Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Posts Tagged ‘trasformazione’

Una masterclass per pionieri della trasformazione industriale 5.0

Posted by fidest press agency su domenica, 28 aprile 2024

Gli incontri dal 7 maggio all’11 luglio, tra i partner Confindustria Veneto Est, Smact Competence Center e lo Swiss Institute for Disruptive Innovation. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia: “Ci rivolgiamo all’élite imprenditoriale veneta, la sfida è quella della gestione avanzata del cambiamento” Si parla spesso di industria 4.0, quella che va oltre l’automazione e l’ottimizzazione della produzione tramite sistemi cyber-fisici. Ma la rivoluzione è quella dell’industria 5.0, che punta a creare un ambiente di lavoro sostenibile. In questo nuovo ecosistema economico e innovativo, Fòrema, ente di formazione e consulenza del sistema confindustriale veneto, propone un progetto pilota, rivolto all’elite dell’imprenditoria veneta, quella che vuole conoscere le ultime innovazioni tecnologiche e digitali, funzionali non solo all’efficientamento produttivo ma anche all’efficientamento energetico, toccandole con mano. È nato così un ciclo di sei incontri, al quale parteciperanno una trentina di selezionati manager e imprenditori; il progetto è stato finanziato con i fondi del Pnrr. L’intento di Fòrema è rendere stabile questo percorso di formazione per i “top gun” dell’imprenditoria veneta. Si inizia il 7 maggio con simulazioni e sistemi di intelligenza artificiale, si prosegue il 15 maggio coi metodi per creare valore aziendale con l’Ai (entrambi gli eventi si terranno presso lo Smact Center). Il 21 maggio trasferta a Torreglia, nella sede di Luxardo per raccontare l’utilizzo intelligente dei dati per l’ottimizzazione energetica , il 5 giugno si torna in Smact per la chatbot aziendale, il 12 giugno seconda trasferta in azienda, alla Komatsu di Noventa Vicentina. Si torna in classe l’11 luglio per l’evento di chiusura, nella sede di Fòrema a Padova, per spiegare i primi passi, reali, da fare per introdurre l’Ai in azienda.“I partner del progetto sono Confidustria Veneto Est, Smact Competence Center e lo Swiss Institute for Disruptive Innovation, l’azienda che sviluppa la parte di Ai per Tesla in Europa”, conclude la coordinatrice del progetto per Fòrema, Francesca Rossetto. “I docenti sono imprenditori e direttori manufacturing, per questo abbiamo anche previsto due visite in azienda, per conoscere i “segreti” di Komatsu e Luxardo; ma ci sono anche professori universitari, grazie ai partenariati con le università di Padova, Venezia, Udine e Trieste. In concreto, si alterneranno lezioni esplorative a studi concreti nelle aziende che propongono le migliori case history ad oggi esistenti sul tema dell’industria 5.0”.

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Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella trasformazione digitale dell’Europa

Posted by fidest press agency su sabato, 16 marzo 2024

Roma 21 marzo 2024 – ore 15.30 Piazza San Marco 51. La Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale – CDE SIOI Roma organizza l’evento “Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella trasformazione digitale dell’Europa. Sfide e opportunità. Il coinvolgimento dei giovani per promuovere la cultura dell’innovazione digitale”. L’iniziativa fa parte del progetto 2023/2024 “Anno Europeo delle Competenze”, realizzato dalla rete italiana dei CDE in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. L’evento si rivolge ai giovani cittadini europei e mira a suscitare la discussione sui temi più attuali legati alla trasformazione digitale dell’Europa, soprattutto in termini di nuove competenze ed opportunità. La formula del dibattito strutturato permetterà ai partecipanti di porre domande, in un’ottica attiva in cui i giovani sono al centro della riflessione, veri protagonisti della trasformazione digitale dell’Europa.

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Trasformazione digitale delle aziende

Posted by fidest press agency su martedì, 12 dicembre 2023

EY, leader mondiale nei servizi di consulenza professionale strategica e tecnologica, ha stretto una nuova partnership strategica con Appian (Nasdaq: APPN), leader riconosciuto nel low-code e nell’automazione dei processi, per supportare ulteriormente le aziende nella trasformazione digitale. Questa collaborazione consentirà alle aziende di semplificare e modernizzare i propri processi utilizzando tecnologie avanzate nell’ambito di intelligenza artificiale, low-code, automazione dei processi e data fabric. L’ampliamento della collaborazione tra EY e Appian consentirà alle aziende di lavorare in modo più efficiente e offrire migliori esperienze ai clienti con soluzioni digitali all’avanguardia, facilmente personalizzabili, per soddisfare le loro esigenze specifiche.“Negli ultimi anni i modelli di business delle aziende sono stati rivoluzionati da eventi straordinari, prima la pandemia e poi i nuovi scenari geopolitici, accelerando di conseguenza la necessità di una trasformazione digitale nelle organizzazioni”, ha commentato Giuseppe Santonato, AI & Data Leader, EY Europe West. “Per le aziende che stanno affrontando questo processo di digitalizzazione, la partnership tra EY e Appian offre tecnologia, strumenti e supporto all’implementazione per una transizione senza discontinuità al digitale. EY affianca da sempre le aziende che vogliono innovare il proprio modello di business, per questo, siamo molto orgogliosi di essere parte di questo progetto e di poter accompagnare le imprese verso un nuovo paradigma digitale.” “Siamo orgogliosi di annunciare la nostra partnership strategica anche in Italia con EY, un’organizzazione fortemente impegnata a supportare e guidare i clienti verso l’eccellenza e la gestione di progetti innovativi”, ha affermato Fabio Scottoni, Senior Director of Alliances, Appian Italy. “Questa collaborazione conferma, ancora una volta, la mission di Appian, che mira a guidare le organizzazioni verso una transizione digitale sostenibile e capace di portare nuove opportunità di business ai clienti in Italia.”

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La trasformazione digitale nelle aziende italiane

