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Archive for 13 luglio 2018

Pozzuoli Faber Jazz Festival

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Pozzuoli 14 e 15 luglio 2018. Atmosfere jazz nella splendida cornice delle Terme romane di Baia, nel Parco archeologico dei Campi Flegrei, per la prima volta palcoscenico d’eccezione del Pozzuoli Faber Jazz Festival. le Terme si animeranno il 14 luglio di sonorità brasiliane nello straordinario concerto di uno dei maggiori interpreti della musica brasiliana di tutti i tempi, Yamandu Costa, chitarrista e compositore, applaudito da Paco De Lucia. Le sue interpretazioni con la chitarra a 7 corde spaziano dalle milonghe ai tanghi, alla zambas, allo chamanè.
Il 15 luglio si diffonderà, invece, il sound aspro e sensuale dalle coloritura africane di Abbey Lincoln, nell’omaggio dell’ Ada Montellanico Quintet, con il progetto Abbey’s Road feat. Giovanni Falzone. Abbey Lincoln, cantante e autrice di grande originalità, fu figura leggendaria non solo in ambito musicale ma per l’intero movimento Black Power. Impegnata politicamente negli anni ’60 in seno alla comunità nera, fece della sua musica una cassa di risonanza nella denuncia delle discriminazioni razziali vissute dalla popolazione afroamericana. Ada Montellanico ripercorre la strada di Abbey, ricalcando la forza narratrice delle sue composizioni, il carattere africano del suo universo sonoro e la sua profonda aggressività. (Ada Montellanico – voce;Giovanni Falzone –tromba;Massimo Pirone-Trombone;Jacopo Ferrazza-contrabasso;Valerio Vantaggio –batteria)
Il Festival, è organizzato dall’Associazione Jazz & Conversation, impegnata da anni a testimoniare il proprio ruolo nella cultura dei Campi Flegrei, attraverso un percorso in cui la musica incontra il territorio, la suggestione dei suoi paesaggi, la sua storia e le sue contraddizioni. Quest’anno Il Festival ha il sostegno della Faber Italia srl, azienda campana che produce macchine da caffè leader del settore per meccanica e design, particolarmente attenta ai fermenti culturali. Si avvale della collaborazione del Parco archeologico dei Campi Flegrei, del patrocinio morale del Comune di Pozzuoli, del Comune di Bacoli , dell’AACST di Pozzuoli, dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli. (Ingresso al sito 1€, fino esaurimento posti)

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A Tor Vergata la Summer School dei docenti USA della “Syracuse University”

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Roma. Dal 16 al 27 luglio prossimi si terrà presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata la prima edizione della Summer School “Gino Gorla” organizzata da Juristor, l’Associazione dei Laureati di Giurisprudenza a Tor Vergata. Il programma è dedicato a “Gino Gorla”, docente di Diritto Comparato a Roma, coinvolto nel 1965 nei “Seminari Cornell” organizzati da Rudolf Schlesinger e pioniere del diritto comparato tra Italia e Stati Uniti.I corsi saranno interamente tenuti in lingua inglese da Shannon Gardner e Emily Brown, professori provenienti dall’Università di Syracuse – College of Law di New York. Il Presidente, Riccardo Fratini, dottorando di ricerca nella stessa Università, dichiara: “A Tor Vergata il livello della didattica è eccezionale, ma forse siamo carenti sul confronto internazionale e sulle offerte post-lauream. Nel corso degli studi, personalmente, ho condotto parte della mia ricerca negli Stati Uniti alla Syracuse University College of Law, anche grazie al supporto dell’Università, e mi sentivo in dovere di restituire i frutti di questa opportunità all’Istituzione che me l’aveva concessa. Spero sia la prima di molte iniziative a favore degli studenti”.

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La Viola Romantica: concerto di Sanzò e Paciariello a cura della IUC a Parterre

