Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 17 dicembre 2019

Nasce ALocal, la prima agenzia di stampa iperlocale in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

ANSO, Associazione Nazionale Stampa Online, mette in rete le testate locali per la diffusione e lo scambio di notizie. Il progetto, reso possibile grazie a GNI – Google News Initiative, è già operativo.ALocal permette a tutti gli associati ANSO, la principale associazione italiana formata da editori digitali, di avere a disposizione un servizio unico per reperire informazioni su quello che accade in Italia, gli editori avranno così a disposizione un sistema automatico per ricevere notizie selezionate dall’algoritmo di ALocal sulla base delle loro preferenze. Il nuovo tool, disponibile gratuitamente ed esclusivamente per gli associati ANSO, permetterà – ad esempio – a una redazione di Varese di ricevere e utilizzare i contributi prodotti a Catanzaro e viceversa. Entrambe le redazioni avranno quindi a disposizione il lancio della notizia e, quando possibile, foto, video e contributi in diretta.«La rete locale diventa lo strumento per azzerare distanze e tempi dell’informazione», premette il presidente di ANSO, Marco Giovannelli. «Lo scopo dell’associazione è quello di aiutare gli editori nativi digitali in tutti i campi, dalla burocrazia alla routine quotidiana, dalla formazione allo sviluppo di soluzioni di business. ALocal è lo strumento per farlo e per rendere immediatamente più competitive le testate associate. L’algoritmo sviluppato da Edinet permetterà di automatizzare il flusso delle notizie prodotte da tutte le redazioni associate, segnalando in maniera del tutto automatica eventuali notizie interessanti ad altri associati. Prendiamo ad esempio un fatto di cronaca che coinvolge un cittadino della provincia di Grosseto mentre si trova per lavoro ad Imperia: oggi sarebbe difficoltoso per un piccolo editore toscano recuperare in tempi rapidi la notizia e avere materiali originali come foto e video. Ma, grazie ad ALocal, sarà l’algoritmo ad individuare la notizia interessante per la testata grossetana e ad informarla sulla sua pubblicazione; oltre a questo sarà possibile facilitare il contatto tra redazioni sparse per tutta l’Italia, senza dover passare per intermediari o altro».ALocal non avrà solo la funzione di agenzia di stampa interna all’associazione, ma permetterà anche agli associati di monetizzare i propri contenuti verso il mondo esterno, grazie ad accordi con i principali broadcaster italiani, e non solo, che in questo modo potranno recuperare materiali originali e prodotti in ottica giornalistica per fatti dove l’invio della troupe sarebbe impossibile per tempi e costi. «Molto spesso le testate iperlocali sono le prime ad arrivare sulla notizia, le prime a raccontare quello accade e per questo le prime a produrre contenuti multimediali interessanti per le televisioni nazionali o i grandi siti generalisti. Grazie a questo servizio ogni editore avrà la possibilità di mettersi direttamente in contatto con i desk delle principali testate e vendere i propri materiali», aggiunge Matteo Rainisio, vicepresidente di ANSO.L’obiettivo è «dare un vantaggio competitivo a tutti gli associati: potranno sfruttare uno strumento unico nel suo genere che permetterà a tutti di avere dei corrispondenti sparsi sul territorio italiano, senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quanto accade invece con le principali agenzie di stampa nazionali», conclude Giovannelli.

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PMI italiane ottimiste sul futuro

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

La ricerca SME Pulse, condotta da American Express su circa 3000 PMI a livello europeo in 12 Paesi, ha evidenziato risultati positivi riguardo la condizione delle Piccole e Medie Imprese italiane. L’indagine registra infatti una crescita sia a livello di fatturato che di utili, attestata nonostante l’instabilità politica ed economica, che si conferma come principale punto di svantaggio e incognita per la crescita economica del tessuto imprenditoriale italiano. Un buon indice di gradimento è stato espresso inoltre nei confronti dei servizi finanziari riservati alle attività, ritenuti complessivamente soddisfacenti.Lo studio ha riscontrato una crescita del fatturato tra lo 0.1% e il 2% durante lo scorso esercizio per il 65% delle Piccole e Medie aziende italiane, ed una stima per il prossimo anno tra il +2 e il +5% per il 69% di esse. È possibile individuare la medesima tendenza in merito all’utile netto, attestato per il 55% entro il 2% del fatturato, oltre che ad un miglioramento, nei prossimi tre anni, a livello di bottom line e net profit margin tra il 2 e il 5% del fatturato, per il 58% delle PMI.

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Perché l’Intelligenza Artificiale sarà non-umana

