Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 12 aprile 2021

Italia-Turchia: Urge un chiarimento

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Di Agostino Spataro. Oggettivamente, l’episodio del “divano turco” è increscioso e va rilevato. Tuttavia, non si dovrebbe enfatizzare più di quanto non hanno fatto i due rappresentanti della UE presenti all’incontro con il presidente Erdogan. Infatti, come dichiarato da Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e pertanto personalità UE più alta in grado, si è preferito andare alla “sostanza” che- come noto- sono gli accordi, appunto sostanziosi, fra la UE e la Turchia in diversi settori. In primo luogo quelli relativi al contenimento dei flussi migratori e dei profughi. Partiamo dalla scena madre, dove si vedono assise su due sontuose sedie Michel e Erdogan ossia le due personalità più rilevanti delle due istituzioni a confronto e altre due personalità Ursula von der Leyen, presidente della commissione UE e il ministro degli esteri turco sedute su due divani. Alla sorpresa della signora (che tuttavia partecipa a pieno titolo al dialogo fra le due parti) fa da pendant l’impassibilità del presidente Michel che resta, seduto, a fianco a Erdogan. Per cercar di capire si rende necessario svolgere alcune osservazioni. 1… Credo sia impensabile che un incontro così importante e al massimo livello si potesse svolgere senza un’adeguata preparazione e programmazione e al di fuori dei protocolli del cerimoniale. Come da consuetudine, i due uffici preposti al cerimoniale avranno discusso e concordato sia i temi in agenda sia gli aspetti protocollari. C’è da ritenere chela disposizione delle sedie e dei divani sia stata discussa fin nei minimi particolari e condivisa da ambo le parti. Per cui, le eventuali rimostranze da parte UE vanno rivolte in primo luogo agli addetti al cerimoniale che in tal senso hanno disposto i posti a sedere. In particolare, agli addetti della UE che- qualora in disaccordo- potevano consultarsi con i loro referenti politici e far decidere loro in ultima istanza.Se tale disposizione veniva percepita come lesiva del prestigio istituzionale e della dignità di genere della signora Leyen, l’autorità politica avrebbe potuto, per protesta o per altri validi motivi, non dar seguito agli incontri. Dalle dichiarazioni del signor Michel c’è da ritenere che i funzionari UE avranno informato, per tempo, i rappresentanti politici e che da questi (da uno o da entrambi? ) ne abbiano ricevuto via libera, poiché – come scrive Michel- ”si è preferito andare alla sostanza”. C’è da desumere che egli sia stato informato, ma non ha voluto farne un problema. 2… Se così si sono svolti i fatti, allora bisognerebbe indirizzare gli strali e quant’altro, innanzitutto verso coloro che hanno approvato e gestito il cerimoniale. Un chiarimento in tal senso credo potrebbe agevolare il rientro dalla imbarazzante polemica che ne è seguita. Addirittura coinvolgendo il nostro capo del Governo spintosi a definire “dittatore” il presidente Erdogan. E’ presumibile che per arrivare a tanto il dottor Draghi avrà avuto le sue buone ragioni e soprattutto buone informazioni, che però l’opinione pubblica ancora non conosce. La reazione può essere compresa qualora si potesse dimostrare che la disposizione (di sedie e divani) fu imposta da Erdogan in persona per umiliare la signora Von der Leyn, in quanto donna e presidente della Commissione UE. In tale eventualità si tratterebbe di una imposizione inaccettabile oltre che offensiva verso una donna al vertice delle Istituzioni europee. Ma bisognerebbe dimostrate tale assunto e- in caso affermativo- spiegare perché fu accettato dai diretti interessati. Solo dopo tali passaggi dimostrativi si potrà condannare fermamente la presunta pretesa del presidente della Turchia. Diversamente, verrà meno la ragione dichiarata della dura reazione e si creerà un “caso” davvero di ardua soluzione. Tranne che non ci siano altre motivazioni e obiettivi che l’opinione pubblica sconosce. Perciò è auspicabile che chi di dovere informi l’opinione pubblica su come si siano svolti effettivamente i fatti in quel di Ankara. 3… La Turchia è un Paese importante, per quanto gestito politicamente in maniera assai discutibile, a tratti illiberale, facente parte della Nato **, è un partner importante sul fronte economico, energetico e su quello del contenimento degli afflussi d’immigrati e, soprattutto, della valanga di profughi provenienti dalla Siria a causa di una guerra scatenata da tre potenze occidentali (Francia, Inghilterra e Usa) e nella quale si è inserita la Turchia di Erdogan che è al confine ed ha tante questioni aperte da risolvere. In primis quella del popolo curdo, prima vittima delle spartizioni coloniali europee. Evidentemente queste potenze, la stessa UE non intendono rispettare uno dei principi basilari dello Statuto delle Nazioni Unite che è quello della “non ingerenza” negli affari interni dei singoli Stati. Anche nel caso che tali Stati siano ritenuti retti da regimi dittatoriali. Per altro, tale intromissione non è equa: si applica la norma dei “due pesi e due misure”. Infatti, esistono altre dittature “amiche” in Medio oriente e altrove che nessuno si sogna di disturbare, d’invadere. Anzi vengono rifornite regolarmente di sistemi d’arma sempre più sofisticati e costosi che consentono a tali regimi di reprimere, nel sangue e con il carcere, tutti i movimenti che aspirano alla libertà, al progresso civile ed economico, alla parità di generi. Emblematica e arcinota è la repressione dei movimenti femminili, di singole esponenti, ma nessun dei governanti europei ha protestato, minacciato i satrapi di questi paesi di non…vendere più armi in cambio di petrolio e d’investimenti finanziari non propriamente limpidi. 4…Per concludere, torniamo al “divano turco” che ha provocato un vero parapiglia diplomatico internazionale, con probabili conseguenze per l’Italia, visto che il “governo” della UE, i grandi Paesi europei (a iniziare dalla Germania) non hanno attribuito all’episodio molta importanza. Di là delle motivazione (che sono basilari), sarebbe problematico per il nostro Paese restare isolato nel sostenere una posizione così aspra contro il presidente della Repubblica della Turchia. Da semplice cittadino, che ha avuto la ventura di occuparsi della politiche mediterranee e mediorientali, non mi permetto di dare consigli a chicchessia. Desidero, soltanto, esternare una preoccupazione (credo piuttosto diffusa) circa l’evoluzione della polemica italo-turca, accompagnata dall’auspicio che si possa giungere a un chiarimento sull’effettivo svolgimento dell’incontro di Ankara che potrebbe contribuire a far superare le reciproche diffidenze e asperità a livello bilaterale. Ripeto, sicuramente tale incontro ha avuto un’adeguata preparazione, secondo i protocolli, per cui la questione del “divano” poteva essere prevenuta e- se del caso- respinta.Vedremo. Tuttavia, oggi sono in ballo le relazioni italo-turche, politiche e non solo, in una fase assai complessa e movimentata in cui la Turchia di Erdogan è divenuta protagonista di un disegno mirato ad acquisire un ruolo internazionale più impulsivo, espansivo talvolta, in una vasta area che va dal Mediterraneo centrale al Medio Oriente, fino ad alcuni Paesi (ex Urss) dell’Asia centrale. Inoltre, segnalo che la presenza, soprattutto economica, della Turchia si fa sentire in diversi Paesi (anche UE) dell’Europa centro-orientale: dalla Germania all’Austria, all’Ungheria, alla Bulgaria, ai Balcani, ecc. Oggi, il caso più eclatante è quello della Libia. Però nessuno di coloro che hanno provocato prima la caduta di Gheddafi e dopo agevolato l’irruzione della presenza militare turca nel conflitto fratricida, ha spiegato all’opinione pubblica come siano andate, come stanno andando le cose. (dal blog di Agostino Spataro leggiamo e rilanciamo: blog: http://montefamoso.blogspot.com/2021/04/italia-turchia-urge-un-chiarimento-per.html. Lo ringraziamo per la disponibilità offertaci e per un contenuto che abbiamo inteso riprodurre integralmente e che si collega non solo al contingente ma offre al lettore ampi spazi per una riflessione più accurata rispetto a quanto alcune fonti di hanno lasciato intendere.)

