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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 11 marzo 2017

A Tunisi si è tenuta la conferenza sulla Net neutrality

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

tunisi1Tunisi. L’Associazione Codici, ieri 9 marzo, ha partecipato a Tunisi ad una conferenza sulla net neutrality, promossa dall’Autorità tunisina delle telecomunicazioni INT (Instance Nationale des Télécommunications) nel suo ruolo di Regolatore del settore delle telecomunicazioni e delle Poste e quale garante di una sana e leale concorrenza nel mercato del settore.
E’ stato un momento di confronto e dibattito sulle regole europee ed internazionali e le regole che in Tunisia e più in generale in Africa si devono attuare sulla neutralità della rete, prendendo come esempio o ispirandosi al lavoro fatto da chi li ha preceduti.
E’ stata ripercorsa la storia di internet che è nato libero ed è grazie a questa libertà che si è potuta creare questa grande interconnessione tra persone, idee e soprattutto dati che hanno dato origine allo sviluppo del commercio elettronico, della ricerca e della scienza.Il tema ovviamente è molto importante anche in Italia perché molti vorrebbero rendere l’apertura di internet condizionata al pagamento di servizi oppure all’accesso, all’inserimento di password o quant’altro, cosa che ovviamente scongiureremo in tutti i modi. Del resto, quando vent’anni fa gli inventori di internet progettarono il web pensarono ad un’architettura semplice e generale, in cui qualunque computer può mandare pacchetti di dati a qualsiasi altro computer.
In questo senso la net neutrality intende far sì che venga rispettato il principio secondo cui gli operatori devono gestire il proprio traffico senza discriminazioni che danneggino concorrenza, innovazione e, in generale, i diritti degli utenti e delle aziende web. Alla luce dei fatti emersi in questa conferenza Codici ritiene fondamentale, vista l’importanza strategica della questione e la sua ricaduta anche sui mercati, una regolamentazione nazionale circa la net neutrality per evitare casi in cui le compagnie che operano nel settore possano sfruttare il vuoto normativo per operare pratiche commerciali scorrette.

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Ultimo film in uscita nelle sale: “Il padre d’Italia”

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

padre d'italiapadre d'italia1Torino 12 marzo ore 16 Cinema Massimo Sala due Via Verdi 18, in occasione dell’uscita nelle sale del film Il padre d’Italia di Fabio Mollo il regista presenta il suo ultimo lavoro, una delicata commedia drammatica con protagonisti Luca Marinelli e Isabella Ragonese, e risponderà alle domande del pubblico. La presentazione è realizzata in collaborazione con Good Films e Film Commissione Torino Piemonte Ingresso 7,50/5,00 euro.
La storia verte su Paolo che ha 30 anni e conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal mondo. Il suo passato è segnato da un dolore che non riesce a superare. Una notte, per puro caso, incontra Mia, una prorompente e problematica coetanea al sesto mese di gravidanza, che mette la sua vita sottosopra. Spinto dalla volontà di riaccompagnarla a casa, Paolo comincia un viaggio al suo fianco che porterà entrambi ad attraversare l’Italia e a coprire il loro irrefrenabile desiderio di vivere.

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Ladro ucciso tra offesa e reazione di difesa

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

furti-in-casa“Se fosse stata approvata la proposta si legge sulla legittima difesa che assieme a Giorgia Meloni ho presentato e che è stata invece insabbiata dalla sinistra, oggi sarebbe stata immediata e automatica l’archiviazione di ogni ipotesi di processo a carico dello sfortunato commerciante di Lodi”. Lo dichiara Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia.“Infatti – aggiunge La Russa – la proposta di legge di tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia prevede che quando l’aggressione alle persone o ai loro beni avvenga fraudolentemente in ore notturne all’interno della propria abitazione e/o pertinenze, ovvero del posto di lavoro, la proporzione tra offesa e reazione di difesa sia sempre legittima e presunta. In tal modo si evita a chi ha già subito l’aggressione, di dover subire anche l’onta di un’azione giudiziaria palesemente superflua”.

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I giovani e il mercato del lavoro

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

Felice TestaRoma. L’Università Europea di Roma organizza una tavola rotonda per analizzare gli effetti delle politiche del lavoro nazionali e territoriali e delineare l’evoluzione del mercato nei prossimi anni.Attraverso questa iniziativa l’Ufficio Orientamento e Job Placement dell’ateneo intende offrire agli studenti chiavi di lettura e strumenti nella ricerca delle opportunità professionali per il proprio futuro.
Il tema della tavola rotonda è “I giovani e il mercato del lavoro”. L’incontro si terrà martedì 14 marzo 2017, alle 11.00, all’Università Europea di Roma, via degli Aldobrandeschi 190.Intervengono Felice Testa, Professore Associato dell’Università Europea di Roma (“Il perché delle recenti riforme del lavoro”), Lucia Valente, Assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Personale della Regione Lazio (“Le politiche attive del lavoro della Regione Lazio”), Domenico De Masi, Sociologo e Professore di Sociologia del lavoro (“Come evolverà il lavoro nei prossimi dieci anni”), Roberto Macina, CEO Qurami e Francesco Serventi, COO Croqqer (“Il lavoro che si crea: fare start up in Italia”).
Modera Marco Vitiello, Coordinatore GdL Psicologia del Lavoro, Ordine degli Psicologi del Lazio. (foto: Felice Testa)

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Concerto per i 100 anni della Rivoluzione d’Ottobre

