Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 137

Archive for 31 agosto 2017

Joint Diploma in Ecologia integrale

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

gregorianaRoma venerdì 1° settembre, in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, data nella quale già da tempo la celebra anche la Chiesa Ortodossa anche le Università Pontificie romane hanno risposto alla richieste che papa Francesco esprime nell’enciclica Laudato si’, in particolare dove afferma che per maturare abitudini alternative al contesto di altissimo consumismo nel quale siamo immersi occorre affrontare «una sfida educativa» (LS 209). Dopo un processo di analisi e valutazione, le Università Pontificie romane hanno deciso avviare un percorso formativo quinquennale, diviso in diplomi annuali. Il programma, presentato al Santo Padre lo scorso 22 giugno nel corso di un’udienza privata con il gesuita Prem Xalxo e il Cardinale Telesphore P. Toppo, vuole diffondere la visione e la missione che Laudato si’ affida alla Chiesa tramite gli strumenti specifici della la formazione. Al progetto congiunto partecipano per la prima volta tutte e sette le Pontificie Università romane, nonché un Pontificio Istituto.
Il Joint Diploma in Ecologia integrale si svilupperà in sei moduli, corrispondenti ai sei capitoli in cui si articola l’enciclica Laudato si’. Il primo modulo, centrato sulla domanda «Cosa sta succedendo alla nostra casa comune?», sarà coordinato dal prof. Joshtrom Isaac Kureethadam (Università Pontificia pontificia università gregorianaSalesiana). Il secondo modulo approfondisce «Il Vangelo della Creazione» ed è affidato al prof. Prem Xalxo (Pontificia Università Gregoriana), che coordina l’intero Diploma. Il terzo modulo guarda alla «La radice umana della crisi ecologica», sotto la supervisione della prof.ssa Giulia Lombardi (Pontificia Università Urbaniana), mentre il successivo modulo sull’«ecologia integrale» è affidato al coordinamento del prof. Massimo Losito (Pontificio Ateneo Regina Apostolorum). Sulle concrete linee d’azione si concentra il quinto modulo, guidato dal Dr. Tomás Insua (The Global Catholic Climate Movement, Washington D.C./ Roma), mentre l’ultimo modulo su “educazione e spiritualità ecologica” sarà coordinato dal prof. Ivan Colagé (Università Pontificia Antonianum).Le lezioni frontali avranno luogo da novembre a giugno, ogni secondo giovedì del mese. Agli studenti sarà inoltre richiesto di partecipare a un convegno e a due laboratori “Segni di Speranza”, coordinati da Cecilia Dall’Oglio (Global Catholic Climate Movement, Roma), nonché la scrittura di una tesi e un esame finale.
Il Joint Diploma non è rivolto solo agli studenti delle varie facoltà pontificie e degli istituti superiori di scienze religiose, ma a tutti i professionisti delle diverse aree, operatori pastorali e sociali, sacerdoti, religiosi e laici che si sono sentiti interpellati dall’enciclica Laudato si’.
L’iscrizione deve effettuarsi presso la Segreteria Generale della Pontificia Università Gregoriana, dove si svolgeranno tutte le lezioni dell’anno accademico 2017-2018. Al termine del curriculum di studi, verrà rilasciato il Joint Diploma in Ecologia integrale. https://goo.gl/NBJzgA

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Elena Uliana in mostra alla Galleria Triphè

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Elena UlianaElena Uliana1Roma dall’1 al 17 settembre 2017 presso la Galleria d’Arte Triphè in Via delle Fosse di Castello 2 (Castel Sant’Angelo-San Pietro) sarà presentata la mostra “Ianua” – in latino “porta” – della giovane artista Elena Uliana. Sarà visitabile dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, e al suo interno sarà possibile accedere a una speciale stanza sensoriale con le opere dell’artista. E’ curata dalla titolare della Galleria Maria Laura Perilli.
Scrive Maria Laura Perilli: “I lavori di Elena Uliana vivono della presenza di figure totemiche costruite su piani stratificati, alternati. Immagini e peso materico del loro colore si distendono su una invisibile trama geometrica, quasi un codice nascosto. Ogni opera della Uliana è “Ianua”, soglia da varcare, inizio di un viaggio alchemico dove un circuito totemico emozionale è il file rouge che le lega.
Sono lavori che ci invitano ad agire nel nostro inconscio per penetrarlo, analizzando le nostre emotività, il senso promotore del nostro agire, risalendo, poi, dal buio della madre terra alla mater matuta, captando la luce dell’alba, emblema della rinascita. La profondità è in sostanza quella parte oscura del nostro essere che dobbiamo scandagliare per prendere coscienza di quanto anima le nostre azioni. La Uliana riesce, con una capacità di sintesi unica, ad aprire all’osservatore le porte del percorso alchemico-totemico, strutturandolo con un caleidoscopio di colori stesi con disperante liricità”. http://www.triphe.it

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Venezia: Mostra del cinema

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

mostra del cinema

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Il tuo computer può aiutare gli scienziati a studiare la relazione tra batteri del corpo e malattie autoimmuni

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

computerChiunque disponga di un computer e di un collegamento a internet può aderire al World Community Grid e iscriversi per sostenere il Microbiome Immunity Project.
Il Microbiome Immunity Project è un nuovo progetto di citizen science promosso da IBM, condotto da scienziati del Broad Institute del MIT e di Harvard, del Massachusetts General Hospital, dell’Università della California di San Diego e del Flatiron Institute della Simons Foundation. Il progetto sfrutterà la potenza di calcolo non utilizzata dei computer dei volontari per condurre milioni di esperimenti virtuali per conto dei ricercatori. Questi esperimenti hanno l’obiettivo di mappare i tre milioni di batteri riscontrati nel microbioma umano e prevedere la struttura delle proteine associate. Il progetto inizierà con l’analisi del microbioma nell’apparato digerente. Lo scopo di questo studio è aiutare gli scienziati a comprendere meglio l’interazione del microbioma con la biochimica umana e determinare in che modo detta interazione possa contribuire a malattie autoimmune, quali diabete di tipo 1, morbo di Crohn e colite ulcerosa, che colpiscono centinaia di milioni di persone nel mondo e che vengono diagnosticate sempre più di frequente. Una migliore comprensione permetterebbe agli scienziati di prevenire e curare queste malattie con maggiore facilità.
I dati ottenuti da milioni di esperimenti del genere saranno analizzati dal team di ricerca del progetto. I ricercatori metteranno questi dati a disposizione di altri scienziati, accelerando il progresso delle conoscenze scientifiche e, in definitiva, il miglioramento delle cure relative alle malattie autoimmuni.
Dalla sua costituzione nel 2004, World Community Grid ha sostenuto 29 progetti per la ricerca in ambiti quali cancro, HIV/AIDS, virus Zika, acque pulite, energie rinnovabili e altre sfide umanitarie. A oggi, World Community Grid, ospitato in IBM Cloud, ha collegato i ricercatori a una potenza di elaborazione gratuita del valore di $500 milioni di dollari USA. Più di 730.000 persone e 430 istituzioni di 80 Paesi hanno donato più di un milione di anni di tempo di calcolo da più di tre milioni di computer e dispositivi Android. La partecipazione volontaria ha aiutato i ricercatori a identificare potenziali cure per il cancro infantile, nonché celle solari e sistemi di filtrazione delle acque più efficienti.
Per maggiori informazioni su World Community Grid e per offrire le proprie risorse informatiche inutilizzate, visitare il sito https://www.worldcommunitygrid.org/

