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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 11 giugno 2017

Composizioni e improvvisazioni, Silvia Corda e Adriano Orrù

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

silvia adrianoMadrid Mercoledì, 14 giugno 2017 alle ore 20.00 Istituto Italiano di Cultura Calle Mayor, 86. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Composizioni e improvvisazioni è un concerto che si può definire come un’opera aperta. I due musicisti attingono liberamente al loro repertorio di composizioni originali, in duo e/o in solo, alternando o inserendo liberamente momenti di improvvisazione. Il tutto però senza uno schema predeterminato ma seguendo le suggestioni del momento e affidandosi alla capacità di capire le intenzioni dell’altro musicista. Improvvisazione è intesa quindi come capacità di comporre musica all’impronta (composizione istantanea), come capacità di sorprendere e auto-sorprendersi con qualcosa di inatteso. La composizione scritta può essere, a sua volta, connessa con l’improvvisazione (L’Offerta Musicale di Bach deriva da una improvvisazione che Bach fece per Federico il grande, gli Impromptu di Schubert, le cadenze dei concerti classici – Mozart, Beethoven, Paganini erano improvvisatori – e così via fino al jazz, all’alea di Cage, a Maderna) insomma l’improvvisazione ha permeato la musica per secoli. Lo studio accademico ha, negli anni, sottovalutato questa modalità che un tempo era comune per un musicista, ma fortunatamente è una pratica che sta ritornando in vita e non solo nel jazz.
In molte lingue si usa lo stesso verbo sia per suonare che per giocare, Composizioni e improvvisazioni perciò propone un gioco e una sfida: lasciarsi portare con un senso di libertà dal flusso di una musica in cui compaiono senza preclusioni elementi del vissuto musicale dei due artisti: il rigore della musica classica, il gusto dell’esplorazione sonora della musica contemporanea, il jazz, la capacità di sorpresa che può avere la libera improvvisazione. (foto: silvia adriano)

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Miss Italia: al Castello di Galliate (NO) vince ragazza di Aosta

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

Selezione di Galliate - ph Alberto BardusHa sbaragliato la concorrenza di altre 24 pretendenti, Maddalena Manganiello, la ventiquattrenne di Aosta vincitrice eletta ieri sera Miss Miluna nella suggestiva cornice del castello sforzesco di Galliate, in provincia di Novara. Successo di pubblico oltre ogni aspettativa per la terza selezione di Miss Italia, dopo le tappe di Casale Popolo e Sale, nell’alessandrino. Le 25 ragazze in gara hanno sfilato davanti alla platea dopo essere uscite dal castello, poi sono salite sul palco per poi tornare in castello per il cambio d’abito. A presentare l’evento, organizzato dall’amministrazione comunale con il supporto operativo della Pro Loco, l’ex gieffina Martina Pascutti, già aspirante Miss Italia di qualche edizione fa e oggi conduttrice di alcuni programmi televisivi in onda su un importante network nazionale.
Alta 1,74 capelli e occhi castani, la vincitrice lavora come cameriera nel locale dei genitori, amante dello sport, pratica corsa, boxing e fitness. La bella mora aostana ha compiuto proprio ieri i 24 anni. “Non c’è modo migliore per festeggiare – ha detto al termine della selezione – spero di andare avanti e di arrivare fino in fondo, sarebbe bello se la Valle d’Aosta avesse finalmente la sua Miss Italia”.
Dopo di lei altre sette concorrenti e, in ordine:
Miss Rocchetta Bellezza Natasha Pellegrino, 26 anni di Ivrea (TO), alta 1,70 capelli e occhi neri, laureata in giurisprudenza, lavora come fotomodella, le piace recitare e pratica nuoto;
Miss Equilibra Manuela Fichera, 21 anni, nata a Borgomanero ma residente ad Arona (NO), alta 1,75 capelli e occhi castani, le piace ballare e recitare, pratica fitness e svolge un mestiere particolare, la barbiera;
Miss Tricologica Giada Macchi, 22 anni, nata a Milano ma residente a Trecate (NO), alta 1,70 capelli castani e occhi nocciola, lavora come hostess in un supermercato, ama la danza e il canto, pratica bici e palestra e presenta un programma sportivo in TV;
Miss Alpitour Jlenia Brunetto, 20 anni di Torino, alta 1,74 capelli biondi e occhi marroni, pratica crossfit;
Selezione di Galliate - ph Alberto BardusMiss Dermal Institute Letizia Vola, 22 anni, nata a Cirié (TO) ma vive a Banchette, alta 1,75 capelli e occhi castani, laureanda in scienze dell’educazione, lavora come baby-sitter, pratica nuoto e palestra;
Miss Interflora Lucrezia Giacobone, 19 anni, nata a Valle Mosso ma residente a Mosso (BI), alta 1,75 capelli e occhi castani, studia chimica dei materiali e biotecnologie sanitarie, pallavolista del consorzio Teamvolley;
Infine, Miss Pro Loco Galliate Alessia Ghiglione, 18 anni, nata ad Alba ma residente a Bra (CN), alta 1,79 capelli biondi e occhi azzurri, studentessa, appassionata di teatro e attrice a livello amatoriale. Le prime quattro ragazze classificate, inclusa la vincitrice, accedono di diritto alle finali regionali del concorso, che partiranno nel mese di luglio. “Ringrazio il sindaco Davide Ferrari e la Pro Loco di Galliate che hanno garantito la perfetta riuscita della serata”, ha dichiarato l’agente regionale del concorso Lucio Vito Buonfine, al termine dell’evento. La prossima selezione si svolgerà sabato 24 giugno alle ore 21 al ristorante “L’albero verde” di Castellazzo Bormida (AL), con la collaborazione di Andrea Grignani e del suo staff. Domenica 18 giugno dalle ore 15:30 alle 18 è invece in programma un casting all’Ippodromo di Vinovo, nel torinese. Per partecipare occorre iscriversi al concorso attraverso il link http://www.missitalia.it/concorso/partecipa.php

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Grotta dei Desideri, consegnato l’abito della Fashion dinner dedicata alla festa delle donne