Posted by fidest press agency su domenica, 15 ottobre 2023

I principali ostacoli alla trasformazione digitale per le aziende italiane sono le barriere culturali e la errata percezione sulla necessità di alti investimenti per avviare la trasformazione digitale in azienda. Una rivoluzione – quella digitale – che deve essere affidata a figure apicali dell’azienda, al CEO o al Board. Tutto ciò emerge dalla survey sulla trasformazione digitale nelle aziende italiane condotta da GEA Digital, la practice di GEA che si occupa di trasformazione digitale e di innovazione.La survey è stata condotta su un qualificato campione di oltre 100 CEO e C-Level di aziende italiane principalmente di dimensioni medio grandi che operano sia in ambito B2B sia B2C. L’analisi è finalizzata a capire come le nostre imprese stanno affrontando la trasformazione digitale allo scopo di creare valore e quindi ottenere un vantaggio competitivo sostenibile.La ricerca è stata presentata da Andrea Teja, Head of GEA Digital, – nel corso del l’IMD-GEA Annual Business Forum a Milano dedicato al tema della Digital Business Transformation davanti a quasi 400 ospiti tra imprenditori, CEO e dirigenti. L’incontro – presentato e moderato dal managing director di GEA Stefano Pellandini, insieme a Tito Zavanella, presidente di GEA, ha visto la partecipazione di Arturo Bris, professore IMD di Finanza e direttore dell’IMD World Competitiveness Center; Amit Joshi, professore IMD di Intelligenza artificiale, Analytics e Marketing Strategy; dell’ex Ceo di Poste Italiane e Saipem Francesco Caio, ora presidente di Caio Digital Partners e di Vincenzo Pompa, Ceo di E4Life. Nonostante la trasformazione digitale sia già in corso, la maggior parte delle aziende italiane (60%) dichiara di non avere una vera strategia digitale, se non frammentata, ma quasi tutti i CEO ritengono di poter trarre vantaggio positivo sfruttando la trasformazione digitale. Al momento però in quasi il 90% dei casi esiste un grande gap tra ciò che le imprese stanno realmente facendo e gli obiettivi che si sono prefissate. Ciò che colpisce è come, secondo le risposte dei CEO, l’infrastruttura IT attuale sia già adeguata per sostenere le imminenti iniziative digitali. La verità però è che va rivista tutta l’architettura dei sistemi stessi (es. confluire verso un data lake approach, superare approccio a silos…). Altro tema cruciale sarà il ruolo della formazione con le università che devono fornire programmi di laurea adeguati, come spiega Teja: “Le aziende devono avere a bordo le persone adatte per guidare la trasformazione, sia che provengano dall’interno dell’organizzazione sia dall’esterno”. Le barriere culturali sono ancora il freno principale alla trasformazione: 2/3 del campione risulta infatti non consapevole e/o non adeguatamente reattivo di fronte al cambiamento. “Stiamo assistendo a un passaggio generazionale nelle posizioni direttive tra i baby boomer e i millennial – conclude Teja – e questo spiega in parte le resistenze culturali ancora presenti”. Le aree aziendali al momento principalmente coinvolte dalla rivoluzione digitale risultano essere quella commerciale, di marketing e di produzione.

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Risorse Umane e trasformazione digitale

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 giugno 2023

Genuina, agenzia nel campo delle Risorse Umane e della Comunicazione, annuncia il lancio della sua nuova Unit Meta Factor. Un laboratorio di ricerca all’avanguardia che integra l’intelligenza artificiale, la creazione di avatar e una strategia etica, per offrire soluzioni innovative per la gestione delle risorse umane, al fine di massimizzare il potenziale HR e guidare la trasformazione digitale delle organizzazioni, fornendo alle aziende gli strumenti necessari per adattarsi ai cambiamenti rapidi del panorama professionale e ottenere risultati duraturi. FLOW il progetto di punta di Meta Factor, realizzato per Crèdite Agricole Vita e assicurazioni, che ha già ottenuto importanti riconoscimenti agli AIDP Award, posizionandosi tra i vincitori e confermando così la giusta direzione dell’impegno di Genuina nell’innovazione e nella realizzazione di soluzioni di impatto. FLOW utilizza l’intelligenza artificiale e avatar interattivi per ottimizzare il processo di onboarding e per migliorare l’esperienza dei nuovi collaboratori. Attraverso questa inedita soluzione, Genuina promuove un ambiente di lavoro inclusivo e favorisce una transizione efficace e coinvolgente per i nuovi membri del team. Sotto la guida del fondatore Luigi Irione, Genuina si è sempre distinta per il suo impegno nel favorire la crescita sostenibile delle persone e il benessere organizzativo. L’introduzione di Meta Factor è un passo in avanti significativo nella continua tensione dell’agenzia a porsi all’avanguardia nel settore e nel sostegno creativo alle aziende partner. “Siamo entusiasti di lanciare la nuova Unit Meta Factor e il progetto FLOW – commenta Luigi Irione -. La nostra mission è sempre stata quella di aiutare le aziende a valorizzare al meglio le loro risorse umane, e con Meta Factor implementiamo questo impegno con esiti nuovi basati sull’intelligenza artificiale. Siamo grati per il riconoscimento che abbiamo ricevuto e continueremo a lavorare per offrire il massimo valore ai nostri clienti”.Per saperne di più su Genuina e la nuova Unit Meta Factor, è possibile visitare i siti web agli indirizzi: http://www.genuina.eu e http://www.metagenuina.eu.

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Comgest: Quali opportunità dalla trasformazione cinese?

Posted by fidest press agency su sabato, 22 aprile 2023

A cura di Jasmine Kang, Analista e Gestore del fondo Comgest Growth China di Comgest sulle prospettive di crescita nei mercati azionari in Cina e le relative realtà e settori più interessanti. Il consumo interno rimane il principale motore di crescita secolare. I marchi cinesi stanno conquistando i giovani consumatori grazie a strategie efficaci di brand building e omnicanali. Le strategie di marketing direct-to-consumer (DTC) sono comuni ed efficaci: abbiamo osservato che molti giovani adolescenti indossano le scarpe da ginnastica Anta Sports. Abbiamo anche notato che Chow Tai Fook ha usufruito dell’artigianato tradizionale cinese per produrre gioielli d’oro fatti a mano e collezioni di pietre preziose innovative, che hanno conquistato le giovani generazioni. Mentre un numero sempre maggiore di veicoli elettrici circola sulle strade, molte aziende della catena del valore stanno rapidamente creando nuove opportunità. Dai nostri incontri con i dirigenti e dai loro annunci pubblici, abbiamo appreso che Minth ha beneficiato di ordini di alloggiamenti per batterie in alluminio da parte di VW e BMW, Inovance ha esteso la sua tecnologia di inverter alla catena cinematica dei veicoli elettrici, Sanhua ha sviluppato nuovi sistemi di gestione termica per i veicoli elettrici e Centre Testing ha aumentato il numero di contratti per il collaudo dell’elettronica dei veicoli elettrici.Generalmente, maggiore è la percentuale di nichel in una batteria, maggiore è la densità di energia che la batteria può fornire, il che influisce positivamente sul peso e sulle dimensioni del pacco batteria. Huayou sta collaborando con LGES per estrarre nichel, cobalto e litio dalle batterie usate. Le opinioni prevalenti emerse durante le nostre conversazioni tendevano a includere un accordo generale sulla posizione dominante e sulle capacità di CATL, il principale produttore di batterie al mondo, sull’economicità della catena di approvvigionamento cinese e sul fatto che gli sforzi del governo statunitense per ridurre la dipendenza dai settori high-tech cinesi devono affrontare un percorso lungo e difficile.Nonostante il notevole divario tecnologico rispetto ai mercati sviluppati, il fatturato del settore dei semiconduttori in Cina ha registrato una crescita del 18% CAGR tra il 2011 e il 2021. Il Paese sta cercando ambiziosamente di passare da primo consumatore di semiconduttori al mondo a primario produttore, aumentando il tasso di autosufficienza da circa il 20% al 70%. Sebbene gli Stati Uniti abbiano cercato di ostacolare il passaggio del Paese ai nodi avanzati per la produzione di semiconduttori6, i leader cinesi di nodi di produzione maturi7, dove è stato creato un ecosistema autosufficiente, ritengono che alla fine aumenteranno la loro quota di mercato nazionale. Durante le nostre visite a 3Peak (un’azienda di semiconduttori fabless focalizzata su prodotti/sistemi di circuiti integrati analogici) e a SG Micro (che progetta, commercializza e supporta circuiti integrati analogici ad alte prestazioni e di alta qualità), abbiamo sostenuto il loro entusiasmo relativamente al fatto che le aziende di progettazione di circuiti integrati analogici trarranno vantaggio dalla crescente domanda di controllo del movimento e di gestione dell’energia. Hua Hong, la seconda più grande fonderia cinese focalizzata sui nodi di produzione maturi specifici, si è assicurata la fornitura di wafer per i clienti nazionali e prevede di superare in futuro i suoi competitor internazionali nel segmento dei nodi di produzione maturi in Cina. Infine, a fronte delle sfide geopolitiche in corso, le aziende hanno risposto costruendo la propria proprietà intellettuale per soddisfare la domanda laddove gli Stati Uniti non dovessero più esportare ora o in futuro. Considerando che i cinesi hanno iniziato a investire nel settore dei semiconduttori molto più tardi rispetto a molti altri Paesi, il divario tecnologico è oggi notevole, ma la crescente pressione geopolitica potrebbe trasformarsi in un’opportunità per i leader nazionali che cercano di conquistare quote di mercato nei nodi di produzione maturi e nei circuiti integrati analogici. (abstract by http://www.verinieassociati.com/

