Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Posts Tagged ‘criticità’

“Criticità Anagrafe ormai da due settimane, preoccupazione anche in vista Europee”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 aprile 2024

Roma. “Dal 24 marzo scorso le pesanti criticità collegate alla piattaforma informatica hanno interessato gli uffici anagrafici e di stato civile di Roma Capitale con l’effetto di aver bloccato tutta una serie di servizi fondamentali per il cittadino come il rilascio di documenti, carte di identità e certificazioni. Da più di 15 giorni, è impossibile, tra le altre cose, effettuare i cambi di residenza, con i dipendenti messi in una condizione di difficoltà di fronte all’utenza. Si tratta di un servizio particolarmente importante, soprattutto in vista dell’oramai prossimo appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo. Alle nostre preoccupazioni già ampiamente espresse si aggiunge, oggi, quella di garantire il diritto di voto a tutti i cittadini che da mesi aspettano di cambiare residenza e, dunque, di poter esprimere la propria preferenza nel collegio corretto”. Lo dichiara, in una nota, il capogruppo della lista civica Raggi in Assemblea Capitolina Antonio De Santis.

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Criticità del terzo settore socio-sanitario

Posted by fidest press agency su domenica, 9 aprile 2023

Intervenire per risolvere le criticità che attanagliano il terzo settore socio-sanitario assistenziale educativo dove alle difficoltà strutturali connesse alla carenza di manodopera e all’elevato turnover si affianca lo stallo in cui versano le trattative di rinnovo dei contratti nazionali, connotate dall’atteggiamento dilatorio di alcune associazioni datoriali, mentre si assiste in misura crescente a fenomeni di dumping sociale, salariale e contrattuale. E’ quanto ribadito dalle organizzazioni sindacali di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uiltucs ricevute dal Senatore Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità, presente al flash mob organizzato durante il Convegno sul DDL Anziani svoltosi il 16 marzo scorso presso la Sala Capitolare del Senato. Nel corso dell’incontro i rappresentanti sindacali hanno riferito quanto avvenuto durante la trattativa per il rinnovo del Ccnl Anaste, che ha sottoscritto un contratto al ribasso con organizzazioni sindacali non rappresentative, di fatto interrompendo una trattativa che durava da 18 mesi. Tra i principali punti per i quali le organizzazioni sindacali confederali non hanno sottoscritto il rinnovo contrattuale: il trattamento di malattia, decurtato per i primi tre giorni; la facoltà di licenziare il lavoratore essendo previsto un periodo di comporto di soli 140 giorni in 3 anni; sulla parte economica tabellari disallineati con gli altri Ccnl di settore 2020/2022 rinnovati o in fase di rinnovo, determinando un notevole dumping salariale. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fisascat Cisl e Uiltucs continueranno la loro azione di mobilitazione e metteranno in campo tutte le iniziative per tutelare la dignità del lavoro e la valorizzazione economica e professionale di chi opera nel settore socio-sanitario-assistenziale.

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Galenica risolutiva in carenze ma ci sono criticità da affrontare

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

Soprattutto durante la pandemia e nella gestione dei momenti di carenze di farmaci che si sono verificati in questo ultimo periodo, “è emersa in modo particolare l’importanza della galenica” è stato l’intervento di Minghetti. Dall’allestimento dei vaccini, alla preparazione del gel talco “per il quale, già dal 20 febbraio 2020, abbiamo diffuso le istruzioni operative per l’allestimento in farmacia», sino alle più recenti situazioni legate alla «difficoltà di reperimento di alcuni farmaci pediatrici, l’apporto della galenica è stato risolutivo”. Oggi, “tra le criticità più urgenti da affrontare c’è il tema della rimborsabilità: allo stato attuale ci troviamo ad avere a che fare con situazioni differenti a seconda del territorio, con lo stesso farmaco che in alcune regioni è rimborsato dal Ssn e dispensato nelle farmacie di comunità, mentre in altre è disponibile solo attraverso la rete ospedaliera. Si tratta di disomogeneità che andrebbero superate e credo che questa rappresenti una battaglia che i farmacisti, insieme ai medici di medicina generale e ai pazienti, dovrebbero portare avanti insieme”. Non solo: “come farmacisti, viviamo situazioni su cui la galenica potrebbe rivelarsi utile. Penso per esempio a quando al paziente, a casa, è richiesto di dividere la compressa in quattro parti. Da alcune analisi che ho condotto personalmente in università c’è il rischio di una perdita di principio attivo pari a circa al 10-20%. Penso allora che anche questo sia un ulteriore ambito in cui farmacisti e medici dovrebbero collaborare, per spingere nella direzione di un ampliamento dell’uso della galenica”. (fonte Farmacia33)

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Le criticità delle migrazioni

Posted by fidest press agency su domenica, 29 gennaio 2023

Si è svolta, giorni fa, presso la Camera dei Deputati la presentazione del #Libro_Bianco sul “Governo delle migrazioni economiche” da parte della Fondazione ISMU e alla quale abbiamo partecipato con i nostri contributi e interventi e statistiche di Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia)e il Movimento internazionale transculturale interprofessionale UNITI PER UNIRE(UN@UN) e le associazioni e comunità aderenti. La presentazione è stata moderata da Goffredo Buccini (corriere della Sera ed introdotto dalla professoressa Laura Zanfrini Responsabile settore Economia e Lavoro della Fondazione ISMU che ha illustrato le riflessioni più importati emersi da libro bianco .Successivamente per commentare l’importanza dell’iniziativa e rispondere alle domande del moderatore sono intervenuti il Maria Teresa Bellucci, Viceministro – Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme ai rappresentanti e responsabili dei partiti per l’immigrazione insieme al Dr.Patrick Doelle in rappresentanza della Commissione Europea in Italia che hanno apprezzato l’iniziativa della Fondazione ISMU. Hanno partecipato alla presentazione numerosi esperti nelle politiche dell’immigrazione compreso i sindacati nazionali e gli esperti che sono stati consultati nella stesura del Libro Bianco e tra di loro il presidente Amsi e Uniti per Unire ,Prof.Foad Aodi, nonché membro commissione Salute Globale Fnomceo. Il Libro Bianco https://www.ismu.org/libro-bianco-sul-governo-delle-migrazioni-economiche/

