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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 3 dicembre 2019

Più libri più liberi diventa maggiorenne

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Roma. Al via domani la diciottesima edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria – l’evento editoriale più importante della Capitale, dedicato esclusivamente agli editori indipendenti italiani – promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), nell’avveniristica sede del Roma Convention Center La Nuvola dell’Eur. La cerimonia inaugurale, domani 4 dicembre alle ore 10.30 presso il Caffè letterario, si aprirà con gli interventi di Annamaria Malato Presidente di Più libri più liberi, Ricardo Franco Levi Presidente dell’AIE, Andrea Martella Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria, Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio, Luca Bergamo Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale di Roma Capitale, Roberto Luongo Direttore ICE, Diego Guida Presidente Gruppo Piccoli Editori AIE, Alberto Sasso Presidente EUR S.P.A. La manifestazione è sostenuta dal Centro per il libro e la lettura, dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Camera di Commercio di Roma, Unioncamere Lazio, dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e di BNL Gruppo BNP Paribas. È realizzata in collaborazione con Istituzione Biblioteche di Roma, ATAC Azienda per i trasporti capitolina, EUR S.P.A. Roma Convention Group e si avvale della Main Media Partnership di RAI. Più libri più liberi partecipa ad ALDUS, la rete europea delle fiere del libro cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa. La manifestazione è presieduta da Annamaria Malato, diretta da Fabio Del Giudice e il programma culturale è pensato e curato da Silvia Barbagallo.Il tema centrale di quest’edizione di Più libri più liberi è I confini dell’Europa. Una questione cruciale, quella del destino del nostro continente, che nel primo giorno della Fiera sarà affrontata da un’ospite d’eccezione: Aleksandra Dulkiewicz, sindaca di Danzica. Dulkiewicz parlerà di un ideale europeo che si nutre di inclusione, rispetto e apertura verso il prossimo, insieme a Wlodek Goldkorn, nell’incontro “Danzica città libera dall’odio” (Ore 14, sala La Nuvola, in collaborazione con L’Espresso).
I cinque giorni della Fiera – che cresce ulteriormente negli spazi e nei numeri, con più di 520 espositori e 670 appuntamenti – rappresentano un’occasione imperdibile per ascoltare grandi autori italiani e internazionali, assistere a dibattiti, letture, mostre e per incontrare gli operatori professionali. Tra i molti appuntamenti della giornata inaugurale, alle 11.30, in sala La Nuvola, Alessandro Barbero, Paolo Mieli e Paolo Conti saranno i protagonisti del dibattito “Radici e futuro dell’Europa”. Alla stessa ora, al Caffè letterario, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti discuterà con Paolo Di Paolo e Cinzia Leone nell’incontro “Gli anni Venti: vivere e pensare il futuro”. Il Capo della polizia Franco Gabrielli e il direttore dell’Espresso Marco Damilano parleranno delle grandi sfide che interessano le forze dell’ordine nel mondo contemporaneo nell’appuntamento “La polizia italiana e la sicurezza in Europa: reati d’odio, minaccia terroristica, fenomeno migratorio” (Ore 12.30, Sala Luna), realizzato in collaborazione con Polizia Moderna. Particolarmente significativo l’evento, introdotto da Pierluigi Battista, dal titolo “Il valore della memoria” con Sami Modiano e Marcello Pezzetti, in cui si discuterà della necessità di combattere ogni forma di odio, razzismo e antisemitismo (Ore 12.45, Sala La Nuvola). Alle 13.30 in Sala Luna si annunceranno le due cinquine finaliste del Premio Strega Ragazze e Ragazzi, promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti Benevento – organizzatori del Premio Strega – con il Centro per il libro e la lettura, BolognaFiere-Bologna Children’s Book Fair e BPER Banca, assegnato a libri di narrativa per bambini e ragazzi pubblicati in Italia tra il 1° luglio dell’anno precedente e il 30 giugno dell’anno in corso.Nel pomeriggio, in Arena Robinson in programma due interessanti dibattiti di approfondimento sui due Paesi cardine dell’Unione europea. Appuntamento alle 14 con l’incontro “Qui Francia: come fermare il vento populista” insieme al politologo francese Yves Meny e Anaïs Ginori. Alle 15, Tonia Mastrobuoni dialogherà con lo scrittore Thomas Brussig nell’incontro “Qui Germania: il futuro dell’Europa visto dal suo centro” (Arena Robinson).
La Fiera conferma e potenzia, infine, la vocazione internazionale della piccola e media editoria. Il 4 e 5 dicembre sarà in funzione – grazie all’intervento di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, della Regione Lazio per il tramite di Lazio Innova e del progetto Aldus – il Rights Centre per gli appuntamenti B2B per lo scambio dei diritti con 36 operatori provenienti da 18 Paesi: Brasile, Canada, Croazia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ucraina. Un gruppo di 7 operatori stranieri sarà inoltre coinvolto il 2 e 3 dicembre in un programma di visite a case editrici e librerie per un Fellowship Program che quest’anno si concentrerà sulla narrativa per adulti.
Per consultare il programma completo: http://www.plpl.it

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Investimenti finanziari: incertezza fondamentale e razionalità ecologica

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Quando incontro per la prima volta un potenziale cliente spiego sempre che – purtroppo – io non ritengo che sia possibile prevedere, con un ragionevole grado di affidabilità, i mercati finanziari e che comunque io non sono in grado di farlo.
In genere tutti ritengono ragionevole la cosa, ma questo è ciò che costantemente si tenta di fare! Nella teoria delle scelte, si distinguono i giochi ad informazione completa dai giochi ad informazione incompleta. Gli scacchi, i dadi, la roulette sono tutti giochi ad informazione completa. Qui è il regno del rischio e del calcolo. Per fare una scelta, una mossa, una giocata, posso calcolare. Maggiore e la mia capacità di calcolo e maggiore è la possibilità di vincere. Nei giochi ad informazione incompleta – come il poker – c’è incertezza.I mercati finanziari sono un gioco più simile agli scacchi o più simile al poker?
Senza alcun dubbio sono molto più simili al poker. Come con il poker, anche in finanza è sensato fare una serie di calcoli. Ciò che è insensato è basare le scelte prevalentemente su questi calcoli. Il concetto più importante che devi comprendere per investire è che le tue scelte devono gestire l’incertezza, non il rischio. Come si gestisce l’incertezza?
Uno degli studiosi più importanti al mondo su questo tema è Gerd Gigerenzer che ha diretto per molti anni un gruppo di ricercatori (Center for Adaptive Behavior and Cognition al Max Planck Institute for Human Development). Ha dato dei contributi fondamentali per l’affermarsi del concetto di razionalità ecologica.
Il pensiero dominante in economia (di cui la finanza è un settore) fonda tutte le sue formule matematiche sull’ipotesi che gli operatori facciano scelte razionali, cercando di massimizzare l’utilità attesa delle loro scelte. Il concetto di “scelta razionale” si traduce, in questa visione dell’economia, in calcoli. In altre parole, per ciascuna scelta, si tratta di pesare i risultati di tutti gli esiti ipotizzabili per le varie probabilità che accadano e successivamente fare una media. Facciamo un esempio per comprendere…
Devo scegliere fra due tipologie di investimento: A e B.
Secondo i dati storici, dopo 5 anni, nel 95% dei casi, 100 mila euro investiti avranno generato un capitale che oscilla in una banda che va da un minimo di 93 mila euro ad un massimo di 137 mila euro. La scelta B, sempre statisticamente nel 95% dei casi, avrà una oscillazione tra 98 e 112 mila euro.
Come dici? Hai già perso il filo del discorso?
E’ normale! E va bene così! Non ti preoccupare. La maggior parte delle persone si perde perché il nostro cervello non è fatto per questo approccio. La buona ragione per la quale il cervello non si trova con questo approccio è perché questo è un approccio sbagliato! In finanza questo approccio è considerato razionale, ma – secondo la definizione di Gigerenzer – non è una razionalità ecologica. Perchè?
Perché trascura la cosa veramente importante, ovvero gli eventi che non sono inclusi in quei calcoli! L’esempio parlava del 95% dei casi. Ma si tratta del 95% dei casi passati! Per prima cosa non sappiamo cosa c’è in quel 5% ma sopratutto noi sappiamo che la distribuzione dei casi futuri sarà diversa da quella del passato! La sostanza è sempre quella: il futuro è incerto! La razionalità ecologica, evita di consumare energie mentali in calcoli che non servono a nulla e si concentra sull’uso di processi decisionali molto più semplici, i quali in primo luogo escludono, per quanto possibile, gli eventi che mettano in pericolo la sopravvivenza della persona (o in questo caso del capitale). Anche se l’ipotesi di perdere tutto (o una parte molto consistente) del capitale ha una probabilità estremamente bassa (in virtù delle ipotesi statistiche basate sul passato), la razionalità ecologica impone di escludere le scelte che implicano la possibilità di perdere tutto.Razionalità ecologica significa, in altre parole, semplificare le scelte. Quelli che parlano bene usano l’espressione: euristiche rapide e sintetiche.
Non pretendere la precisione dove è impossibile, bensì accogliere l’incertezza usando tanto buonsenso.L’esempio classico è quello della diversificazione 1/n. Il problema è quello di definire in che proporzione metto in portafoglio ciascuna tipologia d’investimento fra le alternative considerate possibili. Mettiamo che le alternative siano 10.
La soluzione “razionale” classica consiste nel fare calcoli statistici, trovare rendimento medio atteso, deviazione standard e correlazione, costruire la così detta “frontiera efficiente” (per la quale un certo Markowitz ha preso il premio Nobel…) e poi definire il portafoglio “ottimale”. L’approccio della razionalità ecologica è quello d’investire semplicemente la decima parte di ciascuna forma d’investimento. Se non ho elementi per scegliere: semplicemente non scelgo, ovvero li prendo tutti. Ci sono diversi studi che dimostrano come l’approccio 1/n sia superiore alla frontiera efficiente. Ciò accade per il principio generale in base al quale in condizioni d’incertezza non vince la strategia matematicamente più raffinata, maquella che incorpora meno assunti di base. Se si vuole approfondire il tema, si consiglia uno dei libri di Gerd Gigerenzer: “Quando i numeri ingannano. Imparare a vivere con l’incertezza”. E’ utile non solo per la finanza, ma per tutte le scelte della vita, perché la finanza è esattamente come la vita: incerta. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio)

