Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 10 luglio 2018

Il “fenomeno” politico che si chiama Salvini

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Può stupire, in certi ambienti politici, la sorprendente ascesa del leader della lega Matteo Salvini sia per il suo exploit elettorale del quattro marzo scorso sia dai successivi sondaggi che in pratica hanno raddoppiato il suo già vistoso consenso popolare dal Nord al Sud del paese. E’ che gli italiani, come un orso che esce dal letargo, hanno vissuto una lunga stagione di politiche soporifere che lo hanno cullato a lungo con le litanie delle promesse annunciate e regolarmente disattese ora con voce mielosa ora con le spacconate alla Renzi. E il risveglio dell’orso italiano, tanto per restare nella metafora, è stato particolarmente shoccante per chi intendeva continuare ad illudersi che il tempo si fosse fermato. E di solito, per chi si sveglia dopo una dormita alla grande, la voglia di rifarsi con una lauta libagione è più che naturale e Salvini ha avuto la fortunata occasione di essere lì pronto per offrire la pietanza giusta e abbondante per la circostanza. Ora, semmai, taluni si chiedono se dopo aver appagato tanta fame arretrata l’orso potesse guardare con altrettanta simpatia e gratitudine il generoso donatore o sentire che il pasto, trascorsa la fase contingente, gli avesse lasciato un peso di troppo nello stomaco e se la prendesse, ingenerosamente, con il suo donatore. Non avendo la classica sfera di cristallo il dubbio resta ed è la speranza che i vari detrattori di Salvini attendono al varco come farebbero le iene per raccogliere i resti lasciati dal vendicativo orso. E il banco di prova è vicino con le elezioni europee del prossimo anno. Ciò che posso dire da subito è che Salvini, senza togliergli i meriti che ha e gli riconosco, è l’uomo giusto al momento giusto come uomo di rottura ma non potrebbe reggere a lungo se si entra nella normalità. E’ ciò che probabilmente confidano i pentastellati per riconquistare il loro primato con gli elettori e possibilmente rimpinguarlo. E non sono i soli. Penso al Pd se riuscirà a togliersi la vistosa palla di piombo attaccata ai piedi che si chiama Renzi oltre la confusa e informe compagine politica che si richiama all’ex ministro Calenda e alle varie anime della sinistra e della destra storica. Che ci resta da dire? Ai posteri l’ardua sentenza. (Riccardo Alfonso)

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Concerto Andrea Motis Quintet

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

CarlosPericás OKRoma Mercoledì 11 luglio, alle ore 21, nella splendida cornice del giardino di Palazzo Venezia, Via del Plebiscito 118 per la rassegna “Il Giardino Ritrovato”, si terrà il concerto ANDREA MOTIS QUINTET.
Andrea Motis ha 23 anni, arriva da Barcellona, è cantante e trombettista e ha conquistato la critica internazionale con il suo album di debutto inciso per la storica etichetta Impulse. Nonostante la giovane età, padroneggia notevoli risorse espressive: il suo fraseggio è elegante, il suo swing è leggero come una notte d’estate. Non le mancano inoltre i toni oscuri, gli influssi eretici di Amy Winehouse, Billie Holyday, Chet Baker.“Il Giardino Ritrovato” si inserisce nella più ampia cornice di “ARTCITY Estate 2018 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio”, un progetto organico di iniziative culturali. Nato nei musei e per i musei, unisce sotto un ombrello comune, iniziative di arte, architettura, letteratura, musica, teatro, danza e audiovisivo. Realizzato dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, il programma di ARTCITY coprirà l’intera estate 2018, spalancando i confini del Museo, aprendoli ulteriormente all’arte e alla cultura.
Gli eventi sono accessibili con il biglietto di Palazzo Venezia o con il biglietto unico fino a esaurimento postiSolo Palazzo Venezia • intero € 10,00 • ridotto € 5,00 Biglietto unico per un ingresso a Palazzo Venezia e uno a Castel Sant’Angelo • intero € 15,00 • ridotto € 7,50 (foto copyright ANDREA MOTIS QUINTET)

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Global Healty Workplace Awards & Summit

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Bergamo 6 e il 7 settembre 2018 Global Center for Healthy Worplaces, l’ente di certificazione che per il 6° anno consecutivo organizza il Global Healty Workplace Awards & Summit. Alla due giorni del 6 e il 7 settembre 2018, parteciperanno i leader della salute globale per confrontarsi e premiare le imprese internazionali più virtuose, suddivise nelle categorie Piccole e Medie Imprese, Grandi Imprese e Imprese Multinazionali. Europa, Asia, America e Australia arrivano in finale con 6 aziende candidate. Per la categoria Piccole e Medie Imprese si contenderanno il premio AB May (USA) e VitaS (Belgio); per la categoria Grandi Imprese, l’Ospedale Alemão Oswaldo Cruz (Brasile) e la National Environment Agency di Singapore, e per la categoria Imprese Multinazionali, le australiane Lendlease e Flight Center Travel Group.I finalisti presenteranno il loro programma al Summit di Bergamo il 6 e 7 settembre 2018 per giocarsi la possibilità di ottenere il riconoscimento nella rispettiva categoria, come azienda con il miglior programma di promozione della salute sul lavoro in tutto il mondo. La giuria che sceglierà i vincitori di questa edizione è formata da: Stephen Bevan, Institute for Employment Studies UK, Alberto Jose Niituma Ogata, ABQV Brazil, Joseph A. Leutzinger, Health Improvement Solutions USA, Edieth Essie Clarke, M.Ed Sci Occupational Health, FZ Safety & Healty Centre of Ghana e dalla prof. Cordia Chu AM, Centre for Enviornment and Population Health, Griffith University Australia.

