Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

Archive for 18 agosto 2022

Istruzione: “La figura del docente esperto deve saltare

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è stato intervistato dall’agenzia Italia stampa: commentando il decreto Aiuti bis, il leader del sindacato ha affermato che “la figura del docente esperto deve saltare, perché non è prevista in questa fase eccezionale di urgenza, è un argomento fuori dai poteri del governo. Piuttosto si dovrebbe cercare di risolvere altri problemi concreti, come quello dell’organico Covid, le scuole hanno bisogno dell’organico Covid. Hanno bisogno di confermare 40.000 posti: senza organico Covid le scuole non possono riaprire a settembre”.

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Istruzione: Riapertura scuole

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

Il leader Udir, Marcello Pacifico, ha affermato che “i dirigenti scolastici chiedono più classi, di rivedere le norme sul dimensionamento e la conferma dell’organico Covid, che è risultato essenziale per le nostre scuole. Ci aspetta un altro anno scolastico impegnativo: bisogna mettere i presidi nelle condizioni di svolgere al meglio il loro compito”.

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Scuola: Contratto, Pacifico (Anief): “scaduto da 44 mesi, servono risorse per chiuderlo”

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato che “è bene stanziare 8 miliardi per la scuola entro 2027, ma servono 4 miliardi per chiudere il contratto che, ricordiamo, è scaduto ormai da 44 mesi. Ma non bastano solo queste risorse: a ottobre ci vogliono altri fondi per coprire i tagli, per allineare gli stipendi all’inflazione. Il carrello della spesa per il 2022 registrerà un netto +2.600 euro a famiglia e dovremmo sentirci soddisfatti per il bonus 200 euro? Se non si allineano gli stipendi all’inflazione è tutto inutile”. Il sindacato ha anche predisposto il “Manifesto Anief #perunascuolagiusta” con cui intende avviare un confronto con le forze politiche, per poter far in modo che il Paese possa ripartire puntando anche sull’Istruzione. Nel manifesto, per quanto riguarda la Contrattazione, si legge che l’Anief chiede “la revisione di ogni intervento legislativo in contrasto o in deroga alle norme contrattuali e semplificazione”. Per quanto riguarda poi le Risorse: “aumento di un punto del PIL, ripristino dei 10 miliardi tagliati e stanziamento risorse aggiuntive per allineare stipendi a inflazione”.

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“Sì all’anticipo ingresso scuola dell’infanzia ma senza ridurre di un anno la primaria”

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

“Si ad anticipo di un anno dell’infanzia dell’obbligo scolastico, ma senza ridurre di un anno la primaria. Sì anche al ritorno alla compresenza e alla copertura del tempo pieno”: questa l’idea del leader Anief, Marcello Pacifico.“Se si anticipa di un anno l’obbligo scolastico – ha continuato Pacifico – non deve saltare un anno per forza delle superiori, si deve stare a scuola fino all’ultimo anno per lottare contro la dispersione”.“Perché non si è dato seguito alla nostra proposta, motivata anche a livello pedagogico, di anticipare di un anno l’inizio della scuola dell’obbligo? Introdurre un’annualità ‘ponte’ sarebbe più che buono, si risolverebbe pure il problema dell’assorbimento dei maestri della scuola dell’infanzia non inglobati nel potenziamento degli organici che ha invece toccato tutti gli altri ordini”.

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Ucraina. Fazzolari (FdI): Anche Vaticano chiaro su diritto legittima difesa ucraini

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

“Sulla guerra in Ucraina e l’invio di armi il cardinale segretario di Stato della Santa Sede Parolin ha sottolineato, nella sua intervista a Limes, che il ‘catechismo della Chiesa cattolica prevede la legittima difesa’ e che ‘i popoli hanno il diritto di difendersi, se attaccati’. Parolin ha anche specificato che la ‘legittima difesa armata va esercitata all’interno di alcune condizioni’ e che una di queste è che ‘l’uso delle armi non provochi mali e disordini più gravi di quelli da eliminare’. Il cardinal Parolin ha espresso in modo estremamente autorevole una posizione che coincide con quella espressa, ovviamente in altri termini, da Fratelli d’Italia e dal suo presidente Giorgia Meloni fin dallo scoppio della guerra d’aggressione avviata dalla Federazione Russa ai danni dell’Ucraina. Fin dal 24 febbraio abbiamo ritenuto fosse giusto aiutare Kiev a difendersi dall’attacco russo, anche con l’invio di armi, per una ragione molto semplice: il principio della legittima difesa non vale soltanto nel caso in cui un privato cittadino venga aggredito dentro casa ma anche nel campo del diritto e delle relazioni internazionali. Se uno Stato viene attaccato e invaso da un altro, questo ha tutto il diritto di opporre una difesa armata, anche con l’assistenza di Stati terzi. Un principio fondamentale nel diritto internazionale che serve per difendere il più debole e che è giusto ricordare soprattutto a chi sostiene che la resa incondizionata di Kiev doveva essere la sola risposta e l’unica via per mettere fine al conflitto”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari.