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Trasformazione digitale delle aziende italiane promossa da CIONET e Workday

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Per il 71% dei direttori informatici italiani la scarsa cultura aziendale è il primo ostacolo alla digitalizzazione delle imprese. Al secondo posto i Cio hanno indicato le capacità lavorative dei dipendenti (54%), seguite da i requisiti di compliance e privacy in materia di cybersicurezza (33%). Questo è uno degli spunti di interesse che emerge della ricerca “CIOs & The Board”: dal report, inoltre, risulta che le aziende italiane risultano parzialmente digitalizzate, con una percentuale pari al 61%. Sono presenti dati anche relativi al revenue mix: circa il 70% dei Cio dichiara che solamente il 20% del fatturato aziendale deriva da attività digitali. “La trasformazione digitale è un cambiamento culturale prima che operativo e proprio la paura del cambiamento è il primo ostacolo da superare”, commenta Federico Francini, country manager di Workday per l’Italia, azienda multinazionale leader nelle applicazioni cloud native per la gestione finanziaria e delle risorse umane.

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La campagna di trasformazione del pomodoro 2022 è partita

Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2022

Lo è stata con qualche giorno di anticipo e, purtroppo, con qualche preoccupazione in più. Uno scenario particolare nel quale si combinano la precoce maturazione dei frutti conseguente alle alte temperature delle scorse settimane, per cui ormai tuti gli stabilimenti produttivi hanno avviato la trasformazione, e le tante incognite che caratterizzano un contesto economico quanto mai incerto, di cui bisogna tenere conto già in questo inizio di campagna. In ordine sparso: la siccità, in particolare nel bacino Nord, la difficoltà nel reperire manodopera stagionale sia nei campi che nell’industria, l’esponenziale aumento dei costi delle materie prime, degli imballaggi primari e secondari e soprattutto delle risorse energetiche e il crescente rischio di pericolose speculazioni, mettono in grande difficoltà uno dei comparti più rappresentativi e importanti dell’industria alimentare italiana.Per questa campagna di trasformazione, in Italia sono stati messi a coltura 65.180 ettari – con una riduzione dell’8,5% rispetto all’anno record 2021 – di cui 37.024 nel Bacino Nord (-4,1% rispetto alla scorsa campagna) e 28.156 nel Bacino Centro Sud (- 13,6% sul 2021). Sulla base di questi dati e considerando quanto fatto in media negli anni scorsi, si può prevedere una produzione tra 5.2 e 5.4 milioni di tonnellate.Naturalmente, si tratta di stime e il volume delle produzioni dipenderà sia dalle rese agricole che da quelle industriali, anche in ragione della qualità della materia prima conferita sulla quale l’attenzione dell’industria resta alta dovendo garantire un prodotto finito che rispetti gli elevati standard dei nostri derivati: la qualità rappresenta, infatti, da sempre un must per le nostre aziende.“I rincari, che hanno raggiunto livelli senza precedenti non solo in termini di quantità ma soprattutto per la generalità degli elementi di costo interessati, hanno fatto lievitare enormemente i costi di produzione. – dichiara Marco Serafini, Presidente di ANICAV – Il comparto sarà messo a dura prova, ma restiamo fiduciosi confidando nelle capacità di resilienza dei nostri imprenditori che cercheranno, almeno in parte, di attutire le conseguenze di tali aumenti incidendo sui propri margini”.

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Trasformazione digitale della sanità

Posted by fidest press agency su domenica, 24 luglio 2022

Roma, 27 luglio 2022, ore 14.30 Hotel St. Regis (Via Vittorio E. Orlando 3) la grande sfida del prossimo futuro è la trasformazione digitale della sanità. La pandemia sta favorendo l’utilizzo di strumenti come la telemedicina. La digitalizzazione offre soluzioni efficaci per rendere i servizi più accessibili ed inclusivi, ponendo il cittadino al centro dei sistemi sanitari. Un settore sanitario più tecnologico e digitale può migliorare il processo di cura e assistenza, riducendo le lunghe attese, le disuguaglianze, le ospedalizzazioni e ottimizzando i costi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) mette a disposizione ingenti risorse per traghettare il Servizio Sanitario verso la nuova dimensione digitale. Ma è necessario mettere in campo anche altri strumenti, che saranno analizzati nella seconda edizione dell’“Health&BioTech Summit”, promosso da MSD, Deloitte e Intesa Sanpaolo RBM Salute, che si svolgerà mercoledì 27 luglio alle 14.30 a Roma all’Hotel St. Regis (Via Vittorio E. Orlando 3).L’evento è organizzato in due tavole rotonde: la prima sarà dedicata alla “Trasformazione digitale della Sanità: le opportunità del PNRR per un Servizio Sanitario più efficiente e vicino al cittadino”, la seconda verterà su “La collaborazione tra aziende e start up come volano di innovazione nell’Health&BioTech”.Interverranno, tra gli altri, Alessio D’Amato (Assessore Sanità e integrazione Socio-Sanitaria, Regione Lazio), Anna Lisa Mandorino (Segreteria Generale di Cittadinanzattiva), Alessandro Fusacchia (Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Camera dei Deputati), Domenico Mantoan (Direttore Generale AGENAS) e Marco Baccanti (Direttore Generale della Fondazione “ENEA Tech e Biomedical”).L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali del Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, e di Annamaria Parente (Presidente Commissione Igiene e Sanità, Senato della Repubblica).