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Il fornitore di cyber security F-Secure ha lanciato un nuovo progetto di ricerca per sviluppare ulteriormente meccanismi di intelligenza artificiale (IA) decentralizzati usati attualmente nelle sue tecnologie di rilevazione e risposta. L’iniziativa, denominata Project Blackfin, mira a sfruttare le tecniche di intelligenza collettiva, come la swarm intelligence (o intelligenza dello sciame), per creare agenti di intelligenza artificiale autonomi e adattivi che collaborano tra loro per raggiungere obiettivi comuni.
Secondo il vicepresidente dell’intelligenza artificiale di F-Secure Matti Aksela, c’è una supposizione comune non corretta secondo cui l’intelligenza artificiale “avanzata” dovrebbe imitare l’intelligenza umana – un presupposto che Project Blackfin intende sfidare.
“Le aspettative delle persone per cui l’intelligenza “avanzata” della macchina semplicemente imiterebbe l’intelligenza umana sta limitando la nostra comprensione di ciò che l’IA può e dovrebbe fare. Invece di costruire l’intelligenza artificiale perché funzioni come se fosse umana, possiamo e dovremmo esplorare modi per sbloccare il potenziale davvero unico dell’intelligenza delle macchine e scoprire come questa possa aumentare ciò che fanno gli esseri umani”, afferma Aksela, capo del Centro di Eccellenza dell’Intelligenza Artificiale di F-Secure. “Abbiamo creato il Project Blackfin per arrivare a raggiungere il prossimo livello di comprensione di ciò che l’IA può fare e ottenere.” Project Blackfin è un’iniziativa di ricerca ideata dal team interdisciplinare di Aksela composto da ricercatori di intelligenza artificiale e cyber security, matematici, data scientist, esperti di machine learning e ingegneri.
Ispirandosi ai modelli di comportamento collettivo presenti in natura, il suo scopo è quello di utilizzare tecniche di intelligenza collettiva, come la swarm intelligence delle colonie di formiche o dei banchi di pesci, per alimentare flotte di agenti di apprendimento automatico distribuiti, autonomi e adattivi. Il progetto mira a sviluppare questi agenti intelligenti che andranno a funzionare sui singoli host. Invece di ricevere istruzioni da un unico modello di IA centralizzato, questi agenti sarebbero abbastanza intelligenti e potenti da comunicare e lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.Utilizzando tale approccio, gli agenti imparano a proteggere i sistemi in base a ciò che osservano dai loro host e reti locali e sono ulteriormente potenziati dalle osservazioni e dai comportamenti emergenti appresi in altre diverse organizzazioni e settori. Gli agenti locali ottengono quindi il vantaggio della visibilità e degli insight di una vasta rete di informazioni senza che venga richiesto loro di condividere set di dati completi.”In sostanza, avrai una colonia di veloci Intelligenze Artificiali locali che si adattano al loro ambiente mentre lavorano insieme, invece di una grande Intelligenza Artificiale che prende decisioni per tutti”, spiega Aksela. Questo non solo aiuta ad aumentare le prestazioni degli asset IT di un’organizzazione risparmiando risorse, ma aiuta anche le organizzazioni a evitare la condivisione di informazioni riservate e potenzialmente sensibili tramite il cloud o la telemetria del prodotto.
Se il progetto richiederà diversi anni prima di realizzare appieno il suo potenziale, ha però già riscontrato un successo iniziale. I meccanismi di intelligenza su dispositivo (ODI, On-device intelligence) sviluppati da Project Blackfin sono già stati integrati nelle soluzioni di rilevamento delle violazioni di F-Secure.Ma le potenziali applicazioni della ricerca Project Blackfin vanno oltre le soluzioni di sicurezza aziendale e persino oltre il settore della sicurezza informatica. Mikko Hypponen, Chief Research Officer di F-Secure, prevede che la linea di ricerca del progetto sia un modo per sfidare le persone a ripensare il ruolo che l’IA può svolgere nella nostra vita.
“Guardando oltre il rilevamento di violazioni e attacchi, possiamo immaginare queste flotte di agenti di intelligenza artificiale che monitorano lo stato generale, l’efficienza e l’utilità delle reti di computer, o persino di sistemi come reti elettriche o auto a guida autonoma”, afferma Hypponen. “Soprattutto, penso che questa ricerca possa aiutarci a vedere l’IA come qualcosa di più di una semplice minaccia per il nostro lavoro e la nostra sussistenza”. Il progetto mira a pubblicare ricerche, risultati e aggiornamenti man mano che si verificano. Maggiori informazioni su Project Blackfin sono disponibili su https://www.f-secure.com/project-blackfin.

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Fixed Income – Mercati obbligazionari braccati dagli zombie

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

A cura di Galia Velimuklhametova, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. Il numero di aziende nei Paesi industrializzati i cui costi legati agli interessi passivi sono superiori agli utili annui – le “società zombie”, secondo il termine talvolta utilizzato per descriverle – ha raggiunto un livello che non si vedeva dalla crisi finanziaria globale. Bank of America Merrill Lynch stima che ci siano 548 di questi zombie nel club OCSE dei Paesi più ricchi, rispetto a un picco di 626 società al momento dello scoppio della crisi.
Il gruppo immobiliare WeWork, che continua a risucchiare capitale unicamente per stare a galla, deve essere considerato l’emblema di questa categoria. Ma una recente ricerca di Morgan Stanley evidenzia che sono moltissime le grandi società oppresse da un carico di debito tanto pesante che non hanno utili a sufficienza per coprire il pagamento degli interessi, come Telecom Italia e la società di lotteria greca Intralot. Il carico crescente di debito societario è una conseguenza naturale delle politiche di allentamento monetario delle banche centrali, che hanno mantenuto i tassi d’interesse ancorati a livelli bassi. È facile vedere la causa della crescente leva nel costo reale del debito. Il costo di indebitamento delle società, misurato attraverso il rendimento rettificato per l’inflazione sulle obbligazioni societarie investment grade dell’eurozona, è pari a circa il -1%. E la situazione è analoga in altre parti del mondo.Le società hanno risposto a questo contesto riequilibrando le loro fonti di finanziamento. Da nessuna parte ciò è più evidente come negli Stati Uniti, dove dal 2009 le società si sono indebitate per oltre 3.100 miliardi di dollari attraverso titoli di debito e mutui, riacquistando 4.000 miliardi di azioni, secondi i dati della Federal Reserve statunitense.Anche molte società potrebbero andare incontro a una morte orribile se i margini di profitto venissero ulteriormente compressi a causa di un conflitto commerciale e di un rallentamento generale dell’economia globale. La qualità del credito societario si va costantemente deteriorando da decenni. Negli anni Novanta, il rating mediano del debito societario secondo S&P Global, un’agenzia di rating, era sostanzialmente di qualità investment grade. Adesso è di poco superiore al livello “spazzatura”.Questa è una grande preoccupazione per la salute anche del mercato azionario. Una recessione economica aumenta le possibilità di un’improvvisa e drastica cascata di downgrade. Molti grandi investitori possono detenere solo debito investment grade, il che significa che devono vendere le posizioni declassate a livello di spazzatura. Ciò causerebbe una seria indigestione nel mercato relativamente illiquido delle obbligazioni high-yield, in quanto gli acquirenti rimasti faticherebbero ad assorbire l’offerta aggiuntiva.Inoltre, il recente indebolimento delle protezioni tradizionali degli investitori aumenta le probabilità di una crisi improvvisa. Solo nel 2011, praticamente tutti i mutui societari europei erano stati emessi con solidi “covenant” — le soglie finanziarie minime che contribuiscono a garantire che una società sarà in grado di rispettare i suoi obblighi.
Attualmente, oltre l’80% del debito emesso dalle società più grandi è classificato come “covenant lite”, ossia che offre una scarsa protezione ai creditori.Coloro fra noi che investono in attivi in difficoltà (“distressed”) e situazioni speciali (“special situations”) fanno molta attenzione al fatto che il 6% delle obbligazioni spazzatura europee sono scambiate a livelli “distressed”, o a più di 10 punti percentuale oltre le obbligazioni di Stato, secondo Deutsche Bank. Il che significa che la proporzione di attivi distressed è in crescita dal solo 3% dello scorso anno. Situazione analoga negli Stati Uniti, in cui il 9,3% dell’indice di riferimento high yield è scambiato a livelli in sofferenza, rispetto al basso livello del 3,5% di settembre 2018.Per contro, la maggior parte degli investitori obbligazionari pare soddisfatta. Il rendimento medio per un’obbligazione spazzatura in Europa è appena il 3,1%, in calo di 1,2% punti percentuale rispetto a un anno fa. La media ventennale è molto superiore, all’8,5%.
L’intervento delle banche centrali ha sostenuto il settore societario per buona parte della scorsa decade e può continuare ancora fino a quando l’inflazione non inizierà a salire. Nel frattempo, un allentamento della politica fiscale e una distensione delle tensioni commerciali potrebbero stimolare i profitti.Ma quando un ciclo economico diventa fiacco come questo, le probabilità iniziano a pendere verso il negativo. Si intravedono i segnali di un crollo del mercato del debito societario.

