Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 2 luglio 2018

“La vita è troppo breve per odiare”: Pontida osanna Salvini

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Pontida “Lasciamo che siano altri a esaurire le scorte di Maloox nelle farmacie italiane”. Dal Palco di Pontida, Matteo Salvini inizia il suo discorso premettendo che la “vita è troppo breve per odiare”. Poi scende tra la gente (“perché questa è casa mia”), mentre il suono di una cornamusa ricorda i leghisti che non ci sono più. Il segretario, commosso, abbraccia la mamma di Gianluca Buonanno, eurodeputato della Lega, scomparso due anni fa in un incidente stradale. Il suo intervento – con il leader che parla circa un’ora – lo vede più volte ribadire la nuova rotta da prendere: “Io penso a una ‘Lega della Leghe’ in Europa, che metta insieme tutti i movimenti liberi che vogliono difendere i propri confini e il benessere dei propri figli: è questo il futuro, pacifico e sorridente, cui stiamo lavorando”. Tema nuovo, che si aggiunge ai cavalli di battaglia della Lega sovranista, dalla lotta ai flussi migratori, alla legittima difesa, alla difesa della famiglia tradizionale, alla lotta alla criminalità. Sulla svolta europeista, la rivoluzione copernicana di Salvini, che ora più che a uscire dall’Europa, punta a esportare il modello della Lega nel vecchio continente, Salvini garantisce: “Noi abbatteremo il muro di Bruxelles”.“Un popolo così – dice rivolto ai leghisti a migliaia sul pratone – cambia la storia. Far cadere il muro di Berlino era impensabile e noi faremo cadere il muro di Bruxelles, non dico che lo faremo a colpi di ruspa perché sennò dicono che sono cattivo”. Il “coraggio della Lega contagerà tutti gli altri paesi europei, e le nostre idee arriveranno in Francia, Spagna Portogallo, in Europa”, dice tra gli applausi. Poi arrivano i temi cari alla Lega. Innanzi tutto, ribadisce il leader “l’impegno a cancellare la legge Fornero, ingiusta e disumana, alla faccia dei chiacchieroni, che dicono che grazie alla legge sulle pensioni i conti pubblici sono in sicurezza”. “Ci proveremo, rispettando i vincoli imposti”, promette Salvini.Poi il tema migranti. Cita due volte Simone Weil, Salvini, che ricorda come la filosofa “diceva che ‘i doveri vengono prima dei diritti’ e questo se lo deve metter in testa chi vive in Italia da tempo, ma soprattutto chi arriva domani mattina”. E poi, l’altra citazione: ‘è criminale tutto ciò che ha come effetto di sradicare un essere umano o d’impedirgli di mettere radici’, che viene usata dal segretario del Carroccio per ribadire l’idea della necessità di aiutare i migranti a casa loro. Perché in tema di accoglienza “i limiti del possibile sono stati raggiunti, come dice il catechismo che parla di accoglienza degli stranieri ‘nel limite del possibile’. Noi accoglieremo in aereo solo chi fugge dalle guerre, gli altri no”, promette, ribadendo che “è il ministro dell’Interno a decidere se si aprono o chiudono i porti”. Sulla famiglia Salvini rinnova la benedizione leghista a quella tradizionale, aggiungendo come “mi fa schifo il solo pensiero dell’utero in affitto” che “non è progresso, ma la fine della civiltà”. “Sindaci e governatori della Lega rimettano al centro le politiche per le famiglie”, chiede ai suoi Salvini. Non manca l’attacco al Pd: “Renzi si sta riposando e leggo che scorre gli annunci immobiliari a Firenze, buon per lui”, dice, mentre i fischi salgono alti. “Oggi è un mese dal giuramento del primo giugno – aggiunge respingendo al mittente le critiche di immobilismo contro il governo gialloverde – e tutta Europa si è accorta che abbiamo fatto più noi in un mese che altri in sei anni di dormite”. “Si mettano l’anima in pace a sinistra – scandisce – perché Italia che governeremo per i prossimi trenta anni, sarà orgogliosa, diversa, fondata sulle autonomie”. Da ministro dell’Interno promette lotta senza quartiere alla criminalità: “Stradicheremo le schifezze di mafia, camorra e ‘ndrangheta. A noi fanno schifo, li combatteremo con ogni mezzo necessario, prendendo esempio da chi ha combattuto non a parole” dice riferendosi a Rosario Livatino, “morto a 38 anni vittima della mafia, un giudice che non andava in tv, che non aveva fatto milioni di euro con l’antimafia delle parole”. “Da Pontida arriva l’avviso – è lo slogan di Salvini – anche per mafiosi e camorristi è finita la pacchia”. (fonte: Secolo d’Italia)

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Mostra Stone Design

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Roma giovedì 5 luglio alle ore 18.30 presso lo spazio espositivo della nuova Rinascente in Via del Tritone mostra Stone Design il progetto curato dagli studenti del corso di laurea in Arredamento e Product Design che rende omaggio a un materiale che da sempre accompagna l’umanità: la pietra. Al piano -1 del mega-store, nell’area in cui hanno trovato nuova luce i resti dell’Aqua Virgo -l’acquedotto di epoca romana riemerso durante la costruzione del nuovo edificio -, la pietra antica dialogherà con il presente attraverso un’esposizione di oggetti di diverse tipologie, realizzati in pietra santafiora, marmo e pietra leccese.Il progetto è frutto di un lavoro di squadra che vede collaborare studenti e docenti di Accademia Italiana in partnership con Santafiora Stone, Monitillo Marmi e Lotriglia & Tarantino. Le tre aziende hanno sviluppato assieme agli allievi le idee proposte fino alla realizzazione del prototipo, supportandoli nell’affrontare la complessità presentata da ciascun materiale. Sono nati così oggetti da tavola, lampade e complementi di arredo dalle linee contemporanee ed essenziali, che rimarcano il focus sulla materia prima.La pietra, nelle sue molteplici finiture, è ispirazione anche per gli studenti dei corsi di Fashion Design e Design del Gioiello, le cui creazioni completano il percorso espositivo con una ulteriore reinterpretazione materica.Il progetto Stone Design, nato da un’idea del Presidente di Accademia Italiana Vincenzo Giubba, si sviluppa nelle aule e nei laboratori della scuola, quale testimonianza di come la creatività sia una risorsa infinita, e quanto sia importante per l’Accademia valorizzare e promuovere il lavoro dei propri studenti.Per la sede di Roma sono stati coinvolti nel progetto Amanda Biscossi, Emilia Cristini, Grazia De Carlo, Andrea Lambiase, Cristina Parissi, Mariya Syrvacheva, diplomati in Fashion Design; Patricia Ardiani (Master in Design del Prodotto), e gli studenti del corso in Interior & Product (secondo anno) Clarissa Bartomeoli, Guglielmo Cataldi, Sara Ciuccè, Mariele Conti, Najwa El Wali, Sara Fusco, Mariangela Manco, Adriana Paloscia, James H. Panit, Rohini T. Raina, Shahd Rezkana, Gaia Romano; da Firenze: gli studenti in Interior & Product Design (terzo anno) Sama Abdelmohsen, Virginia Fanfani, Alice Grandcolas, Ilaria Grassi, Anastassiya Grinina, Antonio Mori, Valentina Sermanni, Daniel Yildiz.In occasione dell’apertura della mostra, verrà presentano il volume Il metodo del creativo, di Vincenzo Giubba e Nicolas Ballario, edito da Nardini. Il libro, con prefazione di Francesco Merlo, ripercorre la storia di Accademia Italiana attraverso il racconto di aneddoti salienti e dei contributi di nomi illustri del panorama del design internazionale, quali Franco Zeffirelli, Oliviero Toscani, Domenico Guzzini, Gianni Quaranta.La mostra sarà aperta al pubblico fino al 25 luglio, visitabile negli orari di apertura dello store.