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Roma Martedì 17 luglio Luca Sanzò e Maurizio Paciariello sono i protagonisti del concerto “Romantica Viola” della serie “Classica al tramonto”, che la IUC cura nell’ambito di Parterre, l’eclettica manifestazione dove si incontrano musica dal vivo, teatro, cinema e spazi per il relax, in un ampio spazio verde in via Antonino di San Giuliano (zona Farnesina).
Il concerto avrà inizio alle 20.30 e i biglietti per sono acquistabili al prezzo di 7 euro (interi) e 5 e 2 euro (ridotti) direttamente in loco la sera del concerto a partire dalle 18.30. Dalle 18.00 si potrà prendere un piacevole aperitivo nel verde. La serata proseguirà con uno spettacolo teatrale a cura di Arte2o Eventi.
La viola è fondamentale in ogni formazione strumentale classica, ma il suo destino è quello di rimanere in secondo piano rispetto al suo più fortunato fratello, il violino. Ma non è sempre stato così: i musicisti romantici furono affascinati dal suo timbro ombroso e malinconico e gli dedicarono alcuni capolavori che sono al centro del concerto del violista Luca Sanzò e del pianista Maurizio Paciariello. Prima però si ascolterà Intermezzo di Nino Rota, il celebre compositore di indimenticabili musiche per tanti film, soprattutto di Fellini ma anche di Zeffirelli, Monicelli, Comencini, De Filippo, Petri, Wertmüller, Vidor e naturalmente del Padrino di Coppola.
Segue il più romantico dei musicisti romantici, Robert Schumann, con Adagio e Allegro op. 70: è aperto da un intenso e poetico Adagio che sfocia in un Allegro trascinante ed euforico, che però ha anche momenti più meditativi e si chiude con grande slancio romantico. Ancora di Schumann i Märchenbilder op 113: questi quattro brevi brani sono immagini fiabesche, fantasie romantiche legate alle leggende popolari raccolte e valorizzate da scrittori e poeti tedeschi del tempo. In conclusione un altro grandissimo musicista del primo romanticismo, Franz Schubert, di cui Sanzò e Paciariello eseguiranno la Sonata in la minore, nota come “Arpeggione” perché originariamente scritta per lo strumento così chiamato, che ebbe una breve fortuna nell’Ottocento e poi scomparve, cosicché viene oggi eseguita con la viola, che è lo strumento attuale più simile all’arpeggione. Questo brano manifesta lo spirito autentico della musica da camera, che non era destinata alla sala da concerto ma era eseguita in ambito familiare tra parenti e amici: è infatti un brano molto amabile, prevalentemente melodico, con momenti brillanti alternati ad altri leggermente malinconici.Luca Sanzò, allievo di Bruno Giuranna, svolge attività concertistica, discografica e didattica. Ha effettuato concerti in tutto il mondo, ospite di importanti sale e prestigiosi festival di musica da camera, di musica contemporanea. Fa parte del PMCE, Parco della Musica Contemporanea Ensemble, è fondatore del Quartetto Michelangelo ed è regolarmente invitato, insieme a musicisti di tutto il mondo, all’annuale Rome Chamber Music Festival. . Ha inciso per Nuova Era, Bottega Discantica, BMG Ricordi, Opus 111, Tactus, Edi Pan, Stradivarius, Naïve, Chandos, Naxos e Brilliant Classics. Maurizio Paciariello si interessa ed approfondisce il repertorio solistico e cameristico, con una particolare predilezione per l’esecuzione su strumenti storici. Su pianoforti d’epoca ha inciso i Concerti di Kulhau e Berwald e rarità di Beethoven. Sempre di beethoven ha intrapreso la registrazione di tutte le Sonate per pianoforte. Sanzò e Paciariello hanno registrato insieme l’integrale delle Sonate per viola e pianoforte di Hindemith, sono giudicate “top of the list” dallla rivista statunitense Fanfare. “Classica al tramonto” si conclude martedì 24 luglio con Pietro Roffi alla fisarmonica e Alessandro Stella al pianoforte con un concerto interamente dedicato ad Astor Piazzolla, intitolato TuttoTango!

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Arrivano i Tarantolati di Tricarico

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Roma 14 luglio Parco Schuster Via Ostiense 182, Basilica di San Paolo, ore 21.30 arrivano i Tarantolati di Tricarico, tra le formazioni in attività più longeve della scena musicale italiana, per una serata di danza e ritmo sulle note della musica popolare italiana. Autentici interpreti della Taranta Lucana, negli anni ’70, lanciati al talent-scout Giancarlo Cesaroni, direttore del Folk Studio di Roma, i Tarantolati di Tricarico sono stati pionieri di uno stile creativo unico, caratterizzato da ritmiche trascinanti, ossessive, dalla presenza scenica travolgente e coinvolgente, con i tamburi in primo piano e le voci maschili all’unisono, nella ripetizione evocativa dei versi della tradizione quasi fossero dei mantra. Uno stile che è entrato a far parte a pieno titolo della tradizione della Basilicata e dell’intera penisola, raccogliendo le entusiastiche critiche di tanti esperti internazionali, Giancarlo Governi fra i primi.
I Tarantolati daranno vita alle sonorità di una Taranta internazionale e intergenerazionale, musica di possessione e allo stesso tempo di liberazione. Dopo quarant’anni ancora di più, grazie anche all’apporto dei nuovi elementi, oggi ripensano la tradizione e scrivono la musica del futuro, cantano la civiltà contadina e suonano la musica del mondo.I Tarantolati di Tricarico, infatti, hanno portato i loro spettacoli, oltre che nei festival e nelle rassegne più importanti di tutta Italia, sui palcoscenici d’Europa, Stati Uniti, Brasile e Russia. Tra le tappe fondamentali della loro carriera sono da ricordare i concerti al Womex di Copenhagen (partecipazione che li consacrerà sulla scena europea), quello di Rock Against Racism a Bruxelles nel 1978, o con il gruppo della Prima Scuola di Samba di Rio de Janeiro e la benedizione di Beth Carvalho; le esibizioni al Festival internazionale di Musica e Danza a Las Vegas, al Cous Cous Festival di San Vito Lo Capo nel 2010 e nel 2014, al Festival internazionale di Musica Popolare Roma Incontra il Mondo a Villa Ada, così come il Blues In Town World Music ed il Premio De Andrè sempre in Roma.Tante anche le collaborazioni con i grandi della cultura e dello spettacolo: Dario Fo, Roberto Benigni, Renato Carosone, Guccini, Francesco De Gregori, Il Canzoniere del Lazio, La Nuova Compagnia di Canto Popolare.Le loro musiche sono state scelte per la colonna sonora del film Le Rose del Deserto, di Mario Monicelli e, nel 2016, da Emir Kusturica per lo spettacolo “Magna Grecia. Il mito delle origini”. http://www.parcoschuster.it biglietto 10 euro.

