Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Archive for 24 novembre 2021

Teatro: Scrittori in scena

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Roma Domenica 28 novembre, ore 20.30 Teatro Manzoni, via Monte Zebio 14. SCRITTORI IN SCENA con GIANCARLO DE CATALDO ALL’OPERA, spettacolo di divulgazione letteraria.è la nuova iniziativa che propone una serie di incontri al TEATRO MANZONI di Roma in collaborazione con la storica libreria IL SEME, dove protagonisti sono gli autori che mettono in scena se stessi. Ad accompagnare sul palco l’autore ci sarà lo scrittore e giornalista Alberto Toso Fei, regia di Nicola Calocero, Giancarlo De Cataldo, autore di “Romanzo Criminale”, con lo scrittore e giornalista Alberto Toso Fei, ci racconterà la genesi del suo ultimo personaggio letterario: Manrico Spinori della Rocca, protagonista di una trilogia di gialli di successo usciti per Einaudi Stile Libero negli scorsi mesi. Il conte Manrico Spinori della Rocca – magistrato melomane che si muove con aristocratico distacco in una Roma contemporanea – è convinto assertore di una curiosa ed infallibile teoria: non esiste delitto che non sia stato già raccontato dal grande melodramma del passato. Così – per sciogliere i nodi delle sue indagini – resta solo da individuare l’opera perfetta che riesca a svelarci il colpo di scena finale della vicenda. GIANCARLO DE CATALDO ALL’OPERA è il racconto di questa “bottega”, di una passione travolgente e recente che sta influenzando la maturità dello scrittore. Oltre a dividere la scena “in duetto” con Alberto Toso Fei, De Cataldo commenterà con il pubblico alcuni brani d’opera, con contributi video di recenti allestimenti. Il repertorio da cui prendono le mosse le indagini del conte Manrico per avvalorare la sua inedita teoria, che si propone come una nuova e stimolante chiave di lettura per attualizzare due grandi tradizioni: quella del giallo e quella dell’Opera.De Cataldo apre quindi le danze di SCRITTORI IN SCENA, la nuova iniziativa nata da un’idea di Carlo Alighiero e prodotta dal Gruppo ATA, per mettere in scena l’arte e la personalità dei singoli scrittori. Incontri che vanno oltre la presentazione dei libri, oltre la promozione del singolo titolo per cercare nella narrazione e nella condivisione con il pubblico un modo ritrovato di stare assieme agli autori.Ovviamente non mancheranno i libri: il Teatro Manzoni e la libreria Il Seme, entrambi in Via Monte Zebio, nel quartiere Prati, fanno rete per creare un nuovo punto di riferimento per i lettori e gli scrittori.

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Torna Più libri più liberi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Roma 4 – 8 dicembre, La Nuvola. La Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria compie 20 anni e torna in presenza dopo un anno di stop a causa della pandemia. 484 espositori e oltre 400 appuntamenti per l’edizione 2021 che ha come tema la Libertà. Mario Vargas Llosa, Sandra Cisneros, Alessandro Baricco, Melania Mazzucco, Roberto Saviano, Fernando Savater, Tibor Fischer, Michela Murgia, Zerocalcare, Maurizio De Giovanni, Silvia Ronchey, Giulia Caminito, Chiara Valerio, Nadia Terranova, Vauro, Vera Gheno, Maura Gancitano, Riccardo Falcinelli, Reni Eddo-Lodge, Guadalupe Nettel, Michela Marzano, Francesco Piccolo, Donatella Di Pietrantonio, Stefano Bartezzaghi, Paolo Di Paolo, sono solo alcuni dei moltissimi autori e personaggi che si confronteranno sul tema di quest’edizione: La libertà. Qual è il libro che ti ha liberato? È questa la domanda che faremo ai nostri grandi ospiti italiani e internazionali. In occasione dei 20 anni della manifestazione, a ogni autore verrà chiesto di portare un volume che si è rivelato significativo nella sua vita, che lo ha aiutato a superare barriere e tabù.Dopo essersi fermata per un’edizione a causa della pandemia, Più libri più liberi – la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria – torna in presenza alla Nuvola dell’Eur, dal 4 all’8 dicembre. L’evento editoriale più importante della Capitale, promosso e organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e dedicato esclusivamente agli editori italiani piccoli e medi compie 20 anni, un traguardo importante che arriva in un momento particolarmente significativo per la storia del nostro Paese: l’Italia esce finalmente dal lungo periodo buio dell’emergenza sanitaria e scommette sul futuro, un domani pieno di incognite ma anche e soprattutto di grandi speranze e aspirazioni.484 espositori, provenienti da tutto il Paese, presenteranno al pubblico le novità e il proprio catalogo. Cinque giorni e oltre 400 appuntamenti in cui ascoltare autori, assistere a dialoghi, letture, dibattiti e incontrare gli operatori professionali. L’inaugurazione ufficiale della Fiera si svolgerà il 4 dicembre, alle 10.30, allo Spazio Rai.Più libri più liberi è sostenuta dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Camera di Commercio di Roma, Unioncamere Lazio, e da ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con il contributo di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e di BNL Gruppo BNP Paribas. È realizzata in collaborazione con Istituzione Biblioteche di Roma, ATAC Azienda per i trasporti capitolina, EUR SpA e si avvale della Main Media Partnership di RAI e con il Giornale della Libreria. Più libri più liberi partecipa ad Aldus Up, la rete europea delle fiere del libro cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa. La manifestazione è presieduta da Annamaria Malato e diretta da Fabio Del Giudice. Il programma è a cura di Silvia Barbagallo.