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PIMCO: Opportunità nell’epoca della trasformazione

Posted by fidest press agency su domenica, 19 dicembre 2021

Commento a cura di Geraldine Sundstrom, Portfolio Manager Asset Allocation di PIMCO. Guardando al 2022, il nostro scenario di base è di crescita globale positiva ed inflazione elevata sul breve termine. L’inflazione dovrebbe moderarsi nel corso dell’anno ma vi sono rischi al rialzo rispetto a questa previsione. Crediamo che gli attivi sensibili alla crescita, come azioni e credito, tenderanno a generare rendimenti positivi nel prossimo anno ma ci aspettiamo maggiore dispersione della performance tra i diversi settori e regioni come è comune nelle fasi di metà ciclo. A fronte delle valutazioni più elevate, gli attivi rischiosi sono più vulnerabili a shock esogeni e a passi falsi delle autorità. A nostro giudizio, il rischio di passi falsi sul versante delle politiche è aumentato con la ritirata degli stimoli monetari e fiscali e il tentativo delle autorità di passare le redini della crescita al settore privato. Ciò crea il potenziale di “code più spesse” (esiti positivi e negativi più divergenti), il che evidenzia l’importanza della selezione sia all’interno delle diverse classi di attivo che tra di esse.Restiamo largamente ottimisti sul rischio dei mercati azionari. Ci aspettiamo di osservare considerevole differenziazione fra le varie regioni e i diversi settori, il che giustifica un approccio più selettivo e dinamico. Nei mercati sviluppati, manteniamo il sovrappeso sull’azionario americano, posizionandoci sui settori ciclici. In termini di settori, confermiamo la predilezione per i trend di crescita di lungo termine come la digitalizzazione e la sostenibilità. In particolare, crediamo che i produttori di semiconduttori, i fornitori di sistemi di automazione industriale, di energia verde e di mobilità siano tutti destinati a trarre benefici. Integriamo queste componenti con esposizioni che potrebbero essere avvantaggiate in caso di contesto più inflazionistico, imprese che crediamo godano di consistenti barriere all’ingresso e forte capacità di fissazione dei prezzi che possono potenzialmente aumentare i prezzi in un contesto di inflazione, come le compagnie di trasporto marittimo globali.Ci aspettiamo che i rendimenti dei titoli governativi tendano al rialzo nel corso del ciclo con l’aumento dei tassi da parte delle banche centrali ma, in un contesto di portafogli multi-asset, crediamo nel ruolo che la duration può svolgere come elemento di diversificazione. Continuiamo pertanto a mantenere dell’esposizione alla duration. Nei portafogli multi-asset confermiamo inoltre una modesta posizione di sovrappeso sui TIPS americani (obbligazioni del Tesoro indicizzate all’inflazione). Benché i tassi d’inflazione di pareggio siano saliti in modo significativo, a nostro avviso non prezzano ancora integralmente un adeguato premio di rischio per l’inflazione. Infine, sul fronte valutario, il Dollaro americano risulta ancora sopravvalutato secondo i nostri modelli, soprattutto rispetto alle valute dei mercati emergenti, ma in un contesto tuttora sfidante per le banche centrali e le economie dei mercati emergenti non si deve presumere che il Dollaro sia per forza destinato a indebolirsi.

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I piccoli agricoltori come elemento chiave della trasformazione dei sistemi alimentari

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 luglio 2021

Per realizzare un futuro in cui ogni persona abbia accesso a un’alimentazione sana a un costo abbordabile, in cui la produzione degli alimenti avvenga nella salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità e in cui le persone che producono il nostro cibo siano pagate adeguatamente per il loro lavoro, i sistemi alimentari devono cambiare radicalmente e le necessità delle popolazioni rurali devono essere considerate una priorità.In occasione del pre-Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) rivolge un appello ai leader del settore affinché rettifichino le carenze di sistemi alimentari che lasciano centinaia di milioni di persone affamate e in povertà.Durante i tre giorni del Vertice, leader politici, agricoltori, esperti ed esponenti della società civile si confronteranno su come rendere i sistemi alimentari più sostenibili ed equi. L’IFAD investe sulle popolazioni rurali, mettendole in condizione di ridurre la povertà, aumentare la sicurezza alimentare, migliorare la qualità dell’alimentazione e rafforzare la loro capacità di resilienza. Dal 1978, abbiamo investito 23,2 miliardi di dollari in donazioni e prestiti a tassi agevolati per finanziare progetti di cui hanno beneficiato circa 518 milioni di persone. L’IFAD è un’istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Roma – il polo delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

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Trasformazione digitale del Paese

Posted by fidest press agency su domenica, 27 giugno 2021

“Oggi, come mai prima d’ora, si sono realizzate due importanti condizioni per la trasformazione digitale di cui l’Italia ha bisogno per recuperare il gap accumulato negli ultimi 20 anni rispetto i paesi più avanzati. Da un lato, la pandemia ha imposto un vero e proprio “elettroshock culturale” che ha permesso a tutti i livelli di scoprire il valore del digitale. Dall’altro, è stata finalmente definita una chiara priorità all’innovazione digitale nell’agenda politica, grazie al PNRR che ne ha fatto uno degli ambiti prioritari per le politiche industriali del paese. Il Piano mette a disposizione circa 50 miliardi di euro per la digitalizzazione: una dotazione di per sé significativa, anche se da sola insufficiente a recuperare il nostro gap digitale, ma che dovremo essere in grado di moltiplicare. Imprese e pubbliche amministrazioni dovranno realizzare progetti di grande portata per amplificarne l’effetto, lavorando insieme, con l’obiettivo comune dell’innovazione. Mai come oggi possiamo giocare la partita per la trasformazione digitale”. Lo ha detto Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360, aprendo l’intervento a FORUM PA 2021 del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, a confronto con rappresentanti della PA centrale e locale e del mondo delle imprese.“Lo sviluppo sostenibile del paese passa necessariamente dalla definizione di una nuova, coerente ed efficace politica per l’innovazione volta a trasformare la PA in chiave digitale e sostenere la competitività delle imprese – ha detto Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA – Per accelerare la digitalizzazione è necessaria una chiara governance tra i soggetti pubblici e privati, con una definizione dei ruoli e degli obiettivi tra il sistema locale e nazionale dell’innovazione”.

