Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 5 luglio 2018

Roma rifiuti urbani: “Raggiunto limite emergenza igienico-sanitaria”

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

“La grave situazione che si sta determinando in queste ore nella gestione dei rifiuti della capitale è preoccupante.La raccolta va a giorni alterni e lo sciopero dei sindacati di categoria del 14 luglio rischia di aggravare ancora di più un quadro cittadino già allarmante. Ancora più inquietanti sono le forme di protesta cui cittadini esasperati hanno danno vita ieri nel quartiere Laurentino.Dopo gli sciagurati incendi di cassonetti e di cumuli di rifiuti delle settimane scorse questo episodio sembra dar vita ad un escalation di proteste che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini. A fronte di questa ennesima emergenza dal Campidoglio non sembrano essere state attivate procedure ed azioni in grado di arginare le criticità che i cittadini stanno denunciano da mesi. Con l’incombere del caldo, come andiamo affermando da settimane, i rischi di un peggioramento, anche carattere igienico-sanitario, rischiano di esasperare ulteriormente gli animi.Per questo motivo chiediamo alla sindaca Raggi di riferire con urgenza in aula sulle misure e i provvedimenti che l’amministrazione capitolina intende adottare per fronteggiare una situazione che si fa di ora in ora sempre più insopportabile.” Così in un nota il capogruppo del PD capitolino Antongiulio Pelonzi.

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Tutela e valorizzazione del prodotto editoriale

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Il Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti, da pochi giorni alla guida degli editori italiani di quotidiani e periodici, ribadisce, come primo punto programmatico della sua azione in materia di tutela e valorizzazione del prodotto editoriale, il riconoscimento integrale della proprietà intellettuale relativa ai contenuti dei giornali: “Il copyright deve essere tutelato in tutto l’ambiente digitale – ha dichiarato – individuando soluzioni concrete e ragionevoli, ma senza mai rinunciare all’affermazione del principio di una equa remunerazione per i contenuti di qualità.” Nel commentare le notizie che arrivano da Strasburgo, Riffeser ha poi aggiunto: “Oggi prendiamo atto di un voto che ha rallentato un iter legislativo molto importante in materia. Dietro questo passaggio procedurale, su cui si auspica una inversione di rotta dei Parlamentari europei in occasione della prossima votazione in settembre, si cela il pericolo di veder prevalere, nella società civile e tra i nostri rappresentanti politici, orientamenti suscettibili di danneggiare non solo le nostre imprese, che investono da tempo ingenti risorse per favorire lo sviluppo di un modello sostenibile per l’editoria nel digitale, ma anche le professionalità e le competenze dei giornalisti e di quanti – con i loro mezzi, i loro talenti e anche in situazioni di rischio e pericolo – sono direttamente impiegati nel rinnovamento del settore.”

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Scuola: Vaccini obbligatori, basterà l’autocertificazione

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Stamane è stato ufficializzato, con una circolare congiunta, firmata dalla Ministra della Salute Giulia Grillo e dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che per l’iscrizione al prossimo anno scolastico basterà l’autocertificazione, facendo così decadere la scadenza del 10 luglio prossimo che imponeva alle famiglie degli alunni di presentare documenti comprovabili l’avvenuta somministrazione dei dieci vaccini dichiarati indispensabili. È dunque finita come doveva finire: perché il provvedimento interdittivo, il divieto di accesso ai bambini non vaccinati, non ha mai avuto valenza costituzionale. Perché per salvaguardare un diritto, quello della salute, se ne calpestava un altro, quello dell’istruzione. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Siamo stati l’unico sindacato della scuola a prendere posizione in modo forte contro quel provvedimento illogico, esprimendo la nostra contrarietà sin dal primo giorno dell’approvazione della legge sull’obbligo dei dieci vaccini e poi impugnando il provvedimento voluto dall’ex Ministra Beatrice Lorenzin. La modifica della norma era inevitabile, ancora di più perché lo Stato ha sforato le proprie competenze. Senza dimenticare che nel corso dei mesi si è scoperto che il decreto Lorenzin è stato attuato in ogni Regione in modo diversificato, andando così ad aggiungere anche un altro problema. Ma l’aspetto più paradossale è stato quello di voler espellere l’alunno non in regola o multare le famiglie inadempienti nella scuola dell’obbligo e obbligarle alla vaccinazione dei nostri figli nel percorso 0-6 anno, laddove lo Stato italiano era consapevole di coprire nel sistema integrato nemmeno un terzo dei bambini scolarizzati, quindi iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia.

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La Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo ha votato il rinvio della riforma del copyright

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Strasburgo. “Bene, ottima notizia! Avevamo scritto ai parlamentari europei, denunciando come la quasi totalità dei consumatori non sapeva nulla di questa riforma e soprattutto che la direttiva poteva limitare oltre misura la facilità di accesso alle informazioni online soprattutto a discapito dei consumatori” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In particolare gli articoli 11 e 13 rischiavano di comportare la chiusura degli aggregatori, andando paradossalmente a colpire il pluralismo e la diffusione delle notizie, nonché di obbligare le piattaforme di condivisione online ad attivare filtri preventivi, trasformandole in censori” prosegue Dona.”Ora speriamo che si riesca a trovare una strada giusta ed equilibrata per coniugare la tutela del diritto d’autore e l’informazione di qualità con la facilità di accesso alle news, salvaguardando la libertà della rete ed il diritto dei consumatori ad un’informazione libera ed accessibile” conclude Dona.

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Papa Francesco ha ricevuto in udienza Andrea Riccardi

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Papa Francesco ha ricevuto in udienza Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Tra i temi del colloquio il convegno del Papa con i Capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente, che si terrà a Bari il prossimo 7 luglio. Nell’udienza sono stati anche toccati altri argomenti cari all’impegno di Sant’Egidio, che quest’anno festeggia il suo cinquantesimo anniversario: l’ecumenismo, la costruzione della pace, il lavoro per i poveri e nelle periferie, il problema dei migranti, con un’attenzione particolare ai corridoi umanitari, una via sicura e legale attraverso cui la Comunità ha già portato in Italia, Francia e Belgio oltre 1800 rifugiati.