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Europei parapendio: Italia alla riscossa

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

parapendio littame-portogallo-2012.jpgLa squadra nazionale di volo libero in parapendio è prossima alla partenza per la 15.a edizione dei Campionati Europei della disciplina che si terranno a Montalegre, in Portogallo, dal 16 al 28 luglio.
Difficile il compito degli azzurri a partire dal riscatto dopo la pallida prova ai campionati del mondo dello scorso anno, quando la squadra non ha sfruttato il fattore campo, visto che si sono disputati nei cieli nostrani di Feltre. Subito dopo quello di battere i mostri francesi che da anni regnano incontrastati nei cieli. I piloti transalpini negli ultimi cinque campionati del mondo hanno vinto altrettante medaglie d’oro individuali maschili, due femminili e tre a squadra. Durante gli scorsi europei, dove l’Italia ha vinto una medaglia d’argento nell’individuale grazie a Joachim Oberhauser e quella di bronzo a squadre, i cugini d’oltralpe hanno riempito il sacco con tutte le medaglie d’oro e l’argento femminile.Questi i convocati dal CT Alberto Castagna di Cologno Monzese: Silvia Buzzi Ferraris, milanese e fresca di titolo italiano, Christian Biasi di Rovereto (Trento), Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano), Federico Nevastro (Padova), l’emiliano Michele Boschi, Marco Littamè (Torino), Alberto Vitale (Bologna) e, dalle pendici dell’Etna, Marco Busetta.La cittadina di Montalegre è situata nel nord del Portogallo, nel distretto di Vila Real. Tutto intorno alte montagne, valli aperte e vaste pianure, sito di volo collaudato che ha già ospitato altri eventi internazionali. Dal decollo di Serra do Larouco a 1525 metri d’altitudine i piloti dirameranno lungo percorsi contrassegnati da punti salienti del territorio e, con condizioni del tempo favorevoli, voleranno anche per 100 km prima di raggiungere l’atterraggio.Il titolo è assegnato in base ai risultati conseguiti da ciascun pilota nel corso di dieci voli, uno al giorno, meteo permettendo. Oltre 30 le nazioni europee partecipanti per un massimo di 150 piloti, numero dettato da ragioni organizzative e di sicurezza. (foto: parapendio)

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Gli eventi per bambini de L’Apelettura

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Roma Sabato 14 luglio TEATRO INDIA Dalle ore 17 – Ingresso libero Lungotevere Vittorio Gassman, 1 – MARCONI Lupi affamati e ragazze scostumate con Pino Grossi
Mercoledì 18 luglio Parco CAVALLO PAZZO Via Antonio Mannucci, 20 – GARBATELLA Nel Paese dei mostri selvaggi e delle streghe cattive con Pino Grossi e Anna Maria Di Giovanni
Venerdì 20 luglio PIAZZALE CENTRALE MONTEMARTINI Eroi, re e regine … antologia di storie in rima, tutto torna come prima! Via Ostiense, 106 – OSTIENSE con Pino Grossi e Anna Maria Di Giovanni.
Sarà dedicato ai bambini il primo appuntamento della manifestazione L’APEROSSA: nel pomeriggio di sabato 14 luglio, arriverà infatti, negli spazi outdoor del Teatro India, L’ApeLettura, la vettura a tre ruote scelta per la Campagna di Promozione del libro e della lettura di Biblioteche di Roma Capitale, a presentare la prima delle tre letture per bambini e famiglie in programma: Lupi affamati e ragazze scostumate. Si proseguirà poi il 18 luglio al Parco Cavallo Pazzo della Garbatella con Nel Paese dei mostri selvaggi e delle streghe cattive per concludere il 20 luglio a Piazzale Centrale Montemartini, di fronte agli archivi dell’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico), con Eroi, re e regine … antologia di storie in rima, tutto torna come prima!
Tutti gli appuntamenti, dedicati ai bambini della scuola primaria, sono ad ingresso libero e inizieranno alle ore 17. Si tratta di un’iniziativa a cura della Biblioteca Centrale Ragazzi, che vedrà due autisti di eccezione, Pino Grossi e Anna Maria Di Giovanni, proporre ai piccoli ascoltatori e alle loro famiglie letture ad alta voce, srotolando il magico tappeto delle storie su cui accomodarsi ed immergersi in un mondo d’emozioni, fiabe, racconti e figure.
L’Apelettura intende offrire un servizio complementare alle sedi delle biblioteche, intensificando il rapporto tra la biblioteca e il territorio di riferimento, alla pari de L’Aperossa, cinemobile flessibile e autonomo dal punto di vista delle attrezzature, che veicola il cinema in spazi alternativi frequentati da ogni categoria e generazione di cittadini e che per l’edizione 2018 (in programma dal 14 al 21 luglio) ha prescelto gli spazi di Marconi, Garbatella e Ostiense.
L’APEROSSA è una manifestazione ideata e promossa dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico in collaborazione con Euroma2 Cultural Experience: un progetto che rappresenta l’idea del cinema in strada, nato con l’intento di creare una serie di iniziative intorno a proiezioni pubbliche e itineranti.