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Schroders – Invasione dell’Ucraina e rincaro dei generi alimentari, un impatto destinato a durare

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

A cura di Felix Odey, Portfolio Manager, Global Resource Equities, Schroders. Le oscillazioni dei prezzi di alcune materie prime agricole sono state drammatiche da quando la Russia ha invaso l’Ucraina alla fine di febbraio: i prezzi, in particolare del grano, hanno fatto un balzo in avanti e riteniamo che possano rimanere su livelli così alti anche nel prossimo futuro. La domanda è destinata a rimanere elevata, mentre l’offerta rimarrà limitata quest’anno e il prossimo. La tensione tra domanda e offerta potrebbe addirittura peggiorare nel 2023 e oltre. Questo perché i modelli climatici imprevedibili stanno aumentando l’incertezza dell’offerta, insieme alla possibilità di continue interruzioni della produzione in Ucraina.Nel frattempo, le colture saranno probabilmente prodotte con meno fertilizzanti, in seguito ai significativi aumenti dei prezzi e all’interruzione dell’offerta nei mercati dei fertilizzanti a causa della guerra. Il motivo dell’aumento dei prezzi è chiaro se si considera l’importanza dell’Ucraina e della Russia come esportatori di prodotti alimentari e di altre materie prime. L’olio di girasole e i cereali (mais, grano e orzo) sono stati i più colpiti dal punto di vista agricolo. Sul fronte dei fertilizzanti, invece, il potassio (40% delle esportazioni globali, se si include la Bielorussia) ha subito le maggiori interruzioni. Nel lungo termine, non è ancora chiaro come evolverà l’interruzione delle forniture dall’Ucraina. Tuttavia, molte delle regioni agricole più importanti sono state teatro di feroci combattimenti, terreni minati su larga scala e attrezzature agricole distrutte. L’interruzione delle esportazioni di materie prime dall’Ucraina e dalla Russia avrà ripercussioni sui prezzi anche di altre materie prime: i prezzi dell’olio di palma, ad esempio, sembrano destinati a salire, dato che viene sempre più utilizzato come sostituto dell’olio di girasole. L’aumento dei prezzi di un’ampia gamma di materie prime riduce anche l’incentivo per gli agricoltori di altre zone a spostarsi verso la coltivazione del grano – il che risolverebbe alcuni dei vincoli dell’offerta – visto che possono comunque ottenere prezzi buoni per altre colture.Un altro limite alla capacità di altre regioni di colmare le carenze è la disruption dei fattori di produzione come i fertilizzanti. Il costo dei fertilizzanti per gli agricoltori statunitensi è aumentato dal 14% nel 2020 a circa il 23% nel 2022: ciò sta già portando a cambiamenti nella semina. Ad esempio, secondo l’ultimo sondaggio dell’USDA, gli agricoltori statunitensi prevedono di piantare livelli record di soia (che richiede relativamente meno fertilizzanti) e meno grano e mais primaverili. Recentemente si sono manifestati segnali di una drastica riduzione della domanda di fertilizzanti. Gli agricoltori hanno rinunciato all’acquisto, quando possibile, sperando in un calo dei prezzi nel corso dell’anno. Si è rivelata una profezia che si autoavvera, con i prezzi statunitensi inferiori del 35% rispetto al picco di marzo. Per il grano, l’applicazione di fertilizzanti inizia abbastanza presto nella stagione, con un picco tra fine giugno e metà agosto. Nelle prossime settimane si vedrà quindi l’effetto sulla domanda. Oltre alla limitazione delle esportazioni, un altro effetto delle tensioni sui mercati delle materie prime agricole potrebbe essere il cambiamento dei flussi e dell’utilizzo. Circa il 20% del grano mondiale viene utilizzato per l’alimentazione animale, quindi, potremmo assistere all’introduzione di prodotti sostitutivi per cercare di preservare il grano per il consumo umano. I biocarburanti sono un altro settore che potrebbe essere interessato, dato che utilizzano circa il 10% del grano mondiale. Le aziende produttrici di biocarburanti di prima generazione (cioè quelle che utilizzano alimenti commestibili anziché i rifiuti) potrebbero subire una certa pressione politica se i governi sospendono o eliminano i sussidi. Altri rischi sono rappresentati dalle limitazioni dell’approvvigionamento e dai danni alla reputazione.La crisi ucraina ha riportato l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Inoltre, il quadro a lungo termine dell’approvvigionamento alimentare sta cambiando. L’aumento della popolazione significa che la produzione mondiale di cibo e acqua dovrebbe aumentare del 70% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2010. Il clima e i fattori ambientali in generale fanno sì che l’intensità delle risorse debba ridursi di circa due terzi nello stesso periodo. Nel breve termine, è probabile che la sicurezza alimentare diventi la priorità dei governi. In prospettiva, il sistema deve essere reso più sostenibile, altrimenti sarà soggetto a cicli di feedback negativi sempre più dannosi, come fenomeni meteorologici estremi e degrado dell’ecosistema. Anche in uno scenario di 2 gradi di riscaldamento globale, si prevede che le rese di grano e mais diminuiranno rispettivamente del 14% e del 12%. Tutto ciò delinea un quadro di prezzi agricoli elevati nel prossimo futuro.

