Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 25 agosto 2017

Agenti aggrediti a Roma durante sgombero e le omissioni dei media

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

pianeseIl sindacato Coisp della polizia ci scrive: “E’ inaccettabile e fuorviante la polemica che alcuni stanno alimentando su una frase attribuita ad un poliziotto impiegato nei servizi connessi allo sgombero di piazza Indipendenza, a Roma. Troviamo anzi ridicolo che qualcuno tenti di far dimenticare la guerriglia organizzata dagli immigrati che abusivamente occupavano un intero stabile, affittando illecitamente a disperati abbandonati dalla politica e dai servizi assistenziali. Bisognerebbe capire come mai sono repentinamente spariti i filmati di ore di aggressioni indiscriminate e violentissime ai danni dei poliziotti, con evidenti tentativi di ucciderli, persino facendo esplodere delle bombole di gas che solo grazie alla buona sorte oltre che alla competenza e professionalità dei colleghi non hanno causato una strage fra gli appartenenti alle forze dell’ordine. Come mai su questi filmati scomparsi nessun commento, nessuna polemica, nemmeno un timido atteggiamento di riprovazione o anche solo un vago rimprovero? Come mai nessuna richiesta di individuare e punire in modo esemplare i responsabili?”.
E’ il commento di Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo lo strascico polemico seguito ai fatti di Roma dove le Forze dell’Ordine sono state inviate a effettuare lo sgombero di un centinaio di migranti accampati a piazza Indipendenza, dopo essere stati sgomberati dal vicino palazzo di via Curtatone ed aver rifiutato una sistemazione alloggiativa alternativa. Contro gli agenti sono stati lanciati sassi, bottiglie e bombole di gas, tanto che si è reso necessario utilizzare gli idranti per sedare la rivolta neutralizzando il rischio di scoppi o incendi. Ma poche ore dopo la rivolta i media si sono concentrati su una frase pronunciata nelle concitate fasi dello sgombero da un funzionario, il quale evidentemente si aspettava una reazione violenta da parte degli abusivi. “Oggi – conclude Pianese – avremmo voluto piuttosto conoscere il numero delle persone arrestate per aver attentato alla vita dei poliziotti, e non sentire inutili chiacchiere montate ad arte a proposito di una frase carpita e usata strumentalmente al di fuori del contesto e senza avere la minima contezza né la minima percezione delle circostanze emergenziali in cui si stava operando. Certi benpensanti a senso unico prima di sputare sentenze dovrebbero provare l’ebbrezza di restare per ore bersagliati dal lancio di oggetti di ogni genere, rischiando di diventare torce umane a causa di un innesco incendiario o di morire a seguito di un’esplosione, poi noi saremmo i primi disposti a certificare la serafica calma che normalmente usano quando giudicano il lavoro dei poliziotti, se davvero riuscissero ancora a conservarla a quel punto. La verità è che ci indigna sentire certe farneticanti considerazioni, per un motivo semplice e lapalissiano: chi attacca i poliziotti e cerca di ucciderli non merita alcuna solidarietà, merita di andare in galera”. (n.r. Come non dare ragione al sindacato di polizia per i fatti di Roma? Abbiamo visto tutti cosa hanno fatto gli immigrati per strada e affacciati ai balconi dell’edificio da sgomberare. Perché non si dice che da tre anni sono stati occupati abusivamente dei locali e nel complesso l’edificio è ridotto in condizioni pietose. Questa circostanza come molte altre ci rende consapevoli del fatto che siamo giunti a un livello di degrado sociale e intellettuale molto grave. Non si cerca la pacificazione degli animi ma la volontà ad esasperarli e a trovare legittimo ciò che nei fatti è un illecito penalmente e civilmente rilevabile. Se si fa passare tra gli immigrati che si possono esercitare violenze e distruzioni della proprietà pubblica impunemente e che i poliziotti possono diventare il loro bersaglio preferito senza pagarne le conseguenze allora davvero stiamo toccando il fondo.)

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Alle origini della nostra civiltà

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

Quadro_Dennis_MalonTORRIONE_LEVANTEIn merito alla pubblicazione dell’articolo “Alle origini della nostra civiltà”: il Torrione a levante di Cervo “, lo storico ligure Alessandro Giacobbe vuole rilasciare alcune considerazioni: ” I barbareschi, che invasero e saccheggiarono a più riprese la Liguria durante il XIV secolo, erano una schiera molto ampia di islamici provenienti soprattutto dalle coste dell’Africa del Nord e dall’area balcanica. Lo stesso Barbarossa, il più famoso dei corsari arabi e comandate dell’intera flotta musulmana, era dell’Albania. Lo scopo principale delle loro incursioni era quello di depredare la popolazione civile di ogni bene e di prendere schiavi come forza lavoro a costo zero o a scopo di riscatto. Si è calcolato che, in tutto, circa un milione di persone siano state rapite. Il fenomeno delle incursioni barbaresche terminò definitivamente nel Mediterraneo agli inizi del XIX secolo, quando intervennero, per la prima volta nella storia, i Marines americani ..Le valorose operazioni condotte dal corpo dei Marines nel corso delle “Guerre Barbaresche” sono tutt’oggi ricordate, all’inizio del loro inno che ricorda le azioni: ” From the halls of Montezuma, to the shores of Tripoli We fight our country’s battles in the air, on land and sea (Dai saloni di Montezuma Alle spiagge di TripoliCombattiam le patrie guerre In terra, mare e ciel”)  (Christian Flammia) (foto: Quadro_Dennis_Malon, torrione)

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Roma verso Rifiuti Zero?

