Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 14 luglio 2018

L’Europa che non si fa amare

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Di certo l’Europa comunitaria mostra, da qualche tempo a questa parte, evidenti segni di imbarbarimento nelle relazioni interne tra Stati. I segnali li abbiamo avvertiti con la crisi greca di anni fa, gli “inciuci” franco-tedeschi a danno degli altri membri della comunità, il modo come si gestisce la Brexit volendo far pagare a caro prezzo chi ha “osato” sganciarsi dall’Ue e per servire da monito a quanti avessero l’ardire di un distacco e non certo ultimo il discorso fatto dal ministro Savona nella sua audizione in commissione parlamentare dove ha toccato il nervo scoperto di una certa leadership europea asserendo che non sono gli Italiani a voler abbandonare l’euro ma è nei pensieri dei nostri partner se ritengono che noi siamo diventati troppo scomodi per i loro interessi di bottega. E in questa faccenda i media non ci fanno di certo una bella figura assecondando la fake news che tenta di contrabbandare questa voglia di abbandono proprio ai governanti italiani per ammansirli e ridurli a miti consigli e spingere l’opinione pubblica ad avversarli. Oggi vorrebbero, al più, che l’Italia si accontenti di restare ai margini di una gestione comunitaria a guida tedesca per diventare senza fiatare il più grande campo profughi d’Europa, rinunciare ai suoi rapporti preferenziali con la Libia e gli altri paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo perché sono diventati un affare privato dei Francesi e in una certa misura degli spagnoli. La verità è che se gli italiani non si svegliano e non si coalizzano da subito con quei paesi dell’Unione Europea che sono già ora dei critici ma non riescono a fare fronte comune per cogliere la grossa occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento europeo, saremo destinati alla logica del servus servorum dei e con tutto quel che ne consegue. E il discorso vale anche in politica estera dove la Nato continua a sopravvivere in funzione anti russa mentre altri sono i nemici dell’Europa. E la logica delle sanzioni alla Russia è puramente strumentale in quanto tende a danneggiare le economie europee più deboli e non certo i sovietici. La stessa politica dei dazi avviata da Trump dimostra solo una cosa: l’Europa continua a non voler capire, o lo fa maldestramente, che non si può pensare alla lunga ad un sostegno incondizionato sulla liberalizzazione dei commerci se non si stabiliscono regole comuni sul fronte dei salari e dei diritti dei lavoratori ovunque essi si trovino. Prova ne è che in Italia per abbassare i salari si favorisce una immigrazione selvaggia e destabilizzante e gli effetti perversi sono sotto i nostri occhi senza bisogno di una lente d’ingrandimento. (Riccardo Alfonso)

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MEPs visit Port of Antwerp to look into the security measures in place

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

A high-level group of members of the Special Committee on Terrorism met on Thursday with Mr Marc Van Peel, Deputy Mayor in charge of the port, Paul Wauters, harbour captain at the Antwerp Port Authority, safety consultants of the port and representatives of the Antwerp Judicial Police, Navigation department and Navigation Police.Committee Chair Nathalie Griesbeck (ALDE, FR), at the end of the visit to the Port of Antwerp, said: “Our working visit today was instrumental for the work of the special committee and I thank the port authorities for having hosted us. It showed the importance of preparedness and proper security controls, as well as the need for cooperation between different countries and services in this field to be able to face the challenges posed by a terrorist attack”.
The aim of the visit was to gather information about the security measures in place to protect the port infrastructure in case of a terrorist attack. The high-level group of five MEPs was briefed on the security measures of the port and was presented several operations illustrating the security cooperation and controls in this field.This field visit will feed into the final recommendations, which the Special Committee on Terrorism will present to the Parliament’s plenary in December.The delegation was composed of the Chair, Ms Nathalie Griesbeck (ALDE, FR), co-rapporteur, Ms Monika Hohlmeier (EPP, DE), shadow rapporteur, Ms Caterina Chinicci (S&D, IT), as well as Mr Gerard Deprez (ALDE, BE) and Ms Kristina Winberg (ECR, SE).

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Scuola – Contratto, tra pochi mesi sarà già scaduto

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Anief concorda con il sindacato Snals che nella giornata odierna ha predisposto la piattaforma programmatica per il prossimo contratto del comparto Istruzione e Ricerca, ricordando che con l’accordo finale sottoscritto solo dai confederali, il 20 aprile scorso, si sono ottenuti solo incrementi retributivi lordi pari, rispettivamente, allo 0,36% per il 2016, all’1,09% per il 2017 e al 3,44% a regime, inferiore al 3,48%. Tale cifra – afferma il sindacato – è inferiore alla perdita del potere di acquisto intervenuta dal 2011 che, come è noto, era pari al 15% nei dieci anni di mancato rinnovo contrattuale dal 2009 al 2018. Lo stesso sindacato, inoltre, chiede il ripristino della fascia stipendiale da 3 a 8 anni di anzianità e di tornare a “riconoscere ai dipendenti in servizio ed a quelli collocati in quiescenza nel 2013 lo scatto stipendiale maturato in quell’anno, e congelato dal Governo e ignorato dal CCNL/2018”. Appena Anief vedrà sancita la sua rappresentatività sindacale, avendo così per la prima volta la possibilità di sedersi ai tavoli di contrattazione nazionale, si batterà sicuramente per questo doppio risultato. Anief, inoltre, ricorderà ai dirigenti che difendono la parte pubblica che gli aumenti dell’ultimo contratto dovevano essere tre volte rispetto a quelli accordati. Con la conseguenza che i valori dei compensi di docenti e Ata oggi risultano ancora sotto il 50% del tasso IPCA non aggiornato dal settembre 2015. Questi incrementi dovranno aggiungersi alla conferma di quelli già previsti per il 2018 e la copertura dell’accordo sulla perequazione, che garantisce gli aumenti del contratto 2016/18 solamente fino al termine del corrente anno solare. Infine, il giovane sindacato reputa imprescindibile la revisione dei profili del personale Ata. Oltre alla totale equiparazione degli stipendi, ad iniziare dagli scatti di anzianità, e dei diritti tra personale di ruolo e Ata, così come previsto dal diritto comunitario ma anche dai nostri giudici, pure delle sezioni unite della Cassazione. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Adeguamento stipendiale, riformulazione profili Ata, allineamento diritti del personale precario ai colleghi di ruolo sono gli elementi minimi e basilari per intavolare una trattativa nazionale condivisa. Se anche gli altri sindacati, non firmatari dell’ultimo contratto, dovessero concordare con questi obiettivi da raggiungere, Anief si dice sin d’ora pronta a realizzare una piattaforma comune: rappresenterebbe la base per andare a costituire un’alternativa a quella sottoscritta incautamente dai Confederali lo scorso mese di aprile all’Aran. La porta è aperta: chi vuole stare con noi, entri pure.

