Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 14 agosto 2017

HFTP and Naseba Announce HITEC Dubai 2017 Advisory Council

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

The 20-member councilHospitality Industry Technology Exposition and Conference (HITEC®), the world’s largest hospitality technology conference brand, will be coming to Dubai, UAE on November 14-15, 2017 at the Conrad Dubai. Produced in partnership by Hospitality Financial and Technology Professionals (HFTP®), the only organization producing nonprofit hospitality events at an international level, and Naseba, HITEC Dubai is set to be the region’s largest hospitality technology showcase hosting over 500 leading hospitality decision makers and technology vendors. HITEC Dubai is an extension of HFTP’s tremendously successful HITEC, which just completed its 45th year.To plan the event’s educational program, an advisory council of experts with over 200 years of combined industry experience has been formed. The council met on Wednesday, August 9, 2017 at the Jumeirah offices in the Dubai Design District to discuss and design an agenda that is most relevant to the Middle East’s challenges, needs and upcoming hospitality technology trends.Nancy Wolff, Senior Vice President of technology at Jumeirah Group is the chairwoman of the HITEC Dubai advisory council, and spearheaded the kick-off meeting. “Chairing the council for the first HITEC Dubai is a privilege I do not take lightly. Our kick-off meeting was a crucial first step for discussing with peers what technology opportunities really matter in this region. The entire Advisory Council is committed to bringing tangible value to each and every participant.”
“The Middle East hospitality industry is one of the fastest growing in the world,” said HFTP CEO Frank Wolfe. “Combining HFTP’s 65 years of hospitality finance and technology education, regional expertise from an industry advisory council and Naseba deal facilitation will create the ultimate hospitality information exchange that the region has experienced thus far.” Some of the most important topics identified include: bandwidth and HSI, power of data analytics and intelligence, intuitive technologies, sustainable technologies and the future of management systems. There were also deliberations on the use of robotics, ethical implications of AI, blockchain and the rising risk of cyber-attacks. (photo: The 20-member council)

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Una sentenza storica che deciderà del futuro dei popoli indigeni brasiliani

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

popoli indigeni brasilianiLa prossima settimana, la Corte Suprema del Brasile emetterà una sentenza storica che potrebbe sferrare il più grave colpo ai diritti territoriali indigeni dai tempi della dittatura militare.La sentenza è attesa per mercoledì 16 agosto, quando i giudici decideranno se includere una proposta sui diritti territoriali indigeni redatta dall’ufficio del procuratore generale. Nel frattempo sono previste proteste su larga scala in molte parti del paese.
Secondo tale proposta, i popoli indigeni che non stavano occupando le terre ancestrali alla data, o prima, del 5 ottobre 1988, quando l’attuale costituzione del paese entrò in vigore, perderanno il diritto di vivere lì.Se i giudici dovessero essere favorevoli, in Brasile il livello di riconoscimento dei diritti indigeni precipiterà indietro di decenni, con il rischio di distruggere centinaia di tribù autosufficienti, che dipendono dalla loro terra per l’autonomia e per la sopravvivenza.L’organizzazione brasiliana pan-indigena APIB sta coordinando numerosi eventi e proteste nella capitale Brasilia e altrove. Le manifestazioni si protrarranno fino alla sentenza con lo popoli indigeni brasiliani1slogan: “La nostra storia non è iniziata nel 1988. Niente limiti di tempo”.
La proposta del Presidente Temer di adottare un parere legale controverso ha suscitato grandi proteste indigene a Brasilia. Secondo gli attivisti, la proposta sarebbe stata spinta dal presidente Temer con l’obiettivo di rinsaldare la sua posizione politica. Da quando ha assunto l’incarico, nell’aprile 2016, a seguito dell’impeachment dell’ex presidente Dilma Rousseff, Temer ha collezionato valutazioni del suo operato misere, instabilità e proteste diffuse.
Se diventerà politica, la misura avvantaggerà la lobby agroalimentare rurale del Brasile, che considera la protezione delle terre dei popoli indigeni come un inutile ostacolo al profitto.Ulteriori dettagli sulla sentenza e sulla situazione generale dei popoli indigeni qui.I Guarani Kaiowá del Brasile sud-popoli indigeni brasiliani2occidentale sono solo una delle tante tribù che sarebbero colpite. Se la misura verrà approvata, non potranno mai recuperare la maggior parte della loro terra.”La nostra storia non è iniziata nel 1988″ – è lo slogan principale della campagna di APIB contro la sentenza. © APIBUno dei portavoce dei Guarani, Eliseu Guarani, ha dichiarato: “Per noi è durissima… non ci saranno altri riconoscimenti giuridici dei territori indigeni… Ma ci sono violenze, che tutti noi subiamo, attacchi da parte dei paramilitari, criminalizzazione e razzismo”.
Survival International sta conducendo una campagna contro la misura, che è illegale sotto il profilo del diritto internazionale, e ha invitato i suoi sostenitori ad agire.
“Il furto di terra è il problema più grande che i popoli tribali devono affrontare, e questa proposta è poco più che un manifesto di land grabbing” ha commentato il direttore generale di Survival Stephen Corry. “È un brusco taglio ai diritti territoriali indigeni, ceduti ad allevatori, taglialegna, baroni della soia e altri interessi costituiti.” (foto:popoli indigeni brasiliani)

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Una notte di San Lorenzo unica per Pieve Torina

