivo allargamento della platea di consumatori che hanno scelto di far ricorso a un finanziamento per sostenere i propri progetti di spesa è favorito in questa fase da un costo del denaro ai minimi e da condizioni di offerta ancora favorevoli. Al contempo resta elevata la sostenibilità del debito, con il tasso di default per il credito al dettaglio che si è attestato all’1,2% a marzo 2021, toccando il punto di minimo degli ultimi anni anche grazie agli interventi di sostegno al reddito e alle moratorie, che sono state attivate sul 2,6% dei contratti rateali.A livello pro-capite, la rata media rimborsata ogni mese è risultata pari a 320 euro (-3,9% rispetto ad un anno fa ma era pari a 362 Euro nel 2016) mentre l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – è pari a 32.264 euro (sostanzialmente stabile rispetto alla precedente rilevazione ma in netto calo rispetto agli anni precedenti). Entrambi questi indicatori risultano in contrazione non solo per il calo dei tassi e per la tendenza degli italiani a privilegiare piani di rimborso più lunghi rispetto al passato, ma anche per la minore incidenza dei contratti di mutuo all’interno del portafoglio delle famiglie, che rappresentano il 21,2% sul totale dei finanziamenti attivi. A questo riguardo va sottolineato come negli ultimi anni il costo delle case si sia ridimensionato ma anche che circa 1/3 degli immobili residenziali oggetto di compravendita venga acquistato senza il sostegno di un mutuo ma attingendo ai risparmi del nucleo familiare.Nel complesso i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc.) sono la forma tecnica più diffusa nel portafoglio degli italiani, con una quota pari al 50,4% del totale. Il peso di questa tipologia di finanziamenti risulta in costante crescita durante tutto il periodo di osservazione sotto la spinta dell’evoluzione degli stili di consumo delle famiglie, favorita anche da agevolazioni e condizioni di offerta appetibili (basti pensare agli incentivi auto e quelli relativi all’acquisto di elettrodomestici e arredamento).La quota dei prestiti personali, ovvero quei finanziamenti di liquidità senza vincolo di destinazione, risulta invece pari al 28,4% del totale, in calo rispetto al passato. In questa fase ancora condizionata dall’evoluzione della pandemia, la domanda per questa tipologia di finanziamenti è stata particolarmente debole, mentre l’offerta ha adottato criteri di accettazione più selettivi rispetto al passato.

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Carceri e riforma sistema

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

“Quanto accaduto ieri nel carcere di Frosinone dimostra, ancora una volta, che le nostre denunce erano fondate. Il sistema penitenziario è al collasso ed è a rischio l’incolumità di coloro che ci lavorano e di coloro che sono ristretti. Chiediamo alla Ministra Cartabia di perseguire quanto da noi proposto: serve una riforma organizzativa e forti investimenti”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale in merito a quanto avvenuto al carcere di Frosinone dove un detenuto ha minacciato con una pistola un agente e poi sparato contro tre altri detenuti.”Più che del lavoro dell’ennesima commissione di esperti – prosegue il sindacato -, tra l’altro composta solo in minima parte da operatori del settore, anche se di comprovata esperienza, per riformare il sistema penitenziario la Ministra Cartabia dovrebbe accogliere le proposte che abbiamo avanzato. Non abbiamo bisogno di una riforma dei codici, su cui esiste già uno studio approfondito commissionato dall’allora Ministro Orlando, ma di una riforma organizzativa che venga accompagnata da ingenti investimenti per l’assunzione di personale, la messa in sicurezza delle strutture, l’acquisto di mezzi e strumentazioni tecnologiche e l’implementazione delle attività trattamentali”.Per la Fp Cgil, “le nostre carceri sono fatiscenti, il personale è pesantemente sotto organico e si lavora senza strumenti: se non si parte da questo qualsiasi riforma sarebbe inutile. Bisogna analizzare cosa non funziona e proporre come farlo funzionare. A tal proposito abbiamo inviato da tempo alla Ministra le nostre proposte di modifica dei modelli organizzativi, di quelli operativi e di innovazione dei profili professionali. Siamo come sempre disponibili per ulteriori confronti e chiediamo alla titolare del dicastero di via Arenula risposte concrete su questi temi”, conclude.