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Riaprono al pubblico, con un nuovo allestimento, il bunker e i rifugi antiaerei di Villa Torlonia

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Terminati gli interventi di recupero e riallestimento, tornano fruibili al pubblico i rifugi antiaerei e il bunker di Mussolini, nascosti nel sottosuolo di Villa Torlonia. I lavori sono stati effettuati dall’Associazione Roma Sotterranea, aggiudicataria del bando pubblico indetto nell’agosto 2017, a seguito del quale è stata firmata con la Sovrintendenza Capitolina la convenzione per la gestione congiunta dei bunker di Villa Ada – Savoia e di Villa Torlonia per i prossimi tre anni. I 2 rifugi antiaerei sono stati allestiti inserendo alcuni pezzi originali dell’epoca, mentre nel bunker vero e proprio è stato realizzato un allestimento che permetterà di rivivere una “Air Raid Experience”. Le 3 sale dedicate alla pannellistica sono state allestite puntando sulle immagini, con riproduzioni di documenti originali dell’epoca (giornali, manifesti di propaganda, volantini, etc.), piuttosto che su testi. Un filmato realizzato per l’occasione dal noto documentarista storico Fabio Toncelli ripercorrerà il piano, non portato a termine, della Royal Air Force, di eliminare Mussolini, bombardando contemporaneamente Villa Torlonia e Palazzo Venezia.All’interno del bunker si proporranno infine spettacoli teatrali di rievocazione storica e attività didattiche in collaborazioni con altre Associazioni.
Le modalità di visita al bunker sono pubblicate sul sito http://www.bunkertorlonia.it
A Villa Torlonia esistono tre strutture sotterranee realizzate fra il 1940 e il 1943 per garantire un riparo alla famiglia Mussolini in caso di bombardamenti aerei: due rifugi antiaerei e un bunker.
Il primo rifugio in ordine temporale è stato realizzato nel 1940, riadattando degli ambienti sotterranei già presenti all’interno del parco, che si sviluppavano sotto il laghetto del Fucino, utilizzati in origine dai Torlonia come cantine per la conservazione del vino; non sarebbe da escludere che in antichità questi cunicoli sotterranei fossero stati scavati dai romani per essere utilizzati come cimiteri. In un primo momento lo spazio sotterraneo era dotato di un solo ingresso, seguito da un corridoio e poi da una scala, ma per essere adattato a rifugio fu costruita una seconda uscita di sicurezza con rampa e un camino a pioli.
Superata una porta antigas si arriva a un corridoio centrale in pendenza, ai cui lati sono disposte delle brevi diramazioni, in una disposizione a bracci, nelle quali, con ogni probabilità, trovavano alloggio le botti. Oltre quest’area centrale, un pozzetto dotato di una scala a pioli in metallo sale fino in superficie; superato il pozzetto, attraverso un breve corridoio e altre scale, si esce all’esterno, di fronte al Campo da Tornei. Nonostante fosse dotato di doppie porte antigas in ferro, impianto di filtrazione d’aria da azionarsi a mano a mezzo di una manovella, linea telefonica diretta, luce elettrica e gabinetto, questo spazio mal si prestava a essere utilizzato come rifugio, anche perché non fu realizzato alcun rinforzo che potesse rendere il posto realisticamente sicuro contro un’azione di bombardamento mirato. Inoltre, per raggiungerlo dal Casino Nobile bisognava percorrere circa 150 metri nel parco.
Nel 1941 si decise pertanto di realizzare un secondo rifugio nella sala centrale del seminterrato del Casino Nobile, dove si trovavano le cucine, che fu rinforzata con muri di cemento armato di 1 metro e 20 di spessore. Il rifugio, che si trovava esattamente al di sotto della sala da ballo, fu dotato di porte antigas in ferro e di impianto di filtrazione d’aria. L’essere posizionato al di sotto dell’edificio, però, se da una parte agevolava l’accesso, dall’altra non lo rendeva un luogo sicuro nel caso di bombardamento mirato sulla villa.
A partire dall’autunno del 1942, dopo trenta mesi di guerra, le città del Nord Italia iniziarono a essere pesantemente bombardate e con la conquista del nord Africa anche le città del Centro-Sud Italia diventarono potenziali obiettivi. É in questo frangente che Mussolini, conscio che i due rifugi antiaerei non avrebbero potuto mettere al riparo lui e la sua famiglia dai potenti ordigni in possesso delle forze Alleate, decise di dotarsi di un vero e proprio bunker: una struttura moderna e all’avanguardia.
I lavori per la realizzazione del bunker iniziarono nel novembre 1942: furono i Vigili del Fuoco a realizzare lo scavo. Ben presto si scoprì che il terreno prescelto era inconsistente e fu pertanto necessario scavare ancora più in profondità: – 6,50 metri dal piano campagna. Furono così alla luce vari reperti: anfore, scheletri e frammenti di marmo. Al di sopra e intorno al bunker fu realizzata una gettata di ben 6 metri di spessore di cemento armato. Per accedervi direttamente dal Casino Nobile, si realizzò una ripida scala sul lato orientale del seminterrato. Il bunker ha una pianta a croce e i quattro bracci sono a forma cilindrica, per meglio resistere alle sollecitazioni dei bombardamenti. È dotato anche di un’uscita secondaria, lungo il muro destro della tribuna con fontana e di un’uscita di emergenza, tramite una scala a pioli (non più presente) all’interno di un pozzetto.A proposito del bunker, quasi fosse una preveggenza, il Duce scrisse: «È curioso che, mano a mano che i lavori si avviavano al compimento, la mia antipatia per il rifugio aumentava, e non soltanto per la spesa, oramai raddoppiata, ma per qualche cosa di oscuro che sentivo in me. Sentivo, cioè, che una volta finito, quel rifugio sarebbe stato completamente inutile».Il 25 luglio, quando il Re lo fece arrestare dopo la drammatica seduta del Gran Consiglio del Fascismo, i lavori del bunker non erano ancora terminati: rimase così incompiuto, senza porte blindate, copertura esterna del pozzo e senza sistema di filtrazione d’aria. Fu comunque utilizzato dagli abitanti della villa durante i frequenti allarmi e bombardamenti che si susseguirono fino all’ingresso a Roma degli Alleati, il 5 giugno 1944.

