Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Archive for 3 novembre 2021

75ma edizione dell’International Astronautical Congress

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Sarà Milano a ospitare l’edizione 2024 dell’International Astronautical Congress (IAC). E’ la più importante manifestazione mondiale nel settore dello Spazio. Ne dà l’annuncio il Comitato promotore della candidatura del capoluogo lombardo, costituito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dall’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica (A.I.D.A.A.) quale rappresentante del mondo accademico e da Leonardo in qualità di campione dell’industria aerospaziale italiana. La candidatura della città di Milano è stata supportata in modo determinante dal Governo italiano, attraverso il coordinatore del comitato interministeriale per le politiche spaziali e dalle istituzioni locali, dal Presidente della Regione Lombardia e dal Sindaco di Milano. AIM Group International, che ha partecipato al dossier di candidatura, è il full PCO incaricato di organizzare il congresso. Milano ha battuto la concorrenza di importanti città candidate come Budapest (Ungheria), San Paolo (Brasile), Siviglia (Spagna) e Adelaide (Australia), venendo selezionata dagli oltre 400 delegati dell’Assemblea Generale dell’International Astronautical Federation (IAF) provenienti da 73 paesi del mondo e riuniti a Dubai dal 25 al 29 ottobre per la 72ma edizione dello IAC. L’edizione 2024, che si svolgerà presso il MiCo e prevede la partecipazione di più di 6.000 delegati, ruoterà, inoltre, intorno ai temi della diversità e dell’inclusività. Lo spazio è da sempre il luogo in cui diversi paesi, generazioni, generi e competenze sono cruciali per lo sviluppo, l’evoluzione, l’innovazione e la conoscenza dell’umanità. Per questa occasione la città di Milano diventerà, ancora di più, un ambiente in cui gli ospiti potranno valorizzare sé stessi e gli altri, condividendo esperienze e capacità indipendentemente dal proprio background personale e professionale.

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Il 5 novembre l’inaugurazione di Volwer, la prima Social Radio Tv d’Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

NAPOLI. Saranno inaugurati venerdì 5 novembre, alle 9,30, gli studi di Volwer, la prima Social Radio Tv d’Italia. Al taglio del nastro parteciperà, oltre alla presidente dell’associazione editrice Eiraionos Isabella Manzo, l’assessore regionale alle Politiche sociali Lucia Fortini, l’europarlamentare Franco Roberti, il sindaco di Trecase Raffaele De Luca, il direttore del periodico della diocesi di Napoli Mons. Doriano Vincenzo De Luca e il presidente del Centro Servizi per il Volontariato di Napoli Nicola Caprio Sarà possibile vedere ed ascoltare i programmi della Social Radio Tv sul sito internet ufficiale – http://www.volwer.it – e sui canali social, quali youtube, twitch, e spreaker. Nel palinsesto di Volwer troveranno spazio i temi legati al Terzo Settore e all’associazionismo, la valorizzazione dei territori e delle bellezze naturali ed artistiche. Ci saranno, inoltre, approfondimenti giornalistici delle notizie di attualità, programmi culturali, sportivi e di intrattenimento e, ancora, momenti dedicati alle scuole.“È il primo tassello di un ampio progetto di comunicazione e valorizzazione territoriale che stiamo mettendo in campo. Come il nome stesso suggerisce, l’impostazione, il linguaggio e i tempi saranno quelli dei tradizionali mezzi di comunicazione, quali radio e tv, ma il pubblico lo cercheremo tra tutti quelli che usano i moderni canali social”. Afferma la presidente di Eiraionos Isabella Manzo, aggiungendo: “L’ambizione è che il nostro diventi lo spazio del confronto delle associazioni e delle scuole e punto di riferimento per le eccellenze regionali e nazionali”.Il progetto di Volwer è nato da un’idea dei giornalisti Raffaele Perrotta – direttore della radio-tv – e Carmine Alboretti. Promosso dall’Aps Eiraionos, è stato implementato e perfezionato grazie ai consulenti del Csv di Napoli. Sostenuto dal patrocinio morale dell’Istituto Parini-Rovigliano e dal liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata e dal liceo Giordano-Bruno di Arzano, è stato accolto con favore da don Federico Battaglia, referente della pastorale giovanile della diocesi di Napoli e parroco della chiesa di Sant’Antonio a Trecase che ospita la radio-tv. È stato presentato al bando per il Terzo Settore della regione Campania nel 2019 ed è risultato vincitore e destinatario di un cofinanziamento.

