Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 2 dicembre 2019

L’on. Nissoli (FI) a Chicago con la Comunità per i festeggiamenti in onore di Santa Fara

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

nissoli chicago“E’ bello ritrovarsi tra i siciliani in America e rivivere le tradizioni che ho vissuto in parte anche da piccola! Così è stato sabato scorso, a Chicago, per il 38esimo Anniversario della Festa in onore di Santa Fara organizzata dalla Società Santa Fara di Cinisi (Chicago), presieduta da Carlo Vaniglia, che ringrazio per l’invito e per il suo costante impegno che mantiene viva la nostra italianità. Da siciliana trasferita in America ormai trenta anni fa ho percepito quella dimensione umana particolare che rende la Comunità siciliana in America particolarmente accogliente e che nell’associazionismo trova la sua espressione più vitale; luogo civico in grado di svolgere un’azione sussidiaria allo Stato e che merita maggiori attenzioni da parte delle Istituzioni.Erano presenti anche altre associazioni ed ho chiesto, nel mio saluto, di coinvolgere i giovani che ultimamente stanno tornando ad emigrare in maniera più consistente. Infatti, io porto, spesso, i miei figli con me per far conoscere loro la bellezza della Comunità italiana in America, l’importanza delle nostre tradizioni, la nostra storia.L’Associazionismo è una grande risorsa ed ancora una volta ne ho avuto conferma con la Società di Santa Fara di Cinisi, un punto di riferimento. Per questo motivo ho presentato un disegno di legge per la promozione dell’associazionismo di emigrazione che mantiene vivo il legame con la Madrepatria. Senza il lavoro delle associazioni il Sistema Italia nel mondo sarebbe più povero e l’Italia meno incisiva!Quindi ho ringraziato i presenti per il loro impegno ed ho ribadito la mia disponibilità a portare nelle Istituzioni romane le loro istanze. Alla Festa era presente il Console Generale d’Italia a Chicago, Giuseppe Finocchiaro.”Lo ha dichiarato l’on. Fucsia Nissoli Fitzgerald, eletta nella Circoscrizione Estera – Ripartizione Nord e Centro America.

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Amministratori del Sud su Autonomia differenziata: delegazione ricevuta dal ministro Boccia

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

“Questa mattina il Ministro Francesco Boccia ha ricevuto una delegazione, in rappresentanza di 51 sindaci e amministratori del Sud, desiderosa di esprimere le preoccupazioni inerenti l’autonomia differenziata. All’incontro, svoltosi presso la sede del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie in Via della Stamperia, hanno preso parte per Davide Carlucci, Anna Lillo e Sergio Fasano e, per Equità Territoriale, Emiliano Pagano, Aldo Pirillo, Roberto D’alessandro e Roberto Ameruso. Nel corso della riunione il Ministro Boccia ha assicurato che al centro della legge quadro c’è l’attuazione dei LEP e che, al momento, è previsto l’assegnazione alle Regioni di competenze non LEP. Il Ministro Boccia si ha annunciato che nel Consiglio dei Ministri di oggi proporrà l’inserimento di 3,4 milioni di euro, distribuiti in dieci anni, per l’attuazione dell’articolo 119. Magra consolazione visto che, di fatto, si sta attuando l’autonomia differenziata, senza aver prima attuato i LEP.” “Alla luce della cancellazione degli emendamenti previsti nella Finanziaria – aggiunge Vincenzo Pirillo di M24A Equità Territoriale- auspico fortemente un rilettura della vicenda da parte del Ministro Boccia, ricordandogli quanto affermava convintamente lo scorso anno in veste di Deputato e quanto ha recentemente dichiarato sulle pagine di Italia Oggi. Concordiamo Sig. Ministro, PRIMA I LEP!”

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I Concerti delle “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Roma martedì 3 dicembre 2019 alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza (Piazzale Aldo Moro 5) il grande violinista americano Robert McDuffie esegue le “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi e il Concerto per violino n. 2 “The American Four Seasons” di Philip Glass, composto su richiesta di McDuffie stesso e a lui dedicato. Con McDuffie suona l’ensemble La Barocca diretto da Ruben Jais.
I Concerti delle “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi sono tra i brani più famosi non solo della musica classica ma della musica in assoluto: ormai si è perso il conto esatto di quanti dischi abbiano venduto, ma sono varie decine di milioni di copie. E pensare che fino a meno di un secolo fa erano totalmente dimenticati! Vari compositori moderni, spinti dall’esempio di Vivaldi, si sono cimentati col tema delle stagioni: tra questi brani ha avuto grande successo soprattutto il Concerto per violino n. 2 “The American Four Seasons” di Philip Glass, senza dimenticare le “Cuatro Estaciones Porteñas” di Astor Piazzolla.Per anni Robert McDuffie ha cercato di convincere Glass, padre e massimo esponente della musica minimalista, a scrivere un brano che potesse essere accostato alle Stagioni di Vivaldi e infine la spuntò. Mentre nel 1725 Vivaldi dedicò un Concerto a ognuna delle stagioni, nel 2009 Philip Glass riunì le quattro stagioni in un unico Concerto, diviso in quattro movimenti. “Ho accettato – dice Glass – l’idea di un brano in quattro movimenti, ma all’inizio non ero sicuro di come avrebbe funzionato in pratica la relazione tra i concerti di Vivaldi e la mia musica. Tuttavia, Robert (McDuffie) mi ha incoraggiato a iniziare la mia composizione e poi avremmo visto come si sarebbe correlata al famosissimo originale”. Quando la musica fu completata, McDuffie riconobbe immediatamente come i quattro movimenti del Concerto di Glass fossero collegati alle stagioni, ma la sua interpretazione, sebbene simile a quella dell’autore, era anche in parte diversa. “Mi è quindi sembrato – dice ancora Glass – che questa fosse l’opportunità per l’ascoltatore di dare la propria interpretazione”. Pertanto il compositore non fornisce chiari indizi su quale stagione sia rappresentata da ognuno dei quattro movimenti del suo Concerto. Un’altra particolarità di questo Concerto è la sua insolita struttura: si divide infatti in quattro movimenti, ognuno dei quali è però preceduto da un “a solo” del violino, che all’occorrenza può essere eseguito anche come pezzo a sé stante. Questa è la prima esecuzione a Roma della versione orchestrale completa.