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Perché Sandra Petrignani dovrebbe vincere il Premio Strega

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

premio strega la corsaradi Giuseppe Russo direttore editoriale di Neri Pozza da L’Arena di Verona, 5 Luglio 2018
«I premi letterari sono una crudeltà», scrisse una volta Umberto Saba, e si premurò di aggiungere: «Soprattutto per chi non li vince».Tra i premi letterari italiani la palma della crudeltà spetta senza alcun dubbio al concorso universalmente considerato più importante: il Premio Strega, che dal 1947 non fa altro che ribadire che il perfetto uomo nietzscheano del risentimento è lo scrittore sconfitto nella sua competizione.Vendette, rappresaglie, ripicche, castighi non si contano nel corso della sua lunga storia. Illustri uomini di lettere, come Fenoglio e Pasolini, non hanno esitato a scambiarsi stilettate al veleno persino per la semplice candidatura al concorso.I colpi bassi, tuttavia, rappresentano, per lo Strega, «il garbage, la spazzatura dell’anima», come una volta ho udito definire l’inconscio da un geniale scrittore inglese contemporaneo. Al di là delle ripicche e delle rivalse, il Premio ha infatti un’anima. E un’anima importante. Fondato nel 1947 dal gruppo di amici che si riunivano la domenica a casa della scrittrice Maria Bellonci, il Premio ha contribuito in maniera rilevante alla formazione del canone della letteratura italiana del secondo Dopoguerra. Tra i suoi vincitori figurano scrittori come Ennio Flaiano (il suo meraviglioso Tempo di uccidere vinse la prima edizione del Premio), Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Ferdinando Camon, Goffredo Parise che, nella mia considerazione almeno, sono tra i più grandi del nostro Novecento.Ora, però, il Premio ha un problema. Un problema che non concerne il garbage che ogni concorso si porta necessariamente appresso, ma la sua stessa anima. Le concentrazioni avvenute da anni nel nostro mondo editoriale – un pallido e, forse, inefficace tentativo di opporsi alla calata di Amazon e dei veri grandi gruppi editoriali internazionali nel mercato del libro italiano – hanno fatto sì che il gruppo Mondadori abbia vinto le ultime 4 edizioni del Premio e ben 9 delle ultime 11 edizioni (l’en-plein gli è sfuggito unicamente perché non era ancora fatta l’acquisizione di Rizzoli).Autori, giornalisti, funzionari editoriali e così via, in qualche modo legati a Mondadori, Einaudi, Rizzoli, Piemme, Frassinelli, sono sempre stati la maggioranza tra gli Amici della Domenica, i giurati dello Strega. Quando, però, queste case editrici erano divise, la Fondazione Bellonci era capace di preservare in qualche modo l’anima originaria del Premio. Con l’acquisizione dapprima di Einaudi e poi di Rizzoli da parte del gruppo Mondadori, le cose sono radicalmente cambiate, come mostra con cristallina evidenza il Palmarès dei vincitori del concorso. Sono perciò due edizioni che la Fondazione organizzatrice del Premio, cui sta davvero a cuore l’autonomia del concorso, tenta di introdurre innovazioni, allargando la giuria agli Istituti di cultura italiana all’estero, ai librai e così via. Il gruppo Mondadori si difende, è naturale che lo faccia. Ogni Impero, grande o piccolo, tenta di difendersi e, come insegna Star Wars, di colpire ancora.Uno degli ultimi condottieri dell’Impero, Gian Arturo Ferrari, sulle colonne dell’Espresso è stato di recente chiaro e perentorio: «l’allargamento della platea elettorale è ininfluente», ha detto, e poi, come si porta oggi tra i grandi capi di governo, ha provveduto a «infrangere un tabù» del politicamente corretto dichiarando: «La ragione per la quale i piccoli editori non vincono lo Strega è che i loro libri piacciono meno di quelli dei grandi editori. Punto».È noto, gli Imperi amano questa rappresentazione: loro da una parte e i piccoli dall’altra (Stati Uniti e Russia preferirebbero, ad esempio, di gran lunga un’Europa fatta di tanti staterelli). Si dà il caso, tuttavia, che nell’editoria italiana le cose non stiano così da un bel po’. Buona parte degli scrittori di talento emersi negli ultimi anni in Inghilterra, Francia, Germania, Stati Uniti, Oriente è andata ad arricchire i cataloghi di un’editoria letteraria indipendente e dalle dimensioni più o meno comparabili con quelle delle sigle letterarie dei grandi gruppi. Potrei enumerare un lungo, sterminato elenco di importanti scrittori che non appartengono, o non appartengono più, ai grandi gruppi, da Amitav Ghosh a Emmanuel Carrère etc. Mi limito, tuttavia, a indicare le sigle editoriali più rilevanti che contribuiscono oggi in maniera decisiva alla diffusione nel nostro paese di libri e autori di talento che «non piacciono affatto meno» di quelli dei grandi gruppi: Adelphi, E/O, La Nave di Teseo, Neri Pozza, Sellerio.Per accorgersi poi di quanto l’affermazione di Ferrari sia totalmente priva di fondamento è sufficiente ricordare il caso della partecipazione di Elena Ferrante al Premio Strega di due anni fa. La Ferrante è la scrittrice che piace di più oggi non soltanto in Italia, ma sul pianeta Terra, eppure non ha vinto lo Strega. Fosse stata pubblicata non da E/O, ma da una qualsiasi delle sigle del gruppo Mondadori, avrebbe naturalmente vinto a mani basse.
La Fondazione Bellonci ha tentato quest’anno, con la prima selezione dei candidati al concorso, di riaffermare l’autonomia del prestigioso Premio. Ma a mio parere vi è un solo modo per sancire una nuova vitalità del Premio e della sua originaria natura: la vittoria di uno scrittore pubblicato da un editore indipendente. Beninteso, nell’edizione di quest’anno tutti i libri arrivati in cinquina sono meritevoli di vincere, ma l’eventuale vittoria di Lia Levi, pubblicata da E/O, o di Sandra Petrignani, pubblicata da Neri Pozza, costituirebbe il vero evento capace di segnare una svolta radicale.Per me, naturalmente, dovrebbe vincere Sandra Petrignani con la sua “Corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” per quattro semplici ragioni: ha più chances della Levi avendo già ottenuto più voti; restituirebbe al concorso la sua vera natura di Premio letterario e non soltanto di fiction; costituirebbe un bellissimo omaggio a una grande scrittrice che ha vinto lo Strega nel 1963 con il suo indimenticabile “Lessico famigliare”; e, last but not least, è pubblicata da Neri Pozza, che è la casa editrice che io dirigo ©L’Arena di Verona.  (foto copyright neri pozza)

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Due balene in pieno centro a Roma

