Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

Archive for 8 agosto 2022

Migrantes: 8 agosto, la giornata del lavoro italiano all’estero

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Dichiarazione del Presidente della Fondazione Migrantes, S.E. Mons. Gian Carlo Perego: “L’8 agosto di ogni anno – giorno del ricordo della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori, oltre la metà dei quali italiani – è diventata la Giornata del ricordo dei lavoratori italiani neòl mondo, di ieri e di oggi. L’Europa è stata ricostruita nel Dopoguerra grazie anche il sacrificio di tanti lavoratori italiani emigrati all’estero: come anche la ricostruzione italiana deve molto ai sacrifici e alle rimesse di milioni di lavoratori italiani emigrati all’estero, soprattutto nei Paesi europei, lontani dai loro familiari. Questo sacrificio, questo lavoro dei nostri emigranti continua anche oggi, con molti giovani e famiglie costretti a lavorare all’estero. L’unica Italia che cresce – come ha ricordato l’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes – è l’Italia all’estero. Anche oggi non sempre il lavoro italiano nel mondo, come quello degli immigrati in Italia, viene riconosciuto nei diritti fondamentali: precarietà, lavoro nero, sfruttamento avvengono anche in altri Paesi nei confronti dei nostri lavoratori. Questa Giornata ricorda i tanti lavoratori di ieri, ma non può dimenticare questi tanti lavoratori italiani di oggi che vivono all’estero. C’è un legame che il nostro Paese non può dimenticare e che deve crescere nell’attenzione alla tutela dei diritti civili e sociali, nelle pari opportunità. Anche l’Italia nel mondo è fondata sul lavoro, e i lavoratori all’estero non possono essere dimenticati, anche dalla Chiesa, che cammina con loro”.

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“Investire nelle infrastrutture mitigando i rischi dell’inflazione e dei rialzi dei tassi”

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

A cura di Simone Zoccari, Director of Institutional di Columbia Threadneedle Investments. In un contesto d’inflazione elevata, crescita economica incerta e tassi d’interesse in aumento, è probabile che le caratteristiche difensive degli investimenti infrastrutturali vengano messe alla prova nei prossimi anni. Del resto, gli investitori si sono tradizionalmente esposti alle infrastrutture in ragione della bassa correlazione con i mercati finanziari e le economie più ampie, della protezione dall’inflazione, della solida conservazione del capitale e dei rendimenti stabili su base corretta per il rischio – a fronte di significative componenti di rendimento. Tuttavia, sebbene negli ultimi 10-15 anni i fondi infrastrutturali non quotati abbiano generato una solida performance d’investimento, la variabilità di tale performance è stata superiore alle aspettative. È stato più come investire in private equity.Inoltre, la maggior parte dei rendimenti degli investitori è derivata dai valori di realizzo alla scadenza del fondo piuttosto che dal rendimento ricorrente. Come mai? Riteniamo che ciò sia dovuto a una costruzione non ottimale del portafoglio e alla mancanza di un obiettivo di rendimento esplicito nei fondi di tipo chiuso. Per spiegare perché la diversificazione del portafoglio debba tenere conto delle caratteristiche macroeconomiche specifiche di un attivo infrastrutturale, pensiamo, ad esempio, alla generazione di energia rinnovabile. L’automazione e i software si sono tradotti in una riduzione dei costi operativi e di manutenzione (le principali voci di costo) e molte aziende si aspettano che la tecnologia continui a ridurre i costi. Bloomberg New Energy Finance prevede che il costo del capitale per le energie rinnovabili continuerà a diminuire fino al 2050. Per il solare fotovoltaico, ad esempio, si prevede un calo annuo del 3% di qui al 2030. Ciò significa che il loro contributo al profilo rischio-rendimento del portafoglio varierà nel corso della vita dell’impianto. Il risultato? Due impianti potrebbero trovarsi nello stesso paese, e chiaramente operare nello stesso settore, ma avere rendimenti poco correlati tra loro. Questo perché hanno livelli diversi di sensibilità alla crescita economica e all’inflazione. Non solo: queste sensibilità variano lungo i cicli di vita degli impianti. A nostro avviso, il problema della mancanza di diversificazione nella costruzione del portafoglio risulta amplificato nei fondi chiusi, che sono il veicolo più usato per accedere alle infrastrutture non quotate. Considerando diversi tipi di impianti, ad esempio, una rete elettrica pienamente regolamentata non sarebbe particolarmente sensibile alle variazioni della crescita economica, ma sarebbe molto più colpita da un aumento dell’inflazione, dato che la maggior parte delle tariffe regolamentate è legata all’inflazione. Per quanto riguarda i tassi d’interesse, la maggior parte delle utility avrebbe una correlazione negativa con l’aumento dei tassi, a seconda della struttura del debito. Per contro, i ricavi di una strada a pedaggio parzialmente regolamentata sarebbero influenzati dalla crescita economica, e salirebbero con l’aumento del traffico. Va inoltre detto che spesso l’inflazione si verifica in periodi di accresciuta attività economica, che di solito si traduce in un aumento dei livelli di traffico, compensando ulteriormente l’impatto dell’inflazione dal punto di vista della valutazione. Ad esempio, se si considera il contesto attuale, le attività più legate al PIL possono trarre vantaggio dai rialzi ciclici della crescita e dei tassi d’interesse, con incrementi delle valutazioni più che sufficienti a compensare l’impatto dell’aumento del costo del capitale. Inoltre, all’interno dello stesso settore, come ad esempio quello delle utenze regolamentate, le normative nazionali dei paesi europei presentano varie differenze tecniche nelle modalità di protezione delle remunerazioni delle utility per gli investimenti di capitale in caso di cambiamenti macroeconomici, tra cui l’inflazione. Anche la sostenibilità gioca un ruolo importante, poiché alcuni dei rischi a lungo termine cui sono esposti gli attivi infrastrutturali sono di natura ambientale e sociale. Sebbene la tempesta odierna sia in gran parte di natura economica, il fondo deve tenere conto anche di questi rischi per essere veramente difensivo. (abstract) Per ulteriori informazioni si veda il sito internet di Columbia Threadneedle Investments: http://www.columbiathreadneedle.it

