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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 18 luglio 2021

Covid-19: la priorità è far ripartire la scuola

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Anche il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, è convinto che “la priorità è far ripartire la scuola”. Intervistato dalla Repubblica, ha detto che a questo punto “l’importante è eliminare le disparità nelle percentuali di vaccinazione, alcune regioni sono avanti nelle coperture, altre hanno percentuali più basse e devono recuperare in fretta questo gap”. Il Cts, quindi, non può decidere sull’obbligo vaccinale per docenti e Ata. E siccome non lo può fare nemmeno il ministro dell’Istruzione, che nei giorni scorsi ha chiesto lumi allo stesso Comitato Tecnico Scientifico, è chiaro ora che la “palla” passa al Governo. Dal quale giungono segnali negativi sull’obbligo: in settimana il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al question time alla Camera, ha ricordato che fino ad oggi “siamo all’85% di persone che operano nelle scuole che hanno ricevuto almeno la prima dose: è sbagliato far passare un messaggio che non riconosca che siamo di fronte a un dato robusto. Detto questo dobbiamo ancora lavorare perchè questo numero possa salire”. Il ministro della Salute, però, non ha fatto alcun cenno sull’obbligo di somministrazione del vaccino al personale scolastico né agli studenti. È bene sapere, commenta il sindacato autonomo Anief, che sulla questione della vaccinazione obbligatoria si sta agendo con troppa semplicità, dimenticando che si rischia anche di ledere il diritto alla privacy: più volte, anche di recente, il Garante delle privacy ha specificato che negli ambienti di lavoro “solo il medico competente, nella sua funzione di raccordo tra il sistema sanitario e il contesto lavorativo, può trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti. Il datore di lavoro deve quindi limitarsi attuare, sul piano organizzativo, le misure indicate dal medico competente nei casi di giudizio di parziale o temporanea inidoneità”.Marcello Pacifico, leader dell’Anief, ricorda che “la stessa Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha detto ai Paesi membri dell’Unione europea che bisogna garantire che i cittadini siano informati sul fatto che la vaccinazione non è obbligatoria e che non è possibile politicamente, socialmente o in altro modo mettere sotto pressione i cittadini e i lavoratori per farsi vaccinare, se non desiderano farlo in solitudine. Stiamo parlando di diritti costituzionali, non di opinioni personali. Non permetteremo che vengano meno per fare spazio ad ideologie politiche molto discutibili”.“Per tornare in sicurezza, lo ripetiamo, occorre andare a rivedere il contratto degli istituti scolastici sottoscritto lo scorso autunno, le cui basi erano state individuate nell’agosto del 2020 attraverso un apposito protocollo d’intesa nazionale. In quell’accordo si parlava anche di lavoro agile, della ricerca delle risorse per rivedere i criteri del dimensionamento scolastico, oltre che di garantire la continuità didattica nel reclutamento, a partire dal sostegno. Sono questi i temi su cui concentrarci se vogliamo tornare a fare lezione in sicurezza dentro le scuole. Il resto – conclude Pacifico – sono chiacchiere estive che non ci interessano”.

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Canottaggio: Momentanea battuta d’arresto per Luca Agoletto

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Disappunto e autentico rammarico. È quanto hanno espresso Giulia Benigni e Riccardo Dezi alla notizia che Luca Agoletto non potrà partecipare – per la prima volta da quando la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale sostiene l’impresa – alla Discesa del Danubio a remi organizzata dal Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma. L’atleta paralimpico è stato infatti coinvolto in un incidente di moto, con l’esito di un grave infortunio alla caviglia ed al ginocchio che lo ha costretto a subire venerdì scorso un’operazione. La prima tappa della Discesa del Danubio a remi era prevista anche per lui domani, per il tratto di fiume da Passavia a Schlögen. Di lì poi il proseguimento per le ulteriori 4 tappe: Linz, Grein, Melk e Durnstein. L’intenzione è di replicare il successo registrato con la Discesa a remi del Danubio da Vienna a Budapest (300 km) realizzata nel luglio 2019, e quella di fine luglio 2020 sul tratto del grande fiume compreso tra Linz e Vienna (200 km.). Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici di Canottaggio di IV livello Europeo, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Circolo Canottieri 3 Ponti, affiliato alla FIC-Federazione Italiana Canottaggio, affronteranno ora in parte un tratto di Danubio ancora più a monte del precedente, imbarcandosi a Passavia, in Germania. Li accompagna il fondamentale sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. Anche quest’anno equipaggi inclusivi e internazionali: oltre agli atleti Master del CC3Ponti, si imbarcheranno atleti diversamente abili sia italiani che austriaci, andando a comporre. In totale 4 equipaggi da 8 e 1 equipaggio da 4 con timoniere, seguiti dagli organizzatori e dai tecnici dello staff su 2 motoscafi d’appoggio. Riccardo Dezi è infatti anche Direttore Tecnico del settore Pararowing del Circolo Canottieri Aniene e allenatore dell’equipaggio societario PR3 vincitore della medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali del 2017 a Sarasota composto da Paola Protopapa, Lucilla Aglioti, Tommaso Schettino e dallo stesso Luca Agoletto, mentre per la asd CC 3 Ponti svolgono attività agonistica 2 atleti del Pararowing: Marco Carapacchio e Daniela De Blasis. Prenderanno quindi parte alla regata 2021 due atleti non vedenti del Donauhort Ruderverein di Vienna, David Erkinger e Gerarld Ziniel con i loro accompagnatori, anch’essi atleti del circolo viennese, gli atleti italiani della squadra paralimpica del C. C. Aniene Daniele Stefanoni e Ludovica Tramontin, nonché l’atleta ipovedente Marco Carapacchio, PR3 del Circolo Canottieri 3 Ponti. Questo dunque l’equipaggio del Pararowing con gli accompagnatori: 1. Ludovica Tramontin; 2. Marco Carapacchio; 3. Richard Sellinger; 4. David Erkinger; 5. Francesco Pappalardi; 6. Gerarld Ziniel; 7. Paul Vanbutsele; 8. Daniele Stefanoni; Tim. Florian Kremshlener. Domani, Lunedì 19 luglio 2021 avrà inizio la Discesa che si svolgerà in 5 tappe toccando le città di Schlögen, Linz, Grein, Melk e Durnstein. L’impresa si concluderà a Vienna sabato 24 luglio 2021 presso il Donauhort Ruderverein, circolo degli amici e atleti austriaci partecipanti.