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

compagnia dei folliquartetto FATAClima e atmosfera ideale per la notte dei desideri. Centinaia di persone hanno affollato il parco Rodari di Pieve Torina, fin dal tardo pomeriggio, per partecipare all’iniziativa “fuori porta” dal Macerata Opera Festival: Lo Sferisterio per i Sibillini.
La serata di musica e parole dal tramonto a mezzanotte, coprodotta insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, è stata presentata dal direttore artistico Francesco Micheli. Insieme a lui, sul palco, tutti gli artisti che si sono esibiti nella maratona musicale, a partire da Gianni Forte che è tornato a calcare un palco dopo 20 anni per leggere il monologo di Atena da “Darling. Ipotesi per un’Orestea” di ricci/forte.
Hanno portato il proprio contributo per il luogo simbolo del terremoto (Pieve Torina ha il 93% degli edifici inagibili) i solisti del Macerata Opera Festival – France Dariz (Turandot), Davinia Rodriguez (Liù in Turandot) e Antonello Palombi (Pinkerton in Madama Butterfly), accompagnati al pianoforte da Simone Savina – i musicisti della Salvadei Brass e della Sineforma Ensemble, il quartetto F.A.T.A., le sorelle Barbero di Ornitophonica, i Trancletic e la Compagnia dei Folli. Significativi gli interventi di Gianluca Gentili e David Quintili che hanno presentato L’atlante di Kublai Kan, un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino.
gentili - quintilirodriguezPrima della musica, i saluti di Romano Carancini e Alessandro Gentilucci, rispettivamente sindaci di Macerata e Pieve Torina. “Grazie per aver scelto la nostra comunità – ha affermato Gentilucci – e aver portato qui lo spettacolo. Da queste note, di fianco all’asilo appena ricostruito, partiamo per la nostra rinascita”.
sineformaAllo spettacolo Lo Sferisterio per i Sibillini hanno partecipato anche l’associazione Coraggio Marche, impegnata nella valorizzazione dei produttori locali colpiti dal sisma, e lo chef Errico Recanati. Grande successo per la cena aperitivo (panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino; ciabattina croccante, maialino tonnato con giardiniera; riccioli fumè con pancetta e panna affumicata; insalata di legumi) che hanno preparato: massimo gradimento del pubblico e scorte finite dopo 4 ore. L’incasso dell’aperitivo viene interamente devoluto ai microproduttori che hanno fornito le materie prime cucinate poi da Recanati. (foto: gentili – quintili, sineforma, quartetto FATA, rodriguez, compagnia dei folli)

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BAUBEACH® la spiaggia italiana che fa tendenza

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

maccareseMaccarese (RM) 15 agosto 2017 Via Praia a Mare SNC. Baubeach® è la prima spiaggia italiana che fa tendenza attraverso un life-style totalmente etico, vegan friendly, ambientalista e con una particolare attenzione al benessere olistico di cani ed esseri umani, propone per il 15 agosto un viaggio emozionale che parte dalla osservazione delle meraviglie sbocciate nell’Orto Sinergico, novità di questa estate torrida e frutto di uno studio su tecniche di coltivazione antiche e totalmente esenti da fertilizzanti, pesticidi o altro che non sia la Natura allo stato primitivo e pulito. “In questa giornata di canonici e rumorosi festeggiamenti – afferma Patrizia Daffinà, ideatrice della prima spiaggia per cani del nostro Paese (unica certificata Iso 13009) – l’idea è quella di sbalzare le persone in una dimensione di eterea osservazione e attenzione, conducendole per mano a fare silenzio e ad accorgersi della magia che ci circonda per poter coltivare e rinfrescare la propria energia mentale verso percorsi creativi di immaginazione, sorriso, riflessione.” Dopo un’offerta gustosa e salutare di cibi preparati in parte con i frutti dell’Orto, sapientemente scelti tra le ormai celebri ricette del Ristoro Vegan (il primo sul mare del nostro Paese), faranno capolino sui tavoli delle immagini scattate da Carola Ghilardi nell’Orto e nel Giardino Mediterraneo: tra le “primizie” dell’orto vi sono erbe officinali, verdure di stagione e aromatiche, zucchine gialle, rosse e verdi in fiore e insalate variopinte, cresciute d’acqua e amore in uno spicchio di terra assolata che introduce alla spiaggia. Le persone che vorranno partecipare verranno condotte a guardare più da vicino le piccole meraviglie e verrà spiegato loro come creare un Orto in casa, scrigno prezioso dal quale attingere per tutto l’anno nutrimento per il corpo e per l’anima. Nella ricca giornata dedicata ad Armonia e Natura a condurre una speciale esperienza artistica sarà la pittrice Karen Thomas, gioiosa ambasciatrice di Pace con le sue Opere conosciute e apprezzate a livello internazionale, che guiderà i partecipanti alla scoperta del patrimonio di stimoli e colori e forme che talvolta possono passare inosservati, ma che sono sicuramente una fonte vitale di ispirazione. A tale proposito verrà allestita una piccola Officina d’Arte in cui ognuno avrà la sua tela, colori e pennelli, restituendo così al bianco della tela – con creazioni personali – il ricordo delle forme scoperte. L’immancabile, sgargiante rossa cocomerata rinfrescherà i palati mentre i colori delle creazioni creeranno un mosaico delle emozioni di questo giorno di mezz’estate al mare, come tradizione vuole, poiché – conclude Patrizia Daffinà – “Baubeach® vuole essere questo: un contenitore di emozioni, di consapevolezza, di attenzione verso il mondo naturale, verso un rispetto troppe volte offeso, verso l’energia creativa che illumina il giorno e rende le notti quiete, verso il racconto dell’incontro fantastico tra l’umana specie e la gioiosità animale, la sua trasparenza e la sua totale innocenza.” (foto: Baubeach)

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Rinnovo contratto di lavoro nel comparto sicurezza