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Misurati -98° C al Polo Sud

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Un nuovo studio degli scienziati dell’Università del Colorado Boulder, sotto la direzione di Ted Scambos che si è avvalso di dati prodotti da satelliti, ha svelato quella che può essere considerata come la temperatura più bassa mai registrata sulla faccia della Terra. Tale temperatura è stata raggiunta grazie a degli avvallamenti sulla calotta artica, in una zona denominata come Altopiano Antartico, che tra l’altro si estende per centinaia di chilometri intorno al Polo Sud, che sono stati da poco scoperti sulla sua sommità, ma non davano in tutti i punti la stessa gradazione. Ma vi sono particolari condizioni che danno luogo a questo freddo così eccezionale: deve essere pieno inverno e con il Sole assente da tempo ed un cielo terso, senza neppure il cosiddetto fenomeno del diamond dust, una nube composta da cristalli di ghiaccio. In realtà, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in questa zona era stato già qualche anno fa scoperto il punto più freddo mai registrato: già nel 2013, infatti, un gruppo di scienziati aveva annunciato di avere trovato temperature in questo luogo di -93 °C, in diversi punti dello stesso altopiano. Ora un nuovo studio, apparso sul Geophysical Research Letters, annuncia di aver trovato temperature ancora più fredde: il termometro stavolta è sceso a -98 °C. Queste temperature possono essere osservate durante la notte polare meridionale e soprattutto durante i mesi di luglio e agosto. Cinque anni fa, quando furono annunciati i -93 °C, si disse anche che per raggiungere queste temperature c’era bisogno di un cielo sereno e di un vento leggero: senza queste condizioni, difficilmente la temperatura poteva scendere così in basso. Tuttavia questo nuovo studio assicura che non sono necessari cieli sereni ma che c’è bisogno di una sola condizione: l’aria deve essere estremamente secca. Il ghiaccio può, soprendentemente, emanare ugualmente una piccola quantità di calore, ma nelle fasi di secca esso può disperdersi e quindi mantenere il freddo più o meno uniformemente. Secondo Ted Scambos, scienziato presso il National Data and Ice Data Center dell’Università di Colorado Boulder e autore principale dello studio questa è una condizione della quale bisogna tener conto per gli inevitabili cambiamenti del clima perchè, con l’aumento del vapore acqueo il calore del ghiaccio viene trattenuto sulla superficie, provocandone un surriscaldamento. Per gli scienziati la sensazione è che, in effetti,questa misurazione rappresenta un punto limite più basso per quanto riguarda le temperature misurabili sul nostro pianeta. (Giovanni D’AGATA)

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Ivrea Città Industriale del XX secolo

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Di Alberto Bonisoli, ministro della cultura. E’ il 54esimo sito Unesco italiano. La decisione è stata presa durante i lavori del 42° Comitato del Patrimonio Mondiale che si sta svolgendo a Manama in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio. La candidatura era stata presentata all’UNESCO a gennaio 2017.Sono felice ed emozionato, da cittadino italiano e da Ministro dei beni culturali, del riconoscimento alla concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo.Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali e un’esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda in special modo al benessere delle comunità locali. Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo. La maggior parte dello sviluppo di Ivrea avvenne nel periodo degli anni ’30 e ’60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l’azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani di Ivrea sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo. La città è composta da edifici per produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali, che riflettono le idee del Movimento Comunità. La città industriale di Ivrea rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell’architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali. In quest’occasione, in questa giornata importante per Ivrea, permettetemi di dedicare un pensiero speciale a Gianroberto Casaleggio, che iniziò a lavorare proprio alla Olivetti come progettista di software e che da Adriano Olivetti mutuò quei valori fondanti del M5S, primi fra tutti il concetto di comunità, intesa come aggregazione di persone su obiettivi e interessi comuni generata da Internet e la tecnologia quale strumento per affiancare alla democrazia parlamentare la democrazia diretta. (fonte: Blog delle stelle)

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L’Institut Jacques Delors félicite António Vitorino, nouveau directeur général de l’Organisation internationale pour les migrations

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

António Vitorino, notre ancien président (2011-2017) et actuellement membre du conseil des garants de notre think tank, vient d’être élu à la tête de l’agence des Nations unies pour les migrations, l’OIM (Organisation internationale pour les migrations) à Genève.Nos instances et l’équipe de l’Institut Jacques Delors, par la voix de son président, Enrico Letta, se félicitent de cette nomination qui survient dans une période si difficile à la fois pour la gestion des phénomènes migratoires, en Europe et dans le reste du monde, mais aussi alors qu’est de plus en plus remis en cause le cadre de discussion offert par le multilatéralisme.«António Vitorino est le choix le plus avisé possible pour diriger l’OIM et je ne peux que m’en féliciter”, a réagi Enrico Letta : ” Sa grande connaissance des rouages juridiques qui régissent les migrations à l’échelle planétaire sera un atout de poids pour trouver des solutions durables dans un cadre multilatéral. Les nombreuses idées qu’il a formulées au cours de sa longue présidence de l’Institut Jacques Delors illustrent son expertise et de sa force de proposition sur un sujet trop souvent otage des stratégies politiciennes qui hystérisent le débat public et empêchent de trouver des solutions partagées et humaines». L’Institut Jacques Delors exprime ses vœux les plus chaleureux de réussite à Antonio Vitorino pour cette exigeante mission.

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Stati Uniti d’Europa. Due mondi a confronto: Salvini e Veil

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Oggi ci sono stati due mondi a confronto nell’Europa. La deposizione del corpo di Simone Veil al Panthéon di Parigi e la manifestazione di Matteo Salvini, neo-ministro dell’Interno, a Pontida, nel nord della penisola italiana.
Entrambi i personaggi, in questi giorni, sono al centro dell’informazione a livello europeo.
Simone Veil, giusto un anno fa moriva, ed oggi i francesi hanno deciso, dopo che è stata esposta insieme al marito Antoine il 29 e 30 giugno al Memorial della Shoah, di farla diventare la quinta donna presente nel Panthéon. Artefice della legge sul diritto di aborto in Francia (quando in Italia chi abortiva commetteva un reato contro la stirpe), è stata anche la prima presidente del Parlamento Europeo. E come ascoltavo nella cronaca della cerimonia alla tv France24, mentre il corteo con i feretri entrava nel Panthéon al suono dell’inno alla gioia di Ludwig Van Beethoven, colei che, anche grazie al n.78651 tatuato sul braccio perché rinchiusa da ebrea nel campo di concentramento di Auschwitz, “ha consentito ai giovani che sono qui a ricordarla, di vivere in una Europa senza guerre”. Matteo Salvini, neo-ministro dell’Interno, non ha bisogno di tante presentazioni, visto che è anche onnipresente sui media italiani e, in queste ultime settimane, anche su quelli europei. A quanto ogni lettore già sa, aggiungiamo quanto ha detto oggi a Pontida, tra un gazebo del Veneto e uno del Molise, rispetto all’argomento che lo ha fatto diventare molto noto: i porti italiani resteranno aperti o chiusi solo per decisione del ministero dell’Interno. Ed ora sono chiusi, anche se il presidente del Parlamento, il pentastellato Roberto Fico, sostiene che dovrebbero essere aperti. Due mondi che oggi, domenica 1 luglio, sono a confronto mediatico e che, a nostro avviso, dovrebbero e potrebbero servire per meglio ascoltare, meglio riflettere, meglio valutare dove e come stiamo vivendo. Da una parte chi ha fatto dello straniero e del diverso il vessillo della sua cultura e della sua politica. Dall’altra chi reputa che straniero e diverso debbano essere messi fuori delle mura del proprio castello. Una impostazione, anche filosofica ed economica, che nel 2018 sta riprendendo (se mai si fosse sopita…) vigore per delineare, definire e incastonare le politiche degli Stati, delle Nazioni e dei Territori, per chi -ovviamente – crede che siano ancora queste entità a dover essere punto di riferimento per la nostra felicità. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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Il confronto pubblico sull’Europa

