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Archive for 25 luglio 2021

La fine dell’embargo: una nuova strada per i rapporti fra Cuba e Stati Uniti?

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

By Domenico Maceri. “Dobbiamo acquistare esperienza da questi disordini e analizzarli a fondo per superarli ed evitare che vengano ripetuti”. Queste le parole del presidente cubano Miguel Díaz-Canel mentre commentava le manifestazioni avvenute nel suo Paese recentemente. Díaz-Canel ha continuato asserendo che i responsabili per la violenza non riflettono “i sentimenti di solidarietà del popolo cubano” e che i problemi economici interni sono causati dall’embargo imposto dagli Stati Uniti.Era inevitabile che dopo il suo leggero mea culpa il presidente di Cuba ritornasse alla spiegazione tradizionale additando la politica americana come responsabile per la situazione precaria del suo Paese. Non ha tutti i torti anche se la pandemia ha aggravato la situazione come ha fatto d’altronde in tutti gli altri Paesi del mondo. Il peso dell’embargo e il Covid-19 sono divenuti “alleati” costringendo i cubani a ribellarsi contro il loro governo per mettere alla luce le restrizioni in cui si trovano. L’economia cubana, difatti, ha avuto una riduzione dell’undici percento durante la pandemia.Sono 62 anni che gli Stati Uniti impongono l’embargo a Cuba e in tempi di crisi economiche globali è logico che il Paese caraibico a 90 miglia dalla Florida ne risenta. Un’altra crisi similmente grave a quella attuale avvenne nel 1994 dopo la caduta dell’Unione Sovietica che fino ad allora sovvenzionava l’economia cubana. Difatti, anche in quel caso vi furono manifestazioni anti-governative per le ristrettezze economiche.L’embargo però ha avuto e continua ad avere un effetto soffocante all’economia dell’isola. Nei 62 anni di embargo ulteriori leggi sono state messe in atto in America che continuano a strangolare il paese caraibico. Durante l’amministrazione di George Bush padre nel 1992 la legge Torricelli fu approvata rendendo l’embargo ancora più severo poiché i blocchi commerciali americani furono estesi ad altri Paesi. Per esempio, le navi che entrano nei porti cubani devono registrare le fermate e per altri sei mesi successivi gli è vietato l’ingresso ai porti americani. Facile da capire che il mercato americano è molto più importante di quello cubano e l’inevitabile impatto negativo per l’isola. Questa pressione è stata aggravata da 240 addizionali sanzioni imposte dall’amministrazione di Donald Trump che l’attuale presidente Joe Biden ha finora lasciato in vigore. Il blocco economico rende difficilissimo ai cubani di ottenere cibo e materiali di prima necessità. La pandemia, che all’inizio non era così grave, negli ultimi mesi ha peggiorato la situazione e persino i vaccini creati da Cuba sono quasi impossibili da utilizzare perché scarseggiano le siringhe che devono essere importate.L’embargo non vuol dire solamente la proibizione alle aziende americane di interagire con Cuba ma blocca anche aziende di altri Paesi agli scambi commerciali. L’importazione di petrolio, le medicine, e anche il cibo sono praticamente impossibili da realizzare anche per le sanzioni che le aziende straniere dovrebbero confrontare in casi di trasgressioni. Le transazioni bancarie per le rimesse di cubani residenti fuori dal loro Paese sono anche molto difficili. Ovviamente il turismo, fonte importante di entrate per Cuba, è quasi scomparso e stenta a riprendersi a causa della pandemia. La politica soffocante americana verso Cuba è anche riconosciuta dalle Nazioni Unite. Nel mese di giugno dell’anno in corso le Nazioni Unite hanno votato quasi all’unanimità una risoluzione per porre fine all’embargo a Cuba. Gli unici voti negativi alla mozione sono venuti dagli Stati Uniti e Israele.La reazione alle manifestazioni a Cuba da parte di Biden è stata prudente. Il 46esimo presidente ha dichiarato il supporto per il popolo cubano, incoraggiando il governo a non reagire con violenza per silenziare i manifestanti. Belle parole che però aiutano poco. Fino ad adesso però Biden non ha toccato il tema di ridurre o eliminare la sanzioni imposte dal suo predecessore. Va ricordato che in campagna elettorale Biden aveva dissentito da Trump asserendo che la “pressione massima” dell’allora presidente su Cuba “non aveva contribuito nulla per migliorare la democrazia e i diritti umani”.Le reazioni della destra alle recenti manifestazioni hanno invece sottolineato una linea ancora più dura di quella di Trump. Marco Rubio, senatore della Florida, favorisce persino il rafforzamento delle già rigidissime sanzioni dell’ex presidente sul governo cubano. L’ala sinistra del Partito Democratico però la vede diversamente. Infatti, nel mese di marzo di quest’anno 80 legislatori democratici hanno mandato una lettera a Biden chiedendo di revocare “le crudeli sanzioni” imposte da Trump a Cuba.Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 2015 il presidente Barack Obama dichiarò il suo supporto per porre fine all’embargo a Cuba. Il 44esimo presidente disse che il Congresso doveva iniziare le procedure di cambiamento poiché in mezzo secolo di esistenza il blocco economico non aveva condotto ai desideri sperati. Obama continuò annunciando che avrebbe introdotto una politica di rapprochement con Cuba per il bene del popolo cubano e un miglioramento dei rapporti bilaterali.Di questi giorni l’amministrazione di Biden sta valutando la sua politica sui rapporti con Cuba. L’eliminazione dell’embargo è ovviamente sul tavolo delle considerazioni. Sarebbe un’ottima mossa che continuerebbe la politica di Obama e condurrebbe a benefici per il popolo cubano martoriato dalla crisi economica causata in grande misura dalla politica americana ma anche dalla politica interna. La fine dell’embargo non significherebbe una benedizione al sistema socialistico di Cuba. Difatti un’apertura economica verrebbe riconosciuta dai cubani e toglierebbe la scusa ai leader dell’isola che i loro problemi vengono dal di fuori e loro non sono responsabili. La fine dell’embargo potrebbe alla fine cogliere l’obiettivo di un cambiamento di regime desiderato dagli americani da parecchi decenni. Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California.

