Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 10 marzo 2017

Le plan Juncker: investir dans le social?

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

Jean-Claude JunckerParis Lundi 27 mars 201718h00 > 20h00 Comité économique et social – 9 place d’Iéna L’Institut Jacques Delors organise, en coopération avec le CESE, un dialogue citoyen autour de la dimension sociale du Plan Juncker dans le cadre d’une série d’événements et publications destinés à mieux comprendre les objectifs et l’impact de l’EFSI. Programme:
18h00 > 18h15 – Introduction Sofia FERNANDES, chercheur senior à l’Institut Jacques Delors
18h15 > 19h45 – L’investissement social, grand absent du Plan Juncker ?
Thomas BIGNAL, Association européenne des prestataires de services pour personnes en situation de handicap
DelorsJosé Manuel FERNANDES, député européen, membre de la Commission Budget du Parlement européen
Robin HUGUENOT-NOËL, Chercheur à l’European Policy Center
Samuel CLAUSE, Senior investment manager au Fonds Européen d’Investissement
Débat animé par Eulalia RUBIO, chercheur senior à l’Institut Jacques Delors
Débat avec le public
19h45 > 20h00 – Conclusion
Marcel GRIGNARD, Président de Confrontations Europe

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“A sessant’anni dai Trattati di Roma: dove va l’Europa?”

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

parlaeurop_fdsMilano venerdì 10 marzo 2017 presso l’IPSEOA Carlo Porta di Via Uruguay, 26/2 oil seminario “A sessant’anni dai Trattati di Roma: dove va l’Europa?”L’iniziativa si rivolge ai docenti di scuola secondaria superiore. L’istituto Carlo Porta ha partecipato al progetto Ambassador School, che consiste in un percorso di formazione e partecipazione teso a far conoscere la struttura e le politiche dell’Unione europea, ed in particolare del Parlamento europeo, a studenti e professori. Il seminario prevede una lectio del Professor Alberto Martinelli sulla “Società Europea”. Saranno presenti i deputati europei Brando Benifei (S&D, PD), Angelo Ciocca (ENF, LN), Lara Comi (PPE, FI) e Massimiliano Salini (PPE, FI).I lavori si concluderanno alle ore 12.30 con un aperitivo preparato dagli alunni della scuola.

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L’Olanda “adotta” le bellezze di Roma

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

olandaL’Olanda sostiene le bellezze della Capitale grazie ad un gruppo di mecenati che ha deciso di finanziare il restauro delle due fontane della città di Roma dopo i danni provocati dagli hooligans olandesi alla Barcaccia. La Fontana delle Api e di Viale Tiziano ritroveranno il loro splendore originario. Il cantiere è partito il 9 marzo, per lafamosa fontana a forma di conchiglia ideata da Gian Lorenzo Bernini, mentre il prossimo 13 marzo verrà avviato quello della Fontana di Viale Tiziano. Entrambi gli interventi di rispristino, sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, sono resi possibili dalla generosità di alcuni mecenati olandesi: le società Koninklijke Woudenberg e Meesters In del gruppo Janssen-de Jong e l’Associazione “Salviamo la Barcaccia”, che ha raccolto dei fondi da parte di persone private e giuridiche, il Celeanum Gymnasium di Zwolle ed il blog/piattaforma crowdfunding “Scusa Roma”. Koninklijke Woudenberg ha anche ricevuto dei fondi da un gruppo di imprenditori di Rotterdam, interamente destinati ai due progetti di restauro per Roma Capitale.Insieme hanno deciso di finanziare i lavori di ripristino come generoso gesto simbolico verso la città di Roma dopo gli atti vandalici compiuti il 19 febbraio 2015 da alcuni tifosi olandesi, in città per la partita di calcio tra Feyenoord e A.S. Roma, alla fontana della Barcaccia. L’importo complessivo dei due interventi è stimato in oltre 100.000,00 euro.I lavori saranno realizzati dalla società Meesters In, controllata dalla Società Reale Olandese Koninklijke Woudenberg. Tali società sono specializzate in restauro architettonico e sono altresì note per famosi lavori di restauro nei Paesi Bassi, come quelli del Rijksmuseum ad Amsterdam ed il Mauritshuis a l’Aja. Koninklijke Woudenberg collaborerà con la società romana CBC, una delle più esperte ditte italiane di restauro di beni culturali. Tutto ciò roma10.JPGcostituirà l’occasione per un proficuo scambio di competenze tecnico-scientifiche tra Italia e Olanda. Per la Fontana delle Api, il cui ultimo restauro risale al 2000, la durata dei lavori è stimata in circa 60 giorni e prevede la pulitura delle superfici, il consolidamento delle fessure, la realizzazione di nuove stuccature, il trattamento protettivo della pietra e la revisione dell’impianto idrico. Più complesso e di più lunga durata (stimate circa 240 giornate lavorative suddivise in più fasi) l’intervento di ripristino per la Fontana di Viale Tiziano. Pur essendo stata oggetto di diverse operazioni di manutenzione in tempi recenti, non ha mai subito un vero e proprio intervento di restauro dall’epoca della sua costruzione. Il monumento inoltre, nella notte tra il 6 e il 7 marzo 2015, in seguito a un violento temporale, è stato danneggiato dalla caduta di grande pino marittimo che ha investito in pieno l’area della fontana, demolendo porzione della seduta circolare e gran parte del balaustro centrale del manufatto. In particolare, il bacino intermedio della fontana si è staccato di netto dal fusto portante, frantumandosi in svariati pezzi non più ricomponibili; il fusto stesso si è gravemente deformato e lesionato. L’urto ha compromesso la stabilità dell’intero gruppo centrale della fontana, procurando lesioni anche al supporto del catino ovale superiore, sebbene quest’ultimo non sia stato direttamente danneggiato dal crollo del pino. Gli elementi maggiormente danneggiati dal crollo e non più recuperabili – catino centrale e parte del fusto – saranno ricostruiti in Olanda sulla base della documentazione esistente.
La Fontana delle Api è un originale fontanile a forma di conchiglia ideato da Gian Lorenzo Bernini nel 1644, su commissione del papa Urbano VIII Barberini. L’opera, realizzata interamente in travertino, è caratterizzata dalla presenza di tre api, animale araldico della famiglia del pontefice, dalle quali l’acqua sgorga e ricade nel catino costituito dalla valva inferiore della conchiglia. Collocata oggi su piazza Barberini all’angolo con via Vittorio Veneto, la Fontana delle Api era in origine posta dall’altro lato della piazza, ad angolo con via Sistina, addossata allo spigolo del palazzo Soderini. Da qui fu smontata nel 1867 per ragioni di viabilità e depositata nei magazzini comunali. Venne ricostruita nella posizione attuale tra il 1915 e il 1916, integrando con fedeltà e con lo stesso materiale dell’originale le numerose parti mancanti.
La fontana, collocata lungo l’asse mediano dei giardini posti tra via Flaminia e viale Tiziano, venne realizzata negli anni ’30 del Novecento, durante l’urbanizzazione a carattere residenziale del quartiere Flaminio.
Il disegno si deve all’architetto Raffaele de Vico (1881-1969), al tempo consulente artistico del Servizio Giardini del Comune di Roma, protagonista delle sistemazioni del verde nella capitale a partire dal secondo decennio del secolo scorso e fino al secondo dopoguerra.

