Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 2 luglio 2021

Volo libero in parapendio e deltaplano dal Monte Bianco al Friuli

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Dopo due giornate di allenamento, è decollato il campionato italiano di volo in deltaplano, Trofeo Guarnieri 2021. Terminerà il 3 luglio con le premiazioni.Il sito di volo è quello del Monte Avena con centro operativo presso la sede del Para&Delta Club Feltre, organizzatore dell’evento, in località Boscherai nel comune di Pedavena (Belluno). I percorsi di gara spazieranno dalla vallata del Piave, alla conca dell’Alpago, dalla Valsugana fino a Levico e, se le condizioni meteo lo permetteranno, fino all’impegnativa zona pedemontana tra Bassano del Grappa e Vittorio Veneto.Dal 6 al 17 luglio 2021 adrenalina alle stelle sul Lago dei Tre Comuni in provincia di Udine con i 60 migliori piloti al mondo di parapendio acrobatico impegnati in manovre mozzafiato durante Acromax, tappa del circuito mondiale di acrobazia, e il 3° Campionato del Mondo della disciplina.I primi tre giorni saranno dedicati ad Acromax; subito dopo, con base a Trasaghis, scatteranno i mondali per un totale di 12 giorni. Organizzazione a cura di Aero Club Lega Piloti in collaborazione con Volo Libero Friuli. In campo uno staff di un centinaio di persone tra volontari, giudici della Federazione Aeronautica Internazionale e assistenti delle squadre nazionali.Centro operativo nelle strutture installate sulla riva ovest del Lago dei Tre Comuni che con un’area di 174 ettari è il più esteso tra quelli naturali del Friuli e bagna i comuni di Cavazzo Carnico, Bordano e Trasaghis. Dopo il decollo dal Monte San Simeone (1220 mt) e manovre dove la fisica sembrerà piegarsi al talento e alla creatività degli atleti, questi ragazzi atterreranno sulla zattera galleggiante posizionata sul lago. Spettacolo assicurato dal primo all’ultimo secondo.Lungo le Alpi sono in corso le ultime battute della XAlps, classica biennale di volo in parapendio ed escursionismo giunta quest’anno alla decima edizione.Il percorso si dipana per 1238 km con partenza e ritorno in Austria entro il 2 luglio dopo aver toccato dodici punti fissi, detti turnpoint, la vetta del Monte Bianco il più occidentale, e dopo aver volato sopra le montagne di Austria, Germania, Svizzera, Francia e Italia. Oppure camminato perché la prima regola delle gare di hike&fly recita “o voli, o cammini”.Dei 33 piloti provenienti da 17 nazioni di ogni continente e decollati da Salisburgo, ne sono rimasti in gara 24. Oramai prossimo la traguardo il marziano con passaporto svizzero Christian Maurer che si appresta a vincere la maratona per la sesta volta. Degli azzurri restano in gara Tobias Grossrubatscher e Aaron Durogati (Bolzano) rispettivamente settimo e ottavo, ma le posizioni sono in continua evoluzione anche se una rimonta appare disperata. Ritirato per guai fisici l’esordiente trentino Nicola Donini dopo una generosa prestazione.

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“Capitan sciabola e il diamante magico”

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Il film di animazione “Capitan sciabola e il diamante magico” di Marit Moum Aune e Rasmus A. Sivertsen arriverà nelle sale cinematografiche dal 5 agosto grazie a Vision Distribution. Il film sarà inoltre presentato in anteprima ai juror +6 di #Giffoni50Plus, la cinquantunesima edizione del festival di cinema per ragazzi in programma dal 21 al 31 luglio. Un diamante dai poteri misteriosi, il pirata più temuto dei sette mari, tre ragazzini coraggiosi, il tutto in un’ambientazione che ricorda L’isola del tesoro di Stevenson ma con un tocco di magia: questi gli elementi che rendono “Capitan sciabola e il diamante magico” un’avventura indimenticabile e ricca di divertimento per tutta la famiglia.Il perfido principe della jungla Mago Kahn è riuscito a impossessarsi di un diamante magico che, secondo la leggenda, riesce a esaudire ogni desiderio. Ma il prezioso gioiello gli viene rubato da Marco, un ragazzino sveglio, orfano e senzatetto. Intanto, Pinky, il più giovane pirata mai esistito, si gode giorni tranquilli sulla terraferma insieme alla sua amica Veronica che, al contrario, sogna di vivere grandi avventure alla volta di lidi sconosciuti. L’occasione arriva inaspettatamente quando Capitan Sciabola, uno dei più grandi pirati dei Sette Mari, irrompe nella vita dei ragazzi per portarli con sé alla ricerca del diamante. Al fianco del celebre pirata i simpaticissimi gemelli Wally e Wimp e il fedelissimo Ditolungo, luogotenente di Capitan Sciabola e suo prezioso consigliere. Per l’allegra ciurma avrà così inizio una corsa ricca di colpi di scena, in cui tutti vogliono mettere le mani sul prezioso diamante magico. Ispirato all’amatissimo personaggio ideato dallo scrittore, cantante, compositore e attore norvegese Terje Formoe, “Capitan sciabola e il diamante magico” è stato realizzato dalla QVisten Animation, uno degli studi di animazione più importanti del Nord Europa. Grande successo nei cinema della Norvegia, il film è stato insignito del Public Choice Award agli Amanda Awards 2020, gli Oscar norvegesi, dove ha ricevuto anche due nomination come Miglior Film per ragazzi e Migliori Effetti Speciali.

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Informazione e opinione pubblica. Chi e come la fa