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

rifiuti

Roma. Dal 23 al 26 ottobre, Roma Capitale ospiterà una task force internazionale di esperti per sostenere e rafforzare il proprio percorso verso Rifiuti Zero iniziato con l’approvazione, lo scorso mese di marzo, del Piano per la Gestione Sostenibile dei materiali Post Consumo 2017-2021. L’iniziativa è stata decisa ieri nel corso di un incontro tra l’assessore alla Sostenibilità Pinuccia Montanari e Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy.“Per la prima volta Roma si è dotata di un piano concreto e misurabile per la riduzione di 200.000 tonnellate all’anno degli scarti da smaltire in discarica o inceneritore e per portare la raccolta differenziata al 70%. Questi obiettivi e le metodologie per raggiungerli saranno al centro di un importante confronto internazionale”, afferma l’assessore alla Sostenibilità Pinuccia Montanari.“In passato non sono mancati gli incontri tra le Amministrazioni Capitoline e quelle di città come San Francisco, che è stata la prima metropoli al mondo ad adottare una strategia Rifiuti Zero. Ma alle parole non sono seguiti i fatti. Per questo abbiamo deciso di confrontarci con chi ha già intrapreso il nostro stesso percorso verso Rifiuti Zero solo dopo aver deliberato e avviato il nostro piano. L’agenda prevede incontri istituzionali, seminari tecnici, confronti con le parti sociali: tutti gli appuntamenti saranno molto concreti e operativi”, spiega Montanari.“Ad oggi, Roma rappresenta il più importante banco di prova per la strategia Rifiuti Zero che è stata già adottata con ottimi risultati da importanti metropoli nel mondo”, aggiunge Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy e di Zero Waste Europe, “per questo abbiamo deciso di collaborare con l’Assessorato alla Sostenibilità mettendo a disposizione dell’Amministrazione Capitolina e di AMA un International Advisory Board di grande qualità e competenza”.“Ridurre gradualmente gli scarti da avviare a discariche e inceneritori, fino ad azzerarli, è l’obiettivo della Strategia Rifiuti Zero che, per la prima volta nella storia amministrativa di Roma, è stata posta alla base di un piano per la gestione dei rifiuti nella Capitale”, conclude Montanari, “questa scelta, che necessita di un importante sforzo da parte di tutti, ci pone a livello internazionale tra le più importanti realtà metropolitane orientate alla sostenibilità”.L’International Advisory Board per Roma verso Rifiuti Zero sarà coordinato da Paul Connett, professore della Lawrence University di Canton, e coinvolgerà: Jack Macy, coordinatore Zero Waste per la città di San Francisco; Amy Perlmutter, Zero Waste Boston; Ruth Abbe, presidente Zero Waste USA; Rick Anthony, presidente Zero Waste International Alliance; Joan Marc Simon, direttore esecutivo Zero Waste Europe; Rossano Ercolini, presidente Zero Waste Italy e Zero Waste Europe; Enzo Favoino, coordinatore scientifico Zero Waste Europe; Paolo Contò, direttore Contarina Spa, Treviso.

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Premio LUI Che Woo

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

LUI-Che-WooHONG KONG/PRNewswire il Premio per la civiltà mondiale LUI Che Woo (“il Premio LUI Che Woo” o “il Premio”) ha annunciato i vincitori del 2017 e le aree specifiche di intervento di ciascuna categoria di premio per il 2018. I vincitori del premio LUI Che Woo 2017 sono: Premio Categoria 1: sviluppo sostenibile nel mondo (Premio Sostenibilità) Area specifica di intervento: Prevenzione del cambiamento climatico
Xie Zhenhua viene insignito del Premio Sostenibilità per il suo ruolo fondamentale nella difesa dei negoziati internazionali, culminato nella positiva conclusione dell’Accordo di Parigi nel 2015, nonché per i suoi sforzi nella conduzione e prevenzione del cambiamento climatico in Cina, diventati un modello per altre economie in via di sviluppo. Xie ha fornito notevoli contributi nella prevenzione del cambiamento climatico.
Premio categoria 2: Miglioramento del benessere dell’umanità (Premio per il Miglioramento del Welfare)
Area specifica di intervento: Lotta alla povertà
Landesa riceve il Premio per il Miglioramento del Welfare per la promozione dell’idea “la terra al contadino” e il successo nella protezione dei diritti fondiari di più di 120 milioni di famiglie tra le più povere al mondo in oltre 50 Paesi negli ultimi 50 anni. Landesa ha dato un contributo eccezionale nella lotta alla povertà, abbracciando il concetto dell'”aiutare le persone ad aiutare se stesse”.
Premio categoria 3: Promozione di un atteggiamento di vita positivo e miglioramento dell’energia positiva (Premio Energia Positiva) Area specifica di intervento: Promozione dell’armonia tra gruppi diversi
LUI-Che-Woo PrizeIl Comitato Paralimpico Internazionale (“IPC”) riceve il Premio Energia Positiva per il suo eccezionale lavoro nell’incoraggiare in maniera proattiva i paratleti alla celebrazione e alla partecipazione competitiva nelle discipline sportive, donando speranza alle persone con disabilità e cambiando i pregiudizi di lunga data della società nei loro confronti. L’IPC ha promosso in maniera significativa l’armonia tra gruppi diversi e ha infuso energia positiva in tutto il mondo.Il dott. Lui Che Woo, fondatore e presidente del Consiglio dei governatori premiati dal Premio LUI Che Woo Prize, ha dichiarato: “A nome del Consiglio dei governatori e di tutta la giuria del Premio, desideriamo offrire le nostre più vive congratulazioni ai tre vincitori, che sono i migliori nei loro rispettivi campi. Vogliamo ringraziare i tre vincitori per i loro contributi al mondo e speriamo sinceramente che continueranno il loro lavoro e che serviranno da modelli di riferimento influenti per la civiltà mondiale, giovando a più persone in futuro”.
Il premio LUI Che Woo è un premio internazionale, intersettoriale, innovativo al passo con i tempi. Per affrontare sfide e bisogni globali in continua evoluzione, il premio stabilirà ogni anno un’area specifica di intervento in ciascuna categoria.
La candidatura avviene solo su invito. Il premio LUI Che Woo manderà inviti a più di 1.000 designatori, tra cui rettori di università, istituzioni accademiche e organizzazioni professionali. Le candidature saranno considerate indipendentemente da razza, religione e nazionalità (nel caso di privati) o sede (nel caso di enti).Per maggiori informazioni sul premio LUI Che Woo consultare il sito ufficiale http://www.luiprize.org.

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Un documento risorgimentale per la costruzione dell’Arsenale della Marina a Palau

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

battaglie_navali_risorgimentoIn merito al documento risorgimentale per la costruzione dell’Arsenale della Marina in Sardegna a Palau, credo che si debba innanzitutto inquadrare il periodo storico in cui il progetto dell’arsenale del Varignano, di cui accenna anche il documento di Palau, venne ideato, ossia il primo Impero napoleonico. Le origini dell’Arsenale risalgono infatti ai primi del XIX secolo, quando la Repubblica Ligure venne annessa all’Impero napoleonico nel 1805. Si studiò allora la possibilità di realizzare un porto militare e un arsenale per la costruzione e la manutenzione delle navi nell’area del golfo della Spezia. Precisamente venne individuata una zona compresa fra Portovenere e le Grazie, che si trovava sotto la diretta protezione documento_risorgimentaledel forte di Santa Maria, risalente all’inizio del Seicento. Dopo l’annessione della Liguria al Regno di Sardegna nel 1815, non si sarebbe più parlato di arsenale militare per oltre un trentennio, fino a quando il progetto non sarebbe stato ripreso negli anni Quaranta dell’Ottocento e portato a termine grazie anche al fattivo interessamento di Cavour. L’inaugurazione ufficiale sarebbe poi avvenuta il 28 agosto 1869. Fatta questa doverosa premessa storica, e per tornare al documento che mi hai gentilmente sottoposto, dopo averlo letto con attenzione, penso che potrebbe anche fornire qualche elemento utile, però sarebbe anche necessario sapere chi è l’estensore del documento, la sua data di emissione, e, soprattutto, qualche notizia supplementare sul contesto in cui tale documento venne emesso e può essere pertanto interpretato e interpretabile sotto un punto di vista storico. (Andrea Gandolfo – Sanremo) (fonte: christian flammia) (foto: battaglie navali)