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Finisce all’asta la villa dove morì Pablo Picasso

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Picasso villaBella e dannata, è così che si può definire la maestosa proprietà di Mougins, in Costa Azzurra, dove Pablo Picasso visse i suoi ultimi dodici anni, dal 1961 alla morte nel 1973. Una proprietà mastodontica, immersa nel verde, con vista sul mare più famoso della Francia, che non trova pace e che oggi è finita all’asta con una base di partenza di 20,2 milioni di euro, come si legge nell’annuncio pubblicato su LuxuryEstate.com (https://www.luxuryestate.com), partner di Immobiliare.it per gli immobili di lusso.
E se questa cifra potrà sembrare già alta a qualcuno, è bene ricordare che solo l’anno scorso la villa era stata venduta, per circa 220 milioni di euro. Chissà a quanto se l’aggiudicherà il fortunato vincitore dell’asta, che si terrà il prossimo 12 ottobre, curata dall’agenzia olandese Residence 365.
La storia di questa proprietà, una volta morto Picasso, è più che controversa. Qui la sua ultima moglie, Jacqueline, che non aveva più toccato nulla in casa – neppure i suoi occhiali, rimasti dove lui li aveva lasciati – si sparò, togliendosi la vita, nel 1986. Per oltre 30 anni la casa rimase abbandonata, contenendo opere dell’artista dal valore di circa un miliardo di euro.
Tra il 2007 e il 2008 la villa fu acquistata e ristrutturata a opera dell’architetto belga Axel Vervoordt. I lavori coinvolsero oltre cento operai che, sotto la sua guida, trasformarono la dimora in una proprietà di lusso contemporanea e preziosa. Oggi la villa si presenta con un arredamento moderno e ricercato, ma la struttura mantiene intatte le caratteristiche di quando Picasso trovava ispirazione nelle sue stanze.
Fu proprio l’artista a ingrandire la casa padronale con uno studio spazioso in cui lavorare, spesso di notte, senza distrazioni. Oggi gli interni contano circa 1.800 metri quadri, divisi fra l’edificio principale, quello per gli ospiti e un altro nel giardino, accanto alla bellissima piscina, dove sono ospitati un centro benessere, con sale massaggi e bagni turchi, spogliatoi e palestra.
Gli otto acri di terreno che circondano la proprietà sono stati ugualmente restaurati nel rispetto dell’originale, con ulivi secolari, roseti, gradini in pietra, fontane e terrazze.
La sapiente e lussuosa opera di ristrutturazione, aveva portato il vecchio proprietario a vendere la villa alla fine del 2016 per circa 220 milioni di euro a un finanziere del Brunei. Non sono note le cause per cui la proprietà sarà battuta all’asta. (foto by Residence 365 via LuxuryEstate.com)

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Incendi boschivi: l’UE contribuisce a mobilitare ulteriore sostegno per l’Italia

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

European_Investment_Bank_-_LuxemburgIn seguito ad una nuova richiesta di assistenza dell’Italia per domare gli incendi boschivi, la Commissione, tramite il meccanismo di protezione civile dell’UE, ha contribuito a mettere alcuni velivoli antincendio a disposizione del paese. La Francia ha risposto subito offrendo 3 aerei (2 Canadair e un aereo da ricognizione). È la terza volta quest’estate che l’Italia riceve sostegno dall’UE per fronteggiare gli incendi boschivi. L’Italia ha anche ricevuto l’assistenza del satellite Copernicus del servizio di gestione delle emergenze dell’UE, che ha fornito mappature alla protezione civile. Il Commissario per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides ha dichiarato: “L’UE è pienamente solidale con l’Italia. Per tutta l’estate, che è stata particolarmente difficile, ci siamo impegnati al massimo per aiutare i paesi a fronteggiare gli incendi boschivi. Il nostro meccanismo di protezione civile è stato attivato ancora una volta e ringrazio la Francia per la rapida offerta di assistenza all’Italia. Il nostro pensiero va alle coraggiose squadre di primo intervento e a tutte le persone colpite dagli incendi e restiamo a disposizione per fornire ulteriore assistenza, se richiesto.”
Il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato attivato più volte quest’estate da diversi paesi in tutta Europa e il Centro di coordinamento della risposta alle emergenzeCerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN••• della Commissione, attivo ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, monitora da vicino il rischio di incendi boschivi nel continente e quest’estate ha già fornito sostegno a Portogallo, Francia, Italia, Montenegro, Albania e Grecia. Inoltre e alla luce del fatto che la capacità nazionale è sotto pressione in molti paesi, in questo periodo critico nel bacino del Mediterraneo la Commissione cofinanzia l’85% delle spese di trasporto ai paesi che forniscono assistenza tramite il meccanismo di protezione civile.

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Almirall appoints Peter Guenter as new CEO

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Peter GuenterBarcelona. Following the succession plan initiated more than a year ago, when Eduardo Sanchiz expressed his wish to devote more time to his family and other interests, the Board of Directors has approved the appointment of Mr. Peter Guenter as CEO of Almirall effective October 1st, 2017. Peter Guenter joins us from Sanofi, where he has worked for the last 22 years, most recently as Executive Vice President Diabetes and Cardiovascular Global Business Unit. During his tenure at Sanofi, he held many senior positions including Vice President Eastern Europe and Northern Europe, Vice President Business Management and Support, General Manager Germany, Senior Vice President Europe, Executive Vice President Global Commercial Operations and Executive Vice President General Medicine and Emerging Markets. Before joining Sanofi, he held different positions in sales and marketing at Smith Kline and Ciba Geigy.“I am particularly satisfied that we have been able to attract Peter Guenter to Almirall. He is a truly global leader and brings a wealth of experience in US, Europe and Emerging Markets. I am convinced he will bring what is needed to develop Almirall to the next level”, said Jorge Gallardo, Chairman of the Board of Almirall.“I am excited and eager to join Almirall as CEO. The company has a clearly defined and sound strategy and has the determination and means to execute this strategy, putting the patients and customers at the center of everything we do. Together with my team, I am convinced we will be able to fully unlock the value of Almirall”, said Peter Guenter.
Peter Guenter is Belgian and holds a Master’s Degree in Physical Education from the Faculty of Medicine and Health Sciences, University of Ghent. Eduardo Sanchiz has been in Almirall for thirteen years and was appointed CEO in July 2011. We very much appreciate his efforts and contribution to the company, particularly for his leadership in the strategic transformation process. We wish him all the best in the future.Eduardo and Peter will transition during the month of September.Almirall is a global pharmaceutical company with a strong focus in Dermatology and Aesthetics with the mission of providing valuable medicines and medical devices to you and future generations. Our R&D is focused on Dermatology, with a wide range of programmes including key indications. Through our innovative products, agreements and alliances, our work covers the entire drug value chain. Almirall is continually growing as a specialist company in a wide range of skin diseases, in order to cover our customers unmet needs.
Founded in 1943, with headquarters in Barcelona, Spain, Almirall is listed on the Spanish Stock Exchange (ticker: ALM) and it has become a source of value creation for society due to its vision and the long-standing commitment of its major shareholders. In 2016, its revenues totalled 859.3 million euros and, with more than 2,000 employees, it has gradually built up a trusted presence across Europe, as well as in the US. (photo: Peter Guenter)