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Costruzioni: Pelazzi (Argenta SOA): l’occupazione tiene, ma con alcune criticità all’orizzonte

Posted by fidest press agency su martedì, 8 novembre 2022

“Il settore delle costruzioni negli ultimi mesi ha dato un importante contributo alla tenuta occupazionale ma ci sono criticità all’orizzonte. Il comparto sta soffrendo molto per il caro materiali ed il caro energia, come denunciato da Ance e Confindustria, e c’è un esigenza di formare nuove figure professionali per posizioni attualmente scoperte. L’altra grande sfida è legata all’uscita per pensionamento nei prossimi cinque anni di circa 165 mila addetti delle costruzioni che dovranno essere sostituiti”. Lo dichiara Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA (www.argentasoa.it), una delle principali società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche, nel presentare l’analisi realizzata dal Centro Studi di Argenta SOA. “I dati di oggi dell’Istat- spiega Pelazzi- non danno lo spaccato settoriale ma i più recenti dati relativi alla dinamica del mercato del lavoro nelle costruzioni, riferiti al secondo trimestre del 2022, indicano per il comparto edile un incremento dell’occupazione pari al 10,2% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Inoltre, l’impiego di giovani nel settore è aumentato del 19,9% in un anno e ha riguardato l’assunzione di 55 mila persone di età inferiore ai 34 anni. È un buon segnale per un comparto che, come si evidenzierà in seguito, vede l’uscita dal lavoro di molti senior. Per quanto riguarda le attivazioni di nuovi posti di lavoro, come ha segnalato a maggio Banca d’Italia, nonostante l’incertezza derivante dalla guerra in Ucraina e dal connesso rialzo dei prezzi dei beni energetici, la variazione dell’occupazione nel settore delle costruzioni si è mantenuta positiva. Tra tutti i macrosettori, quello delle costruzioni ha contribuito attivamente alla ripresa del mercato del lavoro: nel 2020 le attivazioni nette sono state quasi 78 mila, nel 2021 circa 125 mila. In particolare, l’effetto sull’occupazione è più forte nel Mezzogiorno dove le attivazioni nette di nuovi posti di lavoro sono sostenute dalle costruzioni che, insieme al turismo, vi contribuiscono per quattro quinti.” Secondo le elaborazioni del Centro Studi di Argenta SOA su dati di Contabilità Nazionale, nel secondo trimestre del 2022 erano impiegati nel settore delle costruzioni circa 1,6 milioni di persone, un livello analogo a quello di dieci anni fa. E’ fondamentale che il mondo delle costruzioni torni ad essere attrattivo tra i giovani, con una rivalutazione delle competenze dei mestieri della filiera e la formazione continua fatta in azienda (e non solo in maniera teorica) con un “training on the job”. Bisogna, anche, favorire una cultura del lavoro tra i giovani, che faccia comprendere il valore del sacrificio e dell’impegno e l’importanza del lavoro per la dignità personale. Il Reddito di Cittadinanza, sotto questo profilo, sta rappresentando, purtroppo, un forte disincentivo a lavorare, specie in alcuni settori, e genera presso i giovani aspettative di sopravvivenza e rassegnazione senza alcun impegno concreto. Soltanto con stipendi medi più in linea con i parametri europei – conclude Pelazzi – si potrà invertire la tendenza che ha visto persone “scegliere” la soluzione del reddito di cittadinanza accompagnata dai cosidetti “lavoretti in nero”.

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Taxi: evitare una criticità sociale stralciando l’articolo 10 del DL concorrenza

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 giugno 2022

Come tutti sappiamo, l’indispensabile trasporto pubblico dei taxi è amministrato da un ente pubblico. Infatti, la tariffa è impostata dagli enti locali su parametri volti a garantire un servizio regolare, calmierando al contempo il reddito del tassista. Non solo, hanno l’obbligo di prestazione con destinazione sull’intero territorio comunale e comprensoriale, rendendo obbligatoria ogni corsa, anche quella che risultasse svantaggiosa economicamente. Inoltre, vi è da ricordare che il D.L. n. 59/2010 “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno” che esclude i taxi dai contesti di libero mercato in virtù della funzione di SERVIZIO PUBBLICO svolto da lavoratori autonomi senza oneri per lo Stato e in un regime “tutelato per l’utenza”. L’equilibrio delle licenze in servizio è governato utilmente dai comuni in funzione di una serie di valutazioni al fine di evitare che l’incremento della domanda possa determinare un vantaggio per il tassista, andando a discapito del servizio. Ulteriormente, l’organizzazione degli orari di lavoro è articolata su 24 ore per assicurarne la disponibilità in ogni fascia oraria, anche durante la pandemia Covid19: un’attività notturna e diurna, rischiosa (non poche le uccisioni e aggressioni ai tassisti uomini e donne) e stressante per i tempi di attesa sotto il sole e/o le intemperie. Oltre tutto, i tassisti non possono decidere di sospendere l’attività senza incorrere in denunce penali, proprio perché la loro attività è considerata servizio pubblico. I tassisti sono altresì sottoposti alla fiscalità verificata dall’Agenzia delle Entrate, contribuendo in maniera proporzionale al benessere collettivo: ciò non vale per le multinazionali, che in regime di liberalizzazione delle licenze conquisterebbero tutto il mercato, in palese contrasto con i principi della Costituzione e con le leggi antitrust. In aggiunta va ricordato che, i tassisti hanno subito e subiscono: una significativa riduzione delle corse per la pandemia e per le sanzioni alla Russia che hanno visto che i turisti russi disertare l’Italia, alle spese che devono affrontare per le manutenzioni dei veicoli (dovute anche a strade dissestate), la concorrenza di bici e monopattini elettrici, il pagamento dei parcheggi assegnati (privi anche di gabinetto autopulente), il micidiale aumento dei carburanti che non è calmierato dalla detassazione sul costo dei carburanti, tassazione arrivata a gravare per il 60% del costo di un rifornimento, ricambio dei veicoli (sempre più cari). Nonostante quanto sopra, il governo, con il ddl Concorrenza, crea le premesse per trasformare i tassisti in disoccupati, aumentando così la criticità sociale a carico della collettività. Al contrario, la logica vorrebbe che il governo cancellasse l’articolo 10 del DL concorrenza che riguarda i tassisti, facendo rimanere di competenza di ogni singolo sindaco la regolamentazione del settore trasporto taxi. Altre proposte sarebbero palliativi, che oltretutto favorirebbero una guerra tra poveri, disservizi ai cittadini e l’entrata di società private che conquisterebbero rapidamente il mercato grazie a contratti di lavoro da schiavi. Saranno così eliminati i piccoli imprenditori che hanno investito decine di migliaia di euro per il trasferimento della licenza sia per l’acquisto del veicolo. Ovviamente ai tassisti, circa 40.000 in Italia l’organizzarsi in un Coordinamento Tassisti, al di fuori delle tante sigle, per essere informati e agire rapidamente con lo scopo di ottenere lo stralcio dell’articolo 10 del DL concorrenza. ByPier Luigi Ciolli http://www.nuovedirezioni.it

