Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 19 luglio 2018

1er tour du Vaudreuil Golf Challenge: Que le spectacle commence!

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

La 6e édition du Vaudreuil Golf Challenge a débuté ce jeudi dans des conditions de jeu excellentes favorisant le spectacle! Le magnifique parcours du Golf du Vaudreuil a été un véritable test pour les meilleurs joueurs de l’European Challenge Tour.«Un britannique aux commandes» Au soir du 1er tour du Vaudreuil Golf Challenge, Richard MCEVOY auteur d’un superbe 64 (7 birdies) prend seul la tête du tournoi. Il devance d’un coup son compatriote Paul MADDY et le belge Christopher MIVIS tous les deux à -6 sous le Par. Thomas LINARD, Louis CAPON, Victor RIU, Edouard DUBOIS et Victor PEREZ, tous à – 3 sous le Par réalisent les meilleurs scores des 42 français au départ ce matin et restent au contact des leaders en occupant la 8e place du classement après cette première journée.On notera également le bon et prometteur premier tour de Romain LANGASQUE avec une carte de 69. Avec une carte de 71 l’Italien Filippo BERGAMASCHI occupe la 48e place de ce classement. Mais cette journée restera gravée dans sa mémoire car le transalpin a réussi l’exploit d’un «Trou en un» sur le Par 3 du Golf du Vaudreuil. Un magnifique coup de Fer 9 à 137 mètres. Pour rappel, sur toute la durée du tournoi, l’entrée est gratuite.

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Trattativa Stato-Mafia. Fava “Da chi è partito ordine?”

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

“Se, come si legge nella motivazione della sentenza di Palermo, la trattativa fra pezzi dello Stato e mafia accelerò l’omicidio Borsellino, c’è una domanda in più che va rivolta con urgenza a chi ha voluto, permesso e agevolato il depistaggio su via d’Amelio: da chi è partito l’ordine per quel depistaggio come quello della trattativa stessa? Chi ne ebbe la responsabilità politica e giudiziaria? Chi sapeva e ha taciuto durante tutti questi anni? La Commissione regionale antimafia si farà carico di cercare anche queste ulteriori risposte e questa indispensabile verità.” Lo dichiara Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia siciliana.

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E’ proprio vero che Israele assedia la Striscia di Gaza? Guardiamo i fatti

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

In un suo recente scritto Ugo Volli c’invita ad una riflessione su quanto è accaduto e sta accadendo a Gaza. E’ una storia che sa di antico ma che ha la caratteristica di farsi cronaca senza soluzione di continuità perché c’è sempre qualcuno che tende a risvegliare antichi e mai sopiti dissapori in un’area di per sé già molto critica. Alla fine l’opinione pubblica mondiale si ritrova ad essere influenzata dai messaggi più interessati al catastrofismo e molto meno ad una obiettiva valutazione dei fatti. Per questo motivo non mi soffermo sull’idea da taluni paventata che la striscia di Gaza sia diventata una specie di isola assediata dagli israeliani e che il luogo sia diventato una sorta di prigione a cielo aperto o addirittura azzardando il paragone con Auschwitz. Né propendo a considerare la tesi di chi, a buon diritto, richiama la mia attenzione sul fatto che “tecnicamente” non è possibile considerare Gaza un territorio assediato.
Semmai mi chiedo se con pragmatismo le parti interessate abbiano realmente compiuto ogni sforzo per la pacificazione degli animi e ricercata una soluzione condivisa di convivenza civile, religiosa e sociale. Mi chiedo il perché, dopo decenni di vittime, di miserie e di distruzioni che non hanno portato a nessun cambiamento sullo stato delle cose, si continua a percorrere una strada tanto accidentata e senza sbocchi visibili rinunciando a praticare un accettabile accomodamento. Mi chiedo cosa accadrebbe se i palestinesi riponessero le loro armi inducendo gli israeliani a fare la stessa cosa e provassero a diventare dei buoni vicini? Non si tratta tanto di porgere l’altra guancia a chi ti schiaffeggia ma d’evitare che vi possa essere qualcuno che ti usi violenza. E’ forse utopia pensare che vi siano persone capaci di scegliere il percorso della fratellanza umana per dirimere i contrasti e che sia di gran lunga preferibile un sorriso al pianto di una madre per una violenza che si poteva evitare?
Gaza e i palestinesi ma anche gli israeliani che abitano in quell’area non meritano di diventare le vittime predestinate di un odio antico senza pensare che ogni giorno che viene è un inno alla vita, e che essa è una forza che ci sprona a comprendere che la pace è la sola un’arma che ci permette di diventare invincibili. Cerchiamo il modo per attenuare i clamori della violenza, a partire dai media, e ad esaltare il buono che è in tutti noi perché è nella pace l’avvenire che possiamo assicurare ai nostri figli e a farli vivere serenamente. (Riccardo Alfonso)

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Turismo: Abu Dhabi registra una crescita del 4,9%