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

La sua identità e le sue culture, la storia e la memoria dei popoli d’Europa, e l’Unione Europea, la costruzione politico-istituzionale che si è, sin dall’inizio, dotata di meccanismi di funzionamento e di interazione politico-economici e politico-militari, è, oggi più di ieri, letteralmente soffocato dalla spessa coltre, da un lato, della retorica, dall’altro, della propaganda. L’Europa, nel suo dispositivo saliente, l’Unione Europea sembra avere imboccato, in modo pressoché irreversibile, la strada dell’integrazione, e tuttavia continua a trovarsi, persistentemente, davanti ad un bivio: arroccarsi come una «fortezza dell’opulenza», una versione riveduta e corretta dello «splendido isolamento», fino a trasformare le sue città in luoghi dell’esclusione e della separazione tra “abbondanza” e “rarefazione”; o determinare l’apertura, inedita, a un capitolo nuovo della geopolitica, che superi le vecchie separazioni tra luoghi e città e ridefinisca uno spazio di inter-connessioni e di reciproche aperture tra popoli e culture d’Europa.Anche quando parliamo di dispositivo, con riferimento alla Unione Europea, non abbiamo, ipso facto, “chiuso” la questione: non si tratta, per sua natura, di un dispositivo inamovibile, perché, appunto, è frutto di un processo storico e sociale, con le sue contraddizioni e le sue accelerazioni, e si sviluppa in parallelo con la dinamica dei rapporti di forza, tra le classi all’interno di ciascun Paese europeo, e tra configurazioni statuali delle singole formazioni economico-sociali, in termini di rapporti di forza tra Stati, singoli mercati nazionali, rispettive borghesie nazionali. Sviluppando, su questa falsariga, il punto di partenza: la Fortezza Europa e l’Europa dei Muri, l’ordoliberismo e le tecnocrazie, sono come le facce di un medesimo poliedro; e questo poliedro cristallizza la realtà odierna dell’Unione Europea, sulla quale diversi attori hanno impresso il proprio marchio, che è stata sin qui codificata nei Trattati, ma che non è data una volta per tutte.Molte delle crisi che attraversano l’Unione Europea e sfigurano il volto dell’Europa sono manifestazioni di questa matrice: la crisi dei rapporti ad Oriente, specie tra l’Unione Monetaria e la Grecia e tra l’Unione Europea e la Turchia, ma anche, più recentemente, nell’ostilità contro la Russia, che tracima persino, a più riprese, in vera e propria «russofobia» o «slavofobia» e nella stupefacente inerzia sullo scenario vicino-orientale, non una sola parola che sia tale rispetto alla escalation e al massacro delle forze israeliane contro il popolo palestinese, ha a che vedere con questo “bivio” e allude al modo con cui lo si individua e lo si riconosce, ci si mette in condizione di affrontarlo e superarlo. Focalizzare un punto di orizzonte strategico, riconoscere le diversità e le contraddizioni, costruire le relazioni adeguate e le misure necessarie per affrontarle e superarle, dotarsi degli strumenti per attraversarle e trasformarle, sono tutte parole del lessico della politica. Ecco: “questa” Europa ha abbandonato la centralità della politica come misura dell’agire.
Situarsi in un contesto, orientare l’asse. Di questo vi sarebbe bisogno: un contesto di relazioni utili al miglioramento della qualità della vita e al progresso economico e sociale; un asse di orientamento necessario a “rompere la gabbia” e “costruire apertura” al mondo. È lo schema di una Europa, traducibile nella realtà, capace di costruire rapporti paritari a Ovest, a Est, a Sud; orientata al Mediterraneo e non all’Atlantico; ricostruita a partire dai bisogni sociali e non dalla valorizzazione finanziaria, su un modello sociale fondato su lavoro e welfare, inclusione e cooperazione, e non sulle logiche del capitale e della frontiera. Far dialogare le sponde, a partire dal Mediterraneo: un rapporto che si caratterizzi per la vocazione al dialogo tra le culture, per ritrovare le ragioni della convivenza nel reciproco riconoscimento delle identità sociali e culturali. Il tema dell’identità, in questo scenario, è sempre problematico. La stessa identità mediterranea è caratterizzata degli apporti che l’hanno plasmata nel corso di una storia millenaria. Non avrebbe senso azzerarla per raggiungere una unità storicamente improponibile; occorre lavorare, piuttosto, perché tale patrimonio di diversità risulti nuovamente produttivo di civiltà e non di conflitti.Assumendo una prospettiva inter-nazionale e multi-nazionale. La politica, quando costruisce futuro, è sempre un ponte tra generazioni: trasferisce ideali e aspirazioni; rilegge e riconfigura le istanze e i bisogni; innesca lotte e rivendicazioni, per la trasformazione; rigenera i rapporti sociali, e la memoria collettiva. (Gianmarco Pisa fonte: Pressenza international press agency)

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Scuola: Precari trattati come lavoratori di serie B

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Gli “ermellini”, attraverso diverse ordinanze del 26 giugno scorso, con cui si richiama quanto già disposto nelle sentenze 9042/17, 23868/16, 22752/16 e 22757/16, hanno optato per la logica del risarcimento dei precari per la mancata adozione del principio di «non discriminazione» verso il personale precario della scuola, a cui vanno giustamente assegnati i medesimi scatti automatici stipendiali del personale già assunto in ruolo. Inoltre, il risarcimento per l’abuso dei termini dopo 36 mesi, precedente alla Legge 107/15, è dovuto in tutti quei casi in cui il posto risulti vacante e disponibile – quindi sia collocato in organico di diritto – oppure laddove il lavoratore provi al giudice che vi è stata una forzatura, ai fini del risparmio pubblico a danno del lavoratore stesso, collocando il posto libero dell’organico di fatto per risparmiare sui mesi estivi. E i tribunali si stanno adeguando.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Riteniamo inverosimile che ancora oggi, nel 2018, gli amministratori della scuola pubblica italiana continuino a calpestare la direttiva comunitaria 70/1999 e a discriminare il servizio da precari, anche all’atto della ricostruzione di carriera valutandolo solo parzialmente. C’è infatti un principio assodato in tutta Europa, meno che nel nostro Paese: i precari hanno diritto ai medesimi scatti stipendiali di chi è già assunto a tempo indeterminato. Ecco perché i giudici non fanno altro che assegnare il gap stipendiale non corrisposto, proporzionale agli anni di supplenze svolte. Inoltre, sempre per lo stesso principio di non discriminazione, continuiamo a batterci e a ricorrere anche per vedere riconosciuto il diritto all’integrale e immediata ricostruzione di carriera, commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento dei compensi. Anief, pertanto, invita il personale che ha subìto un trattamento di questo genere, anche se oggi di ruolo, ad aderire al ricorso, da presentare al giudice del lavoro, finalizzato alla partecipazione al piano straordinario di stabilizzazione e al risarcimento per illecita reiterazione di contratti a termine: può essere presentato da docenti e ATA precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio in scuola pubblica su posto vacante e disponibile.