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Giornata Mare, Rotta: “Patrimonio da conservare e tutelare”

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

“Dire che il mare è una risorsa fondamentale e determinante per decidere quale futuro vogliamo dare al nostro Paese può sembrare una ovvietà. Tuttavia questa consapevolezza non è ancora patrimonio comune di tutte le istituzioni e dell’opinione pubblica nel suo complesso. Oggi dobbiamo impegnarci perché chiunque comprenda l’importanza decisiva che del mare, non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa”. E’ quanto dichiarato da Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente alla Camera in occasione della Giornata mondiale del Mare e della Cultura marittima.“Il mare è sicuramente una risorsa da utilizzare al meglio – spiega Rotta – ma dobbiamo anche tenere presente che a causa del surriscaldamento del pianeta e dell’inquinamento atmosferico sta producendo cambiamenti profondi nella fisionomia delle nostre coste. Il problema dell’erosione ad esempio sta riguardando chilometri e chilometri delle coste del Tirreno e dell’Adriatico. Pensare di risolvere questo problema solo attraverso misure difensive, come le barriere o il ripascimento, dimostra che ancora non si è capito che serve un’azione globale per cambiare i modelli di sviluppo.”“E’ importante quindi alimentare la consapevolezza attorno alla risorsa del mare: un patrimonio da preservare e curare. Pensiamo solo al problema degli scarichi in mare che ci costano tantissimo, non solo dal punto di vista ambientale ma economico, con divieti di balneazione che colpiscono numerose località turistiche. Oppure lavoriamo all’utilizzo di tragitti per persone e merci che, attraverso il mare, potrebbero farci risparmiare molte risorse se adeguatamente utilizzati attraverso nuovi investimenti. Ad esempio è ormai una consapevolezza dei principali operatori del mercato che i motori a combustione dei grandi mezzi, particolarmente inquinanti, saranno progressivamente sostituiti dai motori a idrogeno. Questo riguarda ovviamente il trasporto su strada ma ancor di più il trasporto di merci e persone via mare.” “C’è la possibilità – conclude Rotta – di intervenire per disegnare un futuro diverso ed ecosostenibile per il nostro mare e possiamo farlo anche grazie alle risorse presenti nel PNRR. Si tratterà quindi di decidere in quale direzione utilizzare questi fondi europei. Io penso che vi sia una sola strada: quella di uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale.”

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15-18 aprile 2021 in diretta streaming: convegno dell’Istituto di Ortofonologia