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Alla Stranieri corsi gratuiti di lingua italiana ed educazione civica per cittadini non comunitari

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Università per Stranieri di PerugiaPerugia. Scade il 4 settembre prossimo il termine dell’iscrizione ai corsi gratuiti di Lingua Italiana ed Educazione Civica per cittadini non comunitari di livello A1 e A2 che si terranno all’Università per Stranieri di Perugia. I corsi sono utili per il conseguimento della certificazione linguistica anche ai fini dell’accordo di integrazione e per l’ottenimento del permesso di soggiorno UE di lungo periodo e si inseriscono nell’ambito del progetto FAMI coordinato dalla Regione Umbria dal titolo “CIC to CIC, corsi integrati di cittadinanza, conoscere l’italiano per comunicare”.
“Cic to Cic” è il progetto di formazione civico linguistica per cittadini non comunitari grazie al quale la Regione Umbria, insieme ad un ampio partenariato di cui fa parte anche la Stranieri di Perugia, garantisce l’acquisizione da parte dei cittadini dei Paesi Terzi, della lingua, della storia e delle istituzioni della società italiana, nella prospettiva di una piena integrazione sociale e la costruzione di una cittadinanza interculturale e coesa.Tutti gli iscritti che avranno seguìto regolarmente il corso, almeno il 75% delle ore di lezione per ciascun livello A1 o A2, potranno acquisire l’attestato di frequenza e iscriversi all’esame per il conseguimento della certificazione di conoscenza della Lingua italiana (CELI immigrati livello A1 o A2), rilasciata dall’Università per Stranieri di Perugia. Il corso è rivolto a tutti i cittadini stranieri risultanti nell’anno 2016 non comunitari (extra Unione Europea), e residenti nel territorio umbro. Per ulteriori informazioni si può telefonare al numero 075 5746 351 – 075 5746 236 o collegarsi al sito dell’ateneo http://www.unistrapg.it

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Rumori di vicinato: sanzionabili

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Tempi duri per tutte quelle attività rumorose che infastidiscono e turbano, in quanto superano la soglia di normale tollerabilità, l’esistenza dei vicini. Per la Cassazione civile, con l’importante ordinanza 20445/17 pubblicata oggi, dev’essere, infatti, risarcito il condomino se le immissioni illecite del vicino compromettono il normale svolgimento della vita familiare e personale all’interno della propria abitazione, anche se non è provata alcuna lesione della salute. Il danno non patrimoniale conseguente alle immissioni che superano la soglia della normale tollerabilità dev’essere risarcito indipendentemente dall’esistenza di un danno biologico documentato. Nella fattispecie, una donna proprietaria e residente in un appartamento che si trovava sul piano al di sopra di una falegnameria aveva citato in giudizio sia il proprietario che il conduttore del locale sottostante chiedendo sia l’inibizione delle immissioni rumorose che il risarcimento dei danni subiti. Il tribunale di Roma aveva deciso la causa riconoscendole un risarcimento di ben 10 mila euro anche perché nel frattempo la falegnameria aveva adottato misure di contenimento in ragione di alcune ordinanze cautelari dello stesso tribunale. Tale decisione, era stata completamente ribaltata dalla Corte di appello della Capitale che aveva ritenuto che la donna non avesse diritto ad alcun ristoro economico perché il danno poteva essere risarcito solo se fosse stata provata la lesione alla salute non ritenendo, al contrario, risarcibile, la minore godibilità della vita. La Suprema Corte con una decisione che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è assai significativa, ha però nuovamente rovesciato il verdetto di secondo grado: secondo gli ermellini, infatti, la corte territoriale fa riferimento a precedenti giurisprudenziali remoti e superati dai più recenti orientamenti ormai consolidati secondo i quali «il danno non patrimoniale conseguente a immissioni illecite è risarcibile indipendentemente dalla sussistenza di un danno biologico documentato, quando sia riferibile alla lesione del diritto al normale svolgimento della vita personale e familiare all’interno di un’abitazione e comunque del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita, trattandosi di diritti costituzionalmente garantiti, la cui tutela è ulteriormente rafforzata dall’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, norma alla quale il giudice interno è tenuto ad uniformarsi». La prova del pregiudizio subito può essere, pertanto, fornita anche con presunzioni semplici e nozioni di comune esperienza. La corte, quindi, accoglie il ricorso e cassa la sentenza della Corte di appello decidendo nel merito, riconoscendo per l’appunto il risarcimento del danno che viene liquidato nell’importo di 10 mila euro, oltre interessi, in favore dell’inquilina oltre al pagamento delle spese processuali del primo grado di giudizio. Insomma, un precedente importante che nel riconoscere un risarcimento monetario di tal tipo, costituirà un prezioso deterrente per tutte quelle attività particolarmente rumorose all’interno di stabili abitati così come noi dello “Sportello dei Diritti” insistiamo a sostenere da anni nelle numerose azioni di assistenza in materia che abbiamo avviato sul territorio nazionale.

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No ai licenziamenti Ippodromo Capannelle

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

capannelle ippodromoRoma. “Ho appena incontrato i rappresentanti delle OO.SS. di SLC – CGIL e UILCOM – UIL sulla questione degli ennesimi licenziamenti dell’Ippodromo di Capannelle. Nel pomeriggio si terrà, alla Regione Lazio, l’incontro relativo al licenziamento dei 19 dipendenti di Hippogroup, attuale gestore dell’Ippodromo di Capannelle, tra le parti sociali, l’azienda e la Regione. Come Roma Capitale ci siamo sempre interessati e occupati dell’Ippodromo e dei suoi lavoratori. Attualmente stiamo completando l’iter amministrativo relativo alla concessione, iniziato a Febbraio con una comunicazione formale del Comune al Ministero in cui si richiedeva la prosecuzione delle attività, e quindi lo svolgimento delle manifestazioni sportive, anche finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali. Proprio in virtù di ciò, il Comune chiede con forza il rispetto degli impegni presi e il ritiro della procedura e, contestualmente, auspica, che il datore di lavoro valuti con i sindacati soluzioni alternative per le numerose famiglie coinvolte.” ha dichiarato l’assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Daniele Frongia.