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Locare casa: tutti i servizi in un’unica piattaforma

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Creare con pochi clic e a un costo estremamente contenuto un contratto di affitto precompilato, registrarlo e tutelarlo. Un servizio pratico e innovativo, che punta a rivoluzionare il mercato della gestione delle locazioni: a fornirlo è Locare, una giovane startup innovativa che per continuare il suo percorso di sviluppo ha lanciato oggi una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, unico portale quotato in Borsa. Locare è nata da un’intuizione dell’imprenditore padovano Andrea Napoli, Ceo e fondatore della società. Il servizio, online o su smartphone grazie a una app presente su Google Play e App Store, si rivolge sia al mercato b2b – i professionisti del settore – sia a quello b2c – i proprietari di appartamenti e altri immobili. Locare, nata nel maggio del 2018 a Vigonza nel Padovano e accelerata da Seed Money e Aquarium Ventures, sta facendo passi da gigante e in poco più di un anno ha già raccolto 58 soci investitori, raggiungendo un valore di 2,2 milioni di euro. Con la campagna su CrowdFundMe, la startup innovativa punta a un primo obiettivo di raccolta pari a 100.000 euro e un massimo di 500.000 in 60 giorni. Due gli obiettivi dell’investimento: perfezionare e lanciare un innovativo algoritmo predittivo, che la società sta già definendo, in grado di supportare i proprietari di immobili nell’identificare per tempo possibili situazioni di rischio nella locazione, sulla base dell’analisi di Big Data; rendere più capillare la diffusione del servizio, già presente in tutte le regioni italiane. «Grazie al lavoro svolto dal nostro team e alla solidità dei piani di crescita, siamo stati capaci fin qui di attirare un grande interesse tra gli investitori italiani – afferma Andrea Napoli, Ceo e fondatore di Locare -. Ora siamo pronti e determinati a compiere un ulteriore passo in avanti per affrontare la sfida che ci attende nell’immediato futuro: quella di diventare i leader di un mercato che mostra ogni giorno enormi potenzialità di sviluppo». Per maggiori info sulla campagna di equity crowdfunding: https://www.crowdfundme.it/projects/locare/

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“I negoziati della Cop 25 di Madrid sono in stallo”

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

“Il vertice rischia di fallire: sarebbe un disastro non solo per le persone, ma anche per la natura”. A poche ore dalla chiusura del vertice mondiale di Madrid sul clima, la Lipu-BirdLife Italia si dichiara profondamente preoccupata per gli scarsi risultati raggiunti finora dopo 10 giorni di trattative tra gli Stati. Di fronte ai disastri climatici e ambientali, alle giuste sollecitazioni dei movimenti giovanili e ambientalisti, occorre raggiungere un accordo efficace che ponga le basi per il 2020, anno decisivo durante il quale importanti appuntamenti – come il varo del Green Deal europeo e la Cop 26 di Glasgow –decideranno le sorti del clima e della biodiversità pianeta nei prossimi decenni.
Le conseguenze del possibile fallimento anche di questa nuova Conferenza delle Parti sul clima saranno pesanti anche per la conservazione della biodiversità. A livello mondiale la nuova Lista rossa dell’Iucn, pubblicata due giorni fa, parla di oltre 112mila specie animali e vegetali incluse nella Lista, di cui oltre 30mila specie minacciate di estinzione come effetto anche dei cambiamenti climatici in atto. Habitat come le zone umide o gli ambienti di alta quota soffrono sempre di più a causa del riscaldamento globale, e proprio il bacino del Mediterraneo, dove alcune aree sono già oggi a rischio di desertificazione, è una delle zone più vulnerabili.
I cambiamenti climatici colpiscono anche le Alpi, dove le specie legate a questi ambienti, come il fringuello alpino o la pernice bianca, subiscono una grave variazione degli habitat e quindi una contrazione dell’areale riproduttivo, oltre che subire un forte e crescente impatto delle attività umane come lo sfruttamento delle foreste, le attività ricreative e la realizzazione di nuovi impianti da sci. O come nel caso dello spioncello, che in Appennino rischia di trovarsi sulla soglia dell’estinzione a causa di un ambiente non più idoneo alla sua sopravvivenza.“Auspichiamo che le ultime ore del vertice di Madrid possano permettere il raggiungimento di accordi concreti per limitare le emissioni di CO2 in atmosfera, l’avvio di una riconversione energetica, agricola e industriale e una forte politica di tutela degli spazi naturali, anche come forma di resilienza e contributo alla lotta ai cambiamenti climatici – afferma Claudio Celada, direttore area Conservazione della natura della Lipu-BirdLife Italia – Chiediamo inoltre al Governo italiano di aumentare gli obiettivi di contenimento delle emissioni al 2030, che attualmente prevede il taglio delle stesse di appena il 37 per cento.“Infine, ci auguriamo che l’Unione europea possa riuscire nell’intento di raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 – conclude Claudio Celada – ma anche fare di più per la salvaguardia di biodiversità e habitat naturali. Va davvero cambiato passo. E’ l’unico modo per uscire dalla crisi ecologica e garantire al Pianeta un futuro accettabile”.