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

abu dhabiAbu Dhabi. È cresciuto del 4,9% il numero degli hotel guest che hanno soggiornato ad Abu Dhabi nei primi 5 mesi del 2018 rispetto al 2017. In base alle statistiche stilate dal Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi), i 162 hotel, resort e apart-hotel dell’Emirato, con 31.236 camere, hanno ospitato 2.073.586 ospiti da gennaio a maggio.Il tasso di occupazione ha raggiunto il 75%, con una crescita dell’1,4%, mentre la media notti è salita a 2,7, una crescita del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2017.Gli indicatori di crescita coinvolgono tutte e tre le regioni dell’Emirato, con un +8,6% nella regione di Al Dhafra e un totale di 63.471 hotel guest, un +5.3% ad Abu Dhabi City, con 1.833.348 di hotel guest accolti e un +1% ad Al Ain con 176.767 hotel guest.
SE Saif Saeed Ghobash, Undersecretary di DCT Abu Dhabi, ha dichiarato: “Questi risultati sono fortemente incoraggianti e dimostrano una crescita costante. Provano altresì la capacità di Abu Dhabi di realizzare i suoi obiettivi strategici di posizionamento quale leading global destination, attraverso lungimiranti campagne di marketing e promozionali capaci di sostenere la sua crescita”.Il settore turistico e dell’ospitalità di Abu Dhabi è in piena espansione dopo l’approvazione da parte del Comitato Esecutivo della proposta del DCT Abu Dhabi di tagliare le tasse turistiche e municipali, attuando una riduzione, a partire dal 1 ° luglio, dal 6% al 3,5% per le tasse turistiche; una riduzione del 4% al 2% per le tasse municipali e l’abbassamento della tassa comunale per ogni camera d’albergo da AED15 a AED10. Questo emendamento è il risultato dei continui sforzi per promuovere lo sviluppo delle infrastrutture turistiche e incoraggiare gli investitori a realizzare attrazioni turistiche e culturali e organizzare eventi, elevando lo status di Abu Dhabi come destinazione turistica d’elezione.“Questa decisione incoraggia gli investimenti nel settore turistico e dell’ospitalità di Abu Dhabi e migliora la sua competitività sottolineando il valore economico che offriamo ai nostri visitatori per i nostri servizi e le attrazioni di qualità”, ha aggiunto Ghobash.
“La riduzione delle tasse ci aiuterà anche ad attirare più visitatori e ad aumentare i tassi di occupazione, i ricavi e la durata media del soggiorno, aumentando così il contributo del settore turistico al PIL degli EAU e raggiungendo i nostri obiettivi di diversificazione economica. Ci dedichiamo a trasmettere un messaggio chiaro ai visitatori nei nostri mercati di riferimento, invitandoli ad esplorare Abu Dhabi e a godere delle eccezionali esperienze ricreative, culturali e familiari che offre”.
“Continuiamo a promuovere l’awareness di Abu Dhabi, delle sue attrazioni turistiche e del suo patrimonio culturale autentico, così come delle sue infrastrutture all’avanguardia per business e congressi.”DCT Abu Dhabi lavora anche in collaborazione con enti locali e internazionali del settore turistico per assicurare la sua presenza alle più importanti conferenze e fiere organizzate durante tutto l’anno. Tali partecipazioni consentono a DCT Abu Dhabi di promuovere gli sforzi di cooperazione e incoraggiare lo sviluppo di pacchetti vacanze e programmi turistici nell’Emirato.
“Ci aspettiamo di vedere uno slancio significativo nel settore del turismo nei prossimi mesi con l’Abu Dhabi Summer Season, iniziata a giugno, l’apertura di nuove attrazioni come il Warner Bros. World Abu Dhabi su Yas Island dal 25 luglio e nuovi resort d’eccellenza, come il lussuoso Jumeirah Saadiyat Island Resort in novembre”, ha aggiunto Ghobash. Mentre l’Abu Dhabi Summer Season durerà fino al 18 agosto, la seconda metà del 2018 sarà testimone di eventi importanti come il Gran Premio di Formula 1 Etihad Airways Abu Dhabi (23-25 novembre), l’Abu Dhabi Classics (settembre 2018 – aprile 2019), l’Abu Dhabi Art (14-17 novembre) e l’Abu Dhabi Food Festival a dicembre. (Valentina Zona)

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Zefiro gentile

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Palazzo Arnone.jpgCosenza – Palazzo Arnone Mercoledì 25 luglio 2018 la Galleria Nazionale di Cosenza dedica al pubblico un’apertura straordinaria al di fuori del consueto orario, dalle ore 20.00 alle 23.00.
Nella cornice notturna di Palazzo Arnone, con la collaborazione del Conservatorio di Musica S. Giacomantonio, le arti visive e la musica torneranno a dialogare. La visita serale sarà occasione per immergersi nella bellezza delle preziose opere d’arte del museo e per godere dell’appuntamento alle 21.30 con Zefiro gentile, concerto per chitarre che sarà ospitato nell’arioso cortile dell’edificio cinquecentesco. L’ingresso è gratuito. La Galleria Nazionale di Cosenza, diretta da Domenico Belcastro, è afferente al Polo Museale della Calabria guidato da Angela Acordon. (foto: copyright beniculturali palazzo arnone)

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Lazio: Il sistema sanitario è ancora in tilt con le liste d’attesa

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Lunghe liste d’attesa e centralini che rimandano all’anno prossimo per una Tac. Nonostante i dati pubblicati sul sistema di rendicontazione avanzato secondo classi di priorità abbiano fatto della Regione Lazio una tra le poche che, insieme a Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano, si possano definire “trasparenti” per aver pubblicato sui rispettivi siti i dati sulle liste d’attesa, non risulta ancora chiaro ai cittadini il numero di giorni da attendere per una visita medica.La Regione Lazio, infatti, ha predisposto un sistema di rilevazione dei tempi di attesa (TDA) che monitora ogni settimana le visite e gli esami diagnostici. I dati riportati si riferiscono alle prime visite e agli esami strumentali, diviso per classe di priorità: urgente, breve e differibile.
Per ogni prestazione viene indicata la percentuale di prenotazioni effettuate con tempo di attesa entro gli standard regionali. Il colore verde indica il rispetto dei tempi per almeno il 90% del totale delle prenotazioni; il colore giallo indica che le prenotazioni entro lo standard sono comprese tra 50-89%; il colore rosso indica che le prenotazioni entro lo standard sono minori del 50% sul totale delle prenotazioni per il periodo selezionato. Vengono presentate le ultime tre rilevazioni settimanali, con possibilità di visualizzarne un numero massimo di cinque. Nella settimana dal 9 al 15 Luglio solo tre prestazioni risultano in verde, e quindi entro gli standard regionali: le visite per chirurgia vascolare, visite ginecologiche e otorinolaringoiatrica.In seguito al Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (Pngla) 2010-2012, approvato con l’Intesa Stato-Regioni del 28 ottobre 2010, sono state stabilite un numero di 58 prestazioni tra visite specialistiche, esami diagnostici e interventi chirurgici per cui Asl ed ospedali devono indicare i tempi massimi di attesa.Alle Regioni e Province autonome spettava di pubblicare il loro Piano regionale di governo delle liste d’attesa ed, entro 60 giorni, ogni Azienda sanitaria era tenuta ad adottare il proprio programma attuativo, garantendone adeguata diffusione ai cittadini. Ma a ben vedere dai risultati preliminari dello studio Gimbe la trasparenza sui tempi di attesa, di fatto prevista per legge, rimane in larga parte disattesa da Regioni e Province autonome. Accanto ad alcuni sistemi avanzati di rendicontazione che permettono di conoscere in tempo reale i tempi per ciascuna prestazione in tutte le aziende sanitarie, vi sono persino Regioni che non rendono disponibile alcun dato.Protestano i tanti pazienti che si lamentano di fare telefonate a vuoto al numero verde del Recup. Il centralino regionale per le prenotazioni degli appuntamenti sanitari è in difficoltà nel fissare nuove date in agenda, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni cosiddette “differibili”, ossia non urgenti, anche se altrettanto importanti, soprattutto per la prevenzione.“La salute dei cittadini non può attendere e per questo la Regione si deve attivare al più presto con un programma effettivo al fine di risolvere gravoso problema delle liste d‘attesa – afferma il Segretario Nazionale di CODICI Ivano Giacomelli – Ci sono esami, come le tac, che sono indispensabili nella prevenzione e devono essere garantiti dal sistema sanitario nazionale, come il diritto alla salute e alle cure”, conclude Giacomelli.