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Festival “Stelle della Valle”

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Torino. Nel mese di luglio l’Unione Montana Val Sangone organizza la prima edizione del festival “Stelle della Valle”, che propone cinque appuntamenti di musica sinfonica e operistica in collaborazione con il Teatro Regio, la Regione Piemonte e “Piemonte dal Vivo”. A credere in questa nuova operazione culturale, che a Coazze si affianca a quella ormai tradizionale del Festival Nazionale Pirandello, è stato anche il pittore Antonio Nunziante: è sua infatti l’opera che compare sul manifesto dell’evento. La prima edizione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si svolgerà quasi interamente in Alta Val Sangone, ma il concerto inaugurale del 6 luglio, con la “Petite Messe Solennelle” di Rossini sarà ospitato tra le antiche mura della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte. Seguiranno due concerti en plein air, il 7 luglio a Valgioie e l’8 luglio a Coazze, per i quali sono stati scelti due siti che bene rappresentano le peculiarità della Val Sangone.
Sabato 7 luglio l’appuntamento en plein air in notturna sarà in località Trucetti di Valgioie, un balcone naturale sospeso all’imbocco delle valli Susa e Sangone, un tempo postazione dell’artiglieria contraerea, belvedere verde contornato dalle montagne e aperto sulla pianura che di notte si veste delle luci della metropoli.
Domenica 8 luglio la musica risuonerà invece nei prati intorno alle antiche case di pietra della borgata Oliva di Coazze, a 1100 metri di altitudine, sotto le pareti dei Picchi del Pagliaio e di fronte all’arco di vette che delimitano la valle. Sul palco del concerto inaugurale e dei due concerti en plein air si esibiranno l’Orchestra O.S.A.I. e il CasaleCoro, diretti dal maestro Paolo Fiamingo.
Completano il calendario due concerti del Regio Itinerante: i Penta Brass il 9 luglio nel piazzale delle scuole di Valgioie, il Quintetto pianoforte e archi il 15 luglio nel giardino della storica Villa Tosco-Prever di Coazze. Quest’ultimo evento sarà anche il trait d’union con il programma del Festival Nazionale Pirandello, concludendo la rievocazione storica dell’arrivo del premio Nobel siciliano a Coazze per la villeggiatura montana nell’estate del 1901.
Domenica 8 luglio a Coazze sarà possibile associare al concerto pomeridiano un’escursione con pranzo al rifugio “Ciargiur” del CAI, oppure una visita guidata all’antica miniera di talco Garida, all’Ossario e alla fossa comune di Forno, luoghi storici della Resistenza. Borgata Forno sarà la base di partenza per le brevi passeggiate a piedi fino al sito del concerto (20 minuti), alla miniera Garida (25 minuti) e all’Ossario dei caduti della Resistenza (5 minuti) e sarà raggiungibile esclusivamente con i bus navetta in partenza da Coazze. In alternativa è anche possibile raggiungere Borgata Forno a piedi, partendo direttamente da Coazze, utilizzando un sentiero tra i boschi, con un tempo di percorrenza di circa due ore.I concerti saranno a ingresso libero e in caso di pioggia quelli previsti all’aperto saranno ospitati rispettivamente nella chiesa parrocchiale di Valgioie e nel palafeste di Coazze. È possibile partecipare agli eventi collegati ai concerti organizzati a Coazze solo su prenotazione. Le visite guidate alla miniera Garida e ai luoghi della Resistenza e la navetta da Coazze a Forno sono a pagamento.

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Sesta edizione della Turin Acro Cup

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Torino Da venerdì 6 a domenica 8 luglio al Palaruffini di Torino è in programma la sesta edizione della Turin Acro Cup, competizione internazionale per club di ginnastica acrobatica, organizzata dalla Società Ginnastica Grugliasco con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Nell’edizione 2017 alla manifestazione hanno partecipato 350 atleti di dodici nazioni, con un afflusso di circa cinquemila spettatori. Le tre giornate di gara sono state trasmesse integralmente in streaming live su Youtube. La Turin Acro Cup è anche un’occasione di promozione turistica, visto che atleti, accompagnatori e tecnici usufruiscono ogni anno delle proposte di scoperta del territorio metropolitano, elaborate con il supporto dell’Atl “Turismo Torino e provincia” e di un tour operator privato.Anche per l’edizione 2018 l’ingresso alla manifestazione sarà gratuito. Le qualificazioni sono in programma nel pomeriggio di venerdì 6 luglio e nell’intera giornata di sabato 7. Domenica 8 le finali del Gruppo di età 1 inizieranno alle 10,30, quelle dei Giovani alle 13,55 e quelle delle categorie Juniores e Seniores alle 16,55.La Società Ginnastica Grugliasco è nata nel 1999 con soli 15 atleti tesserati e nel 2003 ha aperto il proprio centro sportivo vicino al palasport Ruffini, curando in particolare l’avviamento alla ginnastica acrobatica. In pochi anni gli atleti sono saliti a oltre 250, superando quota 300 nel 2016, con 309 ginnasti che lavorano sui programmi Internazionali (dalle categorie 11-16 anni ai Senior) e circa 35 atleti impegnati nella preparazione alle categorie nazionali di ginnastica acrobatica. La Ginnastica Grugliasco ha vinto oltre settanta titoli Italiani nelle differenti categorie e discipline.Per saperne di più: http://www.sggtorino.it

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Pensioni: Subito Quota 100 e a seguire 41 anni di contributi indipendentemente dall’età

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Solo nella scuola, ad usufruire subito di Quota 100 sarebbero circa 150 mila insegnanti. A patto, però, che non si inserisca il “paletto” dei 64 anni di età anagrafica che vanificherebbe lo spirito della riforma pensionistica, per una volta a vantaggio dei pensionandi e dei loro diritti. Più complicato, invece, appare il destino di Quota 41, ovvero la somma di tutti i contributi che ogni lavoratore si può far valere nel corso della sua carriera. Inoltre, si applicherebbero delle penalizzazioni, in quanto la norma modificherebbe solo la valorizzazione dei versamenti effettuati dopo il 1996 e fino al 2012 per chi ha più di 18 anni di contratto prima della riforma Dini: le penalizzazioni potrebbero arrivare anche al 9-10% dell’assegno pensionistico del lavoratore di 64 anni e 20 di contributi. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): In questo modo, se la norma fosse approvata fin dai prossimi giorni, raddoppierebbero almeno i posti previsti per il cambio del turn-over. Il nostro giovane sindacato, divenuto da poco rappresentativo, è dal giorno dell’approvazione della riforma Fornero che ha auspicato una soluzione di questo genere, contestandola nelle aule delle Corti dei Conti di tutta Italia. Ultimamente, abbiamo presentato uno studio dove in Europa l’età media dei pensionamenti dei docenti risulta a tutt’oggi attorno ai 63 anni di età anagrafica; mentre in Italia si è già approvata quota 67, sancita dalla Circolare Inps n. 62 del 4 aprile, e il lavoro di chi opera a scuola, in particolare tra gli insegnanti, continua a non essere associato allo stress correlato al burnout. Senza dimenticare che stiamo già parlando della classe docente più vecchia al mondo, visto che oltre il 60% dei docenti italiani è over 50 e l’età media di immissione in ruolo è sopra i 40 anni.

