Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 132

Archive for 22 luglio 2021

Cinema: La ragazza con il braccialetto

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Roma Lunedì 26 luglio ore 21.00 – Sala Anica viale Regina Margherita 286 proiezione stampa. La ragazza con il braccialetto arriva finalmente nelle sale italiane, distribuito da Satine Film. Al centro del film, la vita di Lise, un’ enigmatica adolescente, accusata dell’ omicidio della sua migliore amica e costretta, in attesa del giudizio in Corte d’ Assise, a portare alla caviglia un braccialetto elettronico. I suoi genitori la sostengono, cercando la maniera migliore di far fronte al dramma che ha colpito la famiglia, ma, durante il processo, emergono aspetti della personalità di Lise inattesi e sconcertanti, che rendono difficile anche per loro discernere la verità.Chi è veramente Lise? Conosciamo davvero chi amiamo?La Ragazza con il Braccialetto è un “courtroom drama” incalzante e appassionante per i toni del dibattimento con cui difesa e pubblico ministero sostengono e dipanano le reciproche argomentazioni e, al tempo stesso, il suo racconto apre uno squarcio sul mondo inquieto dell’ adolescenza, interrogandosi su quanto un giudizio morale possa essere condizionante nella società attuale, che sembra non comprendere più i giovani e i loro comportamenti. Lise ha 18 anni e un braccialetto elettronico alla caviglia. Accusata due anni prima del presunto omicidio della sua migliore amica, attende il processo a casa dei genitori, Bruno e Céline che la sostengono, ciascuno a suo modo, interrogandosi sulla maniera migliore di fare fronte al dramma familiare. Bruno è un padre protettivo, Cèline una madre bloccata davanti al destino della figlia. Un destino che si gioca in tribunale tra accuse e difese, confessioni e testimonianze che finiscono per rivelare una vita intima dell’imputata inattesa e sconcertante, e rendono difficile discernere la verità.

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Torino: Comitato Corte dei Minimi

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Allo scopo di restituire alla città il cortile dell’antico palazzo di via Po 18, di proprietà del Comune di Torino e dell’Agenzia del Demanio ed un tempo sede del convento dei Frati minori conventuali, si è costituito un comitato “Corte dei Minimi” formato da Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina, Alessandro Chiales, Presidente dell’Associazione dei Commercianti di via Po e da Alessandra Quarta e Alessandro Vercelli dell’Università di Torino: l’auspicio è che il cortile e l’intero immobile possano essere utilizzati a fini sociali, in una visione urbana di alto profilo, per incontri, convegni, mostre ed eventi. A tal fine i promotori si propongono di predisporre un progetto complessivo di recupero architettonico dell’immobile, che denota da tempo importanti criticità, ricercando nel contempo adeguati finanziamenti presso pubbliche Istituzioni e Sponsor privati.

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Svolta per le agroenergie

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

“In arrivo semplificazioni e norme più chiare per l’utilizzo degli impianti di biogas e biometano in agricoltura, per un maggior riciclo dei sottoprodotti, per il riconoscimento della qualifica di biocarburante avanzato, per l’immissione in consumo del biometano alla rete del gas naturale”. Lo dichiara il deputato Gianpaolo Cassese (M5S) primo firmatario di due emendamenti Dl Recovery approvati in Commissione congiunte Ambiente e Affari costituzionali.“Una volta approvata la legge – continua – le aziende agricole con impianti di biogas di piccola taglia, ossia non superiori a 300 KW, potranno utilizzare, per la loro alimentazione, anche materie e reflui derivanti da altre aziende limitrofe, ovviamente nel rispetto dell’attività agricola prevalente. Ciò consentirà non solo di sfruttare al meglio le potenzialità e le risorse del territorio, ma anche di incrementare la capacità reddituale delle imprese del settore agricolo e zootecnico e di ampliare il numero di quelle che concorrono ad una economia circolare e sostenibile”.“Viene, inoltre, fatta chiarezza – prosegue Cassese – sui sottoprodotti che possono essere utilizzati per alimentare gli impianti di biometano al fine di produrre biocarburante avanzato. Abbiamo dunque superato il gap normativo che in questi anni ha ostacolato l’avvio di iniziative imprenditoriali del settore agroindustriale. Una norma che rappresenta una svolta e interviene sul settore dei trasporti, responsabile in Italia di 1/4 delle emissioni gas serra, con il 92,6% prodotte dal trasporto su strada.” “Interveniamo, infine, sulla semplificazione amministrativa relativa alle connessioni alla rete del gas naturale per favorire l’immissione in consumo del biometano, attraverso un provvedimento unico” conclude.

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Il futuro del lavoro è il futuro della nostra società e della nostra civiltà