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Premi e finanziamenti per la ricerca dell’Università di Parma

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Parma. La digitalizzazione è entrata di prepotenza in ogni ambito sociale, produttivo e culturale, e le università stanno adeguando i loro programmi formativi e di ricerca per essere sempre più protagoniste della rivoluzione digitale. Un premio e nuovi finanziamenti in ambito Big Data e Artificial intelligence testimoniano la vivacità e la produttività dell’Università di Parma in questo settore di importanza strategica. Nell’ultimo bando dell’International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB) ben due progetti su tre approvati sono “targati Unipr”. Il primo, A functional precision medicine platform in adult leukemia, proposto dal Laboratorio di Ematologia Traslazionale e Chemogenomica diretto da Giovanni Roti, docente di Malattie del sangue, è stato selezionato come primo progetto da finanziare a livello nazionale nell’ambito delle scienze mediche per l’integrazione di dati “multi-omici” e lo sviluppo di nuove terapie nelle leucemie acute. Il secondo, ROADSTER (ROAd Digital Sustainable Twins in Emilia-Romagna: Artificial Intelligence for industrial areas), ha come capofila l’Università di Modena e Reggio Emilia e come partecipanti, oltre all’Università di Parma, anche Università di Bologna, CINECA e Unipol Gruppo Spa.Lo scopo del progetto, coordinato per l’Università di Parma da Andrea Prati, docente di Architettura dei calcolatori elettronici e Advanced programming of mobile systems, è realizzare uno studio pilota su come creare una copia digitale (digital twin) del sistema dei trasporti e della logistica per aree industriali in Emilia-Romagna. Nei giorni scorsi, infine, un progetto di ricerca Unipr è stato premiato nell’ambito del “Premio Nazionale della Ricerca Big Data e Artificial Intelligence”, nato dalla partnership tra il Web Marketing Festival e IFAB: un premio speciale da destinare a risultati della ricerca innovativi nell’ambito dei Big Data e dell’AI. Il premio è andato a Francesca Cavaliere, dottoranda in Scienze degli Alimenti al 3° anno. Il suo progetto si occupa di costruire una banca dati di tipo Big Data che contiene i riferimenti dei composti chimici che vengono a contatto con il cibo (Food Contact Chemicals) in modo casuale, come additivo, oppure in modo fraudolento, e che possono essere causa di patologie per l’essere umano. In particolare questi composti vengono analizzati per predire la possibilità che possano agire come interferenti endocrini e innescare forme tumorali come ad esempio il tumore al seno e il tumore alla prostata, i due casi di interesse oggetto del progetto.

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Nicolò Amato: «Un giudice deve farsi perdonare»

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Nicolò Amato, Credo dunque spero. La fede è speranza. Spero dunque credo: la speranza è fede, Rubbettino 2021, pp. 316, € 16 «Il giudice deve farsi perdonare e perdonarsi l’arroganza di una funzione che spetterebbe solamente a Dio e non anche agli uomini» stupisce questa considerazione di Nicolò Amato, il giudice scomparso poche ore fa, contenuta nel suo ultimo libro « Credo dunque spero. La fede è speranza. Spero dunque credo: la speranza è fede» edito lo scorso marzo da Rubbettino. Nel libro, in cui il Giudice conduce una serie di considerazioni sul suo rapporto con la fede, emerge prepotentemente e, potremmo dire, inevitabilmente la riflessione sulla giustizia e sul rapporto tra il giudizio degli uomini e quello di Dio.«Per gli uomini – continua Amato nel libro – la verità, la piccola parte di verità processuale che riescono a raggiungere, non . possesso né rivelazione, bensì faticosa incerta ricerca, esposta a ogni passo al rischio di non capire o di sbagliare»«”Chi sei tu, per giudicare il tuo prossimo?” chiede san Giacomo nella sua lettera.Un uomo . uguale a un altro uomo, a volte migliore a volte peggiore, ma ha in ogni caso la stessa natura. E in questa non c’è alla nascita, n. mai sopraggiunger. una superiorità che lo renda meritevole di ergersi a giudice del proprio fratello.Tanto più che dei suoi comportamenti egli coglie solo l’aspetto esteriore, e gli . difficile o impossibile entrare nella sua anima per comprendere che cosa esattamente lo ha spinto a essi e misurarne quindi la colpa e la responsabilità.Per un uomo giudicare un altro uomo . un compito superiore a ciò che la sua natura gli consente di fare. Tuttavia, qualsiasi collettività. di uomini, per sopravvivere, deve costituirsi come società., con leggi imposte dall’esterno e assistite da una forza sufficiente ad assicurarne la applicazione, sì da garantire la convivenza pacifica dei suoi membri, distogliendoli dalla pretesa di imporre agli altri la propria volontà e la propria forza.Da qui la necessità, la penosa necessità sociale di istituire dei giudici, cioè uomini incaricati di giudicare se qualcuno trasgredisce le leggi e di applicargli, in tal caso, la sanzione prevista.È perciò che la giustizia umana . una sfida impossibile ma, al contempo, irrinunciabile».«Nicolò Amato – scrive Maria Concetta Mattei nella prefazione – è uno di quegli uomini speciali che colpiscono a prima vista. Ha una forza interiore che diventa magnetica, che avvince. Porta altrove. Se lo ascolti, ti apre il sipario sulla realtà dei fatti, anche i più complessi. Se lo leggi, capisci che la sua vita è un dono per tutti… Dopo aver scritto tredici volumi, fra romanzi e saggi, con una cifra stilistica avvincente, ora, in questo libro, narra della sua Fede e del suo credere, che ha ispirato ogni scelta. Avevo letto di getto e senza soste tutto quello che ha pubblicato sin qui. Stavolta ho preso più tempo. Una pausa quasi ad ogni frase. Per coglierne ogni sfumatura. Per entrare nella biografia intima di un uomo speciale»

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Wyser: il remote working incentiva i rapporti di lavoro internazionali