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Acoi e J&J realizzano la prima Academy di Chirurgia Mininvasiva del Colon

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Roma Mercoledì 18 luglio – ore 13:00 c/o ACOI – Viale Pasteur 65 Nasce la prima Academy di Chirurgia Mininvasiva del Colon (Colon MIS Academy) , dedicata alla formazione dei chirurghi per il raggiungimento degli standard europei, nel rispetto della sicurezza del paziente, della qualità delle cure, dell’efficacia dei trattamenti e dell’efficienza di sistema. L’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, la più grande società scientifica di chirurgia in Italia con una chiara vocazione alla formazione e alla valorizzazione delle chirurgia ospedaliera, in collaborazione con Johnson &Johnson, ha sentito la necessità di colmare un vulnus preoccupante, che vede l’Italia ancora fanalino di coda negli interventi di chirurgia laparoscopica del colon.
È ormai riconosciuto in ambito internazionale che la laparoscopia porti a numerosi vantaggi, sia per il paziente, che avrà un decorso post operatorio meno problematico e un evidente miglioramento della qualità della vita, sia per il Sistema Sanitario Nazionale, con degenze significativamente più brevi e riduzione delle complicanze. Illustreranno il progetto Pierluigi Marini, presidente dell’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, Silvia De Dominicis, amministratore delegato di Johnson & Johnson Medical e Fabrizio D’Alba, Direttore Generale Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Tonino Aceti, Coordinatore Nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato ed un rappresentante Agenas. È un progetto ambizioso, un lungo percorso che ha lo scopo di sviluppare e applicare a livello nazionale una metodologia standardizzata di formazione avanzata in chirurgia laparoscopica del colon

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Festival Ticino Musica

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Lugano 18 luglio alle ore 20 nell’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana (via Soldino 9, Lugano) si terrà la serata inaugurale con l’Opera studio internazionale “Silvio Varviso” e la prima de L’italiana in Algeri, capolavoro di Gioachino Rossini con cui Ticino Musica partecipa alle celebrazioni dei 150 anni dalla morte del genio pesarese.
Le successive recite dell’opera avranno luogo a Bellinzona, Ascona, Sorengo e di nuovo Lugano (Hall del LAC) nelle serate del 20, 21, 22 e 24 luglio.
Ticino Musica, fondato da János Meszaros, di cui quest’anno ricorre l’85° anniversario della nascita, si conferma come incontro di musicisti provenienti da ogni parte del mondo, in cui offerta artistica e formativa si fondono sapientemente per dare ai partecipanti e al pubblico la possibilità di vivere un’esperienza musicale a 360°. Di questa completezza è espressione principale il calendario degli eventi, che si compone di più di 70 appuntamenti di vario genere, distribuiti su tutto il territorio ticinese.

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Alitalia: il rinvio dei tempi da parte del governo impongono più chiarezza e più coinvolgimento

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Le dichiarazioni rilasciate ieri al Senato dal Ministro Di Maio confermano la volontà del Governo di affrontare la questione spinosa Alitalia solo dopo un’istruttoria sulle cause del disastro industriale, con tanto di persecuzione degli eventuali responsabili, rinviando, di fatto, ad ottobre la soluzione industriale. Nella dichiarazione, soprattutto, non emerge alcuna indicazione sul progetto futuro, anche se si è parlato di spending review e di vendita. Nessuna notizia si ha dal rispetto l’incontro tenuto ieri al Mit tra i Commissari e il sottosegretario Siri se non le dichiarazioni dei commissari che sperano di avere indicazioni dal Governo su come s’intenderà proseguire. Condividiamo la richiesta di avere il quadro chiaro della situazione aziendale per affrontare al meglio il futuro, ma rimaniamo perplessi sulla durata di quest’analisi e sul merito emersi nelle dichiarazioni di ieri. Alitalia è un’azienda ferma da troppo tempo: da 15 mesi si trova in amministrazione straordinaria, bloccata da un bando esclusivo di vendita imposto dal precedente Governo; lo stesso bando – almeno formalmente – prorogato a ottobre e stare fermi per altri mesi rischia di peggiorare la situazione, anche per la valutazione attesa in autunno sul prestito ponte da parte della Commissione Europea. In questi anni si è regalato l’intero settore strategico ai competitori, ma il fattore tempo ci preoccupa ancor di più: non sciogliere i nodi politici alla base della vertenza Alitalia, continuare a parlare di una possibile vendita alle attuali condizioni, equivale ad accettare la svendita e lo smembramento dell’azienda. Su questo noi chiediamo che si faccia chiarezza una volta per tutte. Non solo, USB ha detto a chiare lettere che la questione Alitalia si deve risolvere dentro la riforma del trasporto aereo, settore martoriato da una deregolamentazione selvaggia. Tutte le vertenze dei vettori, dell’handling aeroportuale, delle manutenzioni, dei tecnici del controllo del traffico aereo, dell’indotto stanno aspettando mentre incombono i soliti nefasti effetti su occupazione, salari e diritti. USB sollecita di nuovo l’avvio di una sede di confronto presso il Governo con le parti sociali per porre le basi delle linee programmatiche e politiche sulle quali costruire un nuovo modello di sviluppo di Alitalia e di tutto il comparto. Saremo sempre al fianco di chi vuole punire le responsabilità del passato, ma ora serve un’azione efficace e immediata.