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Non bastano politiche economiche efficaci per superare la più grande crisi sociale del dopoguerra e affrontare i mutamenti del nostro tempo. Serve, come premessa, un nuovo pensiero dal quale nascano politiche e iniziative capaci di distruggere le vecchie retoriche ideologiche sul lavoro, sulla globalizzazione, sul futuro. In particolare, la tecnologia, pur con i suoi interrogativi etici, può essere un formidabile alleato nell’umanizzazione del lavoro. La sfida è aperta: l’esito dipende da ciò che sapremo mettere in campo. Bisogna reimparare a dire “lavoro” con nuove parole, se vogliamo crearne di nuovo e cogliere l’opportunità che offre di rendere la nostra vita più consapevole e profonda. Oggi, infatti, il lavoro soffre proprio perché mancano nuove narrative che propongano un comune denominatore e un senso a tutte le attività umane ad esso connesse e rischiano di prevalere le “bufale” sulla fine del lavoro, le prospettive catastrofiste e le retoriche sull’impoverimento generalizzato del lavoro. Il libro di Marco Bentivogli parte da qui, per dare un contributo alla costruzione di un nuovo pensiero del lavoro attorno ad una cultura che ne riconosca i nuovi significati e la grande portata prospettica che esso può rappresentare per le persone. Lo sforzo di riportare la cultura del lavoro dentro la storia come elemento di riscatto e salvezza. Anche sulla scorta delle parole di Papa Francesco, Bentivogli accoglie e rilancia la sfida, in questo periodo di cambiamenti epocali, ad avviare processi, più che ad occupare spazi, e a coltivare il lavoro che fa fiorire il genere umano, perché seme di giustizia e dignità. La trasformazione digitale, ben prima della pandemia, ha “scongelato” i pilastri degli spazi (luoghi) e dei tempi (orari) del lavoro. Ma se la tecnologia è indispensabile poiché abilitante, questi cambiamenti operano sul senso e la cultura e pertanto necessitano soprattutto di una modifica profonda del paradigma economico e imprenditoriale. Modelli organizzativi, gerarchici e di business basati sul “controllo” devono lasciar spazio alla libertà, alla responsabilità, all’autonomia e alla fiducia. Il lavoro a “umanità aumentata” non piove dal cielo. Si apre una fase straordinaria in cui serviranno schiere di “architetti del lavoro”, persone capaci di interpretare ed innovare spazio e tempo del lavoro in ottica ecosistemica. Se, come sembra, il lavoro ripetitivo si sta contraendo in luogo di quello a maggiore ingaggio cognitivo (contributo umano), non vi sono più scuse per non riscoprire la dimensione comunitaria d’impresa in cui, l’elemento di “cura” delle persone sia un valore che consenta la crescita simultanea dei lavoratori e della produttività. Serve il coraggio di mettere in soffitta l’antagonismo e il paternalismo padronale nelle relazioni di lavoro, e di praticare la partecipazione strategica dei lavoratori come elemento di democrazia sostanziale e diffusa. Andrà in cantina il vecchio linguaggio della nave perché il futuro del lavoro è femmina. Non donna, femmina. Femminili saranno le parole, le competenze che saranno sempre più richieste in ambito professionale, la dimensione di cura, il punto di vista per la soluzione dei problemi complessi, perché nessun robot sarà in grado di replicare le cosiddette soft skills, ovvero le capacità emotive e relazionali. Femminili saranno i modi di organizzare le aziende, perché le gerarchie rigide e il comando verticale non funzioneranno più in uno scenario complesso, veloce e incerto. Questa è la sfida del lavoro, crocevia delle tre grandi trasformazioni, (digitale, climatico – ambientale e demografica) e terreno formidabile di riscatto e di salvezza per la condizione umana.

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Un sito web tutto nuovo per Genuina Hub

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

È online il nuovo sito web http://www.genuina.eu, lo spazio web di Genuina Hub profondamente rinnovato dal punto di vista grafico e tecnologico per dare una risposta sempre più veloce ed efficace alle richieste dei professionisti del mondo HR, della Comunicazione e del Marketing. Una rappresentazione dei valori dell’azienda come elemento chiave di un posizionamento che fa della comunicazione etica la leva strategica per l’acquisizione di nuove opportunità. Aspetto distintivo, la capacità di far coesistere in un unico luogo l’anima valoriale e quella commerciale dell’HUB, per consentire agli stakeholder e ai clienti di avere una visione univoca di Genuina. “Nell’importante fase di transizione sociale, economica e sanitaria che stiamo vivendo, abbiamo sentito l’esigenza forte di realizzare un nuovo sito in grado di offrire una user experience estremamente personalizzata. Un luogo virtuale che ospitasse e raccontasse non solo i servizi, ma anche l’impegno in termini di innovazione, sostenibilità e valori per le persone, le vere protagoniste del benessere aziendale”. È il commento di Luigi Irione, Founder di Genuina.Valerio Innamorati, Art Director G2R, descrive così il coinvolgimento dell’agenzia G2R – https://g2r.it – nel progetto: “Ci è stato chiesto di realizzare un progetto ambizioso: raccontare in modo efficace ed esaustivo Genuina che, oltre a essere un Hub multidisciplinare, è un Hub fortemente impegnato sul fronte della sostenibilità e per la crescita delle persone. Ogni elemento è stato studiato per illustrare questa visione che, anche attraverso le tecnologie digitali, mette al centro le persone e le connette per rendere le proposte più libere, personali, sostenibili e condivise”.

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“Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana”

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Buono il risultato raggiunto, visto che complessivamente hanno aderito 342 amministrazioni comunali (337 nell’edizione 2020) i cui cittadini avranno ora a disposizione un mese e mezzo (scadenza 1° settembre) per prenotare gratuitamente le piante presso il sito internet dedicato all’iniziativa (https://www.ridiamoilsorrisoallapianurapadana.eu/).Ad oggi sono già state prenotate quasi 46.000 piante sulle circa 70.000 previste in consegna. Non manca però una nota stonata: per l’edizione in corso, le uniche città capoluogo di provincia venete aderenti sono state Verona e Rovigo, tutte le altre (esclusa Belluno che è fuori dai giochi perché il progetto è riservato alle aree di pianura) evidentemente hanno ritenuto di non partecipare.Ricordiamo che tutte le piantine in consegna ai Comuni aderenti, che a loro volta poi distribuiranno ai propri cittadini richiedenti, sono prodotte dal Centro Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta di Veneto Agricoltura di Montecchio Precalcino, cuore pulsante del progetto. L’iniziativa “Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana” punta a sensibilizzare i cittadini sulle tematiche ambientali e i cambiamenti climatici, nello specifico sull’importante ruolo svolto dagli alberi. E a proposito di alberelli, potrebbero essere davvero di tante specie quelli in consegna nei prossimi mesi da parte del Centro di Montecchio (tutto dipenderà dall’andamento della campagna vivaistica che comunque si annuncia già interessante); tra queste sono comprese querce, frassini, bagolari, tigli, aceri campestri, carpini bianchi, sorbi, meli selvatici, biancospini, prugnoli, sanguinelle, lantane, ecc. che presto andranno ad arricchire i giardini e gli spazi verdi dei veneti.