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Graduation Day all’Università di Parma

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Parma venerdì 26 novembre alle 15.30 al PalaVerdi delle Fiere di Parma: la cerimonia è rivolta agli studenti e alle studentesse magistrali e magistrali a ciclo unico dell’Ateneo che si sono laureati a distanza a causa della pandemia.La cerimonia sarà aperta dal discorso di benvenuto del Rettore Paolo Andrei.A seguire interverrà Tommaso Ghidini, laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Parma nel 2000, attualmente Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea e recentemente premiato come “Alumnus dell’Anno” dell’Ateneo per il 2021.Dopo un momento musicale offerto dal Conservatorio di Parma sarà la volta della proclamazione ufficiale delle laureate e dei laureati.La partecipazione alla cerimonia è riservata ai laureati e alle laureate che hanno confermato la loro presenza e ai loro accompagnatori.

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Fixed Income – Obbligazioni a breve termine

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

A cura di Raymond Sagayam, Senior Investment Manager all’interno del team Total Return Credit di Pictet Asset Management. È il caso che gli investitori si preoccupino dell’inflazione? Ci sono sicuramente dei motivi per farlo. Le strozzature nelle catene di fornitura si stanno moltiplicando in tutto il mondo, coinvolgendo ogni campo, dalla benzina ai chip informatici. Contemporaneamente, gli elevati livelli di liquidità detenuti dalle famiglie e dalle aziende suggeriscono che entrambe le categorie potrebbero essere disposte ad accettare prezzi più elevati in futuro. Il mercato dell’occupazione, inoltre, sta diventando sempre più tirato: in molti settori si sta verificando una carenza di manodopera e i salari sono in aumento. Eppure, non è chiaro se l’inflazione si rivelerà solamente temporanea o se perdurerà nel tempo. Alcune delle maggiori banche del mondo sono su posizioni opposte: Bank of America ha investito denaro in obbligazioni a durata più lunga, mentre la rivale JP Morgan Chase ha scelto di depositare la propria liquidità presso la Federal Reserve statunitense. Tuttavia, non c’è dubbio che lo spettro dell’inflazione stia già creando turbative nei mercati finanziari globali.Le aspettative inflazionistiche, misurate in base ai tassi di break-even a 10 anni negli Stati Uniti, sono prossime ai loro massimi degli ultimi otto anni. Negli ultimi 12 mesi, le obbligazioni sovrane degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’eurozona, nonché il credito dei mercati emergenti, hanno tutti perso denaro, in quanto i loro guadagni sono stati assorbiti dall’aumento dei rendimenti. Gli investitori preoccupati per l’inflazione potrebbero reagire istintivamente riducendo le posizioni obbligazionarie. Ma le obbligazioni non saranno gli unici investimenti impattati da questo fenomeno. In effetti, la storia ci insegna che, se l’inflazione si rivela duratura, ne risentirà la maggior parte delle classi di attività rischiose. E la liquidità non è la soluzione, in quanto anche il suo valore reale subirà un’erosione.Esiste tuttavia un’area del mercato in cui gli investitori possono potenzialmente trovare un rifugio dai timori di inflazione: le obbligazioni a breve termine. Questa classe di attività è stata alquanto trascurata negli ultimi cinque o sei anni, in quanto la maggior parte degli investitori è stata attratta da attività più rischiose e dal debito ad alto rendimento. Ora appare di nuovo interessante.Gli investitori che desiderano minimizzare il più possibile il rischio potrebbero prendere in considerazione i fondi del mercato monetario, che si concentrano su obbligazioni di durata ultrabrevi, con una scadenza media ponderata ben inferiore all’anno. L’universo del credito a breve termine presenta ormai un’ampia gamma di emittenti investment grade di alta qualità. Anche gli spread di credito su queste obbligazioni appaiono interessanti, con scadenze a un anno che offrono spread simili a quelle a cinque anni. Qualunque cosa accada all’inflazione, è probabile che nei prossimi mesi ci saranno turbolenze sia tra i dati macroeconomici sia sui mercati finanziari. Le obbligazioni a breve termine offrono agli investitori la possibilità di isolarsi da tale volatilità senza rinunciare in misura eccessiva al rendimento.

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Anbi e l’emergenza climatica sui territori

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Un tavolo permanente di confronto con le 5 Autorità di Bacino Distrettuale per proporre concrete soluzioni d’intervento alle Regioni, utilizzando la capacità progettuale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione che, dopo il ridimensionamento delle Province e delle Comunità Montane, sono rimasti l’unico “front office” di area vasta nel territorio: è quanto indica Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), per rispondere alla necessità di aumentare la resilienza delle comunità di fronte all’emergenza climatica.“Perché tale strategia sia adeguata alla velocità di incedere degli eventi meteo servono – prosegue Vincenzi, intervenuto a Torino ad un convegno organizzato da ANBI Piemonte – anche uno snellimento degli iter burocratici ed una visione omogenea delle Regioni, che individuino negli enti consortili, un partner privilegiato, destinando maggiori risorse alla manutenzione del territorio ed ampliandone, nel caso, le competenze nel quadro dell’Accordo Quadro del 2008.” “Non è possibile – insiste il Presidente di ANBI – che di fronte alle conseguenze spesso drammatiche della crisi climatica, l’Italia sia capace di spendere solo il 40% delle risorse comunitarie assegnate e che possono essere utilizzate a servizio del territorio. È necessario, in una logica di multifunzionalità, sviluppare anche le infrastrutture irrigue, affermando la funzione ambientale della gestione idrica in agricoltura. Contro la giustamente criticata pratica del blabla, i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno messo in campo un Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica del Paese, fatto di 858 progetti definitivi, capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – conclude Vincenzi – sono stati ammessi a finanziamento progetti per circa 1 miliardo e 600 milioni, ma le risorse disponibili ammontano a solo 520 milioni. Serve uno sforzo comune per colmare questo gap, riducendo al contempo il divario fra Nord e Sud d’Italia anche nell’infrastrutturazione idraulica, ormai inserita tra gli asset strategici per il Paese.”

