Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Archive for 29 novembre 2021

Digital Talk: il 1° dicembre presentazione della traduzione italiana del Global PR and Communication Model 2021

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Il Global PR and Communication Model 2021 è promosso da Global Alliance for Public Relations and Communication Management e da Corporate Excellence – Centre for Reputation Leadership come approccio al lavoro per i professionisti delle relazioni pubbliche e della comunicazione di tutto il mondo.Nel talk, online mercoledì 1° dicembre alle ore 18.30, introdotto da Giuseppe De Lucia, Delegato FERPI Lazio, e moderato da Biagio Oppi, Delegato FERPI Emilia-Romagna, Lorenzo Canu, neolaureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna e autore della traduzione italiana, informerà sulle origini del Modello e sui suoi mentori nonché su motivazione e percorso che l’hanno portato a concepire ed ultimare l’opera di resa nella nostra lingua del Modello, oggetto anche della sua tesi in Comunicazione d’Impresa.Seguirà un dialogo tra i relatori e i presenti sull’impostazione del Modello nei cinque Building Block strategici che, secondo Global Alliance, generano e proteggono valore nel mondo di oggi: il purpose; il marchio (brand) e la cultura aziendale; la gestione della reputazione e dei rischi reputazionali; la comunicazione; la parte di misurazione e valutazione intitolata Connected Intelligence e Intangible Asset Metrics. Tutti elementi costitutivi che consentono alle organizzazioni di ottenere la differenziazione, il coinvolgimento, la difesa, la fiducia e la legittimità sociale di cui hanno bisogno ora per mantenere la loro licenza di operare.La traduzione in italiano contribuirà a far conoscere più diffusamente i plus del Modello che consolida in un unico documento, coerente e aggiornato, alcune pietre miliari di Global Alliance come gli Accordi di Stoccolma (2010), il Melbourne Mandate (2012), il Global Capability Framework sviluppato in collaborazione con la Huddersfield University nel 2018, nonché a renderlo maggiormente fruibile ai soci FERPI e ai professionisti italiani tutti. Il Global PR and Communication Model 2021,infatti, è focalizzato su un approccio consulenziale da applicare alle organizzazioni e al ruolo del professionista di relazioni pubbliche e comunicazione all’interno delle aziende.Per registrarsi: https://us02web.zoom.us/meeting/register/tZAucOuspzspGNZu4zY9lcnG44rx3nSKcbdAIl talk sarà anche diffuso in streaming dalle pagine Facebook delle Delegazioni FERPI Lazio, FERPI Emilia-Romagna e FERPI Triveneto.

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Quirinale, Bianco: Draghi ok. Evitare le ‘lotte tra comari’.

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

“In questo momento di ‘eccezione della logica’ per l’emergenza politica causata dalla pandemia, si dovrebbero mettere da parte le differenze partitiche, puntando all’elezione immediata di un rappresentante di grande autorevolezza, con una ispirazione europeista. Il nome c’è ed è quello dell’attuale presidente del Consiglio”.È quanto dice Gerardo Bianco, ex Ministro della Pubblica Istruzione, in un’intervista circa la situazione politica odierna nel contesto di emergenza pandemica a beemagazine, nuova rivista online del Gruppo The Skill.“Ritengo positivo eleggere subito il presidente della Repubblica, senza tatticismi, trovando un nome al quale le forze politiche non possono dire di no. Se la soluzione della Presidenza della Repubblica è unitaria, con una maggioranza parlamentare diventa più facile trovare la soluzione che arrivi alla scadenza naturale. Sono inaccettabili, in questo momento così delicato, i litigi personali: le ‘lotte fra comari’ vanno evitate, ragionando sugli interessi principali del Paese. La riforma, presentata come forma punitiva di riduzione della rappresentanza, ha indebolito il Parlamento. È necessario un rafforzamento del Governo, seguendo la logica del sistema parlamentare italiano”.

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Esplode l’aviaria negli allevamenti italiani

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Sono milioni gli animali finora abbattuti per contenere l’influenza aviaria ad alta patogenicità che da oltre un mese si sta diffondendo in Italia infettando tacchini, quaglie, polli e galline all’interno di allevamenti intensivi di Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’influenza aviaria diffusasi a partire da ottobre 2021 negli allevamenti italiani sta condannando all’abbattimento diversi milioni di animali, a fronte di 102 focolai verificati come riportato dal Ministero della Salute. Si tratta di numeri enormi, che mostrano ancora una volta quanto gli allevamenti intensivi e l’alta densità degli animali allevati siano fonte di rischi sanitari, veri e propri serbatoi di virus in grado di mettere a rischio la biosicurezza di tutti e il benessere degli animali coinvolti. Secondo quanto riportato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), la maggioranza degli allevamenti coinvolti è di tipo intensivo ed è concentrato prevalentemente in Veneto. Secondo il CRN: “La situazione epidemiologica dell’influenza aviaria è in rapida evoluzione anche a livello europeo, con crescente aumento del numero di focolai confermati da virus HPAI, sottotipo H5, in volatili selvatici e nel pollame domestico in diversi Paesi”.I numeri delle vittime e la galoppante diffusione dell’influenza aviaria a livello nazionale e internazionale indicano ancora una volta come gli allevamenti intensivi siano dei veri e propri serbatoi di virus pronti a esplodere. Sovraffollamento e stress, oltre a provocare ogni giorno la sofferenza degli animali allevati, favoriscono infatti anche la diffusione di malattie zoonotiche.Come affermato di recente dal direttore del Dipartimento Scienze della Salute al Policlinico Gemelli Walter Ricciardi, interpellato sull’epidemia di aviaria in corso, il rischio di salto di specie esiste e si è già verificato, rendendo il virus un pericolo anche per gli esseri umani.Animal Equality Italia, impegnata costantemente per fermare le crudeltà sugli animali allevati a scopo alimentare, chiede che il benessere degli animali inizi ad essere considerato realmente una priorità da parte di istituzioni e aziende riconoscendo gli allevamenti intensivi come luoghi che minacciano l’ecosistema. È fondamentale infatti diminuire la densità degli allevamenti e il numero degli animali allevati a scopo alimentare, abbandonando il sistema intensivo di allevamento e mettendo fine a uno sfruttamento ingiusto e pericoloso per tutti noi. “Lo sfruttamento degli animali, maltrattati e costretti a vivere in condizioni pessime per quanto riguarda la loro salute fisica e psicologica, genera sempre più spesso gravi conseguenze anche per l’ambiente e gli esseri umani, ma è ora di fermare tutto questo” dichiara Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia.