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Lavorare per un’azienda estera senza oltrepassare i confini dell’Italia? Non soltanto oggi è possibile farlo, ma per molti professionisti si tratta anche di una prospettiva allettante.Se la recente crisi sanitaria ha trasformato radicalmente il mondo del lavoro, imponendo l’adozione di soluzioni di emergenza quali lo smart working su vasta scala, allo stesso tempo si sono palesate nuove opportunità che, nel periodo pre-pandemico, erano state esplorate poco o nulla, proprio come la possibilità di lavorare da remoto per aziende oltreconfine.Da una recente indagine di Wyser è così emersa la volontà, tra professionisti e manager italiani, di avere un rapporto di lavoro con aziende internazionali ma dall’Italia: a dirlo è il 93% dei rispondenti su un campione di oltre millecinquecento persone. Le motivazioni sono molte e varie: per vivere un’esperienza internazionale senza allontanarsi dalla famiglia, per esplorare nuove prospettive e metodologie, per affrontare nuove sfide, per aiutare l’ambiente riducendo gli spostamenti casa-ufficio o anche per ridurre il tasso di disoccupazione.E la mancanza di contatto umano? Non spaventa, perché “l’empatia non conosce confini” e la componente umana “si può coltivare anche dietro uno schermo” – pensieri forse frutto di un anno di social distancing.I risultati del sondaggio evidenziano la volontà dei lavoratori italiani di sfruttare a pieno le potenzialità del remote working, confermando così i dati di una ricerca Wyser del 2020 in cui il 60% degli intervistati si dichiarava pronto a cambiare lavoro in caso di un ritorno a tempo pieno in ufficio. Tali dati sono anche in linea con i trend internazionali: secondo una ricerca di McKinsey il 52% dei lavoratori desidera un futuro del lavoro più flessibile.Se dunque, da una parte, c’è una forte propensione verso il lavoro da remoto per aziende con sede all’estero, dall’altra non manca chi farebbe l’esperienza opposta, lavorare per l’Italia da un altro Paese. Per il 42% dei partecipanti al sondaggio la Spagna rappresenta la metà più gettonata per un’esperienza professionale oltreconfine, seguita da Regno Unito (31%) e Francia (11%). Il restante 16% punta non solo a mete europee come Portogallo, Irlanda o Germania, ma guarda anche oltre, fino ad arrivare alla Cina, all’Indonesia o agli Stati Uniti. Tale scelta è dettata non solo da elementi prettamente professionali, ma anche da quelli culturali e dallo stile di vita della nazione indicata, un orientamento condiviso dal 71% degli intervistati, per cui la qualità della vita rappresenta il principale fattore da valutare nella scelta del paese estero da cui continuare a lavorare per aziende con sede in Italia.

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Governo. Giustizia: se 12 anni vi sembrano pochi. Cartabia e lo Stato di diritto

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Ci vogliono 12 anni prima che il reato di corruzione cada in prescrizione. Vi sembrano pochi? E’ quando prevede la legge e se condannati in primo grado, i tempi possono durare all’infinito. Si immagini un cittadino che viene accusato di corruzione e che attende 12 anni per avere la sentenza o che deve aspettare una vita, se condannato, per essere magari assolto nei gradi successivi. La vita, i rapporti familiari, quelli sociali, l’attività lavorativa verranno letteralmente sconvolti. Il “fine processo mai” è stato voluto dal governo Conte1, ministro della Giustizia il cinque stellato Alfonso Bonafede, senza però riformare il sistema giudiziario, così come promesso.Vi sembra, ancora, poca cosa che il 60% dei processi va in prescrizione senza che sia iniziato il processo vero e proprio? L’imputato e l’avvocato difensore non c’entrano nulla, non toccano palla, come si dice, perché i tempi sono tutti interni alle procedure della amministrazione giudiziaria.Ora, il governo Draghi propone un termine alla durata dei processi: oltre un certo limite non si può procedere. Sono gli elementi base di una giustizia giusta, elaborati dalla ministra Cartabia, docente universitaria e già presidente della Corte Costituzionale, il massimo organo di giustizia del nostro Paese.Abbiamo sentito dei pericoli che la riforma Cartabia produrrebbe: processi che scomparirebbero. Non sappiamo come abbiano ricavato tali numeri, che arriverebbero alla cifra astronomica di mezzo milione, ma suggeriamo agli addetti di fare i processi più che parlarne. D’altronde, l’Italia non è in pericolo, visto che ha un tasso di omicidi basso, lo 0,6% per 100 mila abitanti, rispetto alle percentuale più alte di altri Paesi europei. Afferma, la ministra Cartabia: “Ogni processo che si estingue è una sconfitta dello Stato. Ma ogni processo che dura oltre la ragionevole durata è un danno tanto per le vittime in attesa di risposte quanto per gli imputati, lasciati per anni in un limbo che, il più delle volte, condiziona l’intera esistenza.” Ecco, mi sembra che stiamo passando dalla caverna del diritto allo Stato di diritto. Primo Mastrantoni, segretario Aduc

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Scuola: Obbligo vaccinale, mentre il Governo chiede il parere del Cts si fanno classi da 51 alunni

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Mentre il Cts viene chiamato ad esprimersi sull’obbligo vaccinale, come se dipendesse da tale organo e come non avesse già detto la sua, arriva dalla capitale la notizia di una classe composta da 51 studenti: sarà collocata nell’IIS «Via C. Emery 97» a Roma Nord, zona Saxa Rubra, e se non si prenderanno provvedimenti si realizzerà con 46 allievi più 5 diversamente abili: “più che «classe-pollaio» un’ammucchiata, se non si prenderanno provvedimenti alla svelta. E un’altra da 35”, scrive oggi Il Tempo.La preside dell’istituto romano “ha informato la comunità scolastica che aspetterà i la risposta dell’Ambito territoriale di Roma. Poi scriverà al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «Perché – afferma – è inconcepibile sentire in continuazione che si tornerà in presenza a settembre quando ci sono situazioni allucinanti. In questo modo ci costringono a fare la Dad». «Ho chiesto ovviamente lo sdoppiamento della classe: domani l’Atp dovrebbe darci risposta – ha detto la preside – anche perché non ho un organico raddoppiato, quindi il docente di italiano si troverà a correggere 46 compiti e via discorrendo. È improponibile”.“Sdoppiare la classe sarà inevitabile – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma il punto è un altro. Per quale motivo il Governo non ha toccato i parametri di formazione numerica minima di una classe previsti dal Dpr 81/2009, figlio del dimensionamento Tremonti-Gelmini, che fissa a 27 il numero minimo di studenti per classe e dà facoltà di realizzarne in casi eccezionali, come evidentemente quello dell’istituto romano di Saxa Rubra, anche classi-mostro da oltre 30 alunni? Perché il ministero dell’Istruzione continua a tacere su una composizione delle classi ottocentesca e che in tempo di pandemia si può tranquillamente annoverare come una minaccia alla salute delle persone e dei nostri giovani? Attendiamo risposte. E pure immediate, perché tra un mese e mezzo la scuola riprenderà in presenza. E in queste condizioni non è possibile”.