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Prezzi: Istat, inflazione a novembre +0,4%

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Secondo i dati provvisori di novembre resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione registra un aumento dello 0,4% su base annua. “Male. Anche se resta molto bassa, l’inflazione raddoppia rispetto ad ottobre. In particolare, ci preoccupa il carrello della spesa, che svetta a +1,1%, più del doppio rispetto ad ottobre, quando era a +0,5%, e più di due volte e mezza l’inflazione riferita all’intero paniere” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Una stangata per la massaia che va al mercato. Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, il +1,1% del carrello della spesa si traduce, per i soli acquisti quotidiani, in 112 euro in più su base annua, 131 per i beni ad alta frequenza di acquisto” prosegue Dona.”Per la coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, il rialzo è di 99 euro annui per le sole compere di tutti i giorni, mentre per l’inesistente famiglia tipo, l’incremento dei prezzi delle spese obbligate si traduce in un aumento del costo della vita di 82 euro” conclude Dona.

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I centri diabetologici italiani continuano a migliorarsi

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Aumenta infatti la percentuale di pazienti, seguiti presso le strutture diabetologiche del SSN, a cui vengono controllati: emoglobina glicata, peso, colesterolo, pressione, funzionalità renale, fondo dell’occhio. E aumentano i pazienti che in queste misurazioni raggiungono valori desiderabili per un buon controllo della malattia. Cresce l’impiego dei nuovi farmaci per curare il diabete, diminuisce l’uso delle sulfaniluree (che danno ipoglicemie), mentre è stabile l’insulina. Sei pazienti su dieci accedono ai massimi livelli di qualità della cura. Ma non mancano le “zone d’ombra”: ancora insufficienti i controlli del piede diabetico, pressione fuori controllo per quasi un paziente su due, troppi fumatori e soprattutto troppi obesi, in particolare tra le donne.Questi sono alcuni dei dati emersi dall’ultima edizione degli Annali AMD, l’indagine condotta periodicamente dall’Associazione Medici Diabetologi per fotografare la qualità dell’assistenza diabetologica erogata nel nostro Paese. Lo studio, di cui è stata presentata un’anticipazione oggi in occasione del 22° Congresso Nazionale AMD in corso a Padova, ha riguardato 33.172 pazienti con diabete tipo 1 e 462.600 con tipo 2, seguiti presso 255 servizi di diabetologia su tutto il territorio nazionale, pari a più di un terzo del totale.“Il 53% del campione ha un’emoglobina glicata ‘a target’ (< 7%), oltre il 63% ha il colesterolo LDL (cattivo) nella norma, ma bisogna ancora lavorare sulla pressione arteriosa e sugli stili di vita; per la prima volta diminuisce la quota di soggetti obesi, ma sono comunque ancora troppi (40%)”, illustra Valeria Manicardi, Coordinatore del Gruppo Annali AMD. “Sul fronte dei trattamenti, il 32% dei pazienti con DM2 utilizza insulina, da sola o associata ad altra terapia, l’impiego di sulfaniluree e glinidi scende sotto il 20% e crescono i farmaci più innovativi. Gli inibitori del DPP4 passano, infatti, dal 18% della rilevazione precedente (2016) al 21% di quest’ultima; gli inibitori SGLT2 dal 4 arrivano al 9,6%, mentre gli agonisti del GLP1 salgono solo dal 3,7 al 5,8%. SGLT2i e GLP1-RA hanno dimostrato di proteggere cuore e reni e quindi di salvaguardare meglio la salute delle persone con diabete, pertanto ci saremmo attesi un aumento più consistente. Tra i pazienti con DM1 aumentano quelli che utilizzano i microinfusori, che passano dal 12 al 17%”.
AMD ha pubblicato di recente anche due Monografie dedicate ad analizzare come cambia la qualità di cura a seconda delle singole Regioni e a seconda del genere, sulla base dei dati della Campagna Annali 2018. “Abbiamo osservato – prosegue Manicardi – come le Regioni che hanno aderito con più centri alla raccolta dati (soprattutto al Nord) siano anche state quelle con i migliori risultati di salute: Lazio e Sardegna, in particolare, hanno percentuali più alte di pazienti con emoglobina a target; sul colesterolo invece vanno meglio Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto e Trentino. Relativamente all’utilizzo dei farmaci, c’è ovviamente una grande variabilità che dipende anche dalle diverse possibilità prescrittive vigenti nelle singole Regioni. Per quanto riguarda, invece, le differenze di genere, i dati disponibili non hanno evidenziato un problema di sotto-trattamento delle donne rispetto agli uomini (come segnalato dalla letteratura internazionale) ma, a parità di trattamento, le prime hanno esiti peggiori: sono più obese, hanno un peggiore compenso del diabete e soprattutto un peggiore profilo lipidico – quindi un peggiore profilo di rischio cardiovascolare – oltre a una peggior funzionalità renale. Questo suggerisce che vi siano differenze biologiche e di risposta ai farmaci che dovranno essere approfondite nell’ambito della ricerca”.