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Carenza di ferro: un problema poco conosciuto, da prendere sul serio

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Nel mondo, 1 persona su 3 soffre di carenza di ferro, con o senza anemia1: una condizione che può essere anche molto debilitante e, se prolungata e non adeguatamente trattata, portare a gravi conseguenze per la salute di chi ne soffre. A causa di una sintomatologia aspecifica – affaticamento, pallore, fragilità alle unghie, perdita di concentrazione, irritabilità e, in alcuni casi, picacismo (desiderio di ingerire cose non commestibili come argilla e ghiaccio) sono i segnali più comuni2,3– la carenza marziale resta un problema poco conosciuto e sotto diagnosticato, e se ne sottovalutano le implicazioni di salute.La Giornata della Carenza di Ferro (Iron Deficiency Day), che si celebra ogni anno il 26 novembre, è nata nel 2015 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul ruolo di questo oligoelemento essenziale per la vita e su cosa può accadere se i livelli di ferro non sono gestiti correttamente. Quest’anno, la Giornata si concentra sull’impatto della carenza di ferro e dell’anemia sideropenica (anemia da carenza di ferro) sulle donne in età fertile, in modo particolare durante la gravidanza, e sui pazienti affetti da scompenso cardiaco.Senza sufficiente ferro a disposizione, il corpo umano non può funzionare correttamente. Esso, infatti, è essenziale per la produzione dei globuli rossi e per assicurare un efficace funzionamento di cuore e muscoli scheletrici. Il ferro, inoltre, svolge un ruolo fondamentale nel combattere le infezioni e le malattie, mantenendo i livelli di energia e la normale funzione cerebrale. Quando le riserve di ferro nell’organismo diventano scarse, ne risentono il metabolismo, la salute mentale e fisica, la produttività e la funzionalità sessuale4. Secondo l’Organizzazione Mondiale sella Sanità, la carenza di ferro può causare una riduzione del 30% dell’attività fisica.
Durante la vita fertile, quasi 1 donna su 3 soffre di carenza di ferro, principalmente associata alle perdite eccessive di sangue dovute a un ciclo mestruale abbondante, condizione con cui deve fare i conti il 10-30% dell’universo femminile. Stanchezza, frequenti mal di testa, scarsa concentrazione, si ripercuotono anche sulle performance lavorative e scolastiche: si stima che il 19% delle studentesse soffra di questi sintomi a causa di una carenza marziale. Particolarmente delicato per la donna è il periodo della gestazione, che comporta un aumento di 3 volte del fabbisogno di ferro per lo sviluppo della placenta e del feto, in particolare per lo sviluppo cerebrale e del sistema immunitario. Lo stato anemico, se importante e prolungato, raddoppia il rischio di parto prematuro8 e triplica per il bambino il rischio di basso peso alla nascita9. In media, il 40% delle future mamme inizia una gravidanza senza adeguate scorte di ferro10 e il 90% non assume sufficiente ferro durante la gestazione. Lo stato anemico può perdurare anche dopo il parto, condizione che si verifica in più di 1 donna su 412 – in particolar modo in caso di gravidanze multiple, parto gemellare, parto cesareo – e che aumenta il rischio di depressione post partum, ansia e insufficienza primaria di lattazione. Anche l’infiammazione associata a determinate condizioni patologiche a lungo termine come lo scompenso cardiaco, l’insufficienza renale cronica e le malattie infiammatorie croniche intestinali, può ridurre la quantità di ferro assorbita dall’intestino e poi resa disponibile all’occorrenza, generando così carenza di ferro. Condizione che può peggiorare con alcuni farmaci usati nel trattamento di queste patologie, ad esempio antiaggreganti e anticoagulanti.

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Presentazione del Passaporto di Milano per Camminare e della Salute

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Milano 4 Dicembre 2019, ore 11.00 Sala Stampa “Franco Brigida” Comune di Milano, Palazzo Marino. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inattività fisica è il quarto fattore di rischio di mortalità a livello globale ed è responsabile della drammatica crescita di sovrappeso e obesità, potenti fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, come diabete, tumori e malattie cardiovascolari. Il Passaporto di Milano “Città per Camminare e delle Salute”, attraverso percorsi urbani e turistici, promuove il cammino come attività di prevenzione primaria e a basso costo per la salute dei cittadini. Intervengono: Roberta Guaineri, Assessore allo Sport del Comune di Milano, Martina Cambiaghi, Assessore allo Sport della Regione Lombardia, Federico Serra, Direttore Italia Cities Changing Diabetes, Michele Carruba, Health City Institute e Presidente Centro Studio e Ricerca sull’Obesità Università Statale di Milano, Livio Luzi, Health City Institute e Direttore Endocrinologia e Malattie Metaboliche Policlinico San Donato, Elisabetta Lovati, Presidente SID Lombardia, Regina Dagani, Presidente AMD Lombardia, Fabio Pagliara, Segretario Generale FIDAL Federazione Italiana Atletica Leggera Maurizio Damilano, Presidente A.s.d. Scuola del Cammino e campione olimpico di marcia Eleonora Giorgi, Marciatrice medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di Doha Modera: Luca Gregorio, Giornalista

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Stanno prendendo forma i contorni di un nuovo piano per far decollare la crescita dell’eurozona