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Rinnovo contratti P.A: accordo lontano

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Marianna_MadiaSulla base di quanto emerso nel tavolo di oggi all’Aran USB si sente di dire che non ci sono assolutamente le condizioni per fare divenire realtà gli strombazzati annunci di un accordo in tempi brevi. Nella riunione di oggi, così come nelle precedenti, si elude il nodo per noi prioritario delle risorse complessive, rimanendo a ragionare sui tecnicismi utili ad affrontare specifiche questioni.
Vogliamo invece che si tratti sull’ammontare delle risorse che saranno a disposizione del rinnovo contrattuale sia perché noi non riconosciamo nessun valore all’accordo del 30 novembre, pertanto riteniamo largamente insufficienti i famigerati 85 euro lordi medi mensili, ma anche perché su quella miseria di aumento ci si vuole caricare la premialità, la questione del bonus degli 80 euro, il welfare aziendale e chissà cos’altro. Anche il solo recupero dell’inflazione richiederebbe più del doppio rispetto a quanto previsto finora dal Governo ma, visto che siamo convinti che i rinnovi contrattuali debbano servire a migliorare le condizioni dei lavoratori, per fare un buon contratto servono i trecento euro mensili per tutti che USB ha già inserito nella propria piattaforma contrattuale consegnata all’Aran.
Visto che tra breve il Governo inizierà a discutere la legge di stabilità è bene che sappia che in quella sede vanno trovate risorse adeguate per un rinnovo contrattuale che riguarda milioni di lavoratori al servizio del Paese che hanno avuto il contratto bloccato per otto anni. Siamo sempre più convinti che la decisione presa dal nostro congresso di andare allo sciopero generale in autunno sia giusta in particolar modo per i lavoratori pubblici che avranno in questo modo la possibilità di far sentire forte la propria voce e pretendere dal Governo quanto gli è dovuto. (Cristiano Fiorentini Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego)

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Scuola Contratto: riprendono le trattative ma mancano le risorse

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

scuolaA breve, dopo la prossima stipula dell’Atto di indirizzo presso la Funzione Pubblica, prenderà il via il confronto per il rinnovo contrattuale. Legge di stabilità 2017 permettendo, i docenti, come tutti i dipendenti della PA, si ritroveranno in busta paga nel 2018 circa 85 euro lordi in più. Una cifra irrisoria, che non cambierà il deprimente posizionamento stipendiale di Eurydice su 40 Paesi europei. Ben altra cosa, sarebbe il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale e un aumento stipendiale adeguato, pari ad un incremento netto in busta paga di 220 euro. Per Anief-Udir, assieme alle risorse per gli aumenti stipendiali, nel nuovo contratto dovranno essere riconsiderate altre questioni: il cumulo degli aumenti con il bonus 80 euro in modo che uno non escluda l’altro; il salario accessorio che sarà distribuito per merito; i capitoli su orari e ferie; la revisione dei permessi e delle assenze per malattia. Il silenzio su questi aspetti, non lascia presagire nulla di buono.Marcello Pacifico (Anief-Udir): Qualsiasi intesa, senza il recupero del costo dell’inflazione, sarebbe un accordo contro i lavoratori e dirigenti della PA. Per noi, non rimane che impugnare tale politica, chiedendo ai lavoratori di inviare formale diffida al Miur oppure di aderire direttamente al ricorso rivolgendosi al giudice del lavoro, in modo da recuperare almeno il 7% degli ultimi due anni di quell’indennità sottratta in modo illegittimo, come previsto dalla Consulta, interrompendo pure i termini di prescrizione. Premesso questo, Anief e Udir chiedono che l’atto di indirizzo del Governo sai sottoposto al giudizio di tutti lavori della scuola, così come l’ipotesi di firma del nuovo contratto. La quale va certificata con uno specifico referendum. Va poi trovato il modo per reintrodurre il primo scaglione stipendiale. Come va ricordata la la posizione dei tribunali, a partire dai giudici di Lussemburgo, sempre più favorevoli ai risarcimenti, per mancata assegnazione degli scatti di anzianità per il pre-ruolo e il conferimento dei mesi estivi al personale precario.Continuano ad essere attivi i ricorsi Anief e i ricorsi Udir per il recupero pieno dell’indennità di vacanza contrattuale illegittimamente negata.Le ferie estive sono agli sgoccioli e un altro nuovo anno scolastico è alle porte, con i problemi di sempre, a partire da quello dell’eccessivo numero di precari: a breve, dopo la prossima stipula dell’Atto di indirizzo presso la Funzione Pubblica, prenderà il via il confronto per il rinnovo contrattuale. Si parte, come noto, dall’accordo del 30 novembre scorso, quando si è stabilita anche la cifra di massima che, Legge di stabilità 2017 permettendo, i dipendenti pubblici si ritroveranno in più in busta paga nel 2018 circa 85 euro lordi. Una cifra irrisoria, che non cambierà di molto il deprimente posizionamento stipendiale di Eurydice su 40 Paesi europei.Il problema è che nell’intesa Funzione Pubblica-Sindacati e nell’Atto di indirizzo del Miur, in via di definizione, non c’è traccia del recupero dell’indennità di vacanza contrattuale allineata all’inflazione, la quale nelle intenzioni della Ragioneria dello Stato rimarrà congelata addirittura fino al 2021. Come risultato di questi accordi a perdere, ai lavoratori pubblici verrebbero negate ben 105 euro in media mensili che potrebbero percepire proprio se si sbloccasse quell’indennità, senza firma del contratto vita natural durante. A regime, infatti, l’incremento netto in busta paga dovrebbe attestarsi tra le 210 e le 220 euro (l’altra metà sarebbero derivanti dagli aumenti effettivi da attuare ad ogni rinnovo contrattuale).“Qualsiasi intesa, senza il recupero del costo dell’inflazione, decisamente cresciuta negli ultimi dieci anni, sarebbe un accordo contro i lavoratori e dirigenti della Pubblica Amministrazione”, avverte Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario confederale Cisal e organizzativo Confedir, cui aderisce il sindacato dei dirigenti scolastici Udir. “Ecco perché il loro stipendio negli ultimi dieci anni ha perso quasi il 20% del suo valore effettivo: i Governi non si sono limitati a bloccare i contratti, ma anche a congelare quell’indennità di vacanza contrattuale, da assegnare proprio in tali situazioni di attesa del rinnovo”.“Per noi, quindi, non rimane che impugnare tale politica, chiedendo ai lavoratori di inviare formale diffida al Miur oppure di aderire direttamente al ricorso rivolgendosi direttamente al giudice del lavoro, in modo da recuperare almeno il 7% degli ultimi due anni di quell’indennità sottratta in modo illegittimo, come previsto dalla Consulta, interrompendo i termini di prescrizione. Premesso questo, Anief e Udir chiedono che l’atto di indirizzo delGoverno sai sottoposto al giudizio di tutti lavori della scuola, quindi docenti, Ata e dirigenti scolastici, così come l’ipotesi di firma del nuovo contratto. La quale dovrà per forza di cose essere certificata attraverso uno specifico referendum”.Le giovani organizzazioni sindacali Anief-Udir ricordano che, assieme alle risorse per gli aumenti stipendiali, nel nuovo contratto dovranno essere riconsiderate molte altre questioni: il cumulo degli aumenti con il bonus 80 euro in modo che uno non escluda l’altro; il salario accessorio che sarà distribuito per merito. Tra le questioni trasversali ai comparti, ci sono poi i capitoli relativi a orari e ferie, nonché la revisione dei permessi e delle assenze per malattia. Il silenzio su questi aspetti, sia da parte pubblica che sindacati rappresentativi, non lascia presagire nulla di buono.“I comparti pubblici, con la Scuola in testa – continua Pacifico – sono tra l’altro contrassegnati da una precarietà del personale che continua ad essere assunta come parametro per il funzionamento ordinario degli uffici pubblici. È in questi contesti lavorativi, dove lo Stato è paradossalmente il datore di lavoro, continuano a mancare adeguamenti specifici alle diverse direttive UE e la giurisprudenza comunitaria in tema di organizzazione dell’orario di lavoro, congedo parentale, formazione e consultazione. Nello specifico, per la scuola, va trovato il modo per reintrodurre il primo scaglione stipendiale, quello dei tre anni dopo l’assunzione, cancellato con il consenso degli altri sindacati. Come pure va ricordata la la posizione dei tribunali nazionali e non, in particolare dei giudici di Lussemburgo, sempre più favorevoli ai risarcimenti, per mancata assegnazione degli scatti di anzianità nel periodo pre-ruolo e il conferimento dei mesi estivi al personale non ancora di ruolo”.