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I prezzi del gas si fissano in Olanda

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

By Mario Lettieri e Paolo RaimondiPrezzi dell’energia, guerra in Ucraina, inflazione. Spesso sono presentati come fossero eventi concatenati. Non è così. L’alta volatilità dei prezzi del gas ha una storia molto più lunga e complessa. Una delle cause principali dell’inflazione dei prezzi dell’energia è il mercato a termine del gas Ttf di Amsterdam. Il Ttf è stato istituito come parte del mercato energetico dell’Unione europea. Il Ttf (Title Transfer Facility) è un mercato virtuale (un hub) per lo scambio del gas naturale. Insieme al Nymex (New York Mercantile Exchange) e all’Ice (Intercontinental Exchange) di Atlanta, che è specializzato in contratti derivati otc sull’energia, è uno dei principali mercati di riferimento per lo scambio del gas in Europa e in Italia. L’indice Ttf mensile è la media aritmetica delle quotazioni giornaliere riferite al mese di fornitura cioè quello precedente. Il valore è in €/MWh, megawattora, l’unità di misura convenzionale di tutte le fonti di energia. Le nostre bollette “traducono” i prezzi in €/Smc, cioè in standard metro cubo. Ma l’andamento dei prezzi non cambia. Ecco gli andamenti: il Ttf di aprile 2021 era 20,50 €/MWh, saliva a 63,5 €/MWh a settembre, per arrivare a 110,12 €/MWh a dicembre 2021. Scendeva a 83,03 €/MWh a gennaio 2022, s’impennava a marzo, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, fino a 125,42 €/MWh per poi scendere lentamente a 78,87 €/MWh lo scorso giugno. Il Ttf di agosto, riferito alle forniture di luglio, è già intorno a 110 €/MWh. Le spiegazioni ”oggettive” dell’impennata del 2021 indicherebbero le cause nella ripresa della domanda, dopo la flessione economica dovuta al Covid, e in una riduzione delle forniture da parte della Norvegia. Il che non regge per niente alla prova dei fatti, anche perché i prezzi dei future erano in grande salita già nella seconda metà del 2021.L’Olanda è uno snodo centrale per il mercato europeo che consente il trasferimento del gas tramite metanodotti tra Paesi come Francia, Germania, Norvegia, Italia e Gran Bretagna. Questo mercato spot, molto volatile come tutti i suoi simili, ha progressivamente sostituito i contratti bilaterali a lunga scadenza tra i Paesi. Esso consente non solo ai commercianti all’ingrosso, ma anche ai trader finanziari, di determinare il prezzo dei contratti a termine sul gas naturale. I prezzi future riguardano una consegna più lontana nel tempo e possono essere negoziati più volte prima della scadenza. Per esempio, i prezzi dei Ttf future per i mesi di fine anno sono di circa 200 euro per MWh.Le scommesse degli hedge fund sulla borsa Ttf hanno creato una scarsità artificiale di gas e portato i prezzi a un livello insostenibile, ben prima della guerra in Ucraina.Si è tornati all’equivalente dei famosi “barili di carta” di prima della grande crisi finanziaria del 2008, quando per un barile di petrolio fisicamente scambiato, sul mercato di New York si negoziavano 100 barili con contratti future. Alla loro scadenza, furono saldati pagando soltanto la differenza di prezzo, senza alcun movimento reale del prodotto. Tali contratti, in milioni, però, determinarono l’impressione di una domanda gigantesca rispetto a un’offerta limitata e, di conseguenza, l’attesa di un forte rialzo del prezzo del petrolio.“Osservare” il mercato, aspettando che risolva da solo il problema che ha provocato, è come affrontare la siccità e la mancanza d’acqua impegnandosi in una sciamanica “danza della pioggia”. Ci sono alcuni interventi immediati possibili, mente si lavora per diversificare i fornitori e le fonti di energia. Uno è senz’altro concordare a livello europeo un tetto massimo al prezzo di acquisto del gas. E’ quello che anche il governo italiano ha proposto. Gli interessi europei, nazionali e collettivi devono avere precedenza sugli “appetiti” privati di qualcuno. In secondo luogo, non è tollerabile che la speculazione detti le leggi ai governi. Al riguardo ci sono due mosse possibili: i contratti future vanno bene ma devono essere conclusi con un effettivo scambio delle merci trattate e, secondo, dovrebbero essere ammessi solo i trader che hanno effettivamente la copertura finanziaria dei contratti che sottoscrivono e non quelli che operano con una “leva finanziaria” costruita sui debiti. Altrimenti, i cittadini come possono accettare che i loro governi siano stati capaci di imporre la mascherina a tutti e, invece, non sono in grado di mettere la “museruola” agli speculatori, che minano le economie e la stessa autorità dei governi? Sarebbe un paradosso! Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista

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“FLASH – Inflazione USA: in calo a luglio, con segnali di sgonfiamento del “revenge spending”