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Commento “L’eurozona: un piano per un futuro più luminoso”, a cura di Sabrina Khanniche, Senior Economist, Steve Donzé, Senior Macro Strategist di Pictet Asset Management. Accade a solo pochi giorni di distanza dall’insediamento di Ursula von der Leyen e Christine Lagarde alla guida delle principali istituzioni europee. E si tratta di un piano che promette il più grande stimolo coordinato dalla crisi finanziaria del 2008.Il grosso dello stimolo proverrà dalla Germania, la cui economia, fortemente legata al settore manifatturiero, appare prossima a una recessione. La posizione fiscale della Germania, rettificata per il ciclo economico e alcuni effetti una tantum, si sposterà verso un espansionistico 0,8% del PIL il prossimo anno, rispetto al -0,7% del 2018.Tuttavia, pare che tutto ciò non sarà sufficiente. La Germania rappresenta quasi un terzo del PIL dell’eurozona, e la nostra analisi indica che il suo piano di spesa per il 2020 non aggiungerà più di 40 punti base alla crescita del Paese per lo stesso anno (si veda il grafico).Non sorprende, quindi, che i legislatori tedeschi stiano cercando di allentare il loro storico impegno a mantenere il bilancio in pareggio.A ottobre la Cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che i tedeschi non devono farsi ossessionare dalla politica schwarze Null, ossia di pareggio di bilancio (letteralmente “zero nero”), e che anche investire nel futuro deve essere una priorità. Il Ministro delle Finanze Olaf Scholz ha suggerito che il governo potrebbe spendere altri 50 miliardi di euro.
Il FMI ha incoraggiato la Germania all’investimento pubblico. Questo è anche l’impegno assunto dalla Presidente della Commissione Europea nella parte più ampia del suo manifesto, sollecitando una spesa di 1000 miliardi di euro per progetti sostenibili nel prossimo decennio.Berlino può anche ridurre i contributi per la previdenza sociale o introdurre incentivi per l’acquisto di beni sostenibili, offrendo una spinta immediata al reddito delle famiglie, che potrebbe sostenere la spesa al consumo. Affinché uno stimolo fiscale sia efficace, tuttavia, occorre che anche la banca centrale svolga la sua parte. Perché, come effetto controproducente, una maggiore spesa da parte del governo potrebbe portare a maggiori oneri finanziari. La BCE sta già aumentando il livello di liquidità nel sistema finanziario per mantenere bassi i tassi d’interesse.
Con il nuovo pacchetto presentato a settembre, fornirà un nuovo stimolo pari a 20 miliardi di euro al mese. Ipotizzando che la BCE condurrà il programma con un ritmo uniforme fino al raggiungimento del limite autoimposto, prevediamo che la banca inietterà quasi 500 miliardi di euro nei prossimi due anni. Ciò aumenterebbe l’iniezione di liquidità della regione al livello più alto dal 2014 e superiore alla media degli ultimi 12 anni.La BCE potrebbe anche rinnovare il suo attuale programma di credito, noto come TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, ovvero operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine). Nello scenario più estremo, potrebbe ammorbidire ulteriormente i termini del programma offrendo, ad esempio, una linea di credito perpetua alle banche in difficoltà. O potrebbe fare ricorso a una politica in stile giapponese di controllo della curva dei rendimenti. Il nuovo capo della BCE Lagarde forse non ha bisogno di arrivare a tanto. Ma se le condizioni dell’economia globale dovessero peggiorare, la BCE e i governi della regione avranno numerose opzioni tra cui scegliere per sostenere la crescita.Ed è per questi motivi che l’eurozona trascorrerà i prossimi anni a gettare le basi per un futuro migliore.

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In Italia sono i Millennial a risparmiare di più per la pensione

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

La pianificazione finanziaria in vista della pensione rappresenta uno dei temi più controversi, anche in ragione delle attuali dinamiche demografiche. Ma quanto mettono da parte gli investitori in vista dell’età post-lavorativa? A quanto pare non abbastanza, stando ai dati emersi dalla ricerca annuale Schroders Global Investor Study 2019*, condotta su oltre 25.000 investitori in 32 Paesi.Infatti, pur essendo generalmente noti per essere dei buoni risparmiatori, gli italiani sono risultati tra gli investitori che risparmiano meno per la pensione. In Italia gli investitori non ancora in pensione accantonano in media il 12,4% del reddito totale, rispetto ad esempio ad austriaci e svizzeri, ai primi posti in classifica, che risparmiano rispettivamente il 21,6% e il 21,3%. La percentuale di risparmio dell’Italia è inferiore anche alla media globale al 15,3% e a quella europea al 14,9%.Tuttavia, risulta incoraggiante lo spaccato a livello generazionale: infatti, nonostante siano ancora in piena età lavorativa e sia maggiore il tempo che li separa dalla pensione, in Italia i Millennial (18-37 anni) sono consapevoli di dover risparmiare di più, in quanto dedicano in media il 14,6% del proprio reddito ai risparmi per la pensione. Fanno seguito la Generazione X (38-50 anni) con l’11,5% e i Baby Boomer (51-70 anni) con il 9,7%. Una tendenza che si conferma anche a livello globale, ma con percentuali medie di risparmio generalmente più elevate e pari al 15,9% per i Millennial, 14,7% per la Generazione X e 13,7% per i Baby Boomer.
Quasi tutti gli investitori italiani non ancora in pensione (91%) riconoscono però che alcuni fattori potrebbero convincerli a risparmiare di più in vista di tale fase. Ad esempio, il 30% di questa fetta di investitori sarebbe propenso ad accantonare più denaro se avesse accesso a maggiori informazioni sulla quantità di risparmi necessari per sostenere lo stile di vita desiderato in pensione. Entrambi i dati sono simili alle medie globali: il 94% degli investitori non ancora in pensione ammette che alcune condizioni potrebbero incentivare maggiori risparmi e il 34% di essi lo farebbe concretamente a fronte di maggiori informazioni sul livello di risparmi di cui avrebbero bisogno per potersi permettere lo stile di vita auspicato dopo il pensionamento.Dallo studio emerge infine che, all’opposto, esistono anche alcuni fattori che influenzano negativamente la propensione degli investitori ad accantonare per la pensione. Ad esempio, il 17% degli italiani (identica la media globale), pur volendo risparmiare, ritiene che i bisogni del momento siano più rilevanti. Tra gli altri bias comportamentali selezionati dai rispondenti, sempre il 17% degli investitori italiani (15% il dato globale) ammette di concedersi degli sfizi nel presente invece di risparmiare per la pensione, mentre il 15% degli investitori italiani si dice fiducioso che i contributi versati dal datore di lavoro saranno sufficienti per la pensione (16% la media globale).

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Veneto: crescita in stallo (+1,7%), incerto il mercato estero

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Nel terzo trimestre 2019, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una crescita del +1,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Prosegue la decrescita dell’indicatore che nel 2018 aveva evidenziato in media d’anno un +3,2% (+4,1% nel 2017), con valori di intensità via via sempre inferiori. Su base trimestrale l’indice destagionalizzato della produzione industriale è cresciuto del +0,9%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera, realizzata da Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di oltre 1.700 imprese con almeno 10 addetti. «Il quadro che emerge dall’analisi congiunturale del settore manifatturiero del Veneto nel terzo trimestre 2019 è improntato a una crescita moderata e incerta dei principali indicatori economici in un contesto nazionale e internazionale con forti avversità – sottolinea Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto. Abbiamo davanti un periodo di grande insicurezza dovuto ai conflitti commerciali, alle crescenti tensioni geopolitiche, alla persistente debolezza del settore manifatturiero e alla Brexit. L’attività economica mondiale e il commercio internazionale hanno rallentato determinando un fiacco aumento del Pil nel 2019 (+3%). Per l’Italia le stime prevedono una crescita da “zero virgola”: +0,1% nel 2019, +0,4% nel 2020. In un contesto fermo risultano in moderato aumento anche le principali componenti dell’economia del Veneto. Nelle stime di Prometeia, il Pil regionale avrà un incremento annuo limitato del +0,4% rispetto al 2018, sintesi di previsioni di crescita mediocre della domanda sia interna (+0,9%) che estera (+2%), stabilità dei consumi delle famiglie e situazione critica per gli investimenti. Si potrebbe fare di più? Certo, come sistema camerale resta fondamentale l’impegno per il mantenimento di una costante attenzione al monitoraggio del sistema economico regionale e dei suoi territori e per il rafforzamento di comuni strategie di intervento volte allo sviluppo del sistema economico regionale e al continuo miglioramento della sua competitività».
Sotto il profilo dimensionale le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) hanno segnato una variazione del +1,9%, in linea con le medie e grandi imprese (50 addetti e più) che hanno registrato un +1,5%.
Nei mesi luglio-settembre 2019 il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva del +0,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, variazione più debole dei trimestri precedenti.
Gli ordinativi totali hanno segnato una performance positiva pari a +1,1% determinata a livello dimensionale dall’andamento delle medio-grandi imprese (+1,4%) seguite dalle piccole (+0,9%).
Nel terzo trimestre 2019 le aspettative degli imprenditori per i successivi tre mesi risultano in leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente. Per il fatturato e gli ordini esteri il saldo tra coloro che prevedono un incremento e coloro che si attendono una diminuzione è risultato positivo (rispettivamente +0,5 p.p. e +0,6 p.p.) mentre per gli ordini interni e la produzione il saldo ha registrato valori negativi ma in miglioramento rispetto al trimestre precedente (-5,6 p.p. e -2 p.p.).

