Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 137

Archive for 13 agosto 2017

Precariato scuola: la questione ritorna a Lussemburgo

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

corte di giustizia europeaDopo le denunce dei legali Anief sul quantum risarcitorio alla CGUE, inadeguatezza della giurisprudenza e normativa interna alla Commissione Petizioni Parlamento UE – Consiglio d’Europa – CEDU, arriva dalla Corte di appello di Trento un nuovo interpello sulla legittimità delle decisioni assunte dalla Suprema Corte Italiana. Se accolte le tesi, ci sarà una pioggia di risarcimenti per gli ex-supplenti del Bel Paese. Nel frattempo, Anief a Trento come in tutto il territorio nazionale continua il contenzioso. Il relatore del nuovo interpello, giudice Terzi, ricostruisce in maniera chiara tutta la normativa trentina e nazionale che ha portato un precario del Conservatorio dal 2003 al 2014 a fare il supplente per undici anni e a richiedere allo Stato italiano e alla Provincia autonoma la stabilizzazione e/o il relativo risarcimento presentando ricorso nel 2012 e rivendicando una palese violazione della direttiva UE.Il precario aveva promosso ricorso mentre ancora era supplente. Il Tribunale di Rovereto gli aveva riconosciuto soltanto gli scatti di anzianità avverso la cui sentenza aveva fatto appello lo Stato a seguito della sentenza 10127/12 della Cassazione. Ma il ricorso era stato sospeso per la rimessione in Corte di Giustizia Europea della normativa italiana che a seguito della sentenza Mascolo e della Consulta viene ritenuta illegittima. Il precario entrava di ruolo nel 2015 e le Sezioni Unite della Cassazione, nel novembre 2016, con plurime sentenze (nn. 22552 e successive) riformavano il precedente giudizio e consentivano la progressione di carriera solo per il personale precario, ordinando un risarcimento da due a dodici mensilità a condizione dell’onere probatorio, negando tale risarcimento al personale assunto a tempo indeterminato.
La Corte di Appello di Trento, il 13 luglio 2017, scioglie la riserva e, chiamata a esprimersi nel merito, non ci sta, perché non ritiene l’attuale normativa e giurisprudenza italiana rispettosa della sentenza Mascolo e soprattutto della Direttiva 1999/70/CE, approvata proprio per evitare l’abuso dei contratti a termine
I Giudici chiedono alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea se, dopo la legge 107/15, le sentenze della Cassazione e della Consulta, sia ancora giusto non risarcire un precario assunto in ruolo oppure se bisogna, comunque, riconoscergli un risarcimento per l’abuso dei contratti a termine che ha subito. Domanda semplice, la cui risposta però potrebbe portare a nuovi risarcimenti milionari per i migliaia di precari che anche con Anief hanno adito il tribunale e continuano a promuovere ricorsi presso il giudice del lavoro, non soltanto per recuperare gli scatti di anzianità e le mensilità estive perdute. Per non parlare dell’altra questione pregiudiziale sempre sollevata da Trento sulla mancata valutazione di tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera. Nel frattempo, Anief a Trento come in tutto il territorio nazionale continua il contenzioso per i precari e i neo-assunti.

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La questione meridionale

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

mezzogiorno italiaLa prima domanda che mi pongo è: da quando tempo ne parliamo? E ancora: Se è stata materia di tanti studi, di numerose e dotte concioni, frutto di corpose pubblicazioni, di polemiche e di riflessioni critiche che non hanno solo attraversato le piazze ma sono entrate nei Palazzi, nelle aule parlamentari e nei dibattiti privati, perché siamo ancora a parlarne? E se continuiamo a discuterne chi ci dice che tra dieci o venti o anche più anni altri dopo di noi riprenderanno questi stessi discorsi per la speranza di un rinnovamento che rimane tale e mai si acqueta? La Sicilia, in questo contesto, e il “sicilianismo” di tale impostazione, assume un aspetto cruciale in quanto da quest’isola è partita la scintilla, è nata la grande speranza di un rinnovamento, la convinzione che la diversità degli stadi di sviluppo, delle due Italie, all’atto dell’unificazione politica avrebbe attenuato la disparità e sconfitte le cause del divario sia istituzionale e politico sia economico e sociale. Non è stato così, ovviamente, ma il tempo dell’attesa ha raggiunto, oramai, un punto critico, ai limiti della rottura e non è possibile indugiare oltre. I siciliani sono rimasti troppo a lungo in attesa. Per quanto possa essere difficile stabilire l’inizio di questo disagio esistenziale di certo risale alla metà del XVIII secolo quando si inserì nelle regioni meridionali la dinastia dei Borboni e il Villari ci ricorda che “cominciarono a porsi alla coscienza politica e civile i temi del rinnovamento del Mezzogiorno. Allora cominciò a svilupparsi, dalla crisi e dalla disgregazione del regime feudale, quel complesso di rapporti che costituirono la base e la premessa del contributo meridionale al compimento della rivoluzione nazionale e insieme il fondamento storico della questione meridionale.” Iniziarono i tempi del risveglio. Ricordo, tra i tanti, il genovesiano Domenico Caracciolo. Egli tentò d’inserire nella vita siciliana i germi della libertà partendo da uno studio sistematico dei più perfezionati sistemi economici in vigore nell’Europa continentale. Egli ebbe il merito, a detta di Falzone, di “far conoscere al di fuori del breve cerchio degli uomini di cultura problemi economici e sociali siciliani in maniera viva e penetrante, nonostante le difficoltà delle condizioni culturali.” Non fu, ovviamente, un caso isolato. Ricordo, ad esempio, negli anni successivi le indagini del Genovesi, del Filangieri del Galiani fino alle grandi e sistematiche inchieste del Galanti. Fu, pertanto, costante oggetto di studio la condizione ambientale e geografica di quelle regioni che si innestava nella ricerca delle cause del suo immobilismo agrario (latifondo) e delle conseguenti condizioni di vita. A questo riguardo vale per tutti il giudizio dato dal Saraceno sull’agricoltura meridionale all’atto dell’unificazione del Regno: “… Espressione principale e notoria delle province meridionali era la posizione dell’agricoltura, che si presentava pressoché come la sola fonte di reddito; (…) quest’agricoltura era notevolmente più arretrata in confronto a quella della maggior parte degli stati italiani.” Tale notevole ristagno si registrò anche nelle attività economiche sia se connesse con la proprietà terriera sia con la produzione industriale e che tendeva, alla fine, con l’essere assimilata alle iniziative più tipicamente e limitatamente artigianali. “Un discorso a parte – rileva il Carrà – meriterebbe l’analisi della consistenza finanziaria e dell’aggravio fiscale del Regno. La questione interessò a diverso livello alcuni fra i più grandi meridionalisti, dal Franchetti al Jacini, che si occuparono prevalentemente della inefficacia delle provvidenze finanziarie in pro dell’agricoltura e ancora al Fortunato e al Pantaleoni che posero l’accento sul carico tributario considerato del tutto sproporzionato alle entrate delle varie parti d’Italia. Per il lucano Nitti l’unità era stata fatta a scapito delle regioni meridionali e tanto che prima dell’unità il regno di Napoli era quello che dal punto di vista finanziario si trovava in condizioni migliori degli altri. Questa poco lungimirante azione fiscale del nuovo Regno, insieme all’acquisto dei beni già demaniali e ecclesiastici avevano praticamente esaurito le risorse economiche del Meridione proprio in un momento in cui per l’abolizione delle tariffe doganali e per l’esigenza di un’economia agraria concorrenziale, sarebbe stata necessaria per tali ragioni una larga erogazione di capitali di facile concessione e di sostenibile costo. “La verità – lo sottolinea un statista e uomo di governo della levatura di un Nitti – è che l’Italia meridionale ha dato dal 1860 assai più di ogni parte d’Italia in rapporto alla sua ricchezza, che paga quanto non potrebbe pagare (…) che lo Stato ha speso per essa, per ogni cosa, assai meno.” Devo, quindi convenire, sul fatto, provato e ben documentato, che l’Unità d’Italia sia costata ai meridionali, e ai siciliani in particolare, più di quanto non si è verificato per le altre regioni italiane, compreso, ovviamente, il Piemonte e che, anzi, è stata la regione che ne ha tratto maggiori benefici. Questo sacrificio economico è stato ancora più grave proprio perché il Meridione aveva un bisogno crescente di solidarietà e di contributi per crescere e prosperare. Si maturò, invece, un cinico calcolo teso a lasciare il degrado, a scoraggiare lo sviluppo, a umiliare lo spirito delle menti forti per una crescita culturale diffusa delle regioni che dall’unità d’Italia avrebbero potuto cogliere la magica occasione di riprendere il loro cammino sul solco delle antiche e nobili tradizioni. Ma allo scorno si aggiunse la beffa con il passaggio dal Regno alla Repubblica. Si fecero, indubbiamente, dei passi avanti ma molto pochi in specie se li compariamo a quelli compiuti dalle regioni del Nord e del Centro Italia. Sarebbe bastato negli anni della ricostruzione post-bellica degli anni ’50 potenziare la rete intermodale dei trasporti per via terra, marittima e aerea. Sarebbe bastato potenziare l’agricoltura per rendere i suoi prodotti sempre più competitivi sui mercati nazionali e internazionali. Sarebbe bastato sviluppare il turismo e ad associarlo all’agriturismo e all’artigianato locale. Sarebbe bastato potenziare settori quali l’industria agro alimentare, casearia, vinicola e olearia. Sarebbero bastati più fatti e meno parole. Tutto questo privare il Meridione del suo progresso civile, economico e sociale oggi diventa ancora più amaro al cospetto di governi che si sono proclamati a più riprese sostenitori del meridionalismo, delle sue legittime aspettative e che hanno portato al governo delle massime cariche dello Stato, come a volerli indicare alla stregua di garanti, per poi servirsene da copertura per lasciare che i problemi rimanessero insoluti e con il tempo finissero con l’aggravarsi. Ma vi è anche un’altra aspetto da rilevare e che forse sfugge a una parte, almeno, dei siciliani. E’ che se la Sicilia in particolare e più in generale il Meridione è cresciuto è un merito di coloro che vi abitano con i loro sacrifici e il sudore delle loro fatiche e che lo stato ha solo fatto da spettatore se non peggio con l’esosità delle varie gabelle fiscali. A Napoli direbbero: “cornuti e mazziati”. Ora siamo qui per celebrare un altro rituale, l’ennesimo. Quella della protesta. Ma vorremmo che non restasse solo un rituale e che attraverso questo messaggio si risvegliassero le coscienze, Non vogliamo essere una minoranza. Non vogliamo essere catalogati come quelli che gridano al vento. Non vogliamo essere definiti dei nostalgici o peggio. Noi vorremmo che ai siciliani e ai meridionali restasse la consapevolezza di aver dato tanto e che è ora che lo stato riconoscesse i nostri crediti e facesse ammenda dei suoi errori. E che questo messaggio sia forte e chiaro e perché a partire dai politici di estrazione meridionale si capisse senza equivoci che “cà nisciuno è fesso” e la nostra pazienza non va scambiata con la stupidità e l’ingenuità ma con la saggezza di un popolo antico e che sa rispettare la nobiltà e la dignità che ne derivano. E la strada, a questo punto, si traduce, a mio avviso, solo in un messaggio da trasmettere soprattutto ai giovani, dalle scuole alla società civile perché vi sono siciliani e meridionali in genere che ci conducono a piccole e grandi cose ma è importante che nelle piccole come nelle grandi cose si sappia trarre un grande insegnamento con la forza della ragione, con la costanza della fede, con l’animo affrancato dalle debolezze umane. (Riccardo Alfonso direttore centri studi sociali e politici della Fidest)