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A Roma la terza edizione di NanoInnovation

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Roma 11 – 14 Settembre 2018 Via Eudossiana, 18 terza edizione di NanoInnovation che si terrà ancora una volta presso il Chiostro rinascimentale del San Gallo nella Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Sapienza Università di Roma. NanoInnovation con questo evento rafforza ulteriormente la sua finalità, ovvero quella di mettere in contatto accademia, ricerca e sistema imprenditoriale allo scopo di presentare idee innovative, trasferire il know-how, permettendo l’integrazione di idee e informazioni tra i diversi settori di applicazione e scambiare conoscenze, opinioni, esperienze ed aspettative sul ruolo delle nanotecnologie nella evoluzione delle tecnologie abilitanti, finalizzate allo sviluppo di una innovazione sostenibile sul piano sociale, ambientale ed economico. Questa edizione presenta un ricco programma di conferenze e incontri orientati verso gli aspetti applicativi e concreti delle micro e nanotecnologie e suddiviso in diverse sessioni tematiche in parallelo, con la presenza di relatori altamente qualificati, provenienti dal panorama accademico e industriale, sia italiano che internazionale.

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Mancano risorse alla ricerca

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

L’inerzia dello Stato è stata confermata nell’audizione davanti alle Commissioni Cultura congiunte di Senato e Camera sulle linee programmatiche del nuovo corso ministeriale: per rilanciare la nostra ricerca, ha ammesso il Ministro, occorrono finanziamenti talmente ingenti che non si possono recuperare solo dal pubblico, serve un partenariato pubblico-privato in favore della ricerca”. Il Ministro non ha poi nascosto il fallimento della politica del blocco delle assunzioni, mai sanata da quando il governo Berlusconi ha prodotto diecimila soprannumerari e il blocco del turn over: “Siamo in fondo alla classifica dei Paesi Ocse per numero di professori universitari e ricercatori in rapporto agli studenti”. I numeri parlano chiaro: l’Italia è 30esima sui 33 paesi Ocse per spesa nell’Università e addirittura ultima per percentuale di investimenti riferita al Pil.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per garantire l’attività scientifica servono investimenti veri, affiancati da nuove disposizioni. Come recepire la Carta europea dei ricercatori e reintrodurre la figura dei ricercatori a tempo indeterminato: seimila dovevano essere assunti a inizio 2010, prima che fosse messo ad esaurimento, ma non è stato mai fatto. E oggi c’è un vuoto spaventoso. Eppure, ci sono tantissimi ricercatori professionisti in uno stato di precarietà: andrebbero collocati, a domanda, in un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza, in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, da cui le Università, con chiamata diretta, potrebbero attingere per l’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato.

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Una svolta epocale: il taglio delle pensioni sarà per tutti? Ci sono le premesse

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Probabilmente l’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, presieduta da Roberto Fico (M5S) approverà la delibera sul ricalcolo dei vitalizi (non la loro abolizione, come promesso in campagna elettorale).
Una svolta epocale, ha dichiarato il ministro Luigi Di Maio (M5S), a tal proposito. Un taglio seppur simbolico ma per equità, sostengono in molti.
La svolta epocale, pero’, c’è e sarà quella del taglio alle pensioni dei comuni cittadini.
Occorre che il lettore ci segua con un po’ di attenzione, senza farsi prendere dal sacro furore dell’indignazione.I vitalizi sono una forma di pensione, calcolati con il sistema retributivo, cioè in proporzione percentuale allo stipendio. Il sistema pensionistico contributivo, invece, è calcolato con i contributi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro; ad ogni euro versato dal lavoratore, per la propria pensione, corrispondono 2,75 euro versati dal datore di lavoro.
La svolta epocale, annunciata trionfalmente dal ministro Di Maio (non era possibile, siamo arrivati noi, ed è stato possibile), consiste nel ricalcolo dei vitalizi con il sistema contributivo, ma, è qui il trucco: se si applica, retroattivamente, questo sistema ai vitalizi, si potrà applicare anche alle pensioni dei comuni cittadini che, per quelle attualmente riscosse, riguarda il 96% dei pensionati! Prima si taglieranno le pensioni più alte, quelle che il Di Maio chiama pensioni d’oro, poi si scenderà verso importi minori: 5000 euro, 4000 euro, 3500 euro, ecc.Perché si vuole applicare una norma retroattivamente, violando tutti i principi del diritto? Semplice: servono soldi, altro che equità.Dal ricalcolo dei vitalizi si otterranno 40 Milioni di euro, invece, dal ricalcolo delle pensioni dei comuni cittadini si acquisiranno 46 Miliardi!Un problema di soldi, dunque, sottratti ai pensionati, i quali dovranno ringraziare Fico e Di Maio per la svolta epocale. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Sviluppo dell’intelligenza artificiale al servizio del cliente