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

volanti-polizia-di-stato“La trattativa per il rinnovo dei contratti di lavoro nel Comparto Sicurezza, in pratica, non è neppure iniziata. In questa fase prodromica parlare di chiusura degli accordi e persino ‘sparare’ cifre che non hanno alcun fondamento è qualcosa che non sta in cielo né in terra. L’iter per concludere questo determinante passo nell’interesse dei poliziotti italiani è in pieno svolgimento, e nulla ha a che fare con il rinnovo del contratto degli altri statali che non potrà mai e poi mai andare bene per chi, rischiando la propria vita ogni giorno, ha ben altre esigenze di cui si deve tenere conto. La specificità del nostro lavoro non può restare lettera morta; è dovere di chi ci amministra garantire a noi e alle nostre famiglie un trattamento dignitoso che smentisca l’orrenda sensazione che da troppo tempo abbiamo di venire puntualmente pugnalati alle spalle. Ecco perché ci preme spazzare via gli equivoci seguiti ad alcuni articoli di stampa: sul rinnovo dei contatti la partita è tutta da giocare e non ci accontenteremo delle briciole”. La Segreteria Nazionale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, per bocca del Segretario Generale, Domenico Pianese interviene con grande fermezza per “mettere i puntini sulle i” e chiarire la corretta informazione in tema di rinnovo del contratto degli Appartenenti al Comparto Sicurezza, dopo che articoli di stampa hanno ingenerato l’impressione che la contrattazione per il rinnovo fosse conclusa, con tanto di specifica quantificazione degli aumenti. “Il 25 luglio scorso – spiega Pianese – presso il Ministero della Funzione Pubblica si è aperto il tavolo delle trattative per la definizione del Contratto di Lavoro relativo al triennio 2016-2018 del personale del Comparto. La riunione è stata presieduta dal Sottosegretario per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, il quale ha spiegato che per il nostro contratto il Governo intende stanziare somme che consentano di assolvere all’accordo sottoscritto a novembre 2016 con le confederazioni di Cgil-Cisl-Uil dove è stato previsto un aumento medio lordo mensile non inferiore a 85 euro al mese. Si è trattato solo di un primissimo incontro preliminare, ma la trattativa di fatto inizierà dopo l’estate. Già in quella sede, comunque, il Coisp ha presentato una propria piattaforma rivendicativa e ha chiarito che è inaccettabile per il nostro Comparto fare riferimento a quell’accordo di novembre frutto di un confronto in cui non siamo stati coinvolti e che rappresenta un’umiliazione e un insulto al personale in divisa non tenendo conto in alcun modo della specificità del nostro lavoro. Troppe sono le particolarità delle prestazioni lavorative che siamo chiamati a garantire per non prevedere, di contro, aumenti economici che tutelino almeno la dignità dei Servitori dello Stato, e di fronte alle esigenze di personale chiamato a fare cose che gli altri dipendenti pubblici nemmeno immaginano nelle loro più buie fantasie, oltre tutto subendo limitazioni ai propri diritti che nessun altro sopporterebbe, 85 euro lordi sono un’offesa. Quell’accordo di novembre tra Governo e Cgil-Cisl-Uil non vale un fico secco. La partita è tutta da giocare. Non permetteremo a nessuno – conclude Pianese – di gettare fumo negli occhi per confondere le idee su un tema così importante per i poliziotti italiani, rispetto al quale ci batteremo in ogni modo e in ogni sede, oggi per fare chiarezza, domani per ottenere risultati”.

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Roma: Emergenza pronto soccorso

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

pronto soccorso tor vergata“L’emergenza Pronto soccorso che denunciamo da mesi sta raggiungendo in questo periodo estivo il suo massimo picco di allarme. La nota ufficiale dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini che istituisce un’unità di crisi per grave sovraffollamento è sconcertante già nella premessa in cui si profila un pregiudizio della qualità e sicurezza dell’assistenza. Ciò che allarma di più, inoltre, è che potrebbe essere la traccia da seguire un po’ in tutti i nosocomi romani. Com’è possibile che, per far fronte all’ormai conclamata mancanza di posti letto, si disponga d’imperio, l’accoglienza in tutti i reparti di degenza anche dei pazienti in sovrannumero? Che vuol dire, letti nei corridoi? O che i reparti di degenza accettino i pazienti anche se non di stretta competenza specialistica? La situazione della sanità laziale sta ormai sfuggendo di mano, e se non bastassero i report negativi come quelli redatti dal Censis-Rbm dei giorni scorsi, a certificare il tracollo di un intero sistema ci sono i racconti quotidiani di cittadini e operatori allo stremo tra sopportazione e turni massacranti. Per non parlare del gravissimo episodio di Albano laziale collegato al numero unico per le emergenze.
Disposizioni come quelle lette nel documento del San Camillo sono l’anticamera della catastrofe, e il principale responsabile di questa rovina è il presidente Zingaretti assolutamente incapace in quasi cinque anni di evitare un’emergenza ormai strutturale. Il Ministro Lorenzin mandi gli ispettori direttamente a via Cristoforo Colombo per rimuovere il commissario ad acta Zingaretti e tutti i suoi nominati incompetenti in Asl e Ospedali ormai al collasso” E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.

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Libro: La scienza iniziatica e l’intreccio esoterico

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

la scienza iniziatica volume primola scienza iniziatica volume secondoVolume primo (saggistica Vol. 8) (Italian Edition) Kindle Edition Di proposito ho adottato un metodo diverso per esporre i vari argomenti trattati lasciando il campo a differenti divagazioni.Il tutto vorrebbe trasformarsi in un “chiacchiericcio” vicino al caminetto di due amici, avanti negli anni ma ancora con la mente lucida. Sono seduti uno accanto all’altro su una comoda poltrona.
Parlano ma non si guardano negli occhi. I loro sguardi sono rivolti alla fiamma del caminetto che si appanna e si ravviva, di tanto in tanto. A tratti uno indugia e l’altro incalza, uno sembra intento a raccogliere i ricordi prima di esternarli e l’altro incomincia a rievocare i suoi. Sono già lì seduti da qualche ora ma non sembrano avere voglia di andarsene. E’ già sera inoltrata. Hanno già fatto onore al desco con un pranzo frugale: una minestra di verdure e un po’ di pane con formaggio e un mezzo bicchiere di vino rosso.
Non è la prima volta che si ritrovano lì seduti davanti al fuoco. Sono vicini di casa.
Percorrono poco metri di strada acciottolata prima di ritrovarsi. Il loro passo è malfermo ma li aiuta un bastone a non perdere il loro ritmo lento ma sicuro. Le rispettive famiglie si sono affievolite: le mogli preferiscono ritrovarsi tra loro a ciacolare e soprattutto a pettegolare o a parlare di cucina, di vecchie amicizie e di antichi risentimenti. I figli già da qualche tempo li hanno lasciati ora per un lavoro in città e ora per una dolorosa perdita. Il figlio, infatti, di uno dei due vecchi è morto a trent’anni per un incidente. E’ stato un dolore cocente che ancora si fa sentire e a volte diventa insopportabile. I ricordi sono al primo posto nei pensieri del padre. Ora i due si leccano le ferite, si ritrovano dopo anni che furono separati per ragioni di lavoro: uno in città e l’altro in paese a curare la campagna lasciata dalla famiglia.
Il loro più grande piacere è stare lì per ore tra lunghe chiacchierate inframmezzate a brevi pause e le loro donne lo sanno e li lasciano godere questi momenti di riposo.

