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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Posts Tagged ‘qualità’

Istruzione: C’era una volta la scuola elementare di qualità che tutti ci invidiavano

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 aprile 2024

“Anziché pensare ad altri risparmi da ricavare dalla scuola, il Governo dovrebbe pensare bene di ripristinare alla primaria l’insegnamento per moduli, con le compresenze dei maestri, e reintrodurre quelli specialistici di lingua inglese, ricreando le condizioni precedenti agli scellerati tagli del 2009 quando tutto il mondo ci invidiava le nostre scuole elementari. Oltre che confermare nei ruoli le maestre con diploma magistrale e approvare l’obbligo scolastico a partire dall’età di 3 anni”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricordando che un primo importante segnale per invertire la tendenza potrebbe arrivare dallo stesso personale tra dieci giorni, quando docenti e Ata si recheranno nelle urne di ogni scuola per il rinnovo del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. “Bisogna avere la forza di dure una volta per tutte basta con la politica del silenzio-assenso quando il governo di turno propone i tagli e un Cspi rafforzato con sindacalisti validi come i nostri lo farà certamente”, conclude Pacifico. Proprio per dare forza alla posizione anti-tagli e pro-investimenti del sindacato, ad una politica sempre troppo distante dai bisogni dei lavoratori della scuola italiana e dalle esigenze degli alunni, il sindacato Anief ha infatti proposto una lista di candidati credibili e che intendono cambiare la scuola in meglio, mettendo al primo posto i bisogni del nostro sistema scolastico.

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Qualità della vita 2023: tutti i risultati dell’indagine Sole 24 Ore

Posted by fidest press agency su lunedì, 4 dicembre 2023

La 34ma edizione dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, pubblicata oggi, 4 dicembre, certifica la leadership di Udine, seguita sul podio da Bologna e Trento. È la prima volta che la provincia di Udine vince la Qualità della vita, raggiungendo il primo posto tra i territori più vivibili: entra così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione italiana, dopo essersi piazzata nella top ten solamente tre volte dal 1990 (prima edizione) ad oggi, precisamente nel 2016, nel 2020 e nel 2021. Suonano più come delle conferme, invece, il secondo e il terzo posto rispettivamente di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022 e sempre in testa nella categoria «Demografia, salute e società» spinta dai livelli d’istruzione elevati, e Trento, già vincitrice dell’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023. Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al 5° posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di «Ambiente e servizi». Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile rispetto allo scorso anno e resta prima nella categoria «Affari e lavoro», e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria «Ricchezza e consumi» grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la top 10 c’è Verona, che l’aveva presidiata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in 12ª e 13ª posizione. Anche questa edizione fotografa una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria, con l’unica eccezione di Cagliari che arriva al 23° posto. Ma non mancano le novità. In primis il ritorno di Foggia, 107ª, a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Nelle ultime 40 posizioni scivolano ben nove province del Centro o del Nord, tre più dell’anno scorso: oltre a Latina (87ª), Frosinone (80ª), Imperia (81ª), Alessandria (70ª) e Rovigo (68ª), ci sono Grosseto (74ª), Viterbo (75ª), Rieti (73ª) e Massa Carrara (72ª). Perdono terreno Agrigento, Sud Sardegna, Palermo, Brindisi, Trapani; conquistano diversi gradini Vibo Valentia, Enna, Catanzaro, Salerno , Potenza e Isernia. Tra le ultime cinque classificate arrivano anche Siracusa (104ª, perde 14 posizioni) e Napoli (105ª, perde 7 posizioni).Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane, quasi incapaci di ripartire dopo la pressione generata da emergenze e shock economici negli ultimi anni. Mentre Bologna, Milano e Firenze cercano di non perdere di vista la top ten e i loro primati, Roma è 35ª (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ª) e Genova (47ª, in calo di 20 posizioni).Un’edizione, quella di quest’anno, che dà ampio spazio alle disuguaglianze sul territorio. La fotografia scattata dalla 34esima edizione della Qualità della vita del Sole 24 Ore inquadra un Paese sempre più diviso, dal Pil pro capite ai livelli di istruzione. La pandemia, le emergenze climatiche (ondate di calore, siccità, alluvioni), il contesto internazionale aggravato dalle guerre, lo shock energetico e l’inflazione hanno rimescolato le carte e la distanza tra i territori più vivibili e quelli meno vivibili è aumentata.I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 46 aggiornati al 2022 e 36 al 2023, presentano una serie di novità inserite per riuscire a stare al passo con i cambiamenti sociali in corso: l’indice dei progetti finanziati dal Pnrr, l’indice della solitudine, le farmacie, le famiglie con Isee sotto i 7mila euro, il gender pay gap, consumo di farmaci contro l’obesità, lavoratori domestici e l’aumento delle temperature. Dieci gli indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, ICity Rank sulle città digitali, composto da Amministrazioni digitali e Città aperte). Nell’inserto estraibile di 16 pagine all’interno del Sole 24 Ore di oggi vengono presentati tutti i risultati dell’indagine, con infografiche e tabelle, analisi e approfondimenti, oltre ad un progetto di alcuni studenti del corso di laurea in Data Science dell’Università Biccoca di Milano che hanno utilizzato i dati della Qualità della vita per migliorare la ricerca del posto di lavoro ideale.L’indagine, poi, continua online nella sezione Lab 24 ( http://www.qualitadellavita.ilsole24ore.com ) dove è possibile consultare i dati, dalle classifiche di tappa ai singoli indicatori, e interrogare i dati in modo personalizzato – per esempio confrontando le performance di due province o rispetto alle edizioni passate.