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Al via la partnership tra Vodafone e Microsoft per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale al servizio del cliente, che consentirà di estendere ulteriormente le funzionalità e i canali di contatto di TOBi, l’assistente digitale di Vodafone.TOBi, presente da circa un anno sui canali di assistenza digitali di Vodafone, già oggi è in grado di riconoscere e interpretare il linguaggio naturale, di imparare dai propri ‘errori’, e di relazionarsi col cliente adattando l’interazione in base all’evoluzione della conversazione. TOBi, che permette di rispondere alle esigenze più semplici e immediate dei clienti assicurando un’assistenza rapida ed efficace 24/7, è in grado di mettere direttamente il cliente in contatto con un consulente specializzato, in caso di temi più complessi. L’”addestramento” della rete neurale alla base di TOBi, è assicurato dalla “Neural Network Training Unit”, un team di assistenza al cliente di Vodafone a cui è stata fornita una specifica formazione su Machine Learning e Natural Language Processing.
Con i servizi cognitivi e gli strumenti di Business Intelligence and Analytics di Microsoft, TOBi sarà in grado di gestire un numero più elevato di interazioni mensili, con l’obiettivo di arrivare a circa 10 milioni di contatti con i clienti al mese entro la fine dell’anno. Grazie ai servizi di Microsoft, l’intelligenza artificiale alla base di TOBi evolve verso un modello pienamente cognitivo che consentirà di estendere il servizio a tutti i canali di contatto – anche quelli tradizionali – e di sviluppare ulteriori funzionalità conversazionali, come quella vocale. Ad esempio, grazie alle funzionalità “Ricerca” di Microsoft Azure, TOBi sarà in grado di rispondere in modo rapido ed efficace anche alle domande aperte e non più solo a un set di richieste definite o di domande frequenti. In più, attraverso il “Language Understanding Intelligent Service” (LUIS), sono state create interfacce discorsive per diversi scenari che, nel futuro, consentiranno anche di andare oltre la conversazione.
«Vogliamo rendere la relazione con i nostri clienti ancora più semplice e immediata introducendo TOBi su tutti i canali di contatto» – dichiara Gianluca Pasquali, Direttore Commercial Operations di Vodafone Italia. «Attraverso la partnership con Microsoft puntiamo ad aumentare le conversazioni gestite attraverso TOBi, incrementando ulteriormente il tasso di risoluzione. Con le nuove tecnologie nascono nuove opportunità di differenziarsi nella gestione dei nostri clienti, integrando l’intelligenza artificiale con quella umana, che rappresenta da sempre un punto di forza di Vodafone. Per questo la Neural Network Training Unit è composta dagli stessi colleghi dell’assistenza che abbiamo opportunamente formato».«Il progetto che ci vede collaborare con Vodafone punta a semplificare la vita delle persone: è un obiettivo che ben si sposa con la nostra ambizione di aiutare singoli e organizzazioni a realizzare il proprio potenziale e con la nostra visione di un’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo. Lo scopo ultimo delle tecnologie intelligenti è proprio quello di amplificare le capacità umane e grazie alla nostra piattaforma di AI che anima TOBi, sarà possibile far leva su meccanismi conversazionali, per offrire risposte rapide e puntuali ai clienti Vodafone e dedicare maggiori risorse alla relazione e a servizi a valore aggiunto» – ha dichiarato Fabio Moioli, Direttore Enterprise Services Microsoft Italia.

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Vincitore del premio Voltaire

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Il professor Francescomaria Tedesco, filosofo della politica e docente della Scuola di Giurisprudenza di Unicam, si è aggiudicato l’edizione 2017/2018 del Premi Voltaire. Il prof. Tedesco è stato premiato per il suo libro “Mediterraneismo. Il pensiero antimeridiano” (Meltemi, 2017).Il premio, giunto alla sesta edizione, è stato ideato da Francesca Duranti per offrire un riconoscimento ai migliori lavori nell’ambito di una saggistica chiara e comprensibile da un largo pubblico, su temi attuali d’autentico interesse.Ogni finalista, nove quest’anno, ha esposto il proprio libro, in una serata presso Villa Burlamacchi-Rossi a Lucca, conversando con il pubblico presente. Tra i vincitori delle passate edizioni Ernesto Galli della Loggia, Khaled Fouad Allam, Antonio Polito. “È per me un onore – ha dichiarato il prof. Tedesco – ricevere il Premio Voltaire, riconoscimento per un lavoro che tratta di temi che, anche per ragioni biografiche oltre che di interesse scientifico, mi stanno molto a cuore. “Mediterraneismo” mi ha già dato molte soddisfazioni, e spero che questo premio contribuisca alla sua diffusione”.
C’è uno sguardo sul Mediterraneo intriso di pregiudizio sull’arretratezza orientale dei suoi popoli. E c’è uno sguardo lirico ed estetizzante che vorrebbe il Mediterraneo come mare resistente contro la potenza oceanica del capitalismo. Entrambe le immagini sono false. Entrambe hanno contribuito a costruire un Mediterraneo di fantasia, che ha ventriloquato eventi, popoli, stagioni. Il volume vuole offrire un percorso di decostruzione di entrambi i mediterraneismi (dell’arretratezza e dell’alternativa) attraverso lo sguardo della filosofia politica, della filosofia del diritto, dell’antropologia, degli studi postcoloniali e subalterni (usati bene), della letteratura, del cinema.
Francescomaria Tedesco, filosofo del diritto e della politica, già borsista presso il Sum – Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze e assegnista presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stato docente di Diritti umani all’Università per Stranieri di Perugia. Attualmente è ricercatore in Filosofia del diritto presso l’Università di Camerino. Ha conseguito l’abilitazione come professore di seconda fascia in Filosofia politica. Ha tenuto lezioni e conferenze in Italia e all’estero. Oltre a numerosi saggi e articoli, ha pubblicato anche altri libri, quali Introduzione a Hayek (Laterza 2004), Diritti umani e relativismo (Laterza 2009), Eccedenza sovrana (Mimesis 2012; traduzione inglese Routledge in corso di pubblicazione), Modelli europei di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo (Aracne 2016). Ha collaborato con «Europa» e «Pagina99». Tiene un blog sul Fatto quotidiano.