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Axians e Università Cà Foscari insieme per progetto L.A.B. di Regione Veneto

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Si chiama Lab, Laboratory for Artifacts and Business Models, ed è un progetto sviluppato congiuntamente dalle Università venete Iuav e Ca’ Foscari, fortemente voluto dall’amministrazione regionale a sostegno dell’occupazione nell’Area di crisi industriale complessa di Venezia. Attraverso questa iniziativa, alla quale ha aderito anche Axians (del Gruppo Vinci Energies Italia), gli Atenei, sostenuti dalle aziende partner, avranno la possibilità di presentare un centro di innovazione dedicato al trasferimento tecnologico al servizio di imprese, territorio e pubblica amministrazione per realizzare prodotti e modelli di business digital first, combinando tecnologie digitali e cultura umanistica con l’obiettivo di promuovere progetti a sostegno dell’occupazione nell’Area di crisi industriale di Venezia.Secondo Axians, azienda leader della trasformazione digitale, il settore dell’ICT – oltre a essere particolarmente innovativo – si evolve rapidamente. Per tale motivo, la formazione del personale e il suo costante aggiornamento sono fondamentali per trarre il miglior vantaggio da questo business. Tra le tecnologie del futuro sulle quali puntare, Axians, ha identificato l’Intelligenza Artificiale (AI) e la Machine Learning (ML).Quello sviluppato in questi mesi di collaborazione tra Università e azienda, è un sistema che permetterà ai clienti di monitorare, tramite un unico portale, tutte le prestazioni acquisite da Axians. Già la prima versione della piattaforma, ad esempio, è in grado di raccogliere e relazionare dati da diversi servizi, mettendo a disposizione dei clienti un unico punto di accesso personalizzabile alle informazioni e consentendo agli operatori di creare e consegnare una reportistica di alto valore aggiunto. La piattaforma è pronta e, a breve, verrà lanciata con aziende pilota.

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Scuola: Obbligo vaccinale, è inutile se prima non si dimezza il numero di alunni per classe

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

“Nel Pnrr il Governo ha messo 28 miliardi per la scuola ma non ho visto un euro per sdoppiare le classi, questo è un problema fondamentale, perché il virus circolerà ancora per uno o due anni. E al di là del Covid-19, un minor rapporto alunni-classi dà migliori risultati sugli apprendimenti. Prima di pensare a un eventuale obbligo vaccinale, che dovrebbe essere esteso anche a tutti gli studenti oltre agli insegnanti e agli Ata, bisogna affrontare queste problematiche”. Così si è espresso il presidente nazionale del sindacato Anief, Marcello Pacifico, commentando la proposta di rendere obbligatori i vaccini per consentire il rientro a scuola in presenza. Nel corso di un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha detto che anche nel corso del “question time di ieri alcuni parlamentari hanno chiesto al ministro Roberto Speranza di introdurre l’obbligo vaccinale. Noi come sindacato Anief siamo contrari, non per una questione ideologica, ma perché riteniamo che” per fare lezione a scuola in sicurezza “il problema principale è quello di aumentare spazi”. In effetti, il ministro della Salute ha ricordato che fino ad oggi “siamo all’85% di persone che operano nelle scuole che hanno ricevuto almeno la prima dose: è sbagliato far passare un messaggio che non riconosca che siamo di fronte a un dato robusto. Detto questo dobbiamo ancora lavorare perchè questo numero possa salire”. Ma, giustamente, dal ministro Speranza non è giunta alcuna volontà di obbligare la somministrazione del vaccino. “La questione della diffusione del virus – ha spiegato Pacifico – è legata al distanziamento e dunque al problema delle classi pollaio, molto diffuso nelle nostre scuole. Il rischio di contrarre il virus ci sarebbe, infatti, anche con più vaccinati. Tra l’altro il Garante della Privacy si è espresso sul fatto che è illegittimo per il datore di lavoro chiedere i dati delle vaccinazioni ai propri lavoratori, a meno di un intervento legislativo”.

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Mobilità docenti, Bianchi ricorda che 6 su 10 l’hanno ottenuta

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

“Per concorrere a soddisfare le istanze di molti docenti, continua il Ministro, il Governo ha voluto dare una prima significativa risposta con l’articolo 58 del decreto “sostegni bis” che, modificando l’articolo 399 del testo unico in materia di istruzione e l’articolo 13 del decreto legislativo 59 del 2017, ha ridotto da cinque a tre anni il vincolo di permanenza dei docenti neoassunti sulla sede di prima assegnazione”: così il ministro dell’Istruzione ha oggi risposto in Senato ad una interrogazione sulla mobilità dei docenti posta in question time dalla senatrice Tiziana Carmela Rosaria Drago di FdI. Bianchi ha anche detto che i problemi negli spostamenti del personale sarebbe motivati anche dal “tradizionale disallineamento, a livello territoriale, tra posti vacanti e disponibili e le sedi di residenza dei nostri insegnanti”. Anief ritiene che però il ministero dell’Istruzione, assieme al legislatore, ci ha messo anche del suo. La riduzione da 5 a 3 anni del vincolo agli spostamenti è stata davvero una risposta limitata all’emergenza che stiamo vivendo. Anche perché mai c’era stata una disponibilità di posti privi di docenti titolari. Avere negato tale facoltà a degli insegnanti anche con problemi familiari, non sempre certificabili e dimostrabili, è stato n atto di rigidità eccessiva e priva di quell’umanità che deve essere alla base del rapporto tra lo Stato e i suoi lavoratori. Ecco perché il sindacato continua la sua battaglia anche in tribunale.