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

A cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte. Il dato sull’inflazione US di agosto è risultato sotto le attese sia nella componente generale (8,5% da 9,1%) sia in quella core (ferma al 5,9%) Nel primo caso ha inciso significativamente il calo della componente energetica, che ha più che bilanciato la persistenza di forti spinte inflattive della componente alimentare. La componente benzina è scesa del 7,7% m/m a fronte del 2% m/m di calo della componente trasporti. L’indice core è rimasto invariato al 5,9% a/a grazie principalmente ad una crescita mensile in rallentamento dell’importante componente affitti e, più in generale, ad un rallentamento della crescita del comparto servizi. In termini di aspettative sui tassi Fed fund a fine 2022, di fatto, rimangono complessivamente ancorate intorno al 3,5%. Dopo il mercato del lavoro US, l’attesa era per rialzi di 75, 25 e 25 pb nelle riunioni di settembre, novembre e dicembre che ora si sono riportate a 50, 25 e 25 pb. L’aspetto più rilevante è quello inerente invece la ricerca spasmodica degli operatori del cosiddetto “pivot” della Fed, ossia il timing del punto di inversione di politica monetaria. Occorreranno indubbiamente ulteriori dati a conferma. Al momento lo scenario che si delinea è quello di progressiva riduzione dell’inflazione Usa verso livelli più bassi sebbene storicamente ancora elevati, trattandosi di inflazione più collegata alla domanda e quindi più sensibile alle manovre Fed. Il calo generalizzato delle commodity riflette di per sé il ridimensionamento in atto della domanda globale, che a sua volta si traduce in possibile moderazione prospettica dell’inflazione US che presenta sia un favorevole effetto confronto sia anche la minor dipendenza da fattori geopolitici come l’Europa a causa soprattutto del gas russo. Per fine anno rimane pertanto confermata l’ipotesi di progressivo calo dei tassi governativi a lungo termine (obiettivo area 2% del treasury 10y) in vista di una maggiore probabilità attribuita all’ipotesi recessione US 2023 e di conseguenza anche di inversione della Fed.Per i mercati azionari, lo scenario potenzialmente recessivo segnalato dall’inversione della curva dei tassi, potrebbe rappresentare un fattore di potenziale supporto ai corsi azionari tra fine 2022 e più verosimilmente nel corso del 2023, in vista del passaggio del focus monotematico Fed sull’inflazione per ricomprendere anche il tema crescita. Powell sarà chiamato a fare la sintesi di tutti questi fattori nel corso del simposio Jackson Hole del 25/27 agosto.

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PGIM Fixed Income: Debito emergente più resiliente