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“La Lingua Italiana fa parte del Progetto di Equità”

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

I corsi in italiano saranno disponibili per molti studenti dell’ISD di Dallas a partire da questo autunno, afferma la Direttrice del Dipartimento di lingue straniere Amy Anderton, che descrive la lingua come un’aggiunta logica al curriculum del distretto. “La lingua italiana è meravigliosa per tanti nostri studenti che parlano lo spagnolo”, ha detto Anderton. “Molti hanno già fatto un passo in avanti nella lingua, a causa delle somiglianze tra i due idiomi”. Dallo scorso anno scolastico, l’unica scuola del distretto che offre italiano è la scuola media superiore Skyline, dove l’insegnante Alessio Giudice insegna l’unico corso a doppio credito nell’area del nord del Texas, dando agli studenti l’opportunità di accumulare crediti universitari mentre ancora frequentano le scuole superiori. Ma in un recente incontro tra Giudice, Anderton e il rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Vincenzo Arcobelli, ha innescato una partnership per sostenere lo sviluppo e la crescita dei corsi di lingua italiana in scuole medie superiori selezionate del distretto. L’ampliamento dell’italiano e delle altre lingue straniere fa parte del “Progetto Equità” dell’ISD di Dallas, che mira ad aumentare l’offerta di lingue straniere nelle scuole localizzate a sud del distretto. L’istruzione linguistica verrà offerta ad alcune popolazioni più emarginate della città servite da scuole dove attualmente viene insegnato lo spagnolo. Il progetto può anche essere di beneficio agli studenti che continueranno gli studi a livello universitario, poiché programmi di lingua italiana sono regolarmente offerti in vari colleges ed università della zona, tra cui il Dallas College, l’Università di Dallas, la Southern Methodist University e l’Università del Nord Texas a Denton. L’opportunità di continuare lo studio dell’italiano in più ambienti di istruzione superiore significa che i laureati dell’ISD di Dallas possono raggiungere facilmente alti livelli di competenza nella conoscenza della lingua, che secondo Arcobelli merita sostegno. “Il mio intento è quello di coinvolgere direttamente il Ministero degli Affari Esteri, l’Ambasciata e il Consolato italiano in Texas per rafforzare questa iniziativa”, ha affermato, aggiungendo che il supporto potrebbe assumere varie forme, compresa l’assistenza nell’identificazione di insegnanti di lingua italiana qualificati o la fornitura di materiali didattici ad esempio, per rafforzare il programma di studi italiani del distretto. Nel prossimo anno scolastico saranno disponibili lezioni virtuali in italiano e tedesco in 10 campus (Skyline, Pinkston, Molina, South Oak Cliff, Roosevelt, Carter, Adamson, Kimball, Frederick Haynes Global a Paul Quinn e Sunset). Anderton prevede da 150 a quasi 400 studenti che si iscrivono ai corsi di italiano, con un numero che quasi raddoppierà nel 2022. Gli studenti interessati a iscriversi ai nuovi corsi di lingua dovrebbero contattare i loro consulenti del campus. Accogliendo favorevolmente la partnership, Anderton ha previsto forti legami futuri tra il Distretto Scolastico di Dallas e Arcobelli, per il grande beneficio che i futuri studenti dell’ISD di Dallas potranno usufruire. Avremo molte opportunità di collaborare a più progetti per promuovere la lingua e la cultura italiana nel “Distretto Indipendente Scolastico di Dallas” ha affermato. “Non vediamo l’ora di costruire un solido rapporto di lavoro con lui in rappresentanza della comunità italoamericana”.

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Antitrust: procedimento contro Autostrade per l’Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

L’Antitrust ha avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.A. (ASPI), atteso che la società non ha ridotto il costo del pedaggio per le tratte autostradali in cui si verificano rilevanti criticità nella viabilità a causa di lavori straordinari.”Speriamo che il procedimento si chiuda in fretta! In questo momento milioni di italiani stanno per partire per le vacanze e saranno costretti a viaggiare al rallentatore a causa di lavori di manutenzione. E’ incredibile, considerato che c’era tutto il tempo del lockdown per mettere in sicurezza tutte le tratte autostradali del nostro Paese” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Chi viaggia in autostrada paga il pedaggio per poter andare velocemente e non certo di restare in coda per ore. Se l’automobilista resta imbottigliato, ha diritto non solo alla restituzione dell’intero importo pagato, ma, nei casi più gravi, se non viene informato prima dei rallentamenti, anche ad un indennizzo. Se invece è costretto per mesi a viaggiare ad 80 km/h per lavori in corso, il pedaggio va adeguato in modo corrispondente” conclude Dona

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The Economist this week: In a 3°C world, there is no safe place

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

The ground under the German town of Erftstadt is torn apart like tissue paper by flood waters; Lytton in British Columbia is burned from the map just a day after setting a freakishly high temperature record; cars float like dead fish through the streets-turned-canals in the Chinese city of Zhengzhou. All the world feels at risk, and most of it is. Six years ago, in Paris, the countries of the world committed themselves to avoiding the worst of climate change by eliminating net greenhouse-gas emissions quickly enough to hold the temperature rise below 2°C. Their progress towards that end remains woefully inadequate. But even if their efforts increased dramatically enough to meet the 2°C goal, it would not stop forests from burning today; prairies would still dry out tomorrow, rivers break their banks and mountain glaciers disappear. And even if everyone manages to honour their pledges, there is still a risk that temperatures could eventually rise by 3°C above pre-industrial levels. Our cover this week explores what that means for the climate and for climate policy. Zanny Minton Beddoes Editor-In-Chief The economist