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Ultima chiamata per gli investitori interessati ad acquisire Cinti Calzature

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

La società TB Holding, oggi risanata e competitiva e con grande potenziale di sviluppo, è infatti all’asta fino al 26 luglio con un nuovo bando che permette ai compratori interessati di fare offerte relative anche solo a una parte della proprietà. Lo storico gruppo bolognese, presente in Italia 33 negozi in gestione diretta e 5 in franchising, è già nel mirino della portoghese Parfois, società leader in Europa nella distribuzione di borse e accessori, attiva anche nella distribuzione di abbigliamento e calzature. La multinazionale ha infatti presentato un’offerta allo scadere del precedente bando: offerta che, tuttavia, non era del tutto conforme ai requisiti previsti dal bando ufficiale pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Per questo il commissario straordinario di TB Holding, dr. Fulvio Cociani, di concerto con il MiSE, ha predisposto un nuovo disciplinare di gara, che ha recepito in sostanza l’offerta formulata da Parfois, dando al contempo l’opportunità a ogni potenziale acquirente di gareggiare alle stesse condizioni e senza privilegiare alcuno dei soggetti interessati alla rete di vendita di TB Holding e/o al ramo d’azienda comprendente la sede di Bologna e i marchi Cinti e Blocco 31.La sostanziale novità lanciata dal nuovo bando è la possibilità, per i compratori interessati, di fare offerte anche solamente per i punti vendita, escludendo la sede e con questa tutti i contratti a essa legati. Le posizioni dei punti vendita (38 in tutto, di cui 5 affidati in franchising), sono tra le più apprezzate in Italia sul profilo commerciale: si parla infatti di negozi situati in location strategiche come via dei Cerretani a Firenze, viale Indipendenza a Bologna, via Etnea a Catania, o via Maqueda a Palermo. Per non parlare della presenza nei migliori centri commerciali d’Italia (Porta di Roma, Euroma2, le Gru, i Petali, Forum, Mantova Outlet Village, etc.).“Nel caso di offerta per la sola rete dei punti vendita – specifica il commissario straordinario Fulvio Cociani – sarà chiaramente necessario coinvolgere i sindacati, visto che parte del personale potrebbe rimanere fuori dalla cessione e quindi avere, eventualmente, la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali della disoccupazione”.Altro aspetto sensibilmente diverso rispetto ai precedenti bandi, è la facoltà di acquisire il magazzino della TB Holding con contratto estimatorio della durata di 24 mesi, garantendo l’esclusiva della vendita del prodotto per 12 mesi in almeno tre punti vendita in Italia. “Operazione, questa, che comunque andrà a garantire i creditori della società e nel contempo consentirà all’aggiudicatario di non avere impegni finanziari particolarmente gravosi e non collimanti con il proprio piano strategico”, specifica Cociani. “La maggior parte dei soggetti che hanno manifestato il loro interesse nella società, non erano infatti interessati alla continuazione del modello di business della TB Holding. – continua il commissario straordinario – Il magazzino è stato per diversi potenziali compratori un deterrente, in quanto visto come inutile e gravoso costo”.L’ultima chiamata per la cessione di Tb Holding è stata quindi fissata per la data del 26 luglio: termine entro il quale le offerte, in busta chiusa, dovranno essere consegnate presso lo studio del notaio Marco Galletti di Perugia, entro e non oltre le ore 12, per essere aperte il successivo giorno alle ore 10, nello stesso luogo.“Sarà in questa data, dunque, che sapremo in definitiva se Parfois avrà la possibilità di entrare con decisione sul mercato italiano, con il suo concept store innovativo e la sua offerta di borse e bigiotteria a prezzi imbattibili”, conclude Fulvio Cociani.

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Lavoro: «I giovani devono diventare imprenditori di sé stessi