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Il nipote può e deve diventare un educatore di salute del nonno e …viceversa

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

In particolare i giovani possono spiegare ai parenti più anziani l’importanza di assumere regolarmente i farmaci. Dall’alto della loro esperienza invece i nonni devono far comprendere quanto sia fondamentale crescere seguendo stili di vita sani, primo fra tutti l’attività fisica. Su questo principio innovativo di reciprocità saranno realizzate delle Linee di Indirizzo per favorire l’educazione degli italiani di diverse generazioni. E’ quanto è concordato tra la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Senior Italia FederAnziani in un Work Shop che si è svolto in occasione del settimo congresso di Senior Italia FederAnziani. L’evento si è concluso ieri a Rimini e rappresenta il più grande appuntamento nazionale dedicato ai cittadini over 65 residenti nel nostro Paese. La FIMP è l’unica organizzazione della pediatria italiana che partecipa a questa iniziativa che rientra nelle attività del Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (CIAT) che riunisce oltre 20 società scientifiche, federazioni di medici, sindacati, associazioni di pazienti e rappresentanti delle istituzioni. “L’aderenza terapeutica è un aspetto della salute dell’intera collettività a cui teniamo particolarmente – afferma il dott. Antonio D’Avino, ‎Vice Presidente FIMP -. Come pediatri di famiglia vediamo e curiamo ogni giorno migliaia di bambini e adolescenti. Abbiamo quindi un osservatorio privilegiato dal quale poter analizzare alcuni comportamenti e tendenze. Siamo profondamente convinti che nel nostro Paese tra nonni e nipoti ci sia un legame davvero unico e sempre più forte. Vogliamo sfruttarlo creando un percorso educativo che fornisca ai giovani la consapevolezza di quanto possano essere importanti per la salute dell’intera famiglia”. Tra gli aspetti che verranno meglio approfonditi nelle Linee di indirizzo future c’è anche l’uso degli strumenti digitali. “Come è noto sono spesso i nipoti a insegnare ai nonni l’utilizzo delle nuove tecnologie – prosegue D’Avino -. I dispositivi elettronici sono infatti una risorsa utile per favorire l’aderenza alle cure da parte dei più anziani. App, timer, suonerie sono strumenti che vanno utilizzati per ricordare l’ora e le dosi esatte dei vari farmaci. Si tratta quindi di un’ulteriore convergenza che dobbiamo saper sfruttare in modo adeguato”.

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In Italia si fanno meno figli: E’ un bene o un male?

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

I dati Istat relativi al 2018 e alle prime tendenze del 2019 sono inequivocabili: in Italia si fanno meno figli, 24% nel periodo 2008/2018, 5.000 nascite in meno nei mesi gennaio/giugno di quest’anno.
Bene. In un Pianeta dove la natalità sta esplodendo, nel 2050 (dati ONU) arriverà a 9,7 miliardi rispetto agli attuali 7,7 miliardi, prendere atto che qualcuno ha capito cosa sia meglio fare per la nostra sopravvivenza (cambiamento climatico permettendo), è una soddisfazione. Ed è da notare che questi “qualcuno” non sono le nostre autorità, ma sono gli individui, le coppie: una consapevolezza controcorrente rispetto alle autorità che abitualmente perorano politiche di crescita della natalità. Alcuni catastrofisti probabilmente grideranno contro la estinzione del genere italico. Noi li classifichiamo tra coloro che non si sono accorti che non siamo più nell’era delle nazioni e che la globalizzazione dell’economia impone di prendere in considerazione la demografia del Pianeta e non quella del proprio Paese.A noi interessa l’oggi, il domani e il dopodomani del nostro quotidiano e dei nostri figli e nipoti. Ovviamente ci piace star bene oggi, e proprio per questo non riusciamo a nasconderci che questo nostro star bene comporta altrettanta condizione per tutti gli abitanti del Pianeta. Altrimenti ci sono le guerre, le carestie, le epidemie e tutti quei fenomeni che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare la storia con una particolarità: “mors tua vita mea” (cioé: la tua morte è condizione perché io possa vivere). Qualcuno se ne frega, tanti dicono che sono impegnati per invertire questa caratteristica, quasi tutti rimangono con le parole… ché di fatti, e soprattutto risultati, non se ne vedono proprio. Due soli esempi, per grandi linee, tra i tanti possibili: i flussi migratori (eterni come la storia) che quasi sempre vengono considerati come minaccia e/o gestiti male, il continuo sfruttamento del terzo e quarto mondo da parte del primo e secondo.Dicevamo dell’esplosione demografica…. Beh sicuramente l’aumento della popolazione in un Pianeta che oggi sta gestendo con difficoltà la sua esistenza, insieme al fatto che la maggior parte delle popolazioni vivono in condizioni precarie, privati anche del potere di decisione e amministrazione delle proprie vite… questo aumento non giova. Certo, è innegabile riconoscere che la responsabilità dell’esplosione demografica è nei cosiddetti Paesi poveri, mentre noi ricchi siamo ragionevoli… ma, per vivere e non “calpestarci” oltre a prendere atto di chi possa essere la responsabilità (facendo anche la tara sul fatto che culture e istruzione, nonché loro assenze, giocano in materia un ruolo determinante), non possiamo non prendere atto che è così. Un “così” che si ritorce anche su quella parte del Pianeta che vive ai nostri livelli. Se crediamo che il rimedio siano i muri e “ognuno padrone a casa sua”, è un errore: i muri si scavalcano facilmente e con metodi e conseguenze peggiori rispetto a quando si tratta di attraversare un “semplice” territorio, mentre per essere padroni a casa propria occorre che queste case di proprietà ci siano… e sembra che invece in tanti luoghi manchino.Discorso ampio e articolato, qui solo brevemente accennato. Tornando a monte della nostra riflessione, però, crediamo sia importante considerare il contributo che intanto ognuno potrebbe dare per evitare il peggio. E fare meno figli crediamo sia un buon contributo. Contesto nel quale potremmo svolgere un ruolo determinante per tutti: meno persone, che restano tali anche con l’apporto degli immigrati, si istruiscono meglio. Ché ognuno dia al meglio il suo contributo al necessario equilibrio territoriale e planetario, e se noi abitanti dell’Italia riuscissimo ad essere più e meglio istruiti, il contributo potrebbe essere più importante. Dovremmo giocare sulla qualità e non la quantità. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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Concerto a Maria