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Libro: La seconda guerra mondiale

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

La seconda guerra mondiale(Storico Vol. 3) (Italian Edition) Kindle Edition. La storia mi ha sempre affascinato. Già nei miei precedenti libri non ho mancato l’occasione per scrivere in proposito.Ora se passo a una trattazione con un titolo che delinea i tratti specifici di vicende che hanno interessato un secolo e si sono posti alla nostra attenzione per la loro drammaticità e per i lutti e danni provocati è perché vi ho colto un passaggio epocale che si sta proiettando in maniera inquietante nel XXI secolo.
Non potrei di certo con lo stesso animo descrivere i tempi e le vicende umane di altri eventi traumatici come la rivoluzione francese, perché quella non l’ho vissuta come questa, sia pure con l’età di un ragazzo. Il primo impatto con l’idea della guerra che bussava alle porte l’ho vissuto quando con i miei genitori vivevo a Pistoia e nel 1941 i bombardieri inglesi avevano incominciato a martellare alcune città italiane e io ne sentivo gli effetti delle bombe che cadevano e le cannonate della contraerea nelle aree vicine. Mio padre, allora, era militare di carriera. Aveva combattuto nella prima guerra mondiale ed era stato ferito. Aveva vissuto il dramma del reduce e le incomprensioni della piazza nei confronti di chi per anni, riuscendo a salvare la pelle, si era trovato intrappolato in una trincea alla mercé dei cecchini e a dover respingere le sortite del nemico e a partecipare a quelle del proprio reparto per la conquista di un lembo di terra. Poi venne il fascismo e poi ancora un’altra guerra che a differenza della prima non era circoscritta in un’aerea ben definita ma si dilagava ovunque e dove gli eserciti non guerreggiavano ci pensava l’aviazione a provocare vittime civili e immani distruzioni.

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Scuola: Assunzioni Ata

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

scuola1Leggendo la suddivisione del contingente nazionale del personale non docente, risultano appena 1.227 gli applicati di segreteria che verranno stabilizzati, a fronte di oltre 8mila scuole autonome. Viene poi da chiedersi cosa ci faranno migliaia di scuole della secondaria con appena 428 assistenti tecnici stabilizzati. Come è indicativo che, dopo anni di blocco delle assunzioni, arrivino appena 3.600 nuovi collaboratori scolastici. In generale, in moltissimi casi, un’intera provincia, dove sono collocate decine se non centinaia di scuole, ci si deve accontentare di pochissime unità di personale Ata. Diventa poi un vero e proprio rebus l’assunzione di 761 Direttori dei servizi generali ed amministrativi, perché non ci sono più candidati. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): considerando i tantissimi posti rimasti in organico di fatto malgrado siano liberi e quindi da includere nel computo, ancora 25mila assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari che mancano all’appello nei ruoli dello Stato. Con queste assunzioni non è stata coperta neanche la metà del turn over. Sui Dsga, a parte il fatto che i posti vacanti accertati a settembre saranno 1.700 e che quindi si immette in ruolo meno della metà del contingente, viene da chiedersi da dove si prenderanno i nuovi assunti. Occorrerà quindi assumere ope legis: l’amministrazione farebbe bene a prevedere un corso formativo per tutti gli amministrativi che hanno assunto il ruolo superiore di Dsga per almeno tre annualità. Altrimenti, invitiamo i non assunti, una volta accertata l’esclusione dal piano di stabilizzazione, a rivolgersi in tribunale.Alla luce di tutto ciò, Anief invita il personale Ata non assunto ad aderire ai ricorsi per la stabilizzazione e gli scatti di stipendio non percepiti (gli interessati possono cliccare qui). Ma anche per il recupero della differenza retributiva per aver ricoperto il ruolo di DSGA, come per la stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (gli interessati possono cliccare qui).La ripartizione provinciale, pubblicata oggi dal Miur, delle 6.200 assunzioni del personale Ata della scuola fa diventare ancora più risibile il contingente nazionale pubblicato da alcuni giorni: è sufficiente asserire la portata ridotta del numero di immissioni in ruolo che il decantato potenziamento delle segreterie degli istituti ha operato, divenuto fondamentale a seguito della recente approvazione del decreto sui vaccini obbligatori, portatore di ulteriori incombenze lavorative alle scuole; comporterà la miseria di 1.227 nuovi assistenti amministrativi. Praticamente, si inserisce in pianta stabile un nuovo applicato di segreteria ogni otto istituti autonomi; se poi si considerano i plessi scolastici, il computo diventa di un amministrativo ogni 35 edifici. Sono numeri che parlano da soli e fanno cadere nel vuoto gli appelli dei parlamentari Pd che chiedevano, giustamente, un’attenzione particolare per incrementare il personale ridotto ai minimi termini dai 50mila tagli dell’ultimo decennio.Viene poi da chiedersi cosa ci faranno migliaia di scuole della secondaria con appena 428 assistenti tecnici stabilizzati. Come è indicativo che, dopo anni di blocco delle assunzioni, arrivino poco più di 3.600 collaboratori scolastici. Le cifre al ribasso diventano significative quando si legge la suddivisione dei posti nelle quasi cento province italiane: in moltissimi casi, infatti, un’intera provincia, dove sono collocate decine se non centinaia di scuole, si deve accontentare di pochissime unità di personale Ata. “Quello che lascia tanta amarezza – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è la discrasia tra il numero di assunzioni accordate dal Miur e il considerevole numero di posti liberi e vacanti: ci sono infatti, considerando i tantissimi posti rimasti in organico di fatto malgrado siano liberi e quindi da includere nel computo, ancora 25mila assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari che mancano all’appello nei ruoli dello Stato. Con queste assunzioni, inoltre, non è stata coperta neanche la metà dell’effettivo turn over. Purtroppo, quello della trascuratezza verso il personale Ata è diventata una pessima abitudine: già due anni fa, in questi giorni, avevamo assistito alla beffa dello spostamento dell’assegnazione di migliaia di posti, già destinati agli Ata della scuola, a favore dei lavoratori soprannumerari delle province, contro cui avviamo una class action”. “Oggi la storia si ripete, perché – dice sempre il sindacalista Anief-Cisal – assistiamo ad una quantità di assunzioni ridicola. Senza dimenticare un’altra beffa: quella di lavorare precari e per meno mesi l’anno di quanto effettivamente necessario. Perché i mesi di luglio e agosto vengono sistematicamente sottratti, salvo rari casi decisi dai dirigenti scolastici per cause di forza maggiore. Per questo, invitiamo sempre tutto il personale Ata che ha sottoscritto un contratto su posto vacante e disponibile a presentare ricorso per recuperare gli stipendi dei mesi estivi, sottratti in modo illegittimo. Sia per l’anno scolastico in corso, sia per quelli passati”.Diventa un vero e proprio rebus l’assunzione di 761 Direttori dei servizi generali ed amministrativi, perché per colpa del Miur non ci sono più candidati. “A parte il fatto che i posti vacanti accertati a settembre saranno 1.700 – dichiara Pacifico, che aveva indicato la quota di Dsga mancanti all’appello già da mesi – e che quindi si immette in ruolo meno della metà del contingente, viene da chiedersi da dove si prenderanno i nuovi assunti visto che l’ultimo concorso pubblico nazionale è stato bandito oltre 20 anni fa e a quanto ci risulta le graduatorie di quelli riservati sono esaurite da tempo”.