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Diritto di trasferimento ai docenti di ruolo

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Lo ha affermato nel corso del question time il senatore di Fratelli d’Italia Tiziana Drago. “Da anni – sottolinea Drago – tra novemila e tredicimila docenti di ruolo, secondo quanto si apprende incrociando i dati ISTAT e del CCNI, presentano domanda di trasferimento interprovinciale ma solo una minima percentuale di queste domande viene soddisfatta a causa di un meccanismo poco chiaro e poco efficiente di assegnazione. La difficoltà di rientrare nelle sedi di provenienza penalizza non solo ma soprattutto le donne e le famiglie dei docenti, costrette ad una vita condizionata dal lavoro fuori sede, questo è dunque anche un problema di diritti civili non rispettati”. “Ulteriori evidenti criticità – osserva Drago – derivano dai metodi di lavorazione delle pratiche di pensionamento del personale docente: il flusso di informazioni che dovrebbe avvenire tra Sidi (Sistema informatizzato del Miur) e l’Inps, secondo un ordine di priorità e tenendo conto dell’effettiva disponibilità dei posti destinati alla mobilità, avviene non rispettando una cronologia logica e consequenziale, tanto che l’Inps dovrebbe riuscire a comunicare al MIUR i dati riferiti ai pensionamenti del personale docente in anticipo rispetto alla scadenza della presentazione delle domande di mobilità e conseguentemente prima che il SIDI venga chiuso. Ciò non avviene, in quanto le pratiche dei pensionamenti vanno lavorate successivamente alla presentazione della domanda di mobilità”.”La risposta del ministro Bianchi – conclude Drago – è stata del tutto insoddisfacente. Allo stato attuale delle cose, per l’anno scolastico 2021/2022, solo il 25 per cento delle domande relative ai posti assegnati alla mobilità verrà soddisfatto. Ancora una volta non vi è stata chiarezza in merito alla volontà di aprire ad una fase straordinaria di mobilità. Anzi il non dire ne indica la direzione. Ormai anche il potere giudiziario non ha più potere. Ci sono, poi, le sentenze del Consiglio di Stato: nn. 2270, 8872, 8873 e 8874 del 2019; n. 881 del 2020. Tutte hanno censurato l’utilizzo dell’algoritmo del Miur servito per immissioni in ruolo e trasferimenti della 107/15. Ci sono, inoltre, una ventina di sentenze del Tar del Lazio”.

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È ufficialmente nato AI OPEN MIND

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

E’ un hub dedicato all’esplorazione del tema dell’intelligenza artificiale che punta a creare un confronto aperto capace di generare scambio di idee e riflessioni per indagare la complessità di un tema così ampio e attuale, che incide fortemente su così tanti aspetti della vita delle persone. AI OPEN MIND sarà un punto di riferimento, aggregatore per studiosi, docenti, professionisti e tutti coloro che abbiano la volontà di elaborare la complessità per meglio comprendere le trasformazioni in atto generando consapevolezza e sviluppo del pensiero critico, nonché per sviluppare progetti concreti di applicazione dell’AI per il miglioramento della vita delle persone. AI OPEN MIND è un hub a cura di Mathema, think tank di Accademia di Comunicazione, e alcuni liberi professionisti appassionati di AI e relativi campi di analisi e applicazione. Lo scorso 7 luglio AI OPEN MIND è stato presentato al pubblico attraverso un live meeting che ha visto la partecipazione di molti relatori che hanno saputo, attraverso i loro contributi, spaziare ampiamente toccando parecchi ambiti che vanno dalla territorialità al diritto passando per il mondo dell’informazione, solo per citarne alcuni. Numerose le persone che hanno seguito questo appuntamento, moderato da Marisandra Lizzi e Raffaele Castagno, le quali hanno avuto modo di porre domande e creare quello che già è stato vissuto come un primo esempio di dibattito e confronto costruttivo e partecipativo. Come ha ben sottolineato Michelangelo Tagliaferri sociologo e fondatore di Accademia di Comunicazione a conclusione del dibattito: “La sfida che si pone alla nostra attenzione e all’attenzione di chi vorrà partecipare è stimolante, le domande superano ampiamente le risposte ma come studiosi e professionisti siamo chiamati a riflettere per creare con intelligenza le intelligenze che ci aiuteranno a vivere un mondo migliore”. Simonetta Blasi, docente di comunicazione e consulente per i progetti del terzo settore presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, commenta così l’avvio di AI OPEN MIND: “La tecnologia deve essere al servizio della comunità non il contrario, rimettiamo al centro il pensiero e l’umanità; questo è il rinascimento digitale a cui pensiamo. È importante allargare il confronto e la condivisione per favorire la divulgazione scientifica e raggiungere pubblici diversi anche attraverso la contaminazione con vari linguaggi creativi. Solo così potremo capire e cercare di scrivere insieme il futuro della società che sta cambiando in molti ambiti cercando anche di contribuire con una maggiore e migliore informazione con uno spirito di convivenza consapevole e proattiva”. La sfida di AI OPEN MIND è appena iniziata e per chi volesse è possibile partecipare e contribuire al dibattito in corso attraverso la “Call for Intelligence”, una chiamata-invito a condividere contributi innovativi, esperienze, casi studio e tutto quanto possa dare ulteriore sviluppo alla divulgazione e comprensione del tema. Per approfondire e partecipare è possibile seguire il link di riferimento. AI OPEN MIND nella sua presentazione ufficiale è stato affiancato in qualità di Media Partner da Città Nuova, Agenzia di stampa nazionale DIRE, Diritto dell’Informazione, Media Duemila/Osservatorio TuttiMedia e dal quotidiano online d’informazione 2duerighe. AI OPEN MIND continuerà la sua attività già a partire dalle prossime settimane. I contributi dei relatori alla presentazione sono visibili sul sito e sulla pagina Facebook che potranno essere seguiti per avere tutti gli aggiornamenti sulle future iniziative.

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Kaleyra acquisisce Bandyer

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Kaleyra, Communication Platform as a Service globale, continua a investire in innovazione e tecnologia acquistando Bandyer, azienda leader nel panorama italiano dei programmable video. Il passaggio da piccola a grande azienda è il sogno che ogni imprenditore presto o tardi spera di realizzare quando fonda una società, ma al giorno d’oggi, con tutte le soluzioni digitali presenti sul mercato, riuscire a distinguersi dalla massa non è affatto facile. Ma ciò che differenzia Bandyer dalle altre piattaforme di videocomunicazione è sicuramente la sua facilità di integrazione in qualsiasi applicativo aziendale, che la rende unica sul mercato in termini di semplicità di utilizzo, di flessibilità e di efficienza. La soluzione di Bandyer, infatti, permette alle imprese di avere un canale di comunicazione con i propri clienti del tutto privato, personalizzato e accessibile direttamente dai touchpoints aziendali utilizzati quotidianamente per interagire e collaborare, rendendola così applicabile a qualsiasi caso d’uso e settore, come ad esempio: banking&finance, fashion, utilities, industries, insurance, human resources e healthcare. Inoltre, essendo basata sulla tecnologia WebRTC, permette agli utenti di entrare nelle videochiamate in modo facile e veloce direttamente da browser, senza scaricare software esterni, da qualsiasi dispositivo.Se fino a ieri Bandyer era una scaleup in forte fase di crescita, oggi è parte di un gruppo quotato alla borsa di New York, con anni di esperienza nel servire le grandi aziende di tutto il mondo. Oggi, coloro che hanno riconosciuto e creduto nel potenziale di Bandyer fin dall’inizio hanno avuto un’ulteriore conferma di aver fatto la scelta giusta. http://differentglobal.com,