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Obesità infantile

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

I nostri bambini sono troppo grassi. E’ un problema. Per affrontarlo, l’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como) ha istituito recentemente un Ambulatorio di Nutrizione Pediatrica, dedicato a pazienti in età evolutiva da zero ai sedici anni. Una scelta dettata dall’emergenza dell’obesità infantile che attanaglia ormai anche la patria della dieta mediterranea: come attesta l’Istat, infatti, in Italia è in eccesso di peso un minore su quattro, una condizione che riguarda circa 2 milioni e 130 mila bambini e adolescenti. L’eccesso di peso è più elevato nel Mezzogiorno, ma il problema si verifica anche al Nord.
Tiziana Casati, dietista dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli smantella una convinzione antica: «Il bambino deve essere educato ad una dieta normocalorica, senza imposizioni, ma comunque con grande attenzione da parte dei genitori che non debbono sottovalutare i rischi dell’obesità infantile». Questa condizione rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo psicofisico e metabolico dei nostri bambini: «Purtroppo – spiega Casati – i danni dell’alimentazione si vedono solo quando è troppo tardi. E’ necessaria una prevenzione sistematica, che possa partire fin dai primi anni di vita del bambino, e non vanno trascurati tutti i possibili fattori di rischio modificabili: abitudini alimentari e stile di vita dell’intera famiglia nel proprio contesto etnico». Cosa deve fare un genitore? «Il genitore deve saper fornire al proprio figlio dei pasti in grado di saziarlo ma sani ed educare il bambino ad una vita attiva» spiega l’esperta. Che afferma molto chiaramente: «La prima regola per abituare i bambini a mangiare correttamente è che i genitori, per primi, seguano un’alimentazione corretta. Le abitudini alimentari e i comportamenti dei genitori richiedono attenzione, specie per quanto riguarda la loro risposta ai segnali di fame e sazietà dei figli, ma anche rispetto al tema dell’aumento dell’attività fisica. Oltre alla famiglia, anche la scuola deve educare gli alunni da un comportamento alimentare corretto, attraverso campagne di educazione alimentare che coinvolgano anche le famiglie».
L’ambulatorio erbese è un progetto coordinato in rete tra pediatri di famiglia e ospedalieri, formati al percorso di terapia comportamentale centrato sulla famiglia; il servizio è coadiuvato dalla Dietista. Questa modalità di “presa in cura a rete”, rende possibile un approccio al paziente molto personalizzato e graduale nel rispetto delle abitudini di ogni famiglia. La presa in carico è articolata in visite trimestrali per un periodo medio di due anni. I medici dell’Ambulatorio di Nutrizione Pediatrica nel 2018 hanno seguito complessivamente 124 bambini con età media di otto anni, di cui il 19% presentava sovrappeso, il 52% obesità e il 30% obesità grave. I risultati ottenuti in termini di cambiamento del comportamento alimentare, dello stile di vita così come della riduzione BMI-Z score (indicatore clinico di massa corporea) sono stati soddisfacenti con una buona adesione al percorso di cura.

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Rapporto Farmacia-cittadini

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

A fronte di un paziente che entra in farmacia, il farmacista conosce il medico di famiglia o l’eventuale specialista che lo ha in cura (nel 41% dei casi), sa quali farmaci prende abitualmente (42%), dà consigli in merito ai dosaggi o alle modalità di assunzione quando consegna i farmaci (42%), anche se meno frequentemente (32%) conosce le patologie in corso. Da parte loro, i cittadini considerano fondamentale il ruolo del farmacista e per quanto riguarda, per esempio, il supporto attivo all’aderenza terapeutica viene riferito – al di là di quale sia stata l’azione di supporto posta in essere – un beneficio in termini di miglioramento molto significativo per il 33% delle persone e abbastanza significativo per un altro 51%. Sono questi alcuni degli spunti che emergono dalla seconda edizione del Rapporto annuale sulla Farmacia, realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il supporto incondizionato di Teva, presentato oggi a Roma.
L’indagine, che quest’anno si eÌ concentrata in particolare sul supporto della farmacia a campagne di prevenzione/screening e al miglioramento dell’aderenza terapeutica, ha visto, accanto alla Survey rivolta ai farmacisti – con 1915 farmacie rispondenti (+33% rispetto alla prima edizione) -, il coinvolgimento dei cittadini – 1265 persone, con una leggera prevalenza delle donne (56%).
Tanti i risultati ma a emergere è anche la presenza di «una serie di barriere che ancora ostacolano il pieno passaggio dalla farmacia di fiducia alla farmacia dei servizi: tra questi un limitato coinvolgimento delle farmacie (27%) in campagne di prevenzione e screening promosse dalle Istituzioni (a eccezione di quella sul colon-retto); lo scarso coinvolgimento delle farmacie (solo il 20%) nel processo di attuazione del Fascicolo sanitario elettronico; una insufficiente condivisione, ai fini del supporto all’aderenza terapeutica, dei dati telematici tra i vari soggetti». In particolare, «solo per il 19% del campione, il gestionale della farmacia risulta interconnesso con sistemi informativi di altri player (a parte i collegamenti per distribuzione per conto, Webcare, ricetta dematerializzata) e nei pochi casi in cui ciò si eÌ riscontrato, si interfaccia principalmente col corrispettivo della Asl (60%) e della Regione (51%), mentre in misura ridotta con il Ministero della Salute/Aifa (34%) e ancora meno con i Mmg (12%)».
A essere messa in luce poi è anche una contraddizione: «negli ultimi 24 mesi il 79% del campione delle farmacie coinvolte dall’indagine ha promosso o aderito a campagne di sensibilizzazione e di promozione di stili di vita salutari e l’84% ha preso parte a campagne per la diagnosi precoce e conseguente individuazione di soggetti a rischio». Ma, a fronte di questo dato, «sono ancora numerosi quei cittadini (74%) che dichiarano di non essere stati coinvolti dalle farmacie in simili iniziative».
C’è poi un altro aspetto: «Anche questa seconda edizione del Rapporto conferma una certa predisposizione da parte delle farmacie nel contribuire a supportare l’aderenza alle terapie». Ma un dato importante che emerge è «relativo alla selezione e conseguente coinvolgimento dei pazienti nei programmi di supporto all’aderenza terapeutica: operazione che avviene in modo condiviso con i Mmg solo nel 28% dei casi.
Pur in una eterogeneità di posizioni a essere messo in luce è il fatto che «la maggior parte delle associazioni testimonia esperienze positive (o molto positive) sul rapporto con la farmacia soprattutto per quanto attiene alla funzione di supporto all’aderenza terapeutica per farmaci e device, in termini di dispensazione di consigli e servizi cognitivi». Ma, quando si parla di “presa in carico” «occorre concettualizzare una presa in carico integrata tra i vari attori che ruotano attorno al paziente, in primis specialisti e Medici di medicina generale.
Al riguardo, eÌ stata enfatizzata la necessità di maggiore raccordo e condivisione con il Mmg e con lo specialista rispetto sia alla prevenzione sia all’aderenza». Occorre «dimostrare con dati che questi soggetti, insieme, possano prevenire complicanze e ridurre accessi inappropriati al Pronto Soccorso e ricoveri. Il rischio è quello di far diventare il paziente “l’anello debole” di fronte all’autorevolezza delle varie figure coinvolte: medici e specialisti, farmacisti, infermieri». By Francesca Giani fonte: farmacista33)