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Christie’s will present work by the artist Stanley Donwood

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

LONDON. Who has created the cover art for Radiohead’s ground-breaking albums since The Bends in 1996. The six paintings will be on display at Christie’s headquarters in London from 9 to 15 October 2021, alongside drawings, lyrics and digital art curated by Stanley Donwood and Thom Yorke, who initially met at Exeter University. The paintings by Donwood will be offered in First Open: Post-War and Contemporary Art, online for global bidding from 5 to 19 October 2021. The series of dystopian landscapes were made in the period 1999-2001, and closely related to the final cover and sleeve art for Kid A, originally released by the band on 2 October 2000, marking its 21st anniversary. Donwood’s series continued with the release of Amnesiac (2001). While working on each album sleeve, Donwood immersed himself in Radiohead’s music constantly: “It gets under your skin and becomes like oxygen. I listen to it a lot, almost to the extent I need a breather by the time it comes out.” The resulting body of work produced by Donwood provides a bold visual accompaniment to Radiohead’s music, a band who are renowned for their technical innovation and pioneering vision. Donwood has exhibited internationally, including a solo exhibition at Bonnefantenmuseum, Maastricht in 2017, and estimates for the paintings begin at £10,000.

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“Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Dal 28 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022 Palazzo Reale di Milano presenta Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima, una grande mostra a cura di Francesca Alfano Miglietti.La mostra è promossa e prodotta da Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura in collaborazione con Marsilio Arte e con Tenderstories.112 opere – installazioni, sculture, disegni, dipinti, videoinstallazioni e fotografie, alcune delle quali vere icone del contemporaneo, esposte per la prima volta in Italia – di 34 artisti riconosciuti a livello internazionale – da Yael Bartana a Christian Boltanski, da Gino de Dominicis a Urs Lüthi, da Carol Rama a Michal Rovner, solo per citarne alcuni.Un viaggio attraverso il rapporto arte e corpo, una selezione di corpi gloriosi e di esseri mobili, che rappresentano una dichiarata diversità poetica e al tempo stesso un racconto della molteplicità della rappresentazione dell’essere umano attraverso l’esibizione del corpo, e, soprattutto, la sua sparizione. Una sezione fondamentale è quella dedicata a Lea Vergine, presenza indimenticabile nella storia del rapporto tra arte e corpo. Accompagna la mostra il catalogo edito da Marsilio.

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Robeco lancia il Next Digital Billion Fund

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Anticipando il trend della prossima ondata di utenti di Internet, che si trovano per la maggior parte nei paesi emergenti, Robeco ha lanciato uno dei primi fondi al mondo basato sul trend della tecnologia nei mercati emergenti. Il Next Digital Billion Fund investe principalmente in società tecnologiche e di Internet in forte crescita quotate in borsa nei mercati emergenti, tra cui piattaforme online innovative presumibilmente destinate a diventare i futuri vincitori del settore tecnologico.Oggi nel mondo si contano circa 4,6 miliardi di utenti di Internet, la maggior parte dei quali in futuro vivrà nei mercati emergenti. Questo aumento spettacolare della connettività online, insieme all’assenza di infrastrutture commerciali tradizionali preesistenti, sta imprimendo uno slancio esponenziale all’adozione della tecnologia e alla crescita dei modelli di business nei mercati emergenti. Migliaia di nuove imprese vengono create per soddisfare il prossimo miliardo di utenti digitali, con una conseguente ondata di IPO e creazione di valore. La strategia Next Digital Billion di Robeco mira a beneficiare di questo trend imponente.Robeco Next Digital Billion perseguirà una strategia high conviction svincolata da benchmark, con un portafoglio di 30-50 posizioni e una selezione di titoli diversificata a livello settoriale e geografico al fine di ottimizzare il profilo complessivo di rischio-rendimento della strategia. Sulla base della profonda esperienza e capacità di ricerca di Robeco, la strategia azionaria Next Digital Billion segue un approccio esclusivo, selezionando accuratamente i futuri vincitori di Internet in modo coerente.La strategia Robeco Next Digital Billion è gestita da un team di professionisti che vantano decenni di esperienza negli investimenti nei mercati emergenti e nel settore tecnologico, non solo nella gestione di strategie azionarie tradizionali, ma anche nell’investimento in società non quotate finanziate con venture capital nei mercati emergenti. Michiel van Voorst e Bryan Satterly sono i co-gestori di portafoglio del fondo.