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PR Almirall announces Ron Menezes as new President & General Manager at Aqua Pharmaceuticals

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

almiralAlmirall S.A. announced the appointment of Ron Menezes as the new President & General Manager of Aqua Pharmaceuticals. He will be joining Aqua on September and will bring with him broad experience in the field of Dermatology in the US, the largest and most important market in the world.According to Eduardo Sanchiz, Almirall’s CEO, “we are very pleased to announce the appointment of Ron Menezes as the new President & GM of Aqua Pharmaceuticals reporting to Alfonso Ugarte, Executive Vice-president of Commercial Strategy. Ron’s incorporation and the experience he brings in dermatology represent a clear and undeniable opportunity to further strengthen this organization. Almirall continues to consider Aqua as a very important platform in the US market to support existing and new products”.Most recently Ron was at Depomed Pharmaceuticals serving as Vice President of Sales and Sales Operations, Pain and CNS Portfolio. Prior to that, Ron had a very successful career at Allergan where he started as National Sales Director of Medical Dermatology. Later, and after showing outstanding results, he was promoted to Vice President Sales and Marketing, Medical Dermatology and, finally, and he was given additional responsibilities leading both the Medical Dermatology and SkinMedica team. Before Allergan, Ron held leadership positions at Abbott, Astellas and Pfizer.
Ron has a B.S. International Business from Brigham Young University and a Health Care Management graduate certificate from the University of Utah.He will be replacing Ted White, who has been President and General Manager of the company since January 2016. Almirall would like to sincerely thank Ted White, for his efforts and contribution during the last 7 years that he has worked at Aqua Pharmaceuticals. His contribution has been key to achieve the success that Aqua has had in the past.

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Member States still struggling with migration situation

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

migrantsThe migrant situation continues to challenge a number of EU Member States, according to the latest issue of FRA’s monthly report on migration-related issues. Some reception facilities are in a poor state, and the lack of resources is testing Member States responses, putting migrant children particularly at risk.Some of the main areas of fundamental rights-related concerns identified in the latest summary report include: A tightening of border policies is limiting access to asylum in some Member States. This includes shorter time frames for registering asylum applications. In addition, procedures are often lengthy with little access to counselling and information about rights and how to apply for asylum.
Some reception centres still face problems with overcrowding and conditions remain poor. The extreme summer heat in some regions also posed a problem due to a lack of protection from the heat. NGOs also reported alleged incidents of police violence and intimidation.
Child protection remains a worry. Guardianship systems continue to be under-resourced and over-burdened in many Member States with unaccompanied children in particular being kept in poor conditions and being made to wait over 15 months to be interviewed in some instances. The number of children reported missing from reception centres also continues to be a concern.
There were a number of notable legal and policy changes over the summer, several of them restricting asylum and migration rights. For example, Italy established six new migration hotspots. The EU’s Court of Justice also proposed dismissing attempts by Slovakia and Hungary to challenge the legality of the mandatory relocation of asylum seekers from Greece and Italy. The Court also ruled that Croatia was responsible for asylum applications of people who had passed through Croatia on the way to Slovenia and Austria. This reaffirmed the so-called Dublin principles which describe which Member States should process asylum applications. In addition, the European Commission and national interior ministries proposed a code of conduct for NGOs operating in the Mediterranean Sea around Libya that was criticised by NGOs. Anti-migrant incidents also continued to be reported in many Member States ranging from public demonstrations and campaigns against migrants, rising hate speech and hate crime including violent attacks. An international network of racist and far-right organisations also rented vessels trying to obstruct save-and-rescue operations in the Mediterranean Sea carried out by NGOs.
The European Commission asked the Agency to collect data about the fundamental rights situation of people arriving in Member States particularly affected by large migration movements. The reports cover 14 Member States: Austria, Bulgaria, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Italy, the Netherlands, Poland, Slovakia, Spain and Sweden. Due to the summer holidays, there is no information from Finland in this August overview. (photo:  migrants)

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Scuola – Assunzioni, lo scandalo degli Ata ignorati

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

scuolaItalia Oggi: “Comprensibile e giustificato il malessere che circola tra il personale Ata”, non solo “per il numero ridotto di assunzioni a tempo indeterminato autorizzato per l’anno scolastico 2017/2018, ma anche a causa dei continui maggiori carichi di lavoro imposti soprattutto al personale amministrativo a seguito anche delle incombenze ulteriori derivanti dal decreto vaccini che tra l’altro competerebbero ad altre istituzioni”. “Anche il blocco della mobilità professionale e le retribuzioni ferme a quelle stabilite dal contratto fermo del 2007 contribuiscono a ritenere che il nuovo anno scolastico sarà tutt’altro che tranquillo”.L’Anief, che da tempo denuncia la carenza di immissioni in ruolo e i carichi di lavoro insopportabili, torna a ricordare che rimane troppo alta la discrasia tra il numero di assunzioni accordate dal Miur e il considerevole numero di posti vacanti: oltre ai 12mila posti disponibili, incomprensibilmente assegnati quasi sempre fino al 30 giugno anziché al 31 agosto, ve ne sono almeno altrettanti oggi ancora “mascherati” nell’organico di fatto. Quindi 25mila amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici che dovrebbero passare nei ruoli dello Stato.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Già due anni fa avevamo assistito all’assurdo spostamento dell’assegnazione di migliaia di posti, già destinati al personale Ata, a favore dei lavoratori soprannumerari delle province, contro cui avviammo una class action. Ora si fa il bis, con l’aggravante di assegnare tantissimi posti vacanti senza i mesi di luglio e agosto. Per questo, invitiamo sempre tutto il personale Ata che ha sottoscritto un contratto su posto vacante e disponibile a presentare ricorso per recuperare gli stipendi dei mesi estivi. Sia per l’anno scolastico in corso, sia per quelli passati. Non ci rassegniamo nemmeno per la mancata assunzione e per il conferimento degli scatti, per i quali continuiamo a lottare in tribunale.