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Exploring the connection between women’s equality and economic prosperity

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

baha'New York On Tuesday, 14 March, from 1:15 to 2:45, the FaithFem Working Group will discuss its statement to the CSW, which is titled “Re-conceptualizing Women and Girls Economic Empowerment through a Feminist Spiritual Perspective.” The event will include an introduction to the Group and breakout discussion sessions.
A youth and gender equality event, scheduled also on Wednesday, 15 March at the BIC but from 3:30 to 5 pm. The event aims to build on the conversations and relationships developed at the CSW Youth Forum by having an informal discussion on youth, work, employment and purpose.
On Thursday, 16 March, from 1:15 to 2:45 pm, there will be a “Strategy and Advocacy Roundtable” of the FaithFem Working Group, at which participants, along with key actors, will discuss advocacy, strategy, and opportunities for collaboration on faith and feminism issues at the UN.
The screening of a film, Mercy’s Blessing (link is external), on Friday, 17 March, from 1:15 to 2:45 pm. Inspired by true events, the film examines issues of child marriage, the education of the girl child, and gender equality in Malawi, as seen through the eyes of a teenage boy who hopes to raise his younger sister and himself out of poverty. The director, May Taherzadeh, will be present and a discussion will follow. The event is co-hosted by the Mission of Malawi to the UN.
The connection between inequalities faced by women in the workplace and the often “deeply dysfunctional” global economic system is analyzed in the Baha’i International Community’s statement this year to the UN Commission on the Status of Women.“Significant advances have been made in terms of educational access and the creation of environments for women to thrive alongside men; nevertheless, far more remains to be accomplished,” says the statement.“Systemic and structural injustice continues to suppress women’s potential, plunging humanity into crisis after crisis. Until these inequalities are thoroughly uprooted from the fabric of society, humanity will remain mired in the conflict, despair, confusion, and imbalance that have come to define much of modern life,” says the statement.Titled “Toward Prosperity: The Role of Women and Men in Building a Flourishing World Civilization,” the statement goes on to explore how new, more equal and more value-oriented education systems, which address such imbalances at an early age, can help rectify the inequalities that exist between women and men – and to create a more prosperous system for all.“Education must be comprehensive, addressing their burgeoning spiritual, physical, and intellectual powers,” said the statement, referring to the importance of helping young people understand their role in society.“A key principle that must be taught from an early age is the oneness of humanity. Within this, the equality of women and men should be emphasized.”The full statement, which seeks to address the Commission’s priority theme this year of “Women’s economic empowerment in the changing world of work,” can be read here.In other contributions to the 61st CSW, which will be held 13-24 March 2017, the BIC plans to offer a number of parallel events exploring the themes of the statement and other issues before the Commission. All scheduled to be held at the offices of the Baha’i International Community in New York, these events include:
A lunch time event exploring BIC’s statement to the Commission. Scheduled for Wednesday, 15 March, from 1:15 to 2:45 pm, the event will seek to solicit responses to the statement while also allowing participants to share their own perspectives.

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Legge delega sulla povertà

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

poveroDichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Legge delega sulla povertà: il solito insulso strillo di trombe del Pd, un provvedimento vuoto, un’altra occasione mancata. E ancora una volta il governo si era impegnato a collaborare con le opposizioni, coinvolgerle su temi sociali di così grande interesse, mentre l’unica cosa che poi ha effettivamente fatto è stata quella di bocciare gli emendamenti di Forza Italia al Senato.Non è questa la discontinuità che ci aspettavamo dal presidente Gentiloni. Non solo nei modi, ma anche nei contenuti.La legge delega non stanzia nemmeno un euro in più rispetto alle risorse già previste dalla legge di Bilancio. Eventuali ulteriori denari dovranno essere reperiti dalle amministrazioni competenti (Ministero del lavoro ed enti locali) attraverso una diversa allocazione delle proprie risorse interne. Un imbroglio, in pieno stile Renzi”. (n.r. E’ il classico gioco di prestigio)

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Mostra Plautilla Nelli: Arte e devozione in convento sulle orme di Savon

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

plautillaFirenze fino al 4 giugno 2017 Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture. Alle donne artiste, e in particolare alle donne che coltivarono il loro talento creativo tra le mura conventuali, gli studi hanno dedicato crescente attenzione, specie negli ultimi vent’anni.
Anche la figura di Plautilla Nelli (Firenze 1524-1588), la “prima pittrice fiorentina” le cui opere ai tempi di Giorgio Vasari erano disseminate nei conventi e nelle dimore dei gentiluomini fiorentini, è stata investita dall’impulso dei nuovi studi. Per tale motivo le Gallerie degli Uffizi hanno voluto inaugurare la serie di mostre dedicate alle donne artista con una monografica sulla suora pittrice.
Entrata a quattordici anni nel convento domenicano di Santa Caterina in Cafaggio – a Firenze, in piazza San Marco -, Plautilla, imbevuta della mistica savonaroliana, fu interprete appassionata della poetica figurativa ispirata al magistero di Girolamo Savonarola nel campo delle arti e al nuovo modello disciplinato di santità femminile della riforma tridentina.
Nel monastero fiorentino ricoprì la carica di priora e fu a capo di una fiorente bottega artistica grazie alla quale numerose consorelle sue discepole contribuirono alla diffusione di immagini sacre, avvalendosi di una tecnica pittorica da vere professioniste. Intesa come parte integrante del lavoro quotidiano delle suore e approvato come regola di tutte le terziarie domenicane, la creazione di immagini sacre era valutata essenzialmente per la loro efficacia devozionale e non certo dal punto di vista dell’originalità dello stile o della composizione. Il gusto “conservatore” nel campo artistico delle suore – e di Plautilla Nelli in particolare – rifletteva la scala dei valori maggiormente stimati, tra cui al sommo grado quelli che rappresentavano la continuità della illustre tradizione artistica domenicana.
L’attività artistica del convento di Santa Caterina in Cafaggio fu destinata a soddisfare principalmente la richiesta del mercato dei “parenti e clienti”, ovvero di coloro i quali erano legati alla vasta rete dei conventi toscani dell’Ordine dei Predicatori. La richiesta era diffusa a tal segno da implicare la serialità, come nel caso dei quattro dipinti raffiguranti l’immagine di una santa domenicana ritratta di profilo che costituiscono il fulcro di tutta la mostra.
La vendita di tali opere divenne poi fondamentale per la vita del convento di Santa Caterina all’indomani della riforma dei monasteri femminili emanata dai decreti tridentini (1566), riforma che sanciva la proibizione di ricercare beneficenze fuori delle mura conventuali. Le modifiche apportate alle iscrizioni che riportano il nome di santa Caterina da Siena distinguibili nella serie dei quattro dipinti tramandano il nome di “un’altra Caterina”: suor Caterina de’ Ricci, coetanea di Plautilla e anch’ella fervente savonaroliana, suggerendo la possibilità che in tali ritratti la Nelli volesse rappresentare la “monaca santa” di Prato, uguagliandola alla santa senese.Finalmente è giunto il tempo che a Plautilla si dedichi una mostra, il tempo di riscattare la sua memoria storica e le sue opere d’arte spesso, ingiustamente, assegnate a uomini artisti: una mostra questa di Plautilla che apre la serie delle iniziative che le Gallerie degli Uffizi hanno in programma di realizzare ogni anno dedicate all’altra metà del cielo, alle donne che seppero distinguersi anche nel campo delle arti.
La mostra a cura, come il catalogo edito da Sillabe, di Fausta Navarro, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei, ed è stata realizzata con il generoso contributo di Advancing Women Artists Foundation e con la collaborazione del Museo del Tessuto di Prato.Il catalogo Plautilla Nelli. Arte e devozione in convento sulle orme di Savonarola e l’omonimo breve video documentario in mostra sono stati infatti realizzati con il contributo della Advancing Women Artists Foundation, che ha anche finanziato il restauro di 5 opere e 2 manoscritti esposti, alcuni dei quali sono di nuova attribuzione.
La fondazione statunitense (www.advancingwomenartists.org), operativa a Firenze dal 2006, si dedica al restauro e all’esibizione dell’arte al femminile conservata nei musei e nelle chiese della città. Nell’ultima decade ha restaurato 21 opere di Plautilla Nelli, contribuendo notevolmente alla riscoperta dell’artista e diffondendo la sua storia a Firenze e in tutto il mondo.“Pochi sanno che da ben più di cinque secoli Firenze è un vero e proprio centro per l’arte al femminile” spiega Jane Fortune, fondatore e presidente di AWA. “Le opere di artiste donne che abbiamo ritracciato e censito nei musei e chiese di Firenze sono più di 2.000. Sono una parte ‘invisibile’ della storia dell’arte, che necessita di essere restituita al pubblico. Plautilla Nelli ha aperto la strada ad altre donne della sua epoca e ha goduto di un successo senza precedenti. È l’ispirazione il vero stimolo della nostra missione: dare voce alle donne artiste del passato. Grazie a questa mostra, Nelli non sarà più tra le artiste ‘invisibili’”.«Con la mostra dedicata a Plautilla Nelli non vengono soltanto posti i riflettori su una protagonista della pittura fiorentina del Cinquecento e della riforma e spiritualità savonaroliana» afferma Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, «ma, insieme alla monografica dedicata a Maria Lassnig, che aprirà il 25 marzo, instituiremo per gli anni a venire una serie di esposizioni dedicate alle donne artiste.» (foto: plautilla)