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Mercato ittico: vendita illegale di “spadini”

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Un quarto di tutto il pesce spada pescato nel Mediterraneo è costituito da giovanili che in parte vengono venduti a prezzi bassi sul mercato illegale. Questa pratica, che è un vero crimine di natura, danneggia uno degli stock ittici e delle attività di pesca più preziosi della regione, come confermano alcune prove raccolte dal WWF. La pesca del pesce spada del Mediterraneo (Xiphias gladius) ha da sempre fornito cibo e reddito a numerose comunità di pescatori della regione. Ogni anno nel Mediterraneo vengono pescate circa 9.000 tonnellate di pesce spada, per un valore di oltre 200 milioni di euro. Ma dalla metà dello scorso decennio, quando le catture erano due volte maggiori rispetto a quanto avrebbero dovuto essere per mantenere la popolazione entro i limiti biologici di sicurezza, la popolazione di pesce spada del Mediterraneo è stata sull’orlo del collasso. Nel 2016, la Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Atlantico (ICCAT) ha adottato un piano di recupero con l’obiettivo di raggiungere la piena ricostituzione dello stock di pesce spada entro il 2031. Il piano includel’introduzione di un limite di Catture Totali Consentite (TAC), la chiusura delle attività di pesca per tre mesi all’anno e la definizione di una taglia minima di riferimento per la sua conservazione. Un’analisi scientifica commissionata dal WWF suggerisce inoltre che cambiamenti mirati all’attuale piano di recupero potrebbero ridurre la mortalità giovanile di circa il 40% (soprattutto dei pesci neonati), consentendo alla popolazione di ricostituirsi completamente cinque anni prima dell’obiettivo fissato dal piano per il 2031. L’Unione Europea – parte contraente dell’ICCAT – conta circa il 75% degli sbarchi annuali di pesce spada nel Mediterraneo. Per questo motivo, il WWF chiede alla Commissione Europea di proporre e attuare una chiusura della pesca con il sistema palangaro pelagico nei mesi di ottobre e novembre (più un mese aggiuntivo). Solitamente, il pesce spada si riproduce inl Mediterraneo durante l’estate, per cui in autunno i giovani esemplari sono estremamente voraci e facilmente insidiabili dai palangari che pescano il pesce spada adulto o altre specie pelagiche come il tonno. Un divieto di pesca allo spada durante l’autunno consentirebbe ai giovani pesci spada di raggiungere una taglia maggiore e la maturità, prima di poter essere catturati. Questo cambiamento, insieme a un’applicazione più severa del divieto di commercializzazione del pesce spada sotto taglia (sotto i 100 cm), non solo potrà accelerare il recupero dello stock, ma avrà anche un impatto positivo sul reddito dei pescatori, aumentando la quantità e il valore delle catture nel lungo periodo. Abbiamo stimato un aumento delle catture del 10% nell’arco di un decennio, con un aumento dei ricavi lordi stimato al 14%. Eventuali iniziali perdite economiche che queste misure comporterebbero per il settore della pesca nel breve periodo, sarebbero ampiamente compensate dai benefici ecologici ed economici che uno stock in salute offrirebbe a lungo termine. L’alternativa è una ripresa molto più lenta e la persistenza dell’illegalità che minaccia non solo il nostro mare, ma anche quei pescatori che rispettano le regole e lavorano per fornire ai consumatori un prodotto legale, tracciabile e sicuro.

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Trasformazione digitale delle aziende italiane promossa da CIONET e Workday

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Per il 71% dei direttori informatici italiani la scarsa cultura aziendale è il primo ostacolo alla digitalizzazione delle imprese. Al secondo posto i Cio hanno indicato le capacità lavorative dei dipendenti (54%), seguite da i requisiti di compliance e privacy in materia di cybersicurezza (33%). Questo è uno degli spunti di interesse che emerge della ricerca “CIOs & The Board”: dal report, inoltre, risulta che le aziende italiane risultano parzialmente digitalizzate, con una percentuale pari al 61%. Sono presenti dati anche relativi al revenue mix: circa il 70% dei Cio dichiara che solamente il 20% del fatturato aziendale deriva da attività digitali. “La trasformazione digitale è un cambiamento culturale prima che operativo e proprio la paura del cambiamento è il primo ostacolo da superare”, commenta Federico Francini, country manager di Workday per l’Italia, azienda multinazionale leader nelle applicazioni cloud native per la gestione finanziaria e delle risorse umane.