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Codici: gli impegni di TikTok non bastano, restano alcune criticità

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 giugno 2022

Era il febbraio 2021 quando il Beuc e 18 organizzazioni di consumatori europee, tra cui Codici, allertavano le autorità di molteplici violazioni che mettevano a rischio gli utenti di TikTok, in particolare i giovani, il pubblico principale della piattaforma.Oggi la Commissione Europea ed il Cpc, la rete delle autorità nazionali per la protezione dei consumatori, hanno annunciato la chiusura dell’indagine sulla piattaforma. TikTok si è impegnata ad allinearsi alle norme Ue in materia di pubblicità e protezione dei consumatori, in particolare per quanto riguarda la trasparenza degli annunci pubblicitari e la politica sulle monete virtuali, ma secondo il Beuc restano alcune criticità. Un giudizio che l’associazione Codici condivide in pieno.“Bisognerà mantenere alta la guardia – dichiara Davide Zanon, Segretario Generale dei Consumatori Italiani per l’Europa, di cui fa parte anche l’associazione Codici –, perché purtroppo alcuni punti evidenziati dal Beuc non sono stati affrontati. Ci riferiamo, in particolare, alla clausola sul copyright di TikTok, che conferisce ancora alla piattaforma una licenza molto ampia per utilizzare i contenuti generati e pubblicati dagli utenti. C’è poi la questione dell’assenza di un meccanismo in grado di proteggere i giovani quando gli influencer acquistano ‘monete virtuali’ di TikTok. La piattaforma, inoltre, non si è impegnata a cessare la profilazione e ad indirizzare i giovani con pubblicità personalizzata. Quindi consideriamo che la direzione è quella giusta, ma non basta”.“Non bisogna abbassare la guardia – avverte Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché alcune delle criticità sollevate restano. Continueremo a sostenere l’attività del Beuc per garantire un utilizzo sicuro del social network da parte degli utenti, in particolare i giovani. Al tempo stesso auspichiamo un’attività di monitoraggio da parte delle autorità in questa ottica, perché la chiusura dell’indagine non può e non deve significare l’archiviazione del caso”.

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Degli Angeli (M5S): «Obiettivi: risolvere le criticità ambientali, sanitarie, energetiche e contrastare la povertà”

Posted by fidest press agency su sabato, 26 febbraio 2022

Costituire degli asset building per contrastare le disuguaglianze educative e mettere a fuoco le principali sfide, da affrontare nell’ambito di politiche riguardanti la sostenibilità digitale, la salute, l’ambiente, il contrasto alla povertà e il lavoro. Questi i principali punti toccati dalla relazione del Comitato paritetico regionale presieduto da Marco Degli Angeli e presentata nel corso dell’odierna seduta del Consiglio Regionale della Lombardia. Marco Degli Angeli (M5S): «La pandemia ancora in corso ha rivoluzionato politica e società, in quest’ottica il ruolo di indirizzo del Comitato Paritetico assume maggiore rilevanza. Grazie all’ausilio di PoliS-Lombardia e del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università di Milano, sono quindi stati effettuati cinque studi, grazie ai quali è stato possibile mettere a fuoco le principali questioni aperte e le principali sfide da affrontare per il futuro della nostra Regione. Sono: sostenibilità digitale, salute, ambiente, contrasto alla povertà e lavoro. Si tratta di temi da sempre al centro dell’azione politica del Movimento Cinque Stelle. In quest’ottica abbiamo portato avanti azioni di valutazione e controllo atte a pianificare anche il prossimo piano triennale, ponendo particolare attenzione alla presa in cura dei pazienti cronici, ai bisogni abitativi e al contrasto della povertà energetica». Prosegue Degli Angeli (M5S): «L’azione del Comitato paritetico ha voluto interpretare al meglio il significato di resilienza, che vorremmo fosse chiaro a questa Istituzione. Apprendere dall’esperienza è doveroso, soprattutto quando si usano risorse pubbliche. Questa è la strada che i decisori politici devono seguire, così da diventare i migliori interpreti al fine del raggiungimento di interessi collettivi durevoli. Fra le proposte presentate dal Comitato a Regione Lombardia, vi è quella di essere promotore dello sviluppo di una misura sperimentale di asset building, volta a costruire una forma di risparmio integrato per favorire la continuità didattica per le fasce sociali più povere».