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

Moscow SoloistsRoma Martedì 14 marzo alle 20.30 Yuri Bashmet, il più illustre virtuoso di viola dei nostri giorni, e I Solisti di Mosca, la straordinaria orchestra da camera da lui fondata e diretta, ricordano all’Aula Magna della Sapienza nell’ambito della stagione concertistica della IUC il centesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, non con una celebrazione retorica ma con un panorama su quattro dei più importanti compositori russi del Novecento, che spesso si trovarono in aperto contrasto con il regime e per questo subirono discriminazioni e corsero non pochi rischi. Sono ovviamente Prokof’ev e Šostakovič e inoltre Sviridov e Schnittke. Inoltre una novità dei Silvia Colasanti.
Le musiche scelte da Bashmet non accettano assolutamente i dettami del realismo socialista. Le Visions fugitives op. 22 di Sergej Prokof’ev (eseguite nella versione per strumenti ad arco di Rudolf Barshai) furono scritte tra il 1915 e il 1917, quindi prima della Rivoluzione d’Ottobre. Anche la Sinfonia da camera op. 110a di Dmitrij Šostakovič non è certamente un’opera celebrativa della rivoluzione: si tratta infatti della trascrizione per piccola orchestra del Quartetto n. 8 del 1960, dedicato “alle vittime del fascismo e della guerra”, non alle vittime di una parte sola, ma a tutte le vittime, come chiariscono queste parole del compositore: “Provo eterno dolore per coloro che furono uccisi da Hitler, ma non sono meno turbato nei confronti di chi morì su comando di Stalin”.
Risale proprio ai tragici anni in cui in Europa infuriava la guerra la Sinfonia da camera op. 14, scritta nel 1940 da Georgij Sviridov, allora appena venticinquenne. Non è certamente un’opera “di regime” nemmeno il più recente Concerto “For Three” di Alfred Schnittke, scritto nel 1994 per Bashmet e per due altri grandi strumentisti, Gidon Kremer e Mstislav Rostropovich, che vivevano colasantiin esilio come il compositore stesso. In questa occasione i solisti saranno Andrei Poskrobko al violino, lo stesso Yury Bashmet alla viola e Alexei Naidenov al violoncello..
Completa il programma la prima esecuzione a Roma di Preludio, Presto e Lamento di Silvia Colasanti, compositrice tra le più affermate in campo internazionale, che lo ha dedicato a Bashmet e ai Solisti di Mosca. “La grande cantabilità, oltre al virtuosismo, e la duttilità musicale sono i tratti della personalità musicale di Bashmet che fanno di lui un interprete di riferimento mondiale, in particolare per il repertorio contemporaneo. Questo nuovo lavoro destinato alla viola – racconta la compositrice romana – che mi affascina per il suo colore scuro e caldo, poggia su di una struttura tripartita: un Preludio, ricco di contrasti, che presenta i materiali che saranno sviluppati durante il brano, un Presto caratterizzato da un ritmo ostinato e velocissimo del solista su interventi secchi e sforzati dell’orchestra e un Lamento finale, dove la viola disegna un lungo arabesco su un tappeto di armonie bachiane e conclude il lavoro dopo un’articolata cadenza.” (foto: colasanti, Moscow Soloists)

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Il fondo per la povertà preleva risorse dai fondi sociali

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

senatoMentre il Senato si approssima al varo della legge per il contrasto alla povertà – dichiara Viviana Ruggeri del Coordinamento per la Federazione Sociale della USB – che di fatto non contrasterà proprio nulla, visto che si tratterà di un’elemosina di cui potrà beneficiare non più di un terzo dei cittadini poverissimi, si procede ad un taglio gravissimo al già irrisorio fondo delle politiche sociali (-211milioni) e a quelle per la Non autosufficienza (-50 milioni). Questi tagli di fatto faranno scivolare nella povertà altre famiglie (già fragili) e che avrà un impatto devastante sull’occupazione in ambito sociale”. Ai cittadini poco interessa se il responsabile di questi tagli sia il Governo o le Regioni o se la decisione sia stata presa collegialmente – aggiunge Ruggeri – . Ciò che conta è che da domani saranno ancora meno le risorse disponibili per l’assistenza domiciliare per disabili gravi ed anziani non autosufficienti e ancor meno per quei servizi sociali come asili nido, centri antiviolenza ecc.Una vergogna che dimostra come questo Governo – ha proseguito Ruggeri – non abbia alcuna intenzione di ridurre le disuguaglianze e men che mai la povertà; una vergogna che sarà pagata da chi già è escluso e da tutte quelle lavoratrici e lavoratori dei settori di cura che a seguito di questi tagli saranno ancora più precari di ieri.USB rivendica un’inversione di rotta – ha concluso la delegata sindacale – l’investimento nel sociale crea benessere ed occupazione oltre a combattere la mancata partecipazione delle donne al lavoro. Insomma, non è un costo da tagliare ma il settore in cui investire! (n.r. la colpa non è del governo e di quanti nelle istituzioni lo appoggiano. La colpa è degli italiani che continuano a dare fiducia all’attuale sistema di corrotti, corruttori e corruttibili)

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Trump e le infrastrutture: quale modello di investimento?

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

trump (2)Ancora non si conosce il vero orientamento del presidente Trump per i settori dell’economia reale degli Usa. Cancellando le poche regole introdotte a suo tempo dal presidente Obama per contenere le spinte speculative, le sue decisioni riguardanti il mondo bancario e finanziario hanno deluso quanti si aspettavano i cambiamenti promessi in campagna elettorale. Dubbi e perplessità sorgono anche per quanto riguarda il finanziamento del vasto programma infrastrutturale annunciato, che prevede ben 1.000 miliardi di dollari di investimento. Si farà ricorso ad obbligazioni e a fondi pubblici mirati a specifici progetti a beneficio degli utenti, oppure verranno messi in campo dei partenariati pubblico-privati (PPP) in cui si garantiscono maggiori privilegi alla parte privata? Potrebbe sembrare una domanda secondaria ma non lo è per niente.
Se il governo si farà carico dell’intero investimento, lo Stato evidentemente si aspetterà di essere ripagato attraverso una maggiore efficienza dei settori produttivi e dai tributi fiscali derivanti dall’aumento dei redditi e dei consumi. Se si privilegiano i partenariati, gli investitori privati incasseranno le tariffe pagate dai consumatori e, forse, giovandosi anche di una rilevante garanzia pubblica.
In Italia si conosce bene la differenza in quanto negli anni, si è, purtroppo, in gran parte privatizzata la distribuzione dell’acqua, che da bene pubblico è sempre più diventato un servizio gestito da privati. Lo stesso avviene per la gestione delle autostrade che hanno portato ricchi introiti ai privati a fronte di scarsi investimenti e di insufficienti manutenzioni della rete.
Lungi da noi l’intento di criminalizzare il modello dei partenariati. Al contrario, esso può essere uno strumento molto valido se ben utilizzato e ben controllato. Occorre però riconoscere che non è il toccasana alternativo per tutti gli investimenti pubblici.
Negli Stati Uniti si stima che la componente privata degli investimenti nei servizi di interesse pubblico produce su base decennale in media un profitto annuo tra l’8 e il 18%.
Sono soprattutto i fondi di “private equity”, controllati dalle banche, ad operare in questi settori. Molte città americane, come è noto, in passato hanno “delegato” ai privati la gestione di molti servizi pubblici.
In una situazione di tassi di interesse zero, le banche e i fondi finanziari scalpitano per investire nei progetti infrastrutturali e in certi servizi pubblici. Ecco perché il programma di Trump suscita grandi consensi da parte del sistema bancario.
Indubbiamente la materia è complessa e ha notevoli riverberi. E’ noto, per esempio, che ogni investimento pubblico nelle infrastrutture genera un aumento del valore di mercato dei terreni e degli immobili già esistenti nella zona, generando effetti perversi nell’aumento dei prezzi delle case e degli affitti.
Si ricordi che Trump è un immobiliarista che ha accumulato le sue ricchezze in questo settore. Perciò non vorremmo che in futuro gli Usa diventassero un gigantesco fondo di investimento immobiliare.
Comunque speriamo che il presidente americano ci sorprenda positivamente e fughi con le sue scelte le non poche perplessità circolanti sulla natura del suo governo. (Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)