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Cassazione: nessuna differenza stipendiale e di diritti tra docenti di ruolo e precari

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

ministero-pubblica-istruzioneSolo diverse mansioni, che nella fattispecie non sussistono, giustificherebbero un diverso trattamento. Lo ha stabilito la sezione lavoro della Suprema Corte, attraverso una ordinanza emessa il 1° agosto scorso, la n. 19136, che nei fatti conferma la sentenza della Corte di Appello di Torino la quale affermava che la nota clausola 4, in quanto precisa ed incondizionata, prevale sul diritto interno laddove la natura, la durata e la frequenza delle prestazioni lavorative non differiscono, in fatto, da quelle del personale assunto a tempo indeterminato. Per i giudici della Corte, dunque, il legislatore e la giustizia italiana non possono ignorare le indicazioni provenienti da Lussemburgo. Bocciata la linea del Miur che ora dovrà pagare cospicui risarcimenti ai tanti precari discriminati. La Cassazione, in definitiva, conferma la linea dell’Anief: i lavoratori a tempo determinato, i docenti come gli Ata, hanno i medesimi diritti: non solo a livello stipendiali, scatti automatici compresi, ma anche a livello di permessi, ferie, mesi estivi e altro ancora.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È un concetto imprescindibile, che deve assolutamente entrare in modo netto e chiaro nel prossimo contratto di lavoro della categoria scolastica. Non farlo, significherebbe sottoscrivere un contratto nullo, perché facilmente impugnabile in tribunale, con sempre più probabili soccombenze dell’amministrazione, condannata a risarcimenti anche importanti a favore del personale ricorrente. Come del resto accade sempre più frequentemente. A parte il fatto che la modifica potrebbe essere realizzata come integrazione a quello già vigente, come sindacato autonomo diffidiamo le organizzazioni rappresentative che nelle prossime settimane saranno chiamate a sottoscrivere il nuovo contratto nazionale di lavoro. Il tempo delle discriminazioni è finito. Anche la Ministra Valeria Fedeli sembra averne preso coscienza. Le condizioni per farlo, quindi, ci sono tutte. Noi vigileremo e nel frattempo continueremo le nostre battaglie in tribunale.Per questi motivi, Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere diricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori di ruolo.

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Calamità naturali e risorse

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

terremoto“Ad un anno dai tragici eventi del terremoto del centro Italia nulla è cambiato: il problema della messa in sicurezza dei territori a rischio sismico e la necessità di grande piano antiabusivismo e di recupero del patrimonio edilizio nazionale sono urgenze non rinviabili. E il sisma di Ischia pone nuovamente e in modo drammatico la questione del taglio dei fondi ai Comuni da parte di governo e regioni per gli interventi di protezione civile e per l’organizzazione della macchina dell’emergenza”.
È quanto dichiara Francesco Baldelli, sindaco di Pergola e Vice Presidente nazionale dell’Anci.
“Gli interventi dei Comuni in materia di contrasto alle calamità naturali sono strozzati dalle assurde norme europee e nazionali sull’equilibrio di bilancio che bloccano gli investimenti – spiega Baldelli -. Le dichiarazioni di intenti e la solidarietà delle istituzioni verso le popolazioni dei territori colpiti, a cui va tutta la nostra vicinanza, e le vittime degli eventi sismici che oggi piangiamo anche ad Ischia non bastano: il Governo liberi risorse a favore dei Comuni per compiere le necessarie verifiche di vulnerabilità e mettere in sicurezza gli edifici strategici a cominciare da scuole, caserme e ospedali e, contestualmente, avvii un reale piano nazionale di contrasto all’abusivismo e di recupero edilizio delle nostre città”.

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Campidoglio, al via piano anti-terrorismo

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

campidoglioRafforzamento dell’area pedonale di via del Corso, nel tratto che va da Piazza del Popolo a Largo Goldoni, con il posizionamento di fioriere e divieto d’accesso al Colle capitolino per ncc e taxi. Queste le principali misure che compongono il piano anti-terrorismo, attuato da Roma Capitale, per garantire sicurezza nei punti strategici della Capitale ad alto flusso turistico.
Via del Corso. Nei prossimi giorni saranno collocate fioriere, a scopo dissuasivo, nel tratto che va da Piazza del Popolo a Largo Goldoni. Così come sarà rafforzata l’area pedonale con l’interdizione al traffico del carico e scarico merci. In questo senso sono stati individuati 6 punti strategici, in vie limitrofe, in complesso 18 stalli.
Campidoglio. I punti di accesso al Colle capitolino saranno chiusi al traffico delle ncc e dei taxi, ma per garantire comunque il servizio sono stati individuati stalli di sosta riservati agli ncc in Vico Jugario, nei pressi di Piazza della Consolazione e altre fermate riservate ai taxi alla fine della scalinata del Campidoglio verso il Vittoriano, in via del Teatro di Marcello.

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Codici e Aeci avvieranno una campagna contro i disservizi causati da Acea ai cittadini

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

aceaRoma Alla luce della “crisi idrica” a Roma e dintorni, che per alcuni è apparsa tale per altri invece non esiste, né sussiste, Codici si chiede perché si sia arrivati a questa situazione emergenziale, soprattutto alla luce del piano di investimenti idrico che la municipalizzata di settore, ovvero Acea, avrebbe dovuto fare. Il Gruppo gestisce il servizio idrico integrato a Roma e Frosinone e nelle rispettive province ed è presente in altre aree del Lazio, in Toscana, Umbria e Campania.
Gli investimenti nel 2016 sono stati pari a 230,4 milioni di euro (+ 12,7% rispetto al 2015), ma qualora volessimo sapere se sono stati fatti e come sono stati ripartiti nel dettaglio, ebbene dovremmo inoltrare una richiesta formale di accesso agli atti, come faremo.
Infatti sul sito della Segreteria tecnico operativa ATO 2 ad esempio, sono riportati gli investimenti (fino al 2011), ma relativi a macroaree come: depurazione, reti idriche, nuovi allacci idrici, senza che venga specificato il Comune, il Municipio all’interno del Comune, il tipo di intervento nel dettaglio, insomma è molto generico per non dire fumoso. Dunque, siccome gli investimenti vengono remunerati in tariffa sia che vengano effettivamente fatti o meno, e quindi il solito bancomat, ovvero il consumatore paga per questo senza poi usufruire di un servizio degno di questo nome, Codici chiede di sapere se e dove sono stati fatti gli investimenti da Acea. Anche perché, se a Roma ci troviamo in questa situazione disastrosa con tubature colabrodo e una dispersione della rete idrica che arriva fino al 44%, superando più del doppio la percentuale consentita, significa che gli investimenti non sono stati fatti o sono stati fatti in modo da tamponare, senza alcuna visione di lungo periodo, come invece dovrebbe essere quella di un piano di investimenti sul settore idrico.