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Istruzione: Personale Ata, licenziati prematuramente migliaia di precari assunti su posti liberi

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Il 30 giugno scorso sono scaduti i contratti di tantissimi assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, malgrado fossero impegnati da mesi su posti vacanti e disponibili, quindi da contrattualizzare fino al 31 agosto prossimo: si può ottenere la proroga dal dirigente scolastico, ma se questi non la concede perché non la ritiene necessaria e motivata, attraverso il ricorso ANIEF al giudice del lavoro si può comunque avere il prolungamento del contratto anche per i mesi di luglio e agosto. Il sindacato ricorda che se il posto è vacante e senza titolare non doveva essere assegnato al 30 giugno. Anche la rivista specializzata Orizzonte Scuola, oggi scrive: “Il personale, invece, che è stato nominato su posto vacante e disponibile ha diritto di proroga fino al 31 Agosto”. Pertanto, l’Anief si batterà in tutte le sedi giuridiche per ottenere l’estensione del contratto: non bisogna attendere il beneplacito motivato del dirigente scolastico, ma il responso del giudice del lavoro.
Ancora una volta, con una Nota creata ad arte (prot. 20017 del 19 aprile 2018) il Miur dimostra come la politica dei tagli del personale possa inficiare il regolare servizio pubblico della scuola: andando a cancellare le supplenze su posto vacante e disponibile, quindi facendo venire meno l’apporto di diverse migliaia di amministrativi, tecnici e ausiliari duranti la pausa estive delle lezioni, si presuppone che le scuole d’estate siano chiuse oppure lavorino meno. Invece, non è così: prima di tutto perché, come tutti gli uffici pubblici, gli istituti scolastici chiudono solo nei giorni festivi e, in parte, il sabato. E questo vale per tutte le stagioni. In secondo luogo, perché le attività scolastiche e degli uffici proseguono a ritmo serrato, anche maggiorato rispetto al resto dell’anno.Per quanto riguarda la parte prettamente scolastica e didattica, basterebbe solo pensare allo svolgimento degli Esami di Stato, dei corsi intensivi predisposti per gli alunni a cui sono stati assegnati debiti formativi, alle prove e agli scrutini finali. Per quel che concerne il lavoro delle segreterie, c’è da osservare che nel periodo estivo diventa particolarmente intenso, visto che ci sono da svolgere le iscrizioni, le comunicazioni alle famiglie sugli esiti degli scrutini e non solo, i nulla osta per i cambi di scuola, la formazione degli organici e delle classi. Non per ultime, occorre portare avanti tutte le incombenze che subentrano, come quella della registrazione degli alunni vaccinati indotta artificiosamente lo scorso anno dal Ministero della Salute.Ignorando questa situazione, con la Nota dell’aprile scorso – che fa seguito all’art. 1 comma 7 del Regolamento supplenze del personale ATA, nonché alle istruzioni impartite dalla stessa Direzione generale del Ministero dell’Istruzione, con nota del 10 giugno 2009 prot. n. 8556 reiterata negli anni successivi – il Miur ha invece stabilito che le proroghe dei contratti con scadenza 30 giugno devono “essere richieste dai dirigenti scolastici nei casi di effettiva necessità qualora non sia possibile assicurare l’effettivo svolgimento dei servizi di istituto mediante l’impiego di personale a tempo indeterminato e di personale supplente annuale. Le richieste motivate devono pervenire agli Uffici scolastici regionali per la prescritta autorizzazione”.“Le comprovate motivazioni – segue la Nota Miur – potranno fare riferimento ad attività relative allo svolgimento degli esami di Stato, al recupero debiti nelle scuole secondarie di secondo grado, a situazioni eccezionali che possano pregiudicare l’effettivo svolgimento dei servizi di istituto con riflessi sull’ordinato avvio dell’anno scolastico (es. adempimenti legati all’aggiornamento delle graduatorie di istituto ATA, allo svolgimento delle procedure concorsuali in atto, etc.)”. Il sindacato ricorda, tuttavia, che se il posto è vacante e senza titolare non doveva essere assegnato al 30 giugno. Anche la rivista specializzata Orizzonte Scuola, oggi scrive: “Il personale, invece, che è stato nominato su posto vacante e disponibile ha diritto di proroga fino al 31 Agosto”. Pertanto, l’Anief si batterà in tutte le sedi giuridiche per ottenere l’estensione del contratto, quindi anche nei mesi di luglio e agosto 2018: non bisogna attendere il beneplacito motivato del dirigente scolastico, ma il responso del giudice del lavoro.

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La Lettera di Rita Borsellino come memoria vivente per il risveglio delle coscienze