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Fusione per incorporazione di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. in Credito Emiliano S.p.A

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Si comunica che, in esecuzione delle rispettive deliberazioni assembleari, in data 14 luglio 2021 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. in Credito Emiliano S.p.A., con aumento del capitale sociale della società incorporante da Euro 332.392.107,00 a Euro 341.320.065,00 mediante emissione di n. 8.927.958 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1 ciascuna. L’atto di fusione verrà presentato per l’iscrizione presso il Registro delle Imprese di Reggio Emilia e di Ferrara e gli effetti giuridici dell’operazione decorreranno dal 24 luglio 2021 (gli effetti contabili e fiscali decorrono invece dal 1 luglio 2021). Di conseguenza, dal primo giorno lavorativo successivo a tale data si darà corso all’operazione di concambio che prevede l’attribuzione di n. 0,64 azioni ordinarie Credito Emiliano per ogni azione ordinaria Cassa di Risparmio di Cento detenuta da soggetti diversi dalla società incorporante.Il concambio sarà servito mediante l’aumento del capitale sociale della società incorporante di Euro 8.927.958,00 con emissione di n. 8.927.958 azioni ordinarie, godimento regolare, cedola 21, del valore nominale unitario di Euro 1, che saranno attribuite agli azionisti della società incorporanda a fronte dell’annullamento e del concambio delle azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Cento. L’operazione di concambio verrà effettuata tramite gli Intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. Le azioni di Credito Emiliano a servizio del Rapporto di Cambio saranno messe a disposizione degli azionisti di Cassa di Risparmio di Cento a partire dal 26 luglio 2021, primo giorno di Borsa aperta successivo alla data di efficacia della Fusione. Agli azionisti di Cassa di Risparmio di Cento, cui in base al rapporto di concambio deriveranno quantitativi di azioni ordinarie Credito Emiliano non interi, è assicurato un servizio per il trattamento delle eventuali frazioni di azioni Credito Emiliano. Tale servizio sarà gestito da Credito Emiliano S.p.A. e le frazioni di azioni saranno regolate sulla base del prezzo medio registrato dalle azioni Credito Emiliano nei 30 giorni precedenti la data di decorrenza della fusione, senza aggravio di spese, bolli o commissioni. http://www.credem.it.

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Italia: Aumento delle famiglie povere

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

La pandemia ha spinto 333 mila famiglie, il 20% in più rispetto al 2019, nell’area della povertà assoluta e non ha frenato la pressione fiscale che, anzi, è cresciuta ancora di più. L’anno scorso, mentre molte famiglie oltrepassavano la soglia di povertà non riuscendo a mantenere il livello dei consumi ritenuto essenziale dall’Istat, la pressione fiscale generale pari al 43,1%, è aumentata di 0,7 punti di Pil, mentre quella delle famiglie, pari al 18,9%, è cresciuta di 1 punto di Pil. L’incremento è avvenuto a causa della rigidità del gettito delle imposte dirette, in particolare dell’Irpef, e dell’Imu al calo del Pil. Il dato emerge dall’Osservatorio del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti sulle famiglie italiane che traccia un bilancio del primo anno di pandemia e di dieci anni di crisi. L’Osservatorio evidenzia come nel 2020 sia Il Pil che il gettito fiscale si sono ridotti, ma in misura diversa. Nel dettaglio, mentre il Pil è calato del 7,8%, le entrate fiscali delle famiglie sono diminuite del 3,2%, mentre tutte le altre entrate fiscali si sono ridotte dell’8,7%. Di conseguenza, la pressione fiscale generale è salita, ma quella delle famiglie, costituita in massima parte dalle imposte dirette e dall’Imu, è aumentata in misura maggiore. Ad aver inciso in modo particolare su tale tendenza è stato il gettito erariale dell’Irpef che nel 2020 si è ridotto solo del 2,2%. Il bilancio complessivo della pandemia, per il 2020, nonostante gli ingenti aiuti statali è dunque negativo. In particolare, a fronte di un calo del Pil di 139,4 miliardi di euro (-7,8%) e di un incremento del deficit pubblico di 129 miliardi di euro, il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto di 32 miliardi di euro (-2,8%), mentre l’effetto combinato degli aiuti pubblici e del crollo dei consumi, calati di 116 miliardi di euro (-10,9%), ha determinato un incremento del risparmio lordo delle famiglie di 83,4 miliardi di euro (+88,3%). L’analisi dell’Osservatorio fa emergere, dunque, il paradosso di un aumento della povertà e allo stesso tempo di un aumento del risparmio reso evidente anche dall’incremento dei depositi bancari delle famiglie unito ad un aumento della pressione fiscale. Su quest’ultimo fronte, inoltre, pesano i risultati già negativi del 2019 che aveva segnato un’interruzione della fase di rientro della pressione fiscale avviata nel 2014 e durata cinque anni. Il passo indietro dell’ultimo biennio ci riporta agli anni dello shock fiscale seguito alla crisi del debito sovrano del 2011, annullando quasi del tutto i progressi ottenuti dal 2014 al 2018. L’effetto finale, inoltre, è fortemente sbilanciato dal lato delle famiglie che, a conti fatti, hanno sopportato interamente il peso dello shock fiscale e dell’aggiustamento di bilancio. Dal 2011 ad oggi, infatti, a fronte di un incremento del Pil di 2,8 miliardi (+0,2%), le entrate fiscali delle famiglie, che pesano per meno della metà sulla pressione fiscale generale, sono aumentate di 46 miliardi di euro (+17,3%), mentre le altre entrate fiscali sono diminuite di 15,7 miliardi di euro (-3,8%). In particolare, il gettito erariale dell’Irpef dal 2011 è cresciuto di 11,7 miliardi (+7,2%) e quello dell’Imu, confrontato con il gettito Ici, è aumentato di 11,1 miliardi di euro facendo registrare l’incremento più elevato in termini percentuali pari, addirittura, al 120%. Stessa dinamica, per le addizionali regionale e comunale che hanno contribuito ulteriormente con impatti diversificati e rispettivamente pari a +3,5 e +1,8 miliardi di euro. Le imposte sui redditi di capitale sono aumentate di 9,3 miliardi di euro (+92,8%) e i contributi sociali sono aumentati di 8,5 miliardi di euro (+12,6%). Dall’Osservatorio dei Commercialisti emergono altri dati sull’andamento dei redditi familiari e sulla povertà. I dati mostrano come la lunga crisi economica e finanziaria degli ultimi anni abbia depresso fortemente i redditi familiari: dal 2003 al 2018, il reddito medio in termini reali ha perso l’8,3% del suo valore. Nello stesso periodo, il divario Nord-Sud è aumentato (+1,6%) arrivando a raggiungere i -478 euro al mese. Nelle famiglie in cui prevale il reddito da lavoro autonomo la crisi ha colpito ancora più duramente: la perdita in termini reali è pari al 28,4%. Il divario Nord-Sud è forte anche nella spesa media mensile dei consumi delle famiglie anche se, in questo caso, il Covid-19 ha giocato all’inverso, colpendo maggiormente il Nord e riducendo, anche se solo leggermente, il divario. Nel 2020, la spesa mensile media di una famiglia meridionale è pari al 75,2% rispetto ad una famiglia che vive al Nord: 1.898 contro 2.525 euro. Il calo dei consumi è certamente alla base dell’aumento della povertà. Infatti, l’Istat misura la soglia di povertà nei termini di un livello di consumi ritenuto essenziale per una famiglia in base alle sue caratteristiche, tra cui spicca anche la residenza. E dal momento che i consumi si sono ridotti molto di più al Nord che al Sud, la povertà è aumentata più al Nord che al Sud. In realtà, però, mentre molte famiglie scendevano sotto la soglia di povertà (+333 mila famiglie), l’intensità della povertà, cioè la distanza dalla soglia, si riduceva (dal 20,3 al 18,7%). Infine, la povertà relativa migliora più al Sud che al Nord

