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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 3 luglio 2018

Tajani chiede alla Presidenza austriaca un’agenda ambiziosa

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha incontrato stamani a Strasburgo il Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, prima del dibattito in plenaria sul programma del semestre di Presidenza austriaco. Al termine dell’incontro, Tajani ha dichiarato: “Per il successo della Presidenza austriaca, il banco di prova fondamentale consisterà nel fornire risposte concrete alla principale preoccupazione dei cittadini europei: la gestione dei flussi migratori. Invito la Presidenza austriaca a fare tutto il possibile per sbloccare la riforma del sistema di asilo, sulla base della proposta del Parlamento europeo. Non possiamo permetterci ulteriori rinvii o aspettare coloro che, in passato, si sono opposti a qualsiasi passo in avanti. Il Trattato è chiaro: se necessario, la decisione può essere presa a maggioranza qualificata. Sono fiducioso che il Cancelliere Kurz rispetterà il motto della presidenza: un’Europa che protegge. Un’Europa in grado di fornire un’azione efficace e concreta, e non delle semplici parole.”Invito inoltre l’Austria a riconoscere la massima priorità all’Africa, durante il suo semestre di presidenza. Per preservare le nostre frontiere interne aperte, necessitiamo innanzitutto di rafforzare quelle esterne e affrontare alla radice le cause del fenomeno migratorio, investendo di più nel Fondo fiduciario per l’Africa e nel Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile. Contiamo sull’Austria per giungere ad un accordo sul bilancio Ue, con l’obiettivo di adottarlo prima delle prossime elezioni europee.”Siamo pronti a lavorare a stretto contatto con la Presidenza austriaca sulle altre priorità: assicurare prosperità e competitività, anche attraverso la digitalizzazione e la stabilità dei Paesi del vicinato europeo, grazie ad una chiara prospettiva europea per i Balcani occidentali e l’Europa sudorientale. Sono lieto di poter lavorare con il governo austriaco, con l’obiettivo comune di un’Europa più forte e più efficace”.

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DecretoDignità: le persone tornano a essere persone

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

di Luigi Di Maio, Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Ieri sera in Consiglio dei Ministri è stato approvato il primo provvedimento economico di questo governo che si chiama decreto dignità. Io ve l’avevo promesso, avevamo promesso di fare una guerra al precariato, alla burocrazia, al gioco d’azzardo, alle delocalizzazioni, l’abbiamo detto e l’abbiamo fatto. Oggi alle 14 con una conferenza stampa che andrà in diretta sulla mia pagina Facebook presenterò tutti i dettagli del Decreto.Non voglio fare proclami, enfatizzare troppo, perché c’è ancora tanto da fare su questi temi, però grazie al nostro decreto si disattiva il redditometro. Lo spesometro prevede adesso un solo adempimento all’anno, a fine anno e basta, invece di quelle comunicazioni trimestrali, semestrali e lo split payment non esiste più per i professionisti che significa dargli un po’ di liquidità in cassa per affrontare le spese.
Per quanto riguarda la lotta al precariato è la “waterloo” del precariato. È finita l’epoca del precariato senza alcun tipo di ragione. Abbiamo limitato la possibilità di abusare dei contratti a tempo determinato e abbiamo aumentato le penali quando ci sono gli ingiusti licenziamenti sul contratto a tempo indeterminato. Significa un po’ più di serenità. Poi dovremo abbassare il costo del lavoro, lo faremo a fine anno nella Legge di Bilancio. Dovremo intervenire su tante cose per le imprese per aumentare ancora di più la stabilità, però questo è un primo passo per dire che non possiamo rinnovare i contratti a tempo determinato all’infinito ai giovani, ai meno giovani senza dargli un po’ di serenità.
Le delocalizzazioni: per quanti anni, nei comizi pubblici vi ho detto che serviva una Legge per dire che chi veniva in Italia e prendeva soldi pubblici non se ne poteva andare all’estero quando voleva. Ve l’ho detto per anni, l’abbiamo fatto. C’è una Legge oggi dello stato nel decreto dignità che dice che non solo chi delocalizza ci deve ridare i soldi con gli interessi; due quattro volte pari a due quattro volte quello che hanno preso, ma in più se prendono soldi e poi cominciano a delocalizzare in parte nei paesi dell’Unione Europea, cominciano a licenziare dipendenti e allora gli chiediamo i soldi indietro con gli interessi. E l’ultimo, questo è una cosa che seguivo anche prima di diventare parlamentare oltre cinque anni fa. Il tema del gioco d’azzardo. Abbiamo vietato la pubblicità per il gioco d’azzardo. C’è chi è preoccupato per i contratti in essere, gli abbiamo dato un po’ di tempo per risolverli, ma dopo di che dal giorno in cui entra in vigore il decreto, che adesso dovrà essere firmato dal Presidente della Repubblica; la pubblicità sul gioco d’azzardo in Italia è vietata. Diventiamo uno dei paesi avveniristici in Europa, credo siamo il primo paese in Europa che vieta totalmente la pubblicità sul gioco d’azzardo.Io non posso descrivervi l’emozione per quello che abbiamo fatto in Consiglio dei Ministri. Certo, c’è tanto da fare, tanto. Non voglio assolutamente illudere nessuno, però cominciamo a ristabilire un po’ di dignità, un po’ di civiltà per questo Paese e rimettiamo al centro le persone, con le loro debolezze con i loro problemi e cominciamo ad aiutarle senza più farle cadere in tentazione, senza più farle sfruttare.Ieri è stata una giornata importante, perché oltre al decreto dignità abbiamo anche concluso l’accordo di “Italia online”. Li avevo incontrati a Torino, erano disperati lavoratori di “Italia online”, perché l’azienda stava mettendo fuori oltre 300 persone. Si è trovato un accordo grazie al dottor De Camillis, Giorgio Sorial che hanno seguito questa vicenda al tavolo tutta la giornata e sono andato a salutarli quando hanno chiuso l’accordo e gli ho detto che faremo controlli su tutto l’accordo che hanno sottoscritto, perché lo stato deve garantire questi accordi. E poi è stata anche una giornata in cui abbiamo fatto il tavolo sui riders e abbiamo avviato i lavori per il contratto collettivo nazionale dei riders, il primo in Europa. Metteremo al centro le tutele di quei ragazzi e stabiliremo che chi fa il rider deve avere delle tutele, altrimenti è illegale la sua assunzione.E infine ieri sempre in Consiglio dei Ministri abbiamo approvato un decreto che riguarda la terra dei fuochi, abbiamo approvato un decreto che fornisce le imbarcazioni alla guardia costiera libica per aiutare per i salvataggi in mare in Libia i migranti e nel decreto dignità abbiamo inserito una norma che aiuta gli insegnanti delle lauree magistrali, coloro che per effetto della sentenza del Consiglio di Stato dovevano essere licenziati e invece in questo momento abbiamo prorogato di 120 giorni gli effetti in modo tale da poter trovare una soluzione per quegli insegnanti che ci stanno a cuore e che abbiamo incontrato in giro per l’Italia durante la campagna elettorale.Le cose che ci dicevano che non si potevano fare si sono fatte e questo rappresenta tutto, vi spiega tutte le menzogne che ci hanno detto in tutti questi anni. Non consentite mai a nessuno di dirvi che non si può fare una cosa, perché noi siamo la dimostrazione che le cose si possono fare e che i problemi si possano risolvere. Da domani inizia un’altra era politica per il nostro Paese: senza pubblicità del gioco d’azzardo con meno precariato, meno burocrazia e senza più “prenditori” che si approfittano dei soldi degli imprenditori. (fonte blog dele stelle)

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“Le Terrazze Teatro Festival”