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

«La nostra non è un’epoca di cambiamenti, ma il cambiamento di un’epoca»; «Le innovazioni sono tali da rendere imprevedibile ciò che accadrà fra 5 anni»; «Nell’ultimo mezzo secolo abbiamo assistito a trasformazioni più rapide che negli ultimi 12 millenni»; «Il film “Ritorno al Futuro” adesso non appare più incredibile». Con queste premesse, come faranno i giovani a prepararsi per il lavoro di domani, che nessuno conosce? Cosa dovranno studiare?
Nell’aula magna della John Cabot University (JCU) di Roma, Angela Paladini, direttrice Risorse umane Emea della Johnson & Johnson; Michele Riela, vicepresidente Vertical Solutions di Olivetti; Iliana Totaro, Head of People Development di Enel Group; Pietro Paganini, professore di Business Administration e fondatore di COMPETERE, dopo aver delineato lo scenario attuale, hanno tracciato le soluzioni. «I ragazzi dovranno prepararsi a reinventarsi più volte nell’arco della loro vita lavorativa», ha detto Antonella Salvatore, docente di Marketing e direttore del Centro di avviamento alla carriera della JCU, lanciando il dibattito.
Bene, visto che non possiamo fare previsioni oltre un orizzonte di circa 5 anni, è inutile preoccuparsi di quali lavori saranno disponibili nel futuro; tanto vale, quindi, creare le condizioni per essere in grado di operare in qualsiasi contesto. Questo il punto essenziale della ricetta, su cui manager e docenti si sono trovati d’accordo.«Il mantra è questo: curiosità, creatività, imprenditorialità», ha sottolineato Pietro Paganini. «Ognuno deve investire su sé stesso, come fosse una piccola azienda», ha spiegato Angela Paladini. «I giovani devono essere proattivi e aver voglia di sperimentare, l’errore non è più un tabù», ha detto Iliana Totaro. «I solisti non interessano alle aziende, è importante invece la forza del gruppo, ha aggiunto Michele Riela.E ancora: stare a casa non serve a nulla: bisogna lanciarsi e provare, fare esperienze di stage, anche per schiarirsi le idee sulla propria vocazione e quindi sul target. E poi è importante adattarsi, saper interagire velocemente e con efficacia in qualsiasi contesto, dove siano presenti differenze non solo linguistiche, ma anche culturali e generazionali. È necessario essere flessibili e dimostrare intelligenza emotiva. Le conoscenze di base, quelle hard, frutto dello studio, sono sempre importanti, ma le aziende non cercano lo studente-genio da 10 e lode. A fare la differenza sono le soft skill, cioè le competenze morbide, il saper lavorare in team, parlare e presentarsi in pubblico, gestire il tempo, per esempio. «Temi, questi, molto cari al Centro di avviamento alla carriera – Career Services – della John Cabot University», ha sottolineato Antonella Salvatore.In questo senso il ruolo dell’università è fondamentale. Dato che nessun ateneo sarà mai in grado di preparare a tutti i lavori, dovrà stimolare l’acquisizione delle competenze extra, tra cui quella di adattamento, così che gli studenti di oggi possano dare il meglio, domani, in qualunque situazione. Che ora nessuno può prevedere. Nemmeno un film di fantascienza.

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Siria del Nord: gravi accuse contro le forze di occupazione turche in Afrin

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Gravi accuse sono state fatte dall’Associazione per i popoli minacciati (APM) contro le forze di occupazione turche nella regione kurda di Afrin nella Siria settentrionale. Mentre Donald Trump e Vladimir Putin a Helsinki parlano del conflitto in Siria, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan lascia che i tirapiedi ai suoi comandi nella zona occupata di Afrin commettano omicidi, continuino a cacciare persone e ad espropriare. Tutte le scritte e la segnaletica in lingua kurda viene eliminata e anche le lezioni in lingua kurda nelle scuole dopo le vacanze scolastiche non saranno ripristinate.Secondo i dati dell’APM, solamente tra l’1 e il 15 luglio attivisti kurdi hanno documentato circa 120 rapimenti, sette omicidi, dieci rapine e 27 razzie che hanno visto la distruzione delle proprietà dei malcapitati. Inoltre è stato dato fuoco a quattro campi. Questa è solo la punta dell’iceberg: dalla conquista della regione kurda avvenuta il 18 marzo, l’esercito turco ha deportato almeno 3.000 curdi. Secundo alcune stime sarebbero scomparsi fino a 7.000 Kurdi. Per paura di ulteriori attacchi molte famiglie colpite vogliono rimanere in incognito. Sempre più spesso soldati turchi e islamisti sequestrano i cellulari dai civili per scoprire chi dà notizia di questi attacchi.Anche i timori dei Kurdi di perdere le proprie proprietà che andranno a coloni arabo-sunniti di altre parti del paese sembrano giustificati. La scorsa settimana il “Dipartimento legale” del “Consiglio locale” di Afrin istituito dalle forze di occupazione turche, ha invitato tutti i residenti a presentare i loro atti di proprietà. Verranno esaminati per completare le presunte procedure legali necessarie per il settore immobiliare. I circa 250.000 Kurdi fuggiti da Afrin prima dell’attacco turco non hanno quindi nessuna possibilità di far valere i propri diritti. L’esercito turco ha già portato decine di migliaia di islamisti radicali arabi nella regione kurda. Molti di questi nuovi coloni sono armati e membri di vari gruppi islamisti. Sostengono l’esercito di occupazione turco e sotto i loro occhi uccidono, torturano e derubano i civili Kurdi rimasti ad Afrin. Nella regione un tempo molto aperta e liberale praticamente è stata introdotta la legge islamica della sharia. Le donne senza il velo non osano più scendere in strada. Il paesaggio urbano è ormai caratterizzato dalla presenza di uomini con lunghe barbe e donne che indossano il niqab islamico. A causa di questa islamizzazione, per uno Yezidi o Alevita ad Afrin non è più possibile vivere. Le circa 1.000 persone appartenenti alla piccola comunità cristiana sono scomparse.

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Corte di Giustizia delle Comunità Europee in materia di procedura di appalto pubblico

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Chiomenti ha assistito la società Iveco Orecchia davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee in una vicenda relativa alla legislazione comunitaria in materia di procedure per l’affidamento di appalti pubblici, risolta in senso favorevole ad Iveco.La procedura di appalto pubblico dalla quale è scaturita la controversia aveva ad oggetto ricambi originali Iveco o “equivalenti”. Il punto centrale della controversia concerne l’obbligo da parte del concorrente, che intende offrire ricambi equivalenti agli originali Iveco, di dimostrare tale equivalenza unitamente all’offerta oppure possa rendere tale prova anche successivamente, nella fase di collaudo e/o di esecuzione.La CGCE ha statuito (con efficacia vincolante per i giudici nazionali) che la legislazione comunitaria in materia di procedure di affidamento di appalti pubblici deve essere interpretata nel senso che, quando le specifiche tecniche che figurano nei documenti dell’appalto fanno riferimento a un marchio, a un’origine o a una produzione specifica, l’ente aggiudicatore deve esigere che l’offerente fornisca, già nella sua offerta, la prova dell’equivalenza dei prodotti che propone rispetto a quelli definiti nelle citate specifiche tecniche.Si tratta di una pronuncia che afferma un principio del tutto nuovo ed in grado d’incidere significativamente su tutte le procedure di gara in corso e future.Per Chiomenti ha agito un team composto dal partner Filippo Brunetti e l’Of Counsel Francesco Scanzano.