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Roma. Attivisti di Greenpeace hanno montato questa mattina in pieno centro a Roma, di fronte al Pantheon, una riproduzione a grandezza naturale di due balene alte rispettivamente 6 e 3 metri che emergono da un mare invaso da rifiuti in plastica monouso, per denunciare come i nostri mari, e le specie che in essi vivono, siano in grave pericolo a causa dell’uso smodato di plastica usa e getta e dell’inquinamento che ne deriva. «Aziende come Coca Cola, San Benedetto, Ferrero, Nestlé, Haribo e Unilever continuano a fare enormi profitti grazie alla crescente produzione di plastica monouso, pur essendo perfettamente a conoscenza del fatto che è impossibile riciclarla tutta», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «È necessario che i grandi marchi si assumano le proprie responsabilità di fronte a questo grave inquinamento, partendo dalla riduzione dei quantitativi di plastica usa e getta immessi sul mercato». Tra maggio e giugno, grazie al contributo dei suoi volontari, Greenpeace Italia ha organizzato in sette spiagge italiane – Bari, Napoli, Trieste, Palermo, Fiumicino, Chioggia e Parco Regionale di San Rossore – la raccolta e la catalogazione dei rifiuti in plastica per categoria merceologica (imballaggi per alimenti, l’igiene domestico o personale), tipologia di plastica (polimero) e, laddove possibile, marchio di appartenenza. Un’operazione condotta seguendo il protocollo del Brand Audit, messo a punto dalla coalizione Break Free From Plastic e replicato su scala globale dalle organizzazioni che ne fanno parte. I dati ottenuti, contenuti nel rapporto “Stessa spiaggia, stessa plastica” diffuso oggi dall’organizzazione ambientalista, mostrano come circa l’80 percento degli imballaggi e contenitori in plastica per cui è stato possibile identificare i marchi di appartenenza sia riconducibile proprio a marchi come Coca Cola, San Benedetto, Ferrero, Nestlé, Haribo e Unilever.I risultati, seppur limitati ad un numero ristretto di spiagge, evidenziano come la plastica rappresenti la tipologia di rifiuto più presente sia in ambienti fortemente antropizzati che in aree protette. Infatti, i risultati del rapporto mostrano particolari criticità sia a Bari, dove sulla spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro sono stati raccolti 1200 litri di polistirolo, ovvero circa il 65 percento del volume totale di tutti i rifiuti in plastica raccolti; sia sulla spiaggia situata in prossimità della foce del fiume Serchio, all’interno del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, dove sono stati raccolti più di 4700 litri di plastica, ovvero circa il 60 percento del volume totale di rifiuti raccolti. Di tutti i rifiuti in plastica raccolti, proprio i contenitori e gli imballaggi per alimenti e bevande sono risultati complessivamente i più abbondanti (circa il 90 percento del totale) e costituiti dai polimeri comunemente utilizzati per produrre gli imballaggi: Polipropilene (PP), Polietilene ad alta densità (HD-PE) e bassa densità (LD-PE), il Polietilene Tereftalato (PET) e Polistirolo. (foto: copyright greenpeace)

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Trasporti: Incontro Toninelli-Raggi, interlocuzione fattiva su Tpl Roma

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha incontrato oggi al Mit la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Nel corso del tavolo sono stati affrontati diversi temi legati al rilancio del Trasporto pubblico locale a partire dall’ammodernamento delle sue infrastrutture: dalle linee metro alla ‘cura del ferro’, dai nuovi tracciati tramviari fino alle ferrovie cosiddette ex concesse.“Parte oggi un’interlocuzione istituzionale fattiva, grazie alla quale Roma potrà sempre più migliorare i servizi offerti ai suoi cittadini, anche attraverso l’auspicabile rafforzamento delle sue prerogative istituzionali”, ha dichiarato il ministro Toninelli.“E’ stato un incontro molto costruttivo e operativo. Abbiamo parlato dei dossier e dei progetti per realizzare opere pubbliche utili a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Dobbiamo puntare sulla ‘cura del ferro’ con la creazione di nuove infrastrutture e il potenziamento e ammodernamento delle esistenti”, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
All’incontro ha partecipato anche l’assessora alla Città in Movimento, Linda Meleo, che ha sottolineato come ci sia “un’attenzione particolare alla programmazione di nuove opere dalle ciclabili alle linee tramviarie grazie al primo piano urbano della mobilità sostenibile”.

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SACE SIMEST per l’internazionalizzazione della piemontese Minerali Industriali in America Latina e Nord Africa

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Torino. SACE, che con SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, ha perfezionato un’operazione di finanziamento da 1,5 milioni di euro per sostenere l’espansione all’estero di Minerali Industriali, azienda attiva nel settore della produzione e commercializzazione di materie prime La linea di credito, garantita da SACE, è finalizzata a supportare il piano di investimenti per l’internazionalizzazione dell’azienda piemontese. Le risorse saranno utilizzate per rafforzare la presenza di Minerali Industriali in alcune geografie che presentano notevoli tassi di crescita quali Colombia, Brasile, Guatemala, Messico, Egitto e Tunisia.“Desideriamo ringraziare SACE SIMEST per la fiducia verso la nostra azienda ed il prezioso aiuto che ci è stato dato” – ha dichiarato, Dario Manzoni, CFO di Minerali Industriali – “Utilizzeremo i fondi per rafforzare la nostra struttura produttiva e distributiva in alcuni specifici Paesi extra UE, in modo da poter contare su una supply-chain più tecnologica e moderna, che ci possa fare crescere sia attraverso il trattamento e la commercializzazione di prodotti estratti localmente da destinarsi al mercato standard sia come veicolo per i prodotti high-end che verranno realizzati in Italia ed esportati”. SACE SIMEST – presente nella regione con la sede di Torino – conferma il proprio impegno a favore delle tante PMI piemontesi che operano in mercati emergenti, dove diventa fondamentale avvalersi dell’esperienza e delle soluzioni messe a disposizione da un partner affidabile come il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, che nel 2017 ha mobilitato in Piemonte circa 900 milioni di euro destinati all’export e all’internazionalizzazione di 1200 imprese. Minerali Industriali è un’impresa italiana – nata dalla fusione di due Gruppi storici come Maffei e Gruppo Minerali – leader nel settore dell’estrazione, trattamento e commercializzazione di materie prime quali sabbie, feldspati, argille e caolino. L’azienda si occupa anche di ricerche geologiche e minerarie, di progettazione e realizzazione di impianti destinati sia al settore minerario classico che al recupero di scarti industriali e di sviluppo di prodotti innovativi nell’ambito sportivo e tempo libero. Minerali Industriali è presente con 13 unità produttive in Italia, 4 in Europa, 1 in Asia, 3 in Nord Africa e 7 in Centro e Sud America ed impiega circa 600 persone tra Italia ed estero. Le materie prime sono destinate alla produzione di vetro (sia vetro cavo per profumeria, farmaceutici, bottiglie e bicchieri che vetro piano per auto, edilizia ed architettura), di ceramica (sia piastrelle che sanitari), per l’edilizia (pitture e vernici, intonaci tecnici e finiture, engineered-stone, premiscelati etc) e per usi industriali vari (gomme, plastiche, siliconi, silicato sodico per detersivi, dentifrici etc).
America Latina e Nord Africa, che rappresentano due tra le più promettenti aree in termini di export e possibilità di investimento, offriranno nel prossimo quadriennio nuove opportunità per il Made in Piemonte. Secondo i dati contenuti nel Rapporto Export 2018 di SACE, l’America Latina registrerà nel 2018 una forte accelerazione che avrà riflessi positivi per le aziende italiane: si prevede una crescita del +8% in Messico, primo mercato dell’area sudamericana per l’export italiano, del +7,3 in Brasile e del +6,8% in Colombia. Una buona performance è attesa anche nell’area nordafricana, che risentirà favorevolmente delle riforme economiche degli ultimi anni: è previsto nel 2018 un tasso di crescita del +4,9% in Egitto e del +3,4% in Tunisia.