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“TuxNoi – Il valore solidale della vaccinazione”

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Roma 4 Dicembre 2019 – Palazzo Wedekind Piazza Colonna, 366 si svolgerà l’evento TuxNoi – Il valore solidale della vaccinazione, nato dalla partnership di 4 Associazioni di Pazienti – AIP Onlus – Associazione Immunodeficienze Primitive, Liberi dalla Meningite, FAND – Associazione Italiana Diabetici e Associazione Pazienti BPCO. L’evento ha come obiettivo quello di sensibilizzare, promuovere e divulgare informazioni e conoscenze in materia di vaccini, di immunità̀ solidale e protezione individuale a difesa delle persone più deboli ma anche collettiva. Le patologie rappresentate dalle Associazioni proponenti rappresentano infatti problematicità di inserimento sociali (come ad esempio nella scuola, nel lavoro e più in generale nella società) qualora non vi siano forme di tutela garantite anche dalle vaccinazioni delle altre persone. La vaccinazione rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina e ha contribuito in modo fondamentale ad incrementare la speranza di vita delle popolazioni umane.Alla Tavola Rotonda del Comitato Scientifico “La scienza per il nostro bene” parteciperà anche il Presidente HappyAgeing Michele Conversano.L’evento è un importante momento di confronto e di riflessione.Il valore sociale delle vaccinazioni si riflette infatti sia sul singolo individuo sia sulla collettività.Una corretta informazione unita alla fiducia verso le istituzioni sanitarie, sono la chiave principale per dissipare paure, affrontare preoccupazioni e promuovere l’adesione alle vaccinazioni. Di qui l’importanza che vi sia una cultura della prevenzione e della vaccinazione.Istituzioni, Associazioni e cittadini uniti insieme per affrontare tematiche comuni con un obiettivo comune, il benessere delle persone.Hanno aderito all’iniziativa anche altre associazioni quali HappyAgeing, Diabete Italia e l’Associazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia.

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Autonomia differenziata: Protesta davanti Conferenza Stato Regioni contro Ministro Boccia

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

“Protestiamo a Roma e davanti ad ogni consiglio Regionale contro l’approvazione forzosa dell’autonomia differenziata. Bisogna definire prima i LEP altrimenti l’autonomia avrà valore di assassinio con premeditazione. Per il solo comprato sanità -ad esempio- si condannerebbe a morte certa un malato meridionale su cinque, solo per una questione di soldi! Non possiamo credere che il ministro Boccia voglia essere ricordato come artefice di un Assassinio di Stato! Oggi in Conferenza Stato Regioni è necessario uno scatto di orgoglio dei rappresentanti degli Enti locali, che dovranno chiedere fermamente PRIMA I LEP, o saranno complici dell’assassinio del Sud!” (fonte: “Vincenzo Pirillo, M24A – Equità Territoriale”)

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Il caro raccomandate: stupore alle poste per istruttoria Agcm

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Per Poste Italiane c’è stupore per l’istruttoria Agcm ed è priva di qualsiasi fondamento l’ipotesi secondo la quale avrebbero posto in essere azioni che ingannano i clienti in merito alle caratteristiche del prodotto raccomandata.”Se loro stupiti, noi lo siamo un po’ meno!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ovviamente, da garantisti, attendiamo l’esito dell’istruttoria dell’Antitrust. Intanto, però, Poste potrebbe cominciare a spiegarci se, come promesso sul loro sito, la raccomandata 1, ben più costosa di quella semplice, 6,90 contro 5,40, arriva davvero in un giorno lavorativo oltre a quello di spedizione. Quante arrivano in 1 giorno rispetto ai 4 promessi con la semplice? Perché sul loro sito si dice che l’obiettivo è stato raggiunto nel 92% delle spedizioni, ma il dato si ferma al primo semestre del 2018. Inoltre si garantiscono ben due tentativi di consegna. Ovvio che se il consumatore accetta di pagare di più, ben il 27,8% in più, ha poi diritto al servizio promesso” prosegue Dona.”Il costo della raccomandata, in ogni caso, è spropositato, considerato che si tratta di un invio che il consumatore è spesso obbligato a compiere per far valere i propri diritti. La raccomandata 1 con prova di consegna costa addirittura 9,90 euro fino a 20 grammi. Ma bastano 4 fogli A4 per slittare nello scaglione da 20 a 100 grammi ed il costo allora arriva a 12,50 euro, una stangata inaccettabile” conclude Dona. (precedenti: https://fidest.wordpress.com/2019/11/29/antitrust-istruttoria-contro-poste-italiane/)

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Decima edizione del Premio di Laurea ACAT