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La ricetta bianca elettronica ora è realtà ma non mancano le criticità

Posted by fidest press agency su giovedì, 24 febbraio 2022

La medicina generale accoglie con favore la ricetta bianca elettronica ed è già pronta ad utilizzarla, ma la novità porta dati sensibili degli italiani ai database dei ministeri economici e andrebbe fatta una riflessione sulle implicazioni che ciò può avere sulla privacy degli assistiti. Il medico di famiglia potrebbe far bene a chiedere prima al suo paziente se voglia o meno che una prescrizione di questo tipo sia effettuata online. È la riflessione di Paolo Misericordia, medico di famiglia e responsabile del Centro Studi Fimmg. Con sette giorni di ritardo – partenza il 7 febbraio anziché il 31 gennaio – la ricetta bianca elettronica è diventata una realtà in Italia. Dopo la ricetta “rossa” per farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale, del tutto dematerializzata due anni fa, l’entrata in vigore di un decreto del dicembre 2020 fa in modo che il medico possa ora prescrivere al computer medicine pagate dai pazienti. Dal processo di dematerializzazione restano esclusi solo galenici realizzati in farmacia ed alcuni medicinali stupefacenti che richiedono ricetta ministeriale a ricalco. Il farmacista può consultare sul sistema Ts il codice della ricetta come già avviene per i medicinali a carico Ssn, o in alternativa può farsi leggere dall’assistito al telefono il codice abbreviato a quattro cifre; l’utente non dovrà passare nello studio del suo medico ma solo esserne avvertito che gli è possibile prelevare la medicina in farmacia. Dopo lo slittamento dovuto all’adeguamento di alcuni parametri tecnici, da oggi tutte le farmacie italiane devono essere in grado di trattare le ricette bianche dematerializzate. A livello di medici di famiglia, si può partire subito in sette tra regioni e province autonome: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Sicilia, Valle d’Aosta e Trento-Bolzano. Ma attenzione: i medici non sono obbligati, almeno in questa fase, ad usare il gestionale, né è obbligatorio compilare la ricetta elettronica per tutte le prescrizioni di farmaci a carico dell’utenza. Si può anche procedere con i vecchi metodi, carta e penna. «La dematerializzazione della ricetta bianca ci piace», premette Misericordia. «Facilita al paziente l’accesso a farmaci che magari deve assumere con continuità. In secondo luogo, la ricetta diventa “spendibile” nelle farmacie di tutta Italia; il lavoratore che si sposta potrà acquistare il farmaco di tasca sua in altra regione. Infine, si semplifica la ricostruzione dei percorsi prescrittivi dei medicinali non a carico Ssn. Certo, è già possibile immagazzinare nei nostri gestionali le prescrizioni effettuate con ricetta bianca e risalire ai consumi del paziente e per patologia, ma adesso questi flussi avranno un riscontro parallelo ad opera di altre piattaforme che non sono solo ad uso e consumo dei medici».E qui arriva la perplessità. «Il Sistema Ts è ideato e gestito da una società del Ministero dell’Economia, Sogei. Ora, se è intuitivo che il Ministero voglia conoscere i flussi prescrittivi per i quali è interessata la spesa del Fondo sanitario nazionale, cioè la spesa statale, non appare altrettanto facile spiegare a tutti i pazienti il motivo per cui si vogliano conoscere i flussi di farmaci pagati direttamente da loro. Bisognerà spiegare dove vanno a finire i dati della ricetta bianca elettronica; non si dovrà sottacere che la ricetta online per farmaci per la disfunzione erettile o di ansiolitici assunti da lunga data verrà immagazzinata da database statali e regionali che in prospettiva potranno ricostruire la storia clinica dell’assistito. Volendo spingerci più in là -aggiunge Misericordia- quello che oggi è un dato terapeutico che può far o meno intuire una condizione ostacolante il conseguimento di una patente di guida o di un porto d’armi, oltre ad essere noto al medico, al paziente ed al circuito in cui si assegna il permesso in questione, sarà noto a terzi operatori. Forse questo non è un problema per il pensionato, ma alcuni lavoratori potrebbero porre problemi di tutela della riservatezza. Coerentemente, il medico di famiglia nel redigere una ricetta elettronica dovrebbe innanzi tutto porsi il problema che il paziente abbia compreso tutto; non è escluso che possa servirci, nei fatti, un’autorizzazione del nostro assistito prima di redigere la nostra ricetta elettronica. Non si tratta di complicare le cose, ma di esercitare tutti, in pari, un diritto ad essere informati delle conseguenze di una novità». By Mauro Miserendino (fonte Doctor33)

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Dati epidemiologici e criticità nella presa in carico della persona con epilessia

Posted by fidest press agency su domenica, 21 novembre 2021

Roma mercoledì 24 Novembre, dalle ore 10 alle 13:30, si terrà il webinar ‘Dati epidemiologici e criticità nella presa in carico della persona con Epilessia’, organizzato da Motore Sanità. L’epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale (disturbo neurologico) in cui l’attività delle cellule nervose nel cervello si interrompe causando convulsioni, periodi di comportamento insolito e talvolta perdita di coscienza. La nostra intenzione è di organizzare un evento nazionale tra esperti e payor nel mese di novembre 2021 e più precisamente il giorno 24, un evento focalizzato sulla governance dell’epilessia: si tratteranno, infatti, gli aspetti organizzativi e gestionali del percorso dei pazienti, delle conseguenti ricadute economiche per i singoli SSR e dei costi sociali; insomma tutto ciò che possa essere utile a comporre un quadro dal punto di vista assistenziale dei pazienti che soffrono di tale tipo di patologia. http://www.motoresanita.it

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Scuola: persistono gravi criticità che minano il diritto allo studio

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 Maggio 2021

Sono preoccupanti le evidenze emerse dall’audizione del Ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, che ha sottolineato le importanti criticità dell’attuale sistema scolastico. Nel corso dell’ultimo anno il settore dell’istruzione ha subìto pesantissime conseguenze derivanti dall’emergenza sanitaria ancora in corso, che ha costretto studenti e insegnanti a grandi sacrifici ed ora più che mai si presenta la necessità di interventi per tutelare il diritto allo studio.Come abbiamo più volte sottolineato, la pandemia ha esasperato le già esistenti diversità di reddito, geografiche e sociali tra le famiglie, incrementando il grave fenomeno della dispersione scolastica, anche perché molti alunni – addirittura un terzo del totale, secondo alcune stime – non hanno avuto la possibilità di seguire le lezioni, soprattutto a causa di problemi economici, di carenze di dispositivi informatici e di difficoltà di accesso alla rete.Il diritto allo studio, non ci stanchiamo di ricordarlo, non può essere messo in discussione e il Governo ha il preciso dovere di preservarlo, quindi ora più che mai è necessario impiegare con rapidità ed efficacia gli investimenti previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza per il sistema scolastico. Parallelamente si pone con altrettanta urgenza la necessità di risolvere la questione delle cattedre scoperte e della condizione di precariato in cui versano molti insegnanti, garantendo continuità nell’insegnamento, assicurando un adeguato livello qualitativo dell’istruzione e offrendo stabilità ai lavoratori del settore.