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Corso formazione per tecnici di rete specializzati in Security Networking

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Le skill specifiche e specialistiche in un corso gratuito con tirocinio retribuito che formerà 12 tecnici in grado di sviluppare, gestire ed implementare le infrastrutture di rete, con competenze in materia di Cyber SecurityGuardando ai dati riportati in una recente ricerca di Labour Issues – Osservatorio Cida, in collaborazione con Adapt, a marzo 2020 la quota di lavoratori in smart working ha toccato quota 6.6 milioni, stabilizzandosi a 5.3 milioni nei mesi seguenti allo scoppio della pandemia. A fronte di questi numeri, Confindustria ha già annunciato che quella della forma ibrida di convivenza tra lavoro in presenza e lavoro da remoto, è una sfida da vincere per modernizzare il paese. Lo smartworking sta diventando per molte aziende, una scelta duratura a tutti gli effetti, che esula dall’emergenza sanitaria.Il sempre più repentino processo di digitalizzazione in corso, dovuto alla situazione pandemica, porta però con sé una “cyber pandemia” che vede un incremento di attacchi, minacce informatiche e ransomware, dovuti all’improvviso ricorso massivo a reti domestiche, device personali e piattaforme di collaborazione per il lavoro da remoto.Il tema della cybersecurity si conferma una priorità per qualsiasi organizzazione e lo provano i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui il 40% delle grandi imprese ha visto aumentare nel 2020 gli attacchi informatici rispetto all’anno precedente. Questa emergenza indotta, sta trainando la sempre più ampia richiesta di profili professionali con competenze nella cyber security, soprattutto focalizzate sulla prevenzione delle minacceViste le importanti opportunità occupazionali dovute al divario creatosi fra domanda e offerta di professionisti nel settore della sicurezza informatica, nell’ambito del bando Skill di Arpal Umbria, si è ritenuto necessario proporre un corso gratuito di specializzazione, con tirocinio retribuito in azienda, per diventare “Tecnico di Reti Informatiche specializzato in Security Networking”.Il corso, rivolto a uomini e donne disoccupate, iscritti ad uno dei Centro per l’Impiego dell’Umbria, formerà 12 tecnici che si occuperanno di progettare, gestire, implementare, aggiornare e sviluppare le infrastrutture di rete, locali e geografiche, assicurando livelli di servizio definiti ed ottimizzando le performance rispetto alle caratteristiche del sistema informativo aziendale. Il tecnico professionista si occuperà di installazione e configurazione di componenti hardware e software, abilitazione di utenti, diagnosi e risoluzione di problemi ed errori, operando nel rispetto ed in applicazione delle policy di qualità e sicurezza, con competenze specifiche e specialistiche sugli applicativi funzionanti con tecnologie di virtualizzazione o tramite cloud computing e sull’integrazione tra informatica e sistemi di telecomunicazioni ed in materia di Cyber Security.Per candidarsi è necessario essere in possesso del Diploma di Scuola Secondaria di Secondo Grado, preferenzialmente riferito ad Istituti Tecnici. Il corso promosso da Giove In.Formatica in collaborazione con l’Associazione Informatici Professionisti AIP/ITCS, Confassociazioni/Confederazione Associazioni Professionali e il Network Training Center, avrà durata di 350 ore di formazione teorico/pratica in aula, seguita da un tirocinio curriculare di 480 ore (4 mesi), con il riconoscimento di un’indennità mensile di 600 euro se il tirocinio è svolto in Umbria, di 800 euro nel caso di tirocinio se svolto fuori regione.Le iscrizioni al corso gratuito professionalizzante con tirocinio retribuito, per “Tecnico di Reti Informatiche specializzato in Security Networking”, restano aperte fino al prossimo 30 novembre. Per maggiori informazioni ed iscrizioni http://www.gioveinformatica.it/2021/10/28/nuovo-corso-skills-sistemista-iscrizioni-aperte/

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La Commissione europea premia Unicam per “L’excellence in research”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Camerino. La Commissione Europea ha confermato per UNICAM l’accreditamento ufficiale “HR-Excellence in Research” per la Human Resources Strategy for Researchers: ieri sera, infatti, al termine della visita di audit tenutasi in modalità telematica, i tre commissari hanno annunciato la notizia che sarà confermata nei prossimi giorni tramite l’invio di un documento ufficiale. La definizione, da parte delle Istituzioni di Ricerca europee, di una Human Resources Strategy for Researchers rappresenta un documento strategico che tutte le Università europee sono invitate ad adottare per sostanziare e dare evidenza degli obiettivi e dei progressi ottenuti nell’attuazione dei principi della Carta Europea dei Ricercatori e del Codice di Condotta per il loro Reclutamento.La Carta Europea dei ricercatori, sottoscritta dalle Università italiane proprio a Camerino nel luglio 2005, è considerata dalla Commissione Europea uno strumento cruciale per attrarre negli atenei Europei i migliori talenti da tutto il mondo e per promuovere all’attenzione dell’opinione pubblica (e quindi della politica) il ruolo-chiave dei ricercatori per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dell’Europa.“Siamo ovviamente molto soddisfatti – ha dichiarato il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – per questo risultato che conferma per la quarta volta consecutiva la qualità del lavoro svolto e con grande orgoglio mostriamo sempre logo che rappresenta in Europa e nel mondo il riconoscimento HR-Excellence in Research. L’Università di Camerino si pone dunque sempre più come modello da seguire anche a livello europeo. Voglio esprimere un particolare ringraziamento al gruppo di lavoro che monitora il processo di implementazione dei principi della Carta europea dei ricercatori e che si sta fortemente impegnando per continuare a mantenere alto il livello di attenzione dell’Ateneo nel favorire le migliori condizioni di lavoro per tutti i propri ricercatori, con particolare riferimento alle ricercatrici ed ai ricercatori più giovani”.I commissari si sono complimentati per le attività di ricerca e le strategie di reclutamento, di produttività e di soddisfazione del personale docente e ricercatore.La Human Resources Strategy for Researchers (HRS4R) di Unicam è disponibile nel sito http://www.unicam.it, cliccando sul banner HR-Excellence in Research.