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

A cura di Cathy Hepworth, Managing Director e Head Emerging Markets Debt Team di PGIM Fixed Income Negli ultimi otto mesi, gli spread sui titoli di Stato dei mercati emergenti in valuta forte hanno raggiunto il terzo livello più alto degli ultimi 18 anni; solo dopo la crisi finanziaria e lo shock COVID si sono registrati livelli più elevati. Tuttavia, la crescita della Cina rappresenta ancora un fattore di rischio importante: la politica zero-COVID del governo e il giro di vite sul settore immobiliare stanno mettendo a rischio l’obiettivo di crescita del 5,5% per l’anno in corso. Gli investitori hanno accolto con favore gli stimoli cinesi, ma per evitare un rallentamento sono necessari ulteriori interventi, ad esempio attraverso le infrastrutture e l’edilizia pubblica. Le condizioni finanziarie rigide, il rallentamento della crescita e la diminuzione della propensione al rischio manterranno probabilmente il contesto economico difficile e i premi al rischio elevati. Tuttavia, secondo la nostra analisi, i mercati del debito degli EM rimarranno resilienti. La maggior parte dell’allargamento degli spread nel debito governativo EM in valuta forte è probabilmente alle spalle e gli spread attuali sono storicamente stati punti di ingresso interessanti.All’interno del comparto a basso rating, i fondamentali e le politiche variano significativamente da un Paese all’altro. Prendiamo ad esempio Etiopia, Ghana, Kenya, Sri Lanka, Suriname, Tunisia e Turchia. Questi emittenti deboli devono affrontare un percorso difficile, poiché l’avversione al rischio degli investitori e l’aumento dei tassi di interesse aumentano i costi per accedere ai finanziamenti e limitano l’accesso al mercato. Tuttavia, esistono fattori di attenuazione per gli emittenti a basso rating, i cui prezzi obbligazionari sono vicini ai valori nominali, o per gli emittenti a basso rating che stanno adeguando le loro politiche, soprattutto a causa delle condizioni proposte dal Fondo Monetario Internazionale. Alcuni di questi beneficiano di un miglioramento dei fondamentali, di prezzi elevati delle materie prime, del sostegno del FMI o di mercati finanziari interni molto profondi. È il caso di Costa d’Avorio, Angola, Iraq, Gabon, Repubblica Dominicana, Camerun, Mozambico e Nigeria. Il rallentamento della crescita avrà un impatto minore sui governi con rating investment-grade e BB più forte, grazie alla loro forza intrinseca.L’Arabia Saudita e il Qatar hanno un doppio surplus e stanno rafforzando le loro considerevoli riserve. Troviamo valore anche in Israele, visti i suoi fondamentali e le valutazioni interessanti. La crescita europea sta rallentando, ma vediamo valore in Ungheria e Romania. I finanziamenti legati al piano Next Generation EU rafforzeranno i fondamentali di entrambi i Paesi senza aumentare il debito. La Serbia appare interessante per la sua politica fiscale, gli investimenti esteri diretti e i consistenti depositi di litio. I prezzi più elevati delle materie prime favoriscono l’America Latina. Tuttavia, i cambiamenti politici della regione verso l’eterodossia potrebbero portare a un deterioramento, anche se a partire da premesse solide. Tuttavia, laddove le valutazioni riflettono già questa preoccupazione, come nel caso della Colombia, abbiamo una piccola sovraponderazione.Le obbligazioni societarie EM hanno faticato ad inizio 2022, con un ampliamento degli spread societari EM di oltre 90 punti base. Le società immobiliari cinesi, le case da gioco di Macao e le società russe e ucraine hanno registrato le performance peggiori da inizio anno. Nonostante la tenuta dei fondamentali, tuttavia, i margini delle società dei mercati emergenti hanno superato i loro picchi. Prevediamo che i tassi di default delle società EM ad alto rendimento aumenteranno dall’attuale 1-2% a livelli tendenziali del 3-4%. Restiamo fedeli ad una strategia di investimento a valore relativo e preferiamo i segmenti ad alto rendimento e con rating BBB delle società EM di qualità superiore in Paesi come India, Israele, Tailandia, Messico e Perù.Le società ad alto rendimento con rating più basso sono più vulnerabili in caso di recessione o stagflazione. Sottopesiamo le piccole e medie imprese (PMI), i settori dei metalli e minerario, le banche e le società con un business orientato prevalentemente al mercato interno in paesi vulnerabili come l’Argentina o la Turchia. La maggior parte delle obbligazioni emesse dal settore immobiliare cinese quota a livelli di sofferenza. Per ora manteniamo le nostre piccole posizioni in questo Paese e prevediamo un miglioramento dell’attività economica nei prossimi 6-12 mesi. Continuiamo a trovare valore in emittenti quasi sovrani, come l’aeroporto di Città del Messico e la Power Finance Corporation indiana, che beneficiano del sostegno del governo e di spread interessanti.I fattori tecnici sostengono le obbligazioni societarie EM, tra cui l’ampia emissione netta negativa, le basse scorte dei dealer, la forte domanda di obbligazioni investment-grade da parte degli investitori locali cinesi/taiwanesi e le numerose offerte degli emittenti. Le scadenze dei prossimi due anni sono limitate, in quanto la maggior parte degli emittenti ha effettuato gare d’appalto o rifinanziamenti con obbligazioni a breve scadenza lo scorso anno. L’incertezza legata al raggiungimento del “picco dell’inflazione” e la politica monetaria restrittiva della Fed mantengono alti i premi al rischio delle valute locali degli EM. Ciò significa anche che i prezzi dell’energia e i movimenti dei tassi d’interesse del G7 sono più importanti per le obbligazioni in valuta locale degli EM che non le condizioni specifiche di ogni paese.I paesi che hanno aumentato i tassi di interesse in anticipo, come la Repubblica Ceca e il Brasile, probabilmente smetteranno presto di farlo. Altri paesi, come il Cile, il Messico e l’Ungheria, hanno aumentato i tassi più tardi, ma gli investitori ora prezzano tassi elevati come prima del 2007-2008. Se i tassi d’interesse globali si moderano, consideriamo tutti e cinque i Paesi candidati a posizioni sovrappesate. Per quanto riguarda i possibili benefici per le valute EM, i prezzi elevati delle materie prime sosterranno gli esportatori di materie prime nel prossimo futuro. I tassi di interesse sulla maggior parte delle valute EM rimangono elevati e gli stimoli della Cina sono in aumento. Per il momento, tuttavia, siamo scettici sul fatto che questi aspetti positivi possano prevalere sulla posizione da falco della Fed. Per quanto riguarda il dollaro USA, lo stimolo del governo cinese potrebbe essere sufficiente a contrastare l’atteggiamento da falco della Fed. In secondo luogo, l’inflazione statunitense potrebbe diminuire abbastanza da indurre la stessa Fed a moderare la sua posizione da falco. Infine, l’ascesa del dollaro potrebbe essere frenata se la Fed cerca di evitare una recessione.