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Ricordo di Chiara Lubich nel suo IX anniversario

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

Chiara Lubich4Nel 2017 ricorre il IX anniversario di Chiara Lubich (1920-2008) e numerose sono le iniziative per ricordarla in ogni parte del mondo: da Singapore a Vilnius (Lituania), da Sydney (Australia) a Houston (USA), da Manaus (Brasile) a Bujumbura (Burundi). Nelle varie nazioni, infatti, sono tantissime le persone di culture, fedi, generazioni diverse che nel tempo hanno conosciuto, stimato, amato Chiara e condiviso la sua proposta di operare insieme per la fraternità universale.Quest’anno i vari eventi metteranno in luce la sua visione sulla famiglia. Nell’arco di tutta la sua vita Chiara ha avuto un’attenzione particolare per la famiglia, mettendone in risalto il “disegno ardito, bellissimo ed esigente” e scoprendovi dei “valori immensi e preziosissimi, che proiettati e applicati all’umanità possono trasformarla in una grande famiglia”. Per abbracciare i vari problemi della famiglia, con un amore speciale per chi vive situazioni di sofferenza e marginalità, Chiara fonda nel 1967 Famiglie Nuove, una diramazione del Movimento dei Focolari, di cui quest’anno ricorre il 50°. L’evento centrale si terrà a Loppiano (Fi), cittadella internazionale dei Focolari, dal 10 al 12 marzo con workshop per adulti, giovani, ragazzi e bambini e una diretta streaming sabato 11 dalle 16 alle 18.30.
Diverse le iniziative anche in Sicilia.
A Palermo sabato 11 marzo, dalle 15.30 alle 19, “Chiara Lubich e la famiglia”, presso Oasi francescana di Baida, un pomeriggio di riflessione ed esperienze sulla vita di famiglia.
A Catania sabato 18 marzo, dalle 17 alle 20.30, “Famiglia risorsa creativa per la fraternità”, presso la Sala Conferenze del Dipartimento di Scienze Politiche, via Gravina 12, realizzato dal Movimento dei Focolari insieme a gruppi e comunità di diverse religioni, che da tempo collaborano nel territorio: Comunità di S.Egidio, Comunità Dialogo, Movimento Rinascita Cristiana, Comunità Islamica di Sicilia, Comunità Baha’i, Comunità Indù, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’evento mira a mettere in rilievo i valori tipici della famiglia che, vissuti nei vari ambiti della società, danno vita a “brani di fraternità” nella prospettiva dell’unica famiglia umana.
A Caltanissetta, domenica 12 marzo, dalle 16 alle 19, “Chiara e la famiglia”, presso il salone della parrocchia S. Cuore, c/da Cozzo di Naro.
A Siracusa, domenica 19 marzo, dalle 16.45 alle 18.45, “La Famiglia è il futuro”, presso il Salone Giovanni Paolo II del Centro Convegni della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. L’evento sarà articolato su tre tematiche:
– “Famiglia: trama di rapporti dall’io al noi”
– “L’amore: strumento e risposta alle criticità nella famiglia”
– “Famiglia: risorsa creativa per il tessuto sociale di ogni popolo”
A Capo D’Orlando, sabato 11 marzo, dalle 15.30 alle 18.30, “Chiara Lubich una luce per la famiglia”, presso Salone Cristo Re, Parrocchia Maria SS. Di Porto Salvo.
Chiara Lubich3A Mazzarrone, domenica 12 marzo, dalle 19 alle 21, “Chiara e la Famiglia”, presso il salone della chiesa madre S. Giuseppe. Sarà presente il vescovo della diocesi di Caltagirone.
A Vittoria, domenica 12 marzo, dalle 16 alle 19, “Chiara e la Famiglia”, presso il salone della parrocchia Madonna della Lacrime, via Rosolino Pilo, 50. Il programma prevede, tra l’altro, alcune esperienze di famiglie che vivono situazioni e contesti diversi: coppie giovani e mature, contributo dei figli nella vita di famiglia, vedovanza, situazioni di separazione, quando il dolore “bussa forte”.
A Modica, domenica 12 marzo, dalle 9 alle 17, “Siate una famiglia”, presso il Kikki Village Resort – contrada Zimmardo-Graffetta. Partendo da alcuni messaggi di Chiara Lubich alle famiglie, si approfondiranno vari aspetti: la famiglia che si apre al sociale, famiglia e scuola, famiglia e dolore, famiglia ed accoglienza. La giornata offrirà anche spazi per il dialogo e momenti ricreativi.
A Marsala, domenica 12 marzo, dalle ore 16 alle 18, “Scoprire insieme il carisma dell’unità per la famiglia”, presso il Presidio di Pace Giovanni Paolo II (ex Boccone del Povero), c/da Rakalia.
A Piazza Armerina, lunedì 13 marzo, dalle 16.30 alle 19.15, “Chiara Lubich e la Famiglia”, presso l’auditorium dell’Istituto Ettore Majorana, piazza Sen. Marescalchi. Attraverso episodi di vita vissuta presentati da famiglie appartenenti a diversi movimenti ecclesiali, si metterà a fuoco l’“arte d’amare” proposta da Chiara Lubich. Saranno presenti il vescovo della diocesi e pastori di altre Chiese cristiane.
A Lentini, martedì 14 marzo, ore 18.30, “Chiara Lubich e la famiglia”, presso la parrocchia Cristo Re. Parteciperanno vari gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali.
Celebrazioni eucaristiche in varie località, tra cui: Mazzarrone (Chiesa Madre, 12 marzo, ore 18, presieduta dal vescovo della diocesi), Paternò (parrocchia S. Giovanni Bosco, 14 marzo, ore 18), Lentini (parrocchia Cristo Re, 14 marzo, ore 18). (foto: Chiara Lubich)