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

Fashion dinner1AMANTEA (Cs) – Mantenere fede agli impegni. Sempre. Ma per raggiungere questo obiettivo è di fondamentale importanza circondarsi di partner seri e autorevoli che credono in un progetto e che hanno le competenze per portarlo avanti. Il binomio tra la Grotta dei desideri e Hotel La Principessa si estrinseca in questa semplice considerazione: lavorare insieme per dare forza e sostanza ad un visione di futuro, nei rispettivi campi, innovativa e diversa. Grazie a questa fortunata collaborazione la struttura ricettiva, situata a Campora San Giovanni di fronte al porto turistico, non è soltanto il centro logistico ed operativo di tutti gli eventi legati alla kermesse che, come di consueto avrà luogo tra l’1 ed il 4 agosto prossimo, ma è anche un vero e proprio laboratorio culturale che consente di creare sinergie capaci di fare la differenza.
Sulla base di questo scenario, nello scorso mese di marzo, si è ben pensato di dare seguito ad una particolarissima fashion dinner dedicata alle donne che ha avuto luogo nel giorno ad esse dedicato. L’alta moda ha così brindato alla grande cucina, regalando atmosfere uniche e inimitabili. Alle donne che hanno preso parte alla cena di gala, degustando i piatti unici della tradizione mediterranea, è stato consegnato un biglietto che ha conferito loro il diritto a prendere parte ad un estrazione. Il biglietto vincente ha permesso alla diciannovenne Franca Longo di indicare il proprio stilista preferito, tra i tanti che hanno preso parte alla serata e di farsi realizzare un abito ad hoc. Ed è stato Benedetto Talarico, giovane ma già apprezzato fashion designer originario di Soveria Mannelli (Cz) ad attirare l’attenzione della fortunata donzella, con una collezione raffinata ed elegante, dalle tinte marcate e nette e dall’immancabile pizzo che rende magico ogni taglio sartoriale. La consegna dell’abito e della borsa di studio da 250 euro si è tenuta nei giorni scorsi nelle sale dell’hotel, alla presenza non solo della stilista, ma anche di Giacomo Angelini che, in rappresentanza della struttura, ha consegnato allo stesso Talarico l’assegno di formazione che potrà essere utilizzato per il proprio arricchimento personale. Adesso non resta che attendere la tredicesima edizione della Grotta dei desideri. Sedici i finalisti: Leonardo Prada (Lombardia), Benedetto Talarico (Calabria), Sharon Loritto (Piemonte), Stefania Voria (Campania), Maria Ambroggio (Calabria), Federica Pensallorto (Sicilia), Maria Locco (Calabria), Giovanna Frisciano (Sardegna), Gianni Cirillo & Vincenzo Compagnone (Campania), Ilenia Barone (Calabria), Cristina Cucinotta (Sicilia), Simona Tuzio & Draga Hadzhieva (Lombardia), Stefano Montarone (Lazio), Tiziana Pansino (Calabria), Federico Stefanacci (Toscana), Sarah Adam Sobuka (Nigeria). Definito anche il calendario ufficiale dei vari appuntamenti: l’inizio è fissato per giovedì 20 luglio alle 19 presso il “Bar Caruso” in piazza Commercio ad Amantea (Cs) con “The First Date” che consentirà di percepire le finalità e la progettualità del contest; la “Serata di Anteprima” avrà luogo giorno 1 agosto a partire dalle ore 21 in piazza San Francesco a Campora San Giovanni (Cs), grazie al supporto dell’associazione “Aics No Limits”; la “Fashion Dinner” è pianificata per il 2 agosto, sempre Fashion dinneralle ore 21, presso l’Hotel La Principessa di Campora San Giovanni; l’evento “Dalla parte delle donne” è programmato per il 3 agosto alle 21 a San Pietro in Amantea (Cs); la “Serata di Gala”, come di consueto, si terrà il 4 agosto nell’incanto e nella suggestione del Parco della Grotta di Amantea (Cs) alle 21; la “Cerimonia di consegna delle borse di studio” si svolgerà il 24 settembre presso il Municipio di Cariati (Cs), in un abbraccio ideale tra Tirreno e Ionio. Gran finale nella Capitale, presso la “Rome University of Fine Arts” per la premiazione degli stagisti dei corsi di fotografia e cinematografia e per la presentazione del bando di partecipazione della quattordicesima edizione. Allo stilista primo classificato andrà un assegno di 2 mila euro, mentre per chi raggiungerà la piazza d’onore la borsa di studio è di 700 euro. A queste somme si aggiungono altre due borse di studio da 300 euro cadauna destinate al vincitore del premio della Stampa e della Fashion Dinner. Per gli stagisti due assegni da 250 euro. Per essere sempre informati cliccare su http://www.grottadeidesideri.com o consultare la pagina Facebook ufficiale. (foto: Fashion dinner)

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Scuola: Lezioni finite, è stato un anno difficile e il prossimo andrà peggio: boom di contenziosi

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

ministero-pubblica-istruzioneNel 2016/17 decine di migliaia di docenti sono stati nominati fuori tempo massimo; 1.400 istituti affidati a presidi già titolari di altre scuole; tanti alunni disabili si sono visti cambiare almeno una volta il docente di sostegno; un insegnante su sette è rimasto precario e il livello dei ricorsi ha raggiunto quote mai toccate in passato. Si è iniziato con il concorso a cattedra, che ha escluso illegittimamente tante categorie di aspiranti docenti, molti dei quali ripescati grazie al sindacato. Da settembre cominceranno a essere attuati i decreti legislativi della Buona Scuola. E continuerà a permanere il precariato. A poco è servita la Circolare sugli organici del 2017/18, perché autorizza la conversione di 15 mila posti in organico di diritto su 100mila supplenza assegnate ogni anno (la metà su sostegno, per i quali sono previsti 3.600 immissioni in ruolo su 41.600 posti in deroga). Con le ultime assunzioni per gli ATA che risalgono al 2011. Anche per gli studenti non ci sono buone notizie: le prove Invalsi vengono eliminate dagli Esami, rimanendo indispensabili per l’ammissione e diventando elemento costitutivo della scuola autonoma, senza tenere conto del territorio, del tessuto sociale, della classe.L’ufficio studi Anief ha quantificato l’opera di contenzioso attivata dal giovane sindacato solo nell’ultimo anno: sono stati prodotti oltre 3 milioni di euro di risarcimento, attraverso il riconoscimento degli scatti di anzianità per i precari e il risarcimento del danno in caso di reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi su posto vacante. Nelle ultime settimane, sono state recepite 2mila adesioni per ricorrere al giudice, dopo aver ottenuto le sentenze positive della Corte di Giustizia UE, della Corte Costituzionale e in ultimo delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Per il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, oltre mille ricorsi sono stati depositati negli ultimi mesi. Complessivamente, sono oltre 30 le tipologie di ricorso con adesioni ancora aperte presso il TAR Lazio (inserimento in III fascia GaE e aggiornamento 2017, inserimento in II e III Fascia Graduatorie d’istituto e aggiornamento I fascia) e oltre 40 tipologie di ricorso al Giudice del Lavoro.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la verità è che c’è da piangere. Per questo continueremo a condurre la battaglia legale contro queste riforme: abbiamo vinto sull’utilizzo dei posti in deroga, sul trasferimento dei precari nell’aggiornamento delle graduatorie, sulla parità di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato, sulla mobilità del personale e tante altre. Continueremo ancora, ancora dopo che diventeremo rappresentativi alle prossime elezioni RSU, a meno che non subentri un po’ di buon senso in chi ci governa.

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Commento sui risultati delle elezioni britanniche a cura di Mark Burgess