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CWT lancia Price Tracking, che può portare risparmi fino al 2% sulla spesa di viaggi

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Carlson Wagonlit Travel, società globale di gestione dei viaggi d’affari, sta lanciando Price Tracking a livello mondiale, a seguito di pilot di successo che hanno evidenziato risparmi fino al 2% della spesa totale per i viaggi.
La tecnologia Price Tracking monitora in maniera continuativa i prezzi dei voli e delle camere d’albergo, verificandoli rispetto alle prenotazioni già effettuate. Ogni volta che identifica potenziali saving, CWT procede a cancellare e riprenotare alla tariffa più vantaggiosa, offrendo ai clienti le migliori offerte possibili e realizzando così significativi risparmi.«Questa tecnologia può far risparmiare ai nostri clienti fino al 2%, una grande somma di denaro per qualsiasi azienda i cui viaggi d’affari abbiano una dimensione considerevole – ha affermato Patrice Simon, CTO Strategy and New Product Development di CWT. – E soprattutto, è in gran parte automatizzata e funziona dietro le quinte 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana, offrendo risparmi ogni giorno».
Il servizio è il risultato di una partnership tra CWT e Yapta, un provider di servizi di monitoraggio dei prezzi della biglietteria aerea e degli hotel. CWT ha testato le offerte di vari fornitori di tecnologie concorrenti e ha trovato Yapta costantemente superiore a tutti gli altri competitor, in alcuni casi con ampi margini.I test effettuati inizialmente negli Stati Uniti da CWT hanno avuto molto successo e le possibilità di risparmio nel resto del mondo sono ancora maggiori, data la frammentazione delle offerte tra Latam, Europa e APAC. Attualmente, i consulenti CWT riprenotano manualmente circa 1 itinerario su 20 con lo stesso volo o hotel a una tariffa inferiore. La completa automazione del processo migliorerà in modo consistente questo tasso. CWT mira a un’espansione globale di Price Tracking, che potrà essere adottato da migliaia di clienti in tutto il mondo nei prossimi 18 mesi.

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Scuola Diplomati magistrale: le sentenze vanno rispettate ma senza eccezioni

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Presentando al Senato le linee programmatiche del suo Dicastero, il Ministro dell’Istruzione ha detto che interverrà sulle questioni che riguardano “diplomati magistrale e precariato nella scuola dell’infanzia e primaria. Ritengo che le sentenze vadano rispettate, ma è vero che l’eccessiva precarizzazione rappresenta un tema delicato che dovrà essere affrontato”. Intanto, i giudici rinviano le decisioni di merito per consentire agli avvocati di illustrare la questione pregiudiziale comunitaria, posta con i motivi aggiunti, sulla violazione della clausola 5 dell’accordo quadro sui contratti a termine. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): è giusto dare seguito alle sentenze, quindi anche quelle della Corte di Giustizia Europea, perché l’Italia è uno Stato membro dell’Unione e non può disattendere quanto indicato dai giudici di Strasburgo sui casi cronici e di abuso di precariato. Tenere in scacco decine di migliaia di precari anche per decenni, quando questi hanno svolto oltre 36 mesi di servizio e ci sono posti liberi e vacanti, rappresenta un comportamento ostile al diritto e alle sentenze europee. Addirittura, siamo arrivati al punto di approvare delle norme, come è accaduto di recente anche con la Buona Scuola, che anziché favorire la stabilizzazione del personale, sono andate a penalizzare i precari storici, facendoli espellere dalle graduatorie. Di fatto, si è sovvertito il senso di quello che chiede l’UE: dopo tre anni, anziché assorbire il lavoratore nei ruoli, si estromette. È una tendenza al risparmio a tutti i costi, quella dei nostri governi, che va avanti da anni.

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Scuola: Bussetti annuncia nuova selezione, formazione e assunzione docenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Presentando al Senato le linee programmatiche del nuovo corso del Miur, Marco Bussetti ha detto che verrà attuata una revisione, la quale dovrà “garantire il superamento delle criticità con il sistema formazione”. L’obiettivo, ha aggiunto il Ministro, sarà quello di costruire “nuovi strumenti per creare un legame tra docenti e territorio per evitare i trasferimenti”. Anief concorda sulla necessità di mettere mano ad un sistema che ha creato ancora più difficoltà di quello preesistente, ma a precise condizioni. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Occorre una nuova legge sul reclutamento che assicuri la continuità didattica, attraverso un piano straordinario di assunzione del personale su tutti i posti in organico di diritto e di fatto, privi di titolare. Su questo, sarebbe molto utile approvare in tempi rapidi la riforma delle pensioni che, con “Quota 100”, porterebbero allo sblocco delle assunzioni, con 200mila immissioni in ruolo potenziali da attuare. Molto utile sarebbe anche ripristinare il tempo pieno e prolungato, con insegnamenti su modulo nella scuola primaria. E anche iniziare a cinque anni, con un anno ‘ponte’ infanzia-primaria, che garantirebbe un attento passaggio verso l’annualità scolastica più delicata e importante in chiave formativa. Bussetti ha fatto bene anche a ricordare il prezioso lavoro del personale Ata, inspiegabilmente dimenticato in tutti i tentativi di valorizzazione del personale – assunzioni, merito, bonus aggiornamento – introdotti con la Buona Scuola: mai come oggi bisogna riscrivere i profili degli assistenti amministrativi, dei tecnici e dei collaboratori scolastici, adeguando gli stipendi e assumendo il personale su tutti i posti vacanti e disponibili.