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Roma Terrazze del Palazzo dei Congressi dell’Eur Piazza John Kennedy 1 dal 6 luglio al 4 agosto per “Le Terrazze Teatro Festival” si alterneranno su palco: Dado, Michela Andreozzi, Michele La Ginestra, Pablo e Pedro, Antonio Giuliani, Dario Cassini, Alessandro Di Carlo, I Carta Bianca, I Centouno e il Premio Persefone Comicus. Sotto la direzione artistica del produttore Achille Mellini questa edizione 2018 si prospetta vincente grazie alla presenza di alcuni tra gli artisti più noti del panorama nazionale, pronti a conquistare la platea con i loro show all’insegna del buonumore. Ad inaugurare la kermesse nell’imponente struttura monumentale, vero esempio di architettura razionalista progettato da Adalberto Libera, con una platea di 1200 posti ed un panorama mozzafiato, sarà il 6 luglio Dado, che dopo il tutto esaurito dello spettacolo “L’impertinente” darà vita ad un live con i suoi pezzi più forti (dalle canzoni da falò sulla spiaggia che preparano al bagno tutti nudi, al terrorista che non riesce a fare l’attentato per colpa degli scioperi) fino a nuove esilaranti gag, seguito il 7 luglio da Michela Andreozzi con il suo essere frizzante e coinvolgente nell’universo dei suoi personaggi. Il 13 sul palco Michele La Ginestra, il 14 Pablo e Pedro, il 20 Antonio Giuliani, il 21 I Carta Bianca. Gli ultimi week end di luglio vedranno esibirsi: il 27 Dario Cassini, il 28 I Centouno, il 3 agosto Alessandro Di Carlo e il 4 agosto gran finale con il Premio Persefone Comicus, presidente Maurizio Costanzo. Ogni venerdì e sabato alle 21.30 un appuntamento imperdibile preceduto dal consueto aperitivo sotto le stelle previsto per le ore 19.30. Quest’anno per la prima volta “Le Terrazze Teatro festival” si avvale della collaborazione del Comune di Roma e dell’Ordine Medici Veterinari di Roma e Provincia per lanciare anche un messaggio sociale in favore dell’adozione e contro l’abbandono degli animali. “Ridere fa bene. Anche gli animali sanno ridere. Aggiungi un posto a tavola che c’è una ciotola in più”, è lo slogan con il quale ogni artista, al termine di ogni spettacolo, inviterà il pubblico a restituire il sorriso a cani e gatti ospiti del Canile di Roma in cerca di una famiglia, che saranno mostrati tramite foto e video con lo scopo di essere adottati, ricordando che l’abbandono è un grave reato perseguibile penalmente.

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Festival Internazionale di Cinema Brasiliano

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Dal 17 al 29 luglio, in diversi luoghi di Milano, ci si potrà tuffare nella multiculturalità della più grande nazione del Sudamerica attraverso cinema, arte contemporanea, musica, danza, letteratura, racconti. L’evento – che grazie alla sua intensa e ricercata programmazione si conferma come il più importante sul Brasile in Italia – è realizzato in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana e il Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) – Comune di Milano, con il contributo del Ministero della Cultura del Brasile e del Consolato-Generale del Brasile a Milano, e con il patrocinio dell’Ambasciata del Brasile a Roma.Si parte dalla rassegna cinematografica che occuperà la Cineteca – Spazio Oberdan con 16 lungometraggi, di cui 14 in competizione, dal 17 al 22 luglio. Per i cinefili, l’offerta è ricca di pellicole che rappresentano la forza del cinema contemporaneo brasiliano, tra fiction e documentari che saranno giudicati da specialisti del cinema ed esperti del mondo culturale lusofono. Nella gara, distinta tra queste due sezioni, si spazierà da ritratti di personaggi famosi al racconto in cui la lingua portoghese fa da protagonista, dal dramma alla commedia, dal thriller al road movie, passando per il realismo fantastico.
Apre il festival martedì 17 luglio alle ore 20 un brindisi inaugurale, seguito alle 21 dal premiatissimo e fuori concorso “Como Nossos Pais”, di Lais Bodanzky. La storia di una donna che, come tante della vita reale, cerca di essere perfetta in tutti i ruoli (dal professionale al personale) e riceve da sua madre una notizia che sconvolgerà la sua vita. L’opera è stata scelta come miglior film al Festival del Cinema Brasiliano di Parigi 2017 oltre ad aver ricevuto molti premi in Brasile.La musica – una delle eccellenze brasiliane più apprezzate nel mondo – sarà una delle grandi attrazioni della selezione cinematografica. Nel programma di mercoledì 18 luglio due film che gravitano intorno a questo tema. Alle 17.30, “Karingana – Licença Para Contar”, diretto da Monica Monteiro, con la partecipazione della popolare cantante Maria Bethânia, un documentario sullo sviluppo della letteratura di lingua portoghese in Brasile e Africa. Alle 19, ci sarà l’osannato docufiction “Legalize Já”, di Johnny Araújo e Gustavo Bonafé, che racconta la nascita e l’ascesa della band rap rock Planet Hemp (una delle più famose in Brasile negli anni 90) a partire dell’incontro di Skunk – giovane musicista indignato dalle oppressioni e dai preconcetti subiti dalle comunità a basso reddito – e Marcelo, in arte D2, all’epoca venditore di magliette di gruppi heavy metal. La pellicola è stata pluripremiata nei festival brasiliani. L’ultima proiezione della sera, alle 21.15, sarà “Pela Janela”, di Caroline Leone, premiato al Festival di Rotterdam 2017, film su un’operaia di 65 anni che perde il lavoro ed è trascinata dal fratello in un viaggio fino a Buenos Aires che cambierà il modo in cui percepisce il mondo.
Il giovedì 19 luglio si parte alle 17 con “Nunca me Sonharam”, di Cacau Rhoden. Eletto miglior documentario al LABRFF 2017 di Los Angeles, tratta delle sfide del presente, le aspettative per il futuro e i sogni di chi vive la realtà dell’insegnamento nelle scuole pubbliche brasiliane. Segue, alle 19, “Deserto”, opera prima di Guilherme Weber, che si focalizza su un gruppo di artisti viaggiatori che fonda una comunità in un villaggio abbandonato dove verranno fuori i peggiori vizi della vita civile. Anche questo vincitore di diversi premi in patria. Tante risate promette la sessione delle 21.15 con “Todo Clichê do Amor”, di Rafael Primot, una commedia dalle storie interconnesse: una spogliarellista decide di diventare madre; un fattorino compie un omicidio come prova d’amore verso una cameriera fidanzata con un altro; una matrigna che al funerale del marito ha l’ultima chance di conquistare l’affetto della sua figliastra.
Si rinnova la partnership di successo con il FESTin di Lisbona che propone una selezione di cortometraggi dal Brasile, Portogallo e São Tomé, per il venerdì 20 luglio alle 17.15. Di seguito, alle 19, la produzione che ha ricevuto il premio della critica nell’edizione 2018 dello stesso festival portoghese: “Açúcar”, di Renata Pinheiro e Sérgio Oliveira, che ricorre al realismo fantastico per affrontare il tema della schiavitù moderna in una storia che si svolge in un zuccherificio. E alle 21.15 un altro pluripremiato nei festival internazionali. Trattasi di “Praça Paris”, di Lucia Murat, basato sul rapporto tra una psicanalista e una donna che abita nella favela e che mostra tutta la violenza della città di Rio de Janeiro.Un’altra giornata di stili variegati quella di sabato 21 luglio. Alle 17, il documentario “A Vida Extra-ordinariária de Tarso de Castro”, diretto da Leo Garcia e Zeca Brito, è il ritratto dell’ideatore del giornale satirico Pasquim – un tipo bohémien, provocatore, seduttore e rivoluzionario – negli anni della dittatura in Brasile. Gli amanti della suspense non possono perdere, alle 19, “Berenice Procura”, di Allan Fiterman, su una tassista che investiga la morte di una transgender sulla spiaggia di Copacabana. Tra gli interpreti della pellicola, Valentina Sampaio, la prima modella trans a diventare copertina di Vogue Paris e testimonial del marchio L’Oréal. “Antes Que Eu Me Esqueça”, di Thiago Arakilian, alle 21.15, è la storia piena di humour di un ottantenne che decide di stravolgere la sua stabile vita da giudice pensionato e diventa socio di un nightclub, scontrandosi con la famiglia.Nell’ultimo giorno di proiezioni, domenica 22 luglio, si darà spazio alle ore 15 a “Cidades Fantasmas”, di Tyrell Spencer, un documentario che viaggia per il deserto cileno, l’Amazzonia brasiliana, le Ande colombiane e le Pampas argentine per parlare di località abbandonate attraverso la memoria di chi ci ha abitato e non vuole dimenticare. E’ stato eletto miglior documentario al Festival É TudoVerdade 2017. Torna il filone musicale, alle 17, con “Eu, Meu Pai e Os Cariocas – 70 anos de Música no Brasil”: Lúcia Veríssimo, figlia del Maestro Severino Filho, fondatore del gruppo vocale Os Cariocas, è ideatrice, regista e narratrice del documentario che mostra la storia della musica brasiliana, partendo dalla famosa Rádio Nacional e passando per Bossa Nova, Tropicália, Samba e MPB. E’ stato premiato come miglior film al In-Edit Film Festival di São Paolo e Barcellona e al MUVi di Lisbona. Alle 19, “A Luta Do Século”, di Sérgio Machado, sul percorso vero dei pugili Reginaldo Holyfield e Luciano Todo Duro, che trovarono nella boxe un mezzo per fuggire dalla miseria, diventando due dei più grandi idoli di questo sport nel nordest del Brasile. Dopo 20 anni di scontri, e a più di 50 anni di età, i due nemici decidono di affrontarsi per l’ultima volta. Il film ha ricevuto il premio di miglior documentario al Festival do Rio 2016. Infine, alle 21, ci sarà la cerimonia di premiazione con l’assegnazione dei riconoscimenti della giuria e del pubblico. Fuori concorso e a chiudere la rassegna, “Bingo, o rei das manhãs”, regia di Daniel Rezende. Basato su una storia vera, racconta l’uomo che c’è dietro la maschera, la ricerca del successo e il decadimento di un clown che animava le mattine televisive brasiliane negli anni 80. Riconosciuto come miglior film al Festival del Cinema Brasiliano di Parigi 2018, ha ricevuto anche il premio per il miglior attore dall’Associação Paulista de Críticos de Artes (APCA).Ma il festival non finisce qui. Dal 23 al 29 luglio, seguiranno attività organizzate insieme al Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) come programmazione complementare alla mostra “Brasile. Il coltello nella carne” che il museo accoglierà dal 3 luglio al 9 settembre. Tra queste, visite guidate speciali: martedì 24 alle 19, Roberto Francavilla, professore dell’Università di Genova, richiama l’attenzione alla letteratura brasiliana; giovedì 26 alle 19 visita guidata più lezione di capoeira; domenica 29 alle 16, la scrittrice di libri per l’infanzia Claudia Souza conduce le Favole Favolose su racconti tipici della tradizione orale, per bambini e adulti. Dettaglio importante: chi conserva il biglietto di una proiezione e lo presenta al museo avrà diritto all’ingresso ridotto per l’esposizione. Invece presentando allo Spazio Oberdan l’ingresso della mostra del PAC, il biglietto per Agenda Brasil è scontato. Per info e dettagli http://www.pacmilano.it
In più, durante il periodo del festival, in altri indirizzi milanesi, non mancheranno appuntamenti di vario genere, come la lezione gratuita di samba con Toni Julio, al Recicli, il 25 luglio alle 19.30; il concerto di Patrizia di Malta e Luiz Meira in omaggio a Elis Regina, al Joy Bar il 26 alle ore 20.30; e ancora il percorso performativo sonoro (in)Movement nei dintorni del giardino Indro Montanelli, a cura di Paula Carrara, il 19 luglio alle 15, il 22 alle 11, il 23 e il 27 alle 19. Il 28 luglio ci sarà l’aperitivo di chiusura dell’evento al Bar Canonica, alle 19.Un’altra promozione da tenere conto: chi si iscrive alla newsletter dell’Associazione Vagaluna (www.vagaluna.it) avrà diritto ad uno sconto del 15% per l’ingresso al concerto di Caetano Veloso venerdì 13 luglio, alle ore 21.15 alla Corte del Castello Visconteo, a Pavia.