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Inflazione: tasso al +1,3% con ricadute di 387,40 Euro annui a famiglia

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

L’Istat conferma, a giugno, il tasso di inflazione al +1,3% su base annua. A spingere sull’acceleratore dei prezzi sono, come facilmente prevedibile e come da noi più volte denunciato, i costi dei beni energetici.Guarda caso, in vista oltre ai beni energetici aumentano anche i costi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.Con il tasso di inflazione a questi livelli le ricadute per i cittadini saranno di +387,40 Euro annui a famiglia.Un andamento che preoccupa fortemente, dal momento che incide significativamente, da un lato sulle condizioni di vita delle famiglie, determinando un aumento del fenomeno della povertà energetica che attualmente interessa l’8,8% delle famiglie, dall’altro sulla ripresa di un settore vitale per la nostra economia, come il turismo.È urgente che il Governo intervenga con urgenza su tale versante, attraverso un attento monitoraggio dei prezzi e una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione su bollette (a partire da una attenta revisione dei famigerati oneri di sistema) e sui carburanti (con una revisione delle accise e l’adizione di un sistema di accisa mobile). Inoltre è indispensabile l’avvio di misure a sostegno delle famiglie, attraverso piani di rilancio dell’occupazione e un ripensamento sulla proroga del blocco dei licenziamenti che, come purtroppo avevamo previsto, hanno ripreso con drammatica frequenza.

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“La micromobilità entra in azienda?”

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Lo studio è promosso dall’Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand (composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende). Un’indagine condotta su un campione di oltre 100 aziende di ogni dimensione (grandi, medie, PMI) e di diversi settori merceologici, per un parco totale gestito di quasi 118.439 veicoli. Monopattini, scooter, biciclette: la micromobilità comincia a entrare a far parte anche degli scenari di mobilità aziendale. L’approccio dei fleet e mobility manager resta di grande cautela verso questi mezzi, in attesa di una regolamentazione più stringente che garantisca una circolazione in maggiore sicurezza sulle strade italiane. Solo il 10% delle aziende interpellate ha già adottato soluzioni di micromobilità (biciclette/e-bike, monopattini, microcar, scooter/e-scooter). Un numero ancora basso, ma la percentuale sale se si considera soltanto la parte di campione che opera ed effettua spostamenti nei centri cittadini. Quasi il 25% dei gestori di flotte, inoltre, è possibilista riguardo l’introduzione di questi mezzi all’interno del proprio parco aziendale e il 15% di coloro che non hanno ancora sposato la micromobilità dichiara apertamente l’intenzione di voler adottare soluzioni di questo genere in futuro.

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Migliorare l’employee experience sarà una delle priorità delle aziende europee nella fase post-pandemica

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Man mano che le aziende passano a nuove modalità di lavoro, si contano sempre più organizzazioni in Europa occidentale che stanno dando massima priorità al miglioramento dell’employee experience, secondo una nuova survey realizzata da Willis Towers Watson. Tuttavia, sebbene i datori di lavoro riconoscano che ci vorrà tempo per adattarsi alla nuova realtà e che questo richiederà un modello di lavoro ibrido, molti non sono pronti ad affrontarne le sfide. Quasi tutte le aziende (91% del totale) hanno dichiarato che migliorare l’employee experience sarà un’importante priorità nel corso dei prossimi tre anni, un forte incremento rispetto al 40% del periodo pre-pandemia. Le motivazioni sono molte: la maggior parte dei partecipanti crede che un’employee experience positiva sia un fattore chiave per il benessere dei dipendenti (81%), l’engagement (74%), la produttività (68%) e l’attraction e retention dei talenti in azienda (67%). La 2021 Employee Experience Survey ha appurato che ci vorrà tempo per adattarsi pienamente alla realtà post-pandemia. Solo il 9% ritiene che la pandemia abbia sufficientemente rallentato per poter porre fine alle politiche e ai programmi temporaneamente messi in atto per l’emergenza sanitaria. Il resto dei partecipanti ha indicato che sarà pronto a farlo durante la seconda metà di quest’anno (42%), oppure nel 2022 e negli anni a venire (49%). Inoltre, mentre i datori di lavoro si aspettano che la proporzione dei dipendenti che lavorano principalmente da remoto scenda dall’attuale 51% al 21% nel corso dei prossimi tre anni, prevedono che un dipendente su tre (34%) lavorerà in modalità ibrida in ufficio e da remoto, raddoppiando l’attuale proporzione (17%). Infatti, quasi nove aziende su dieci (87%) riconoscono che la nuova realtà del mercato del lavoro richiederà un modello ibrido per diversi ruoli lavorativi. Tuttavia, molte non sono pronte a realizzare ciò. Solo quattro su dieci partecipanti nell’Europa occidentale (42%) stanno programmando di adattare i percorsi di carriera in risposta ai cambiamenti della modalità in cui il lavoro viene svolto e una percentuale simile (39%) sta ridefinendo i pacchetti di Total Rewards al fine di tener conto di differenti profili professionali. Oltre la metà delle aziende (57%) dichiara flessibilità riguardo a dove e quando il lavoro viene svolto. L’uso della digitalizzazione per trasformare l’employee experience in modo radicale sarà fondamentale nel corso dei prossimi tre anni secondo una ampia quota di partecipanti (75%). E gli ambiti in cui le aziende hanno dichiarato di essere interessate a migliorare l’employee experience, migliorando l’offerta o modificando alcuni elementi dei loro programmi per venire incontro ai bisogni dei loro dipendenti, includono: learning & development (63%); formazione manageriale (61%); inclusion & diversity (61%) e organizzazione flessibile del lavoro (59%).