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Criticità del sistema formativo italiano e attività universitarie

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 dicembre 2020

Cresce la fiducia per la formazione universitaria, anche in un periodo complesso come quello attuale, dove la didattica a distanza preoccupa per la potenziale incidenza sull’abbandono scolastico, ma resta il divario con l’Europa e il gap fra formazione teorica e pratica. Questo quanto emerge da un’elaborazione di Fondazione Deloitte sui dati dello studio realizzato dal Censis a ottobre 2020 e che vede fra le criticità del sistema universitario l’Italia ancora al di sotto della media europea per immatricolazioni (51,8% dei giovani italiani in età corrispondente vs il 58,7% in Europa). “Sebbene la quota di immatricolati cresca, molto resta ancora da fare per colmare il gap che ci separa dal resto dei paesi dell’Unione europea per numero di giovani con titolo di studio terziario e per scelta nei percorsi STEM” – dichiara Paolo Gibello, Presidente di Fondazione Deloitte – “trend confermato anche dal nostro Osservatorio che evidenzia come la spesa delle università italiane per singolo studente risulti essere tra le più basse d’Europa, oltre a presentare un tasso di crescita annuo sul PIL nazionale (2,4%) inferiore alla media europea (2,5%)”.Inoltre, sempre dall’Osservatorio Deloitte, emergono alcune riflessioni sull’offerta formativa: sia gli studenti di scuole superiori che gli universitari, accusano un mancato bilanciamento tra formazione teorica e pratica. Per oltre uno studente su cinque non sono previste ore di esercitazione operativa nel proprio percorso di studi, e per il 32% di chi invece ne ha ufficialmente in programma, il numero di ore è considerato insufficiente. Questo gap è percepito in maniera significativa soprattutto dai docenti di materie STEM, in quanto il 34% di essi afferma di avere a disposizione un numero insufficiente di ore da dedicare allo sviluppo di competenze pratiche.Tuttavia, ci sono anche buone notizie. Dai primi dati resi disponibili dal Ministero dell’Università e della Ricerca, utili per tracciare iscrizioni e cambiamenti nei confronti dell’istruzione universitaria in periodo di pandemia, emerge che gli iscritti al primo anno per l’anno accademico in corso sono, infatti, cresciuti del 7,6% rispetto all’anno precedente con un’impennata di iscrizioni nelle università del centro e sud Italia; in testa l’Umbria al +22% e la Sicilia +18,8%.

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Terziario: Criticità del settore

Posted by fidest press agency su domenica, 6 dicembre 2020

Discutere le difficoltà nate nel settore Terziario, a causa dell’emergenza COVID 19, e riprendere le riflessioni relative al rinnovo del CCNL terziario, distribuzione e servizi scaduto il 31 dicembre del 2019. E’ stato questo lo scopo dell’incontro di oggi tra l’associazione imprenditoriale Confesercenti e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Durante l’incontro, le Parti hanno sottolineato il ruolo centrale delle relazioni sindacali, soprattutto nell’emergenza Covid, che ha portato, in questi mesi, alla sottoscrizione di importanti Accordi volti alla salvaguardia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e a definire intese sull’intervento del welfare contrattuale, attraverso la rete della bilateralità settoriale. Le Parti confermano la centralità del CCNL e la volontà reciproca di avviare un percorso negoziale che dovrà necessariamente tener conto dell’andamento della pandemia, dei riflessi economici sul settore e delle nuove modalità di organizzazione del lavoro e di aggiornamento delle figure professionali del terziario, emerse in seguito all’emergenza pandemica. Sarà programmato un nuovo incontro per avviare le trattative, partendo da documenti di analisi delle necessità e difficoltà dei lavoratori e delle imprese del settore.

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Al San Giovanni Addolorata di Roma arrivano segnalazioni di criticità e negligenze

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 novembre 2020

L’ospedale sulla carta è rimasto “Covid free” fino al 6 novembre, giorno in cui è stato inserito negli ospedali Covid dalla Regione Lazio. Peccato che il reparto di pneumologia ordinaria sia stato trasformato in reparto di pneumologia Covid già a ottobre, come testimoniano alcuni documenti datati 29 ottobre in cui è scritto a chiare lettere “Assegnato al Reparto Covid”. Come se gli operatori e le operatrici sanitarie fossero pacchi da spostare da uno scaffale all’altro.A questo reparto Covid “fantasma” sono stati destinati tutti i nuovi infermieri chiamati dalla graduatoria del Sant’Andrea, molti dei quali assunti a tempo determinato proprio per l’emergenza Covid. Firma del contratto e inizio turno lo stesso giorno. E la formazione necessaria per lavorare in un reparto ad alto rischio? Qualche slide inviata per mail giorni dopo l’inizio del servizio! La formazione per vestizione e vestizione funziona per passaparola. Insomma, sei fortunato se l’operatore arrivato prima di te ha avuto una buona formazione! Non sarebbe stato meglio chiamare i nuovi assunti prima, in modo che fossero preparati a quello che stavano per affrontare? Nel frattempo il 6 novembre la Regione Lazio ha comunicato le ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza sanitaria. Allegata c’è la lista degli ospedali Covid-19. Finalmente c’è il San Giovanni con 75 posti totali. La preoccupazione degli infermieri è grande: c’era già una forte carenza di personale – raccontano – come si riuscirà allora a garantire quello necessario ai reparti Covid?Il 30 ottobre la Regione Lazio aveva assicurato a USB che la situazione era sotto controllo. Dopo undici giorni eccoci a denunciare le carenze di un altro dei grandi ospedali di Roma.USB continua a monitorare la situazione, raccogliendo le denunce di operatori e operatrici, ma è certo che il quadro generale rimane inaccettabile, così come non è tollerabile che proprio negli ospedali la salute di tutti sia messa a rischio. Convinti, andiamo verso lo sciopero del comparto sanità proclamato da USB il 25 novembre.