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Società civile e Parlamentari No CETA si impegnano a bocciare l’accordo Ue-Canada

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

L’intergruppo dei parlamentari No CETA, insieme alle organizzazioni promotrici della piattaforma No CETA e della campagna Stop TTIP Italia hanno rinnovato le loro preoccupazioni a fronte della firma avvenuta oggi tra Europa e Giappone dell’Accordo di partenariato economico conosciuto come JEFTA. È stata condivisa tra parlamentari e associazioni presenti, tra cui Coldiretti, Cgil, Arci, Fairwatch, Fare Ambiente, Greenpeace, Legambiente, Ecoitaliasolidale, Slow Food, Adusbef, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Terra!, Fondazione Campagna Amica, Fondazione Isscon e Fondazione Univerde, contrarietà rispetto alla reiterata posizione della Commissione, sostenuta dal Consiglio europeo, nella costruzione di accordi di liberalizzazione commerciale che interferiscono con la sovranità degli Stati e le opportunità economiche dei settori legati all’export. Sia l’accordo con il Giappone sia il CETA chiedono ai decisori politici una coerenza rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale grazie al lavoro dell’Intergruppo dei parlamentari prima delle elezioni. Le associazioni chiedono che sia portata all’ordine del giorno dell’Aula la ratifica del CETA con un’indicazione chiara che ne preveda la bocciatura, condizionando così l’intera agenda commerciale europea per rivederne le premesse e la struttura. I trattati negoziati dall’Europa devono prevedere clausole stringenti a tutela dell’ambiente, del lavoro e di uno sviluppo più sostenibile come da indicazioni delle istituzioni internazionali a partire dalle Nazioni Unite.
Le associazioni chiedono coerenza rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale da oltre due terzi dei candidati oggi seduti in Parlamento, chiedendo all’Intergruppo di svolgere un ruolo di sollecitazione degli impegni assunti ricordando che 14 regioni e oltre 2400 autorità locali tra province e comuni italiani hanno già chiesto con atti formali al Parlamento e al Governo di non procedere con l’esame e la ratifica di questo tipo di accordi e di aprire un ampio dibattito nel Paese su un’agenda positiva per promuovere un commercio più sano a sostegno dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

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Interventi chirurgici alle valvole cardiache nei pazienti molto anziani e a rischio elevato

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Brescia. E’ aumentato di 9 volte il numero di pazienti cardiopatici con più di 80 anni che si rivolge a Fondazione Poliambulanza per interventi chirurgici alle valvole cardiache. Nell’Istituto Ospedaliero bresciano oltre il 20% dei pazienti operati al cuore è costituito da ultraottantenni: erano solo il 2% del 1997 (+775%). L’incremento è reso possibile dall’assoluto livello di eccellenza del dipartimento cardiovascolare della struttura sanitaria. A conferma della qualità dell’assistenza ci sono i dati ufficiali Agenas: l’ente di monitoraggio del servizio sanitario nazionale. Gli interventi di plastica riparativa o di sostituzione di valvole cardiache hanno, in Poliambulanza, un rischio di mortalità a 30 giorni dello 0,3%, contro il 2,7% a livello nazionale. E’ quanto annunciano con orgoglio gli specialisti di Poliambulanza, ospedale divenuto punto di riferimento nazionale per i pazienti oltre i 65 anni che in Italia, nel 10% dei casi, presenta malattia della valvola aortica o mitralica.“La nostra cardiochirurgia è sicuramente tra le migliori – osserva il prof. Giovanni Troise, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Fondazione Poliambulanza -. Riusciamo, infatti, a garantire a tutti i pazienti l’uso di tecniche d’avanguardia che consentono di operare in massima sicurezza anche gli ultraottantenni. I tempi di recupero post-intervento sono ridotti e le percentuali di successo delle operazioni in costante aumento. Il segreto del successo è nell’impiego sempre più diffuso delle nuove tecnologie e nella capacità di lavorare in team.” Proprio con questa finalità, il prof. Troise è stato promotore della costituzione del GTTV (Gruppo di lavoro per il Trattamento Transcatetere delle Valvulopatie), un “heart team” costituito da vari professionisti (cardiologi, cardiochirurghi, cardiorianimatori) che settimanalmente si riuniscono per discutere i casi di pazienti più complessi, per età e patologie associate, identificando la strategia terapeutica più idonea. La chirurgia delle valvole aortica e mitralica può essere effettuata con modalità operatorie convenzionali, ma con approcci meno invasivi (incisione di 6-7 centimetri invece dei 20 canonici della chirurgia tradizionale). Vengono in aiuto a questo scopo, nuove tecnologie come ad esempio le protesi aortiche “sutureless” (senza suture), che permettono una riduzione significativa dei tempi operatori. “In presenza di rischi operatori più elevati pratichiamo procedure alternative alla chirurgia convenzionale – aggiunge il prof. Giovanni Troise -. Per la stenosi aortica dell’anziano esiste la TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation), con cui è possibile impiantare una protesi aortica biologica accedendo da un’arteria periferica (anche a paziente sveglio) o da un piccolo taglio laterale del torace. Per l’insufficienza mitralica, abbiamo a disposizione procedure come la “Mitraclip” (correzione con approccio dalla regione inquinale) o le “Neochord” (impianto di corde artificiali di goretex dall’apice cardiaco, a cuore battente). Bisogna precisare che, quando fattibile, la chirurgia convenzionale è quella che garantisce ancora oggi i migliori risultati ma, a beneficiare di queste nuove tecniche meno mininvasive, sono proprio quei pazienti che, per età avanzata e condizioni generali molto compromesse, presentano un profilo di rischio chirurgico particolarmente elevato. Il caso più eclatante è quello di un paziente di 94 anni in buona forma psico-fisica, che era già stato operato d’urgenza al cuore nel 2011 per una grave malattia alle coronarie e che abbiamo rioperato con successo per una stenosi aortica severa”.