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Green pass: favorevole l’industria dei congressi e degli eventi aziendali

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

L’industria dei congressi e degli eventi aziendali e privati, rappresentata dalle 13 associazioni riunite sotto l’egida di #Italialive, sostiene con forza la scelta del Governo di prevedere il green pass per accedere a congressi, convegni, meeting e convention, e a continuare con decisione nella campagna di vaccinazioni.Nonostante il comparto sia già sicuro dal punto di vista sanitario poiché è normato dalle Linee Guida della Conferenza Stato-Regioni e si è dotato di protocolli ancora più rigorosi, l’adozione del green pass diventa fondamentale per assicurare agli operatori la possibilità di programmazione sul lungo periodo. Congressi ed eventi, infatti, hanno bisogno di mesi di preparazione e il green pass appare oggi come l’unica via percorribile non solo per evitare l’aumento dei contagi ma anche per scongiurare l’incubo di future chiusure.Il settore della event & live industry è infatti stato il più penalizzato dai lockdown. Lo stop a congressi ed eventi ha causato perdite di fatturato di oltre l’80% a un comparto che, prima della pandemia, generava un indotto di 65,5 miliardi di euro con un impatto sul Pil di 36,2 miliardi. Un ulteriore fermo metterebbe in ginocchio aziende e oltre 570.000 addetti causando una crisi senza vie di uscita.Favorevoli all’introduzione del green pass con indicazioni di applicazione chiare e precise sono le associazioni di settore riunite sotto il cappello di #Italialive, l’aggregazione nata per affrontare l’emergenza Covid-19. Le stesse sono disponibili ad impegnarsi nella gestione/controllo del green pass all’accesso e confidano che l’introduzione obbligatoria dello stesso possa aiutare a mantenere aperti gli eventi anche in condizioni di “cambio di colore” per effetto della pandemia.Ed è sempre #Italialive a sollecitare al Governo l’erogazione dei fondi di sostegno economico per le imprese della event & live industry: dopo mesi di attesa le aziende hanno ora il diritto di essere sostenute con i fatti e non con le parole.

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Ortofrutta: Cia, attivare risorse aggiuntive straordinarie

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Per risollevare il settore ortofrutticolo, ancora in ginocchio per le gelate tardive di primavera e causa di danni per oltre 800 milioni, occorre attivare risorse aggiuntive straordinarie. La dotazione di 160 milioni prevista nel Dl Sostegni bis è, infatti, di gran lunga insufficiente. Cia-Agricoltori Italiani partecipa al tavolo nazionale dell’ortofrutta e riporta al centro del dibattito l’impatto dei cambiamenti climatici sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle imprese del settore. Affrontare subito questa crisi serve anche a cogliere le opportunità di PNRR e Pac.Per Cia, infatti, che sottolinea nuovamente come l’agricoltura tutta, sin dall’inizio della pandemia, abbia sempre garantito continuità a produzione e approvvigionamento; il settore ortofrutticolo è ancora alle prese con un’escalation di difficoltà che la coinvolgono da tempo e su più fronti. Ha fatto i conti con carenza di manodopera straniera in periodi cruciali per la gestione colturale e costi più elevati di produzione, post raccolta e logistica, per i dispositivi di protezione e sanificazione, distanze nei luoghi di raccolta, lavorazione e trasporto. Settore chiave del Made in Italy -precisa Cia- incide per il 20% sull’agroalimentare con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura per 300 mila aziende coinvolte e un valore di 15 miliardi di euro, ma continua a essere considerato di serie B, senza agevolazioni previste dal Dl Rilancio ed escluso, per molto tempo, da interventi di decontribuzione previdenziale. Negli ultimi anni, ha pagato un prezzo alto per difficoltà operative e organizzative straordinarie, ma ha beneficiato solo di modestissimi interventi in termini di flessibilità, non godendo neanche di ristori adeguati. La pandemia, si è solo che innestata su una situazione economica critica dovuta a due anni di forti gelate, problemi fitosanitari come quelli causati dalla cimice asiatica e l’inasprirsi della competizione internazionale.Da parte di Cia, dunque, l’appello perché su questi temi venga data ai produttori ortofrutticoli, risposta immediata e commisurata alla drammaticità del momento, guardando anche al perdurare dell’emergenza sanitaria per il Covid. Diversamente le aziende del settore, italiane ed europee, non saranno in condizione di cogliere le sfide del PNRR, essenziale, per esempio, sul fronte della logistica con l’Italia al 19° posto per infrastrutture e costi discutibili dell’autotrasporto su cui viaggia il 90% dell’ortofrutta, pari a 0,43 euro per chilometro in Italia, quasi il doppio rispetto ai competitor tedeschi (0,30 euro) e spagnoli (0,28 euro).Serve una strategia organica e coordinata -ha aggiunto- che metta a sistema le necessità del settore e le affronti con le risorse e le misure programmatorie esistenti, dalla futura Pac con nuovi strumenti di gestione del rischio, all’Ocm ortofrutta fino al PNRR, promuovendo la competitività e sostenendo gli investimenti e il trasferimento dell’innovazione per il miglioramento genetico e le nuove varietà, per più tecnologia e meccanizzazione avanzata, tecniche alternative per prevenzione e gestione fitopatie, utilizzo di energie rinnovabili e sistemi di irrigazioni a risparmio idrico, gestione dei residui virtuosa e circolare, post-raccolta, packaging riutilizzabile/riciclabile e valorizzazione degli scarti. Scongiuriamo -ha concluso Fini- il rischio reale di sradicamento degli impianti e di abbandono della coltivazione che purtroppo stiamo già registrando”.