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Catella: Student housing on the rise in Europe

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

europaThe new Catella Market Tracker, Student Housing in Europe 2017, shows that almost no other market is currently attracting as much investor attention as student housing. However, the differences across Europe are still quite large, which creates exceptional opportunities in this relatively young asset class. Student housing sector growth can be observed across Europe. An especially large percentage increase in students is found in Austria (+65%), Switzerland (+50%), the Netherlands (+33%) and Belgium (+31%). Germany has the highest number of students in Europe, numbering 2.7 million.The individual attributes of residential halls (and student housing markets) vary from country to country. The largest European market for student housing is the UK (438,000 students in residential halls), followed by Germany (297,000) and France (275,000).“Viewed relatively, Sweden has the largest proportion of students in student housing, while in Italy almost half of all students still live in their childhood home. Furthermore, the market is shaped by huge dynamics, as can be seen in Spain, where the market for student housing is recuperating after years of decreasing student numbers and economic crisis. This trend can also be seen in Denmark, where current demand is very high, especially in and around larger cities,” explains Dr. Thomas Beyerle, Head of Group Research at Catella.In contrast to conventional forms of accommodation, demand for this category is counter-cyclical to the economy. This means that demand tends to rise during recessions as university enrolment increases due to reduced employment opportunities. However, high demand is even assured during economic booms because of the structural shortage of accommodation for students, especially in big cities. In addition, the relatively short tenancy periods enable flexible adjustment of rents to market trends. “These structural characteristics enable a particularly low risk for investors,” concludes Beyerle.The complete Catella Market Tracker, Student Housing in Europe 2017, is available at catella.com/research.

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Catella acquires office property in Dublin for sustainable fund

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

dublinMunich-based investment manager Catella Real Estate has acquired an office property in the Irish capital, Dublin, for its Sarasin Sustainable Properties – European Cities fund. The building, which is fully occupied and measures around 4,100 m2, is leased to investment bank J.P. Morgan. “The Irish market for office property has regained its strength after the financial crisis. We have taken advantage of Ireland’s current economic prosperity by acquiring a modern, long-term leased office property for our investors. It meets the sustainability criteria specified for the fund, and the acquisition will ensure broader diversification of the portfolio,” says Henrik Fillibeck, member of the Managing Board of Catella Real Estate.The property, called One George’s Dock, was built in 1996 and stands on land measuring 1,000 m2in the heart of Dublin. This district is home to more than 430 companies, including KPMG, Wells Fargo, AIG and Citibank.“After years of economic difficulties, the recovery of the Irish economy is in full swing. In 2015 alone, Ireland’s GDP rose by 26.3%. Economic experts expect the Irish economy to remain on a growth path, forecasting another 3.8% increase in GDP for 2017. Also, Ireland’s population is expected to grow by 7.6% by 2026,” says Thomas Beyerle, Head of Group Research at Catella.The Sarasin Sustainable Properties – European Cities fund is a product of Catella Real Estate AG in cooperation with Bank J. Safra Sarasin AG. The fund, which invests at least 75% of its capital in commercial property, focusing on office and retail, aims specifically to meet the needs of institutional investors in Switzerland, Austria and Germany. Each building has to meet the sustainability standards of Bank Sarasin.

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Finalmente a Roma una casa per liberare i bambini detenuti

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

rebibbiaRoma “L’annuncio da parte di Virginia Raggi, sindaca di Roma, dell’imminente apertura della Casa di Leda, casa famiglia per le donne detenute con bambini attualmente recluse nel carcere di Rebibbia, è una buona notizia, da tempo attesa. A 16 anni esatti dalla legge Finocchiaro, approvata l’8 marzo del 2001, che prevedeva misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra recluse e figli minori”. Lo afferma il Senatore del Pd Luigi Manconi, Presidente della commissione Diritti umani.
“Ho seguito passo dopo passo grazie anche al lavoro svolto dalla Commissione diritti umani del Senato – aggiunge Manconi – il progetto che ha portato all’apertura della prima casa famiglia in Italia, contribuendo a facilitare in questi anni la collaborazione tra le diverse istituzioni competenti e le associazioni. Importante il sostegno di Poste italiane. Un ringraziamento sentito va a Francesca Danese, assessore alle politiche sociali della giunta Marino, per la determinazione con cui ha voluto portare a compimento il progetto, individuando e riuscendo a ottenere la struttura, confiscata alla criminalità, nonostante le resistenze manifestatesi da più parti”.
“L’auspicio – conclude Manconi – è che sorgano presto in Italia altre case famiglia per assicurare a quelle decine di bambini costretti oggi a vivere in carcere, uno spazio adeguato alle loro esigenze”.

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Escher approda a Catania

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

EscherCatania Dal 19 marzo oltre 140 opere del genio olandese, amatissimo dal grande pubblico, saranno in mostra a Palazzo della Cultura. Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938) sono solo alcune delle opere iconiche del grande genio olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972) presentate a Catania, città in cui l’artista giunse – l’ultima volta – nel maggio del 1936 nel suo ideale Grand Tour nella penisola.
Per l’occasione, alle opere emblematiche e ormai presenti nell’immaginario collettivo, è affiancata un’inedita selezione di opere prodotte da Escher durante i vari soggiorni in Sicilia avvenuti tra il 1928 e il 1936.Proprio nel Sud Italia e nell’isola in particolare, l’artista maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso celebre.
Sull’isola Escher produsse numerose opere grafiche ritraendo città e paesi noti, ma ciò che fortemente lo appassionava era la ricerca di luoghi ‘eccentrici’, solitari e sperduti, scorci e suggestioni che, prima fissate nei disegni, poi si trasformavano in incisioni, soprattutto xilografie e litografie: così disegna le colonne e i prospetti degli antichi templi greci della Sicilia occidentale (Tempio di Segesta, Sicilia, 1932); “cartoline” di litorali come in Catania (1936) dove la città è vista dal porto con barche a vela appena ormeggiate in un pomeriggio al tramonto, col Duomo dedicato a Sant’Agata a fare da quinta e, sullo sfondo, fra la foschia di nuvole basse, si erge la grande mole dell’Etna fumante; i chiostri delle più ricche Basiliche (come nel vero e proprio virtuosismo incisorio del Chiostro di Monreale, Sicilia, 1932); vedute aeree (Cattedrale di Cefalù, 1938) e studia al contempo l’irrompere del disordine della natura realizzando una serie di litografie che hanno per soggetto l’Etna (Colata di lava del 1928 dal monte Etna, 1933) che ritrae da diverse angolature e da visuali di paesi vicini che lo circondano come in Castel Mola (con monte Etna) del 1932.Nei disegni siciliani Escher, con un sapiente senso della prospettiva e una sicura abilità compositiva, inizia la ricerca e la riflessione sui rapporti tra l’ordine e il caos e sulla possibilità di un’armonizzazione dei due opposti.Grazie all’audioguida concessa gratuitamente a tutti i visitatori, la mostra offre la possibilità di esplorare mondi simultanei costruiti con elementi percettivi bidimensionali e tridimensionali, assemblati da leggi matematiche e geometriche caratteristiche della sua arte. Diverse le metodologie di fruizione come esperimenti scientifici o supporti didattici che accompagnano i visitatori di ogni età aiutandoli a comprendere la dimensione artistica di un artista poliedrico e geniale che ha sempre goduto di enorme popolarità.La mostra Escher è promossa dal Comune di Catania, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation ed è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea.
La mostra vede come sponsor Generali italia, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner RMC – Radio Monte Carlo.L’evento è consigliato da Sky Arte HD.Il catalogo è edito da Maurits. (foto: Escher)