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Investimenti online. Truffe articolate e raffinate. L’ultima scoperta

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

È stata scoperta un’enorme rete di siti di investimento falsi interconnessi. Composto da oltre 11.000 domini, prende di mira in modo specifico l’Europa. Le truffe tramite siti di investimento falsi non sono una novità. In questo caso, i ricercatori del Group-IB, multinazionale specializzata in cybersecurity, hanno scoperto una rete organizzata con 11.197 domini, 5.091 dei quali ancora attivi. Sono siti destinati ad Europa e Nord America.La truffa inizia con una pubblicità, anche su WhatsApp o via mail, o un post sui social media. I truffatori utilizzano testimonianze false, spesso di personaggi noti, per promuoversi, nonché account YouTube e Facebook. La vittima si imbatte in un sito che mostra opinioni e importi ricevuti inventati. Viene quindi invitata a inserire i suoi dati, poi riceve una chiamata da un “advisor” che la incoraggia a investire, con un importo minimo di 250 euro. La vittima ha poi accesso a un dashboard, con cifre false, che dovrebbe mostrargli l’andamento del suo investimento e incoraggiarlo ad aggiungere ancora più soldi per aumentare i profitti. Quando la vittima tenta di ritirare le vincite, le viene chiesto di depositare ancora più denaro per raggiungere il limite minimo di prelievo e il sistema va avanti così. I truffatori riutilizzano le informazioni anche rivendendole sul dark web. Questi siti di solito scompaiono dopo poco tempo, settimane o mesi.Partendo dal presupposto che i soldi non crescono sugli alberi selvaggi e chi ci propone un investimento non è un benefattore ma risponde ai propri interessi o del suo datore di lavoro, il primo campanello d’allarme è la sede legale di chi ci fa la proposta: diffidare soprattutto di quelle fuori Ue o Usa. Web. Verificare le recensioni su siti o forum indipendenti di cui si ha fiducia o conoscenza. Mail e WhatsApp: – ignorare i messaggi non richiesti; – in caso di dubbio, chiedere al mittente di dimostrare la sua identità con informazioni aggiuntive, e se si va su un sito o altro, mai rispondere a domande; – diffidare di chi chiede di effettuare una qualsiasi azione in modo urgente; – ignorare la richiesta di installazione di specifiche app; – non effettuare la connessione a link sospetti, soprattutto facendo attenzione alla Url, spesso con parole difformi da quello che vantano di essere.Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Solidità finanziaria di CEF, prima Cooperativa di farmacisti italiani

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Con un giro d’affari che a livello di gruppo sfiora i 1.400 milioni e un ebitda (al lordo dei premi fedeltà ai Soci) di oltre 20 milioni, la Cooperativa si conferma il secondo distributore del farmaco a livello nazionale per quota di mercato. Patrimonializzazione e interventi sui costi, così come l’ottimizzazione di circolante e rimanenze, consentono alla società di affrontare con sicurezza l’incerta congiuntura. Quasi 1,4 miliardi di euro di giro d’affari, poco meno di 20 milioni di ebitda, più di 113 milioni di patrimonializzazione. Sono le cifre chiave del bilancio consolidato con cui CEF chiude il 2021 a livello di gruppo, il cui perimetro annovera una quarantina di partecipate. Tra queste Zamenis, distributore farmaceutico del comparto ospedaliero che di recente ha vinto un appalto da 70 milioni di euro indetto dal Bambin Gesù di Roma; le due holding cui fanno capo 30 farmacie (di cui CEF è proprietaria); Farcom, la spa che gestisce le 12 farmacie comunali di Brescia; Lavorare in farmacia, società specializzata nella ricerca e selezione del personale; Puntofarma, service che si occupa di contabilità e paghe degli esercizi farmaceutici.«Il bilancio 2021» commenta il presidente di Cef, Vittorino Losio «rimanda l’immagine di un Gruppo che cresce in stabilità e solidità, grazie al miglioramento del Patrimonio netto e del livello di indebitamento». «Siamo riusciti a ottenere questi risultati in un anno ancora difficile a causa della pandemia» aggiunge Tommaso Ravera, direttore finanziario di Cef «grazie all’ottimizzazione del circolante e delle rimanenze; in particolare, abbiamo ottenuto finanziamenti a medio lungo termine sfruttando la considerazione di cui gode il gruppo presso il sistema bancario, con un significativo miglioramento del cashflow».Positivi anche i numeri del bilancio 2021 di CEF, che consolida la sua posizione di secondo distributore farmaceutico nazionale per quote di mercato con i utili che superano i 2,5 milioni. «Avevamo iniziato il 2021 con un budget piuttosto conservativo a causa del covid» spiega Alessandro Orano, direttore generale di CEF «abbiamo invece raccolto numeri superiori alle attese grazie anche a interventi sui costi e all’avvio di trasformazioni – digitalizzazioni, per esempio – che hanno generato efficienza e continueranno a farlo anche nel 2022».«I soci di CEF» è il messaggio conclusivo del presidente Losio «potranno continuare ancora a lungo a fare affidamento su una Cooperativa solida nelle basi e lucida nelle strategie da mettere in campo in questa congiuntura estremamente incerta. Stiamo investendo in tecnologia e magazzini per consentire alle farmacie di mantenere la massima efficienza in quello che è il loro core business, la distribuzione del farmaco, e nei servizi alla farmacia».Fondata a Brescia nel 1934 da 12 farmacisti, CEF è oggi per market share il secondo player nazionale e la prima cooperativa della distribuzione farmaceutica nazionale. Dai suoi 13 poli logistici automatizzati serve ogni giorno seimila farmacie in 74 province di 14 Regioni, dispone di oltre 80.000 referenze e conta un migliaio di dipendenti. I farmacisti soci sono duemila e le farmacie aggregate in rete con la Cooperativa sono 1.600.