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Le Paoline a Più Libri Più Liberi

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Presenti fin dalle prime edizioni di questo appuntamento fieristico diventato ormai una delle manifestazioni culturali più importanti del nostro Paese, le Paoline saranno quest’anno nello stand E01 con una variegata offerta editoriale incentrata in particolare, ma non solo, sul prossimo Natale.Variegato anche il programma degli appuntamenti culturali:Si parte domenica 5 dicembre, alle ore 11 (Sala Giove), con la presentazione del libro Dov’eri? Vivere non è solo un diritto. L’Autore, don Alessandro Deho’, voce emergente della spiritualità, ci accompagna in un viaggio biblico – da Genesi alla Passione – sulle tracce delle radici sacre di ciò che troppo superficialmente definiamo diritti e doveri.Sempre domenica 5, alle ore 14.30 (Spazio Ragazzi – Area Incontri), sarà la volta del libro Il sogno di Simone, nuovo titolo della collana “Storie di cuore” (per bambini dai 5 anni in su). Autrice del libro, che parla di ecologia, raccolta differenziata, convivenza e importanza delle regole, è Carolina Benvenga, volto noto di Rai Ragazzi. Interviene Michele Casella, curatore della collana. Martedì 7, alle ore 10.30 (Sala Venere), Daniela Cologgi racconterà ai ragazzi il suo Codice Oslog: un romanzo che tra il distopico, il techno e il mistery, racconta l’importanza delle parole, della scrittura e della lettura. Parlando anche di amicizia, amore e crescita personale.Concludiamo mercoledì 8, alle ore 15.00 (Sala Giove), con La scimmia sulla culla. Incontreremo l’autrice, la giornalista Angela Iantosca, che in queste pagine torna a parlare di tossicodipendenza, con un viaggio nel mondo della maternità ‘contaminata’ dalle sostanze stupefacenti.

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Italia agroalimentare: Produzioni di qualità

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

A Riccardo Deserti, neo presidente di oriGIn, l’organizzazione mondiale che rappresenta oltre 575 Indicazioni Geografiche di 40 Paesi, va il più sentito augurio di buon lavoro. È la prima volta che l’Italia ottiene questa nomina che rappresenta, a suo modo, il coronamento delle eccellenti politiche imprenditoriali messe in campo dalle nostre produzioni di qualità”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, in merito alla nomina del direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano, e vicepresidente di oriGIn Italia, che guiderà oriGIn per il prossimo biennio.A Deserti rinnovo il totale supporto della commissione Agricoltura della Camera per sostenere e incentivare il lavoro di rilancio post pandemia. L’Italia riesce sempre più a imporsi sui mercati internazionali come dimostrano i dati dell’export, in continua crescita. Il nostro sistema deve saper cogliere le opportunità delle politiche della sostenibilità, senza perdere in qualità. Il Parlamento farà la sua parte a sostegno delle filiere agroalimentari nazionali” conclude.

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Black Week: un potenziale di 28,5 milioni di acquirenti digitali in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Il Black Friday e il Cyber Monday 2021 sono ormai alle porte e anche quest’anno l’e-commerce sarà il motore trainante di questa consolidata occasione di shopping per i consumatori italiani. L’online è infatti entrato stabilmente nelle abitudini di consumo nostrane, con 28,5 milioni di persone che lo utilizzano per i loro acquisti di prodotti e servizi. Un bacino ancora più ampio se si pensa che spesso i consumatori digitali si prestano ad acquistare non solo per sé stessi, ma anche per i propri amici e parenti. A premiare l’esperienza di acquisto online, tuttavia, non sono solo le promozioni, come in occasione della black week, ma anche la qualità e la velocità dei servizi ai quali possono accedere digitalmente i consumatori. Se infatti nel 2020 le vendite online sono state amplificate dall’emergenza sanitaria in corso, nel 2021 le ricerche condotte da Netcomm – il Consorzio del Commercio Digitale italiano – hanno dimostrato come l’e-commerce italiano sia cresciuto ulteriormente, segno di un apprezzamento e di un radicamento nell’usare i canali di acquisto online da parte degli italiani.A trainare le scelte d’acquisto dei consumatori italiani online in questo periodo prenatalizio, saranno le categorie del comparto fashion, luxury e lifestyle, soprattutto per l’acquisto di abbigliamento, gioielli, arredamento e giocattoli. Come emerso dall’ultima ricerca di Netcomm in collaborazione con Veepee “Il Customer Journey di prodotti Fashion e Lifestyle”, nell’ultimo anno, su un bacino di acquirenti online composto da circa 28,5 milioni di individui, oltre 1 su 2 (circa 20 milioni) ha utilizzato proprio il canale online per effettuare il suo ultimo acquisto nelle categorie fashion&lifestyle. Seguono i prodotti per la salute, un settore che quest’anno ha già registrato una crescita del +43,3% rispetto al 2020, raggiungendo il valore di 1,5 miliardi di euro e abbracciando un bacino di utenza composto da 18 milioni di italiani online. Non mancheranno gli acquisti di prodotti tecnologici, ma la novità per questi due importanti appuntamenti di shopping quest’anno è rappresentata dal settore del Food & Grocery, un settore che in Italia nel 2021 è cresciuto del +37,5%, in particolare per l’acquisto di prodotti biologici, free-from e 100% italiani, che proprio grazie al digitale riescono meglio a far emergere i propri elementi distintivi.