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Dirigenti Scolastici: il Ministro Bussetti vuole superare il problema delle reggenze

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Il Ministro Bussetti, durante l’audizione davanti alle Commissioni 7ª della Camera e del Senato, parla di superamento del problema delle reggenze affidando la soluzione al concorso per diventare dirigente scolastico: ma quali saranno i tempi per la felice conclusione del concorso? Un anno sicuramente prima della messa in ruolo, salvo ricorsi che potrebbero allungare i tempi anche di tre anni. In questo caso i dirigenti attuali avrebbero ancora un carico operativo per almeno un anno, se non di più. Marcello Pacifico (presidente Udir): Considerando che le reggenze scolastiche non garantiscono una funzionale organizzazione del servizio sia in termini di qualità sia in termini di efficienza organizzativa, la permanenza volontaria in servizio al 31 agosto 2019 dei dirigenti scolastici collocati in pensione dal 1° settembre 2018 garantirebbe la continuità alle istituzioni scolastiche, con un successivo passaggio quasi naturale ai nuovi presidi vincitori di concorso da espletarsi il 1° settembre 2019.

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A settembre si riparte con 2mila scuole senza preside

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Nel 2019 la situazione migliorerà, ha assicurato il Ministro, grazie al “nuovo concorso sui dirigenti scolastici, che si svolgerà nelle prossime settimane: oltre ad essere un’occasione di sviluppo di carriera per i docenti interessati a svolgere un nuovo ruolo, permetterà di riportare alla normalità i carichi di lavoro di quelli già in servizio”. Anche per l’Anief, ben venga la selezione per nuovi presidi, ma Bussetti ha dimenticato di dire che ci sono 500 dirigenti scolastici che rischiano il licenziamento per colpa di una norma sulla Buona Scuola che ha discriminato tanti colleghi docenti aspiranti allo stesso ruolo superiore: la Legge 107/15 potrebbe avere peccato di illegittimità nel prevedere una procedura riservata per il reclutamento rivolto ai soli ricorrenti del concorso 2004 o a quelli del 2011 se destinatari di un provvedimento di primo grado favorevole. A verificare questa ipotesi, che secondo l’Anief è verosimile, sarà la Corte Costituzionale il prossimo 20 novembre. Per questo motivo Anief chiede una modifica al Decreto Legge “Dignità”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Serve subito un corso-concorso per i ricorrenti 2011, proprio per non rischiare seriamente di travolgere la precedente procedura selettiva attraverso il prossimo parere della Consulta. In questo caso, coprire le 1.700 reggenze attuali, che supereranno quota 2mila a settembre a seguito dei pensionamenti e del mancato turn over, si rivelerà un’operazione inefficace, perché comunque rimarranno da coprire tanti posti che nel frattempo i giudici di rango superiore avranno di nuovo liberato. Noi abbiamo fatto di tutto per evitare che il contenzioso arrivasse alla Consulta, salvaguardando le immissioni in ruolo avvenute senza pregiudicare l’indizione del nuovo concorso, ma i nostri docenti ricorrenti hanno pieno diritto di ottenere una sessione di concorso a loro riservata. Se questo non si farà, ancora una volta la colpa sarà tutta di un’amministrazione centrale che non sa adeguare le norme alle richieste legittime di chi opera nella scuola.

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Il Ministro vuole combattere gli abbandoni scolastici

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Marco Bussetti, nel presentare le linee guida alle Commissioni Cultura di Senato e Camera, ha detto che “la dispersione scolastica” è fondamentale da combattere per incentivare “tutti i ragazzi a raggiungere almeno un titolo d’istruzione secondaria superiore”, in una scuola “che parli tutti i nuovi linguaggi (scientifici, tecnologici, multimediali)” e anche di “tecnologia che può ‘avvicinare’ al resto d’Italia gli istituti delle zone disagiate (isole, luoghi montani)” e che quindi “abbatta qualunque barriera: strutturale, economica, geografica”. Sulla necessità di ridurre l’ancora elevato numero di abbandoni precoci dei banchi, prima del 16anno di età, oggi attorno al 15% a fronte dell’obiettivo UE del 10% da centrare entro il 2020, il sindacato non può che essere d’accordo. Sulle modalità da adottare, per raggiungere quel risultato prezioso, invece Anief ha idee diverse. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per superare la dispersione scolastica occorre introdurre un organico del personale diversificato, in base al territorio dove sono collocate le scuole. Laddove vi sono contesti socio-culturali difficili, quali possono essere le zone deprivate, isolate, con un alto tasso di alunni stranieri, è chiaro che occorre un organico maggiorato. Anche perché è provato che un ragazzo senza un titolo di studio, salvo i casi in cui esistono realtà familiari a protezione, è destinato a diventare un Neet, una condizione che in Italia spopola. Inoltre, sarebbe altrettanto utile anche anticipare di un anno l’inizio della scuola dell’obbligo e anche introdurre l’attività motoria in aggiunta all’orario settimanale, quindi come disciplina e non come progetti estemporanei, sicuramente validi, ma pur sempre facoltativi e spesso anche finanziati dalle famiglie.

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Paese che vai, usanza che trovi