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Lo sviluppo dei Monti di pietà in Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

monti di pietàPer quanto c’è dato di sapere fu Paolo III ad inaugurare a Perugia nel 1462 il primo monte di pietà al tempo denominato Montes. Seguirono ad Orvieto nel 1464, a Viterbo nel 1471, a Sulmona nel 1489, a Padova nel 1491, a Pavia nel 1493, nel 1495 a Firenze, nel 1497 a Milano e nel 1506 a Bologna. Dopo quest’ultima data non si contano più i numerosi Montes che si costituirono in tantissime città italiane. Alla diffusione di tali stabilimenti ci pensarono i francescani che accettando il suggerimento di Bernardino da Feltre espresso durante il concilio generale dell’ordine dei Minori del 1493 approvarono in tale assise l’iniziativa come l’unico rimedio contro l’usura, a patto, s’intende, che il tasso di interesse fosse veramente quasi simbolico, come in effetti lo fu, specie nelle sedi aperte dai Minoriti. Basterà dire per comprendere appieno il peso sociale ed economico dell’impresa che, alla fine del ‘400 in Italia i Montes furono circa 80 e che con il loro numero essi costituirono la migliore risposta alla necessità della loro esistenza e del loro sviluppo. Ma non mancarono severi ed alquanto ingenerosi critici in specie tra i Domenicani che considerarono tale iniziativa una nuova, subdola e pericolosa forma di usura. Ma la circostanza stessa che venissero di fatto ammessi, si giunse al riconoscimento di buona parte delle strutture bancarie. I Montes, in pratica, giustificarono e legittimarono la possibilità di raccogliere denaro liquido, quello occorrente per la costituzione e la regolare gestione del Monte stesso, dietro la corresponsione di un modico interesse. Nacque dunque con i Montes, è il caso di rilevarlo, un nuovo momento della storia economica e sociale, un momento in cui si cominciò concretamente a venire incontro alle necessità dei più poveri e alle opportunità di inaugurare una politica creditizia a quasi completo favore degli indigenti. Se rapportiamo il tutto all’attualità, ci accorgiamo che proprio il declino dei Monti di Pietà e la logica del profitto, fine a se stesso, degli istituti di credito ha portato ad un “riesplodere” del fenomeno dell’usura. Ora pensando anche alla triste situazione di alcuni Paesi del Sud del mondo ci chiediamo se non valga la pena di far voltare pagina, alla triste storia economica e sociale di quelle popolazioni, con un supporto simile a quello dei Montes. (Riccardo Alfonso direttore Centro studi economici e finanziari della Fidest da “Lezioni di economia”)