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Investire nell’economia reale fa bene a imprese e risparmiatori

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

«Con un sistema produttivo e industriale italiano in grande spolvero, nonostante le tante incertezze geopolitiche internazionali e del quadro politico nazionale, gli investimenti in economia reale italiana, ossia Pmi non quotate e immobiliare, rappresentano un’ottima occasione per permettere ai risparmiatori italiani di impiegare più utilmente gli oltre 2 mila miliardi di euro (una cifra enorme, pari all’intero Pil nazionale) che giacciono inutilizzati sui conti correnti e che se non investiti rischiano di risultare erosi dall’inflazione che oggi tocca picchi dell’8-10% all’anno. Gli investimenti in economia reale sono, dunque, molto interessanti per gli investitori e possono contribuire a mantenere sostenuta la ripresa dell’economia, del prodotto interno lordo e dell’occupazione in Italia che oggi sono fra le più alte in Europa». «In Italia, in questo momento – ha affermato Paola Pallotta –, dopo un semestre di calo dei valori borsistici, i “prezzi” delle aziende, sia quotate, sia non quotate, sono molto bassi rispetto ai valori intrinseci delle aziende stesse e questa situazione offre ottime possibilità di investimento anche sul mercato azionario. In questo contesto gli investimenti in economia reale sono una valida alternativa. Ci sono, infatti, molte Pmi che non possono accedere direttamente alla Borsa, ma hanno la possibilità di ricevere finanziamenti diretti da parte degli investitori in un momento in cui, per diversi motivi, la capacità di finanziamento e di supporto alle aziende da parte delle banche si è drasticamente ridotto. Si tratta, ovviamente, di una possibilità che prevede un tempo di investimento abbastanza lungo e, quindi, è consigliabile affidarsi a intermediari che siano in grado di selezionare al meglio le aziende sulle quali investire. Ci sono strumenti che da un lato consentono di compartecipare direttamente al capitale di aziende, per start-up molto giovani con il venture-capital, per aziende già avviate con il private equity, dall’altro di fornire credito alle aziende con strumenti quali il privat debt».Quanto ai settori dell’economia reale nei quali vale la pena di investire maggiormente, i tre relatori hanno indicato fra i grandi trend del momento, i settori dell’informatica e del digitale, il medicale e tutto ciò che è collegato al mondo della salute e il mondo dell’economia circolare.Inoltre, Facile, Fumei e Pallotta, hanno sottolineato quanto, per gli investimenti in economia reale, sia importante avere a disposizione informazioni corrette e comprensibili sulle aziende nelle quali si investe. Per questo, quindi (anche per questioni linguistiche e di conoscenza dei contesti economico-legislativi), è preferibile investire in aziende italiane che, magari, sviluppandosi sui mercati mondiali, ci potranno portare a investire indirettamente sull’andamento dei mercati esteri. In ogni caso, la possibilità di investire direttamente in economia reale all’estero è garantita da strumenti quali gli Eltif.In conclusione, i tre relatori hanno sottolineato come anche l’investimento in economia reale vada inserito in un’adeguata strategia di diversificazione complessiva degli investimenti e che oggi si offrono interessanti possibilità anche negli investimenti borsistici, grazie, in particolare, alle importanti possibilità di crescita dell’economia italiana che, «salvo disastri politici che ci allontanino dall’Europa», dovrebbero confermarsi.Economia sotto l’Ombrellone 2022 è organizzata da EoIpso con il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Turismo FVG, in partnership con Greenway, Legacoop, Cosm e Lybra e con il sostegno di Cia, Lignano Banda Larga, Calzavara, Triveneto Servizi, IsCopy, Glp e Confindustria Udine. Partner tecnici: Pineta Beach, Lignano Pineta Spa, Hotel Ristorante President e Porto Turistico Marina Uno. Media Partner: Scriptorium Foroiuliense. (abstract)

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PIMCO: Inflazione USA, la recente debolezza delle materie prime sarà evidente nei dati