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“Festa del vino e dell’aglio”

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Nova Vas, paesino tipico dell’Istria slovena ospiterà il 14 e 15 luglio la “Festa del vino e dell’aglio”. Occasione unica per vivere un’esperienza culinaria con degustazioni e offerte dei prodotti locali.A Nova Vas i visitatori avranno la possibilità di degustare gli ottimi vini tipici della zona, la Malvasia e il Refosco, molti prodotti locali, il tipico aglio istriano, “l’aglio rosso” che proprio a Nova Vas viene coltivato e altre prelibatezze gastronomiche a base di aglio con la Masterchef Sara Rutar.È un’occasione davvero unica questa festa popolare e ricca di tradizione perché gli abitanti del villaggio aprono i loro cortili ai turisti per mostrare loro le antiche tradizioni e artigianati istriani.La sera poi tutto il paese si trasformerà in una grande pista da ballo, dove tutti potranno cimentarsi in una nottata di musica e danza.
Il borgo di Nova Vas si trova lungo la collina che domina il fiume Dragogna ed è un esempio perfetto di architettura istriana. Tra i suoi monumenti più belli figura la chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, il campanile di San Giuseppe e caratteristici di Nova vas sono gli ampi cortili lastricati in pietra, testimonianza dell’anima contadina di quest’area.Sara’ possibile visitare la Casa di Kapeluča, il museo del paese con collezione etnografica.Come in molti altri paesi dell’entroterra, l’agricoltura è stata fondamentale per il sostentamento economico degli abitanti e proprio per questo si dice che il campanile della chiesa di S. Giuseppe sia stato costruito grazie alla vendita del pregiato aglio rosso locale. Nova vas è anche uno dei pochi borghi sloveni in cui è ancora presente un’antica fontana, utilizzata in passato per abbeverare il bestiame e fare il bucato.

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Mostra Neolithic Sunshine

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Pescheria – Pesaro sabato 21 luglio 2018, ore 19.00 Corso XI settembre 184 (21 luglio 7 ottobre 2018) la Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive di Pesaro presenta la mostra Neolithic Sunshine, prima personale di Matteo Nasini in un’istituzione museale italiana, interamente concepita per questa occasione.La mostra, a cura di Marcello Smarrelli, comprende numerose opere scultoree e installazioni sonore, caratterizzate da alcuni aspetti ricorrenti nella poetica dell’artista: il suono e le sue origini, l’impiego di pratiche manuali lente, la sperimentazione tecnologica.
Come suggerisce il titolo, l’esposizione propone un salto all’indietro di oltre trentamila anni, epoca a cui risalgono i primi ritrovamenti di parti animali impiegate come strumenti musicali.
L’artista ha individuato e selezionato, dalle collezioni di alcuni importanti musei di storia naturale, reperti di fossili animali riconducibili alle prime forme di strumenti acustici: zanne, corna, ossa, sono state scansionate e riprodotte in ceramica con una stampante 3D, per essere trasformate in sculture sonore. Oltre alle qualità formali questi strumenti rudimentali, che rimandano a un immaginario arcaico e ancestrale, mantengono la loro funzione intrinseca nel potenziale sonoro.L’installazione Neolithic Sunshine, realizzata nella Chiesa del Suffragio, è un sound piece composto dall’artista, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, eseguito da un ensemble di musicisti utilizzando gli strumenti/scultura e diffuso nello spazio con un sistema che segue la forma circolare dell’edificio. Il brano, da un lato propone un tentativo di rievocazione dei suoni primordiali, dall’altro ci permette di ascoltare le sonorità estinte e inaudite di questi fossili millenari. Gli strumenti sono posizionati su un podio al centro dell’aula dodecagonale – come fossero stati depositati dopo un’esecuzione musicale – circondati da una struttura realizzata con fili di lana, intitolata Tenda vestigia. Si tratta di un’installazione monumentale e al tempo stesso effimera, che con le sue linee colorate definisce una metastanza capace di collegare interno ed esterno: il fascio di fili, infatti, parte dal Liceo Artistico Mengaroni, antistante il Centro Arti Visive Pescheria, attraversa la piazza della Creatività e penetra nella Chiesa del Suffragio, creando un segno nel contesto urbano che sottolinea l’ideale relazione tra i tre spazi architettonici.Con questa mostra, evitando qualsiasi sguardo nostalgico, Matteo Nasini celebra la genesi di una primordialità feconda. La connessione con il tempo presente e la propensione verso il progresso tecnologico trasformano lo spazio espositivo in un luogo animato da una forte componente rituale, dove arcaismo e modernismo dialogano in un contesto inedito.L’idea di ricostruire il momento straordinario in cui in un luogo e in un tempo indefinito l’uomo ha inventato la musica vuole essere un omaggio alla figura del grande musicista e compositore Gioachino Rossini, di cui si celebra il 150° anno dalla morte, e alla sua Pesaro, nominata Città Creativa Unesco della Musica nel 2017.