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Ambiente: misure contro inquinamento

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

«È necessario, sia a livello locale che nazionale, rivedere l’attuale normativa in materia di reati ambientali inasprendo, ove necessario, le pene e le sanzioni per queste nuove fattispecie di reati, il cui numero dei procedimenti, secondo uno studio recente pubblicato dalle procure della Repubblica a livello nazionale, risulta in costante aumento. Non c’è tempo da perdere, il lago d’Orta è uno dei “gioielli” del Novarese e Vco e abbiamo il dovere di tutelarlo. Non possiamo permetterci che venga continuamente inquinato. È per questo che ho presentato apposita interrogazione in Senato chiedendo al Ministro dell’ambiente di potenziare il sistema dei controlli, anche ispettivi, da parte delle autorità preposte. Sono necessarie urgenti iniziative al fine di sostenere le attività di indagine in corso a livello locale ed evitare il ripetersi di atti di crimine ambientale che nuocciono gravemente al territorio novarese coinvolto, danneggiandone l’immagine e l’economia locale” è quanto dichiarato dal Senatore di Fratelli d’Italia Gaetano Nastri, membro della commissione ambiente.

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Fondo Unico dello Spettacolo

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

“Di fronte al disastro della gestione Fus dell’ex ministro Franceschini ci sono domande inevase. Perché delle commissioni che avrebbero dovuto decidere in maniera imparziale non hanno trovato strumenti efficaci per valorizzare ogni offerta culturale? Forse c’è stato poco tempo per una approfondita analisi dei progetti? Ogni proposta, infatti, è stata valutata in appena un minuto ciascuna. Decisamente troppo poco per poter compiere un’analisi di merito dei progetti presentati. Forse il precedente governo è arrivato in ritardo e ha dovuto far concludere il lavoro alla commissione in fretta e furia, propinando involontariamente giudizi sbagliati ed
escludendo progetti monumentali delle migliori realtà culturali italiane? Non voglio pensare che ci sia stato accanimento, non voglio pensare che il ministro abbia presentato alle commissioni elenchi di associazioni che dovevano vincere, ne conosco l’onestà intellettuale e so che solo la fretta ha alterato il risultato finale. Non voglio pensare che, consapevoli che le elezioni non sarebbero andate bene per il PD, si sia cercato di occupare militarmente la programmazione culturale del prossimo triennio. La cultura, lo sanno tutti, è al di sopra delle parti, al di là della destra e della sinistra e quindi faccio due appelli: uno al ministro dei Beni e delle Attività Culturali Bonisoli affinché intervenga in autotutela per rimodulare i fondi e fermare la pioggia di ricorsi che rischia di tenere tutto fermo; l’altro alla commissione, che è stata costretta a lavorare in condizioni assurde. Sono sicuro che accoglierà con favore la proposta di approfondimento”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, intervenendo alla conferenza stampa sul Fondo Unico dello Spettacolo organizzata dal Movimento Spettacolo dal Vivo.

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Strategie d’investimento finanziario: che cosa vuoi ottimizzare?