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Malta si unisce agli sforzi globali per affrontare il problema dell’apolidia

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, accoglie con favore la decisione di Malta di unirsi agli sforzi globali per porre fine all’apolidia entro il 2024 attraverso l’adesione alla Convenzione del 1954 sullo status degli apolidi lo scorso 11 dicembre 2019.
“Questo è un passo lodevole per proteggere gli apolidi e sradicare l’apolidia in tutto il mondo”, ha detto Pascale Moreau, Direttrice del Bureau for Europe dell’UNHCR.L’adesione di Malta alla Convenzione sull’apolidia del 1954 fa seguito all’annuncio del governo nel recente segmento ad alto livello sull’apolidia, in cui sono state presentate 358 dichiarazioni d’impegno da parte di governi, società civile e organizzazioni internazionali e regionali, 252 delle quali da parte degli Stati. In Europa, Malta e altri paesi hanno annunciato 40 dichiarazioni d’impegno per porre fine all’apolidia.L’UNHCR ha convocato il 7 ottobre 2019 il segmento di alto livello sull’apolidia a metà percorso della campagna decennale #IBelong, lanciata nel 2014 per eliminare l’apolidia entro il 2024.L’apolidia colpisce milioni di persone in tutto il mondo, spesso negando loro l’accesso ai diritti fondamentali e al riconoscimento ufficiale che la maggior parte delle persone dà per scontato.Ci sono circa 3,9 milioni di apolidi documentati in 78 paesi, ma l’UNHCR stima che il totale effettivo sia significativamente più alto.

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I vincitori dell’hackathon AIRtificial Intelligence di Leonardo e Aeronautica Militare

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Il team TORNADO è stato eletto vincitore dalla Giuria al termine delle 48 ore che hanno visto sfidarsi ben nove gruppi nella realizzazione di soluzioni di assistenza virtuale per ottimizzare gli interventi manutentivi e addestrativi applicabili ai sistemi aeronautici, il tutto grazie all’intelligenza artificiale. Il team TORNADO, premiato dal Generale Giovanni Fantuzzi, rappresentava una start-up pisana nata dallo spin-off di un’azienda già operante nel settore dell’automazione industriale. Secondo classificato – che ha ricevuto anche la menzione speciale per la capacità di saper fare squadra – è stato il team AVANTI composto da candidati che si sono iscritti singolarmente e che hanno accettato di organizzarsi in un gruppo di lavoro.
All’iniziativa “AIRtificial Intelligence” di Leonardo e dell’Aeronautica Militare, che si è avvalsa della partnership tecnologica di Oracle, hanno partecipato: 40 tra start up, sviluppatori e ricercatori, 70 tra mentor, tutor e personale di supporto che hanno collaborato all’iniziativa, con 9 proposte prototipali presentate suddivise in 3 categorie di use case. Le soluzioni più promettenti emerse dall’hackathon saranno sperimentate e sviluppate da subito per mettere – in breve tempo – a disposizione dei manutentori aeronautici strumenti e tecnologie efficaci e all’avanguardia.
“Intelligenza Artificiale e Machine Learning sono e saranno tecnologie sempre più pervasive, non solo in ambito militare ma anche in quello civile. In Oracle queste tecnologie sono studiate e applicate da tempo, sia ad esempio per evitare l’errore umano – come nel caso del “Autonomous Database” – sia per prendere decisioni informate dai dati, per esempio nell’ambito manutentivo e addestrativo come è emerso nell’hackathon. – ha commentato Alessandro Ippolito, Technology Country Leader di Oracle Italia, intervenuto all’evento. “Per le realtà che operano in mondo sempre più ‘data driven’ si aprono quindi nuove frontiere e opportunità di crescita e sviluppo. Per Oracle AI e ML rappresentano un fattore non sostitutivo ma abilitante del potenziale umano e della società, perché sono a sostegno delle persone per lavorare e vivere meglio, prendere decisioni meglio informate, evitare errori e lavorare in modo meno ripetitivo e più soddisfacente.”

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L.Bilancio. La Pietra (FdI): in agricoltura era possibile altra manovra

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

“L’assenza di misure per la tutela del Made in Italy, del marchio italiano, rappresenta una dei limiti maggiori di questa manovra, che Fratelli d’Italia denuncia con forza. Non c’è alcuna misura per contrastare la contraffazione dei prodotti italiani a danno del nostro made in Italy e si registra la quasi completa assenza di interventi a favore del comparto. Ma soprattutto mancano progettualità e visione strategica capaci di far crescere e rendere competitive le nostre imprese agricole, a parte un continuo susseguirsi di spot ecologisti, furbo travestimento di nuove tasse, come la plastic tax o la sugar tax. Per FdI, invece, un’altra manovra nel settore agricolo era possibile; e infatti incontrando e ascoltando le categorie agricole più rappresentative abbiamo raccolto le loro istanze trasformandole in emendamenti. Questo perchè per noi l’agricoltura e il nostro settore agroalimentare, non rappresentano un comparto da salvaguardare dal punto di vista economico, ma la nostra identità, le nostre tradizioni e la nostra cultura contro una maggioranza che vorrebbe fare dell’Italia una terra di conquista di hamburger e kebab”. Lo dice il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Agricoltura al Senato, Patrizio La Pietra, nel corso del suo intervento in Aula sulla legge di Bilancio.

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Corso di formazione “Insegnare italiano a stranieri”

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Il Laboratorio di Glottodidattica dell’Università di Parma, in collaborazione con CPIA-Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Parma, ha istituito per l’a.a. 2019/2020 un corso di formazione/aggiornamento, rivolto a docenti o futuri docenti, di scuole di vario ordine e grado, facilitatori linguistici e mediatori culturali. Il termine per le iscrizioni è il 1° febbraio 2020.Tra gli obiettivi del corso vi è la riflessione sulle coordinate glottodidattiche di base necessarie per gestire classi o singoli studenti di italiano come lingua straniera, l’elaborazione di strategie di valutazione degli apprendimenti e l’acquisizione delle competenze necessarie per il conseguimento, facoltativo, della certificazione Cedils-Certificazione in didattica dell’italiano a stranieri dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.Il corso prevede 7 incontri pomeridiani che si svolgeranno tra febbraio e aprile 2020, oltre ad attività autonoma a completamento del lavoro, per un totale di 75 ore. Il costo di iscrizione è di 250 euro (non compresi i costi della certificazione Cedils). È possibile l’iscrizione tramite il bonus docenti. L’iniziativa è presente sulla piattaforma SOFIA; i codici identificativi sono ID Iniziativa formativa 38364, ID Edizione formativa 56257.
L’esame per il conseguimento della certificazione Cedils si terrà a Parma nella prima settimana di maggio e verrà gestito, per gli aspetti amministrativi, dal CPIA di Parma.I requisiti per l’ammissione, le modalità di iscrizione, le date delle lezioni e informazioni più dettagliate sono consultabili sul sito http://www.glottodidattica.unipr.it.