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Festival di Musica Popolare

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

musica popolareAsciano (Siena) dal 18 al 20 agosto regala atmosfere e spettacoli unici (tutti ad ingresso libero) nel bellissimo centro storico. Si comincia venerdì 18 agosto con Giuseppe “Spedino” Moffa. Polistrumentista molisano, Moffa riesce a unire nel suo repertorio le influenze sonore della sua terra al blues più nero. Sorprendente autore di canzoni, privilegia la narrazione di storie appartenenti a una provincia appartata ma per niente inerte. Il mondo popolare meridionale è il punto di partenza per un viaggio musicale alla scoperta del mondo interiore del cantautore che si esprime usando voce, chitarra, zampogna, mescolando ritmo e melodia con precisione accademica.
Toscani randagi. Canti d’amore, rabbia e osteria è invece lo spettacolo che sabato 19 agosto propone La Serpe d’Oro, gruppo toscano composto da Francesco Amadio (mandolino, violino, arpa, tamburi), musica popolare1Jacopo “Popi” Crezzini (contrabbasso, chitarre, voce), Luca “Mercuzio” Mercurio (fisarmonica, bouzouki, chitarre, voce), Igor Vazzaz (voce, chitarre acustiche ed elettriche, ghironda). Lontana dai cliché e dalle cartoline La Serpe d’Oro racconta la Toscana come terra dura, indomita, irriverente, quella delle canzoni aspre, divertenti, irresistibili. Tra Cecco Angiolieri e Curzio Malaparte, tra Maremma amara e gli stornelli, La Serpe d’Oro offre un’esperienza musicale e linguistica senza uguali, con un suono scientemente bastardo, fatto di strumenti antichissimi ed elettricità.
Con un sentito tributo a Rosa Balistreri domenica 20 agosto si conclude Altraterra. Sul palco i Rabbia Rosa, progetto che nasce dai testi e dalle canzoni della grande cantante, ricercatrice e interprete siciliana, tra le prime a denunciare la condizione delle donne e dei lavoratori nella Sicilia del ‘900. Rabbia Rosa reinterpreta quei brani con arrangiamenti che si contaminano delle tradizioni musicali più disparate, dall’oriente ai Balcani al rock. Alla musica si affiancano momenti teatrali con danze e letture poetiche. (foto: musica popolare)

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Anna Romanello: “Sibari – Luoghi della memoria”

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

monica bulaiCorigliano Calabro (CS) 2 settembre 2017 ore 19.30 Castello Ducale Via Francesco Compagna 1 l’artista-performer Anna Romanello sarà ospite, con il progetto “Sibari – I luoghi della memoria”, al Festival Corigliano Calabro Fotografia 2017. Il festival quest’anno vede anche la partecipazione della nota giornalista reporter Monika Bulaj con il lavoro “Volti, cieli, mare” e del fotografo Rino Barillari con il progetto “Dalla Calabria a via Veneto”.
ll giorno 31 agosto alle ore 21.00 verrà presentato il progetto del collettivo noMade “Radio noMade in Arberia”, allestimento e performance sul tema della migrazione quale fenomeno che crea ponti tra culture e comunità diverse.
“(…) La Sibari che Anna ritrova è una Sibari ferita. La ricerca di corrispondenze è sempre un po’ personale ma assai più coinvolgente, complessiva, di un’antropologia sociale che pensa al passato progettostorico, per assumere anche il tono di una denuncia accorata. E’ così che i cretti formatisi nel fango dopo l’allagamento degli scavi di Sibari nel gennaio del 2013 sono diventati il simbolo di uno sgretolamento culturale e civile, il segno di ferite diffuse in un patrimonio archeologico di rara bellezza.
I cretti fotografati e sovrastampati con xilografie della Romanello non hanno la serena spettacolarità dei cretti di Alberto Burri, che pure citano. Sono, piuttosto, “incisioni” naturali drammatiche, che non potevano passare inosservate alla sensibilità di un’artista, che dell’incisione ha fatto la sua tecnica espressiva preferita; ma un conto è incidere la lastra di zinco e di legno per dare vita ad una matrice calcografica e ad un’opera d’arte, altra cosa è la tragicità della natura che, lasciata senza controllo umano, cancella la stessa storia dell’uomo.
Gli scavi di Sibari sono il segno di una coscienza infelice, che invece di riportare alla luce i resti sepolti del passato fa riemergere i fantasmi della distruzione. Le crepe nel terreno sono crepe dell’anima, che si ribella e opera col ritocco fotografico una segnalazione visiva. L’artista nell’inserire le proprie opere dentro il Museo della Sibaritide tenta una sublimazione del presente con il linguaggio problematico dell’arte contemporanea, che all’incrocio col passato, aggiunge una premurosa rianimazione. Le immagini restituiscono una realtà cruda, che riemerge dalle profondità del tempo e preconizza, con l’ottimismo dell’arte, una nuova rinascita.” (Tonino Sicoli) (foto: Monika Bulaj, progetto)

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È uscito il saggio sulla commedia sexy italiana

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

commedia sexyLa commedia sexy all’italiana (detta anche scollacciata o erotica) è un sottogenere della commedia all’italiana. Imperversò dagli anni ’70 fino ai primi anni ’80 quando gradualmente si spense fino a scomparire, nonostante alcuni tentativi andati a vuoto, negli anni a venire, di rivitalizzarla. Parliamo di un genere cinematografico che ebbe grande successo in Italia, riempì i cinema e riscosse ottimi incassi. La commedia sexy, che presentava numerosi sotto-filoni (come il decamerotico, la variante femminile del poliziottesco, lo scolastico, il militare, il barzelletta movie e altri) era caratterizzata da sceneggiature più o meno semplici che avevano il fine ultimo di mostrare le prosperose grazie della bella di turno. Queste pellicole, da sempre snobbate da certa critica, sono state sdoganate negli ultimi anni (grazie anche al Festival di Venezia che nel 2004 ha presentato una retrospettiva italiana dedicata al cinema di serie B), fino a vivere una seconda giovinezza e a essere considerate in alcuni casi film cult. Molti e importanti registi si impegnarono in questo genere di film: Gordiano Lupi, con un’attenta e approfondita analisi, ne ripercorre le tappe cinematografiche, tra descrizioni delle trame, aneddoti, ricordi: un tuffo nel passato, per tornare a un tipo di cinema e a un’Italia che non esistono più. Una serie di foto di attrici (alcune inedite) e di locandine impreziosiscono questo fondamentale saggio sul cinema di genere.
L’AUTORE: Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Traduce ispanici, si occupa di cultura cubana e scrive di cinema italiano. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: una Storia del cinema horror italiano in cinque volumi. I suoi romanzi Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (Acar, 2014), e Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano, sono stati presentati al Premio Strega. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/).
(Storia della commedia sexy all’italiana. Da Sergio Martino a Nello Rossati ISBN: 9788867933006 Collana: ItaliaNascosta Pag. 224 Prezzo: € 16,00) (foto: commedia sexy)

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The death of the internal combustion engine