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Pensioni: 5mila docenti costretti a lavorare un anno in più per colpa del calcolo in difetto dell’Inps

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Il blocco dei pensionamenti sta avvenendo a seguito del passaggio di consegne, dal Miur all’Istituto nazionale di previdenza sociale, delle pratiche di verifica del calcolo pensionistico del personale scolastico. A fornire i primi dettagli di quella che si preannuncia la beffa dell’anno è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che con rassegnazione ha ricordato la differenza che l’Inps adotta, ovvero l’anno commerciale, anziché quello solare, per calcolare l’anzianità utile per la pensione: considerando l’anno commerciale e non solare ci sono cinque giorni meno all’anno lavorativi e per 40 anni di servizio sono 200 giorni; sono le regole del Ministero e quindi i docenti che pensavano di avere gli anni per poter andare in pensione devono fare un anno in più di servizio e alcuni addirittura lo hanno saputo all’ultimo momento. Gli effetti negativi di questo incredibile cambio di calcolo sono devastanti, non solo per i pensionandi: i posti non risultano utili né per la mobilità, né per le assunzioni in ruolo. Il sindacato non comprende come si possa accettare con arrendevolezza tutto ciò. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Riteniamo inconcepibile che, a fronte di un incremento progressivo dei requisiti richiesti dallo Stato per andare in pensione, si debba assistere anche al ricalcolo in negativo dell’Inps che sta bloccando migliaia di insegnanti. Se il Ministro vuole tenere fede ai suoi impegni, non può dichiarare placidamente che il meccanismo adattato dall’Inps è questo e non si può fare niente: i requisiti per andare in pensione sono gli stessi e, quindi, prescindono dalla stanza e dal palazzo che li va a ratificare. Bussetti si faccia sentire, invece di elogiare ad ogni occasione il lavoro dell’Inps e del suo presidente Tito Boeri: perché spetta al Ministro dell’Istruzione tutelare i suoi dipendenti, ancora di più laddove risultano vittime sacrificali di un cavillo-beffa. Non costringa il sindacato, anche stavolta, a raccogliere le carte per portarle in tribunale, dove per fortuna i diritti non cambiano a seconda di chi li valuta.

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Dirigenti scolastici: prima di valutarli bisogna pagarli adeguatamente

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Non si placa la protesta contro una valutazione del lavoro degli ex presidi che continuano a prendere lo stesso stipendio da dieci anni e che anzi potrebbero prendere la metà degli aumenti degli altri dipendenti pubblici per il 2018, quando per loro dalla legge di Stabilità è stato finanziato un +1,45 rispetto al +3,48 dato agli altri. Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): A queste condizioni per noi è davvero inutile la valutazione: prima di pensare alle pagelle, perché non dare ai dirigenti una retribuzione corrispondente al loro operato? Davvero il ministro spera di risolvere la situazione dei DS in questa maniera? I nostri presidi sono sempre super controllati ma in cambio non ottengono nulla, se non maggiori mansioni e responsabilità: sono carichi di oneri, ma fermi nei loro stipendi. Dunque, prima si pensi davvero a risolvere questo problema.

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Scuola: Sostegno disabili

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

In Senato, Marco Bussetti ha presentato le linee programmatiche che ha intenzione di condurre durante il mandato: “Miglioreremo la formazione dei docenti sostegno, e definiremo degli indicatori per misurare i processi di inclusione”, ha detto il Ministro. Per poi dire ancora che “tutti gli studenti dovranno essere incentivati fino al raggiungimento del diploma”, in una scuola “che permetta a tutti gli studenti di arricchirsi attraverso il confronto con gli altri”, ad iniziare dai disabili. È intenzione del Ministro anche dare “piena attuazione al decreto 66 che intende promuovere la partecipazione della famiglia e delle associazioni come interlocutori dei processi di inclusione”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Le condizioni degli alunni disabili sono fortemente mutate nell’ultimo decennio: erano 180 mila nel 2006, oggi sono 250mila e non possiamo avere gli stessi organici e delle regole che servono solo a risparmiare sugli stipendi dei mesi estivi. Se al centro delle scelte del Miur e del governo devono esserci gli studenti, come è giusto che sia, allora facciamo cadere i rami secchi e le norme assurde. Altrimenti continueremo ad assistere alla politica dei proclami e delle buone intenzioni, senza mai incidere in meglio sulla vita scolastica reale. Purtroppo il decreto legislativo 66/2017, citato dal Ministro ed in vigore dal prossimo mese di gennaio, non ha minimamente affrontato questo problema: è bene che lo faccia allora questo governo, se vuole davvero essere quello del cambiamento.

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Revisione Accordo di sicurezza sociale Italia-USA

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Il Governo ha risposto all’interrogazione dell’on. Nissoli fatta durante il Question Time sulla questione della revisione dell’Accordo di sicurezza sociale tra Italia e USA. Nell’illustrare l’interrogazione, l’on. Nissoli ha sottolineato che la sua “interrogazione vuole essere uno strumento di stimolo e di cooperazione con la maggioranza perché in fondo siamo tutti al servizio dei cittadini” ed ha precisato che essa verte “su un tema molto importante per i nostri connazionali residenti in USA ma anche per quelli che sono rientrati in Italia e cioè i diritti previdenziali e la totalizzazione dei contributi versati tra l’Italia e gli USA”. Quindi l’on. Nissoli ha chiesto di conoscere lo stato dell’arte circa l’iter della revisione dell’Accordo in questione precisando che “si tratta di sanare una ingiustizia” che subiscono gli italiani all’estero. Nella sua risposta, il Governo, nella persona del Sottosegretario Di Stefano, ha confermato “la volontà di avviare al più presto il negoziato con gli Stati Uniti d’America, ma è evidente che non si può definire una tempistica certa per la conclusione del negoziato, trattandosi appunto di attività che, oltre ad essere subordinata al reperimento delle risorse necessarie, coinvolge anche le amministrazioni di un altro Stato”. L’on. Nissoli, alla fine, ha auspicato che le parti si siedano, presto, attorno ad un tavolo per raggiungere un accordo concreto ed ha sottolineato che non mancherà di “sollecitare in Governo fino al raggiungimento del risultato”.