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Recita così un noto proverbio popolare, che trova effettivo riscontro anche nelle scelte di tutti noi quando ci troviamo a decidere la meta delle nostre vacanze, analizzando tutti i pro e i contro prima di arrivare alla conclusione finale.
Un’indagine Doxa commissionata da Groupon, azienda leader nel settore degli acquisti online, rivela come tra i criteri di scelta ci sia anche la voglia di provare nuovi sapori e di fare un viaggio gastronomico attraverso le tradizioni culinarie offerte dalla meta. In fondo, le emozioni e le memorie di un viaggio passano non solo attraverso paesaggi e sensazioni, ma anche attraverso il ricordo di un particolare gusto.Ma gli italiani, che sono così legati alle proprie radici territoriali e culinarie, come si comportano quando viaggiano? Dalla ricerca emerge che il 73% degli intervistati sceglie la meta di un viaggio o di una gita anche in base alle specialità enogastronomiche del luogo ed il 77% è disposto a viaggiare per raggiungere un locale al di fuori della regione dove vive per sperimentare nuovi piatti.Un particolare piatto o un ristorante tipico diventano quindi a loro volta mete nelle mete, particolari punti di interesse sulla mappa o semplicemente una scusa per organizzare una gita fuori porta in attesa delle vacanze vere.Alla domanda “Se ti trovassi all’estero, cosa sceglieresti di mangiare?”, gli italiani non hanno dubbi: l’86% risponde di provare le specialità straniere del luogo, mentre solo il 14% si mostra ossessionato dalla cucina nostrana e sceglie un piatto italiano per andare sul sicuro. Curiosa anche la classifica delle Regioni italiane più disposte a sperimentare, la cui top 3 prevede Toscana (94%), Liguria (91%) e Campania (91%).Infine, l’indagine studia i criteri di scelta di un ristorante o locale quando si è in una città o paese che non si conosce. Al primo posto della classifica c’è la ricerca online sui siti o sulle app di recensioni (57%), seguita dalla richiesta di suggerimenti alle persone del luogo (39%) e dal girovagare scegliendo direttamente per strada mentre si passeggia (32%). Appena fuori dal podio ci sono i consigli del personale dell’hotel dove si alloggia (30%) e all’ultimo posto la consultazione della cara vecchia guida cartacea, che comunque si difende con un buon 16%.

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Bar dei circoli privati e tasse

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

“Sono anni che aspettiamo. L’Ordinanza della Cassazione riconosce un principio sacrosanto per il quale ci siamo sempre battuti, quello dello ‘stesso mercato stesse regole’. Una regola semplice, banale nella sua elementare comprensione, che tuttavia nella ristorazione non viene applicata. Fino ad oggi esistevano due piani, quello di chi fa ristorazione rispettando tutte le normative fiscali e quello di chi, come alcuni circoli culturali, sociali e ricreativi che agiscono in condizioni di “extraterritorialità”, sono esentati dalle leggi applicate per tutti gli altri operatori.Questa ordinanza chiarisce che le attività di somministrazione dietro pagamento di corrispettivi specifici, anche se rivolte esclusivamente ai soci, nulla hanno a che vedere con i fini istituzionali perseguiti da questi enti. Pertanto, è logico quanto sostenuto dalla Cassazione, per cui agli enti non commerciali possono essere riconosciuti i vantaggi fiscali esclusivamente per le attività strumentali al raggiungimento dei propri fini istituzionali”. Questa la posizione espressa da Aldo Mario Cursano, Vice Presidente Vicario diFipe- Federazione Italiana Pubblici Eserciziin merito alla recente Ordinanza n. 15475 della Corte di Cassazione sezione Tributaria, che ha individuato i presupposti per qualificare l’attività di somministrazione da parte di un ente non lucrativo come non commerciale.“Il nostro obiettivo non è penalizzare i circoli, ma tutelare i consumatori e garantire una concorrenza leale nel settore, ed ègiusto che chiunque voglia somministrare del cibo e delle bevande dietro compensolo faccia nel rispetto degli stessi diritti e degli stessi doveri”, ha concluso Cursano.

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Allergia al sole? Può trattarsi di porfiria. O.Ma.R. inaugura il servizio “L’esperto risponde”

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Milano Università degli studi. Un gruppo di patologie ereditarie, rare e poco conosciute, con una varietà di sintomi e segni che le rende particolarmente complicate da diagnosticare: sono le porfirie, malattie legate a un deficit di uno dei diversi enzimi nella catena metabolica dell’eme. Le conosceremo meglio con l’aiuto della prof.ssa Maria Domenica Cappellini, Docente di Medicina Interna all’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Unità di Medicina Generale e del Centro Malattie Rare presso la Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, che da oggi risponderà alle domande relative a queste patologie nel nostro servizio “L’esperto risponde”.
La prof.ssa Cappellini, come tutti gli altri esperti italiani di malattie rare che si sono resi disponibili, presterà questo servizio con modalità totalmente gratuita. Il consulto online, ad ogni modo, è da intendersi a solo scopo informativo e in nessun caso può costituire la prescrizione di un trattamento, sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con il proprio medico curante. Le risposte alle domande dei pazienti saranno rese pubbliche sul sito stesso.“Le porfirie cutanee – spiega l’esperta all’Osservatorio Malattie Rare – sono caratterizzate da manifestazioni croniche, in seguito all’esposizione alla luce solare o ultravioletta, che porta alla formazione di bolle ed escoriazioni come conseguenza dell’accumulo di sostanze fotosensibili chiamate porfirine. Questi pazienti, già da bambini, spesso ricevono una diagnosi di allergia al sole. Le forme più comuni sono la protoporfiria eritropoietica e la porfiria cutanea tarda: il fattore scatenante, oltre alla luce, può essere un’infezione virale o l’assunzione di un farmaco. La protoporfiria eritropoietica si distingue dalla seconda variante per le manifestazioni meno caratterizzate da lesioni, bensì da bruciore e tensione cutanea”. “Le forme cutanee sono debilitanti e limitano molto la vita quotidiana dei pazienti, perché i devono preoccuparsi costantemente di non avere delle parti del corpo esposte al sole, e utilizzare creme solari a protezione molto alta. Le forme acute, invece, possono avere anche dei lunghi intervalli di benessere, ma l’attacco acuto può essere molto grave e a volte a rischio sopravvivenza”.
Per le porfirie cutanee non ci sono terapie risolutive a parte la protezione dai raggi del sole, ma è possibile praticare dei salassi per ridurre l’accumulo di porfirine. Nelle forme acute è utile, per tamponare l’attacco, un’infusione di soluzione glucosata (zucchero), mentre nei casi più gravi attualmente si somministra arginato di ematina, che arresta la catena di produzione delle porfirine. Per le porfirie epatiche acute è inoltre in corso uno studio sperimentale su un farmaco, il givosiran, che utilizza un principio interessante, quello dell’RNA interference, che va appunto a interferire sulla sintesi delle sostanze che provocano la malattia, le porfirine. Questo trial di fase III, chiamato ENVISION, è in corso sia negli Stati Uniti che in Italia, nei Centri di Milano e Modena”.
Quelle acute sono le forme più severe di porfiria. “Sono malattie sistemiche: si dividono in porfiria acuta intermittente, variegata e coproporfiria (una via di mezzo tra cutanea e acuta) e determinano manifestazioni come dolore addominale acuto, parestesie, nausea, diarrea e ipertensione. La diagnosi nell’evento acuto è estremamente importante, perché se non si sospetta l’ipotesi di porfiria, il paziente potrebbe finire sul tavolo operatorio, ad esempio, per un intervento di appendicite. Inoltre, se non si interviene immediatamente, il quadro clinico può diventare severo e a volte fatale. Perciò occorre sempre inserire le porfirie nella diagnostica differenziale, e prestare attenzione a un segno che rivela la patologia: il colore delle urine, quasi fluorescente se esposte alla luce ultravioletta. Il trigger, la causa scatenante, è quasi sempre un farmaco, spesso un anestetico, o un’infezione. Circa nel 10% dei casi, il coinvolgimento del fegato può portare a cirrosi e in qualche caso a epatocarcinoma”.