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Progetto MUFANT MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza di Torino

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

La creazione di un Polo Museale composto dal Mufant – Museolab del fantastico e della fantascienza di Torino e dal Mupin – Museo Piemontese dell’Informatica nella Circoscrizione 5 fa parte dell’azione di riqualificazione urbana, promossa dalla Città di Torino. È un segno di attenzione del Comune che intende sviluppare in quell’area spazi di coesione sociale e servizi culturali e didattici dedicati ai torinesi e ai turisti. Il complesso si collocherà tra i numeri 45-49 di via Reiss Romoli, nel quartiere Borgo Vittoria e nasce negli intenti dell’Amministrazione che, con gli uffici del Settore Cultura, la Giunta e i consiglieri di maggioranza sta lavorando da tempo al progetto insieme alla Circoscrizione 5, con l’obiettivo di rafforzare le azioni e i progetti delle due realtà museali, valorizzando, al contempo, il territorio che le ospita.Il progetto MUFANT MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza di Torino, la cui missione è diffondere e promuovere l’immaginario fantastico moderno, ha riscosso nel corso dei primi mesi di avviamento, a partire dal novembre 2015, sempre maggiore attenzione sia in relazione ai risultati ottenuti in termini di riqualificazione dell’area in cui è situato, sia per l’ottima risposta di visitatori. Accolto nei locali di via Reiss Romoli 49 bis, è il primo e unico museo italiano (il secondo in Europa) interamente dedicato al ‘fantastico’ (fantascienza, fantasy e gotico) in tutte le sue espressioni mediali: libro, cinema, televisione, fumetto, illustrazione, arte, gioco e videogioco e accoglie prestigiose collezioni e importanti collaborazioni. Il museo possiede circa 7mila oggetti e 10mila volumi fra testi rari e collane, ed è gestito dall’Associazione Immagina. La Città, in vista della creazione della nuova area museale, ha stipulato un nuovo accordo con l’Associazione, che prevede la concessione degli spazi per la durata di 4 anni. Il Mufant, infatti, è una risorsa innovativa che si innesta appieno nel contesto urbano, valorizzandolo, e potrà con la sua unicità diventare un potente polo d’attrazioneIl MuPIn, invece, è gestito dall’Associazione Museo Piemontese dell’Informatica e ha come missione la divulgazione scientifica in ambito informatico e possiede una collezione, che necessita di una sede permanente per poter essere valorizzata al meglio. Possiede oltre 6mila calcolatori e 6mila volumi, fra testi monografici e riviste, più di mille pacchetti software e centinaia di memorabilia dal 1840 a oggi. Al suo attivo ha numerose attività culturali, espositive, laboratori e conferenze. La costituzione del Polo Museale – che prevede la realizzazione di un allestimento continuo e fruibile con luoghi condivisi come l’atrio, la biglietteria, gli uffici, i laboratori, gli spazi espositivi, la biblioteca, la zona ristoro, la sala video/conferenze e l’organizzazione di attività comuni come mostre, rassegne, conferenze, presentazioni di libri con autori, proiezioni e laboratori – darà vita a una narrazione condivisa fra immaginario fantastico/fantascientifico (MUFANT) e tecnologia informatica/scienza (MuPIn). Un progetto che sarà in grado di attrarre un target di pubblico sempre più ampio.

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Gli scenari sociodemografici, sanitari ed economico-finanziari al 2030 e al 2050

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Roma, 11 – 12 luglio Auditorium Biagio D’Alba – Ministero della Salute Viale Giorgio Ribotta,5 al Ministero della Salute si parlerà di assistenza continuativa a lungo termine dei pazienti anziani e cronici, una delle principali problematiche dei sistemi sociosanitari moderni. Obiettivo della due giorni sarà l’approfondimento e il confronto sulle modalità efficaci di presa in carico, a partire dalla presentazione delle proiezioni ISTAT dei dati sociodemografici e sanitario-assistenziali al 2030-2050.
L’edizione 2018 di Long-Term Care sarà anche l’occasione per presentare i nuovi risultati dell’indagine di Italia Longeva sulla situazione dell’assistenza domiciliare in Italia, che completa la panoramica sullo stato dell’arte dell’ADI nelle diverse regioni avviata nel 2017 e mette a confronto l’Italia con l’Europa, per proporre modelli organizzativi del servizio che risultino innovativi, sostenibili, efficaci, replicabili. I lavori saranno aperti mercoledì 11 luglio alle ore 9.00 da:
Giorgio Alleva, Presidente ISTAT, Roberto Bernabei, Presidente Italia Longeva,
Tito Boeri, Presidente INPS, Giovanni Leonardi, Direttore generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute, Andrea Urbani, Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, Stefano Vella, PresidenteAIFA. Interverranno, tra gli altri: Luca Ceriscioli, Presidente Regione Marche, Luca Coletto, Assessore Sanità Regione Veneto, Alessio D’Amato, Assessore Sanità e Integrazione sociosanitaria Regione Lazio, Giulio Gallera, Assessore Welfare Regione Lombardia, Stefania Saccardi, Assessore Diritto alla salute, welfare e integrazione sociosanitaria Regione Toscana, Antonio Saitta, Assessore Sanità, Lea, Edilizia sanitaria Regione Piemonte – Presidente, Commissione Salute Conferenza Stato-Regioni.Tra i partecipanti ai lavori: Istituzioni, decisori ai vari livelli, professionisti e operatori sanitari, ASL e IRCCS.

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Azienda Ospedaliera di Padova è riconosciuta Centro di Eccellenza di Chirurgia Bariatrica

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

In occasione dell’VIII Congresso IFSO-European Chapter, tenutosi recentemente ad Atene, la Week Surgery dell’Azienda Ospedaliera di Padova ha ricevuto l’Accreditamento Internazionale come Centro di Eccellenza di Chirurgia Bariatrica. Importante punto di riferimento a livello territoriale, come Centro Hub per la cura e il trattamento dell’obesità, nell’ambito della Rete Regionale Veneta, l’Unità Week Surgery diretta dal Dott. Mirto Foletto dal 2013 (in foto a destra) si avvale della collaborazione di altri due Dirigenti Medici (Dott. Roberto Nistri e Dott. Luca Prevedello) e dei Medici in formazione Specialistica della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università di Padova.
Ogni anno, il Centro eroga circa 300 interventi di chirurgia bariatrica tra cui: Bendaggio Gastrico, Sleeve Gastrectomy, Bypass gastrico, Mini-Bypass Gastrico, Diversione biliopancreatica con “switch” duodenale al fine di garantire al paziente un approccio chirurgico il più possibile personalizzato. Qui vengono assicurate tutte le tecniche chirurgiche riconosciute dalle linee guida italiane e internazionali. Peculiarità del Centro è l’approfondito studio pre-operatorio del paziente obeso che comprende, oltre alla valutazione specialistica, chirurgica e medica, un pattern di esami ematochimici volti a indagare l’assetto metabolico ed endocrinologico, una valutazione dietistica con visite periodiche e un moderno approccio psicologico con la somministrazione di test.La Week Surgery è inserita all’interno del percorso clinico-assistenziale del paziente obeso dell’Azienda Ospedaliera di Padova, a cui afferiscono altre unità operative che si occupano della diagnostica, del trattamento medico e chirurgico del paziente in sovrappeso: Medicina Interna ad indirizzo endocrinologico, Nutrizione Clinica, Psicologia.