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Soldi Ue. Erogati male e spesi poco. La fiera delle opportunità mancate

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

La Corte dei Conti europea, nella relazione sull’esercizio finanziario 2020 dell’Ue pubblicata ieri, ha espresso, per il secondo anno consecutivo, un giudizio negativo sulla spesa Ue. Ed ha anche espresso perplessità su come verranno spesi nei prossimi anni i soldi messi a disposizione dall’Unione per la crisi covid. Oltre alle irregolarità (2,7%) la Corte valuta il 59% della spesa ad alto rischio, anche per una complessità dei criteri di ammissibilità che induce in errore… responsabilità anche della stessa Ue nel non implementarne l’uso con la semplicità. Non solo, ma le erogazioni dei fondi arrivano con molto ritardo.E come se non bastasse questa difficoltà, il nostro Paese ce la mette tutta per aggiungere problematicità a problematicità. Tra i tre Stati che usano meno questi fondi, con Croazia e Spagna c’è anche l’Italia: il 45% degli importi impegnati.Ci viene in mente la costante lamentela, statale, regionale e locale che tante cose, anche molto necessarie, non si possono fare perché mancano i fondi.. Evidentemente se i soldi a disposizione li usiamo sono al 45% vuol dire che il problema non è la mancanza di fondi, ma la capacità di utilizzarli, pur sommata alle difficoltà create dalla stessa Unione.Tanti i motivi. Politici e tecnici. Una classe politica che nell’amministrare e nel legiferare ha deficit pesanti nel rapportarsi con il grande salvadanaio dell’Unione. Tecnici e aziende non scelti per le competenze anche nel merito ma selezionati per appartenenza e condiscendenza… non bestemmiamo se ricordiamo che spesso il libero mercato degli appalti è tale solo sulla carta. Perché siamo a questo livello? La risposta base è il deficit di scolarizzazione in materia civica, italiana ed europea. Deficit che si portano dietro (con rari casi che – semplificando – indichiamo al 45%) coloro che poi amministrano, legiferano e fanno business. Serviranno questi dati e queste riflessioni? Se guardiamo lo stato della politica in generale, ci vengono i brividi. (Comunicato stampa Aduc)

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Pensioni: 110 miliardi di euro l’anno da spendere

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Nel mezzo della crisi più importante dal dopoguerra l’Europa ha deciso che oltre il 63% dei soldi che ci dà, non li regala. Ma li presta. Le risorse del Recovery fund ammontano a 208,4 miliardi, l’evasione tributaria e contributiva è di quasi 110 miliardi di gettito ogni anno. Vuol dire che se c’è una riforma da fare subito è quella fiscale, non quella pensionistica sullapelle degli anziani e sulle false promesse di futuro ai giovani.«Il grave distacco dalla realtà della politica è evidente – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – mentre in questi giorni gli anziani volano dai cantieri e muoiono a terra, il Governo tira dritto e quegli stessi anziani li lascia sui cantieri, nelle fabbriche, nei centri commerciali fino a 70anni. Il sistema pensionistico, se si scorpora l’assistenza, regge eccome. I soldi che mancano sono quelli delle tasse, che vengono compensati da lavoratori e pensionati con le trattenute sulle già magre buste paga.»«E mentre aumentano carburanti, bollette e merci il governo non riesce a utilizzare la digitalizzazione per incrociare i dati ed inchiodare i grandi e piccoli evasori alle loro responsabilità. Non riesce ad inasprire le pene e rendere l’evasione un reato che si paga con la galera. Perché nelle tasse c’è la nostra salute, la nostra scuola, l’università e tutti i servizi pubblici che fanno o non fanno vivibili le nostre comunità. Regalate questo di futuro ai giovani. » – conclude Iacovone

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Piattaforme digitali e trattamento dei dati personali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

4 novembre 2021 Webinar 17:00 – 18:00 L’affermarsi dell’industria digitale, con le sue peculiarità, i percepiti rischi per la concorrenza, la privacy e i consumatori sollevati dalle piattaforme di internet e dal loro speciale regime di responsabilità limitata per le condotte dei terzi utilizzatori (cd hosting immunity), sta provocando una proliferazione di nuove regole e interventi di enforcement su più livelli (europeo e nazionale) da parte di diverse autorità (concorrenza/consumatori e privacy in primis) che, astrattamente, potrebbero essere contemporaneamente competenti a valutare le medesime condotte. Ciò comporta una crescente frammentazione e confusione su quale plesso normativo sia applicabile ad una determinata condotta e quale autorità sia deputata ad intervenire. In questo webinar cerchiamo di illustrare e inquadrare queste problematiche all’interno di schemi giuridici chiari, partendo da casi concreti, e fornendo al contempo spunti per un approccio di compliance più consapevole ed efficace. Interverranno: Donata Cordone – Consumer Protection