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Chissà quanti che leggono ora seguono anche alcuni dei quotidiani cartacei o i tg nazionali delle grandi emittenti (Rai inclusa) e, di conseguenza, si fanno un’idea su cosa accade nel nostro Paese e nel mondo. Non tanti, credo, nonostante i numeri ufficiali di giornali ed emittenti radio e tv ci diano sempre numeri iperbolici che, però tradotti in soldoni, non sembrano essere sufficienti alla vita di questi media: tutti (Rai soprattutto con il cosiddetto canone) godono di finanziamenti pubblici, senza i quali non ci sarebbero o dovrebbero essere notevolmente ridimensionati. Questo per dire che l’informazione riguarda tutti noi contribuenti e, anche se ci disinteressiamo, ne siamo comunque partecipi. In genere ci si fa molto caso per la Rai, tv di Stato per eccellenza di informazione e trattenimento (tanti agognerebbero di non pagare quel canone che ci arriva nella bolletta della luce), ma ci si pensa meno per tutti gli altri media. Eppure è così. Questa informazione viene in genere definita come la voce dell’opinione pubblica. In pratica: fatti e opinioni selezionate con varie logiche e motivazioni da gruppi di persone che dirigono questi media per scelta di loro editori privati (società a scopo di lucro) o del loro editore pubblico (Rai, controllata da specifica commissione parlamentare e dove il Governo decide direttore e presidente del CdA). Questa macedonia di operatori, in linea di massima, informa su quel che accade, dovendocene fornire una visione obiettiva (per scelta dei singoli editori privati o per scelta della tv di Stato-Rai, che dovrebbe essere di tutti). Se quanto sopra è chiaro, vuol dire che quanto leggiamo, vediamo e ascoltiamo tutti i giorni sono le cose importanti che contribuiscono alla nostra vita. Ognuno di noi potrebbe lamentare o glorificare questa o quell’altra informazione. Gli argomenti e i problemi non mancano (covid, crisi economica, governo, guerre, povertà, estate, turismo etc.). Ma c’è una notizia, con tanto di approfondimenti e quasi ovunque nei titoli di testa che dovrebbe essere quella eccellente per la formazione della cosiddetta opinione pubblica: la crisi del partito M5S, la guerra tra Conte e Grillo, i loro statuti, etc Siamo sicuri sia questo l’argomento più determinante per riportare fatti e opinioni e formare l’opinione pubblica? Ognuno ci faccia la propria riflessione. Pensando alla vita di tutti i giorni, al futuro di sé e del mondo. Noi abbiamo ulteriormente sviluppato alcuni dubbi, a partire dal fatto che questi “sviluppatori” di opinione pubblica (Rai in testa) dobbiamo per forza pagarli noi. Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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Saldi estivi. Riparte la maratona dell’assurdo

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Dal prossimo 2 luglio riparte la maratona dei Saldi: le vendite scontate per far sì che consumatori risparmino e commercianti diano via i fondi di magazzino. Ufficialmente. Di fatto: ognuno continua a fare come crede vendendo ciò che vuole. Tutti i giorni, online o meno, si trovano prezzi scontati (o presunti tali) visto che altrimenti i commercianti dovrebbero dichiarare forfait se non lo fanno. L’elenco degli avvenimenti (con nomi rigidamente in inglese) in cui i prezzi dovrebbero essere più bassi, è infinito. Ma esiste ancora la “regola” dei Saldi, così le autorità regionali (che fissano le proprie date) dicono a se stesse che servono a qualcosa *. Con un po’ d’attenzione, nel magma pubblicitario che accompagna questo evento, qualcosa di interessante si può trovare. La regola prima è di non farsi venire la voglia di acquisto di cose che altrimenti mai avremmo comprato. Valutare le proprie esigenze e procedere di conseguenza, ricordandosi che la maglietta a 20 trovata sottocasa è molto probabilmente reperibile a 10 facendo due passi o due click in più. La regola due è che nessuno regala nulla: sconti superiori al 50% sono sospetti, a meno che il commerciante non sia un artigiano che vende i propri prodotti.Per il resto è bene ricordarsi che le leggi e le norme che garantiscono i diritti dei consumatori per qualunque tipo di acquisto, valgono anche nei periodi di Saldi: garanzia due anni per i difetti ci conformità; diritto di recesso per acquisti online o in presenza se esplicitamente previsto dal commerciante; pagamenti con carta con lotteria scontrini. Una curiosità. Se qualcuno ha voglia di farsi un giretto prima dei giorni in cui partono i saldi e trova qualcosa di interessante, prenda nota dei prezzi esposti e poi, partiti i Saldi, verifichi che realmente ci sia uno sconto. Si potranno verificare sorprese che potrebbero anche essere segnalate ai vigili urbani (fate foto di prima e dopo). Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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Je veux voir l’Artiste en Chattemite

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

By Jean-Marie Reynier. Aarlo u Viggo, galerie d’art 1, rue Roger De Lessert Buchillon – VD. ( Juillet: samedi 3 jeudi 8 vendredi 9 jeudi 15 vendredi 16 jeudi 22 vendredi 23)La Chattemite et son minois n’ont eu de cesse d’habiter l’imaginaire de Jacques Chessex. Mais qui est-elle et pourquoi séduit-elle ainsi Minotaure et diablotins ainsi que chattes et princesses dans autant de ses dessins? Avec ses yeux doucereux, sa langue implorante et ses airs de Madeleine, ce personnage mi- mythologique et mi-prosaïque nous pénètre dans cette exposition jusqu’à en devenir le sujet central. N’en déplaise aux cornupiscents, ils n’en seront guère épargnés dans ces lignes, la Chattemite les attend, les asperge et finit par les dévorer. Sorcière, catin, putain dessinée en marge d’une pensée sans doute plus vaste, elle est là devant nous, suçant de chaque lèvre l’ironie habile du dessinateur. Chessex disparaît donc derrière et dans le poil de cette bête pour fustiger tous ceux qui l’auraient préféré viril et sérieux, facile d’approche par sa beauté masculine, déifié par le phallus de ses personnages criblés d’os et de cornes. Non, Chessex n’est pas le Minotaure condamné à vivre dans le labyrinthe de son propre personnage, il ne l’est plus, sa mort et son dessin l’ont libéré et il se balade dans notre exposition sous des aires bien plus puissantes. L’Artiste est Chattemite.Nous connaissons les textes, nous connaissons romans, poèmes et chroniques qui ont fait de Chessex ce personnage clivant, fin observateur, naturaliste se servant de la plume comme d’un fouet, promeneur sur la surface du Léman et sur les horizons fumants des cimetières et des tas de fumier. Cependant, nous ne connaissons que peu le Jacques travesti dans le trait du dessinateur, composant sa garde-robe de poils et arborant un minois de gonzesse sous le regard de la chatte et de l’enfer.L’Artiste-Chattemite est donc un autre lui, pissant sur les médiocres et les arrogants. Chessex nous regarde enfin d’un air reposé avec les yeux fourbes de ce personnage tout le temps cité et toujours ignoré.« La racine de ce qui nous éblouit est dans nos cœurs », écrit Francis Ponge dans Le soleil placé en abîme (1954). Cette racine hurlante telle une mandragore ne serait-elle donc pas la revanche éblouissante de Chessex et de son double?Je refuse de voir dans les personnages tragicomiques du diable et du Minotaure l’autoportrait de l’écrivain, je veux y voir des allégories espiègles de l’humanité et non pas de l’artiste. Je vois mal Chessex en Minotaure, ce personnage surfait, dépeint comme puissant et affamé, mais incapable de sortir de son labyrinthe pour être enfin libre. Je le vois aussi mal en Barbe-Bleue, menteur et cachotier, mal léché et couvert de honte et de sang.Je veux voir en Chessex l’Artiste une figure bien plus drôle, fine, légère et libre. Je veux voir l’Artiste en Chattemite, nous faisant miroiter mille personnalités qui n’en sont pas, je veux le voir tel un Virgile moustachu accompagnant d’innombrables Dante dans l’enfer, en miaulant le nom de ses tristes résidents: Minotaure, Barbe- Bleue, diables et animaux maléfiques, enfoncés dans le bestiaire qui est celui de notre époque.Nous voilà protégés dans nos errances par la Chattemite, véritable portrait de l’Artiste, navigatrice infatigable, capitaine et maîtresse à bord de cet accrochage, de cette exposition, de cet hommage à la légèreté.La Chattemite est morte! Vive la Chattemite! Jean-Marie Reynier avril 2021, Perroy – Romont