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Oms aggiorna la classificazione delle malattie, ecco le principali novità

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato sul suo sito web l’undicesima edizione della International Classification of Diseases (ICD11) dopo più di 10 anni di lavoro. La nuova edizione, per la prima volta in formato completamente elettronico, contiene 55.000 codici rispetto ai 14.400 della versione precedente. Sarà presentata durante l’Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2019 ed entrerà in vigore nel gennaio 2022, lasciando quindi il tempo ai paesi di organizzarsi su come utilizzare la nuova versione, preparare traduzioni e formare gli operatori sanitari.«Stiamo lavorando con tutti gli uffici dell’OMS per un piano di implementazione globale e abbiamo preparato un pacchetto di attuazione per aiutare la transizione dal vecchio al nuovo sistema» afferma Robert Jakob dell’OMS.La nuova ICD riflette i progressi nel campo della medicina e nella comprensione scientifica delle malattie. Proprio per questo include diversi nuovi capitoli, tra cui uno sulla medicina tradizionale, che non è mai stata classificata prima in questo sistema. Una delle principali revisioni della nuova edizione riguarda l’incongruenza di genere, che viene tolta dal capitolo sulla salute mentale per essere posizionata proprio in uno dei nuovi capitoli, quello dedicato alla salute sessuale.Un altro cambiamento notevole è l’aggiunta del disturbo da gioco alla sezione dei disturbi da dipendenza. «Il disturbo da gioco è caratterizzato da un controllo alterato sul gioco digitale o sul videogioco, e da una maggiore priorità attribuita al gioco rispetto ad altre attività abituali, come dormire, mangiare, fare i compiti, o lavorare che porta a gravi conseguenze negative per la salute personale e per il funzionamento globale» spiega Shekhar Saxena, del Dipartimento di salute mentale e abuso di sostanze dell’OMS. «Questo comportamento dovrebbe durare 12 mesi prima di essere caratterizzato come disturbo da gioco. Anche se, in realtà, solo una piccola minoranza di persone che si dedicano ai giochi può avere un problema di questo tipo, i paesi e gli operatori devono essere consapevoli della sua esistenza e cercare questi casi e fornire prevenzione e trattamento» continua Saxena.Secondo gli autori della revisione, a livello globale la maggioranza delle persone che soffrono di disturbi di salute mentale non riceve alcun trattamento e ICD-11 potrà servire per dare nuova energia e nuovo entusiasmo al personale sanitario con possibilità di migliori diagnosi e trattamento.Altre sezioni ampiamente modificate e riviste secondo le conoscenze attuali includono cardiologia, allergie e disturbi del sistema immunitario, malattie infettive, cancro, demenza, e diabete. Inoltre, i codici ICD11 relativi alla resistenza antimicrobica sono ora molto più in linea con il Global Antimicrobial Resistance Surveillance System (GLASS).ICD-11 è anche in grado di catturare dati migliori in materia di sicurezza nel settore sanitario. «Con ICD-11, gli eventi legati alla sicurezza del paziente possono essere registrati meglio di quanto sia mai successo in passato e possono anche essere evitati. Questo è un argomento di estrema rilevanza che non è stato possibile documentare correttamente con il vecchio ICD. Con il nuovo ICD-11, invece, abbiamo un sistema completo per documentare eventi accaduti o che potevano accadere» concludono gli autori. http://www.who.int/classifications/icd/en/ (fonte doctor33)

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“Al via in Italia il fondo Threadneedle (Lux) Global Investment Grade Credit Opportunities Fund”

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Columbia Threadneedle Investments – società di asset management leader a livello globale appartenente al Gruppo Ameriprise Financial, Inc. (NYSE: AMP) – aggiorna la propria offerta nel mercato italiano con l’autorizzazione alla vendita retail del fondo Threadneedle (Lux) Global Investment Grade Credit Opportunities, la nuova strategia di credito a rendimento assoluto globale. Il comparto mira a conseguire rendimenti superiori rispetto alla liquidità investendo principalmente nelle migliori opportunità offerte dai mercati investment grade globali. In particolare, il fondo è in grado di generare rendimenti positivi indipendentemente dall’andamento di mercato, assumendo posizioni corte o lunghe sul rischio relativo al mercato obbligazionario e a esposizioni a singoli emittenti in mercati sia ribassisti che rialzisti. Il fondo ha inoltre la possibilità di investire in asset-backed securities in mercati sviluppati e in obbligazioni societarie di mercati emergenti, nonché nel segmento ad alto rendimento dei mercati sviluppati fino a un massimo del 10%. Tali investimenti sono prevalentemente orientati al debito subordinato di emittenti investment grade.I gestori del fondo, entrambi basati a Londra, sono Alasdair Ross, Responsabile credito investment grade EMEA e Ryan Staszewski, Senior portfolio manager investment grade tra i principali gestori obbligazionari strategici UK ed europei di Columbia Threadneedle. Il team intende emulare l’efficace approccio di investimento già attuato nel Threadneedle Credit Opportunities Fund, la cui sezione Investment Grade ha contribuito a oltre la metà della performance del fondo dal suo lancio più di nove anni fa.”Il nostro approccio alla gestione di strategie di credito poggia su un’intensa attività di ricerca sui fondamentali e ha permesso al team di generare interessanti rendimenti corretti per il rischio lungo l’intero ciclo. Il nostro stile di gestione è avvalorato da un lungo track record di successi nel conseguimento di positivi rendimenti attraverso le tradizionali strategie di credito long-only e absolute return come ad esempio nella sezione Investment Grade del Threadneedle Credit Opportunities Fund, comparto che abbiamo gestito negli ultimi nove anni.” commenta Alasdair Ross, Responsabile credito investment grade EMEA presso Columbia Threadneedle Investments. Ryan Staszewski, Senior portfolio manager investment grade, aggiunge: “La nostra squadra specializzata in investment grade a livello globale è composta da 13 professionisti con una importante expertise nel fornire approfondite due diligence sugli emittenti nonchè una visione chiara delle tendenze settoriali e di mercato sviluppate nel corso di molteplici cicli economici e del credito. Collaboriamo costanemente in un ambiente collegiale e interattivo che aiuta a fare emergere le migliori idee di investimento.” Alessandro Aspesi, Country Head Italy Columbia Threadneedle Investments, conclude: “Riteniamo che il lancio di questo comparto a rendimento assoluto sia quanto più opportuno nell’attuale fase del ciclo economico. Grazie a un approccio long/short e a un sistema di gestione e ricerca a livello globale, il team di investimento godrà di tutta la flessibilità necessaria per mettere a frutto le proprie competenze di investimento nel credito globale, puntando ad ottenere solidi rendimenti corretti per il rischio a prescindere dall’andamento del mercato.”Columbia Threadneedle, operativa in Italia dal 2007, è una tra le principali società di gestione internazionali, con un patrimonio in gestione pari a EUR 395 miliardi al 31 marzo 2018 e soluzioni di investimento che coprono azioni dei mercati sviluppati ed emergenti, reddito fisso, soluzioni multi-asset e strumenti alternativi. La società si avvale attualmente di un team di 450 professionisti ed esperti nelle diverse aree di investimento, distribuiti in Nord America, Europa e Asia.