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Salvador Dalí, l’ebraismo e Freud

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

salvador dalìBologna Museo Ebraico, Via Valdonica 1/5 15 marzo – 7 maggio 2017 per la mostra “Dalí. A Jewish Experience” (ORARI da domenica a giovedì h 10-18, venerdì h 10-16, chiuso sabato e festività ebraiche INGRESSO libero alla mostraIngresso alla collezione permanente del Museo Ebraico > Intero 4 euro, ridotto 2 euro).
Come annunciato da con-fine Art, organizzatore dell’evento espositivo dedicato al genio intramontabile di Dalí con circa 200 opere della collezione “The Dalí Universe”, Palazzo Belloni fa rete creando saldi rapporti con le realtà culturali bolognesi legate all’arte, alla cultura, alla storia e alla vita quotidiana dei cittadini, attraverso un approccio curatoriale non convenzionale e supportato da tecnologie interattive di ultima generazione.In collaborazione con la direzione del Museo Ebraico, le grafiche dell’artista catalano, parte della collezione di Beniamino Levi, curatore e mercante d’arte di origine ebraica, entrano dunque in un altro luogo suggestivo e significativo: il cinquecentesco Palazzo Pannolini, situato nella zona dell’ex-ghetto, sede del museo che dal 1999 è attivo sul territorio regionale come centro culturale di riferimento.
Salvator DalìIl racconto comincia con le “Dodici tribù d’Israele” pensate dall’artista in occasione del 25° anniversario dello Stato d’Israele. Si tratta di 13 grafiche – incisioni più colore applicato con stencil – risalenti al 1972, che ritraggono i capostipiti delle tribù ebraiche. Abba Eban, allora ministro degli affari esteri per Israele, affermava in proposito: “O per la loro ambiguità o per la loro ambivalenza questi ritratti hanno un grande significato per noi. Attraverso la sua immaginazione, abbondante e diversa, Dalí in questo album aiuta a raccontare la civiltà israeliana agli inizi, il suo carattere mistico e la sua evoluzione”.Si prosegue con le illustrazioni per “Moïse et monothéisme”, l’ultima opera di Sigmund Freud, in cui lo psicanalista esamina la natura delle religioni monoteiste, la figura di Mosè in relazione alla teoria sul complesso di Edipo e le similitudini che intercorrono tra figura paterna e divinità.
Dalí, da sempre affascinato dalla psicanalisi freudiana, nel 1975 crea 10 litografie incise su lastre d’oro e stampate su pelle di pecora, dove intreccia figure erotiche con simboli primitivi, illustrando molti credo di religioni diverse e immagini che rappresentano l’ipotetico Mosè non ebreo di Freud, liberatore degli ebrei dalla schiavitù.La multimedialità, tratto caratteristico di “Dalí Experience” e di tutte le iniziative che nascono a Palazzo Belloni, è protagonista anche al Museo Ebraico. Il gruppo creativo Loop ha qui ideato un’installazione di realtà aumentata che permette al visitatore di immergersi in un libro aperto e apparentemente bianco da cui magicamente prendono vita contenuti animati e tridimensionali. (foto: salbador dalì)

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Il gruppo Euro&Promos sbarca in Germania

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

binicottiÈ partita dal più grande mercato europeo, la Germania, l’internazionalizzazione del gruppo Euro&Promos, l’azienda di Udine che negli anni ha conquistato il mercato nazionale, diventando una delle principali realtà italiane nel settore dell’integrated facility management con circa 6000 dipendenti e oltre 100 milioni di euro di fatturato complessivo.Dal 1 novembre 2016 è attiva Euro&Promos Germany con sede a Monaco di Baviera che si è già fatta notare ottenendo l’affidamento delle attività logistiche, di rifinitura e di controllo qualità di un importante gruppo metalmeccanico italiano. L’azienda era già cliente del gruppo friulano e ha chiesto a Euro&Promos di estendere i propri servizi anche a una delle sedi estere.“Si tratta del primo approccio verso lo sviluppo commerciale in Germania – spiega il responsabile di Euro&Promos Germany, Massimiliano Cotti Cometti – ed è la nostra prima commessa all’estero per un valore di diversi milioni di euro. Il knowkow e le importanti referenze che Euro&Promos ha in Italia – continua – ci hanno portato inevitabilmente verso l’Europa e, visti anche i feed back positivi, siamo convinti che nel prossimo futuro ci possano essere sviluppi interessanti, con l’acquisizione di nuovi clienti”.
L’apertura della sede tedesca deriva da una precisa strategia aziendale: “La nostra volontà di crescita – chiarisce il presidente di Euro&Promos, Sergio Bini – è molto chiara e l’espansione in Europa è per noi un obiettivo imprescindibile. Il mercato tedesco offre diverse opportunità sia nel campo degli appalti pubblici, sia in quello delle commesse private – conclude – e per questo lo riteniamo assai importante, così come guardiamo con interesse a tutti i Paesi del centro-Europa”.
Euro&Promos è una delle più importanti realtà italiane nel settore Integrated Facility Management. L’azienda ha sede a Udine, è presente in tutta Italia con circa 6.000 dipendenti e si occupa di logistica, pulizie, energia, ecologia, laundering, servizi sociali alla persona, informazione e relazione. http://www.europromos.it (foto: bini,cotti)

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169° anniversario della Rivoluzione ungherese del 1848