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La pandemia accelera la trasformazione digitale dei comuni italiani

Posted by fidest press agency su giovedì, 24 giugno 2021

E’ stata trainata soprattutto dall’aumento dei servizi digitali offerti in risposta all’emergenza sanitaria, mentre c’è ancora un divario da colmare in termini di integrazione con le piattaforme abilitanti come SPID e PagoPA e di disponibilità e interoperabilità degli open data. Le città digitalmente più mature sono ancora soprattutto quelle del Nordest e del Nordovest e quelle con la maggiore densità abitativa, ma non mancano casi virtuosi fra i piccoli comuni e nel Mezzogiorno. È il quadro che emerge dall’”Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata fra aprile e maggio 2021 da FPA, società del gruppo Digital360, per Dedagroup Public Services, società in prima linea nello sviluppo delle nuove infrastrutture pubbliche digitali del Paese, e presentata oggi a FORUM PA 2021 nel corso del convegno “Italia digitale: il ruolo dei Comuni per una PA al servizio di cittadini e imprese”. L’indagine analizza il grado di maturità digitale dei 110 comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni: Digital public services, il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; Digital PA, l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica (SPID, CIE, PagoPA, ANPR); Digital Openness, la numerosità e l’interoperabilità degli open data e la comunicazione con i cittadini attraverso i canali social. È basata sul modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Dedagroup Public Services, frutto di una rielaborazione del DESI rispetto agli obiettivi definiti dal Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione e di una sua contestualizzazione a livello locale. Sono 49 le città italiane che nel 2021 hanno raggiunto un livello elevato di maturità digitale (14 in più rispetto al 2020), 38 si attestano nella fascia intermedia (+1) e solo 23, contro i 37 dello scorso anno, si collocano nella fascia più bassa evidenziando così il generale trend positivo. Nella fascia alta, 39 comuni mostrano performance almeno sufficienti in tutte le tre dimensioni esaminate ed elevate in almeno una di queste: Aosta, Arezzo, Bari, Bergamo, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Cremona, Cuneo, Ferrara, Forlì, Genova, La Spezia, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Matera, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Siena, Torino, Trento, Treviso, Venezia, Vercelli, Verona, Vicenza. Completano l’elenco 7 comuni che ottengono il punteggio più elevato in tutti e tre gli ambiti analizzati (Bologna, Firenze, Milano, Roma, Modena, Pisa e Cesena) e 3 città che si fermano al livello più basso in una dimensione ma registrano quello più alto nelle altre due (Asti, Caltanissetta e Piacenza).Le città più mature si collocano prevalentemente nelle regioni del Nordovest (15 comuni su 24 in fascia alta, 7 in quella intermedia) e del Nordest (17 comuni su 24 in fascia alta, 5 a livello medio) e presentano mediamente un’elevata densità abitativa. Ma fra i 49 comuni più digitali figurano anche 9 città del Sud (Bari, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Lecce, Matera, Napoli, Palermo), tre in più rispetto al 2020, e 8 città di piccole dimensioni, contro le tre registrate nella precedente edizione.L’offerta di servizi pubblici digitali – L’offerta di servizi pubblici digitali è l’ambito in cui sono stati fatti i maggiori progressi: 47 dei 110 comuni analizzati hanno raggiunto un elevato livello di disponibilità dei servizi digitali (contro i 30 del 2020), 42 si sono posizionati in fascia intermedia (-3) e 21 in fascia bassa (erano 34 l’anno scorso). Tutte le grandi città (oltre i 240mila abitanti) si collocano in fascia alta, insieme a 11 comuni medio-grandi (su un totale di 22) e 16 medi (su 41), mentre raggiungono il livello più elevato solo 8 realtà piccole su 35. Lo stesso divario si registra a livello geografico, con solo 12 comuni del Mezzogiorno (su 40) e 8 del Centro (su 22) che entrano in fascia alta, contro le 27 città del Nord (su 48).I servizi maggiormente offerti dai comuni in modalità digitale sono quelli legati allo Sportello unico delle attività produttive (SUAP), disponibili in 109 comuni, e alla prenotazione di appuntamenti per il rinnovo della carta d’identità, online in 107 città. Seguono l’iscrizione alla mensa scolastica (96), la presentazione di pratiche di edilizia privata (84) e la visualizzazione e il pagamento di contravvenzioni (81). I servizi meno accessibili sono la richiesta del contrassegno auto per disabili (16) e la domanda di assegno per le famiglie numerose (12).Digital PA, integrazione con le piattaforme abilitanti ancora incompleta – L’integrazione con le grandi piattaforme nazionali – come SPID, PagoPA, ANPR, CIE etc – rappresenta un passaggio fondamentale nel processo di digitalizzazione della PA. Questo indicatore, però, appare meno dinamico rispetto a quello dedicato ai servizi pubblici digitali. Solo 27 città si collocano nella fascia alta (erano 23 nel 2020), 58 si attestano nella fascia intermedia (+2) e 25 a un livello basso (-5). Metà delle grandi città (5 comuni su 12) entra in fascia alta, ma la maggior parte delle città medie (26 su 41) e medio-grandi (13 su 22) si ferma a un livello intermedio e ben 16 città piccole su 35 non vanno oltre la fascia bassa. Fra le 27 città più mature, 19 si trovano nelle regioni del Nord, e solo due (Caltanissetta e Campobasso) al Sud.I servizi digitali maggiormente integrati con i sistemi di autenticazione SPID, CIE e CNS, sono il rinnovo della carta d’identità (102 con SPID, 99 con CIE e 4 con CNS) e quelli legati al SUAP (96 SPID, 76 CIE, 89 CNS). Seguono le pratiche edilizie (64 SPID, 42 CIE e 53 CNS), i certificati anagrafici (62 SPID, 44 con CIE e CNS), l’iscrizione agli asili nido (58 SPID, 36 con CIE e CNS) e i certificati di stato civile (58 SPID, 40 CIE e 41 CNS). Il processo che ha registrato più progressi è la migrazione delle anagrafi comunali in ANPR, dove a maggio 2021 figuravano oltre 7.500 comuni subentrati, fra cui 106 comuni capoluogo su 110, con i restanti 4 con la migrazione in corso. Tutti i comuni capoluogo risultano attivi sulla piattaforma PagoPA, con almeno una transazione registrata, ma solo 15 comuni hanno registrato mille transazioni o più ogni mille abitanti e per ben 30 città ne risultano meno di 50. Sono invece 89 i comuni capoluogo che espongono almeno un servizio sull’app IO, fra le quali spiccano Rimini (20 servizi online accessibili), Modena (14) e Vibo Valentia (12). Nella Digital Openness il gap più evidente – La Digital Openness si conferma la dimensione in cui i Comuni faticano maggiormente a progredire. Nonostante una leggera crescita, sono appena 18 le città digitalmente mature da questo punto di vista (+2 sul 2020), 50 si collocano in fascia intermedia e 42 in fascia bassa. Un risultato dovuto allo scarso punteggio ottenuto negli indicatori relativi agli open data, che hanno vanificato le buone performance registrate nella comunicazione con i cittadini attraverso i canali social. Fra le 18 città mature, ci sono 7 grandi comuni e nessuna piccola realtà, 12 sono nel Nord, 3 nel Centro e 3 nel Sud (Lecce, Matera e Palermo).Dall’analisi condotta su portali open data e siti dei 110 comuni capoluogo emerge un quadro polarizzato, con poche eccellenze con numerosi dataset rilasciati e ampie fasce del campione con maturità bassa o bassissima. Complessivamente i comuni analizzati hanno pubblicato meno di 15mila dataset (erano 17mila nel 2020). A Firenze, Milano, Palermo e Torino, che valgono il 42,5% del totale con oltre mille dataset a testa, si contrappongono 48 comuni che non hanno ancora pubblicato open data. Per quanto riguarda la comunicazione sui social media, il numero di Comuni attivi aumenta su sei canali su sette, restando invariato solo su Twitter, e salgono da 16 a 23 le città che usano tutti gli strumenti analizzati. Sono 46 le città mature per livello di presenza, penetrazione, aggiornamento e produttività sui sette canali social analizzati.