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Grano: Cia, no dubbi su qualità Made in Italy

Posted by fidest press agency su sabato, 4 novembre 2023

Criminalizzare il grano italiano fa male all’intera filiera e questo gli agricoltori non lo possono permettere. Non è ammissibile affermare che il frumento nazionale è “di qualità pessima” quest’anno, quando ha da sempre valori nutritivi, livelli di salubrità e standard di sicurezza alimentare indiscutibili. Così Cia-Agricoltori Italiani, commentando le dichiarazioni del presidente della sezione molini a grano duro di Italmopa, Enzo Martinelli, al Sole24Ore. “Il 2023 è stato un anno molto difficile per i produttori di grano, perché la crisi climatica ha sicuramente condizionato i raccolti. Ma in un momento così complicato per il settore, alle prese anche con prezzi in discesa del 40% e costi di produzione alle stelle, guerre e concorrenza sleale, queste parole sono irrispettose e irresponsabili -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- tanto più che, pure in questa situazione, i cerealicoltori continuano a lavorare per mantenere l’eccellenza del nostro grano duro, che ha il primato europeo per produzione con oltre 1,3 milioni di ettari, ed è alla base della pasta, simbolo del Made in Italy nel mondo”. “Noi non vogliamo criminalizzare le importazioni, come afferma Martinelli -continua Fini-. Vogliamo semplicemente valorizzare il prodotto 100% italiano perché è di qualità ed è ricercato dai consumatori. Inoltre, garantire la tracciabilità non significa essere contro l’import, ma al contrario colere più trasparenza per tutti. Quanto alla questione se il differenziale di prezzo con gli altri cereali salverà le semine? In realtà, gli agricoltori italiani stanno riflettendo se seminare o meno perché sanno già che, con questi prezzi bassi, lavoreranno in perdita e non è più sostenibile”. Come Cia, “proseguiremo nella nostra battaglia, cominciata con la petizione nazionale su change.org -conclude Fini- per la promozione di una filiera più equa e trasparente per un grano 100% Made in Italy”.

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Bando che regola lo svolgimento della Valutazione della Qualità della Ricerca

Posted by fidest press agency su sabato, 4 novembre 2023

Il Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca ha approvato il Bando che regola lo svolgimento della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) per il periodo 2020-2024. Ne dà notizia il Presidente dell’Anvur, Prof. Antonio Felice Uricchio, che sottolinea come “La Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR), giunta alla sua quarta edizione, è un fondamentale strumento per promuovere e stimolare la qualità delle attività di ricerca nel Paese e migliorare le scelte compiute dalle Istituzioni nel reclutamento dei ricercatori e nelle progressioni di carriera”. Nella predisposizione del nuovo Bando, che introduce alcune significative novità, si è tenuto conto, non solo del dibattito in corso a livello internazionale sulla riforma della valutazione della ricerca per rendere operative le Linee Guida che il Ministro dell’Università della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha adottato con il Decreto del 1° agosto 2023, ma anche delle numerose sollecitazioni pervenute a seguito della consultazione pubblica che ha coinvolto la comunità scientifica, le istituzioni e i principali portatori di interesse. Il Ministro Anna Maria Bernini sottolinea come “Il Bando viene pubblicato in anticipo di un anno rispetto a quanto avvenuto in passato e prima della fine del periodo di valutazione. Un aspetto di particolare importanza che consente alle Istituzioni valutate di conoscere per tempo i criteri che guideranno la valutazione stessa. Tra le più importanti novità sono da segnalare le regole alla base della valutazione, che prevedono anche un ampliamento della tipologia di prodotti presi in considerazione”. La Vicepresidente dell’ANVUR e Delegata alla valutazione della ricerca, prof.ssa Alessandra Celletti, sottolinea invece come “Dopo la precedente edizione della VQR 2015-2019, con questo nuovo Bando VQR, si consolida e cresce l’attenzione alla valutazione delle attività di valorizzazione della conoscenza, alla capacità di attrazione di fondi competitivi internazionali e alla valorizzazione delle infrastrutture di ricerca nazionali”. Questo Bando, che riguarderà quasi 200.000 prodotti della ricerca, circa 1.000 casi di studio per la valorizzazione della conoscenza e i progetti competitivi internazionali che le Università italiane si sono aggiudicate nel periodo 2020-2024, si avvierà all’inizio del 2025. Il Ministro Bernini conclude sottolineando come “questo Bando migliora anche la valutazione dei dottorati di ricerca, sui quali stiamo concentrando i nostri sforzi”.

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Studio annuale: L’Italia si classifica 24ª al mondo per qualità di vita digitale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 settembre 2023

L’indice sulla qualità della vita digitale di Surfshark colloca l’Italia al 24° posto nella classifica mondiale del 2023, scendendo di cinque posizioni rispetto all’anno precedente: https://surfshark.com/dql2023. Ecco i risultati chiave sull’Italia: L’Italia rimane dietro alla Spagna (6ª) e alla Francia (1ª) per quanto riguarda la qualità della vita digitale. La qualità di internet in Italia è superiore del 17% rispetto media mondiale e si colloca al 33° posto nel mondo. La velocità della rete internet fissa in Italia (139 Mbps) è migliorata del 28% rispetto all’anno precedente, mentre la velocità della rete mobile (74 Mbps) è migliorata del 32%. Internet ha prezzi accessibili in Italia rispetto ad altri Paesi. Gli italiani devono lavorare 2 ore e 2 minuti al mese per potersi permettere una rete internet fissa a banda larga, una cifra 7 volte superiore a quella della Romania, che vanta la rete internet fissa più conveniente al mondo. L’Italia ha registrato i risultati peggiori nel pilastro relativo all’accessibilità di internet, che dovrebbe migliorare del 68% per eguagliare il Paese con il miglior punteggio (la Francia). Nel complesso, i Paesi europei primeggiano a livello mondiale per quanto riguarda la qualità della vita digitale, con l’Italia che occupa il 18° posto in tale area geografica.