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Ora è possibile iscriversi al MoVimento 5 Stelle

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Molte persone chiedono di unirsi a noi, ora è nuovamente possibile iscriversi al MoVimento 5 Stelle. Un percorso lungo, fatto di scelte che ci hanno fatto crescere. In questi anni non ci siamo mai risparmiati e siamo qui. Al Governo, in Parlamento, nelle Regioni e nei Comuni, a lavorare e lottare ogni giorno per il bene comune e per migliorare la qualità della vita delle persone. Con i nostri valori e la nostra etica”. Lo scrive, sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Referendum cugino povero. E’ tornato, è ricco e fa paura

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Il referendum (abrogativo) esiste con la Costituzione (art.75) e, benchè si è dovuto attendere il 1970 per una legge attuativa (n.352), quando negli anni ‘70 del secolo scorso i clericali (per abrogare il divorzio: respinto) si cominciò ad usarlo. I radicali di Marco Pannella ci provarono e riprovarono e alla fine riuscirono ad imporlo nel sistema e nel confronto politico, finché venne usato dai più che riconoscevano un certo immobilismo nel sistema parlamentare. Nella maggior parte dei casi il necessario e dovuto intervento parlamentare fu essenzialmente per mitigare o negarne gli effetti. Dopo, il referendum divenne il cugino povero. Ci furono alcune varianti non abrogative per una sorta di consultazione dell’elettorato. Ma rimase lì a memoria, essenzialmente, della storia del piccolo partito radicale. Tranne le continue minacce opportunistiche di usarlo da parte di qualche partito contro i propri avversari.In questi giorni il cugino povero è invece tornato dal suo esilio e sta dimostrando di non essere arrugginito. Anzi. Tra giustizia, eutanasia e caccia, col dato eclatante della cannabis le cui firme sono state raccolte in una settimana da piccoli partiti e comitati civici, sta dimostrando di essere ancora presente. Il referendum è tornato ricco mostrando la propria forza di aiuto al sistema parlamentare. Ma, soprattutto i grandi partiti di governo e opposizione, lo percepiscono come una minaccia al loro regime.La conseguenza è che per tutti i grandi partiti, col supporto dei loro editorialisti sparsi nei media, la maggiore preoccupazione del momento è cambiare la legge sui referendum per rendere più complicato, e quasi impossibile, il suo utilizzo. Rare le manifestazioni di interesse verso l’accresciuta partecipazione dei cittadini al processo legislativo. E altrettanto rare le riflessioni per rimettere in discussione il metodo parlamentare in voga. Invece di fare tesoro del segnale che gli arriva dai cittadini per migliorare i meccanismi parlamentari (ché il referendum abrogativo è proprio questo), la reazione diffusa è cercare di scacciare il cugino sì da farlo tornare povero nel suo esilio; come si legge sui tram: “non disturbare il conducente”. ll referendum quindi fa paura! Ci dispiace. Per noi sarebbe occasione di rivitalizzazione della democrazia partecipativa. Ma – sembra – “noi” non siamo graditi e per questo osteggiati. Se qualcuno di “noi”, tra i più entusiasti della riscoperta dell’interesse dei cittadini per la politica, crede che siamo alla vigilia di una implosione del regime… non si faccia illusioni. I referendum, dopo la raccolta delle firme, hanno altri passaggi che sono nelle mani di coloro che reagiscono come abbiamo descritto. La Corte Costituzionale per sentenziarne la legittima; il Parlamento per colmare i vuoti causati dall’abrogazione.La battaglia è solo all’inizio. Per ora siamo 1-0 per “noi”, ma arbitro e guardalinee sono nelle “loro” mani. Vincenzo Donvito, Aduc

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Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/2022

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Milano Giovedì 30 settembre, ore 12:15 Edificio Agorà (U6), Piazza dell’Ateneo Nuovo 1 Università degli Studi di Milano-Bicocca si svolgerà la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/2022 dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, alla presenza del Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, e del Ministro dell’Università e della Ricerca, professoressa Maria Cristina Messa. Ospite d’eccezione sarà il professor Piero Madau, Department of Astronomy & Astrophysics, University of California Santa Cruz. Presiederà l’evento la rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni.