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Dentix: 34 cliniche e 350 assunzioni in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Vicenza. A Vicenza, Dentix aprirà in piazzale De Gasperi 18, all’angolo con Corso Palladio 1, in piano centro, in un locale da 350 mq dove prima aveva sede la Banca Anton Veneta. Uno spazio invidiabile, ai piedi di una torre medioevale affacciata sulle mura della città che conferma l’attenzione di Dentix per i centri storici delle province italiane e per la prossimità territoriale con i pazienti. La clinica sarà aperta dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20 e garantirà ai pazienti la prima visita senza impegno e controlli gratuiti ogni sei mesi, per sempre, con uno staff selezionato in cui il Direttore Sanitario si occuperà del coordinamento del lavoro degli odontoiatri con l’obiettivo di soddisfare ogni richiesta anche grazie all’utilizzo di macchinari all’avanguardia, comela CAD-CAM, l’apparecchiatura Digital TAC e la radiografia panoramica.Con la nuova apertura di Vicenza, i centri aperti in Veneto diventano 3 con un totale di 40 professionisti del territorio assunti. In tutta Italia, invece, il numero delle cliniche sale a 34 con più di 300 nuovi posti di lavoro creati. Una cifra che continuerà a crescere visto che Dentix ha in programma di aprire entro dicembre 2018 altri 11 centri arrivando a un totale di 45 cliniche diffuse su tutto il territorio italiano. Un obiettivo che è già stato anticipato dal raggiungimento di un altro importante traguardo: la compagnia, infatti, aveva previsto di aprire entro fine 2018 30 cliniche in Italia, risultato che ha raggiunto con largo anticipo, guardando già a nuove prospettive per consolidare ulteriormente la sua presenza nel Belpaese concliniche di proprietà e non in franchising. E tutte caratterizzate da un servizio ad alta specializzazione con professionisti esperti e formati, pronti a prendersi cura dei pazienti con la massima attenzione. Ogni paziente, infatti, viene affidato a uno specialista con cui può instaurare un rapporto di fiducia, godendo dicure personalizzate a prezzi assolutamente accessibili.Una formula moltoapprezzata dagli italiani visto che, secondo quanto rilevato dal VII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia, oltre 12 milioni di italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarieper motivi economicie le cure odontoiatriche sono le meno accessibili (40,2%). Il Sistema Sanitario Nazionale, infatti, riesce a coprire solo limitate fasce della popolazione, rendendo quello delle cure dentarie un nervo scoperto del sistema sanitario universalistico italiano. Non stupisce dunque che su oltre 1.200 pazienti che hanno valutato le cure ricevute da Dentix, il 99% si sia ritenuto soddisfatto.Tutto questo, unito al fatto che la Borsa di Londra l’ha indicata come una delle mille aziende che ispirano l’Europa, fa di Dentix un centro sicuro, professionale e di altissima qualità. A testimoniarlo, anche il basso tournover delle cliniche: inferiore alla media del settore.Dentix in Italia- Dentix, dal dicembre 2014 a oggi ha aperto 34 cliniche, di cui 3 in Veneto a Mestre, Rovigo e Vicenza. Basso il turnover nelle cliniche Dentix, inferiore alla media del settore, e grazie aun fatturato da 390 milioni di euro, oltre 5 mila occupati nel mondo (700 in più solo nel 2016) e ben oltre 250 cliniche di proprietà in tutto il mondo, Dentix è stata riconosciuta anche dalla Borsa di Londra come una delle «1000 companies to inspire Europe 2016», le mille aziende che ispirano l’Europa.

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Celebrata a Roma la prima Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

E’ stata promossa da Health City Institute e Cittadinanzattiva con il patrocinio di Ministero della Salute, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e Istituto Superiore di Sanità. La giornata è stata Istituita per richiamare l’attenzione, e stimolare l’azione dei Sindaci, sulla necessità e urgenza di promuovere la salute nelle città come bene comune. L’esigenza nasce dalla crescita, nei contesti urbani, delle malattie croniche non trasmissibili come diabete e obesità, fenomeno strettamente legato all’aumento della popolazione che rappresenta oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo dell’uomo. “Lo sviluppo urbano, cui il mondo ha assistito e assiste, ha modificato profondamente lo stile di vita e trasforma il contesto ambientale e sociale in cui viviamo, creando problemi di equità, generando tensioni sociali e introducendo minacce per la salute della popolazione”, ha osservato l’on. Roberto Pella, Vicepresidente vicario Anci e Presidente Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città. “La configurazione attuale delle città e, più in generale l’urbanizzazione, presentano per la salute pubblica e individuale tanti rischi, ma anche molte opportunità da sfruttare con un’amministrazione cosciente e oculata. Occorre identificare strategie di azione per rendere consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, immaginando un nuovo modello di welfare urbano”.“Per contrastare il fenomeno dell’aumento di obesità e diabete tra i cittadini è necessario promuovere politiche e progetti che li rendano partecipi e consapevoli dell’importanza di praticare attività fisica, seguire una corretta alimentazione, aumentando il consumo di frutta e verdura, riducendo la concentrazione di sale, zuccheri e grassi negli alimenti, limitando quelli altamente calorici e scoraggiando, inoltre, altre cattive abitudini come il fumo di sigaretta e l’abuso di alcol”, ha aggiunto Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva.
In occasione della Giornata nazionale, a Roma è stato allestito il Villaggio Cities Changing Diabetes Blue Circle, dedicato all’informazione dei cittadini e realizzato in collaborazione da Health City Institute, Cittadinanzattiva, Cia-Agricoltori italiani, IBDO-Italian Barometer Diabetes Observatory, FederDiabete Lazio, IAPB Italia Onlus-Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, FIDAL-Federazione italiana di atletica leggera e Play4Sport. L’iniziativa è inserita nell’ambito del progetto internazionale Cities Changing Diabetes®, realizzato da UCL-University College of London e Steno Diabetes Center e sostenuto da Novo Nordisk.Tra le principali attività presentate nel villaggio, gli “Orti della salute”, laboratori incentrati sulla promozione dei corretti stili di vita, che puntano a coinvolgere nelle scelte salutari i cittadini, a partire dai più giovani e dalle famiglie. Il progetto vede tra i promotori Health City Institute, ANCI-Gruppo Urban Health, CittadinanzAttiva e Cia-Agricoltori Italiani. “Il progetto si propone di coinvolgere le Amministrazione comunali nella creazione nelle città di ‘Orti della salute’, sul modello di quello promosso alla Casa Bianca da Michelle Obama, che abbiano come obiettivo quello di fornire ai bambini, agli adolescenti e alle famiglie informazioni pratiche sulla corretta alimentazione, sulla stagionalità di frutta e verdura, sui rischi connessi a stili di vita poco salutari. Un’iniziativa con un importante scopo didattico, che parlerà di stagionalità delle produzioni agricole, di salute, di quanto siano buoni i cibi freschi e di come possano diventare parte di una dieta sana”, ha spiegato Mauro Di Zio, Vice Presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani.

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IDEE per l’Europa dei Popoli

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Rinnovato giornale culturale, metapolitico, nazional-popolare, identitario, patriottico e sovranista… Presente e scaricabile comodamente online, stampato in 50.000 copie a diffusione militante, nei circoli e librerie d’area… Obbiettivo ambizioso: un mensile cartaceo in tutte le edicole d’Italia, dal prossimo gennaio 2019. Un progetto editoriale promosso dal vulcanico Mario Borghezio (storico eurodeputato leghista, vice capo gruppo delle “destre europee”, capo delegazione della commissione esteri, presidente della Fondazione federalista per l’Europa dei Popoli). Suo “braccio destro” in questa operazione culturale, trasversale e apartitica, è il “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini (esponente della destra sociale, radicale e tradizionalista, presidente del movimento Fare Fronte, candidato con Fratelli d’Italia, alle scorse elezioni politiche). Questo lo “zoccolo duro” della squadra: Luciano Lucarini (editore), Andrea Rognoni (direttore responsabile), Max Bastoni (capo redattore e consigliere regionale lombardo), Edoardo Anghinelli (segretario di redazione).

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“Se non riuscivano a uccidere Borsellino, uccidevano me”

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Esce oggi il libro dell’ex magistrato antimafia di Palermo Antonio Ingroia, con Pietro Orsatti, intitolato “Le trattative. Dal sistema criminale alla trattativa Stato-mafia. Ventisei anni di attacchi ai pm e di ricerca della verità”, edito da Imprimatur. Prefazione di Marco Travaglio e introduzione dell’ex capo della Direzione nazionale antimafia Franco Roberti. “Il collaboratore Vincenzo Calcara sul fronte trapanese raccontò a Borsellino del progetto di attentato che era stato organizzato qualche anno prima quando lui era a Marsala, tra l’altro un progetto di attentato era previsto nei miei confronti, come a dire: io ero il candidato di riserva, se non riuscivano a uccidere Borsellino, uccidevano me. Borsellino una volta mi disse che questo andava sicuramente a mio merito, ma forse in realtà stavo cominciando un po’ troppo presto, perché io a quell’epoca avevo solo trent’anni, mentre lui la scorta la aveva avuta intorno ai quaranta…”.
Sono le parole dell’ex magistrato antimafia di Palermo Antonio Ingroia che, nel suo ultimo libro “Le trattative. Dal sistema criminale alla trattativa Stato-mafia. Ventisei anni di attacchi ai pm e di ricerca della verità”, racconta in prima persona come è nato uno dei processi più importanti d’Italia. Per 27 anni Ingroia ha avuto la scorta. Nei primi giorni di maggio, questa tutela gli è stata tolta, nonostante il lavoro svolto per contrastare la criminalità organizzata. È stato lui l’iniziatore delle indagini sulla trattativa Stato-mafia, concluso ad aprile in primo grado con pesanti condanne. “La mafia e i poteri che colludono con la mafia non dimenticano”, ha detto il magistrato Nino Di Matteo sottolineando come la scorta, per Ingroia, sia ancora estremamente utile. Nel suo libro, Ingroia traccia un quadro completo di quel pezzo di storia a cavallo tra la Prima e la Seconda Repubblica, quando pezzi dello Stato sono scesi a compromessi con i capi di Cosa nostra. L’ex magistrato, ora avvocato, racconta l’ascesa politica di Berlusconi.“Forza Italia – scrive Ingroia – costituì, ancor prima di nascere, un punto di ‘interesse politico’ per Cosa nostra”. Racconta le difficoltà di portare avanti le indagini nella procura di Palermo e, durante la stagione Grasso, i tentativi di ‘normalizzazione’ ogni volta che le inchieste toccavano la politica. Ingroia non fa sconti, racconta in modo diretto e ricostruisce i pezzi di un puzzle che per troppo tempo sembrava impossibile da ricomporre.