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Quattro giornate suddivise in due sessioni ciascuna, oltre 50 interventi di relatori nazionali e internazionali, tre tavole rotonde, numerosissimi contributi video e sei relazioni magistrali. Il convegno dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) ’50 anni IdO. Dall’esperienza alle proposte’, in programma dal 15 al 18 aprile, farà sentire tante voci differenti, dai pediatri ai neuropsichiatri, dagli psicologi ai logopedisti e psicomotricisti, senza dimenticare i docenti e i dirigenti scolastici. Tra i temi: la scuola oggi; la complessità del bambino; la procreazione assistita e la perinatalità a rischio; l’infanzia (da 0 a 5 anni); i disturbi del neurosviluppo; gli apprendimenti dai 6 ai 10 anni; la preadolescenza e l’adolescenza; l’arte e l’autismo; plusdotazione; e infine i disturbi dell’apprendimento. “Dopo 50 anni di attività ci sembrava giusto raccontare un po’ di storia dell’IdO. Inoltre, abbiamo fatto tanti passi avanti e siamo convinti che i convegni, i corsi (come quelli realizzati di recente sull’autismo) debbano sempre avere l’obiettivo di formare e informare” la più vasta platea di persone possibile. A spiegarlo è Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO. “Se c’è una proposta clinica- spiega ancora lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- questa deve essere conosciuta e analizzata da tutti. A partire dai genitori, che sono i responsabili dei nostri pazienti, i loro figli. Poi da tutti coloro che operano nel campo della riabilitazione in senso lato, che pensiamo debbano avere la possibilità di conoscere, sapere e magari anche criticare. L’importante è che ci sia il confronto”.L’iscrizione al convegno è gratuita. Un punto al quale il direttore dell’IdO, psicoterapeuta dell’età evolutiva, tiene molto. “Per noi- chiarisce- è fondamentale che tutte le attività di formazione debbano essere gratuite. Questo perché mentre un professionista ‘arrivato’ potrebbe permettersi di spendere del denaro per seguire un convegno, sono i giovani a non poterselo permettere. Noi- sottolinea con forza Castelbianco- non possiamo sperare di migliorare qualunque categoria se i giovani vengono messi un po’ da parte nella formazione e nell’informazione. Per questa ragione- annuncia con orgoglio- abbiamo già migliaia di iscritti al convegno, così come ai nostri ultimi corsi abbiamo avuto 2.000 pediatri, 5.000 docenti, 24.000 persone che ci hanno seguito. Ora abbiamo migliaia di operatori della Salute (psicologi, logopedisti, psicomotricisti) iscritti”. Questo perché, secondo lo psicologo, “è fondamentale non creare sette. Quando si offre un servizio, deve essere trasparente. Non siamo i soli a farlo- tiene a precisare- ci sono anche altre realtà che iniziano a farlo e questo significa che col tempo si amplieranno le possibilità e i canali di informazione e ne avremo tutti un beneficio, a partire dai nostri piccoli pazienti”.Entrando nel dettaglio delle quattro giornate del convegno, Castelbianco spiega: “Affronteremo tanti argomenti diversi. Tutti temi di cui all’Istituto ci occupiamo ampiamente e in modo approfondito grazie alle competenze dei nostri professionisti e alla loro numerosità. Per di più, durante il convegno avremo la fortuna di ospitare grandi persone con grandi competenze, grandi personaggi del mondo della scienza e vorrei dire anche della coscienza. Proprio il senso della coscienza nella riabilitazione dovrebbe essere primario- ricorda lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- cioè far sì che siano i bambini che vengono presi in carico ad avere un beneficio e non gli operatori”. Tutte le informazioni sul convegno sono disponibili sul sito dell’IdO all’indirizzo http://www.ortofonologia.it/50-anni-ido/ in cui consultare il programma, ripercorrere per immagini la storia dell’Istituto, ascoltare le presentazioni degli esperti e i video di approfondimento, pubblicati settimanalmente. La partecipazione è libera, l’iscrizione è gratuita ed è aperta a tutte le sessioni. (Fonte Agenzia Dire)

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Test antigenici rapidi al personale scolastico non statale

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

“Nonostante sia stato previsto per tutto il personale scolastico, sia statale che paritario, ci giungono diverse segnalazioni da parte di dirigenti di scuole non statali che evidenziano come il proprio personale non riesca da giorni ad iscriversi al portale regionale per effettuare i test antigenici rapidi. Regione e ufficio scolastico regionale intervengano, è importante che questi percorsi di sicurezza funzionino per tutte le scuole” ha dichiarato Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva. “Il progetto ‘Scuole Sicure’, strumento utilissimo, prevede per tutto il personale scolastico un programma di screening gratuito e volontario. La Toscana offre, quindi, la possibilità a quei lavoratori che lo desiderano di prenotarsi attraverso il portale web regionale per poi effettuare il test antigenico rapido presso i drive through. Mentre per quanto riguarda lo screening degli studenti tutto è andato per il meglio e viene effettuato sia sui ragazzi delle scuole statali che su quelli delle paritarie, per gli insegnanti qualcosa sta andando storto. Sembra, infatti, che i codici meccanografici, necessari all’iscrizione e forniti dal nuovo portale regionale al personale non statale, non vengano riconosciuti dal sistema” ha continuato il deputato. “È importante che questi percorsi di screening siano fatti per tutti gli studenti e per tutti i docenti, indipendentemente dal fatto che frequentino o lavorino in scuole statali o paritarie” ha concluso Toccafondi.

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Scuola: Allarme 300 mila precari

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Il precariato scolastico ha raggiunto numeri importanti: quasi 250 mila supplenti tra i docenti e 50 mila tra amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e Dsga. Tra le richieste del sindacato a tutela dei supplenti della scuola, oltre alla stabilizzazione automatica, il sindacato autonomo Anief reputa che, considerando pure l’emergenza pandemica, sia giunto il momento di introdurre delle modifiche importanti. Come la proroga dei contratti almeno fino al 30 giugno di coloro che sono stati assunti con l’organico Covid e al 31 agosto dei tecnici. Ma anche l’estensione della Card annuale del docente da 500 euro, erroneamente assegnata dalla Legge 107/15 solo ai docenti di ruolo, al personale amministrativo e a quello precario, per la cui fruizione Anief ha prodotto uno specifico ricorso al Giudice del Lavoro.Quest’ultima proposta è stata avallata nelle ultime ore dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, il quale ha detto che di avere “avuto una fruttuosa interlocuzione con il collega e amico Claudio Durigon, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, che sul tema ha dimostrato interesse e sensibilità”. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, si rivolge quindi al sottosegretario all’Istruzione: “La sua proposta è sacrosanta, lo invitiamo a questo punto a proporre e votare in Parlamento l’emendamento fatto presentare da Anief in Senato giovedì scorso. Come invitiamo i senatori della commissioni che si apprestano ad esaminare le richieste di modifica al decreto Sostegni, di considerare le nostre proposte a favore di tanti lavoratori sempre più preziosi per la formazione di milioni di alunni”.