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Roma lunedì 9 dicembre alle ore 9.30 presso l’Aula Magna della Facoltà Valdese di Teologia in Via Pietro Cossa 40, si terrà la decima edizione del Premio di Laurea ACAT Italia 2019. Realizzato con il contributo prezioso dell’Otto per mille della Chiesa Valdese, il premio, che si propone di divulgare l’attenzione e l’interesse nel campo dei diritti umani in ambito universitario, ha avuto una diffusione notevole negli ultimi anni e ha subito una trasformazione, sintomo dei tempi. Destinato inizialmente a tesi di laurea dedicate ai temi della tortura e della pena di morte ha ampliato il proprio campo di interesse alle questioni inerenti immigrazione e diritto d’asilo. Trentuno, quest’anno, le tesi partecipanti al premio, a testimonianza di un accresciuto interesse da parte degli studenti per la tutela e la salvaguardia dei diritti umani.
Alla cerimonia di consegna del Premio, farà seguito un incontro dal titolo “Diritti oltre le sbarre”, un’occasione per parlare ancora una volta di diritti e, in questo caso, di diritti negati o violati in contesti detentivi o in situazioni di privazione della libertà personale: dal carcere, ai centri di detenzione amministrativa per migranti, fino ai trattamenti sanitari obbligatori. Un panorama ampio e complesso all’interno del quale ci faremo guidare dalle voci autorevoli dei relatori invitati per l’occasione: Daniele Garrone, pastore valdese, professore ordinario di Antico
Testamento presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma, Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Don Benoni Ambarus, direttore Caritas Diocesana di Roma e Valentina Calderone, presidente dell’associazione A buon diritto.

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Le malattie reumatologiche e l’impatto sulla vita dei pazienti italiani

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Uno su cinque lamenta un dolore estremo e il 40% è costretto a rinunciare al lavoro e un altro 30% è costretto a ridurlo. Più di un terzo dei malati presenta, oltre a quella reumatologica, due o più patologie che ne aggravano il quadro clinico complessivo. Il 43% ha avuto problemi nell’accedere ad una visita con lo specialista e ben il 37% ha dovuto spostarsi in un’altra Regione per effettuarla. L’80% è costretto a ricorrere a visite private per soddisfare i propri bisogni sanitari. Sono questi alcuni dati contenuti nel Rapporto “Qualità della Vita e Workability: il punto di vista del paziente affetto da malattie reumatologiche” condotto da ANMAR Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e patrocinato dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR). L’indagine è stata condotta su 639 pazienti colpiti da artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondiloartropatie sieronegative, sclerodermia, sindrome di Sjogren e morbo di Still. Il documento è stato presentato oggi a Rimini al 56° Congresso Nazionale della SIR che vede riuniti fino a sabato oltre 2.000 medici da tutta la Penisola. “I pazienti reumatologici vivono difficoltà oggettive alle quali non sempre il sistema sanitario nazionale riesce a garantire risposte efficaci e soddisfacenti – afferma Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale SIR -. Il 33%, per esempio, vorrebbe tempi d’attesa più brevi per le visite mediche, gli esami diagnostici o gli interventi terapeutici. Preoccupano soprattutto i ritardi con i quali le patologie vengono individuate correttamente. Solo il 18% ha ricevuto una diagnosi entro tre mesi dalla comparsa evidente della malattia. E’ una situazione che gli specialisti denunciamo da anni e per la quale chiediamo un intervento immediato delle istituzioni locali e nazionali. Molti di questi problemi potrebbero essere risolti grazie all’attivazione delle reti reumatologiche regionali in tutta la Penisola”. “Attraverso queste strutture sanitarie è possibile ottenere una reale integrazione tra l’assistenza territoriale e quella offerta nei centri di riferimento reumatologici specializzati – aggiunge Guido Valesini, Vice Presidente SIR -. L’altro obiettivo fondamentale che potremmo raggiungere è un’ottimizzazione delle risorse economiche e professionali disponibili”. “Attualmente in Italia sono realmente attive solo alcune reti regionali – commenta Roberto Gerli, Presidente Eletto SIR -. Altre invece sono state solo progettate ma non messe nelle condizioni di funzionare a pieno regime. Dobbiamo riuscire a garantire percorsi diagnostico-terapeutici virtuosi per tutti i malati reumatologici, porre fine alle differenze a livello territoriale e ridurre così le migrazioni verso altre Regioni”.Secondo l’indagine presenta a Rimini un paziente su cinque vorrebbe ricevere informazioni più comprensibili da parte del personale sanitario e un maggiore coinvolgimento nel percorso terapeutico. “Va migliorato, nell’interesse reciproco, il dialogo tra reumatologo e paziente – aggiunge il dott. Gian Domenico Sebastiani, Segretario Generale della SIR -. A volte però il semplice confronto con il medico curante non è sufficiente e si rende così necessario un supporto psicologico adeguato. Tuttavia solo il 30% dei malati afferma di aver ricevuto questo servizio nelle diverse strutture sanitarie in cui si è rivolto. Sono tutti aspetti rilevanti che possono determinare cambiamenti positivi o negativi nel decorso della patologia e quindi non vanno sottovalutati”. “Il rapporto realizzato da ANMAR in collaborazione con ISHEO, evidenzia come ci sia ancora una scarsa considerazione sulla gravità delle malattie reumatologiche – sottolinea Silvia Tonolo, Presidente Nazionale di ANMAR Onlus”. – “La conciliazione tra malattia e lavoro è un bisogno ancora insoddisfatto – dichiara Davide Integlia, Direttore di ISHEO. Infatti il 47% dei lavoratori dipendenti non ha trovato modalità di conciliazione efficace, e di questi solamente il 44% ha goduto di congedi di malattia retribuiti. Come evidenziano i risultati della ricerca, tra tutti i bisogni insoddisfatti quello più impattante è il ritardo nella diagnosi che risulta essere strettamente correlato con gli elevati livelli di dolore dichiarati dai pazienti.”Le malattie reumatologiche sono oltre 150 e interessano più di cinque milioni d’italiani. “Per la maggioranza di queste patologie non sappiamo quali siano le reali cause scatenanti – conclude il prof. Carlomaurizio Montecucco, Presidente di FIRA ONLUS -. La ricerca medico-scientifica indipendente risulta quindi particolarmente importante nel cercare di individuarle così come per trovare nuove opzioni terapeutiche. Come Fondazione FIRA siamo impegnati da anni in questa direzione ed è nostra convinzione che occorra creare quanto prima un programma comune tra i vari enti ed organismi europei che si occupano di questa branca della medicina. L’obiettivo finale deve essere finanziare e promuovere progetti comuni a livello continentale. La ricerca in reumatologia si deve occupare di un ampio ventaglio di malattie e sono quindi necessarie molte risorse sia a livello umano che finanziario”.