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PIMCO: Mercati, a che punto siamo?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

A cura di Geraldine Sundstrom, Managing Director e Portfolio Manager di PIMCO Il Beige book della Federal Reserve per il mese di agosto ha fornito una buona serie di indizi per interpretare la recente debolezza relativa dei dati macroeconomici. Il messaggio è stato piuttosto chiaro e inequivocabile: laddove l’attività è in calo o sta rallentando, è per lo più dovuto alla ripresa del COVID-19, alle interruzioni dell’offerta o alla carenza di manodopera, piuttosto che all’indebolimento della domanda. Inoltre, le imprese rimangono ottimiste sulle prospettive a breve termine. La National Retail Federation ha fatto eco al messaggio affermando che la moderazione è in gran parte dovuta a confronti più difficili e alla chiusura dei porti/interruzioni della catena di fornitura, piuttosto che a una decelerazione della domanda. Infine, l’indicatore della spesa totale con carta di credito della Bank of America su una media mobile di 3 settimane (per smussare gli effetti del calendario del Labor Day) è a +12,8% anno su anno (a/a) sopra il 2020 e 16,2% sopra il 2019, che rimane un ritmo robusto.Dall’altro lato dell’equazione, i dati sulle esportazioni di agosto per la Cina e Taiwan hanno sorpreso entrambi al rialzo, soprattutto alla luce della variante Delta e della chiusura dei porti. Le esportazioni cinesi sono arrivate a +25,6% a/a contro le aspettative di +17,3% a/a, mentre Taiwan ha battuto di 3,5 punti percentuali a +26,5% a/a. Non è quindi del tutto sorprendente che l’indice composito mondiale per i costi di spedizione dei container abbia registrato un altro nuovo massimo, in crescita dell’1% a/a e per la prima volta in eccesso di 10.000 dollari. Abbiamo inoltre notato la settimana scorsa, tramite il nostro monitoraggio satellitare della congestione dei porti, che il porto di Los Angeles sta raggiungendo nuovi livelli mai visti di congestione e arretrati. A peggiorare le cose, il clima continua a creare scompiglio nel sud-est asiatico dove il tifone Chanthu (Cat5 Atlantic Strength e il più forte di quest’anno) sta interrompendo le operazioni portuali a Taiwan e in Cina, mentre il Vietnam viene colpito da due tempeste tropicali.Il punto fondamentale è che ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che il sistema possa superare le interruzioni di COVID e la volatilità del tempo. Ma c’è un’ulteriore considerazione. È importante tenere a mente che i grandi progetti infrastrutturali sponsorizzati dal governo non sono ancora iniziati. Molti aspetti di questi progetti probabilmente si baseranno pesantemente su lunghe rotte commerciali principalmente dall’Asia all’Europa o agli Stati Uniti, così come grandi quantità di manodopera. Il Bipartisan Infrastructure Deal non è ancora stato votato (è atteso per fine settembre, con potenzialmente altro nel secondo pacchetto infrastrutture) e in Europa le cose stanno per accelerare radicalmente nei prossimi trimestri. Infatti, il 73% dei 750 miliardi di euro dei fondi europei per la ripresa sono stati richiesti dagli Stati membri, e il 61% ha ricevuto il via libera dalla Commissione europea, ma solo il 13% è stato effettivamente pagato a fine agosto. La maggior parte di questi fondi (57% minimo) devono essere diretti al Clima e al Digitale e la Mobilità Verde è il maggior vincitore. Mentre il boom delle riaperture si esaurisce, è probabile che vedremo altri fattori a sostegno della domanda, come la ricostruzione delle scorte, il ritardo delle spese in conto capitale da parte delle aziende che erano per lo più in modalità di gestione della crisi, e i grandi progetti infrastrutturali da Europa, Stati Uniti, Cina e più tardi, Giappone, dato che la campagna elettorale è piena di promesse fiscali. Guardando al futuro, l’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che il raggiungimento degli obiettivi di emissioni nette zero richiederà un extra di 2,5 trilioni di dollari di investimenti all’anno a livello globale, che rappresenta un raddoppio della formazione lorda di capitale e un impatto sostanziale sul PIL mondiale per gli anni a venire.Questa spinta alla domanda persisterà per qualche tempo, e riteniamo che il tapering da parte delle banche centrali non sia sufficiente a far deragliare questi forti venti di coda ciclici. Ci sono interruzioni, carenze e sabbia negli ingranaggi, ma il ciclo futuro sembra lungo e probabilmente rimarrà sostenuto dalle banche centrali, anche perché dopo l’emergenza pandemica, il mondo sta affrontando un’emergenza climatica.