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In manovra prosegue sostegno alle imprese agricole

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

“I redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, non concorrono, anche nel 2022, alla formazione della base imponibile ai fini Irpef. È ciò che prevede anche per il prossimo anno la Legge di Bilancio. Il sostegno ai giovani si estende anche alla contribuzione. Gli under 40, infatti, saranno esonerati per un periodo massimo di 24 mesi dal versamento al 100% dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti”. Lo dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura, commentando la Legge di Bilancio 2022.“Ringraziamo il ministro Stefano Patuanelli per aver voluto confermare queste misure di sostegno al comparto primario che continuano a dare respiro alle imprese e sono da stimolo ai giovani a intraprendere questo non facile percorso lavorativo – aggiunge -. Del resto, parliamo di un comparto che necessita di un forte ricambio generazionale su cui ci stiamo adoperando anche attraverso gli strumenti messi in campo da Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, del Ministero delle Politiche agricole” conclude.

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C’è un futuro per le banche tradizionali?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

La risposta nel libro di Angelo Deiana e Roberta Caselli “Fintegration. La trasformazione digitale del sistema bancario” Stiamo vivendo un periodo complesso per il sistema bancario e finanziario: erosione del margine finanziario, rimodulazione del margine da servizi, necessità di investimenti tecnologici straordinari per stare al passo dei processi espansivi di Fintech e Big Tech. A tutto ciò, si è aggiunta l’instabilità economica generata dalla pandemia da Covid19 e dalle conseguenti massicce immmisioni di liquidità delle grandi banche centrali nel sistema economico. Denaro facile a tassi negativi o, se va bene, a zero. In sintesi, l’unica certezza è che non ci sono certezze. Viviamo in un mondo nuovo: Marx aveva predetto che quando i tassi sarebbero scesi a zero il capitalismo sarebbe morto. Ora i tassi sono negativi, il capitalismo non è morto ma il problema è lo stesso per tutti: dove trovare un mix virtuoso fra rischio e rendimento che offra un orizzonte di valore per clienti e azionisti? Altrimenti la redditività del capitale diventerà un’araba fenice per molti player, e questo potrebbe determinare la fine del sistema bancario. Almeno di quello che abbiamo conosciuto finora.Ecco perché, se il capitalismo del passato non offre più rendimenti perché sono mutati i parametri strategici di contesto, è necessario provare ad immaginare qualcosa di nuovo. D’altra parte, anche a causa della pandemia, la data driven economy e la digitalizzazione sono in forte accelerazione e i nuovi player, Fintech o Big Tech, gestiscono masse straordinarie di dati che si vanno ad incrociare con persone e comportamenti, creando una nuova domanda di servizi nel sistema finanziario che non si sottrae, ma si aggiunge a quella già esistente. Per questo motivo, gli scenari evolutivi sono diversi: la scomparsa delle banche tradizionali più piccole; un periodo di fusioni e acquisizioni fra soggetti di medio-grandi dimensioni; lo sviluppo di hybrid/challenger banks con prodotti/servizi innovativi; partnership tra banche, Fintech e Big Tech: la Fintegration. Una trasformazione che sta lavorando ai fianchi delle banche grandi le quali, comunque, avranno il potere di assorbire (comprandole) parte delle Fintech e delle digital banks. E investe, invece, in maniera significativa le banche medio-piccole che hanno solo due possibili vie di uscita: iper-territorializzarsi in enclave quasi chiuse di relazioni simil/pseudo familiari; eliminare quasi completamente i rischi del credito, affidando la funzione (e il relativo back-office) a partner esterni specializzati in termini di efficacia ed efficienza. Altre strade sono difficili in un mondo a rete che si sta “amazonificando”, e che vede il minor tempo di servizio come fattore di scelta strategica della clientela. Ecco allora il dilemma del battleground bancario sulla sfida della redditività prossima ventura: andare verso il digitale e sfidare il mondo nuovo Fintech a ricavi altrettanto digitali, oppure gestire l’attuale (ma effimero) vantaggio competitivo del database di clienti del sistema tradizionale? Oppure, ancora, “fintegrarsi”? Non sarà un processo facile per le complesse strutture organizzative delle banche tradizionali. I vincoli posti dalle infrastrutture tecnologiche esistenti e dalla cultura focalizzata sul prodotto stanno facendo emergere una lentezza evolutiva che renderà il riposizionamento competitivo sul sistema digitale particolarmente faticoso. Si tratta di metabolizzare un paradigma nuovo: la “digital/platform economy” è un sistema in cui il problema non è quello di una mera digitalizzazione dei sistemi produttivi e distributivi, ma una transizione phygital verso un modello consulenziale comportamentale dove la tecnologia è il braccio, i soft skills la mente, e i dati il vantaggio competitivo.Ecco perché l’unico possibile salto in avanti strategico non può che essere la Fintegration, l’integrazione a tappeto di tecnologie emergenti (cloud, blockchain, intelligenza artificiale, robo-advisory) come fattori abilitanti nel percorso di trasformazione verso il phygital. Ma la domanda successiva è: in questo scenario, chi governa veramente il mondo finanziario se equity, bond e ETF sono gestiti da algoritmi informati e allenati dall’incrocio tra dati comportamentali e reddituali del sistema? Quali sono i meccanismi di “disaster recovery” se si dovessero verificare una serie di “flash crash” prodotti da ondate di vendite o acquisti basati su fake news o attacchi cibernetici provenienti, anche involontariamente, dal sistema social? Ecco perché bisogna essere veramente pragmatici. La sintesi è una sola: per il sistema bancario l’orizzonte è incerto ma la strada da percorrere è tracciata. Evolversi e “fintegrarsi” per non estinguersi. Altrimenti sarà la fine.