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

ungheriaRoma il 15 marzo 2017 l’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri, via Giulia 1) ha previsto una serie di iniziative in occasione del 169° anniversario della Rivoluzione ungherese del 1848.
Il primo evento in programma, sarà la deposizione di una corona d’alloro al busto di István Türr, eroe ungherese del Risorgimento italiano, uno dei partecipanti alla spedizione dei Mille di Garibaldi. La cerimonia prevista per le ore 17.00 di mercoledì 15 marzo lungo la Passeggiata del Gianicolo, si svolgerà in collaborazione con l’Ambasciata d’Ungheria presso il Quirinale e l’Ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede. Indirizzi di saluto a cura di S.E. l’Ambasciatore di Ungheria, Péter Paczolay.
Alle ore 20.30 si proseguirà presso la Sala Liszt dell’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri–Via Giulia, 1) con il concerto del Trio Energico.
Interpreti: Csenge Ilosfai (violino), Eszter Mády-Szabó (violoncello), Mónika Ruth Vida (pianoforte).
Il gruppo si è formato nel 2015 presso l’ambiente dell’Accademia di Musica Ferenc Liszt di Budapest. I membri del trio sono legati oltre che dall’amicizia anche dall’amore per la musica da camera. Il Trio Energico sin dalla sua formazione ha vinto diversi premi, si è esibito in vari contesti tra cui: il Palazzo delle Arti di Budapest, l’Accademia di Musica Ferenc Liszt, la Sala Marmo della Radio Ungherese di Stato/Radio Bartók, l’Expo di Milano, tournée a Venezia e a Padova. Nel 2016 si è esbito su invito negli Stati Uniti insieme al Shanghai Quartet.

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Master in “Manager di Dipartimenti Farmaceutici”

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

masterCamerino. Ha preso il via nei giorni scorsi a San Benedetto del Tronto la sedicesima edizione del master in “Manager di Dipartimenti Farmaceutici”, organizzato dalla Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della salute di Unicam e diretto dal prof. Carlo Cifani. “Anche quest’anno, nonostante sia la sedicesima edizione – ha sottolineato il direttore del master Carlo Cifani – abbiamo avuto richieste di iscrizioni superiori al numero massimo, segno del grande interesse in questo settore della formazione manageriale del farmacista ospedaliero. E’ sempre forte l’esigenza di formare i farmacisti nell’ambito manageriale, affiancando alla formazione scientifica aspetti quali la gestione economico-finanziaria dei dipartimenti farmaceutici, la gestione del personale, le tecniche di comunicazione e la gestione dei dispositivi medici e dei farmaci all’interno delle strutture ospedaliere. Si tratta infatti di tematiche estremamente importanti anche all’ottica dei continui cambiamenti nell’ambito della sanità”.“Gli iscritti – ha proseguito il prof. Cifani – provengono da 19 differenti Regioni e questo consentirà anche un continuo e costruttivo confronto tra diversi sistemi sanitari. Per il quarto anno consecutivo, inoltre, abbiamo rinnovato la collaborazione con l’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, di Bergamo e questo permetterà di offrire agli iscritti oltre ad una didattica frontale anche una visione pratica della gestione di una farmacia all’interno di un ospedale considerato il più tecnologico d’Europa”.
Il master è promosso in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, la Società Italiana di Farmacologia, l’Area vasta n. 5 della ASUR Marche e l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Contemporaneamente ha preso il via, sempre a San Benedetto del Tronto, anche la seconda edizione del corso di perfezionamento in Gestione Manageriale del Dipartimento Farmaceutico, che ha lo scopo di arricchire il laureato di competenze specifiche, di natura scientifica, organizzativa ed economica, utili nella gestione manageriale della Farmacia. (foto: master)

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Agricoltura: Più investimenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

mondo agricoloIn dieci anni sono calate le superfici agricole, le aziende, problemi al settore dell’allevamento, ma cresce la propensione ad investire in innovazione e adeguamento tecnico. Dal Focus di Veneto Agricoltura di oggi, presenti Pan, Negro, i Presidenti delle organizzazioni agricole, l’Università, il mondo bancario, anche una nota stonata sulla PAC, che guarda troppo a nord. E la necessità di essere presenti nel dibattito per la definizione di quella futura.C’era anche (virtualmente) Paolo De Castro, il V.Pres. Comm.ne Agricoltura del Parlamento UE, all’incontro di stamattina a Veneto Agricoltura su Investire in agricoltura e Nuova PAC: dall’Ass.re regionale Giuseppe Pan, al Direttore dell’Agenzia Alberto Negro, i Presidenti delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri), le banche (FriulAdria/Credit Agricole), l’Università di Padova (il Tesaf), il CREA, etc.; tutti presenti per capire il trend “economico” del settore primario e cosa dovranno aspettarsi gli agricoltori dalla futura politica agricola europea, la PAC. Un Focus, quello organizzato oggi a Legnaro-Pd da Veneto Agricoltura-Europe Direct, d’intesa con Regione e Università di Padova, per fornire al mondo agricolo e istituzionale strumenti di discernimento. Non solo parole ma dati. Che facevano riferimento al volumetto appena pubblicato da Veneto Agricoltura-Europe Direct proprio su “Investire in agricoltura”. Del resto in questi giorni a Bruxelles sono state avviate le discussioni sulla PAC post 2020, con la messa in rete da parte della Commissione europea di una consultazione pubblica aperta (fino al 2 maggio). Lo scenario dell’agricoltura veneta è stato descritto da Renzo Rossetto (Veneto Agricoltura). Negli ultimi dieci anni (periodo 2005-2015) le superfici investite nelle principali colture agricole in Veneto sono passate da circa 645 mila ettari a 580 mila, con un calo del -10%: giù gli ettari coltivati a cereali (-20%), orticole (-32%) e frutticole (-23%); in crescita (+8%) la vite (effetto Prosecco) e le colture industriali (+19%), trainate dall’espansione della soia. Anche il numero di allevamenti segna il passo: 3.600 quelli di bovini da latte nel 2015 (-60% rispetto al 2005), che registrano la flessione più rilevante; circa 2.200 quelli di suini (-45%), in calo anche gli allevamenti di bovini da carne (-7%) e avicoli (-6%). Nonostante ciò, l’investimento medio per azienda, vera cartina di tornasole, evidenzia una maggiore propensione delle aziende ad investire: in crescita gli ettari mediamente coltivati dalle aziende per tutte le principali colture (gli aumenti maggiori per vite e cereali). Anche gli allevamenti vedono aumentare il numero medio di capi per azienda: raddoppiano, ad esempio, il numero di vacche da latte per allevamento, in forte crescita anche il numero di capi avicoli (+45%) e suini, mentre scende leggermente il numero di capi bovini per allevamento.
Agriculture and Fisheries CouncilInsomma: conviene o non conviene investire in agricoltura? Prova del nove è il valore della produzione per ettaro o per singolo allevamento: quasi raddoppiato, sostengono gli economisti dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, il valore prodotto da un ettaro di vite, che supera gli 11.000 euro, in forte crescita anche quello delle orticole (da poco meno di 38 mila a oltre 43 mila euro/ettaro), cereali (+35%) e frutticole (+24%). Per quanto riguarda la zootecnia, triplicato il valore prodotto per singolo allevamento di vacche da latte, quasi raddoppiato quello suinicolo, +83% per l’allevamento avicolo. Ciò significa che nonostante il calo di superficie e di aziende, quelle rimaste riescono ad impiegare in maniera più efficiente ed efficace i fattori produttivi e ad aumentare la produttività aziendale.
In questa logica, l’Assessore regionale Giuseppe Pan, che ha aperto i lavori, è stato chiaro: “L’obiettivo più importante è quello di mantenere, come minimo, gli attuali finanziamenti comunitari. Non sarà facile, perché tutto dipenderà dal bilancio che l’Unione Europea avrà a disposizione nel periodo 2020-2027 e dalla consistenza del relativo capitolo agricolo. Inoltre, sono prevedibili forti pressioni da parte di tutti gli Stati Membri, a cominciare da quelli dell’Est Europa. L’Italia dell’agricoltura, a differenza di quanto accaduto in passato, dovrà fin da subito fare fronte comune e lavorare in squadra per far sì che la nuova PAC possa sostenere le filiere produttive più deboli”. Anche per il Direttore dell’Agenzia Veneto Agricoltura, Alberto Negro è giunto il tempo di avviare il dibattito sul futuro della PAC. Futuro che, al momento, sulla base di quanto si sta delineando a livello europeo, vede vari possibili scenari: mantenimento delle regole attuali della PAC; una PAC che punti solo su alcune priorità quali per esempio la gestione del rischio, i servizi a favore dei cambiamenti climatici e degli ecosistemi, ecc.; una PAC che metta in sinergia i Pagamenti diretti e la gestione del rischio; una PAC che preveda una nuova ridistribuzione delle risorse; fino ad arrivare addirittura all’ipotesi di un possibile smantellamento agricolturadella politica agricola europea e una conseguente completa sua liberalizzazione, come chiedono alcuni vari del Nord Europa. Fortunatamente alcuni di questi sono solo scenari ipotetici con scarse possibilità di affermazione. La PAC post 2020 è dunque tutta da costruire ma proprio per questo è importante monitorare il dibattito in atto a livello europeo e risultare propositivi a livello nazionale e regionale. Anche gli interventi dell’Università di Padova (Proff. Luca Rossetto, Samuele Trestini) e di Crea (Andrea Povellato) hanno messo a confronto la futura PAC con i possibili strumenti a disposizione degli agricoltori, offrendo valutazioni e proiezioni sugli scenari in campo e strumenti di analisi utili alla Regione e agli stakeholders per definire la piattaforma che sarà di riferimento per i negoziati che andranno intrapresi con la burocrazia di Bruxelles. Quest’ultima è stata una dei grandi imputati nella discussione apertasi grazie alla Tavola Rotonda coordinata da Alberto Andrioli de L’Informatore Agrario. Dal NeoPresidente di Confagricoltura Veneto Lodovico Giustiniani a quello della CIA regionale Flavio Furlani a quello di Coldiretti Padova Federico Miotto (sostituiva quello veneto Cerantola, impossibilitato), tutti hanno puntato il dito contro una PAC densa di carichi amministrativi e dunque da semplificare. Ma non basta, serve facilitare l’accesso a strumenti finanziari a sostegno degli investimenti dell’imprenditoria agricola, che necessitano anche di ombrelli assicurativi. In questo senso si è espresso Davide Goldoni di FriulAdria. Ma l’interrogativo più pesante l’ha posto sul tavolo il Prof. Vasco Boatto (Univ. di Padova), che ha denunciato come il Veneto in tutti questi anni ha più perso che guadagnato dalla Politica Agricola Comunitaria, che ha favorito maggiormente le agricolture del Nord Europa.