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UNC: bene aumento sanzioni, non basta la moral suasion!

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Dal novembre 2011 l’Antitrust ha irrogato sanzioni per poco meno di un miliardo e mezzo di euro e aperto più di 130 casi. Lo afferma il presidente dell’Agcm, Giovanni Pitruzzella, che ha sottolineato che le decisioni con impegni sono passate dal 49% del settennato precedente a circa il 26%.”Bene l’irrobustimento della politica sanzionatoria, che va, comunque, sempre più incrementata. Le decisioni con impegni e la moral suasion purtroppo non bastano per svolgere una sufficiente funzione deterrente. Anche le sanzioni sono spesso inferiori all’illecito guadagno, e per questo da anni chiediamo al legislatore di dare maggiori libertà di azione alle Authority, togliendo ogni tetto all’importo massimo delle multe comminabili” dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Molte delle sanzioni ricordate oggi si devono proprio agli esposti delle associazioni di consumatori e dell’Unione Nazionale Consumatori in particolare, che non a caso ha vinto il Premio Antitrust. Non per niente Pitruzzella oggi ha citato per 23 volte la parola consumatori e ha concluso ringraziandoci, considerando la nostra attività essenziale per il funzionamento dell’Autorità” ha concluso Dona.

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Il costo dei farmaci anticancro nel nostro Paese