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Scuola: Dalla Legge di Bilancio aumenti a tre cifre per gli insegnanti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Nella Legge di Bilancio ci sono anche dei provvedimenti specifici che riguardano la scuola: dall’organico Covid docenti e Ata che sarà prorogato fino al termine delle attività didattiche fino alle risorse da destinare per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego e quindi anche per il comparto Istruzione. Secondo la stampa specializzata e Italia Oggi, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi avrebbe chiesto 110 euro lordi in più per gli insegnanti (104 euro per l’esattezza): si tratterebbe di circa 15 euro in più rispetto a quanto già stabilito (88 euro lordi mensili), che arriverebbero grazie a un incremento specifico per il settore pari a circa 200 milioni di euro. “La decisione di arrivare a 104 euro lordi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sembra più un modo per poter dire che si arriverà ad assegnare aumenti a tre cifre che una reale intenzione di valorizzare il personale scolastico, come invece è stato detto più volte dalle più alte cariche dello Stato e dai rappresentanti del Governo: un aumento medio di quella portato, un terzo di quello che ha chiesto Anief, non andrà di certo a coprire il gap degli stipendi assegnati ai nostri docente e Ata, come bene evidenziato nei giorni scorsi dal rapporto Eurydice intitolato Teachers’ and school heads’ salaries and allowances in europe 2019/20, oltre che dallo studio annuale Aran sui dipendenti dei pubblici. Una differenza che secondo le stime della stampa di settore porta un docente delle superiori a perdere 250mila euro negli ultimi 25 anni di carriera. Ma l’aumento di 104 euro nemmeno servirà a coprire l’inflazione che si è accumulata negli ultimi anni per via del blocco contrattuale. Se vogliamo davvero recuperare il terreno perduto non si può scendere i 300 euro” in più a dipendente scolastico: solo in questo modo – conclude Pacifico – si potrà dare seguito al Patto per la Scuola di Palazzo Chigi dello scorso mese di maggio e finalmente andare a compensare l’ascesa dei prezzi al consumo registrata negli ultimi anni”.

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Scuola. Pensione anticipata a 63 anni con Ape Sociale, ci sono anche i maestri della primaria

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Dopo il “tira e molla” durato settimane, la commissione lavori gravosi – indispensabile per aderire all’Ape Sociale – vengono collocati anche i docenti della scuola primaria: se la bozza della legge di Bilancio non dovesse mutare, significa che i maestri primaria potranno accedere alla pensione a 63 anni di età e 36 anni di contributi, senza riduzioni importanti all’assegno di quiescenza ma con il vincolo che sei degli ultimi sette siano stati impegnati in attività faticose. Con i maestri, hanno trovato spazio nella nuova lista allargata anche altre professioni, come i conduttori di macchinari per l’estrazione di minerali, agli operai agricoli e agli artigiani, i magazzinieri, gli addetti alla consegna, gli estetisti, i lavoratori delle pulizie, i portantini e i tecnici della salute. Confermata la presenza anche dei maestri della scuola primaria. Il sindacato Anief ritiene positiva la decisione presa dal Governo ed esorta lo stesso ad allargare però la misura a tutti gli insegnanti: “Avere incluso tutti i docenti della primaria – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è importante perché significa che quanto diciamo da anni è vero: il lavoro nella scuola è faticoso, porta stress e burnout. Lo dicono anche i numeri, con un numero altissimo di insegnanti che sul finire della carriera scontano patologie legate a questa condizione di disagio. Lasciare il servizio a 63 anni deve essere una facoltà da dare a tutti gli insegnanti, perché nella scuola secondaria, dove il numero di alunni arriva anche a 30 e più alunni, le condizioni di lavoro sono similari a quelle della primaria. Questa differenziazione è ingiusta e priva di fondamento”.

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Scuola. Organico Covid confermato fino a giugno su richiesta del sindacato

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Si tratta dell’organico aggiuntivo di 40mila docenti e ata assunti in servizio fino al 31 dicembre di quest’anno scolastico, quasi la metà di quello autorizzato per l’anno precedente, e che Anief vorrebbe inserito in pianta stabile organica al di là dell’emergenza Covid. Peraltro, questi supplenti brevi al pari dei loro colleghi non hanno l’assegno mensile riconosciuto nel salario accessorio, nonostante nei ricorsi promossi sia stato accertato il loro diritto. Pacifico: bisogna uscire da provvedimenti tamponi, ripensare l’organico di diritto di ogni istituzioni scolastica, diminuire il rapporto alunni/personale docente e amministrativo per sdoppiare le classi e combattere la precarietà garantendo una parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo.L’organico composto da docenti e personale Ata, rimane in vita almeno fino al termine delle lezioni: lo prevede la bozza della legge di bilancio 2022, che esplicitamente, all’articolo 103, proroga la durata dei contratti attraverso lo stanziamento di 300 milioni per tale scopo, come chiesto ripetutamente da Anief nei giorni scorsi.“La proroga, però, benché sia utile, non è del tutto soddisfacente – osserva Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perchè i contratti del personale Covid avranno una proroga fino al termine delle lezioni e non delle attività didattiche o al 31 agosto, e ancora legata all’emergenza e non a un ripensamento complessivo della dotazione organica. come avevamo chiesto.