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Tutti al sole appassionatamente

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

vacanzeFinalmente esposti al sole la maggior parte dei connazionali, in ferie, al mare in montagna ma all’aria aperta, per fare il pieno di vitamina D, come riempire un serbatoio che si servirà di deposito sino alla prossima primavera. Attenzione però, soggetti troppo magri o troppo grassi possono avere difficoltà a raggiungere lo status ottimale e la maggior parte dei disturbi alimentari è collegato ad un deficit di D. “Sappiamo che per uno stato osseo ottimale è necessario avere anche un indice di massa corporea (BMI) nei limiti, sia durante l’infanzia che nell’adolescenza e nell’età adulta. Infatti, valori di BMI alle estremità dello spettro possono rappresentare un fattore di rischio sia per lo sviluppo dello scheletro che per il mantenimento dello stato osseo – avverte il professor Ranuccio Nuti, Università di Siena. E’ ormai noto che oltre il 50% dei soggetti affetti da magrezza patologica e soprattutto anoressia nervosa presentano alterazioni dello stato osseo, in particolare circa il 10 % dei soggetti affetti da anoressia manifestano un quadro di osteoporosi. Tra le molteplici complicanze di questa patologia, oltre al grave calo ponderale, meritano notevole considerazione quelle endocrino-metaboliche, tra cui si annoverano la malnutrizione, con conseguente riduzione della massa grassa e della massa magra, l’ipogonadismo e l’amenorrea, la resistenza periferica all’azione del GH, l’eccesso di cortisolo, nonché la sindrome da basso T3 (uno degli ormoni tiroidei). Tali condizioni contribuiscono alla determinazione sia di alterazioni del metabolismo osseo che ad una riduzione della densità minerale ossea”(BMD).Anche l’obesità può rappresentare un fattore di rischio per la fragilità ossea. Tradizionalmente l’obesità è considerata avere un effetto protettivo per il rischio di fratture osteoporotiche. Infatti la maggior parte degli studi hanno riportato che i soggetti con un BMI normale o elevato hanno un rischio inferiore di andare incontro a fratture vertebrali e non vertebrali rispetto a quelli con un BMI ridotto. In realtà non esistono molti dati in letteratura riguardo alle modificazioni scheletriche a cui vanno incontro i pazienti obesi. Recentemente però numerosi studi hanno dimostrato che la presenza di massa grassa non sempre ha un effetto protettivo nei confronti dell’osteoporosi e del rischio di fratture. Infatti è stato osservato che un eccessivo accumulo di grasso viscerale ha un effetto negativo sulla BMD e studi condotti sia su popolazioni asiatiche che caucasiche hanno riportato una correlazione inversa tra tessuto adiposo addominale e BMD femorale.
Dunque, “un giusto apporto di proteine ha un duplice effetto preventivo e protettivo perché contribuisce allo sviluppo di ossa e muscoli forti, anche grazie all’aumento dei livelli di IGF-1 nel sangue. Prodotto dal fegato, IGF-1 promuove la formazione di tessuto osseo, muscolo e aiuta la trasformazione della vitamina D nella sua forma attiva. Inoltre gli aminoacidi che compongono le proteine hanno un ruolo sull’intestino favorendo l’assorbimento intestinale di calcio” precisa il presidente SINuC, Prof. Maurizio Muscaritoli. E per rassicurare anche la quota di soggetti che assume poche proteine da fonti animali, recenti studi hanno confermato che anche le fonti di proteine vegetali funzionano per la prevenzione dell’osteoporosi.Come sottolineato anche nelle linee guida per la prevenzione dell’osteoporosi emanate dal nostro Ministero della Salute, l’osteoporosi non è solo conseguente alla perdita ossea che accade con l’avanzare dell’età. Un individuo che non raggiunge un picco ottimale di massa ossea durante l’infanzia e l’adolescenza, può infatti sviluppare osteoporosi senza che vi sia una accelerata perdita ossea in età adulta.Una prevenzione che deve iniziare nell’infanzia e durare tutta la vita, e che passa per un’alimentazione ricca, equilibrata e completa, mentre sappiamo che spesso nell’età anziana la qualità dell’alimentazione va incontro ad uno scadimento, aprendo la strada a quadri clinici di malnutrizione: fattori economici, problemi dentali e di masticazione, mancanza di appetito, rendono l’alimentazione degli anziani monotona, povera e spesso priva del giusto quantitativo di proteine, il che ha come conseguenza la perdita di massa muscolare, debolezza e fragilità con il rischio di cadute.
Ma come stabilire di quante proteine abbiamo bisogno? Basta fare un semplice calcolo e moltiplicare il proprio peso (se adulti) per 0,8 (il fabbisogno in grammi per chilo) quindi un soggetto di 60 chili avrà bisogno di introdurre nell’organismo 48 gr di proteine. Un etto di carne rossa o pesce apporta 28 grammi di proteine circa, un uovo grande 6 grammi, 400 grammi di latte 16 grammi, 1 etto di formaggio intorno ai 30 grammi, 1 tazza di lenticchie 20 grammi e due cucchiai di burro di arachidi circa 8 (Fonte RDA US Department of Agriculture). Attenzione anche al declino ‘stagionale’ di vitamina D: quando ci esponiamo al sole e sintetizziamo la vitamina D questa si accumula ma la sua ‘vita’ è di circa 3-6 settimane, quindi è verosimile che nell’organismo ci sia un picco a metà settembre e i livelli tocchino il punto più basso da novembre all’inizio della primavera se le uscite non sono sufficienti a ripristinarne i livelli. Ma anche nel periodo estivo bisogna ricordare di dedicare almeno 20 minuti al giorno all’esposizione senza filtri: la protezione solare anche di fattore 6 è capace di bloccare quasi del tutto la sintesi cutanea.