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CUOA Business School approva il bilancio 2017 con un utile che conferma il trend positivo

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Altavilla Vicentina (VI), Il 2017 segna una ulteriore conferma della solidità del CUOA, con un risultato di esercizio di 430 mila euro. CUOA è sempre di più il punto di riferimento per l’alta formazione, non solo a livello locale, come territorio di elezione, ma anche nazionale. Sempre più ampie sono anche le attività rivolte e svolte con l’estero.
Nel 2017 CUOA ha realizzato oltre 225 proposte formative, per un totale di più di 15.000 ore di lezione, superando il numero di 7.000 allievi.Positiva e in crescita anche l’iniziativa CLUB Member, il network di Soci Sostenitori al quale aderiscono aziende di diversi settori e Regioni, che riconoscono il CUOA come scuola di riferimento per lo sviluppo delle competenze del top e middle management. Il progetto è partito nel 2014, con un piccolo gruppo di aderenti, 14, ed è cresciuto di anno in anno raggiungendo oggi oltre 100 soci.Nel 2017 CUOA ha inoltre attivato numerose iniziative gratuite e aperte al pubblico, che hanno permesso di coinvolgere e avvicinare ai temi dell’alta formazione manageriale oltre 1.300 partecipanti con eventi dedicati alle community tematiche lean, finance, digital e oltre 1.000 partecipanti con gli eventi delle community Alumni, JobLeader e CLUB Member.Il 2017 è stato un anno di grande impegno per il CUOA, che oltre a confermare il trend dell’anno precedente, si è impegnato nell’acquisizione, in totale autofinanziamento, del 100% delle quote del College Valmarana Morosini, la struttura alberghiera annessa alla sede storica di Villa Valmarana Morosini. Fin dagli anni Ottanta il College offre servizi di ristorazione e pernottamento, alcune aule didattiche, la caffetteria e il bar, il tutto strettamente connesso con le attività del CUOA.“Il risultato di questo esercizio nasce da una strategia di consolidamento e crescita che il CUOA si è dato da qui al 2020 – afferma Federico Visentin, Presidente di CUOA Business School – Ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando ancora con convinzione su diversi fronti, dall’acquisizione e gestione del College Valmarana Morosini, agli investimenti per il potenziamento della nostra capacità commerciale e di comunicazione, fino ai progetti per l’evoluzione delle nostre offerte formative, sotto il profilo del contenuto e delle metodologie. Siamo riconosciuti dal mercato di riferimento per qualità, metodo e per la nostra elevata capacità di personalizzare l’offerta. Abbiamo adottato un approccio flessibile, che parte dall’ascolto dell’esigenza delle persone e delle aziende, per arrivare a proporre soluzioni integrate e combinate e dare una risposta puntuale. È una caratteristica che non riguarda solo l’offerta custom per le aziende, ma anche l’intero catalogo”.Secondo l’analisi condotta dalla rivista World Excellence, nel 2017 CUOA si conferma una tra le migliori Business School d’Italia. Le viene riconosciuta l’eccellenza del modello formativo flessibile, adattabile alle specifiche esigenze di aziende e persone e la capacità di interpretare e adeguare i suoi modelli didattici ai contesti mutevoli, sviluppando e proponendo soluzioni attente a dare risposte concrete. In particolare, CUOA mantiene il suo primato come Centro nazionale di riferimento sui temi del Lean Management.

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Mostra “Carta e Sasso”

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

arianna sartoriMantova Inaugurazione Giovedì 5 luglio, ore 18.00 Galleria Arianna Sartori Via Ippolito Nievo 10 alla presenza degli artisti (5 – 21 luglio 2018 dal Lunedì al Venerdì 9.00 – 12.30 / 16.00 – 19.30 Sabato 9.00 – 12.30 Chiuso Festivi) La coppia di artisti giapponesi Miho Ikeda e Kenji Takahashi, esporranno in una mostra personale a due, alla Galleria Arianna Sartori di Mantova dove avevano già presentato le loro opere insieme nel 2013. La mostra “Carta e Sasso” gode del patrocinio della Fondazione Italia Giappone di Roma e verrà inaugurata alla presenza degli artisti. Miho Ikeda presenterà le sue delicate xilografie e i suoi dipinti recenti, mentre Kenji Takahashi esporrà le sue sculture in marmo spaccate e ricucite. “Tramite la xilografia, l’artista Miho Ikeda intende rappresentare il mondo lirico, utilizzando la figura della ragazzina immersa in una natura onirica. Questo perché dentro ognuno di noi risiede la figura di bambino, la quale ci crea nostalgia dei tempi passati, quando la vita ancora ci pareva un sogno mistico.Al fianco della bambina, fauna e flora si fondono all’unisono, poiché tutto vive in armonia nel mondo unico. La Terra non è solo per gli umani: tanti esseri vivono insieme a noi, e l’artista vuole portare rispetto ed onore a tutti i viventi.Infine, un simbolo ricorrente è la Luna, la quale sempre ci osserva dal cosmo serenamente.Le sue opere puntano a rappresentare il cosmo nella sua completezza ed armonia”.
arianna sartori1.jpgMiho Ikeda è nata nell’anno 1978 nella città di Tsukiyono, nella regione di Gunma, in Giappone. Si è laureata nel 2001 all’ Università di Tokyo Gakugei, Facoltà di Pedagogia specializzandosi in Belle Arti (corso di scultura) e ottenendo il Master nella stessa università nel 2003. Dopodiché, nell’anno 2004, si è trasferita in Italia per proseguire la sua carriera frequentando l’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove si è laureata 2009. Ora si è stabilita a Carrara, dove vive e lavora. Tuttavia non ha tagliato le sue radici col Giappone, dove periodicamente tiene mostre, così come in vari paesi dell’Europa.Le opere principali dell’autrice sono xilografie, ma non si limita solo a quelle: infatti realizza pure dipinti, copertine di libri e CD, vincendo anche alcuni premi.“Tutte le cose cambiano forma col passare del tempo e con la modificazione naturale.La screpolatura nata sul marmo con un colpo di martello può diventare uno degli elementi della forma primaria. Io vorrei rappresentare l’inevitabilità della relazione tra spaccatura e cucitura ripetuta sul marmo. Penso che fare a pezzi il marmo è una liberazione del fisico, ricostruire è una meditazione mentale”. (Kenji Takahashi) (foto copyright galleria arianna sartori)

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Le fanfaluche di Boeri presidente dell’Inps