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Roma Sabato 7 dicembre – ore 19.30 Basilica Sant’Andrea delle Fratte – Santuario Madonna del Miracolo Via di Sant’Andrea delle Fratte, 1. In occasione dell’Immacolata e delle prossime festività natalizie, Paoline organizza un concerto dedicato a Maria: un percorso musicale tra classici mariani e natalizi a cura del M° Andrea Montepaone, che dirigerà l’Orchestra Supernova.Tra i brani che verranno eseguiti dall’orchestra, titoli celebri ed estremamente popolari, come ad esempio Salve Regina, Nome dolcissimo, Tu scendi dalle stelle, Stille Nacht. Classici di cui il M° Montepaone racconterà anche genesi e curiosità.Il concerto sarà inoltre arricchito dalla presentazione del volume La Natività nella Legenda Aurea, con interventi di Rodolfo PAPA, Presidente dell’Accademia Urbana delle Arti, e Silvia GUIDI, Giornalista de L’Osservatore Romano.Andrea Montepaone – Nato a Roma, dopo aver conseguito una laurea in DAMS ed un dottorato in orchestrazione cinematografica, si è perfezionato con Stelvio Cipriani, acquisendo una grande versatilità specie nella tecnica della scrittura per orchestra. Ha iniziato presto un’intensa attività di autore nel campo della musica da commento e diverse sue composizioni originali ed elaborazioni sono state inserite in film e fiction, tra cui quattro stagioni di Don Matteo. La sua attività si è poi maggiormente orientata verso il mondo televisivo: ha pubblicato venti raccolte discografiche di musiche, spesso utilizzate per servizi giornalistici, sigle o spot pubblicitari, programmi Rai e Mediaset. Di rilievo anche le sue collaborazioni nell’ambito del pop: con i Tiromancino, per i quali ha arrangiato e diretto la canzone Il rubacuori al 58° Festival di Sanremo; con Tony Renis, per l’album d’esordio del trio Il Volo; con Dolcenera, per il Coca Cola Summer Festival di Roma. Nel 2017 ha vinto il Premio Respighi della Chamber Orchestra of New York nella categoria compositori con il brano The Holy Family. Il primo disco pubblicato con Paoline è stato Sinfonia Gregoriana, a cui è seguita, oltre alla serie Classici di Natale, la collana Classici mariani.
Orchestra Supernova – Fondata nel 2010 dal M° Montepaone, che ne è anche il direttore artistico, è composta da musicisti di grande esperienza professionale provenienti da importanti orchestre italiane e ha sviluppato in maniera particolare un repertorio cinematografico e leggero, adattandosi a qualsiasi evento in cui la musica riveste un ruolo fondamentale. Oltre ad aver partecipato a diversi concerti, svolge soprattutto attività in studio di registrazione e, parallelamente a numerosi album del M° Montepaone, ha inciso l’ultima colonna sonora di Manuel De Sica, composta per il film L’altro Adamo di Pasquale Squitieri (2014) e alcune musiche da commento di Maurizio Abeni (2019). Negli ultimi anni ha intrapreso una felice collaborazione con Marco Frisina registrando diversi suoi CD. La Legenda Aurea, testo agiografico composto da Jacopo da Varagine nella seconda metà del XIII secolo, è un caposaldo della letteratura cristiana, al quale si sono riferiti molti artisti, per illustrare la storia sacra. Basti ricordare Giotto per la Cappella degli Scrovegni o Piero della Francesca per le Storie della vera croce. Il volume “La Natività nella Legenda Aurea” raccoglie i testi che hanno particolare relazione con il Natale, corredati di immagini tratte dal patrimonio artistico medioevale e rinascimentale. Un racconto insieme storico e fiabesco, dal fascino ineguagliabile, paragonabile ai grandi classici della letteratura. Il libro è arricchito dall’introduzione del card. Gianfranco Ravasi.

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Uganda: Stop alla guerra sui bambini

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

«Immaginate voi di dover lasciare la vostra casa, la vostra famiglia e i vostri amici per partire da soli verso posti che non conoscete. Camminare di giorno, di notte, al buio e al sole per trovare un posto sicuro. Da soli». Inizia così il video reportage realizzato in Uganda da LaSabri – una delle più note star italiane del web, con milioni di follower su tutte le piattaforme – realizzato in collaborazione con Save The Children, in occasione dei 30 anni dalla firma della Convenzione ONU dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. L’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, infatti, proprio in Uganda garantisce un rifugio sicuro a migliaia di persone in fuga dalla guerra civile in Sud Sudan, un conflitto che ha causato oltre 400.000 vittime e 2.5 milioni rifugiati nei paesi confinanti.L’Uganda è uno dei paesi più ospitali, ma oltre il 57% dei bambini che ha trovato una casa in questa terra non riesce a frequentare una scuola. Da qui nasce lo speciale racconto prodotto dalla major Web Stars Channel, un viaggio durante cui LaSabri ha potuto conoscere e mostrare ai suoi milioni di giovani fan l’impegno di Save The Children per la tutela e l’istruzione dei bambini fuggiti dalla guerra. Un racconto in cui sono stati coinvolti direttamente anche alcuni fan di Sabrina, a cui sono state mostrare in anteprima le immagini di questo viaggio e da cui è emersa una grande solidarietà verso i bambini più sfortunati supportati da Save The Children. L’iniziativa nasce nell’ambito della campagna “Stop alla guerra sui bambini”: oggi, 420 milioni di bambini – uno su cinque al mondo – vive in aree colpite dalla guerra e più di 27 milioni di bambini, sfollati a causa dei conflitti, non possono frequentare una scuola.Save The Children ha scelto LaSabri per la sua capacità di parlare a un pubblico giovane, un pubblico di milioni di ragazzi e ragazze che considerano la creator di Web Stars Channel come una sorella maggiore, affinché questo importante messaggio arrivi a tutte le fasce di età. Un progetto che ha preso forma sui principali social network con un toccante – ma anche divertente – documentario sulla speranza e la forza d’animo dei bambini supportati da Save The Children, narrato nello stile di Sabrina Cereseto. “Mamma adottiva a distanza” di Dorothy, una bambina del Malawi sostenuta sempre attraverso Save the Children, LaSabri è anche stata tra le fautrici della campagna #cyberesistance contro il bullismo online. «Vedere questi bambini che qui stanno bene con dei progetti così importanti dà un senso di gioia pazzesca. E poi basta vedere i loro sorrisi e fanno sorridere anche te!», è il messaggio che LaSabri lascia a tutti i propri fan su questa nuova iniziativa di solidarietà.

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Malattie reumatologiche in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

In Italia due milioni di persone, soprattutto donne d’età compresa fra i 25 e i 45 anni, sono colpite da fibromialgia. Si tratta di una malattia reumatologica molto dolorosa, dalle cause ignote e contro la quale non sono ancora state messe a punto terapie realmente efficaci. Da qui l’esigenza di istituire il primo registro nazionale sulla malattia, un progetto realizzato dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) con il patrocinio del Ministero della Salute. L’obiettivo è ottenere uno strumento che consenta ricerche scientifiche approfondite e favorisca lo sviluppo della medicina di precisione. Il registro viene presentato oggi in occasione della seconda giornata del 56° Congresso Nazionale della SIR che vede riuniti fino a domani a Rimini oltre 2.000 medici. “Per la prima volta il paziente è stato messo al “centro” per un nuovo, ambizioso e complesso progetto, che ha visto finora la partecipazione attiva di 19 centri di reumatologia sul territorio nazionale – sottolinea Fausto Salaffi, Consigliere Nazionale della SIR e delegato ai problemi legati alle malattie da dolore cronico -. L’iniziativa ha consentito di ottenere quella che è, ad oggi, la più ampia casistica italiana di pazienti. I dati epidemiologici e clinici ottenuti potranno ampliare così la conoscenza della malattia, nella speranza di migliorarne il percorso diagnostico terapeutico e incentivare un approccio più personalizzato. La fibromialgia è la terza patologia reumatologica più diffusa nel nostro Paese e rappresenta da sola il 20% di tutte le diagnosi che formuliamo in ambito ambulatoriale. E’ quindi fondamentale riuscire a perfezionare l’assistenza ai malati”. Nonostante la fibromialgia sia così frequente nel nostro Paese, solo il 24% degli italiani ne ha sentito parlare. Più in generale quasi tutte le patologie reumatologiche risultano poco conosciute dal grande pubblico. Per questo la SIR promuoverà per il terzo anno consecutivo #Reumadays, una campagna itinerante che il prossimo anno coinvolgerà altre città italiane. I medici specialisti reumatologi, grazie anche al supporto delle associazioni di pazienti, andranno nelle piazze con speciali info-point. Spiegheranno alla cittadinanza queste patologie, come prevenirle e soprattutto l’importanza di segnalare tempestivamente i sintomi ad un medico. Sarà possibile ricevere materiale informativo, consulti medici ed eseguire dimostrazioni di alcuni esami. Particolare attenzione sarà invece riservata agli over 65 con la nuova edizione della campagna Malattie Reumatologiche? No Grazie! Attraverso una partnership con Senior Italia FederAnziani la SIR andrà nei centri anziani della Penisola per tenere speciali lezioni di salute. “Trattiamo delle malattie in crescita che presentano numeri davvero imponenti – aggiunge Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale SIR -. In totale interessano oltre cinque milioni di persone d’ogni fascia d’età e si calcola che un over 65 su tre deve assumere regolarmente farmaci antinfiammatori e antireumatici. Tuttavia non godono della stessa notorietà e attenzione di altre gravi patologie. La nostra Società Scientifica deve perciò sempre di più impegnarsi anche in campagne informative”. “Sarà un’ottima occasione per ribadire il ruolo indispensabile che il reumatologo deve avere all’interno del sistema sanitario nazionale- sottolinea Guido Valesini, Vice Presidente SIR -. Questo va difeso e potenziato soprattutto per quanto riguarda la libertà prescrittiva, un diritto che deve essere sempre rispettato e garantito nell’interesse sia del clinico che del malato”. “Dobbiamo confrontarci con gli amministratori e le istituzioni per riuscire ad assicurare sempre la disponibilità delle terapie innovative – sostiene Roberto Gerli, Presidente Eletto SIR -. Con queste cure possiamo garantire una buona qualità a chi sta affrontando patologie difficili e molto dolorose come artrite reumatoide, artrite psoriasica o connettiviti”.