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ENGIE è partner di Johnson & Johnson per la riqualificazione energetica

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

ENGIE Italia, player globale dell’energia con la missione di accelerare un’economia carbon neutral, si aggiudica la gara di Johnson & Johnson Consumer Health, la divisione selfcare e personal care della più grande e diffusa azienda sanitaria al mondo, per la realizzazione dell’impianto di Trigenerazione del sito di Pomezia (RM).Lo stabilimento Johnson & Johnson Consumer Health impiega 532 persone e produce prodotti per i principali marchi internazionali come Listerine, Carefree, Le Petit Marseillais, Cotton Fioc e Johnson’s. Produce prodotti per l’Italia, ma serve anche mercati chiave in tutta Europa, come Germania, Regno Unito, Francia e Spagna.L’accordo prevede la progettazione, la costruzione e la gestione per 10 anni dell’impianto di trigenerazione, e permetterà una riduzione delle emissioni di CO2 del 30% rispetto all’emissione media di CO2 del sito negli ultimi 3 anni, pari a 4.900 ton in meno l’anno. Il nuovo impianto di ultima generazione garantirà al sito di Pomezia la copertura dell’intero fabbisogno (stabilimento e uffici) in termini di energia elettrica, calore e di refrigerazione.L’accordo tra Johnson & Johnson Consumer Health e ENGIE è di natura Asset-Based. ENGIE ha studiato le esigenze energetiche di processo dello stabilimento e progettato una soluzione energetica integrata basata su un approccio a 360°. Verrà, infatti, realizzato un nuovo impianto di Trigenerazione della potenza di 3,5 MW, attraverso un investimento, da parte di ENGIE, di 3,4 milioni di euro, garantendo la continuità di fornitura all’intero sito industriale. ENGIE realizzerà, inoltre, mirati interventi anche per rendere il sistema “no-blackout” e avere un consumo più efficiente di energia.Il sistema permetterà la copertura dell’intero fabbisogno energetico del sito di Pomezia, corrispondente a 26,7 GWh/anno di energia elettrica, di 9,3 di GWht di energia termica e 7,3 GWht di energia frigorifera prodotti e forniti dalla centrale di trigenerazione.

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Credito: ecco quali sono i settori che possono resistere meglio all’inflazione

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Il tasso di rischio dei crediti in euro è contenuto grazie alla duration di poco superiore ai 5 anni e al carry positivo rispetto ai titoli tedeschi. Se a questi elementi si aggiungono i rendimenti positivi e il roll-down, si ottiene che c’è ancora un po’ di tempo prima che i rendimenti assoluti entrino in territorio negativo. Una prova di ciò ce l’ha data proprio il primo trimestre di quest’anno, in cui i crediti investment grade di Stati Uniti e Regno Unito hanno registrato performance negative del -4,7%, mentre quelle dell’indice corporate IG in euro sono state di solo -0,7%. Questo è dovuto a una maggiore volatilità e duration (circa 8,5 anni) dei primi. Noi di LGIM cerchiamo di proteggere il capitale dei nostri clienti, gestendo attivamente la duration dei portafogli; nello specifico, cerchiamo di ottenere una duration limitata, senza però doverci trovare a gestire una posizione troppo sbilanciata. Infatti, noi siamo investitori core credit e non vogliamo che i tassi d’interesse siano preponderanti sui rendimenti. Attualmente si sta dibattendo se la crescita dell’inflazione sia temporanea o transitoria e noi riteniamo che fare una previsione precisa su come e quando si raggiungerà il picco sia un’impresa molto ardua, a maggior ragione in uno scenario come quello attuale, inedito sia dal punto di vista monetario che fiscale. La recente ondata di liquidità ha praticamente cancellato ogni traccia di volatilità e solo il tempo ci dirà fino a che punto l’intervento della banca centrale ha celato lo status reale dei fondamentali economici. I nostri processi di investimento tengono ovviamente conto di questi fattori, ma, allo stesso tempo, tendono ad evitare quelle posizioni che vi fanno un affidamento eccessivo; pertanto, i capisaldi dello sviluppo del nostro portafoglio continueranno a essere un’accurata analisi del credito e le nostre idee sugli investimenti tematici.Restando sempre sul nostro portafoglio, abbiamo deciso di non inserire elementi specifici a tutela contro l’inflazione, poiché riteniamo che siano troppo costosi e che tendano a fagocitare buona parte dei rendimenti, se mantenuti troppo a lungo. Infatti, preferiamo rivolgerci verso settori ed emittenti che non ne siano eccessivamente colpiti o che possano anche trarre vantaggio da un rialzo dell’inflazione. Un esempio sono le banche, che traggono beneficio dai tassi d’interesse più elevati, ma anche i retailer sono ben posizionati per poter conseguire un guadagno da questo scenario. Altri esempi di settori difensivi sono le telecomunicazioni e i servizi pubblici, poiché possono trasferire parte degli effetti dell’inflazione sui clienti. Invece, dal lato opposto troviamo le imprese indebitate operanti nel real estate e i flussi di reddito meno garantiti, che potrebbero essere maggiormente colpiti. Per questo, in questi ultimi due settori siamo molto selettivi, nonostante l’elevato compenso per gli investitori dovuto agli spread.Attualmente, gli investitori si ritrovano in una situazione in cui non esistono asset a basso costo e anche la liquidità viaggia su rendimenti negativi, proprio come molti titoli di Stato emessi da paesi europei, e questo vale in ogni scenario, escluso quello in cui i tassi d’interesse si risollevino dai livelli attuali. In questo scenario, il credito IG europeo è comunque una valida opportunità per gli investitori. Si sente spesso dire che l’alta marea faccia navigare tutte le imbarcazioni e non c’è dubbio che un’inflazione costantemente superiore al target che incrementi i rendimenti delle obbligazioni e forzi la mano delle banche centrali possa avere impatti negativi sui rendimenti del credito investment grade europeo, ma se la storia ci insegna qualcosa è che questi ultimi rendimenti dovrebbero essere molto meno volatili rispetto a quelli di altri asset ad alto beta, come le azioni, o dei titoli di Stato a più lunga scadenza spesso supposti sicuri.