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Divergenze emergenti: la Cina affossa le performance?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer Moneyfarm. L’estate volge al termine e l’attenzione degli investitori è focalizzata sui mesi che ci separano dalla fine dell’anno per capire se saranno in continuità con un inizio stellare o se, in qualche modo, la rincorsa dei mercati è destinata a rallentare o, addirittura, a cambiare traiettoria. Sul fronte azionario i paesi emergenti (linea nera) dopo un inizio anno promettente – a metà febbraio avevano fatto segnare un +12% – hanno sottoperformato i mercati sviluppati (linea viola) facendo registrare una performance negativa nel mese di agosto. La situazione cinese ha influito negativamente sul comparto. Si veda in blu il dettaglio della performance degli emergenti esclusa la Cina, più in linea con le performance azionarie generali. La domanda da porsi è se i recenti cali abbiano aperto delle possibilità lato valutazioni. I prezzi sono relativamente bassi in questo momento e ciò potrebbe rappresentare un’opportunità: da un lato l’investitore deve valutare se lo sconto è tale da compensare l’effetto dell’incertezza politica sul contesto di mercato e, dall’altro, se i fondamentali e la crescita delle aziende potrebbero essere compromessi.Stiamo vivendo una fase di transizione dell’economia globale, per certi versi unica: da una parte una ripresa molto forte ma diseguale, dall’altra la pandemia, che continua ad avere strascichi nonostante il rallentamento delle restrizioni. Questa situazione porta l’economia globale ad avere delle peculiarità che, ci sentiamo di dire, difficilmente si sono presentate tutte insieme in passato e che danno l’idea di trovarsi in un contesto in cui la globalizzazione si è inceppata. Carenza di camionisti, traffico marittimo in tilt, mancanza di semiconduttori, chiusure localizzate in Asia dovute alla variante Delta, tariffe per i container alle stelle sono gli indizi che i canali del commercio globale stanno attraversando un periodo turbolento. Tutti questi fattori si traducono in prezzi più alti per i consumatori finali, un effetto che dovrebbe rivelarsi temporaneo secondo le banche centrali. Il mercato del lavoro rimane per ora il mistero economico più affascinante degli ultimi mesi. Anche nei paesi dove i sussidi sociali si sono esauriti, la carenza di manodopera continua a esercitare pressioni al ribasso sull’offerta, limitando in qualche modo la ripresa economica. Si guardi, a titolo di esempio, alla curva della partecipazione al mercato del lavoro negli Stati Uniti che è rimasta sostanzialmente piatta negli ultimi mesi.Ecco, quindi, che vediamo gli inventari delle imprese ai minimi, i prezzi alla produzione salire e l’outlook economico farsi più incerto. Se rimane indubbia la ripresa forte della domanda, è ora l’offerta ad essere impreparata, e questo apre ulteriori spunti di riflessione sull’inflazione. Per il momento prevale l’ottimismo. L’idea è che con il normalizzarsi del mercato del lavoro e con il procedere delle campagne vaccinali anche in Asia, i nodi inizieranno a sciogliersi e la crescita economica rimarrà sostenuta anche nel 2022. I colli di bottiglia che sono alla base dell’aumento dei prezzi di molti beni hanno poco a che fare con la politica monetaria: aumentare i tassi di interesse non aiuterebbe a risolvere queste situazioni e pertanto non sarebbe in questo momento una scelta politica efficace.