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

A cura di Tiffany Wilding e Allison Boxer, US Economist di PIMCO. la recente debolezza dei prezzi delle materie prime diventerà evidente nei dati. Riteniamo inoltre che l’inflazione core rallenterà su base mensile rispetto al dato allarmante del mese scorso. Tuttavia, ci aspettiamo che un altro robusto dato dell’IPC core e l’aumento del costo unitario del lavoro riaffermino la forza delle pressioni inflazionistiche sottostanti. Il rapporto sull’IPC statunitense presenterà probabilmente messaggi un po’ più contrastanti sull’inflazione. Riteniamo che l’aspetto più importante da tenere d’occhio sia se i numeri sugli affitti si manterranno sull’andamento del mese scorso o se si è trattato di una deviazione una tantum dalla tendenza consolidata. La nostra previsione di base è che il rapporto IPC mostri un persistente vigore nella tendenza di fondo dell’inflazione, mentre l’inflazione headline si modera in modo significativo. – Headline: Il mercato vede un aumento dello 0,2% dell’inflazione complessiva (8,8% su base annua), nettamente inferiore all’1,3% m/m del mese scorso. Questo dato riflette la recente debolezza dei prezzi delle materie prime e lascia intendere che l’IPC primario abbia raggiunto un picco al 9,1% a/a con il rapporto di giugno. – Core: Allo stesso tempo pensiamo che il core 1) perderà un po’ di slancio sequenziale, 2) non raggiungerà ancora il picco su base annua, 3) rimarrà scomodamente alto per i funzionari della Fed. Vediamo rischi di ribasso per le previsioni di consenso a causa di alcuni fattori straordinari in categorie volatili. Vediamo il rischio di un arrotondamento del IPC core allo 0,3% m/m, ma con il rischio di un arrotondamento per eccesso allo 0,4%, entrambi al di sotto del consenso (0,5% m/m) ma comunque non una grande notizia per la Fed. In particolare, le ragioni per cui la nostra previsione è inferiore al consenso sono da ricondurre a fattori più temporanei, come la diminuzione dei prezzi delle compagnie aeree a causa dei carburanti più economici e una temporanea tregua per i prezzi delle auto usate. Ci aspettiamo che la tendenza di fondo rimanga molto forte, con una persistenza nei dati shelter che rimangono fondamentali per misurare la tendenza più ampia dell’inflazione. Siamo anche molto attenti nell’osservare se l’aumento del rapporto scorte/vendite al dettaglio si manifesterà o meno nei prezzi al dettaglio in questo rapporto IPC – finora è stato il grande assente.Per quanto riguarda le altre notizie sull’inflazione, venerdì saranno pubblicati i dati preliminari dell’indagine sui consumatori dell’Università del Michigan per il mese di agosto. Come di consueto, l’attenzione si concentrerà su eventuali cambiamenti nelle aspettative di inflazione a lungo termine. Il nostro calcolo dell’indice Common Inflation Expectations della Fed segna una leggera discesa nelle ultime settimane. L’indebolimento dei prezzi delle materie prime sarà evidente anche nei dati sul commercio e sui prezzi alla produzione pubblicati nel corso della settimana. Un altro trimestre di contrazione dell’economia fa presagire una probabile debolezza del rapporto sulla produttività per il secondo trimestre. Soprattutto, riteniamo che il costo unitario del lavoro sarà notevole, in linea con il più ampio insieme di indicatori sugli aumenti salariali che sono risultati forti e che evidenziano i rischi per i margini derivanti dall’attuale contesto economico.

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Senior Italia Federanziani ai politici: Il tempo è scaduto ora si cambia

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

A dichiararlo è Senior Italia FederAnziani, la federazione delle associazioni della terza età, che con i sui 3,8 milioni di aderenti sottopone alle forze politiche i punti programmatici imprescindibili per avere il consenso dei propri aderenti nella prossima tornata elettorale. Per arrivare a queste richieste imprescindibili Senior Italia FederAnziani ha coinvolto in maniera capillare i propri aderenti attraverso un percorso condiviso, gli over 65 sono preoccupati per la vita democratica della nazione, che appare turbata da un pericoloso scollamento tra la società civile e la classe politica con schieramenti contrapposti. Ogni anno gli anziani in Italia, tra le innumerevoli “cose”, mettono a disposizione di figli e nipoti 4,6 miliardi di euro provenienti dalle pensioni. A questa somma si aggiunge una quantità di denaro non circolante corrispondente alle ore di lavoro amorevole e gratuito spese nel fare da baby sitter ai nipoti, una cifra stimabile intorno ai 25 miliardi di euro. Gli over 65 contribuiscono al sistema paese, ad esempio, con 6 milioni di settimane di vacanze, di cui 2 milioni consumati dagli aderenti a Senior Italia FederAnziani, per un valore di circa 3 miliardi di euro, con oltre 120 milioni per noleggio pullman e con 96 milioni per acquistare 24 milioni di biglietti per visite ai musei. Per non parlare del contributo alla spesa farmaceutica: ogni anno gli anziani consumano il 63% del totale dei farmaci, spendendo di tasca propria, oltre alla fascia a carico del Ssn, ben 4 miliardi di euro per i farmaci non rimborsabili e infine consumano il resto per elettricità, gas e telefono, oltre che per mangiare. Senior Italia FederAnziani è convinta che 13,8 milioni di cittadini over 65 anni e che votano, possano dare alla nazione ancora molto! Rappresentiamo il 38 per cento del denaro cash nelle Banche, infine possediamo il 68% di tutti i beni immobiliari. Ecco i punti rivolti da Senior Italia FederAnziani alle forze politiche per avere il consenso elettorale: 1) ISTITUZIONE DI UN MINISTERO DEGLI ANZIANI O DELLE POLITICHE DELLA TERZA ETA’ 2) PENSIONI DIGNITOSE E ADEGUATE: Il 67% dei pensionati italiani percepisce meno di 1.000 euro al mese, il 17% ha una pensione inferiore a 500 euro. 3) EQUITA’ SANITARIA PER I CITTADINI: Livelli Essenziali di Assistenza con eguaglianza sociale, sanitaria e territoriale. Prevenzione sanitaria obbligatoria: la salute non è un diritto, ma anche un dovere del cittadino. 4) SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE: Istituzione di un fondo per le famiglie in condizioni di difficoltà. Implementazione del fondo per le persone non autosufficienti come doverosa assunzione di responsabilità dello Stato. 5) ISTITUZIONE DI UN FONDO SPECIALE PER I CENTRI ANZIANI: Favorire l’invecchiamento attivo come valore, risorsa, opportunità sociale, inserendo l’anziano nella vita sociale e culturale del Paese. Incentivare il volontariato delle persone anziane nei diversi ambiti della società. 6) GARANTIRE IL LAVORO SENZA DISCRIMINAZIONE PER ETA’: Favorire la riqualificazione professionale e l’accesso flessibile al pensionamento. 7) SOSTENERE IL PATTO INTERGENERAZIONALE: Promuovere la trasmissione dei saperi e delle competenze professionali dall’anziano al giovane, favorire la trasmissione d’impresa e facilitare l’accesso dei giovani al lavoro ed al sistema di sicurezza sociale che garantisca anche per il futuro pensioni certe e adeguate. 8) TURISMO E TERZA ETA’: Rilanciare il turismo come settore strategico e risorsa insostituibile per lo sviluppo economico del paese, promuovendo il viaggio solidale e la vacanza degli over 65. 9) RINNOVARE LA POLITICA: FATTI, NON SOLO PAROLE: Indicare obbligatoriamente, prima del voto, gli obiettivi con tempi certi e modi di realizzazione per ogni punto programmatico. 10) GOVERNARE CON ONESTA’, COMPETENZA, RIGORE: Eliminare gli sprechi, il clientelismo e il parassitismo. Riorganizzare i servizi dello Stato ottimizzando la spesa e promuovendo il merito e la trasparenza.