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Scuola. Drago (FdI): Subito proroga termini mobilità docenti. Emendamento a dl Sostegni

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

“Poco più di 15 giorni sono stati concessi per le domande di mobilità dei docenti. Un lasso di tempo esiguo anche alla luce della mancanza dei bollettini dei posti disponibili che gli Usp sono tenuti a pubblicare. Si tratta dei posti che si liberano per via dei pensionamenti e senza questo supporto come possono scegliere i docenti la destinazione tra le opzioni possibili? Ad aggravare la situazione vi sono le difficoltà di potersi fare seguire dai sindacati e la chiusura dei vari uffici per le vacanze pasquali. Il risultato è quello che i docenti che dovranno chiedere la mobilità sembrano essere figli di un Dio minore”.Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, a seguito dell’esiguo lasso di tempo concesso ai docenti per le domande di mobilità, chiedendo una proroga dei termini e una più ampia “visione” del concetto stesso di mobilità per i docenti che si trovano, da anni, lontani dal proprio nucleo familiare e dalla propria residenza.“Eppure si tratta di docenti, continua la senatrice di FdI, di formatori delle giovani generazioni e vengono trattati così dal Ministero. Per la presentazione delle domande di inserimento nelle graduatorie, per il personale Ata, giustamente, è stato dato un mese di tempo: perché non si faceva la stessa cosa con i docenti per la mobilità? Presenterò al dl Sostegni in Senato un emendamento per chiedere una mobilità straordinaria, per eliminare l’odioso vincolo quinquennale e per far sì che si ascoltino i tanti docenti esiliati ed immobilizzati”.“Ho scritto una lettera al presidente Draghi, ai ministri Bianchi, Brunetta e Giorgetti per evidenziare questa situazione quanto mai incresciosa che si è venuta a creare nelle ultime ore e che riguarderebbe migliaia di docenti che si trovano ad inoltrare una domanda di mobilità in tempi ridottissimi e che oltre al danno sono costretti a subire pure la beffa di vedere l’ordinanza che dispone ciò pubblicata retroattivamente di un giorno. Qui stiamo parlando di genitori lontani dai figli, stiamo parlando di donne lontane dalla propria famiglia oltre gli anni di “obbligo”. Quindi si proroghino i termini per la mobilità e poi si dia il via a un’operazione di buonsenso con una mobilità straordinaria”, conclude la senatrice Drago.

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Vaccino AstraZeneca, aggiornate le informazioni di sicurezza

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Dopo il responso dell’Ema, l’uso del vaccino AstraZeneca in Italia è raccomandato per le fasce d’età sopra i 60 anni, ma non vietato negli under 60. La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha diffuso una Nota informativa con aggiornamenti sul rischio di trombosi associate a trombocitopenia. Sulla base degli elementi emersi dall’analisi di tutta la documentazione disponibile, la Cts spiega che «è stata riscontrata un’associazione tra il vaccino Vaxzevria e casi molto rari di tromboembolismi anche gravi, in sedi inusuali (fra i quali casi rari di trombosi venosa dei seni cerebrali, trombosi splancniche e arteriose), associati a trombocitopenia. Ad oggi, la maggior parte dei casi è stata segnalata in soggetti di età inferiore ai 60 anni e prevalentemente nelle donne. Tali eventi sono stati osservati per lo più entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino».«L’associazione con gli eventi trombotici sopra descritti non è stata riscontrata nei soggetti di età superiore a 60 anni, nei quali l’incidenza dei casi a seguito della vaccinazione risulta addirittura inferiore rispetto a quella attesa», sottolinea la Cts, precisando che «non sono ancora disponibili ulteriori dati dalle sperimentazioni attualmente in corso». Un’evidenza che, secondo il farmacologo Antonio Clavenna, del dipartimento Salute pubblica dell’Istituto Mario Negri di Milano, «potrebbe essere dovuto alla circostanza che proprio questa fascia di età e le donne sono state le categorie maggiormente immunizzate con il vaccino AstraZeneca». «Ema – prosegue la Commissione Aifa – ha aggiornato le informazioni di sicurezza del vaccino in Rcp (Riassunto delle caratteristiche di prodotto, ndr), per tenere conto degli eventi di tromboembolismo in sedi inusuali (fra i quali casi rari di trombosi venosa dei seni cerebrali, trombosi splancniche e arteriose) associati a trombocitopenia». «Sono in corso e saranno implementati studi di approfondimento in merito al possibile meccanismo patogenetico sottostante», al momento non ancora chiarito. «L’Aifa, in collaborazione con l’Ema – rassicura l’ente regolatorio – continuerà l’attenta valutazione di qualsiasi segnale di sicurezza anche al fine di formulare eventuali ulteriori raccomandazioni». In ogni caso, sia l’Ema che la Cts sottolineano che «il bilancio beneficio/rischio del vaccino Vaxzevria si conferma complessivamente positivo, in quanto il vaccino è sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al Covid-19».Stesso parere emerge anche dalla nuova circolare con cui il ministero della Salute ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino di AstraZeneca. La circolare – inviata a Regioni, istituzioni ed associazioni – ribadisce che il vaccino è approvato dai 18 anni d’età. «Sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell’elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate – si legge – si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone sopra i 60 anni». E, soprattutto: «Chi ha già ricevuto una prima dose Vaxzevria, può completare il ciclo col medesimo vaccino».La reazione autoimmune alla base dei rari eventi trombotici seguiti alla somministrazione del vaccino AstraZeneca che l’Ema ha rilevato, «potrebbe essere causata dal vettore virale utilizzato per il vaccino, ma si tratta di un’ipotesi che richiede ulteriori studi». Ad affermarlo è il farmacologo Clavenna che, anche sulla questione di valutare i maggiori o minori rischi di tale vaccino anti Sar-Cov-2 rispetto ad altri, chiarisce: «È impossibile fare dei paragoni. Il vaccino antinfluenzale, ad esempio, utilizza una piattaforma differente, ovvero si avvale dello stesso virus inattivato o di componenti del virus e dunque non paragonabili sono gli effetti collaterali e per l’antinfluenzale non si segnalano reazioni autoimmuni». E, poi, spiega: «La tecnologia del vaccino AstraZeneca prevede l’utilizzo di un adenovirus da scimpanzé per trasportare la proteina Spike del SarsCov2. L’ipotesi è che l’utilizzo di un virus come vettore possa, in determinati soggetti che hanno magari una particolare predisposizione, portare alla formazione di anticorpi che vanno ad agire contro l’organismo stesso. Una ipotesi da approfondire anche in relazione al vaccino di Johnson & Johnson, che utilizza la stessa tecnologia a vettore virale e per il quale l’Ema ha segnalato tre eventi rari trombotici su 4,5 milioni di vaccinati». (fonte doctor33)