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

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“Chiaramente il cammino politico è difficile, ma dal punto di vista del mercato è un risultato ambiguo. Quello che sappiamo è che i mercati odiano l’incertezza e quindi questo porterà volatilità.Finora la reazione più forte è stata sulla Sterlina, e probabilmente continuerà ad essere così. Data la base internazionale di utili di gran parte del mercato britannico, questo beneficerà di un pound più debole. Il mercato azionario britannico è molto meno dipendente dall’economia domestica che nei cicli precedenti. Un certo numero di stock più vulnerabili in un governo maggiormente interventistico sono stati deboli per un certo tempo (ad esempio i trasporti e le utilità), quindi questo non è inaspettato.I Gilts sono riusciti a mantenere il loro status di “safe-haven” attraversando un certo numero di eventi politici negli ultimi anni, attualmente i non residenti dispongono di meno di un terzo del mercato britannico dei titoli di Stato e qualunque riduzione dell’appetito degli investitori internazionali per i titoli di Stato britannici costituisce un rischio per le valutazioni dei Gilts. Non ci aspettiamo che la Banca d’Inghilterra reagisca direttamente al risultato, ma che osservi attentamente la fiducia dei consumatori, specialmente se si estende ulteriormente il declino del valore della Sterlina.Oltre a ciò, a questo punto, è difficile trarre conclusioni solide sulla crescita e la spesa. Queste ultime, mentre sono state ragionevolmente resilienti dal referendum, sono più deboli recentemente. La fiducia dei consumatori nel Regno Unito sembra diminuire e probabilmente vedremo un ulteriore indebolimento dell’economia britannica che colpirà le famiglie più indebitate.E poi veniamo a Brexit. Il risultato elettorale ha ridotto la probabilità di un Hard Brexit, questo è economicamente positivo per il Regno Unito e l’Europa. Un approccio più morbido alla Brexit potrebbe, per esempio, rappresentare un sostegno strutturale per la Sterlina sul medio termine. Sembra ragionevole che qualsiasi accordo di Brexit sarà ora soggetto a un maggiore controllo parlamentare e che il governo sarà più propenso a cercare di mantenere alcuni elementi di accesso al mercato unico.
La fiducia nel Regno Unito dipende ora dal modo in cui si può formare un nuovo governo. Con una minore autorità sarà difficile per il governo fare molto e l’incertezza probabilmente dominerà per tutto il tempo in cui la posizione rimarrà poco chiara.Senza un reale vincitore nelle elezioni è giunto il momento per tutti i giocatori di sedersi e tentare di raggiungere una strategia coerente. Dobbiamo aspettare e vedere che tipo di approccio cross-party potrebbe essere realizzato.”

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Rassegna di danza organizzata da Bricolage Dance

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

danzadanza1Roma Teatro Trastevere il 13 giugno alle ore 21:00. Una serata di spettacoli di danza dove quattro compagnie con stili molto diversi porteranno estratti dei loro spettacoli più famosi.Si esibiranno le compagnie: Ownroot Dance di Silvio Tufanari, Bricolage Dance Movement di Michela Mucci, Free Soul di Margherita Giordano e la Compagnia Sakuntala di Aurora Pica; accanto a queste, compagnie giovani di comprovata esperienza, sarà sul palco il gruppo Bricolage Young Team, formata da giovanissimi, che porterà il lavoro sviluppato in un anno di studio insieme alla coreografa Michela Mucci. Bricolage Dance Movement (BDM) è una compagnia di danza fondata da Michela Mucci e Anna Buonomo nel danza22007 che ha sede sia a Roma che a Londra e crea spettacoli per teatri e festival in Italia e all’estero: fra i più prestigiosi l’Accademia Nazionale di Danza, il Teatro Greco, il Teatro Olimpico, Roma, il Nottingham Playhouse di Nottingham, Dèda Theatre di Derby, Robin Howard Dance Theatre, Stratford Circus di Londra e il Theater Tuchlaube di Aarau, Svizzera. Le creazioni più recenti sono state supportate da Arts Council of England, Trinity Buoy Wharf Trust, University of East London, Ortsbürgergemeinde Aarau, Aargauer Kuratorium, NAB-Kulturstiftung. BDM, fin dall’inizio, concentra tutte le sue forze sull’impegno tecnico dei danzatori e sulla costruzione accurata delle sue coreografie, unisce il classico all’innovazione cercando un nuovo equilibrio fondato sulla tecnica e aperto verso l’espressione delle proprie emozioni. L’intenso lavoro in sala è evidente nelle rappresentazioni e negli spettacoli della compagnia,attraverso questo si afferma negli anni la cifra stilistica di Bricolage Dance Movement. (foto: danza)

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Le “Confessioni di uno scrittore”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

mirella serriCori. Sabato 17 Giugno, alle ore 18:00, presso la Biblioteca civica “Elio Filippo Accrocca” si terrà un nuovo appuntamento con le “Confessioni di uno scrittore”, la rassegna letteraria promossa dal Comune di Cori, dall’Associazione Arcadia e dalla Libreria Voland di Cisterna di Latina, per ascoltare dalla voce degli autori le storie e i percorsi che si nascondono dietro ogni libro. Il prossimo ospite è Mirella Serri, giornalista, scrittrice e docente di letteratura italiana all’Università Sapienza di Roma, autrice di “Bambini in fuga”, edito da Longanesi nell’Aprile di quest’anno.Il saggio ricostruisce l’avventurosa vicenda e le peregrinazioni attraverso l’Europa di un gruppo di 63 giovanissimi ebrei dai 6 ai 17 anni che, dopo aver perso i genitori nei campi di concentramento tedeschi, attraversano la Germania e la Slovenia e riescono ad arrivare a Nonantola, paese in provincia di Modena. Qui, a dispetto del fascismo e delle campagne razziali, l’intera popolazione si mobilita per aiutarli, offrendo loro ospitalità e protezione per bambini in fugaun anno intero. Un medico e un parroco di Nonantola diventeranno i primi italiani annoverati fra i “Giusti tra le nazioni”.All’inseguimento degli orfani vi sono Adolf Eichmann, Adolf Hitler e il Gran Muftī, Amīn al-Husaynī, che dopo aver lasciato Gerusalemme è approdato a Berlino. Padre del radicalismo e dell’estremismo islamico, Amīn al-Husaynī ha ricevuto dal Führer l’incarico di limitare l’emigrazione ebraica dall’Europa. Per precludere ai profughi l’ultima via di scampo, Amīn al-Husaynī dà vita anche a una divisione di SS musulmane nei Balcani, ma il suo progetto non conseguirà il successo sperato e non riuscirà a coinvolgere i giovani islamici della penisola balcanica.È una storia di eroi e di ribellione corale alle dittature, tutta italiana e al tempo stesso universale di generosità e profonda umanità, in una lotta contro il male che si rivela, con altri volti e altri nomi, drammaticamente attuale. Racconta Mirella Serri: “Oggi ci sono tanti bambini che vengono nel nostro Paese mentre noi assistiamo impotenti alla strage che sta avvenendo in Siria. Ho voluto ricostruire questa vicenda per capire il ruolo degli italiani e sottolineare il coraggio degli abitanti di Nonantola che, in epoca di leggi razziali, non ebbero alcuna diffidenza nei confronti degli orfani ebrei”. (foto: mirella serri, bambini in fuga)

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La rivoluzione culturale di Palma Bucarelli

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

palma bucarelliCagliari Lunedì 12 giugno, alle 17.00, presso l’Aula Coroneo della Cittadella dei Musei di Cagliari, si svolgerà la conferenza dal titolo “La rivoluzione culturale di Palma Bucarelli”, un’iniziativa promossa dall’Associazione Artecrazia con il contributo dell’ERSU, che ha lo scopo di ricordare e far conoscere la figura di Palma Bucarelli, storica direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna dal 1942 al 1975.
Prima donna ad essere stata nominata direttrice di un museo, protagonista dell’eroico salvataggio delle opere della Galleria durante la Seconda Guerra Mondiale e autrice di una vera e propria rivoluzione culturale che ha promosso artisti come Picasso, Mondrian e Pollock nella scena museale italiana, Palma Bucarelli ha segnato un’epoca nel mondo dell’arte ed è considerata una figura cardine della museologia.La conferenza prevede un’introduzione di Giacomo Dessì, laureato alla triennale di Beni Culturali a Cagliari e attualmente studente del corso Magistrale, a cui farà seguito un intervento approfondito della prof.ssa Simona Campus, docente di Museologia dell’Università di Cagliari e Direttrice dell’EXMA, dove verranno illustrate le grandi intuizioni e le innovazioni in campo museologico che hanno accompagnato la straordinaria carriera di Palma Bucarelli.Sarà inoltre presentato l’ebook curato dall’Associazione Artecrazia dal titolo “Bunker d’Arte Moderna”, che racconta l’avventura di Palma Bucarelli nel salvataggio delle opere dai bombardamenti. (foto: palma bucarelli)