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I dati Ocse dicono che l’età media dei docenti italiana è sempre più alta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Cresce l’età media dei quasi 900mila docenti italiani, tanto da collocarsi molti al di sopra di quella dei paesi Ocse. I dati aggiornati dicono che alla primaria il 58% dei maestri ha almeno 50 anni, contro la media Ocse pari al 33%. Ancora più alto il numero di insegnanti della secondaria over 50enni: sono il 62%, praticamente due su tre. Le percentuali eloquenti sono contenute nel Rapporto Ocse Education at a Glance 2021, pubblicato stamane. “Con i pensionamenti d’anzianità ormai alle soglie dei 70 anni, ogni anno ci ritroviamo a commentare un’età media dei docenti che sale progressivamente – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – : il problema è chi governa la scuola ed in generale il Paese, non vuole rendersi conto che insegnare è logorante e non si possono tenere in servizio per 40 anni delle persone a svolgere la stessa professione, mentre il burnout avanza andando a determinare disturbi per la salute che poi sfociano in patologie, purtroppo non di rado anche maligne. È da tempo che chiediamo per gli insegnanti con una specifica ‘finestra’ di pensionamento, una sorta di Quota 96 che permetta di lasciare la cattedra penalizzazioni come i carabinieri o le forze di polizia dello Stato. Inoltre, è giunta l’ora di prevedere una diaria mensile legata al rischio biologico, da collocare nella parte tabellare dello stipendio così da avere riflessi diretti anche sull’assegno di pensione che con le ultime riforme a perdere per i lavoratori si è sempre più avvicinato a quello sociale e allontanato dagli importi di fine carriera”.Chi insegna in Italia si invecchia e rimane in cattedra sempre più anni. In media in tutti i Paesi dell’OCSE, si legge sul rapporto, la percentuale di insegnanti con almeno 50 anni di età aumenta con l’aumentare dei livelli di istruzione in cui essi esercitano l’insegnamento, fino al 36% nell’istruzione secondaria di primo grado e al 40% nell’istruzione secondaria di secondo grado. In Italia questa percentuale varia dal 53 % al livello di secondaria di primo grado al 62% al livello di secondaria di secondo grado. Il sindacato Anief reputa questo andamento non tollerabile: è giunto il momento di mandare i docenti in pensione a 62 anni senza penalizzazioni anche perché tra i più sottoposti a burnout. Invece, non si comprende il motivo per il quale gli unici docenti che i Governi hanno deciso di collocare in questa casistica, inserendoli tra coloro che beneficiano dell’Ape Social, con uscita anche a 63 anni, solo con lievi penalizzazioni, sono i maestri della scuola dell’infanzia. È chiaramente una visione miope del problema, perché la professione del docente è a tutti i livelli logorante. Siccome nemmeno si vuole prendere in considerazione la possibilità di trasformare l’insegnante in tutor negli anni finali della carriera, non rimane che approvare una norma che preveda l’anticipo pensionistico, tipo Quota 96.

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Giornate Europee del Patrimonio all’insegna dell’inclusione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Roma sabato 25 e domenica 26 settembre 2021 Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea viale delle Belle Arti, 131. Nelle giornate del 25 e 26 settembre, appuntamento con la manifestazione culturale che ogni anno coinvolge musei e luoghi della cultura di tutta Europa. Le Giornate Europee del Patrimonio 2021, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per accrescere la conoscenza del nostro patrimonio culturale, rilanciano il tema dell’inclusione, per sottolineare l’importanza, fortemente sentita e sempre più urgente, dell’accessibilità totale alla fruizione di arte e cultura. Questo obiettivo fondamentale per la società contemporanea non può che passare attraverso concrete azioni di inclusione dei pubblici considerati nelle loro specifiche diversità, dove le istituzioni culturali possono giocare un ruolo di primo piano.Il programma della Galleria Nazionale per le Giornate Europee del Patrimonio prevede una serie di attività orientate a favorire l’inclusione e la sensibilizzazione verso le diversità, con esperienze, percorsi di visita e approfondimenti sulle mostre in corso e sulle opere della collezione permanente. In particolare, le visite in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e le visite tattili sono rivolte a tutti i visitatori, sia udenti, sia sordi, sia normo vedenti, sia con minorazione visiva, per garantire la massima partecipazione e favorire un dialogo interculturale senza barriere.Nella serata di sabato 25, dalle ore 19.00, apertura straordinaria fino alle ore 22.00 al costo simbolico di 1 euro a biglietto.A partire dalle Giornate Europee del Patrimonio, cambiano le modalità di visita della Galleria Nazionale, che torna ad osservare l’orario di apertura, dalle 9.00 alle 19.00, anche il sabato e la domenica, con chiusura settimanale il lunedì.Tutte le attività organizzate dalla Galleria Nazionale per le Giornate Europee del Patrimonio sono gratuite per i partecipanti, incluse nel biglietto d’ingresso al museo, a numero contingentato oppure con prenotazione obbligatoria nei limiti della capienza massima degli ingressi consentiti in base alle misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19.