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Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

figurine (1)Modena 15 settembre 2017 – 18 febbraio 2018. Al Museo della Figurina di Modena Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande n. 103, una mostra sui piccoli capolavori dell’Art déco a cura di Giacomo Lanzilotta: i calendarietti tascabili, piccoli omaggi profumati nati tra il 1920 e il 1940 dal talento di artisti, grafici, pubblicitari e illustratori dell’epoca. A Palazzo Santa Margherita dal 15 settembre 2017 al 18 febbraio 2018, L’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940, a cura di Giacomo Lanzilotta, approfondisce una forma d’arte molto diffusa in quel ventennio che intercorre tra la due guerre mondiali e che vede anche la nascita e l’evoluzione dell’Art déco: i calendari da tasca, i cosiddetti ‘calendarietti del barbiere’, rappresentati in mostra da ottanta esemplari per un totale di oltre 300 immagini, accanto ai prodotti affini a quel mondo – réclame, etichette, confezioni di profumi, cosmetici e oggetti rari come un curioso apparecchio spuzza-profumo a monete degli anni Trenta – in un percorso espositivo suddiviso per tematiche (dalla profumeria alla seduzione fino al fascino dell’Oriente, passando per letteratura e spettacolo) e figurine1illustratori. La mostra è prodotta in occasione del festivalfilosofia 2017, dedicato quest’anno alle Arti, dal Museo della Figurina in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Nella prima metà del ‘900, i calendarietti condividono con le figurine il piccolo formato, le tecniche di stampa, la serialità, la vocazione a diventare oggetti da collezione e, soprattutto, il fatto di veicolare messaggi pubblicitari, funzione che in seguito le figurine perderanno. Specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso, i calendarietti rappresentano documenti preziosi anche dal punto di vista della storia della grafica e più in generale dell’arte, poiché frequentemente disegnati e firmati da artisti famosi, altra cosa che li distingue dalle figurine, i cui autori sono spessissimo ignoti. Quella tra il 1920 e il 1940 è la stagione più felice per i calendarietti e la micrografica sia per l’apporto di illustratori di grande richiamo – da Codognato a De Bellis, da Carboni a Romoli, solo per fare qualche nome – sia per lo stile di cui erano significativi testimoni: quei prodotti rappresentavano il risultato di un’estetica nuova, ricca di fascino ed eleganza, che presto si definì come l’imperante gusto déco. Un linguaggio figurativo fondato su una ricercata armonia geometrica, ridondante di motivi ritmici quali scacchiere, cerchi concentrici, linee segmentate onnipresenti nella decorazione dei costumi e degli arredi, dove le storie erano spesso rappresentate in figurine2ambientazioni da sogno, tra le profusioni d’oro e di argento che ne ornavano le pagine. Profumato con qualche essenza spesso reclamizzata all’interno, nel suo formato più diffuso il piccolo almanacco si presentava in forma di libriccino di dodici o sedici facciate. Ciò che poi lo ha fatto diventare un genere artistico autonomo degno di rilevanza e oggetto di collezionismo, sono stati i suoi contenuti, le incantevoli pagine a colori finemente illustrate in cui i mesi del calendario campeggiavano all’interno di una tematica: la bellezza delle dive del cinema, le avventure d’amore lette nei libri o viste a teatro, gli eroi e i grandi personaggi della storia, il fascino dei lontani paesi esotici, e tutto ciò che poteva offrire innocenti evasioni della fantasia, ispirate dalle immagini seducenti e dalle fragranze che quelle pagine emanavano. Ma al di sopra di ogni altra cosa è stato il mondo della bellezza, dei profumi e dei cosmetici il tema dominante che ha influito non poco per la fortuna stessa di questo genere artistico: il legame tra i calendarietti tascabili, la loro profumazione e le correlate réclame delle diverse case produttrici è stato infatti uno dei fattori più importanti per la loro stessa popolarità, permettendo che quei piccoli foglietti illustrati fungessero da veicolo pubblicitario gradevole e duraturo nelle tasche di intere generazioni. Accompagna la mostra il catalogo L’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940 (Franco Cosimo Panini) con testi figurine3del curatore Giacomo Lanzilotta e di Maurizio De Paoli. Accanto un ampio repertorio iconografico di circa 300 immagini, i testi di Giacomo Lanzilotta mettono in luce per la prima volta in maniera completa e sistematica le biografie di artisti noti e meno noti che hanno lavorano nella micrografica. Maurizio De Paolo si concentra invece su un’analisi storica approfondita di questa particolare forma d’arte. Sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 16.00 alle 18.00 a ciclo continuo, sarà possibile partecipare a Questione di naso. Indovina
l’odore, percorso olfattivo a ingresso libero per testare le nostre capacità di riconoscere gli odori. Ai partecipanti, grandi e piccoli, un piccolo omaggio profumato.
Orari:da mercoledì a venerdì 10.30-13; 15-19 sabato, domenica e festivi 10.30-19 lunedì e martedì chiuso Orari per il festivalfilosofia venerdì 15: 9-23 sabato 16: 9-01 domenica 17: 9-21 Orari 25 dicembre 2017 e 1 gennaio 2018: 15-19 Ingresso gratuito Info http://www.museodellafigurina.it