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

the economist“HUMAN inventiveness…has still not found a mechanical process to replace horses as the propulsion for vehicles,” lamented Le Petit Journal, a French newspaper, in December 1893. Its answer was to organise the Paris-Rouen race for horseless carriages, held the following July. The 102 entrants included vehicles powered by steam, petrol, electricity, compressed air and hydraulics. Only 21 qualified for the 126km (78-mile) race, which attracted huge crowds. The clear winner was the internal combustion engine. Over the next century it would go on to power industry and change the world.
But its days are numbered. Rapid gains in battery technology favour electric motors instead (see Briefing). In Paris in 1894 not a single electric car made it to the starting line, partly because they needed battery-replacement stations every 30km or so. Today’s electric cars, powered by lithium-ion batteries, can do much better. The Chevy Bolt has a range of 383km; Tesla fans recently drove a Model S more than 1,000km on a single charge. UBS, a bank, reckons the “total cost of ownership” of an electric car will reach parity with a petrol one next year—albeit at a loss to its manufacturer. It optimistically predicts electric vehicles will make up 14% of global car sales by 2025, up from 1% today. Others have more modest forecasts, but are hurriedly revising them upwards as batteries get cheaper and better—the cost per kilowatt-hour has fallen from $1,000 in 2010 to $130-200 today. Regulations are tightening, too. Last month Britain joined a lengthening list of electric-only countries, saying that all new cars must be zero-emission by 2050.
The shift from fuel and pistons to batteries and electric motors is unlikely to take that long. The first death rattles of the internal combustion engine are already reverberating around the world—and many of the consequences will be welcome.To gauge what lies ahead, think how the internal combustion engine has shaped modern life. The rich world was rebuilt for motor vehicles, with huge investments in road networks and the invention of suburbia, along with shopping malls and drive-through restaurants. Roughly 85% of American workers commute by car. Carmaking was also a generator of economic development and the expansion of the middle class, in post-war America and elsewhere. There are now about 1bn cars on the road, almost all powered by fossil fuels. Though most of them sit idle, America’s car and lorry engines can produce ten times as much energy as its power stations. The internal combustion engine is the mightiest motor in history.
But electrification has thrown the car industry into turmoil. Its best brands are founded on their engineering heritage—especially in Germany. Compared with existing vehicles, electric cars are much simpler and have fewer parts; they are more like computers on wheels. That means they need fewer people to assemble them and fewer subsidiary systems from specialist suppliers. Carworkers at factories that do not make electric cars are worried that they could be for the chop. With less to go wrong, the market for maintenance and spare parts will shrink. While today’s carmakers grapple with their costly legacy of old factories and swollen workforces, new entrants will be unencumbered. Premium brands may be able to stand out through styling and handling, but low-margin, mass-market carmakers will have to compete chiefly on cost.Assuming, of course, that people want to own cars at all. Electric propulsion, along with ride-hailing and self-driving technology, could mean that ownership is largely replaced by “transport as a service”, in which fleets of cars offer rides on demand. On the most extreme estimates, that could shrink the industry by as much as 90%. Lots of shared, self-driving electric cars would let cities replace car parks (up to 24% of the area in some places) with new housing, and let people commute from far away as they sleep—suburbanisation in reverse.Even without a shift to safe, self-driving vehicles, electric propulsion will offer enormous environmental and health benefits. Charging car batteries from central power stations is more efficient than burning fuel in separate engines. Existing electric cars reduce carbon emissions by 54% compared with petrol-powered ones, according to America’s National Resources Defence Council. That figure will rise as electric cars become more efficient and grid-generation becomes greener. Local air pollution will fall, too. The World Health Organisation says that it is the single largest environmental health risk, with outdoor air pollution contributing to 3.7m deaths a year. One study found that car emissions kill 53,000 Americans each year, against 34,000 who die in traffic accidents.
And then there is oil. Roughly two-thirds of oil consumption in America is on the roads, and a fair amount of the rest uses up the by-products of refining crude oil to make petrol and diesel. The oil industry is divided about when to expect peak demand; Royal Dutch Shell says that it could be little combustion enginemore than a decade away. The prospect will weigh on prices long before then. Because nobody wants to be left with useless oil in the ground, there will be a dearth of new investment, especially in new, high-cost areas such as the Arctic. By contrast, producers such as Saudi Arabia, with vast reserves that can be tapped cheaply, will be under pressure to get pumping before it is too late: the Middle East will still matter, but a lot less than it did. Although there will still be a market for natural gas, which will help generate power for all those electric cars, volatile oil prices will strain countries that depend on hydrocarbon revenues to fill the national coffers. When volumes fall, the adjustment will be fraught, particularly where the struggle for power has long been about controlling oil wealth. In countries such as Angola and Nigeria where oil has often been a curse, the diffusion of economic clout may bring immense benefits.Meanwhile, a scramble for lithium is under way. The price of lithium carbonate has risen from $4,000 a tonne in 2011 to more than $14,000. Demand for cobalt and rare-earth elements for electric motors is also soaring. Lithium is used not just to power cars: utilities want giant batteries to store energy when demand is slack and release it as it peaks. Will all this make lithium-rich Chile the new Saudi Arabia? Not exactly, because electric cars do not consume it; old lithium-ion batteries from cars can be reused in power grids, and then recycled.The internal combustion engine has had a good run—and could still dominate shipping and aviation for decades to come. But on land electric motors will soon offer freedom and convenience more cheaply and cleanly. As the switch to electric cars reverses the trend in the rich world towards falling electricity consumption, policymakers will need to help, by ensuring that there is enough generating capacity—in spite of many countries’ broken system of regulation. They may need to be the midwives to new rules and standards for public recharging stations, and the recycling of batteries, rare-earth motors and other components in “urban mines”. And they will have to cope with the turmoil as old factory jobs disappear.Driverless electric cars in the 21st century are likely to improve the world in profound and unexpected ways, just as vehicles powered by internal combustion engines did in the 20th. But it will be a bumpy road. Buckle up.(This article appeared in the Leaders section of the print edition under the headline “Roadkill” by The Economist)

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40ma edizione dell’Estate Romana