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Sull’influencer marketing, interviene lo IAP

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha emanato alcune ingiunzioni sul fenomeno dell’influencer marketing nei social media; interventi sui brand Sunsilk, Alessi, Insalatissima Rio Mare e Garnier Skin Active, oltre che su influencer Chiara Nasti, Chiara Bolognesi e Martina Ravotti.L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha emanato alcune ingiunzioni sul fenomeno dell’influencer marketing nei social media, giudicando poco trasparente questo canale di promozione commerciale, come più volte denunciato dall’Unione Nazionale Consumatori.
Tra i post oggetto delle ingiunzioni dello Iap, quelli su Istagram di Chiara Nasti relativi a “Sunsilk” che, ad avviso del Comitato di Controllo, non erano “idonei a rendere inequivocabile l’identificazione di quel contenuto come frutto di un accordo di natura commerciale tra la blogger e il brand”, altri di Chiara Bolognesi, relativi alla candela profumata “Alessi”, altri ancora per la blogger Martina Ravotti (Insalatissime Rio mare e Garnier Skin Active). In tutti i casi i post sono stati considerati come una violazione dell’art. 7 della Digital Chart, secondo il quale la comunicazione commerciale digitale deve sempre essere riconoscibile come tale.
“Prosegue la battaglia che abbiamo iniziato sul tema della pubblicità promossa in modo occulto dagli web influencer. Infatti, nonostante l’intervento dell’Antitrust e l’emanazione di linee guida, le recenti ingiunzioni dello Iap attestano che la guerra è ben lungi dall’essere vinta” afferma l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “E’ dal luglio 2017, quindi ormai da un anno, che l’Antitrust, su segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, ha individuato i criteri generali di comportamento che vanno adottati dagli influencer e ha chiesto di rendere chiaramente riconoscibile la finalità promozionale di tutti i contenuti diffusi mediante i social media. Ma, come attesta ora lo Iap, l’azione di moral suasion dell’Authority non è bastata” prosegue Dona.”Per questo, dato che nella precedente legislatura, su nostro input, la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegnava il Governo ad intervenire a livello legislativo affinché l’attività dei web influencer fosse regolata, chiediamo che quell’ordine del giorno sia ora rispettato e attuato” conclude Dona.L’odg impegnava il Governo ad intervenire a livello legislativo “affinché l’attività dei web influencer sia regolata, permettendo ai consumatori di identificare in modo univoco quali interventi realizzati all’interno della rete internet costituiscano sponsorizzazione”.Secondo la Digital chart emanata dallo IAP per rendere chiaramente riconoscibile la finalità promozionale di un post, vanno inserite avvertenze, come #ad #pubblicità, #sponsorizzato, #advertising, #inserzioneapagamento, o, nel caso di fornitura di beni ancorché a titolo gratuito, #prodottofornitoda. Diciture alle quali bisogna sempre far seguire il nome del marchio. Regole alle quali devono attenersi anche le aziende che commissionano le campagne pubblicitarie tramite gli influencer.

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L’equipaggio di Sea Shepherd denuncia la caccia commerciale alla balenottera comune in Islanda

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

L’equipaggio di Sea Shepherd Regno Unito ha documentato l’uccisione di sette balenottere comuni, specie in via di estinzione, da parte della compagnia di caccia alle balene a fini commerciali, Hvalur hf.L’equipaggio di Sea Shepherd Regno Unito sta operando in Islanda dalla metà di giugno, monitorando le attività della nota società baleniera Hvalur hf, di proprietà del ricco magnate della pesca, nonché baleniere di seconda generazione, Kristján Loftsson. La compagnia possiede una grande stazione baleniera sul lato nord di Hvalfjörður e due vecchie navi baleniere costruite in Norvegia, la Hvalur 8 (costruita nel 1948) e la Hvalur 9 (costruita nel 1952), le quali cacciano esclusivamente le balenottere comuni, specie in via di estinzione, e che rappresenta il secondo animale più grande sul pianeta dopo la balenottera azzurra.
La quota assegnata a Hvalur dal governo islandese per il 2018 ammonta ad uno sconcertante totale di 161 balenottere comuni, a cui si aggiungono altri 30 esemplari dalla quota inutilizzata del 2017, le quali possono essere uccise durante una stagione di caccia, iniziata lo scorso 10 giugno e che durerà 100 giorni.La compagnia di Loftsson non cacciava balenottere comuni dal 2015, anno in cui le sue due navi uccisero 155 esemplari. In seguito, però, Loftsson e la sua compagnia ebbero problemi con l’esportazione della carne, soprattutto in Giappone (il principale acquirente di carne e prodotti islandesi a base di balenottera comune), a causa dei risultati di alcuni test sugli standard alimentari giapponesi che rivelarono un tasso troppo alto di agenti contaminanti, portando ad un blocco della vendita dei prodotti derivanti della stagione di caccia di quell’anno. Questo, di fatto, ebbe come conseguenza la chiusura ad ulteriori importazioni islandesi di balenottera comune e da settembre 2015 le due navi della compagnia sono rimaste ormeggiate nel vecchio porto di Reykjavik fino al 19 giugno di quest’anno, quando la Hvalur 8 ha lasciato Reykjavik e, dopo un veloce rifornimento presso la stazione baleniera di Hvalfjörður (dove è stata fotografata dal nostro equipaggio), è salpata per la prima battuta di caccia del 2018.Ad oggi, la Hvalur 8 ha effettuato cinque uscite in mare, ognuna delle quali l’ha vista impegnata per circa 36 ore, cacciando all’interno della zona di esclusione economica dell’Islanda, a circa 150 miglia nautiche dalla stazione baleniera, e rientrando con sette balenottere comuni in via d’estinzione. Dal 19 giugno l’equipaggio di Sea Shepherd sta tenendo sotto controllo Hvalfjörður e documentando (con video, foto e, quando possibile, dirette sui social network) ogni rientro della Hvalur 8 e la macellazione delle balene presso la stazione baleniera di Hvalur hf.”La nave baleniera Hvalur 9 ha completato i lavori di riparazione il 27 giugno ed è stata fotografata mentre usciva dal porto di Reykjavik la mattina del 29 giugno”, ha dichiarato Robert Read, direttore operativo di Sea Shepherd Regno Unito”. “A breve caccerà balene insieme alla nave gemella Hvalur 8, raddoppiando il lavoro del nostro equipaggio, i cui membri hanno raggiunto l’Islanda da quattro nazioni diverse per smascherare questa caccia arcaica e commerciale ai danni di balene in via d’estinzione”.