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Fermare il JEFTA e riferire in Parlamento

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

L’Intergruppo Parlamentare No CETA, costituitosi la scorsa legislatura e composto da deputati e senatori di tutti gli schieramenti, ha chiesto pubblicamente al Vice presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, di far sospendere la firma del Trattato UE-Giappone (JEFTA) e di riferire in Parlamento su un via libera rilasciato senza adeguata consultazione del Parlamento. La Campagna Stop TTIP/Stop CETA si associa alla richiesta e rilancia la proposta di un incontro con il Ministro per ribadire le proprie preoccupazioni sugli effetti a catena di una eventuale approvazione del JEFTA. Di seguito, il comunicato dell’Intergruppo. “Abbiamo appreso da un’intervista del Vice Premier di Maio, che il Governo Italiano abbia dato il via libera alla ratifica del trattato di liberalizzazione commerciale tra Unione Europea e Giappone. È un atto che ci sembra contraddittorio con gli impegni presi in campagna elettorale da ciascuno di noi e dall’on Luigi Di Maio. Il trattato è stato negoziato, come al solito, nella più completa opacità e senza alcun coinvolgimento del Parlamenti nazionali.Dall’intervista citata, apprendiamo che il Governo Italiano, insieme alla ratifica, intende fare ‘osservazioni con condizioni precise che riguardano agricoltura, piccole imprese e una serie di interventi necessari’. Le eventuali osservazioni sarebbero tuttavia completamente irrilevanti: il trattato, una volta sottoscritto, si applica nella versione negoziata e condivisa.Chiediamo al Vice Presidente Di Maio di impegnare il Governo Italiano a intervenire per far sospendere la firma tra Commissione Europea e Governo giapponese, prevista per il 17 luglio, e a riferire al più presto in Parlamento al fine di consentire, nella trasparenza di una discussione pubblica, la definizione di un mandato chiaro al governo”.

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SDA Bocconi lancia la sfida allo sviluppo sostenibile: a che punto è l’Italia?

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

SDA Bocconi School of Management, in collaborazione con J.P. Morgan Private Bank, PwC, Thomson Reuters e Gruppo 24 Ore, ha presentato in primavera la seconda edizione del Best Performance Award 2018, il premio annuale rivolto all’eccellenza dell’impresa italiana.Dopo il successo della prima edizione 2017, che ha lasciato emergere il fiore all’occhiello della nostra imprenditoria, quest’anno il BPA conferma l’ambizione di voler guardare al futuro del business del Paese, scegliendo e premiando ancora una volta le aziende italiane che si distinguono per la capacità di essere competitive creando valore. Non solo economico, ma anche tecnologico, umano, ambientale e sociale, eccellendo nello sviluppo sostenibile inteso come effettiva capacità di fare impresa. E proponendo un modello virtuoso, che funzioni da motore e spinta per tutto il sistema.Per farlo non si può prescindere da un’analisi del contesto in cui si muovono e operano le aziende che concorrono al premio stesso e, più in generale, alla situazione delle aziende italiane e al loro approccio al futuro del business: quanto valore generano, dal punto di vista di alcuni fattori/parametri chiave per lo sviluppo sostenibile? Esiste realmente un’etica del business che spinge a una produzione responsabile? Qual è, in ultima analisi, la situazione della nostra impresa sotto il profilo dell’innovazione e della spinta alla globalizzazione? Quale la propensione agli investimenti e alla valorizzazione dei talenti? Secondo alcuni dati di confronto internazionali1 recentemente raccolti, l’Italia figura sotto quasi tutti i profili come fanalino di coda, soprattutto se si guardano i principali indicatori di efficienza economica e di contesto ambientale e normativo: sulla scala della competitività che conduce a uno sviluppo sostenibile, il nostro paese risulta agli ultimissimi posti quanto all’internazionalizzazione, agli investimenti in R&D e alla capacità di ritenzione dei talenti.“Per quanto riguarda i confronti operati a livello internazionale, i dati sopra riportati esprimono la percezione che gli executives (soprattutto stranieri) hanno del nostro sistema, rispetto ad una serie di paesi comparabili – dichiara Leonardo Etro, co-direttore scientifico del progetto. Sono dati allarmanti. Ma esiste una sostanziale differenza fra percezione e realtà. In Italia esistono imprese dalla performance assoluta. Quelle del Best Performance Award sono solo una piccola parte di questo universo. L’obiettivo di SDA Bocconi, JP Morgan Private Bank, Pwc, Thomson Reuters e Gruppo24 ORE è quello di cambiare la percezione esistente e riportare l’Italia nel posto che le appartiene: l’eccellenza.” Lo status reale di questa eccellenza è emersa attraverso la prima edizione del Best Performance Award, che nel 2017 ha acceso una luce sulle realtà italiane che si distinguono e rappresentano un modello di valore: Illy Caffè, Objectway, Vimar, FAAC e Zapi, hanno di fatto dimostrato di possedere le caratteristiche per avviare un cambiamento sostenibile ed essere in grado di gestirlo a lungo termine. Quale scenario emergerà in questa seconda edizione, e grazie a quali aziende?