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La pandemia accelera la trasformazione tecnologica delle Risorse Umane

Posted by fidest press agency su venerdì, 5 marzo 2021

Può arrivare a valere oltre 32 miliardi di dollari a livello globale nel 2027: il mercato della “gestione del capitale umano” cresce nel post-covid ad un tasso di oltre il 9% annuo, trainato da un lato dalle trasformazioni portate dalla pandemia, dall’altro dalle soluzioni tecnologiche nate per affrontare le trasformazioni stesse.L’HR, insomma, si trasforma in “HR Tech”. E, grazie alla metamorfosi, cresce a un ritmo mai registrato prima.Sono le startup a offrire strumenti e approcci innovativi e di reale cambiamento per i processi di recruiting. Sono quattro, in particolare, le tech company protagoniste della trasformazione tecnologica della filiera dell’HR in Italia: Jobtech, Yousign, Nibol e Payfit.Jobtech: nata con l’obiettivo di digitalizzare il lavoro interinale e in somministrazione, è la prima agenzia per il lavoro ad introdurre soluzioni di ricerca e selezione, somministrazione e staff leasing digitali all’interno del panorama italiano.Yousign: è la startup francese che sta portando i vantaggi della firma elettronica anche nei dipartimenti HR italiani, aiutando grandi aziende e PMI a completare interamente da remoto i processi di assunzione e onboarding di nuovi dipendenti.
Nibol: è la startup che sta aiutando le aziende a realizzare e gestire l’ufficio del futuro, un luogo più flessibile, digitalizzato e “aperto” verso l’esterno, con la possibilità di aggiungere agli spazi più “istituzionali” delle estensioni diffuse sul territorio come coworking e hot desk. Payfit: è la scaleup francese che sta innovando la gestione amministrativa del personale in tutta Europa grazie alla tecnologia, con un software che permette di gestire a 360° la vita del dipendente.

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American Express si concentra sulla trasformazione digitale per le PMI

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 novembre 2020

American Express, società leader di servizi finanziari, Alibaba.com, la più grande piattaforma di e-commerce b2b al mondo, e webidoo, digital company italiana specializzata in servizi web, annunciano la nascita di una nuova offerta a sostegno delle piccole imprese.American Express ha scelto webidoo, un partner globale di Alibaba.com, per offrire un pacchetto di consulenza unico alle pmi, al fine di consigliarle su come sfruttare la piattaforma Alibaba.com con l’obiettivo di far crescere il proprio business. L’offerta è riservata esclusivamente ai titolari di American Express Business e Corporate Card in Italia.Le aziende partecipanti potranno usufruire di una sessione di consulenza individuale gratuita con webidoo, che lavorerà al loro fianco per analizzare le esigenze dei loro Clienti e supportare l’implementazione di strumenti di marketing digitale. La consulenza si concentrerà nel supporto alle pmi nella costruzione di un profilo sulla piattaforma di e-commerce b2b di Alibaba.com, offrendo consigli sulla creazione e gestione di una vetrina su Alibaba.com e su come gestire l’advertising. Questa consulenza a 360 gradi mira ad aiutare i clienti a cogliere le opportunità offerte dalla piattaforma Alibaba.com e a massimizzarne i vantaggi. American Express e webidoo stringono questa collaborazione nella convinzione che la digital transformation sia la chiave del successo per le pmi italiane. L’utilizzo di strumenti web appropriati fa accrescere il business online delle aziende garantendo loro un accesso privilegiato al mercato globale.

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Ci sono le condizioni per trasformazione digitale del Paese

Posted by fidest press agency su martedì, 10 novembre 2020

“L’emergenza Covid19 è stato uno choc sanitario ed economico straordinario, che ha obbligato PA, imprese e cittadini ad accelerare sulla trasformazione digitale, con cambiamenti straordinari nell’organizzazione del lavoro e nell’accesso a prodotti e servizi pubblici e privati, che normalmente avrebbero richiesto molti anni per verificarsi. Questo cambiamento culturale e le risorse finanziarie che arriveranno grazie al Recovery Fund e al programma Next Generation EU sono l’eredità politica positiva della pandemia: ora ci sono le condizioni per la trasformazione digitale del Paese ed è compito del governo, delle imprese e degli esperti di innovazione fare tutto il possibile per non dilapidare questo slancio verso la digitalizzazione”.Lo ha detto Andrea Rangone, Presidente del Gruppo Digital360, durante il convegno “La trasformazione digitale come architrave della strategia per la ripresa” dell’ultima giornata di FORUM PA Restart Italia, la manifestazione digitale sul tema della ripartenza del paese dopo l’emergenza, promossa da Fpa, società del Gruppo Digital360.“La trasformazione digitale è strettamente collegata al PIL pro capite ed è l’unica strada per risollevare la produttività del nostro sistema-paese, stagnante da molti anni, e farlo ripartire dopo il forte stress dell’emergenza sanitaria – continua Rangone -. Per raggiungere l’obiettivo, però, le ingenti risorse che arriveranno non sono sufficienti se non si individuano le priorità su cui investire. In primo luogo, le infrastrutture di telecomunicazione, l’ossatura necessaria per rendere la digitalizzazione capillare sull’intero territorio nazionale. E poi le competenze digitali: serve un piano per la formazione digitale dei dipendenti pubblici e dei cittadini, per evitare che chi adesso teme il cambiamento perché non ha le competenze per coglierne i benefici, resti ai margini della nuova normalità che ci attende”.