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Gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi dell’Unione europea

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Una delle emergenze della scuola è quella degli stipendi inadeguati assegnati ai suoi lavoratori: a oltre un milione e 400mila dipendenti, tra docenti, Ata, educatori e tante altre figure professionali, di ruolo e ancora peggio quando ancora precari, vengono assegnati compensi così bassi che se messi a confronto con quelli di altri Paesi diventano imbarazzanti: rispetto alla Germania, i nostri docenti delle superiori percepiscono stipendi quasi dimezzati e mediamente – ha calcolato alcuni giorni fa la stampa specializzata – arrivano a perdere 250mila euro negli ultimi 25 anni di carriera. La scorsa primavera, quando ha condiviso il Patto per la Scuola di Palazzo Chigi con i sindacati rappresentativi, tra cui l’Anief, il Governo sembrava che si fosse finalmente reso conto della gravità della situazione: invece, non era così.“Il fatto – ha detto il leader dell’Anief, durante un’intervista radiofonica ad Italia Stampa – di non poter disporre” nei confronti del personale scolastico “di stipendi adeguati è sotto gli occhi di tutti. Stipendi che non sono neanche adeguati al costo della vita”. Servono, a questo proposito, almeno “300 euro” in più a dipendente scolastico “per poter coprire i prezzi al consumo registrati negli ultimi anni”.“Come Anief – prosegue Pacifico – chiediamo che la maggior parte dei fondi che verranno a breve stanziati dal Governo”, con la Legge di Bilancio, si assegnino “proprio per il personale scolastico. Addirittura, i livelli del personale Ata risultano fermi da 45 anni: nonostante svolgano funzioni diverse. E in un periodo nel quale si parla molto di pensioni, non bisogna dimenticare il burnout che colpisce” in alto numero “chi lavora nelle nostre scuole: nel nuovo meccanismo” previdenziale “che andrà a sostituire Quota 100, serve quindi inserire una ‘finestra’ specifica per il personale scolastico”. “Di tutto questo – conclude il sindacalista autonomo – se ne sta parlando ogni giorno nelle circa venti assemblee sindacali tenute dall’Anief su tutto il territorio nazionale: è importante partecipare, per comprendere anche se queste proposte, da inserire nella piattaforma contrattuale del sindacato, sono o meno condivise da chi lavora ogni giorno con i nostri giovani e da chi deve fare ripartire il Paese proprio dalla scuola”.

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XIII Congresso Straordinario degli Attuari

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Roma 10, 11 e 12 novembre prossimi all’Hotel Marriott Park di via Colonello Tommaso Masala 54 XIII Congresso Straordinario degli Attuari. In programma interventi, dibattiti e sessioni dedicate sulle nuove frontiere della professione attuariale, il ruolo dell’attuario nella governance dei settori assicurativo-finanziari e nel welfare, l’enterprise risk management e le opportunità nelle aziende non finanziarie, gli eventi naturali, i rischi ESG e il cambiamento climatico. Dal Congresso di Roma verrà disegnata l’evoluzione di una figura professionale sempre più importante che dovrà anche essere protagonista del nuovo sviluppo economico post pandemico che porterà inevitabilmente cambiamenti sostanziali nella vita sociale, così come nell’economia.

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Cure anti-Covid

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Dieci potenziali medicinali contro il Covid -19 “saranno probabilmente autorizzati e, di conseguenza, a breve disponibili sul mercato europeo”. Ad annunciare il portafoglio di farmaci è stata la Commissione europea che precisa in una nota che “saranno utilizzati al più presto per curare i pazienti in tutta la Ue, a condizione che la loro sicurezza ed efficacia siano state confermate dall’Agenzia europea per i medicinali” (Ema). Infatti, la selezione “è indipendente dalla valutazione scientifica dell’Ema o dall’autorizzazione dei medicinali da parte della Commissione europea e non le sostituisce. Un prodotto selezionato può non ottenere l’autorizzazione se le prove scientifiche disponibili non soddisfano i requisiti normativi”.La commissaria alla salute Stella Kyriakides ha indicato che la Commissione ha già firmato quattro contratti di aggiudicazione congiunta per diverse cure e che l’obiettivo è autorizzare almeno 3 strumenti terapeutici nelle prossime settimane e, se possibile, altri 2 entro la fine dell’anno. Ma quali sono i farmaci in questione? L’elenco Ue è suddiviso in tre categorie terapeutiche e continuerà a evolvere con l’emergere di nuove prove scientifiche. Per gli anticorpi monoclonali antivirali più efficaci nelle prime fasi dell’infezione, si tratta di Ronapreve, una combinazione dei due anticorpi monoclonali casirivimab e imdevimab, di Regeneron Pharmaceuticals e Roche; Xevudy (sotrovimab) di Vir Biotechnology e GlaxoSmithKline; Evusheld, una combinazione dei 2 anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab, di AstraZeneca. Per gli antivirali orali da utilizzare il più rapidamente possibile dal momento dell’infezione: Molnupiravir, di Ridgeback Biotherapeutics e MSD; PF-07321332 di Pfizer; AT-527 di Atea Pharmaceuticals e Roche. Per gli immunomodulatori per la cura dei pazienti ricoverati: Actemra (tocilizumab) di Roche Holding; Kineret (anakinra) di Swedish Orphan Biovitrum; Olumiant (baricitinib) di Eli Lilly; Lenzilumab di Humanigen.Sei degli strumenti terapeutici selezionati (Ronapreve, Evusheld, Molnupiravil, Actemra, Kineret, Olumiant) sono già oggetto di revisione ciclica (rolling review) o di una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio presentata all’Ema e ‘potrebbero presto ottenere l’autorizzazione, a condizione che i dati definitivi ne dimostrino la sicurezza, la qualità e l’efficacia; specifica la Commissione. Tutti gli altri 4 candidati presenti nell’elenco hanno ricevuto un parere scientifico dell’Ema e, una volta raccolti dati clinici sufficienti, potranno essere avviate altre revisioni cicliche. (Fonte Doctor33)