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Controversie in crescita tra operatori telefonici e utenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Secondo quanto riportato nella relazione annuale dell’Agcom, il numero di procedimenti conclusi dai Corecom, aventi ad oggetto controversie tra operatori telefonici e utenti, sale da 91.784 del 2016 a 95.947 del 2017, con un rialzo del 4,54%.”Questi dati sono un bollettino di guerra, che dimostra come il legislatore, dopo essere positivamente intervenuto sulle bollette a 28 giorni, dovrebbe proseguire la sua azione a tutela della parte più debole, ad es. annullando per legge le spese di recesso, anche anticipato, in modo da realizzare una vera portabilità, come avviene già per i conti correnti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Anche perché fino a che l’85,2% della spesa finale complessiva degli utenti per i servizi di telefonia finisce nelle casse dei primi 3 operatori, come risulta dalla relazione annuale, è evidente che non ci potrà essere una vera concorrenza. Anche per questo va tutelata la controparte più debole, innalzando l’asticella dei suoi diritti” conclude Dona.

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Antitrust e condanna Eni: parole chiare su prescrizione

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

L’Autorità ha accertato la reiterazione da parte di Eni gas e luce S.p.A. della condotta consistente nell’inadeguata gestione delle istanze dei consumatori relative alla fatturazione dei consumi di elettricità e gas, come ad esempio maxi conguagli riguardanti periodi di consumo superiori anche a cinque anni dalla data di emissione della fattura.”Bene, accolto il nostro esposto all’Antitrust in cui denunciavamo Eni gas e luce per i maxi conguagli e la prescrizione delle bollette” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Ora basta con gli abusi! La società, infatti, si ostinava a non riconoscere il beneficio della prescrizione quinquennale, anche nei casi in cui questa veniva regolarmente eccepita dal cliente, come previsto dall’art. 2934 del Codice Civile” prosegue Dona.“La prescrizione, che il legislatore ha appena portato a due anni proprio per evitare i maxi conguagli, deve decorrere dalla data di emissione della bolletta che il consumatore riceve a casa. Eni Gas e Luce, invece, la faceva partire da quando riceveva i dati di consumo dal distributore e, quindi, rifiutava di riconoscere la prescrizione eccepita dal consumatore. Ma non riconoscendo la prescrizione e imputando la responsabilità dei maxi conguagli alle inadempienze del distributore, si opponeva un ostacolo al legittimo esercizio dei diritti contrattuali del consumatore. Da qui il nostro esposto e la condanna di oggi” conclude Dona.

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Flat tax e partite Iva

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

“Prendiamo atto del trionfalismo con cui la Lega accompagna la presentazione di una proposta di legge che estenderebbe l’applicazione dell’attuale regime semplificato con aliquota al 15% alle partite IVA con fatturato sino a 100.000 euro. Crediamo però sia offensivo dell’intelligenza dei contribuenti e degli elettori italiani farlo passare come primo passo per la flat tax.I contribuenti italiani sono oltre 40 milioni e questa misura aggiungerà meno di 1 milione di partite IVA a quelle che possono avvalersi del regime semplificato: uno stato avanzamento lavori del 2,5%, e se venduto come primo passo dopo aver promesso di fare tutto e subito, diventa un vero e proprio insulto.
Inoltre, allo stato attuale della normativa comunitaria, i colleghi della Lega dovrebbero ben sapere che tutte le semplificazioni del regime, che discendono dalla esclusione da IVA, sono ammissibili solo fino ad un massimo di 65.000 euro di fatturato.Coerente con la normativa europea e certamente fattibile è invece la proposta già depositata a prima firma della collega Carfagna, che estende l’aliquota al 15% alle partite IVA con fatturato sino a 50.000 euro, di cui Forza Italia ha già chiesto la calendarizzazione. Perché quindi non preferire una proposta sostenibile ad una basata su una rincorsa propagandistica?Infine, la domanda delle domande da fare alla Lega: perché le norme che rendono più difficili le assunzioni per le imprese viaggiano su decreti legge, mentre le norme che riducono le tasse alle partite IVA viaggiano su disegni di legge in discussione chissà quando?”.Lo afferma in una nota Renato Brunetta, deputato di Forza Italia.

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Assistenza a lungo termine: l’Italia investe solo il 10% della spesa sanitaria