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L’industria manifatturiera accelera su digitalizzazione, sostenibilità e formazione per la ripresa del comparto

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Digitalizzazione, sostenibilità e formazione sono i tre asset su cui il comparto manifatturiero deve puntare per la ripartenza, come emerge dai dati dell’ultimo Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 2021. L’analisi, volta ad approfondire lo stato di salute dell’industria in Italia, è stata presentata in occasione della 19ᵃ edizione di MECSPE.Il processo di trasformazione digitale, che interessa già le aziende di grandi e piccole dimensioni, subirà un’ulteriore accelerata grazie ai fondi del PNRR. Molte aziende, anche se si ritengono ‘imprese sostenibili’, per le numerose azioni pratiche intraprese o in programmazione, spesso non possiedono un livello di conoscenza soddisfacente dei criteri ESG (Environment, Social, Governance). È necessario, inoltre, che le aziende dispongano di tutte le competenze e strumenti per realizzare la trasformazione 4.0, percorso già avviato dalla maggioranza di esse a seguito della pandemia. Di seguito i principali risultati emersi dall’Osservatorio MECSPE.Anche l’industria manifatturiera è coinvolta nel processo di trasformazione digitale, che interessa già le imprese di grandi e piccole dimensioni e che subirà un’accelerata grazie ai fondi del PNRR. La pandemia ha dato una grande spinta alla crescita digitale: oltre il 61% ritiene di avere adeguato le proprie tecnologie a seguito del Covid-19. In particolare si punta su sicurezza informatica, 5G, IoT e robotica collaborativa, anche se rimangono ancora in pochi (13%) a essere a conoscenza delle opportunità del PNRR nel dettaglio. Altro aspetto di rilievo è il ruolo di primo piano che proprio il PNRR affida ai Competence Center e ai Digital Innovation Hub, introdotti dal MISE nel 2018 nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, con lo stanziamento di 350 milioni per il 2021-2026, ma ancora poco sfruttati dalle imprese: solo il 4% ha collaborato con almeno una di queste realtà e sono ancora tante a non conoscerle affatto (21%). Come emerso dalla recente Cop26 di Glasgow, i cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta coinvolgono tutti, dalle grandi potenze fino ad arrivare ai singoli.Questa coscienza permea anche il nostro tessuto industriale, che certo ha margini di miglioramento, ma che già dimostra di avere a cuore queste tematiche. Ad oggi sono già tante (40%) le aziende a considerarsi sostenibili, grazie a numerose azioni pratiche già intraprese o in corso d’opera come l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti di nuova generazione e l’installazione di impianti di produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Meno soddisfacente è invece il livello di conoscenza dei criteri ambientali, sociali e di governance che definiscono il nuovo comportamento virtuoso delle imprese (i criteri ESG). Questi rappresentano i parametri attraverso cui valutare l’impatto di un’attività imprenditoriale e saranno sempre più decisivi per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda. Eppure, solo un’azienda su tre (34%) li conosce. Tra gli accorgimenti applicati, quelli di gestire l’azienda ispirandosi a buone pratiche e principi etici (73%) e quelli di introdurre misure per il miglioramento del benessere e della qualità del lavoro dei dipendenti (48%).Per attuare il cambiamento è necessario essere preparati a esso e dunque è compito delle aziende disporre di tutte le competenze utili per realizzare la trasformazione 4.0, aspetto considerato centrale per il 52% delle imprese. In questo senso la metà degli intervistati (49%) ha risposto di aver già formato il personale e di prevedere corsi di aggiornamento. Circa un’impresa su dieci (11%) ha preferito invece rivolgersi al mercato assumendo lavoratori già formati e un altro 17% intende farlo. La formazione resta il fattore fondamentale per poter rimanere competitivi sul mercato e il ruolo di Università e di Istituti Tecnici Superiori (ITS) si fa determinante: il 48% delle imprese già collabora con figure di questo tipo. L’accento sulla formazione e sui momenti di avvicinamento dei giovani alle imprese fa parte della missione di MECSPE, è ormai consolidato infatti che maggiori competenze in azienda incidono direttamente sull’incremento di fatturato.I numeri della prossima edizione di MECSPE aggiornati al 17 novembre 202192.000 mq di superficie espositiva, oltre 2.024 aziende presenti, 2.000 mq del Cuore Mostra Fabbrica Senza Limiti, 46 iniziative speciali e convegni. Visitatori professionali attesi in sicurezza 50.000. Per informazioni, http://www.mecspe.com

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Tredicesime: a dicembre le famiglie incasseranno 36,4 miliardi di Euro per le tredicesime

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

A dicembre, come ogni anno, saranno accreditate sui conti di lavoratori dipendenti e pensionati le tredicesime. Sono 17,8 i lavoratori e quasi altrettanti i pensionati a cui spetta la gratifica natalizia, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a circa 36,4 miliardi di Euro.I pensionati che hanno assegni previdenziali al di sotto del trattamento minimo Inps, nonché quelli che hanno un reddito al di sotto della soglia di 10.043,87 euro per un single e di 20.087,73 euro annui per i coniugati percepiranno inoltre un bonus natalizio di circa 150 Euro. (Il bonus destinato alle famiglie in difficoltà, invece, consiste in bonus per fare la spesa o comprare medicine che non annoveriamo in questo studio).Le tredicesime rappresentano una boccata di ossigeno, che consentirà alle famiglie di dedicarsi, per chi potrà permetterselo, agli acquisti di Natale.Come ogni anno, però, gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi registrato sulle bollette dell’energia e su molti prodotti.Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 36,4 miliardi del monte tredicesime solo il 9,7% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi. Gran parte degli importi delle tredicesime sarà destinato, invece, prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 26,1%. Tale voce, da sempre in testa alla classifica delle voci che intaccano la gratifica natalizia, è seguita dai costi di bollette e utenze, a cui sarà destinato ben il 24,30% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%). In tale contesto si inserisce anche la voce relativa all’incremento dei prezzi di beni e servizi, che inciderà per il 9,6% sul monte tredicesime.