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Uto Ughi: la magia del violino

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Caserta sabato 14 luglio ore 21 Concerto all’APERIA della REGGIA DI CASERTA Precedentemente previsto nel gioiello del Palazzo Reale, la Cappella Palatina, in pochissimi giorni ha registrato il sold out, tanto da spingere il Maestro e gli organizzatori a spostare il concerto nella più capiente Aperia, altra location della rassegna, per non deludere tutti coloro che erano rimasti senza posto. Ci sono pertanto ancora biglietti disponibili per un concerto che si annuncia speciale e magico grazie alla fusione tra la suggestione del luogo ed il meraviglioso virtuosismo del maestro Ughi.
Uto Ughi,che raramente nella sua carriera ha suonato all’aperto, sarà accompagnato al pianoforte da Bruno Canino e interpreterà musiche di Ludwig van Beethoven, Fritz Kreisler, Camille Saint – Saens, Pablo de Sarasate. Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi incarna alla perfezione l’archetipo del violinista per antonomasia. Il suo timbro è privo di spigoli; nelle sue esibizioni più del virtuosismo sfrenato, dell’agilità perfettamente calibrata e dello slancio lirico, a lasciare a bocca aperta è la magia di un suono che è diverso da tutti, che sembra provenire da un luogo misterioso e luminoso e porta pace nell’animo di chi lo ascolta.
Un’Estate da Re. La grande musica alla Reggia di Caserta e al Belvedere di San Leucio” è promossa dalla Regione Campania, organizzata dalla Scabec Spa in collaborazione con la Reggia di Caserta e il Comune di Caserta, sotto la direzione artistica di Antonio Marzullo, con la partecipazione artistica del Teatro di San Carlo di Napoli e il Teatro Verdi di Salerno.
Prima di ogni spettacolo è possibile effettuare una visita guidata al Giardino inglese e all’Aperia. L’Aperia si puo’ raggiungere dall’ingresso principale della Reggia dove è in funzione un servizio navetta a ciclo continuo (ultima partenza 20.15) che accompagna gli spettatori o dal cancello sito in prossimità della fontana di Diana ed Atteone a cui si accede da via Maria Cristina di Savoia a San Leucio con possibilità di parcheggio (a pagamento) messo a disposizione dall’adiacente ristorante. Il programma e le informazioni sono disponibili sul sito http://www.unestatedare.it I biglietti sono acquistabili su http://www.etes.it e nei relativi punti vendita del circuito.

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Le parole e le loro forme: gli incontri del Cortona Mix Festival

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Cortona dal 18 al 22 luglio 2018, il Festival coinvolgerà il proprio pubblico nel tradizionale “mix delle arti”, fra narrativa e poesia, cinema e musica, giornalismo e teatro, alla ricerca di quell’armonia che solo il perfetto bilanciamento degli equilibri sa dare. Ad inaugurare il ciclo Gli incontri di Cortona (tutti in programma al Centro Sant’Agostino, a ingresso libero e accompagnati da un aperitivo offerto dall’Azienda Agricola Leuta) è Goffredo Fofi, che mercoledì 18 alle 17.15 spiega in che senso Le parole sono pietre, come titola il saggio di Carlo Levi dal quale parte la sua riflessione, abbracciando tanto la parola scritta o dichiarata quanto quella agita. La stessa di cui si intende Roberto Olivi, esperto comunicatore, fermamente convinto che sarà la letteratura a salvare il marketing: La comunicazione è un posto dove ci piove dentro, recita il titolo del suo libro, e a Cortona, insieme a Giuseppe Fantasia, spiegherà perché e in quali contesti è salutare “farsi bagnare” (ore 18.15). Chiude la giornata d’apertura Laura Morante, a Cortona nella speciale veste di esordiente. Dopo una lunga carriera accanto ai più importanti registi, l’attrice si allontana per un attimo dal palcoscenico cinematografico e, insieme a Wlodek Goldkorn, accende i riflettori su quello narrativo, calcato oggi per la prima volta con Brividi immorali (ore 19.15).
Dai meccanismi dell’efficacia comunicativa si passa, giovedì 19, alle suggestioni della parola poetica grazie all’intenso reading di Valerio Magrelli, appassionante e deciso già dal titolo, Potere alla poesia (ore 17.15). Dalla melodia dei versi a quella delle note musicali, sarà Pietro Grossi a compiere un viaggio Negli abissi e ritorno (ore 18.15) intrecciando le parole di Orrore, suo ultimo romanzo, con le ipnotiche musiche dei “The Doors” suonate dal vivo da Matteo Urro (voce), Filippo Regoli (chitarra), Giacomo Bianchi (batteria) e Gianluca Caprili (tastiera). E, per continuare con le analogie canore, la chiusura del secondo giorno di incontri è un vero e proprio acuto di livello internazionale: alle 19.15 arriva a Cortona il premio Pulitzer 2018 per la narrativa Andrew Sean Greer, protagonista di un incontro insieme alla sua traduttrice italiana Elena Dal Pra sulla preziosa capacità delle parole di unire lingue, paesi e culture diverse nel comune segno del loro significato. Una curiosità caratterizza il dialogo, moderato da Anna Cherubini: Less, romanzo vincitore del prestigioso premio, inizia proprio con il protagonista Arthur in procinto di partecipare al primo di una lunga serie di festival letterari… Casualità o fortunato presagio?
Venerdì 20 luglio torniamo agli avvenimenti della nostra contemporaneità con il giornalista Sergio Rizzo che alle 18.15 fa luce su una delle inchieste più note e complesse degli ultimi anni (al centro del suo ultimo libro Il pacco), le cui tracce portano Dal “quartierino” all’Europa, sul sentiero della finanza, lasciandosi dietro una scia di famiglie e piccoli risparmiatori sul lastrico. Sul crinale di verità più o meno camuffate si muovono anche i protagonisti del primo degli incontri del weekend: sabato 21 alle 17.15, i redattori Andrea Michielotto e Augusto Rasori giocano con il verosimile e l’inversione dei luoghi comuni spiegando le ragioni che hanno portato “Lercio” ad affermarsi come uno dei più noti siti web di satira, con notizie così assurdamente sbilanciate rispetto ai canoni del reale da sembrare vere. Una professione di fede è invece quella di Annalena Benini che alle 18.15 dà voce alle storie di coloro che hanno fatto della scrittura la ragione profonda del loro stare al mondo: ad Alessandra Tedesco, la giornalista e scrittrice racconta il momento in cui gli autori da lei intervistati hanno preso consapevolezza di essere diventati scrittori, quel momento in cui, come afferma il titolo, tra La scrittura o la vita non c’è più differenza. Dai diversi spaccati di vita, a uno solo: alle 19.15 Marco Damilano chiama tutti a rievocare una storia in particolare, quella del caso Aldo Moro, ancora oggi caratterizzata da ombre: Un atomo di verità nella materia del presente è tutto ciò che possiamo trarre da quella vicenda, abbastanza però per riflettere su cosa è stato e su chi siamo oggi.
Basta invece il titolo di una canzone ormai famosissima per introdurre il dialogo tra Gino Paoli e Amanda Sandrelli di domenica 22 luglio (ore 17.15): Una semplice magia, colonna sonora del cartone animato La bella e la bestia interpretato dai due in un memorabile duetto. Tra parole pubbliche e confessioni private, padre e figlia si racconteranno al Cortona Mix Festival, prima del concerto del cantautore con i Tri(o)Kàla. È invece un’atmosfera davvero insolita, nella Toscana del Festival, quella portata dalla scrittrice siciliana Giuseppina Torregrossa con i profumi del Sud del suo ultimo romanzo. Insieme ad Alessandra Tedesco, due storie di passione intrecciate in una trama fitta e tutta da scoprire, con un avvertimento: Prima ‘i parari mastica i paroli (ore 18.15). A chiudere il ciclo Gli incontri di Cortona, con un deciso richiamo al problema politico e culturale del fondamentalismo, Gabriele Del Grande (ore 19.15). Con il suo reportage su Dawla, lo Stato islamico, il giornalista incarcerato lo scorso anno in Turchia spinge alla riflessione con una domanda che riporta al centro il tema del Festival: se le parole sono importanti, quanto c’è di autentico nella nostra convinzione di vivere nella Fortezza Europa?