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

L’Italia, il Paese più vecchio d’Europa, sta vivendo – e sempre più lo farà – le conseguenze della pressione demografica: aumento del carico di cronicità, disabilità e non autosufficienza. Il sistema, però, ‘resta al palo’ nell’organizzazione di una rete capillare e sostenibile di servizi sul territorio, a partire dalle cure domiciliari: siamo il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la Long-Term Care, alla quale destiniamo poco più del 10% della spesa sanitaria – a fronte di percentuali che superano il 25% nei Paesi del Nord Europa –, pari a circa 15 miliardi di euro. Di questi, solo 2,3 miliardi (l’1,3% della spesa sanitaria totale) sono destinati all’erogazione di cure domiciliari, con un contributo a carico delle famiglie di circa 76 milioni di euro.
I dati emergono dalla seconda Indagine sull’Assistenza Domiciliare in Italia (ADI): chi la fa, come si fa e buone pratiche, realizzata da Italia Longeva e presentata al Ministero della Salute nel corso della terza edizione degli Stati Generali dell’assistenza a lungo termine, la due giorni di approfondimento e confronto sulle soluzioni sociosanitarie a supporto della Long-Term Care. L’Indagine, che ha aperto una finestra sulla Long-Term Care in Europa, completa la panoramica sullo stato dell’arte dell’ADI nelle diverse regioni, avviata nel 2017, includendo ulteriori 23 Aziende Sanitarie, che si sommano alle 12 esaminate lo scorso anno, per un totale di 35 ASL distribuite in 18 Regioni, che offrono servizi territoriali a circa 22 milioni di persone, ossia oltre un terzo della popolazione italiana.Il trend dell’offerta di cure domiciliari agli anziani si conferma in crescita (+0,2% rispetto al 2016), ma resta ancora un privilegio per pochi: ne gode solo 3,2% degli over65 residenti in Italia, con una forte variabilità a seconda delle aree del Paese, se non all’interno della stessa Regione, per quanto riguarda l’accesso al servizio, le prestazioni erogate rispetto quelle inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), le ore dedicate a ciascun assistito, la natura pubblica o privata degli operatori e il costo pro capite dei servizi. Mediamente, le ASL coinvolte nell’indagine garantiscono ai loro anziani l’87% delle 31 prestazioni a più alta valenza clinico-assistenziale previste nei LEA, arrivando, in alcuni casi, ad offrire fino al 100% dei servizi, come avviene a Catania, Chieti e Salerno. Un’evidente disomogeneità riguarda invece il numero di accessi in un anno – si va da un minimo di 8 ad un massimo di 77 della ASP di Potenza – e le ore di assistenza dedicate al singolo anziano, che oscillano da un minimo di 9 ad un massimo di 75 nella ASL Roma 4. In tutti i casi, si tratta di interventi principalmente a carattere infermieristico e, a seguire, fisioterapico e medico. All’ampia variabilità in termini di assistiti ed attività erogate, corrispondono anche costi differenti per la singola presa in carico che variano dai 543 euro della ATS Montagna agli oltre 1000 euro della ASP Potenza, e non sempre ad un maggior carico assistenziale corrisponde una spesa più elevata.

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Ma davvero fa scandalo lo sciopero USB per Cristiano Ronaldo?

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 luglio 2018

Il bailamme che si è scatenato intorno all’annuncio dell’Unione Sindacale di Base dello stabilimento FCA di Melfi, con cui si convoca lo sciopero da domenica sera sulla vicenda del costo, e del valore, dell’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus, ci lascia davvero sconcertati. Si discute e si argomenta con un certo stupore sulla scelta dello sciopero, piuttosto che sulle ragioni spiegate con molta chiarezza nel comunicato dei lavoratori.Come ci si può stupire per una presa di posizione operaia – soprattutto in quella FCA dove da anni vige una vera e propria sospensione dei diritti dei lavoratori e un costante impoverimento economico – che mette a confronto l’impressionante quantità di milioni spesi dalla Juventus con le poche migliaia di euro che per un anno di lavoro entrano nelle tasche degli operai di quella stessa società, mentre altre migliaia di lavoratori sono tenuti fuori dalla fabbrica e il futuro produttivo degli impianti è sempre più ballerino e incerto? A chi grida al reato di leso pallone, a chi sostiene che lo sport non deve mischiarsi con le vicende terrene, vorremmo ricordare che la stessa FCA impegnata a sostenere con tutta la potenza economica della sua galassia di società l’operazione CR7 come investimento sul futuro della Juventus, quella stessa FCA dal 23 luglio lascerà a casa per 7 mesi 1640 dei 7000 operai di Melfi perché ha sbadatamente dimenticato di investire sul futuro industriale della fabbrica lucana e non sa cosa produrre in sostituzione della Grande Punto.Verrebbe da aggiungere che coloro che oggi si interrogano sulla giustezza di questa scelta di lotta sono gli stessi che non si sono mai stupiti delle differenze abissali che separano i proventi e gli utili delle aziende, i compensi dei CEO e le liquidazioni milionarie, spesso a prescindere dai risultati, dai salari di chi quei dividendi consente di accumulare con la propria fatica quotidiana. È ormai passata l’idea che l’arricchimento senza freni, anche se fondato su un enorme acuirsi delle disuguaglianze, sia non solo lecito ma anche molto cool e da apprezzare. Se poi viene ottenuto senza versare una stilla di sudore, tanto meglio.I milioni spesi per acquistare un grande giocatore, come certamente Cristiano Ronaldo è e nessuno lo può mettere in dubbio, serviranno a moltiplicare se stessi in un tourbillon di aumenti del valore delle azioni, non quelle di gioco ma quelle di borsa ovviamente, di merchandising, di indotto anche del sottobosco – per chi avesse dimenticato la vicenda penale che ha coinvolto capi tifosi e manager della squadra – ma non serviranno a migliorare la condizione operaia né a ridurre le disuguaglianze palesi che una tale scelta non può che rendere ancora più profonde.E allora si sciopera. Si sciopera perché non si ritiene giusto un tale esborso di denaro per un calciatore, per quanto bravo sia, ma non per il futuro di una fabbrica; perché si ha paura che scelte economiche della società come quelle appena compiute si finanzino ancora una volta con una stretta sull’occupazione e sulle scelte produttive negli stabilimenti italiani; perché ci si sente offesi, e molto, dalla evidente infima considerazione, da parte della società proprietaria sia della Juventus che della FCA, del lavoro e del valore dei suoi operai. Si sciopera, in fin dei conti, per dignità. (fonte: Unione Sindacale di Base)

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