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Virus riprende e viaggi annullati. Evitare e combattere i profittatori

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Le prime timide percentuali di annullamento viaggi cominciano a circolare come indesiderata reazione alle tutt’altro che timide percentuali della ripresa diffusione del virus. In diversi non se ne vogliono ancora rendere conto, ma la realtà è più dura dei desiderata, e le scanzonate ballate di orgoglio italiano di una settimana calcistica fa, cominciano a dare i loro risultati. Quella sorta di lotta al coltello tra poveri, che avevamo già intuito come rinascita economica a suon di aumenti assurdi, corre il rischio di diventare letale per i consumatori. Già fragili in buona parte e, finito il grasso accumulato da tempi altrettanto grassi, i consumatori hanno provato a mescolare il frugale con la felicità della vacanza, del viaggio, del non-pensiero e del riposo dai riposti lockdown. In questa realtà da film di fantascienza catastrofista c’è un pericolo umano che si aggira insieme a quello virologico: la fregatura. Gli esperti della fregatura si sono fatti più disperati e più aggressivi. E nonostante gli appelli di governanti e circoli umanitari per agire in modo disciplinato per mantenere a galla la barca comune nella furia della tempesta, la guerra per appropriarsi delle scialuppe di salvataggio è cominciata: nella ignoranza che una volta in mare queste scialuppe non hanno lidi ma solitudini e nuove disperazioni. Ancora in voga, nonostante diverse perplessità e attentati (anche legislativi), la forza del Diritto, contro quella della spada, sembra poter essere utile.Diritto che è bene rammentare, ripassare, rispolverare, chiamando tutti i suoi protagonisti e meccanismi alla luce e, in certi casi, alla lotta.Principio base: ogni annullamento causa covid (divieti di vario tipo) dà diritto al rimborso in soldi al 100%. Ma la prevenzione individuale ognuno se la paga: il timore di covid, fa rientrare l’annullamento nell’ambito dei normali contratti tra fornitore del servizio e utente (penalità, etc).Trasporti: voli, treni, navi, autobus noleggi. Causa covid sono tutti rimborsabili in denaro al 100%. Se annullano i fornitori per loro esigenze di pianificazione commerciale (aerei con pochi passeggeri, per esempio) e non per covid, in alcuni casi ai consumatori sono dovuti anche indennizzi.Alberghi e alloggi vari. Causa covid sono rimborsabili in denaro al 100%. Causa paura di covid: se da parte del fornitore del servizio, non si esclude l’indennizzo per vacanza rovinata; se da parte del consumatore, occorre verificare le penali specifiche del servizio. Se l’interlocutore è italiano o comunitario (UE) la richiesta e l’eventuale contenzioso sono “facili”, altrimenti sono “difficili”. Dopo le richieste di rimborso coi canali più o meno facili che ogni fornitore di servizio mette a disposizione (modulistica e mail), in mancanza di considerazione dopo pochi giorni, occorre passare alle “maniere forti”: pec (solo per i fornitori italiani) o raccomandata A/R di diffida, intimando il rimborso del dovuto e minacciando di rivolgersi alle autorità preposte.

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Recovery: Rotta, introdotta parità genere in strutture governance Pnrr

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

“L’Italia ha di fronte a sé un piano di interventi di dimensioni storiche, per questo la ‘macchina decisionale’ dovrà essere realmente rappresentativa del Paese. E’ quindi molto importante che sia stato approvato l’emendamento a mia prima firma che introduce la parità di genere nelle strutture che avranno a che fare con la governance del Pnrr”. Lo dichiara la presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta, riferendosi a organismi come la nuova Commissione tecnica Via, la Soprintendenza speciale, il Comitato speciale istituito presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici e il Comitato nazionale di valutazione della ricerca (dove la parità di genere è già garantita su 10 dei 15 membri). “Il decreto-Legge Recovery – spiega la presidente Rotta – risponde alla necessità di far realizzare nei tempi stabiliti un Piano da 240 miliardi di euro. Va da sé che un’adeguata rappresentanza femminile sia fondamentale nelle strutture chiamate a definire le politiche che si occupano della costruzione del futuro del Paese”. “Le donne – ricorda Rotta – sono state quelle che più hanno subito le conseguenze della pandemia e sono state in prima fila per combatterla, rappresentando il 70 per cento del personale sanitario. E’ di tutta evidenza che non possano passare in seconda fila nel momento in cui si disegna l’Italia di domani”.

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Mercati finanziari: valutazioni da Goldilocks?