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SC Johnson Europa selezionata come miglior luogo di lavoro multinazionale

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

a family companyRACINE, Wisconsin, PRNewswire/ SC Johnson, il produttore di marche conosciute come Glade®, Duck®, Raid®, Mr Muscle®, Pledge® e Kiwi®, è stata riconosciuta per la dodicesima volta come il miglior luogo di lavoro multinazionale dal Great Place to Work® Institute in Europa. Questo riconoscimento regionale è il risultato dei singoli riconoscimenti per i migliori luoghi di lavoro ricevuti per gli stabilimenti in Francia, Germania, Polonia, Grecia, Svizzera, Turchia e nel Regno Unito. SC Johnson Europa si è classificata 20° fra 25 aziende nell’elenco del 2017.”Il successo di SC Johnson si basa sul suo personale di talento e impegnato”, ha affermato Fisk Johnson, Presidente e amministratore delegato di SC Johnson. “Congratulazioni al nostro team europeo per il riconoscimento come miglior luogo di lavoro e per il loro continuo successo nell’offrire eccellenti ambienti lavorativi”.Nel 2014, SC Johnson Europa si è classificata 25a nell’elenco dei primi 100 luoghi in cui lavorare in Europa.SC Johnson ha iniziato ad operare in Europa nel 1914. L’azienda rimane impegnata a svolgere le sue attività nella regione e a fare la differenza positivamente nelle comunità in cui conduce le attività.Le aziende che compaiono nell’elenco dei migliori posti di lavoro di ciascun paese vengono valutate e confrontate dal Great Place to Work® Institute per determinare i principali luoghi di lavoro multinazionali in Europa. Per essere idonea all’elenco multinazionale europeo, un’azienda deve avere attiva in almeno tre paesi, deve avere un minimo di 1.000 dipendenti nel mondo e il 40% della sua forza lavoro deve lavorare al di fuori del paese di origine.Questo riconoscimento per SC Johnson Europa è uno dei molti riconoscimenti che SC Johnson ha ricevuto nel 2017 dal Great Place to Work® Institute. Anche SC Johnson Venezuela, Francia, Germania, Polonia, Grecia, Messico, Canada, America Centrale, Regno Unito, Svizzera, Turchia e America Latina hanno ottenuto piazzamenti come migliori luoghi di lavoro.Negli Stati Uniti, SC Johnson è stata inclusa 28 volte nell’elenco della rivista Working Mother relativo alle “100 migliori aziende per le madri lavoratrici” e nel 2016 ha ricevuto un punteggio perfetto del 100% per l’indice di eguaglianza aziendale dei diritti umani.Inoltre nel 2016, SC Johnson è stata nominata come uno dei 25 luoghi di lavoro multinazionali migliori al mondo dal Great Place to Work® Institute, con un piazzamento al 20o posto. Era il quinto anno di inclusione dell’azienda nell’elenco.
SC Johnson è un’azienda a conduzione famigliare dedicata a prodotti innovativi di alta qualità, eccellenza sul luogo di lavoro e impegno di lungo termine nei confronti dell’ambiente e delle comunità in cui opera. Con sede negli Stati Uniti, l’azienda è uno dei principali produttori mondiali di prodotti per la pulizia e la conservazione, la qualità dell’aria, il controllo degli insetti e la cura delle scarpe in ambienti domestici, oltre a diversi prodotti professionali. Commercializza brand molto conosciuti come GLADE®, KIWI®, OFF!®, PLEDGE®, RAID®, SCRUBBING BUBBLES®, SHOUT®, WINDEX® e ZIPLOC® negli Stati Uniti e all’estero, mentre i brand commercializzati al di fuori degli Stati Uniti includono AUTAN®, TANA®, BAMA®, BAYGON®, BRISE®, KABIKILLER®, KLEAR®, MR MUSCLE® e RIDSECT®. L’azienda fondata 131 anni fa genera $10 miliardi in vendite, impiega circa 13.000 persone globalmente e vende prodotti praticamente in qualsiasi paese del mondo. http://www.scjohnson.com (foto: a family company)

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Campidoglio, “botticelle” solo nei parchi e nelle ville storiche

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

botticelle romaneRoma. Le botticelle devono essere destinate ai parchi e alle ville storiche di Roma per garantire la sicurezza del servizio, tutelare il benessere dei cavalli ed evitare problemi alla viabilità della Capitale. Queste le finalità con cui la Giunta Capitolina ha approvato, tramite memoria, il progetto per la nuova organizzazione del servizio.
“Come promesso, questa Amministrazione avvierà l’iter per eliminare dalle strade le cosiddette botticelle trainate da cavalli per spostarle, nel rispetto delle norme vigenti, nei parchi e nelle ville della città, ambienti più salubri per gli animali e più sicuri per le persone. Ma vogliamo rassicurare: nessun vetturino perderà il lavoro, i titolari delle licenze avranno infatti la possibilità di trasformare l’attuale autorizzazione in licenze taxi”, dichiara l’Assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale Pinuccia Montanari.“L’obiettivo è arrivare alla totale dismissione delle botticelle a trazione animale per sostituirle con botticelle elettriche, mezzi più moderni che mantengono comunque un alto valore turistico e culturale”, aggiunge.“A Roma il livello di smog e il traffico mettono a rischio la sicurezza degli animali, da qui il progetto per utilizzare le botticelle nelle aeree verdi”, spiega l’Assessora alla Città in Movimento di Roma Capitale Linda Meleo.“Per garantire un buon servizio indicheremo punti di sosta all’interno dei parchi e delle ville storiche e definiremo dei percorsi idonei al transito delle botticelle. Inoltre avvieremo tra i requisiti obbligatori per la validità della licenza del servizio specifici strumenti per il controllo e il monitoraggio dei tempi di utilizzo dei percorsi effettuati”, conclude.