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Più volte abbiamo ribadito l’importanza di avere una o più strategie per scegliere cosa comprare/vendere, quando ed in quale quantità.
Non esistono strategie migliori di altre, esistono solo strategie più adatte alla propria personalità.
In questo articolo desideriamo soffermarci su un aspetto spesso sottovalutato.
Quando andiamo a scegliere una strategia d’investimento, qual è l’aspetto che desideriamo maggiormente ottimizzare?La risposta può apparire scontata: “è ovvio che una strategia d’investimento deve massimizzare il rendimento dell’investimento”. Basandomi sulla mia esperienza diretta (circa vent’anni di studio dei mercati finanziari a diretto contatto con gli investitori di tutti i tipi), per quanto il rendimento sia importante, posso testimoniare che non è la prima cosa che un investitore medio guarda.
In genere gli investitori desiderano prima di tutto non perdere i soldi investiti. Solo in seconda battuta puntano al maggior rendimento possibile, ma solo all’interno delle opzioni che rispettano il vincolo precedente, ovvero non perdere soldi.Fin qui, niente di particolarmente strano. Anche la volontà di non perdere soldi è scontata almeno quanto la volontà di massimizzare il rendimento. La questione, però, si fa meno scontata nel momento in cui cerchiamo di andare più in profondità nel concetto di “non perdere soldi”: cosa significa esattamente? Se prendiamo l’espressione alla lettera dobbiamo escludere praticamente la quasi totalità degli investimenti finanziari. Ogni investimento finanziario implica qualche forma di rischio di perdere soldi. In finanza, purtroppo, dobbiamo sempre lavorare con lo scivoloso concetto di “probabilità”.
Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un lungo articolo sui rendimenti ed i rischi degli investimenti azionari (https://investire.aduc.it/articolo/investire+azioni+quanto+rende+quanto+si+rischia_28194.php). I dati sono molto chiari: investire in azioni, mediamente, rende molto di più che investire in obbligazioni (a breve ed a lunga scadenza), in materie prime (come l’oro) e – naturalmente – in liquidità. Tutta la questione sta in quella parolina fastidiosissima: “mediamente”.Nel “mediamente” ci sono gli anni in cui i rendimenti sono negativi (ovvero disinvestendo si otterrebbero delle perdine) e gli anni in cui ci sono guadagni.Gli anni in cui i rendimenti sono negativi non sono delle eccezioni trascurabili. In alcuni periodi storici (come gli ultimi 20 anni) mantenendo l’investimento azionario per 5 anni di fila, in un caso su due avremmo perso soldi!
Analizzando periodi più lunghi, non gestendo l’investimento attraverso una qualche forma di strategia, le probabilità di avere rendimenti negativi anche nel lungo termine (cioè in un periodo di 10 anni) sono comunque significative, nell’ordine di una probabilità su quattro!
Il compito principale di una strategia d’investimento, almeno per la grande maggioranza degli investitori, è quello di ridurre questo parametro, ovvero le probabilità di avere rendimenti negativi in archi temporali ragionevolmente ampi (5/10 anni).
Se si desidera puntare ai rendimenti attesi dei mercati azionari (sensibilmente superiori alle altre forme d’investimento finanziario) è necessario accettare il fatto che un anno si possa avere un rendimento negativo. Ciò è assolutamente ineliminabile. Non esiste alcuna strategia d’investimento che possa ridurre a zero la possibilità di avere rendimenti negativi nell’arco di un anno.In genere, gli investitori, non hanno alcun problema ad accettare questa possibilità. Ciò che invece trovano inaccettabile è investire per un congruo periodo di tempo ed avere un capitale inferiore dopo 5 o perfino 10 anni.Su queste scadenze, le strategie d’investimento possono fare la differenza. Nell’arco di 5 anni possono ridurre le probabilità di avere rendimenti negativi fino a dimezzarle. Sulle scadenze di 10 anni, le probabilità di avere rendimenti negativi, applicando strategie corrette, sulla base dei dati storici di svariati decenni, si riducono a zero (ovviamente non esiste nessuna garanzia che i prossimi anni non siano diversi da ciò che è già accaduto nella storia).Su cosa si basano queste strategie? In primo luogo, ogni strategia rivolta ad investitori non esperti dovrebbe ridurre al massimo tutti i rischi ed i costi eliminabili. Quindi non investire in singoli titoli, ma sempre in panieri di titoli che eliminino i così detti rischi specifici (ovvero il rischio che la singola azienda fallisca o attraversi particolari momenti di criticità).
Inoltre eliminare i costi inutili è fondamentale poiché in un periodo di 10 anni, i costi possono ridurre il capitale atteso a scadenza di circa un quinto! Si tratta di una differenza enorme che tende a raddoppiare la probabilità di avere rendimenti negativi sui 10 anni.
Dato per scontato, quindi, che gli strumenti azionari utilizzati siano efficienti, le strategie per ridurre il rischio così detto “sistematico” dell’azionario si basano, in genere, su uno di questi due concetti (qualche strategia li utilizza entrambi):
1. evitare di essere investiti quando i mercati azionari subiscono grandi oscillazioni negative, cioè superiori al 25%;
2. incrementare il capitale investito durante le fasi di oscillazioni negative.
Sono due strategie tendenzialmente opposte che possono però anche fondersi.
La prima strategia – in genere – si attua attraverso l’uso di indicatori di momentum, nella maggioranza dei casi medie mobili.Gli studi hanno dimostrato che per ridurre i molti falsi segnali di questi indicatori è utile utilizzare dati mensili. Alcune strategie più evolute, partendo dalla considerazione che le grandi oscillazioni negative dei mercati azionari coincidono sempre con periodi di recessione economica, uniscono indicatori di momentum sui prezzi ad indicatori di tipo macroeconomico per filtrare i dati che giungono dalle medie mobili con i dati che stimano la probabilità di entrare in recessione economica nei prossimi mesi.Evitare le grandi perdite nell’azionario è possibile, ma ovviamente ha un costo: quello di uscire e vedere il mercato riprendersi, dovendo rientrare a prezzi superiori. E’ normale che questo accada, ma il vantaggio di non stare sul mercato durante i crolli compensa abbondantemente questo costo.L’altro gruppo di strategie implica investire nell’azionario una parte più piccola di quella che valutiamo adeguata per il proprio profilo d’investitore ed aumentare l’investimento quando i mercati crollano. E’ evidente che anche questa strategia implica un “costo” anche se indiretto: investire poco in azioni per molto tempo se questo “crollo” non arriva nel periodo d’investimento considerato.Naturalmente non esiste la strategia “migliore” in assoluto, esiste quella più adatta alla propria personalità, cioè quella che è più probabile che venga poi applicata nei momenti in cui giungono i segnali di vendere oppure di acquistare.
Ciò che conta, quindi, è comprendere bene la strategia che s’intende applicare.
E’ importante che sia ragionevolmente semplice e molto ben testata sia su dati storici che simulati. Infine è auspicabile che sia basata su ricerche accademiche pubblicate su riviste scientifiche affidabili (cioè che applichino la così detta “peer review”, revisione paritaria).Appare tutto troppo complicato? L’alternativa all’utilizzo di strategie d’investimento è quello che fa la quasi totalità degli investitori: investire in modo inconsapevole sulla base di consigli interessati dei vari venditori della finanza. L’esperienza dimostra che sono molte più le delusioni che le soddisfazioni.
E’ importante che gli investitori entrino nell’ordine delle idee che oggi investire richiede necessariamente un po’ di competenza. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio)

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GA-ASI Selected to Provide UAS to Royal Netherlands Defence Force

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

General Atomics Aeronautical Systems, Inc. (GA-ASI), the world’s leading manufacturer of Unmanned Aircraft Systems (UAS), has been selected to provide UAS to the Royal Netherlands Air Force (RNLAF). This decision follows consideration by the Ministry of Defence for the Netherlands.“We are extremely pleased to have the opportunity to meet the UAS requirements of the Royal Netherlands Air Force,” said Linden Blue, CEO of GA-ASI. “We are committed to providing a NATO-interoperable solution that enhances the ISR capabilities of the Netherlands and the Alliance.” GA-ASI will deliver its Predator® B/MQ-9 Reaper® Medium Altitude, Long-endurance (MALE) UAS to the Dutch Military. The existing MQ-9 fleet has logged over two million operational flight hours with the USAF, UK RAF, Italian and French Air Forces, NASA and the US DHS. The Spanish Air Force is scheduled to take delivery of MQ-9 systems in 2019.The multi-mission Predator B has up to 26 hours of flight endurance and carries HD-video sensors (optical and IR), ground-imaging/MTI/maritime radar, and other surveillance sensors. The aircraft features an extensive payload capacity (386 kg internally, 1361 kg externally), with a maximum altitude of 45,000 feet/13700 meters.