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Il costo della vita e i soldi nella busta paga dei lavoratori

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Secondo dati OCSE, che ha analizzato la dinamica degli stipendi medi nell’arco di trent’anni, dal 1990 al 2020, l’Italia è l’unico Paese europeo in cui le retribuzioni sono calate anziché aumentare con un -2,9%. I lavoratori hanno grandi aspettative di ricevere un aumento di stipendio e sono pronti a spingere i propri datori di lavoro a ottenerlo, poiché il costo della vita è in notevole aumento.Sono solo alcune delle tendenze che emergono da “People at Work 2022: A Global Workforce View” l’annuale survey redatta dall’ADP Research Institute. ADP è un multinazionale americana leader nell’human capital management e presente in Italia tramite ADP Italia. L’indagine si è svolta su circa 33.000 lavoratori in 17 paesi, di cui circa 2000 in Italia.Secondo il sondaggio, il 76% dei lavoratori a livello globale afferma che probabilmente chiederà un aumento di stipendio nell’arco di 12 mesi, in Italia lo ha dichiarato il 65% degli intervistati, il 68% degli uomini e il 62% delle donne. I risultati arrivano in un momento in cui il costo della vita sta aumentando rapidamente in molte parti del mondo a causa dell’elevata inflazione e dopo due anni di interruzione del lavoro legata alla pandemia.Circa la metà dei lavoratori italiani (41%) prevede di ottenere realmente un aumento di stipendio nei prossimi 12 mesi (44% gli uomini e 38% le donne) e il 21% prevede una promozione (24% uomini contro il 17% delle donne) o un bonus (25%, gli uomini sono al 27% mentre le donne al 24%). Emerge chiaramente come anche in questa situazione le donne nutrano aspettative inferiori a quelle degli uomini. Nel complesso, il 62% dei lavoratori italiani afferma che la retribuzione è il fattore più importante per loro in un lavoro.Il 23% ha dichiarato di non essere soddisfatto, per diversi motivi, della propria condizione lavorativa attuale (più le donne con un 24% che non gli uomini al 21%). Di questa fetta, il 36% lamenta di avere avuto un aumento del lavoro e delle responsabilità che non è però stato accompagnato da un aumento di salario (41% gli uomini e 30% le donne).“Avendo lavorato duramente contro le tensioni della pandemia e con l’inflazione in aumento che ha creato una diffusa crisi del costo della vita, molti lavoratori sentono di aver bisogno, e di aver diritto, a un aumento” dichiara Marisa Campagnoli, HR Director ADP Italia. “Le società dovrebbero tenerlo a mente nel mercato del lavoro odierno, dove il mantenimento di una forza lavoro qualificata, sicura e stabile è fondamentale e più impegnativo che mai. La retribuzione è una questione ancora più urgente in questo momento ed è probabile che rimanga tale nel prossimo futuro, con un chiaro effetto a catena sul reclutamento e sulla fidelizzazione. Le aziende dovranno conciliare tale spinta per salari più alti con le proprie disponibilità finanziarie e con il soddisfacimento delle esigenze dei lavoratori su altri fronti, come dare loro la flessibilità che desiderano e che oramai è imprescindibile”. Uno dei motivi per cui i lavoratori possono ritenere di meritare un aumento di stipendio è il numero di ore extra di lavoro non retribuito che molti di loro svolgono, ad esempio iniziando presto, rimanendo fino a tardi o lavorando durante le pause. In media, i lavoratori italiani lavorano ogni settimana 6,1 ore aggiuntive di straordinario non retribuito (6,3 gli uomini contro 5,7 delle donne). Nel periodo pre-Covid (sondaggio realizzato da ADP nell’ottobre 2019) le ore settimanali non pagate erano “solo” 4 ore.

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Incremento del numero di decessi per carcinoma epatico e per cirrosi epatica

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Un’emergenza epidemiologica e clinica a livello mondiale (ma anche nazionale) che nel 2016 ha portato alla morte di 828.940 persone a livello globale. Stiamo parlando delle malattie croniche del fegato, al centro di un ciclo di incontri organizzati da Motore Sanità, che ha coinvolto medici ed esperti del settore per capire i campi d’intervento e le nuove frontiere della tecnologia per contrastare questa patologia. Non si tratta poi solo di cura della fase acuta della malattia ma anche di prevenzione. Il Global Burden of Diseases infatti stima che per il 2040 ci possa essere un incremento del numero di decessi per carcinoma epatico e per cirrosi epatica rispettivamente del 100% e del 50%. Per intervenire in questo contesto tutti i professionisti del settore socio sanitario possono contribuire a una diagnosi più specifica e tempestiva, a partire dai medici di famiglia, che hanno però bisogno di un aggiornamento per quanto riguarda le diverse tipologie di trattamento. Fra le malattie croniche del fegato particolarmente grave è l’encefalopatia epatica, presente in almeno il 20% dei pazienti cirrotici. La presa in carico di questi pazienti deve garantire un accesso uniforme alle cure, ma soprattutto una corretta aderenza alla terapia fondamentale per prevenire le gravi complicanze. Per questo motivo è stato evidenziato nel ciclo di incontri l’importanza di ripensare l’organizzazione della gastroenterologia del territorio. Serve un impegno di tutti gli attori coinvolti per non fare mancare nei Piani regionali per l’assistenza alla cronicità la giusta attenzione per questi pazienti, attraverso una collaborazione tra medicina ospedaliera e territoriale. Nel ventaglio di patologie legate al fegato troviamo anche le malattie epatiche autoimmuni dell’adulto come la colangite biliare primitiva (PBC), l’epatite autoimmune (AIH), la colangite sclerosante primitiva (PSC) e la malattia epatica IgG4 mediata. Sono malattie considerate relativamente rare ma se non diagnosticate e non curate adeguatamente progrediscono in termini di severità clinica sino alle fasi di cirrosi scompensata del fegato e, caratteristica della PSC, al colangiocarcinoma.Anche in questo caso il nodo centrale rimane la formazione dei medici di base per una corretta e tempestiva diagnosi. Ad aiutare in questi percorsi diagnostici non sempre immediati arriveranno anche le risorse del PNRR (Piano Nazionale di ripresa e resilienza), che offrono importanti strumenti per migliorare la gestione dei pazienti fragili come quelli con cirrosi epatica. Le stime più recenti parlano di circa 1 milione di morti nel mondo ogni anno per cirrosi, posizionandosi all’undicesimo posto per causa di morte più comune, ed è anche la terza causa di morte tra le persone di età compresa tra 45 e 64 anni, risultando responsabile, insieme al cancro al fegato, del 3,5% di tutti i decessi in tutto il mondo. Ci sono diversi esempi virtuosi in tal senso. Ad esempio in Abruzzo è stato stilato un PDTA per la cirrosi epatica coinvolgendo sia gli esperti ma anche e soprattutto i medici di medicina generale per evitare il più possibile il ricorso all’ospedalizzazione e la delocalizzazione del paziente: “Proprio dai mmg viene dato al paziente l’input di andare dallo specialista – ha spiegato Pierluigi Cosenza, Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale della Regione Abruzzo -. Compito fondamentale quindi del medico di medicina generale è identificare precocemente il paziente epatico a rischio evolutivo ed indirizzarlo dallo specialista per poi riprenderlo in carico nella fase di cura e monitoraggio”. Per le malattie croniche del fegato esiste poi un sommerso che deve essere al centro di un percorso di diagnosi puntuale. Il Covid ha avuto un effetto dannoso sulla prevenzione delle malattie infettive, una fra tutte l’HCV quindi anche sull’impiego dei test per la diagnosi precoce dell’infezione. Bisogna realizzare test al di fuori dagli ospedali per identificare quei pazienti con epatite C non ancora raggiunti dai servizi sociosanitari. Questo può essere possibile solo attraverso strutture sul territorio, come i SerD e i Centri di malattie sessualmente trasmesse. By Alessia Testori