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Di tanto in tanto il prof. Tito Boeri, al secolo presidente dell’Inps, ci delizia con le sue esternazioni. E’ che i suoi richiami sono improntati ad una ragionevole osservazione dei fatti per mero calcolo contabile e presentano un aspetto della previdenza italiana solo contingente ma non analizzata a fondo in tutte le sue sfaccettature. Se, ad esempio, ci parla dell’importante ruolo degli immigrati per far tornare i conti nelle casse dell’Inps la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha facile gioco nel rispondergli: “Ma Boeri lo sa che l’Italia ha un tasso di occupazione del 61% a fronte di una media europea del 72%? Basterebbe avvicinare il tasso di occupazione italiano a quello europeo per non avere problemi a pagare le pensioni di tutti gli italiani, senza bisogno di invocare una immigrazione di massa”. E a nostra volta ci appare davvero incomprensibile pensare alla nostra fonte di ricchezza demografica se pensiamo che ci siamo accollati nel giro di pochi anni oltre seicentomila immigrati e che ci costano 5 miliardi di euro all’anno per tenerli ad elemosinare per le strade o ad affollare i centri di raccolta facendo prosperare solo chi li amministra esentasse e senza, ovviamente, versare contributi previdenziali? E ancora pensiamo alla perdita che subiamo con gli oltre duecentomila giovani italiani che sempre negli ultimi anni hanno lasciato il paese per andare a lavorare altrove. Tutto questo, chiediamo all’illustre professore, non incide direttamente o di riflesso sulle casse dell’Inps e per estensione su quelle dello Stato? E se andiamo a guardare oltre il proprio naso ci rendiamo conto che l’evoluzione tecnologica in atto riduce di fatto l’occupazione di personale generico a vantaggio di quello specialistico e non ci venga a dire che gli immigrati, non per loro demerito, beninteso, ma per le condizioni in cui sono stati lasciati nei loro paesi d’origine, hanno le caratteristiche giuste per affrontare un futuro di questo genere. E poi vi sono gli oltre tre milioni di disoccupati con una componente importante di giovani e ai quali sembra abbiamo negato un futuro lavorativo con un mondo imprenditoriale che non riesce a decollare. E potremmo continuare a lungo su questo argomento che non possiamo pensare avulso dalla conoscenza dell’emerito professore e che anche noi abbiamo trattato a lungo chiedendoci se proprio l’Inps non abbia fatto il suo tempo e che non richieda una riforma del sistema profondo e soprattutto radicale. Su questo aspetto il prof. Boeri potrebbe, senza vaghe e parziali esternazioni, offrirci un prezioso aiuto. Non ci deluda professore. Non umili la nostra intelligenza ma soprattutto il buon senso degli italiani. (Riccardo Alfonso)

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Diritto costituzionale alla salute

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Sembra un discorso ovvio e il parlarne superfluo, ma non è così, purtroppo. In Italia, nello specifico, vi sono fin troppe voci discordanti e mestatori di torbide soluzioni. Oggi esistono 70.000 schede censite di malati rari mentre, da anni, le stime ci parlavano di circa 2.000.000 di malati con patologie definite rare nel nostro Paese, allora è vero che i conti ancora non tornano. Per varare un piano Nazionale c’è bisogno di certezza sui numeri, e il sovrastimare o sottostimare rende impossibile capire il problema e stanziare sufficienti risorse economiche per affrontarlo. A decine sono le denunce che arrivano all’Osservatorio dell’Associazione Giuseppe Dossetti dedicato ai malati rari “Officina Malattie Rare” per i farmaci che non ci sono, per i farmaci che ci sono ma che il SSN non passa, per le malattie rare non ancora riconosciute dallo Stato, per la legge 104 non concessa. E, tra l’interrogativo più frequente, “Dove finiscono i fondi stanziati per le malattie rare?”, questa è la domanda che quotidianamente c’è rivolta da chi, oltre alla malattia oggi, per via della stretta finanziaria, vede svanire le possibilità di cura perché ogni giorno la povertà incalza. Questa è la domanda che i malati rari si pongono al risveglio ogni mattina perché risposte ancora non ne vedono. Perché, come diceva Don Dossetti “non si superi l’insuperabile” e l’insuperabile è il baratro tra malato e Istituzioni.
Nel frattempo c’è chi predica che mancano le risorse e c’è chi ci informa degli sprechi. Il 50% dei farmaci in circolazione è inutile e potrebbe essere eliminato senza problemi. Inoltre gli “enormi interessi economici che gravitano attorno alle medicine” e la “tendenza al consumismo sanitario”, sono il quadro in cui si inserisce l’utilizzo non sempre migliore di pillole, fiale e sciroppi.” C’è evidentemente – spiega l’esperto – poca appropriatezza”, che si esprime a diversi livelli. “Il primo è dato dai farmaci totalmente inutili – precisa – come gli epatoprotettori, gli integratori, gli immunostimolanti, i dimagranti, ecc.” “Una paccottiglia che è solo frutto di pubblicità”. Ci sono poi i tanti medicinali “usati solo per curare le cattive abitudini, dal fumo all’eccesso di alcol, dal sovrappeso all’uso di droga.” Anche in questo caso si tratta di una spesa evitabile.
“Il Servizio sanitario nazionale potrebbe risparmiare moltissimo con interventi più decisi sulle abitudini di vita”, dice Garattini, che sottolinea come “non esiste solo un diritto alla salute ma anche un dovere. E’ necessario un lavoro d’informazione e educazione su questo: chi si “procura” una malattia deve sapere che attinge da fonti comuni e sottrae risorse a chi si è ammalato senza colpe.”
Vi è poi un discorso, di più ampia portata, che si rileva dai casi di patologie ambientali prodotte dall’inquinamento chimico, elettromagnetico e da emissioni di CO2. Di laghi inquinati da alga rossa e da tracce di metalli pesanti, di inceneritori, discariche abusive, di patologie legate all’esposizione di amianto e di altre problematiche di questo tipo. Il tutto si contorna di altri stimoli culturali e informativi quando l’Associazione culturale “Giuseppe Dossetti” affronta il tema su “i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti” (www.dossetti.it) per aprire il dibattito sui “Farmaci Innovativi, tra Consumismo e Appropriatezza nei 21 Sistemi Diversi di Accesso.” L’appropriatezza dei Farmaci Innovativi non può significare solo qualità nell’indicazione terapeutica, ma deve misurarsi anche con un’accessibilità capillare e veloce su tutto il territorio nazionale per non correre il rischio di permettere solo a chi ha più soldi di curarsi meglio.
In Italia, con l’approvazione del federalismo sanitario ci troviamo davanti a ventuno sistemi di sanità diversi, nel senso che ogni regione può permettere, o no, ai propri residenti di accedere ai farmaci nuovi per le migliori terapie di cura.
Un farmaco può considerarsi innovativo quando offre al paziente dei benefici maggiori rispetto alle cure precedenti e sono migliaia i malati che, invece, non possono accedervi perché troppo cari. S’intersecano, tra loro, in un mix di ardua comprensione, i diritti del paziente, i tetti di spesa, i prontuari regionali e aziendali, i farmaci anticancro, la prevenzione e l’innovazione. (Riccardo Alfonso da Medicina online parte seconda)

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I limiti dell’assistenza universale

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

La voglia d’offrire il meglio di se, a tutti indistintamente, con quella che potremmo chiamare l’assistenza universale e le obiettive difficoltà nel reperire risorse per rispondere a tali aspettative, sono i nostri limiti culturali. E’ il cinismo di chi trasforma la medicina in un bene di lusso e non una necessità inderogabile per tutti.
La ricerca attraverso la farmacopea mondiale di cure palliative che creano dipendenza ma non sempre si possono considerare indispensabili per assicurare un miglior profilo salutare. Nello stesso tempo il fronte dei nemici avanza e si fa aggressivo. Penso a tutte le diverse forme tumorali che attaccano in vario modo, e con conseguenze spesso devastanti, il corpo umano.
Penso alle sofferenze che generano e alle dipendenze che creano per le quali la società non riesce a contenere e a sostenere con terapie adeguate.
Penso alle famiglie che vivono con il dramma di un loro caro che soffre, si dispera e che vedono spegnersi un poco alla volta irreversibilmente.
Penso all’impotenza di una medicina che per molti versi ha toccato traguardi impensabili solo qualche anno prima e che ora sembra voler gettare la spugna al cospetto di un nemico, riguardo a certe forme tumorali aggressive, che appare invincibile. Ci sono, ovviamente, dei successi o dei tentativi che tendono a bloccare o, per lo meno, a rallentare il corso del male, ma diventano ben poca cosa rispetto alle tante sconfitte che si devono, tuttavia, mettere in conto. Su tutto questo vi è la consapevolezza che si possa fare di più e di meglio se sapessimo ottimizzare le pur modeste risorse disponibili. Dovremmo mettere da parte, ad esempio, gli sprechi.
Dovremmo ricercare una migliore organizzazione del sistema sanitario sul territorio senza lasciarci sedurre dai facili guadagni e nel trasformare la medicina in una sorta di roulette in cui si gioca la salute sul tavolo di chi ha, rispetto a chi è. Manca spesso una medicina dal volto umano, una medicina che sappia coniugare il cuore la mente in un solo afflato umanitario e solidale per un valore che ci appartiene ed è indivisibile. E’ anche una questione di priorità. (Riccardo Alfonso da Medicina online parte prima)

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C’era una volta la musica

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Palermo venerdì 6 luglio al Solemar in via Cristoforo Colombo 2109 all’Addaura la tribute band siciliana per eccellenza dei Pink Floyd, si esibirà a Palermo, sotto la direzione artistica del Dorian. Si inizierà alle 20, con la cena servita al tavolo a bordo piscina o il buffet sulle terrazze. Alle 22 sarà il turno degli Inside out. In scaletta brani tratti dai dischi “The Piper At The Gates Od Dawn”, The Endless River” e “The Dark Side Of The Moon”.
Rock, psichedelica e anni Settanta che ha fatto la storia. Non solo inglese, ma mondiale. Un rock che ti vibra dentro, che colpisce il cervello e fa viaggiare quando chiudi gli occhi in un mondo fatto di immagini e colori indefiniti e allo stesso tempo ricchi di senso del desiderio.
Ingresso a pagamento e su prenotazione, telefonando al 3807980615 o al 3939773133. Si potrà scegliere tra la cena a bordo piscina a 25 euro. Oppure l’apericena e il menù sushi a 18 euro a persona. Tavolo privè dopocena a 20 euro. Ultima opzione è l’ingresso a pagamento per assistere allo spettacolo.