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

A cura di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. Stabilire se i mercati azionari siano cari o meno è sicuramente un fattore determinante per effettuare le scelte di investimento in ottica di costruzione del portafoglio; e le attuali valutazioni dell’S&P500, con un rapporto Price Earnings (P/E) pari a circa 22 volte gli utili (nettamente sopra le medie storiche), sembrerebbero invitare alla cautela. Tuttavia, è anche vero che le stime di consenso per la crescita degli utili nei prossimi 12 mesi sono prossime al 20% per tutte le aree geografiche (tranne il Giappone al 16%) e che i segmenti che presentano oggi i multipli più elevati (USA e settore IT) sono anche quelli che mostrano la redditività più alta, sia in termini assoluti che rispetto alla media degli ultimi 10 anni. Il semplice rapporto P/E va quindi integrato con altri strumenti di valutazione. Come il Buffett Indicator, ideato da Warren Buffett e dato dal rapporto tra la capitalizzazione del mercato e il PIL, secondo il quale si potrebbe quasi parlare di bolla. Esistono però altre metriche che, al contrario, individuano una tolleranza di un ulteriore 20% di crescita dell’indice S&P500 prima che scatti il segnale d’allarme rosso: per le azioni statunitensi, identifichiamo tale soglia di pericolo con i livelli valutativi raggiunti durante i picchi di mercato del 2000 e del 2007. Per districarsi in questo groviglio di indicatori talvolta discordanti, un parametro sempre valido che arriva in soccorso degli investitori è quello del premio al rischio azionario (ERP, Equity Risk Premium), ossia la differenza tra il rendimento delle azioni (EY, Earnings Yield, l’inverso del Price Earnings, dato quindi dal rapporto tra utili e prezzo di mercato) e il rendimento delle obbligazioni (BY, Bond Yield).Focalizzandosi sul mercato USA, nonostante le valutazioni (P/E) non propriamente economiche e quindi un Earnings Yield compresso, grazie alla recente nuova discesa dei tassi reali (i tassi nominali depurati dell’inflazione), il premio al rischio azionario risulta tuttora generoso attestandosi l’1% circa al di sopra della sua media storica (si veda la Fig. 1). Ciò significa che, per quanto le azioni possano risultare care in termini assoluti, lo sono in misura minore in termini relativi e le valutazioni non paiono quindi tanto eccessive da spingere a ridurre drasticamente l’esposizione azionaria[1]. In sostanza, come abbiamo sottolineato più volte nel corso degli ultimi mesi, a sostenere le valutazioni azionarie sono ancora i tassi reali, in tale contesto la variabile determinante da monitorare. In seguito al movimento delle ultime settimane della parte a lunga scadenza dei tassi (swap) reali (depurati delle aspettative d’inflazione) statunitensi, con i decennali ridiscesi fino a livelli prossimi a quelli di inizio anno (-1,3% vs -1,5% di partenza), il premio al rischio azionario risulta in grado di sopportare senza eccessivi scossoni una risalita di circa 90 pb dei tassi reali (la differenza che separa l’ERP, attualmente pari al 5,5%, dalla sua media storica del 4,6%). Occorre perciò valutare quanto a lungo i tassi reali potranno permanere sui livelli depressi attuali. L’appiattimento della curva a cui stiamo assistendo sarebbe coerente con uno scenario economico di Goldilocks, come quello sperimentato nel 2017, caratterizzato da un mix di crescita modesta e bassa inflazione che consentirebbe politiche monetarie espansive a lungo. Ma questa “giapponesizzazione” della politica monetaria statunitense verso stimoli perenni appare alquanto distante dal contesto attuale, in cui forte crescita (seppur in calo l’anno prossimo) ed elevata inflazione (seppur almeno in parte transitoria) potrebbero spingere invece la Fed ad assumere un atteggiamento meno accomodante nei prossimi trimestri. Il recente movimento di discesa dei tassi reali appare quindi disallineato con i fondamentali economici. A guidarlo è stata piuttosto la dinamica dei flussi di liquidità immessi nel sistema dalla Fed dove si nota un importante il rimbalzo nel periodo post-primaverile), la volatilità dei quali ha influenzato la volatilità dei tassi reali negli ultimi mesi. Ecco quindi che la discesa dei tassi reali a lungo termine e il conseguente appiattimento della curva, non guidati dai fondamentali economici, paiono giustificati dal nuovo picco nei flussi di liquidità della Fed, tornati su livelli da stimolo monstre (pari all’11,3% del PIL USA, poco meno di quanto fatto in risposta alla grande crisi finanziaria del 2008-2009). Un fattore di rischio nello scenario delineato da Fed e mercati è rappresentato dall’inflazione salariale. Nel mese di giugno si è registrata una risalita dei salari, superiore anche all’inflazione (core – al netto delle componenti più volatili) e quindi capace di determinare un recupero di potere d’acquisto salutare per la domanda aggregata, nonostante il percorso di reintegro dei posti di lavoro persi a causa della pandemia abbia subito una battuta d’arresto, con il tasso di disoccupazione in leggero aumento al 6%. La risalita dei salari reali potrebbe causare ulteriore pressione inflazionistica, peraltro nella sua componente più persistente, un rischio ancor più rilevante se si considera che il mercato del lavoro è la priorità dichiarata del policy mix statunitense (anche se l’impatto atteso del piano fiscale potrebbe essere inferiore rispetto a quanto inizialmente ipotizzato – anche in questo caso, maggiori dettagli emergeranno dopo la pausa estiva di agosto). Per il momento, la dinamica dei dati sull’inflazione salariale è ancora troppo erratica, ma qualora si dovesse definire un trend stabile di crescita il rischio di un restringimento anticipato della politica monetaria diverrebbe più concreto, anche in vista degli importanti stimoli fiscali in attesa di approvazione dalla Camera e dal Congresso degli Stati Uniti. In definitiva, le valutazioni azionarie del mercato statunitense sono tuttora sostenute dal fatto che i rendimenti reali persistono in territorio abbondantemente negativo. I movimenti di questi ultimi allo stato attuale paiono dominati dai flussi di liquidità della Fed e disallineati invece con i fondamentali economici, lontani (e quasi opposti) al contesto di Goldilocks che giustificherebbe il recente appiattimento della curva. Sul finire dell’estate, il percorso futuro di politica monetaria e fiscale guadagnerà chiarezza, consentendo stime più accurate sulla dinamica del mercato del lavoro e dell’inflazione e sul loro impatto sull’atteggiamento della Fed: il ritiro graduale degli stimoli potrebbe portare a un riallineamento dei tassi reali con lo scenario macroeconomico, un movimento necessario che potrebbe però avere ripercussioni sul mercato azionario, chiudendo così il cerchio dell’analisi presentata. Se invece la struttura dei tassi reali si stabilizzasse ai livelli attuali la normalizzazione dei premi di rischio azionari (ERP) potrebbe avvenire in parte grazie ad un calo degli EY, ovvero un’ulteriore espansione dei multipli (P/E). Questo, a sua volta, potrebbe realizzarsi per aumento dei corsi (scenario virtuoso ma difficilmente compatibile con i tassi negativi) oppure per un calo degli utili attesi (E), ovvero per uno scenario di stagnazione che sarebbe compatibile con i rendimenti dei bond agli attuali livelli. Forse è questo il vero scenario (di rischio) per il quale il mercato mantiene un buffer.