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Premio: Con il sole sul viso

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Roma 4 dicembre 2019 Ore 12.00 Sala Caduti di Nassirya – Senato della Repubblica Piazza Madama, 11 Interverranno: Senatore Francesco Maria Giro, Senatore Maurizio Gasparri, Federica De Pasquale, Responsabile Relazioni Istituzionali “Con il Sole sul Viso”, Alma Manera, Ideatore e responsabile del Progetto, e gli ospiti premiati. Modera: Anna Maria Terremoto, giornalista RAI. Sarà, anche, l’occasione per fare il punto della situazione sulla proposta di legge, già presentata lo scorso maggio, per l’istituzione del Fondo Nazionale per il sostegno temporaneo a chi lavora nel settore artistico culturale e della comunicazione, attualmente all’attenzione della Commissione Cultura del Senato. La proposta ha trovato come primo sostenitore il Senatore Maurizio Gasparri.
4 dicembre 2019 Ore 20.00 SERATA DI GALA DI PREMIAZIONE LAB SPAZIO EVENTI – Via Dalmine, 140 – Roma (Labaro) Il Premio “Con il Sole Sul Viso” alla sua prima edizione è destinato a coloro che hanno contribuito alla promozione e alla diffusione della cultura nei diversi settori dell’umanità, della ricerca della verità, della libertà, del rispetto, della giustizia, della bellezza, del dialogo, della solidarietà, conservando un lato umano molto forte.E’ una iniziativa che rientra nel progetto etico “Con il sole sul viso” ideato da Alma Manera, promotore di proposte per l’industria della cultura, della comunicazione e del terzo settore: categorie speciali di alto valore sociale da tutelare. Il progetto è in essere dal 2016 sotto l’egida dell’associazione culturale “Alta Classe” che opera dal 1992.
Saranno premiati: Maria Elisabetta Casellati, Presidente del Senato della Repubblica; Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset; Elisabetta Armiato, Etoile Internazionale, Presidente Della Fondazione “Pensare Oltre”; Lucia Ascione, giornalista, conduttrice TV 2000; Rino Barillari, fotografo “The King”; Antonello Crucitti, Presidente Nazionale di Calcio Famiglie Numerose, con la moglie Angela Malara; Monica Graziana Contraffatto, militare e atleta paralimpica italiana; Roberto Cenci, regista e autore televisivo; Valeria Fabrizi, attrice; Maria Teresa Fiore, Vice Direttore RAI 1, responsabile dell’intrattenimento; Cleonice Gioia, pittrice contemporanea; Maria Pia Liotta, autrice regista; Gjon Kolndrekaj, autore regista; Gai Mattiolo, stilista; Fernando Miglietta, architetto, artista, critico e teorico; Franco Miseria, coreografo regista; Franco Romeo, cardiochirurgo, Direttore U.O.C. Cardiologia Policlinico Tor Vergata; Marco Tomei, art director maison Mattiolo e campione cinofilo. Attesi ospiti del mondo della cultura, della politica, della comunicazione e del terzo settore. La serata sarà condotta da Alma Manera con la regia di Maria Pia Liotta. Il premio è un’opera degli antichi maestri orafi G.B. Spadafora.

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Il Bene e il Male in Pinocchio

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Roma. Mercoledì 4 dicembre 2019, alle 10:30, all’Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi 190), si terrà il convegno “Il Bene e il Male in Pinocchio”, organizzato dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi in collaborazione con lo stesso ateneo.L’incontro, con ingresso libero, sarà un’occasione di riflessione sui messaggi e sui valori proposti dalla celebre fiaba, conosciuta in tutto il mondo. Attraverso il linguaggio della fantasia, Collodi ha saputo offrire ai lettori numerosi insegnamenti che ancora oggi riescono toccare il cuore delle persone.Coordinatore del convegno è il Prof. Lorenzo Franchini, che oltre a far parte della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, è anche Docente di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità nell’Università Europea di Roma.“Pinocchio è un libro veramente universale”, spiega il Prof. Lorenzo Franchini. “Carlo Lorenzini detto Collodi era imbevuto di culture e sensibilità diverse, vuoi cristiane, vuoi laico-risorgimentali. Eppure in lui l’orizzonte dei valori rimase solidamente unitario, netta la distinzione tra bene e male, e solo da una adesione piena al primo e da un rifiuto totale del secondo poté derivare l’evoluzione del pezzo di legno in persona in carne ed ossa. C’è qualcosa di misteriosamente archetipico in questa favola, più che in ogni altra, e non c’è da stupirsi se anche in questo periodo le grandi produzioni cinematografiche e televisive si accingano a dedicarle sempre più attenzione, su scala nazionale e internazionale”.Il convegno sarà aperto dal saluto introduttivo di Padre Pedro Barrajón, L.C. Rettore Università Europea di Roma, del Prof. Umberto Roberto, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane, del Prof. Emanuele Bilotti, Coordinatore del Corso di Laurea di Giurisprudenza, e del Prof. Luigi Russo, Vice-Coordinatore del Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria.Interverranno: la Prof.ssa Marina D’Amato, Fondazione Nazionale Carlo Collodi e Università di Roma Tre (“Verità e bugia”), il Prof. Carlo Serafini, Università “La Sapienza” di Roma (“Il Bene e il Male” nelle riscritture novecentesche di Pinocchio”), il Prof. Andrea Dessardo, Università Europea di Roma (“Chiamo brutti i libri che mi annoiano. Collodi, tra parodia e intento educativo”), il Prof. Filippo Vari, Università Europea di Roma (“Pinocchio per un giurista”), il Prof. Andrea Panzarola, Università Lum “Jean Monnet”- Bari e il Prof. Aniello Merone, Università Europea di Roma (“Pinocchio e la funzione educativa del processo”). Concluderà l’incontro il dott. Pier Francesco Bernacchi, Presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.