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Agcom: fatturazione a 28 gg, entro il 31 i rimborsi

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

L’Agcom ha deciso che entro il 31 dicembre 2018 gli operatori di telefonia TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi agli utenti a seguito della fatturazione a 28 giorni delle offerte di telefonia fissa.”Bene, ottima notizia! Era ora! Vittoria dei consumatori! Basta con i soprusi perpetuati dalle compagnie telefoniche” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ora nessuno potrà più accampare scuse e finalmente potranno essere rispettati i diritti degli utenti. Adesso si spera che le compagnie telefoniche non si arrampichino ancora sugli specchi ricorrendo al Tar, che comunque non avrà più motivi per impedire i legittimi rimborsi che i consumatori stanno aspettando oramai dal 23 giugno 2017” conclude Dona.

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Blitz antiusura tra Roma e provincia

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

E’ stata sgominata da parte della Guardia di Finanza di Roma un’organizzazione criminale dedita all’usura, conferma ancora una volta quanto sia dilagante il fenomeno nella Capitale.Nell’ambito dell’Operazione denominata “Terza Età”, poiché uno dei settori di reinvestimento era rappresentato dal circuito delle strutture per anziani, sono state poste misure cautelari per nove persone che praticavano estorsioni per usura con tassi dal 90 al 180%, fino ad arrivare a picchi del 570%.Dalle indagini della Guardia di Finanza, è emersa una rete che coinvolgerebbe anche altre persone tra Roma e provincia; per questo, parallelamente all’esecuzione delle misure personali e reali, sono in esecuzione in queste ore anche 30 perquisizioni in provincia di Roma, Latina e Napoli.Sono a lavoro oltre 150 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Capitale, con il supporto dei Reparti competenti per ogni territorio per fermare questa organizzazione che prestava soldi agli imprenditori in difficoltà, ricorrendo a forti minacce per la restituzione degli importi e appropriandosi dei loro averi per recuperare i crediti mancanti.Un giro d’affari enorme, che ha portato al sequestro di beni, tra immobili, attività commerciali e di ristorazione, società varie, per un totale di 11 milioni di euro. Un patrimonio che si espande anche all’estero, ottenuto facendo leva sulle precarie condizioni economiche di alcuni imprenditori italiani che sono caduti nella morsa dell’usura.L’Associazione CODICI si batte da anni per contrastare il fenomeno del racket e dell’usura, ancora in forte espansione. Le numerose vittime che si rivolgono all’Associazione fanno emergere quella che ormai rappresenta una vera e propria emergenza sociale a Roma, dato che chi cade in questo circuito si trova in gravi difficoltà e finisce per alimentare un mercato invece florido costituito dalla criminalità organizzata.CODICI, attraverso la voce del Segretario Nazionale Ivano Giacomelli, comunica come sia necessario un ritorno all’attenzione su questi temi da parte delle Istituzioni.“Plaudiamo all’attività svolta dalle forze dell’ordine, che stanno portando avanti un grande lavoro a difesa della legalità e dei cittadini – afferma il Segretario Nazionale di CODICI Ivano Giacomelli – ma allo stesso tempo chiediamo a Comune e Regione di rimettere al centro dell’attività le misure antiusura e racket. Regione e Comune latitano da anni proprio sui problemi più gravi della città e questo è inammissibile perchè i cittadini e gli imprenditori non vanno lasciati soli” conclude Giacomelli.

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David Beasley visita la Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Brindisi – È prevista per venerdì 6 luglio, alle ore 10,30, la visita del Direttore Esecutivo del World Food Programme (WFP), David Beasley, alla Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD), ospitata presso la ex Base USAF di San Vito dei Normanni (Brindisi).
Si tratta della prima visita di David Beasley alla Base UNHRD di Brindisi da quando è stato nominato alla guida del WFP. L’importante centro operativo umanitario di Brindisi fa parte di un più ampio Network di basi dislocate nei diversi continenti, che appartengono al WFP che le gestisce per conto della comunità internazionale. Tra i partner utilizzatori della Base di Brindisi vi sono agenzie Onu, Organizzazioni non governative, governi e cooperazioni internazionali. L’anno scorso, il Network ha effettuato 575 operazioni per l’assistenza umanitaria di cui 72 generate da Brindisi.La visita si aprirà con una breve cerimonia di saluto aIla presenza di autorità nazionali e locali e di esponenti del corpo diplomatico. Insieme a quello del Direttore Esecutivo del WFP, sono previsti gli interventi del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del Direttore generale della Cooperazione Italiana allo sviluppo, Giorgio Marrapodi, del Direttore vicario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, Leonardo Carmenati, e del Comandante del Distaccamento aeroportuale di Brindisi, Col. Giambattista Degiuli. Attesa anche la partecipazione del neo eletto sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi.Dopo la cerimonia di saluto, è prevista la visita agli spazi espositivi, ai magazzini e al laboratorio UNHRD. Si potrà anche assistere a una simulazione di montaggio dei prefabbricati utilizzati nelle emergenze.

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Reddito Di Salute, la proposta di RBM Assicurazione Salute al Governo