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In aumento il numero di bambini utilizzati come “bombe umane”

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

FCO 312 - Nigeria Travel Advice Ed2 [WEB]Nigeria. L’UNICEF è estremamente preoccupato dall’agghiacciante aumento del crudele e calcolato utilizzo di bambini, soprattutto di ragazze, come “bombe umane” nel nordest della Nigeria. Negli ultimi anni, i bambini sono stati ripetutamente usati in questo modo e fino ad ora quest’anno il loro numero è già quattro volte maggiore rispetto al totale dell’ultimo anno.Dal 1 gennaio 2017, sono stati usati 83 bambini come “bombe umane”: 55 ragazze, il più delle volte sotto i 15 anni, e 27 ragazzi, fra cui un bambino che è stato legato a una ragazza. Questo utilizzo di bambini è un’atrocità. I bambini usati come “bombe umane” sono, prima di tutto, vittime, non colpevoli. Il gruppo armato comunemente noto come Boko Haram ha talvolta, ma non sempre, rivendicato la responsabilità di questi attacchi, che colpiscono la popolazione civile.L’utilizzo di bambini in questi attacchi ha un ulteriore impatto: crea sospetti e paure nei confronti di quelli che sono stati rilasciati, salvati o fuggiti da Boko Haram. Come risultato, molti bambini che sono riusciti a scappare dalla prigionia devono affrontare un rifiuto nel momento in cui cercano di reintegrarsi nelle loro comunità, aggravando le loro sofferenze.Tutto ciò sta avvenendo in un contesto di sfollamenti di massa e di una crisi di malnutrizione – una combinazione che è anche letale per i bambini. Ci sono 1,7 milioni di sfollati a causa dell’insurrezione nel nord-est del paese, l’85% dei quali nello Stato del Borno, dove è avvenuta la maggior parte di questi attacchi. Il nord-est della Nigeria è uno fra i quattro paesi e regioni su cui grava la minaccia della carestia: quest’anno raggiungono i 450.000 i bambini a rischio di malnutrizione acuta grave.L’UNICEF sta offrendo supporto psicosociale per i bambini che sono stati prigionieri di Boko Haram e sta inoltre lavorando con le famiglie e le comunità per favorire che i bambini vengano accettati al loro ritorno. Questo lavoro include un supporto per il reinserimento sociale ed economico ai bambini e alle loro famiglie.L’UNICEF supporta inoltre delle attività di riconciliazione nel nord-est della Nigeria, portate avanti da rispettati leader delle comunità e religiosi, fra cui donne influenti, per aiutare a promuovere la tolleranza, l’accettazione e il reinserimento.

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Scuola Internazionale di Chimica Organometallica

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

PettinariSan Benedetto del Tronto dal 2 al 6 settembre si terrà l’undicesima edizione della Scuola Internazionale di Chimica Organometallica (ISOC) presso la sede Unicam di San Benedetto del Tronto e che quest’anno sarà incentrata sul tema “Organometallic Chemistry: from theory to applications”.
ISOC, diretta dal Prof. Claudio Pettinari, è la più importante scuola di chimica organometallica, a livello europeo, organizzata sotto l’egida della EuCheMS, l’Associazione europea per la Chimica e le Scienze Molecolari e del gruppo interdivisionale di chimica organometallica della Società Chimica Italiana. Anche per questa edizione resta alto il numero dei partecipanti, provenienti da tutta Europa, mentre saranno 14 gli speakers di grande valore assoluto, tra i quali il prof. David J. Cole-Hamilton, presidente della Società Chimica Europea, che terrà una lectio magistralis in apertura del congresso, ed il prof. Clark R. Landis della University of Wisconsin, ad oggi uno dei ricercatori più affermati a livello mondiale. Quest’anno tra i sostenitori dell’evento anche la Dora Lombardi Gioielli e l’Associazione Il Cortile di Edy, che collabora attivamente e proficuamente da tempo con Unicam in attività di ricerca sulle malattie rare e tumorali, che doneranno agli scienziati che parteciperanno in qualità di speaker, una scultura del maestro Ermenegildo Pannocchia, artista maceratese conosciuto in tutto il mondo, raffigurante la Sibilla, come a voler avvicinare “due figure così lontane, ma al tempo stesso profondamente comunicanti” quali sono la Sibilla ed il Chimico. La Dora Lombardi Gioielli ha dato mandato al maestro Pannocchia di realizzare queste sculture ed insieme all’Associazione Il Cortile di Edy hanno poi voluto donarle all’Università di Camerino.Molti dei giovani partecipanti, inoltre, beneficeranno di borse di studio possibili grazie a due sponsor dell’evento, l’azienda ICA di Civitanova Marche e la Roche. (foto: pettinari)

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I bagordi ferragostani e la salute

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

Antonio CraxìTrascorsi i ‘bagordi’ ferragostani è arrivato il momento di rimettersi a regime. E se c’è bisogno di trovare una motivazione questa viene da un articolo in pubblicazione su Current Opinion in Gastroenterology* che dimostra come l’obesità e il sovrappeso siano anche all’origine di un’epidemia nascosta e strisciante ma in rapido aumento: quella dei calcoli della colecisti e delle pancreatiti acute, un’infiammazione del pancreas ad esordio improvviso che può andare da forme più lievi risolvibili in pochi giorni a forme gravi dall’esito mortale. Esordisce con un dolore addominale alto violento, a cintura, a volte associato a nausea e vomito.Già all’inizio dell’estate l’allarme obesità era stato ribadito da un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine che aveva esaminato l’effetto di sovrappeso obesità in 195 nazioni nell’ultimo quarto di secolo. Il bilancio al 2015 parla di 107,7 milioni di bambini e 603,7 milioni di adulti nel mondo (prevalenza del 5 per cento nei bambini e del 12 per cento per gli adulti).“Secondo i dati riportati da questo lavoro – afferma la professoressa Patrizia Burra, gastroenterologa dell’università di Padova – l’obesità sarebbe responsabile di 40 milioni di decessi (il 7 per cento delle morti totali) e di 120 milioni di anni vita ‘gravati’ da disabilità. La prima causa di morte correlata all’obesità sono le patologie cardiovascolari, seguite dal diabete. L’obesità comporta un aumentato rischio, oltre che di diabete, di sindrome metabolica e steatosi epatica (fegato grasso). Obesità e diabete di tipo 2 si associano anche ad un aumentato rischio di tumori. Tra i fattori che contribuiscono allo sviluppo di neoplasie sono stati chiamati in causa: l’iperinsulinemia, l’iperglicemia, la dislipidemia, l’aumentata produzione di adipochine e citochine, oltre che alterazioni del microbiota intestinale”.
La review pubblicata su Current Opinion in Gastreoenterology aggiunge a questa lista nera dei problemi causasti dall’obesità anche il rischio di sviluppare calcoli biliari e pancreatiti acute. In particolare la pancreatite acuta rappresenta attualmente negli stati uniti una delle più frequenti cause di ricovero ospedaliero per patologie gastroenterologiche (ogni anno vengono ricoverati in Usa oltre 275 mila pazienti e in Italia circa 15-20mila casi l’anno). Sia l’incidenza che la gravità delle forme di pancreatite hanno mostrato una vera e propria escalation negli ultimi trent’anni, e secondo gli esperti uno dei fattori che maggiormente ha contribuito è la pandemia di obesità. In particolare sarebbe l’obesità viscerale – il grasso addominale – ad avere il maggior impatto come uno dei maggiori responsabili delle pancreatiti acute. Per questo, quindi, per valutare il rischio obesità-pancreatite è più importante il metro da sarto per misurare il girovita che non la bilancia per controllare il peso e l’indice di massa corporea (Bmi).
L’obesità aumenta il rischio di pancreatite acuta principalmente attraverso la formazione di calcoli biliari e l’aumento del livello dei trigliceridi. Paradossalmente anche alcuni rimedi per l’obesità – farmaci e alcuni interventi chirurgici mirati alla perdita di peso – possono aumentare il rischio di pancreatite.
Patrizia BurraCalcoli biliari. Secondo la review appena pubblicata ai pazienti in obesità e sovrappeso hanno una maggiore incidenza di patologie delle vie biliari (calcoli, fango biliare, micro litiasi) che possono causare pancreatite acuta andando ad ostruire i dotti bilio-pancreatici. Le diete di tipo occidentale ricche di grassi animali possono predisporre alla formazione di calcoli biliari e di colesterolo.
Aumento dei trigliceridi. Elevati livelli di trigliceridi nel sangue si associano sia all’obesità che alla pancreatite. Il meccanismo attraverso il quale un elevato livello di trigliceceridi nel sangue può causare pancreatite, secondo gli autori della review sarebbe da cercare nella formazione di microtrombi di grasso (trigliceridi) all’interno dei vasi, che causano piccoli infarti del pancreas.
Diabete. Diabete e obesità sono due pandemie che viaggiano a braccetto. La presenza di diabete nei pazienti obesi aumenta il rischio di pancreatite acuta contribuendo all’aumento dei trigliceridi e alla formazione di calcoli biliari. Secondo recenti studi alcuni dei farmaci di ultima generazione utilizzati per il trattamento del diabete di tipo 2 (analoghi di GLP1 e inibitori di DPP4) potrebbero aumentare il rischio di pancreatite acuta.
Interventi terapeutici per l’obesità. Sono sempre più numerosi gli studi che evidenziano un rischio di pancreatite acuta a seguito di interventi chirurgici (chirurgia bariatrica) o interventi minimamente invasivi (palloncino gastrico), sia mediato dalla formazione di calcoli biliari che da altri meccanismi. (antonio craxi, patrizia burra)