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Apre a Roma il festival “Il pianoforte nel ‘900”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

Margherita TraversaRoma martedì 13 giugno alle 21.00 al Teatro dei Conciatori (Roma, via dei Conciatori 5, prezzo dei biglietti € 10,00). Margherita Traversa dedica interamente questo suo concerto a Maurice Ravel, che nei primi anni del ‘900 ha inventato per il pianoforte un nuovo mondo sonoro, scoprendo che dai tasti bianchi e neri può nascere un’infinita varietà di colori, di magiche rifrazioni, di risonanze misteriose, di preziosità sensuali, e aprendo la strada a un modo totalmente nuovo di usare quello stesso strumento che aveva emozionato e commosso l’animo romantico.In Jeux d’eau il pianoforte ha un suono liquido e le note sono come gocce iridescenti. In Gaspard de la nuit diventa il custode dei misteri inquietanti della notte, fa sorgere la visione raccapricciante di un impiccato che penzola dal patibolo mentre lontane campane suonano a morto, appare e scompare piroettando come un folletto capriccioso. In Miroirs si trasforma nel canto malinconico di uccelli immaginari, fa la caricatura della serenata di un ridicolo cantore spagnolo. La ricchezza di colori e di effetti sonori di queste pagine pianistiche è tale che ce n’è per un’intera orchestra e in effetti il compositore spesso li trascrisse per una grande compagine sinfoniche.Queste – e altre – musiche per pianoforte di Ravel saranno eseguite da Margherita Traversa, che si è perfezionata con grandi maestri, a Napoli col mitico Vincenzo Vitale, a Roma con i prestigiosi Carlo Zecchi e Guido Agosti e a Vienna col venerato Jörg Demus, e ora prepara a sua volta nuove leve di pianisti al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Le affermazioni in numerosi concorsi nazionali e internazionali sono state il viatico di una carriera concertistica che l’ha portata a suonare da solista o con l’orchestra in prestigiosi teatri in Italia e all’estero, dalla Spagna alla Svezia e dalla Norvegia al Brasile, e a registrare e incidere per emittenti radio e tv e case discografiche.
Sono tutti giovanissimi gli altri pianisti del festival, che proseguirà il 18 giugno alle ore 18 con Sergio De Simone (musiche di G. Ligeti, A. Berg, P. Boulez, C. Debussy), il 20 con Alessandro Stella (musiche di A. Pärt, P.Vasks, V. Silvestrov), il 22 con Vincenzo Furio (musiche di J. Adams, L. Berio, C. Vine, S. Gubajdulina, S. Prokof’ev) e il 25 con Massimo Spada (musiche di M. Castelnuovo-Tedesco, I. Albéniz, C. Debussy, N. Kapustin, L. Godowsky). (foto: Margherita Traversa)

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Gabriele Salvatores torna “Nella magia” di Giffoni

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

salvatores1Giffoni Valle Piana (SA) venerdì 21 luglio Via Aldo Moro, 4 sarà ospite della 47esima edizione del Giffoni Film Festival (14-22 luglio 2017) per ritirare il Premio Truffaut 2017, confrontarsi con giurati e giffoners e riservare un incontro speciale ai ragazzi della Masterclass.
Un ritorno graditissimo di uno dei più apprezzati ed importanti registi che, dopo la sua prima visita al Festival nel 1995, non ha mai smesso di seguire e incoraggiare il Giffoni ad andare avanti nel suo progetto culturale e a puntare sempre di più sulle nuove generazioni di spettatori e sugli autori di storie pensate per il pubblico giovanile. Un monito in linea con la straordinaria personalità artistica di Salvatores che, dal suo incontro con il cinema, non ha interrotto il suo percorso di sperimentazione, continuando a mettersi alla prova in generi e produzioni sempre diverse.
Sin dall’esordio in teatro, nel 1972, quando – insieme a un gruppo di giovani attori – fonda il Teatro dell’Elfo e vi dirige numerose commedie definite d’avanguardia fino al 1989, poi con il debutto alla regia cinematografica nel 1983 con “Sogno di una notte d’estate”, Gabriele Salvatores mostra subito il piglio della sperimentazione di generi, dell’attenzione ai particolari d’ambientazione e, soprattutto, all’introspezione psicologica dei personaggi che orchestra. Sono gli elementi distintivi dei suoi primi film di successo, come “Marrakech Express” (1989), “Tumè” (1990) e “Mediterraneo” (1991) che lo consacra all’attenzione della critica internazionale valendogli l’Oscar per Miglior Film Straniero, tre David di Donatello (Miglior Film, Miglior Montaggio, Miglior Suono) e un Nastro D’Argento per la regia.
Il suo cinema è una continua ricerca, tra generi, mezzi e traiettorie narrative: da “Io non ho paura” (2003) – premiato con un Golden Globe come Miglior Regista e un David di Donatello (Giovani) – a “Come Dio comanda” (2008), passando per “Educazione siberiana” (2013); in “Nirvana” (1997) ha addirittura teorizzato sulla tecnologia, unendo fantascienza e commedia all’italiana, mentre con “Italy in a Day” (2014) firma il suo primo documentario, un esperimento di cinema collettivo per raccontare un giorno nella vita degli italiani secondo gli italiani. Ispirandosi a un’idea realizzata da Ridley Scott, salvatoresseleziona, tra 44.197 video, una serie di filmati “home made” arrivati da tutta la Penisola, li monta in un’unica pellicola, presentata fuori concorso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia.Toccati i 35 anni di filmografia, Salvatores affronta i temi che l’hanno accompagnato per decenni in modo nuovo: il disagio giovanile, l’amicizia virile segnata da fragilità, il rifiuto del mondo e della società come l’abbiamo trovati, il bisogno d’evasione, l’aspirazione all’avventura e alla bellezza danno vita a “Il ragazzo invisibile” (2014), il cui sequel è in lavorazione. La trama incrocia diversi elementi presi dalle “mitologie” dei fumetti, ci sono suggestioni da Superman agli X-Men, fino all’Uomo Ragno e Batman. L’opera gli vale una nomination ai David di Donatello (2015 – David Giovani), vince un European Film Awards (2015 – Young Audience Award) e un Golden Ciak Awards (2015). Nel secondo capitolo de il ragazzo invisibile ritroveremo al centro dell’azione il protagonista Michele (Ludovico Girardello) ormai cresciuto, mentre al suo fianco compare la sorella gemella: la misteriosa Natasha.
Una carriera piena di stimoli e spunti di riflessione che arricchirà l’esperienza di pubblico e giurati del 47° GFF, pronti ad ascoltare il percorso di crescita di un uomo che non ha mai smesso di mettersi alla prova. (foto: salvatores)

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Torna in scena al San Carlo, dopo 23 anni di assenza, Manon Lescaut