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La caduta dei valori e le miserie umane

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

bomba atomicaLa domanda ricorrente che mi pongo è se l’attuale classe politica italiana, per non parlare di quella internazionale, è all’altezza delle sfide che ci attendono o, come temo, vive nella mediocrità e nel periodo più oscuro della sua storia. A tratti mi appaiono interessanti nel momento in cui preannunciano le lotte che vanno intraprese e ci indicano gli strumenti per agire. Ma è solo una pia illusione. Non riescono ad andare oltre le parole e si guardano bene di concretizzare con i fatti le loro intuizioni e alla fine si spengono come un fuoco fatuo. Il loro “vuoto” riesce a riempirsi solo di vacuità, di particolari insignificanti. Sono capaci solo ad offendere e ad offendersi usando le parolacce come se si trattasse di una droga per stordirsi e sfuggire dalla realtà. La grande spinta libertaria che è nata e prosperata tra il XIX e il XX secolo, pur al cospetto di innumerevoli contraddizioni, di martiri, di genocidi, di immani distruzioni, non ci ha dato altri frutti se non quelli della nostra codardia, venalità, doppiezza, avidità. Stiamo sistematicamente distruggendo l’ecosistema per trenta miseri denari. Stiamo animando focolai di guerra ovunque nel mondo per assicurarci il controllo delle fonti energetiche. Stiamo selezionando la specie tra ricchi e poveri, tra neri e bianchi, tra opposti credi religiosi e fanatismi di ogni genere. Abbiamo creato nazioni “mostro” dove si vive per il denaro e la ricchezza e si disprezza la povertà come se si trattasse di una brutta e invalidante malattia. E l’Italia e i politici italiani stanno dentro questa palude maleodorante e viscida e non trovano di meglio che sbranarsi tra loro pensando di essere in buona compagnia tra i grandi della terra. E’ tempo che un uomo si alzi e dica: basta. Basta costruire armi di distruzione di massa. Basta rincorrere la ricchezza per adornare le proprie ambizioni. Basta disquisire sul sesso degli angeli. Basta generare odi razziali, faide intergenerazionali e di genere. Basta odiare, uccidere e essere uccisi. Basta crogiolarsi alla fiamma dei buoni propositi, delle magiche parole che ci parlano di libertà e di giustizia, di democrazia e di civiltà evolute se non siamo conseguenti. Se non ci fermiamo per tempo, se non costruiamo una nuova forma di pensiero-guida, se non generiamo esseri umani saggi e avveduti, apriamo la strada a un collasso del sistema, alla sua inevitabile degenerazione, al suo imbarbarimento. Siamo diventati tanti orfani di un padre che ci ha abbandonati. Lo abbiamo ucciso noi con le nostre debolezze e nequizie. Ecco come mi appare nel riflesso internazionale la classe politica italiana: una nullità nelle infinite nullità. Perché non ci scuotiamo? Perché ci autodistruggiamo? Forse perché il nostro tempo è finito. Siamo giunti al capolinea. Dopo aver toccato e raschiato il fondo avremo la forza per risalire la china? Ai posteri, se vi saranno, l’ardua sentenza. (Riccardo Alfonso direttore Centro studi sociali e politici della Fidest da “Lezioni di politica”)