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Accelerazione dei processi di trasformazione

Posted by fidest press agency su domenica, 4 ottobre 2020

La quinta edizione del Logistics Trend Radar indica che stiamo assistendo a una stabilizzazione generale delle tendenze degli ultimi quattro anni. Sebbene il settore della logistica abbia resistito all’attuale pandemia globale, i processi di trasformazione sono stati accelerati. Il COVID-19 ha indotto un’accelerazione di anni ai cambiamenti riguardanti la recente innovazione logistica, l’automazione e il lavoro digitale e la digitalizzazione del settore. Al contrario, molte tendenze inizialmente percepite come rivoluzionarie per il settore della logistica devono ancora esprimere il loro potenziale dirompente. Lo sviluppo di veicoli a guida autonoma e i droni continuano ad essere frenati da ostacoli legislativi e tecnici, nonché da una limitata accettazione sociale. I mercati logistici si stanno stabilizzando su alcune piattaforme leader e gli spedizionieri affermati stanno mettendo in campo le loro offerte digitali, supportate da un solido network logistico globale. Dal cloud computing alla robotica collaborativa, all’analisi dei big data, all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things, i professionisti della logistica devono trovare l’ambito di applicazione per un vasto mercato di nuove tecnologie. Il nuovo imperativo per il successo a lungo termine è la modernizzazione di tutti i touch points della supply chain, un’eccellente digital customer experience, e non da ultimo il trasporto e la consegna dell’ultimo miglio. Coloro che adottano e cavalcano le nuove tecnologie e acquisiscono competenze più velocemente avranno un vantaggio competitivo sul mercato. La crescita dell’e-commerce continua a far avanzare i programmi di innovazione e sostenibilità L’e-commerce continua in un’inarrestabile crescita anche se rappresenta ancora solo una parte della spesa globale dei consumatori al dettaglio. Si prevede che l’e-commerce business-to-business avrà un trend simile e diminuirà le dimensioni del mercato dei consumatori di un fattore tre. La pandemia di coronavirus è servita non solo ad accelerare la crescita dell’e-commerce ma anche i programmi di innovazione della supply chain. Le mosse chiave per adottare progressivamente nuove tecnologie come l’intelligent physical automation, gli strumenti di visibilità basati sull’IoT e le capacità predittive dell’IA, determineranno la capacità di soddisfare le crescenti richieste dei clienti e garantiscono per il futuro posizioni di leadership nel settore. Con i governi, le città e i fornitori di servizi che si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 e i rifiuti, la sostenibilità ora è un imperativo per il settore della logistica. Come indicato dalla crescente domanda di soluzioni sostenibili per ridurre gli sprechi, sfruttare nuove tecniche di propulsione e ottimizzare gli impianti, è una priorità nei piani di sviluppo dell’intera supply chain. Oggi esistono più di 90 divieti nazionali sulla plastica monouso e sugli imballaggi voluminosi che causano il 40% di spazio vuoto nei pacchi, rendendo inevitabile un adattamento dell’imballaggio. La logistica sostenibile – con l’ottimizzazione di processi e materiali, le nuove tecniche di propulsione e le strutture intelligenti – rappresentano un enorme potenziale affinché la logistica diventi più rispettosa dell’ambiente. La containerizzazione intelligente nel settore dei trasporti sarà importante anche nello sviluppo di soluzioni rispettose dell’ambiente per la consegna nelle città congestionate. DHL pubblica regolarmente il Logistics Trend Radar come strumento chiave per la comunità logistica globale. Sia all’interno di DHL che in tutto il settore, è diventato un atteso momento di riferimento in ambito strategico e d’innovazione, nonché uno strumento chiave per plasmare la direzione di trend specifici, imballaggi piu moderni, 5G, robotica e digital twin.

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Sarà l’Europa il motore della trasformazione verde e socialmente giusta?

Posted by fidest press agency su venerdì, 18 settembre 2020

Bruxelles. 23 settembre alle ore 16:00 si svolgerà il secondo incontro virtuale del ciclo di dialoghi pubblici – Idee per un nuovo mondo – promossi dal Presidente del Parlamento europeo David Sassoli con filosofi, scrittori, economisti, esponenti della società civile europea, rappresentanti del mondo del lavoro. L’obiettivo di questi dialoghi è quello di ragionare insieme su un’Europa più utile e più vicina ai suoi cittadini in un momento che richiede immaginazione, azione e coraggio politico per abbandonare le ricette del passato e affrontare le sfide del presente con strumenti nuovi.
Il titolo di questo secondo dialogo è “Sarà l’Europa il motore della trasformazione verde e socialmente giusta?” e si focalizzerà sulle potenzialità della transizione ambientale, economica e sociale dell’Europa post Covid.Parteciperanno Beppe Grillo e Gunter Pauli.
Gunter Pauli (Anversa, 1956) è un imprenditore e uomo d’affari belga a cui piace definirsi un catalizzatore, qualcuno che fa accadere le cose.Pioniere dello sviluppo sostenibile e fautore della nozione di zero rifiuti e zero emissioni, è l’ideatore dell’economia blu, un modello economico ispirato alla natura e agli ecosistemi, all’uso locale delle risorse e alla valorizzazione dei rifiuti, che va oltre l’economia circolare e verde. È anche il fondatore di ZERI (Zero Emissions Research and Initiatives), un network globale che riunisce più di tremila ricercatori e mille aziende da tutto il mondo, che lavorano nella ricerca di soluzioni sostenibili, da cui ha promosso decine di progetti.
Beppe Grillo è un comico, cabarettista, politico, blogger e attore italiano. Lanciato nel mondo della televisione nel 1977, raggiunse in pochi anni una grande popolarità, che nel decennio successivo gli valse la partecipazione come protagonista in alcuni film commedia. A partire dagli anni novanta si è dedicato prevalentemente agli spettacoli dal vivo, monologhi sull’attualità spesso di taglio ambientalista o legati all’economia. Il blog beppegrillo.it, aperto nel 2005, ed è tra i più frequentati siti web italiani e uno dei blog più visitati al mondo. Tramite la nutrita community di lettori del blog, Grillo ha promosso iniziative di grande impatto mediatico. Nel 2009 con la collaborazione dell’imprenditore Gianroberto Casaleggio, ha dato vita al movimento politico, il Movimento 5 Stelle.

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Trasformazione digitale con le reti 5G