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

Teatro di San Carlo. 2009

Teatro di San Carlo

Napoli giovedì 15 giugno alle 20.30. Sei recite (fino al 21 giugno) che vedranno Orchestra e Coro del Massimo napoletano diretti da Daniel Oren, maestro con cui le compagini sancarliane possono vantare un’intesa di lunga data, e un legame consolidato. La regia è di Davide Livermore che insieme a Giò Forma firma anche le scene, i vivacissimi costumi del talento di Giusi Giustino. Nel ruolo del titolo Maria José Siri – molto applaudita lo scorso anno in un altro titolo pucciniano, Suor Angelica – che si alternerà con Ainhoa Arteta (impegnata il 16, 18 e 20 giugno); Renato Des Grieux avrà la voce di Roberto Aronica e Murat Karahan (16, 18 e 20 giugno); il baritono Alessandro Luongo sarà Lescaut, fratello della sensuale protagonista, mentre Carlo Striuli interpreterà il vendicativo Geronte di Revoir che per la recita del giorno 20 avrà invece il volto e la voce di Gianvito Ribba (a margine la locandina completa).Daniel Oren torna al Massimo napoletano a pochi mesi dal successo di Adriana Lecouvreur di Cilea, in scena lo scorso ottobre. Un legame consolidato, quello tra Oren e il San Carlo, Teatro dove il maestro israeliano ha esordito nel 1980 e dove ha regalato esecuzioni memorabili, tra queste ricordiamo, nel 1982 la prima opera diretta al San Carlo, Tosca di Puccini con Raina Kabaivanska, che ha guidato in seguito ne La vedova allegra e Falstaff del 1985, in Manon di Massenet nel 1990, Adriana Lecouvreur nel 1992 e nuovamente in Tosca nel 1996. In quest’ultimo allestimento venne scritturato anche Luciano Pavarotti, con cui Oren ha portato in scena Un ballo in maschera di Verdi (1994) e Messa da Requiem nel 1996 (al Palasport di via Argine). E ancora, Don Carlos del 1984 (con Renato Bruson e Ghena Dimitrova), Nabucco del 1991, Otello e La Forza del destino del 1992, Carmen per la regia di Pappi Corsicato (2000), La Bohéme con la regia di Franco Zeffirelli (1996), Lucia di Lammermoor (1993) e Aida (1998).Davide Livermore, torinese, classe ’66, è dal gennaio 2015 General Manager e Direttore Artistico del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia. La sua ventennale carriera lo ha portato a calcare i palcoscenici di tutta Europa, pur non dimenticando Torino. Artista poliedrico è regista scenografo, costumista, cantante, attore, autore e insegnante. È riconosciuto a livello internazionale come uno dei registi più talentuosi della sua generazione e ha firmato produzioni dei più importanti teatri e festival: Maggio Musicale Fiorentino, Regio di Torino, Carlo Felice di Genova, La Fenice di Venezia, Rossini Opera Festival di Pesaro, i teatri d’opera di Philadelphia, Montpellier, Avignone, Tokyo e Seoul. Al Teatro di San Carlo Livermore è stato applaudito per Demetrio e Polibio di Rossini, in scena nella stagione 2012/2013.Questa nuova produzione, che arriverà nel 2018 a Barcellona e nel 2019 a Valencia, pone ad incipit del I atto un Des Grieux anziano, che nel 1954 ritorna a Ellis Island, porta d’ingresso per coloro che approdavano negli Stati Uniti, e ricorda l’amore antico e le vicende narrate nel 1892 con l’escamotage del flash back i ricordi e la vicenda di Manon vengono rivelati con i costumi tradizionali e dal sapore antico di Giusi Giustino e con le scene (disegnate da Davide Livermore e Giò Forma) che, all’interno di un contenitore ben definito, fanno riemergere man mano la stazione di Amiens, il boudoir di Manon, la prigione, un porto, lo spazio di quarantena di Ellis Island e tutti i complessi ed infiniti dettagli della vicenda.
In attesa del debutto di Manon, grande successo ha riscontrato il progetto #MA_NON, iniziativa della Direzione Marketing e Affari Istituzionali del Teatro di San Carlo, tesa a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della tratta delle schiave, ovvero dello sfruttamento delle donne nigeriane che giungono nel nostro Paese in cerca di un avvenire migliore e che invece si ritrovano nel mercato italiano della prostituzione. Lo scorso lunedì 5 giugno e martedì 6 giugno migliaia di persone, lungo le strade del centro di Napoli, hanno raccolto l’appello delle giovani attrici vestite da Manon (anch’essa deportata come prostituta nelle Americhe) e hanno scritto, per oltre 35 metri, su un grande rotolo di carta bianca il proprio pensiero o augurio rivolto a queste giovani donne e ai loro sogni, utilizzando l’hashtag #MA_NON. L’iniziativa si è avvalsa della collaborazione con importanti associazioni del territorio, tra le quali ricordiamo Casa Ruth.Manon Lescaut, primo vero successo (in una cronologia che si estenderà fino al 1924) del giovane Giacomo Puccini, andò in scena per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1°febbraio del 1893. Suscitò consenso unanime e immediato di pubblico e critica, contrariamente a capolavori successivi, come La Bohéme, Tosca, Madama Butterfly, che ebbero invece debutti più incerti. Un esito particolarmente felice grazie anche ad una partitura che vede fondersi mirabilmente la grande scuola italiana con la lezione wagneriana. L’autore, per nulla spaventato dal confronto con l’omonima opera di Massenet, scrisse: “Lui la sentirà da francese, con la cipria e i minuetti. Io la sentirò all’italiana, con passione disperata”.
Prima eroina pucciniana che ancora oggi commuove il pubblico dei teatri di tutto il mondo, Manon ebbe una gestazione lunga e travagliata, a cominciare dal libretto, ispirato al romanzo Histoire du chevalier des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine François Prévost, che passò di mano in mano, tanto che Ricordi stampò la prima edizione senza i nomi degli autori. A redigere i versi erano stati principalmente Domenico Oliva e Luigi Illica, con interventi di Marco Praga, Ruggero Leoncavallo, gli stessi Giacomo Puccini e Giulio Ricordi e ancora Giuseppe Adami. Fu proprio con l’aiuto di Illica che Puccini eliminò l’atto dell’idillio amoroso e trasformò i due quadri dell’atto III in atti separati (III e IV).La vicenda narrata è quella dell’avvenente Manon, indecisa tra l’amore dello studente Renato Des Grieux e quello del ricco tesoriere Geronte di Ravoir. Le attenzioni e le ricchezze di Ravoir la conquisteranno più che la spontaneità di Des Grieux con cui tuttavia sarà colta in flagrante proprio da Geronte. Manon dunque viene denunciata come prostituta e condannata all’esilio negli Stati Uniti, terra dove arriverà con il fedele Des Grieux, tra le cui braccia, stremata dalla fatica, si spegnerà.
Manon Lescaut fu rappresentata l’ultima volta al Teatro di San Carlo nel 1994 proprio con la direzione di Daniel Oren e per la regia di Beppe De Tomasi. Tra gli interpreti Miriam Gauci (Manon), Nicola Martinucci (Des Grieux), Anthony Michaels Moore (Lescaut), Alfredo Mariotti (Geronte).

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Tra una guerra e l’altra. Incroci fra Italia e Ungheria

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

Accademia d'Ungheria in RomaRoma Il convegno si svolgerà in due giorni e in due sedi diverse: le sedute di giovedì 15 giugno 2017 si terranno presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma TRE, mentre quelle di venerdì 16 giugno 2017 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma.
Roma giovedì 15 giugno 2017, ore 9.30 Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre Presenti:
Prof. Vincenzo Mannino, Pro Rettore alle Relazioni internazionali dell’Università Roma Tre
S. E. Krisztina Lakos, Incaricata d’Affari dell’Ambasciata d’Ungheria
Prof. István Puskás, Direttore dell’Accademia d’Ungheria in Roma
Prof. Roberto Ruspanti, Direttore del Centro Interuniversitario di Studi Ungheresi e sull’Europa Centro-Orientale
Prof. Ferenc Hörcher, Direttore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Ungherese delle Scienze di Budapest
Prof. Francesco Guida, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche
Lo studio di due giorni aspira ad approfondire, i rapporti italo-magiari in un periodo, quello tra le due guerre mondiali del Novecento, particolarmente intenso e tempestoso, ma non privo di importanti eventi e personalità che hanno arricchito reciprocamente la storia, la letteratura, la cultura – intesa questa nel senso più ampio del termine (linguistica, filosofia, arti visive, architettura, storia del costume, geografia, pubblicistica, ecc.) – dei due Paesi, l’Italia e l’Ungheria. A tal fine sono stati invitati all’importante simposio studiosi di diverse discipline dalle più prestigiose università italiane (Bologna, Firenze, Milano, Padova, Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Urbe-Angelicum di Roma, Roma TRE, Udine, Venezia e Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste), nonché da atenei e ambiti accademici ungheresi parimenti prestigiosi (Istituto di Filosofia del Centro ricerche di scienze umanistiche dell’Accademia ungherese delle scienze, Università Cattolica Pázmány Péter di Budapest, Università ELTE di Budapest, Università di Debrecen, Museo Nazionale Ungherese di Budapest).