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L’arabismo occidentale

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

arabia sauditaCi appare persino fin troppo chiaro che abbiamo affrontato il problema arabo con il passo sbagliato perché abbiamo voluto in qualche modo affermare un primato occidentale nei confronti di quei popoli che pur avendo, come gli arabi del vicino oriente, risorse energetiche notevoli per far camminare la macchina industriale dell’occidente, avrebbero potuto gestire al meglio le proprie risorse e ricavarci benefici sostanziali per i popoli interessati. E’ subentrata quella anomalia, che cacciata dalla porta come il colonialismo è rientrata, come si sul dire, dalla finestra. E non solo. Sono proprio gli Stati Uniti, quelli che furono i più fieri oppositori del colonialismo praticato dagli europei nei confronti degli africani e degli asiatici, a rimettere in piedi questa vecchia e mai doma pratica sia pure ammantandola da logiche più tipicamente commerciali ed industriali. Si esportano le imprese per farle produrre con una manodopera a bassi costi e priva di oneri sociali. Si garantisce la tutela dell’ordine attraverso la presenza di governi fantoccio corrotti al punto giusto per trovare la loro convenienza a stare al gioco e a fare, all’occorrenza, il lavoro sporco per interposta persona come il perseguitare gli oppositori e stroncare le protese popolari con la violenza ed il genocidio. E su tutto e tutti prevale un primato ovvero quello di voler imporre con la forza l’interesse economico a vantaggio di pochi e non importa alcunché se a pagarne il prezzo più alto sono i soggetti più deboli ed i più emarginabili. Vecchi, bambini, donne e che vivono in aeree con povertà estrema perché prive di acqua, cibo ed assistenza sanitaria. E’ quello stesso popolo di disperati, si parla oggi di due milioni che premono alla frontiera libica per cercare dalle sue sponde di raggiungere l’Europa, che oggi l’Italia teme perché la considera una vera e propria “bomba demografica” e in un certo senso non ha torto, ma che il resto dell’Europa dei mercanti e dei mercenari guarda con indifferenza perché non è di frontiera.(Riccardo Alfonso direttore Centro studi sociali e politici della Fidest da “Lezioni di politica”)

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Il trauma del vicino oriente

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

saddam_husseinLe crisi che travagliano, oramai da decenni, l’area che si richiama al vicino oriente per gli europei sono la dimostrazione del come sia impossibile governare la politica se è e resta “inquinata” da logiche capitalistiche e di controllo, costi quel che costi, delle fonti energetiche di cui quella regione è ricca. Secondo un certo ragionamento il regolamento dei conti con Saddam Hussein e Gheddafi doveva riportare ordine all’area ed affermare, in pari tempo, il primato degli statunitensi e la loro forza di dissuasione militare nei confronti di quelle forze più ricalcitranti al rispetto per i nuovi “padroni”. La sfida è diventata all’ultimo sangue proprio perché tutti si erano resi consapevoli che si trattava e continua a trattarsi di una battaglia volta ad affermare un solo vincitore mentre al perdente non sarebbero rimaste nemmeno le briciole. E così è diventata la guerra di tutti contro tutti. Con tale andazzo a rimetterci, come sempre, è la povera gente. Si combatte una battaglia metropolitana, tra popolazioni inermi e bisognose di tutto. Si combatte per un primato per interposta persona. Si tende ad alzare il livello della contesa ed anche ad esportarla in Occidente attraverso il terrorismo internazionale di matrice islamica. Ci troviamo, in pratica, al cospetto di un conflitto mondiale dove non esiste, di fatto, un vero e proprio stato belligerante ed uno stato aggredito, ma delle “trasversalità” che interessano più Stati e non necessariamente coinvolgono i rispettivi governi. In questo modo noi ci avviciniamo pericolosamente ad una resa dei conti troppo generalizzata che può portarci sul terreno insidioso delle lotte tribali, dei genocidi, del razzismo e della polizia etnica. Si tratta in definitiva di un pactum sceleris tra forze che si alleano oggi per sconfiggere un terzo incomodo ma non si esclude che in futuro possano giungere tra loro ad un’altra sanguinosa resa dei conti. E alla fine come facciamo a distinguere l’arabo buono da quello cattivo, lo statunitense buono dal cattivo e via di questo passo? Homo homini lupus.(Riccardo Alfonso direttore Centro studi sociali e politici della Fidest da “Lezioni di politica”)

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Un breve excursus della cronaca che si fa storia

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

vaticanoRoma. All’origine della storia gli unici elementi disponibili erano le “iscrizioni” murali in parte andate distrutte dal tempo ed altre, rimaste impresse, grazie alla particolare materia utilizzata che ha meglio conservato il graffito sino a noi. Nella Roma antica erano i Pontefici a tenere una sorta di “Registro degli avvenimenti politici importanti.” Ancor prima i greci si servirono dei “logografi” delle città joniche che ebbero la costanza di raccogliere informazioni di ogni genere del loro tempo e di quelli precedenti. Il materiale a loro disposizione non si limitava alla sola registrazione scritta, ma anche alla tradizione orale e sullo studio del mondo a loro immediatamente circostante. Il loro racconto (logos) fu raccolto dai contemporanei i quali tradussero in prosa la memoria popolare. Potremmo anche dire che è stata una prima manifestazione di “storia orale”. Dal Medio Evo sino al Rinascimento si pose mano alla cronaca sugli avvenimenti correnti e lo dobbiamo a varie fonti: la storia del convento, le testimonianze dei contemporanei, le collezioni di documenti e da altre fonti sia laiche sia confessionali. Ma la vera svolta storiografica la riscontriamo con Ludovico Muratori considerato il vero padre della storia critica in Italia. Dopo di lui si passò ad una vera e propria rivoluzione nella scienza storica. Essa, per l’appunto, divenne una scienza con l’affinamento del suo meccanismo di ricerca e con il recupero sistematico di quella parte del passato che era stata perduta nella fase episodica, religiosa, letteraria e retorica. Si è rotta la dicotomia tra storia dei fatti e storia delle idee. Siamo ora giunti alla storia raccontata quasi si trattasse di una autobiografia come quella dei diplomatici, dei nunzi apostolici della Chiesa di Roma o dei capi di Stato e di governo che hanno steso le loro memorie dando della storia vissuta una loro particolare visione. (Riccardo Alfonso direttore Centro studi sociali e politici della Fidest da “Lezioni di politica”)

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Qual è la condizione per una forte ripresa della politica?