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

E’ stata scritta nel 1995 ed è e resta di grande attualità. “Sono sinceramente dispiaciuta di non poter prendere parte a questo seminario di studio sul fenomeno dell’usura. Pur non avendo una competenza specifica in tale campo, sono profondamente consapevole della gravità del problema e avrei avuto sinceramente modo di imparare molto dagli illustri relatori presenti. Il denaro è purtroppo diventato idolo dei nostri tempi e simbolo di potere: per conquistarlo si è disposto a tutto. Abbiamo abituato i nostri giovani a vedere nel denaro e nel benessere materiale il traguardo da raggiungere a tutti i costi, anche calpestando i diritti altrui, specialmente se più deboli e meno furbi, anche a costo di commettere illeciti e di usare violenza e sopraffazione. In questo sfrenato desiderio di beni materiali, per raggiungere i quali si è disposti a qualsiasi compromesso, è facile che si inserisca gente senza scrupoli. La criminalità si insinua facilmente nelle crepe che si aprono nel tessuto sociale e nella coscienza individuale, impossessandosi della libertà e della vita di chi ha creduto di trovare la soluzione ai propri bisogni o ai propri desideri e perde anche la capacità di misurare i rischi cui va incontro, cedendo alle lusinghe o alle minacce. Spetta alla famiglia, ma anche alla scuola, alla chiesa, alla società in genere, restituire ai giovani il senso della misura che noi genitori, educatori in genere, gli abbiamo alterato e sottratto, ridando la giusta dimensione alla scala dei valori e rimettendo ai propri posti l’onestà, la moralità, la solidarietà. Quella solidarietà che deve essere alla base del convivere civile. Quella solidarietà che ha dato spinta e vita a esperienze come quella di Capo d’Orlando e di Sant’Agata di Militello, dove i commercianti, vittime di usurai e taglieggiatori, insieme hanno trovato il coraggio di ribellarsi e denunciare. Proprio perché, insieme, si vince la paura, si diventa più forti, ci si aiuta l’un l’altro. E’ stato necessario il coraggio di pochi, per spingere i molti che subivano in silenzio. Queste esperienze ora si moltiplicano. E’ importante rompere il silenzio e l’omertà e, con essi, l’isolamento. Si moltiplicano le denunce perché è aumentato il coraggio individuale e collettivo. E’ importante ora che lo Stato sia presente e faccia la sua parte, non lasciando solo chi ha avuto il coraggio di esporsi, facendo opera di prevenzione anche in quelle regioni che sembrano apparentemente immuni dalla offensiva della criminalità. E’ lì che probabilmente tali fenomeni sono oggi più radicati, perché sono rimasti insospettati e indisturbati. Lo Stato sia presente anche incoraggiando, sostenendo, aiutando le piccole esperienze che nascono nel territorio, per buona volontà di chi vive i problemi da vicino. A Palermo, un sacerdote coraggioso, Padre Antonio Garan, ha fondato un movimento basato sulla solidarietà tra la povera gente della sua parrocchia. Si è così costituito un fondo a cui tutti contribuiscono e a cui tutti possono attingere. Servono, queste iniziative, come stimolo morale per risvegliare la solidarietà. Lo Stato si faccia inoltre promotore nelle scuole di quella educazione alla legalità, troppo spesso trascurata o ignorata del tutto, che aiuti i nostri ragazzi a vivere nel rispetto delle regole, uguali per tutti, non al servizio dei più furbi o dei più forti, ma, anzi, sostegno e garanzia dei più deboli e dei meno fortunati. Perché prepotenza, sopraffazione, omertà non abbiano più quella valenza vagamente positiva che ancora oggi, purtroppo e troppo spesso, assumono nella legge del più forte. Augurando buon lavoro, saluto cordialmente tutti i partecipanti ai lavori”. (Rita Borsellino)

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Pensiamo ad un evento di molti anni fa in memoria di padre Massimo Rastrelli

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Il gesuita che ci ha lasciato recentemente all’età di 90 anni aveva partecipato e offerto il suo prezioso contributo conoscitivo alla lotta all’usura in un seminario di studio tenutasi a Napoli su “Educare all’uso responsabile del denaro”. Oggi ci offre l’occasione per riannodare quel lontano discorso ai fatti odierni e alle parole che Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, espresse nel lontano 1995, affidandole ad una lettera essendo impossibilitata a presenziarvi, e che oggi costituisce una preziosa testimonianza per il suo valore morale e civile. “La lettera – scrive Alberto di Marco – fu inviata a quasi tre anni dalla strage di Via D’Amelio, l’attentato di stampo terroristico – mafioso, avvenuto a Palermo, in Via Mariano D’Amelio, la domenica del 19 luglio 1992, nel quale persero la vita il fratello, nonché i cinque agenti di scorta: Emanuela Loi, la prima donna a fare parte della scorta, ed anche la prima a morire in servizio; Agostino Catalano; Walter Eddie Cosina; Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.
L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, che era rimasto ferito gravemente dopo l’esplosione. Questa lettera di Rita Borsellino è “impregnata” di valori morali, ancora oggi è una pietra miliare, di grande attualità, in un’epoca dove la corruzione “regna sovrana”, che purtroppo a volte annovera tra i suoi affiliati: Magistrati; personaggi autorevoli degli organi istituzionali e non solo…; è di monito a tutte le persone corrotte; ai politici; alle autorità che sono in letargo e che vivono nell’assoluta indifferenza. Hanno forse bisogno di una forte tempesta, che li scuota e purifichi le loro anime dalle nefandezze. E’ stata letta da un bravissimo artista napoletano, Rino Napolitano, che ha dato inizio all’importante manifestazione della XXI Edizione del Concorso Internazionale Antonio de Curtis, Totò, che si è tenuta a Salerno il 22 giugno 2018, presso il Museo Diocesano San Matteo di Salerno, in Largo Plebiscito 12, dove da alcuni mesi è presente nella prestigiosa “Sala dell’Arcivescovo”, la Mostra permanente “Carlo Riccardi – Totò”. “Siamo consapevoli – soggiunge Di Marco – di avere stimolato, attraverso la lettera di Rita Borsellino, una sana riflessione, condividendo in tale modo, quei valori morali, che hanno caratterizzato altresì la vita di Antonio de Curtis. Il grande artista, ha sempre manifestato nel corso della sua vita, rispetto per la legalità ed amore per il prossimo. Come molti sanno il Principe de Curtis, portava sempre con sé il codice ed utilizzava il suo Avvocato, Eugenio De Simone per difendere i cittadini meno abbienti, incappati nelle maglie della giustizia, costretti il più delle volte a commettere piccoli reati per “stato di necessità”, gli chiedevano aiuto direttamente; o dei quali attingeva notizie dalle cronache dei giornali. Il dispositivo dell’articolo 54 c.p. letteralmente dovrebbe tutelare, chi ha perso il lavoro ed ha famiglia, ma è sprofondato nella solitudine e nella povertà, come si è verificato nella storia di Angelo Lanzaro, un napoletano, che dopo avere implorato inutilmente aiuto alle autorità, è morto da clochard per il freddo in un capannone ad Avellino il 6 gennaio 2017 all’età di 43 anni, con il desiderio di abbracciare la figlia di 12 mesi e di farle un regalo, si è dimostrato in passato ed anche ai nostri giorni “una pura utopia”. L’articolo 54 c.p. stabilisce testualmente: “… Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo …”. In riferimento all’impegno sociale tout-court di Antonio de Curtis a supporto dei poveri, l’Avvocato Eugenio De Simone, in un’intervista che mi rilasciò prima di morire, diversi anni fa per il quotidiano di Salerno “Cronache del Mezzogiorno”, dichiarò: “… di avere ricevuto da Totò nel corso della sua vita, diversi milioni di lire per difendere in modo adeguato i meno abbienti dalle maglie della giustizia ed aveva altresì direttamente aiutato i poveri soprattutto nella città napoletana, distribuendo nei quartieri poveri, come il Rione Sanità, dove Antonio de Curtis era nato, tre milioni di lire al mese, collocandole in tagli di diecimila lire sotto l’uscio delle porte ed offrendo la maggiore parte delle sue ricchezze a favore dei poveri, degli ultimi, dei bambini ospiti negli orfanatrofi e per realizzare “dulcis in fundo” i rifugi per i cani abbandonati …”. (Alberto Di Marco)

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Interazioni tra farmaci, Corsini: attenzione all’autoprescrizione. Fondamentale inquadrare il paziente