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Annuncio del ministro Fioramonti: “Provvedimento per la continuità didattica”

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

“Nel decreto-scuola varato alla Camera, e ora al Senato, abbiamo già inserito un articolo sulla continuità didattica: tutti coloro che vinceranno il concorso ordinario e straordinario dovranno rimanere presso la sede di inserimento per almeno cinque anni”. L’annuncio del ministro Lorenzo Fioramonti, rilanciato dalla stampa specializzata, non può essere accolto positivamente dal giovane sindacato. Sugli altri provvedimenti annunciati dal titolare del Miur (“Bisogna dare la possibilità di introdurre meccanismi già possibili con l’attuale normativa come i bonus per gli affitti e i buoni per fare la spesa”, ha aggiunto Fioramonti) c’è un cauto apprezzamento di Anief, ma anche la consapevolezza che il personale scolastico, a iniziare da quello fuori sede, non ha bisogno di “gettoni”, ma di un sostegno economico reale e di potersi ricongiungere alla famiglia d’origine se lo desidera.
Contro lo spettro del blocco quinquennale Anief si è più volte espressa. Il vincolo di permanenza per cinque anni, senza la possibilità di trasferimento è una disposizione incostituzionale, approvata nel 2011, con la Legge 106, e modificata dal Parlamento, grazie sempre alla denuncia del giovane sindacato, nel 2013, con la Legge 128/13 quando si riportò a un triennio il blocco dei trasferimenti. Per via del vincolo quinquennale si potrebbe ripetere la stessa ingiustizia perpetrata nei confronti dei docenti ingabbiati dalle diverse procedure di reclutamento e di mobilità attuate all’indomani dell’approvazione della legge 107/2015, voluta dal governo Renzi.

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Primo “Senior Serviced Residence” d’Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Più di 12.000 appartamenti in funzione, 10.000 residenti e oltre 100 edifici operativi in Francia e Belgio, a cui presto se ne aggiungerà uno in Italia. Sono i numeri del Gruppo Aegide Domitys, leader in Francia nelle soluzioni abitative che integrano servizi per la terza età attiva, che fa il suo ingresso nel mercato italiano con il primo “Senior Serviced Residence” d’Italia: una struttura unica nel suo genere, completamente diversa da una RSA, pensata appositamente per rispondere alle esigenze dei senior autosufficienti che vogliono godersi la terza età, in piena libertà e con la garanzia di una vita sociale attiva. Un nuovo modo di vivere già affermato negli Stati Uniti e che negli ultimi anni si è fatto strada anche in Europa, sospinto dai dati demografici che vedono nell’invecchiamento della popolazione un trend che non accenna a rallentare. Secondo le rilevazioni dell’agenzia Eurostat, entro il 2070 in Europa è previsto un incremento della popolazione over 65, rispetto a quelle di età compresa tra i 15 e i 64 anni, dal 10% fino al 52%. In particolare, mentre le fasce più giovani della popolazione sono tutte in calo, in Italia il numero di over 65 è cresciuto di oltre 139mila unità tra il 2018 e il 2019, superando i 13,7 milioni di individui (rapporto Censis su dati Istat 2019). Un numero che, nel secondo paese al mondo per longevità dopo il Giappone, è destinato ad aumentare: si stima infatti che in Italia gli over 65 rappresenteranno il 33,5% della popolazione entro il 2045, contro l’attuale 22.8%. Ma tra attività culturali, viaggi, sport, formazione, la vita di questa popolazione “senior” è sempre più attiva e richiede soluzioni abitative adeguate, innovative ed accessibili, ma differenti rispetto al classico modello delle RSA.Una domanda in crescita, quindi, quella dei senior autosufficienti che non necessitano di accudimento medico, a cui per la prima volta in Italia si prepara a rispondere Domitys, che, dalla sua fondazione nel 1998, lavora per migliorare la loro qualità della vita. Il Gruppo nasce da AEGIDE, realtà da 3.000 dipendenti, il cui azionista di maggioranza è NEXITY, gruppo francese leader del mercato immobiliare. Domitys fa anche parte del primo Think-Tank dedicato all’invecchiamento della popolazione.Un’esperienza consolidata che Domitys mette nella realizzazione di soluzioni abitative con appartamenti progettati appositamente per senior autosufficienti e con ambienti confortevoli in cui possono usufruire, in piena autonomia, di spazi per attività comuni e di servizi dedicati che favoriscono i processi di socializzazione e il mantenimento di uno stile di vita attivo.

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“Commento sulla sterlina”

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

A cura di Alex Batten, currency expert and portfolio manager, fixed income. Il mercato ha prezzato particolarmente la maggioranza conservatrice. Le cicatrici dei sondaggi del passato significano che l’attuale vantaggio del 10% per i conservatori, che implicherebbe una solida maggioranza conservatrice, non è prezzata del tutto. Nel caso in cui venga restituita una maggioranza conservatrice, un passaggio in GBPUSD a 1,34-1,35 sembra ragionevole. È stato scritto molto sull’importanza per la sterlina di una maggioranza ampia di qualunque schieramento sia, cosa su cui siamo meno inclini a concordare. Qualsiasi maggioranza per i conservatori vedrà la firma di un accordo di recesso e il completamento della prima fase della Brexit.Una minoranza conservatrice sembra improbabile in quanto i conservatori hanno alienato i loro partner naturali (DUP) così come è avvenuto nel caso del hung parliament, cioè il DUP rappresenta l’ago della bilancia sia per i conservatori sia per il Labour/SNP/Lib-Dem ed è questo lo scenario in cui un no deal ha maggiori probabilità di verificarsi. Inizialmente ci aspetteremmo un calo del 3-4%. L’unica eccezione a questo sarebbe un governo a minoranza conservatrice sostenuto dai Liberal-democratici a condizione di un secondo referendum. Questo sembra molto improbabile data l’opposizione conservatrice al secondo referendum, ma sarebbe l’esito più favorevole al mercato e un passaggio a 1,40 in breve tempo sarebbe ragionevole.Un governo di minoranza laburista, presumibilmente sostenuto da Liberal-democratici & SNP, genererebbe molta incertezza nel breve termine ed è improbabile che sia di supporto alla sterlina. A più lungo termine, ci aspettiamo un rimbalzo in sterline poiché un secondo referendum è una delle poche aree di accordo all’interno di questa coalizione e le politiche più radicali (e ostili alla sterlina) del Labour sarebbero annacquate.Una maggioranza laburista sembra molto improbabile e la sterlina reagirebbe molto negativamente a questo risultato con un calo di circa il 4-5%.