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Il 25 marzo aprono i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

Villa della PergolaVilla PergolaAlassio da sabato 25 marzo, con la riapertura al pubblico dei Giardini di Villa della Pergola ad Alassio uno scenario di incredibile bellezza che accoglierà i visitatori.
Con i suoi 22.000 mq il parco è uno dei gioielli della Riviera ligure da scoprire tutti i weekend (fino alla fine di ottobre) con le visite guidate su prenotazione con inizio alle ore 9.30-11.30-15.00-17.00. Durante la settimana è possibile prenotare visite solo per gruppi.
Dal 25 marzo quindi, accompagnati da guide esperte, sarà possibile passeggiare tra la vegetazione mediterranea e la flora esotica per scoprire la storia del parco e le sue collezioni, a partire dalle 28 varietà di glicine che hanno reso famoso il parco e che saranno in fiore da marzo alla fine di maggio, quando sarà la volta della fioritura degli agapanti: 400 varietà, una chicca del parco e una collezione unica in Europa.
Biglietti: Il biglietto d’ingresso è acquistabile sul posto ed è comprensivo di accompagnamento guidato. Singolo: 12 euro. Soci FAI: 10 euro . Gratuito per i bambini fino ai 6 anni accompagnati da un adulto. Ragazzi da 6 a 14 anni: 6 euro . Scolaresche (visita parco): 6 euro. A ogni fioritura delle collezioni ospitate nel giardino è associata “Una domenica in giardino”, una serie di laboratori per adulti, bambini e famiglie realizzati su un progetto di Nadia Nicoletti, esperta di didattica orticola.
Si comincia domenica 23 aprile con “Profumo di glicine!”: guidati dall’inebriante profumo si scoprirà la storia di questa pianta, si impareranno alcuni segreti per coltivarla con successo e si affronterà un progetto utilizzando i suoi fiori.
La seconda ”Domenica in giardino” è in programma il 14 maggio 2017 con “Le palme, il fascino della Riviera”, per scoprire le varietà di palme presenti nei giardini e capire cosa è stato fatto per difenderle dal terribile Punteruolo Rosso.
A giugno a Villa della Pergola iniziano a fiorire gli Agapanti che qui sono coltivati in più di 400 varietà diverse: l’11 giugno “Una domenica in giardino” sarà dedicata proprio a “Gli agapanti, i fiori dell’amore!”. L’ultimo laboratorio è in programma l’8 ottobre 2017 ed è dedicato a “Gli agrumi, aromi e sapori dal giardino”.(foto: Villa della Pergola)

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Per la prima volta riconosciuta in Italia l’adozione di minori all’estero da parte di una coppia di uomini

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

DSC_0021Il Tribunale per i minorenni di Firenze con decreto pubblicato ieri, ha accolto la richiesta di riconoscimento dell’adozione di due bambini, tra loro fratelli, pronunciata da parte di una Corte britannica a favore di una coppia di uomini.I due papà, entrambi italiani, da tempo residenti nel Regno Unito, si sono rivolti ad Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford per ottenere in Italia la trascrizione dei provvedimenti emessi dall’Autorità straniera a cui consegue per i figli il riconoscimento della cittadinanza italiana e del medesimo status e dei medesimi diritti riconosciuti nel Regno Unito.Il Tribunale, con un’articolata motivazione, ha accolto integralmente le richieste dell’avvocata Susanna Lollini che li ha seguiti, compiendo una completa disamina della disciplina del riconoscimento in Italia dei provvedimenti stranieri che riguardano i minorenni e ritendo corretto l’inquadramento della fattispecie nell’ipotesi di cui all’art. 36 comma 4 della legge n. 184/83, in materia di adozioni.La disposizione normativa prevede che l’adozione pronunciata dalla competente autorità di un Paese straniero ad istanza di cittadini italiani che dimostrino di avere soggiornato continuativamente nello stesso e di avervi avuto la residenza da almeno due anni, viene riconosciuta ad ogni effetto in Italia purché “conforme ai principi della Convezione” (Convenzione dell’Aja 29 maggio 1993).Si tratta di un’ipotesi che si differenzia dalla disciplina che riguarda l’adozione internazionale da parte di cittadini italiani che risiedono nel nostro paese e da quella prevista dal diritto internazionale privato che impone il riconoscimento automatico di provvedimenti stranieri che riguardano genitori adottivi stranieri e minori stranieri o non in stato di abbandono (art. 41 L. n. 218/1995).Il Tribunale ha quindi proceduto alla verifica della conformità alla Convenzione dell’Aja della sentenza britannica con la quale era stata disposta l’adozione di due fratellini, chiarendo che la Convenzione non pone limiti allo status dei genitori adottivi, ma richiede unicamente la verifica che i futuri genitori adottivi siano qualificati e idonei all’adozione, esame che nel caso di specie è stato puntualmente effettuato dalle autorità inglesi, riservando l’eventuale rifiuto all’ipotesi che il riconoscimento sia manifestamente contrario all’ordine pubblico.In merito all’ordine pubblico internazionale il Tribunale fa propri i principi espressi dalla recente sentenza della Corte di Cassazione n. 19599/2016 in un caso di trascrivibilità in Italia dell’atto di nascita di un bambino nato da due donne in Spagna, una cittadina spagnola e l’altra italiana, ritenendo che esso “non è enucleabile esclusivamente sulla base dell’assetto ordinamentale interno, ma è da intendersi come complesso di principi ricavabili dalla nostra Costituzione e dai Trattati Internazionale cui l’Italia ha aderito e che hanno ai sensi dell’art. 117 Cost. lo stesso rango nel sistema delle fonti della costituzione”.Nell’esaminare l’ulteriore parametro, rappresentato dall’“interesse superiore del minore”, il Tribunale fiorentino chiarisce che deve essere salvaguardato il diritto dei minori a conservare lo status di figlio, riconosciutogli da un atto validamente formato in un altro Paese dell’Unione Europea (preceduto da una lunga, complessa e approfondita procedura di verifica), e che il mancato riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione esistente nel Regno Unito, determinerebbe una “incertezza giuridica” che influirebbe negativamente sulla definizione dell’identità personale dei minori.
Peraltro, aggiungono i giudici, la sussistenza dei requisiti ex art. 36 comma 4, esclude una valutazione discrezionale da parte dell’autorità giudiziaria italiana. Non di meno si sottolinea come dalla documentazione prodotta sia emerso che “si tratta di una vera e propria famiglia e di un rapporto di filiazione in pena regola che come tale va pienamente tutelato”.L’avvocata Lollini ha espresso soddisfazione per il provvedimento così importante e ben motivato, dichiarando: “E’ innegabilmente una grande soddisfazione sotto l’aspetto personale e professionale, ma lo è ancora di più sotto l’aspetto umano. Prima di tutto per i due padri che hanno creduto fin dall’inizio nelle buone ragioni della loro richiesta, nonostante le difficoltà che avevamo loro prospettato; per i due bambini che si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani e per l’insostituibile contributo giuridico dell’Avv. Roberto De Felice. Ogni provvedimento favorevole come questo è il risultato del paziente lavoro di studio di ciascuno di noi, avvocati di Rete Lenford o di Famiglie Arcobaleno, del coraggio delle persone omosessuali che ci affidano le loro vicende più care e dell’impegno ermeneutico dei giudici”.La Presidente di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford avv. Maria Grazia Sangalli gioisce per quella che definisce una tappa storica per il riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno: “l’elemento di transnazionalità di queste vicende familiari gioca un ruolo fondamentale; la giurisprudenza ha stabilito che l’ordine pubblico internazionale non frappone ostacoli al riconoscimento della continuità dei rapporti che si costituiscono all’estero, per realizzare il preminente interesse dei bambini. E’ ancora più evidente, a questo punto, l’inammissibile situazione di disuguaglianza in cui versano tutte quelle famiglie che non presentano questi tratti di transnazionalità, alle quali il legislatore nega in modo ideologico qualsiasi forma di riconoscimento e tutela”. (foto: adozioni)