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

SEDE DEL SOLE 24 ORE

Giorgio Lombardi ha scritto qualche tempo fa sulle pagine del quotidiano “Il Sole 24 Ore” che essa “E’ il richiamo ai valori della tradizione, della visione, del progresso possibile ed è soprattutto la capacità di riconoscersi del popolo nelle istituzioni, che rappresenta il modo essenziale per recuperare la rappresentatività e la legittimità della politica. Non più soltanto rapporti tra le istituzioni ma anche e direi soprattutto nella relazione permanente di identificazione tra cittadino e Stato. Far sentire propria al popolo la sua storia, le sue tradizioni, le sue città, le sue radici.” Non si tratta, ovviamente, di una mera richiesta di ricostruire la memoria storica del paese quanto della necessità di entrare nel cuore delle grandi sfide del presente, anzi ne è la condizione. E il vissuto di oggi presenta una continuità che si riverbera immancabilmente sul futuro. E’ il cordone ombelicale che da una esistenza passa all’altra, ne riassume il legame ma anche l’inevitabile separazione per dar vita a quella creatura che fa parte degli eventi del poi ma non può nel contempo sottrarsi al pensiero di un legame che gli è appartenuto e ne assunto la sua porzione di Dna. (Riccardo Alfonso direttore Centro studi sociali e politici della Fidest da “Lezioni di politica”)

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Il lavoro nelle imprese

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

impresePrevale sempre più nell’attività lavorativa delle imprese la necessità di concentrare tutte le risorse umane nel core business lasciando da parte quelle funzioni come l’attività di amministrazione del personale (gestione paghe, contributi, ferie, contratti di lavoro, ecc.) che vanno per lo più delegate ad appositi “centri servizi”. In questo modo i sistemi di gestione del personale si affiancano con una logica completamente diversa con le attività un tempo tipiche dell’amministrazione del personale. Ciò richiede un’attenzione particolare da parte dell’imprenditore in specie nelle piccole e medie imprese nel seguire i collaboratori dell’imprenditore. Questo suo ruolo necessariamente non è specializzato ma lo deve diventare con un supporto che anche in questo caso deve avvalersi di “servizi esterni”. Non si può più pensare che le scelte possono fondarsi solo sull’esperienza, l’intuito e il “fiuto” dell’imprenditore nello svolgimento del processo di ricerca del personale. Occorre avvalersi di un esperto che come per la contabilità si chiama commercialista, per il personale si chiama psicologo del lavoro. Se è vero che l’inserimento dei neo-assunti avviene in prevalenza, e qui parliamo soprattutto riferendoci alle piccole imprese, attraverso il loro affiancamento sul campo a collaboratori che hanno maggiore anzianità aziendale, una sorta di preparazione al turn over, si finisce con il prescindere dai programmi pianificati. Si tratta anche di valutare la capacità dell’assumendo di amalgamarsi e soprattutto di riconoscersi nel nuovo ambiente, nelle sue caratteristiche peculiari di affidabilità, puntualità, onestà dedizione al lavoro che se non è facile misurare a priori lo è come indirizzo di massima, comunque. Il resto come il grado di assenteismo, la disponibilità nei confronti della direzione, dei colleghi, dei clienti, dei fornitori è una misura che si può calibrare in parte scavando nella personalità che si riesce a mettere a nudo in un colloquio preventivo con il psicologo ed in parte sul campo dopo attenta osservazione dello stesso specialista nel periodo di praticantato. D’altra parte si deve tener presente che nelle piccole aziende è molto sottile il rapporto di funzione svolto dal dipendente che diventano un po’ esecutive ed un altro po’ dirigenziali o a livello di quadri.
(Riccardo Alfonso direttore Centro studi economici e finanziari della Fidest da “Lezioni di economia”)

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La competitività imprenditoriale passa attraverso le riforme strutturali

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

confineIn questi giorni si fa un gran parlare della perdita di competitività a livello internazionale delle nostre imprese ma si sottace sull’incapacità del nostro sistema di costruire un modello di crescita al passo con i tempi. La ricetta, se vogliamo, è così semplice da apparire in una certa misura ovvia anche se per nostra natura siamo più propensi a scegliere strade più complesse ed elaborate. Da quando tempo noi parliamo di crescita economica del nostro Mezzogiorno e ci siamo inventati, persino, un ministero (Cassa del Mezzogiorno) per erogare in pratica capitali pubblici a fondo perduto pur di favorire lo sviluppo imprenditoriale nel Sud del Paese. L’insuccesso mostrato per questa formula non ci ha scoraggiato del tutto. Eppure esiste un diverso approccio per raggiungere l’obiettivo desiderato come ad esempio migliorare la rete dei trasporti e rendere competitive quelle imprese che sono in grado di reggere il rapporto con le consorelle di altri Paesi del mondo. Pensiamo all’industria del turismo e a quella agro-alimentare. Abbiamo fatto, in proposito, qualcosa per migliorare il trasporto delle merci e delle persone sia per via terrestre sia per via aerea e marittima? Ben poco, purtroppo. I nostri porti non sono attrezzati, ad esempio, ad accogliere il naviglio da diporto e la nostra rete stradale e ferroviaria presenta delle evidenti strozzature che rendono sommamente difficoltoso l’accesso alle aree turistiche più attraenti. In pratica dobbiamo renderci sempre più conto che non si possono raggiungere determinati obiettivi senza l’utilizzo di strumenti adeguati. (Riccardo Alfonso direttore Centro studi economici e finanziari della Fidest da “Lezioni di economia”)

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Un nuovo modello di governo dell’economia