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Campidoglio: al via ‘Certificati in edicola’

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Roma Capitale lancia il nuovo servizio che consente di ottenere presso le edicole aderenti il rilascio delle certificazioni anagrafiche e di stato civile. In questo modo i cittadini non devono necessariamente recarsi presso gli sportelli Municipali e possono usufruire di un’opzione aggiuntiva, oltre a quella già operativa che permette di ottenere la documentazione online e gratuitamente.L’iniziativa, a costo zero per Roma Capitale, è stata definita grazie a un’apposita Convenzione tra l’Amministrazione capitolina e le principali rappresentanze del settore (Cgil, Uil, Snag, Fenagi Confesercenti). Le edicole che hanno aderito sino ad oggi sono 100, dislocate in tutti i Municipi: di queste 73 hanno ricevuto l’idoneità al servizio, per le altre 27 sono in corso le procedure per definire l’iter autorizzativo. Sono già numerosi i certificati erogati in questi primi giorni di attività del servizio, in cui è partita anche una specifica campagna di comunicazione in tutta la città. Al termine del primo anno, verrà effettuata una ricognizione per individuare eventuali aspetti da rafforzare e migliorare
“Si tratta di una novità che produce profondi benefici per la cittadinanza. Con il nuovo servizio, si evita l’attesa presso gli sportelli e si rende più semplice la vita per quelle fasce di popolazione che presentano ancora difficoltà nell’accesso alla rete e nell’utilizzo del web. E’ un ulteriore tassello nel processo di progressivo avvicinamento tra Amministrazione e cittadini, anche nell’ottica di una semplificazione delle procedure”, spiega la Sindaca di Roma Virginia Raggi.E’ sufficiente presentare un documento di riconoscimento e codice fiscale, presso una delle edicole aderenti, compilare il modulo di richiesta e ottenere la stampa del proprio certificato (Stato di famiglia, Residenza, Matrimonio, Nascita, ecc.) al costo di 1,50 euro da corrispondere all’edicolante per l’erogazione del servizio, oltre al pagamento dell’imposta di bollo quando necessario.

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Il 99% delle imprese italiane, sono PMI, hanno da 1 a 250 dipendenti

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Tra queste, il 95% delle aziende ha meno di 10 addetti (dati Istat). Emerge quindi con forza, in questo contesto d’impresa, il ruolo dei Quadri, di fatto manager apicali, polifunzionali, che incidono nella definizione della strategia d’impresa, e la loro esigenza di conoscenza, più che di competenze. Indagare su queste figure risulta fondamentale rispetto alla verifica di fattibilità dei processi di innovazione e digitalizzazione all’interno delle medie, piccole e piccolissime imprese italiane. La ricerca Quadrifor-Doxa “INNOVAZIONE, DIGITALIZZAZIONE E COMPETENZE NELLE PMI DEL TERZIARIO” conferma la consapevolezza della necessità di implementarle (64% del campione), ma anche la consapevolezza degli ostacoli: difficoltà di reperire partner, costi elevati, carenza di informazioni su come accedere alle forme di agevolazione esistenti, burocrazia. Con altrettanta evidenza emerge una richiesta etica, per un progresso nelle organizzazioni del lavoro fondato sulle persone, e di investimenti maggiori nelle competenze tecniche, rendendo meno costoso l’accesso alla formazione. Così il Direttore di Quadrifor, Roberto Savini Zangrandi, cui ha fatto da controcanto, lo scorso 11 dicembre al dibattito sui numeri dello studio moderato dalla giornalista Monica D’Ascenzo, Vilma Scarpino, Ceo di Bva-Doxa, che conferma un esito chiaro della ricerca: la richiesta di formazione come leva di sviluppo anche per le PMI c’è, anzi aumenta, ma non ci sono le risorse per metterla in campo e non ci sono, in un vero e proprio circolo vizioso, nemmeno le competenze giuste in capo ai manager che dovrebbero individuare i profili stessi oggi necessari. Per Andrea Granelli di Kanso, alla necessaria rigenerazione delle PMI servono semplicità ed essenzialità. Le risposte ai loro bisogni devono venire da un ecosistema che aiuti l’innovazione e che produca la conoscenza necessaria. Quale conoscenza? Il mondo dell’impresa di fronte all’evoluzione digitale è impaurito e impauriti sono i manager che la guidano. Andrebbe rifondato il modo di innovare nelle imprese, “educando al” e non semplicemente “istruendo sul” digitale, che deve restare uno strumento e non il fine: l’obiettivo è creare uno stato mentale digitale, un digitale che i soggetti possano scegliere di usare o meno, e non solo imparare ad utilizzare: la tecnologia è un bene per tutti, nel suo significato più ampio, la mera alfabetizzazione digitale no. Applicando il necessario principio di precauzione che l’algoritmo e la sua non-trasparenza ci impone: imparando a conoscere le sue implicazioni e il suo impatto sociale. La sfida italiana è portare il cambiamento all’interno delle PMI, ma bilanciando tradizione e innovazione a partire dal mindset del management e delle sue soft skills: sense making, people management, intelligenza emotiva, pathos. Con una visione del futuro. Per dirla con Seneca: non esiste vento favorevole per il marinaio che non sappia dove andare.
E l’indagine come presentata da Pierluigi Richini, responsabile dell’area formazione dell’Istituto, lo conferma: si richiedono competenze di analisi dei dati (55,7%), digital marketing (39,8%), social media management (37,7%), cybersecurity (36,0%), ma anche e soprattutto di analisi e valutazione degli scenari, di gestione del lavoro in team, di rafforzamento di tutti quegli elementi di pensiero manageriale che assolvono ad un ruolo più significativo nella predisposizione al cambiamento e all’innovazione. In tale contesto il nostro sistema universitario – lo ha spiegato bene Luca Solari, docente di organizzazione aziendale all’Università di Milano e fondatore di P.A.T.H.O.S. Lab – sconta il suo essere imbrigliato nelle maglie strette e rigide delle tabelle ministeriali, che impongono insegnamenti poco moderni e sono refrattarie a sviluppare corsi sulla base dei reali contenuti di formazione necessari. Le esigenze manageriali sono così decisamente sotto-rappresentate. D’altro canto, nel mondo delle HR sembra mancare alla base un’autentica consapevolezza/conoscenza di “cosa esattamente serva per fare questo e per farlo bene”. Per il ripensamento delle PMI, un possibile modello potrebbe essere rappresentato dalle start-up, non tanto per l’idea diffusa di modello rapido di costruzione dell’impresa, ma per la loro capacità di assorbimento: nascono su una idea e attorno a quella riescono a mobilitare un network di competenze, relazioni e differenti expertise: un modello “aperto”.
I vertici di Quadrifor, la Presidente, Rosetta Raso, e la Vicepresidente, Maria Luisa Coppa, hanno evidenziato, in coda alla presentazione dei dati, l’una il ruolo centrale dell’Istituto nel campo della riflessione costante su questi temi, l’altra una riscoperta di possibilità per un impegno di nuovo strategico dei corpi intermedi nel riportare all’attenzione della politica l’importante impresa del terziario e dei suoi servizi, meritevole anch’essa di muovere verso gli scorci innovativi della formazione che si profilano all’orizzonte.