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La politica ha deciso: la sanità pubblica deve morire

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

ospedalichiusi(fonte: MoVimento 5 Stelle) Era tra le prime tre sanità pubbliche del mondo. Ma la sanità italiana oggi sta morendo -uccisa- e i numeri spaventosi del rapporto Censis certificano, per l’ennesima volta, che il nostro sistema sanitario pubblico arretra a velocità sempre maggiore e, di questo passo, in pochi anni, il diritto universale alla salute come sancito dalla Costituzione diventerà lettera morta.I numeri sono inappellabili. La spesa sanitaria (privata) degli italiani è salita a 35,2 miliardi di euro, con un balzo in avanti del 4,2% nel triennio 2013-2016. Ma il dato più impressionante è quello dei cittadini che nell’ultimo anno hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie. Si tratta di 12, 2 milioni: 1,2 milioni in più rispetto all’anno precedente. La sintesi della situazione è preso fatta: da un lato, ogni anno un esercito crescente di cittadini rinuncia alle cure o le rimanda – principalmente a causa di difficoltà economiche -, dall’altro chi può permetterselo è costretto a migrare verso la sanità privata.Questa è la verità. Nel frattempo il ministro della Salute, all’Assemblea mondiale della Sanità, afferma giuliva che in Italia abbiamo uno degli ultimi servizi sanitari universali rimasti, con standard elevati a costi ragionevoli. Cosa non si riesce a dire, pur di fare bella figura.Ma se si volesse davvero fare bella figura con i cittadini, e non con i comitati internazionali, basterebbe investire molte più risorse e spendere meglio i fondi, invece di chiudere gli ospedali. Le ricette per salvare la sanità pubblica esistono, ma ci vuole la volontà politica di farlo. Certo, “se si volesse”: perché noi pare, invece, che la volontà politica qui vada proprio in direzione opposta. (foto: ospedali chiusi)

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L’assistenza sanitaria di base e specialistica per i cittadini rischia di non essere assicurata

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

medicoPerché il progressivo ed elevato pensionamento dei medici non è compensato da un numero adeguato di medici specialisti in formazione. I provvedimenti del governo sul blocco del turnover per esigenze di contenimento della spesa pubblica hanno peggiorato ulteriormente la situazione. Anche il numero di medici laureati che non hanno la possibilità di accedere alla formazione post-laurea e, conseguentemente, al mondo del lavoro è in costante aumento. Discutiamo come ridurre il problema della carenza dei medici attraverso le misure proposte.La situazione europea per i medici è questa: noi abbiamo la libera circolazione di persone e merci ma l’autonomia nell’organizzazione dei servizi sanitari nazionali è totale, per cui abbiamo delle grosse disparità, lavorative e di funzionamento dei servizi sanitari e, se la mettiamo assieme alla carenza del 13% di medici e infermieri prevista per il 2020 (però non è che comincerà nel 2020, stiamo arrivando a quel punto lì), questo porta di fatto a una consistente migrazione di medici e di personale infermieristico da Paesi dove le condizioni di lavoro sono peggiori verso Paesi dove le condizioni di lavoro sono migliori.In Italia noi abbiamo questa situazione: il 70% dei medici ospedalieri attualmente in servizio è nato tra il 1950 e il 1960.
Sono 70000 medici che in dieci anni usciranno. Per entrare a lavorare in un ospedale è necessario essere già specialisti in Italia, non solo in Italia, ma in Italia è molto stretta questa regola, ma la specializzazione si prende esclusivamente nelle scuole universitarie cioè, a differenza di quel che succedeva in passato, il laureato in medicina deve fare un concorso per entrare in una scuola di specializzazione universitaria con un problema: che il numero previsto di laureati necessari per l’Italia è attualmente attorno ai 10000, anche se si sta discutendo di ridurne il numero, a fronte comunque del 13% di carenza europea non so quanto sia centrato il problema, è un problema da studiare, però c’è un collo di bottiglia che ammette non più di 6000 medici laureati alle scuole di specializzazione.Quindi si crea un duplice problema: ogni anno 4000 laureati in medicina non possono specializzarsi, quindi non hanno prospettive di lavoro in Italia perché se non sei specialista non puoi, neanche nel privato. E questo in più comporta che questo numero di medici che avanza ogni anno va crescendo di 4000 ogni anno e il numero di specialisti che noi avremo a disposizione per gli ospedali è, nei prossimi 10 anni, marcatamente inferiore al numero di specialisti che, per motivi di età, andrà fuori dal sistema. Quindi è un problema che è da risolvere.Potremmo arrivare al paradosso che per poter riempire le piante organiche italiane dovremo ricorrere a specialisti stranieri, mentre un grosso numero di medici italiani, laureati, non sono specialisti e, se vogliono fare il medico, dovranno andarsi a specializzare all’estero e magari, in molti casi, come già succede ora, rimanerci. Quindi noi perdiamo i nostri studenti che sono costati all’Italia per la formazione e vanno a lavorare in Paesi esteri che non hanno speso nulla per la loro formazione, si trovano dei laureati belli e fatti e anche di buona qualità, devo dire. Questo per quanto riguarda il numero. Il problema riguarda anche la qualità perché quando hanno deciso di portare il numero degli specializzati, circa negli ultimi due o tre anni, da 5000 a 6000 l’anno, non è che hanno potenziato la ricettività delle scuole, hanno semplicemente aumentato il numero di medici che stanno lì in queste piccole scuole. Ora, l’Università grossomodo copre il 5% dei letti nazionali. I medici specializzandi, anno per anno, sono complessivamente 25000, che sono pari a un quarto di tutta la rete medici in tutta la rete ospedaliera, quindi è un grossissimo numero. Pensare che chiusi nelle Università questi medici possano avere la possibilità di imparare veramente il mestiere è un’illusione.
Del resto, mentre in tutti i Paesi europei per lo specialista che esce garantiscono un’autonomia professionale, i nostri specialisti, questa autonomia professionale non ce l’hanno, specialmente nelle specialità dove c’è da usare le mani, quindi le chirurgie, l’anestesia, la cardiologia interventista, la radiologia interventista. Quindi abbiamo un problema, non solo di numero ma anche di qualità di specialisti che vengono immessi nel sistema.
In sintesi i problemi sono tre: il dove, il come e la verifica e il controllo. Il dove, l’ho detto, tutti quanti gli ospedali italiani devono far parte di una rete di ospedali di insegnamento. L’ospedale più piccolo con meno casistica farà la sua parte per la casistica che ha. Va organizzato in modo che lo specializzando possa ruotare per alcuni periodi in diverse strutture ospedaliere, la qual cosa peraltro è di forte utilità anche per chi li riceve questi specializzandi, perché non sono degli incapaci, è gente con la laurea in Medicina che nel giro di pochi mesi è già in grado di essere produttiva quindi, con la carenza di personale, sarebbe anche incentivata a lavorare.
Il come farlo: tutti quanti dovrebbero essere considerati in una rete di ospedali di insegnamento, poi se l’Università vuol prendersi carico della messa in rete organica di tutte le strutture che ci sono sul territorio regionale, perché noi abbiamo la sanità divisa per regioni, e quindi facciano questi programmi per assegnare gli specializzandi nelle strutture e, la cosa che alla fine diventa la più importante perché, quando noi abbiamo davanti un sistema complesso, uno dei punti, e quello della Sanità è sicuramente un sistema molto complesso, uno dei punti è l’analisi dei bisogni, quindi noi dobbiamo essere in grado realmente di capire quale sarà il bisogno prospettico a sette, otto, dieci anni di specialisti di determinate specialità e, più in generale, di quanti laureati ci sarà bisogno, quindi bisogna prima prevedere e studiare il numero dei laureati che usciranno dalle Università.Tutti questi laureati devono essere messi in condizione di entrare in una specialità, possibilmente di loro scelta, perché non si può pensare di prendere uno che ha passione per fare il chirurgo e gli si dice “vabbè è rimasto solo un posto da dermatologo” o viceversa uno che vuol fare il pediatra, gli si dice “no, c’è solo il posto da neurochirurgo” perché ci sono anche delle tendenze personali. Quindi la previsione delle necessità è un altro degli aspetti che vanno considerati.
di Enrico Reginato, Presidente della Federazione Europea dei Medici Dipendenti (FEMS) fonte blog 5 stelle di Grillo) (foto: reginato)