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Tesori d’arte nella terra di Oderisi

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Gubbio, 7 luglio – 4 novembre 2018 Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano, Palazzo Ducale Anteprima stampa Venerdì 6 luglio ore 11.00. La città di Gubbio conserva intatto il suo splendido aspetto medievale, con le chiese e i palazzi in pietra che spiccano contro il verde dell’Appennino. È ancora la città del tempo di Dante e di Oderisi da Gubbio, il miniatore che il sommo poeta incontra tra i superbi in Purgatorio e al quale dedica versi importanti, che sanciscono l’inizio di un’età moderna che si manifesta proprio con la poesia di Dante e l’arte di Giotto.
La mostra “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi”, vuol restituire l’immagine di una città di media grandezza ma di rilievo politico e culturale nel panorama italiano a cavallo tra la fine del Duecento e i primi decenni del Trecento, esponendone il patrimonio figurativo sia civile che religioso.Per l’occasione ha restaurato dipinti nascosti dalla polvere dei secoli, riconsegnando a Gubbio opere disperse nel corso della storia, riunendo quadri degli stessi pittori eugubini destinati ad altre città dell’Umbria, chiamando importanti prestiti dall’estero.Dipinti su tavola, sculture, oreficerie e manoscritti miniati delineano, anche con nuove attribuzioni, le fisionomie di grandi artisti come Guido di Oderisi, alias Maestro delle Croci francescane, Il Maestro della Croce di Gubbio, il Maestro Espressionista di Santa Chiara ovvero Palmerino di Guido, “Guiduccio Palmerucci”, Mello da Gubbio e il Maestro di Figline.Il padre di Oderisi, Guido di Pietro da Gubbio, viene oggi identificato in uno dei protagonisti della cosiddetta “Maniera Greca”, da Giunta Pisano a Cimabue. Palmerino fu compagno di Giotto nel 1309 ad Assisi, e con lui dipinse le pareti di due cappelle di San Francesco, per poi tornare a Gubbio e affrescare la chiesa dei frati Minori e altri edifici della città.
A “Guiduccio Palmerucci”, oggi nome di convenzione, si attribuiscono ancora rapinosi polittici. Mello da Gubbio scrisse il proprio nome ai piedi di una Madonna dal volto pieno e giulivo come le Madonne di Ambrogio Lorenzetti nella città di Siena. Il Maestro di Figline, che dipinse le vetrate per il San Francesco ad Assisi, poi il grande Crocifisso nella chiesa di Santa Croce a Firenze, è probabile che avesse lasciato a Gubbio uno straordinario polittico nella chiesa di San Francesco, che possiamo di nuovo ammirare in questa mostra grazie agli odierni proprietari che ne hanno concesso per la prima volta il prestito.Dai documenti d’archivio e dall’aspetto delle Madonne e dei Crocifissi appesi alle pareti dei musei, risulta come fossero originari di Gubbio i pittori che si affiancarono a Giunta Pisano, poi lavorarono accanto a Giotto e infine a Pietro Lorenzetti, per rivestire d’immagini variopinte il capolavoro che aprì le porte dell’arte moderna nella chiesa eretta sopra la tomba del santo di Assisi.Tornati in patria, quei pittori, che erano stati coinvolti nella nuova lingua di Giotto e di Pietro Lorenzetti per un pubblico di papi e cardinali, si cimentarono con un piglio raffinato nello stile e popolare nell’aspetto illustrativo, per farsi intendere anche da un pubblico di fabbri e di maestri di pietra. Si parlò allora a Gubbio la lingua della lauda assieme alla lingua della Commedia.
La mostra “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi” è allestita in tre sedi diverse, perché ci sono opere inamovibili, ma anche perché ci sono luoghi ricchi di significato e intrisi di bellezza: il Palazzo dei Consoli che sorge sopra una favolosa terrazza che lo fa somigliare a quelle città che i santi portano in cielo nei polittici degli altari; il Museo Diocesano che sorge accanto alla chiesa cattedrale e infine il Palazzo Ducale, che nacque come sede del Comune e finì per essere la residenza di Federico da Montefeltro, signore di Urbino.Lungo questo percorso si potranno calcare le impronte degli uomini e delle donne di quel tempo antico, per vedere dalla stessa prospettiva e intendere con lo stesso gusto un’arte civica e religiosa insieme.Curata da Giordana Benazzi, Elvio Lunghi ed Enrica Neri Lusanna, la mostra è promossa dal Comune di Gubbio, dal Polo Museale dell’Umbria, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, dalla Chiesa Eugubina e dalla Regione Umbria.L’organizzazione è affidata a Civita Mostre in collaborazione con Gubbio Cultura e Multiservizi e Associazione Culturale La Medusa. Partner dell’iniziativa è il Festival del Medioevo, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con l’importante contributo della BCC Umbria.Nella sede di palazzo Ducale è disponibile a noleggio una audioguida della mostra. Il catalogo è pubblicato da Fabrizio Fabbri Editore-Perugia.

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Sonorità mediterranee e mitteleuropee negli spartiti del quartetto Note Noire

Posted by fidest press agency su martedì, 3 luglio 2018

Folgaria (Trento) Venerdì 6 luglio, in piazza San Lorenzo, il terzo concerto della rassegna “Musica tra Valli e Altipiani” promossa dalla Cassa Rurale Vallagarina. Un concerto colorato di ritmica e improvvisazioni che spingono al ballo, che portano a inedite e intriganti destinazioni stilistiche. Il viaggio musicale di “Musica tra Valli e Altipiani”, la rassegna promossa dalla Cassa Rurale Vallagarina per celebrare i 120 anni di presenza nella provincia trentina e scaligera, prosegue venerdì 6 luglio con il concerto del quartetto Note Noire.
Alle ore 21.15, piazza San Lorenzo di Folgaria (Trento) accoglie un vasto repertorio che armonizza perfettamente il jazz con le sonorità mediterranee e mitteleuropee. La musica è il guado possibile tra queste due sfere inconsapevolmente collegate dalle tradizioni sonore conservate nelle abili e preziose mani dei musicisti zigani. Tuttavia la musica non è mai pura conservazione perché trova sempre la propria strada: come i corsi d’acqua, così fanno i popoli quando, per necessità, si muovono. I Note Noire, gruppo formato nel 2005, sono una delle formazioni più rinomate a livello internazionale nell’ambito della musica gypsy con un lungo curriculum di esibizioni in prestigiosi club e partecipazioni alle più importanti rassegne, tra le quali il palco della Royal Albert Hall di Londra. Al festival “Musica tra Valli e Altipiani” propongono il progetto musicale Oltreconfine, disco contenente brani originali e nuove melodie che attraversano suoni e colori delle antiche tradizioni. Non è un caso che il suono dell’ensemble si ispiri a quello di Django Reinhardt, vero e proprio traghettatore della musica europea verso il jazz nel periodo tra le due guerre, e, allo stesso tempo, vettore di un’enorme quantità di timbri e di espressioni tipici della tradizione dei popoli del Vecchio Mondo.
A Folgaria, per la terza serata della manifestazione itinerante tra Trentino e Veronese, suona il violinista afro-cubano Ruben Chaviano Fabian affiancato da Roberto Beneventi alla fisarmonica, Tommaso Papini alla chitarra e Mirco Capecchi al contrabbasso. Ingresso libero. In caso di maltempo il concerto si terrà nel Cinema Paradiso di Folgaria. http://www.crvallagarina.it

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