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La siccità non è andata in ferie

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

garganoSeppur l’attenzione mediatica si sia allentata, prosegue l’emergenza idrica, che sta caratterizzando l’estate italiana: i grandi laghi del Nord sono tutti sotto le medie stagionali e stanno avvicinandosi ai minimi storici (Iseo: 15% della capacità; Garda: 20,8%; Como: 20%; Maggiore: 25,5% della capacità); al Sud sono soprattutto Calabria e Basilicata ad evidenziare un calo del 40% nelle scorte idriche, trattenute nei principali invasi. Ormai il cambiamento climatico è un dato strutturale; dal settore agricolo giungono quotidianamente dati sui deficit produttivi, che si stanno registrando per coltivazioni ed allevamenti a causa della mancanza di piogge e del gran caldo, che dura da tre mesi.
Accanto a ciò, va evidenziato un altro dato: la gestione irrigua ha comunque un costo, che molte colture non possono però sostenere, visti gli insufficienti prezzi riconosciuti dal mercato.
Secondo gli esperti, quello attuale è il secondo anno più caldo del Pianeta dal 1880: la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani è addirittura superiore di 0,90 gradi rispetto alla media del XX secolo. I suoli si stanno essiccando anche a livello profondo con danni significativi per la sostanza organica e la fertilità dei terreni agricoli: i processi di desertificazione iniziano proprio con il ripetersi frequente di condizioni climatiche come quella di quest’anno.
“La pressione sulle risorse idriche è massima in tutto il mondo – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – È molto diverso registrare una caduta di un centinaio di millimetri di pioggia in poche ore o spalmata su più giorni; si rischia così la continua alternanza tra i danni causati da rovesci temporaleschi di estrema violenza e lunghi periodi di totale mancanza di precipitazioni, che si traducono in cali di produzione agricola oltre che di sofferenza per l’ambiente.”
Una possibile risposta è nella creazione di nuovi invasi: ANBI ha presentato, d’intesa con la Struttura di Missione #italiasicura, un piano ventennale per la realizzazione di 2.000 nuovi bacini, grazie ad un investimento di 20 miliardi di euro; i primi 218 progetti, redatti dai Consorzi di bonifica, sono già definitivi ed esecutivi. “All’inizio dell’autunno – conclude il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano- i Consorzi di bonifica riproporranno l’annuale report per la riduzione del rischio idrogeologico; mettere in sicurezza il territorio da siccità ed alluvioni può essere un importante volano anche per la ripresa economica.”

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Edizione 2017 di “Educational”

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

universita-camerinoEdizione 2017 di “Educational”Camerino giovedì 7 settembre, con inizio alle ore 9:00 presso l’aula 2 del Campus Universitario, si terrà l’edizione 2017 di “EDUCATIONAL”, un incontro nel corso del quale il Sistema Museale d’Ateneo – Museo delle Scienze ed Orto Botanico “Carmela Cortini” – presenterà ai dirigenti scolastici e agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado il programma delle proprie attività didattiche ed espositive programmato per l’anno scolastico 2017-2018. I partecipanti potranno quindi avere tutte le informazioni sulle attività didattiche itineranti da svolgere direttamente presso i vari Istituti scolastici del territorio regionale, nonché sulle nuove date della Mostra itinerante “Super Natural, quando la realtà supera la fantasia”, l’esposizione temporanea che già ha riscosso un notevole successo e che verrà allestita dal 16 settembre presso l’Auditorium dell’Istituto Superiore “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche, dal 13 ottobre a Camerino presso l’Auditorium Benedetto XIII ed infine dal 4 novembre a San Benedetto del Tronto presso la Scuola secondaria di primo grado “Mario Curzi”. La Mostra concessa in prestito al Polo Museale Unicam dal Museo di Storia Naturale ed Archeologia di Montebelluna (Treviso), come sostegno per la ripresa delle attività dopo i recenti eventi sismici, presenta i vari Supereroi dei fumetti che confronteranno i loro fantastici poteri con le meraviglie del mondo dei viventi. Il tutto in un allestimento interattivo e coloratissimo, ricco di postazioni interattive, exhibit, video e multimedia. Come tutti gli anni, poi, l’Orto Botanico “Carmela Cortini” propone agli studenti degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, visite guidate ed attività laboratoriali, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, alla conservazione della biodiversità ed ai temi della corretta alimentazione che saranno anche trattati nel corso dell’iniziativa “MAN – Mangiare, Alimentare, Nutrire” quest’anno in programma nella giornata del prossimo 24 settembre organizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale Interculturale CiSEI.

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Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

striscioneLondra Dal 9 al 15 settembre 2017 Vernissage: sabato 9 settembre dalle 17:00 alle 19:00 4a Castletown Road Presso Birla Art Gallery, Curata dal critico e storico dell’arte Sabrina Falzone, la mostra espone la migliore arte contemporanea europea dalla scultura alla fotografia e alla nuova ricerca pittorica. Comprende opere di Art Nou, Cinta Agell, Esther Arnuelos, Montse B. Cavedo, Susana Baldis, Vincenzo Bartoli, Carmen Berges, Giorgio Buccolini in arte G.B., Magdalena Florica, Heber L. Gil, Fina Giménez-Checa, Clara Gràcia, Günther K, Krisma, Higuera, Stefano Iosca, Luca Marchetti L M Art, Moirym, Nietto, Daniela Rancati, Roberto Re, Eva Rossi-Kivimaki, Julio Saldaña Manero, Antonio Salinari, Ana Solanas, Georgeta Stefanescu, Franco Trevisan, Andrés Vijande, Gaetano Zaccareo in arte Zag. Orari di apertura:domenica 12:00-18:00, dal lunedì al giovedì 16:00-19:00, venerdì 12:00-15:00 Ingresso libero.