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Camerino: Prima posizione tra gli atenei fino a 10.0000 iscritti

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

L’Università di Camerino ancora da record e quest’anno, diventata “maggiorenne” con la prima posizione tra gli atenei fino a 10.0000 iscritti, ottenuta per il 18mo anno consecutivo, raggiunge il risultato straordinario di essere prima tra tutti gli Atenei italiani, con il punteggio assoluto di 98,2. L’Università di Camerino è prima in assoluto tra tutti gli atenei statali nonché tra gli Atenei marchigiani; il risultato ottenuto conferma dunque ancora una volta il forte impegno dell’ateneo nel mantenere sempre elevata, nonché migliorarla, la qualità dei servizi e della didattica offerta agli studenti, anche in questo anno così difficile per il sistema universitario italiano.La media ottenuta da Unicam è il risultato delle valutazioni ricevute per i servizi, le borse di studio, le strutture, la comunicazione ed i servizi digitali, l’internazionalizzazione e l’occupabilità, che hanno tutti fatto registrare un aumento dei punteggi rispetto allo scorso anno. Straordinario è il risultato ottenuto per la comunicazione ed i servizi digitali, segno dell’attenzione che l’Ateneo riserva anche a questo settore, in particolare per la comunicazione multimediale (pagine social e siti web), fondamentale per il dialogo che gli studenti e con gli stakeholder tutti: Unicam ha infatti ottenuto il punteggio massimo, 110, unico ateneo ad averlo raggiunto.Le classifiche, stilate dopo un attento e scrupoloso esame degli atenei statali e privati italiani, oltre ad analizzare ogni singola realtà accademica, hanno anche il fine di aiutare studenti e famiglie alla scelta universitaria. “Ma permettetemi di ringraziare – ha proseguito il Rettore Pettinari – anche l’intera comunità universitaria che non si risparmia e dimostra quotidianamente un grande senso di appartenenza ad Unicam, reso evidente quest’anno in occasione dell’emergenza sanitaria, fronteggiata in maniera eccellente. Nessuno si è sottratto ai propri doveri lavorando alacremente per continuare a garantire l’eccellente qualità dei servizi e la continuità della didattica e della ricerca, sia nel nel periodo del lockdown sia quando si è trattato di adeguare le strutture e le aule e renderle accessibile nella maniera più sicura possibile per poter svolgere le attività didattiche anche in presenza”.“Abbiamo deciso di anticipare l’apertura delle iscrizioni al 1 luglio – ha concluso il Rettore – per dare ancora di più la possibilità alle future matricole di conoscerci e di sceglierci. Per il nuovo anno accademico abbiamo implementato l’offerta formativa dell’Ateneo, attivando due nuovi corsi di laurea: il corso di laurea in “Informatica per la comunicazione digitale” ed il corso di laurea in “Tecnico del benessere animale e delle produzioni”, rendendo così i nostri corsi ancora più in linea con le esigenze degli studenti e del mondo del lavoro. Sarà implementato il numero di borse di studio e sono moltissime le agevolazioni relative alla contribuzione studentesca. Tante opportunità, quindi, per decidere di intraprendere un percorso formativo universitario dal momento che, come dimostrano anche i dati Almalaurea, la laurea rappresenta un importante investimento per il proprio futuro”.

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Perù, svelata l’origine di uno dei più grandi giacimenti di fossili di cetacei al mondo

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

La bassa concentrazione di ossigeno al fondo, il rapido seppellimento delle carcasse e la precipitazione di minerali come l’apatite e la dolomite subito dopo il seppellimento delle ossa, insieme alla ricchezza biologica originaria. Queste le condizioni che sarebbero all’origine di uno dei più grandi giacimenti di fossili di vertebrati marini del mondo. Si trova in una delle aree più aride del pianeta, il Deserto di Ica del Perù meridionale, ed è un giacimento così eccezionale perché ospita migliaia di reperti fossili di balene, delfini, foche, squali ed altri pesci, uccelli e rettili risalenti ad un intervallo di tempo compreso tra 14 e 6 milioni di anni fa (un’epoca che i geologi chiamano “Miocene”). Il gruppo di ricercatori di Milano-Bicocca (Giulia Bosio ed Elisa Malinverno), di Camerino (Claudio Di Celma) e di Pisa (Giovanni Bianucci, Alberto Collareta, Anna Gioncada e Karen Gariboldi), in collaborazione con studiosi di vari istituti di ricerca esteri, ha svelato le cause dell’origine di questo straordinario sito paleontologico grazie allo studio di quasi 900 reperti, spesso eccezionalmente conservati, in un articolo dal titolo “Taphonomy of marine vertebrates of the Pisco Formation (Miocene, Peru): Insights into the origin of an outstanding Fossil-Lagerstätte”, appena pubblicato sulla rivista PLOS ONE.«Dove oggi c’è un deserto che si estende per centinaia di chilometri lungo la costa del Perù – spiega il geologo Claudio Di Celma – in passato si trovava un grande bacino marino, il Bacino di Pisco, caratterizzato da una grande abbondanza di nutrienti e una ricca biodiversità». «Gli abitanti di questa antica baia si sono conservati per milioni di anni e sono oggi esposti nei dintorni di Ica grazie al sollevamento tettonico e all’erosione nell’ambiente desertico attuale. L’assenza di vegetazione che caratterizza l’area facilita inoltre enormemente la scoperta dei reperti» continua la paleontologa Elisa Malinverno.E’ stata quindi una concomitanza di diverse condizioni favorevoli alla fossilizzazione che ha dato origine a questo straordinario giacimento, come spiega la paleontologa Giulia Bosio dell’Università di Milano-Bicocca, prima autrice dell’articolo: «La bassa concentrazione di ossigeno al fondo, il rapido seppellimento delle carcasse e la precipitazione di minerali come l’apatite e la dolomite subito dopo il seppellimento delle ossa, insieme alla ricchezza biologica originaria hanno permesso la formazione di questo importante giacimento, portando alla fossilizzazione di migliaia di esemplari». Particolarmente interessante risulta il riconoscimento di alcuni scheletri di balene la cui disposizione e le cui relazioni con le rocce incassanti suggeriscono che la carcassa sia andata incontro ad un meccanismo di “autoseppellimento”. Lo studio è stato portato avanti, con numerose campagne di prospezione e scavo, dai ricercatori delle università di Milano-Bicocca, Pisa e Camerino, coordinati dal paleontologo Giovanni Bianucci dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique (Bruxelles, Belgio), il Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa (Wellington, Nuova Zelanda), l’University of Otago (Dunedin, Nuova Zelanda), il Muséum national d’Histoire naturelle (Parigi, Francia) e il Museo de Historia Natural (Lima, Perù).