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Fixed Income – Qualche riflessione sulle obbligazioni indicizzate all’inflazione

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

A cura di Mickael Benhaim, Head of Fixed Income Investment Strategy & Solutions e Manesh Mistry, Investment Analyst di Pictet Asset Management.I prezzi al consumo stanno salendo e gli investitori sono sempre più alla ricerca di prodotti che li proteggano dall’inflazione, come le obbligazioni indicizzate all’inflazione. Tuttavia, è necessario che chi investe sia consapevole della complessità di questi strumenti. La spiegazione è semplice: un’inflazione sorprendentemente elevata è la principale fonte di preoccupazione per gli investitori obbligazionari. Di per sé, l’inflazione è un fenomeno naturale, integrato nei prezzi di mercato. Tuttavia, un cambiamento delle aspettative di inflazione può portare scompiglio nei portafogli a reddito fisso: un forte aumento nelle previsioni dei prezzi al consumo costringerà gli investitori a cercare rendimenti più elevati, spingendo così il valore delle obbligazioni verso il basso. Le obbligazioni indicizzate esistono per aiutare gli investitori a minimizzare questo rischio. Sebbene esistano da secoli in una forma o nell’altra, hanno acquisito popolarità nella loro versione moderna sulla scia dell’inflazione degli anni ’70: una strada aperta dal governo britannico con la creazione dei Gilt indicizzati. Tutte le obbligazioni sono emesse con un valore nominale, ossia il valore al quale saranno rimborsate alla loro scadenza. Nel caso delle obbligazioni indicizzate, il prezzo di rimborso finale sarà determinato dal valore nominale più l’inflazione cumulativa tra l’emissione e il rimborso, solitamente calcolata con un indice ufficiale dei prezzi al consumo. Se, ad esempio, il valore nominale di un’obbligazione indicizzata con scadenza a dieci anni è 100 e l’indice dei prezzi al consumo è nel frattempo cresciuto del 30%, alla scadenza dell’obbligazione gli investitori possono aspettarsi di ricevere 130 dal debitore. Per tutta la sua durata, ogni anno il valore nominale dell’obbligazione verrà adeguato conformemente a ciò che è accaduto all’inflazione in quello stesso anno. Quel valore nominale, a sua volta, determinerà l’entità della cedola annuale che riceverà l’investitore. Prendiamo, ad esempio, un’obbligazione del Tesoro statunitense indicizzata all’inflazione con scadenza decennale e che offre un tasso di interesse del 2%. Qualora, nel primo anno, si verificasse un’inflazione del 5%, l’investitore riceverebbe una cedola pari al 2% di 105 dollari, vale a dire 2,1 dollari. E se l’anno successivo l’inflazione fosse del 3%, il valore nominale sarebbe leggermente superiore ai 108 dollari e la cedola sarebbe pari al 2% di questo. Alla fine del decimo anno, gli investitori ottengono il 2% del nuovo valore nominale, pari a 130 dollari, ossia 2,6 dollari. Chi investe in un’obbligazione tradizionale equivalente, con lo stesso tasso di interesse, ottiene 2 dollari ogni anno, nel primo come nell’ultimo. In genere, gli investitori tendono a passare facilmente dalle obbligazioni indicizzate emesse da un governo a quelle tradizionali equivalenti; per questo motivo, se il prezzo di una di queste comincia ad apparire più interessante rispetto all’altra, venderanno le ultime e acquisteranno le prime finché i loro prezzi non si riequilibreranno di nuovo. La differenza di rendimento tra obbligazioni indicizzate e tradizionali con la stessa scadenza è il cosiddetto tasso di breakeven. La regola generale è che il tasso di breakeven è l’aspettativa implicita del mercato relativa all’inflazione nel corso della durata dell’obbligazione. Dato che i tassi di breakeven non sono un modo completamente affidabile per misurare le aspettative di inflazione, è utile adottare altre misure: ad esempio, è possibile prendere in considerazione gli swap sull’inflazione. In sostanza, uno swap sull’inflazione è un contratto in cui una parte (il pagatore) effettua pagamenti di interessi fissi per un periodo definito; detti pagamenti si basano sulle aspettative di inflazione al momento della sottoscrizione dell’accordo. Sul versante opposto del contratto, la controparte (il ricevente) effettua pagamenti al pagatore che si basano sul tasso di inflazione effettivo nel corso del periodo di validità del contratto. Il pagatore, quindi, desidererà un’inflazione effettiva superiore a quanto inizialmente previsto nei termini del contratto, mentre il ricevente la vorrà più bassa. In questo modo è possibile misurare il tasso di inflazione atteso del mercato. Il più popolare di questi swap è il tasso “five-year, five-year forward” (5y5y), che misura quella che sarà l’inflazione quinquennale attesa prevista dal mercato tra cinque anni; in altre parole: un’indicazione delle aspettative dei mercati sull’inflazione a lungo termine. Mantenendo i tassi di interesse reali il più negativi possibile, ciò che la Fed sta effettivamente cercando di fare è trasferire risorse dai creditori ai debitori: un fenomeno noto come repressione finanziaria. Un aumento dei rendimenti reali, invece, grava economicamente sui debitori. Per evitare che ciò accada, è probabile che la Fed manterrà condizioni monetarie ultra-accomodanti ancora per un po’. La repressione finanziaria è stata molto efficace in passato. Ad esempio, in seguito all’enorme onere debitorio accumulato dal Regno Unito durante la seconda guerra mondiale, il governo limitò il costo del servizio di tale debito mantenendo bassi i livelli dei tassi di interesse nominali e promuovendo al contempo la crescita e l’inflazione attraverso una politica monetaria espansiva, trasformando di fatto in negativi i tassi di interesse reali. È facile vederne l’effetto osservando i dati: nel 1945 il debito pubblico britannico valeva il 216% del PIL, nel 1955 questo valore era sceso al 138%. Tutto questo rappresenta un monito per gli investitori obbligazionari e un ulteriore motivo per interessarsi ai titoli indicizzati all’inflazione. (abstract) fonte: : https://www.am.pictet/it/italy/articoli/2021/analisi-dei-mercati-e-asset-allocation/06/fixed-income-qualche-riflessione-sulle-obbligazioni-indicizzate-all-inflazione.