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 agosto 2020

A cura di Sylvie Séjournet e Anjali Bastianpillai. La diffusione delle reti 5G fornirà un ulteriore stimolo. Già in espansione negli Stati Uniti, in Cina, in Corea e in altri mercati sviluppati, il 5G è in grado di trasmettere i dati a velocità molto superiori rispetto alle reti attuali e di gestire volumi di informazioni molto maggiori, consumando al contempo molta meno batteria. E poiché le esigenze digitali durante il lockdown hanno messo a dura prova la capacità attuale, è probabile che l’espansione del 5G procederà ora più rapidamente del previsto. Ciò, a sua volta, alimenterà l’espansione dell’Internet delle cose (Internet of Things, IoT), aprendo così un universo di possibilità digitali pressoché illimitato.Nell’ambiente domestico, ad esempio, questo potrebbe significare piantagioni di pomodori che chiedono acqua, tetti che segnalano indebolimenti dopo fenomeni atmosferici estremi, giubbotti che comunicano ai genitori la posizione aggiornata del figlio, bidoni della spazzatura che chiedono di essere svuotati e confezioni di latte che comunicano la data di scadenza. Muovendosi per la città, la diffusione dell’IoT potrebbe invece significare ricevere un avviso sui parcheggi disponibili, dati secondo per secondo sul traffico circostante per i veicoli autonomi, avvisi sulla qualità dell’aria locale e molto altro. La migliore connettività sosterrà la crescita tecnologica su diversi fronti, di cui tre in particolare. Tutti e tre erano già in forte crescita prima, ma con la pandemia hanno ampliato enormemente la loro base di clienti e, ora che più persone hanno sperimentato ciò che è possibile fare, pensiamo che questo solido trend proseguirà.In primo luogo, c’è l’e-commerce: il lockdown ha spinto milioni di persone a ricorrere allo shopping online per i generi alimentari e altre merci, e prevediamo che molte di loro rimarranno conquistate dalla comodità e dai prezzi competitivi e continueranno a effettuare online almeno parte dei loro acquisti. PayPal, per esempio, ha registrato una media di 250.000 nuovi account al giorno nel mese di aprile.Il software come servizio (Software as a Service, SaaS) è un altro segmento destinato a sperimentare una forte crescita. Esso comprende la tecnologia necessaria per le piattaforme di work from home, nonché per l’istruzione online, l’archiviazione su cloud e le teleconferenze. Anche una volta che tutte le misure di lockdown saranno completamente rimosse, a nostro avviso, sia le aziende sia i dipendenti preferiranno prassi di lavoro più flessibili rispetto a prima della pandemia. Anche l’istruzione cambierà: l’Università di Cambridge, ad esempio, ha già fatto sapere che le lezioni continueranno online almeno fino all’estate del 2021.
La vita digitale è un’altra area chiave. Dopo il lavoro viene lo svago e il lockdown ha dimostrato come buona parte delle nostre attività di svago e di socializzazione possano essere svolte con l’ausilio di dispositivi digitali. In quest’ambito, le consegne di generi alimentari e cibi pronti, i servizi di video-streaming e i giochi online potrebbero essere i principali beneficiari. Anche la telemedicina sta assistendo a un boom: nei soli Stati Uniti entro la fine dell’anno saranno effettuate 900 milioni di visite a distanza, un dato in crescita del 64% rispetto al 2019 secondo il gruppo di ricerca sulla salute Frost and Sullivan.Quindi, per quanto le misure di lockdown siano temporanee, hanno dimostrato quanto sia elevato il progresso raggiungibile nel mondo digitale e, soprattutto, in quanto poco tempo. E tanto più la digitalizzazione avanzerà, tanti più dati si avranno per migliorare l’esperienza e il processo di digitalizzazione. L’intelligenza artificiale farà sempre più parte della nostra vita quotidiana con i suoi servizi digitali basati su algoritmi ultrasofisticati.

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Microsoft conferma il proprio impegno per la trasformazione digitale della Sanità Italiana

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 aprile 2020

E si schiera al fianco delle strutture sanitarie del Paese, mettendo a disposizione le proprie tecnologie e le proprie competenze per aiutarle a reagire all’emergenza Covid-19, anche attraverso l’ecosistema di partner attivi sul territorio. La piattaforma di collaborazione Microsoft Teams, che a livello globale conta 44 milioni di utenti giornalieri e che nell’ultimo mese in Italia ha registrato un incremento del +775% in termini di chiamate e meeting, è già gratuitamente a disposizione di tutte le strutture e i professionisti della sanità per abilitare smartworking ed esperienze di telemedicina. Inoltre, grazie alla collaborazione con INAIL, Microsoft ha reso in questi giorni disponibile il proprio Healthcare Bot, che può essere facilmente adottato o personalizzato da istituti di qualsiasi dimensione per affrontare la pandemia attraverso una migliore autovalutazione dei sintomi. Facendo leva sulla piattaforma cloud Azure e sull’Intelligenza Artificiale di Microsoft, il Chatbot integra set di informazioni sul Covid-19 in riferimento a valutazione del rischio, triage clinico, FAQ e metriche globali e può rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti e aiutarli a discernere le azioni da intraprendere, liberando così il tempo del personale medico e ospedaliero ed evitando rallentamenti nell’erogazione delle cure. A livello globale nell’ultimo mese il bot ha già offerto consulenza a 18 milioni di persone e gestito circa 160 milioni di messaggi. In dieci giorni sono quasi 10.000 le persone che ne hanno già beneficiato in Italia – con una mole di oltre 42.000 messaggi – riconoscendo l’utilità dello strumento (89%).Tra le prime realtà del Paese ad attivare il Chatbot per supportare le persone nell’autovalutazione dei sintomi del Coronavirus spicca l’Istituto Nazionale Malattie Infettive IRCCS “Lazzaro Spallanzani”, che sulla sua home page ha reso accessibile il nuovo assistente virtuale. Eccellenza in ambito virologia, lo Spallanzani è stato da subito in prima linea nella gestione dei primi casi di Covid-19 in Italia e ha ricevuto un sempre crescente numero di richieste da parte dei cittadini. Per riuscire a offrire risposte immediate e a garantire un servizio puntuale ai pazienti, ha quindi scelto di introdurre il Bot come canale informativo a disposizione di tutti gli utenti online. Grazie al supporto degli esperti Microsoft in collaborazione con il team IT, è stato possibile attivare la soluzione in poche ore senza defocalizzare le risorse interne dalle priorità del momento. Nella fase attuale il focus della struttura resta sul servizio ai pazienti e sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso: nel giro di pochi giorni il Bot si sta già rivelando utile per offrire indicazioni su come comportarsi in caso di sospetto Coronavirus e sulle precauzioni che tutti, in particolare i soggetti a rischio, devono adottare. Quando i tempi lo consentiranno, il progetto evolverà a più ampio raggio e si prevede già di arricchire il Bot con informazioni utili per l’utenza tipica dell’istituto, come ad esempio gli immunodepressi. Il bot è estremamente discreto e, nel massimo rispetto delle norme su sicurezza e privacy, consente di ottenere informazioni chiave in pochi click. Un supporto strategico non solo nella relazione con i pazienti, ma anche in una prospettiva più ampia di valorizzazione del patrimonio informativo per l’analisi epidemiologica e la sorveglianza sanitaria proattiva.
Il servizio Microsoft Healthcare Bot fa leva sull’AI per aiutare le strutture sanitarie a rispondere più efficientemente alle richieste, liberando così il tempo del personale medico e amministrativo alle prese con cure prioritarie. L’Healthcare Bot è un servizio scalabile, basato sul public cloud di Azure, che consente alle organizzazioni di sviluppare e implementare rapidamente bot abilitati dall’AI su siti o applicazioni, che possono offrire ai pazienti accesso personalizzato a informazioni sanitarie attraverso un’esperienza di conversazione naturale. Il Bot può essere facilmente customizzato per rispondere agli scenari e ai protocolli propri di ogni organizzazione. Per supportare le realtà sanitarie nella rapida adozione di Bot tarati sul COVID-19, Microsoft sta rendendo disponibile un set di template con risposte predefinite sulla nuova epidemia, che gli ospedali possono facilmente utilizzare e modificare: Valutazione del rischio COVID-19, Triage clinico COVID-19, Risposte aggiornate alle FAQ sul COVID-19, Metriche globali sul COVID-19. In linea con l’impegno di Microsoft in ambito Cybersecurity, il servizio offre massime garanzie di sicurezza e privacy in conformità con i più elevati standard di settore, come ISO 27001, 27018, CSA Gold e GDPR.

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