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Apple Pay arriva in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

smartphoneLa notizia è di queste ore: Apple Pay, il sistema sviluppato dall’azienda di Cupertino per effettuare pagamenti direttamente con iPhone o Apple Watch nei negozi, arriva in Italia. Un annuncio atteso da tempo, dato che il servizio è stato lanciato negli Usa nel 2014 e poi progressivamente esteso in Australia, Canada, Cina, Francia, Giappone, Hong Kong, Nuova Zelanda, Regno Unito, Russia, Singapore, Spagna, Svizzera. Adesso Apple ha deciso di puntare sul nostro Paese, e lo ha rivelato attraverso il suo sito ufficiale. Le tempistiche del lancio non sono chiare, ma nel comunicato è scritto “in arrivo”, quindi potrebbe essere questione di giorni.In sostanza, quello che potranno fare i possessori di iPhone è associare allo smartphone le carte di credito Visa e Mastercard e i circuiti bancari UniCredit, Carrefour Banca e Boon. Per ora i membri della partnership sono questi, ma non è escluso che ne subentreranno dei nuovi più avanti.Il servizio, come detto, funziona nei negozi fisici. Avvicinando il telefono al terminale come fosse una carta contactless, si darà l’ok al pagamento. Per evitare sventure, è necessario che lo smartphone riconosca il proprietario. E ciò sarà possibile con l’attivazione del touch ID.Il servizio di pagamento rapido di Apple è il primo a sbarcare nel nostro Paese. E molto probabilmente Samsung Pay e Android Pay seguiranno a ruota. L’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano ha analizzato il settore all’interno del report “Il Mobile Payment & Commerce alla conquista del mondo”, che sarà presentato domani (9 marzo). Ci troviamo davanti a un settore composto da diversi attori: dai produttori di telefoni (Apple, Huawei, Samsung, Xiao- mi), ai fornitori di sistemi operativi (Android e Microsoft), fino agli operatori telefonici (Vodafone). Un quadro variegato, dunque. Quello che accomuna tutti è la scelta della tecnologia NFC.È prematuro, adesso, decretare vincitori e vinti. Ma è molto interessante capire quale sarà la risposta delle banche, smaniose di non perdere il presidio dei loro clienti. Per questo dobbiamo attenderci (e sta già succedendo) una risposta bancaria forte in ambito Mobile Wallet. Una risposta che può essere fatta da collaborazione con gli attori dell’ecosistema Mobile, ma anche da progetti autonomi. La concorrenza è agguerrita. E se vi state chiedendo se c’è spazio per tutti, la risposta è no. Siamo davanti ad attività dove i margini unitari sono estremamente ridotti e dove la scala è di conseguenza un differenziale competitivo importante. Per questo, nel giro di qualche tempo, emergeranno con chiarezza i vincitori e i vinti.

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Catella wins prestigious German real estate award

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

catella10Catella has been awarded a real estate prize in the Refurbishment category for its Living Circle project at the Real Estate Managers 2017 event in Germany. Catella’s Living Circle project is one of the biggest conversions of office space into residential in Germany, and won in competition with projects by major developers. The imAward 2017 event, arranged by German magazine Immobilienmanager, took place on March 2 in Cologne, with 420 invited guests. The awards started in 2009 and have evolved to become the most significant in the German real estate business. The jury, consisting of 14 specialists, chose Catella’s Living Circle project in the Refurbishment category with the motivation:
“Catella solved two challenges with the Living Circle project. The urban challenge: the old “Thyssen Trade Center” in Dusseldorf had been an empty office building since 2011 and was not usable for new tenants. The market challenge: the residential market in Dusseldorf has a high demand surplus for affordable housing. Dusseldorf needs more housing to regulate the local market. Instead of demolition, the award winners decided for a conversion of the existing office building and to keep the landmark character of the architecture. The inner courtyards offer green oases with a high-quality environment, including a kindergarten and supermarket. The central location also provides close connection in all directions. The exceptional rents represent another important fact: 20% of the apartments are price capped with a maximum rent of EUR 8.50/m2, and the rest have an average rent of only EUR 11.65/m2, which is also below market rents. The Living Circle is one of the biggest conversion projects from office to apartments ever realised in Germany. Moreover, it is the first development in Dusseldorf to apply the rent policy concept.” “This project was extremely challenging for our team and required a lot of work. But the result has been worth it – a unique and sustainable investment product. The fact that the jury decided on our project against this tough competition gives us even greater motivation in further projects,” says Klaus Franken, Head of German Project Management at Catella. (photo: catella)