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Payden & Rygel lancia il Fondo UCITS Global Aggregate Bond Fund

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Payden & Rygel, tra le principali società di gestione indipendenti e non quotate al mondo, annuncia il lancio del Fondo UCITS Payden Global Aggregate Bond Fund, dedicato a fondi pensione europei, family offices, assicurazioni e aziende.Il nuovo fondo, nato in risposta alla domanda degli attuali clienti di Payden alla ricerca di diversificazione e maggiore esposizione al credito, è strutturato in modo da ottimizzare il rendimento totale investendo principalmente in titoli di debito investment grade, a tasso fisso e variabile, di qualunque regione geografica. L’approccio d’investimento, in particolare, si basa su visione di lungo termine, ricerca e valutazione sui fondamentali e combina una ricerca approfondita sui temi di mercato top-down e sugli emittenti bottom-up per identificare interessanti opportunità d’investimento nei mercati del credito, dei tassi d’interesse e delle valute. Il comparto ha l’obiettivo di massimizzare i rendimenti dell’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate investendo in un portafoglio di obbligazioni a tasso fisso e variabile di qualità. Il profilo di rischio è diversificato per settore, emittenti, Paesi, duration e valute. Il fondo incorpora inoltre i criteri ESG nella valutazione fondamentale di società, enti sovrani, quasi-sovrani e attività cartolarizzate, combinando l’analisi ESG con fattori specifici dell’analisi fondamentale di ogni investimento per ottenere una view d’investimento complessiva.Il dollaro USA è la valuta di riferimento del Fondo Payden Global Aggregate Bond che è offerto in una serie di classi di azioni con copertura valutaria in sterline, euro e corone norvegesi. La commissione di gestione è di 30 punti base, con un TER massimo di 35 punti base. Il fondo ha un profilo di medio rischio, è adatto a investitori con un orizzonte temporale di medio/lungo termine, offre liquidità giornaliera ed è sottoscrivibile con un investimento minimo di $1 milione di dollari. La strategia, sotto la supervisione di Nigel Jenkins, Responsabile del Team di Gestione e Managing Director di Payden & Rygel Londra, è affidata a Timothy J. Crawmer e Paul Saint-Pasteur, entrambi fund manager con comprovate esperienze pluriennali nel mercato del credito.

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La distruzione dei creativi

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

A cura di David Dudding, gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Focus di Columbia Threadneedle Investments. È un’equazione semplice: maggiore è la crescita economica, maggiore è la pubblicità. Ma il 2020 ha visto accadere qualcosa di straordinario: durante la più grande recessione dal 1945, il rapporto della spesa pubblicitaria rispetto al PIL degli Stati Uniti è effettivamente salito. Per quale motivo? Data una crescita economica impressionante nel 2021, in che direzione si può andare? Non sarebbe meglio puntare su attori di rilievo, come le agenzie pubblicitarie, che sono a buon mercato e che beneficeranno della ripresa economica? Forse fino a un certo punto. I prossimi anni vedranno un mercato pubblicitario in piena espansione, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. In base ai nostri dati, la pubblicità statunitense è destinata a crescere a un tasso composto di oltre due cifre tra il 2021 e il 2025. La verità, tuttavia, è un po’ più prosaica. La crescita della pubblicità negli Stati Uniti sussiste nonostante il calo previsto nei numeri relativi a radio, giornali e riviste. La TV potrebbe sfuggire a questa flessione mantenendo un andamento piatto. Rileviamo anche un leggero aumento nella pubblicità outdoor, ma quasi tutta la crescita viene dal mondo digitale e solo dal digitale. Chi sono i vincitori, quindi? Non certo le agenzie pubblicitarie, ma colossi come Amazon, Alphabet e Facebook. La quota di mercato combinata dei tre salirà al 60% del mercato pubblicitario globale entro il 2024, rispetto al poco più del 40% del 2020. La pubblicità digitale è semplicemente più efficace per gli operatori pubblicitari rispetto ai media tradizionali. È mirata, misurabile e genera ritorni migliori sugli investimenti. Soprattutto, ha reso la pubblicità “democratica”, permettendo alla “long tail” delle piccole e medie imprese, che non potrebbero permettersi campagne televisive o di stampa a livello nazionale, di attirare nuovi clienti e costruire un rapporto migliore con quelli già esistenti. Secondo l’argomentazione bearish, entro pochi anni, la pubblicità digitale rappresenterà la totalità del mercato pubblicitario, i tassi di crescita dei due convergeranno, e la crescita dei tre grandi (Alphabet, Facebook e Google) rallenterà. Tuttavia, crediamo che questo sarà un caso di “stronger for longer” e che la dimensione del mercato attualmente sia sottovalutata. Questo a causa della presenza di budget per il marketing non compresi – attività che supportano le vendite ma non rientrano nell’ombrello nell’insieme dei media tradizionali, come le sponsorizzazioni sportive – che si stanno spostando sempre più verso il mondo più facilmente misurabile della pubblicità digitale. Pensiamo che ciò abbia il potenziale per più che raddoppiare la dimensione del mercato globale totale indirizzabile a 1,3 trilioni di dollari. Ma come facciamo a sapere qual è la media? Per fare un parallelismo, per la gran parte della storia umana, il valore del petrolio è stato zero. Non pensiamo assolutamente che ci si tornerà di nuovo a quel livello, per quanto veloce sia l’ascesa dei veicoli elettrici, ma sarebbe altrettanto sciocco assumere che la domanda di petrolio crescerà con un rapporto simile alla crescita globale del PIL come accaduto in passato, dato che sono disponibili altri tipi di fonti energetiche. Senza dubbio, ci saranno stati dei maniscalchi negli anni ’20 che pensavano che l’automobile e il trattore fossero solo delle mode, ma si sbagliavano. Questa è l’essenza della “distruzione creativa”, un termine coniato dall’economista austriaco Joseph Schumpeter. I settori industriali si sviluppano e crollano – solo che questa volta, l’ascesa della pubblicità digitale significa che forse dovremmo parlare più della “distruzione dei creativi” proprio come il più famoso concetto di Schumpeter. Per ulteriori informazioni si veda il sito internet di Columbia Threadneedle Investments: http://www.columbiathreadneedle.it (abstract)

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La fiducia nel digitale tra i consumatori è in aumento