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

L’invecchiamento della società comporta inevitabilmente l’aumento di soggetti anziani sottoposti a polifarmacoterapia per la gestione di patologie croniche. Alcuni anziani arrivano a prendere tra i 10 e i 15 farmaci al giorno e l’area cardiologica è una di quelle più rilevanti da questo punto di vista. È a partire da queste premesse che l’Informatore Farmaceutico Codifa ha realizzato una raccolta ragionata di tutte le interazioni note dei farmaci dell’area cardiologica, organizzate per via di somministrazione, livello di rilevanza clinica e relativo dettaglio delle conseguenze e raccomandazioni. Doctor33 ha intervistato il prof Alberto Corsini, Direttore del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari (DiSFeB) dell’Università degli Studi di Milano, che collabora attivamente con la banca dati Codifa, per fare il punto sul fenomeno e dare alcuni consigli pratici ai medici. «Il problema delle interazioni» esordisce il farmacologo «è un problema ben consolidato. È da più di trent’anni che se ne parla e abbiamo raccolto diverse osservazioni epidemiologiche sul tema. Si tratta di una delle cause più rilevanti di morte nei paesi industrializzati, dove occupa tra la quarta e la sesta posizione perché l’uso improprio dei farmaci porta a eventi avversi e anche letali. Si parla di oltre un milione di pazienti ricoverati all’anno, tra i 150 e 200mila morti negli Usa dove i dati sono ben consolidati per un impiego scorretto dei farmaci. Un terzo di questi eventi è legato a politerapia» continua il farmacologo «problema che negli ultimi 15 20 anni grazie a alle conoscenze ottenute sui meccanismi coinvolti nell’iter del farmaco nell’organismo ci ha permesso di avere visione sia qualitativa che quantitativa del fenomeno. Siamo in grado di prevedere quando si verifica l’interazione, prevenirla e proporre strategie terapeutiche al clinico, perché a sua volta proponga farmaci con più sicurezza ed efficacia. Il discorso vale per i farmaci ma anche per prodotti alimentari o erboristici».
Il paziente anziano è il principale target come conferma Corsini «perché è politrattato e riceve da 4 a 6 farmaci prescritti dal medico. Si tratta del 20% circa della popolazione ma utilizza il 70% dei farmaci, grazie ai quali l’aspettativa di vita è cresciuta» E l’area cardiovascolare è tra quelle che spiccano perché facilmente dopo i 50 anni almeno un fattore di rischio cardiovascolare si profila e in quest’ambito ci sono un “pacchetto” di farmaci, antiaggreganti, anticoagulanti e statine, che hanno permesso al paziente di avere una vita migliore come lunghezza e stile di vita». Al numero di farmaci che il paziente assume si aggiunge anche un altro aspetto che il Direttore del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’ateneo milanese mette in evidenza, ossia l’uso di integratori non prescritti, innocui ma potenzialmente pericolosi. «Con l’automedicazione» conferma «si arriva fino a 10 farmaci con la complicazione che il paziente spesso non è aderente alla prescrizione dei farmaci cardiovascolari, rimborsati da Ssn, mentre lo è con gli “unnecessary drugs, spesso inappropriati perché non prescritti ma a pagamento. L’adesione al trattamento in ambito cardiovascolare» sottolinea Corsini «si aggira attorno al 30-40%, con i rischi che ne conseguono». Al quadro già complesso si aggiunge il fatto che ci sono una serie di variabili interferenti nella real life e su 100 pazienti che possono avere un’interazione la manifestano solo 10. Ma quali sono le variabili? «Si va dalla componente genetica all’alimentazione, dall’alcol al fumo fino agli stili di vita. Sono diverse le problematiche da inquadrare per il medico» spiega Corsini. «Diventa necessaria una personalizzazione dell’approccio. Oltretutto il paziente anziano anche quando sta bene ha minore funzionalità renale, epatica e cardiaca e si riduce l’azione degli organi».Le conoscenze su come l’organismo risponde ai farmaci, d’altro canto, sono maggiori. «Oggi» conferma Corsini «sappiamo che il 70% delle interazioni sono su base farmacocinetica, la base farmacodinamica è ormai consolidata». Ci può fare un esempio? «Penso a un paziente ipotiroideo che prende un farmaco per la tiroide e un integratore multivitaminico per avere più forza. Ma l’integratore inibisce l’assorbimento del farmaco, quindi l’effetto è su base farmacocinetica. Ma gli esempi possono essere molti altri. Dall’uso di integratori salini in un paziente in terapia per osteoporosi con rischio di effetto chelante e conseguente mancato assorbimento del farmaco o un altro effetto frequentemente ignorato è quello del cibo». Osservazioni semplici ma non così note, sottolinea il farmacologo. «Sono tante le raccomandazioni che il medico di famiglia può fare al paziente relativamente all’assunzione del farmaco, a condizione di esserne a conoscenza. Lo scenario è complesso» conclude Corsini. «Fondamentale è inquadrare il paziente e personalizzare l’approccio con un occhio di riguardo all’eventuale autoprescrizione. Il paziente ha una sua storia e come tale va gestito. Può essere che con l’assunzione di dieci farmaci non succeda nulla e l’aggiunta di un altro principio attivo scateni il problema». (Marco Malagutti fonte doctor33)

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Foresters Financial and KaBOOM! Partner to Increase Play Opportunities for Chicago Kids

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

The Chicago community was revitalized today thanks to a new playground built at Nixon Elementary School. In just six hours, more than 200 volunteers from Foresters Financial™, Nixon Elementary School, Hermosa Neighborhood Association, Community Organizing and Family Issues (COFI) and the national non-profit KaBOOM! created the new playspace, which will serve more than 900 children and their families in the local community for years to come.”For over 140 years Foresters Financial has focused on our Purpose, which is to help families and strengthen communities,” said Jim Boyle, President and CEO, Foresters Financial. “In 2018 we are excited to complete our 150th playground build with KaBOOM!. This partnership creates safe play areas where families can spend quality time together while developing young bodies and minds. We know the Chicago community will use this playground for many years to come.”The design for the new playground is based on drawings created by neighborhood children at a special Design Day event held in March when community members met with organizers from KaBOOM! and Foresters Financial to design their dream playground. The drawings inspired the final playground design.Since 2006, Foresters Financial and KaBOOM! have built 147 beautiful playspaces across 86 cities in 31 states and provinces throughout North America and by the end of 2018, Foresters Financial will have funded more than 150 playgrounds. Thanks to the hard work of over 9,900 Foresters members, sales partners and guests for the last eleven years, we are positively impacting the lives of more than 5 million children by providing them with access to play. Through each new playground, families are better able to spend quality time together right in their own neighborhoods, playing alongside Foresters members and community partners.Play is the business of childhood and is essential to the physical, cognitive, creative, social and emotional development of every kid. It’s how kids build strong muscles and healthy bodies; it’s how they learn problem-solving, conflict resolution and creativity; it’s how they make friends and build strong bonds with adults. Play is critical to a kid’s ability to thrive.Foresters Financial is a KaBOOM! Founding Partner and National Partner. Since 1996, KaBOOM! has been dedicated to ensuring that all kids get the balance and active play they need to thrive.

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Ontology and Partners Participate in MainNet Pre-Launch Event in San Francisco

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Ontology, a new high-performance public multi-chain project and a distributed trust collaboration platform, held a pre-launch of its MainNet on June 26th. It was announced that Ontology 1.0 will be officially released on June 30th. At the launch, Ontology’s Founder Jun Li gave a detailed introduction to the product structure, technical features, and governance models of the Ontology MainNet (Ontology 1.0) to one hundred blockchain industry elites from China and the USA. Ontology 1.0 provides new high-performance public blockchains that include a series of complete distributed ledgers and smart contract systems, and at the same time supports public chain customization and chain network collaboration, while continuously providing common modules in various distributed applications. Public chain basic services, a high-performance customisable blockchain framework, and protocol groups are the three key components of Ontology’s infrastructure. Ontology 1.0 includes a decentralised identity authentication protocol, distributed data management protocol, and credit score protocol. At the application level, the integrated client product (ONTO), trust search engine, and distributed data exchange framework will provide strong technical support.
Ontology partners attended to discuss blockchain technology solutions in real business scenarios. Partners who attended included: Contentos, who are committed to creating the world’s most extensive digital content public chain to reshape the content ecosystem; DAD (Decentralised Advertising), a blockchain digital advertisement platform; COT (Chains of Things), a smart hardware infrastructure solution platform; and CarBlock, the world’s first decentralised car market based on vehicle data.