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Scuola: Concorso Ordinario STEM: troppi bocciati senza chiarezza, al buio

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Il concorso ordinario per la scuola secondaria per le classi di concorso STEM è stato avviato d’urgenza con provvedimenti ad hoc, ma chi non ha raggiunto il punteggio minimo previsto per la procedura si è visto escludere e non potrà accedere alle immissioni in ruolo, in violazione delle regole comparative di selezione nei concorsi pubblici. In alcuni casi, bocciati l’85% degli iscritti senza che l’amministrazione, Ufficio scolastico regionale, sia in possesso della valutazione degli elaborati, senza che gli stessi candidati possano controllare la liceità delle procedure valutative. D’altronde, questo modo di procedere sta invalidando persino la natura di una procedura straordinaria espressamente prevista per sanare la mancanza di docenti abilitati con la precisa intenzione di coprire le cattedre vacanti ormai da anni. La procedura, ad ogni modo, deve rispettare i criteri di trasparenza dell’azione amministrativa al di là anche delle specifiche istanze di accesso agli atti nel frattempo prodotte. Per tutte queste ragioni, l’ufficio legale di Radamante ha aperto le procedure di adesione allo specifico ricorso che sarà presentato per chiedere l’annullamento del bando di concorso e l’accesso con riserva agli orali di tutti i candidati che non avrebbero superato la soglia minima per l’accesso agli orali.

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Scuola: Assunzioni docenti

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

È lunga la lista degli esclusi in modo discutibile dalla prima fascia Gps utile alla stabilizzazione. Secondo il sindacato, possono inserirsi con riserva “tutti coloro che hanno chiesto di specializzarsi o di abilitarsi attraverso l’ultimo concorso ordinario bandito o l’ultimo concorso abilitante. Noi riteniamo, dice Marcello Pacifico sulla base di quanto già ottenuto in sede cautelare al Tar e al Consiglio di Stato, ovvero l’Ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale della norma che escludeva coloro che stavano per conseguire il titolo necessario per partecipare al concorso sul Sostegno – che anche questa volta esistano e sussistano gli stessi principi per cui tutte le migliaia di candidati che hanno presentato la domanda l’anno scorso per partecipare al concorso ordinario o al concorso abilitante. Oltre che chi ha chiesto di partecipare ai concorsi che lo Stato non ha fatto partire a causa della pandemia, abbiano il diritto di inserirsi con riserva”.Per poter rivendicare i propri diritti è importante, però, presentare la domanda. “Stiamo dando – dice il leader dell’Anief – istruzioni operative su come compilare la domanda per inserirsi con riserva. Su tale base se si verrà esclusi dalla graduatoria si farà ricorso in Tribunale. Fin da ora si attiva, quindi, l’adesione a questo ricorso per poter partecipare anche al novero delle prossime immissioni in ruolo e avere i posti accantonati. Se i giudici esprimeranno lo stesso parere della scorsa volta ci si potrà quindi inserire con riserva nelle graduatorie. Possono presentare la domanda anche tutti coloro che hanno partecipato all’ultimo concorso Stem e coloro, come ad esempio i laureandi in Scienze della Formazione primaria, che hanno frequentato un corso di specializzazione o di abilitazione e che non conseguiranno il titolo entro il 31 luglio, o ancora tutti coloro – conclude il sindacalista – che sono risultati idonei al concorso straordinario”.

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Scuola e Campagne di sensibilizzazione e green pass

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Sono le strade che gli enti locali starebbero chiedendo di prendere per convincere gli italiani a fare il vaccino anti Covid19. “La sfida per le Regioni di immunizzare decine di milioni di italiani che mancano ancora all’appello – scrive l’Ansa – passa dalle campagne di informazione – che appaiono carenti -, ma anche da provvedimenti come il green pass allargato in arrivo la prossima settimana e da misure come i controlli all’ingresso dei turisti in Sardegna, con un’ordinanza in preparazione. Quest’ultima è una delle 5 Regioni che rischiano la zona gialla, in attesa di nuovi criteri per i cambi di colore basati sui ricoverati”. Il governo sarebbe a questo scopo pronto a varare “il decreto con le nuove misure, una volta analizzati i dati con gli esperti”.Anief continua a ritenersi contraria a qualsiasi obbligo di vaccinazione, non certo per motivi ideologici, ma semplicemente perché la vera priorità rimane quella si svolgere le lezioni a scuola in sicurezza in ambienti sufficientemente ampi. Nessun riferimento, del resto, è stato sinora fatto dai rappresentanti del Governo sull’obbligo vaccinale: lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ricordato qualche giorno fa che fino ad oggi “siamo all’85% di persone che operano nelle scuole che hanno ricevuto almeno la prima dose: è sbagliato far passare un messaggio che non riconosca che siamo di fronte a un dato robusto. Detto questo dobbiamo ancora lavorare perchè questo numero possa salire”. Ma non è obbligandoli che si potrà risolvere la questione. Ancora di più perché il Garante della Privacy si è espresso sul fatto che “è illegittimo per il datore di lavoro chiedere i dati delle vaccinazioni ai propri lavoratori, a meno di un intervento legislativo”.Marcello Pacifico, leader Anief, ricorda, infine, che “l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha fatto sapere ai Paesi membri che occore garantire che i cittadini siano informati sul fatto che la vaccinazione non è obbligatoria e che non è possibile politicamente, socialmente o in altro modo mettere sotto pressione i cittadini e i lavoratori per farsi vaccinare, se non desiderano farlo in solitudine. Stiamo parlando di diritti costituzionali, non di opinioni personali. Non permetteremo che vengano meno per fare spazio ad opinabili ideologie politiche. Il ritorno in sicurezza passa per l’aggiornamento del contratto sulla sicurezza in vigore nelle scuole, sviluppato sulla base delle linee guida introdotte un anno fa con un protocollo condiviso a livello nazionale: in quell’accordo c’erano concetti come lavoro agile, rivisitazione dei criteri del dimensionamento scolastico, reclutamento per favorire la continuità didattica. Si riparta da lì, non da imposizioni prive di fondamenti costituzionali”, conclude il sindacalista autonomo.