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Ema: nessuna restrizione per età. I segnali da monitorare dopo l’inoculo

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

La somministrazione del vaccino AstraZeneca non presenta rischi generalizzati e non è stato dimostrato un nesso tra l’età e gli eventi avversi, “effetti collaterali molto rari”, pertanto non saranno raccomandate misure specifiche, tuttavia le informazioni” del bugiardino saranno aggiornate e restano valide le raccomandazioni agli operatori sanitari sui sintomi da monitorare nel paziente e il ricorso immediato al medico. Questo quanto emerso dalla nuova valutazione del Prac dell’Ema presentata oggi in conferenza stampa da Emer Cooke direttrice dell’Ema. Di fatto il Comitato ha confermato quanto già sostenuto in precedenza, e cioè che “i benefici del vaccino AstraZeneca superano i rischi”, tuttavia è stato precisato, sulla scorta dei dati raccolti e del parere di un team di esperti, che eventi avversi come trombosi cerebrale e dell’addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento vanno considerati effetti collaterali molto rari. Il Comitato per la sicurezza dell’Ema ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa dell’addome riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Ue (EudraVigilance) al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali, “i casi provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’AEA e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino”.Sabine Straus, presidente del comitato di sicurezza del Prac ha sottolineato che non è stato possibile individuare una causa per gli eventi tromboembolitici rari a seguito delle somministrazioni del vaccino di AstraZeneca e «non sono stati identificati rischi generalizzati nella somministrazione di questo vaccino, quindi non abbiamo ritenuto necessario emettere raccomandazioni specifiche per ridurre il rischio». Cook ha aggiunto che «sulla base delle evidenze attuali, non si possono confermare specifici fattori di rischio come età, genere o precedenti storie cliniche di disturbi della coagulazione».L’Ema sottolinea che gli operatori sanitari e chi riceve il vaccino devono essere consapevoli della possibilità che casi molto rari di coaguli di sangue combinati con bassi livelli di piastrine nel sangue si potrebbero verificare entro 2 settimane dalla vaccinazione. In una nota l’Ema scrive: “Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati” ma chi ha ricevuto il vaccino deve “cercare immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi di combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse”. Il Prac, infatti, ha “osservato che i coaguli di sangue si sono verificati nelle vene del cervello (trombosi del seno venoso cerebrale, CVST) e dell’addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento”.È necessario quindi consultare immediatamente un medico se nelle settimane successive all’iniezione si manifesta uno di questi sintomi: fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, persistente dolore addominale, sintomi neurologici, come mal di testa grave e persistente o visione offuscata, minuscole macchie di sangue sotto la pelle oltre il sito di iniezione. Si tratta di segnali di eventi avversi legati alle trombosi.Intanto, il responsabile della task force sull’analisi dei dati, Peter Arlett ha annunciato che il Comitato di sicurezza dell’Agenzia europea «imporrà ad AstraZeneca robusti studi per capire di più sugli effetti di rischio». L’azienda dovrà fare «studi di laboratorio per cercare di comprendere meglio l’effetto dei vaccini sulla coagulazione, esaminare i dati esistenti di studi clinici ravvicinati per valutare si vi siano ulteriori informazioni sui possibili rischi e condurre anche studi epidemiologici». (SZ) (fonte farmacista33)