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L’economia della Lombardia

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

comoComo Giovedì 15 Giugno – ore 16.00 Aula Magna Università dell’Insubria Via Sant’Abbondio, 12 rapporto “L’Economia della Lombardia” appena redatto dalla Banca d’Italia, sede di Milano. L’incontro, organizzato dalla sede di Milano della Banca d’Italia e dall’Università degli Studi dell’Insubria, sarà l’occasione per analizzare le tendenze del sistema produttivo e finanziario in Lombardia e in Italia con un particolare focus su Como e sulle province limitrofe. Presenteranno il rapporto Giuseppe Sopranzetti, Direttore della Sede di Milano della Banca d’Italia; Diego Scalise e Francesco Bripi della Divisione Analisi e Ricerca Economica Territoriale della sede di Milano della Banca d’Italia. Dopo la presentazione, si aprirà la sezione dedicata ai commenti e alle analisi che prenderanno spunto dal rapporto. Interverranno: Giuseppe Colangelo, Professore di Economia Politica e Prorettore Vicario dell’Università degli Studi dell’Insubria; Mario Alberto Pedranzini, Consigliere Delegato e Direttore Generale della Banca Popolare di Sondrio; Giuseppe Porro, Professore di Politica Economica dell’Università degli Studi dell’Insubria e Vice Presidente della BCC Barlassina e Ambrogio Taborelli, Presidente della Camera di Commercio di Como.

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Online il sito della nuova Festa della Musica di Roma

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

campidoglioRoma. É online il sito web della nuova Festa della Musica di Roma organizzata per il prossimo 21 giugno dall’Assessorato alla Crescita culturale insieme al Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale. Su http://www.festadellamusicaroma.it amanti della musica, artisti, cittadini e chiunque voglia festeggiare il solstizio d’estate, potrà iscriversi e scoprire come fare per partecipare all’iniziativa e far sì che il 21 giugno tutta la città alzi il volume per una grande festa collettiva.Dalle 18.00 alle 24.00, Roma si accenderà per una notte di festa. Si potrà fare musica in tutta la città e chiunque vorrà potrà ascoltare, cantare, suonare. Conoscere persone, collaborare per organizzare eventi nei quartieri, nelle strade. Scoprire una canzone nuova, conoscere altri appassionati e condividere con gli altri una festa all’inizio dell’estate.Sul sito tutte le informazioni su come partecipare e aderire per suonare durante questa giornata di festa (http://www.festadellamusicaroma.it). Per scoprire come partecipare e per avere delle risposte immediate alle possibili domande basta cliccare su http://www.festadellamusicaroma.it/domande/.Il programma di iniziative, spontanee e gratuite, si andrà creando in seguito alle registrazioni raccolte dal sito e sarà consultabile per luoghi, fasce orarie e parole chiave. Tutti sono invitati ad ascoltare, partecipare e contribuire. L’amministrazione capitolina è impegnata in attività di coordinamento e comunicazione di tutte le iniziative spontanee e gratuite che avverranno sull’intero territorio cittadino tra le 18.00 e le 24.00 del 21 giugno.La Festa della Musica di Roma 2017 è promossa da Roma Capitale – Assessorato Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali ed è parte della Festa della Musica del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Società Italiana degli Autori ed Editori – AIPFM Associazione italiana per la Promozione della Festa della Musica (coordinamento nazionale).In collaborazione con ATAC S.p.A. e Roma Servizi per la Mobilità. La comunicazione è a cura di Zetema Progetto Cultura.

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Turismo: Meloni, “Roma in testa a classifica città italiane per giudizi online turisti”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

roma10“E’ un giudizio positivo quello dei turisti italiani e stranieri sulle strutture ricettive romane, che colloca Roma tra le prima città per la reputazione digitale della sua ospitalità. L’82,9% delle opinioni raccolte, infatti, esprime soddisfazione per la qualità dell’accoglienza ricevuta nella Capitale, come risulta da un rapporto sul ‘sentiment’ presentato oggi nel corso di un convegno sulla “Reputazione delle strutture ricettive romane”. Un risultato che ci offre uno spaccato di come l’innovazione tecnologica stia cambiando lo scenario del mercato turistico, della grande capacità di attrazione che Roma esercita sul turismo interno e straniero e di quanto ancora ci sia da fare per migliorare e innalzare la qualità dei servizi e dell’accoglienza”. Lo dichiara in una nota l’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro Adriano Meloni.
“Roma resta in cima alle preferenze dei turisti di tutto il mondo. Il posizionamento su portali e canali digitali è oggi strategico per ogni Capitale moderna. Dopo aver approvato il piano di promozione turistica che sta portando l’offerta delle imprese romane sui mercati più solidi e promettenti, in questi giorni stiamo mettendo a punto un programma di formazione destinato al mondo dell’accoglienza romana. Va avanti velocemente, anche, la trasformazione della nuova comunicazione del turismo. A breve vareremo un nuovo prodotto informativo, una newsletter dedicata a operatori e addetti ai lavori e a fine anno saremo pronti con la nuova veste del portale Turismo Roma, che avrà una più stretta connessione con l’universo social” conclude.

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Stadio Roma: Montuori, Sul sito Comune online elenco completo elaborati

Posted by fidest press agency su domenica, 11 giugno 2017

stadio-romaRoma. È online sul sito ufficiale di Roma Capitale – Dipartimento Urbanistica, l’elenco di tutti gli elaborati riguardanti lo stadio di Tor di Valle (www.urbanistica.comune.roma.it). Dalla relazione generale alle osservazioni tecniche, allo studio di prefattibilità ambientale, alle planimetrie, alla rete viaria fino ai servizi pubblici. “Vogliamo che gli atti su cui questa Amministrazione sta lavorando e discutendo siano visibili a tutti perchè il nostro modo di lavorare è condividere il più possibile non solo all’interno dell’Amministrazione ma soprattutto con i cittadini. Per questo – dichiara l’assessore all’Urbanistica e Infrastrutture Luca Montuori – abbiamo deciso di pubblicare e rendere facilmente consultabile la documentazione modificata dai proponenti alla luce dei nuovi indirizzi del governo della Capitale”.

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