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Venezia scarlatta: Lotto, Savoldo, Cariani

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

venezia scarlattaRoma Lunedì 13 marzo 2017, ore 11.00 Palazzo Barberini via delle Quattro Fontane, 13 mostra Venezia scarlatta: Lotto, Savoldo, Cariani. Intervengono:
Flaminia Gennari Santori, Direttore delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica
Michele di Monte, curatore della mostra.
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano dal 15 marzo all’11 giugno 2017, nella sede di Palazzo Barberini, la mostra Venezia scarlatta: Lotto, Savoldo, Cariani, a cura di Michele di Monte.Sei i capolavori esposti, provenienti da importanti istituzioni museali nazionali e internazionali (New York – Metropolitan Museum, Parigi – Musée du Louvre, Madrid – Museo Nacional del Prado e Bergamo – Accademia Carrara), per celebrare “il senso del rosso” di Lorenzo Lotto, Giovanni Gerolamo Savoldo e Giovanni Cariani, in un percorso che mette in discussione la centralità della città lagunare sulla Venezia di terra. (foto: venezia scarlatta)

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Migranti: Minniti chiarisca sul possibile ingresso in Italia di militanti jihadisti

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

migranti1Gregorio Fontana, esponente di Forza Italia nella commissione Migranti della Camera dei Deputati, chiede contezza al Ministro dell’Interno, Marco Minniti, delle dichiarazioni a lui attribuite riportate nella giornata odierna dal ‘Corriere della Sera’, dove, virgolettato, si legge: “l’Isis sta perdendo terreno a Mosul e Raqqua. Non è escluso che i suoi militanti in fuga non possano unirsi alle rotte dei migranti”.Una dichiarazione che se confermata desterebbe grave preoccupazione, perché confermerebbe i sospetti di contaminazione tra immigrazione clandestina e terrorismo che fino ad oggi invece erano stati sempre negati dal Governo. “L’Esecutivo”, afferma quindi Fontana, “in un momento in cui gli sbarchi hanno già raggiunto un numero tale da superare di oltre il 66% quelli avvenuti lo scorso anno, il Governo ha il dovere spiegare quale sia la reale portata del rischio che stiamo correndo in merito ad eventuali arrivi di terroristi jihadisti sulle coste italiane”.

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Appalti Consip: Sono legittimi?

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

renato-brunettaDichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Nella giornata di ieri ho inviato una lettera al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, in merito all’inchiesta sugli appalti Consip, e, in particolare, sul più grande appalto in corso in Europa, il ‘Facility management 4’. Riteniamo che sia urgente ricevere una risposta in merito alle questioni da noi sollevate, soprattutto quelle riguardanti la legittimità delle procedure in corso e in riferimento a quelle oggetto dei ‘ricatti’ riportati da Marroni.Questo considerato che nella vicenda diventano centrali le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Consip. Luigi Marroni ha raccontato di un vero e proprio ‘ricatto’ subito, di pressanti ‘richieste di intervento’ che lo avrebbero ‘molto turbato’ – provenienti da un ‘livello istituzionale altissimo’ – sulle Commissioni di gara per favorire una specifica società, di ‘incontri’ riservati, di ‘aspettative ben precise’ in merito all’assegnazione di gare d’appalto indette dalla Consip. Luigi Marroni, tuttavia, nonostante si dichiari ‘molto turbato’ dalle pressioni ricevute, non avrebbe né sospeso, né revocato la procedura per l’appalto su cui avrebbe subito ricatti.A tal proposito il ministro Pier Carlo Padoan, rispondendo all’interrogazione a risposta immediata formulata in Aula l’8 marzo, ha affermato che ‘i flussi informativi periodici a carico dalla società nei confronti del Ministero dell’economia e delle finanze sono avvenuti regolarmente su base trimestrale nel rispetto dei limiti anche di oggetto che la legge e lo statuto definiscono in merito agli obblighi informativi posti a carico degli amministratori e dei sindaci’. Ad ogni modo, resta il fatto che nel corso di questi ‘flussi informativi periodici’ sembrerebbe che Marroni abbia omesso di riferire ciò che stava accadendo.Nonostante questo in merito alla richiesta, relativa alla convocazione dell’assemblea perché sollevi dall’incarico l’ingegner Marroni, il ministro Padoan ha osservato che l’ad non si trova in una condizione per la quale lo statuto della società, che ha accolto la direttiva Saccomanni, contempla o prescrive la decadenza. Resta il fatto che sembra difficile non intravedere i presupposti per poter convocare l’assemblea, appellandosi alla chiara violazione degli articoli dello Statuto e, in particolare, del Codice etico Consip, che prescrive di ‘operare nei rapporti con i terzi con imparzialità, trasparenza e correttezza, evitando di instaurare relazioni che siano frutto di sollecitazioni esterne o che possano generare un conflitto di interesse’. Dalle dichiarazioni rese agli inquirenti, le sollecitazioni esterne risultano infatti chiare ed evidenti”.