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Spreco alimentare

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Tra gli effetti collaterali della crisi sanitaria, c’è anche il maggiore spreco alimentare – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Secondo la ricerca dell’Osservatorio Metronomo, commissionata da Metro Italia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il 26,18% dei produttori intervistati ha dichiarato di aver assistito a un incremento dello spreco nel corso del 2020, con una variazione compresa tra il 5 e il 15%. Si tratta di percentuali non trascurabili, anche in considerazione della strategicità del settore per l’intero Paese.La lotta contro gli sprechi alimentari è uno degli otto obiettivi della strategia ‘Farm to Fork’ approvata dall’Unione Europea. Le ripetute chiusure hanno avuto il loro effetto su un fenomeno già esistente, aggravandolo ulteriormente e costringendo l’agroalimentare a trovare soluzioni rapide – continua Tiso. Produttori e distributori hanno risposto all’emergenza spostandosi su segmenti di mercato alternativi, riducendo così le perdite.Il mondo della ricerca e le nuove tecnologie possono dare un contributo decisivo per contrastare il fenomeno: dalle confezioni sostenibili al digitale, dalle vendite sui mercati secondari alle donazioni delle eccedenze, le soluzioni adottabili sono molteplici. Non bisogna poi dimenticare il consumatore finale, che con i suoi comportamenti e le sue scelte di acquisto può fare la sua parte. La crisi in corso può insomma essere un’occasione per rendere ancora più efficiente la catena distributiva e produrre risultati anche nel medio e lungo termine.

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Presentazione nuovo romanzo di Eugenio Cardi

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Il prossimo 26 novembre, presso la Sala Conferenze della sede milanese del parlamento europeo (Corso Magenta 59, Palazzo delle Stelline) verrà presentato – se la situazione sanitaria Covid_19 lo permetterà – il nuovo romanzo di Eugenio Cardi, alla presenza degli europarlamentari Pierfrancesco Majorino (ex Assessore Politiche Sociali Comune di Milano) e Giuliano Pisapia (ex Sindaco di Milano). Modererà Paola Nurnberg, giornalista Radiotelevisione Svizzera. “Irene F. Diario di una borderline – 10 anni dopo“ è il sequel del precedente, fortunato romanzo “Irene F. Diario di una borderline”, uscito nella prima edizione italiana nel 2011. Irene F. Diario di una borderline è nel frattempo stato tradotto e pubblicato all’estero (Spagna, Argentina, Canada, Francia). Presentato presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati e presso il Senato della Repubblica, Irene F. è il decimo romanzo di Eugenio Cardi ed è un romanzo (liberamente tratto da una storia vera) di denuncia sociale contro il triste e diffusissimo fenomeno dell’abuso sessuale infantile (da statistiche, per almeno l’80% dei casi l’abuso sessuale infantile/minorile accade tra le pareti domestiche per mano di uno strettissimo familiare). Conseguentemente, sia il primo romanzo che il sequel, pongono l’accento sul rapporto causa/effetto tra l’abuso sessuale infantile ed il disturbo di personalità conseguente, rapporto oramai alquanto acclarato nell’ambito psichiatrico. La storia di Irene F. è incredibilmente simile a quella di molte altre donne e a quella di Valérie Bacot, processata per aver ucciso con un sol colpo di pistola il suo patrigno Daniel Polette, patrigno che nel corso di lunghissimi e tormentati anni aveva costretto Valérie a subire abusi sessuali e violenze di ogni genere, giungendo perfino a costringerla a prostituirsi. Valérie, che rischiava l’ergastolo, è uscita trionfalmente pochissimi giorni fa tra gli applausi degli astanti dall’aula di tribunale nel quale si svolgeva il processo. Irene F. proviene da una famiglia della media borghesia torinese: un padre disadattato e alcolista, una madre fredda e anaffettiva, un fratello minore di un paio d’anni. Nel momento in cui il padre viene a mancare anzitempo il patrigno si inserisce nel nucleo familiare riuscendo a penetrare le deboli difese di Irene, la quale ritiene di poter consumare così, ovvero concedendo il proprio corpo al patrigno abusante, la sua amara vendetta nei confronti della madre. Il romanzo di Cardi vede la prefazione di Alessandro Antinelli, giornalista e telecronista RAI che abbiamo avuto modo di apprezzare professionalmente durante gli ultimi campionati di calcio europei trionfalmente vinti dalla Nazionale di calcio italiana.

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Stagione lirica di Padova

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Padova concerto di venerdì 6 agosto 2021, ore 21.15, al Teatro comunale Giuseppe Verdi di Padova, con un Gala Lirico Sinfonico che vede la partecipazione di numerosi e importanti interpreti, tutti artisti tra i più acclamati della loro generazione nei principali teatri d’opera internazionali. Protagonisti con l’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Silvia Casarin Rizzolo, il soprano trevigiano Francesca Dotto, riconosciuta fin dagli esordi come uno dei più promettenti soprani del panorama italiano ed internazionale, il mezzosoprano romano Veronica Simeoni, considerata una delle “voci” più interessanti del panorama musicale internazionale, Enea Scala, tenore ragusano dalla vocalità ricca ed estesa, dalle spiccate qualità sceniche e dal repertorio estremamente versatile, ormai considerato un nome di riferimento nel repertorio del baritenore belcantista, il baritono pugliese Lucio Gallo, in grado di cantare da Rossini a Mozart, da Donizetti a Verdi, Puccini, Wagner e anche musica contemporanea grazie alle doti di interprete e alla raffinata tecnica vocale ed il basso trevigiano Roberto Scandiuzzi, uno degli ultimi rappresentanti della scuola italiana dei grandi bassi come Ezio Pinza e Cesare Siepi, dei quali ha subito profondamente l’influenza, oggi considerato dalla critica il miglior “basso nobile” del panorama operistico internazionale.In programma arie, duetti, quartetti, overture e intermezzi sinfonici tra i più conosciuti e amati di Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi, Mascagni, Giordano, Saint Saens.Il concerto sarà in coproduzione con i Comuni di Treviso (Teatro Mario del Monaco) e Bassano (Bassano Opera Festival)

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Dl Recovery, la presidente della Commissione Ambiente Rotta: “Mai più armi a chi ha ricevuto un Tso”