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Apertura scuole con riduzione dell’orario, crollo del tempo pieno e criticità alunni fragili

Posted by fidest press agency su lunedì, 31 agosto 2020

Riattivare la scuola in presenza è stato sin dall’inizio l’obiettivo che si è posto il Governo. Con due corollari: in sicurezza e garantendo il tempo scuola ordinario. Ma le cose stanno andando così? Il primo resta un principio che nessuno ha mai messo in discussione, anche se preoccupa il via libera temporaneo al mancato rispetto del distanziamento di un metro, con uso obbligatorio della mascherina (parere Comitato Tecnico Scientifico del 10 agosto). Una drammatica riduzione degli orari di lezione è invece il prezzo che pagheranno gli studenti in tutti i casi in cui non sarà stato possibile organizzare il servizio in condizioni di sicurezza, per mancanza di spazi o di personale aggiuntivo. A ciò si aggiungerà un numero prevedibilmente fuori dall’ordinario di assenze (per quarantene, sintomi influenzali simil-Covid, etc). Un prezzo che potrebbe essere pesantissimo sui livelli di apprendimento degli studenti, soprattutto di quelli più fragili e non sostenuti dalle famiglie, che si somma al gap accumulato durante il lockdown. Un danno irrecuperabile per una intera generazione.
Ci sono rimedi e soluzioni alternative? Riteniamo che di fronte a rischi come quelli evidenziati non vada lasciato nulla di intentato. L’indirizzo politico di tornare alla scuola di prima non può essere perseguito con rigidità e a tutti i costi, e senza tenere nel giusto conto l’imprevedibilità del virus, che costringerà sia a chiusure a scacchiera di classi e di scuole su tutto il territorio, sia a un numero di assenze assolutamente straordinario, anche solo per quanto risulterà difficile distinguere i primi sintomi di un banale raffreddore da quelli del Covid.
Un altro rischio per l’anno scolastico che sta per iniziare è la scuola diminuita. In assenza di certezze sull’organico, sugli spazi, sui banchi, molte scuole si stanno adattando a organizzare un tempo scuola ridotto, comprimendo l’offerta formativa come denunciato da tempo da Tuttoscuola.
Nell’ultimo quinquennio la crescita di tempo pieno è stata costante sia per numero di alunni sia per classi, toccando nel 2019-20 il 37,8% degli alunni che se ne sono avvalsi e il 36,2% di classi funzionanti con questo modello organizzativo. Ma nel nord-ovest si arriva a un alunno su due. Addirittura il 94% a Milano, il 71% a Torino. Ormai la regione dove è più diffuso è diventata il Lazio con il 54,7%, che ha superato la Lombardia (50,8%): a Roma il 72% degli alunni della primaria fanno tempo pieno. Quest’anno per assicurare nuovi spazi interni a favore delle classi sdoppiate o con capienza non conforme ai parametri di distanziamento, molti dirigenti scolastici sono costretti a utilizzare (oltre alle palestre) i locali adibiti a mensa e anche i laboratori utilizzati per il tempo pieno.
A Milano, dove nel 2019-20 gli alunni in classi a tempo pieno nella scuola primaria sono stati 122.130 (il 94% del totale), nell’ipotesi peggiore (metà classi TP declassate), vi sarebbero 61mila alunni privati del tempo scuola con conseguenti disagi per altrettante famiglie. Se classi declassate fossero un quarto, vi sarebbero oltre 30 mila alunni milanesi orfani di TP.
A Roma, dove gli alunni che si avvalgono del tempo pieno sono 124.819 (72% del totale), nella peggior ipotesi si dovrebbero accontentare del tempo normale in quasi 62.500; se fosse declassato un quarto, vi sarebbero oltre 31 mila alunni romani senza TP.
A Torino, con 63.197 alunni in tempo pieno, sarebbero costretti a utilizzare il tempo normale in 31.600 (ipotesi peggiore) oppure quasi 16 mila (declassamento di un quarto delle classi).
C’è poi la questione DaD, Didattica a distanza. Alla fine (28 agosto) il governo, forse ob torto collo, ha dovuto rassegnarsi a riconoscere che “l’attivazione della didattica a distanza nel corso dell’anno scolastico 2019-2020 è stata una delle modalità di realizzazione del distanziamento sociale, rivelatosi intervento di sanità pubblica cardine per il contenimento della diffusione dell’infezione dal SARS-CoV-2” e che “a fronte di ciò è opportuno, nel rispetto dell’autonomia scolastica, che ciascuna scuola ne definisca le modalità di realizzazione, per classi e per plesso, qualora si dovessero verificare cluster che ne imponga la riattivazione”. La rilegittimazione della DaD (o DDI, Didattica Digitale Integrata) è giunta all’ultimo momento, alla vigilia della riapertura delle scuole, probabilmente perché sia il governo centrale, sia le amministrazioni regionali, percepiscono il rischio che la risalita della curva epidemica possa indurre molte famiglie e molti insegnanti a non rispettare le scadenze previste per l’avvio della didattica in presenza.Così la DaD è stata ripescata all’ultimo, ancora una volta come soluzione di emergenza “qualora si dovessero verificare cluster”. Continuiamo a pensare che sarebbe stato meglio mettere le scuole in condizione di organizzare la DaD e le altre soluzioni non in presenza o miste (classi virtuali, lezioni con webcam con possibilità di seguirle in diretta e in registrata, flipped classroom, alternanza presenza/distanza ecc.) già nel mese di aprile 2020, come da noi ipotizzato e proposto. A nostro avviso poi la disponibilità dei docenti verso la didattica mista è stata colpevolmente trascurata. Il mainstream politico-giornalistico-sindacale ha puntato sulla didattica in presenza come unica e intangibile forma di didattica, un grave errore per due ragioni: in primo luogo perché la didattica mista è considerata in tutto il mondo la didattica del futuro, e poi perché ce ne sarà quasi certamente un gran bisogno anche in Italia nei prossimi mesi, visto l’andamento del virus. Bisognava (bisogna) investire massicciamente sulla formazione di tutti i docenti all’uso della didattica mista e sulle infrastrutture per la connessione veloce e su dispositivi per i non abbienti, facendoli rientrare nelle misure per il diritto allo studio. E poi ancora si dovrebbe dare la possibilità di scegliere tra didattica a distanza e in presenza per alunni e insegnanti fragili.
Ma un’altra polemica scolastica è stata protagonista dell’estate 2020, quella sui banchi monoposto. O meglio, sulle sedie con le rotelle. E la polemica non sembra essersi chiusa con l’arrivo di settembre. Un gruppo di autorevoli medici ortopedici ed ergonomisti ha infatti sottoscritto un documento (primo firmatario il prof. Raoul Saggini, Presidente della Società Italiana di Medicina Riabilitativa-Rigenerativa Interventistica Multidisciplinare) nel quale vengono mosse dure critiche agli arredi (banchi e sedute) che stanno arrivando nelle scuole per la loro “inadeguatezza rispetto alla parametrizzazione anatomico-fisiologica per la struttura corporea degli studenti”. Bisognerà verificare le caratteristiche degli arredi che arrivano alle scuole, che potrebbero essere anche molto diverse, essendo diverse le aziende fornitrici e rilevante il campo di interpretazione delle indicazioni contenute nell’allegato tecnico al Bando. Tuttoscuola ha approfondito criticità e proposte relative al nuovo anno scolastico nel nuovo numero della newsletter settimanale TuttocuolaNEWS. E’ possibile leggerle integralmente su tuttoscuola.com.