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Cibo qualità salute e accessi

Posted by fidest press agency su venerdì, 1 settembre 2023

“ Il pensiero espresso al Meeting di Rimini dal Ministro Lollobrigida sul tema dell’accesso al cibo di qualità è chiaro quanto il parallelo che ha espresso: gli anni del Covid19 hanno amplificato povertà e possibilità di accorciare le distanze, le persone delle aree rurali e dei quartieri più disagiati hanno come unica alternativa quella del cibo confezionato di bassa qualità. Una situazione che sta portando al moltiplicarsi delle cosiddette desert food: zone geograficamente o socialmente lontane da punti in cui si possono trovare prodotti alimentari sani o accettabili con tutto quello che ne consegue in termini di dieta, regime alimentare e, ultimo non ultimo, anche di cultura e coscienza agroalimentare. Una situazione che sta colpendo da più di un decennio soprattutto gli Usa dove più di cinquanta milioni di americani vivono nelle aree del ‘deserto alimentare’ ma che non possiamo escludere possa svilupparsi anche in Europa dove le periferie ed i suburbi sono sempre più vasti e tendono sempre più ad impoverirsi, ad uniformarsi anche nel regime alimentare: cibi iper-processati, dannosi, circolano con larga diffusione accentuando patologie cardiovascolari, ipertensioni e diabete. Una degenerazione che può essere solamente peggiorata, per esempio, dal sistema del nutriscore che penalizza i prodotti della dieta mediterranea, che invece sarebbero essenziali per una migliore salubrità ed educazione alimentare. Il Governo Meloni è partito con il piede giusto, disincentivando le decolocalizzazioni, tornando alla difesa del nostro agroalimentare, alla tutela ed allo sviluppo della filiera corta. Il Ministro Lollobrigida ha più volte declinato come con l’affermazione della nostra sovranità alimentare potremmo tornare non solo a “mangiare tutti” ma soprattutto a “mangiare bene”. L’Italia come superpotenza della qualità, elemento che non è delocalizzabile. Il Made in Italy che vince nel mondo globale, facendo anche la differenza nella qualità che significa anche salute. Una sfida fondamentale. Da vincere.” Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura alla Camera Alessandro Amorese.

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I taxi sono esempio di povertà, prezzi alti, qualità bassa. Non solo taxi…

Posted by fidest press agency su domenica, 6 agosto 2023

“Noi vogliamo valorizzare chi agisce nel nostro Paese. E semmai frenare e contrastare le multinazionali, certamente anche Uber”. Questa è una dichiarazione del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Avvalorata dal risultato inesistente dell’incontro che c’è stato tra governo e sindacati taxisti, dove questi ultimi, appellandosi a non si capisce quale riforma del settore, hanno rifiutato l’ipotesi (a modo suo avvalorata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini) di una licenza in più gratis ad ogni tassista con l’obbligo di venderla entro due anni… proposta fatta dai partiti di opposizione Italia Viva e Azione. E’ evidente che l’obiettivo dei taxisti e del governo non è di cambiare la situazione e risolvere le attuali difficoltà, ma far finta di farlo e confermare lo stato dei fatti. Aggiungiamo l’aggravante del sostegno del ministro delle Imprese che, con una piccola frase, a partire dai taxisti, ci ha spiegato la politica del governo: erigere muri che impediscano ad aziende non italiane (incluse quelle dell’Ue a cui non potrebbero essere posto nessun divieto) di fare impresa sul nostro territorio. Questo significa che quel che c’è oggi in Italia di non italiano sarà spinto ad andarsene e, siccome non si tratterebbe solo di aziende extraeuropee, che si stanno ponendo le basi per violazione degli accordi Ue e – estreme conseguenze – abbandono della stessa Ue. A meno che – come dicono dalle parti del governo – non riescano a modificare le maggioranze in Ue e, di conseguenza, approvare modifiche radicali al processo di integrazione europea, per un’Europa delle nazioni piuttosto che un’Europa federalista. Oggi i taxisti sono un banco di prova, una cartina al tornasole, così come i balneari. A cui tutti i governi, inclusi quelli precedenti all’attuale, continuano a regalare le spiagge demaniali, non sottoponendole ad assegnazioni previo bando di gara a cui, ovviamente perchè siamo in Ue, dovrebbero e potrebbero partecipare tutte le aziende con sede nei Paesi dell’Unione. Quello di oggi è un ulteriore tassello verso l’impoverimento economico e politico dell’Italia. Non si governa con un’economia limitata alla cerchia delle mura del proprio castello o – come credono di fare il ministro Urso e il governo – facendo entrare solo chi fa comodo loro. Essere in Ue, così come è cresciuta oggi facendo anche crescere il nostro Paese, comporta onori e oneri, dove questi ultimi – come dimostrato dalle politiche economiche di questi ultimi decenni – sono sempre stati un vantaggio per l’Italia. Per capire ancora meglio: mura, monopoli, corporazioni, significano, per i consumatori, prezzi più alti e qualità minore, che non liberalizzando e applicando dimensioni come minimo comunitarie. Un esempio valga per tutti, un esempio che se non ci fosse stata l’Ue oggi non ne potremmo godere: le telecomunicazioni. Ve l’immaginate cosa sarebbe oggi il mercato delle tlc non liberalizzato… Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Azioni globali e qualità