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Assistenza ai rifugiati che vivono nelle aree urbane della Libia

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha annunciato ieri che sta intensificando il sostegno destinato a rifugiati e richiedenti asilo presenti nelle aree urbane della Libia e rivalutando il ruolo e il funzionamento del Centro di raccolta e partenza (Gathering and Departure Facility/GDF) I rifugiati e i richiedenti asilo che vivono nelle aree urbane sono già circa 40.000, tra i quali alcuni estremamente vulnerabili e in disperato bisogno di aiuto. L’assistenza umanitaria per rifugiati e richiedenti asilo è disponibile presso il Centro comunitario diurno (Community Day Centre/CDC) dell’UNHCR attivo a Gurji, nel distretto di Tripoli, dove coloro che ne hanno necessità possono accedere a servizi quali cure primarie, registrazione e assistenza in denaro per soddisfare le esigenze legate a cibo e alloggio.L’agenzia, inoltre, sta rivalutando il ruolo del GDF alla luce delle gravi e insostenibili condizioni di sovraffollamento. Il GDF è stato inaugurato un anno fa come centro di transito per rifugiati e richiedenti asilo vulnerabili, principalmente donne e minori non accompagnati a rischio più elevato in stato di detenzione e per i quali erano state individuate soluzioni fuori dalla Libia. Tali soluzioni restano estremamente limitate e richiedono che l’UNHCR individui e dia priorità ai casi di vulnerabilità più gravi in seno a una popolazione molto più ampia, composta da molte persone in stato di forte bisogno. L’UNHCR e i partner operano all’interno della struttura, la quale ricade sotto la giurisdizione complessiva del Ministero dell’Interno libico.Tuttavia, a partire da luglio, in seguito all’attacco aereo che ha colpito il centro di detenzione di Tajoura, provocando diverse vittime, centinaia di ex detenuti si sono recati presso il GDF. A fine ottobre, a questi si è aggiunto un altro gruppo di circa 400 persone provenienti dal centro di detenzione di Abu Salim, nonché fino ad altre 200 persone dalle aree urbane. Fanno parte di una popolazione più ampia di richiedenti asilo, rifugiati e migranti che in Libia sono vulnerabili e esposti a rischi – ma ai cui casi non è stata data priorità per l’evacuazione o il reinsediamento.Il GDF è ora in condizioni di grave sovraffollamento: a fronte di una capacità di circa 600 persone, attualmente ne ospita quasi il doppio, molte delle quali da diversi mesi. L’UNHCR, altre agenzie delle Nazioni Unite e i partner hanno fornito loro assistenza umanitaria, offrendo cure mediche, supporto psicosociale, pasti caldi e biscotti ad alto contenuto energetico. Tuttavia, la situazione presso il GDF non è sostenibile e la struttura non funziona più come centro di transito, ostacolando la capacità dell’UNHCR di evacuare i rifugiati più vulnerabili per i quali sono state individuate soluzioni al di fuori della Libia, fuori dai centri di detenzione e in luoghi sicuri.
Data l’introduzione di un pacchetto di assistenza urbana di portata più ampia, l’UNHCR eliminerà gradualmente il servizio di ristorazione erogato presso il GDF a partire dall’inizio dell’anno. L’UNHCR continuerà a garantire informazioni e consulenza a quanti hanno fatto ingresso informalmente nel GDF in merito alle opzioni a loro disposizione e al pacchetto di assistenza urbana. Coloro che presentano profili per cui è necessaria la protezione internazionale stanno ricevendo sostegno per lasciare il GDF tramite il pacchetto di assistenza urbana, il quale include denaro di emergenza in contanti per i primi due mesi, beni di prima necessità, accesso alle cure primarie e invio a visite specialistiche. Inoltre, ai beneficiari verrà data la possibilità di sostenere colloqui col personale dell’UNHCR per individuare vulnerabilità e soluzioni specifiche. L’UNHCR continua a chiedere risorse supplementari che permetterebbero di fornire un sostegno più sostanzioso e continuo.Circa 40 persone hanno già accettato quest’opzione, il che non esclude che possano usufruire in futuro di possibili evacuazioni o reinsediamenti al di fuori della Libia. A titolo di esempio, a quattro persone che hanno accettato il pacchetto è stata riconosciuta l’ammissibilità all’evacuazione umanitaria a seguito dei colloqui di valutazione delle esigenze di protezione.L’esame dei casi individuali, comprese la valutazione delle esigenze di protezione e l’individuazione di possibili soluzioni durature al di fuori della Libia, continuerà a essere effettuato presso l’ufficio di registrazione dell’UNHCR operativo a Sarraj, al fine di assicurare l’integrità delle procedure previste dall’UNHCR.L’UNHCR ribadisce che le opzioni di reinsediamento purtroppo continuano a essere estremamente limitate, con il numero di posti disponibili a livello mondiale drammaticamente inferiore rispetto alle esigenze. Ogni anno, meno dell’1 per cento dei rifugiati ritenuti in stato di necessità dall’UNHCR può essere reinsediato. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esorta la comunità internazionale a garantire più posti per il reinsediamento e procedure più rapide per consentire di evacuare un numero più elevato di rifugiati che necessitano di essere reinsediati in luoghi sicuri.

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Albania: Save children

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Mentre in Albania proseguono le scosse a seguito del devastante terremoto di martedì scorso, sono 9 mila i bambini che, assieme alle loro famiglie, hanno bisogno di supporto vitale, con alcuni dei quali che a causa del sisma hanno perduto la loro casa.Questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – che sottolinea come tra le vittime ci sarebbero almeno 4 minori, mentre sarebbero almeno 675 le persone rimaste ferite.Le forti scosse in corso hanno ulteriormente danneggiato gli ospedali e le strutture sanitarie di primo soccorso, rendendo ancora più difficile fornire servizi medici a chi ne ha più bisogno. Le operazioni di soccorso continuano e si prevede che dalle macerie possano emergere altre vittime, sottolinea con preoccupazione l’Organizzazione.Save the Children è attualmente impegnata sul terreno dove sta lavorando a stretto contatto con il governo per una valutazione complessiva dei bisogni nelle quattro aree colpite, ovvero Durazzo, Tirana, Shijak e Fushe Kruje. In particolare, i nostri operatori stanno offrendo risposta immediata ai bisogni più impellenti dei minori e delle loro famiglie, mentre un team di psicologici è attualmente al fianco dei bambini all’interno delle scuole che sono state usate come rifugi nelle zone colpite. “I bambini che hanno già vissuto sulla propria pelle lo shock del terremoto continuano ad essere esposti ad esperienze potenzialmente traumatizzanti ogni volta che si verificano altre scosse di assestamento. Molti riescono a malapena a parlare e quando lo fanno dicono che sono molto spaventati e hanno paura che l’edificio in cui si trovano stia per crollare. Fa freddo e piove in Albania e le persone hanno bisogno urgentemente di tende, letti, coperte e kit igienici, oltre a ricevere supporto nonché di supporto psicologico”, ha affermato Anila Meco, Direttrice di Save the Children in Albania.

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Seminario: Machiavelli, oggi

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Firenze 13-14 dicembre 2019 Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento Palazzo Strozzi. L’evento è promosso dall’INSR (www.insr.it), in collaborazione con la Scuola Normale Superiore (www.sns.it). La figura e le opere di Niccolò Machiavelli continuano ad attirare l’attenzione della comunità scientifica internazionale: nonostante la copiosa messe di studi a lui dedicati, Machiavelli resta infatti un “problema aperto”. Avvalendosi del contributo dei massimi esperti di Machiavelli, il seminario Machiavelli, si propone di mettere a fuoco i termini delle più recenti discussioni sul pensiero e l’opera del Segretario fiorentino, e di capire cosa Machiavelli abbia oggi da dirci sulla politica moderna e sul futuro dell’Europa.
I lavori si apriranno venerdì 13 dicembre, alle ore 9:30, con un’introduzione del presidente dell’Istituto, il prof. Michele Ciliberto (Scuola Normale Superiore); si chiuderanno, nel tardo pomeriggio di sabato 14 dicembre, con un intervento del prof. Roberto Esposito (Scuola Normale Superiore).

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Progetto HAND – Hepatitis in Addiction Network Delivery

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Roma martedì 3 dicembre nella Sala degli Atti parlamentari Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”saranno presentati i risultati del progetto HAND – Hepatitis in Addiction Network Delivery, il primo progetto pilota di networking a livello nazionale patrocinato da 4 società scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD), che ha coinvolto i Servizi per le Dipendenze e i relativi Centri di cura per l’HCV afferenti a 7 città italiane (Roma, Milano, Torino, Bari, Modena, Caserta e Catanzaro). Il progetto è stato realizzato da Letscom E3 con il contributo non condizionante di AbbVie. A moderare l’evento, dal titolo ‘La gestione dell’HCV in pazienti consumatori di sostanze’, il giornalista Rai Gerardo D’Amico. È stato invitato a partecipare il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. Ad intervenire la vicepresidente della XII Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan; la direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roberta Pacifici; la ricercatrice dell’ISS, Loreta Kondili. E ancora: il direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, Massimo Andreoni; il past president della Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze, Fausto D’Egidio; il presidente della Società Italiana Patologie da Dipendenza, Claudio Leonardi; il presidente della Società Italiana TossicoDipendenze, Luigi Stella; il presidente di EpaC onlus, Ivan Gardini, e i referenti dei Ser.D. e dei Centri di cura HCV coinvolti nel progetto HAND.