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Palumbo (PD):”Revocare ordinanze illegittime raccomandate da Marra”

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

campidoglioRoma Capitale. “Apprendiamo che dagli interrogatori del dott. Marra emerge una volontà politica e scelte conseguenti che escludono criteri meritocratici nella scelta degli incarichi e dei compensi dirigenziali”.
E precisa: “Come avevamo denunciato da alcuni mesi, la macrostruttura capitolina è frutto di scelte esclusive fondate sul gradimento politico la cui valutazione è stata affidata in via esclusiva al dott. Marra e ha origine prima ancora dell’elezione della sindaca Raggi.
Nella designazione degli incarichi pertanto non c’è stata alcuna comparazione dei titoli di servizio. Una anomalia denunciata più volte da molti dirigenti.
Le fasi istruttorie della procedura di interpello e le successive valutazioni decisionali che ne sono scaturite non rispecchiano quindi l’oggettiva valutazione dei curricula presentati.
Nella fattispecie si sono registrati casi di dirigenti assegnati in settori diversi da quelli in cui avevano maturato esperienze di servizio e per giunta con titoli professionali non in linea con i compiti assegnati.
Ad oggi a fronte delle suddette irregolarità è sopraggiunto solo il provvedimento di annullamento in autotutela dell’incarico di direttore del Dipartimento Turismo a Renato Marra, disposto dalla sindaca Raggi dopo i rilievi dell’Autorità nazionale Anticorruzione.
Quest’unico atto non rimuove i dubbi e le anomalie sull’iter con cui si è dato corso alla rotazione dei dirigenti capitolini. E’ quindi necessario, al fine di ripristinare legalità, trasparenza e serenità nella macrostruttura capitolina, rimuovere gli atti predisposti dal dott. Marra e controfirmati dalla Sindaca Raggi procedendo rapidamente all’annullamento delle ordinanze sindacali 94 e 95 del 9 novembre 2016 e all’azzeramento delle posizioni dirigenziali sulle quali sono state fatte le assegnazioni degli incarichi. Si avvii quindi in tempi brevi un nuovo iter con procedure trasparenti sulla base di meritocrazia e competenze ”
E’ quanto dichiarato dal Presidente della Commissione Trasparenza Marco Palumbo.

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Yemen: i nuovi combattimenti costringono ancora alla fuga decine di migliaia di civili

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

YemenL’intensificarsi delle ostilità nello Yemen occidentale e centrale continua a costringere alla fuga decine di migliaia di civili, molti dei quali faticano ormai a sopportare condizioni di vita tanto terribili. Oltre 62.000 persone sono risultate disperse nelle ultime sei settimane. Lungo la costa occidentale dello Yemen, i recenti scontri nel governatorato di Taizz hanno costretto alla fuga oltre 48.000 persone. La maggior parte, circa 35.226 persone, si sono spostate all’interno del governatorato stesso di Taizz o si sono dirette verso quello vicino di Hudaydah (9.822 persone). Altre si sono dirette, inoltre, verso i vicini governatorati di Ibb (1.068 persone), Aden (900), e, in numeri minori, verso Al Dhale’e, Lahj, Abyan e Shabwah.La maggior parte di queste persone necessita urgentemente di assistenza e ha trovato riparo presso spazi comuni e pubblici, quali scuole e strutture sanitarie, mentre altre si sono sistemante in edifici abbandonati o perfino all’aperto.Alcuni civili, inclusi molti minori, risultano soffrire di malnutrizione, mentre altri sono profondamente afflitti dall’angoscia e necessitano di sostegno psico-sociale. Il sovraffollamento e le condizioni malsane delle aree di accoglienza stanno, inoltre, portando alla diffusione di epidemie, incluse patologie dermatologiche.L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), insieme ai partner, ha risposto rapidamente alle esigenze delle ultime persone in fuga da Taizz, garantendo alloggi e beni di prima necessità per coloro che sono arrivati nei distretti di Hudaydah e Ibb. La distribuzione di beni di prima necessità dell’UNHCR – che includono materassi, stuoie, coperte, utensili da cucina e secchi – finora ha garantito sostegno a oltre 14.000 persone. Inoltre, sono stati forniti alloggi e tende d’emergenza per più di 18.000 persone. Sono previste ulteriori distribuzioni che garantiranno assistenza ad oltre 3.800 persone in fuga da Taizz.Mentre i combattimenti non accennano a cessare, l’UNHCR lavora senza sosta per ottenere accesso a Taizz e poter fornire assistenza alle persone che ne hanno necessità. Alla fine del mese scorso, l’UNHCR ha preso parte a una missione congiunta presso il distretto di Mokha, l’area più sensibile all’interno del governatorato, che ha portato a scoprire come molte delle persone sfollate vivessero in condizioni terribili, alloggiate presso edifici scolastici pubblici, strutture sanitarie e, in alcuni casi, esposte alle intemperie senza alcuna protezione. Tanto le famiglie degli sfollati quanto quelle delle comunità di accoglienza versano in enormi difficoltà in mancanza di un’assistenza di base e vivono nel timore di essere vittime di violenza.
Nonostante l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati fosse riuscita in precedenza ad accedere a Taizz, l’intensificarsi delle ostilità, attualmente, vi sta ostacolando l’accesso. L’UNHCR è costantemente impegnata per ottenere accesso illimitato e sta tentando d’intraprendere una risposta mobilitando tutti gli attori nazionali sul campo.
Anche le capacita delle comunità di accoglienza locali si stanno riducendo e vengono messe a dura prova dalla necessità di ospitare il numero crescente di persone in arrivo. Senza contare le decine di migliaia di persone costrette alla fuga di recente, i governatorati di Taizz, Hudaydah e Ibb ospitano complessivamente il 25 per cento del totale della popolazione sfollata internamente allo Yemen, vale a dire 504.258 persone.
Altrove, nello Yemen centrale, la recente escalation del conflitto nel governatorato di Dhamar, al confine con Sana’a, ha causato la fuga di altre migliaia di persone. Innescate da una disputa nata nel distretto di Utmah, le ostilità hanno costretto oltre 13.902 a fuggire dalle proprie case in tutto il governatorato. Diverse circoscrizioni in cui diverse persone hanno cercato rifugiato restano inaccessibili, pertanto il numero totale di persone sfollate potrebbe essere molto più elevato. 6.978 sfollati interni, registrati fra i civili costretti a fuggire, stanno ora cercando di fare ritorno nelle proprie aree di origine.Le strade principali che conducono al distretto di Umtah restano bloccate, ostacolando l’accesso alle popolazioni che necessitano di assistenza. Sono stati segnalati, inoltre, danni rilevanti alle infrastrutture pubbliche. L’assenza di strutture sanitarie adeguate all’interno del distretto comporta, inoltre, che i civili feriti possano ottenere assistenza esclusivamente in un ospedale che si trova a 85 km di distanza.L’assistenza fornita dall’UNHCR, inclusa la distribuzione di beni non alimentari e di alloggi, attualmente può essere garantita solo alle persone in fuga con le nuove ondate migratorie. L’UNHCR non è più in grado di garantire distribuzioni regolari di beni, nemmeno per gli sfollati interni dello Yemen che vivono nei centri collettivi di accoglienza e negli insediamenti informali.In Yemen, attualmente, vi sono 2 milioni di sfollati interni e un milione sono tornati provvisoriamente nelle proprie aree di origine, ma continuano ad avere bisogno di assistenza umanitaria. Per fornire loro assistenza e rispondere alle nuove ondate migratorie, l’UNHCR rivolge un appello affinché vi sia un sostegno internazionale maggiore.