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La classifica delle città e delle regioni più care

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita, al primo posto c’è Bolzano, dove l’inflazione pari a +2,3% si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 732 euro, ma che schizza a 1.032 euro per una famiglia di 4 componenti. Al secondo posto Reggio Emilia, dove il rialzo dei prezzi dell’1,9% determina un incremento di spesa pari a 507 euro per una famiglia media, 710 euro per una di 4 persone, segue Modena, dove il +1,7% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 454 e 636 euro annui. Tra le città più virtuose, ancora quelle simbolo del turismo, un segno evidente che nonostante la fine del lockdown, l’afflusso turistico non è ancora ai livelli pre-crisi. Firenze è al 1° posto tra le città più risparmiose, con un’inflazione appena sopra lo zero, +0,3%, e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a solo 83 euro su base annua. Venezia è al 5° posto, con +0,8%, pari a +214 euro e Roma è al 7° posto delle più convenienti: +0,9%, +233 euro.

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Libro: Il leopardo dagli occhi di ghiaccio

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Sulle tracce di grandi carnivori e altri animali di Sandro Lovari, dal 15 luglio in libreria e sullo store online del Cai. Il saggio, che vede al centro la montagna e la conoscenza della sua fauna, inaugura la serie “Tracce”, edita da Laterza con la collaborazione del Club alpino italiano. Colpito dal fascino di questo fantasma delle impervie montagne asiatiche, l’autore, uno dei più importanti etologi italiani, ne ha studiato per un decennio l’ecologia e il comportamento. Ha seguito le sue tracce dal Parco Nazionale del Monte Everest in Nepal a quello del Karakoram Centrale in Pakistan, svelando gli aspetti enigmatici della sua vita, le sue prede e i rapporti con le popolazioni locali. Il risultato è un resoconto appassionante, testimonianza di una delle imprese scientifiche che ha cambiato il modo in cui guardiamo le altre specie animali.Scopriremo come possono convivere tigri, lupi, leopardi delle nevi e anche elefanti, tra loro e con l’uomo. Con sottile ironia e senso dell’umorismo, questo diario di viaggio permette di vivere l’avventura sul campo, svelando antefatti e retroscena inaspettati, avvicinandoci agli animali delle più remote regioni e rendendo comprensibile il loro comportamento, soprattutto alla luce dell’attuale crisi climatica.«Vivere nella terra, pur inospitale, dei leopardi delle nevi è stata un’esperienza meravigliosa», commenta l’autore. «Condurre studi a quelle altitudini richiede motivazione e capacità di adattarsi alle rigide condizioni ambientali, ma l’arcana bellezza della montagna e delle sue creature induce alla meditazione e gratifica: è soprattutto quando sono lì che mi sento vivo».«Il leopardo dagli occhi di ghiaccio è un testo avvincente che trasporta il lettore nelle catene dell’Himalaya e del Karakoram», afferma il presidente del Centro operativo editoriale del Cai Alessandro Pastore. «Il libro fonde il resoconto di indagini naturalistiche e il diario di viaggio, mettendo al centro della narrazione un affascinante esemplare della fauna selvatica d’alta quota. La scienza si fa vivace racconto che mostra la capacità di sopravvivenza di una specie animale in un habitat severo e inospitale».Il libro è disponibile in libreria a un prezzo di 18 euro. Sullo store online del Club alpino italiano i Soci potranno acquistarlo a prezzo scontato. Sandro Lovari è stato ricercatore presso le università di Cambridge, Groninga, Stoccolma, Žilina e Pechino e professore ordinario di Zoologia all’Università di Siena e in altre università italiane, dove ha insegnato Ecologia comportamentale, Etologia e Biologia della conservazione. Attualmente è professore emerito presso il Museo di Storia Naturale della Maremma (Grosseto).

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I benefici dello sport sul sonno: meno insonnia e ansia da pre-addormentamento

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Secondo l’esperta di Emma esiste una forte relazione bidirezionale positiva tra sonno ed esercizio fisico. Nello specifico, fare sport regolarmente stimola il corpo a secernere il cortisolo, l’ormone dello stress, che attiva il meccanismo di allerta nel cervello. In base al livello di allenamento personale, raccomanda da 30 minuti fino a oltre un’ora di esercizio quotidiano, da effettuare almeno 2-3 ore prima di dormire, affinché si possano registrare effetti positivi sul sonno. Ma quali sono questi benefici? In primis, un aumento della durata del sonno, ma anche della sua fase profonda, oltre a una migliore qualità. L’attività fisica aiuta anche chi soffre di insonnia o disturbi del sonno, agendo sulla riduzione dei tempi di addormentamento e del tempo totale di veglia. Secondo degli studi internazionali[1], chi ha effettuato circuiti di resistenza o aerobici con intensità moderata ha registrato un aumento del tempo totale di sonno e della sua qualità e una riduzione significativa dell’ansia da pre-addormentamento.I benefici del sonno sullo sport: combatte le infiammazioni, perfeziona i movimenti e migliora le performance. Al tempo stesso, fare sport brucia energia e può esaurirne le riserve, quindi è necessario un sonno rigenerante per recuperarle e ripristinare i tessuti. Per questo dormire un po’ dopo aver effettuato un allenamento è importante, sia per gli atleti sia per gli sportivi amatoriali, perché è così che il corpo si rifocilla, combatte infiammazioni, ripara i muscoli, ripristina l’energia cellulare e si prepara a prestazioni ancora migliori. Inoltre, a livello neuronale il sonno è fondamentale per elaborare correttamente le sequenze di movimento, memorizzare con cura ogni piccola azione e trasformare il tutto in abitudini istintive che permettono di svolgere l’attività automaticamente in maniera impeccabile e quasi inconsapevole. Ad esempio, prima di un torneo sportivo sarebbe preferibile dormire di più invece di aggiungere un allenamento magari 2 ore al mattino presto, poiché le fasi di sonno leggero sono benefiche. Per i professionisti come per chi pratica sport per hobby, un sonno non adeguato può determinare problematiche. Infatti, chi dorme meno di 8 ore a notte (o peggio ancora, meno di 6 ore) si stanca più velocemente degli altri del 10-30%, la sua forza muscolare diminuisce, i livelli di ossigeno si riducono e rischia di ferirsi più facilmente.