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Tumore della prostata

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Il carcinoma della prostata è il secondo tumore più comunemente diagnosticato negli uomini e la quinta causa di morte per cancro nei maschi a livello mondiale. Ogni anno, in Italia, si stimano circa 37mila nuovi casi di tumore della prostata. Grazie ai farmaci sviluppati negli ultimi anni, più del 90% è vivo a 5 anni dalla diagnosi. Gli uomini affetti da carcinoma della prostata non metastatico resistente alla castrazione sono generalmente attivi e non presentano sintomi, ma sono a rischio elevato di sviluppare la malattia metastatica; circa un terzo dei pazienti con carcinoma della prostata non metastatico resistente alla castrazione sviluppa metastasi entro due anni. Una delle sfide più importanti è quindi quella di evitare l’insorgenza di metastasi, mantenendo inalterata la qualità di vita.Nello studio di fase III ARAMIS, darolutamide, inibitore orale del recettore per gli androgeni, ha dimostrato di ridurre il rischio di morte del 31% e di migliorare la sopravvivenza libera da metastasi (40,4 mesi rispetto a 18,4 mesi del placebo), senza compromissione della qualità di vita. Ulteriori conferme su questa molecola sono emerse dalle analisi dello studio ARAMIS presentate al Congresso dell’Associazione Americana di Urologia (2021 AUA Annual Meeting) e al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO Congress 2021) che hanno valutato darolutamide nei pazienti con carcinoma della prostata non metastatico resistente alla castrazione (nmCRPC). Queste analisi consolidano il profilo clinico di darolutamide e sottolineano la sua potenzialità nel controllo dei sintomi associati alla malattia localmente ricorrente in questi uomini. Inoltre, nel braccio con darolutamide si è ridotta la necessità di interventi locali invasivi. I dati di queste analisi forniscono una ulteriore evidenza che rafforza il profilo di efficacia e tollerabilità noto di darolutamide nei pazienti con carcinoma della prostata non metastatico resistente alla castrazione, con un progresso significativo della sopravvivenza libera da metastasi (MFS) e della sopravvivenza globale (OS), e un profilo di sicurezza favorevole in un periodo di trattamento prolungato paragonabile alla sola terapia di deprivazione androgenica (ADT).(fonte: http://www.bayer.com)

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Green pass: Bianchini, ristoratori capri espiatori?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

«Il problema non è il green pass. Il problema è che s’è capito che la doppia dose non garantisce la lunga copertura prefigurata. Così, ora serve – ancora una volta – individuare qualcuno contro cui puntare il dito per celare errori e incapacità. E sempre più spesso sentiamo risuonare in tv la parola “ristoranti”. Allora è bene evidenziare che negli ultimi due anni il comparto Horeca è stato utilizzato come capro espiatorio del contagio senza il sostegno di uno studio scientifico che sia uno. Provi il Ministro della Salute a smentirci su questo punto».Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.«I piccoli imprenditori del comparto Horeca hanno subito di tutto. Migliaia di locali sono falliti e altri sono sull’orlo della chiusura. I ristoranti sono stati considerati come luoghi del contagio. Mentre sui mezzi pubblici cittadini, sui treni regionali sempre affollati e non certo al passo dal punto di vista dei ricambi d’aria e della sanificazione, nessuno dice e ha mai detto nulla. Il covid, secondo qualcuno al Governo, va tutte le sere al ristorante, ma non prende mai il bus. Ma che strano», ha sottolineato Paolo Bianchini.«L’incompetenza, unita all’arroganza, sta uccidendo il tessuto delle piccole e medie imprese italiane, ossatura dell’economia. Ma ora dobbiamo dire basta. Il comparto della ristorazione non farà più da capro espiatorio. La “Colonna Infame” di manzoniana memoria non appartiene al nostro mondo. Va cercata altrove», ha concluso Paolo Bianchini. Paolo Bianchini, Presidente Nazionale Mio Italia

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L’agricoltura italiana continua a crescere

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

L’agricoltura italiana è sempre più in grado di reggersi sulle proprie gambe e di svilupparsi nonostante la riduzione del sostegno pubblico – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. L’ultimo rapporto del Crea rivela che negli ultimi 20 anni i fondi pubblici per il primo settore si sono ridotti di ben 4 miliardi di euro. Lo studio analizza anche la distribuzione dei fondi, sottolineando che sono per la maggior parte destinati alle regioni del nord dove prevale l’agricoltura intensiva.L’immagine consolidata dell’agricoltura come settore assistito non rispecchia più la realtà in rapido mutamento – continua Tiso. Il dato sulla riduzione dei sostegni si può leggere da diversi punti di vista. Da una parte rispecchia il crescente disimpegno pubblico da un settore fondamentale per il sistema Paese, un dato che non può essere giudicato in modo positivo. Dall’altra conferma la forza dell’agricoltura, che prosegue il suo sviluppo mostrando di sapersi adattare alla congiuntura con rinnovata vitalità. Il settore primario è insomma sempre meno dipendente dai contributi europei, nazionali e regionali e sempre più solido e autonomo, grazie alla crescente capacità di fare impresa. L’analisi del sostegno pubblico non può naturalmente limitarsi al dato quantitativo, ma deve estendersi anche a quello qualitativo per comprendere come sono spesi i fondi. Sotto questo profilo emergono due nodi critici: la spesa pubblica è diretta per lo più al nord, che gode già di un vantaggio competitivo e infrastrutturale rispetto al Mezzogiorno, e sostiene in modo prevalente proprio quelle coltivazioni di carattere intensivo che il Green Deal europeo vorrebbe limitare. È quindi indispensabile correggere questi squilibri se si vuole rilanciare il nostro Sud e realizzare la transizione ecologica.