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

“È molto importante che sia stato approvato l’emendamento a firma mia e del collega Umberto Buratti con cui si mettono in campo misure per impedire che le persone affette da alterazioni psichiche – tali da richiedere interventi terapeutici obbligatori – possano detenere legalmente armi da fuoco”. Così dichiara la presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati Alessia Rotta, dopo il via libera delle Commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera al Dl Recovery. “Sono troppi i fatti di cronaca, a partire dalla recente strage di Ardea, che impongono un intervento” spiega Rotta. “Grazie a questa misura il Sindaco, in qualità di autorità sanitaria, comunicherà agli uffici e ai comandi delle Forze di polizia, l’adozione di trattamenti sanitari obbligatori connessi a patologie che possono determinare il venir meno dei requisiti psico-fisici per l’idoneità all’acquisizione, alla detenzione ed al conseguimento di qualunque licenza di porto delle armi. Condividere le informazioni riguardanti i soggetti detentori di armi e delle loro eventuali patologie riscontrate risulta di fondamentale importanza per scongiurare tragedie drammatiche. La pandemia ha prodotto effetti devastanti sul disagio psichico delle persone. Una pistola è uno strumento di morte e non è pensabile affidarsi alla discrezionalità dei singoli medici e dei singoli familiari per prevenire i delitti. Basta armi da fuoco, a maggior ragione per chi ha problemi psichici”.

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Il fallimento delle regioni nel nuovo libro di Franco Ambrogio e Filippo Veltri

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Franco Ambrogio con Filippo Veltri, “Regioni. 50 anni di fallimenti”, Rubbettino pp. 116, € 12,00I tempi sono ormai maturi per fare un bilancio sul regionalismo italiano. Bilancio che, a giudicare da ciò che il covid ha messo impietosamente in luce, non può certo essere positivo, per lo meno non per tutti e non per tutte allo stesso modo. Le Regioni, nate cinquant’anni or sono, per avvicinare l’istituzione ai cittadini, si sono rivelate macchine elefantiache che dissipano spesso risorse al solo scopo di autoalimentarsi.A riflettere criticamente sul ruolo che hanno assunto le Regioni nel nostro sistema e sul fallimento delle attese riposte su di esse, è Franco Ambrogio in un libro appena edito da Rubbettino dal titolo “Regioni. 50 anni di fallimenti” in cui incalzato dal giornalista Filippo Veltri, già direttore dell’Ansa di Catanzaro, l’ex parlamentare e segretario regionale del PCI, si sofferma in particolare modo sulla Regione Calabria e sul vizio originale che ne ha irrimediabilmente condizionato la storia. «La persistenza del municipalismo – osserva Ambrogio, ricordando la contrapposizione tra Catanzaro è Reggio per la scelta del capoluogo – è, ancora oggi, un male storico nella vita civile, pubblica e istituzionale della Calabria, figuriamoci 50 anni fa. Una visione regionale era, all’epoca, del tutto assente nei gruppi dirigenti. E ancora oggi non si sono fatti passi decisivi in questa direzione» I fatti di Reggio, descritti nei dettagli da Ambrogio, stimolato dalle domande di Veltri, diventano nel libro una cartina di tornasole per spiegare la Calabria di oggi, i suoi mille vizi e le sue mille contraddizioni.Le conclusioni sull’esito di questo cammino durato 50 anni sono impietose: «Si è realizzato un nuovo centralismo inefficiente – osserva amaramente Ambrogio – a Roma si è aggiunta Catanzaro. La delega agli enti locali rimane nel cassetto, la legislazione poca e misera. C’è l’amministrazione, inefficiente e nemica delle regole. La Regione non è stata, quindi, strumento di allargamento e rafforzamento della democrazia. Si è accentuata invece, la presa dei partiti, o meglio dei vari gruppi di cui sono composti i partiti, sulle istituzioni e sugli enti; si è allargato il ceto politico; è aumentata la spesa improduttiva. Le conseguenze sono state doppie: da un lato, le istituzioni hanno perso credibilità, non sono state in grado di essere punti di riferimento per il necessario cambiamento, anzi hanno finito col diventare di ostacolo a esso; dall’altro si è verificata una caduta della capacità di organizzazione autonoma della soggettività sociale e della sua azione».

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Dl Semplificazioni: Nardi, ora superbonus più facile e con meno burocrazia

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

“Il decreto semplificazioni rende più agevole l’utilizzo dei superbonus al 110% da parte delle famiglie. Per esempio: ora è chiaro che per procedere basta una ‘semplice’ Cila, cioè la comunicazione di inizio lavori, e non la Scia, necessaria quando l’intervento riguarda elementi strutturali. Si tratta di una svolta importante”. Lo dichiara Martina Nardi, presidente della commissione Attività produttive della Camera, che ha presentato un emendamento all’articolo 33 bis del decreto semplificazioni, ottenendo il parere positivo del Governo.“Non sono più possibili interpretazioni discrezionali – spiega la Presidente Nardi – Da ora è ufficiale che non c’è più l’obbligo della dichiarazione di conformità urbanistica sia in caso di superbonus 110% sia in caso di sisma-bonus per opere di intervento strutturale come ad esempio il rifacimento del tetto o del solaio o delle scale. Questo determina evidenti ripercussioni positive sia per i professionisti sia per i cittadini, che vengono liberati da numerosi passaggi burocratico-amministrativi”.“Altre innovazioni molto importanti – aggiunge la Presidente Nardi – riguardano il cappotto termico e il cordolo anti-sismico, che d’ora in avanti andranno in deroga alle distanze minime fra edifici previste per legge. Viene poi chiarita la questione dei tetti fotovoltaici: si potranno installare i pannelli anche nei centri storici, o meglio in quelle Zone A che i Comuni hanno individuato successivamente al 1968, purché ovviamente si tratti di pannelli integrati e non riflettenti, cioè che non snaturino la zona dal punto di vista visivo.”.“In pratica – spiega la presidente Nardi – l’emendamento chiarisce dei passaggi che potevano essere oggetto di interpretazioni restrittive da parte dei Comuni. Si tratta di modifiche suggerite dal confronto con il mondo delle imprese, con i cittadini e con gli amministratori locali. È una vittoria importante, frutto di un lavoro di tessitura e mediazione che ha riunito varie proposte emendative della maggioranza. È la prova che quando il Parlamento lavora bene si possono produrre risultati positivi per i cittadini”.“Non dimentichiamo mai – conclude Nardi – che gli interventi legati al superbonus servono a migliorare le abitazioni delle famiglie italiane, rendendole sia più sostenibili, e quindi anche meno costose, sia più sicure. Il risultato è anche la ripartenza del settore edile, con ripercussioni molto incoraggianti sui livelli occupazionali”.