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

estate romanaA cavallo di Ferragosto, saranno diverse le iniziative e le manifestazioni che costelleranno le piazze, i parchi e i luoghi storici di Roma. In tanti Municipi, assistendo a un concerto o a uno spettacolo teatrale, prendendo parte alla presentazione di un libro, guardando un film o semplicemente attraversando a piedi la città, tante e irripetibili occasioni per conoscere o riscoprire la Capitale.
Continua, sull’Isola Tiberina, il ciclo di proiezioni giornaliere dell’Isola del Cinema: martedì 15 alle 22, per Fuoco sul Reale, la proiezione in lingua originale di The Rolling Stones olè olè olè – A trip across Latin America di Paul Dugdale.
Ancora molti interessanti appuntamenti con la musica jazz per il Festival Bouganville Celimontana che venerdì 18 alle 21.30, ospiterà l’eMPathia Jazz Duo, composto dalla cantante Mafalda Minnozzi e dal chitarrista Paul Ricci; domenica 20, Golsoniana, il nuovo progetto di Susanna Stivali: un omaggio alla musica e al genio di Benny Golson, uno dei più grandi compositori jazz viventi.
Il 14 e 15 agosto, un fitto calendario di appuntamenti per FerragOstia Antica: sette eventi completamente gratuiti, da mattina a notte fonda, nel Borgo di Ostia Antica, per celebrare con due giorni di performance, spettacoli e momenti culturali dedicati a tutta la famiglia, il picco dell’estate. Da segnalare, lunedì 14 alle 22, Felliniana: tributo onirico di Ondadurto Teatro all’indimenticabile arte di Federico Fellini in cui si alterneranno danza, clownerie, acrobatica, mapping, giochi d’acqua e di fuoco trasformando completamente lo spazio del Borgo. Dal 15 agosto, dalle 23.30 alle 6.00 del giorno seguente, artisti e curiosi potranno intraprendere insieme sette passeggiate notturne nell’ambito del progetto A-ghost city [Nightwalks], ciclo di esplorazioni cittadine alla scoperta di una Roma diversa e imprevedibile. I primi quattro appuntamenti a Porta Portese (15 agosto), a Porta San Paolo (18 agosto), a Porta San Giovanni (21 agosto) e a Porta Maggiore (24 agosto).
Foro romanoContinuano le Letture d’estate lungo il fiume e tra gli alberi nei Giardini di Castel Sant’Angelo; tra gli appuntamenti in programma, da segnalare, mercoledì 23 alle 21.30, Al chiaro di Luna. Libri, testi e parole con le Donne di Carta: un progetto nato a Madrid (Fahrenheit 451 las personas libro) riproposto in Italia dal 2009 dall’Associazione Donne di Carta. “Persone Libro”, sparse per la penisola, che imparano a memoria brani (non solo libri) che amano e che desiderano condividere soprattutto là dove non ci sono libri e biblioteche.
L’Estate Romana è anche eventi dedicati ai ragazzi. Nell’ambito di Teatri d’arrembaggio – Piraterie, Incanti e Castelli di sabbia, manifestazione che sta animando il Teatro del Lido e il Lungomare di Ostia, venerdì 18 dalle 16 alle 18, “attracca” Singalong: laboratorio di inglese drammatizzato dedicato ai bambini dai 14 mesi ai 4 anni, a cura di Paola Sacco: un percorso giocoso per stimolare il progresso linguistico, ma anche lo sviluppo dei sensi, la percezione del corpo e dello spazio, la coordinazione e la capacità d’osservazione.
Chiuderà lunedì 14 agosto il ciclo di concerti, performance e spettacoli che hanno animato le calde serate estive della XXIV edizione di Villa Ada – Roma incontra il mondo. Dopo l’aperitivo sonorizzato sul mainstage (dalle 18), spazio alla musica dal vivo alle 22 con i due concerti della serata: ad aprire le danze saranno i peruviani La IneditaI con il loro stile inconfondibile: il chichamuffin; a seguire, il reggae made in Italy della Wogiagia Crew e, dopo i live, il dj set di Mario Dread che si protrarrà fino alle prime luci dell’alba. Da domenica 20 agosto, appuntamento con DIVERSAMENTE, progetto che punta alla creazione di un circolo virtuoso tra artisti per la realizzazione di uno spazio artistico all’interno del polo culturale Ex-Fienile di Tor Bella Monaca. La manifestazione prenderà il via alle 21 con lo spettacolo di Arianna Gaudio dal titolo Vota Kurt Cobain: una pièce, con Gabriella Casali, giocata sull’ambiguità della comunicazione via social network. Nel Giardino della Magnolia della Casa Internazionale delle Donne, nell’ambito della manifestazione La Casa (S)piazza, inaugura, martedì 22 agosto, Diva’s Jazz, seconda edizione del festival dedicato al jazz e dintorni, con un’attenzione alle musiciste italiane e straniere. In anteprima italiana, il giorno dell’inaugurazione alle ore 21, verrà proiettato il documentario Pure Love: The Voice of Ella Fitzgerald dedicato alla grande artista: nel centenario dalla sua nascita, un omaggio alla Diva, con la regia di Katja Duregger, giornalista e documentarista tedesca che sarà presente durante la proiezione.
RomaDopo il successo delle prime tre edizioni, IF/INVASIONI (dal) FUTURO 2017 cambia natura “espandendosi” sul territorio cittadino con Anni senza fine, capolavoro di Clifford Simak del quale, il pubblico potrà ascoltare i singoli capitoli per mezzo di scatole sonore istallate nella città. Sarà possibile trovare le scatole sonore: lunedì 21 dalle 8 alle 13 tra Piazzale Ostiense e Viale delle Cave Ardeatine, in prossimità dell’ingresso dell’ACEA; martedì 2 dalle 16 alle 21, presso il Parco di Colle Oppio e Via della Domus Aurea; mercoledì 23 dalle 17 alle 22, sul Ponte della Musica; giovedì 24 dalle 16 alle 21, nello spazio esterno del Mercato Latino di Piazza Epiro, in prossimità di Via Mauritania. Torna a Roma Lorenza Zambon, attrice-giardiniera protagonista e ideatrice di ERBACCE DI CITTÀ – Estate verde al Parco di Aguzzano, un appuntamento per grandi e piccini con la natura e con la fantasia. Ad inaugurare, giovedì 24 alle 17.30, sarà la mostra/installazione Cabine d’amare di Universi sensibili: otto grandi cabine di legno “da mare” a ricreare un paesaggio fantastico che il pubblico potrà esplorare con la guida di Antonio Catalano, noto artista e poeta di confine fra teatro e arte relazionale (visite dalle 19 alle 21). È online il sito http://www.estateromana.comune.roma.it

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Wonder Woman: tre dei fumetti più rari in vendita su eBay

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

fumettiA partire dal 17 agosto alle 17.00 PDT (18 agosto alle 01.00 in Italia), tre dei fumetti più rari di Wonder Woman, alias Diana Prince, verranno messi in vendita su eBay. Parte del ricavato verrà devoluto a Trafficking Hope, un’associazione nonprofit volta alla prevenzione del traffico di umani.L’asta sarà accessibile su http://www.eBay.com/WonderWoman
Ma quali sono queste tre rarità nel mondo dei fumetti? Si tratta di Wonder Woman #1 (con punteggio CGC 9.0), Sensational Comics #1 (CGC 9.6) e All-Star Comics #8 (CGC 9.4), che formano quindi una collezione unica per punteggio dei singoli elementi, ma anche per l’importanza simbolica di ognuno di loro: All Star Comics #8, infatti rappresenta il debutto dell’eroina nel mondo dei fumetti nel Decembre 1941, mentre Sensarional Comics #1 porta per la prima volta Wonder Woman su una copertina nel gennaio 1942; Wonder Woman #1, di Luglio 1943, è il primo fumetto interamente dedicato a questa protagonista ispiratrice di molte generazioni.I fumetti saranno venduti su eBay dal venditore Darren Adams, proprietario di Pristine Comics. Darren aveva venduto precedentemente Action Comics #1 su eBay nel 2014, per una cifra record di 3,2 milioni di dollari. “Come collezionista, questi tre fumetti di Wonder Woman sono unici nel loro genere, dato che tutti e tre sono in quasi perfette condizioni, nonostante abbiano più di 75 anni”, afferma Adams.Un’occasione unica, quindi, per chiunque sia da sempre appassionato di Wonder Woman o per chi si è avvicinato solo ultimamente a questo iconico personaggio che ancora oggi riscuote grande successo: solo nell’ultimo anno, infatti, su eBay.it le vendite di oggetti dedicati all’alter ego di Diana hanno registrato un aumento del +70%, mentre in questo momento sono disponibili oltre 44mila inserzioni a tema. Non male per un’eroina di 75 anni, no? (foto: fumetti)

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“Worldwide Aortic Aneurysm Market Trends and Drivers, Restraints, and Opportunities 2017-2023”

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

Aortic AneurysmThe Global Aortic Aneurysm Market is estimated to witness a CAGR of 6.6% during the forecast period 2017-2023. The aortic aneurysm market is analyzed based on three segments – type, product types, and regions. The increasing lifestyle diseases and smoking population are the factors that increase the chances for aortic aneurysm. Along with this, the growing aging population, favorable reimbursement, and technological advancements in products are driving the growth of the aortic aneurysm market. However, lack of awareness about the disease, stringent regulatory approval procedures, and risk associated with the procedure are hampering the growth of the market. The main unmet need in the market is endoleaking, which increases the mortality rate.Currently, the market players are developing technologically advanced stent grafts for the treatment of complex aortic aneurysm repairs. The EVAR segment contributed more than 70% of the total market share in 2016. A major focus in this segment is expected to drive the growth of the aortic aneurysm market in the future. The market of aortic aneurysm is dominated by Cook Medical, Medtronic PLC, and W.L. Gore and Associates, who occupy around 85% of the market share. Other small players are adopting various strategies to increase their market share. Endologix acquired Trivascular to expand its product portfolio, thereby being able to address the current and future needs in the aortic aneurysm market.