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Gestione delle risorse idriche

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

“Il Contratto Istituzionale di Sviluppo per l’Acqua, annunciato dalla Ministra per il Sud, Mara Carfagna, al Forum Internazionale Coldiretti su Agricoltura ed Alimentazione, vedrà nei Consorzi di bonifica e irrigazione, rappresentati da ANBI, un partner convinto, con il bagaglio di progettualità ed esperienza operativa, che quotidianamente mette al servizio del Paese”: a dirlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, commentando le parole della rappresentante di Governo. “Creare uno strumento di concretezza, in una cornice istituzionale di confronto fra tutti i soggetti interessati, è l’indispensabile via maestra per costruire le condizioni di accesso a risorse economiche, complementari a quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, indispensabili per colmare il gap infrastrutturale, anche nel settore idrico, fra Sud e Nord del Paese – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – In questa cornice si colloca il Piano Laghetti, presentato con Coldiretti e ANBI. Una grande proposta di futuro in grado di dare acqua al potabile, produrre energia, rendere un servizio ambientale e irriguo e che prevede la realizzazione di 1000 bacini entro il 2030: 6.000 aziendali e 4.000 consortili. Una scelta quella dei laghetti per conservare l’acqua per il Paese, utile al Paese.” “La condivisione delle scelte – conclude il Presidente di ANBI – è la migliore garanzia per la crescita economica del Paese in una fase storica, determinante non solo per il futuro dell’Italia, ma dell’intero Pianeta. Ringraziamo la Ministra, Carfagna, per la sensibilità, che sta dimostrando verso un tema fondamentale di sviluppo, quale la gestione delle risorse idriche.”

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LEO Pharma annuncia che anche in Italia è disponibile la tinzaparina sodica

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Lo ha reso possibile la recente determina dell’AIFA che ha consentito l’introduzione nel nostro Paese di questo farmaco e la sua rimborsabilità presso il Servizio Sanitario Nazionale. Numerose evidenze scientifiche confermano la correlazione tra cancro e trombosi, sia per lo stato di ipercoagulabilità di base che si riscontra nei pazienti oncologici sia per l’elevata incidenza di trombosi venosa (TEV) associata alle terapie farmacologiche antitumorali1-6. Fra tutti i pazienti con TEV, i pazienti con neoplasia attiva sono il 20% e la TEV è una delle complicazioni maggiori nei pazienti con tumori solidi, con un’incidenza tra il 4 e il 20%, rappresentando la seconda causa di morte nei pazienti con tumore7. Inoltre, senza profilassi con EBPM, l’incidenza di TEV nei pazienti oncologici ospedalizzati varia dal 10% al 40%, stimando nel 10% dei decessi ospedalieri quelli attribuibili ad Embolia Polmonare. Secondo le Linee Guida AIOM sul Tromboembolismo venoso nei pazienti con tumori solidi, nei pazienti oncologici ospedalizzati per una problematica medica e/o allettati, dovrebbe essere presa in considerazione come prima opzione terapeutica l’utilizzo della profilassi primaria con eparine a basso peso molecolare (EBPM) e/o Fondaparinux. Tuttavia, gli studi di efficacia clinica sulle EBPM (e Fondaparinux) attualmente disponibili non sono stati disegnati per il paziente oncologico e solo alcuni presentano evidenze nel sottogruppo del paziente con TEV e neoplasia attiva. Per questo motivo, le altre EBPM (e Fondaparinux) non avendo specifica indicazione in RCP necessitano dell’applicazione della legge 648/96 per la profilassi primaria del paziente oncologico in quanto impiegate per un’indicazione terapeutica diversa da quelle autorizzate.Infine, differentemente da altre EBPM (enoxaparina, nadroparina), che prevedono per il trattamento della trombosi venosa profonda di alcune categorie di pazienti la doppia somministrazione giornaliera, la tinzaparina prevede la mono somministrazione giornaliera per tutti i pazienti comportando un vantaggio in termini di aderenza alla terapia e qualità della vita. La trombosi è la formazione di un coagulo di sangue (trombo) all’interno di un vaso sanguigno. La trombosi venosa (o tromboembolismo venoso, TEV) si riferisce alla presenza di un trombo in una vena. La TEV include la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (EP)

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Nuova tappa a Madrid per l’European MidCap Event di Intermonte