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Crowdinvesting è ancora crescita

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Gli ultimi 12 mesi hanno rafforzato la forte crescita dell’industria del crowdinvesting in Italia, che si conferma un’ottima opportunità sia per le imprese che vogliono finanziarsi sia per gli investitori a caccia di rendimenti: 503,7 milioni di euro i finanziamenti erogati, con una crescita del 172% rispetto ai 12 mesi precedenti, che già registravano un raddoppio per il secondo anno consecutivo. La raccolta complessiva dal 2014 è salita a 953,4 milioni di euro, sfiorando il miliardo, con il 76,3% delle campagne andate a buon fine. I 51 portali autorizzati da Consob hanno generato un flusso di 127,6 milioni di euro da collocamenti di equity e 22,3 milioni da quelli di minibond, che sono partiti in pompa magna (si consideri che in totale la raccolta è 25 milioni). I 28 portali di social lending che veicolano prestiti dai privati a persone fisiche o giuridiche (6 consumer e 22 business) hanno contribuito con 43,2 milioni di euro prestati a individui e 310,6 milioni a imprese. L’industria del real estate crowdfunding è stata particolarmente vivace e se un anno fa si contavano 11 piattaforme dedicate attive (nel 2018 erano appena 2) oggi sono salite a 18. I progetti finanziati nell’ultimo anno hanno raccolto 85,2 milioni di euro (+75%): 34,3 milioni dalle piattaforme equity e 50,9 milioni dai portali lending. Al 30 giugno 2021 risultavano autorizzati da Consob 51 portali per la raccolta di capitali online, 9 in più dell’anno scorso, anche se un buon numero non si è ancora attivato. Negli ultimi 12 mesi sono stati concluse 34 campagne di collocamento di minibond sui 3 portali al momento autorizzati, con una raccolta di 22,3 milioni di euro: un vero exploit (+696% sull’anno precedente) se si considera che il valore complessivo del comparto è di 25,1 milioni di euro, con 37 collocamenti totali. Le campagne di raccolta di capitale di rischio sono state finora 831, organizzate da 742 imprese, alcune con più round. Il tasso di successo continua a mantenersi elevato: nei primi 6 mesi del 2021 è stato superiore al 90%, ben più della media generale dell’intero campione dal 2014, pari al 76,3%. Il valore medio del target di raccolta per i progetti non immobiliari è 90.385 euro, per quelli immobiliari è 912.915. Mediamente per i progetti non immobiliari viene offerto in cambio il 9,23% del capitale (valore mediano 5,41%); si rafforza la prassi di offrire titoli senza diritto di voto sotto una certa soglia di investimento (e votanti sopra la soglia). Per quanto riguarda il lending, al 30 giugno 2021 risultavano attive in Italia sempre 6 piattaforme destinate a finanziare persone fisiche (consumer) e ben 22 – il doppio dell’anno scorso – dedicate alle imprese (business), di cui 14 specializzate nel real estate (erano 6). Alcune piattaforme prevedono fondi di protezione per ripagare eventuali prestiti in sofferenza, altre fanno leva sulla garanzia pubblica del Fondo statale per le PMI. Nel prestito ai privati – a parte Younited Credit, che però non raccoglie dai piccoli risparmiatori di Internet, con 491,9 milioni di euro erogati di cui 164,7 solo negli ultimi 12 mesi – quella che ha concesso maggiori finanziamenti nell’ultimo anno è Soisy, con 22,7 milioni. Nel prestito alle imprese, dopo Credimi Futuro (altra piattaforma che non fa raccolta retail), quest’anno emerge BorsadelCredito.it, con 166,8 milioni.

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Marco Termenana: Mio figlio L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Nel 2014, a Milano, il figlio ventunenne dell’autore si toglie la vita. Il racconto, con l’obiettivo dichiarato di onorare la memoria del ragazzo, e che può aiutare altri genitori a capire e a orientarsi, analizza le cause di un disagio giovanile che nei casi estremi induce fino al suicidio, attraverso frammenti della breve vita del giovane che si mescolano a momenti di vita del presente di suo padre. Le colonne portanti del romanzo sono l’identità di genere e il disagio giovanile che porta all’autodistruzione. Giuseppe, carattere molto chiuso e introverso, spinto all’isolamento volontario dell’hikikomori, è stato un ragazzo tormentato come tanti giovani di questo tempo, con enormi dubbi sulla sua identità, al punto di diventare a volte un’altra persona, Noemi; bipolarità e auto-isolamento lo hanno indotto a non vedere per lui un futuro e a farla finita. Un libro per genitori, insegnanti, psicologi, educatori, giovani lettori dalle scuole medie in su e, singolarità dell’opera, anche nonne, vista l’intimità che Giuseppe aveva con quella materna. Marco Termenana è lo pseudonimo utilizzato dall’autore per tutelare la privacy della famiglia. Ha pubblicato nel 2016 con Albatros il volume dal titolo “Giuseppe” con lo pseudonimo di El Grinta. €19,90 Numero di pagine: 386 Anno di Edizione: 2021.

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The History of Italian Perfume

Posted by fidest press agency su domenica, 25 luglio 2021

Toronto Wednesday, July 28 | 12:30PM Online via Zoom | Free Event | Registration required. On the occasion of Italian Cosmetics Day in Canada, the Istituto Italiano di Cultura Toronto, in collaboration with Accademia del Profumo in Milan, is pleased to present a webinar on the history of Italian perfume, broadcasting live from the Museo del Profumo in Venice.Discover the history of a unique art form that has spanned centuries and continues today. The webinar offers you a special opportunity to join a live, virtual tour of the Perfume Museum at Palazzo Mocenigo, guided by its Director, Marco Vidal. We will also explore the historical developments of perfume manufacturing with Ambra Martone, President of Accademia del Profumo, who will explain how Italian perfumes are still the basis of the cosmetic industry worldwide.

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