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“Higher Education Learning Analytics Market in the US 2017-2021”

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

new yorkNew York. The higher education learning analytics market in the US to grow at a CAGR of 28.74% during the period 2017-2021. Higher Education Learning Analytics Market in The US -2017-2021, has been prepared based on an in-depth market analysis with inputs from industry experts. The report covers the market landscape and its growth prospects over the coming years. The report also includes a discussion of the key vendors operating in this market.
One trend in the market is rise in applications of predictive learning analytics. The field of learning analytics is widening at an exponential rate as providers of learning analytics are exploring ways through which they can further assist institutions while increasing their penetration levels. The users are concerned about tracking current and past developments to address present issues. According to the report, one driver in the market is increased need to develop competitive strategies. Besides providing advantages to teachers, students, and administrators, learning analytics has also proved its importance to other education stakeholders that include curriculum designers, advisors, education policy makers, and school districts. They are entrusted with responsibilities of taking strategic decisions that will impact institutions in short-term and long-term duration. As such, they possess a higher need of such tools that can assist them with actionable intelligence.

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The Overwatch League™ Adds New Teams for London, Los Angeles

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

los angelesLos Angeles. The Overwatch League™ today announced its latest team sales, with esports organization founder Jack Etienne of Cloud9 purchasing the team for London, and sports industry leaders Stan and Josh Kroenke purchasing a team for Los Angeles. The Overwatch League is the first major global professional esports league with city-based teams, and will showcase world-class competitive play in Blizzard Entertainment’s hit game Overwatch®. Last month the League announced its first team sales to seven leading entrepreneurs and organizations from traditional sports, esports, and the technology sector, representing major global cities from Boston to Shanghai. With today’s announcement, the League now includes teams from Asia, Europe, and North America, including two teams for Los Angeles.“The Overwatch League continues to have great momentum,” said Activision Blizzard CEO Bobby Kotick. “We’re thrilled to add Jack Etienne of Cloud9 and Stan and Josh Kroenke of the Los Angeles Rams, Arsenal Football Club, Denver Nuggets, and Colorado Avalanche to our group of extraordinary Overwatch League owners around the world. They will enhance our ability to celebrate and reward players and fans in Los Angeles, London, and beyond.”
“Overwatch is a global game, with heroes – and players – from around the world, so it’s important to us that as many Overwatch League fans as possible have local or regional teams to root for,” said Mike Morhaime, CEO and cofounder of Blizzard Entertainment. “In addition to broadening the competitive field for Season 1, we’re excited that today’s announcement helps set the stage for more epic intercontinental rivalries.”“Building communities around the best competitive experiences in the world is incredibly rewarding, and the Overwatch League offers the chance to create something special,” said Josh Kroenke, cofounder of KSE Esports. “We’re impressed by the vision and strategy for the League, and we’re going to build a great team for Los Angeles that inspires fans near and far.” “We applaud the creation of the Overwatch League, and couldn’t be happier partnering with an organization that shares our values and vision of serving athletes, teams, and fans,” said Jack Etienne, founder and CEO of Cloud9. “We are thrilled that Cloud9’s formidable fan base throughout Europe and the UK now has a local team to call their own, and can’t wait to start representing London in the Overwatch League.” The Overwatch League is slated to begin later this year, with an official player signing window for Season 1 now open from August 1 to October 30, 2017. Details on player signings, salaries and benefits have been announced, with players earning a minimum of $50,000 each year, and at least 50 percent of team performance bonuses from winning playoffs and other League events going directly to players. Teams will provide players with health insurance and a retirement savings plan, as well as player housing and practice facilities during the season which will meet professional standards set by the Overwatch League.

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Strategic growth investment

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

Andrew KonopelskiSTOCKHOLM /PRNewswire/The EQT Mid-Market Credit Fund announced that it has provided a tailored financing package to support a strategic growth investment by TA Associates in Inspired, a leading group of premium schools in Europe, Africa, Latin America and Australia. Terms of the transaction were not disclosed.Inspired is a co-educational, non-denominational, independent school group designed to inspire students to achieve their maximum potential in a nurturing and progressive academic environment. Inspired has grown rapidly by building new schools and acquiring existing successful ones around the world. Inspired currently educates approximately 19,000 students between the ages of 1 and 18. The company has offices in London, Johannesburg, Bogota and Sydney.Oakley Capital, the Oppenheimer family, the Mansour Group, Genesis Capital and Graeme Crawford (founder of Reddam House) will continue as shareholders of Inspired. Nadim M. Nsouli, founder of Educas, a long-term education investment vehicle, will remain as the lead investor in Inspired.Andrew Cleland-Bogle, Director in EQT Partners’ Credit Team, Investment Advisor to the EQT Mid-Market Credit Fund, commented: “Inspired has achieved significant growth and development since its founding only four years ago. We are delighted to support TA Associates as Inspired’s entrepreneurial management team looks to continue its impressive track record of growth and expansion.” Andrew Konopelski, Partner and Head of EQT Partners’ Credit Team, Investment Advisor to the EQT Mid-Market Credit Fund, added: “This transaction exemplifies how private equity investors can use creative private debt capital to finance growth aspirations. Utilizing EQT’s independent Industrial Advisor network and sector expertise, we were able to move quickly with EQT Mid-Market Credit delivering a financing package on mutually attractive terms.” (photo:Andrew Konopelski)

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Trilux Medical® Honored with Prestigious Red Dot Design Award for the Paramon OR Integration System

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

arnsberg-germany-3ARNSBERG, Germany 2017/PRNewswire/The Paramon OR Integration System has been awarded the prestigious Red Dot Award in the category of Product Design – Life Sciences and Medicine. Developed by Trilux Medical, a subsidiary of Mizuho OSI, the Paramon is intuitive, user-friendly and designed to maximize efficiency in the operating room. The Red Dot Award in this category is presented to products that display innovative design features recognized by independent and international judges. Increasing specializations of integrated operating rooms require technologies that can meet the demands of the surgical staff. The Paramon OR Integration System was designed to reduce the complexity of the environment and help the entire surgical team work more safely, efficiently and reduce operating time.The Paramon System leads the industry in terms of flexibility and image quality as well as ergonomics. With its 4K and 3D power video cards, the system unites top performance, versatility and cost efficiency.”When designing the Paramon, our goal was to create a system that was intuitive and user-friendly. With the understanding that the operating room is a complex environment, we wanted to design a central device to control all aspects of the OR that was also as self-explanatory and straightforward to use as a smartphone,” said Steve Lamb, Trilux Medical’s Managing Director. “We are proud of this accomplishment and the recognition of the Red Dot Award for high design quality and innovation. This award is a direct result of excellent teamwork, dedication, and commitment to developing a product of the highest standards that differentiates itself from the competition.”The Red Dot Award is established internationally as one of the most sought-after quality marks for good design and is organized by the Design Zentrum Nordrhein Westfalen in Essen Germany. In order to assess the diversity in the field of design, the award breaks down into three disciplines: Red Dot Award: Product Design, Red Dot Award: Communication Design and Red Dot Award: Design Concept. This year participants from 54 countries submitted over 5,500 products and innovations for the Product Design Award.