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Sindrome Post-Covid 19

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Si chiama Long Covid o sindrome Post-Covid 19, ed è caratterizzata da tutte le conseguenze che anche per mesi l’infezione da coronavirus porta ai pazienti che l’hanno contratta, in particolare in chi ha sviluppato la malattia in modo moderato o grave, con polmonite. Le conseguenze riportate in letteratura, e sul campo, sono a livello sistemico: polmonare soprattutto, cardiologico, renale, epatico, neurologico, e riguardano percentuali oscillanti tra il 5 e il 50% a seconda delle ricerche e del range di sintomi – a diverse gravità – intercettati. Un quadro clinico figlio con ogni probabilità dell’inconsueta attivazione della risposta immunitaria che va a coinvolgere gli organi e a motivare proposte di veri e propri “check up post Covid” come quelli proposti da alcuni istituti privati, con inquadramenti specialistici, esami specifici per i polmoni (CDI propone pletismografia e DLCO-Diffusione alveolo capillare del monossido di carbonio oltre a test del cammino e Tac al torace) e soprattutto, in via preliminare, esami di laboratorio. Uscendo però dalla letteratura, quant’è diffusa la sindrome nell’osservazione dei medici di famiglia, e soprattutto quanto è attuale? Ne parliamo con Aurelio Sessa, Presidente Regionale SIMG Lombardia, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie che nella prima fase del Covid tra i suoi assistiti ad Arcisate (Varese) ha seguito molti casi di coronavirus e in particolare 30 casi di polmonite nella prima fase e 8 in questa seconda. «In letteratura, la prevalenza di pazienti con sintomi che si protraggono settimane e anche mesi dopo la risoluzione del quadro clinico o dopo la negativizzazione dei parametri è intorno al 10% e si manifestano anche in pazienti che hanno manifestato sintomi respiratori non importanti. Il più frequente che ho riscontrato è la perdita dell’olfatto e del gusto che spesso è l’unica presentazione del “post-Covid”, è frequente e la sua durata varia da persona a persona, c’è chi ad un anno di distanza non ha completamente recuperato ma si tratta di casi limitati e di un disturbo lieve, in lentissimo miglioramento. Sempre dalla letteratura ho espunto l’esistenza di terapie riabilitative, di “training olfattivo” (l’olfatto si recupera dopo il gusto) che viene effettuato attraverso ripetuti trattamenti di 20′-30′ con essenze come rosa, eucalipto, chiodo di garofano, limone, per 12 settimane». Al di là della riabilitazione, non sembrano esserci terapie alternative. Meno frequenti ma ugualmente ricorrenti sono, in ordine decrescente: i dolori articolari, muscolari e le cefalee. «Tipici anche del post di sindromi virali più conosciute come l’influenza, che nel suo decorso da malattia respiratoria tende anch’essa a diventare sistemica, questi sintomi si trattano con antidolorifici comuni e rispondono bene», dice Sessa; la tosse secca «che resta per settimane e colpisce molto di più le persone che hanno sviluppato l’infezione virale nelle basse vie respiratorie»; l’astenia cronica o sindrome da stanchezza cronica; la dispnea cronicizzata, «specie come esito di polmonite interstiziale; richiede specifica terapia riabilitativa respiratoria per recuperare il tessuto danneggiato dai focolai multipli della polmonite; i pazienti dovrebbero intraprendere un’attività fisica leggera, esercitandosi inizialmente a soffiare nei device e nel fare ginnastica respiratoria, per poi a poco a poco tornare alla vita di tutti i giorni». «Ci sono poi sintomi meno consueti – continua Sessa – quali il “defluvium capitis”, perdita dei capelli reversibile in 2 mesi; il diabete post covid, sindrome slatentizzata dall’uso di corticosteroidi nei pazienti dove sono stati utilizzati per una sintomatologia moderata/grave; e purtroppo anche disturbi cognitivi in anziani, spesso ospedalizzati, che accusano un decadimento più pronunciato dopo la malattia. Nei parenti di deceduti e talvolta in chi è uscito da una malattia grave con ricovero si manifesta la sindrome post-traumatica da stress con ansia, depressione, insonnia».Esami da suggerire? «La Tac ai polmoni in caso di polmoniti interstiziali ma non subito: i referti evidenziano alterazioni del parenchima anche ad un mese dalla negativizzazione della sintomatologia ed in presenza di quadri soggettivi di risoluzione, e non devono allarmare, i campi polmonari si puliscono dopo un po’; meglio a 3 mesi. Tra i marker di laboratorio, durante la malattia si alterano molto quelli infiammatori (Pcr, Ves) mentre i globuli bianchi caratteristicamente si alterano di poco o sono bassi in proporzione, a differenza della polmonite batterica in cui salgono a 20-30 mila per microlitro. Questi controlli si possono ripetere e sono gestibili dal medico di famiglia. Va detto – conclude Sessa – che il decorso del long-Covid è comunque di norma benigno, e che i casi persistenti sono più spesso collegati a pazienti con quadri clinici che sono stati impegnativi». Mauro Miserendino (fonte: Doctor33)

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Guido Alpa: Il diritto di essere se stessi

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Collana Krisis diretta da Massimo Cacciari e Natalino Irti, pp. 380, 20 euro. Occorre superare la retorica dei diritti “umani” per trasformare l’anelito di eguaglianza e solidarietà in concrete azioni (e rimedi) per edificare una società più giusta. Il “diritto di essere se stessi” è formula che esplicita le tecniche di protezione giuridica dell’ individuo – inteso come “persona”, cioè come valore in sé e per sé – da ogni discriminazione. La lotta alle discriminazioni è maturata nel tempo ed è iniziata nel momento in cui, crollati gli status, si è consentito a ciascuno di agire liberamente, disponendo di sé e costruendo i rapporti sociali : il margine di libertà è via via cresciuto nei sistemi autenticamente democratici, ma gli stigmi, le limitazioni, le privazioni non sono cessati. Le costituzioni contemporanee, insieme con la Carta dei diritti dell’Unione europea, la Convenzione europea dei diritti umani e la Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU offrono garanzie alle persone che sono discriminate per sesso, etnia, credenze religiose e politiche, orientamento sessuale e così via. Ciascuno di questi criteri persecutori è fondato su ragioni politiche, culturali e giuridiche che si sono sviluppate in momenti storici diversi, e pertanto solo risalendo alle loro origini è possibile comprenderne il significato.In libreria dal 20 maggio.