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Imprese zootecniche e aumento costi

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

“L’accordo sul prezzo del latte alla stalla, ottenuto dal ministro Stefano Patuanelli, rappresenta un primo importante tassello per sostenere il comparto zootecnico. A fronte dell’aumento dei costi produttivi e delle difficoltà tecniche di accedere alla moratoria sui mutui, diviene cruciale e urgente, però, trovare soluzioni per garantire maggiore liquidità alle imprese agricole del settore. Per questo, mi sto adoperando per aprire un dialogo tra, da un lato, il mondo produttivo e, dall’altro, l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e gli istituti di credito, per verificare tutte le possibilità, anche contemplando uno specifico quadro di garanzie pubbliche”. Lo dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura, che da sottosegretario al Mipaaf durante il Governo Conte II avviò il ‘Progetto Credito’ per il comparto primario.“Le imprese zootecniche – spiega L’Abbate -, infatti, registrano elevate scadenze nel breve periodo e stanno evitando di attivare la nuova moratoria a causa delle nuove regole EBA (Autorità Bancaria Europea) che impongono la classificazione ‘forborne’ che peggiora il loro rating, evidenziando una difficoltà finanziaria compromettente per le aziende. Una situazione che erode ancor di più la liquidità a disposizione, con la redditività schiacciata dall’aumento dei costi delle materie prime, in primis mangimi”.“La proposta che metterò sul tavolo, e su cui aprirò il confronto, prevede di utilizzare la garanzia dello Stato (al 33%, a prima richiesta) per la proroga delle intere rate di prestiti o per la sola quota capitale per i pagamenti scadenti entro 12/18 mesi. Le banche dovrebbero aderire su base volontaria mentre le risorse potrebbero arrivare o tramite il Fondo di Garanzia di Mediocredito Centrale o dai fondi stanziati in Legge di Bilancio per Ismea” conclude.

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Unione della salute: i farmaci devono essere più accessibili ed economici

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Bruxelles. La risoluzione, che costituisce il contributo del Parlamento alle future proposte della Commissione per aggiornare la legislazione farmaceutica dell’UE previste nel 2022, è stata adottata mercoledì con 527 voti a favore, 92 contro e 70 astensioni.Fra le raccomandazioni, c’è la richiesta di affrontare le cause primarie della carenza di medicinali e di garantire ai pazienti l’accesso a trattamenti farmaceutici sicuri, economici ed efficaci. Inoltre, si vuole aumentare la trasparenza dei prezzi e il finanziamento pubblico per ricerca e sviluppo, oltre che a rafforzare la capacità di produzione e di approvvigionamento UE. Maggiori dettagli sugli aspetti specifici trattati nella risoluzione sono disponibili qui.Durante il dibattito della sessione plenaria di lunedì, i deputati hanno affermato che una delle lezioni principali che i responsabili politici hanno imparato dalla pandemia di COVID-19 è l’importanza di una stretta collaborazione a livello europeo, insieme a una politica per rendere i sistemi sanitari nazionali più sostenibili e resistenti.I deputati hanno aggiunto che l’UE deve impegnarsi a ripristinare l’indipendenza del suo approvvigionamento farmaceutico e a rafforzare i partenariati pubblico-privato. Un’ampia maggioranza di deputati ha chiesto un quadro normativo aggiornato e solido che garantisca la sicurezza e l’efficacia dei prodotti farmaceutici, la definizione di prezzi equi e trasparenti, e la promessa che l’industria rispetti i suoi impegni ambientali.

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Approvato il bilancio UE 2022: maggiori investimenti per la ripresa

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Bruxelles. Il Parlamento ha ottenuto in totale 479,1 milioni di euro per le sue priorità, oltre a quanto proposto dalla Commissione nel progetto di bilancio aggiornato dalla lettera rettificativa. I deputati sono riusciti ad aumentare i finanziamenti per i programmi e le politiche che contribuiscono alla ripresa post-pandemia, in linea con le priorità del Parlamento definite nelle sue linee guida per il 2022.Le cifre concordate per il bilancio 2022 ammontano complessivamente a 169,5 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno e 170,6 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento. I dettagli sull’accordo di bilancio del 15 novembre si trovano nel comunicato stampa che segue l’accordo con il Consiglio e nelle conclusioni comuni.I progetti di bilancio rettificativo 5/2021 e 6/2021 per il 2021 erano parte dell’accordo complessivo. Si tratta di fondi per il sostegno ai rifugiati siriani in Turchia e nella regione, e per il finanziamento di 200 milioni di dosi di vaccini per i paesi extra UE attraverso il programma COVAX. Sono stati adottati con 588 voti contro 87 e 14 astensioni (DAB 5/2021) e 623 voti contro 27 e 38 astensioni (DAB 6/2021). Maggiori informazioni si trovano nel recente comunicato stampa.Il Consiglio ha formalmente approvato l’accordo sul bilancio UE 2022 raggiunto con il Parlamento il 23 novembre. Mercoledì il Parlamento ha approvato il bilancio 2022 con 550 voti contro 77 e 62 astensioni. Il bilancio è stato poi firmato dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

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Materie prime critiche: garantire l’approvvigionamento autonomo per l’UE

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Bruxelles.Le materie prime critiche (CRM – Critical Raw Materials) sono determinanti per la produzione di una vasta gamma di beni e applicazioni. La transizione verso economie digitali, altamente efficienti dal punto di vista energetico e neutrali dal punto di vista climatico porterà ad una domanda significativamente più alta di CRM, poiché le tecnologie che le richiedono, come le batterie e i motori elettrici, saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.Nel testo, approvato con 543 voti a favore, 52 contrari e 94 astensioni, i deputati chiedono una strategia UE che aumenti l’autonomia strategica per la fornitura di CRM, tramite la costruzione di un mercato secondario con risorse riciclate. Le nuove materie prime dovranno provenire dall’interno dell’UE, le fonti dovranno essere diversificate e si dovrà intensificare la ricerca sulle alternative sostenibili. I deputati chiedono anche ai Paesi UE di considerare lo stoccaggio strategico.I deputati sottolineano che il riciclaggio non sarà sufficiente a soddisfare la crescente domanda di CRM e chiedono di esplorare le possibilità di approvvigionamento sostenibile negli Stati membri ricchi di tali materie. Chiedono di esplorare le possibilità di approvvigionamento sostenibile negli Stati membri ricchi di CRM. Il Parlamento esorta inoltre gli Stati membri a rendere i loro processi di autorizzazione per i progetti di prospezione e approvvigionamento più efficienti in termini di tempo e trasparenti, senza abbassare gli standard ambientali e sociali.I progetti CRM dovrebbero anche ottenere migliori opportunità di finanziamento nell’ambito dei piani nazionali di recupero e del regolamento sulla tassonomia. Gli sforzi degli stati membri dovrebbero essere messi in comune attraverso un importante progetto di interesse comune (IPCEI), sottolineano i deputati. Il riciclaggio dei rifiuti è cruciale, dicono i deputati, data la presenza significativa di CRM nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La Commissione e gli stati membri dovrebbero migliorare i loro sforzi per raccogliere e riciclare correttamente i prodotti a fine vita con CRM, invece di accumularli nelle case e nelle discariche, o incenerirli. Secondo gli eurodeputati, sono necessari controlli più severi delle esportazioni dell’UE di prodotti chiave di rifiuti CRM. Una nuova task force dovrebbe essere istituita per coordinare le attività nazionali sui CRM.