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 giugno 2023

By Zak Smerczak, gestore del fondo Comgest Growth World di Comgest. Dopo un 2022 che sarà ricordato come un anno difficile per i mercati in generale, il 2023 è iniziato con un miglioramento di molte delle problematiche di natura economica che hanno prevalso nell’anno precedente. Tuttavia, i mercati globali non sembrano ancora fuori pericolo e sono emersi nuovi fattori di rischio, tra cui le recenti difficoltà nel settore bancario. In questo contesto crediamo che le società quality growth continueranno a rappresentare nel medio lungo periodo delle interessanti opportunità di investimento per gli investitori. Esse, infatti, si sono dimostrate resilienti al rialzo dei tassi e ad un’inflazione più viscosa del previsto in quanto vantano bilanci solidi, una forte posizione in cash e non hanno esigenze impellenti di finanziamento.Microsoft, Linde e ASML si sono dimostrate società leader, di qualità e resilienti in grado di contrastare il clima di recessione. Esse godono di un’eccellente posizione di pricing power riuscendo così a trasferire gli aumenti dei prezzi sui consumatori ed evitando l’erosione dei propri margini. Un altro esempio con queste caratteristiche è rappresentato da Eli Lilly, società impegnata nella cura del diabete operante nel settore farmaceutico, presente sul mercato con una gamma di prodotti disruptive e innovativi.Le società growth non sono state agevolate dal contesto macroeconomico, ma, nonostante ciò, crediamo che questo stile abbia molte prospettive nel medio lungo termine. Il settore dell’automazione, per esempio, ha beneficiato del periodo pandemico consolidando la sua filiera. Fattori come la carenza di manodopera e l’aumento dei costi della stessa hanno reso ancora più critico il settore per il futuro. In questo segmento opera Keyence, compagnia giapponese che sviluppa e produce sensori, sistemi di visione, lettori di codici a barre, marcatori laser, strumenti di misurazione e microscopi digitali.Linde, leader nel settore dei gas industriali, è una azienda molto ben posizionata sui driver del futuro perché esposta a settori come elettronica, semiconduttori, salute e decarbonizzazione. In questo ultimo ambito, la società ha individuato 30 miliardi di nuovi progetti e, secondo noi, questo si tradurrà in un aumento del fatturato pari a 10 miliardi e dell’EBIT di 2 miliardi nel periodo tra 2022 e 2030. Pensiamo che la società continuerà ad essere interessante sfruttando il traino generato dalle ultime normative in materia che agevolano le aziende che partecipano a progetti sostenibili.Daikin, leader in unità di condizionamento a bassa emissione, ha delle credenziali molto interessanti in ambito green che sono e saranno necessarie per la sua crescita prospettica. I gas refrigerati sono la componente più inquinante del business aziendale. Daikin si sta impegnando a fondo su questo aspetto, attualmente infatti i propri gas inquinano fino 3 volte meno dello standard ma, entro il 2030, il management ha dichiarato che verranno lanciati prodotti con un livello di emissioni di 200 volte inferiore rispetto ai refrigerati standard.S&P Global è un leader data benchmark globale composta da indici e ratings che, grazie all’acquisizione di ITraxx ha tratto grandi vantaggi di costo. Le società di rating nel 2022 hanno subito forti pressioni soprattutto dal lato delle transazioni, con le aziende che hanno ridimensionato i volumi delle operazioni di rifinanziamento del credito. Ora però la ripresa è ben avviata e il trend dovrebbe mantenersi solido in prospettiva. Per il futuro, la società godrà non solo delle sinergie derivanti dalle operazioni di finanza straordinaria ma anche di opportunità su temi in grande ascesa come l’ESG e la transizione energetica. Infine, sottolineiamo che il 72% dei ricavi di S&P Global sono ricorrenti, indice che la società ha grande visibilità e un’ottima customer retention.Nel nostro recente viaggio in Cina, abbiamo avuto la possibilità di incontrare, anche il management di TSMC, il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo. Il business è solido e le applicazioni dei suoi prodotti sono mission critical; in più l’azienda gode di un significativo vantaggio competitivo, stimato in 2/3 anni, sui competitors. In ultimo, in ambito ESG, crediamo che la recessione non mini assolutamente la crescita sostenibile, bensì prevediamo che le società continuino ad investire nelle iniziative siano esse E, S o G.

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Qualità dell’aria: al via il progetto di monitoraggio integrato con le api

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 aprile 2023

Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla nostra salute sono ormai ben acclarati e riguardano problemi acuti e cronici, principalmente dell’apparato respiratorio e cardiovascolare (secondo le nuove linee guida dell’OMS all’inquinamento atmosferico sono associate globalmente circa 7 milioni di morti premature all’anno, di cui circa 400.000 in Europa). La qualità dell’aria, pertanto, e il suo monitoraggio sono sempre più importanti per la nostra salute e in questa direzione il ruolo ricoperto dalle api è ormai consolidato. Per tali motivi sta partendo in questi giorni Bees for Integrated Air Quality Monitoring (Api per il monitoraggio integrato della qualità dell’aria) l’innovativo progetto di monitoraggio integrato per valutare la qualità dell’aria in un sito industriale nella zona ovest della città di Ravenna, che vede coinvolto il CREA centro di Agricoltura e Ambiente. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo nella città romagnola, che prevede l’integrazione delle tecniche di campionamento e analisi chimica degli agenti inquinanti, dal punto di vista ambientale, sanitario e olfattivo, con il bio-monitoraggio, effettuato con le api, nelle aree di interesse. È ormai ampiamente riconosciuta, infatti, la funzione delle api come indicatori biologici, in grado di mostrare il deterioramento dell’ambiente in cui vivono attraverso tre segnali: l’alta mortalità, i disturbi dello sviluppo demografico della colonia e i residui che si possono riscontrare nei loro corpi o nei prodotti dell’alveare. Nel dettaglio, verranno utilizzati sei alveari, tre per ognuna delle due postazioni di monitoraggio individuate. Il ruolo del CREA. I ricercatori del CREA si occuperanno di effettuare i campionamenti sia delle api bottinatrici in entrata, sia del miele di recente importazione. Il numero relativamente basso delle api prelevate non avrà alcuna conseguenza per lo sviluppo degli alveari. I campionamenti e le analisi per determinare la presenza di inquinanti ambientali saranno effettuati quattro volte all’anno: a fine aprile – inizio maggio, a fine maggio – inizio giugno, a fine luglio – inizio agosto e, per ultimo, a fine settembre – inizio ottobre. Parallelamente gli stessi alveari verranno visitati allo scopo di rilevarne la forza, in termini della quantità delle api adulte, la covata, la consistenza delle scorte di cibo ed eventuali segni di patologie. Il progetto. Bees for Integrated Air Quality Monitoring, della durata di un anno (marzo 2023 – marzo 2024), nasce dalla collaborazione tra la Società chimica SECAM S.r.l. con CIRSA – Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali dell’Alma Mater, Università di Bologna – e il CREA ed è interamente finanziato dalla Società SECAM S.r.l. Si prefigge l’obiettivo di fornire unaconoscenza della qualità dell’aria più completa e a più ampio raggio, sia in termini di inquinanti presenti, che di estensione dell’inquinamento.