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Attacco turco a Afrin

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

afrinL’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si è appellata al presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Amr Abdellatif Aboulatta affinché fermi la minaccia di aggressione dell’esercito turco e dei gruppi radical-islamici alleati contro il cantone di Afrin nel nordovest della Siria, abitato principalmente da Kurdi. La popolazione di Afrin vive nella costante paura dei continui e improvvisi attacchi dell’esercito turco a singoli obiettivi con cui vengono seminati panico, insicurezza e un crescendo di profughi dalla regione.L’APM segue con grande preoccupazione le notizie fornite dai media internazionali che parlano di un accordo tra Turchia, Russia e Iran in base al quale la Turchia dovrebbe rompere l’alleanza con i gruppi radical-islamici presenti nella provincia siriana di Idlib per ottenere in cambio che la Russia non si intrometta negli attacchi della Turchia ai Kurdi di Afrin. L’ultima aggressione dell’artiglieria turca risale al 16 agosto con il bombardamento dell’area attorno al villaggio di Jalbul dove si trova il campo profughi di Robar in cui vivono diverse migliaia di famiglie provenienti dal nord di Aleppo. Tra il 2011 e il 2017 l’esercito turco ha ucciso almeno 30 civili nel distretto di Afrin e ne ha feriti altri 35. La Turchia usa ogni mezzo per mettere in ginocchio la regione del Rojava / Siria del Nord tra cui la distruzione della base economica. Finora infatti sono stati distrutti circa 15.000 ulivi e nei mesi estivi continuano a essere appiccati roghi ai campi coltivati a cereali.In una telefonata del referente per il Medioriente dell’APM Kamal Sido con la presidentessa del Cantone di Afrin, la kurda alevita Hevi Mustafa, quest’ultima chiede che la comunità internazionale e in particolare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU pongano fine agli attacchi turchi ad Afrin. Contemporaneamente Muhiddin Sheikhali, il capo del partito di opposizione Partito curdo dell’unità in Siria (Al Wahda), assicura che gli abitanti di Afrin e l’amministrazione autonoma non costituiscono alcun pericolo per la Turchia, al contrario, dice, “vogliamo buone relazioni di vicinato e speriamo che il governo turco apra finalmente le sue frontiere agli aiuti umanitari e al commercio di frontiera”.La regione di Afrin, chiamata dai Kurdi Cantone di Afrin, è costituita da 366 villaggi e sette città. Nella regione vive circa un milione di persone, di cui la metà sono profughi perlopiù provenienti dalla vicina Aleppo. Prima della guerra civile la città di Afrin, situata a 25 chilometri dalla frontiera turco-siriana, contava circa 80.000 abitanti. Oggi la regione si amministra autonomamente. La maggioranza della popolazione è costituita da Kurdi di fede sunnita ma vi è anche un villaggio di circa 5.000 abitanti principalmente Kurdi aleviti e diverse migliaia di Yezidi.

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Didattica dell’italiano per laureati italiani e stranieri

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

Università per Stranieri di PerugiaPerugia. C’è tempo fino all’8 settembre 2017 per iscriversi al master annuale di primo livello in Didattica dell’italiano come lingua/cultura straniera (LS) e seconda (L2) che l’Università per Stranieri di Perugia, la più antica istituzione nel settore della ricerca e dell’insegnamento della lingua e della cultura italiana a stranieri, ha istituito a partire fin dal 2004. Il corso è aperto a laureati italiani e stranieri di qualsiasi ambito disciplinare e prevede un totale di 1500 ore di studio per un ammontare di 60 CFU. Ha la durata di circa 9 mesi, da ottobre 2017 a giugno 2018, di cui 7 a distanza e 2 in presenza.
Il master ha ricevuto il Label Europeo 2007 da parte dell’Agenzia Nazionale LLP Leonardo da Vinci. Tale riconoscimento viene assegnato ai progetti più innovativi realizzati nell’ambito della formazione linguistica nel settore professionale. Il master annuale in Didattica dell’italiano è diretto dalla prof.ssa Patrizia Manili. Fanno parte del comitato esecutivo del corso la prof.ssa Lidia Costamagna, il prof. Roberto Vetrugno e la prof.ssa Nicoletta Santeusanio. Tra gli obiettivi formativi del master c’è anche quello di specializzare laureati italiani e stranieri che operano in Italia o all’estero nell’insegnamento dell’italiano a studenti di lingua nativa diversa dall’italiano; formare personale docente di qualsiasi area disciplinare, negli ambiti dell’interculturalità e dell’apprendimento/insegnamento dell’italiano lingua non materna. Gli Sbocchi occupazionali che può offrire il corso annuale vanno dal collaboratore ed esperto linguistico presso i Centri Linguistici delle Università italiane al lettore di italiano L2 presso gli Istituti Italiani di Cultura o presso università estere fino all’insegnante di lingua italiana presso istituzioni pubbliche e scuole private sia in Italia che all’estero.Per presentare domanda di ammissione è necessario essere in possesso di una Laurea triennale del nuovo ordinamento o quadriennale del previgente ordinamento, ovvero di un titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto equivalente. Ai candidati stranieri è, inoltre, richiesto il possesso di una certificazione di conoscenza della lingua italiana di livello B2 (CELI, CILS, PLIDA, int.IT). Sono esonerati i candidati stranieri in possesso di laurea conseguita in Italia e i candidati stranieri in possesso di laurea estera che preveda lo studio triennale della lingua italiana. L’Università per Stranieri di Perugia mette a disposizione 6 borse di studio a parziale copertura della quota di iscrizione. Il bando, il piano didattico e il calendario delle attività sono consultabili nel sito web dell’Ateneo all’indirizzo http://www.unistrapg.it