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DHL CARE Awards: tre principali vettori aerei si sono distinti nella Life Science and Healthcare Conference

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

DHL Global Forwarding ha assegnato il 2018 Carrier Award for Reliability and Excellence (CARE) a Lufthansa Cargo & Swiss WorldCargo, Emirates SkyCargo e Cathay Pacific Cargo. I premi CARE riconoscono i migliori trasportatori del settore Life Sciences per prodotti sensibili alla temperatura. I vincitori sono stati annunciati nel corso della 18° Conferenza Life Science and Healthcare tenutasi il 28 giugno 2018 sul Lago Maggiore.
“Il trasporto di prodotti farmaceutici è un compito particolarmente impegnativo; come DHL, ci preoccupiamo di fare in modo che questi prodotti sensibili evitino escursioni termiche, restino nelle giuste condizioni e arrivino in modo sicuro e tempestivo nelle mani dei pazienti”, ha detto Scott Allison, Presidente della divisione Life Sciences & Healthcare di DHL. “Si tratta di prodotti salvavita e gli utenti richiedono consegne sempre più veloci, con un livello di trasparenza più elevato. Anche il volume dei prodotti è in aumento, grazie al crescente business farmaceutico online. I vettori aerei considerano queste sfide come opportunità, rispondendo con maggiori investimenti per migliorare sia la qualità che la trasparenza dei trasporti”.
Le certificazioni del Good Distribution Practices (GDP) basate sulle linee guida dell’Unione Europea su come gestire al meglio i medicinali e il Centro di eccellenza per i validatori indipendenti nella logistica farmaceutica (CEIV Pharma) della International Air Transport Association (IATA) sono aumentate l’ultimo anno.
“Ciò che spicca ancora di più quest’anno è il fatto che i livelli di servizio fondamentali dei nostri partner carrier preferiti sono aumentati in generale, ma i vincitori del premio DHL CARE sono riusciti a ottenere punteggi maggiori in termini di trasparenza dei dati, l’evitare in modo assoluto la temperatura ambiente e investimenti in innovazione, fra cui il monitoraggio real-time delle spedizioni”, ha dichiarato David Bang, CEO LifeConEx / Responsabile globale di DHL Temperature Management Solutions.
Con Thermonet, il servizio di trasporto aereo a temperatura controllata di DHL Global Forwarding per il settore Life Sciences and Healthcare, viene garantita la conformità alle normative e una maggiore visibilità in tutta la propria rete internazionale delle stazioni di scienze biologiche certificate PIL per il trasporto aereo e marittimo. DHL ha iniziato a richiedere la certificazione per queste stazioni dalla IATA CEIV Pharma nel 2016. Da allora, oltre 30 stazioni sono state certificate CEIV Pharma, attraverso corsi di formazione dei dipendenti e audit di terze parti. Lo scorso anno, DHL Global Forwarding ha ricevuto la certificazione CEIV Pharma Standard per i siti operativi Air Thermonet di Milano Malpensa e Roma Fiumicino.