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I robot antropomorfi saranno creativi e “ruberanno” il lavoro agli umani?

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Cosa ci attende dietro l’angolo, a seguito dello sviluppo a ritmi esponenziali della robotica? Quali saranno gli scenari lavorativi del futuro, con l’avvento degli automi dalle sembianze umane? Quali i problemi o i vantaggi occupazionali? Gli androidi diventeranno creativi come noi, fino a sostituirci?Del «lavoro oggi e domani», e dell’importanza dell’orientamento per i giovani, si parlerà nella tavola rotonda organizzata dalla Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FeBAF) e da Osservatorio Cultura Lavoro (OCL), che si terrà a Roma, mercoledì 18 dicembre, alle ore 11, presso la sede FeBAF di via Nicola da Tolentino 72 (piazza Barberini).“Il futuro del lavoro con gli androidi?”, questo il titolo del dibattito. Interverranno: Alberto Gambino, prorettore e direttore master universitario di 1° livello in Intelligenza Artificiale dell’Università Europea di Roma; Andrea Geremicca, direttore dell’European Institute for Innovation and Sustainability (EIIS); Gianfrancesco Rizzuti, responsabile Comunicazione e Rapporti istituzionali FeBAF, nonché direttore di “Lettera f”; Antonella Salvatore, fondatrice e CEO di Osservatorio Cultura Lavoro, docente di marketing e direttore del Centro di avviamento alla carriera della John Cabot University. Modererà la giornalista Anna La Rosa, fondatrice di YourNext. «La ricerca e l’innovazione viaggiano così rapidamente, che anche le università più attente faticano a stare al passo. Il sistema Paese deve ragionare seriamente sull’adeguamento del settore scolastico pubblico e su come orientare i nostri giovani», ha spiegato Antonella Salvatore.

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Riscaldamento globale, collasso del commercio globale e cyber warfare

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

E’ questo è il podio degli eventi rari che potrebbero avere il maggiore impatto sulla crescita economica globale e sui rendimenti degli asset secondo gli investitori. Lo rivela l’Extreme risks 2019 report and ranking del Thinking Ahead Institute (TAI) di Willis Towers Watson.
La classifica dei rischi estremi del 2019 ha visto salire al primo posto un tema di grandissima attualità: il riscaldamento globale, con la conseguente progressiva inabitabilità del nostro pianeta. Al secondo posto il potenziale collasso del commercio globale, spinto dall’aumento del protezionismo causato principalmente dagli sviluppi politici mondiali negli ultimi sei anni. Al terzo posto si trova il cyber warfare, una new entry assoluta che si posiziona ai vertici della classifica, dimostrando come, in un mondo sempre più connesso, sia aumentato anche il rischio dell’utilizzo di Internet come arma.Tra le altre novità della classifica di quest’anno, rispetto all’ultima edizione del 2013: l’ingresso di nuovi rischi come il collasso della biodiversità e la dismissione della moneta legale, a favore di quella virtuale, e l’uscita di rischi “storici” come deflazione, crisi assicurativa e terrorismo. Cresce la preoccupazione per il fallimento delle infrastrutture, in salita di otto posizioni, e per il collasso del commercio globale e la crisi valutaria, che guadagnano tre posti. Scende invece la stagnazione, in calo di otto posti, e la scarsità di risorse, primo rischio ne 2013, ora in quarta posizione.Gianmarco Tosti, Country Manager per l’Italia di Willis Towers Watson, ha detto: “Dalla classifica dei rischi estremi emerge un trend generale in cui i rischi finanziari perdono posizioni mentre i rischi estremi non finanziari diventano sempre più rilevanti. Il riscaldamento globale è diventato il rischio più temuto nella nostra analisi che abbina la probabilità che un fenomeno si verifichi all’importanza del suo impatto”.“Riteniamo che il mondo stia attraversando cambiamenti cruciali, sia ambientali sia politici, in grado di modificare gli equilibri di potere. Un mondo così complesso può generare conseguenze estreme difficili da immaginare quando si lavora con una modello distributivo dei rischi ’tradizionale’. Ciò significa che gli eventi estremi sono molto più probabili di quanto si pensasse in precedenza. Per muoversi in questo mondo complesso, suggeriamo che gli investitori adottino una mentalità aperta, evitino concentrazioni di rischi, siano attenti ai segnali di allarme e adattino costantemente la loro politica per essere pronti ad affrontare anche le congiunture negative”.

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Leucemia linfatica cronica

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Orlando. AstraZeneca ha presentato i risultati dettagliati dell’analisi ad interim dello Studio di Fase III ELEVATE-TN che mostrano come acalabrutinib, sia in combinazione con obitunuzumab che somministrato in monoterapia, migliori significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al trattamento con chlorambucil in combinazione con obinutuzumab, uno dei trattamenti chemio-immunoterapici standard per i pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC) non precedentemente trattati.I risultati analizzati dall’Independent Review Committee (IRC) sono stati presentati nell’ambito del Congresso Annuale dell’American Society of Hematology 2019 di Orlando. Ad un follow-up mediano di 28,3 mesi, acalabrutinib in combinazione con obinutuzumab e in monoterapia ha ridotto significativamente il rischio di progressione o morte rispetto al chlorambucil in combinazione con obinutuzumab, rispettivamente del 90% e dell’80%.Paolo Ghia, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e Coordinatore del Programma Strategico per lo Studio della CLL dell’Ospedale San Raffaele, ha commentato: “I risultati dello Studio ELEVATE-TN, che confronta acalabrutinib, sia come monoterapia che in combinazione con obinutuzumab, con un regime di trattamento chemio-immunoterapico comunemente utilizzato, mostrano un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione per i pazienti anziani o giovani con comorbilità affetti da leucemia linfatica cronica e non pre trattati, confermandosi pertanto una potenziale nuova opzione per il trattamento di prima linea di questa patologia. I risultati di tollerabilità e sicurezza, fattori fondamentali per questa popolazione di pazienti, si sono inoltre rivelati incoraggianti nei due bracci di trattamento con acalabrutinib”.Il verificarsi di Eventi Avversi (EA) ha portato all’interruzione del trattamento, rispettivamente, nell’11,2% dei pazienti trattati con acalabrutinib in combinazione con obinutuzumab e nell’8,9% dei pazienti trattati con acalabrutinib in monoterapia, rispetto al 14,1% dei pazienti trattati con chlorambucil più obinutuzumab. Questi risultati, insieme ai dati precedentemente presentati dello Studio di Fase III ASCEND sulla LLC recidivante o refrattaria, supportano le recenti approvazioni di acalabrutinib da parte della Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e dell’Australian Therapeutic Goods Administration per il trattamento di pazienti adulti affetti da LLC o da informa linfocitico a piccole cellule e dall’Health Canada per il trattamento della LLC.2