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

“Governance pubblica e strumenti privati, questa la soluzione per la sostenibilità sociale e finanziaria dei principali sistemi sanitari europei – spiega Marco Vecchietti, CEO e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute – in quanto, sottoscrivere una Polizza Sanitaria o aderire ad un Fondo Integrativo è più conveniente che continuare a pagare di tasca propria le cure private – che sempre più spesso costringono gli italiani a ricorrere ai propri risparmi o a indebitarsi (lo scorso anno sono stati ben 11 milioni). Per cogliere al meglio questa opportunità, già utilizzata da oltre il 20% degli italiani, tuttavia è indispensabile che il Governo non abbandoni i cittadini e sostenga questo cambiamento culturale che peraltro garantirebbe di mettere concretamente un freno alle disuguaglianze crescenti e all’impoverimento delle famiglie (è di questi giorni l’allarme dell’ISTAT sugli oltre 5 milioni di poveri nel nostro Paese)”. “Ridurre le diseguaglianze sociali è uno dei punti cardine del contratto di Governo tra M5S e LEGA – prosegue Vecchietti -. In particolare l’ambizioso progetto del Reddito di Cittadinanza è una sfida fondamentale per il nuovo Esecutivo che inevitabilmente richiede di identificare un’adeguata compatibilità in termini di sostenibilità economica. In questo contesto, un’importante valore aggiunto potrebbe essere assicurato dall’inserimento di un sostegno specifico ai cittadini in merito ai costi sostenuti per le cure private. Sempre più spesso gli italiani sono costretti ad indebitarsi per pagare le cure private di cui hanno bisogno. Si potrebbe introdurre un “Reddito di Salute”, magari come componente strutturale del Reddito di Cittadinanza o assegnando un voucher, con il quale finanziare un’Assicurazione Sociale Integrativa per tutti coloro che ancora non dispongono di una Polizza Sanitaria o di un Fondo Integrativo. Pagare di tasca propria le cure private, infatti, non solo non è equo ma oltretutto non è mai conveniente per il cittadino. Basta fare alcuni semplici calcoli: il costo aggiuntivo sostenuto da ciascuno di noi per le cure private è, al netto dei benefici fiscali, in media di 530 Euro (655 Euro – 125 Euro di detrazione). L’accesso alle cure private mediante una Polizza Sanitaria o un Fondo Integrativo garantiscono al cittadino un risparmio medio di quasi 245 Euro (considerando il differenziale medio tra costo della Polizza/Fondo, rimborsato dalla Polizza/Fondo e deduzione IRPEF). Ma allora perché non consentire a tutti di risolvere il problema delle cure private utilizzando un sistema che dove applicato ha già dimostrato di funzionare bene? Con il Reddito di Salute si potrebbe garantire a tutti i cittadini non ancora assicurati un Secondo Pilastro Sanitario da affiancare al Servizio Sanitario Nazionale”.
Dalla teoria alla pratica il passo è breve per il numero uno di RBM Assicurazione Salute che spiega:” Lo Stato da tempo riconosce una meritorietà alla spesa privata dei cittadini in sanità. In quest’ottica una parte delle tasse pagate da tutti noi sono impiegate per riconoscere agevolazioni fiscali ai cittadini (circa 18 milioni di persone nel 2018) che dichiarano di aver effettuato cure private. Si tratta di un meccanismo costoso che genera oneri per la finanza pubblica di quasi 3,4 miliardi di Euro (Dati MEF 2016) e produce degli effetti decisamente negativi sia dal punto di vista redistributivo che sociale, amplificando anche il divario tra il Nord e il Mezzogiorno (solo il 20% delle detrazioni riguarda Sud e Isole). Infatti, le detrazioni per spese sanitarie sono più rare per chi dichiara redditi più bassi e molto diffuse tra chi ha redditi elevati, basti pensare che l’80% va a beneficio di cittadini con redditi superiori a 60.000 Euro (oltre il 50% per i cittadini con redditi superiori a 100.000 Euro). Peraltro le detrazioni sanitarie risultano, in ragione dell’incidenza percentuale sulla spesa sostenuta, particolarmente inefficaci anche sul fronte del contrasto all’elusione/evasione fiscale che in questo campo ha un’incidenza assolutamente significativa (le stime più accreditate oscillano tra 6 ed 8 miliardi di Euro di base imponibile sottratta ad imposizione). Se l’obiettivo è quello di sostenere il reddito dei cittadini di fronte all’incidenza delle cure private, queste risorse potrebbero essere impiegate con maggiore efficacia, garantendo il Reddito di Salute a chi ancora non beneficia di una Polizza Sanitaria o di un Fondo Integrativo”.“Bisogna poi considerare – prosegue Vecchietti – che una Sanità Integrativa per tutti consentirebbe di contenere anche i gap assistenziali sempre più evidenti tra le diverse Regioni sia in termini demografici (speranza di vita alla nascita, indice di sopravvivenza ed incidenza delle malattie croniche) che di outcome clinici. In quest’ottica, preso atto della frattura che attualmente separa il nostro Paese tra Nord e Mezzogiorno, si potrebbe lavorare anche ad una riprogrammazione dei fondi europei per il Sud recuperando una dotazione aggiuntiva per il Reddito di Salute compresa tra 7 e 10 miliardi di Euro da finalizzare ai cittadini più penalizzati dalle ridotte capacità assistenziali dei propri Sistemi Sanitari Regionali. Nello specifico si potrebbero armonizzare i contenuti dei Programmi Regionali FESR/FSE, PON nazionali per il Sud, Programmi Complementari POC, eventuale predisposizione di nuovi PON nazionali, obiettivi di servizio, premialità ed erogare dei voucher ai cittadini del Mezzogiorno per rendere disponibile una Forma di Sanità Integrativa anche in quei territori che, pur a fronte di un maggior bisogno di integrazione, attualmente beneficiano solo marginalmente di Polizze Sanitarie e Fondi Integrativi a causa della ridotta presenza di insediamenti aziendali nel proprio territorio”.

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Mostra: The Group Show

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Roma piazza Borghese 1/a apertura al pubblico fino al 19 settembre 2018 orario estivo: lunedì – venerdì, 10.30 – 19.00; sabato e domenica chiusi ingresso libero. Mucciaccia Contemporary presenta The Group Show, la mostra collettiva che vede l’esposizione delle opere degli artisti con cui la galleria ha collaborato sia dal momento della sua apertura. Lo spazio espositivo sarà allestito per riproporre un viaggio critico che accompagnerà il visitatore in un percorso memorativo che si svolgerà per l’intero ambiente della galleria. Sono diverse le ricerche artistiche raccolte per l’esposizione: dalla pittura complessa di Francesco Cervelli e Mauro Di Silvestre, alle opere sui generis di Daniel Jouseff, Lorenzo Modica, Maurizio Savini e Nicole Voltan. Sino agli armoniosi plexiglass di Birigita Huemer che dialogano con la profondità materica e grafica delle tele di Angelica Romeo e Francesca Matarazzo. La prima mostra che ha segnato l’apertura della galleria, è la doppia personale Nel fondo del tempo, di Francesco Cervelli e Mauro Di Silvestre, i quali hanno trattato il tema dello scorrere del tempo e della memoria umana. Le opere di Francesco Cervelli hanno un approccio concettuale e fatto di citazioni tratte dalla storia collettiva al fine di catturare l’attenzione dello spettatore per ricondurlo nei luoghi più rappresentativi della storia dell’arte. Diversamente, le opere di Mauro Di Silvestre sono frutto di un linguaggio pittorico che ha come fonte di ispirazione la memoria personale: nelle sue opere si intravedono oggetti, scene di vita che si sovrappongono a pattern decorativi. La ricerca artistica di Nicole Voltan, che è stata protagonista della personale site-specific dal titolo Piano CIELO / Piano TERRA, si sviluppa seguendo diversi medium artistici, dalla fiber art sino alla pittura e la scultura. Ogni opera cela una complessità teorica che può essere letta come un cammino tra diversi livelli di comprensione della natura, lungo il quale arte e scienza forniscono diverse rappresentazioni di una conoscenza che si amplia e si modifica per giungere alla comprensione dell’uomo nella sua complessità. Tra i giovani artisti emergenti compare anche l’opera di Lorenzo Modica, il quale esplora temi quali l’immagine, il linguaggio, il caso e il rapporto con lo spazio architettonico. In occasione della mostra è in esposizione l’opera nata dopo una residenza artistica del 2015 presso la città di Belgrado. In mostra c’è anche l’artista Maurizio Savini, noto per le sue creazioni fatte con il chewing gum che tendono a dare una interpretazione critica della società contemporanea. Il percorso prosegue con le opere di Francesca Matarazzo, i cui lavori, esposti alla mostra Ipergrafie sono caratterizzati da una trascrizione materica di segni grafici frutto di una processualità compositiva che deriva da una riflessione sul tema del tempo, l’inconscio e l’identità. Per l’artista Daniel Jouseff saranno esposti alcuni lavori nati a partire dalla serie FLAGS, opere che riflettono sull’iconografia della bandiera come simbolo identitario e di appartenenza culturale.L’artista “borderline”, nato in Svezia ma di origini palestinesi, incentra la produzione artistica sulla ricerca identitaria associando l’irrazionale e il razionale, l’appartenenza a un luogo e la ricerca di esso. A conclusione del percorso espositivo vi sono le opere delle due artiste, Brigita Huemer e Angelica Romeo, le quali sono state recentemente protagoniste della mostra EMOTIVA, in cui entrambe hanno messo in luce l’analisi dell’io e la complessità dell’essere umano e delle sue emozioni.La pittura geometrica e monocromatica su plexiglass di Brigita Huemer tendente a catturare la materia fluida attraverso il gesto pittorico, entra in dialogo con la pittura gestuale di Angelica Romeo.