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Carolina Biological Supply Company Announces California Close to Adopting New School Science Teaching Materials

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

California science classes are about to get a surge of new resources to support an energetic, student-driven, hands-on, and phenomena-based vision of the California Next Generation Science Standards (CA NGSS). The state is reviewing new science instructional materials for the first time in 12 years to help science teachers succeed in teaching students the latest standards. The Calif. Department of Education (CDE) accepted submissions for science material adoption for grades K-8 this spring and will make recommendations for materials adoptions this month for formal adoption in the fall. Teachers have been working hard to adapt to positive, but major changes in science education as the state took a leadership role two years ago when it created its own new “Science Framework.” Many teachers have older books that were not written to the standards and therefore don’t cover the new content. Schools need new high-quality materials to address new forward-thinking standards, requiring phenomena-driven three-dimensional learning, instruction across the curriculum, and learning that is relevant to students’ lives.
Almost 20 expert science publishers, including leading school science supplier Carolina Biological Supply Company working together with expert curriculum developers from the Smithsonian Science Education Center, welcomed the challenge. They submitted new print and digital science materials written specifically to align with the state’s new standards. Both Carolina’s and Smithsonian’s three-dimensional science investigation-based programs turn students into scientists during short 30-minute (grades K-5) or 45-minute (grades 6-8) investigations that fit into the school day. Phenomena-rich investigations and meaningful engineering design challenges put the experience in students’ hands. Carolina’s Building Blocks of Science™ |3D (K-5) and Smithsonian Science and Technology Concepts Middle School™ (STCMS™) make science engaging as students work in groups to drive their own investigations of science phenomena and learn through hands-on physical experiments and digital simulations.

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To Further Growth & Impact, Escape Technology Partners With Digital Schools

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

To Further Growth & Impact, Escape Technology Partners With Digital SchoolsEscape Technology (“Escape”), a portfolio company of Alpine Investors VI and VI-A, LP and its affiliates (together, “Alpine”), is pleased to announce its partnership with Digital Schools, an integrated HR, position control, finance, net payroll and budgeting software serving the K-12 market. Since 1999, Digital Schools has been serving small and mid-sized school districts in California and Illinois with their core Digital Schools Suite offering: an easy to use and responsive administrative software that integrates HR, personnel costs, payroll and financial functionality. The software provides clients the ability to control and manage data with appropriate checks and balances, ensuring they have the visibility to enable oversight and closely manage their budgets, personnel costs and related activity. The Digital Schools Suite has been implemented at 50+ districts and two county offices of education in California.With the partnership, Escape, the market-leading ERP software for K-12 schools, further expands their integrated suite of Finance, Payroll, HR modules that manage critical budgeting and payroll processes. Aligned in service and philosophy, the two companies serve the same purpose: providing the most superior back-office software solution, offering the best customer support in the industry and an increasing leadership position in the education technology market. Working together, the companies are well positioned to deliver the best products and services in the industry.

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Major League Baseball Selects AWS as its Official Provider for Machine Learning, Artificial Intelligence, and Deep Learning

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

Amazon Web Services, Inc. (AWS), an Amazon.com company (NASDAQ: AMZN), announced that Major League Baseball (MLB) has chosen AWS as its official provider for machine learning, artificial intelligence, and deep learning workloads. In extending its long-standing relationship, MLB will use AWS machine learning services to continue development of Statcast—the tracking technology that runs on AWS to analyze player performance for every game—and develop new technologies to support MLB Clubs in driving innovative fan experiences and engagement across all 30 Major League ballparks. In addition, MLB will work with the Amazon ML Solutions Lab to amplify game statistical data integrations within broadcasts, including MLB Network, and live digital distribution, such as MLB.com and the MLB At Bat app, using machine learning, creating more personalized viewer experiences tailored for each market and geographic region. AWS’s broad range of cloud-based machine learning services will enable MLB to eliminate the manual, time-intensive processes associated with record keeping and statistics, such as scorekeeping, capturing game notes, and classifying pitches. By using Amazon SageMaker, MLB is empowering its developers and data scientists to automate these tasks as they learn to quickly and easily build, train, and deploy machine learning models at scale. For example, MLB and Amazon ML Solutions Lab are using Amazon SageMaker to test how well they can accurately predict pitches by evaluating the pitcher, batter, catcher, and situation to predict the type and location of the next pitch. MLB also intends to leverage Amazon SageMaker and the natural language processing service Amazon Comprehend to build a language model that would create analysis for live games in the tone and style of iconic announcers to capture that distinct broadcast essence baseball fans know and revere.

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The Best Time for Orthodontic Treatment is Before School Starts

Posted by fidest press agency su giovedì, 19 luglio 2018

The last thing any kid wants to do in the summertime is spend a few hours in the orthodontist’s office. But this is the best time of year to get orthodontic treatment. Getting braces during summer can make for an easier adjustment period. It is easier to learn to talk, eat and live with braces without the added stress of school (and social) demands. Plus, the cool, soft foods of summer are ideal for soothing the pain, irritation and sores that can occur when braces are first installed and during the weeks to follow. By the time school is in session again, the child’s comfort and confidence levels may be higher. In fact, they may not be as aware of their braces as they become more used to them.But the cost of braces may be a challenge for parents no matter what time of year their kids begin orthodontic care. On average braces cost $5,000-$6,000. And that price goes up for braces made of clear materials, treatment for complex oral issues, and location—residents of bigger cities can expect to pay more for orthodontics.Dental insurance can help a bit, but typically has an annual maximum spending limit of $1,000-$1,500 and may also have a lifetime limit on coverage for orthodontics. That leaves families paying much of the cost of care out of pocket. The best option for reducing the cost of braces is often a dental savings plan. These plans do not have annual spending limits or lifetime caps on orthodontic care. Plan members enjoy reduced rates on dental care at a nationwide network of 100,000+ dentists.Dental savings plans typically provide savings of 10%-60% on a wide variety of dental treatments, from orthodontics for kids and adults, to root canals, crowns, bridges, dental implants, and preventive care. And since members can use their plan to save at the dentist as often as they wish, there is no need to ration family dental care or delay treatment to keep costs below insurance’s annual spending limit.

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