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Scuola: Esclusioni dalla I fascia GPS

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

I ricorsi avviati dal sindacato Anief, infatti, cui è possibile aderire proprio entro il prossimo 24 luglio seguendo le specifiche istruzioni di invio domanda di inserimento in I fascia GPS al Ministero dell’istruzione entro il medesimo termine del 24 luglio 2021 ai fini dell’effettiva instaurazione del contenzioso, rivendicano il diritto dei candidati che hanno superato la prova del concorso straordinario 2020 a essere considerati già abilitati e, dunque, a poter correttamente presentare la domanda di inserimento negli elenchi aggiuntivi della I fascia GPS anche al fine di partecipare alle procedure straordinarie di immissione in ruolo. Azioni legali previste anche per quanti si erano già iscritti alle selezioni per il concorso ordinario 2020 e per quello straordinario abilitante 2020 di cui si sono perse le tracce per ritardo da parte dell’Amministrazione. Prevista azione legale specifica anche per gli iscritti all’Ordinario STEM, per i laureandi SFP e per gli idonei TFA Sostegno che non concluderanno la specializzazione entro il 31 luglio. Questi docenti troveranno nel singolo ricorso Anief loro dedicato tutte le istruzioni per compilare correttamente la domanda su istanze online. Quanti, invece, si abiliteranno, anche con abilitazioni all’estero, dopo il 31 luglio potranno inviare il modello cartaceo predisposto da Anief e scaricabile dalla scheda informativa dell’azione legale loro dedicata. Questi i ricorsi Anief già avviati cui è possibile aderire entro il prossimo 24 luglio. Si ricorda che le specifiche istruzioni per la compilazione della domanda (online o cartacea) saranno reperibili cliccando sul singolo ricorso di interesse in base alla categoria di appartenenza.

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Scuola: Docenti e Ata sempre più vecchi

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

I dipendenti della scuola sono sempre più avanti negli anni. Dall’ultima ricerca nazionale sui lavoratori pubblica risulta che nella Scuola la situazione sta diventando pesante. L’unico e ultimo tentativo di svecchiamento c’è stato sei anni fa e non ha portato alcun beneficio: le assunzioni hanno toccato il picco nel 2015, in corrispondenza della risposta che con la Legge 107, la cosiddetta Buona Scuola, l’Italia ha voluto dare alle pressioni dell’Unione europea in fatto di mancata stabilizzazione del precariato storico e sulla reiterazione dei contratti a termine. Negli anni successivi, le immissioni in ruolo si sono progressivamente attenuate, soprattutto per la mancata possibilità di reclutare i supplenti da tutte le graduatorie, e i livelli di reclutamento sono diventati così deboli che ora rischiano di essere insufficienti per compensare nei prossimi anni le imminenti uscite. Tanto è vero che anche i dati anagrafici del personale a tempo determinato hanno subito un innalzamento importante: “l’età media dei precari è aumentata di 9 anni in un decennio”, si legge nel rapporto, collocandosi anche questi ormai sopra i 50 anni, con l’apice toccato dagli Ata precari che hanno in media 53,7 anni di età.A questo proposito va infatti ricordato che, proprio per effetto dell’altissima percentuale di dipendenti di ruolo over 60, si calcola che nei prossimi 5 anni saranno 280mila insegnanti che per anzianità usciranno dal circuito scolastico per andare in pensione. Di queste, moltissime sono donne, considerando che costituiscono oltre l’80% dei dipendenti della scuola e sono le più colpite dagli effetti nefasti della riforma pensionistica Monti-Fornero: nell’ultimo decennio le donne tra i 60 e i 64 anni sono passate da 44mila a 91 mila; le over 65 si sono addirittura più che triplicate, passando da 5.100 a 16.600.

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Scuola: Basta provocazioni

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Chi vuole la didattica in presenza chieda il rispetto del distanziamento con il raddoppio delle classi, altrimenti taccia. È inutile nascondere il dito quando si indica la luna”. Questo il commento del leader del giovane sindacato alle parole di Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza. A proposito del rientro a scuola in sicurezza a settembre, Ricciardi ha detto che bisogna “agire adesso, ma dobbiamo agire con i fatti. Il che significa evitare gli errori dello scorso anno. E non mi pare che questo stia succedendo”. Ha aggiunto che è necessario “rafforzare i trasporti, migliorare la protezione delle aule scolastiche, vaccinare gli insegnanti. Il personale scolastico ha manifestato grande sensibilità per la vaccinazione anti Covid. C’è una percentuale alta di vaccinati. Ma se ci sono persone che non si vogliono vaccinare e che lavorano con bambini sotto i 12 anni, li si sposta ad un altro lavoro. Vanno in segreteria, vanno in biblioteca. Ma il lavoro, a contatto con le persone deve essere soltanto per chi protegge se stesso e quindi anche gli altri”.

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Rischio d’inflazione oppure no?