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31esima edizione di BI-MU

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 luglio 2018

Fieramilano Rho dal 9 al 13 ottobre 2018, andrà in scena la 31esima edizione di BI-MU, la più importante manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili a asportazione e deformazione, robot, automazione, digital manufacturing, tecnologie ausiliarie e tecnologie abilitanti. L’unica mostra di settore in Italia di vero respiro internazionale, la prima ad aprirsi al mondo della connettività per l’industria presentando un focus speciale su internet of things, big data, cyber security, cloud computing, realtà aumentata, system integrator, additive manufacturing, vision e systems control. A quattro mesi dall’evento sono oltre 850 le imprese che hanno già aderito alla manifestazione. Il 19% in più rispetto allo stesso periodo per la scorsa edizione (giugno 2016). Di queste 850 imprese, 343 sono estere e provengono da 24 paesi diversi. Numeri molto positivi per una manifestazione chi si prepara a ricevere oltre 70.000 visitatori dall’Italia e dall’estero.
Anche la superficie espositiva totale prenotata risulta in aumento: ad oggi è del 12% in più rispetto al giugno del 2016. Una crescita decisamente rilevante che segue l’andamento del mercato italiano arrivato al top del valore di consumo. Ma il dato più significativo per la mostra arriva dalle iscrizioni di nuovi espositori che rappresentano il 27% del totale. Numeri che dimostrano come la scommessa degli organizzatori, che hanno ampliato il repertorio tecnologico della fiera “aprendo” al mondo del digital manufacturing e delle tecnologie abilitanti, oltre che della consulenza, ha ben intercettato l’interesse dei nuovi player del manifatturiero, e non solo, che hanno risposto numerosi. La nuova interpretazione della manifestazione ha trovato il pieno apprezzamento delle imprese appartenenti sia ai settori tradizionalmente presenti in fiera sia ai nuovi settori quali quello dell’IOT, esposto nell’area FABBRICAFUTURA e della consulenza, presente nell’area BOX CONSULTING. Patrocinata da SIRI, è poi ROBOT-PLANET, area di innovazione, dedicata a robot, industriali e collaborativi, integratori e sistemi di automazione. Tra le novità anche BI-MU STARTUPPER, dedicata ai giovani innovatori e alle neo imprese impegnate nello sviluppo di prodotti e progetti legati al mondo dei sistemi di produzione e della lavorazione del metallo. BI-MU STARTUPPER permetterà a BI-MU di trasformarsi in un campo di confronto tra consolidati modelli industriali e nuove visioni di business. A queste aree si aggiungeranno: CLUB TECNOLOGIE ADDITIVE curato da AITA-ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE; l’area POTENZA FLUIDA che metterà in mostra il meglio dei sistemi e componenti per la trasmissione di potenza meccanica e fluidodinamica; FOCUS MECCATRONICA, organizzato in collaborazione con AIdAM e IMVG; IL MONDO DELLA FINITURA DELLE SUPERFICI, patrocinato da ANVER, associazione verniciatori industriali e dedicato alla più qualificata offerta di macchine e sistemi per la finitura e il trattamento delle superfici.Per la prima volta nella sua lunga tradizione di manifestazione fieristica B2B, BI-MU abbinerà inoltre alla dimensione espositiva quella di approfondimento culturale tematico sviluppato non soltanto attraverso il “classico” cartellone convegnistico ma grazie ad un ricco programma di eventi collaterali che animerà BI-MUpiù. Vera e propria arena allestita all’interno del padiglione 13 della manifestazione, BI-MUpiù, per tutti i giorni di mostra proporrà: incontri, confronti a due, performance, approfondimenti a cura degli organizzatori e degli espositori. Accanto agli eventi di approfondimento culturale curati dagli organizzatori della manifestazione (uno per giorno), nello spazio BI-MUpiù, che accoglierà fino a cento persone, gli espositori potranno presentare, in 20 minuti, il meglio della propria offerta. BI-MUpiù saprà richiamare l’interesse degli operatori presenti in fiera ai quali saranno proposti: iniziative speciali, momenti di approfondimento focalizzati su superfici argomenti legati al mondo della manifattura, appuntamenti ad hoc per favorire la condivisione della conoscenza, presenza di autorevoli esponenti dell’industria, insieme agli eventi di cui saranno protagonisti gli espositori, che avranno così a disposizione un palcoscenico speciale per presentare le proprie novità. Il calendario degli eventi, che ad oggi prevede già oltre 40 appuntamenti, sarà disponibile a partire da settembre. Da luglio, sul sito bimu.it, è aperta la preregistrazione online che, oltre all’ingresso gratuito alla fiera, propone numerosi sconti e agevolazioni presso hotel, ristoranti e esercizi commerciali convenzionati, tutti indicati su http://www.golden-card.it. Inoltre, grazie all’accordo stretto con il Gruppo MilanoCard, da quest’anno i possessori di Golden Card possono acquistare le speciali MilanoCard create ad hoc che garantiscono libero accesso ai trasporti pubblici, incluso il collegamento con Rho-Fiera (2 al giorno), oltre a sconti e agevolazioni per ristoranti, servizi e ingresso a musei e monumenti. Sono due le versioni di MilanoCard per i possessori di Golden Card: tariffe e dettagli saranno presto disponibili su http://www.golden-card.it.

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