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Aumenti nascosti e diritti dei consumatori

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Come introdurre un aumento, anche consistente, di un prodotto o di un servizio senza dichiararlo? Le compagnie di telefonia, sia mobile che fissa, e non ultima Sky hanno trovato l’escamotage del cambio di fatturazione, aggiungendo una mensilità al conto annuo, con un ricarico dell’8,6% a danno dei consumatori. L’Adoc, che da tempo ha denunciato le anomalie legate al cambio di data della fatturazione, chiede che ci sia un intervento normativo sia a livello nazionale che europeo, per assicurare al consumatore le giuste tutele e fermare questo trend degli aumenti nascosti. “Molte delle compagnie di telefonia e non ultima Sky hanno nascosto aumenti del proprio canone, nell’ordine dell’8,6%, difficili da far digerire ai consumatori, dietro cambi della periodicità di fatturazione. È una prassi che penalizza gli utenti, ai limiti della pubblicità ingannevole – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – non siamo contrari ad un mero cambio di calcolo della fatturazione, ma questa modifica dovrebbe prevedere una riproporzione delle precedenti condizioni economiche. Ovvero, che anche con il passaggio a 13 mensilità il consumatore non deve subire variazioni dei costi sostenuti. Inoltre, il cambio di fatturazione pone due spinose questioni. La prima riguarda il pagamento con RID: i pagamenti con addebito bancario hanno cadenza mensile solare, per cui il cambio di calcolo della fatturazione a 28 giorni provocherà uno sfalsamento tra tempistiche del RID e della bolletta, con possibile insorgenza di uno scoperto bancario, con eventuale morosità o di errori di calcolo delle spese. La seconda concerne il diritto alla libera scelta e alla comparazione: la diversa cadenza di fatturazione tra operatori mina la tutela della trasparenza e della comparabilità delle condizioni economiche tra le offerte. Per questo chiediamo sia al Governo che all’Unione Europea di affrontare seriamente e concretamente il problema, intervenendo a livello normativo per bloccare queste pratiche commerciali, a nostro avviso, scorrette.” Un’ulteriore forma di aumento nascosto è la cosiddetta shrinkflation. Nel Regno Unito oltre 2.500 prodotti negli ultimi 5 anni hanno subito variazioni di dimensione o peso per essere venduti allo stesso prezzo. “La shrinkflation è quel fenomeno per cui le dimensioni di prodotti di largo consumo vengono ridotte ma il prezzo rimane invariato o, addirittura, aumentato – prosegue Tascini – tutto ciò sotto gli occhi del consumatore, che non può rendersi conto delle variazioni minime apportate e che quindi paga di più per avere di meno. A nostro avviso la riduzione delle dimensioni dei prodotti venduti mantenendo lo stesso prezzo è solo un modo subdolo per nascondere un aumento dei costi a danno dei consumatori visto che molto difficilmente si potrà
notare il cambiamento. In Italia, al momento, non esiste ancora uno studio in merito ma sarebbe opportuno che Istat e Antitrust comincino ad analizzare tale fenomeno, che causa un danno notevole, sia dal punto di vista economico che di fiducia, al consumatore.”

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Le nuove sfide per sconfiggere le malattie cardiovascolari

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

villa_mianiRoma giovedì 7 e venerdì 8 settembre 2017 Villa Miani Via Trionfale, 151 organizzato dal Professor Massimo Volpe, preside della Facoltà di Medicina e Psicologia, Università ‘La Sapienza’ di Roma, Ordinario di cardiologia e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, Ospedale Sant’Andrea di Roma, ed è promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini.
Le patologie cardiovascolari sono ancora oggi il principale problema di salute e la prima causa di mortalità, disabilità, ospedalizzazione e costi socio economici. Tutto questo nonostante gli innegabili progressi nella diagnosi e nel trattamento raggiunti negli ultimi quarant’anni. Per contribuire alla lotta contro le patologie cardiovascolari, cardiologi italiani e provenienti da diverse parti del mondo illustreranno i più recenti risultati delle ricerche durante il convegno dal titolo “New frontiers to beat cardiovascular disease”, in programma a . «Durante il congresso saranno illustrati i recenti progressi e le sfide del futuro che già oggi possiamo raccogliere, grazie alla disponibilità di nuove tecnologie e delle nuove scoperte della ricerca, e che siamo pronti a trasferire nella pratica clinica per migliorare la salute di tutti i pazienti» spiega il Professor Volpe. «Sarà un appuntamento di confronto e condivisione con i maggiori esperti in cardiologia per individuare insieme le migliori strategie in grado di ridurre lo sviluppo e le conseguenze delle cardiopatie, con l’ambizioso obiettivo di sconfiggere le malattie del cuore». Tra i principali argomenti del congresso, da segnalare la prima sessione di giovedì 7 settembre dedicata alle cause dell’infarto, cui seguono nella giornata altre sessioni riguardanti l’insufficienza cardiaca, le più recenti terapie anticoagulanti e contro l’ipertensione, la prevenzione della morte cardiaca improvvisa e le nuove strategie contro l’ipertensione polmonare. La giornata di venerdì 8 settembre sarà dedicata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, alla medicina di precisione e alla descrizione dei più recenti test diagnostici in grado di contribuire alla valutazione del rischio per ogni singolo paziente.

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Scuola: Graduatorie infinite per infanzia e primaria?