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Nasce Victor Insurance Italia: soluzioni assicurative specializzate per broker e agenti

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Per fornire ad agenti e broker assicurativi italiani una gamma avanzata di soluzioni assicurative specializzate, Victor, precedentemente nota come The Schinnerer Group, il più grande managing general underwriter (MGU) a livello mondiale, annuncia il lancio di Victor Insurance Italia. L’annuncio segue il lancio globale del marchio Victor, avvenuto all’inizio di giugno, e fa dell’Italia il primo Paese a lanciare il nuovo marchio globale. Con sede a Milano, Victor Insurance Italia offrirà prodotti assicurativi specializzati per il settore dei professionisti e delle PMI attraverso una rete nazionale di intermediari assicurativi.
Già M&Z Italia, Victor Insurance Italia (Victor Italia) offre infatti prodotti di Responsabilità civile professionale per architetti, ingegneri, geometri, agenti immobiliari e consulenti geologici, nonché assicurazioni dedicate alle collezioni di oggetti d’arte (Fine Arts) e agli infortuni professionali ed extra professionali per i dipendenti delle aziende. Operando come un’entità globale, il gruppo fornisce assicurazioni a oltre 25.000 agenti e broker e servizi per oltre un miliardo di dollari in premi assicurativi. “Il nostro obiettivo è quello di sviluppare nuovi prodotti che consentano agli agenti e ai broker di ottenere un vantaggio competitivo nel mercato italiano e di continuare a far crescere i nostri migliori prodotti digitali per assicurare che gli agenti, i broker e i loro clienti possano stipulare la propria assicurazione online e in tempi brevi” ha dichiarato Tony Cabot, presidente di Victor Italia.

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Emigranti e “protezione umanitaria”

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

“La protezione umanitaria, stravaganza solo italiana, fu introdotta dal Governo Prodi nel 1998. Venti anni fa del secolo scorso, in una fase in cui non esisteva un’emergenza migratoria di questa portata ed era possibile dare questa sorta di permesso di soggiorno eccezionale a un numero limitato di stranieri. La difendono gli insipienti che non hanno capito che gli immigrati così catalogati entrano in un limbo di precarietà chi li porta diretti sulle sponde del lavoro nero o della criminalità. E i delinquenti che lucrano sulla disperazione e andrebbero incriminati invece che rifocillati. Chi oggi si schiera a protezione di questa maldestra anomalia italiana lo fa per poter esibire una finta solidarietà nei circoli esclusivi della sinistra con il Rolex, lontano dalle periferie, dai sobborghi degradati, dall’inferno cui sono sottoposti i ‘trapiantati’ sopravvissuti alle traversate e le famiglie italiane povere che devono convincerci. Che sia da abrogare FDI lo afferma dal 2014, proprio nel momento in cui l’Italia stava entrando nel Mediterraneo con Mare Nostrum, perché si tratta di uno strumento non selettivo che peggiora la qualità della vita di tutti: dei profughi veri, degli immigrati regolari e dei cittadini italiani esasperati dalla mala gestione di questa emergenza africana”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli.

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La figlia del boia e il diavolo di Bamberga di Oliver Poetzsch

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Germania, 1668. Insieme alla figlia Magdalena e al genero Simon, il boia di Schongau, Jakob Kuisl, si reca a Bamberga. Tuttavia, quella che doveva essere una semplice gita di famiglia diventa presto un incubo: a Bamberga i tre si imbattono in una serie di brutali omicidi. Gli arti tagliati delle vittime vengono rinvenuti nel lago e fuori dalle porte della città. In breve, assieme al panico, si diffonde la voce che l’assassino sia una creatura sovrannaturale, un lupo mannaro o un demone. Jakob Kuisl, da uomo illuminato quale è, si rifiuta di credere a una simile superstizione e, insieme alla figlia, decide di indagare sul caso… Quinto capitolo della saga con protagonista il boia di Schongau, La figlia del boia e il diavolo di Bamberga è un suggestivo romanzo storico, approfondito nelle ricostruzioni del panorama sociale e culturale, avvincente e avventuroso nella narrazione, che tiene viva l’attenzione del lettore e non manca di stupirlo con numerosi colpi di scena.
Traduzione dal tedesco di Roberta Scarabelli e Metella Paterlini Euro 18,00 720 pagine
EAN 9788854515253 Neri Pozza editore.

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La città d’oro Sabrina Janesh

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Perù, 1887. Tutto il paese parla di un uomo e della sua incredibile scoperta. Il tedesco Augusto Berns sostiene di aver trovato la città perduta degli Inca e la notizia è corsa velocemente da Lima a Londra e New York. Ma chi è quest’uomo, il presunto scopritore di El Dorado? Tutto inizia con un giovane ragazzo che setaccia l’oro nel Reno, perso nei propri sogni a occhi aperti. L’incontro, a Berlino, con il suo idolo, il famoso esploratore Alexander von Humboldt, lo porta a maturare una decisione epocale. Determinato a trovare la città d’oro, Berns intraprende un pericoloso viaggio in Perù, dove diventa un eroe involontario delle guerre di indipendenza. Nel 1872, dopo anni di lavoro sulla ferrovia peruviana per finanziare la sua spedizione, Berns è finalmente pronto e parte con il suo compagno, Harry S. Singer. Il loro pericoloso viaggio attraverso le Ande offre intermittenti spiragli di successo: trovano molte rovine, ma la leggendaria città perduta continua a sfuggirgli. Un giorno, Berns parte da solo e sale su un altopiano a 2000 metri sopra il fiume Urubamba. La nebbia si dirada rivelando, davanti a lui, centinaia di terrazze costruite sul fianco della montagna. È euforico: finalmente El Dorado!
Negli anni che seguono, Berns lavora su un elaborato raggiro, persuadendo gli uomini d’affari più importanti del Perù a finanziare un’altra escursione nella città perduta. Li assicura che restituirà loro abbastanza oro per renderli tutti ricchi e famosi. Ma nel 1888 Berns svanisce nel nulla, portando con sé il denaro… Traduzione dal tedesco di Alessandra Petrelli Euro 18,00 528 pagine EAN 9788854516397 Neri Pozza editore.