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Riorganizzare il Paese con il mondo dell’Economia sociale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Un bel mondo che oggi, molto più di ieri, manifesta l’importanza del Pil che produce ma soprattutto l’etica con cui opera. Su questo sto lavorando molto, anche favorendo un dibattito a livello europeo per far sì che l’Europa capisca che l’impresa sociale è un’impresa che ha un minore lucro e per questo gli strumenti a disposizione, soprattutto per il finanziamento, non possono essere gli stessi di un’impresa normale. Una volta marmorizzata questa posizione sarà possibile far ciò che questo settore si aspetta per non essere considerato un indicatore ordinario dell’impresa ma un indicatore che è innovativo e che ha degli impatti sociali. Sono convinta che costruire sul futuro significa costruire su criteri europei importanti come questi e serva ancor di più per unire un settore che, in tutta Europa, non solo dice ma produce moltissimo e che ha sicuramente bisogno di un sostegno forte dalla politica”. Lo ha detto, intervenendo all’Assemblea Nazionale di Legacoop, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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“Il pendolo” delle politiche migratorie

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

“Bisogna prendere atto che è almeno da una dozzina d’anni che, nella politica italiana e comunitaria in materia di migrazioni e asilo, noi assistiamo – ormai imbambolati – a una stucchevole oscillazione tra due poli sempre uguali: immobilismo, da una parte; e coazione a ripetere (cioè – come insegnano gli psicologi – l’impulso irriflesso a reiterare, perpetuare, sempre le stesse azioni) dall’altra. Un’oscillazione che ha resistito ininterrotta ai vari cambi di governo e di autorità sovranazionali, mettendo in chiaro così un sostanziale pensiero unico sulla gestione dell’immigrazione. Occorre una classe dirigente che sblocchi finalmente il passaggio dalle buone prassi alle politiche, dalle buone proposte alle policy”. È la denuncia di Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, che questa mattina ha presentato il nuovo Rapporto, giunto alla 31esima edizione e realizzato, in collaborazione il Centro Studi Confronti, grazie al sostegno dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” e dell’Otto per Mille della Tavola Valdese.“Occorre comprendere che la realtà sociale non è nel centro, che ciò che consideriamo scarto sociale è in realtà il protagonista forte: la battaglia urbana da vincere è nelle periferie. Se non si comprende questo, altro che smart city, le politiche migratorie attuali non fanno altro che alimentare ghetti e conflitti sociali, ha detto Paolo De Nardis, presidente dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.“Il Dossier di Idos presenta le varie forme in cui si manifesta e si rafforza il razzismo strutturale della nostra società, in molti casi alimentato dallo stesso sistema istituzionale: dalla chiusura dei confini alla mancata applicazione dell’obsoleta legge sulla cittadinanza”, osserva Ada Ugo Abara, presidente dell’associazione Arising Africans e Founder di D-tech 4 Good.“La tratta degli esseri umani pone il focus sulla vulnerabilità delle persone migranti in ambienti non protetti dal punto di vista legale. Il Dossier di Idos affronta diverse prospettive, tra cui la dimensione di genere delle migrazioni: le donne sono le più fragili tra i fragili” ha detto Suor Gabriella Bottani, coordinatrice della Rete internazionale contro la tratta Talitha Kum.“Per salvare vite nella frontiera più letale del mondo, quella della rotta mediterranea, abbiamo bisogno di strumenti come il Dossier di Idos, di dati e numeri che riportino alla realtà il dibattito pubblico, troppo spesso inquinato da una narrazione tossica e falsa” ha detto in videomessaggio Cecilia Strada, responsabile della comunicazione di ResQ- People Saving People. “Sconcertante l’assenza della parola ‘immigrazione’ nel PNRR, occorre impegno serio e cruciale, attraverso l’analisi scientifica del fenomeno garantita da questo Dossier, per contribuire all’effettivo sviluppo del nostro Paese”, ha detto Alessandra Trotta, Moderatora della Tavola Valdese. Ha coordinato i lavori Claudio Paravati, direttore del Centro Studi Confronti e conduttore di Protestantesimo su RaiDue