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Tibet: 58° anniversario della rivolta popolare (10.3.1959)

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

tibet rivoltaIn occasione del 58esimo anniversario della sollevazione popolare in Tibet, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) accusa il governo cinese di portare avanti il proprio concetto di “sviluppo” violando sistematicamente i diritti umani dei Tibetani. Mentre il primo ministro cinese Li Keqiang ha definito lo sviluppo del Tibet come “la più importante garanzia per la stabilità”, per la popolazione tibetana il massiccio ampliamento delle infrastrutture significa perlopiù sradicamento dal proprio territorio e distruzione della propria cultura, religione e società.In un discorso tenuto davanti al Congresso del popolo a Pechino Li Keqiang ha enfatizzato l’aumento del 11,5% del prodotto interno lordo della Regione Autonoma del Tibet nel 2016 ricollegandolo all’ampliamento delle infrastrutture e delle strade. Lo scorso 6 marzo è stato infatti inaugurato un nuovo terminal del secondo aeroporto del Tibet. E’ previsto che il nuovo terminal dell’aeroporto di Nyingchi Mainling vicino alla frontiera con l’India possa gestire entro il 2020 un flusso di circa 750.000 passeggeri. Il governo cinese sta inoltre costruendo sempre nuove linee ferroviarie e superstrade per facilitare i collegamenti della regione con i maggiori centri urbani nell’est della Cina.Il massiccio ampliamento delle vie di comunicazione e delle infrastrutture avviene senza il coinvolgimento della popolazione tibetana e senza un confronto sulle visioni alternative di sviluppo della popolazione tibetana. Le decisioni governative non tengono conto delle reali necessità della popolazione per la quale il presunto sviluppo spesso non comporta altro che un peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita.Le popolazioni nomadi perdono progressivamente il loro territorio, le loro mandrie e i pascoli, l’intensificarsi dell’attività mineraria è responsabile di distruzione ambientale e problemi ambientali sempre maggiori mentre l’ampliamento delle vie di comunicazione facilita soprattutto il crescente insediamento della popolazione maggioritaria cinese di etnia Han che ha assunto un ruolo di rilievo nell’economia e nell’amministrazione del Tibet. Questo a sua volta avvantaggia l’economia cinese che in questo modo si garantisce lo sfruttamento delle risorse naturali della regione.Lungi dall’aver tratto degli insegnamenti dalla storia a partire dalla sollevazione popolare di 58 anni fa e contrariamente a quanto sostenuto dal primo ministro, il modello di sviluppo ufficiale cinese non sta affatto contribuendo a una maggiore stabilità nella regione ma sta invece fomentando frustrazione e rabbia tra la popolazione.

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Colombia: in aumento il numero di persone in fuga nonostante gli accordi di pace

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

colombiaLe violenze continuano a sradicare migliaia di persone in Colombia, nonostante l’accordo di pace firmato il novembre scorso dal Governo e dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC).I combattimenti per il controllo del territorio nella regione costiera del Pacifico fra i diversi gruppi armati irregolari hanno costretto alla fuga 3.549 persone (913 famiglie) dall’inizio del 2017, secondo le autorità locali. L’anno scorso, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha registrato 11.363 persone (3.068 famiglie) costrette a fuggire dalle violenze in corso nelle stesse aree. Pur riconoscendo gli sforzi considerevoli effettuati dal Governo per consolidare la pace e l’impegno delle autorità per garantire la tutela dei diritti delle vittime, inclusi quelli di sfollati e rifugiati, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime profonda preoccupazione per il numero crescente di persone sfollate interne e il conseguente impatto su diverse comunità, in particolare nei dipartimenti di Chocó, Cauca, Valle del Cauca e Nariño nella regione costiera del Pacifico.Le località particolarmente toccate dalle violenze sono Bajo Calima e l’area rurale di Buenaventura nel dipartimento di Valle del Cauca; Litoral San Juan, Lloró, Alto Baudó e Domingodó nel dipartimento di Chocó; Timbiquí in quello di Cauca; e Santa Barbara de Iscuandé e la comunità di El Pital (area rurale di Tumaco) nel dipartimento di Nariño. Le comunità afro-colombiane e le popolazioni indigene sono state particolarmente colpite dalle violenze, le quali ne stanno mettendo seriamente in pericolo la sopravvivenza. Questi due gruppi etnici costituiscono rispettivamente il 10 e il 3 per cento dei 7,4 milioni di sfollati interni della Colombia.Fin dalla firma degli accordi di pace, l’escalation di violenze perpetrate da nuovi gruppi armati ha causato assassinii, arruolamenti forzati (anche di minori), violenze di genere e accesso limitato a istruzione, acqua potabile e servizi igienico-sanitari, nonché restrizioni agli spostamenti e la migrazione forzata dei civili.L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ribadisce la necessità di garantire che la popolazione civile possa accedere alle procedure di asilo ed ottenere assistenza. Allo stesso tempo, ogni eventuale ritorno degli sfollati interni verso le proprie aree di origine deve poter avvenire in condizioni sicure e dignitose.L’UNHCR è presente nella regione del Pacifico in Colombia con quattro sedi sul campo e continuerà a sostenere le autorità e le comunità locali per garantire l’accesso alla protezione, sostenendo, contemporaneamente, l’adozione di una risposta istituzionale risolutiva