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AGER to Acquire Aegon Ireland

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

dublinoDublino. AGER Bermuda Holding Ltd. (“AGER”), the holding company of Athene Holding Ltd.’s (“Athene”) European group companies, announced today that it will acquire Aegon Ireland plc (“Aegon Ireland”), a Dublin-based insurer. Consideration for the transaction will be approximately 81% of the own funds of Aegon Ireland as of closing. Solvency II own funds of Aegon Ireland were approximately £200 million ($260 million) as of 30 June 2017.
Aegon Ireland provides wealth management and retirement planning products to over 25,000 customers in the United Kingdom and Germany. It had assets of approximately £4.7 billion ($6.1 billion) as of 30 June 2017. The transaction is expected to close by the first quarter of 2018, subject to regulatory approvals.“The successful capital raise by AGER in April 2017 has laid the foundation for our growth in Europe,” said Deepak Rajan, Executive Vice President at AGER. “This transaction is another important step toward our goal of becoming the premier European run-off consolidator and life reinsurance partner.”
“We see significant opportunities with Aegon Ireland. This acquisition gives us a strong platform to accumulate Irish annuities, to create a reinsurance hub in Europe, and to provide services to all AGER group companies including our existing German operations. A presence in Ireland has been part of our strategy from the beginning and Aegon Ireland is a perfect fit for our growth plans,” noted Mr. Rajan.AGER received binding subscriptions through a private placement of common equity securities. The offering involved subscriptions representing approximately €2.2 billion from a number of global institutional investors, including Athene and Apollo Global Management, LLC, and is intended to support capital and reinsurance transactions in the European guaranteed life insurance market. AGER intends to draw capital from this offering prior to the closing of the Aegon Ireland transaction and will result in the deconsolidation of AGER from Athene. Athene will remain a large minority shareholder in AGER in addition to being a preferred reinsurer for AGER’s spread liabilities.Rajan added, “Our goals for Europe are ambitious, but we have the capital, management team and blueprint for the future to become a competitive and permanent player in the market. The Athene Leben platform demonstrates our extensive experience in acquiring, integrating and administering run-off platforms. The acquisition of Aegon Ireland greatly enhances our ability to provide flexible solutions to the European market. This combination positions us well for the future.”AGER is based in Bermuda, the second largest reinsurance market in the world. Bermuda is one of the first countries – among Switzerland and Japan – that has been granted full Solvency II equivalency by the European Commission. AGER’s principal operating subsidiary is Athene Lebensversicherung AG (“Athene Leben”), based in Germany. Athene Leben had €5 billion in invested assets as of 31 December 2016. The company has been in run-off since 2010 and since that time has developed the experience and efficiencies critical to succeed as a run-off specialist.Fenchurch Advisory Partners served as financial advisor, Ernst & Young served as actuarial and tax advisor, Linklaters LLP served as international legal counsel, and Maples and Calder served as Irish legal and tax counsel to AGER.

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Monstar Lab Expands Its Business to the Europe Market

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

europaMonstar Lab, Inc., a Japanese digital product development firm, has announced that it has entered into an agreement to acquire Nodes Group ApS, a European software development company. Acquiring Nodes will pave the way for Monstar Lab to enter the European market and to create an ecosystem for digital product development with global top talents. Monstar Lab now has offices in 17 cities and in 9 different countries. With a foot in the markets of the three largest economic zones of the world, Europe, Asia and the North America, Monstar Lab will continue to expand its business to become number one in the world as a company for digital product development.
Monstar Lab will begin its services in Europe through M&A of Nodes, a European company that already has clients in many of the biggest markets in Europe including London (UK), Copenhagen and Aarhus (Denmark). Monstar Lab plans on expanding to other markets such as Germany in the future through further investment in Nodes. Through this M&A, Monstar Lab will have offices in three major economic zones around the world, including North America where there is already a base in San Francisco and Asia (Tokyo, Osaka, Beijing, Shanghai, Singapore). Monstar Lab will continue to strive to become a world-renowned company for digital product development, and number one in the world in terms of revenue, number of bases and presence. By 2019, Monstar Lab plans on generating half of its revenue overseas.

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Le falle del 112

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

incendio pineta fiumicinoUn incendio di sterpaglie e la centrale inizia a zoppicare, cinque o dieci incendi e va in tilt. Il 112, numero unico che doveva cambiare in meglio i sistemi di emergenza, è ancora lontano dall’aver portato una svolta. Non solo perché è attivo solo in alcune regioni ma anche perché dove è presente talvolta sembra aver peggiorato le cose. Venerdì scorso al Viminale c’è stata una riunione straordinaria per discutere del caso Roma, dove a tanti cittadini sono toccate estenuanti attese prima di parlare con un operatore.
Lo chiamano uno-uno-due per distinguerlo dal 112 dei carabinieri. È il Nue, “numero unico di emergenza” che da anni l’Europa ha chiesto all’Italia di attivare per gestire le chiamate di chi ha bisogno dell’ambulanza, dei vigili del fuoco o della forze dell’ordine. Una sala operativa di primo livello che smista poi le telefonate a quelle di secondo. La prima ad istituirla, nel 2010 quando già il nostro Paese era stato sanzionato per i ritardi, è stata la Lombardia. Adesso la Regione, con 3 centrali, è il punto di riferimento. Nel 2015 è partita Roma, nella zona del prefisso 06, poi quest’anno Liguria, Piemonte, Sicilia orientale, Trentino e Friuli.
Dove il Nue è attivo, chi fa un qualunque “vecchio” numero di emergenza viene indirizzato automaticamente alla centrale unica, che dovrebbe servire soprattutto a tre cose: localizzare la richiesta grazie al Ced (centro elaborazione dati) del Viminale, compilare la scheda anagrafica di chi chiama, tagliare le richieste improprie. L’ultimo punto è fondamentale, si stima infatti che il 30-40% delle telefonate ai numeri di emergenza sia per avere informazioni o comunque per motivi non urgenti. A 112, 113, 115 e 118 dovrebbero essere girate solo chiamate per le quali l’intervento è necessario. In Lombardia in media la centrale unica fa tutto in 50 secondi.
Quest’estate i tracolli del Nue della capitale sono frequenti. Le attese per chi telefona certi giorni sono lunghissime per due motivi. Il primo ha a che fare con il numero degli operatori, che non sarebbe sufficiente. E infatti si è deciso di assumere. Il secondo, il più grave a detta degli esperti, sono gli incendi. Come sottolineano dalla centrale, nelle altre stagioni arrivano in media 350-400 chiamate al giorno da girare al 115. Quest’estate si è saliti in certi casi a ben 5mila. In un’ora i telefoni possono squillare anche 1.200 volte.
Forse Lombardia a parte, nessun Nue ha evitato polemiche riguardo a problemi e falle. A Torino a fine luglio l’annegamento di un bambino di 10 anni ha fatto partire all’attacco il sindacato autonomo dei pompieri Conapo: “I vigili del fuoco sono stati avvertiti ben 15 minuti dopo la richiesta di soccorso al 112”. In Sicilia lo Smi, il sindacato dei medici più forte nei 118 descrive una situazione delicata. “I cittadini ci dicono che i tempi di risposta si sono allungati parecchio con la centrale unica – dice Emanuele Cosentino – Ci vogliono anche 4 minuti per passare la chiamata dal 112 al 118. “Ci sono problemi con i centralinisti “laici” – dice. Insieme a loro in centrale ci vorrebbero anche persone formate per i vari tipi di emergenza, da vigili del fuoco a sanitari e forze dell’ordine. Solo loro hanno l’esperienza per inquadrare i vari casi. Senza una formazione specifica finisce che è come se rispondesse un disco e basta”. Disco che purtroppo in molti conoscono bene. (Fonte: Nuove direzioni)

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Educational tour al calzaturificio Giovanni Fabiani

