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Obiettivo mani, la cura inizia in inverno

Posted by fidest press agency su venerdì, 27 novembre 2020

Le indicazioni della dottoressa Patrizia Gilardino.Le mani possono dire molto. Sono il principale strumento di comunicazione, anche adesso che non è possibile dare la tradizionale “stretta”, e ci aiutano a esprimerci. Talvolta curate fin nei minimi dettagli, altre volte screpolate in balia di vento e sole. Sono però un’importante cartina di tornasole dei nostri stili di vita, delle nostre attività e dell’incedere del tempo. Tra mascherine e distanziamento, sono anche uno dei pochi lembi di pelle che rimangono scoperti in questo inverno, quando non si portano i guanti.Per mantenerle giovani talvolta non bastano nel consuete accortezze, ma è necessario agire più in profondità. «Il cosiddetto processo di “schelettrizzazione” è il principale indicatore del passare degli anni: le mani si presentano più rugose, più vuote; si assottigliano i tessuti molli e vengono in evidenza le vene e strutture tendinee», spiega Patrizia Gilardino, medico estetico di Milano. «Non solo, tendono a presentare delle macchie: queste possono dipendere dalla propria struttura genetica, ma anche dall’esposizione al sole. Infatti spesso non ci preoccupiamo di proteggerle dai raggi ultravioletti. La conseguenza è nella comparsa di macchie più o meno intense, dalle dimensioni variabili, che rappresentano un importante inestetismo». Il momento migliore per prendersene cura è l’inverno. «I trattamenti danno risultati consolidati nell’arco di alcuni mesi. Iniziare oggi significa prepararsi ad avere mani più giovani e in buona salute la prossima estate», afferma Gilardino. Ad esempio, per contrastare le macchie, «il trattamento prediletto è quello con luce pulsata che permette nell’arco di poche sedute di intervenire sul pigmento e “polverizzarlo”; scomparirà attraverso una leggera desquamazione. Per le situazioni più severe – che possono degenerare nella cheratosi – più indicato è l’uso di laser specifici che agiscono in profondità cancellando la parte più scura». In entrambi i casi non è richiesto alcun periodo di convalescenza ed è possibile tornare subito alle proprie attività quotidiane. Patrizia Gilardino è. Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1988, Patrizia Gilardino si è specializzata nella Scuola di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Milano nel 1993.

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