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

opportunita-lavoroIntendiamo rappresentare in questo concetto i due aspetti più qualificanti oggi più avvertiti e che sono il patto di stabilità e quello per l’occupazione. Lo sviluppo del primo percorso è già delineato, il secondo poggia su un approfondito coordinamento delle politiche economiche occupazionali, di assistenza agli Stati membri nella elaborazione complessiva di tali politiche, le quali rimangono pur sempre di responsabilità dei singoli Paesi che debbono produrre risultati economici nazionali convergenti. Il monitoraggio, la verifica e la valutazione della coerenza delle politiche nazionali con i grandi orientamenti comunitari, sono affidati ad una sorveglianza multilaterale organizzata “inter pares”: sono coinvolti Commissione, Consiglio e tutti gli Stati membri. In particolare, il patto per l’occupazione tende a fare la sintesi tra le riforme economiche strutturali e la strategia coordinata per l’occupazione. Introduce inoltre un dialogo macroeconomico comunitario tra responsabili nazionali e comunitari delle politiche macroeconomiche e partners sociali (imprenditori e sindacati) organizzati sul piano comunitario a Bruxelles. L’obiettivo principale del “dialogo” è quello di migliorare l’interazione tra l’evoluzione dei salari e le politiche nei campi monetario, di bilancio e fiscale. Il ruolo dei partner sociali nel processo di formazione dei salari è giudicato essenziale perché, insieme ad altri fattori, incide notevolmente sulla stabilità dei prezzi e può consentire risultati economici soddisfacenti. Secondo il “gruppo dei 10”, allo stadio attuale, il modello di “governance europea” dell’economia, che fa da pendant al governo unico della moneta, ha evidenziato numerosi punti deboli nella sua applicazione. Tra questi l’insufficiente divulgazione degli orientamenti comunitari e dei processi avviati per rispettarli, dei programmi governativi trasmessi a Bruxelles e delle raccomandazioni comunitarie agli inadempienti; ed anche le scarse ripercussioni del “dialogo macroeconomico comunitario” che si incentra soprattutto sullo sviluppo delle infrastrutture e sulla cooperazione. Queste carenze impediscono una presa di coscienza collettiva delal nuova realtà e del modo di governarla. In definitiva rendono più difficile l’assunzione collettiva di responsabilità, ai vari livelli nazionali, regionali e locali, perché la società civile, le parti sociali, i mercati non si sentono ancora parte attiva del processo di coordinamento economico europeo.
(Riccardo Alfonso direttore Centro studi economici e finanziari della Fidest da “Lezioni di economia”)

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La gioventù che reclama il suo posto nella politica

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

montecitorio

Roma. Negli anni che ci sono oramai alle spalle si è maturata progressivamente la rottura di quel rapporto di fiducia tra politica e società italiana che è stata alla base della grande trasformazione del paese. I suoi primi forti sussulti li abbiamo avvertiti negli anni sessanta e settanta dando vita nelle università e nella società italiana quel movimento passato alla storia come sessantottini. E’ subentrato, poi, una sorta di “calma irreale” per quanto si avvertissero, sotto la cenere, i segni di un fuoco che era ancora vivo e vegeto. La ragione di questa stasi è forse dipesa più da motivi di politica internazionale che non da quella nazionale se pensiamo che ci trovavamo in una delle fasi più acute del conflitto tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica e che le due superpotenze, per ragioni contingenti anche opposte, puntavano al mantenimento dei comunisti italiani fuori dal governo. Ciò che ha fatto rinverdire il fuoco, spazzando via la cenere che lo copriva, è stata la caduta del muro di Berlino e ciò che ne è seguito. Ma non è stato lo stesso ardore del passato perché lo scenario è apparso in continua e rapida trasformazione mettendo a nudo il vuoto politico che si è creato e ad esso non si è costituito un nuovo orientamento quanto scomposti interventi destabilizzanti all’interno e all’esterno in un quadro geopolico mondiale. In questo confuso scenario le stesse ragioni dei giovani nel ricercare una loro allocazione politica sono state travolte da eventi che li hanno attraversati e scavalcati. Pensiamo alla rivoluzione giudiziaria di mani pulite degli anni novanta. Pensiamo allo sfruttamento della sua onda perbenista e dell’uso camaleontico di quei partiti che, senza fare i conti con la loro storia e la loro tradizione, hanno puntato a caratterizzarsi in movimenti estremamente flessibili per porsi alla testa della protesta sociale e verso una rivalsa politica in termini elettorali. Ed ancora una volta si è lasciato da parte lo spontaneismo della protesta giovanile e si è cercato di inglobarla, e possiamo dire sino ad oggi con successo, nelle logiche partitocratriche dal sapore molto antico ed anche stantio. E quel fuoco, alla fine, si è rivelato fatuo. (Riccardo Alfonso direttore centri studi sociali e politici della Fidest)

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Corso di perfezionamento “Cambiamento climatico – Opzioni di adattamento”

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 agosto 2017

parma universitàParma. Il corso è istituito dal Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma e organizzato dal Centro Acque d’Ateneo (eu.watercenter) in collaborazione con Università degli Studi di Brescia, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, CNR-Istituto di Biometeorologia, Agenzia Regionale Per l’Ambiente e l’Energia-ARPAE Regione Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del Distretto Idrografico del Fiume Po, Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia e Consorzio Canale Emiliano Romagnolo di Bologna.Il corso risponde alle esigenze di aggiornamento e qualificazione professionale dei laureati, in particolare dei dipendenti degli Enti e Società pubbliche, fra cui Regioni, Protezione Civile, Comuni, Consorzi di bonifica, Agenzie regionali, Utilities, e dei professionisti e dipendenti di società e imprese private.Il progetto, realizzato da Silvano Pecora (ARPAE, Servizio Idro-Meteo-Clima), Francesco Puma e Stefano Tibaldi (eu.watercenter), Renzo Valloni, Pierluigi Viaroli e Michele Zazzi (Università di Parma), si inserisce nell’ambito dell’educazione continua in un’ottica di miglioramento permanente. Si tratta di una proposta formativa di eccellenza, prima e unica nella regione medio-padana, tesa a individuare soluzioni pratiche di adattamento al cambiamento climatico in atto.Sono previsti posti riservati a neolaureati entro i sei mesi e posti in sovrannumero per Dottorandi di ricerca. In riconoscimento del profondo interesse sociale del tema trattato sono previste quote di partecipazione particolarmente contenute.Bando e domanda di iscrizione sono scaricabili dal sito http://www.unipr.it/node/18237. La domanda di iscrizione, con allegato il curriculum vitae et studiorum del candidato, dovrà pervenire via mail entro sabato 30 settembre 2017. Le lezioni inizieranno venerdì 20 ottobre 2017.

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