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

L’emergenza sanitaria ha influenzato profondamente la vita delle persone, cambiando radicalmente anche il modo in cui si accede ai servizi e il ruolo della tecnologia per risolvere i problemi di tutti i giorni. Nuance Communications, Inc. – pioniera e leader nelle innovazioni di intelligenza artificiale conversazionale – ha quindi realizzato un nuovo studio, condotto da OnePoll in undici Paesi a livello globale, per indagare lo scenario globale post-pandemico e far luce su ciò che i consumatori si aspettano oggi dal servizio clienti dei brand, comprendere se e quanto le interazioni digitali rimarranno la norma e come le aziende possono guadagnare competitività facendo leva su soluzioni tecnologiche capaci di favorire una migliore esperienza online.Dalla ricerca di Nuance emerge chiaramente che anche dopo la pandemia i consumatori preferiranno interagire con i brand attraverso i canali digitali rispetto a farlo di persona: si tratta in media di ben quasi tre adulti su cinque (58%) a livello globale, percentuale che in Italia è addirittura più alta e arriva a toccare il 62%. Tuttavia, non sono solo i consumatori tricolore ad esser stati influenzati dalla pandemia nella loro attitudine al digitale: la preferenza per interazioni digitali con i brand raggiunge ben il 70% in Messico, seguito da Germania (66%) e Svezia (65%).Ma quali sono quindi i mezzi preferiti oggi dai consumatori per comunicare con i marchi? Sebbene poco più di un quarto dei consumatori a livello globale (28%) sembra prediligere ancora oggi la comunicazione di persona con i brand, c’è un buon 24% che preferisce l’email, il 19% il telefono e il 18% messaggi di testo, webchat dal vivo o chatbot. Leggermente differenti le preferenze degli utenti in Italia, dove – rispetto alla media di tutti i Paesi coinvolti nello studio – la comunicazione “tradizionale” di persona riceve un po’ più consensi (+4 punti percentuali), analogamente alla mail, che arriva a sfiorare un terzo delle preferenze (30%, ben 6 punti percentuali in più). Al contrario, gli italiani sembrano apprezzare meno sia l’interazione telefonica sia attraverso SMS, webchat dal vivo e chatbot (-5 punti percentuali per entrambe le opzioni).Dai dati emerge che praticità e velocità rappresentano i fattori più comuni per la scelta del mezzo di comunicazione preferito, mentre il parlare con un “vero” essere umano segue a ruota. Questi risultati dimostrano che i consumatori sono sempre più a loro agio nell’utilizzare la tecnologia per fare acquisti o accedere a servizi, pur aspettandosi che i brand offrano un approccio di tipo umano quando richiesto.Oltre a essere sempre più avvezzi a soluzioni come chatbot, assistenti virtuali e applicazioni mobili per interagire con i brand, i clienti mostrano anche maggiore fiducia nella tecnologia che li aiuta ad accedere alle proprie informazioni personali e agli account online. Secondo lo studio di Nuance, infatti, la metà degli intervistati (50%) è ora maggiormente a proprio agio nell’utilizzare sistemi di autenticazione biometrica quando accede ai propri account rispetto a prima della pandemia, con il 47% che preferisce utilizzare lo smartphone per questo tipo di operazioni. Tendenza che sembra più che mai confermata nel Bel Paese: è ben il 55% degli utenti a sentire di “padroneggiare” meglio la biometria ora e il 53% che sceglie lo smartphone come strumento preferito per accedere ai propri account.Inoltre, quasi due persone su cinque (38%) affermano di aver ora fiducia nel riconoscimento biometrico (sia vocale, facciale, comportamentale, delle impronte digitali o di combinazioni di questi) più di qualsiasi altro metodo di identificazione. Questo è un passo importante in tale direzione, poiché durante la pandemia gli autori di frodi hanno preso in maniera crescente i consumatori finali, sfruttando metodi di autenticazione arcaici come PIN e password che possono essere resi accessibili tramite il dark web per ottenere l’accesso a conti correnti e fondi personali.

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Torna all’Università di Parma l’Infoday

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Martedì 6 luglio si svolgerà l’ormai tradizionale giornata di Orientamento estivo dell’Università di Parma Infoday – Dalla Maturità all’Università (https://ilmondochetiaspetta.unipr.it/infoday-3/). A pochi giorni dall’apertura delle immatricolazioni, prevista per giovedì 8 luglio, si rinnova, infatti, l’appuntamento per conoscere i corsi di studio dell’Ateneo per l’anno accademico 2021-22.In questa edizione dell’Infoday – Dalla Maturità all’Università, che anche per il 2021 necessariamente si svolgerà online a partire dalle 9 di martedì 6 luglio, sarà possibile incontrare i docenti dell’Università di Parma che saranno presenti sul portale https://ilmondochetiaspetta.unipr.it per rispondere in diretta alle domande di futuri studenti e famiglie sulle caratteristiche e le novità dell’offerta formativa del prossimo anno accademico.Per ogni corso di laurea triennale, magistrale e magistrale a ciclo unico sarà infatti presente un desk virtuale cui sarà possibile accedere in diverse fasce orarie, secondo lo schema indicato nel programma. Ai desk virtuali saranno presenti docenti e tutor che presenteranno brevemente i corsi e risponderanno in diretta alle domande dei partecipanti, integrando e approfondendo tutte le informazioni già presenti sul portale.Per tutta la giornata, dalle 9 alle 16, saranno disponibili anche i desk virtuali di molti servizi di Ateneo quali Orientamento, Tasse, contributi e diritto allo studio, ER.GO, Centro Accoglienza e Inclusione (con le Eli-che Servizio per student* con disabilità, D.S.A., B.E.S., fasce deboli e il servizio di Counseling Psicologico) e il Welcome Point Matricole, accessibili sempre dal portale https://ilmondochetiaspetta.unipr.it.Il Servizio le Eli-che riceverà anche in presenza su appuntamento nella sede in vicolo dei Mulini 5; è obbligatoria la prenotazione chiamando il numero 329 0189240. La novità dell’edizione 2021 è la possibilità di visitare nel pomeriggio le strutture dipartimentali, accompagnati da docenti e tutor e nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza legati alla presente situazione sanitaria. Per farlo, è necessario prenotarsi iscrivendosi entro mercoledì 30 giugno 2021 al link https://bit.ly/2Sxfe4A

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Boom dell’e-commerce sostenibile

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Il 2020 è stato un anno rivoluzionario per i consumatori che, con il boom dell’e-commerce, hanno modificato le loro abitudini di acquisto: dalla scelta dei canali, a quella dei prodotti, con una maggiore attenzione alla sostenibilità. A dimostrarlo le storie dei commercianti “green” raccolte da PayPlug, la soluzione di pagamento online per le PMI: da Elobaby che ha raggiunto il 65% di acquisti da mobile e il +12% di nuovi clienti, ad Ecobaby che durante i lockdown del 2020 con il sito mobile friendly ha registrato un + 30% di acquisti sulla piattaforma e-commerce rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per arrivare a Minimo Impatto che ha visto crescere del 28% gli ordini online nei primi mesi del 2021 e ha creato una app per l’acquisto delle ecostoviglie.L’emergenza sanitaria dell’ultimo anno e mezzo ha avuto un impatto molto forte riguardo alle abitudini di consumo degli italiani. Una delle conseguenze più evidenti e conclamate è la crescita esponenziale dell’e-commerce, che continua a registrare numeri da capogiro: nel primo trimestre del 2021 il commercio digitale globale è cresciuto del 58% su base annua e l’Italia, in particolare, registra un +78%, posizionandosi al quarto posto tra i Paesi con il maggior aumento percentuale dopo Canada, Olanda e Regno Unito (fonte: Salesforce)