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«Tutelare e promuovere l’olivicoltura italiana di qualità”

Posted by fidest press agency su martedì, 18 aprile 2023

È un patrimonio di paesaggi e cultura del Mediterraneo che difende l’ambiente e la biodiversità. Con questo obiettivo 24 anni fa abbiamo pubblicato la prima edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food, uno strumento indispensabile per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte che si rivela ancor più utile oggi, che il settore vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione che privilegiano quantità a basso prezzo e bassa qualità. – ha dichiarato Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia in occasione della presentazione della 24esima edizione della guida edita da Slow Food Editore che si è tenuta oggi al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli -. Oltre alla Guida, Slow Food ha istituito già nel 2015 un progetto di tutela recentemente rinnovato nel nome e negli obiettivi: cuore del Presidio degli Olivi secolari è infatti la salvaguardia di questi olivi e il lavoro degli olivicoltori che si prendono cura di cultivar autoctone con il massimo rispetto del loro territorio, gestendoli senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici». A confermare le difficoltà del settore anche la campagna olivicola 2022: la crisi climatica è qui e ora. «Scarsità di piogge, temperature elevate e recrudescenze della mosca dell’olivo hanno comportato una flessione della produzione italiana del 37% – ha affermato Francesca Baldereschi, curatrice della Guida agli Extravergini -. Osservatorio del patrimonio produttivo nazionale, la guida ci permette di valorizzare gli aspetti più positivi e affascinanti dell’olivicoltura italiana, come la presenza dei giovani produttori, portatori di una rinnovata coscienza ecologica e il costante aumento delle aziende bio. E poi la passione per l’infinita gamma di monovarietali, con cui i produttori educano e attraggono il consumatore più attento alla diversità, provando a strapparlo dall’idea di un prodotto standardizzato e globalizzato, solitamente a basso prezzo». Fonte Slow Food

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“Qualità della vita. Roma ancora in calo”

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 dicembre 2022

Perde 18 posizioni rispetto al 2021 e si attesta al 31esimo posto nella classifica stilata da Il Sole 24Ore. Un anno di giunta Gualtieri non ha apportato miglioramenti su nessun fronte. Anzi la Capitale è peggiorata come qualità dell’aria, benessere e sicurezza. L’indice di litigiosità dimostra un malessere generale. Non solo, sono aumentati gli incidenti stradali mortali tra i giovani e casi di estorsione. La fotografia che esce dal 33esimo dimostra una Roma sempre più in balia di varie criticità. Purtroppo criminalità e degrado la fanno da padroni. La ripresa post Covid non c’è stata almeno per la Città Eterna che nel 2022 scende ancora come qualità della vita. Il sindaco Gualtieri farebbe bene a studiare cosa dicono gli indicatori e mettere a punto un piano di ripresa tenendo conto delle criticità che emergono dal Rapporto. I romani meritano una città migliore, più vivibile, più sicura e più inclusiva.” È quanto dichiara il deputato e coordinatore di FdI Roma Massimo Milani

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Per migliorare la qualità delle nostre società in portafoglio implementando pratiche di engagemen

Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 ottobre 2022

A cura di Xing Xu, Analista ESG Asia ex Japan Comgest Come parte della nostra filosofia d’investimento quality growth, abbiamo scelto di incorporare i criteri ESG nel nostro processo di investimento. Puntiamo ad avere una valutazione completa delle società in cui investiamo e non solo dei dati finanziari, integrando la qualità di questi dati con i criteri ESG. Esistono diverse definizioni di qualità e, per Comgest, i criteri ESG ne sono parte integrante. Ad esempio, ci focalizziamo sui brand dotati di una buona reputazione; analizziamo la cultura aziendale per vedere se essa presenti delle caratteristiche particolari che permettono di attrarre i talenti o, al contrario, se all’interno dell’azienda sia riscontrabile una cultura tossica che porta alla fuga dei cervelli; se le aziende che investono in R&S hanno un vantaggio in termini di crescita organica e analizziamo l’azienda per vedere se possiamo instaurare un rapporto di fiducia con il management e il consiglio di amministrazione. In Comgest, l’integrazione ESG avviene attraverso un’analisi interna specifica di ogni società, del rating ESG corrispondente e del modo in cui questo rating interno influisce sulla valutazione. Cerchiamo inoltre di migliorare la qualità delle nostre società in portafoglio implementando pratiche di engagement. By http://www.verinieassociati.com

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Dai nuovi metodi per la qualità e la sicurezza alla digitalizzazione e innovazione dei processi produttivi