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Nuovo boom dei lavori stradali

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Il 2021 segnerà una decisa crescita della produzione di asfalto (conglomerato bituminoso), principale indicatore dello stato di manutenzione della nostra rete stradale, che raggiungerà quota 35 mln di tonnellate (cifra record negli ultimi 10 anni): +10% rispetto al 2020 e addirittura +57% vs 2016. Dopo oltre un decennio di interminabile calo, dovuto alla prolungata assenza di lavori, l’anno in corso sta finalmente certificando il ritorno ad adeguati livelli delle attività di manutenzione, un segnale positivo per la sicurezza e per l’intera filiera. Il recente boom dei costi delle materie prime potrebbe mettere a rischio questa ripresa.La fotografia emerge dalla nuova analisi trimestrale effettuata dall’Associazione SITEB – Strade Italiane E Bitumi, resa nota in occasione di Asphaltica, il Salone dedicato alle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, promosso dall’Associazione e da Veronafiere.

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Draghi, bollette pesanti, Governo pronto a investire di più

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Il premier Mario Draghi in conferenza stampa, dato che le bollette elettriche e del gas sono diventate molto pesanti, ha dichiarato: “ritengo che il Governo sia pronto a investire anche di più”. “Una buona notizia, anche se, visto che il premier Draghi in conferenza stampa ha parlato di 1 miliardo stanziato quando in realtà in manovra sono 2, si tratta di capire quale sia la svista. La speranza è che non abbia ritenuto possibile un esborso maggiore dato l’importo di 1 miliardo, altrimenti siamo spacciati” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Anche perché con 4 miliardi si avrebbe una stangata analoga a quella del terzo trimestre 2021” conclude Vignola.

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Mercato elettrico: elettrificazione dei consumi e diffusione delle rinnovabili

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

La diffusione delle energie rinnovabili, la riduzione del parco di generazione termoelettrica e l’elettrificazione dei consumi sono i tre fattori principali che hanno caratterizzato negli ultimi anni l’evoluzione del sistema elettrico in Italia, promuovendone la progressiva decarbonizzazione. Tuttavia, l’elettrificazione dei consumi (utilizzo del vettore elettrico invece di altri vettori energetici) e le installazioni di impianti a fonte rinnovabile crescono con tassi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2030, benché gli scenari evolutivi e le politiche energetiche disegnino una prospettiva in ascesa, a partire dall’immatricolazione di 100.000 auto elettriche nei primi nove mesi del 2021, tanto da raddoppiare il parco circolante rispetto alla fine del 2020. A dirlo è l’Electricity Market Report dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano. Le cifre insomma non sono esaltanti, tuttavia si respira un clima di fiducia. Il sistema elettrico infatti sta attraversando una repentina evoluzione in seguito all’effetto delle politiche di decarbonizzazione, tuttavia il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 (e la riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030 del 55% rispetto ai livelli del 1990, come delineato nel pacchetto Fit for 55) richiede un’importante accelerazione rispetto ai tassi registrati negli ultimi anni: al 2030 le fonti rinnovabili dovrebbero coprire il 40% del mix energetico europeo, l’efficienza energetica sul consumo di energia finale dovrebbe salire al 36% (e al 39% quella sul consumo di energia primaria), ogni anno andrebbe riqualificato almeno il 3% della superficie complessiva degli edifici pubblici e le emissioni delle nuove auto andrebbero ridotte del 55% rispetto ai livelli del 2021, per poi diventare il 100% entro il 2035, quando sarà vietata la vendita di nuove auto termiche. A febbraio 2021 sono state approvate le proposte di modifica al Regolamento sulle modalità per la creazione, qualificazione e gestione di UVAM sul Mercato dei servizi di dispacciamento, tra cui l’introduzione del test di affidabilità, che ha incontrato il favore degli operatori perché in grado di far emergere le risorse dotate di flessibilità reale a discapito di quelle che sarebbero in difficoltà nell’assolvere correttamente gli ordini di dispacciamento ricevuti. Inoltre, con l’approvazione della nuova Procedura per l’approvvigionamento a termine, dal 1° maggio 2021 le aste si svolgono secondo nuove regole. I risultati delle aste mostrano che, anche con il nuovo regolamento, vi è una saturazione quasi totale dei contingenti nelle due Aree di assegnazione, peraltro con primi medi assegnati notevolmente inferiori alle basi d’asta. A inizio agosto 2021 vi erano 272 UVAM abilitate (173 con contrattualizzazione a termine), il 10,6% in più rispetto alle 246 di luglio 2020. Il 61% delle UVAM è composto da un unico POD, in linea con lo scorso anno, il 18% da 2 POD (50 in tutto), ma si assiste alle prime abilitazioni di UVAM con un ampio numero di POD aggregati: 4 ne hanno tra 10 e 100, e 3 più di 100 (riferite in particolare a impianti di storage elettrochimico, 765 in totale, abbinati a impianti fotovoltaici in ambito domestico). Complessivamente, il numero di POD coinvolti è di 1274, quasi il triplo rispetto a luglio 2020.Nel 2020 è stata avviata in Italia la fase pilota di recepimento della Renewable Energy Directive 2018/2001 (RED II), introducendo per la prima volta nella legislazione italiana le definizioni di «Autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente» e di «Comunità di Energia Rinnovabile» (REC). Nel Rapporto si analizza un campione di casi reali di comunità energetiche e gruppi di autoconsumatori collettivi nati in Italia nel corso degli ultimi mesi.Nel complesso sono state valutate 33 iniziative – 21 comunità energetiche rinnovabili e 12 gruppi di autoconsumo collettivo – caratterizzate da una potenza media degli impianti di produzione di circa 32 kW per autoconsumo collettivo e di circa 48 kW per comunità energetiche rinnovabili. Sono emersi tre cluster principali che si stanno sviluppando nel mercato delle comunità energetiche: il Cluster 1 (“Enti pubblici e terzo settore”) è il più diffuso e si basa sulla relazione diretta tra cittadini ed ente pubblico locale, che funge da catalizzatore dell’iniziativa, e sulla possibilità di beneficiare di finanziamenti a fondo perduto o agevolati. Queste iniziative nascono per mitigare la povertà energetica e generare valore economico sul territorio, e sono anche un possibile strumento di riqualificazione di edilizia popolare. Gli impianti vengono posizionati su edifici pubblici e connessi fisicamente alle utenze dell’ente. Le risultanze economiche che emergono dai business case analizzati sono interessanti, soprattutto per i player energy, perché non si esauriscono con l’investimento in nuovi impianti di generazione rinnovabili diffusi e con la rinnovata spinta sul mercato residenziale, fermo da anni ai soli utenti che vivono in edifici monofamiliari: oltre a consumare, accumulare e vendere l’energia autoprodotta, questi nuovi soggetti possono offrire servizi ancillari e di flessibilità, sfruttare altre forme di energia da fonti rinnovabili finalizzate all’utilizzo da parte dei membri, promuovere interventi integrati di domotica ed efficienza energetica, offrire la ricarica dei veicoli elettrici, assumere il ruolo di società di vendita al dettaglio, ed infine, solo per le Comunità Energetiche di Cittadini, distribuire e fornire energia elettrica ed essere aggregatore. (abstract E&S Group PoliMi, Electricity Market Report21)