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Governo Alitalia: Che fare?

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a proposito della crisi di Alitalia, ha dichiarato: “Non c’è una soluzione di mercato”. Amara conclusione dopo quasi un anno e mezzo di governo Conte 1 e 2. E’ lui che ha governato, insieme a Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico, responsabile del dossier Alitalia, cui è succeduto Stefano Patuanelli (M5S).Se non c’è una soluzione di mercato, che cosa si intende fare? Irizzarla, cioè nazionalizzarla, come proposto da Patuanelli, cioè accollare la gestione e i debiti al contribuente italiano, già oberato di tasse? L’Alitalia ha un problema di gestione e di costi che non sono compatibili con il mondo del trasporto aereo. Una delle soluzioni prospettate è quelle di liquidare Alitalia, vendere gli asset (aerei, slot, manutenzione, gestione, ecc.), altra è quella di proporre un nuovo piano industriale, ma occorre trovare soci disposti a metterci i capitali e, dopo le esperienze passate e quel che è successo con la Arcelor Mittal (cambiare le regole del gioco a gioco iniziato), la fiducia degli imprenditori e del mercato è piuttosto scarsa. Infine, c’è quella della nazionalizzazione priva di certezza, visti i trascorsi, che Alitalia diventi una compagnia aerea in grado di volare mettendo la mani nelle tasche dei contribuenti italiani. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Trump fra attacchi personali e impeachment

Posted by fidest press agency su martedì, 3 dicembre 2019

“Il presidente si difenderà” e non “resterà a guardare”. Ecco come Lee Zeldin, parlamentare repubblicano di New York, ha cercato di giustificare i feroci attacchi di Donald Trump a parecchi testimoni nella recente vicenda delle audizioni sull’indagine dell’impeachment condotte dalla Commissione di Intelligence della Camera.La difesa di Trump consiste di assaltare i suoi avversari non con argomenti logici ma infangando la loro reputazione. Il 45esimo presidente non risparmia nessuno e ovviamente include anche i suoi collaboratori che non hanno potuto sopportare la condotta del loro capo e lo hanno “tradito”. Alcuni di questi collaboratori erano infatti vicinissimi all’attuale inquilino della Casa Bianca. Il colonnello Alexander Vindman, direttore del Consiglio degli affari per la Sicurezza Nazionale, lavora difatti alla Casa Bianca. Vindman ha testimoniato che la richiesta di Trump al presidente Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, di aprire un’indagine sulla presunta corruzione di Joe Biden e del figlio Hunter, non era solamente “inappropriata” ma anche pericolosa per le sue “notevoli implicazioni sulla sicurezza nazionale americana”. Per Vindman, come per quasi tutti gli analisti, chiedere assistenza a un presidente straniero in una chiamata telefonica per una campagna politica americana non era affatto “bellissimo” come continua a sostenere Trump.Vindman ha rischiato grosso poiché il capo delle forze armate americane è proprio Trump, il Commander-in-chief. Per la sua azione di dire la verità, Vindman è stato attaccato da Trump etichettandolo un “Never Trumper”, uno dei tanti “haters” (odiatori) del presidente. Come spesso avviene, gli attacchi di Trump, vengono riecheggiati dai suoi alleati e sostenitori. Steve Castor, il legale dei rappresentanti repubblicani alla Commissione Intelligence, ha messo in dubbio la fedeltà di Vindman agli Stati Uniti. Va ricordato che Vindman fu portato in America dai suoi genitori all’età di tre anni e ha fatto una carriera brillante nelle forze armate americane. In Iraq, ha infatti ricevuto una “purple heart”, medaglia al valore militare concessa a coloro che vengono feriti o muoiono al servizio della patria. Anche il parlamentare dell’Ohio Jim Jordan ha messo in dubbio il giudizio di Vindman al quale il colonnello ha ribattuto leggendo parte della sua ultima impeccabile valutazione dei suoi superiori. Gli attacchi di Trump e i suoi alleati a Vindman hanno avuto effetti e l’esercito americano è stato costretto a monitorare la sicurezza del colonnello e della sua famiglia, pronti a farli traslocare in una base militare per garantire la loro sicurezza.Trump ha anche attaccato vigorosamente Marie Yovanovitch la quale ha servito il Paese nel servizio diplomatico per più di trent’anni. Il più recente incarico è stato quello di ambasciatrice in Ucraina da dove è stata rimossa da Trump nel mese di aprile del corrente anno, accusata da Rudy Giuliani e altri collaboratori di ostruire gli sforzi americani di persuadere l’Ucraina ad aprire indagini su Joe Biden. Proprio mentre la Yovanovitch stava testimoniando alla Commissione Intelligence, Trump ha mandato un tweet dove riassume tutti gli incarichi dell’ex ambasciatrice, assegnandole la colpa per problemi dalla Somalia all’Ucraina. Il presidente della Commissione Intelligence alla Camera Adam Schiff ha giustamente classificato l’attacco di Trump come tentativo di intimidire la testimone.Parecchi altri testimoni hanno confermato le asserzioni di Vindman, in particolar modo il rapporto del “whistleblower”, (informatore) che Trump e i suoi collaboratori hanno fatto di tutto per smascherarlo, onde attaccarlo pubblicamente come hanno fatto con Vindman e Yovanovitch. Non ci sono riusciti perché i democratici hanno resistito e la sua identità rimane tuttora sconosciuta anche se si sa che si tratta di un membro della Cia. Ciononostante la strategia è sempre la stessa: attaccare personalmente gli avversari, mettendo in dubbio le loro caratteristiche e rendendo loro al vita difficile a causa dalle eventuali minacce anonime che spesso colpiscono mediante l’Internet.Il fatto che Trump abbia tentato di costringere il presidente ucraino ad aprire indagini su Biden ci viene però anche confermato da Gordon Sondland, ambasciatore americano alla Comunità Europea e uno dei promotori della politica del presidente verso l’Ucraina. Nelle sue testimonianze alla Commission Intelligence, Sondland ha chiarito categoricamente che c’era infatti stato un quid pro quo nella richiesta di Trump a Zelensky. Ha anche aggiunto che i vertici di Trump, Mike Pompeo, segretario di Stato, e il vicepresidente Mike Pence, erano “nel giro”.Trump in questo caso non lo ha attaccato preferendo di prendere le distanze, dicendo che lo conosce a malapena. Infatti, Trump lo aveva lodato in un discorso nel mese di maggio in Louisiana dove Sondland era presente. Il 45esimo presidente disse in quell’occasione che Sondland stava facendo un “ottimo lavoro”. Adesso però le cose sono cambiate ma Trump fino ad adesso ha usato la solita strategia di allontanamento messa in evidenza con Michael Cohen, il suo ex legale, e Paul Manafort, suo ex manager della campagna elettorale nel 2016, ambedue attualmente in carcere. Va ricordato che un altro dei suoi ex collaboratori, Roger Stone, è stato recentemente condannato a sette capi di accusa nell’ambito delle indagini di Russiagate del procuratore speciale Robert Mueller sull’interferenza russa nell’elezione americana del 2016.
Mueller non ha incriminato Trump per una dozzina di casi in ostruzione alla giustizia poiché ha seguito la normativa del Ministero di Giustizia la quale ritiene che un presidente in carica è immune eccetto per l’impeachment che spetta alla Camera e poi al Senato. Con la maggioranza alla Camera i democratici stanno procedendo all’inchiesta di impeachment attraverso la Commissione Intelligence la quale ha passato la palla alla Commissione Giudiziaria. Jerry Nadler, capo di questa commissione, ha fissato la prima udienza per il 4 dicembre la quale con ogni probabilità sfocerà in articoli di impeachment. La Camera, con la maggioranza democratica, potrebbe approvare l’impeachment verso la fine di dicembre, che sarebbe poi seguita dal processo al Senato. La rimozione di Trump rimane possibile ma improbabile poiché la Camera Alta è dominata dai repubblicani, i quali fino al momento hanno fatto quadrato sul presidente attuale. (Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California)

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