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

By Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Il rischio di una ripresa dell’inflazione c’è oppure no? Non si tratta di una questione accademica che tiene impegnati economisti e giornalisti del settore. E’ in gioco la tenuta del sistema già provato da due pesantissime crisi economiche e finanziarie in poco più di un decennio. La discussione si è aperta anche all’interno del G30, il gruppo di esperti che hanno coperto le più alte cariche delle istituzioni monetarie e finanziarie internazionali. L’ex governatore della Bank of England, Mervyn King, senior member del G30, sostiene che “per la prima volta dagli anni ottanta coesistono due fattori che rendono l’inflazione un rischio serio: un eccessivo stimolo monetario e fiscale e una debole resistenza politica alla minaccia inflattiva”. E’ la stessa analisi espressa anche da Larry Summers, ex segretario al Tesoro americano, per quanto riguarda la situazione negli Usa e non solo. I lockdown hanno avuto un forte impatto sulla domanda e sull’offerta. I dati raccolti dal 2019 indicano che in UK la fluttuazione della produzione è stata grande, ma si è mantenuta in linea con l’andamento in calo della domanda. Oggi si stima che il gap di produzione sia dell’1% nel primo trimestre del 2021 e dovrebbe azzerarsi all’inizio del 2022. Sia chiaro. Nessuno mette in discussione il fatto che i governi e le banche centrali intervengano a sostegno delle economie, delle imprese e dei lavoratori. Se non fosse stato fatto il mondo sarebbe sprofondato in una crisi economica e sociale senza precedenti. La questione è come gestire gli interventi futuri senza compromettere lo sforzo fatto finora. Il livello d’inflazione tollerabile è, quindi, cruciale. Si ricordi che l’aumento della spesa pubblica è finanziato non da tasse ma dalla creazione di moneta da parte delle banche centrali, tanto che da marzo 2020 a giugno 2021 il bilancio della Bce è cresciuto da 5.000 a 7.900 miliardi di euro e quello della Fed è raddoppiato, passando da 4.200 a 8.100 miliardi di dollari. E’ vero quanto sostiene Draghi circa la differenza tra il debito buono, che crea nuova ricchezza, e quello cattivo, che copre le spese correnti e i buchi di bilancio. La questione si porrà quando si avranno dei tassi d’interesse più elevati e un’inevitabile contrazione dei bilanci delle banche centrali. Senza un aumento delle tasse, che nessun governo vorrebbe fare, come si finanzieranno i disavanzi? Si rischia una risposta troppo lenta ai segnali di aumento dell’inflazione. Anche un’eventuale brusca correzione del mercato avrebbe effetti preoccupanti per l’economia. Negli Usa il tasso d’inflazione di aprile su base annua è stato del 3,1%. I responsabili delle politiche della Federal Reserve hanno più volte affermato che considerano qualsiasi picco d’inflazione sopra la gamma accettabile, cioè il cosiddetto target del 2%, come puramente “transitorio”. Tenendo presente le valutazioni sbagliate e le negative esperienze passate, “transitorio” è un aggettivo si dovrebbe attentamente evitare. Se la Fed si sbaglia nel ritenere che l'attuale aumento dell'inflazione sia transitorio, il resto del mondo non rimarrà incolume. Un rapido aumento dei tassi d’interesse statunitensi si tradurrà in un dollaro attraente rispetto ad altre valute. Le economie emergenti potrebbero sperimentare un rapido deflusso di capitali verso i mercati americani in cerca di rendimenti più elevati, creando una maggiore volatilità nei loro mercati, con tassi più elevati, una crescita più lenta e il rischio di una nuova recessione. I debiti in dollari diventeranno più costosi e cresceranno le difficoltà dei rimborsi. C’è anche chi, come l’ex economista capo del Fmi, Kenneth Rogoff della Harvard University, anche lui membro del G30, da anni sostiene che il toccasana per l’economia e per l’abbassamento del debito sarebbe un forte tasso di “inflazione controllata” del 4-6 % annuo per diversi anni per abbreviare il periodo di «doloroso deleveraging (riduzione del debito) e di crescita lenta». Ricette un po’ superficiali ma molto rischiose. Un vecchio proverbio popolare dice che a giocare con il fuoco ci si scotta. Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista.

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Pentastellati e Europa verde: Un sodalizio stellare

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Tra il MoVimento 5 Stelle ed Europa Verde, a Torino, è nata una bella sinergia. Insieme faremo un tratto di strada per dare continuità all’Amministrazione della Città. A Torino, come a livello nazionale, per noi l’ambiente è sempre stato un tema prioritario, e lo abbiamo sempre collocato al centro della nostra agenda politica. In questi anni, in cui abbiamo amministrato la Città, con Chiara Appendino, abbiamo fatto veramente tanto, a partire dalla riqualificazione dalle aree verdi che per troppi anni erano state trascurate e che adesso, finalmente, registrano anche un bilancio arboreo pienamente positivo. Un lavoro che ha consentito a Torino di utilizzare, ad esempio, le risorse stanziate dal Governo per riqualificare e ridisegnare molti dei parchi presenti nelle periferie della Città. Quello dell’ambiente è un tema su cui abbiamo saputo costruire grandi convergenze con chi, come noi, si è sempre battuto per la tutela della natura. E proprio dai temi, anche a Torino, siamo partiti per costruire sinergie programmatiche, con la logica di disegnare una Città che sia sempre più ecologica e sostenibile.

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Variazione del capitale sociale Credito Emiliano S.p.A.

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021

Si segnala il nuovo ammontare del capitale sociale – interamente sottoscritto e versato – a seguito dell’aumento di capitale a servizio del rapporto di cambio dell’operazione di Fusione mediante incorporazione di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. (di seguito “Incorporanda”) in Credito Emiliano S.p.A. (di seguito “Incorporante”), con efficacia giuridica 24 luglio 2021, in esecuzione del Progetto di Fusione (pubblicato sul sito http://www.credem.it), delle rispettive deliberazioni assembleari di approvazione tenutesi in data 21 giugno u.s. nonché dell’Atto di Fusione stipulato in data 14 luglio u.s., per massimi nominali euro 8.927.958,00, mediante emissione di massime n. 8.927.958 nuove azioni ordinarie del valore nominale di euro 1 ciascuna, da attribuire in concambio delle azioni ordinarie dell’Incorporanda, in rapporto di n. 0,64 nuova azione ordinaria dell’Incorporante ogni n. 1 azioni ordinarie dell’Incorporanda. Ad esito del concambio risulteranno emesse n. 8.927.958 azioni per nominali euro 8.927.958. Lo Statuto, aggiornato con l’attestazione del nuovo capitale sociale aumentato per effetto del predetto aumento di capitale efficace dal 24 luglio 2021, è stato depositato in data odierna per l’iscrizione presso l’Ufficio del Registro delle Imprese della C.C.I.A.A. di Reggio Emilia.

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