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Riunione di classe di Rona Jaffe

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Riunione di classe è stato scritto nel 1979 e racconta la storia di quattro giovani donne che, negli anni ’50, vanno al Radcliff College per ottenere un’istruzione e trovare un marito.
Emily proviene da una sofisticata famiglia ebrea, Daphne è la ragazza più popolare del campus, Annabel ha la genuina spontaneità della gente del Sud e Chris si dedica con passione allo studio. Diventate amiche inseparabili, ognuna di loro, tuttavia, nasconde un segreto che ne influenzerà le scelte di vita: Emily è nevrotica, Daphne ha l’epilessia, Annabel sviluppa una dipendenza dall’alcol e Chris si innamora di un omosessuale.
Quando tornano a Cambridge, vent’anni dopo, per una riunione di classe, le quattro amiche scopriranno che questi piccoli segreti sono stati in grado di condizionare interamente le loro esistenze, alterate da eventi che nessuna di loro avrebbe potuto prevedere.
Dopo aver ottenuto una fama mondiale grazie al suo romanzo d’esordio, Il meglio della vita, considerato oggi una delle opere rilevanti della letteratura femminile americana, Rona Jaffe torna a parlare del ruolo femminile nell’America degli anni Cinquanta, e lo fa attraverso quattro memorabili protagoniste.Traduzione dall’inglese di Maria Grazia Prestini Euro 18,00 400 pagine EAN 9788854515666 Neri Pozza editore.

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A caro prezzo di Carl Hart

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

A caro prezzo è il discusso memoriale del neuroscienziato Carl Hart, un uomo cresciuto in uno dei quartieri più malfamati di Miami. Hart andava a scuola solo per non essere sbattuto fuori dalla squadra di basket, faceva uso abituale di droghe e stupefacenti e a sedici anni era già diventato padre.
Tuttavia, grazie a una combinazione di duro lavoro, sport e disciplina militare, Carl Hart è riuscito a sottrarsi al destino che ha colpito quasi tutti i suoi amici e familiari, e oggi è diventato un rinomato scienziato impegnato nella battaglia contro l’abuso di droghe, nonché docente alla Columbia University.
In questo provocatorio memoriale il Dr. Carl Hart esamina la relazione tra droga e piacere, dimostrando come l’isteria emotiva derivata dalla disinformazione su quanto concerne le droghe illegali riesca a oscurare i veri problemi che le persone emarginate si trovano a fronteggiare, contribuendo anche ad accentuare la cattiva gestione delle già limitate risorse pubbliche. Le sue scoperte gettano nuova luce sulla dipendenza da stupefacenti e spiegano perché le politiche attuali stanno fallendo. Traduzione dall’inglese di Cristiano Peddis Euro 18,00 352 pagine
EAN 9788854517097 Neri Pozza editore.

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Figli dell’estate Monika Held

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Un ragazzo solitario, seduto su una panchina, con la mano appoggiata su un mucchietto di vestiti. Sotto di lui, nella piscina, una bambina galleggia con gli occhi aperti: da dove vengono questi ricordi? La scienziata quarantenne Rania teme di stare impazzendo. Le immagini che, da qualche tempo, la tormentano, sembrano non appartenerle. La memoria le sta giocando un brutto scherzo ma Rania non è intenzionata a lasciarsi sopraffare: pezzo dopo pezzo proverà a mettere insieme le tessere del puzzle, cercando di capire chi sia il ragazzino e cosa sia successo alla bambina nella piscina, che dopo l’incidente è diventata una «figlia dell’estate». Emerge così una drammatica storia legata all’adolescenza di Ragna, a Koljia, il ragazzo da lei amato, e a Malu, la sorella di Koljia, che in un pomeriggio d’estate ha rischiato di affogare in piscina…
Traduzione dal tedesco di Susanne Kolb Euro 17,00 224 pagine EAN 9788854515833 Neri Pozza editore.

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Luci della ribalta Melanie Benjamin

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

È il 1914 e la venticinquenne Frances Marion, sull’orlo del secondo divorzio, ha appena lasciato la sua casa nel nord della California per dirigersi a Los Angeles, dove è determinata a vivere in modo indipendente come artista, sebbene fino a quel momento si sia limitata a disegnare bottiglie di ketchup e vasetti di crema per il viso. Originaria di San Francisco, dove è nata e cresciuta, Frances ha una sola ambizione: lasciare un segno, qualcosa di cui andare fiera, e possibilmente farlo nel mondo del cinema, la nuova fiorente industria che in quegli anni sta esplodendo a Los Angeles, tra macchine da presa e attori che si aggirano per le strade coi volti truccati. L’occasione che Frances sta aspettando si concretizza il giorno in cui incontra quella che è destinata a diventare la più grande diva del cinema di quegli anni, la Piccola Riccioli Biondi, così chiamata per i suoi capelli ricci e dorati:
Mary Pickford. Nata Gladys Smith, Mary ha iniziato a calcare i palcoscenici all’età di otto anni per mantenere la madre rimasta vedova e i fratelli. A
undici anni la sua vita è fatta di teatri privi di uscite di sicurezza, cerone puzzolente e costumi logori. E di vestiti foderati con carta di giornale durante le tournée invernali perché i treni sono pieni di spifferi e i viaggi – senza la famiglia e in compagnia soltanto di attrici indifferenti – lunghi e snervanti. Ma l’aspetto serafico di Gladys cela un’anima d’acciaio e l’opportunità di cambiare vita si presenta nelle sembianze dell’impresario teatrale David Belasco, che la assume nella propria compagnia e la ribattezza Mary Pickford.
Cinque anni dopo Mary è l’attrice cinematografica più amata, la «Fidanzata d’America», l’astro nascente del cinema muto. Eppure, nonostante la fama e il successo, Mary è soprattutto una donna sola, le spalle gravate dal peso delle decisioni che si devono prendere quando si è coinvolti in un’industria di cui occorre ancora modellare l’esistenza. Solo Frances riesce a perforare l’armatura di Mary, un’armatura che si ispessisce a ogni aumento di stipendio, a ogni intervista, a ogni sua foto pubblicata sui giornali… Ambientato all’alba di Hollywood, Luci della ribalta esplora l’amicizia e la collaborazione creativa tra la celebre stella del cinema muto Mary Pickford e la sceneggiatrice Frances Marion ed è, al contempo, un emozionante spaccato sugli amori, i tradimenti e i segreti più inconfessabili delle star del cinema degli anni Dieci e Venti, come Charlie Chaplin, Louis B. Mayer e Rodolfo Valentino.Traduzione di Alessandro Zambini Euro 18,00 415 pagine EAN 9788854515826 Neri Pozza editore.