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Progress Tech Transfer

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

E’ il fondo lanciato da MITO Technology e dedicato alla valorizzazione delle tecnologie nel campo della sostenibilità – ha guidato un round di investimento da 1,2 milioni di euro nella società di portafoglio Finapp – spin off dell’Università di Padova – che ha sviluppato una soluzione per misurare la quantità di acqua immagazzinata nel suolo su un’ampia superficie per un monitoraggio continuo. Al round hanno partecipato anche Crédit Agricole Italia e Tech4Planet, il Polo di Trasferimento Tecnologico sulla sostenibilità ambientale promosso da CDP Venture Capital SGR. Nel 2020 Progress Tech Transfer aveva investito 200.000 euro in Finapp per finanziare la Proof-of-Concept della tecnologia. Finapp utilizza i raggi cosmici per misurare l’umidità del suolo. In particolare, l’idea sfrutta i neutroni ambientali, sottoprodotti dei raggi cosmici, che investono il nostro pianeta 24 ore su 24. I processi di interazione dei neutroni sono descritti da modelli matematici che permettono di risalire alla quantità media di acqua presente attorno alla sonda, non solo nel suolo ma anche fuori suolo sottoforma di neve o di biomassa. Grazie a nuove metodologie e nuovi materiali Finapp è riuscita a innovare la misurazione dei neutroni ambientali.Progress Tech Transfer è un fondo di investimento specializzato in tecnologie sostenibili provenienti dalla ricerca di università ed enti pubblici di ricerca italiani, start-up, spin-off e imprenditori visionari. Progress Tech Transfer è sostenuto da InnovFin Equity, con il supporto finanziario dell’Unione Europea nell’ambito degli strumenti finanziari di Horizon 2020 e del Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), istituito nell’ambito del Piano di investimenti per l’Europa. Per maggiori informazioni, http://www.progressttfund.it. Finapp è una startup innovativa, spin-off dell’università di padova fondata nel 2018 dall’imprenditore padovano Luca Stevanato con Angelo Amicarelli e altri due ricercatori, Marcello Lunardon e Sandra Moretto.L’azienda ha sviluppato un sensore di ultima generazione per misurare il contenuto idrico del suolo, della biomassa e della neve, basato sulla misura dei neutroni ambientali prodotti dai raggi cosmici (Cosmic-Ray Neutron Sensing).

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I bambini ascoltano e prevedono quando succederà nel futuro