Posted by fidest press agency su venerdì, 22 luglio 2022

Dalla riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni – consumi d’acqua, territori, emissioni – a nutrizione e salute. Dalla tracciabilità e dalla legislazione di settore al design e alla creatività applicati alla buona tavola. E molti altri temi e materie sui quali giovani talenti di ogni Paese potranno formarsi in Emilia-Romagna grazie a ‘Food-ER’, l’università internazionale dell’agroalimentare. Food-ER consentirà di progettare e avviare, entro il prossimo triennio, un insieme di attività di formazione tale che possa dare ai giovani gli strumenti per lavorare e dare risposte nuove nell’agri-food, guardando alla piena sostenibilità, anche in rapporto alla scarsità di risorse globali e ai cambiamenti climatici: master di secondo livello, laurea magistrale, alta formazione dedicata alle imprese, rafforzamento dei dottorati di ricerca. E di farlo a partire dalla Food Valley regionale, comparto d’eccellenza in Italia e a livello internazionale, col record europeo di prodotti Dop e Igp, aziende e gruppi industriali noti in tutto il mondo, così come saperi e tradizioni artigianali. ‘Food-ER, Emilia-Romagna International Network for Education and Industrial Research on Food and Beverage’ è il network voluto dalla Regione che vede insieme in primo luogo le quattro Università regionali, i soci fondatori: di Parma – capofila del progetto -, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Ferrara. Oggi in Regione, a Bologna, la presentazione con il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, i rettori delle Università di Parma, Paolo Andrei, Bologna, Giovanni Molari, Ferrara, Laura Ramacciotti, Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro. Oltre ai docenti dell’Università Cattolica di Milano, sede di Piacenza, Francesco Timpano e Marco Trevisan, e il presidente della Fondazione Its Tech&Food, Massimo Ambanelli. Ai soci fondatori si affiancano infatti come soci aggregati l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che già fa parte della Rete di Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna; il Clust-ER Agroalimentare, che riunisce soggetti pubblici e privati, centri di ricerca, imprese, enti di formazione; imprese regionali, sia quelle leader di filiera che le piccole e medie imprese, e i cinque quartieri fieristici internazionali: Bologna Fiere, Fiere di Parma, Fiere di Rimini – Ieg, Cesena, Fiere di Piacenza. Il progetto si avvia con lo stanziamento di 3 milioni di euro da parte della Regione. Con l’obiettivo di rendere l’Emilia-Romagna un polo di attrazione di talenti internazionali e garantire un flusso costante di alte specializzazioni necessario anche alla crescita delle filiere produttive, alla creazione di imprese innovative e start-up tecnologiche nel settore agroalimentare, alla ricerca pubblica e privata, per diventare sempre più punto di riferimento nel Paese e all’estero nell’affrontare e risolvere problematiche di grande attualità, per uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle risorse naturali.

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Migliora la qualità della vita dei pazienti affetti da tumore al colon retto metastatico

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 giugno 2022

Tutto merito di una cura, che associa un anticorpo alla chemioterapia, ma che viene somministrata non più secondo posologia, ma secondo i casi. Ad intermittenza. Solo se e quando è necessario, dunque. Tutto questo significa: meno effetti collaterali, meno accessi in ospedale, migliore qualità della vita, sopravvivenza libera da malattia che si allunga a 20 mesi rispetto ai 13 del trattamento standard in quanto, nel momento in cui la cura viene interrotta, le cellule tumorali non fanno in tempo ad adattarsi al farmaco e, quindi, sviluppano più tardi la resistenza. E’ quanto emerge dallo studio “Improve”, uno studio tutto italiano, coordinato dall’Istituto dei tumori di Napoli, e presentato oggi a Chicago all’Asco, il Congresso americano di oncologia. La nuova strategia di somministrazione della cura avrebbe avuto effetti positivi su 137 pazienti con tumore del colon retto metastatico, in prima linea di trattamento, arruolati in 14 centri italiani. Dai primi dati è emerso che somministrando l’anticorpo anti-EGFR panitumumab con la chemioterapia standard e confrontando la modalità classica di somministrazione continua verso una somministrazione alternata a periodi di interruzione, in questi pazienti è migliorata l’efficacia del trattamento e al tempo stesso si sono attenuati alcuni effetti collaterali, come la tossicità cutanea, che impatta in maniera significativa sulla loro qualità di vita. Lo studio ha dimostrato per la prima volta nel tumore del colon-retto che il trattamento sperimentale intermittente comporta un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione. In particolare nei tumori del colon metastatico la sopravvivenza libera da progressione ha raggiunto i 20 mesi con un miglioramento di 7 mesi rispetto al trattamento standard. Il lavoro nasce dalla stretta collaborazione tra l’Unità diretta da Avallone e quella di Farmacologia Sperimentale Oncologica diretta da Alfredo Budillon co-principal investigator dello studio e responsabile degli studi traslazionali associati, con il coinvolgimento della Chirurgia Oncologica Colonrettale diretta da Paolo Del Rio, e della Chirurgia Oncologica Epatobiliare diretta da Francesco Izzo.

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La volatilità dei mercati può essere affrontata con titoli di qualità

Posted by fidest press agency su domenica, 29 Maggio 2022

A cura del Team di Ricerca di Intermonte. Si prevede che la recente volatilità e l’incertezza dei mercati continueranno, almeno nel breve termine, e probabilmente limiteranno gli afflussi nei prossimi mesi. Per quanto riguarda le nostre previsioni di afflussi per il 2022, abbiamo già evidenziato come fossero basate su ipotesi troppo aggressive. Alla luce dell’attuale scenario e dei dati ufficiali di Assogestioni relativi al 1° trimestre ‘22, stiamo assumendo un atteggiamento più prudente: la nostra nuova stima di afflussi per il 2022 di 838 milioni di euro implica comunque che i prossimi tre trimestri vedranno afflussi complessivi di quasi 680 milioni di euro. Nel lungo termine, le nostre ipotesi si basano sull’aspettativa che l’interesse per questo prodotto rimanga piuttosto alto grazie al beneficio fiscale e, dal punto di vista dei distributori, al fatto di poter contare su un impegno a lungo termine da parte dell’investitore.Le principali ipotesi alla base delle nostre attuali stime sono le seguenti:Per il 2022, ipotizziamo una raccolta lorda di nuovi sottoscrittori di PIR pari a 600 milioni di euro, in calo rispetto a 1,8 miliardi di euro; Per quanti sottoscrivono Pir in modo continuativo, prevediamo che la raccolta complessiva nel secondo anno sarà pari a una parte della somma accantonata nel primo anno (dal 35% al 40% nel nostro modello); nei restanti anni (cioè dal terzo al quinto anno) ci aspettiamo afflussi stabili, pari in media al 60% degli investimenti effettuati nel secondo anno; Infine, calcoliamo l’ammontare del capitale che sarà ritirato dagli investitori che decideranno di uscire dal fondo prima del prima del termine dei cinque anni (per qualsiasi motivo) a ~4% delle attività in gestione nel 2022 e oltre. (abstract)

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OLEUM. Qualità, tecnologia e sostenibilità degli oli da olive