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Cassazione: ok all’investigatore per accertare se la malattia del dipendente è vera

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Con la sentenza 30547/21, pubblicata il 28 ottobre dalla sezione lavoro, la Cassazione nel respingere il ricorso di un dipendente licenziato, ribadisce il diritto del datore di lavoro di far seguire il dipendente da un investigatore privato per verificare se la malattia esiste davvero o se, in ogni caso, le sue condizioni non sono effettivamente compatibili con l’ambiente di lavoro. L’investigatore privato inchioda il malato immaginario al licenziamento per giusta causa. È vero: soltanto il medico fiscale può accertare se sussiste o no la patologia lamentata dal lavoratore, mentre il datore non può svolgere in proprio verifiche sullo stato di salute del dipendente ma deve passare per i servizi ispettivi degli enti previdenziali. Attenzione, però: il divieto posto dall’articolo 5 dello statuto dei lavoratori non impedisce all’azienda di appurare con altri mezzi che non sussiste l’incapacità a rendere la prestazione cui è tenuto l’addetto. È quanto emerge dalla. Il ricorso della società è accolto contro le conclusioni del sostituto procuratore generale, dopo che la Corte d’appello ha annullato il licenziamento disciplinare inflitto al lavoratore disponendo la reintegra nel posto e il risarcimento del danno pari a sei mensilità. All’operaio si addebita di non aver pulito la macchina cui è addetto, col rischio di inceppamenti, e di aver prodotto scarti troppo ingenti fra i quali un’intera bobina di carta senza annotarlo sul foglio di produzione. E soprattutto di essersi messo per vendetta in malattia per sette giorni, intuendo di andare incontro a un procedimento disciplinare. Secondo il datore, insomma, le condizioni fisiche consentirebbero all’operaio di rendere regolarmente una prestazione, tanto che gli sguinzaglia alle calcagna l’investigatore privato.Sbaglia la Corte d’appello a ritenere inutilizzabili i rapporti del detective rispetto alla compatibilità della patologia certificata con le attività svolte dal lavoratore. Il tutto sul rilievo che il datore non si può sostituire al medico fiscale «nel compiere valutazioni tecnico-scientifiche che esorbitano dal proprio potere valutativo e discrezionale». Nessun dubbio che l’unico strumento a disposizione dell’azienda per effettuare il controllo medico sul dipendente sia chiedere all’Inps di procedere con la visita fiscale. Ma lo statuto dei lavoratori non impedisce al datore, fuori dai controlli sanitari, di accertare circostanze di fatto che dimostrano l’insussistenza della malattia. La società, dunque, può ricorrere al detective per accertare condotte del lavoratore che sono sì estranee al servizio ma risultano rilevanti per il corretto adempimento delle obbligazioni derivanti dal rapporto. In questo caso, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli accertamenti del datore non avevano una finalità sanitaria, ma lo scopo di dimostrare che la “malattia” lamentata dal dipendente non era incompatibile con l’attività lavorativa o l’assenza dalla stessa. Di qui la legittimità dell’accertamento effettuato dalla datrice tramite investigatore privato in quanto finalizzato a dimostrare l’inesistenza di una situazione in grado di ridurre la capacità lavorativa del dipendente.

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Il Gruppo SIAD acquisisce 2LNG e diventa il gruppo italiano del biometano

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Il Gruppo SIAD, attraverso la controllata Tecno Project Industriale società del gruppo SIAD, leader nella realizzazione di impianti di Upgrading di Biogas, acquisisce 2LNG, azienda del Gruppo Holdim specializzata nella costruzione di liquefattori di metano e di biometano. Con questa acquisizione il Gruppo SIAD diventa l’unico Gruppo industriale italiano a possedere tutte le tecnologie della filiera del biometano.Il biometano viene prodotto dal trattamento dei rifiuti (agricoli, domestici e industriali) grazie alla tecnologia di depurazione del biogas (upgrading). Può essere utilizzato come carburante al pari del gas naturale (GNC, gas naturale compresso), senza alcuna necessità di adeguamento dei veicoli. Il gas naturale, anche di origine bio, liquefatto diventa GNL (Gas Naturale Liquefatto), o bioGNL, con grandi potenzialità di utilizzo sia in ambito civile (usi industriali e domestici) sia come carburante per i trasporti marittimi e terrestri.“L’operazione assume un rilievo strategico per il Gruppo – commenta il Ceo di SIAD, Bernardo Sestini – poiché completa la gamma delle tecnologie di liquefazione e colloca SIAD come punto di riferimento per l’intera filiera del biometano”. 2LNG Srl, è una società di Livorno specializzata nella realizzazione di impianti di liquefazione metano e biometano con tecnologia complementare a quella di SIAD Macchine Impianti.La filiera del Biometano di SIAD è composta da: la più completa gamma delle tecnologie di Liquefazione biometano: scambiatore con Azoto Liquido, compressione ed espansione metano, compressione ed espansione Azoto con turbine. Impianti integrati di upgrading e liquefazione, Compressori biogas, biometano e CO2, Recupero e liquefazione CO2, Biogenica, Sistemi di analisi, Service.