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Scuola: Rojc (Pd), ci sono criticità ma sbarramento destra non aiuta

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 agosto 2020

“Ci sono ancora criticità sulla strada dell’avvio del nuovo anno scolastico, ma il fuoco di sbarramento della destra non aiuterà a ripartire e lo sanno bene”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), in vista della riapertura delle scuole.
“La situazione è oggettivamente complessa – osserva la senatrice – a maggior ragione in presenza di un preoccupante aumento di persone contagiate. Un rapporto ancora più stretto con le Regioni può aiutare e lo auspichiamo, proprio perché di una cosa noi democratici siamo fermamente convinti: la scuola deve riaprire tutta il 14 settembre prossimo. Non possiamo minimamente pensare a ritardi o deroghe”.“Al ministro Azzolina – continua Rojc – al Cts e all’intero Governo chiediamo uno sforzo straordinario ed eccezionale per garantire la riapertura certa di tutte le classi in assoluta e totale sicurezza per i nostri ragazzi. Il protocollo sulla sicurezza nelle scuole per l’infanzia siglato ieri è un risultato concreto e importante cui tutti hanno portato il loro contributo, che servirà ancora – conclude – per garantire la riapertura di tutte le altre scuole di ogni ordine e grado”.

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Criticità trasporto marino

Posted by fidest press agency su sabato, 14 marzo 2020

Lo shipping vive con estrema preoccupazione l’evolversi della grave emergenza Covid-19 anche per l’impatto che questa situazione sta avendo e continuerà ad avere sul sistema socioeconomico italiano.L’armamento italiano, le imprese di armamento che operano in Italia e le agenzie marittime si sono sin da subito messe a disposizione, attraverso i loro rappresentanti, delle Autorità nazionali e locali per contribuire alla soluzione di questa crisi sanitaria che ha colpito particolarmente il nostro Paese e che sta discriminando l’Italia e gli italiani nel mondo.Le problematiche che riguardano i trasporti marittimi sono numerose ed è urgente individuare soluzione adeguate a garantire l’operatività delle navi e la regolarità dei traffici.Si riporta in allegato la nota che AssArmatori, Confitarma e Federagenti hanno inviato ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Salute per illustrare le criticità più importanti che il comparto sta riscontrando a livello operativo sin dall’adozione delle prime misure straordinarie adottate dal Governo e che nel progredire della crisi si sono fatte via via più stringenti.Le tre Associazioni auspicano l’urgente insediamento di un tavolo di analisi e di confronto del settore con le Amministrazioni coinvolte, alle quali sin da ora garantiscono la disponibilità a partecipare e a fornire il proprio supporto.

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Crollo viadotto e criticità di tipo idrogeomorfologico