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

A Madrid vi è stata una nuova tappa dell’European MidCap Event, il ciclo di incontri dedicato alle piccole e medie aziende italiane, organizzato da Intermonte – Investment bank indipendente specializzata in intermediazione istituzionale, ricerca, capital markets, M&A e advisory sul mercato italiano – in collaborazione con CF&B Communication – agenzia specializzata nelle relazioni tra società quotate e investitori istituzionali. L’evento si svolgerà in formato ibrido: la partecipazione potrà essere alternativamente da remoto o in presenza, attraverso visite ad hoc presso le sedi delle case di investimento.L’appuntamento, rivolto prevalentemente a investitori spagnoli, vedrà Intermonte accompagnare alcune tra le principali mid e small cap italiane, rappresentanti dell’eccellenza del nostro Paese in vari settori – dai servizi finanziari, all’editoria, alla nautica. Undici le aziende italiane partecipanti: Avio, Anima, Elica, Esprinet, GPI, Indel B, Mondadori, Salcef, Somec, Tinexta, The Italian Sea Group. Guglielmo Manetti, Amministratore Delegato di Intermonte, ha commentato: “Nonostante le tante incertezze che ci auguriamo di esserci lasciati alle spalle, una delle poche sicurezze che non è mai venuta meno è stata proprio la consapevolezza dell’eccellenza delle PMI italiane. Ecco perché è così importante sostenere queste realtà tramite capitali e supporto concreto. Intermonte – nel suo ruolo di guida nel mercato delle mid-cap, con oltre 125 titoli coperti dal suo ufficio studi – vuole offrire alle migliori PMI italiane la possibilità di stabilire e ampliare i contatti con i principali investitori istituzionali europei, per consolidare ed espandere il loro business”. “L’evento di Madrid conferma l’impegno di Intermonte a sostegno delle piccole e medie imprese ad alto potenziale, al fine di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di capitali sul mercato europeo. La modalità ibrida con cui si svolgerà dimostra come l’industria abbia saputo adattarsi a quelli che inizialmente sono stati dei cambiamenti obbligati, ma che col tempo si sono rivelati un’opportunità senza precedenti” – conclude Micaela Ferruta, Responsabile Corporate Broking e Specialist.

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La poliposi nasale è tipica della rinosinusite cronica

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

E’ una malattia assai comune, ma è spesso associata anche a malattie rare. Esiste un minimo commune denominatore: sintomi poco specifici e sottovalutati a lungo, diagnosi in ritardo e scarsa consapevolezza sull’impatto della qualità della vita, fino al punto che molti pazienti sono gestititi con protocolli non ottimali rispetto a quello che sarebbe possibile e spesso, quelli più gravi, rinunciano a curarsi per mancanza di risposte adeguate”. A dirlo è Omar, l’Osservatorio malattie rare in una nota in cui presenta l’iniziativa del tavolo di confronto su questa patologia. “La poliposi nasale- ricorda Omar- è una condizione infiammatoria cronica delle mucose nasali e dei seni paranasali, caratterizzata dalla presenza di polipi, che si verifica con diverse patologie rare, come la granulomatosi eosinofilica con poliangioite (EGPA) – precedentemente nota come Sindrome di Churg-Strauss – e non rare come la rinosinusite cronica. È spesso associata all’asma e il quadro è complicato dalla sovrapposizione e dall’influenza di diversi fattori e comorbidità, tra cui dermatite atopica, allergie e fumo di tabacco”.In presenza di poliposi nasale le disfunzioni olfattive si riscontrano nel 90% dei casi e in generale le donne riportano sintomi più gravi rispetto agli uomini, facendo registrare di conseguenza una maggiore compromissione dello stato psico-fisico. Nei casi più gravi alla poliposi nasale può associarsi depressione. “Per la diagnosi di rinosinusite cronica con poliposi nasale deve essere verificata la presenza di due o più sintomi tra cui ostruzione nasale o rinorrea a cui si somma dolore facciale o diminuzione dell’olfatto da almeno 12 settimane”, ha spiegato Gaetano Paludetti, Presidente Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Direttore U.O.C. Otorinolaringoiatria del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. L’aderenza terapeutica, quindi, è un passaggio importante per gestire la patologia: “Il trattamento, nelle forme più lievi, si basa su irrigazioni nasali con soluzione salina e corticosteroidi sia intranasali che sistemici; nei casi più gravi, invece, si ricorre alla rimozione chirurgica dei polipi e ai farmaci biologici”, ha aggiunto Eugenio De Corso, U.O.C. Otorinolaringoiatria del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. L’EGPA – spiega l’Osservatorio – è una vasculite sistemica coinvolgente dei vasi sanguigni di piccolo-medio calibro e presenta oltre a poliposi nasale e rinosinusite cronica, asma grave e sinusite, infiltrate polmonari, eosinofilia, infiltrati endomiocardici, neuropatia sensitivo-motoria, mononeurite multipla, porpora, ed eosinophilia periferica accertabile attraverso biopsia. In presenza di quattro di questi fattori, delineati dall’American College of Rheumatology nel 1990 e adottati a livello internazionale, è possibile ipotizzare la presenza di questa patologia.I farmaci cardine per la terapia sono rappresentati dagli steroidi, ma ci sono situazioni in cui risulta necessaria l’introduzione farmaci con funzione immunosoppressiva o di anticorpi monoclonali. “Esiste un minimo comune denominatore: sintomi specifici, in base al grado di ostruzione, ma spesso sottovalutati, diagnosi tardiva e scarsa consapevolezza sull’impatto della qualità della vita, fino al punto che molti pazienti sono gestititi con protocolli non ottimali rispetto a quello che sarebbe possibile e spesso, quelli più gravi, rinunciano a curarsi per mancanza di risposte adeguate”, ha messo in evidenza anche Rossana Filisetti, Associazione Pazienti della Sindrome di Churg Strauss-EGPA. Le associazioni di pazienti si sono infine trovate tutte d’accordo sulla necessità di una maggiore attenzione alla patologia tanto da parte dell’opinione pubblica che della classe medica, conclude la nota.