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

gruppoaziendaL’imprenditore fermano ha invitato nella sua azienda i vertici di Rendez-vous, la più prestigiosa catena di negozi di scarpe e accessori della Russia.
Circa 50 persone sono arrivate in Italia per seguire una lezione, con traduzione simultanea, sui materiali di pregio e sulla linea produttiva: dalla creazione del modello all’assemblaggio di suole e tomaie, per arrivare alle produzioni più ricercate ricche di dettagli con applicazione di decorazioni e ricami che passano attraverso la lavorazione manuale. L’attenzione ai dettagli, uniti alla selezione di pellami e materie prime e al minuzioso controllo di qualità, danno vita a prodotti di altissima fattura che caratterizzano il Made in Marche. Proprio questo modo di lavorare piace alla catena di moda russa che acquista la maggior parte dei prodotti nella nostra regione. Gli ospiti hanno potuto anche effettuare una visita aziendale e vedere da vicino i vari reparti di lavorazione, fino al punto vendita e al contatto con il cliente.
Dopo il workshop, Giovanni Fabiani, il più longevo dei Mecenati dello Sferisterio, ha invitato il patron del retailer russo insieme alle 50 migliori store manager dei punti vendita presenti in tutte le grandi città ad assistere alla recita di Madama Butterfly a Macerata. (foto: gruppo, azienda)

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Bergamo: a Settembre la Cool Zone

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

Rendering Cool ZoneBergamo. L’installazione sarà aperta a tutti, 24 ore su 24, dal 7 al 24 settembre proprio di fronte alle tre attività, che si susseguono dal civico 12 al 18 in Viale Papa Giovanni XXIII. Un tributo alla città di Bergamo e alla sua manifestazione più green: Dentix, il colosso spagnolo leader nel settore della cura dentale, Best Western Hotel Cappello D’Oro, storica realtà cittadina, e il ristorante M1.lle Storie e Sapori regalano a bergamaschi e turisti un’installazione a tutto green in Porta Nuova, nel cuore del centro cittadino, in occasione de I Maestri del Paesaggio. L’installazione progettata dall’arch. paesaggista Fulvia Giorgioni sarà una vera e propria oasi che ricreerà in piccolo gli allestimenti di Piazza Vecchia, luogo simbolo della manifestazione. Una“cool zone”fatta di alberi, piante, tavoli e palloni giapponesi che, ritagliando un angolo di pace nella movimentata Porta Nuova, farà vivere anche in città bassa l’atmosfera de I Maestri del Paesaggio, quest’anno ispirata al “cool landscape”, con evidente richiamo ai temi del riscaldamento globale.
“Siamo da sempre molto sensibili rispetto ai problemi ambientali, per questo non potevamo che accettare l’invito a sostenere I Maestri del Paesaggio allestendo una cool zone in centro– commenta Rendering Cool Zone1Corrado Zambonelli, direttore del Best Western Hotel Cappello D’Oro–E’ un impegno perfettamente in linea con lo spirito green che da anni caratterizza le politiche di gestione degli Hotels Best Western in Italia, un piccolo contributo per sostenere una maggiore sensibilizzazione, e anche un onore perché ci permette di prender parte a una manifestazione, ormai di respiro internazionale, che coinvolge la città da parecchi anni. Siamo sicuri che sarà una bella sorpresa anche per i nostri ospiti internazionali”.
Lo stesso spirito green anima anche Paolo Marzo, Marketing Manager Dentix Italia, che spiega: “Contribuire all’allestimento significa per noi valorizzare la bellezza del cuore di Bergamo bassa. Da sempre Dentix sceglie per le sue cliniche le location più suggestive delle città italiane: non potevamo perdere questa occasione per offrire a tutti i nostri pazienti una versione ancora più moderna della nostra clinica. E’ anche un modo per omaggiare la splendida città di Bergamo, in cui Dentix ha aperto la sua prima clinica in Italia nel dicembre 2014”.Entusiasta anche la partecipazione di M1.lle Storie & Sapori, il caffè, bistrot, wine-bar, ristorante, che, oltre alle sue apprezzate proposte enogastronomiche, contribuirà ad offrire a bergamaschi e turisti una verde oasi di pace, occasione per riflettere sui temi ambientali, con un’attitudine…cool. (foto: Rendering Cool Zone)

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Autovelox: Leggi scritte male, giurisprudenza contraddittoria, circolari ministeriali incomprensibili

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

AutoveloxQuesta la reazione che ci ha provocato una circolare del ministero dell’Interno dello scorso 7 agosto sugli autovelox: a pensar male, potrebbe sembrare che qualche funzionario, di quelli che contano, debba aver preso una multa ritenuta ingiusta, ed allora sta cercando di vendicarsi.
La circolare, interpretativa della direttiva ministeriale dello scorso 21 luglio, sembra fatta ad hoc per sostanzialmente creare confusione, dire di essere rispettosi del diritto ed emettere disposizioni che di fatto sara’ impossibile eseguire; da parte degli accertatori delle infrazioni e da parte di coloro che intenderanno fare opposizione alle stesse, ovvero gli automobilisti.
Perche’ l’autovelox sia a norma, oltre all’obbligo di taratura periodica degli strumenti (sentenza Corte Costituzionale, gia’ nota e in vigore), le autorita’ dovranno eseguire verifiche di funzionalita’ dello strumento: ogni anno dalle 20 (modalità istantanea) alle 100 (modalità media) (VENTI e CENTO!!). Poi, oltre a dover levare i cartelli di avviso dove gli autovelox non ci sono sempre, quand’anche questi cartelli continuino ad esserci e ogni tanto ci sono gli accertatori con la macchinetta, e’ obbligo che vengano aggiunti anche dei cartelli temporanei. Inoltre, se l’autovelox vale per entrambi le direzioni di marcia, ci vogliono i cartelli in tutte e due le carreggiate. Infine, se queste norme non saranno rispettate, ne sono responsabili anche gli agenti accertatori.
Ve li vedete i vigili che ogni volta che escono per pattugliare, visto che hanno anche una responsabilita’ diretta sulla funzionalita’ degli apparati, si mettono a controllare tutto quello di cui sopra? Malattie, scaricabarile, figli e mamme malate, ritardi per l’espletamento del servizio… tutto a go-go.
Della serie: a chi giova? Le confuse circolari del ministero dei trasporti sugli autovelox, che da decenni ci inondano di minuziose istruzioni ignorate da gran parte delle pubbliche amministrazioni e degli automobilisti, non sono che l’ultimo anello di uno Stato in condizione confusionale: leggi scritte male dal Parlamento, su cui si aprono centinaia di migliaia di ricorsi, che portano a sentenze l’una l’opposto dell’altra, fino ad arrivare alla burocrazia ministeriale che per l’ennesima volta partorisce la sua minuziosa circolare.
Noi crediamo sia il risultato di un mondo di azzeccagarbugli che domina la nostra burocrazia e la nostra pubblica amministrazione, dove invece dei risultati indicati di rispetto della legalita’ si ottiene solo sfiducia da parte di tutti (utenti e autorita’) e, di fatto, maggiore insicurezza sulle strade.
Siccome il nostro impegno e’ per la certezza del diritto e contro ogni forma di arroganza (soprattutto da parte della pubblica amministrazione) faremo tesoro di queste “nuove” istruzioni operative contro le amministrazioni insolventi, consapevoli che saranno in pochi a conoscerle e capirle.
Ma in questo nostro impegno, non possiamo esimerci dal ricordare che, siccome violare i limiti di velocita’ non e’ sano ne’ civile, cosi’ come non e’ sano e civile mettere il conducente in condizione di violare queste arzigogolate norme, non sarebbe piu’ giusto eliminare l’obbligo di segnalare gli autovelox? Oggi, quando gli autovelox non ci sono, e’ tutto un violare i limiti di velocità, e la sicurezza va a ramengo. Quando ci sono, grazie alla segnaletica si rischiano tamponamenti perche’ qualche conducente frena all’ultimo secondo per evitare la multa. Secondo noi la soluzione e’ qui, e sai quanto tempo e denaro si risparmierebbe, da parte di tutti. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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