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Carceri: Fp Cgil, serve profonda revisione sistema penitenziario

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

“È giunto il momento che il Ministero della Giustizia e i vertici dell’Amministrazione prendano coscienza che il sistema penitenziario necessita di una profonda rivisitazione”. Così la Fp Cgil in merito all’operazione di polizia giudiziaria di oggi in relazione agli eventi avvenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile dello scorso anno.“Le rivolte – prosegue – sono state la chiara dimostrazione di una gestione organizzativa inadeguata, e in strutture fatiscenti, nel sistema penitenziario. Da tempo abbiamo chiesto ai vertici un incontro finalizzato ad una riorganizzazione, resa ancor più necessaria nella pandemia, per garantire agli agenti di polizia penitenziaria carichi di lavoro sostenibili e un nuovo modello custodiale, insieme ad interventi di ristrutturazione e di implementazione delle tecnologie. Ferma restando la fiducia nella magistratura nell’accertamento delle responsabilità individuali, il nostro obiettivo deve essere quello di ridurre le situazioni di disagio ridando da subito dignità a tutti gli agenti di Polizia penitenziaria, anche a tutela degli stessi detenuti e della qualità del sistema penitenziario”, conclude la Fp Cgil.

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Gelli, “Bene Speranza su potenziamento sanità territoriale”

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

“In questo ultimo anno e mezzo la pandemia da Covid ha reso evidente due cose: l’importanza di avere un forte Sistema sanitario pubblico e quella di avere una sanità territoriale funzionante e pienamente integrata. Su quest’ultimo punto c’è ancora molto da fare, soprattutto in diverse regioni italiane. La crisi deve diventare un’opportunità non solo per potenziare la sanità territoriale, come giustamente auspicato dal ministro Speranza, ma anche per ripensarla e renderla adeguata alle sfide che ci attendono”. Così Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, ha commentato le parole del ministro Speranza oggi in visita a Prato e a Firenze.”Abbiamo urgenza di migliorare la formazione del personale che lavora sul territorio, implementare i processi di digitalizzazione e gli investimenti in nuove tecnologie che rendano possibile la presa in carico a domicilio delle cronicità e poter contare un management preparato anche alle nuove sfide tecnologiche e pronto a ‘rischiare’ su modelli innovativi di assistenza. Su questo a breve uscirà un lavoro che abbiamo messo a punto come Fondazione Italia in Salute per proporre alla politica nuove idee per la sanità territoriale di domani”, conclude Gelli

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Clima: Rotta, Italia ha carte in regole per ruolo primo piano obiettivi Ue

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

“Il Consiglio Ue ha concluso la procedura di adozione della norma che fissa nella legislazione europea l’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue entro il 2050. L’Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano nel cammino che porterà l’Europa verso questo obiettivo”. Lo ha detto la presidente della commissione Ambiente alla Camera, Alessia Rotta.“L’Europa vuole essere il primo continente al mondo libero da CO2 entro il 2050 – ricorda Rotta – L’intento è anche quello di incoraggiare gli altri partner internazionali a fare lo stesso. Uno dei settori trainanti sarà quello dello sviluppo delle energie alternative, come l’eolico e il solare. Più di molti altri Paesi europei, l’Italia offre un terreno favorevole alle fonti green, per questo vanta una tradizione consolidata di ricerca e applicazione. E gli investimenti legati al Recovery daranno un nuovo impulso al Paese per percorrere questa strada nelle prime file”.“Certo – conclude Rotta – servirà uno sforzo collettivo. Come l’Europa si è dimostrata solidale con il Recovery, adesso è chiamata a confermarsi tale in questa nuova sfida ambientale, investendo in tecnologia e armonizzando gli interventi di politica industriale e in ricerca. Dovrà essere un impegno non solo delle istituzioni, ma anche delle imprese, delle associazioni, così come dei singoli cittadini, soprattutto giovani”.

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Una manifestazione per Julian Assange