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Parlamento Europeo: Voto finale su diritti degli azionisti e retribuzione degli amministratori

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

BruxellesBruxelles. Nuove regole che mirano a vincolare gli obiettivi delle grandi aziende dell’UE alle prestazioni di lungo periodo, tramite il rafforzamento della partecipazione dei propri azionisti, saranno discusse lunedì e votate martedì. Gli azionisti avranno voce in capitolo sulla retribuzione degli amministratori e sarà resa più agevole l’identificazione degli azionisti da parte delle imprese.Tali strumenti, concordati informalmente da Parlamento e Consiglio nel dicembre 2016, darebbero il potere agli azionisti di votare le politiche di remunerazione degli amministratori e di collegarle più strettamente alle prestazioni a lungo termine delle aziende.Consentirebbero inoltre alle aziende di identificare più facilmente i propri azionisti e quindi facilitare il dialogo, oltre a rendere più facile, per gli azionisti, l’avvalersi dei propri diritti, come quelli di partecipazione e di voto alle assemblee generali.Allo stesso modo, i nuovi requisiti di trasparenza aiuterebbero gli investitori istituzionali e i gestori patrimoniali, spesso importanti azionisti di società quotate nell’UE, a intensificare il loro impegno di azionisti nelle strategie di investimento.

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Colesterolo: un killer sottovalutato