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Fintech, servizi innovativi per le imprese

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Udine. Venerdì 6 dicembre, dalle 09.30, in Sala Valduga, la Camera di Commercio di Pordenone-Udine ospita il seminario “Le imprese incontrano il Fintech” realizzato in collaborazione con Innexta – Consorzio camerale per il credito e la finanza. L’incontro vuole diffondere la conoscenza e le opportunità offerte alle imprese dalla finanza digitale: prospettive, dimensioni del fenomeno, esperienze a confronto con operatori del settore. Il seminario rappresenterà anche l’occasione per illustrare i servizi digitali che la Camera di Commercio di Pordenone Udine – in collaborazione con Innexta –mette a disposizione delle imprese del proprio territorio: Fintech digital Index, Innexta score, Incentivi monitor.

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Moscow Fiction/Non Fiction Fair

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Mosca. L’Italia torna alla Moscow Fiction/Non Fiction Book Fair 2019 in programma dal 5 al 9 dicembre presso il centro espositivo Gostiniy Dvor. Dopo il successo del 2018 che ha visto il nostro Paese ospite d’onore con oltre 15 grandi scrittori presenti al Padiglione Italia, in questa edizione dell’evento fieristico dedicato ai professionisti del libro a cui partecipano oltre 300 realtà dell’editoria internazionale per 20 Paesi ci sarà uno stand collettivo organizzato dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori (AIE), con l’obiettivo di dare continuità ai rapporti con il mercato russo.“Confermare la nostra presenza a Mosca significa sostenere l’internazionalizzazione dell’editoria italiana – dichiara il direttore dell’AIE Alfieri Lorenzon che sarà presente alla Fiera –, uno dei nostri primi obiettivi. Negli stessi giorni (4-8 dicembre) la nostra associazione organizza a Roma Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria quest’anno dedicata a “I confini dell’Europa” e con un forte taglio internazionale. Nel 2021 poi l’Italia sarà ospite d’onore alla Fiera del Libro di Parigi e nel 2023 alla Buchmesse di Francoforte, due occasioni che ci vedono impegnati in prima linea”.Sono dodici le aziende presenti nello stand di 80 metri quadrati a Mosca: Editoriale Jaca Book, Edizioni Centro Studi Erickson, Edra, Francesco Brioschi Editore, Gruppo Albatros Il Filo, Guerra Edizioni Edel, IBN Istituto Bibliografico Napoleone, Malatesta Lit. Ag., Officine Grafiche Muzzio – OGM, Reggio Children, Sassi Editore, Silvia Vassena @Milano.

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Nestlé e l’Università Federico II di Napoli per identificare nuovi packaging sostenibili

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

La collaborazione, al via da settembre 2019, nasce dall’impegno preso da Nestlé che punta a rendere il 100% dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. In Italia, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei packaging dei propri prodotti, trovandosi perfettamente in linea con gli obiettivi. In questa direzione, l’Università mette a disposizione il Dipartimento di Scienze Chimiche, un centro d’eccellenza nel campo della scienza dei polimeri, che dispone delle risorse e del know-how necessari per svolgere attività di ricerca scientifica nel campo dello sviluppo di materiali polimerici innovativi.Il contributo della Federico II fa parte di una serie di partnership internazionali, tra le quali figurano quella con PureCycle Technologies, azienda con base a Chicago specializzata nella rimozione di colori, odori e contaminanti dai rifiuti di plastica per trasformarli in una resina vergine e con Danimer Scientific, azienda della Georgia che sta sviluppando una bottiglia riciclabile e biodegradabile in mare. Non è la prima volta che Nestlé e il Dipartimento di Scienze Chimiche incrociano le loro strade: già 10 anni fa nell’ambito del progetto Axia – in collaborazione con la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) – la Federico II aveva ricevuto il sostegno di Nestlé per la ricerca di nuovi materiali polimerici per l’imballaggio rigido e flessibile di alimenti.

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Nasce alla Khalifa University di Abu Dhabi il Joint Lab for Embodied Artificial Intelligence

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Elio Franzini, Rettore dell’Università degli Studi di Milano, e Arif Al Hammadi, Executive Vice President della Khalifa University of Science and Technology di Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, hanno siglato oggi a Milano, nel rettorato della Statale un accordo per la creazione del Joint Lab for Embodied Artificial Intelligence, con sede alla Khalifa University presso il nuovo Artificial Intelligence and Intelligent System Institute diretto dal Prof. Ernesto Damiani.La Khalifa University è la prima Università degli Emirati e la seconda nel mondo arabo secondo i principali ranking internazionali. L’Artificial Intelligence and Intelligent System Institute creato presso la Khalifa University riunisce sette diversi Centri di Ricerca attivi nella robotica, nell’apprendimento computazionale, nelle architetture di calcolo ad alte prestazioni, nei sistemi cyber-fisici, nella sicurezza informatica e nell’analisi dei dati.Il Joint Lab for Embodied AI è il risultato di un accordo trilaterale che coinvolge anche la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e rappresenta il primo laboratorio dell’Università Statale di Milano operativo al di fuori dell’Italia. Il laboratorio costituirà un punto di snodo della cooperazione fra le tre istituzioni, che vantano competenze di altissimo livello, diverse ma complementari, nel campo dell’intelligenza artificiale applicata e dei sistemi intelligenti (Khalifa University), della bio-robotica (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) e dei modelli per organismi biologici complessi (Università degli Studi di Milano). Al Joint Lab istituito presso l’Università di Khalifa si affiancherà una seconda struttura presso l’Università di Milano.L’intelligenza artificiale embodied (intelligenza artificiale negli organismi) è un’area di ricerca interdisciplinare che si occupa dell’applicazione dell’intelligenza artificiale a sistemi altamente complessi, sia biologici che artificiali, utilizzando l’apprendimento computazionale per identificane la struttura e il comportamento. I risultati di questa identificazione sono usati per fare previsioni sull’evoluzione futura dei sistemi e decidere gli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi terapeutici o di ottimizzazione.