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Padova. Quando percepiamo suoni o individuiamo immagini l’attività del cervello non è tutta utilizzata per elaborare le caratteristiche fisiche e i significati che ne scaturiscono. Al contrario solo una piccola parte della nostra attività cerebrale (dall’1 al 5 % circa) si “mobilita” in risposta ad eventi esterni, nel restante 95% il cervello è continuamente coinvolto nel formulare predizioni probabilistiche sugli eventi che si potrebbero verificare nell’ambiente.Queste ipotesi vengono poi sistematicamente, e spesso inconsapevolmente, confrontate con la realtà in maniera da arrivare a una corretta interpretazione di ciò che si è sentito o veduto. Ma da che età siamo in grado di predire ciò che accadrà nell’ambiente a seconda di ciò che percepiamo? Il team di ricercatori dell’Università di Padova nello studio dal titolo “Face specific neural anticipatory activity in infants 4 and 9 months old” pubblicato sulla rivista «Scientific Reports» ha per la prima volta risposto a questa domanda. Supponiamo che qualcuno bussi alla nostra porta. Prima ancora di conoscere chi entrerà sappiamo che si tratta di una persona e non, ad esempio, di un cane. Successivamente, una volta che il soggetto ha varcato la soglia, il nostro cervello si organizzerà in modo da focalizzarsi su alcuni elementi cruciali per l’interazione sociale come l’espressione del viso, la postura del corpo e l’intonazione della voce per capire, in un batter d’occhio, se l’interlocutore è una persona amichevole o no. Il cervello funziona quindi in maniera predittiva, ma, cosa più importante, è in grado di pre-attivarsi innescando network neurali specifici sulla base della natura dello stimolo atteso. Ipotizzare cosa riserva il futuro ci permette di ottimizzare le nostre risorse mentali e fisiche per reagire meglio e più velocemente agli eventi, aumentando le nostre probabilità di sopravvivenza. Ovviamente non si tratta di premonizione, ma di processi che si basano su eventi fisici naturali come, ad esempio, la regolarità sensoriale di alcuni stimoli ambientali (un ritmo musicale o un movimento ripetitivo) o l’apprendimento associativo tra situazioni che tendono a presentarsi insieme (il “toc toc” alla porta e la successiva comparsa di un viso).«Questo ciclo continuo di predizione-verifica-aggiornamento è noto in letteratura come predictive brain e definisce il sottile equilibrio che regola l’interfaccia tra il nostro mondo interiore e tutto ciò che è esterno a noi. Nonostante la significativa importanza del nostro cervello predittivo – dice il Professore Giovanni Mento del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli studi di Padova e primo autore dello studio – nessuno studio finora aveva investigato il suo sviluppo nei primissimi mesi di vita. In questa ricerca è stata ricostruita l’attività cerebrale in tre classi di soggetti – adulti, bambini di 9 mesi e piccoli di 4 mesi – a partire dalla loro attività elettrica corticale (EEG) durante la presentazione di volti o di oggetti rispettivamente preceduti da una voce umana o da suoni non umani. I risultati suggeriscono che anche nel gruppo dei bambini di 4 mesi si rileva un’attivazione neurale che rispecchia la capacità di anticipare l’evento a seconda del suono sentito. In altre parole, il semplice suono di una voce umana è in grado di pre-attivare i circuiti neurali coinvolti nella percezione visiva dei volti circa un secondo prima di vederli comparire su uno schermo».«È la prima dimostrazione scientifica che i bambini molto piccoli possono prepararsi all’incontro di stimoli socialmente rilevanti come nel caso dei volti attivando i meccanismi neurali sottostanti che serviranno ad elaborare i volti ancora prima della loro effettiva presentazione – sottolinea la Professoressa Teresa Farroni, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socialiazzazione dell’Università di Padova che ha supervisionato il progetto di ricerca –. Questa competenza precoce costituisce un prerequisito fondamentale nello sviluppo dell’essere umano al fine di garantire fin da subito la possibilità di comunicare con altri consimili».

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Gli aiuti di ACS agli ucraini colpiti dalla guerra

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

A cinque mesi dall’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) fa il punto sui progetti adottati: oltre 5 milioni di euro in aiuti d’urgenza e altre iniziative a sostegno della Chiesa cattolica di entrambi i riti nel suo sforzo di rimanere a fianco della popolazione sofferente. Oltre ai primi aiuti immediati, negli ultimi tre mesi, cioè da maggio a luglio, la fondazione pontificia ha stanziato ulteriori 2,5 milioni di euro. Con l’approvazione, avvenuta nel mese di luglio, di 34 nuovi progetti, il contributo per il 2022 ha raggiunto i 5 milioni di euro.«Le peggiori conseguenze della guerra non sono immediate: gli effetti psicologici, spirituali, fisici e umanitari si faranno sentire in seguito. Solo Dio può sanare le ferite più profonde, ma noi cerchiamo di alleviare i bisogni più urgenti e sostenere la Chiesa locale.

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Patricia Jacomella Bonola The Party’s over: Welcome Darkness!

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Bellinzona (Svizzera) Via Tamaro 3 fino al 28 agosto 2022 apre alle ore 14 Patricia Jacomella Bonola (1952) si presenta per la prima volta nelle sale del MACT/CACT; e lo fa con un progetto tematico esteso su 3 spazi espositivi. Se da un lato il titolo racchiude in sé un desiderio bifido in bilico tra bene e male, positivo e negativo, tra crepuscolo del passato e potenza nella luce del futuro, dall’altro Jacomella Bonola costruisce un pensiero nello spazio, che – partendo dal buio come elemento filosofico [rif. a Francesca Rigotti, Buio , edizioni Il Mulino, 2020 e Nina Edwards, Darkness. A cultural history, Reaktion Books, 2018], da sempre motore della creazione artistica, nonché esistenziale – apre visioni e utopie all’interno di un quotidiano tra reale e digitale, che tutto cannibalizza, fagocita ed espelle nell’oblio, senza spesso lasciare quella famosa o famigerata traccia del nostro transito.L’esposizione di Patricia Jacomella Bonola riunisce lavori artistici a carattere installativo, che confrontano i temi del quotidiano in tutti gli ambiti sociali con l’individualismo di ognuno di noi, facendone scaturire la difficile e complessa struttura dei vari rapporti esistenziali all’interno della società odierna. La sua opera si caratterizza proprio per quello slancio barricadiero e a tratti militante, entro il quale l’artista di Zugo utilizza sempre elementi della quotidianità, modellati a loro volta a partire dalla decostruzione dei forti codici culturali, espressione spesso vana del nostro (soprav)vivere post-contemporaneo. Patricia Jacomella Bonola / Mario Casanova, 2022.