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Gaming, settore in crescita

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

A cura di Richard Mercado, CFA Analyst and Portfolio Manager di Comgest. Il gaming è un settore in rapida crescita caratterizzato da margini elevati, marchi globali e la capacità di raccogliere e monetizzare i dati raccolti dalle sue piattaforme utilizzate da milioni di giocatori. Le entrate del settore a livello globale si avvicinano ai 200 miliardi di dollari dopo diversi anni di forte crescita. La portata dell’evoluzione del gaming da settore imprevedibile a settore che ha poi dimostrato di poter offrire rendimenti all’investitore e che ha ampi margini di ulteriore crescita è, a nostro avviso, ancora sottovalutata.Nel corso del tempo, l’impegno del giocatore diminuisce e il tasso di sostituzione aumenta la probabilità che il giocatore cerchi giochi alternativi con cui giocare. La connettività digitale ha cambiato questo modello e ha migliorato la capacità delle aziende di gaming di prolungare il ciclo di vita dei propri prodotti. La connettività facilita anche i pagamenti noti come “microtransazioni” con cui i giocatori possono acquistare oggetti utili come armi o vite aggiuntive. Le motivazioni dei giocatori che sono alla base di questi acquisti sono le più diverse, come velocizzare l'”investimento” nei loro personaggi o rappresentare il proprio look nei personaggi.Le opzioni di monetizzazione facilitate dalla connettività hanno portato non solo a un aumento delle vendite ma anche a una espansione dei margini. Le aziende possono vendere i download di giochi in versione completa direttamente ai consumatori, eliminando la necessità di pagare i costi di distribuzione al rivenditore o i costi relativi al packaging. Stimiamo che il margine lordo sul download di giochi in versione completa sia di circa il 70%, rispetto a circa il 55% per un gioco “fisico” in scatola. I contenuti scaricabili generano margini lordi dal 70% al 90%, e le microtransazioni dal 90% al 95%; in entrambi i casi i margini sono alti perché i costi di sviluppo della storia e del gioco sono già stati sostenuti e aggiungere funzionalità aggiuntive può essere semplice come disegnare un abito o una “skin” per il giocatore. Catturare ulteriori margini dai distributori rappresenta una fonte di potenziale crescita futura dei margini per le aziende. L’iPhone, messo in vendita per la prima volta nel 2007, ha reso il gioco onnipresente.Le argomentazioni economiche a favore del gioco sono convincenti, ma come per molti altri settori e prodotti, ci può essere una tendenza ad abusare della fiducia dei clienti che può influenzare la sostenibilità a lungo termine del settore. Nel caso del gioco, le preoccupazioni sugli effetti sulle dipendenze, sulla salute mentale e l’equilibrio tra la soddisfazione della domanda dei consumatori e la manipolazione delle loro abitudini sono dibattiti fondamentali. Alcuni studi hanno dimostrato che i videogiochi possono aiutare a sviluppare le abilità cognitive e la neuroplasticità. Una ricerca dell’Università di Oxford ha scoperto che il tempo passato a giocare è positivamente associato al benessere. Tuttavia, all’interno del settore, un movimento emergente “me too” rappresenta un grosso rischio dal punto di vista delle risorse umane. Il settore dei videogiochi è stato colpito da problematiche come molestie sessuali, salari iniqui e ritorsioni, e questo può impedire alle aziende di attrarre e trattenere il talento e la creatività femminili. La più recente controversia riguarda Activision Blizzard che è accusata di discriminare sistematicamente le proprie dipendenti donne in termini e condizioni di impiego (compenso, dimissioni, promozione e licenziamento). Questo è ovviamente qualcosa su cui gli investitori e i consigli di amministrazione devono impegnarsi attivamente, in modo da garantire che un ambiente dominato dagli uomini adotti le culture e i comportamenti appropriati al fine di ottenere una forza lavoro aziendale più equilibrata a tutti i livelli. In definitiva, un settore del gaming sano e sostenibile richiederà una combinazione di comportamenti aziendali etici e di responsabilità del consumatore all’interno di un quadro normativo appropriato. (abstract http://www.verinieassociati.com)

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ActionAid 2021: Un anno straordinario per l’Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