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53rd Message for the World Day of Peace by Pope Francis

Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019

Will be celebrated on January the 1st, 2020. As every year, The Dicastery for Promoting Integral Human Development encourages all Episcopal Conferences, Dioceses, Religious Institutes, Ecclesial Associations and Movements, and all people of good will to organise a prayer meeting in particular Churches to celebrate the World Day of Peace 2020. Peace is a great and precious value, the object of our hope and the aspiration of the entire human family. As a human attitude, our hope for peace is marked by an existential tension that makes it possible for the present, with all its difficulties, to be “lived and accepted if it leads towards a goal, if we can be sure of this goal, and if this goal is great enough to justify the effort of the journey”. Hope is thus the virtue that inspires us and keeps us moving forward, even when obstacles seem insurmountable.
As I observed during my recent Apostolic Journey to Japan, our world is paradoxically marked by “a perverse dichotomy that tries to defend and ensure stability and peace through a false sense of security sustained by a mentality of fear and mistrust, one that ends up poisoning relationships between peoples and obstructing any form of dialogue. Peace and international stability are incompatible with attempts to build upon the fear of mutual destruction or the threat of total annihilation. They can be achieved only on the basis of a global ethic of solidarity and cooperation in the service of a future shaped by interdependence and shared responsibility in the whole human family of today and tomorrow”.
We cannot claim to maintain stability in the world through the fear of annihilation, in a volatile situation, suspended on the brink of a nuclear abyss and enclosed behind walls of indifference. As a result, social and economic decisions are being made that lead to tragic situations where human beings and creation itself are discarded rather than protected and preserved. How, then, do we undertake a journey of peace and mutual respect? How do we break the unhealthy mentality of threats and fear? How do we break the current dynamic of distrust?
The Hibakusha, the survivors of the atomic bombs dropped on Hiroshima and Nagasaki, are among those who currently keep alive the flame of collective conscience, bearing witness to succeeding generations to the horror of what happened in August 1945 and the unspeakable sufferings that have continued to the present time. Their testimony awakens and preserves the memory of the victims, so that the conscience of humanity may rise up in the face of every desire for dominance and destruction. “We cannot allow present and future generations to lose the memory of what happened here. It is a memory that ensures and encourages the building of a more fair and fraternal future”.
The world does not need empty words but convinced witnesses, peacemakers who are open to a dialogue that rejects exclusion or manipulation. In fact, we cannot truly achieve peace without a convinced dialogue between men and women who seek the truth beyond ideologies and differing opinions. Peace “must be built up continually”; it is a journey made together in constant pursuit of the common good, truthfulness and respect for law. Listening to one another can lead to mutual understanding and esteem, and even to seeing in an enemy the face of a brother or sister.As Saint Paul VI pointed out, these “two aspirations, to equality and to participation, seek to promote a democratic society… This calls for an education to social life, involving not only the knowledge of each person’s rights, but also its necessary correlative: the recognition of his or her duties with regard to others. The sense and practice of duty are themselves conditioned by the capacity for self-mastery and by the acceptance of responsibility and of the limits placed upon the freedom of individuals or the groups”.Divisions within a society, the increase of social inequalities and the refusal to employ the means of ensuring integral human development endanger the pursuit of the common good. Yet patient efforts based on the power of the word and of truth can help foster a greater capacity for compassion and creative solidarity.In our Christian experience, we constantly remember Christ, who gave his life to reconcile us to one another (cf. Rom 5:6-11). The Church shares fully in the search for a just social order; she continues to serve the common good and to nourish the hope for peace by transmitting Christian values and moral teaching, and by her social and educational works.The Bible, especially in the words of the Prophets, reminds individuals and peoples of God’s covenant with humanity, which entails renouncing our desire to dominate others and learning to see one another as persons, sons and daughters of God, brothers and sisters. We should never encapsulate others in what they may have said or done, but value them for the promise that they embody. Only by choosing the path of respect can we break the spiral of vengeance and set out on the journey of hope.Faced with the consequences of our hostility towards others, our lack of respect for our common home or our abusive exploitation of natural resources – seen only as a source of immediate profit, regardless of local communities, the common good and nature itself – we are in need of an ecological conversion. The recent Synod on the Pan-Amazon Region moves us to make a pressing renewed call for a peaceful relationship between communities and the land, between present and past, between experience and hope.
This journey of reconciliation also calls for listening and contemplation of the world that God has given us as a gift to make our common home. Indeed, natural resources, the many forms of life and the earth itself have been entrusted to us “to till and keep” (Gen 1:15), also for future generations, through the responsible and active participation of everyone. We need to change the way we think and see things, and to become more open to encountering others and accepting the gift of creation, which reflects the beauty and wisdom of its Creator.The journey of reconciliation calls for patience and trust. Peace will not be obtained unless it is hoped for.In the first place, this means believing in the possibility of peace, believing that others need peace just as much as we do. Here we can find inspiration in the love that God has for each of us: a love that is liberating, limitless, gratuitous and tireless.The grace of God our Father is bestowed as unconditional love. Having received his forgiveness in Christ, we can set out to offer that peace to the men and women of our time. Day by day, the Holy Spirit prompts in us ways of thinking and speaking that can make us artisans of justice and peace.May the God of peace bless us and come to our aid.May Mary, Mother of the Prince of Peace and Mother of all the peoples of the earth, accompany and sustain us at every step of our journey of reconciliation.And may all men and women who come into this world experience a life of peace and develop fully the promise of life and love dwelling in their heart. (abstract)

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