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Scuola: Sostegno, migliaia di posti spuntano solo ora

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Novembre è ormai finito e fanno capolino, come “funghi”, diverse migliaia di nuovi posti di sostegno: gli uffici scolastici pubblicano, infatti, l’esigenza di coprire tantissime cattedre, che senza la burocrazia e le leggi sbagliate si sarebbero potute tranquillamente materializzare prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, dal momento che le diagnosi funzionali degli alunni vengono presentante già pima di giugno e quindi con notevole anticipo. Accade, invece, che solo in questi giorni diversi Uffici Scolastici hanno pubblicato gli elenchi dei tanti posti da assegnare: i più recenti sono quelli di Cuneo, Bari, Milano, Brindisi, Sassari, Ferrara, Taranto, Messina e Lecce. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è giunta l’ora di garantire ai nostri studenti docenti specializzati, con corsi regolari e con posti equamente distribuiti, non di certo come accaduto nell’ultimo ciclo specializzante, rispettando i tempi e le quantità fissate nelle esigenze certificate dal Pei, assegnando con sollecitudine posti in deroga ogni volta che la scuola lo richieda senza ricorrere ai tribunali. Se il ministro Lorenzo Fioramonti dovesse decidere di convocarci al Miur per un confronto sul tema, saremmo ben lieti di spiegare come si fa a non arrivare a Natale con tanti alunni che ancora attendono il loro docente di didattica speciale”. Con colpevole ritardo, gli uffici periferici del Miur fanno sapere che ci sono da coprire tanti posti in deroga sul sostegno. “In questo modo – scrive Orizzonte Scuola – il fabbisogno stimato con l’organico di diritto regione per regione non corrisponde alle esigenze reali e ad essere penalizzati sono non soltanto gli alunni, ma anche gli insegnanti, che non possono usufruire di quelle cattedre per i trasferimenti e le assunzioni. Tutto ciò, nonostante una recente sentenza del Tribunale amministrativo regionale abbia imposto al Ministero dell’Istruzione di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno in Sicilia e di conseguenza un’assunzione di responsabilità e una revisione degli organici tale da garantire effettivamente la copertura del reale fabbisogno di docenti specializzati sul sostegno in tutto il territorio nazionale trasformando, finalmente, i posti attivati “in deroga” in posti in organico di diritto”.

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Scuola: Ocse boccia “Quota 100”

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Anief: Assurdo andare in pensione a 70 anni. Se un organismo internazionale interviene perché uno Stato sovrano destina 7,5 miliardi per permettere ai suoi lavoratori di andare in pensione seppur con penalizzazione sull’asse contributivo entro la media degli altri Paesi potrebbe cominciare a perdere di credibilità Nella media dei Paesi OCDE l’età pensionabile è di 63 anni. In Italia, per il secondo anno consecutivo, si permette di accedere alla pensione con una penalizzazione pro rata a 62 anni, rispetto ai requisiti previsti dalla legge Fornero. Cosa ci sia di scandaloso per l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico per la quale occorre aumentare l’età pensionabile “limitando indebiti sussidi di prepensionamento”, a partire proprio da “Quota 100”, perché lasciare il lavoro a 62 anni non è ammissibile? Il giovane sindacato non lo capisce. Perché un lavoratore con quasi 40 anni di contributi versati, soprattutto quando sottoposto ad uno stress particolarmente accentuato, come quello che arreca la scuola, deve essere costretto a rimanere in servizio? I conti di uno Stato si possono far quadrare in tanti modi, non di certo sulla pelle dei suoi cittadini. “Anief – ricorda il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – in audizione alla Camera ha di recente espressamente chiesto di sbloccare i posti liberati con ‘Quota 100’ per le assunzioni, con l’emendamento al decreto salva-precari che sta procedendo in questa direzione, e reputa particolarmente grave che si possa pensare che tutte le professioni siano uguali: non a caso, il giovane sindacato ha richiesto che la Legge di Bilancio possa contenere una norma che collochi l’insegnamento tra le professioni gravose, finanziando l’operazione dal fondo con la legge 23 dicembre 2014 n. 190. Ecco perché non c’è altra scelta che collocare l’insegnamento, non solo quello nella scuola dell’infanzia, tra le professioni a carattere gravoso, quindi nell’Ape Social”. Mentre in Italia il Governo italiano conferma l’anticipo pensionistico “Quota 100” almeno fino al 2021, l’Ocse sostiene che invece la norma va abolita: secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, in Italia a rischio è la sostenibilità del sistema macroeconomico e quindi occorre assicurare “adeguate prestazioni di vecchiaia limitando la pressione nel breve, medio e lungo periodo”. Il problema, secondo l’Organizzazione internazionale, è che in Italia si lascia il lavoro per andare in pensione a 62 anni, 63 e poco più per gli uomini e 61 per le donne. In Europa invece, per gli altri paesi Ocse, l’età del passaggio lavoro-pensione si attesta a poco più di 65 anni per gli uomini e 63 per le donne.