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Codici: con la legge di Bilancio 2022 a rischio il diritto all’accesso alla giustizia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

L’associazione Codici interviene in merito alla bozza del testo della legge di Bilancio 2022. L’attenzione è rivolta in particolare all’articolo 192, che rischia di minare il diritto all’accesso alla giustizia.“L’articolo 192 – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – punta a vietare l’iscrizione a ruolo delle cause il cui contributo unificato non sia in regola. Una norma che, se approvata, metterebbe seriamente a rischio la tutela del diritto all’accesso alla giustizia, introducendo di fatto un sistema classista in base al quale può adire il Giudice solamente chi possa permettersi di anticipare spese che in alcuni casi, come il ricorso al Tar ovvero per cause civili di particolare valore ed importanza, possono raggiungere anche cifre a tre zeri. Attenzione, non è un dettaglio. Il diritto alla giustizia non può essere considerato alla stregua di un qualsiasi servizio a pagamento, proprio in considerazione della fondamentale funzione che esso è deputato a svolgere, vitale ai fini del funzionamento di ogni società civile. Sono tanti i cittadini in difficoltà e con l’introduzione delle modifiche previste dall’articolo 192 si sarà ottenuto l’unico risultato di incentivare il ricorso alla ‘giustizia fai-da-te’, essendo divenuto per molti impossibile ottenere la tutela delle proprie ragioni in un’aula di tribunale. Si tratta di un rischio gravissimo e concreto, sol se si consideri che l’attuale sistema di quantificazione dell’importo dovuto a titolo di contributo unificato per l’avvio di un giudizio prevede una serie di scaglioni di importo crescente in relazione al valore della causa. In sostanza: più la causa è importante, minori saranno le possibilità di potersi permettere il suo avvio. È per questo che siamo fortemente contrari a questa norma e ci auguriamo che nella fase emendatoria venga eliminato l’articolo 192, così lasciando in piedi il sistema attuale in cui la regolarità del contributo unificato non è condizione per l’avvio di un giudizio”.

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Dl Fisco: Unc, la Tari nella bolletta elettrica peggiora ancora

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

“Di male in peggio! Non solo come da noi già denunciato riprovano a rimettere la Tari nella bolletta elettrica, cosa vietata dall’Unione Europea, ma ora peggiorano pure l’emendamento” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, l’associazione che aveva scovato l’emendamento dei senatori Davide Faraone e Mauro Marino tra i tanti presentati al dl fisco.”La nuova formulazione, infatti, toglie il comma che, in cambio di quel regalo, costringeva gli enti locali a utilizzare quei soldi per il sostegno alle attività economiche più colpite dall’emergenza epidemiologica attraverso la sospensione o riduzione di almeno il 50 per cento, per l’anno 2021, dei pagamenti della Tari. Insomma, ora, con quei soldi potranno farci ciò che vogliono. Un sopruso bello e buono” conclude Vignola.Nell’emendamento, infatti, saltano i commi 4 e 5. Con il comma 4 si diceva che i comuni che mettevano la Tari in bolletta non dovevano più effettuare l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità. Con il quinto comma che gli enti locali dovevano utilizzare la maggiore capacità di spesa che ne derivava, per il sostegno alle attività economiche più colpite dall’emergenza epidemiologica attraverso la sospensione o riduzione di almeno il 50 per cento, per l’anno 2021, dei pagamenti dell’imposta municipale sui rifiuti (Tari). Insomma, il combinato disposto dei due emendamenti è che ora non ci sono più vincoli di destinazione prestabiliti per legge collegati, anche se indirettamente, alla Tari in bolletta.

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Monte dei pegni: Un anticipo dal futuro

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

Collana La nave di Teseo O, pp. 224, 16 euro Prefazione di Luca Ricolfi, a cura di Elena Loewenthal Il Monte di Pietà si racconta: storie straordinarie di persone e oggetti ordinari. Come funziona oggi il Monte di Pietà e chi lo frequenta? Il Monte dei Pegni sta rinascendo come uno strumento finanziario innovativo, anche se esiste da prima della prima banca: si prendono per lo più gioielli, orologi e oggetti di valore accumulati in casa, a volte inutili e desueti, che vengono trasformati in denaro per il periodo desiderato, per dare forma a nuovi desideri e progetti o semplicemente per mantenere il proprio standard di vita e gli agi a cui oggi siamo abituati. Così allo sportello del pegno arriva uno spaccato della nostra società, la stessa clientela che possiamo trovare alle poste, al ristorante, dal parrucchiere o in una casa d’aste, con le dieci storie che vi raccontiamo. Dalla madre di famiglia che per pagare l’università alla figlia impegna i propri gioielli, all’imprenditore che ha bisogno di liquidità per un investimento da sostenere nel mezzo della pandemia; dalle sorelle che vogliono dividere l’eredità dei gioielli familiari, al giovane cantante che per inseguire il suo sogno impegna i gioielli della nonna, facendo la stessa cosa che fece la regina Isabella di Spagna quando mise in pegno alcuni dei suoi gioielli per finanziare la missione di Cristoforo Colombo alla scoperta delle Americhe … una raccolta di storie di vita quotidiana, quelle di un oggetto, di un vicino di casa e di noi stessi…

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Mel Brooks: Tutto su di me

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 novembre 2021

La mia straordinaria vita nello show business collana Oceani, trad. Alice Arecco, pp. 576, 22 euro Uscita in contemporanea con gli Stati Uniti. Sotto le armi nella Seconda Guerra mondiale o durante i primi lavoretti da adolescente, il giovane Mel raccoglie aneddoti, personaggi, situazioni alla ricerca della battuta perfetta. Dopo l’esordio in tv, inizia a collaborare con alcuni tra i più grandi autori brillanti di sempre: Woody Allen, Carl Reiner, Neil Simon, Larry Gelbart. Un laboratorio di dissacrante comicità che ispira i suoi successi al cinema e a Broadway, con titoli diventati classici imperdibili come Per favore, non toccate le vecchiette, Frankenstein Junior, La pazza storia del mondo, Balle spaziali, Robin Hood – Un uomo in calzamaglia. Mel Brooks svela il dietro le quinte di una carriera leggendaria, ripercorre i successi e le delusioni, le amicizie a Hollywood, le collaborazioni con Sid Caesar, Gene Wilder, Madeleine Kahn, Alfred Hitchcock, e l’incontro con il grande amore della sua vita, l’attrice Anne Bancroft.

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