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“Il killer del loto” di Marco De Fazi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

E’ un thriller ambientato a Minneapolis in tre lunghi e concitati giorni, densi di eventi drammatici. Il detective Clay Stone deve indagare su una serie di omicidi quasi perfetti, pianificati con estrema pazienza fin nei minimi particolari; l’assassino si muove nella notte, seguendo uno schema ben preciso. Delle vittime viene ritrovata solo la testa, recisa di netto; sotto al lobo destro viene scoperto un tatuaggio fatto di fresco dal killer, rappresentante un numero in caratteri arabi, e nella bocca viene rinvenuto un fiore di loto giallo. Clay Stone è comparso già nel primo romanzo dell’autore, e in quest’opera conferma la sua natura generosa e il suo incrollabile coraggio; nonostante il suo lavoro a stretto contatto con il male, è riuscito miracolosamente a conservare intatta la sua umanità. Insieme a Thomas Rowland, conosciuto come Rabbit – il giovane e geniale esperto forense della Polizia Scientifica – e alla sua fredda e distaccata partner Dana Lewis, il detective entra nel gorgo di una storia oscura da cui emergerà a fatica, e non senza conseguenze. Marco De Fazi presenta una vicenda crudele, che parla dell’innocenza ferita irrimediabilmente e di un tragico passato che esige un regolamento di conti; è il racconto di un macabro gioco di sangue e di una corsa contro il tempo scandita dal ritrovamento delle teste delle sfortunate vittime. È molto interessante la scelta dell’autore di narrare, nell’ultima parte del romanzo, tutta la pianificazione degli omicidi sin dall’inizio e dal punto di vista dell’assassino; con una serie di flashbacks si ritorna quindi al passato dell’omicida e, in seguito, al primo giorno di indagini dopo il ritrovamento della prima vittima, ripercorrendo i successivi giorni secondo la delirante prospettiva del misterioso killer.

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Indagare le radici. Masterclass con Marcella Vanzo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Milano 11 – 18 – 25 novembre 2021, ore 18 – 20. Nell’ambito del progetto Casa dei Saperi – Radici, la Fondazione Adolfo Pini Corso Garibaldi 2, Milano indice un bando per la selezione di quindici partecipanti alla masterclass con venti incontri in presenza condotta dall’artista Marcella Vanzo. L’intento della masterclass è indagare il concetto di radici in senso artistico, poetico e sociale. Il percorso, che si snoda in tre incontri (il primo nello studio dell’artista, il secondo e il terzo in Fondazione Pini) è dedicato all’esplorazione delle radici poetiche del fare, ovvero al rapporto tra poesia e poiesis, e all’educazione come radice. La partecipazione agli incontri è gratuita, i candidati saranno selezionati dal team curatoriale di Casa dei Saperi insieme a Marcella Vanzo e potranno inviare la richiesta accompagnata da una lettera di presentazione entro il 31 ottobre 2021.

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Federico Greco: La poetica di guerre stellari

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Da Aristotele a Baby Yoda. Collana i Delfini, pp. 656, 18 euro. Da Aristotele a Campbell passando per Eco, Scorsese, Disney, Hitchcock, Lynch, Capra: la guida completa alla saga di Star Wars. Un libro imperdibile per ogni fan della saga che ha incantato milioni di spettatori in tutto il mondo (e continua a farlo). A metà strada tra una rigorosa riflessione sulla scrittura cinematografica e un affascinante viaggio nel profondo del nostro inconscio, questo libro coniuga storie e suggestioni, genesi e influenze del più formidabile prodotto audiovisivo (e non solo) di tutti i tempi: la saga di Guerre stellari, da Star Wars (1977) a The Mandalorian (2020). Non soltanto, come già altri libri e autori hanno fatto, si vogliono qui sottolineare tutte le chiavi di lettura, i rimandi, le convergenze tra la saga di Star Wars e il mondo dell’antropologia, del cinema, della storia, della filosofia: qui, per la prima volta, la ricerca si trasforma in un tentativo ambizioso di ricollegare i punti, in un gioco di specchi che consente per la prima volta una visione completa, esaustiva e al tempo stesso accessibile e leggera della genesi e della realizzazione del capolavoro di George Lucas. Un saggio che si legge come un romanzo, dedicato a lettori di tutti i tipi: per chi già ama Guerre Stellari e per chi ancora deve scoprirlo, per gli appassionati di cinema, psicanalisi, cultura pop e fantascienza, per chiunque voglia scoprire un mondo assolutamente unico nel suo genere.