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Bioeconomia dei rifiuti organici e delle biomasse

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

Sono aperte fino al 10 dicembre le iscrizioni all’undicesima edizione del Master in “Bioeconomia dei Rifiuti Organici e delle Biomasse” proposto dal CNR – Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria in collaborazione con il Consorzio Italiano Compostatori. Obiettivo è quello di formare figure professionali specializzate in grado di soddisfare le esigenze delle aziende che intendono orientarsi verso il settore del biowaste, ad alto potenziale di crescita. Con questo obiettivo parte da gennaio 2020 l’undicesima edizione del Master in “Bioeconomia dei Rifiuti Organici e delle Biomasse”, organizzato da CNR – Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria e AMSAF – Associazione Milanese Laureati in Scienze Agrarie e in Scienze Forestali. Il Master rinnova quest’anno la collaborazione, avviata nella precedente edizione, con il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), la principale organizzazione italiana che rappresenta sia gli impianti di riciclo dei rifiuti organici pubblici e privati, che le aziende, gli Enti e gli Istituti di Ricerca interessati al tema della valorizzazione del biowaste.Il Master si rivolge non soltanto a giovani laureati ma anche a coloro che già operano nel settore agro-alimentare, forestale e della gestione dei rifiuti, per preparare figure professionali specializzate e in grado di soddisfare le esigenze delle aziende, industriali, agricole e del settore rifiuti, che intendono orientarsi verso questo settore ad alto potenziale di crescita.
Gli sbocchi professionali offerti dal Master sono molteplici: dalle imprese nazionali e internazionali interessate all’efficienza energetica, agli istituti di credito, ai soggetti istituzionali deputati alla regolazione del settore, alle società di consulenza ed ai centri di ricerca specialistici. L’elevata qualità della didattica e il costante rapporto con la realtà produttiva hanno aperto alla quasi totalità dei partecipanti delle precedenti edizione del Master un percorso professionale coerente con gli obiettivi proposti, con un inserimento nel mondo del lavoro pari all’80%, grazie anche allo sviluppo di una fitta rete di collaborazioni con Enti di ricerca, Regioni, Comuni, Fondazioni e aziende. Il 22% degli iscritti delle precedenti edizioni, operando già nel settore della bioeconomia e dei rifiuti organici, ha riconosciuto nel Master un’opportunità di aggiornamento.In ambito agro-industriale e civile, particolare attenzione è rivolta alla progettazione di specifiche filiere per la produzione di bioprodotti a partire da rifiuti e sottoprodotti, all’efficienza energetica e alla produzione di energia rinnovabile da biomasse di scarto, tutti settori in forte sviluppo proprio grazie all’impulso fornito dai principi dell’economia circolare.Le domande di ammissione al Master potranno essere presentate entro il 10 dicembre 2019 (http://www.master-bioenergia.org/master/). Sono a disposizione dei candidati numerose borse di studio a parziale o completa copertura dell’iscrizione. Le lezioni si svolgeranno prevalentemente nel weekend a partire da gennaio 2020 presso la sede del CNR in via Alfonso Corti a Milano, e saranno poi seguite dai tirocini e dai progetti di tesi.

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Nuovo allarme clima

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019

(AJ-Com.Net) «La situazione è veramente molto seria. Oggi sono tutti molto cauti nell’enunciarlo, ma nei prossimi anni sarà sempre più chiaro: il riscaldamento globale peggiorerà ed anno per anno ci accorgeremo tutti delle conseguenze in maniera inequivocabile» sostengono gli analisti di Ener2Crowd, la prima piattaforma italiana di «lending crowdfunding energetico» che vuole rivoluzionare gli investimenti nella sostenibilità ambientale ed energetica.Facendo riferimento non solo all’ultimo rapporto annuale dell’«United Nations Environment Programme» appena diffuso ma anche al recentissimo studio pubblicato sulla rivista «Bio Science» dove oltre 11 mila ricercatori di 153 paesi tra cui 200 scienziati italiani hanno preso in esame oltre 40 anni di dati scientifici, gli analisti di Ener2Crowd prevedono un aumento della temperatura di 3,3 gradi dai livelli pre-industriali, con il grande rischio di eventi climatici distruttivi.Il risultato è dunque tragico e categorico: o le cose cambiano subito o non ci sarà più speranza. La situazione mondiale è davvero molto seria. Se non cambiamo rapidamente andremo incontro ad un riscaldamento sempre meno sostenibile e, per quanto riguarda l’Italia, entro 50 anni ci ritroveremo con la totale desertificazione del Sud.Ma una cura c’è: basta passare ad un’economia totalmente carbon-free e riformare il settore energetico puntando alle energie rinnovabili. Ed è quanto si propone Ener2Crowd (www.ener2crowd.com) con i suoi progetti per rivoluzionare il mondo degli investimenti nella sostenibilità ambientale ed energetica.La speranza per l’ambiente e per le nuove generazioni è tutta incentrata sui più giovani: quelli che fanno impresa. L’ultimo e più brillante esempio è rappresentato proprio da Ener2Crowd.
Chi sono i protagonisti? In primis et ante omnia l’ideatore Niccolò Sovico, classe nel 1992, laureato in ingegneria energetica e nucleare al Politecnico di Torino. Dopo un programma di internazionalizzazione presso la University of Illinois di Chicago e dopo aver lavorato in una energy service company, ha ideato Ener2Crowd, la prima piattaforma di «lending crowdfunding» nel settore energetico, aprendo ai cittadini un mercato che era rimasto fino ad oggi accessibile ai pochi del settore.Troviamo poi tra i co-fondatori Sergio Pedolazzi, classe 1983, laureato in ingegneria civile all’Università di Pavia e poi sales area manager in una multinazionale impegnata nella promozione e produzione di materiali sostenibili; Giorgio Mottironi, classe 1983, appassionato di filosofia antica, moderna e contemporanea con studi in ingegneria meccanica presso l’Università di Roma Tre ed esennale esperienza nel mondo dell’energia; e Paolo Baldinelli, quarto socio della startup, laureato in economia presso l’Università Bocconi di Milano, con un background professionale di grande importanza in gruppi internazionali come KPMG, ENEL ed E.On.Sono loro i “Fintastici Quattro”, neologismo che viene da un giocoso adattamento della crasi di financial technology, «FinTech» appunto, adattato alla «fantasticità» e formidabilità del progetto dei quattro imprenditori. Parte così ufficialmente il crowdfunding energetico, una novità non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, con attese -entro il prossimo biennio- ben superiori rispetto ai volumi del crowdfunding immobiliare.

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