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“Ci muoviamo in economie della malacrescita”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Lo sostiene Felwine Sarr, economista, scrittore, professore di Filosofia africana alla Duke University della Carolina del Nord, musicista precisando: «Ci muoviamo in economie della malacrescita, fondate su un falso sistema contabile. Il sistema mondiale è costruito per produrre disuguaglianza». E Gaél Giraud, gesuita, docente alla Georgetown University di Washington dove dirige il Programma per la giustizia ambientale soggiunge: «Il Pil è un mantra magico che serve a imporre un controllo sul comportamento delle persone, moralizzando le nostre relazioni economiche grazie a un tema colpevolizzante: “Se non fate così non contribuite alla prosperità”». Sarr: «Se consideriamo che sullo spazio di questa nostra Terra non esiste il loro ma soltanto il noi… una soluzione è possibile».Centocinquanta pagine. Ritmo intenso, pamphlet a due voci. Un illuminante, durissimo, atto di accusa. Nei confronti delle «società occidentali che sembrano fare fatica a rinunciare a uno stile di vita che devasta il pianeta e di cui il mondo intero deve sopportare i costi»; di un’Europa ricca e blindata che «vuole sigillare le frontiere e tirarsi fuori da uma dinamica della storia che consiste nelle grandi migrazioni dei popoli»; di un postliberalismo selvaggio «che cerca di assorbire la totalità della sfera vivente e sociale attraverso una quantificazione messa a servizio della privatizzazione». Un saggio e un’invocazione a incarnare i valori di solidarietà, ascolto, fratellanza — non limitandosi a proclamarli — in nome di um umanesimo aperto, fecondo e plurale, di un’accoglienza disinteressata, di um ritrovato rispetto per gli altri e per la natura. Confronto e dialogo tra due economisti (e molto di più): uno, il francese Gaél Giraud, è anche fellow della Energy Agency e direttore di ricerca del Cnrs di Parigi. L’altro, il senegalese Felwine Sarr, è stato scelto da Emmanuel Macron per guidare (con la storica dell’arte Bénédicte Savoy) la commissione sulla restituzione delle opere d’arte africana trafugate dalla Francia durante il colonialismo. Dall’incontro tra i due interlocutori è nato Un’economia indisciplinata, edito da Emi. «Bisogna fare presto — dice Giraud a La Lettura — o gli effetti dell’Antropocene saranno irreversibili». Da un articolo della Lettura sull’ultimo libro di Gaël Giraud e Felwine Sarr: “Un’economia indisciplinata”

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Convenzione, il testo di Sisac non convince i medici di famiglia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