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Congresso nazionale della Società Italiana di Traumatologia e Ortopedia Pediatrica

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Dal 30 settembre al 1 ottobre si terrà a Napoli il Congresso nazionale della Società Italiana di Traumatologia e Ortopedia Pediatrica (SITOP), momento in cui gli studiosi della specialità trasmettono al mondo scientifico lo stato delle conoscenze. Tra gli argomenti più suggestivi le possibilità applicative in Ortopedia pediatrica della tecnologia della stampa in 3D con la costruzione di modelli anatomici perfettamente identici alla realtà. Questa metodica entra in sala operatoria e fornisce un supporto fondamentale al chirurgo ortopedico.L’ospedale Pediatrico Santobono è stato il primo Centro a pubblicare un lavoro scientifico sul Journal Pediatric Orthopedic inglese sull’utilizzo di questa tecnologia nei bambini. “Dopo avere ottenuto l’autorizzazione dal Comitato etico, grazie alla collaborazione con il CNR, siamo partiti con l’allestimento all’interno del nostro Ospedale di un laboratorio con stampanti tridimensionali, scanner e con un’attiva collaborazione con ingegneri biomedici. La prima esperienza ha visto la realizzazione di un tutore in materiale plastico bivalva in alternativa all’apparecchio gessato per fratture di radio su di una popolazione di circa 40 bambini”. I risultati sono stati incoraggianti: “Il ricorso alla stampante 3D per creare ortesi e modellini delle ossa da trattare risulta utile nella vasta gamma delle patologie congenite e acquisite- fa sapere Guida- come in quelle tumorali, anche questo sarà un tema del congresso, per le quali, fino a qualche tempo fa, era previsto il sacrificio dell’arto (con l’amputazione o la disarticolazione), mentre oggi si tende a salvare l’arto pur rimanendo ampia la resezione della massa tumorale maligna. Al proposito si ricorda che i dati dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) sottolineano che gli osteosarcomi sono il 2% di tutti i tumori osservati tra 0 e 19 anni. In età pediatrica (0-14 anni) la malattia ha un’incidenza simile tra maschi e femmine- ricorda l’esperto- mentre nell’adolescenza, ovvero tra i 15 e i 19 anni, è più frequente nei maschi (10,4 casi per milione ogni anno) che nelle femmine (1,7 casi per milione ogni anno). Questi modellini consentono di stabilire il taglio delle protesi, utilizzate soprattutto nel caso dell’osteosarcoma, che è il tumore osseo maligno più diffuso e che prevede la chemioterapia in fase pre-operatoria. Anche per questa patologia specifica- tiene a ricordare il presidente incoming SITOP- il Santobono, in collaborazione con il professore Flavio Fazioli dell’IRCCS del Istituto Oncologico del Pascale e con il polo oncoematologico del Pausilipon, è riuscito a creare un centro nel quale vengono trattati con la tecnica del salvataggio dell’arto osteosarcomi e sarcomi di Ewing. Grazie alla stampa 3D, possiamo stabilire con precisione la quantità di osso da resecare e la tipologia di tagli, per poi impiantare l’osso proveniente da banca con trapianto biologico oppure, dopo esserci confrontati con il laboratorio di biomeccanica, una protesi totalmente artificiale che, oltre a tutto il resto, ha un enorme beneficio economico”. Un altro focus della due giorni sarà dedicato al piede torto congenito. “Si tratta di una delle deformità congenite più frequenti, che ha un’incidenza di uno ogni mille nuovi nati e un rapporto maschi-femmine di 4 a 1- illustra l’ortopedico- Il piede torto raggiunge ormai la guarigione in una altissima percentuale di casi, perché il metodo Ponseti ha avuto uno sviluppo planetario. Resta però un 20/25% di casi che arriva tardivamente alla diagnosi o tende a recidivare. E anche lì, per stabilire il tipo di trattamento da fare, la stampante 3D è di grandissimo aiuto”.Tanti quindi gli argomenti affrontati nel corso della due giorni partenopea promossa dalla SITOP. ‘Le epifisiolisi dell’anca: insidie e opzioni. Lo stato dell’arte’ e ‘Innovazioni in Ortopedia Pediatrica: scoliosi, piede torto congenito, tumori ossei, tecnologie con stampa 3D’ saranno, come anticipato, i due argomenti principali del Congresso autunnale, ai quali verranno affiancati altri temi collaterali, come la responsabilità professionale degli ortopedici e l’attività dei centri italiani che si interessano delle patologie ortopediche. “In occasione del Congresso- chiarisce Guida- assolviamo alla mission della nostra Società super specialistica, che è quella di trasmettere, sulla base delle prove di evidenza scientifica, i trattamenti più efficaci e appropriati messi in campo dai Centri ortopedici pediatrici di eccellenza italiani. Ciò acquista particolare valore perché l’Ortopedia generale ha molte iperspecialità ed è importante la trasversalità delle competenze. Poiché noi ci occupiamo specificamente della fascia 0-14 anni, abbiamo in essere una grande collaborazione con la Società italiana di Pediatria (SIP) e la Società Italiana di Pediatria Preventiva e sociale (Sipps), che infatti- annuncia in conclusione- avranno ampio spazio nel nostro Congresso”.