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Giorgio Scerbanenco: La luna sulla pineta

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Collana Oceani, pp. 256, 18 euro Con una introduzione di Cecilia Scerbanenco. Dopo 50 anni, per la prima volta esce con la firma di Giorgio Scerbanenco un fulminante romanzo noir pubblicato sotto pseudonimo nel 1961. Un romanzo che racconta l’Italia prima del boom come un grande gangster movie americano, alla “Giungla d’asfalto” e “La stangata”. Clemente e Anna Mareschi sono costretti a lasciare il paesino alla periferia di Treviso, dopo che il padre, uno dei migliori incisori d’Italia, resta coinvolto in una misteriosa storia di banconote false. Partono in pieno inverno, diretti a Viareggio, dove trovano ad attenderli un poliziotto, Mauro, che chiede la loro collaborazione per sgominare una banda di falsari internazionali. Clemente rifiuta perché non vuole avere più nulla a che fare con la storia disgraziata del padre, ma quando si presenteranno proprio gli affascinanti emissari della banda di falsari, sarà difficile resistere alle loro proposte per far fronte alle difficoltà economiche della nuova vita. Un romanzo avvincente come un gangster movie che getta due ragazzi (quasi) innocenti nel mondo spietato della criminalità organizzata, dove tra amori fatali, soldi, eccessi e la musica di Elvis Presley, sarà sempre più difficile distinguere i buoni dai cattivi.

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Luigi Malnati: Storia dell’archeologia italiana da Pompei ai nostri giorni

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Collana i Fari, pp. 160, 14 euro, con 32 pagine di tavole a colori che ripercorrono momenti e figure decisive, e illustrano le tecniche dell’archeologia italiana Introduzione di Vittorio Sgarbi L’Italia è un paese di archeologi? Che cosa sta succedendo negli ultimi anni? Forse per capirlo è bene provare a raccontare la storia dell’archeologia in Italia in modo un po’ fuori dagli schemi usuali. La generazione nata negli anni Cinquanta è quella che nell’adolescenza ha letto Civiltà sepolte di Ceram, che raccontava le meravigliose scoperte dell’archeologia dell’Egitto e del Medio Oriente, ma è anche la generazione che si appassionava all’impresa del Kon Tiki, la zattera azteca ricostruita da Thor Heyerdhal, che volle dimostrare con una traversata in solitario i contatti tra la civiltà dell’America centrale e le isole del Pacifico. Sono passati molti anni e nel frattempo l’archeologia è uscita dalle accademie e dai romanzi d’avventura; è diventata una professione praticata da migliaia di giovani entusiasti. Il clima oggi sta cambiando: tornano in auge le statue e i vasi dipinti, i gioielli e i grandi templi, le mostre spettacolo e i dotti convegni. Siamo in una fase in cui la valorizzazione prevale sulla conservazione e sulla ricerca scientifica, ma non è troppo banale ricordare che si può valorizzare solo ciò che si è conservato e si conserva adeguatamente solo studiando e affinando la ricerca e il restauro. Da queste considerazione parte questo viaggio in un mondo affascinante quanto ancora poco esplorato.

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Anne Sexton: Il libro della follia

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Collana i Venti, a cura di Rosaria Lo Russo, pp. 80, 15 euro. Per la prima volta in Italia l’edizione completa delle poesie, basata sulla versione originale del ’72, che include anche tre racconti ritrovati e ora tradotti dopo quarant’anni. Il libro della follia, dedicato alla figlia dell’autrice, Joy, è diviso in due parti. La prima sezione, che in realtà consiste di venti poesie, è intitolata Trenta poesie ed è un ritorno alla poesia confessionale standard di Sexton; la seconda è intitolata Le carte di Gesù e contiene nove poesie basate sul personaggio di Cristo e varie storie del Nuovo Testamento. Nell’edizione pubblicata da Houghton Mifflin nel 1972 l’autrice aveva incluso tre racconti, che sono poi stati espunti nell’edizione di Sterling: Ballare la giga, Il balletto del buffone e Cala i capelli.

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Gianni Vattimo: Scritti filosofici e politici

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Collana le Isole, pp. 2.640, 40 euro Introduzione di Antonio Gnoli, presentazione di Gaetano Chiurazzi. La summa degli scritti di uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento, allievo di Luigi Pareyson a Torino, insieme a Umberto Eco. Il presente volume raccoglie testi oramai introvabili e offre la possibilità di un confronto unico con l’intero arco del pensiero di Vattimo: si parte dal fondamentale Essere, storia e linguaggio in Heidegger del 1963 (tra i primi saggi italiani sul pensiero del “primo” e del “secondo” Heidegger); non manca la sua straordinaria interpretazione di Nietszche, Il soggetto e la maschera; si percorrono i suoi scritti su Gadamer (di cui Vattimo curò la prima fondamentale edizione di Verità e metodo); non mancano Il pensiero debole (scritto rivoluzionario firmato con Pier Aldo Rovatti) e Le avventure della differenza, fino agli scritti politici e religiosi degli ultimi anni, tra cui Credere di credere. Gianni Vattimo medesimo ha scelto i testi e ha composto il percorso teorico, intendendo così lasciare ai suoi studenti una traccia coerente del suo ricchissimo viaggio filosofico. In libreria dal 27 maggio.

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Giuliano Montaldo: Un grande amore

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Autobiografia. Collana le Polene, pp. 192, 16 euro. Un’imperdibile racconto autobiografico, in occasione dei novant’anni di uno dei più grandi registi italiani. “Sono passati sessant’anni ma il mio esordio nella regia con Tiro al Piccione non smette di essere un ricordo amaro. Il film era tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Giosa Rimanelli e venne presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1961. Il pubblico in sala accolse la pellicola con applausi calorosi e convinti ma il giorno dopo venne massacrata dalla critica dei giornali di destra e di sinistra, poco propensi ad apprezzare la storia di un ragazzo che si arruolava nell’esercito della Repubblica di Salò. Nel film era espresso con chiarezza un concetto semplice ma evidentemente fastidioso: il ragazzo voleva servire la sua Patria e, anche se con ritardo, si rendeva conto che la Patria non si trovava a Salò ma dalla parte opposta. Il fuoco veneziano, amico e nemico, contro Tiro al piccione fu spietato. E il piccione impallinato ero io.” Iniziano così queste memorie autobiografiche di Giuliano Montaldo che ripercorrono un’intera vita e carriera al cui centro si ritrova un costante filo rosso: l’amore per Vera Pescarolo.