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 Maggio 2022

A cura di Lanfranco Conte – Maurizio Servili. Il volume copre l’intera filiera olivicolo-olearia: dalle caratteristiche compositive alla qualità dell’olio vista in relazione alle variabili agronomiche e tecnologiche di produzione, dalle nuove tecnologie volte alla valorizzazione dei co-prodotti ottenuti dal processo estrattivo, in un’ottica di economia circolare, fino agli aspetti normativi aggiornati relativi alla commercializzazione del prodotto.Nel testo vengono messe in luce le più moderne metodiche analitiche sia per indagare la caratterizzazione e l’origine geografica degli oli sia per approfondire gli aspetti relativi alle fonti di contaminazione e di sicurezza alimentare. Largo spazio trovano inoltre le innovazioni di processo nel settore dell’estrazione meccanica degli oli vergini di oliva: una vera e propria “rivoluzione tecnologica” volta al miglioramento della qualità del prodotto e dell’efficienza estrattiva.Un capitolo è completamente dedicato al rapporto tra consumo di olio d’oliva, principale fonte di grassi della Dieta mediterranea, e salute, relativamente ai principali gruppi di malattie cronico-degenerative. € 42,00 – Edagricole di New Business Media srl Pagine 336 – formato 23 x 27 cm

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Università Statale di Milano prima tra i grandi Atenei in Italia per la Qualità della ricerca scientifica

Posted by fidest press agency su domenica, 17 aprile 2022

L’Università Statale di Milano si qualifica prima nel gruppo dei grandi atenei in Italia per la qualità della ricerca scientifica fotografata da Anvur nel periodo 2015/2019. La valutazione corrisponde all’indicatore R che comprende la qualità della produzione scientifica dei docenti e ricercatori permanentemente in servizio in ateneo, sia dei nuovi reclutati o promossi. Una performance che supera di molto le aspettative riferibili alla sua dimensione. “Siamo molto orgogliosi di questo risultato che premia il lavoro altamente qualificato dei nostri docenti e ricercatori, e gli investimenti fatti dall’ateneo nel corso degli anni per sostenere, sia con fondi interni ad hoc che con il supporto del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, la diffusione della cultura scientifica all’interno della Statale e la redazione delle domande di finanziamento agli enti pubblici e privati che sostengono le nostre ricerche” commenta la prof.ssa Maria Pia Abbracchio, Prorettrice a Ricerca e Innovazione. “Siamo certi che questo risultato contribuirà a aumentare ulteriormente l’attrattività dell’ateneo nei confronti di scienziati con profili di eccellenza che sanno di trovare qui in Statale un ambiente idoneo e proficuo per le loro ricerche”

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Azionario giapponese: un universo di investimento di società di alta qualità

Posted by fidest press agency su venerdì, 1 aprile 2022

A cura di Daisuke Nomoto, Responsabile Azionario Giapponese di Columbia Threadneedle Investments. A dispetto degli eventi che hanno recentemente fatto impennare la volatilità sui mercati azionari, la Borsa di Tokyo ha mostrato una buona tenuta. Con un’esposizione minima all’economia russa, i fattori favorevoli per il mercato giapponese includono la continua ripresa economica, il sostegno fiscale da parte del governo e l’aumento dei flussi nel mercato a causa delle preoccupazioni per l’inflazione globale. L’impatto economico generato dall’invasione russa è minimo per il paese, dato che le importazioni russe sono a una sola cifra percentuale rispetto al totale delle importazioni giapponesi. Siamo comunque consapevoli che l’economia sarà colpita indirettamente attraverso l’inflazione, dato il picco dei prezzi del petrolio e di altre materie prime, anche se ancora in misura minore rispetto all’ Europa, dove la politica energetica è più dipendente dalla Russia.Il tema della riapertura sta guadagnando slancio anche grazie all’allentamento delle restrizioni Covid, mentre l’aumento dei piani di acquisto di azioni proprie sta fornendo ulteriore supporto. La serie di stimoli proposta dal premier Kishida dovrebbe anche portare ad un aumento dei salari e, con una redditività in rialzo strutturale, gli investitori stanno riconoscendo questo momento del ciclo come un punto di ingresso interessante per le azioni giapponesi. La recente transizione verso un contesto a bassa crescita economica, con un’inflazione persistente a livello globale, ha portato gli investitori a concentrarsi sulle azioni giapponesi che offrono un buon rapporto rischio/rendimento. Riportando questo a livello aziendale, il Giappone ha recentemente mostrato il profilo di miglioramento degli utili più forte a livello globale negli ultimi mesi – in primis grazie agli esportatori – e ci aspettiamo che il robusto slancio degli utili continuerà. In un contesto di valutazioni interessanti, possiamo dire che le società giapponesi hanno grandi riserve di liquidità nei loro bilanci, il che ha ulteriormente sostenuto il mercato. Questo assicura che possano mantenere o aumentare i ritorni per gli azionisti e fornire risorse per fare acquisizioni, confermando di essere un asset class interessante per gli investitori.Spostando l’attenzione al medio-lungo termine, prevediamo un rallentamento del tasso di crescita economica globale, che potrebbe esercitare una certa pressione sui mercati azionari, ma non ci aspettiamo per il Giappone le stesse pressioni inflazionistiche elevate che pesano sulle altre economie.Sul fronte politico, siamo ottimisti sul fatto che il Partito Liberal Democratico al potere manterrà la maggioranza, il che dovrebbe aiutare il mercato a sfuggire a qualsiasi pressione al ribasso associata al rallentamento della crescita globale. Continuiamo a monitorare i progressi nell’agenda del primo ministro Kishida a seguito del suo impegno a mantenere politiche fiscali e monetarie espansive per sostenere la ripresa economica.Il Giappone è stato spesso trascurato dagli investitori globali, in parte a causa della sua lenta crescita economica e dell’invecchiamento della popolazione, ma offre un importante universo di investimento di società di alta qualità in grado di generare una crescita degli utili sostenibile a valutazioni ragionevoli. L’innovazione rimane un obiettivo importante per i nostri portafogli Japan Equity. In termini tematici, l’automazione è una delle aree su cui puntiamo, perché aiuta a risolvere i problemi di carenza di manodopera e contribuisce alla produzione di massa di alta qualità. Pensiamo che la robotica e l’automazione si svilupperanno maggiormente nel prossimo decennio in settori come l’automazione di fabbrica e l’automazione di magazzino per l’e-commerce. Le questioni geopolitiche, insieme all’inflazione e alla potenziale crescita economica più lenta, sono fattori da tenere sotto controllo, ma stiamo approfittando della dislocazione del prezzo delle azioni per migliorare la qualità del portafoglio, per cercare di aggiungere società interessanti con buone valutazioni. Fonte http://www.columbiathreadneedle.it