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Saper programmare è la carta vincente nella digital economy

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Seconda una recente ricerca condotta da OnePoll per conto di CodeWizardsHQ, un genitore su quattro vorrebbe che i propri figli imparassero il linguaggio informatico di programmazione, il 77% considera questa skill imprescindibile per avere successo nella digital economy e il 73% sostiene che questo è il momento giusto per imparare.Anche gli adulti sono alla ricerca dello sviluppo di competenze aggiuntive e di abilità significativamente differenti, con l’86% dei lavoratori impiegati in tutto il mondo che chiedono ai loro datori una formazione più in linea con le evoluzioni del mercato, e il 22% che ritiene indispensabile apprendere il linguaggio di programmazione informatica.Ma come insegnare questa skill in modo personalizzato e divertente considerando che gli studenti riferiscono di sentirsi disconnessi dai docenti, coach o formatori, specialmente durante l’apprendimento a distanza (DAD)? Nel corso di un recente webinar, Laurent Dedenis, CEO di SIT Alemira, ha suggerito di utilizzare laboratori virtuali guidati dall’Intelligenza Artificiale, ciò permetterebbe di aumentare del 18% le prestazioni degli studenti nelle materie come “scienze”, “tecnologia”, ” ingegneria” e “matematica”, e per aumentare i tassi di completamento dei corsi del 55%.

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Utilizzo dei droni in agricoltura

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

“Il Governo si dichiara pronto a intervenire in un prossimo provvedimento di competenza affinché sia normato e potenziato l’utilizzo dei droni in agricoltura. È stato, infatti, accolto il mio ordine del giorno che punta a rendere quanto più concrete possibili le misure previste dal Fondo per progetti innovativi e impiego di soluzioni tecnologiche nelle coltivazioni, rifinanziato con ulteriori 500mila euro grazie a un nostro emendamento al decreto Sostegni-bis”. Lo dichiara il deputato Alberto Manca, esponente M5S in commissione Agricoltura.“Garantire una regolamentazione adeguata dei mezzi di precisione – aggiunge – denominati ‘Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto’ (SAPR) e ‘Aeromobili a Pilotaggio Remoto’ (APR) può essere una strada preferenziale per raggiungere i numerosi obiettivi agroclimatici e ambientali contenuti nel Green Deal europeo e dalle derivate strategie ‘Farm to fork’ e per la Biodiversità. Aprire alla possibilità di impiegare questi mezzi per la distribuzione, in via sperimentale, di agrofarmaci è un intervento molto atteso dall’agricoltura italiana. In molti altri Paesi, infatti, sono già impiegati con successo e rappresentano un cambio di passo radicale nella modernizzazione del comparto agricolo nazionale, nonché un sostegno per alleggerire di costi e oneri gli operatori del settore, ancora gravati dagli effetti dell’emergenza Covid-19” conclude.

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LGIM quota due Quality Equity Dividend ETF su Borsa Italiana

Posted by fidest press agency su domenica, 18 luglio 2021

Legal & General Investment Management (LGIM) annuncia oggi la quotazione su Borsa Italiana dell’L&G Quality Equity Dividends ESG Exclusions Europe ex-UK UCITS ETF e dell’L&G Quality Equity Dividends ESG Exclusions Asia Pacific ex-Japan UCITS ETF. Entrambe le strategie sono state progettate per gli investitori italiani che cercano un reddito azionario con valutazioni di qualità ed esclusioni responsabili. I due ETF replicano gli indici FTSE Russell e seguono strategie di investimento indicizzate sviluppate proattivamente e disegnate su misura degli investitori da LGIM e FTSE Russell. Questi indici si basano sulla qualità delle società sottostanti, selezionando quelle con dividendi solidi ed escludendo quelle che affrontano rischi significativi legati ai fattori ESG. I fondi, quotati sulla Borsa di Londra ad aprile, sono stati lanciati oggi anche sulla Deutsche Börse. Entrambi sono classificati come “Articolo 8” in base alla direttiva Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) dell’Unione Europea.Questi ETF sono stati sviluppati per rispondere a due obiettivi specifici degli investitori: da un lato, la ricerca di redditività, che resta sfidante a causa dei rendimenti dei tradizionali titoli obbligazionari ai minimi storici, o prossimi a questi; dall’altro, la conservazione del capitale, che rimane un requisito centrale per gli investitori. La pressione sempre maggiore sulle imprese affinché retribuiscano gli investitori con dividendi sostenibili ha impattato sul loro capitale e per questo motivo i due nuovi fondi vanno alla ricerca di società in grado di pagare dividendi costanti. Inoltre, effettuano uno screening qualitativo che aiuta gli investitori a evitare trappole di valore, escludendo imprese che non hanno un return on equity positivo o i cui bilanci non sono sufficientemente solidi.La metodologia di questi ETF prevede un set di tre screening sistematici per i dividendi, la qualità e le esclusioni legate ai fattori ESG. Lo scopo dello screening qualitativo è aiutare a riconoscere e rimuovere le azioni di imprese con bilanci e/o conti economici deboli, attraverso un punteggio qualitativo calcolato da FTSE come media di tre metriche sottostanti: gli utili dell’impresa, considerando redditività e componenti di cassa; la crescita dei suoi asset e la leva finanziaria.Lo screening sui dividendi mira a massimizzare l’esposizione verso un paniere di azioni con un track record di distribuzioni costanti e crescenti agli azionisti e il potenziale per sostenerle in futuro. Questo comporta saper identificare le realtà che pagano dividendi costanti e resilienti, sulla base della redditività del capitale proprio, di un trend positivo dei dividendi distribuiti per azione e di rendimenti previsti dei dividendi più elevati.Lo scopo del nostro screening ESG è di escludere quelle società che riteniamo essere esposte a rischi finanziari significativi legati al loro modello di business o alle loro operazioni, applicando specifiche liste di esclusioni di FTSE verso imprese che violano il Patto mondiale delle Nazioni Unite (United Nations Global Compact), che sono coinvolte nella produzione di armi controverse e che ricavano entrate materiali dall’estrazione del carbone termico e/o dalla produzione di energia. Oltre alle esclusioni, LGIM applica anche un approccio di Active Ownership verso quelle imprese che vanno a costituire gli ETF per le questioni riguardanti i parametri ESG, attraverso il pluripremiato team di Investment Stewardship di LGIM, che cerca di elevare gli standard ESG in tutte le partecipazioni.

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