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

Dalla fine degli anni ’90 ad oggi il valore medio del colesterolo degli italiani è aumentato in maniera significativa sia negli uomini (dal 205 a 211 mg/dl) che nelle donne (da 207 a 217 mg/dl), secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (Oec)/Health Examination Survey (Hes). Stessa cosa per la prevalenza dell’ipercolesterolemia, passata dal 20,8 al 34,3 per cento negli uomini e dal 24 al 36,6 per cento nelle donne. Gli uomini si curano meglio delle donne: quelli che raggiungono l’obiettivo con il trattamento sono aumentati dal 13,5 al 24 per cento del totale, mentre le donne ‘a target’ sono cresciute dal 9,6 per cento al 17,2 per cento del totale.
Non esistono criteri condivisi né su quando iniziare lo screening per le dislipidemie, né su ogni quanto ripetere gli esami, né a quale età smettere di misurare il colesterolo. Il medico dovrebbe regolarsi sulla base del profilo di rischio individuale del paziente, ma è comunque raccomandabile fare un primo screening negli uomini intorno ai 40 anni e nelle donne intorno ai 50 o in post-menopausa, come suggerito anche dalle linee guida Esc. Questa valutazione andrebbe tuttavia anticipata (intorno ai 35 anni nei maschi e a 45 anni nelle femmine) nei soggetti con familiarità per ipercolesterolemia e/o eventi cardiovascolari in età giovanile e in pazienti diabetici e con arteriopatia periferica, a prescindere dall’età.
La sensibilizzazione riguardo la correzione degli stili di vita deve essere offerta a tutti fin da giovanissimi e in questo la medicina del territorio riveste un’importanza strategica. Un ruolo centrale nelle strategie di prevenzione è ricoperto dalla gestione delle dislipidemie, alla quale la Siprec ha dedicato un apposito documento di consenso in collaborazione con la Fondazione Cuore. Il documento è ispirato alle recenti (2016) linee guida della Società Europea di Cardiologia ma le cala nelle specificità e peculiarità del nostro Paese.
Una riduzione di 40 mg/dl di colesterolo Ldl si associa ad un abbattimento del 20-25 per cento delle morti per cause cardiovascolari e di infarto miocardico non fatale, come dimostrato dai tanti studi di intervento degli ultimi 15-20 anni. Il colesterolo ‘cattivo’ è infatti il nemico numero uno delle coronarie e questo ne fa il bersaglio ideale della terapia e delle strategie di prevenzione. La decisione se iniziare o meno una terapia per abbassare il colesterolo Ldl, si basa sul livello di rischio di mortalità per eventi cardiovascolari e aterotrombotici a 10 anni, in Europa affidato al sistema SCORE. In caso di rischio elevato (≥5 per cento ≤10 per cento) o molto elevato (≥ 10 per cento) la terapia andrebbe iniziata subito; nei soggetti a rischio moderato (≥1% per cento ≤5 per cento) è ragionevole dare consigli sullo stile di vita e solo dopo, se utile, iniziare una terapia farmacologica.
Ipercolesterolemia familiare. E’ una malattia legata alla mutazione di singoli geni che codificano per il recettore delle Ldl (nel 90 per cento dei casi) o per alcune proteine coinvolte nella sua attività o nel suo ‘riciclo’ sulla superficie cellulare (ad esempio a proteina PCSK9). L’incidenza della forma eterozigote è di 1 su 500 individui, quella omozigote, molto più grave e più rara, ha un’incidenza di un caso su un milione. Nelle forme omozigoti l’attività del recettore per le Ldl è quasi del tutto compromessa e le concentrazioni di Ldl possono arrivare a 500-1200 mg/dl; questa condizione può dare danni cardiovascolari molto precocemente e portare a morte anche prima dei 20 anni, se non trattata. Nelle forme eterozigoti, l’attività del recettore è dimezzata e le concentrazioni di Ldl variano tra i 200 e i 350 mg/dl. Anche questi pazienti, se non trattati possono presentare cardiopatia ischemica prima dei 55 anni (i maschi) o dei 60 anni (femmine). Per la diagnosi clinica si utilizza lo score del Dutch Lipid Clinic Network (Dlcn): valori maggiori di 8 rendono la diagnosi di ipercolesterolemia certa; probabile tra 6 e 8, possibile tra 3 e 5, improbabile tra 0 e 2. Lo screening delle Ldl, come anche lo screening genetico (se una mutazione viene individuata) andrebbe esteso a tutti i familiari per paziente con ipercolesterolemia familiare.La terapia ipolipemizzante dovrebbe essere iniziata subito al momento della diagnosi sia negli adulti che nei bambini dagli 8-10 anni in su e proseguita in cronico. Gli esperti raccomandano di iniziare con una statina ad elevata potenza al massimo dosaggio tollerato (es. atorvastatina 80 mg o rosuvastatina 40 mg); se non si raggiunge il target terapeutico andranno associati alla statina altri farmaci (ezetimibe, resine o fibrati). Nei soggetti con livelli di Ldl elevatissimi e con precedenti cardiovascolari, si può ricorrere all’aferesi, un trattamento che rimuove dal sangue le Ldl, riducendone i livelli del 50-75 per cento. Un’alternativa resasi di recente disponibile è la nuova classe degli inibitori di PCSK9. I farmaci per abbassare il colesterolo ‘cattivo’ sono:
Le statine. Riducono la sintesi epatica di colesterolo; la percentuale di riduzione delle Ldl è dose dipendente e varia a seconda del tipo di statine, ma vi è grande variabilità da un individuo all’altro. Lo studio del Cholesterol Treatment Trialists (Ctt) ha dimostrato che una riduzione di 40 mg/dl di Ldl corrisponde ad una riduzione del 10 per cento di mortalità per tutte le cause, del 20 per cento di mortalità per cause cardiovascolari, del 23 per cento del rischio di eventi corona
rici maggiori e del 17 per cento di ictus.
Le Ezetimibe. Blocca l’assorbimento intestinale di colesterolo. Gli studi hanno dimostrato che, in associazione alle statine, riduce il rischio cardiovascolare.
I fibrati. Questi farmaci regolano l’espressione di geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi e delle lipoproteine. Riducono i livelli plasmatici di trigliceridi e possono aumentare quelli di Hdl (colesterolo ‘buono’). Sono in genere ben tollerati ma possono dare disturbi gastrointestinali (5 per cento) ed eruzioni cutanee (2 per cento).
Omega-3. Riducono la sintesi epatica di Vldl (lipoproteine ricche di trigliceridi); vengono somministrate dunque nei soggetti con trigliceridi elevati. Attenzione nei soggetti in terapia anticoagulante perché possono aumentare il rischio di sanguinamento.
Le resine. Sequestrano gli acidi biliari nel’intestino tenue e ne impediscono così il riassorbimento; questo provoca per una serie di passaggi la riduzione dei livelli plasmatici di colesterolo. Danno effetti indesiderati gastrointestinali (nausea, stipsi, dispepsia) e possono ridurre l’assorbimento di vari farmaci.
I nutraceutici ipolipemizzanti (fibre, i fitosteroli, la monacolina k del riso rosso fermentato e lamorus alba). Possono ridurre i livelli di colesterolo (10-20 per cento) ma non vi sono studi che dimostrano un loro effetto sulla riduzione del rischio cardiovascolare. Per questo non possono essere utilizzati come sostituti dei farmaci nei soggetti a rischio medio-alto.
I nuovi farmaci sono gli inibitori di PCSK9 (evolocumab e alirocumab). Sono farmaci, somministrati una o due volte al mese per iniezione sottocutanea, che inibendo la funzione della proteina PCSK9, consentono ai recettori delle Ldl di essere più volte ‘riciclati’ sulla superficie cellulare, dove ‘catturano’ e rimuovono dal sangue le Ldl circolanti.

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EU countries that do not host asylum seekers should not get EU solidarity funding, says lead MEP

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

europa-comunitariaAll EU countries must share responsibility for hosting asylum seekers arriving in Europe. So it follows those that refuse to do so should not get solidarity funding from other EU member states, Cecilia Wikström (ALDE, SE), lead MEP on the reform the Dublin asylum system told the Civil Liberties Committee on Thursday.Ms Wikström presented her draft report on the proposal to review the Dublin III Regulation, which determines the member state responsible for processing an asylum application. She proposed making several amendments to the Commission´s proposal:
no option for member states refusing to accept asylum seekers to pay a “solidarity contribution” of €250,000 per person instead. If an EU country refuses to participate in the relocation system, then it should not be eligible for solidarity payments from other member states, through the European Structural and Investment Funds,
transfers of asylum-seekers to other EU countries should be automatically triggered when the first country has reached 100% of its allocated share (not 150%, as proposed by the European Commission),
no “admissibility checks” ahead of relocation,
faster family reunification and special focus on children, and applicants for international protection should have the option to register as a group (maximum 30 people) upon arrival in Europe. They would then be transferred together.

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Civil Liberties MEPs back deal with Council on Ukraine visa waiver

Posted by fidest press agency su sabato, 11 marzo 2017

ucrainaThe informal deal between Parliament and Council negotiators exempting Ukrainians of visa requirements to enter the EU received on Thursday the backing of the Civil Liberties Committee.The agreement was supported by 39 MEPs, 4 rejected it and 1 abstained. It will now be put to a vote in a next plenary. Afterwards, it will have to be formally adopted by the Council and signed into law. The visa exemption will enter into force 20 days after publication in the Official Journal.Once the visa waiver is in place, Ukrainian citizens who have a biometric passport will be able to travel to the EU for up to 90 days in any 180-day-period for business, tourist or family purposes.Before giving Ukrainians visa-free access to the EU, member states wanted to strengthen the visa waiver suspension mechanism to allow visas to be reintroduced more easily in exceptional cases. The review of this emergency tool has already been completed.The EU and Ukraine started visa liberalisation negotiations in 2008. At the end of 2015, the European Commission concluded that Ukraine had made the necessary progress and had met all the benchmarks. It presented the proposal to grant its citizens visa-free access to the EU in April 2016.
The visa waiver will apply to all EU member states, except Ireland and the United Kingdom.

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