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Etichette alimentari. Italia allo sbando. I danni del sovranismo

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

“Il sistema non tiene conto del fabbisogno e del profilo nutrizionale individuale ed il punteggio Nutriscore non rappresenta un giudizio assoluto di salubrità di un alimento ma è relativo alla composizione nutrizionale dello stesso riferito a 100 g di prodotto e non ad una porzione di consumo. Tutti gli alimenti in commercio devono essere presi in considerazione nell’ambito di una normale dieta varia ed equilibrata”. E’ il testo di un cartello che si legge nei supermercati Carrefour. E’ l’impegno preso dall’azienda francese con l’Antitrust che a dicembre aveva avviato un’indagine, conclusa ieri con l’impegno di Carrefour ad informare i loro clienti. Stesso tipo di impegni per Pescanova e Valsoia, importatrice dei prodotti Weetabix e Alpen.Questo è lo scorrere dei fatti a seguito della posizione italiana sull’etichetta a semaforo (Nutri-score) che, nel febbraio scorso aveva portato al bando governativo di questo strumento di informazione. Obiettivo: combattere contro l’Unione europea, colpevole di voler favorire le multinazionali contro il made in Italy.Abbiamo ascoltato toni apocalittici antieuropeisti di sovranisti di vario tipo, manipolazione dell’informazione da parte di Federalimentare, ed elogio di etichette (Nutriform-battery) che, come già avviene, riportino solo l’elenco dei contenuti. L’oggetto del contendere è se l’etichetta, informando, debba esprimere o meno un’indicazione media rispetto alla salubrità del prodotto. “Nutriform-battery” presuppone la scelta del prodotto dopo lettura di elenco e quantità del contenuto, scritta sempre in caratteri piccoli. “Nutri-score” si basa sulla immediata percezione (lettere e colori) rispetto ad un equilibrio nutritivo tra elementi sfavorevoli (calorie, acidi grassi saturi, zuccheri semplici, sodio) e favorevoli (percentuale di frutta, verdura, leguminose e oleaginose, fibre, proteine). Le indicazioni si riferiscono ad una quantità pari a 100g o 100ml. A-verde rappresenta il miglior equilibrio, che peggiora con B-verde chiaro, C-giallo, D-arancione, E-rosso. Alcuni prodotti di prestigio del made in Italy hanno preponderanza di elementi sfavorevoli e non avrebbero la A-verde. I nostri governanti preferiscono che in etichetta non sia espressa indicazione complessiva media di salubrità ma che il consumatore – presumibilmente informato di cosa e quanto per la propria salute – scelga di conseguenza. A nostro avviso si è data più importanza al business dei produttori che non alla salute dei consumatori. Dal 2018 Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Spagna già raccomandano questa etichetta. Positivi anche i giudizi dell’Oms (International Agency for Research on Cancer – Iarc) Così l’Italia si sta preparando al fatto che entro la fine di quest’anno la Commissione europea dovrebbe presentare una proposta di legge perché l’etichetta “Nutri Score”, sia un obbligo nel contesto della strategia F2F (Farm to Fork). Non è molto esaltante, anche perché il confronto interno è quasi sempre basato non su numeri e fatti in sé, ma sull’essere pro o contro il made in Italy. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Notte di San Lorenzo – mercoledì 10 agosto 2022

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Luoghi immersi nella natura, dove godersi – grazie al basso inquinamento luminoso – una vista privilegiata sulle stelle, in attesa di quelle cadenti che regalano desideri. In Sardegna, nel profumo del mare a pochi passi, la pioggia di corpi celesti si aspetta in totale relax nel giardino mediterraneo dell’Aquadulci, distesi sul lettino nel gazebo di bambù, dove concedersi rigeneranti massaggi a base delle essenze dell’isola (www.aquadulci.com). In Sicilia, nel cuore della campagna della Val di Noto, basta alzare lo sguardo dalla tavola apparecchiata tra i filari di vite del Baglio Occhipinti, per godersi uno spettacolare panorama sul cielo trapuntato di luci. Per una serata ancor più romantica, si può scegliere di cenare nel giardino privato della propria suite o godersi un delizioso picnic, gustando le prelibatezze della cucina locale (http://bagliocchipinti.com/). La sensazione è che le stelle si possano toccare con le dita dalla piazzetta panoramica di Borgotufi, l’albergo diffuso di Castel del Giudice (IS), tra le cime dell’Alto Molise e dell’Abruzzo. Qui, l’8 agosto si può partecipare a un evento di osservazione astronomica con narrazione di miti e costellazioni e cena dedicata al Ristorante del Borgo. Ma ogni sera d’estate e nei giorni intorno a San Lorenzo lo spettacolo naturale è garantito. Per i più curiosi, inoltre, c’è una mappa speciale del cielo concepita come un astrolabio per orientarsi nel riconoscere le stelle e stampata con sovrimpressione serigrafica in fosforescente (www.borgotufi.it). In Umbria, il Relais Borgo Campello, incanta gli appassionati di astri grazie a un punto di osservazione privilegiato. Sulla sommità della collina su cui sorge l’antichissimo borgo medioevale di Campello Alto, che si affaccia sulla vallata punteggiata da ulivi, il cielo sembra più vicino e la connessione con la natura ancor più intensa dopo una lezione di yoga all’aperto (www.borgocampello.com). Il firmamento della Toscana si ammira invece da varie angolazioni, a bordo di una fiammante spider decappottabile di Slow Drive, azienda specializzata nel noleggio di auto d’epoca senza conducente, con diverse sedi e quindi itinerari (tra il Lago di Garda, il Lago di Como, Verona e la Valpolicella, Padova, Firenze, Siena e in Liguria a Savona). Prenotando una delle auto leggendarie, si riceve a casa un pacchetto con il kit del perfetto pilota, compresi guantini in pelle e occhiali vintage, per sorprendere la persona con cui condividere l’avventura on the road (www.noleggioautodepoca.eu). L’Emilia Romagna offre una vista emozionante da ALTO, il sofisticato rooftop restaurant dell’Executive Spa Hotel di Fiorano Modenese (MO), regno del talentuoso Chef Mattia Trabetti, che grazie al soffitto a moduli basculanti, mostra la volta celeste in tutto il suo splendore, e dalle sue vetrate apre la vista sulle colline appenniniche. Il ristorante punta a creare un’esperienza totale, coinvolgendo il cliente e raccontandogli il luogo magico in cui si trova, visto con occhio giovane e innovativo (www.executivespahotel.com). Dormire letteralmente sotto un “tetto di stelle”, in uno spazio da togliere il fiato, tra alberi, acqua e cielo, è l’occasione unica che offrono gli Skyview Chalets del Camping Toblacher See (BZ). I gioielli di vetro e legno incastonati nel paesaggio del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, garantiscono un soggiorno di assoluta pace in quel silenzio ristoratore che permette di riflettere e contemplare l’Alto Adige che si mostra senza veli – grazie a una copertura trasparente – all’esterno dei glass cube ecologici affacciati sul Lago di Dobbiaco. Alle comodità di interni che vantano saune private a raggi infrarossi o jacuzzi idromassaggio sul terrazzo panoramico, si combina un’offerta escursionistica estiva pressoché infinita (www.skyview-chalets.com). Infine, la Val d’Ega (BZ) sfrutta la vicinanza delle vette dolomitiche col sole per puntare ancora più in alto e mirare direttamente a una vacanza tra le stelle. Grazie al primo Astrovillaggio d’Europa – composto dalle località di Collepietra, San Valentino in Campo, nel comune di Cornedo all’Isarco e Cardano – il cuore del Patrimonio dell’Umanità UNESCO è infatti anche al centro di un universo che ispira passeggiate notturne con osservazione delle stelle, attività entusiasmanti al Planetarium Alto Adige, laboratori per bambini e famiglie e passeggiate guidate sul “Sentiero dei Pianeti”, sotto uno dei cieli più belli d’Italia. Ad esempio martedì 9 e giovedì 11 agosto si potrà scoprire, con la visita guidata, il cielo sopra l’Alto Adige e quali oggetti astronomici saranno visibili nel corso della nottata (www.valdega.com).