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Nephris celebra la scoperta di un nuovo fattore patogeno nella malattia renale diabetica

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

Nephris, azienda biotecnologica che sviluppa terapie all’avanguardia per le patologie renali croniche, si congratula con i ricercatori del Centro di Ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi dell’Università degli Studi di Milano che hanno partecipato, insieme alla Harvard Medical School, a uno studio pubblicato oggi in Science Translational Medicine. Lo studio riporta i risultati della ricerca su NBL1, un fattore patogeno nella malattia renale diabetica, scoperto dai fondatori scientifici di Nephris, il dott. Paolo Fiorina e la dott.ssa Francesca D’Addio, ricercatori presso il Centro di Ricerca Invernizzi. Nephris è un’azienda biotecnologica che sviluppa terapie innovative per le malattie renali croniche. Con sede a Milano l’azienda è stata fondata dal Prof. Paolo Fiorina, ordinario di endocrinologia presso l’Università degli Studi di Milano, un’autorità di fama mondiale nel settore, e dalla Prof.ssa Francesca D’Addio. L’azienda ha raccolto 3 milioni di euro di finanziamento seed attraverso il Fondo Sofinnova Telethon, fondo early stage di Sofinnova Partners. Per ulteriori informazioni visitare il sito http://www.nephris.com

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A Napoli turisti e commercianti nella morsa della criminalità

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

Cirielli (FdI): “Certezza della pena deterrente commissione reati” “L’incompetenza e l’inadeguatezza del ministro Lamorgese hanno reso negli anni le nostre metropoli sempre più insicure. A nome di Fratelli d’Italia ho presentato molteplici interrogazioni parlamentari alla titolare del Viminale per conoscere quali urgenti iniziative di competenza intendesse adottare per rafforzare la gestione, il controllo e la prevenzione del fenomeno delinquenziale sull’intero territorio, al fine di garantire la maggiore sicurezza dei cittadini. Ma basta leggere i quotidiani per rendersi conto che la situazione peggiora costantemente. Scippi, rapine, aggressioni, soprattutto al centro o sul lungomare, sono all’ordine del giorno a Napoli e le vittime sono soprattutto visitatori, turisti e commercianti. E intanto il ministro Cartabia, distratta su questo versante, continua a preoccuparsi quasi esclusivamente della condizione dei delinquenti in carcere. Prioritario è il potenziamento di presidi delle Forze dell’Ordine e, contemporaneamente, un aumento delle pene e la restrizione dei benefici carcerari ai delinquenti recidivi. La certezza della pena sarebbe già un ottimo deterrente alla commissione dei reati”. Lo dichiara il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “Un plauso alle forze dell’ordine che a Napoli, nonostante gli organici troppo esigui per affrontare tutte le emergenze e le prevedibili assenze per le ferie estive, continuano ad assolvere, con grande abnegazione e spirito di sacrificio, gli impegni legati all’ordine pubblico e al controllo del territorio”, conclude Cirielli.

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Inflazione: Istat, luglio +7,9%

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022

Secondo i dati definitivi di luglio resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua passa dal +8% di giugno al +7,9%.”Un disastro! Un cataclisma! Una rovina! Al di là dell’impercettibile calo su giugno, l’inflazione dissangua sempre più gli italiani perché sale il carrello della spesa, colpendo i consumi obbligati non rinviabili. Un record pari al +9,1% di cui avremmo fatto volentieri a meno” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”L’inflazione a +7,9% significa, per una coppia con due figli, una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2625 euro su base annua, ma di questi ben 769 se ne vanno solo per prodotti alimentari e bevande e 795 per il carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la mazzata totale è pari a 2437 euro, 694 euro solo per cibo e bevande, 721 per il carrello. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 2036 euro, 564 euro per mangiare e bere, 585 per il carrello. Il record spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 2946 euro, 919 solo per il cibo, 944 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona” conclude Dona.

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