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Nei campi quasi 360.000 lavoratori stranieri

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

La manodopera straniera rappresenta ormai stabilmente un terzo della forza lavoro complessiva in agricoltura. A fine 2020 i lavoratori nati all’estero e occupati nei campi in Italia sono 357.768, su circa 900.000 addetti totali, e concorrono al 29,3% dell’occupazione complessiva in termini di giornate lavorate. Così Cia-Agricoltori Italiani, commentando il Dossier Statistico Immigrazione 2021, presentato oggi dal Centro Studi e Ricerche Idos.Si tratta di numeri che confermano quanto la componente straniera sia diventata strategica, come ha dimostrato anche la pandemia, con il settore spesso in sofferenza proprio per la mancanza di manodopera stagionale, connessa agli effetti del Covid. Soprattutto nelle regioni del Nord Italia, dove si concentra oltre l’85% dei lavoratori con permesso di soggiorno stagionale, le difficoltà delle imprese agricole sono state evidenti -osserva Cia- anche a causa degli enormi ritardi nella pubblicazione del decreto flussi. Anche la sanatoria prevista nel 2020, per come è stata strutturata nei tempi e nelle modalità, non ha portato grandi risultati, con solo il 14% delle istanze di regolarizzazione presentate riguardanti il settore primario. Ora è tempo di lavorare a migliorare le politiche migratorie, con un approccio che presupponga l’abbandono definitivo delle misure di emergenza -sottolinea Cia- e segni l’avvio di interventi seri ed efficaci sull’immigrazione, basati su due priorità: lavoro e integrazione. Intanto, proprio in un’ottica di integrazione e solidarietà, Cia-Agricoltori Italiani sta portando avanti il progetto nazionale “Rural Social ACT”, che punta sull’agricoltura sociale come modello vincente per promuovere processi virtuosi di inclusione e re-inserimento socio-lavorativo dei migranti, prevenendo e contrastando il fenomeno del caporalato e delle agromafie, attraverso la creazione e il potenziamento di una rete nazionale di collaborazioni multisettoriali e integrate tra mondo agricolo, servizi sociosanitari, settori della formazione e dell’accoglienza. Il progetto, finanziato dal Fondo FAMI e dal Ministero del Lavoro e supportato dal Forum Nazionale Agricoltura Sociale, vede Cia come capofila, insieme a 30 partner tra Reti Nazionali, cooperative, consorzi, Ong e associazioni (www.ruralsocialact.it).

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Nuovo bespoke yacht di 67 metri

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Ancona. CRN, brand di Ferretti Group, annuncia la firma del contratto per un nuovo yacht di 67 metri, in acciaio e alluminio, completamente su misura nella progettazione e costruzione: lo scafo numero 143, progetto Maranello. Il cliente è rappresentato dalla brokerage house Moran Yacht & Ship.Moran Yacht & Ship ha svolto un ruolo chiave, come rappresentante dell’armatore, nello sviluppo e definizione delle specifiche e degli aspetti tecnici del contratto e continuerà ad affiancare il cliente nella fase di costruzione fino alla verifica tecnica, ispezione e accettazione dalle attività di project management e alla supervisione in loco e coordinamento delle ditte esterne.CRN M/Y 143 fonde il know-how e la qualità progettuale e costruttiva di CRN con l’esperienza e la creatività dello studio guidato da Carlo Nuvolari e Dan Lenard che firma il progetto, dando vita a un’opera sartoriale unica.Linee esterne aerodinamiche, tese, fluide e potenti cartatterizzano questo yacht dall’identità stilistica molto forte che recepisce appieno la visione e le specifiche richieste del suo armatore. Con CRN M/Y 143 la profonda attenzione che il cantiere navale riserva alle tematiche della sostenibilità ha trovato corrispondenza in un armatore particolarmente attento alla tutela ambientale. Il risultato è un one-off yacht dotato di un sistema di propulsione ibrida diesel-elettrica allo stato dell’arte che si tradurrà in una nave da diporto innovativa, attenta all’ambiente, con una maggiore efficienza energetica e una riduzione sensibile dei consumi di carburante. Perfetta sintesi di creatività e sartorialità, la 143esima nave CRN è l’ottava splendida creazione frutto della partnership di CRN con lo studio Nuvolari Lenard, che dal 2001 a oggi ha già prodotto yacht iconici come Magnifica 43 metri, Clarena 46 metri, Saramour, 46 metri, Azteca 72 metri, Atlante 55 metri, fino all’ultimo capolavoro Voice 62 metri e al meraviglioso CRN M/Y 141 60 metri, attualmente in costruzione. CRN ha in costruzione altri quattro yacht bespoke: CRN M/Y 138 62 metri, CRN M/Y 139 72 metri, CRN M/Y 141 60 metri e CRN M/Y 142 52 metri.

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