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Corporate Europe is landing in Silicon Valley to boost Innovation

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

reportSan Francisco. Europe is seriously looking at Silicon Valley for boosting its ability to innovate, with Germany and France leading the rank. This is what emerged from the Report “European Innovation Outposts in Silicon Valley” launched today in San Francisco by Mind the Bridge, the Silicon Valley/European innovation advisory firm. The occasion is the official launch of the third edition of Startup Europe Comes to Silicon Valley (SEC2SV) that will bring together in September the most relevant founders, corporates, investors, and policy-makers from the EU entrepreneurial ecosystem and Silicon Valley.“European startups are increasingly focused on global markets from their early stages – Andrus Ansip, Vice-President for the Digital Single Market, European Commission – The EU is open to international investment and cooperation: interacting with Silicon Valley is important for the Digital Single Market to have a global impact.” This analysis is the first of its kind: the Report analyzed in-depth all the European corporates that have set an innovation outpost (at least one full time person in the Bay Area dedicated to innovation) in Silicon Valley and tracked 44 companies: almost 50% of the outposts were established after 2010, more than one third of them have opened in the last 3 years and many other corporations are lined up to launch their own outpost this year.“Innovation outposts in Silicon Valley have the potential to allow companies to make significant technological advances and offer a direct competitive advantage – Marco Marinucci, CEO Mind the Bridge commented – That’s why it is fundamental to learn from the corporates that are more ahead of the game as well as the corporates that have restructured their presence in the Bay Area.”Corporate presence varies in goal, size and depth of operations. 46% of the companies have opted for a lean presence, in the form of either a Corporate Innovation Antenna (a person or a 2-3 people team in a co-working space) and/or a CVC-Corporate Venture Capital Office. The other 54% have chosen a more structured presence either in the form of Corporate Innovation Lab (a 10-25 people group) or an R&D Center (an extensive 50-100+ people team with dedicated vertical research teams). Trends reporting, technology scouting (for investment, acquisition or co-development), startup acceleration, and MVP/prototyping are the key drivers of a presence in the Valley.
report1GEOGRAPHY – Going into details, the Report showed that Germany and France are by far the countries with the most representation in the Bay Area: 15 (34%) outposts have been settled by German corporations, while 13 (30%) come from France. UK is third in this ranking with 5 outposts (11%), while the remaining 11 outposts are originated from companies from 6 countries (2 from Italy, Spain, Sweden, and Switzerland, and The Netherlands, while Finland accounts for 1).
SECTORS – In terms of industries, Automotive is the most represented (8 outposts, 19% of the total). The percentage increases to 20% if we also include Aeronautics/Aerospace. Telecom and Finance services (Banking and Insurance) companies have also invested significantly in Silicon Valley: 7 innovation centers of European telcos as well as banks and insurance companies (each representing 16% of the total) are listed. Energy is another well represented industry with 5 companies (11% of the total) and other sectors follow (Life Science/Pharmaceutical/Chemicals, Software, Consulting with 2/3 outposts each).
LOCATIONS – 14 outposts (32% of the total) are based in San Francisco. This data seems to confirm the ongoing shift to the Cityand its growing “centrality” in Silicon Valley. 26 outposts (59%) are located down in the Valley: only 4 (9%) of these are in the San Mateo County, while 22 (50%) are more south, from Palo Alto to San Josè. The most typical places of choice are Mountain View, Palo Alto and Sunnyvale (5 outposts each). 4 outposts (9%) are located in East Bay (Berkeley, Emeryville, Fremont, and Pleasanton in Alameda County).
POSITIONING MATRIX – The Report tried to map the different approaches the European corporates have followed in shaping their presence in Silicon Valley. The outcome is represented in the Positioning Matrix. The factors determining the positioning choice of the corporate outposts are the main goals the corporates aim to reach in the Bay Area (ranging from range from Trend reporting/exposure/ education to Acceleration, co-development via POC (proof of concepts), Procurement and licensing, Investments and Acquisitions) as well as the type of establishment they have currently chosen. (photos: report)

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Mostra: Carlo Zoli. Tra sogno e realtà

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2017

cavaliere rossoZoli foto invitoMantova dall’11 al 30 marzo 2017 via Cappello 17 Galleria “Arianna Sartori”. Inaugurazione Mostra: Carlo Zoli. Tra sogno e realtà: Sabato 11 marzo, ore 17.00. Sarà presente l’artistaOrario di apertura:dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso Domenica e festivi (18 marzo 2017).
Scrive Vittorio Amedeo Sacco: “Un senso di umana sacralità percorre le opere di Carlo Zoli, da sempre interessato ad indagare territori storici, epici, cavallereschi. Le figure e le immagini, dense di ogni carattere descrittivo, aneddotico e narrativo, diventano puri simboli, fantasie archetipe che emergono dalla storia, cariche della potenza del mito e ricche di modernità. Le opere si collocano in uno spazio storico e attuale allo stesso tempo, in una cornice temporale sospesa, suggerita dalle forme, da cui affiora la dimensione simbolica. Le sue opere, ricche di una fantasmagorica gamma di segni, mantengono un solido substrato grafico, proveniente dalla sua consolidata preparazione nel campo del disegno e della figura. Le sculture modellate con la plastica materica, increspata, disegnano linee fluide composte in una sorta di esplosione vitale. I primi piani della materia, che si plasma, si disgrega e si ricompone nell’eterno gioco della vita sotto il soffio vitale dell’autocoscienza e dell’intelletto, si dilatano in uno scenario figurativo, rappresentando simboli, corpi femminili dalla silhouette delicata, cavalieri erranti, figure alate e cavalli dal profilo elegante, che si stagliano entro uno spazio bidimensionale, distruggendo l’illusione e rivelando la verità icastica della forma che vive di vita propria. In queste forme materiche che imprimono alla staticità della massa quasi un vertiginoso dinamismo, è proprio l’uomo ad essere il perno di queste illuminanti visioni, rivelandosi in tutta la sua fragile realtà e disvelando utopiche “isole nascoste”. Attraverso l’eliminazione di elementi superflui o autoreferenziali, l’artista elude il passaggio prosaico della favola cavalleresca ed esclude l’esercizio narcisistico e consolatorio della divinizzazione dell’umano e della narrazione per immagini, maturando un nuovo linguaggio figurativo, in cui sintesi formale e segnica gli consentono di recuperare la dimensione primaria della figurazione. Questa ricerca lo ha portato a considerare la luce, la forma e il colore elementi imprescindibili nella scultura che è diventata, sostanzialmente, necessità di una nitida misura mentale, sublimata attraverso l’assimilazione dell’arte antica. Carlo Zoli ha percorso per intero la figurazione, dimostrando una eccezionale perizia disegnativa e pittorica e si è affermato come artista profondamente e passionalmente sensibile”. (foto:  cavaliere rosso, Zoli foto invito)

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