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

E’ stato pari a 4,5 miliardi di euro nel 2016. L’arrivo dei biosimilari in oncologia può determinare risparmi di circa il 20%, liberando risorse per consentire l’accesso a terapie innovative. La scelta di trattamento (con il farmaco biologico di riferimento o con il biosimilare) deve rimanere una decisione affidata esclusivamente al medico prescrittore. Principio che vale anche per i pazienti già in cura, in cui la scelta dell’eventuale passaggio (switch) da una terapia all’altra rientra nell’esclusivo giudizio clinico. Non solo. Questo passaggio può avvenire solo dopo un’attenta informazione del paziente, che dovrebbe essere monitorato per l’insorgenza di eventuali effetti collaterali.
Sono questi alcuni dei punti fondamentali del Position Paper sui farmaci biosimilari in oncologia presentato in un convegno nazionale oggi al Ministero della Salute e firmato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF), dalla Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO), dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) e da Fondazione AIOM. “Concordiamo con la posizione espressa nei recenti Position Paper della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che escludono la sostituibilità automatica proprio perché i farmaci biosimilari non possono essere considerati alla stregua dei prodotti generici – spiega Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar -. Anche l’eventuale decisione clinica di eseguire uno switch terapeutico in un paziente già in cura deve essere attentamente valutata dal medico, che rimane il responsabile della prescrizione”.
L’introduzione di un biosimilare nella pratica clinica avviene solo dopo il superamento di un rigoroso esame da parte delle agenzie regolatorie. “Per ottenere la registrazione, l’azienda produttrice è tenuta a presentare un dossier completo ed esaustivo che comprenda anche studi di confronto clinico – evidenzia Simona Creazzola, Presidente SIFO -. Parte integrante del dossier è l’esercizio di comparabilità. Scopo di questa procedura è dimostrare la similarità del biosimilare rispetto all’originatore in termini di qualità, efficacia e sicurezza, inclusa l’immunogenicità, cioè la capacità di indurre una reazione immunitaria nell’organismo, sia in fase preclinica che clinica. L’esercizio di comparabilità ha anche lo scopo di garantire qualità ed omogeneità del prodotto e del processo produttivo. Questa procedura è quindi basata su un robusto confronto ‘testa a testa’ tra i due agenti, secondo specifici standard di qualità, efficacia e sicurezza, avendo definito a priori le differenze ritenute accettabili perché non clinicamente rilevanti. L’esito positivo dell’esercizio di comparabilità deve tradursi nella piena fiducia nella sostanziale equivalenza terapeutica dei due agenti”.
Altro aspetto approfondito nel Position Paper è costituito dall’estensione d’uso dei biosimilari per indicazioni diverse da quelle contenute nel dossier registrativo (estrapolazione), che può essere accettabile in presenza di sufficienti dati di sicurezza ed efficacia. “Il processo di estrapolazione prevede un ‘salto logico’, perché trasferisce le evidenze che derivano da uno o più studi clinici (sui quali si basa l’esercizio di comparabilità) a contesti differenti – spiega Alessandro Mugelli, Presidente SIF -. Nonostante la piena fiducia della comunità farmacologica nei biosimilari, occorre puntualizzare che la successiva traslazione nella pratica clinica può rappresentare un elemento delicato da ‘accettare’ da parte della comunità oncologica. Strumenti di monitoraggio successivi all’introduzione in commercio, inclusa la conduzione di studi clinici, possono aumentare la fiducia dei medici nei confronti dei biosimilari. Alcuni effetti collaterali sono infatti rilevabili solo dopo esposizioni prolungate o, per la intrinseca rarità di alcune situazioni cliniche, solo in seguito alla esposizione di un più alto numero di pazienti rispetto agli studi pubblicati. Per questo, la comunità oncologica considera le procedure di farmacovigilanza come parte fondante del monitoraggio successivo all’immissione in commercio”.
In Italia le procedure di rimborsabilità prevedono che il prezzo dei biosimilari sia fissato, mediante una negoziazione condotta da AIFA con il produttore, a un valore inferiore almeno del 20% rispetto al costo del biologico di riferimento. “I biosimilari rappresentano uno strumento irrinunciabile per lo sviluppo di un mercato dei biologici competitivo e concorrenziale, necessario alla sostenibilità del sistema sanitario e delle terapie innovative, mantenendo garanzie di qualità, efficacia e sicurezza per i pazienti e consentendo loro un accesso omogeneo, informato e tempestivo ai farmaci, in un contesto di razionalizzazione della spesa pubblica – sottolinea Mario Clerico, Presidente CIPOMO -. Dovrebbe inoltre essere garantito il riutilizzo delle risorse economiche ‘liberate’ grazie all’introduzione e all’impiego dei biosimilari in ambito oncologico a sostegno dell’acquisto e della diffusione di molecole antitumorali innovative ad alto costo. È stato stimato che l’impiego diffuso dei biosimilari consentirebbe un risparmio economico rilevante”.
La corretta informazione ai clinici e ai pazienti riveste un ruolo essenziale per l’affermazione dei biosimilari. L’esperienza maturata con i farmaci di supporto, la prima categoria in ordine cronologico ad aver visto l’introduzione di biosimilari nella pratica clinica (ad esempio fattori di crescita granulocitari ed eritropoietine), ha evidenziato che, al di là delle decisioni regolatorie, la ‘fiducia’ dei clinici nella ‘equi-efficacia’ del biosimilare rispetto all’originatore e i conseguenti livelli di convinzione nella loro prescrizione possono essere bassi, soprattutto nelle prime fasi di commercializzazione.
Nel Position Paper è riportata anche la posizione dei pazienti oncologici che fanno riferimento a Fondazione AIOM. “È infatti fondamentale – afferma Fabrizio Nicolis, Presidente Fondazione AIOM – che i pazienti siano informati e rassicurati sulla qualità del processo produttivo, sull’efficacia e sulla sicurezza dei farmaci biosimilari. Devono inoltre sapere che i farmaci biosimilari non compromettono la qualità delle cure ricevute, in considerazione delle procedure che sono alla base dell’autorizzazione al commercio di questi farmaci. E devono sapere che l’utilizzo dei biosimilari su larga scala può significare la garanzia di accesso a nuovi trattamenti antineoplastici, innovativi”.
“Le società scientifiche credono fermamente che la corretta informazione sia lo strumento per aumentare la fiducia dei medici, dei malati e di tutti i cittadini – conclude Stefania Gori – e sono a disposizione per promuovere convegni e campagne informative”.

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Parlamento europeo: deputati chiedono soluzioni concrete sulle libertà civili

Posted by fidest press agency su sabato, 14 luglio 2018

Bruxelles. I deputati dicono che scaling up di agenzia frontiere dell’UE non può essere l’unica soluzione e sottolineare che è necessario intervenire congiunta basata sulla solidarietà per sviluppare un sistema di asilo resistente crisi.Claude Moraes , presidente della commissione per le libertà civili, e Peter Niedermüller , in rappresentanza del Comitato per le libertà civili al Consiglio informale Giustizia e affari interni a Innsbruck, invitano gli Stati membri a smettere di avere dibattiti artificiali e la presentazione di soluzioni simboliche. L’incontro, che si svolgerà il 12 e 13 luglio, si concentra sulla protezione delle frontiere, le politiche migratorie e di asilo e cooperazione di polizia.
Mr Niedermüller, ex relatore ombra Frontex, ha detto in particolare: “Aumentare il pool di reazione rapida di FRONTEX di 10 000 prima volta dopo aver attivato il 1500 piscina di cui dispone attualmente non migliorerà la sicurezza delle frontiere. Sicurezza alle frontiere resta prima di tutto un compito degli Stati membri.”I due deputati dubitato che le piattaforme di sbarco regionali potrebbero avere alcun effetto sulla risoluzione migrazione irregolare nel Mediterraneo nel breve periodo. I concetti non erano chiare, alcuni di loro addirittura non in linea con il diritto internazionale e nessun paese terzo avevano mostrato interesse ad ospitare loro finora.Claude Moraes ha esortato gli Stati membri: “Abbiamo bisogno di un approccio olistico alla migrazione che comprende fare il nostro dovere. La riforma del sistema europeo comune di asilo non può essere by-passato. E ‘indispensabile. E ‘il momento per un’azione globale, coraggioso e responsabile nei confronti di una crisi resistente sistema comune di asilo europeo, non l’azione unilaterale da parte dei singoli Stati membri. L’UE deve assumere e all’altezza delle sue responsabilità internazionali in uno spirito di solidarietà e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali.” Entrambi i deputati erano chiare sui prossimi passi: “Come co-legislatore, il Parlamento europeo è pronto a fare la nostra parte abbiamo bisogno di una corretta pianificazione legislativa interistituzionale, tornare alla leale cooperazione e di lavoro nel rispetto dei nostri valori comuni”.

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