È arrivato il momento di tirare le somme: l’Eurovision, gli europei di calcio, la pallavolo, i tanti record alle olimpiadi e le gioie delle paralimpiadi. Il 2021 è stato un anno da record, ricco di vittorie e successi sportivi ma non solo. Un anno visto da tutti come una ripartenza per il nostro Paese, che per primo ha affrontato la pandemia in Europa. The Jackal, in questo nuovo video in collaborazione con ActionAid, ripercorre le tappe di questo successo planetario che ci ha visti sbaragliare record e ottenere vittorie di ogni genere. Soprattutto nello sport, e spesso e volentieri ai danni dell’Inghilterra, battuta addirittura all’European Cricket Championship T10 e per questo presa bonariamente in giro dai comici napoletani. Ma in questo anno incredibile, c’è un campionato che non abbiamo ancora vinto e che non possiamo perdere: quello della solidarietà. Nel CAF World Giving Index 2021, il rapporto che stila la classifica dei Paesi per le donazioni alle organizzazioni non profit e alle cause sociali, sono infatti proprio gli inglesi a posizionarsi nei primi posti, distanziando di gran lunga l’Italia. È proprio questo l’invito di The Jackal: siamo ancora in tempo per ottenere la vittoria più importante e, tramite l’adozione a distanza con ActionAid, cambiare la vita di migliaia di bambini e delle loro comunità, garantendo accesso ad acqua potabile, cibo, cure mediche, istruzione e diritti. Sono oltre 105.000 i bambini sostenuti da donatori che hanno scelto ActionAid per l’adozione a distanza, scegliendo di migliorare la loro vita e le condizioni della comunità in cui vivono. Le attività dell’organizzazione sono sostenute da donazioni provenienti da famiglie, privati cittadini e aziende che vogliono migliorare il mondo attraverso l’adozione a distanza in Africa, Asia e America Latina. A beneficiare dell’intervento però non sono solo i bambini, ma anche le loro famiglie e le comunità in cui vivono. Complessivamente, con il contributo dei suoi sostenitori, ActionAid aiuta oltre 5 milioni di persone. L’80% della donazione che si effettua per l’adozione a distanza viene destinato alla comunità dove vive il bambino con la sua famiglia per avviare o portare avanti programmi di sviluppo e progetti nei settori di competenza (istruzione, acqua, cibo, diritti dei bambini, delle donne, ecc.), mentre il restante 20% è utilizzato per le campagne di sensibilizzazione e per sostenere i costi, sia operativi sia di gestione, dell’organizzazione.

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La percezione della salute degli Europei nell’era post Covid: l’indagine Merck

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

Gli italiani sono una delle popolazioni europee che dichiara il miglior stato di salute fisica a quasi due anni dall’inizio della pandemia. Ben il 56% dei cittadini italiani (rispetto al 54% degli europei), infatti, afferma che il proprio stato di salute fisica attuale è buono o molto buono. Solo il 45% (la stessa percentuale degli europei), però, valuta allo stesso modo la propria salute mentale. I problemi psicologici vengono indicati come la principale conseguenza della pandemia.Queste sono solo alcune delle conclusioni dell’”Indagine Merck: la percezione della salute degli europei nell’era post Covid”, un’iniziativa di Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, realizzata con il supporto tecnico di GAD3, che ha coinvolto 6.000 persone di età compresa tra 18 e 65 anni provenienti da dieci paesi (Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca e Svizzera).L’indagine macro mostra che gli europei (soprattutto italiani, spagnoli e portoghesi) ritengono che la pandemia li abbia aiutati a parlare apertamente, all’interno del proprio ambiente personale e professionale, della loro salute fisica e mentale. Così è stato per più di 7 italiani su 10. Inoltre, il 35% degli italiani afferma di aver migliorato la convivenza familiare e quasi 3 su 10 che l’esperienza ha favorito nuove abitudini più salutari ed uno spirito di maggiore solidarietà.Al contrario, gli italiani (come la media europea) sottolineano il peso dei problemi emotivi derivanti dalla pandemia e l’impossibilità di gestire al meglio le responsabilità familiari e lavorative. I risultati mostrano che il 19% dei giovani italiani (23% degli europei) ha avuto bisogno di aiuto psicologico. Stress e ansia, soprattutto tra le donne di età compresa tra i 18 e i 29 anni, sono, insieme alla paura e all’incertezza, le conseguenze psicologiche che hanno avuto il maggiore impatto sugli italiani nell’ultimo anno. Infatti, il 36% (26% degli europei) ha sviluppato la paura del contatto fisico con altre persone.La pandemia ha anche stimolato l’uso di nuove tecnologie per la salute. L’indagine Merck conclude che 7 europei su 10 affermano di sentirsi a proprio agio o sempre più a proprio agio con la telemedicina, sebbene la metà di loro preferisca ancora i consulti medici in presenza. Inoltre, 8 su 10 cercano su Internet informazioni riguardo a sintomi e malattie prima di fissare un appuntamento. Regno Unito, Italia e Polonia sono i più propensi a farlo: 1 italiano su 2 lo fa spesso o sempre. Ma i risultati mostrano cambiamenti rispetto ad altre abitudini. Dopo il periodo più acuto della crisi sanitaria, 1 italiano su 3 afferma di aver ridotto la propria vita sociale, il 29% afferma di aver ridotto i rapporti sessuali e il 26% afferma di aver iniziato a seguire una dieta più sana.Lo studio sonda anche l’opinione sul lavoro di diversi gruppi durante la pandemia e mette in evidenza il lavoro svolto dagli operatori sanitari, in particolare i farmacisti. Da notare che 6,5 italiani su 10 valutano il loro ruolo come buono o molto buono. Alla domanda su cosa dovrebbe essere migliorato nel sistema sanitario, oltre il 60% degli italiani risponde che dovrebbero essere investite maggiori risorse nella medicina preventiva, seguita dalle cure primarie e dalla ricerca e sviluppo dei farmaci. Questi risultati sono in linea con un’altra risposta degna di nota: il 31% degli italiani (35% degli europei) teme un’eventuale mancanza di cure che potrebbe derivare da un altro possibile collasso sanitario. Le conseguenze negative del Covid, però, non sembrano aver avuto troppa influenza sui progetti di maternità/paternità degli europei. Infatti, solo il 10% di loro ha ritardato i propri piani a causa della pandemia. In Italia questa percentuale è la più alta in Europa: 15%.