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 novembre 2019

“L’evento che si è verificato sull’autostrada A6 Torino-Savona è simile a quello di qualche anno fa in Sicilia, che interessò il viadotto di Scillato. Come esempio cito anche il crollo del ponte sul Rio Santa Lucia, della statale n.195 tra Cagliari e Capoterra dello scorso anno, ma sono purtroppo tante le criticità di tipo idrogeomorfologico che interessano le infrastrutture del Paese”. Queste le parole di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi intervenendo sul crollo del viadotto ‘Madonna del Monte’ sull’A6 Torino-Savona a causa di una frana. “Si stima – spiega Peduto – che circa il 90% delle problematiche legate alle infrastrutture italiane sono determinate non da fattori strutturali, bensì dovute a criticità idrogeologiche. In tal senso, le parole d’ordine sono sempre le stesse: prevenzione, manutenzione del territorio e delle infrastrutture, monitoraggi strumentali, satellitari e tecnico-esperti attraverso il presidio territoriale. Parole che ripetiamo spesso dopo ogni evento idrogeologico significativo, che purtroppo in Italia non riescono a diventare un fatto concreto” denuncia il Presidente del CNG.“Gli eventi piovosi degli ultimi giorni hanno determinato fenomeni alluvionali e franosi che ancora una volta in diverse parti del Paese hanno causato vittime ed ingenti danni a strutture ed infrastrutture”. Così Lorenzo Benedetto, Consigliere e coordinatore della commissione difesa del suolo del Consiglio Nazionale dei Geologi. “I primi dati disponibili ci fanno ritenere che il crollo di un tratto del viadotto sull’A6 è stato determinato da una frana di colata rapida di fango e detriti innescatasi nella parte alta del versante a causa, molto probabilmente, di ingenti quantitativi d’acqua provenienti da una strada presente nell’area di nicchia. Il materiale staccatosi si è successivamente incanalato nell’impluvio sottostante fino ad arrivare nella parte bassa dove ha impattato sulla struttura stradale determinandone il crollo. Dunque siamo difronte all’ennesima dimostrazione che la sicurezza dei ponti e dei viadotti va assicurata non soltanto monitorando il degrado dei materiali che li costituiscono, ma come sosteniamo da tempo vanno monitorati anche e soprattutto i rischi geologici a cui sono soggetti” afferma Benedetto.Sulla necessità di porre in essere in maniera immediata misure preventive di mitigazione dei rischi da dissesto idrogeologico, interviene anche il Tesoriere del CNG Domenico Angelone, che sottolinea l’importanza del monitoraggio continuo del territorio. “L’esigenza di controllo assiduo dei versanti e dei corsi d’acqua nasce da lontano, da quando nel 1968 fu presentata alla Camera la proposta di legge n. 886 sull’istituzione del geologo di zona, già da allora ritenuto figura atta a <>. Dopo 50 anni quel vuoto non è stato colmato, nonostante quella proposta sia stata reiterata con regolare continuità a tutte le classi politiche che si sono succedute, e nonostante le numerose tragedie che negli ultimi 50 anni hanno devastato il Paese”. “Gli eventi di Savona, – prosegue il geologo – hanno dimostrato come la conoscenza puntuale del territorio non può considerarsi mai acquisita in via definitiva poiché le dinamiche terrestri portano a cambiamenti delle condizioni morfologiche e idrogeologiche distribuite in archi temporali anche molto brevi. Solo la presenza continua di chi sa leggere il territorio, attraverso il presidio territoriale – conclude il Tesoriere del CNG – può consentire di minimizzare i rischi, di proteggere le infrastrutture e di salvare le vite umane”.

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Energia: criticità del settore

Posted by fidest press agency su sabato, 10 agosto 2019

I risultati del Rapporto Call Center e del Rapporto Reclami sono, almeno in parte, positivi ma mettono anche in luce persistenti criticità nel settore energia. L’attività di monitoraggio è sicuramente importante, tuttavia per la natura stessa del nostro ruolo, ci sentiamo in diritto e in dovere di rivendicare un confronto nel merito con l’Autorità che fino a questo momento è mancato. Le Associazioni dei Consumatori svolgono ogni giorno un minuzioso e fondamentale lavoro di tutela del cittadino e sono in prima fila per la difesa dei diritti degli utenti: proprio per questo auspichiamo che a settembre la ripresa delle attività istituzionali segni un cambio di passo su questo fronte e si apra, finalmente, un dialogo che riteniamo assolutamente necessario. A tale proposito riteniamo opportuno evidenziare che se per i contratti non richiesti la percentuale delle contestazioni è rimasta stabile è anche per merito dell’attività congiunta delle Associazioni dei Consumatori e delle maggiori aziende del settore, che hanno sottoscritto protocolli per facilitare la risoluzione delle controversie. La conciliazione, sia essa presso l’Arera o paritetica, è fondamentale per i cittadini e, tra l’altro, costituisce una buona pratica nata in Italia nata dal rapporto tra le Associazioni dei Consumatori e le aziende ora adottata in tutta Europa. Il dato del 66% relativo agli accordi raggiunti è positivo ma parziale: positivo perché dimostra che in molti casi la controversia si conclude con un accordo che porta soddisfazione al cittadino, parziale perché non fotografa del tutto la situazione reale. A tale proposito è infatti necessario precisare che nei casi in cui la conciliazione viene inoltrata da un’Associazione, la percentuale di accordo addirittura supera il 70% mentre se l’istanza viene presentata da un professionista oltre il 70% delle controversie si conclude invece con un mancato accordo. Numeri, questi, che dimostrano ancora una volta la centralità e l’importanza del ruolo delle Associazioni.Altra questione in sospeso, che riguarda tuttavia il legislatore, è l’Albo Nazionale dei Venditori di cui da anni chiediamo l’istituzione. Nei Report di Arera sono state prese in considerazione le aziende con oltre 50mila clienti: ciò significa lasciare fuori qualche centinaio di società più piccole, che spesso sono anche le più aggressive dal punto di vista commerciale. Continuiamo quindi a sostenere la necessità di creare un Albo come strumento di garanzia e di tutela del consumatore.Ultimo ma non meno rilevante elemento è quel 92% di clienti che risultano poco o per nulla informati sull’argomento: si tratta di una percentuale che conferma l’assoluta necessità di una campagna istituzionale che come Federconsumatori invochiamo tempo e che informi e promuova la conciliazione presso i cittadini.

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Legge difesa: Riforma è passo in avanti, ma rimangono criticità

Posted by fidest press agency su venerdì, 29 marzo 2019

“Fratelli d’Italia dedica il voto di oggi sulla riforma della legittima difesa alle numerose vittime di questa legge ingiusta. Questa riforma è un passo in avanti nella difesa e nella tutela di chi ha sofferto le ingiustizie di una normativa sbagliata, sulla quale Fratelli d’Italia ha sempre voluto intervenire. E’ nostra, a mia firma, la prima proposta di Legge oggi definitivamente approvata. Avremmo voluto qualcosa di più per non lasciare dubbi interpretativi che finora hanno consentito, a volte, di tutelare più gli aggressori che gli aggrediti. Avremmo voluto, ad esempio, che chi si sta difendendo in casa da un male ingiusto non fosse chiamato a valutare, in quei drammatici momenti, se l’aggressore sta “desistendo” o meno, aprendo così nuovi spazi di discrezionalità. Ciononostante Fratelli d’Italia ha deciso convintamente di votare a favore. Restano invece incomprensibili le posizioni contrarie di una sinistra che continua a dimostrare di essere incapace di ascoltare le esigenze della gente” Lo ha detto il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato.

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