Una riforma delle cure primarie viaggia in parallelo alla trattativa sulla convenzione. Delusi dalla trattativa per il rinnovo dell’accordo dei medici di famiglia, Sindacato Medici Italiani, Cgil Medici e Simet scrivono al ministro Roberto Speranza, per far sì che il dibattito sul futuro economico e giuridico della medicina di famiglia non resti confinato al tavolo con la Sisac. Ricordano il ciclone Covid che ha fatto 170 vittime nella categoria, la carenza di giovani per il ricambio e i pensionamenti in massa, i 288 Mmg mancanti nel Bolognese, i 180 a Bergamo, i medici milanesi che assistono 2 mila cittadini l’uno. “Sarebbe necessario un investimento sul personale in termini formativi, organizzativi e contrattuali per potenziare i servizi di presa in carico – scrivono i tre sindacati a Speranza – al contrario ci viene proposta una bozza che non tiene conto delle nuove esigenze organizzative dell’assistenza territoriale e che sminuisce il ruolo dei medici sia in termini professionali che economici”. Il testo di Sisac “prevede l’abolizione di alcune indennità di funzione, non tiene conto degli sforzi organizzativi messi in campo dai medici, non incentiva le nuove generazioni, non prende in esame la necessità di nuove tutele né incentiva le pari opportunità, considerando che il 50% dei professionisti è rappresentato da donne”. Di qui l’appello al ministro a “rilanciare la medicina generale a partire da un contratto innovativo da un punto di vista organizzativo e dignitoso da un punto di vista economico”. E dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che “non può ridursi solo a un finanziamento per la costruzione di nuove strutture”. Con i leader Smi Pina Onotri e Simet Mauro Mazzoni, il segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn Andrea Filippi ha firmato la lettera e spiega che si tratta di un’apertura al Ministro, «in un contesto frammentato, nel quale vogliamo comunque evitare si inneschino contrapposizioni. Le regioni hanno all’improvviso accelerato per la firma di un accordo nazionale che noi sollecitavamo da anni ma il cui impianto ora è superato, perché fermo alla sanità pre-Covid; bisogna guardare alla proposta di riforma di assistenza territoriale e cure primarie che Ministero della Salute e Regioni in Agenas stanno elaborando, legata al PNRR. Anziché soffermarci sugli articoli di un testo “vecchio” sarebbe bene capire quale sarà la collocazione dei medici di famiglia, guardia, 118, pediatri e specialisti convenzionati».Ci sono dei segni per cui tutti i convenzionati potrebbero essere indirizzati alla dipendenza? «Secondo Fp-Cgil – spiega Filippi – i professionisti e i servizi dovrebbero ruotare intorno alle esigenze dei pazienti; come servizio la medicina generale deve fare rete con altre professioni evitando di rimanere isolata. Per noi la dipendenza è il passaggio più semplice per rendere più governabili i sistemi di assistenza territoriale. Ma attenzione, alcune regioni pensano ad un cambio di contratto senza voler affrontare un loro difetto nel governare il sistema. È più importante organizzare bene i servizi dove il medico esercita che trasformarlo in dipendente. Questo, al di là del fatto che la dipendenza costa meno, e porterebbe subito 20 miliardi di euro alle casse dell’Inps, risanandolo, e ponendo fine alla cassa parastatale Enpam e alle doppie cariche di sindacalisti-ordinisti-membri di CdA. Un tema da affrontare con un referendum nella categoria». Cosa vuol dire che le regioni devono governare bene i propri servizi? «Le elaborazioni del PNRR fin qui cercano di equilibrare varie ipotesi regionali per avere un maggior controllo sulle sanità territoriali. Si valutano possibili evoluzioni del rapporto dell’attuale Mmg (dipendenza subito o ruolo ad esaurimento per gli attuali convenzionati ndr) ma non si esplicita un problema a nostro avviso centrale: i servizi territoriali devono avere un datore di lavoro e lo stato deve offrire in tutto il Paese un sistema integrato omogeneo. L’assenza di una catena di comando si è vista durante i picchi del Covid-19 e ha penalizzato la medicina di famiglia. Se le Asl si riappropriano del loro ruolo organizzativo, i servizi riguadagneranno priorità e – credo – qualità, e poco importa che il medico sia convenzionato o dipendente perché il servizio funzioni ed egli stesso sia più soddisfatto» In Lombardia qualcuno evoca una terza via alla dipendenza: case della salute ed ospedali di comunità – che possono essere società private – potrebbero assumere gli ex medici convenzionati come dipendenti. «La Lombardia anziché modificare i rapporti di lavoro apre a forme di accreditamento di privati. A nostro avviso la riforma sottesa dal PNRR dovrebbe consentire in tutta Italia alle Asl di evitare esternalizzazioni di servizi. I cittadini peraltro vanno avvertiti, come Cgil li incontreremo in giro per l’Italia, a partire dal 7 ottobre a Roma, al Centro Congressi Frentani, per spiegare che dietro il “privato” c’è il “profitto”, un obiettivo che prima o poi condiziona l’offerta di servizi ed intacca il diritto del cittadino a fruire persino dei livelli essenziali di assistenza. Invece di esternalizzare, le Asl – partecipate dai cittadini con i loro bisogni – dovrebbero da una parte riappropriarsi, attraverso i distretti, del ruolo di programmazione e committenza di prestazioni, e dall’altra dovrebbero mettere in condizione di ben lavorare i sanitari che, legati ad esse con un rapporto di dipendenza o di subordinazione, erogano prestazioni ai cittadini-pazienti. Soluzioni alternative che mischiano le carte impediscono forme di controllo sugli operatori e non vanno verso l’equità nell’accesso ai servizi». Mauro Miserendino fonte Doctor33

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Why America needs vaccine mandates

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 settembre 2021

After months of begging Americans to get themselves vaccinated, President Joe Biden has stopped asking nicely. On September 9th the Biden administration announced a requirement to be vaccinated or tested regularly covering about 100m Americans. There are clear reasons for taking this unusual step. Only 54% of Americans are fully vaccinated, meaning the nation is lagging behind its peers. In a leader, we argue that Republican opposition to the vaccine mandate is fatally wrong-headed. The details of the Biden mandate could be improved on, but in democracies public health sometimes requires some coercion.Polls, meanwhile, show broad public support for the vaccine mandate—52% of adults approve whereas 40% disapprove.The mandate comes as covid-19 cases in American children are at an all-time high, raising the question of whether in-person schooling accelerates the spread of the virus.France tackled its vaccine hesitancy using covid-19 passports, which have proved efficient, and surprisingly popular.India’s pupils have been hard hit by extended school closures during the pandemic. Poverty, undernourishment and poor pedagogy make a bad situation worse.Britain is no longer at war with the coronavirus. Instead, it is working out how best to manage its presence. Its aim is to keep the economy open while saving hospitals from being overwhelmed. Vaccine passports, masks and working from home will be only back-up options. Another piece of good news is that vaccines seem to be holding up against the Delta variant—new data show that severe covid-19 is much rarer among vaccinated Britons. Zanny Minton Beddoes Editor-In-Chief The Economist

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