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Cospirazioni e deliri. Complottismo: l’oppio degli sciocchi

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

“Sul mercato nero delle idee dubbie, le teorie del complotto sono scambiate con la stessa frenesia delle superstizioni, delle pseudo-scienze, delle nuove spiritualità e delle ideologie estreme.” Lo scrittore Rudy Reichstadt descrive, così, il complottismo nel suo libro “L’oppio degli sciocchi”. E’ un saggio sulla questione della cospirazione che interpreta quanto abbiamo vissuto nel passato e viviamo in questo periodo pandemico. Vediamo alcuni esempi. Il vaccino, secondo i complottisti, conterebbe un microchip che indurrebbe i vaccinati a scegliere i prodotti di Microsoft al posto di quelli della concorrente Apple. La notizia è del tutto inventata, uno scherzo, insomma, ma è stata presa per buona ed è divenuta virale; anche la pericolosità del Coronavirus è stata inventata da chi ha interesse a vendere i vaccini, cioè Big Pharma. C’è un aspetto non trascurabile: curare chi è affetto da Covid-19 è più oneroso del prevenire l’infezione con i vaccini. Infatti, una dose di vaccino Pfizer costa 20 euro, mentre un giorno in terapia intensiva costa 2.800 euro, cifra che va moltiplicata per una media di 10 giorni di degenza, e a cui va aggiunta quella delle cure post ospedalizzazione. Eppure, dimostrare con i dati che le cure per il Covid-19 sono più costose della prevenzione vaccinale non è servito a nulla. Un salto indietro di qualche secolo ci porta alla teoria cospirazionista sulla morte di Napoleone Bonaparte, deceduto in esilio nell’isola di sant’Elena nel 1821. L’imperatore sarebbe stato avvelenato con l’arsenico dagli inglesi, suoi acerrimi nemici o, addirittura, dal generale francese Charles de Montholon, che lo seguì in esilio e che, per ereditare una parte del tesoro imperiale, del quale era destinatario, pose fine alla vita del suo benefattore. La dimostrazione dell’avvelenamento sarebbe la presenza di arsenico nei capelli di Napoleone. Non è preso in considerazione il fatto che l’arsenico è presente naturalmente nell’aria, nell’acqua e nel suolo di sant’Elena – un’isola vulcanica – e che per la conservazione delle ciocche di capelli si usavano prodotti a base di arsenico. Sul corpo imperiale, inoltre, non furono rilevati gli effetti che caratterizzano l’intossicazione da arsenico e l’autopsia rilevò, invece, un’ulcera cancerosa. Niente da fare: sono stati scritti articoli a iosa e date alle stampe libri di successo che avvaloravano la teoria del complotto, tanto che, ancora oggi, questa è tenacemente e scioccamente creduta. Sta di fatto che la teoria complottista ha un percorso consolidato: si parte ogni volta da una notizia – vera o falsa che sia – per arrivare a conclusioni che non hanno ragione di essere se venissero presi in considerazione altri elementi di contesto, plausibili e affidabili. Per i complottisti, ad esempio, lady Diana non morì per un incidente automobilistico provocato da un autista ubriaco, ma per volere dei servizi segreti britannici. La possibilità di confutazione non è gradita ai cospirazionisti che precipitano nella accettazione incondizionata di un messaggio privo di evidenze. Le tecnologie mediatiche, per interesse o ignoranza degli addetti, diffondono, in maniera rapidissima, affermazioni inconsistenti che trovano terreno fertile in persone fragili o disinformate. Basterebbe applicare il metodo scientifico per smontare le dicerie in circolazione con dati, ipotesi ed evidenze, ma occorrerebbe saper ragionare.(Dal quotidiano LaRagione del 25.11.2021) Primo Mastrantoni. Aduc

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LGIM: la solidità dell’High Yield è un’opportunità per il 2022

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 novembre 2021

A cura di Martin Reeves, Head of Global High Yield di Legal & General Investment Management (LGIM) Dopo 3 anni buoni per il mercato globale high yield, ora il settore dal punto di vista creditizio è più solido che mai; non a caso, gli spread si attestano attorno al 25esimo percentile del loro storico. Questo ha portato preoccupazione tra gli investitori, i quali temono che gli spread siano troppo ridotti a confronto con i rischi che prospettano in futuro.Tuttavia, noi di LGIM riteniamo che i fondamentali del credito siano destinati a migliorare ancora e questa è una ragione più che sufficiente per ritenere che gli spread non si allontaneranno molto dai livelli attuali, anzi, è possibile che si ridurranno ulteriormente. Proprio come accaduto nel 2021, anche il 2022 offrirà opportunità di guadagno, in quanto sarà un anno probabilmente caratterizzato dalla volatilità, e la chiave per il successo sarà mantenere la rotta. Questo perché, a nostro avviso, il 2022 farà registrare il più alto numero di upgrade della storia, tanto che il mercato globale delle obbligazioni high yield potrebbe arrivare a contrarsi in termini di dimensioni. Si tratta di un aspetto importante per gli investitori di lungo periodo, in quanto riuscire ad esporsi alle future “rising star” potrebbe portare alla creazione di alfa, in quanto insolitamente la gran parte delle contrazioni degli spread si verifica nei mesi dopo un upgrade a “investment grade”.Dall’altro lato, i “fallen angel” saranno meno e più distanti nel tempo, ma possono comunque rappresentare un’opportunità. Uno dei settori che ha maggiori probabilità di vedere una robusta ripresa nel prossimo periodo sarà il tanto discusso immobiliare cinese. La storia dimostra che gli investitori possono commettere errori, ma difficilmente un intero settore scompare del tutto, specialmente quando ricopre un ruolo di primo piano per l’economia di una nazione. Uno degli errori più comuni per gli investitori è quello di farsi prendere dal panico e, spinti dalla pressione dei prezzi, abbandonare un mercato quando questo sta registrando i suoi minimi; infatti, in questo modo le uscite danno vita a profezie che si autorealizzano e i mercati aggravano i loro ribassi. Col tempo, nuovi investitori rimpiazzeranno quelli uscenti e, appurato che in un determinato settore vi è una robusta crescita strutturale, assisteremo a un rimbalzo anche della parte obbligazionaria, anche se con alcune correzioni.L’ultima fonte di preoccupazione da affrontare riguarda l’inflazione e l’impatto che questa può avere sulla curva dei rendimenti. Essendo i rendimenti dell’high yield bassi, la duration non sarà fortemente influenzata dalle dinamiche dei tassi d’interesse, come avviene invece per gli investment grade. Inoltre, i livelli delle cedole sono ancora molto alti rispetto alle rendite obbligazionarie, pertanto, anche se queste ultime dovessero crescere, difficilmente arriverebbero a raggiungerle. Questo significa che le imprese saranno ancora in grado di finanziarsi e di abbassare il costo del loro denaro contante.In conclusione, gli spread sono bassi, ma questo è giustificato dai solidi fondamentali del settore creditizio e per questo crediamo che il reddito offerto potrebbe essere attraente per molti.

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