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“Un grazie alla Merkel: Non abbandonate Ischia”

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

merkel angela“Accogliamo con grande piacere le dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel di grande solidarietà e sappiamo quanto amore abbia per l’Italia e l’Isola d’Ischia. Siamo in attesa che la comunità scientifica dei geologi si pronunci ma il nostro invito è rivolto in modo forte, anche in un prossimo futuro, a tutti i cittadini, i turisti, a tutti gli operatori a non abbandonare questo posto splendido che è Ischia”. E’ l’appello forte che arriva dal mondo dell’escursionismo, del turismo ambientale, dal Vice Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche Italiane AIGAE, Filippo Camerlenghi. “Dobbiamo dire con chiarezza che l’emergenza è limitata principalmente alla zona di Casamicciola – ha dichiarato Alessandro Mattera, Guida Ambientale Escursionistica che è sul posto – e non bisogna dimenticare la ricchezza geologica dell’intera Isola d’Ischia, grazie alla quale ogni anno arrivano centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Dobbiamo essere consapevoli che quasi tutta l’Italia è sismica come sono sismici anche altri Paesi. Bisogna convivere con questa sismicità. Proprio questi georischi hanno regalato risorse straordinarie come le terme, le rocce laviche”. Alessandro ora è sul posto. “Gli studi dei terremoti storici a partire da quello del 1228, fino a quello del 1883, ci indicano che la sismicità storica dell’area interessata è legata alla dinamica di un bacino magmatico che è in lento raffreddamento, la cui sommità si trova a 2000 metri di profondità. Dunque si tratterebbe di una sismicità differente da quella dell’Appennino Centrale che invece è legata ad un’attività di natura tettonica”. Lo ha dichiarato la professoressa Micla Pennetta, docente di Geologia Ambientale e Rischi Naturali presso l’Università Federico II di Napoli e referente campana dell’Associazione Nazionale dei Geomorfologi Italiani. “Sempre gli studi ci dicono che la sismicità si svilupperebbe nel settore settentrionale dell’isola di Ischia – ha proseguito la Pennetta – dunque nei pressi di Casamicciola e la presenza di tufi non coesi, soffici ,la morfologia del territorio hanno prodotto un’amplificazione locale delle onde sismiche, rispetto alle altre aree dell’Isola che invece sono interessate dalla presenza di rocce laviche. Lo stesso evento sismico può produrre infatti intensità molto diverse anche in aree molto vicine fra di loro e questo per effetto di amplificazioni localo di onde sismiche dovute alla natura ed alla morfologia del terreno, oltre che alla diversa risposta degli edifici. Purtroppo in Italia non abbiamo ancora sviluppato la cultura della prevenzione come invece hanno fatto in Giappone dove esiste addirittura un museo della faglia”. In Italia 21 milioni di residenti in aree potenzialmente a rischio sismico. “Non bisogna dimenticare che in Campania ben tutti i 551 comuni sono a rischio sismico di cui 429 sono classificati a rischio sismico medio ed elevato e solo 62 comuni sono considerati a bassa sismicità. Mi chiedo a questo punto quanti comuni in Italia hanno il Piano di Protezione Civile – ha affermato Gilberto Pambianchi , docente dell’Università di Camerino, Presidente Nazionale dei Geomorfologi Italiani – quanti hanno fatto gli studi di Microzonazione Sismica e quanti una mappatura della geomorfologia del suolo.

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Terremoto Ischia e speculazioni edilizie

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 agosto 2017

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Search and rescue forces search through a destroyed building with the help of rescue dogs.

«In Italia si muore per un terremoto che in altre parti del mondo non desterebbe la minima preoccupazione. È l’impietosa considerazione da fare dopo quanto accaduto a Ischia, dove un sisma con una magnitudo decisamente contenuta ha prodotto vittime, feriti, crolli, panico. Al netto delle peculiarità geologiche di quel territorio, che rendono il sottosuolo particolarmente fragile, non si può non rimarcare come l’isola nel corso dei decenni sia stata sottoposta a una sistematica speculazione edilizia: si è costruito anche là dove leggi e buon senso non lo avrebbero permesso e, in molti casi, lo si è fatto di fretta, utilizzando materiali e tecniche di scarsa qualità e senza prevedere alcun accorgimento antisismico nonostante i numerosi precedenti, almeno uno dei quali entrato nell’immaginario collettivo». Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.«La vocazione turistica dell’isola ha amplificato i classici fenomeni di abusivismo che caratterizzano da sempre il nostro Paese: allo spontaneismo edilizio fatto di prime e seconde case, si è aggiunto quello altamente impattante della ricettività alberghiera, enogastronomica e ricreativa, che ha comportato una cementificazione abnorme del suolo. Solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno: molte di queste si riferiscono ad abusi che non possono essere sanati e che quindi, qualora le istanze fossero esaminate, sfocerebbero in ordinanze di demolizione. Senza dimenticare – prosegue Simoncini – che ciò significa anche che migliaia di edifici sono sprovvisti dell’agibilità e delle altre certificazioni.Ma che non si voglia combattere seriamente certi fenomeni lo testimoniano anche la recente legge varata proprio dalla regione Campania, il disegno di legge Falanga o la clamorosa defenestrazione del sindaco di Licata da parte del Consiglio comunale. Va necessariamente rovesciata la logica perversa che subordina l’agire politico e amministrativo alla ricerca di consenso e, allo stesso tempo, c’è bisogno di un salto di qualità culturale da parte dei cittadini: la legalità e il rispetto delle regole vanno visti come valori da cui non si può prescindere. Altrimenti la conta dei morti, anche per eventi di portata sulla carta trascurabile, non avrà mai fine».

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