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Patrick Mcgram: Ultimi giorni a Cleaver Square

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Collana Oceani, trad. Carlo Prosperi, pp. 232, 19 euro Il nuovo romanzo del maestro del thriller psicologico in contemporanea mondiale. “Un meraviglioso, entusiasmante romanzo. McGrath ha raggiunto qui nuove profondità di giudizio ed emozione.” John Banville “Un illusionista capace di evocare i dettagli anche più minuziosi… un maestro del narratore inaffidabile. Il migliore in giro.” John Self Un vecchio è immerso in un sonno inquieto. Fa troppo caldo. L’aria è densa della fragranza di gelsomino spagnolo che arriva dal suo giardino infestato di erbacce. E lui non sa se verrà svegliato dal generale Franco seduto ai piedi del letto. È il 1975 e Francis McNulty si avvicina al termine della propria vita, sentendosi però tutt’altro che in pace. Reduce della Guerra civile spagnola, è tormentato dal dolore e dal senso di colpa per un breve, terribile atto di tradimento che risale a quell’epoca; e ha cominciato a vedere il suo acerrimo nemico per strada, in giardino, e adesso nella sua camera da letto. Né lui né la figlia Gillian, che vive con lui a Cleaver Square, sanno cosa fare. Quando Gillian gli annuncia l’imminente matrimonio con un funzionario del governo, Francis capisce di doversi adattare alle mutate circostanze — e che è giunto il momento di affrontare il proprio passato una volta per tutte.

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Interazioni tra farmaci ed Echinacea? No, grazie

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

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I preparati di Echinacea purpurea sono ampiamente utilizzati per la gestione di infezioni respiratorie superiori, spesso in combinazione con i farmaci convenzionali. In questo contesto, i costituenti fitochimici di E. purpurea possono potenzialmente interagire con altri composti, ad esempio attraverso i trasportatori di efflusso ABCB1 e ABCG2. Lo scopo dello studio di Awortwe et al (2021) è stato proprio quello di valutare l’impatto dei derivati dell’acido caffeico (acido cicorico ed echinacoside) e dei tetraeni (24 ore di esposizione a tre diverse concentrazioni dei vari composti 1, 10 e 50 ug/mL), derivati da E. purpurea, sui livelli di mRNA e proteine e sull’attività di efflusso di ABCB1 e ABCG2, in due modelli di linee cellulari intestinali (Caco-2) ed epatiche (HepG2). L’acido cicorico non ha mostrato alcun effetto citotossico fino alla concentrazione di 500 ug/mL, mentre i valori EC20 dei tetraeni (45,0±3,0 ug/mL in cellule Caco-2 e 28,0±4,3 ug/mL in cellule HepG2) ed echinacoside (52,0±4,0 ug/mL e 62,0±9,9 ug/mL) hanno messo in luce una tossicità concentrazione-dipendente. Comunque, gli autori sottolineano come la probabile concentrazione fisiologica di tetraeni (che sono i fitocomposti di E. purpurea maggiormente biodisponibili data la loro natura lipofila), in seguito alla somministrazione di diverse preparazioni di E. purpurea, sia stata stimata tra 0,28 e 14,8 ug/mL (a partire dalla somministrazione orale di prodotti commerciali di E. purpurea con un contenuto tra 0.04 e 18.8 mg/g di peso secco). Nessuno dei composti studiati ha significativamente modificato i livelli proteici di ABCG2, mentre sono stati in grado di indurre moderatamente la produzione di ABCB1, in entrambi i modelli cellulari. Considerando le possibili concentrazioni fisiologiche, i derivati dell’acido cicorico non sarebbero in grado di inibire o attivare ABCB1 e ABCG2 a una concentrazione simili all’EC20 sia negli enterociti che nelle cellule epatiche; i tetraeni, al contrario, potrebbero indurre ABCB1. Il saggio di trasporto bidirezionale sia per ABCB1 che per ABCG2 non ha mostrato alcun effetto sull’attività delle due pompe di efflusso da parte dei fitocomposti quando testati a concentrazioni non rilevanti clinicamente. Quindi, questo studio in vitro mostra una possibile induzione dell’espressione di ABCB1 da parte dei tetraeni di E. purpurea, ma non un effetto sull’attività del trasportatore tale da causare interazioni farmacologiche. Tuttavia, occorre considerare che ci sono altre preparazioni di E. purpurea che contengono quantità di fitocomposti superiori a quelle studiate nel presente lavoro. Inoltre, ci sono altri fattori, come la predisposizione genetica, che possono contribuire all’insorgenza di interazioni farmacologiche. (fonte: Fitoterapia33)

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Catella Property Asset Management let 1600 sq m office space on a 10 year term at Valla Park, Sundbyberg

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Catella Property Asset Management (“CPAM”) has completed a 1600 sq m office letting at Lådmakaren 3 (“Valla Park”) in Sundbyberg, Stockholm on behalf of an international client.The letting has been signed with Lokalfastigheter i Sundbyberg AB. The space will be used by S:t Martins Gymnasium and fit out with facilities that focus on beauty procedures, such as hair and nail styling.CPAM has acted as asset manager at Valla Park since January 2020. Within the mandate CPAM has completed several lease extensions and created a significant uplift in value at the property, during what has been a difficult time for business confidence and the real estate industry.Michael Johansson, Managing Director at CPAM, commented: “We are pleased with the implementation of our asset management strategy for Valla Park since our mandate begun in 2020. To have signed such a lease during these times reflects our commitment to our client and the tenant.”

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