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Libro: “Mi hai trovata tu” di Maria Rita Concilio

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Mi hai trovata tu parla di vite sospese, come barche dondolanti sul mare al tramonto. Di naufragi sentimentali sulle rotte della felicità. Di dolori che levigano l’anima e il corpo, come fanno le onde con i ciottoli sulla riva. Ma anche della voglia di rialzarsi e ricominciare un nuovo viaggio. E del coraggio di essere sé stessi, in una società che ci vorrebbe cinici e insensibili. L’io narrante e la protagonista, Anna, è una giovane sognatrice, solitaria, avida di letture, amante del mare. I fatti narrati si svolgono tra l’inizio e la prima metà degli anni Novanta del secolo scorso, tra Roma, una imprecisata città della costa adriatica e Milano. Schiacciata dal peso delle speranze e delle aspettative che altri le hanno cucito addosso, Anna è alla ricerca di un amore perfetto, di un approdo sicuro per dare un senso alla propria vita. Crede di trovarlo in Alessandro, ma ben presto la loro relazione naufraga tra incomprensioni e incompatibilità. È allora che iniziano i disturbi del comportamento alimentare. Prima la bulimia, poi l’anoressia. In principio l’insano rapporto col cibo si manifesta come una richiesta di attenzione. In seguito diventa una dipendenza, subdola e latente. «Convivevo col suo spettro – si legge – Mi ricordava che si sarebbe potuta manifestare, indesiderata, in qualsiasi momento, ogni volta che la vita non avrebbe funzionato come volevo». Dalle pagine del romanzo emergono innumerevoli spunti di interesse: il viaggio introspettivo della protagonista che può essere d’aiuto per chi lotta contro i disturbi del comportamento alimentare; la rappresentazione della società disumanizzante e orientata al profitto che espropria l’individuo del suo tempo e della sua anima; il profondo rapporto d’amore con il mare che si alimenta della contemplazione delle onde e di passeggiate solitarie sulla battigia; e soprattutto la riflessione sul fatto che la felicità non vada ricercata all’esterno, nelle cose materiali e nelle persone che ci circondano, ma dentro di noi, nell’autenticità delle nostre passioni e aspirazioni.

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E’ on line il nuovo sito di Handylex

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 agosto 2022

Un nuovo restyling grafico che lo rende fruibile, più moderno e, allo stesso tempo, facile da navigare da qualsiasi device.Progettato per essere altamente user friendly e studiato in ogni dettaglio per le persone con disabilità, per le loro famiglie, per le amministrazioni, gli enti locali e le istituzioni tutte, il nuovo sito Handylex ha contenuti rivisti ed arricchiti, in grado di offrire tutte le risposte necessarie ai quesiti posti dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie, nell’ottica di ridurre al minimo il gap tra l’interpretazione delle norme e l’esigibilità dei diritti. Oltre alle sezioni dedicate agli approfondimenti ed alle norme, sono presenti sezioni dedicate alle faq e alle news che saranno arricchite da domande e brevi articoli e che hanno la finalità di chiarire rapidamente e in modo semplice i dubbi più comuni. É possibile, in ogni sezione, effettuare una ricerca di un determinato argomento, inserendo un tag (parola chiave) o l’anno di riferimento. Sempre presente lo sportello telematico, anch’esso rivisto e semplificato, che permette di porre e ricevere, in tempi brevi, risposte personalizzate e chiarimenti su situazioni particolari. «Abbiamo lavorato per un sito web in grado di esprimere al meglio il nostro sapere e in grado di rappresentarci in maniera più completa ed esaustiva, che possa trasmettere al meglio il nostro lavoro e il modo in cui lo facciamo, con passione, dedizione, capacità e orientamento ai risultati», dichiara il presidente di FISH, Vincenzo Falabella: «con il nuovo sito Handylex inizia decisamente una nuova avventura».

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