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Malattia di Fabry: diagnosi e cura

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Dare ai pazienti in trattamento con la ERT la possibilità di effettuare la terapia domiciliare in alternativa alla somministrazione in ospedale in ogni regione italiana e inserire nel panel dello Screening Neonatale Esteso la malattia di Fabry e le Lisosomiali. Ha esposto le sue priorità AIAF Onlus, l’Associazione Italiana Anderson-Fabry (www.aiaf-onlus.org) nel corso dell’”Excellence Meeting I AM FABRY – Accademia Malattia di Fabry”, che si è svolto a Napoli.
Ad aprire il convegno proprio Stefania Tobaldini, presidente di Aiaf, invitata per dare voce ai pazienti. Nel suo intervento “Cosa si aspetta dal Sistema Sanitario un paziente affetto da malattia rara nel 2018”, ha fatto il punto sui progetti e gli obiettivi dell’associazione di fronte ad una platea di 250 medici provenienti da tutta Italia.
Nel corso del suo intervento Stefania Tobaldini ha evidenziato le diverse problematiche vissute dal paziente Fabry fin dal momento in cui si trova a dover affrontare i primi sintomi: i numerosi consulti medici (a partire dal medico di medicina generale o pediatra di libera scelta fino alle visite specialistiche, cui spesso viene indirizzato anche senza un corretto sospetto diagnostico), i troppi anni vissuti alla ricerca di una diagnosi corretta, con un impatto pesante sulla famiglia sia sotto l’aspetto economico che dal punto di vista della qualità di vita, ma anche la difficoltà nel comprendere la diagnosi di ‘malattia rara’, specie se questa viene comunicata in modo frettoloso. “Oggi i pazienti sono molto esigenti, vogliono essere parte attiva e si informano sul web, ma purtroppo in Internet non sempre si trovano informazioni corrette – ha spiegato la Tobaldini – E’ quindi molto importante che si instauri un buon rapporto tra medico e paziente, e che la visita di monitoraggio periodica venga programmata con regolarità e possa diventare anche un momento per confrontarsi ed instaurare un clima di fiducia”. Un problema, inoltre, le disparità regionali nella domiciliazione delle terapie, le difficoltà nel gestire le assenze dal lavoro per la gestione della malattia e delle terapie a causa dell’assenza di tutele specifiche e il mancato riconoscimento di invalidità da pare delle commissioni INPS. Tutto questo aggravato dall’assenza di un supporto psicologico strutturato lungo tutto il percorso del paziente.
Su molti di questi temi il Consiglio Direttivo di Aiaf sta lavorando con progetti ad hoc.
La Malattia di Anderson-Fabry è una patologia genetica rara, caratterizzata da un accumulo di particolari grassi in varie cellule dell’organismo. Colpisce soprattutto i reni, il sistema nervoso e l’apparato cardiocircolatorio e l’aspettativa di vita è fino a 30 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Si calcola che siano circa 60 i nuovi casi ogni anno in Italia, per un totale di 700 pazienti che convivono con questa patologia, ma si tratta di un numero ampiamente sottostimato.

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“Valorizzazione e tutela della biodiversità: dall’olivo all’olio”

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Latina. 55 addetti ai lavori hanno preso parte al seminario di aggiornamento “Valorizzazione e tutela della biodiversità: dall’olivo all’olio”, organizzato dal Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole Latina, in collaborazione con ASSAM – Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche – col patrocinio del Comune di Sabaudia e della Camera di Commercio di Latina, ospitato sabato 30 Giugno, a Sabaudia (LT), presso il Centro Studi dell’Ente Parco Nazionale del Circeo. Tra loro 40 tra Capi Panel dell’olio vergine ed extravergine di oliva, assaggiatori iscritti all’elenco nazionale e provenienti da varie regioni e alcuni produttori della provincia di Latina presenti alla Rassegna Nazionale Oli Monovarietali 2018.Nel corso dell’incontro, suddiviso in due parti, una teorica e l’altra pratica, sono state approfondite diverse ed attuali tematiche di settore, nello specifico quelle legate ai danni provocati dal freddo dell’inverno scorso; alle modalità di recupero degli oliveti; alle problematiche del Panel test; alle strategie di valorizzazione della biodiversità olivicola; alle caratteristiche sensoriali di taluni oli monovarietali italiani, successivamente oggetto della sessione di assaggio e abbinati in degustazione ai prodotti tipici del territorio. Erano rappresentate le principali cultivar autoctone della penisola: Ascolana tenera (Marche); Tonda Iblea (Sicilia), Pendolino (Toscana); Borgiona (Umbria); Coratina (Puglia); Dritta (Abruzzo); Itrana (Lazio). Alla fine visita guidata dell’area protetta.Alla giornata di studi sono intervenuti rappresentanti istituzionali ed esperti in materia. Giada Gervasi (Sindaco di Sabaudia), Adriano Bruni (Reparto Carabinieri Biodiveristà di Fogliano) e Carlo Medici (Presidente Provincia Latina) hanno portato i saluti degli enti ospitanti. Luigi Centauri (Presidente e Capo Panel CAPOL) – soddisfatto dell’esito della manifestazione e della partecipazione – ha introdotto e moderato gli interventi in programma. Le relazioni tecniche sono state affidate a: Giorgio Pannelli (già CRA OLI sezione di Spoleto), Barbara Alfei (Capo Panel ASSAM Marche), Gianfranco De Felici (Capo Panel, esperto nazionale settore olio di oliva) e Giulio Scatolini (Capo Panel Concorso “L’Olio delle Colline”).

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UCI Statement Regarding DISH’s Rejection of Extension Offer and Interruption of Service

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 luglio 2018

Univision Communications Inc. (UCI) made the following statement regarding DISH’s rejection of extension offer and interruption of service: It is outrageous that DISH has rejected our offer of a two-week contract extension to allow its customers and our viewers to continue to have access to Univision’s highly rated networks and stations. While DISH has routinely used blackouts against broadcasters—its 68 broadcast blackouts since 2010 are significantly more than any other distributor in that time — Univision expected DISH to take our negotiations and its commitment to Hispanic consumers seriously when it told its customers this week that it wanted to “reach a mutually beneficial deal” for Univision’s “high quality content.”
Instead of fulfilling its promise to its customers, DISH has chosen to devalue our programming, disingenuously offering a fraction of what it pays our English-language peers. We stand ready to continue negotiations and enter into a short-term extension to restore service, especially with DISH customers missing our coverage of the Mexican Presidential Election, which many are calling “the biggest election in Mexican history.” DISH should do right by its Spanish-speaking audiences, agree to restore service, and negotiate a good faith agreement.

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