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La qualità delle società continuerà a premiare nel lungo periodo

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 marzo 2022

A cura di Gabriella Berglund, Branch Manager di Comgest Italia. Comgest gestisce fondi azionari da oltre 30 anni su tutte le zone geografiche con un unico stile quality growth. Il nostro stile di gestione tende a preferire società con attività solide, trasparenti e con una crescita solitamente a due cifre e sostenibile nel tempo. Per questo preferiamo settori come quello tecnologico, l’healthcare e il settore del consumo. Siamo invece tendenzialmene assenti in settori come le materie prime, il settore finanziario in particolare quello bancario e in settori ciclici in generale. Queste aree non ci danno la visibilità nel lungo periodo che noi richiediamo, aumentano la volatilità e il rischio dei portafogli, sono troppo legate a dinamiche macroeconomiche e non alle aspettative delle singole società. Preferiamo invece focalizzarci su società che in generale hanno un elevato livello ESG e che sono poco influenzate da cicli economici. Per tale ragione la nostra esposizione a società con alto livello di carbonio e fossili é praticamente assente. Il 96% dei nostri fondi sono tra l’altro sotto la classificazione dell’articolo 8, secondo la regolamentazione SFDR. Tuttavia, l’assenza di esposizione a questi settori che ha premiato nel passato sulle performance di lungo periodo, può avere ed ha avuto effetti negativi sulle performance del breve. Se da una parte le ottime performance post Covid ci hanno permesso di raggiungere il livello massimo di AUM di 40 miliardi di euro, durante la fine del 2021 la rotazione settoriale a favore di titoli ciclici, in particolare legati a materie prime e petrolio e, inizialmente, anche di quelli bancari, ha avuto un impatto negativo in termini relativi sulle nostre performance.

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La ‘qualità’ è una protezione per l’inflazione?

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 febbraio 2022

A cura di Alistair Wittet – Analista e Gestore dell’azionario europeo di Comgest. L’aumento dell’inflazione e la prospettiva di una serie di aumenti dei tassi di interesse hanno turbato gli investitori, portando al recente crollo del mercato. In mezzo a tutto il nervosismo del mercato, crediamo che uno dei modi migliori per gli investitori di salvaguardare i loro portafogli contro l’inflazione e gli aumenti dei tassi di interesse sia quello di mettere i loro capitali in aziende di qualità che hanno potere di determinazione dei prezzi e solidi bilanci.Nessuno può davvero prevedere quanto gravi saranno le pressioni inflazionistiche. Tuttavia, dato che per battere l’aumento dei prezzi, le aziende devono aumentare i prezzi al di sopra del livello dell’inflazione, il potere di determinare i prezzi dovrebbe essere una considerazione fondamentale per qualsiasi decisione di investimento. Un certo numero di diverse aziende europee che vendono prodotti diversi come energia, borse e farmaci anti-obesità, sono attualmente in un’eccellente posizione di pricing power.Mentre una pletora di fornitori di energia è recentemente crollata a causa degli aumenti dei prezzi, la società chimica industriale Linde, il più grande fornitore di gas industriale al mondo, sa bene come trasferire gli aumenti dei prezzi. Dato che una fornitura ininterrotta di gas è fondamentale per i loro processi di produzione, i clienti avversi al rischio firmano contratti di 20 anni in cui i costi vengono contrattualmente trasferiti.Alcuni giganti del lusso, come LVMH e Hermès, sono sostenuti dalla forza di determinare i prezzi dei loro marchi. Questa forza a sua volta deriva dalla natura esclusiva degli articoli di lusso che fa sentire l’acquirente parte di qualcosa di unico e speciale. Nel 2020, nel bel mezzo della pandemia di Covid-19, LVMH ha aumentato i prezzi del suo marchio Louis Vuitton di circa il 5% e del suo marchio di liquori Hennessy dal 3% al 4%, nonostante l’epidemia del virus. Un’ipotesi iniziale potrebbe essere quella di un calo delle vendite, ma in realtà la crescita dei volumi ha continuato senza sosta.Anche le aziende che producono le cosiddette tecnologie ‘trasformazionali’ sono una scelta saggia. L’azienda sanitaria danese Novo Nordisk è un buon esempio di un’azienda “game changer” e che detta i prezzi. Il suo farmaco anti-obesità Wegovy ha dimostrato di portare una perdita di peso media del 16%-18% dopo 68 settimane.* Poiché 1 americano su 3 è clinicamente obeso, questo farmaco sta vivendo una domanda eccezionalmente alta. Non dobbiamo dimenticare che, di fronte all’aumento dei tassi d’interesse, le aziende con bassi livelli di leva finanziaria sono in una posizione favorevole, poiché non devono spendere tanto per ripagare il loro debito. In effetti, a parità di condizioni, questo le pone in una posizione di vantaggio competitivo, permettendo loro di continuare a investire nelle loro attività. Per minimizzare il rischio d’inflazione, gli investitori potrebbero anche cercare un rapporto debito netto/EBITDA nei loro portafogli che sia più vicino a 1x, un livello inferiore a quello dell’indice MSCI Europe (1,8x).

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