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Guantanamo di Youseff Ziedan

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

«Abu Bilal al-Masri, sposato con una jihadista,entrato in Afghanistan con la scusa di lavorarenel campo dell’informazione, per incontrare Osama bin Laden e mettersi in contatto con bande di talebani…». Nel campo di prigionia di Guantanamo l’inquirente inglese, assegnato ai servizi segreti americani, è fermamente convinto che il giovane arabo del Nord del Sudan sia l’uomo che, col nome di battaglia di Abu Bilal al-Masri, è penetrato in Afghanistan per raggiungere il capo di al-Qa‘ida e dare manforte ai talebani. Il giovane, tuttavia, è innocente. Lo hanno rapito per sbaglio nella zona di confine fra Pakistan e Afghanistan, dove, in qualità di operatore, si era spinto per filmare gli eventi. Appartenente per parte di madre al clan dei Ja‘fara, il cui lignaggio risale fino al casato del Profeta, non ha mai pensato di incontrare Osama bin Laden, né ha mai voluto unirsi alle bande di talebani che uccidono chiunque non la pensi come loro e distruggono gli antichi monumenti archeologici col pretesto di difendere la religione e instaurare la shari‘a. Nel campo, però, nessuno gli crede. Quando, preso da una smania improvvisa, il giovane inveisce e urla di far parte della stampa, le guardie lo deridono ripetendo Press, Press. Con addosso una tuta arancione acceso coi bottoni che corrono lungo la schiena, tra prigionieri incatenati ridotti in uno stato di prostrazione estrema, le facce inaridite, i cenci scomposti, gli occhi spenti con lo guardo obliquo, il giovane prega e rivolge tutti i suoi pensieri alla moglie Muhaira, alle sue ciglia lucide quando distoglieva pudicamente lo sguardo da lui, e a Nora, la ragazza con cui ha condiviso ad Alessandria attimi travolgenti ormai irrangiungibili. Narrando di un giovane arabo rinchiuso senza colpa nel campo di prigionia di Guantanamo, negli anni immediatamente successivi agli attentati dell’11 settembre, Youssef Ziedan affronta uno dei temi fondamentali del nostro tempo, in cui la lotta al terrore col terrore finisce inevitabilmente col minare i fondamenti stessi della democrazia e della dignità dell’uomo.Traduzione dall’arabo di Daniele Mascitelli Euro 17,00 292 pagine
EAN 9788854516861 Neri Pozza Editore.

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Il mito moderno del progresso di Jaques Bouveresse

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Intrisa di pensiero postmoderno, la nostra epoca potrebbe essere caratterizzata dal più completo scetticismo nei confronti delle grandi narrazioni della modernità, se una nozione non continuasse a dominare imperterrita la scena: la nozione di progresso. Non vi è discorso pubblico di uomini politici, tecnocrati, economisti, imprenditori e finanzieri in cui la parola «progresso» non ricorra come una speranza, un compito, un obbligo cui attenersi. Il dovere di servire il progresso è, insomma, la vera e propria parola d’ordine del nostro tempo, la fede da fare propria per non incorrere nell’esclusione da ogni agire pubblico.
Già nel 1909, nel suo articolo intitolato Der Fortschritt [Il progresso], Karl Kraus denunciava il carattere vuoto e formale dell’idea di progresso: più che un reale movimento, essa indica l’«impressione del movimento», una sorta di punto di vista fatale per il quale, qualsiasi cosa facciamo, agiamo sempre sotto il riguardo del progresso e mai del regresso.
Da Kraus a Musil, a Orwell, a Wittgenstein e a Georg Henrik von Wright si è sviluppato un ampio pensiero critico di tale idea che Jacques Bouveresse riprende e commenta in queste pagine per mostrare la totale insensatezza di una nozione per la quale «tutto ciò che si fa oggi di nuovo nelle nostre società, e anche tutto ciò che semplicemente si fa, è situato sotto il segno del progresso». Traduzione dal francese di Alberto Folin Euro 12,50 112 pagine
EAN 9788854516380 Neri Pozza Editore.

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Biografia involontaria degli amanti di Joao Tordo

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

In una strada semideserta della Galizia, due uomini in macchina investono un cinghiale. In viaggio dal pomeriggio, erano diretti a Santiago de Compostela dove, prima che l’animale incrociasse la loro strada, pensavano di cenare, bere birra fino a tardi e trascorrere la notte. L’uomo alla guida è un professore di letteratura inglese che, dopo il divorzio dalla moglie, vive lasciando passare i giorni e curando un programma radiofonico dall’irridente titolo di Giorni felici. Accanto a lui, Saldaña Paris, un giovane poeta messicano incontrato tempo prima nel centro di Pontevedra, la città in cui entrambi vivono. Un uomo disilluso dalla vita e prigioniero di una struggente, ineliminabile malinconia.
In attesa delle procedure formali, i due amici siedono sulla scomoda panca di un posto di polizia non lontano dal luogo dell’incidente, quando Saldaña Paris rivolge al suo interlocutore una singolare richiesta: leggere un manoscritto che lui conserva come un prezioso lascito da cui gli è impossibile separarsi. Non è il libro di un autore qualsiasi, né tantomeno l’opera di una giovane promessa, ma una sorta di requiem della donna che lui ha sposato e amato di un amore così forte e dolente che gli impedisce di sfogliare ora quelle pagine, per non riandare con la mente e il cuore a un tormentoso passato.
Determinato a liberare Saldaña Paris dalla pena che lo affligge, il professore scorre quelle pagine dalle quali emerge l’involontaria biografia di due amanti. Un’intensa storia d’amore e ferite inflitte con inaudita violenza, una storia che lascia a colui che è sopravvissuto una sola possibile strada: riconciliarsi col passato per non compromettere irrimediabilmente il futuro.
Opera da una delle voci più originali e affermate della letteratura portoghese contemporanea, Biografia involontaria degli amanti è un toccante, magnifico romanzo sull’ossessione amorosa e sul potere lenitivo delle parole.
Traduzione dal portoghese di Romana Petri Euro 18,00 432 pagine EAN 9788854514959 Neri Pozza Editore.