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

ministero-pubblica-istruzioneAnziché puntare il dito contro chi non è stato in grado di cancellare il precariato, in primis il Ministero dell’Istruzione, a livello di opinione pubblica si tenta di far passare il concetto che la colpa è dei giudici se nel 2017 ci sono ancora decine di migliaia di precari nelle GaE e serviranno diversi anni per stabilizzarli. E anche di chi patrocina le cause in tribunale per difendere i supplenti. La verità è
che la riduzione del tempo scuola nel 2009 ha tagliato 40mila cattedre. E che dal 2012 le Facoltà universitarie continuano a sfornare corsi a numero chiuso, per abilitare i giovani in Scienze della formazione primaria ma nessuno li può immettere in ruolo. Inoltre, nel percorso formativo 0-6 anni, lo Stato continua a gestire solo il 30% dell’offerta formativa e dal 2000, improvvisamente e in
maniera illegittima ha escluso migliaia di diplomati magistrali. Cosa dovevano fare quei futuri maestri, che aveva studiato per insegnare? Rassegnarsi e diventare tutti impiegati? Come non è vero che si vuole assumere del personale che non ha mai in insegnato. Perché nel 99% dei casi, stiamo parlano di precari che
supplenze alle spalle. Anche tra i diplomati magistrali. È emblematico il caso delle GaE dalla scuola dell’infanzia e primaria di Roma, dove ci sono 5.356 maestri in lista d’attesa, ma chi scrive che la maggior parte “verosimilmente è da ritenere che non abbiano mai insegnato” probabilmente non sa che l’Ambito territoriale (per velocizzare il lavoro di inserimento dati relativi ai ricorrenti) non ha pubblicato in graduatoria la specifica dei punteggi dei tanti diplomati magistrale inseriti nel 2014 per volere del giudice.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Come si fa a demonizzare un titolo di studio rilasciato dallo Stato e da sempre ritenuto valido per insegnare nelle scuole primarie e dell’infanzia, magari addossando ai giudici amministrativi responsabilità non loro, piuttosto che andare a colpire i veri registi della supplentite? Qui non c’entra la plenaria sui diplomati magistrali, come qualcuno dal Miur vorrebbe fare intendere, perché è assodato per giurisprudenza che il titolo di diploma magistrale rilasciato entro il 2001 è valido per l’inserimento nelle Graduatorie. Chi si indigna del fatto che ancora oggi ci sono insegnanti non laureati, forse non sa che la metà dei docenti di ruolo ne sono sprovvisti. Anche i maestri di chi oggi pontifica quasi sicuramente non l’avevano. Sarebbe stato meglio dire: la riforma non ha dimenticato di assumere gli insegnanti della scuola dell’infanzia, come non ne ha stabilizzato nemmeno uno con il potenziamento, perché avevamo altri programmi che non sono andati a termine. Far pensare che la colpa è di chi li ha difesi e dei giudici che stanno esaminando il caso, è l’ennesimo passo falso di chi non ha più attenuanti.A ridosso del nuovo anno scolastico, si torna a parlare dell’alto numero di precari della scuola. Solo che, anziché puntare il dito contro chi non è stato in grado di cancellare la supplentite, in primis il Ministero dell’Istruzione, si tenta di far passare il concetto che la colpa è dei giudici se nel 2017 ci sono ancora decine di migliaia di precari nelle GaE e serviranno diversi anni per stabilizzarli. E anche di chi patrocina le cause in tribunale per difendere i supplenti. I quali, però, in qualsiasi Stato moderno sarebbero da diverso tempo già immessi in ruolo non certo per via giudiziaria. Però, siamo in Italia, dove prendersela con gli altri è un’arte nazionale.La verità, replica il sindacato che più di tutti gli altri si è messo dalla parte dei docenti penalizzati, è che la riduzione del tempo scuola nel 2009 ha tagliato 40mila cattedre. E che dal 2012 le Facoltà universitarie continuano a sfornare corsi a numero chiuso, per abilitare i giovani in Scienze della formazione primaria ma nessuno li può immettere in ruolo. Inoltre, nel percorso formativo 0-6 anni, lo Stato continua a gestire solo il 30% dell’offerta formativa e dal 2000, improvvisamente e in maniera illegittima ha escluso migliaia di diplomati magistrali. Cosa dovevano fare quei futuri maestri, che aveva studiato per insegnare? Rassegnarsi e diventare tutti impiegati?Invece di dire che più di qualcuno, con cariche istituzionali e politiche, dovrebbe pagare tra i dirigenti di viale Trastevere, ministri e parlamentari, si preferisce divulgare la tesi che le responsabilità sono in capo ai tribunali. I quali, sino a prova contraria, operano per tutelare i diritti lesi. Come non è vero che si vuole assumere del personale che non ha mai in insegnato. Perché nel 99% dei casi, stiamo parlano di precari che supplenze alle spalle. Anche tra i diplomati magistrali.È emblematico il caso delle GaE dalla scuola dell’infanzia e primaria di Roma, dove è vero che ci sono 5.356 maestri precari in lista d’attesa, ma chi scrive che la maggior parte “verosimilmente è da ritenere che non abbiano mai insegnato” probabilmente non sa che l’Ambito territoriale romano (per velocizzare il lavoro di inserimento dati relativi ai ricorrenti) non ha pubblicato in graduatoria la specifica dei punteggi dei tantissimi aspiranti docenti con diploma magistrale inseriti nel 2014 per volere del giudice. È per questo motivo che alla ‘voce’ servizio risultano zero punti, ma non di certo perché il precario non ha mai insegnato: come potrebbero avere, altrimenti, molti di quegli stessi precari più di 100 punti totali?Sempre a Roma, l’Anief ha calcolato che sono circa 2mila i precari che non solo hanno già insegnato come supplenti, ma lo hanno fatto per almeno 36 mesi prima del 2014. La conferma di questo dato inconfutabile è che, sempre nella capitale, le GaE di infanzia e primaria ogni anno si esauriscono, con larghissima accettazione dei diretti interessati convocati dall’Ambito territoriale per il conferimento della supplenza annuale. I quali, però, continuano ad avere zero punti alla ‘voce’ servizio.

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Rapporto export SACE

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

BariBari. È un futuro in accelerazione, tra ripresa e profondi cambiamenti, quello che attende l’export italiano nei prossimi quattro anni: questo il quadro delineato da “Export Unchained. Dove la crescita attende il Made in Italy”, l’ultimo Rapporto Export pubblicato da SACE che, insieme a SIMEST, costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP. Nonostante gli allarmi circa le limitazioni al commercio e la persistente incertezza di alcuni fattori, le opportunità offerte dall’interscambio globale non sono destinate a diminuire. Per il 2017-2020 lo studio di SACE prevede una crescita dell’export italiano a un tasso medio annuo del 4%, una netta inversione rispetto al quadriennio precedente (+1,7%). Potenzialità che potranno essere colte anche dalle imprese della Puglia, regione dove SACE e SIMEST – attraverso l’ufficio di Bari – hanno mobilitato nell’ultimo anno risorse per 800 milioni di euro in favore di 600 imprese, in prevalenza PMI. Di seguito e in allegato un focus sull’export della Puglia:
· Con 8 miliardi di beni esportati nel 2016, la Puglia si conferma la seconda regione esportatrice del Sud Italia, rappresentando quasi il 2% dell’export nazionale. Sebbene il dato sia in calo rispetto al 2015 (-2,2%), alcuni settori hanno registrato nel 2016 un andamento molto positivo. Nel primo trimestre del 2017 l’export pugliese ha registrato un incremento dell’8,9% rispetto ai primi tre mesi del 2016.
· Cinque settori rappresentano oltre il 60% dell’export pugliese: mezzi di trasporto, farmaceutica, alimentari e bevande, meccanica strumentale, prodotti agricoli, per un valore di quasi 5
miliardi di euro.
· I mercati di destinazione delle esportazioni della Puglia sono un buon mix di Paesi dell’Unione Europea (52%) e dell’area extra-UE (48%). In particolare, cinque mercati rappresentano oltre il 47% del totale esportato: Stati Uniti, Germania, Svizzera, Francia e Spagna. A eccezione della Svizzera, tutti questi mercati hanno fatto registrare un segno positivo nel 2016 (la Spagna in particolare ha registrato un +15,5%).

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