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Di Vincenzo Vita.Roma 3 luglio. Caso Assange. Siamo di fronte, dunque, ad un caso amaro in sé, viste le precarie condizioni di salute di Assange, e per sé. Sembra, infatti, la prova tecnica di un nuovo regime nell’informazione Lo scorso venerdì si è tenuto, presso il senato della Repubblica, un convegno sul diritto alla conoscenza. Promosso dalla biblioteca del senato medesimo diretta da Gianni Marilotti insieme all’associazione intitolata allo scomparso giornalista di inchiesta Mimmo Càndito (fu presidente dei Reporter senza frontiere dal 1999), il dibattito si è giustamente incentrato sulla tragica vicenda di Julian Assange. Il giornalista di origine australiana è il fondatore dell’agenzia WikiLeaks, oggi detenuto nel carcere speciale inglese di Belmarsh con il rischio solo rinviato dell’estradizione negli Stati uniti. L’iniziativa ha rotto un po’ il velo di silenzio attorno ad una vicenda dai contorni pericolosi ed emblematici. Grazie all’impegno di Marinella Venegoni, la compagna di Càndito, di Gian Giacomo Migone con l’Indice libri del mese, della federazione della stampa con Giuseppe Giulietti, della fondazione Basso e dell’omologa intitolata a Paolo Murialdi, nonché di Critica liberale il sipario si è strappato. Tuttavia, come hanno sottolineato gli interventi di chi (Raffaele Fiengo, Enzo Marzo, Nello Rossi) ha condotto per anni lotte incisive per la libertà di informazione e la trasparenza degli apparati, c’è moltissimo da fare. Fondamentale la documentata comunicazione di Stefania Maurizi de il Fatto Quotidiano, cui si deve in Italia il mantenimento la luce accesa su di una vicenda abnorme. Come sono risultati inquietanti gli interventi del padre del whistleblower John Shipton (con una sobria drammaticità, antitetica rispetto all’imbarazzante televisione del dolore di tanti talk) e dell’avvocato australiano dell’imputato Greg Barnes. Già, l’imputazione. Si tratta di un reato previsto dall’Espionage Act statunitense del 1917, in base al quale la pena prevista in caso di accoglimento dell’estradizione, visto che gli Stati uniti non demordono arriva a 175 anni di carcere. Siamo di fronte, dunque, ad un caso amaro in sé, viste le precarie condizioni di salute di Assange, e per sé. Sembra, infatti, la prova tecnica di un nuovo regime nell’informazione. Qual è la questione, in sintesi? Mentre coloro che hanno promosso guerre sanguinose e terribili in Iraq o in Afghanistan o hanno controllato migliaia di cablogrammi e di telefonate con la National Security Agency (NSA) girano per il mondo con conferenze ben retribuite, l’eroe civile capace di illuminare la verità rischia di morire in prigione. Eppure, ora le cancellerie quasi si vergognano delle guerre di conquista volte ad esportare per così dire la democrazia. Visto che dall’Iraq distrutto è nato il terrore dell’Isis o di Al Qaida e che dal clamoroso insuccesso afghano ne hanno tratto vantaggio i talebani. Per non citare lo scandalo di Guantanamo, che è tuttora un buco nero del e nel mondo globale. Di tutto ciò non si sarebbe saputo pressoché nulla senza il coraggio di WikiLeaks supportato dalle fonti Edward Snowden ex tecnico della Central Intelligence Agency (CIA) in crisi di coscienza, e Chelsea Manning, il militare che ruppe il muro dell’omertà e ha tentato per tre volte di suicidarsi. Shakespeare ne avrebbe tratto uno dei suoi capolavori, essendovi in tali storie il racconto senza false retoriche del lato oscuro potere. Quest’ultimo si fonda sulla pratica (violenta) del segreto, perché la verità può essere eversiva. Ciò accade soprattutto quando vi sono misfatti di stato, azioni belliche contrarie ad ogni legge internazionale. Assange è sottoposto nella fortezza in cui è rinchiuso ad una vera e propria tortura, della stessa forma da lui denunciata con una controinformazione preziosa. Ha ricordato Migone, come aveva fatto del resto in vista delle elezioni americane Furio Colombo, che siamo al cospetto di un precedente insidioso. Non così accadde quando Daniel Ellsberg, il whistleblower dei Pentagon Papers (1967), disvelò le porcherie della guerra del Vietnam. Allora non si ebbero condanne, in virtù del principio fondamentale della libertà di informazione garantito dal primo emendamento della costituzione di Washington. Tant’è che il New York Times e il Post pubblicarono paginate e non vi fu censura, malgrado le pressioni del segretario della difesa McNamara. Basti, poi, leggere il duro documento stilato dallo Special Rapporteur on Torture delle Nazioni unite, Nils Melzer. Dove si stigmatizza pure il comportamento della Svezia, dove la drammaturgia cominciò, con accuse strumentali rivelatesi infondate. Perché il sipario si apra davvero, serve un atto formale, così come è accaduto in Gran Bretagna e in Australia su spinta di parlamentari di parti diverse. Una mozione delle camere rivolta al presidente del consiglio Draghi, affinché ponga il problema di Assange all’unione europea e a Joe Biden, è urgente e necessaria. (Fonte “La Bottega del barbiere”)

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Antitrust archivia aumenti Covid

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

L’Antitrust ha comunicato ora nel Bollettino che numerosi procedimenti aperti per l’aumento dei prezzi di vendita di beni di prima necessità durante le prime fasi del lockdown sono stati archiviati.”Non possiamo che esprimere la nostra delusione. Precisiamo che quei procedimenti non erano stati denunciati dalle associazioni di consumatori. In ogni caso, dopo la nostra segnalazione sulle mascherine e la vittoria che avevamo ottenuto con la chiusura con impegni del procedimento aperto contro E-Bay, oppure dopo la condanna contro un farmacista che aveva applicato un ricarico superiore al 100% per un gel disinfettante, le archiviazioni di oggi rappresentano un possibile passo indietro” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Valuteremo, comunque, con calma e attenzione le ragioni per le quali l’Antitrust ha ritenuto che quei rialzi non fossero sufficienti per integrare una violazione del Codice del Consumo, prima di esprimere un giudizio finale” conclude Dona.

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MiFinity launches Interac in Canada

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

MiFinity, a global payments provider, today announced a new strategic partnership with Canada-based financial service provider, Gigadat Solutions. This new partnership will complement the existing MiFinity solution and help drive Merchant and player growth to the MiFinity platform in the North American market.In order to best support this local payment option and enhance the local customer experience, MiFinity has increased the number of eWallet currencies supported within the platform to include CAD as a settlement currency.The main benefits of the Interac / MiFinity local payment solution includes: Customers can select their preferred local payment method Interac boasts a strong portfolio with over 265 participating financial institutions covering 100% of Canadian consumers Customers can deposit and withdraw via Interac / MiFinity in CAD Unique local CAD offering vs other eWallet providers in this market No expensive FX conversion fees and charges when settling like for like Gives customers greater control of spend The MiFinity eWallet is a fast, simple and secure way for customers to perform payment transactions. Enhanced additional local payment options will support deposit, withdrawal and transfer functionality in different currencies across the platform.

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A rethink of energy taxation is crucial – for the climate and consumers

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021

Berlin, Brussels. The eFuel Alliance supports the European Commission’s plans to modernise the Energy Tax Directive (ETD) and calls on policy-makers to make critical changes that align it with a consistent EU climate strategy. Fair treatment for all energy sources is crucial for European climate policy, and for the consumers on whose support the transition will depend.Ralf Diemer, Managing Director of the eFuel Alliance e.V., said: “The positive contribution that various energy carriers can make to the reduction of CO2 emissions in numerous sectors must be reflected in a revised European energy taxation.” In terms of climate protection, it is not credible to permit conventional fossil fuels to continue to be taxed in the same way as sustainable climate-neutral fuels. “More than ever we now need to send a signal to fuel suppliers and customers that it pays to supply and buy climate-friendly fuels,” Diemer added.eFuels – i.e. synthetic climate-neutral fuels from renewable energies – can make a significant contribution to ensuring that gasoline prices at petrol stations will remain affordable in the future. A climate-friendly revision of energy taxation can ensure a socially just transition to renewable and low-carbon fuels in line with the European climate targets. Ralf Diemer said: “Instead of volume-based taxation, a tax based on the CO2 footprint of the energy carrier must be introduced, one which reflects the actual emission reduction contribution of renewable and low-carbon fuels and is in line with the European Renewable Energy Directive*.”The support of member states for the revision of the Energy Tax Directive is crucial for the European Commission’s wider objectives and for the success of the ‘EU Green Deal’. The previous effort to reform the Directive was blocked by the national governments. The eFuel Alliance’s proposal guarantees consistent tax revenues for the EU member states and ensures stable fuel prices also at the filling station.

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