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Colf e badanti e presenza migranti

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

Gli stranieri rappresentano il 73,1% dei lavoratori domestici regolari (dati INPS). La quota di nazionalità Filippina si attesta all’8% (la maggior parte impiegati come colf), l’America del Sud arriva al 6,8% mentre a farla da padrona è ancora l’Europa dell’Est da cui proviene quasi la metà dei lavoratori stranieri con il 43,8% (378.258 unità).La cura della casa e l’assistenza a persona richiedono competenze specifiche e DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico sta formando lavoratori in tutta Italia.“Con i corsi 2018, 36 al momento quelli approvati, formeremo più di 1.000 lavoratori domestici – a dirlo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA”.“La grande novità di quest’anno – prosegue Gasparrini – è rappresentata da accordi con Ambasciate e Consolati. Sono stati già avviati corsi patrocinati dall’Ambasciata delle Filippine, della Moldavia e dal Consolato del Perù. Una collaborazione voluta in virtù della forte presenza di lavoratori stranieri nelle famiglie.” “L’iniziativa formativa è gratuita – continua la nota – perché i corsi sono progettati per agevolare l’inserimento diretto nelle famiglie di figure professionali in grado di svolgere attività di carattere domestico e di assistenza alla persona: il percorso formativo affianca, infatti, attività teorica e attività di laboratorio prevedendo anche verifiche delle competenze acquisite”.

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Scoperta una molecola a base di rame contro i tumori

Posted by fidest press agency su martedì, 10 luglio 2018

I ricercatori Unicam Carlo Santini e Maura Pellei della Sezione di Chimica della Scuola di Scienze e Tecnologie, insieme ai colleghi Cristina Marzano e Valentina Gandin dell’Università di Padova e Marina Porchia e Francesco Tisato dell’ICMATE-CNR di Padova, hanno scoperto e brevettato una molecola a base di rame risultata estremamente efficace e selettiva verso alcuni tumori solidi. Frutto di una intensa ricerca multidisciplinare durata oltre 10 anni, il nuovo complesso di rame è stato progettato e sintetizzato presso i laboratori di Chimica Inorganica di Unicam e si configura come una potenziale e valida alternativa ai farmaci antitumorali a base di platino attualmente in uso clinico. Il brevetto è stato preso in licenza da una società americana, la SAPIR, che si occuperà dell’ampio programma di sviluppo clinico, prospettiva che rappresenta un importante traguardo per la ricerca condotta dagli studiosi di Unicam e Unipd, co-proprietari al 50% del brevetto licenziato ed apre ora nuovi scenari verso lo sviluppo di farmaci antitumorali più selettivi ed efficaci. Il rame infatti è un metallo endogeno, naturalmente presente in piccole quantità nell’organismo umano, ed è coinvolto in molteplici processi biochimici. “I nostri studi, pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali, tra le quali Chemical Reviews, – hanno sottolineato i professori Santini e Pellei – hanno messo in evidenza la potenzialità dei complessi di rame come antitumorali. Il nostro composto possiede quindi tutte le caratteristiche per essere meglio tollerato dall’organismo umano, abituato a riconoscerlo più di altri metalli come il platino, che costituisce la base di analoghi farmaci antitumorali oggi in uso clinico, che sebbene efficaci sono anche molto tossici.”
Si tratta infatti di una molecola in grado di veicolare il metallo in maniera selettiva in sede tumorale. Una volta internalizzata, la nuova molecola è in grado di generare una complessa cascata di segnali che porta alla distruzione selettiva delle cellule tumorali, comprese quelle refrattarie alla classica chemioterapia. “Ci teniamo a sottolineare – proseguono i professori – che co-inventori del brevetto sono anche il prof. Giancarlo Gioia Lobbia, che purtroppo ci ha lasciati a dicembre 2016 e a cui vogliamo dedicare questo successo scientifico e la dott.ssa Grazia Papini, che ha completato il suo dottorato presso il nostro gruppo di ricerca in Unicam, e vogliamo ringraziare per il loro prezioso contributo la società dell’Università di Padova Unismart e la nostra Area Ricerca e Trasferimento Tecnologico, che ha visto la dott.ssa Simona De Simone impegnata in prima linea nel supportare Unismart nel corso delle trattative con SAPIR. La nostra principale soddisfazione è vedere concretizzata la possibilità di contribuire con il nostro lavoro di Ricercatori e di Chimici a migliorare la qualità della vita, in uno dei suoi aspetti fondamentali che è quello della salute”.“Si tratta di una ulteriore conferma dell’eccellenza del lavoro svolto dai nostri ricercatori – ha dichiarato con soddisfazione il Rettore Unicam Claudio Pettinari. Mi congratulo con i colleghi Santini e Pellei per il successo ottenuto dopo anni di intenso lavoro. Abbiamo dimostrato ancora una volta come la ricerca scientifica universitaria possa essere di beneficio per la comunità tutta, anche su tematiche di estrema importanza come la salute pubblica: un esempio virtuoso dunque di ricerca e trasferimento tecnologico”.

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